Presentazione del Rapporto Italia 2017 dell'Eurispes

Diamo inizio alla cerimonia di presentazione del ventinove
Pesi Morra apporto Italia
Chiuso non riceve il Segretario generale accanto a me il presidente farà dispersa
Sulla azionista alla vostra destra il direttore
Del comitato scientifico Mattiacci professor Mattiacci Susy montante che il direttore del
Rapporto e alla mia destra la vostra sinistra il professor De Nardis che è Presidente del
Comitato scientifico dal punto di vista organizzativo termineremo alle dodici e trenta al termine della cerimonia sarà consegnato il volume il rapporto italiano a tutti
I partecipanti
Due brevi riflessioni introduttive su quello che è stato un particolare aspetto dell'attività di Eurispes che si sta potenziando tutti gli anni cioè la proiezione estera internazionale
Io seguo in particolare questo aspetto tanto è vero che il
Il nostro Presidente CDR mi chiama continuamente o che il Ministro degli esteri delle dell'Eurispes
Ci sono due o tre filoni principali noi abbiamo lavorato in questi anni a costruire delle reti permanenti
Quindi sono reti europee e internazionali
Che sono cresciute alcune coordinate sono quattro cinque reti coordinate tanti istituti esteri
Ad esempio sul mercato del lavoro c'è una rete coordinata dall'università di Francoforte noi abbiamo la presidenza del Comitato scientifico
C'è una rete sulla precarietà sociale vedrete su diktat e tutta la rivoluzione informatica eccetera
Ecco questi rapporti si sono consolidati hanno un ritmo ben preciso ogni anno grazie soprattutto alle regole che ci impongono dice che ci mettono sulla testa e tedeschi
Ogni anno la Conferenza annuale di approfondimento la pubblicazione e il Progetto di ricerca
Su questa attività ecco questa attività ha avuto una svolta nell'ultimo tempo
Grazie ha un impegno molto interessante e direi carico di responsabilità innovativo
Voi sapete che le Nazioni Unite hanno approvato l'agenda venti trenta
Per lo sviluppo sostenibile firmata da tutti i Governi
E e che è stata impegnando i Governi nell'attuazione di misure concrete
Questo documento o molto corposo anche negli obiettivi specifici settori economici sociali
è accompagnato da un documento politico anche questo firmato dai Governi
In cui sono disegnate dei precisi nuovi doveri della scienza il mondo cambia e la scienza non può più essere neutra questa la sostanza
Cioè il mondo scientifico deve avere una precisa responsabilità sociale
Deve lavorare su quelli che chiamano emerge improprio Abruzzo i problemi emergenti
E deve impegnarsi a
Leggo testualmente a definire proposte che siano atti eticamente accettabili sostenibili socialmente auspicabile
Cioè il mondo della scienza è chiamato
In prima persona visti grandi cambiamenti investono le nostre società ad essere attivo attento nel disegnare nell'individuare i problemi che emergono e diciamo
Esercitare una responsabilità ben precisa che etica e sociale
Ecco su questi temi noi abbiamo raccolto
Sostanzialmente
Cresce tre elementi che vogliamo approfondire il primo è quello di recuperare il rapporto fra all'economia reale e la finanza e quindi il valore degli investimenti concreti del lavoro è così
In questa direzione si è sviluppata molto l'attività di vedere quelli che si ricordi dementi internazionali
Che stanno lavorando sui progetti concreti corridoi euro asiatici
Tutto quello che sta intervenendo sul Mediterraneo ed abbiamo messo in piedi un coordinamento dei Brix che sta studiando l'effettuo dei Brix sulla
Realtà mediterranea e italiana
Veramente rivoluzionario in questa
Ciò che sta accadendo io ringrazio permetto l'unico ringraziamento quindi che mi sento di fare
Alla Rete italiana del dialogo euro-mediterraneo la ride qui ci sono i rappresentanti
E al Ministero degli esteri qui rappresentato dal Ministro plenipotenziario canale
Che veramente ci sta seguendo e ci sta aprendo moltissime Stato e per capire l'innovazione
Diciamo prodotta da questi nuovi coordinamenti internazionale
L'altra grande filone riguarda i big data e la rivoluzione informatica
Abbiamo avuto la soddisfazione che
Il proposte fatte dalla nostra Rete sono state riconosciute come
Le migliori a livello europeo c'è un sta partendo un progetto che sta partendo un diciamo un riferimento nei nostri confronti cioè ci hanno assunto come riferimento per la novità delle proposte
Terzo e ultimo filone principale riguarda la precarietà sociale
Negli incontri che abbiamo fatto durante l'anno
è emerso che
Le politiche attuali a livello europeo e a livello italiano producono precarie
In una maniera che oggi è misurabile definibile quindi noi gli scienziati diciamo
Polacchi tedeschi russi americani che partecipano ci hanno detto guardate oggi come un tempo c'era la classe operaia oggi c'è la classe dei precari e questo è dirompente
Per tutta diciamo la stabilità sociale la stabilità politica e così via
Quindi il problema aperto è come
Affrontare questo discorso delle di una società che oggi produce precari in una maniera avvenne definibile
Chiudo con
Un
Ultima riflessione ed è la seguente
Noi partecipiamo come un'ispezione come sponsor ufficiale al Forum economico che si svolge tutti gli anni in Polonia e la Davos dell'Est chiamiamola così
E abbiamo fatto delle proposte discusso con il Governo polacco su una
Proposta che loro ritenevano molto importante che è stata diciamo accolta
Quella di lavorare sugli scenari
Cioè oggi siamo tutti presi dal giorno per giorno dal Preve periodi dopo
C'è un bisogno enorme di recuperare la cultura degli scenari
Cioè visioni idee proiettate nel futuro
è importante che in una sede economica con l'autorevole come quella
Questa idea che avevamo un po'catturato in giro per l'Europa soprattutto dai francesi
Sia stata recepite sia diventata un filone di studio diciamo di questo Forum economico che si svolge tutti gli anni a settembre
Questo è il quadro di insieme spesso in pillole
Ma mi sembrava importante come introduzione dei lavori di questa
Mattina ringrazio in particolare i rappresentanti diplomatici delle ambasciate
Che qui a Roma ci hanno veramente aiutato a rafforzare questi rapporti questi diciamo ad accordi internazionali mettendoci in contatto con strutture molto
è molto più qualificate che
Ci possono aiutare in questi tre filoni
Di approfondimento
Al l'ordine dei lavori prevede allora l'intervento del professor De Nardis presidente del comitato scientifico
L'intervento del professor Mattiacci direttore del Comitato scientifico e poi la relazione del Presidente fare
Buongiorno a tutti
Ci risiamo siamo nuovamente qui
Questa
Ormai sala storica per la ripresentazione del nostro apporto Italia
Ma quest'anno questo due mila diciassette permettetemi di dire che personalmente
Sono particolarmente soddisfatto
E per un duplice motivo o meglio per una duplice prospettiva da un lato
Ovviamente come Presidente del Comitato scientifico
Dall'altro come professore universitario ormai decano dei sociologi accademici italiani
Perché gli anni passano
Per un motivo molto molto chiaro e dalle parole di Marco Ricci eri vorrei trarre proprio qualche spunto rispetto a quello che stavo per dire
Perché
Per la prima volta quest'anno a livello proprio istituzionale di formalizzazione istituzionale di un certo un rapporto
Noi abbiamo avuto i nostri ricercatori giovani o
Meno giovani ormai sappiamo bene che purtroppo ormai si parla di giovani anche intorno ai quarantacinque quaranta quarantacinque anni non più come all'epoca nostro in cui si diventava uomini e donne a vent'anni non è più possibile
Alla stesura alla confezione alla collaborazione con questa chiamata che abbiamo avuto formale passata per un Consiglio di Dipartimento del Dipartimento di comunicazione ricerca sociale acque afferiamo il collega Mattiacci e Dio
Per la costituzione di un ponte formalmente messe in piedi tra università e ricerca pubblica in particolare
Il punto di riferimento privilegiato della ricerca pubblica per noi è stato l'Eurispes
Perché è un ente privato che fa ricerca pubblica e questo la dice lunga su molti aspetti la dice lunga sul fatto che
L'università ha bisogno assolutamente di
Mondo il mondo extra universitario ma parallela all'università
Per diventare vere e proprie soprattutto nelle nostre materie scienze sociali empiriche strumento di autoscontro del sociale in un momento particolarmente delicato del Paese
Dall'altro la possibilità da parte dell'Eurispes che in qualche modo non so se la mia prima o seconda patria dal punto di vista del lavoro che svolgo che da anni da decenni in qualche modo
è aperto alle collaborazioni universitarie
La presenza di molti di noi all'interno del Comitato scientifico all'interno dei lavori dell'Eurispes da sempre ovviamente ha suggellato ha suggellato nella sostanza questo rapporto
Ma quest'anno il rapporto è diventato istituzionalmente
Perfetto nel senso che dal punto di vista di quella che è una delibera di un Consiglio di Dipartimento tra le altre cose molto importante perché era la fine del lo scorso anno accademico a dato il via la stura a questo tipo di collaborazione
E qui
Il discorso evidentemente diventa importante soprattutto nel momento in cui
Noi pretendiamo dei nostri giovani ricercatori un'etica della responsabilità del ricercatore cui tu facevi riferimento prima
Quando troppo spesso il sistema invece varante attraverso un'etica della convinzione
Che riposa su dei dogmi passati e non dalle possibilità perché i nostri ricercatori possano
Con dignità svolgerà il proprio lavoro ma tenendo presente che nessun sistema sociale
Possa mai permettersi il lusso
Di maltrattare i costi la propria classe de dei ricercatori la propria classe dei lavoratori della conoscenza così come stiamo facendo noi ormai da anni
Evidentemente soprattutto a livello universitario evidentemente questa forma di
Surroga virtuosa nel rapporto interistituzionale che quest'anno abbiamo in qualche modo messo messo solo
Fa sì che da un lato
Ci poi si possa dare la possibilità ai giovani di lavorare e dall'altro si possa in qualche modo bloccare
Quella che rischia di diventare una vera e propria depressione sociale da parte dei lavoratori della conoscenza
Soprattutto a livello universitario in un momento in cui purtroppo all'università siamo abituati a fare le nozze coi fichi secchi da molto tempo
Basti pensare che negli ultimi anni abbiamo avuto
Dal due mila e otto ad oggi circa quattro riforme universitarie che forse
Sono state una dal due mila e quattro ad oggi quattro riforme universitarie forse
Sono stato una peggiore dell'altro dal punto di vista dei risultati
Soltanto stimolando in questa maniera dall'esterno
Il discorso dei nostri giovani possiamo evitare questo processo di invecchiamento della nostra classe docente in una recente libretto che ho scritto intitolato Roma i dottori di ricerca della Sapienza faccio presente proprio che
Si parla tanto di crisi delle vocazioni religiose e via discorrendo purtroppo assistiamo caro Presidente a una vera e propria Carrisi della vocazione scientifica ma non perché
Ci sia un lassismo dal punto di vista della tensione etica e della passione per la ricerca da parte dei nostri giovani ma perché le condizioni strutturali
In qualche modo conculca non la dignità di chi vorrebbe dedicarsi a quello che dovrebbe essere il più nobile del mestiere
E allora tutto questo evidentemente comporta un quel tipo di soddisfazione che personalmente nella mia duplice veste appunto il centro universitario di Presidente del Comitato scientifico o di Presidente del comitato scientifico di spesa i docenti universitario che quest'anno timbra il nostro rapporto
Credo che anche tutto la
Il pernicioso pericolo esistente dei cosiddetti cervelli in fuga che poi ormai sta diventando anche una retorica sembra quasi che
Ci crogiola eravamo in questa retorica
In qualche modo in qualche misura sia un modo per farci capire quanto sia importante noi che viviamo per la ricerca noi che abbiamo dedicato un'intera vita alla ricerca scientifica
Forse in anni in cui era più facile avere passione io sono entrato all'Università ormai sono ordinari come dire nell'empireo del della prima fascia da circa trent'anni in un momento in cui l'università si fondava sulle cattedre gli istituti e le Facoltà
Oggi
Tutto cambiato la carta da un esiste più istituti son diventati dipartimenti le Facoltà sono aggregazioni dipartimenti quindi qualche cosa eppure in un momento in cui molto difficile già all'epoca
Si riusciva in qualche modo a trovare spiragli il futuro ora che non riusciamo più a coniugare questo tempo per i nostri giovedì vento a fondamentali invece perché che riguarda la ricerca si continua a fare
è fondamentale è un lavoro fondamentale per il Paese perché acquisire conoscenze significa in qualche modo investire non in maniera miope nel breve tempo ma in maniera i per metro per in maniera
Molto più intelligente molto più
Per un tempo futuro a lunga scadenza a questo punto io credo che quest'anno almeno noi nel nostro piccolo ci siamo riusciti e questo mi fa tanto piacere lo dicevo lo dicevo prima
Vorrei concludere
Questa questa mia riflessione con
Delle parole di ringraziamento non formali assolutamente ma molto molto sostanziali innanzitutto agli estensori agli ai gli autori dei saggi che compongono il ventinovesimo rapporto
E perché proprio anche per la loro puntualità rispetto alle consegne
In secondo luogo ai giovani ricercatori di cui ha parlato prima ma
Quanti in qualche maniera hanno contribuito alle succede alla confezione del rapporto
Infine la stimo Tourist ma diventa fatto per me più domestico e di circuito di stima e di affetto che viene da decenni un mio particolare un nostro sentito grazie
A Susy montante che il direttore del rapporto di ricerca senza la quale ogni anno non avremmo la serenità
Sempre in splendida forma sempre
Riprendendo e di luce propria in tutti in tutti i modi e non avremmo veramente senza le sue lo dico sempre le sue ore di sonno perdute la possibilità di parlare così severamente serenamente quest'anno più degli altri anni del rapporto stesso
Vorrei
Fare un complimento assunsi in più
Ho apprezzato tantissimo il fatto che quest'anno per la prima volta sia una persi i biografi EMI degli autori
Dei saggi
In calce al rapporto scusate il termine bio grafema l'ho coniato io tanti anni fa ma vedo che poi ha avuto buona Presa ipermercato nel mercato accademico ed editoriale
Di questo veramente e grazie era qualche cosa che in effetti completa è qualche cosa che completa il tutto e
Buona giornata a tutti grazie
La parola al professor Mattiacci direttore del rapporto grazie comitati
Buongiorno a tutti io chiedo scusa ma ho delle compagni di viaggio che
Mi
Chiedono di rimanere seduto durante il suo prevede intervento
Solo per dire
Un di dirvi di un esercizio nuovo che quest'anno abbiamo condotto per la prima volta che è stato l'esercizio di trovare la parola dell'anno cioè
Abbiamo un po'riflettuto momento in cui davamo in chiusura tirava un po'le fila
Di tutte le osservazioni che abbiamo condotto sul Paese per redigere il rapporto abbiamo poco riflettuto se ci fosse un termine
Capace di descrivere prescrivere cioè capace in qualche modo di raccontare
Un fatto un elemento uno uno spirito forte che ha attraversato il Paese nell'anno che abbiamo alle spalle
E soprattutto capace anche di aiutarci a dare
Qualche indicazione sul da farsi per l'anno che abbiamo appena cominciato che tutti sappiamo sarà probabilmente piuttosto impegnativo
E allora la la riflessione è partita
Da un fatto
Che credo in cui credo possiamo tutti di conoscerci no in pochi anni siamo passando da un mondo che era socialmente organizzato con del strutture verticali pensiamo alle istituzioni alle alle Forze armate all'impresa e strutture fortemente verticali fortemente di richieste
E dove dell'autorità ogni persona veniva investita in qualche modo da
Dall'alto
Siamo passando rapidissimamente a un mondo che invece ha fatto su reti orizzontali che non è un mondo che si sostituisce tout-court al mondo piramidale ma è un mondo che si va sovrapponendo no e facile citare i social
Che ormai chi di voi ha figli in età
Diciamo dato essenziale in poi sa che costituiscono la dimensione pro probabilmente preponderante della della realtà ebbene
Nel mondo che ci si sta costruendo in quel mondo lì l'Autorità non è più un qualcosa di cui si è investiti che funziona verticalmente ma deve diventare autorevolezza che è tutta un'altra partita
Perché mentre l'Autorità Cinzia investiti l'autorevolezza si guadagna allora qui viene la alla componente prescrittiva che ne abbiamo immaginato cioè noi forse si apre nel paese in Europa nella nella civiltà occidentale
Si sta aprendo una stagione dove nessuna posizione è una posizione che può pensare di vivere di rendita
E di vivere su un'autorità che è scritta su pezzi di carta ma probabilmente ciascuna posizione ciascun ruolo dal ruolo in famiglia pater fra gli per fare fino ai ruoli sociali istituzionali che tutti noi andiamo a rivestire ebbene li abbiamo di fronte una sfida che è quella di
Prego di guadagnarci l'autorevolezza e questo come si fa probabilmente si fa recuperando alcune parole antiche
Quale
Il buon esempio
Riprendere consapevolezza che se io sono professore universitario degli studenti di fronte a me in primis devo dare il buon esempio esempio di di comportamento civico di puntualità dalle piccole alle grandi cose
Probabilmente anche il recupero
Del di una
Idea molto semplice che quando si ricopre un qualunque ruolo in questa dimensione orizzontale dell'autorevolezza da
Prima dell'io viene ruolo me colpi molto papà Benedetto sedicesimo una volta quando fece un piccolo saluto dei cardinali Edison saluto da me che non sono più io
La frase molto pregnante che esprime proprio il senso di questo ecco secondo noi questo termine può essere il termine dell'anno autorevolezza un pur chiamo se vogliamo una piccola agenda personale per ciascuno di noi in ciascun proprio ruolo per cominciare a lavorare su questa dimensione orizzontale che necessariamente poi andrà a nutrire
Di forza la necessarie dimensione piramidale che non società delle reti grazie cedo la parola Presidente farà
Grazie buongiorno a tutti
Considerando gli ultimi avvenimenti e Illuzzi che hanno colpito il nostro Paese l'Abruzzo in particolare io vi proporrei di fare un un minuto di silenzio
In memoria delle vittime del terremoto del maltempo in Abruzzo
Grazie
Bene buongiorno a tutti
Benvenuti
Al
Presentazione del ventinovesimo con rapporto Italia
Moltissimi di voi sono degli atti sia Mados e hanno partecipato alcuni a tutti a tutti i rapporti stamattina mi guardavo intorno
Non vedevo il prefetto Rossi
E poi
Puntualmente dal mille novecentottantanove poi finalmente ero preoccupata dirvi la verità un po'per scaramanzia poi protetto Rossi è comparso ed eccolo qua lo saluto affettuosamente
A sette tanti siete tutti amici siete tutti importanti io vorrei salutarvi tutti uno per uno ma evidentemente non non non riuscirei a farlo
Staremo qui fino
Alle cinque del pomeriggio però
Qualche saluto qualche saluto lo voglio fare un saluto affettuoso
Al mio carissimo amico Giancarlo Caselli che
Aveva degli impegni incredibili a Torino
Ha mollato ha mollato tutto se preso un aereo e poi appena finisce termina la presentazione del Rapporto partirà come una scheggia di nuovo per Torino grazie a Giancarlo con Giancarlo noi
Facciamo ogni anno insieme Coldiretti il Rapporto sulle agromafie siamo arrivati alla quinta edizione e nella prima metà di marzo presenteremo nel
Il quinto Rapporto sulle agromafie
Un saluto affettuoso a sua Eccellenza Monsignor Rossi il vescovo di Civita Castellana col quale abbiamo condotto una bellissima ricerca
Sui quarantuno Comuni della sua diocesi son venuta delle cose interessantissime la ricerca poi è stata riportata in sintesi
All'interno del Rapporto Italia
Un saluto affettuoso a Vincenzo Macrì che io mi ostino a chiamare Enzo però lui mi perdona
Che ha assunto la direzione scientifica
Del rapporti della dell'osservatorio su salute e legalità che abbiamo avviato insieme all'ENPAM che sta prendendo proprio in queste settimane
Le prime mosse un altro saluto voglio fare alla procuratore Giovanni Russo amico da sempre il procuratore Sostituto procuratore nazionale antimafia che segue
E le attività dell'istituto con grande con grandissimo affetto da tanti anni al procuratore Capaldo che che neanche Lori ci segue con con con grandissima attenzione
Così vado a volo d'uccello sono felice di avere questa mattina un rappresentante importante dei lavoratori l'amico Barbagallo segretario generale della
Della UIL Cesare Cesare
Cesare Patrone e un saluto affettuosissimo a alla ad un grande giurista già Presidente alla Commissione affari istituzionali dalla Camera il professor franche Francesco Paolo Sisto
Un saluto affettuoso anche a Saverio Romano
Che
Sta veramente dando una mano aiutando aiutando l'istituto in questa fase abbiamo aperto una sede recentemente a Palermo e stiamo già producendo dei buoni lavori dell'attività
E poi se mi consentite ultimo ma non ultimo
Un saluto da figlio da figliolo a Peppino Averardi il mio il mio maestro Peppino forse non se ne sia accorto ma
Ecco
Tre quattro poltrone alla tua destra c'è Mimmo magistero
E io Mimmo Mazzi spero
Ex Prefetto di Venezia fino a quindici giorni fa e Simenon magistrato sono rincretinito scusami Mimmo Cutaia mi morso scusa
Domenico Cutaia Prefetto di Venezia fino fino a quindici giorni fa è il nuovo commissario antiracket e antiusura presso il Ministero degli Interni e agli ordini di Averardi noi da ragazzini scrivevamo i pezzi a quattro mani con la speranza di poter diventare
Giornalisti diciamo che la stampa italiana almeno in parte si è salvata perché poi abbiamo fatto abbiamo fatto altre cose
Bene
Cos'altro dire Home molto apprezzato gli interventi del nostro Segretario generale del professor De Nardis di Alberto Mattiacci ringrazio anch'io
Tutti i collaboratori dell'istituto vedete come andiamo d'accordo l'Eurispes ha una famiglia
è una famiglia felice la pensiamo tutti in maniera completamente diversa perché veniamo da culture da scuole
Da scuole dire però riusciamo ad andare tutti d'accordo il professor De Nardis col quale abbiamo ampiamente superata superato le nozze d'argento perché ci vuole STIR lavoriamo insieme
Da più di trent'anni
è bravissimo e riesce a darmi ragione anche quando c'è la torta Marco dicerie nostro Ministro degli esteri sta sempre all'estero quindi non abbiamo neanche
La possibilità di litigare Mattiacci ultimamente va assunto delle posizioni fuori linea e vedete come ridotto gli abbiamo rotto li abbiamo sistemato una gamba
Non è come Cinquestelle noi facciamo sul serio insomma
Bene
Detto questo la presentazione la presentazione del
Del rapporto di
Di questa
L'abbiamo
Abbiamo intitolato le considerazioni generali di quest'anno il coraggio di cambiare idea cioè nel senso
Che
Bisogna accettare accettare l'idea
Che quando un percorso sbagliato forse è meglio fermarsi ritornare indietro piuttosto che ostinarsi ad andare ad andare avanti
Nel corso degli anni
Con l'obiettivo di rendere trasferibile
Il messaggio di un paese ricco di forze di fragilità abbiamo fatto ricorso come molti di voi ricorderanno a metafore costruite su personaggi presi in prestito dalla mondo letterario
Erano personaggi che li chiamo scelto che potessero essere rappresentativi del
Modo di essere del modo di fare e di comportarsi degli degli italiani della loro classe dirigente insomma dell'Italia nel suo complesso
A distanza di anni ci rendiamo conto di quanto quelle metafore fossero calzanti in sé ma soprattutto di quante esservi quanto esse formino un
Puzzle della realtà italiana odierna nessuno di quei personaggi e nessuna delle metafore delle quali erano stati incaricati possono dire sì ancora oggi superati
Non lo è Gulliver
Forse i più anziani frequentatore rapporto se lo ricordano
Gulliver
Era il gigante imbrigliato dai mille fili tesi belli li Ponziani che voleva rappresentare un Paese bloccato le mille lacci e lacciuoli DNA o Diana
Memoria ovvero da una burocrazia ottusa quanto pervasiva
Visto che ancora oggi una delle grandi e non risolte questioni nazionale riguarda il groviglio di riforme
Che si sono sovrapposte accrescendo ancora di più la confusione l'incertezza e rendendo impossibile l'ammoderni zonazione stessa del Paese
E gli italiani così come allora così come quindici anni fa stentano a sentirsi
Cittadini e non sudditi quanti danni possa fare una burocrazia inefficiente lo abbiamo visto anche l'abbiamo visto anche
Recentemente
E lo vediamo soprattutto dolorosamente su come
Essi in come si affronta si affronta l'emergenza terremoto
Non lo è
Zeno Cosini
Di Svevo ve lo ricordate
E Zeno Cosini si lamenta si lamenta sempre ed è costretta a convivere con i suoi problemi fisici
E sentimentali e si considera sfortunata anche se alla fine vede tradursi in vantaggi le sue presunte delusione
Un anno un altro successivamente abbiamo
O ha bussato fatto uso di Tartari novità vascone
Tanta Rino Tarasco né un personaggio roboante spaccone un eroe
Con la maglia di lana messo a dura prova dalle sue stesse vanterie di cacciatore
E dalle sue obbligate ovvio avventura internazionali e comunque idolatrato dall'opinione pubblica della sua cittadina che era sempre pronta ad indurci pare i racconti di incredibili e impossibili impresa
Non lo è obolo Morgan anche o promuove attuale dal quale appunto il termine hub l'umorismo nobile Russo degno rappresentante dell'incuria dell'abbandono e dell'accidia che conduce la sua vita in una grande casa
Tra disordine e sporcizia ostaggio dei suoi servitori così come spesso accade qui da noi
Basta fosse basti osservare il degrado di molte delle nostre città dei nostri territori e della Capitale d'Italia e della cristianità in particolare
Non lo è Mastro od un Gesualdo di Verga impegnato ad accumulare roba invece che ad investire le sue risorse in attività produttive esempio di una mentalità feudale
Che rifiuta la modernità e il cambiamento e tiene i soldi sotto il mattone così come fanno spesso i nostri concittadini
Non lo è ma anni
Il fondatore della religione dei manichei che era riuscito a mettere insieme Zarathustra comma bacione
E annunciava un universo rigidamente diviso tra bene e male da una parte solo la giustizia dall'altra solo la malvagità voi
Stanchi ed esasperati da questo dualismo radicale i persiani inciso romani e scacciare hanno in manichei
Che si disperse ero in varie parti del mondo ma ogni tanto riappaiono
Anche in Italia
E infiltrando così né i partiti e nelle istituzioni danno l'impressione di aver leso impotente l'intero Paese
Non lo è Bazzaro Franco
Il personaggio di Turchia per in padri e figli emblema della subcultura del declino della decadenza
Figlia del nichilismo che sembra ormai per va bene le istituzioni e le conoscenze dei nostri concittadini e afferma l'idea che niente meriti di essere conservata
Tuttavia
Bazarov con la sua negazione radicale non riesce ad indicare nessun chiaro progetto per il futuro così come accade ora I nuovi protagonisti della vicenda politica poi Bazzaro può
Abbinate lotti vi pare insomma ecco ognuno ognuno CIAL sobbalzi a Roma a lunedì
L'anno scorso per chiudere il percorso
Abbiamo dedicato la metafora al Palio di Siena e all'invidia ricordando come nel Palio di Siena
Per il fantino il primo impegno è quello di non far vincere l'avversario e quindi
Anche restano buona metafora di questo Paese
Che pervaso è attraversato
Da questa detesta antico vizio quello dell'invidia che non permette
Secondo noi alla Paese di crescere invece di cercare di far meglio del tuo vicino lavori sempre affinché il tuo vicino possa
Perire il prima possibile va come peraltro ricordava Dante nella
Nella Divina Commedia bene
Queste metafore
E questi richiami descrivono forse la nostra parte peggiore il malcostume i ritardi i limiti e i difetti di un Paese che sembra non voler esercitare nessuno sforzo in direzione del cambiamento
Ma noi sappiamo perfettamente
Ne siamo convinti perché studiamo la realtà di questo Paese noi sappiamo perfettamente che l'Italia non è solo questo che vi è un'Italia ancora migliore di quanto gli stessi italiani non riescono a immaginare
E i mezzi di comunicazione di massa a descrivere
E l'Italia dei coraggiosi imprenditori che nonostante lei è difficoltà riescono a far crescere le proprie imprese a creare occupazione a proiettare l'immagine del loro brand e dei loro prodotti con grande successo nel mondo
E l'Italia
Nella quale pezzi importanti del sistema istituzionale spesso in in assoluta povertà di mezzi assolvono al loro ruolo con grande spirito di servizio basti pensare al nostro sistema della sicurezza
O al prestigio che accompagna le nostre forze armate impegnate nelle missioni internazionali o al lavoro delle nostre donne e dei nostri uomini che salvarono ogni giorno migliaia di vite umane in mare
E l'Italia dell'accoglienza
Costretta a confrontarsi spesso in perfetta solitudine con problemi epocali
E l'Italia della solidarietà che si esprime silenziosamente giorno e notte nell'assistenza e nell'aiuto ai più deboli ai poveri agli ammalati
E l'Italia che si mobilita con straordinaria generosità in soccorso delle popolazioni colpite dalle calamità naturali ed infine e l'Italia nella quale
La stragrande maggioranza dei cittadini compie quotidianamente silenziosamente il proprio dovere e ne osserva le leggi
E tutto ciò mette ancora di più in evidenza le contraddizioni che caratterizzano il nostro Paese ed è come se al suo interno convivessero più italiani
Distanti l'una dall'altra Italia che a volte non si riconoscono stentano ad andare d'accordo invece di cercare la sintesi che possa condurre ad un percorso unitario
Paiono alla ricerca di sempre nuove pretestuose occasioni di confronto e di conflitto
D'altra parte
A circa centosessanta anni dall'unità non siamo ancora riusciti ad amalgamare economicamente e socialmente e culturalmente i nove Stati dai quali è nata l'Italia moderno
Siamo di fronte a fratture storiche che stentano a ricomporsi a retaggi difficili da abbandonare alla difficoltà di costruire un progetto comune alla difesa di identità particolari quasi sempre egoisti
Ma soprattutto ci troviamo davanti ad una classe politica che esalta i toni del confronto e distilla nell'opinione pubblica il germe della divisione mentre nello stesso tempo
I media procedono ad una quotidiana destrutturazione del senso invece che contribuire alla sua costruzione
Sono questi
Sono questi anche i frutti
Della mancanza di un progetto per il futuro che sia pure con le naturali diversità culturali possa vedere i diversi soggetti politici collaborare nell'interesse generale del Paese
Noi non ci stancheremo mai di ripeterlo l'abbiamo detto tante volte nel corso della presentazione di tanti rapporti Italia
Questo Paese l'Italia ha enormi potenzialità ma proprio per le sue divisioni non riesce a trasformare la potenza in energia
Bene
Nei decenni passati
L'analisi Polito logica e sociologica dei fenomeni del consenso
Faceva riferimento a termini come conflitto blocco sociale compromesso egemonia che rappresentavano gli elementi del confronto
E trovavano una loro corrispondenza nelle posizioni espresse dalle rappresentanze politiche
Ciò rispecchiava un sistema comunque unitario al quinto Ferno si realizzavano osmosi e compromessi in grado di produrre politiche leggibili da parte dei settori pur diversamente orientati
Lo stesso conflitto se ci riflettete rappresentava un'occasione di contatto tra di vero essi che si ritenevano comunque inseriti all'interno di una cornice condivisa della democrazia rappresentativo
La lettura dell'Italia del dopoguerra di quella del boom economico e della stagione dell'avanzamento dei diritti individuali e collettivi è sostanzialmente unitaria
E lei una
Narrazione
Unitaria all'interno di una di un di una
Narrazione unica di una narrazione che accoglieva tutti oggi non è più così
Le diverse Italie e che coesistono nella penisola non comunicano tra di loro e di conseguenza le loro rappresentanze politiche risultano autoreferenziali e disinteressati al dialogo con le altre
Una cosa però hanno in comune ce l'hanno in comune
Una cosa cioè l'incapacità di leggere i fenomeni sociali prodotti dalla globalizzazione
Da questa incapacità deriva la tentazione di risolvere la crisi di fiducia nella politica nelle istituzioni addossando nella responsabilità alla populismo
E ciò equivale secondo noi alla carica di Don Chisciotte contro i mulini a vento in nome del presunto onore di Pulcinella del top Boso dei bei tempi andati
Così come spesso si tende ad attribuire all'Europa più colpe di quante in effetti non ne abbia e questo lo diciamo noi lo diciamo proprio noi che con l'Europa anche negli anni passati e forse in anticipo rispetto
Alla alle polemiche che che si sono aperte noi non siamo mai stati teneri con l'Europa basta basterebbe rileggere
I vecchi rapporti Italia
Bene
A questi amici noi vorremmo ricordare che la ricerca del nemico esterno è sempre tipica di coloro che non sanno come risolvere i problemi in casa propria
E poiché
Nessuno
Può far sentire qualcuno inferiore senza il suo consenso
è auspicabile che sul fronte europeo l'Italia non si limiti ad una trattativa di basso profilo sui margini della flessibilità nei bilanci o alla richiesta di aggiustamenti e compromessi sulla ricollocazione dei profughi
Sul primo tema
Il Paese secondo noi deve far valere l'esigenza di una svolta profonda sulla scorta
Di una sofferenza sociale che non solo da noi produce insoddisfazione diffusa e l'avanzata delle forze che si dicono alternative per poi scoprirsi una volta al potere semplicemente incapaci di governare
Sulla figlia vicenda profughi
L'Italia come tutti sappiamo ha dimostrato di avere le carte in regola il principio assoluto della difesa del valore della vita realizzato quotidianamente nel Mediterraneo
La pone in una posizione inattaccabile dalla quale possibile condurre
Una battaglia culturale coerente con i principi stessi su cui dice di fondarsi
Il Progetto di unione
Europea
Altro discorso invece
Occorrerebbe fare sulla farraginoso farraginosità con cui si organizza l'accoglienza nella penisola la gestione dei profughi
E spesso deprecabile e malgrado le ingenti risorse investite non produce buona integrazione e contribuisce ad alzare la percezione di insicurezza di molti cittadini italiani
Tuttavia
Mentre su questi temi possiamo dire di avere le carte in regola restano da sciogliere nodi strutturali sui quali il nostro Paese in grave ritardo e che saranno decisivi per una possibile ripresa
Siamo di fronte ad un quadro fortemente negativo in settori chiave dello sviluppo rispetto ai maggiori Paesi industrializzati
Un ritardo che chiama in causa gli imprenditori restia a investire capitale nell'economia
Reale e i lavoratori che resistono alle innovazioni di processo che la competizione tecnologica comunque impone
Nei fatti l'Italia ha registrato un continuo declino rispetto alle posizioni degli altri Paesi dell'eurozona sul fronte dell'istruzione e della ricerca dell'innovazione
Mentre il fronte a delle imprese in generale
E caratterizzato da un alto livello di indebitamento con il sistema bancario e non siamo riusciti a creare un ambiente favorevole per la creazione e la crescita di nuove attività economiche
E ancora
L'Italia dovrebbe razionalizzare il proprio sistema fiscale con un trasferimento dei carichi dal lavoro ai consumi e alla proprietà e perseguire una maggiore efficienza ed una maggiore equità
La tassazione per esempio la tassazione sul lavoro è cresciuta costantemente negli anni rispetto alla tendenza alla diminuzione degli altri
Paesi europei
A questi a tanti altri problemi dovrebbe si dovrebbe rispondere
Con un vasto programma
Di riforme alle quali forse un giorno i nostri partiti politici decideranno
Di mettere mano per ora archiviato il tema con il referendum il dibattito si concentra come sapete sulla legge elettorale di poche ore la pronuncia
Della corte costituzionale
Quindi Mattarellum Eataly con modifica ATO dalla Consulta consulte il lume ritorno al proporzionale sa e il
E si sente
Dappertutto dappertutto echeggiare il grido
Al voto al voto Mannori sembra uno slogan ma privo di senso se non si realizza un accordo sulle regole del gioco come giustamente
Ha sottolineato il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno e poi lasciatemi dire
Con tutto il rispetto per la magistratura anche per le
Per la magistratura più alta le leggi la deve fare il Parlamento non le possono fare
Deve fare il Parlamento perché deve assumersi la responsabilità vi svolge il ruolo che la democrazia gli assegna semplicemente semplicemente per questo
L'altra riflessione che facevamo e che i cittadini non sono
Per o contro quella questa o quella determinata soluzione i cittadini semplicemente vorrebbero regole condivise all'interno delle quali potesse riacquistare senso il principio della democrazia
Rappresentativo
L'Italia nei prossimi anni
Non potrà secondo noi permettersi di galleggiare di amministrare il declino
è una frammentazione sociale
Che rende ostili e distanti tra di loro aree geografiche e fasce generazionali e che produce divisioni anche all'interno dei ceti produttivi e tra questi alla galassia del non lavoro e del precariato
Se è stato rigettato con il referendum come tutti sappiamo lo schema di un Governo forte e di un Parlamento collaborativo in quanto omogeneo all'Esecutivo
Per una ripartenza efficace non resta che Bruni puntare che puntare sulla centralità del Parlamento luogo principe
Scusate
Il luogo principe del confronto e della mediazione politica
Tutti
Abbiamo
Siamo in netta insomma ricordiamo i passaggi
Con i quali si sono consumate la fine della Prima Repubblica e la nascita della seconda così come ricordiamo le diverse fasi che hanno caratterizzato gli accadimenti politico-istituzionali
Che si sono svolti e dall'elezione del novantaquattro ad oggi
Il proporzionale
Giudicato all'epoca come la causa di tutti i mali della Repubblica
Viene oggi il rimpianto da parti sempre più ampie dello schieramento politico e se ne riconosce la capacità di garantire la rappresentanza delle diverse culture politiche presenti nel Paese
L'elezione diretta dei parlamentari da parte degli elettori attraverso il voto di preferenza viene considerata ora la migliore espressione possibile di democrazia
Insomma il proporzionale diventa la nuova metà verso la quale dirigersi e il voto di preferenza da strumento perverso di scambio ritorna ad essere meccanismo di collegamento tra elettori ed eletti
Forse
Una questione di aria tanto cosa fatta capo ha
Sarebbe stato sufficiente all'epoca sposare direttamente il modello tedesco un proporzionale accompagnato da uno sbarramento
Di ingresso dalla cosiddetta sfiducia costruttiva che consente la caduta di un Governo
A patto che vi sia che esiste un che esista una maggioranza alternativa pronta a sostituiti
La sfiducia
Espressa espressa già a quel tempo dai cittadini nei confronti della classe politica delle istituzioni in generale
Non è stata superata nel corso degli anni grazie alle nuove regole elettorali anzi
Se ci riflettete il solito sia ancora più allargato la distanza tra cittadini e istituzioni tra cittadini e politica si è ampliata si è ampliata
In questi ultimi anni e Parlamenti composti da nominati senza alcun rapporto diretto con il territorio hanno poi consumato il residuo di credibilità e di autorevolezza che erano rimasti alla politica
Nello stesso tempo
Abbiamo assistito allo svuotamento del ruolo e della centralità
Che la democrazia assegna al Parlamento e ad un progressivo travaso di poteri a vantaggio dei Governi
J bon nel
Suo famoso saggio sul declino e caduta dell'impero romano scriveva
I principi di una libera Costituzione sono irrevocabilmente perduti quando il potere legislativo e nominato dall'Esecutivo cosa sulla quale noi in questi ultimi anni
Ci siamo applicati con grande buona volontà
Si può quindi è ragionevolmente affermare che l'investimento maggioritario abbia prodotto più danni di quanti avrebbe dovuto ripararli
Sono passati
Più di vent'anni l'idea che si possa rendere bipolare un sistema politicamente e culturalmente complesso è stata messa all'angolo dalla resistenza delle tradizionali appartenenze
E dall'irrompere sulla scena di nuovi quanto consistenti soggetti politici che ambiscono dichiaratamente
Ad assumere la guida del paese e come dicevo prima tacciare questi nuovi soggetti con me alcuni fanno di populismo è senz'altro un grave errore politico
Non si tratta badate bene di forze
Antisistema ma di soggetti portatori di istanze che si propongono di cambiare radicalmente il sistema dal suo interno attraverso l'utilizzo delle sue stesse leggi
Coloro che oggi votano Movimento cinque Stelle
Badate bene non sono marziani non arrivano da un altro pianeta o da un altro Paese sono gli stessi italiani che in precedenza avevano votato per il centrodestra per il centrosinistra o per il centro
Sono gli stessi elettori gli stessi elettori di prima
Tuttavia
Piccola vertenza
Se appaiono fino a questo momento corretti i metodi del confronto politico e la prassi che il Movimento cinque Stelle sta
Seguendo qualche preoccupazione la testa il modello di organizzazione di organizzazione statuale che
è nel loro nel loro Progetto
Badate bene
I partiti e movimenti democratici
Si ispirano in genere sul piano culturale a quei pensatori che collega anche con le loro Teoria ed opere hanno ispirato la nascita e l'affermazione delle liberal democrazia
Basti pensare al ruolo che ha avuto John Locke con il suo principio dell'individualità e personalità e quindi della libertà o da Montesquieu con la sua teoria della separazione
Dei potevi alla quale tutti facciamo continuamente riferimento ho dato che ville con le sue analisi sul dispotismo e sulla pratica della libertà politica
Pur nelle diverse accezioni visioni riferimenti culturali filosofici sociologici non mancherebbero a coloro che volessero trovare ispirazione
Tra questi pensatori per un sincero democratico Russo non può essere certo considerato un punto di riferimento
Solo
Di recente sia pure timidamente
Alcuni commentatori da dalle colonne de nostre più importanti giornali
Hanno avanzato qualche perplessità sulle matrici politico culturale e il Movimento cinque Stelle sulla cosiddetta piattaforma Russo che dovrebbe costituirne l'essenziale punto d riferimento
All'inizio si è forse trattato di sottovalutazione di trascuratezza ma oggi quel movimento si propone come uno dei possibili candidati alla guida di Governo del Paese
Appare a nostro parere è necessaria una riflessione sui valori ai quali esso si ispira e che vorrebbe trasferire
Agli italiani
La teoria di Russo com'è noto si fonda sul concetto di volontà generale
Che nasce dalla rinuncia di ognuno ai propri interessi in favore di quelle della collettività per chi
Perché non
Non
L'avesse l'avesse letto come dire invito alla lettura del contratto del contratto
Al sociale all'interno del quale
La teoria di Russo perfettamente espresse
Così
Nel nuovo patto sociale appunto il contratto sociale ogni individuo rinuncia volontariamente ai propri diritti in favore di una volontà generale
Espressa attraverso la SEC sacralità delle legge nel nostro caso dal web o dalla Casaleggio associati
L'individuo sempre secondo posso e perciò sottoposto alla comunità e deve ubbidire solo alla coscienza pubblica che è rappresentata dallo Stato
Fuori dalla quale Salus non est
Non vi è salvo
Fuori dallo Stato si possono trovare solo coscienza individuali da condannare senza possibilità di appello a meno che
Non si penta no questo dice Russo facciano autocritica come insomma alcuni
Sistemi c'hanno c'hanno tramandato
Quindi
Forse con condannare senza possibilità di appello perché costituiscono solo nocumento per la salute pubblica di conseguenza
Lo Stato che dovrebbe instaurare nella legge la libertà del cittadino finisce coll'assoggettarlo a dopo ad un opprimente dispotismo
La filosofia di Russo sfocia immancabilmente nello Stato totalitario
E non ho in un caso Russo e considerato il padre di tutti e
Di tutte le esperienze
Non democratiche o antidemocratiche della storia recente dalla rivoluzione francese adozione e tutto questo spiegherebbe anche
A mio parere la naturale simpatia che si è nel tempo instaurata tra il movimento pensaste l'ATO e quanti
Pur professa andò in buona fede una nuova etica dello Stato finiscono per sostenere la nascita di uno Stato etico
E non è evidentemente la deriva verso la quale noi vorremmo dirigerci
Bene altra grande questione e quella dei
Del
Della democrazia che noi vediamo
Messa messa in in in in pericolo
E la vediamo messa in pericolo in rapporto alla situazione alla condizione dei ceti mi
Voi sapete che segue che ha seguito l'attività dell'istituto sa che
Il tema della povertà è sempre stata al centro dell'attenzione dell'Eurispes l'abbiamo affrontato anche nel passato nella convinzione che esso fosse decisivo per il futuro stesso del Paese
Fummo soli eravamo soli e anche maltrattati negli anni nei quali si celebravano i fasti della cosiddetta società a
Affluente e fummo i soli a segnalare la deriva che la Società perché italiano aveva imboccato e a mettere in discussione la cultura del possesso e del consumo ad ogni costo
Eravamo convinti che l'ideologia di una crescita senza limiti
Attraverso la quale tutti saremmo diventati se non ricchi almeno benestanti non sarebbe stata in grado di mantenere le proprie promesse ed è
Così che accaduto
Nel corso di questi ultimi due decenni abbiamo assistito ad un progressivo e inesorabile declino delle certezze sulle quali si erano fondate la nostra esistenza e la stabilità del nostro sistema economico e sociale
Illusi dagli stregoni e dai guru e complice una classe politica del tutto inadeguata abbiamo abbandonato l'economia per la finanza
Convinti di poter moltiplicare le rendite guadagni per poi vedere i rubli che pioveva che piovevano dal cielo trasformarsi in carta straccia come nel Maestro e Margherita
Nel frattempo
I ricchi erano diventate ancora più ricchi
I poveri tradizionali ancora più poveri e coloro che un tempo potevano contare su un rassicurante status i ceti medi vedere assottigliarsi lo spessore delle loro sicurezza del patrimonio
E crescere la possibilità di diventare poveri anch'essi
Una decina d'anni fa dieci dodici anni fa nel poniamo il termine poveri in giacca e cravatta perché osservando
I frequentatori delle mense della Caritas ci accorgemmo che cioè non sempre ma in ogni immigrati è sempre più italiani che si mettevano in fila appunto in giacca e cravatta all'idea era quella di persone
Lasciato lasciata alla mensa voi andassero a fare magari un lavoro precario o cercare di di
Di
Tirare avanti la giornata in qualche in qualche
Maniera i poveri in giacca e cravatta erano diventati l'emblema di un
Ceto medio in gravissime difficoltà
Noi siamo giunti ormai alla fine di un processo secondo secondo l'Eurispes naturalmente ma quello che diciamo evidentemente sempre opinabile che potrebbe ipotecare il nostro sistema stesso
Di convivenza noi finora abbiamo osservato le vicende legate alla crisi attraverso le lenti e delle teorie economiche finanziarie cercando di capire
Come chiudere le falle aperte in un sistema che ha sempre preteso di possedere un'assoluta razionalità è una naturale capacità di auto di autoregolazione
Oggi siamo costretti dalla realtà ad inforca are gli occhiali della politica per constatare come l'impoverimento dei ceti medi
Il blocco della mobilità sociale della redistribuzione della ricchezza insieme alla mancata crescita stiano producendo effettivi devastanti sul sistema politico e istituzionale
Allora se è vero come è vero
Che i ceti medi sono la spina dorsale della democrazia occorre sviluppare al più presto politiche adeguate per la loro rimessa in sicurezza
Occorrono interventi decisivi
Ma sono interventi che il mercato non sa non può o non vuole assicurare di conseguenza poiché vengono messa in pericolo l'integrità e la sicurezza dello Stato dovrà essere lo Stato stesso a dover intervenire
Sugli errori
Del recente passato
Si è discusso molto anche se solo la si riesce a prendere atto dei danni provocati dalla sbornia neoliberista
Che ha portato il nostro Paese a liquidare spesso come saldi di fine stagione i nostri migliori assetti pubblici mentre altri Paesi dell'Unione europea difendevano i loro a spada tratta
Ora sentiamo la mancanza del ruolo di quegli enti e di quelle aziende quali abbiamo improvvidamente rinunciato a vantaggio dei privati
Il Paese quindi costretto a misurarsi con le sfide poste dalla globalizzazione senza avere gli strumenti necessari ed è nello stesso tempo costretto a difendersi quotidianamente
Dagli assalti di imprese straniere impegnata in un'azione di saccheggio degli ultimi pezzi di argenteria che ci sono rimasti
Per anni
Il liberismo esasperato e fondamentalista aveva diffuso l'idea che solo la logica del mercato un mercato libero da ogni controllo avrebbe garantito
Di poter affrontare le sfide della globalizzazione e di poterle trasformare in opportunità
E per anni questa fiducia orientato al le politiche dei governi e le scelte dei principali attori dello sviluppo secondo lo slogan fuori lo Stato dal mercato
Ma alla prima vera crisi economica e finanziaria internazionale di cui tutti subiamo ancora oggi le conseguenze
Pensate a quello che è caduto negli Stati Uniti che sono la patria del liberismo
Solo il ricorso all'intervento dello Stato ha reso possibile nell'emergenza il salvataggio di banche e di grandi industrie dalla fallimento
L'intervento dello Stato si è dimostrato
Fondamentale essenziale non solo per correggere
Con la sua regolazione dall'esterno le insufficienze gli egoismi del mercato ma anche per rivitalizzare dall'interno il mercato con l'esercizio di un protagonismo
Diretto
In sostanza
La crisi finanziaria ed economica aperto la via riconsiderare in termini diversi il rapporto tra Stato e mercato del ribaltare lo slogan dei decenni discorsi con un altro che suona in sintesi
Più stato e meno mercato
Una cosa è certa
Di fronte alle tante incertezze e tensioni destinata a crescere nel prossimo futuro lo Stato deve recuperare il ruolo fondamentale di programmazione
E di il regolatore dello sviluppo sulla base di una visione condivisa del nostro possibile progresso
Non mancano di certo nel nostro Paese le capacità per agire in questa direzione prima di tutto naturalmente
Una questione di volontà politica le esperienze significative che si stanno
Diffondendo nel mondo possono fornire uno stimolo anche a noi
Pensiamo ad esempio
All'esperienza di nuove forme di programmazione a medio termine reso obbligatorio in Finlandia per tutti gli organi centrali e locali dello Stato
Così come all'esperienza del Ministero del futuro promossa in Svezia che ha portato alla decisione politica di una riconversione di tutto l'apparato produttivo verso le energie alternative
Ma lo Stato secondo noi non può limitarsi all'esercizio di un ruolo esterno regolatore vigile del mercato
Le sfide dei cambiamenti strutturali in atto impongono che lo Stato eserciti e qualifiche al massimo il ruolo di attore protagonista dentro il sistema di mercato
Per affermare al meglio il valore dei dei beni e dei servizi che produce indirettamente e per operare a tutela degli asset strategici e promuovere la crescita dei cosiddetti beni comuni
Da queste scelte dipende non solo il futuro dell'economia ma anche quello della tenuta stessa dei sistemi democratici piaccia o non piaccia
In una democrazia la politica e quindi lo Stato le sue istituzioni
Devono funzionare come stanze di regolazione
Tra gli interessi della finanza e del mercato e i bisogni e le attese del corpo sociale e quindi
La politica le istituzioni secondo noi torneranno ad essere credibili
Solo se sapranno dimostrare di essere in grado di governare in più i processi
Piuttosto che di esserne governati e se sapranno riconquistare l'autorevolezza perduta
E mi avvio
Rapidamente alle conclusioni ripartendo ricollegandomi a quanto
Diceva prima il il professor il professor Mattiazzi sulla sull'autorevolezza
Bene
Nel tempo della comunicazione dell'informazione l'autorevolezza della classe politica si è secondo noi consumata nei calcio
Negli infiniti e inconcludenti battibecchi
Nelle dichiarazioni spot nella presenza tanto per esserci negli slogan nel voler apparire sempre e comunque fino talvolta a superare la soglia del grottesco del patetico ricordo sempre
Quella trasmissione che veniva quello spettacolo che veniva ripreso dalla televisione dove i parlamentari si facevano tirare le torte in in faccia una classe politica che accetta di essere presa torte in faccia merita di essere Presa torte in faccia
Insomma
La televisione crea e distrugge nello stesso tempo personaggi di cartapesta che confondono l'essere con l'apparire
La televisione però se ci riflettete non ha mai portato fortuna i suoi utilizzatori politici apparire non è sempre conveniente
Può dare al massimo ristoro a chi trasmettendo la propria immagine ricava la certezza dell'esserci nel mondo e di contare qualcosa
Io
Nei primi anni di vita dell'istituto negli anni Ottanta andavo spessissimo in in televisione
E un giorno il portiere il portiere di di casa mi fermai già presso l'ho vista ieri in televisione si è dato molto bravo molto interessante non ricordo di che cosa parlava pro è venuto tanto bene
Resta attestare
La politica rincorre dice non lo so che cosa hai detto però stando bene aggravate era quella era era quella era quella giusta
Ed è la televisione non no non porta niente
Niente di niente di buone
La televisione peraltro
Esalta i difetti
E solo raramente mette in luce in luce i pregi e le qualità difficile
Far vedere quanto si è bravi in televisione pensate però un sorriso al momento sbagliato
Un errore nel citare un dato un'incertezza nel declinare un verbo nell'uso di un congiuntivo un aggettivo inappropriato e la frittata e fa
Il particolare l'errore dalla tv si trasferisce sul web e diventa virale a vantaggio del divertissement vi milioni di navigatori
L'esperienza insegna che gli unici a trarre qualche vantaggio dalla presenza invidio sono i conduttori guadagno mucchio di soldi
è che come i domatori del circo riescono a far saltare leoni da uno sgabello all'altro a farli passare dal cerchio di fuoco o farli muovere a passo di danza ecco
Calle un mestiere importante perché riesce a far fare cose veramente in credito
Altra questione di non poco conto e sono arrivata alle battute conclusive insomma altre questioni non poco conto
Quello che dice in televisione resta negli archivi la tua immagine presta negli archivi e in qualsiasi momento quando meno te l'aspetti a seconda della convenienza di qualcuno può essere usata contro di te
E lo stesso discorso naturalmente vale per il due per il per la Rete per il perlomeno per il web
Ma se la televisione
E il verde non sono il luogo adatto dove si costruisce l'autorevolezza per rispondere alla domanda che poneva il professor Mattiazzi poco fa visto che il sistema ha bisogno di riconquistarla
Questa autorevolezza intanto bisogna premettere che l'autorevolezza e come il coraggio del Manzoni se non ce l'hai nessuno della Po te la può dare
Però anche vero
Che ci sono schiere di persone che non appaiono e sono considerate autorevoli allora è evidente che sono altri i luoghi dove l'autorevolezza si costruisce si esercita
Secondo noi sono i luoghi lontani dai riflettori dove ci sono problemi da risolvere battaglie da affrontare diritti da difendere deboli da soccorrere
L'autorevolezza asili costruisce nei luoghi della fragilità e della sofferenza o nello studio nell'applicazione costante nell'esercizio onesto e continuo di una funzione pubblica
Tuttavia
Ne ho veramente concluso
Spesso si confonde l'autorevolezza con l'autorità e tutti naturalmente cercano di ottenere quest'ultima insomma la tendenza naturale degli uomini come sapete
è quella di esercitare l'autorità e di comandare su altri uomini però ci si dimentica che comandare come diceva Seneca
Non significa dominare ma compiere un servizi
Dell'autorità sia investiti qualcuno te la dà l'autorevolezza si guadagna e per guadagnare nulla dobbiamo riscoprire questa è la risposta che ebbero
Al professor Mattiace dobbiamo riscoprire il senso del dovere l'antico senso del dovere
Che è quello stesso senso del dovere con il quale i nostri padri hanno ricostruito un paese distrutto dalla guerra e l'hanno trasformata in una delle prime potenze economiche mondiali
E allora questo senso del dovere
Torna in questa fase storica a giocare un ruolo strategico nell'educazione dei cittadini nel ridisegno
E nel futuro bella società italiana grazie per la pazienza con la quale
Grazie grazie
Volevo
Solo farvi notare che anche in Italia è possibile fare le cose perbene né cominciamo alle undici e veniamo al Mezzogiorno in Enzo anzi siamo
Cinque minuti di anticipo non solo i tedeschi ma anche noi ce la possiamo fare
Buona giornata
Potete ritirare il rapporto all'uscita
Altro
Io parlare