Presentazione del PlaC - Patto per il Lavoro Culturale

Sono molto felice di essere qui con voi oggi per presentare il nostro claque
Patto per il lavoro culturale
Avevamo un po'per poi in tema per problemi non lo proietteremo e citeremo una serie di dati
Molto interessanti che nel caso vogliate analizzare di persona
è possibile farlo vi diamo dopo i link di siti istituzionali da cui li abbiamo presi in particolare l'Istat il Sole ventiquattro Ore e il Ministero dei beni culturali
Allora
Io vi parlerò della genesi di questo patto per il lavoro culturale dell'organizzazione nella campagna di attivisti e professionistiche
La ideato lo promuove e della situazione in cui versano i beni culturali
Terribile situazione in Italia
Vi ricordo anche che la giornata di oggi è fatta di questa conferenza stampa in cui interverranno diversi relatori tra cui
Io collega andrà in Corvaglia Daniela Pietrangelo per la campagna mi riconosci sono un professionista di beni culturali e che continuerà in piazza Augusto Imperatore dopo la conferenza stampa
Con un'assemblea pubblica aperta giornalisti attivisti i cittadini
Che vogliano continuare a discutere con noi per questo patto che stiamo proponendo che degli obiettivi e delle azioni che sarà possibile fare insieme in futuro per continuare questo percorso
La cresce da un'idea di una campagna che si intitola mi riconosci sono un professionista dei beni culturali
Questa campagna è stata fondata nel due mila quindici da un gruppo di professionisti e studenti esasperati dalle condizioni ed alle prospettive di un mercato del lavoro di beni culturali incredibilmente precario instabile
Nasce a cavallo del
Dell'assurdo
Comportamento di
Ministero che da un lato finanzia la formazione di migliaia di professionisti dei beni culturali ogni anno e dall'altra
Definanziata cultura lasciandogli un mercato vuoto e
In balia di un precariato totale e di un'assenza di
Legislazione
Nasce con due precisi obiettivi
Primo il tema del riconoscimento quindi riconoscimento professionale e quindi la facilitazione dell'accesso alle professioni da parte dei professionisti dei beni culturali e il riconoscimento
Di
La validità dei titoli di studio del settore titoli di studio che conseguiamo per diventare professionisti e lavorare come tali
E la campagna campagna mi riconosci che per usare le parole di una giornalista dice intervistato pochi giorni fa in radio
è sintomatica simboleggia quasi un dialogo con un interlocutore sordo al quale tutti ognuno domandarmi riconosce
E automaticamente suggerisce anche la risposta non sono un professionista di beni culturali perché sai che l'interlocutore non avendo già ascoltato non ti risponderà
E questo è sintomatico chi è il nostro interlocutore sordo chi sono i nostri interlocutori sordi ci rivolgiamo alla politica i Governi che si sono alternati che hanno scelto
Con una responsabilità politica di investire o di disinvestire sulla cultura e
Sul settore patrimonio culturale professionisti questo potere professionisti del settore
La campagna contavo di circa sessanta attivisti e più di dodici mila sostenitori sui canali sociale che raccoglie i professionisti di tutti gli ambiti assolutamente a settoriali non solo è fatta per rivolgersi direttamente anche i cittadini per la campagna che
Con le sue attività parla di coscienza civica
Parla di formazione parla di lavoro parla di impegno civile perché noi siamo i primi a proporre
Azioni a proporre legislazione a proporre
Un patto per esempio per il lavoro culturale come quello che propongo che vi descrivo oggi che vi presentiamo oggi
E parla di salute sociale quindi siamo fermamente convinti che quello che facciamo sia incredibilmente necessario e utile al miglioramento della situazione economica sociale
Del Paese
La situazione dei beni culturali oggi in Italia istruzione della cultura del patrimonio culturale è una situazione tragica i dati Istat due mila quindici parlo il sessantotto per cento
Di persone per il due mila quindici non so mai entrati in un museo settantaquattro per cento non è ma non mai visitato un sito archeologico nel due mila quindici il cinquantuno per cento non ha mai letto un quotidiano
E ce ne sono tanti di latticini tutti sintomatici immagino che non si debba oggi fare una indagine statistica ovunque la verifica dei dati dell'Istat sicuramente siamo tutti consapevoli di questa situazione
In particolare l'Italia nel due mila quindici è stata anche con segnalazione ventilati del Sole ventiquattro Ore maglia nera per gli investimenti fatti al settore istruzione e cultura lei abbiamo investito in percentuale
Il sette per cento in meno della media europea peggio di noi ha fatto solo la Grecia e in proporzione sul nostro PIL il tre per cento in meno
L'Italia è anche un Paese che nelle classifiche internazionali come meta turistica il turismo è il settore produttivo che meglio si lega per sua natura al nostro patrimonio culturale e le nostre competenze
Registra una crescita dell'undici per cento rimanendo comunque incredibilmente sotto la media europea che è del ventuno per cento
Non solo questo questa crescita non produce occupazione perché nel settore della cultura si registra un calo
Parlo di musei mostre eventi culturali del sette virgola due per cento degli impiegati
Noi sappiamo perché oggi ve ne parleremo
Studi recenti hanno anche dimostrato proprio di qualche giorno fa
Che ogni euro investito in cultura produce almeno sei gli Euro e quindi è un investimento incredibilmente vantaggioso
Per quanto riguarda di porto un altro esempio altri dati
Dati riguardanti i libri e biblioteche esistono circa seicento ottantaquattro comuni in Italia con più di dieci mila abitanti che non hanno nemmeno una libreria e contano per un totale hanno un totale di tredici milioni di abitanti
Ricordate una pubblicità della RAI che diceva più leggi che impari a leggere la realtà
Noi produciamo persone che non sanno leggere la realtà ed è una responsabilità politica non tecnica
Ancora vi porto un esempio personale io sono un paio intorno
è un tecnico per la promozione dei beni culturali la mia professione esiste ma non è riconosciuta
E dire un paradosso incredibile perché ciò che è studioso che studiamo fossili
Siti paleontologici tengono riconosciuti dallo Stato come beni culturali vengono sottoposti a tutela del ministero e dalle soprintendenze il Ministero stesso però non si preoccupa del fatto che ad oggi non esistano più percorsi di formazione dedicati
Ho realmente
Formativi per formare paleontologico poiché non ne assume più da quasi dieci anni e tutti i siti paleontologici
D'Italia e i nostri reperti sono abbandonati gestiti nel migliore dei casi da
Piccole aziende come la mia
Che lavorano in maniera etica Marche ovviamente hanno enormi limiti poiché manca l'interlocutore fondamentale che lo Stato il Ministero
Vedete quella di quella
Quello di cui parlo oggi
E la storia della responsabilità
Politica e non tecnica della politica italiana e dei Governi che si sono alternati
Io direi la colpa di aver scelto di marginalizzare la cultura ad un ruolo accessorio
La scelta di aver ridotto il patrimonio culturale al mero intrattenimento e la scelta di aver
Di considerare i professionisti dei beni culturali superflui e sostituibili
è per questo che vi proponiamo un patto per il lavoro culturale che tenga dentro tutti e per questo che quando chiediamo di sottoscriverlo
Chiediamo l'impegno a lavorare insieme praticare un cambiamento in cui crediamo
Passo la parola il mio collega Andrea in Corvaglia anche di esporrà il patto per il lavoro culturale
Grazie per l'ascolto
Buongiorno a tutti e tutte sono andrà in curva e a un archeologo matti vista praticamente dalla nascita di di questo percorso di questa campagna che come diceva il mio collega precedentemente mi riconosci sono un professionista dei beni culturali
Bene ci sarebbe tanto da dire su cose placca placche è un patto un patto per il lavoro culturale forse più di un Codice etico
è un qualcosa di pagina in per dinamico più fluido che parla anzitutto al Paese perché come bene è stato detto precedentemente
è un problema di questo Paese appunto la cultura il ruolo centrale della cultura in Italia ristabilire veramente veramente la propria collocazione fondamentale declinando tra l'altro l'articolo nove del nostro legge fondamentale
PAC quindi nasce da un'esigenza un'esigenza che è un'idea un'idea che abbiamo intercettato in questo anno e mezzo di campagna l'idea che i professionisti non devono essere più sfruttati
è inaccettabile vedere donne lavorare su scale archeologici al sesto mesti gravidanza non esistono tutele o perlomeno sono tutele risibili rispetto alla fatica ruolo che noi abbiamo
Come funziona sociale appunto all'interno dello Stato italiano
Attacca punto parla Paese interno uno strumento a disposizione di tutti anzi
Ci tengo a dire che era ora da questo momento sarà sottoscrivibile on line sul nostro sito
E sempre sul nostro sito potrete vedere i vari punti in cui è declinato esso perché ora mi io mi accingerò a declinarlo in maniera abbastanza diciamo
Veloce però appunto su internet troverete tutti i vari passaggi e tutti potranno potranno firmare il nostro patto per il lavoro culturale
L'abbiamo deciso di dividere placca
In quattro parti cogliendo le varie sfumature di quello che è il campo dei lavoratori dei beni culturali
Gli accademici
Siamo ben consci che negli ultimi anni Italy nel alle università sono stati forti quindi gli strumenti
Di formazione si sono ridotti ma il mercato del lavoro chiede un iper formazione professionisti e allo stesso tempo quando un professionista si proietta dal mondo della università al mondo del lavoro
Ha dei seri problemi a una sorta di Giunta la quale dalla quale è difficile uscire ne chiediamo anzitutto agli accademici di rifiutare logiche distrutta mento che purtroppo esistono all'interno delle nostre università
E di aiutare di provare a cui dare i professionisti verso un lavoro sostenibile e a nuove opportunità
Perché i professionisti ci rivolgiamo pessimisti e chiaro loro sono i principali attori forse della del lavoro nel mondo dei beni culturali
I professionisti che tuttavia ad oggi sono costretti a diciamo sta stare all'interno di un recinto
Che sottintende una guerra tra poveri perché molto spesso bisogna accettare condizioni lavorative che sono pericolose per l'intera categoria
Per basta pensare al al massimo ribasso sui contratti
E la competizione col volontariato che un dramma per il nostro settore ora purtroppo di pochi giorni fa e la notizia del bando del MiBAC del Ministero per i beni dell'attività un turista e culturali riferita al mille cinquanta giovani
Da utilizzare a quattrocentotrentatré euro al mese Petti nel mondo dei beni culturali
Vedete io sono un archeologo
Su come tu come tutti i miei colleghi conosco la fatica e anche la soddisfazione che esiste nel lavoro sul campo nella catalogazione in tutte le per attività che ci coinvolgono però è veramente svilente vedere professionisti
Tra che si fanno la guerra tra loro
Per avere dei contrattini eh soprattutto si mettono in competizione col fondo col volontariato perché teniamo a dire che il volontariato è una risorsa per questo Paese
Però il volontariato non deve essere in alcun modo sostitutivo della professione e questo patto deve sancire un inizio chiaramente ma deve provare a sancire tutto ciò
Poi ci rivolgiamo datore di lavoro anche loro interessati da questa vicenda sono appunto coloro e che si avvalgono dei professionisti chiediamo anzitutto di rifiutare logica dello sfruttamento
Di contratti che non esistono di tutele che non ci sono
è chiediamo allo Stato di agevolare allo stesso tempo i processi di assunzione di questi professionisti perché anche lì il nocciolo della questione molto e molto molto spesso anche a causa di leggi dirò riforme sul lavoro
Sbagliate a nostro modo di vedere tutto ciò non viene facilitato
E poi diciamo in ultima analisi si faccia ma i cittadini i cittadini che sono i fruitori del nostro patrimonio culturale ed è interesse loro avere un servizio di qualità
Per i cardini del nostro mondo il mondo e beni culturali
Nei beni culturali tutela valorizzazione
Promozione
Ed è fondamentale e tutto questo per questo ma chiediamo nella sottoscrizione atto Hack che è un patto per il lavoro culturale un patto collettivo ci piace dire appunto che
è un patto collettivo ad oggi abbiamo raccolto alcune firme
Firme che
Derivano diciamo da circuito i appunto personali perché ancora non era diciamo pubblico dall'onda dalle tredici che oggi sarà il pubblico appunto
E tra i firmatari abbiamo professor Tommaso Montanari il professor Salvatore Settis
Adriano la Regina presidente dell'ISPO nazionale di Archeologia e Storia dell'arte Rita Paris l'altro è salita parse soprintendente adesso della Soprintendenza Speciale di Roma
E Fulvio Cervini del direttivo della Consulta nazionale dell'università la sto nell'arte
Non ci bastano questi nomi vogliamo riuscirà ad adottare il nome di tanti e tante professionisti datori di lavoro il intero mondo dei beni culturali per sottoscrivere questo patto assieme a loro consci che è un inizio
Per un inizio per provare a ripensare il lavoro nei beni culturali in maniera assolutamente diversa da come è stato concepito
Finale fino adesso non più spetta colonizzazione ma una piena pratica del con una funzione sociale ben in vista in applicazione dei principi costituzionali
E io in tutto questo passo la parola la mia collega Daniela Petra Angelo che vi racconterà di placca declinandolo sulla sua professione
Quindi vi ringrazio e lascio la parola la mi collega grazie e azzanna buongiorno
Io mi chiamo Daniela
Io mi chiamo Daniela e sono qui appunto per raccontare per portare la mia testimonianza per raccontare appunto a voi quanto sia difficile lavorare nel mondo dei beni culturali
In Italia esso anche di parlare a nome di tantissimi giovani che come mi vivono questo forte disagio
Io sono una mediatrice culturale e museale suona professionista dei beni culturali ma la mia professione non è riconosciuta dallo Stato
Lo stesso Stato che però permette me e ha permesso me tanti giovani di formarmi con corsi specifici nelle accademie e nelle università
Bene la mia professione non è stata menzionata neppure nella legge centodieci del simile quattordici e benché meno è stata richiesta Adam vanno che tutti noi
Aspettavamo ormai da tempo che è l'ultimo quello pubblicato
Dal mi battei cinquecento funzionari
Però la mia figura professionale è molto importante e soprattutto esiste da molti anni in Italia
Cosa fanno i mediatori culturali lavorano nei musei nei Dipartimenti educativi dei musei e hanno un ruolo fondamentale perché si occupano dell'apprendimento informale atti pubblici dei visitatori sostanzialmente
Progettano e conducono attività educative
Bene da quando ho iniziato a lavorare
Ho dovuto affrontare numerosissimi problemi
Io ho trentun anni al lavoro da quattro anni e che in questi quattro anni l'unico bando ai quali sono riuscita a rispondere è stato quello del servizio civile
Quindi mancano sostanzialmente i bandi pubblici per poter quindi accedere nei musei
Ho risposto a questo bando nel due mila e quattordici quindi dal due mila quattordici io no no non ho una continuità lavorativa
La cosa paradossale che alla fine di questi dodici mesi lavorativi il direttore del Museo mi dice Daniela complimenti per il lavoro che hai svolto qui in museo
Mi piacerebbe tanto tenerti nell'organico del museo ma non posso farlo perché non posso pagare atti
Non posso assumerti direttamente e appunto abbiamo bisogno di bandi ormai bloccati da troppo tempo
è un altro problema per me lavorativo è legato e lo citavano prima i miei compagni di campagna
è appunto il volontariato
Bene noi non abbiamo assolutamente nulla con tre volontari contro il e volontariato ma quello fatto con criterio però
Perché i musei non ricevono finanziamenti hanno un organico ridottissimo e si servono in un numero sempre più
Maggiore appunto di volontari
Una rivista dal nome di dossier che si occupa proprio di tematiche legate al volontariato nel due mila quindici ha stimato
Che sono entrati all'interno del mondo della cultura a penna ottocento mila volontari ed è un numero impressionante
Per però allo stesso tempo è lodevole che tanti cittadini impegno al proprio tempo libero nel mondo della cultura però
Quello che accade in tutti i lavori c'è una grossa differenza tra la passione e tra il volontariato e la professione vera e propria
Poi un'altra o un altro problema lo è e continua ad essere anche lavorando e collaborando nei musei come libera professionista con partita IVA perché
Dopo tanti anni di discontinuità il sistema ti costringe proprio a diventare un libero professionista
Perché bisogna cercare il più possibile di accaparrarsi il lavoro
Con le tante associazioni che lavorano all'interno dei musei I quali musei danno l'appalto di servizi educativi e lavorare con contratti a chiamata quindi io non so quando lavorerò e soprattutto se lavorerò
Questo è svilente è preoccupante e
Sostanzialmente io chiedo solo una cosa di poter svolgere il lavoro che io amo ipotesi svolge il lavoro nella dei beni culturali in Italia e questo pari sia diventato sostanzialmente un grosso problema
Per questo invitiamo tutti di firmare il placca invitiamo a fare a tutte le parti perché il PRAC
Serve hai datori di lavoro serve anche ai direttori dei musei perché devono impegnarsi a rompere questo sistema che si autoalimenta
Con assunzioni temporanee come appunto quello del servizio civile il placche serve ai professionisti agli aspiranti tali perché
Perché devono imparare a dire no e a rifiutare le formule lavorative gratuite nei contratti che non danno alcuna tutela
Ma soprattutto il PRAC serve a tutta la cittadinanza perché i beni culturali del nostro Paese sono interesse di tutti e serve soprattutto a quei cittadini volontari
E devono imparare anche loro a rifiutare queste forme di volontariato invasivo che fuoriesce dai propri confini e che non permette due professionisti di svolgere il nostro lavoro
Quindi in conclusione dico firmati tutti Clarke è un impegno importante per tutte le parti
Perché la firma un gesto sostanzialmente è semplice ma rivoluzionario perché impegna soprattutto lo Stato che il primo responsabile di questo meccanismo contorto
A compiere il proprio dovere
Vi ringrazio e lascio la parola Martina grazie mille
Sì grazie
è a tutti
Annoni appuntato netta della zona senza abbiamo fin da subito promosso questa campagna di mi riconosci sano un professionista dei beni culturali
Abbiamo è ritenuta importante e fondamentale costruire piatta in qualche modo non cacciata come punto di arrivo ma come punto di partenza perché è sicuramente
Una iniziativa simbolica ha che ha il compito di provare ad aprire un dibattito pubblico su questo tema
Oggi continuiamo ad assistere appunto ai bandi di volontariato e di servizio civile di quest'anno raccontato appunta prima
Eno questi attivisti ce ne sarebbero tante altre rissa e che purtroppo non mi abbia mentre saggio nell'ultimo anno e mezzo di di campagna all'interno delle biblioteche tra gli archivisti ecco lei pensiamo anche oggi esista una grande questione culturale ed affrontare all'interno di questo Paese
E che non lo si può fare in qualche modo legandola il tema dell'accesso al patrimonio dal tema dell'accesso alla professione perché oggi sarebbe troppo facile dire che è la mancanza di tutela è colpa dei lavoratori
Invece noi vogliamo dire esattamente il contrario cioè che esiste un problema strapotere sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano perché non ci sono tutele per i lavoratori
E quindi provare a tenere insieme il tema dell'accesso e della fruizione con quella delle tutele
E penso che questa è un po'il nodo cruciale per cui è nato Iraq
Cioè evitare leali istanza corporativa non basta in qualche modo rivendicare solo delle tutele
In qualche modo lavorative se non si fa un ragionamento complessivo anche sul modello di sviluppo verso il quale il nostro Paese tende
Per queste noi in qualche modo abbiamo ritenuto necessario aprire
Il dibattito pubblico su questo tema l'abbiamo fatto quella denuncia
Tanto lo scorso anno sul servizio civile per il Giubileo svolte dal Comune di Roma tanto appunto a dicembre per quanto riguarda il bando MIBAC e lo facciamo costantemente all'interno dei luoghi della formazione oggi diamo in una situazione universitaria devastante per quanto riguarda il settore dei beni culturali
La la cosa più fondamentali che mi sento di citare senza entrare troppo nello specifico è il tema della specializzazione la specializzazione
Un percorso che ad oggi non ha più alcuna utilità
Perché mentre prima vi era una divisione tra percorsi di specializzazione e percorsi d'tarato esperto appunto a la penitenza prospettiva alla quale si voleva studiare oggi non è più così
Oltretutto nella maggior parte delle scuole di specializzazione non è garantita alcuna forma il diritto allo studio a differenza ad esempio delle specializzazioni mediche
Per cui oggi gli studenti spesso emigrano all'estero dove non esiste alcuna forma di dire appunto studio di questo tipo perché non possano permettersi di continuare una parcellizzazione degli studi per questi ulteriori anni
Perché non esiste alcuna forma di tutela ecco il settore dei beni culturali è diventato quindi il settore delitti dove soltanto chi a determinati accessi e determinati canali può permettersi di lavorare
E può permettersi anche di pagare una formazione adeguata
Ecco noi intendiamo aprire tanto una vertenza rispetto a questo tema delle scuole di specializzazione tanto sul riordino della appunto della delle lauree triennali e specialistiche
E e legate appunto alla alla squali sperimentazione tanto sul tema dell'accesso che qui veniva citato abbiamo visto con grande
Appunto buona occhio il il la la partita che si sta aprendo in questo Paese per quante e dei referendum sul lavoro appunto che saranno speriamo votati all'interno dei prossimi mesi noi intendiamo fare la nostra parte per aprire anche quello che è il tema
Appunto del lavoro gratuito ed è lavora sottopagato all'interno di questo settore per aprire una battaglia generale
Sul tema del lavoro che passa però essere una battaglia generale sul tema della cultura in un Paese che ad oggi ancora a crescita zero
E che noi riteniamo invece possa assolutamente cascine in modo compatibile con la valigia se i nostri territori portando avanti tante piccole opere che appunto ha partono partono da qui
Grazie
Passiamo la parola
Al
Va bene a Meloni della di funzione pubblica
Come
Lo stiamo facendo la diretta screening per cui se alla presenza di arrivare fin qui ci farebbe un piacere
Dicevamo l'altro giorno ad un convegno fatto a Caserta che i beni culturali sono diventati per il sindacato terra di frontiera
Terra di frontiera per i diritti per quello che è avvenuto nel mercato del lavoro in questi anni per le forme di regolamentazione spinta
Che noi verifichiamo all'interno dei luoghi di lavoro e anche per diciamo quindi che il problema che interroga il sindacato è proprio l'incapacità
Della strumentazione attuale per la tutela complessiva dell'ambiente di lavoro cioè per la qualità
Del lavoro in cui entra naturalmente il ragionamento che sta all'interno del clan cioè noi parliamo
Di la necessità di dare diciamo alla rappresentanza una nuova forza che intenda diciamo intervenire sui meccanismi di regolamentazione che sono estesi che non riguardano solo
Anche se questo è un pezzo di mondo molto importante
All'interno del Ministero dei Beni culturali e in generale nel rapporto con i di servizi pubblici non riguarda solo il settore diciamo più professionalizzato
Riguarda l'insieme del mondo del lavoro cioè riguarda l'insieme delle attività che si svolgono all'interno dei nostri cicli lavorativi
Il problema esattamente che noi non abbiamo una strumentazione adeguata a rappresentare
I a proporre diciamo soluzioni rispetto a tipologie di rapporto di lavoro o di non lavoro che non sono di per sé tutelabili
In più c'è manca una dimensionamento del fenomeno io prima di venire qui sono andato a vedere l'est rilevazioni che fa il Ministero rispetto all'utilizzo dei professionisti
Ebbene diciamo perché c'è una legge che prevede l'anagrafe delle prestazioni c'è un elenco diciamo all'interno del sito del ministero dove c'è scritto amministrazione trasparente tra virgolette
Dire io e dove vengono censite per il due mila sedici centoquarantasette collaborazioni
Centoquarantasette collaborazioni a fronte di una spesa diciamo di un milione e mezzo di euro
Centoquaranta sette collaborazioni secondo noi non sono che il dieci per cento
Il cinque per cento delle collaborazioni che il Ministero mette in piedi I vari livelli perché qual è il meccanismo il meccanismo che questo
Lavoro non viene censito questo lavoro non viene individuato nemmeno come lavoro nel senso che nella classificazione dei bilanci pubblici sono spese di funzionamento
Cioè utilizzare un collaboratore e fare un contratto un collaboratore o comprare una macchina fotocopiatrice e la stessa
Quindi noi non sappiamo in realtà qual è l'impatto del costo del lavoro delle esternalizzazioni rispetto al bilancio del ministero
Dovremmo andare noi chiediamo da anni che si faccia un bilancio analitico per capire poi l'impatto e il rapporto benefici costi in rapporto alla
Il trattamento economico e normativo che si attua i vari livelli
E in rapporto alla spesa effettiva se noi pensiamo per esempio quanto costano i lavoratori che impiega la società in house
Che del Ministero che applica un contratto di lavoro che fra l'altro diciamo improprio che è quello del commercio ma che comunque classifica
In qualche modo solo per
Diciamo il bacino storico che proviene da lavoratori socialmente utili spende il quaranta per cento in più di quanto avrebbe speso sei questi lavoratori fossero stati assorbiti all'interno
L'altra questione la sottovalutazione del fabbisogno professionale
Legato al funzionamento dei cicli dei beni culturali
Che produce l'effetto Dan Ping
Cioè io non ho all'interno della determinazione del fabbisogno individuato il fabbisogno necessario perché lo assoggetto
Oppure
Generali di concludere il proprio il costo del lavoro il pool diciamo utilizzo un po'tutto
E un po'di più
Diciamo lo stagista in protocollo il volontario che apre vigilare noi abbiamo avuto il caso della Galleria Borghese che ha fatto prolungamenti orario aprendo solo
Con personale volontario in una situazione di massima allerta del terrorismo
Che evidentemente non era arrivata alla direzione di quel museo ma abbiamo ogni giorno questi casi
Quindi ben venga un patto per il lavoro culturale
Perché come dire pone immediatamente delle questioni intanto pone delle questioni sulle politiche di spese su come si fanno gli appalti nei lavori nel Ministero o in generale il rapporto con le pubbliche amministrazioni
Che è un tema peraltro ciò presente nelle iniziative della mia organizzazione che la CGIL
E poi c'è il problema del trattamento economico dei
Personale che partecipa vario tipo a vario titolo ricicli esternalizzati e poi c'è il problema dell'individuazione del fabbisogno professionale voi considerate che solo la riforma Franceschini in applicazione
Della spending review è costata al Ministero duemila e trecento posti di lavoro senza che ci sia Stati un euro di risparmio per il bilancio dello Stato in quanto erano posti non coperti vuoti
E che attualmente all'interno dell'organico del Ministero c'è una carenza di tre mila unità rispetto alla organico previsto attuale mentre tagliato
Vi è il venticinque per cento dal novantasette ad oggi questi sono i dati stretti accudì con cui noi ci dibattiamo quotidianamente
Quindi noi da tempo proponiamo una regolamentazione delle attività esternalizzate una riconoscimento di tariffe minime
E condizioni normative e salariali dignitose per chiunque venga a lavorare a qualunque titolo all'interno del ministero e chiediamo naturalmente un processo
Una individuazione di un processo occupazionale serio
Che identifichi seriamente i fabbisogni che svincoli
Diciamo da un elemento cioè come dire totalizzante di governo della spesa pubblica e dia la possibilità
A ciascuna organizzazione di identificare correttamente il fabbisogno
Siamo convinti che se si adottasse questa strada noi potremmo creare moltissime
Opportunità occupazionali a
I giovani prima potremmo creare moltissime possibilità di sviluppo che non siano quelle legate diciamo alle forme muscolari a cui stiamo assistendo in questi giorni di
Come dire ridondanza di visitatori che aumentano senza produrre nessun perfetto diciamo su lo sviluppo del Paese fatto l'esempio l'altro giorno a Caserta dove hanno vantato un aumento del trenta per cento
Io ho chiesto di sapere
Quale effettuo all'indotto questo aumento del trenta per cento dei visitatori sul territorio di cassetta in termini di abbassamento dei livelli
Di occupazione o di sviluppo di quel territorio quindi i temi sono fondamentali e certamente noi saremo della partita
Ringraziamo per l'intervento del passo la parola professor Montanari dell'Università di Napoli divergenze futuro
Buongiorno io ho aderito al patto l'ho fatto da singolo da cittadino e da professore universitario qua parlerò diciamo in prima persona
La professoressa lucina speciale poi parlerà per il coordinamento di emergenza cultura di cui molti di noi fanno parte che ha deciso di aderire come tale
Tra le espressioni che forse dovremmo trovare il coraggio di abolire il nostro discorso pubblico cioè l'espressione mercato del lavoro diciamo che questa espressione che ormai entrata nell'uso
Indica una merce
E uno dei motivi oltre soprattutto il suo contenuto ma uno dei motivi che mi ha convinto ad aderire al patto e che questo patto è stato scritto dalla merce
Diciamo da coloro che sono ridotti a merce sperano di offende a te uso una parola forte che molti di voi hanno usato per primi io l'ho imparato da voi parlarmi schiavi insomma quelli sono di fatto
Gli schiavi del patrimonio senza deleghe ma nessuno lo fanno in prima persona e invitandoci a dialogare con loro e ascoltare quello che hanno da dire loro storie loro esperienze
E credo che tra chi fa il mio lavoro di professore sia un dovere stretto essere qua
L'università a commesso errori gratis mi su questo fronte
Sia
Nel merito che nel metodo io da molto tempo
O come dire criticato apertamente l'impianto dei corsi da rendere culturali di questo forse non è il caso di parlare ora certamente accanto al merito anche il metodo
Il lavoro volontario il lavoro sfruttato il non lavoro mascherato laschi alla schiavitù
Di fatto è un tratto tradizionale università che ha alimentato e sorretto la proliferazione di corsi di laurea e di sedi universitarie in questo Paese
L'istituto e i contratti gratuiti gratuiti a molti altri
è lì a come dire a ricordarcelo e anzi io vi invito a prendere contatti diretti con la Conferenza dei Rettori Università italiane con la Crui nel Presidente Gaetano Manfredi al Rettore dell'Università
Credo che parlare con la cui e porre questi problemi formalmente e pubblicamente sia molto importante sia per l'interno dell'università sia anche
Per il ruolo che l'università
Specialmente una volta che si fosse emendata delle sue colpe interna potrebbe giocare nel discorso pubblico
C'è un enorme carenza di consapevolezza dentro università dico una cosa successa negli ultimi giorni è arrivata a tutto il mio dipartimento che il Dipartimento di Studi umanistici che dovrebbe formare
I professionisti dei beni culturali fra gli altri una mail del di di una collega di un'altra di altre discipline che ha il ruolo di console del Touring Club a Napoli
Che ci dava la lì e ti stima notizia che il teatro della Reggia di Caserta viene aperto grazie I volontari del Turi
Questo viene scritto a tutta la mailing list del Dipartimento che dovrebbe formare coloro che dovrebbero lavorare tra l'altro in quel teatro e nessuno
Ha rilevato che questa era una contraddizione violenta palmare del nostro stesso ruolo
Il volontariato non volontariato ma di fatto il lavoro nero o lavoro non retribuito travestito da volontariato è come avete detto una piaga fondamentale
Io credo che dobbiate dobbiamo insieme cercare un dialogo critico anche con associazioni che hanno grandi meriti ma che forse hanno sottovalutato questo aspetto penso al fai per esempio
E a molte altre realtà di questo tipo il ricorso esteso al volontariato
Il fatto che lo stesso palazzo dove ha sede la ma massima magistratura della Repubblica del Quirinale sia stato aperto grazie
La la cui laddove il fatto che sia stato più aperto all'apertura se è stata estesa grazie proprio ai volontari del Touring un sei un sintomo
Piuttosto grave e centrale di questo problema sotto gli ultimi Governi soprattutto sotto il Ministero delle Franceschini
Il ricorso al volontariato diventato istituzionale diventato diretto diventato dichiarato i bandi per i volontari
Sono una cosa su come dire talmente grottesca che si deve riuscire a a mostrarne la contraddizione letterale la contraddizione violenta quasi all'opinione pubblica di questo Paese
Aggiungo il fatto che tra le tante terribilmente deprimente sbagliate riforme di questo Governo e di questo ministro una è diventato un fantasma invece ne vorrei sapere di più
E alludo la scuola il patrimonio che doveva essere uno snodo fondi fondamentale per il reclutamento la formazione sono fondamentale fra formazione reclutamento
Sarà interessante sapere in questo contesto checché ne visto che è stata creata quali sono le sue prospettive qual è il suo consenso
In particolare poi chiudo per non rubare troppo tempo
Credo che sia sempre molto importante sottolineare un punto
Del placca dal punto di vista di dei professori universitari
Considerare dice il punto uno del patto che ho firmato ogni persona che non ci troviamo di
A formare come un potenziale professionista del futuro lottando per la formazione di qualità che si è in grado di fornire al laureato le competenze non solo teorica e tecniche ma anche civiche
Per poter svolgere la professione in questo Paese
Vorrei mettere l'accento sul fatto che quando si parla di professionisti in senso lato io ho in mente una caratteristica fondamentale di chi si formano investita cioè professionisti della ricerca la ricerca è una professione
Ed è uno forse il più importante denominatore comune di tutte le vostre professioni averla praticata Verlaine parate conservare il metodo critico proprio in questo senso credo che voi abbiate fatto molto bene a mettere in correlazione la qualità
Del vostro lavoro con la qualità dell'accesso al patrimonio dei cittadini italiani
Don Milani diceva che il problema non è formare una nuova classe dirigente ma una massa cosciente
Allora se ci si chiede che gioco sta che ruolo sta giocando
Il patrimonio culturale della formazione la massa cosciente dobbiamo ammettere che sta giocando un ruolo regressivo cioè un ruolo di progressiva resa di in coscienza di questa massa attraverso l'intrattenimento
Insegno logicamente orientato e affidato a figure professionali che tutto sanno fare tranne che ricerca intesa come Rinnovamento critico della conoscenza
Non si crea una poi un futuro per il patrimonio culturale opponendo l'articolo uno all'articolo nove della Costituzione
Non si crea non c'è futuro per il patrimonio culturale
Se il patrimonio diventa accessibile ai cittadini distruggendo il lavoro questi due articoli fondamentali sulle principi fondamentali alta produzione o si salvano insieme o affondano insieme
Credo che il vostro lavoro il vostro lavoro il vostro impegno questo patto se davvero molto importante innanzitutto perché è vostro perché parlate in prima persona
E perché poi ponete problemi che
L'università il Ministero il discorso pubblico i mezzi di comunicazione hanno largamente sottovalutato quando come nel caso l'università invece non hanno esplicitamente remato contro quindi intanto io vi ringrazio
E mi impegno non solo a far conoscere questo patto ma anche ad allargarne l'efficacia
Vi porto anche i saluti Salvatore Settis che ha firmato che non può essere qua ma che condivide ciò che ho detto
Grazie
Ringraziamo e ci diamo l'intervento rientra Ranieri sinistra italiana
Sì sì se abbiamo ancora l'altro intervento dopo
Lasciamo ovviamente spazio e commenti lo valorosi ristrette Diana aderisce
Tanto io personalmente restituisse italiano all'insieme del suo gruppo parlamentare dell'ICE con molta convinzione
A questa vostra proposta seguiremo clock fatte e cercheremo di come dire di implementarlo anche con iniziative specifiche sul terreno politico
La vostra iniziativa riproporre oggi al centro il problema di un patto per la cultura nel nostro Paese decisivo decisivo
Se vogliamo evitare niente noi viviamo in una crisi drammatica che la crisi l'economia finanziaria di carta
Parlare di cultura significa riportare d'interesse della gente alle cose alla bellezza al patrimonio alla concretezza alla concretezza del vivere civile
Per me quello che vorremmo fare quello che sta avvenendo e Mele inverso
L'inverso cioè la cultura viene sempre di più come dire assimilata al mondo della merce quello che potrebbe essere sì un'accurata
Diventa invece una modalità della malattia perché assistiamo invece alla mercificazione sostanzialmente di tutti gli ambiti di tutti gli ambiti della cultura le città sede interessano in funzione
Del
Dell'attrazione turistica che è veramente importante purché non diventi esclusivo purché non diventi esclusivo alla valorizzazione prende il posto della tutela
E assistiamo
La cultura di culturale parla tutti ma un grande storico dell'arte
Jean Clair diceva che quando la cultura e dappertutto non è da nessuna parte oggi c'è una cultura dell'impresa la cultura dello sport la cultura di qualunque cosa Mascia attenzione perché quando è così
Poi d'accordo cioè prima cultura non c'è più la cultura
La seconda cosa che voglio dire quindi siamo d'accordo anche per questo per rimettere al centro quello che è centrale e non quello che che vuole e per evitare saperci Pica azione del nostro patrimonio la seconda cosa che voglio dire
Che la cultura è anche un importantissimo fattore di uguaglianza
Cioè nel senso che io sono convinto che se vogliamo costruire sistema migliore doveva aumentare andare a dei beni sottratti alla pura logica di mercato varia dei beni che le persone possono godere
Indipendentemente dalla ditta i soldi che hanno in tasca no e allora mantenere aperti i musei ma per tutelare i luoghi della cultura e svolgeva anche una funzione di uguaglianza e di democrazia
Contro la propria azione a logiche di puro mercato somma quando il Sindaco di Firenze chiude Palazzo Vecchio per farcela per una festa per la Ferrari siamo tutti meno uguale
Perché è un bene di tutti di verità belle come dire che viene funzionalizzato a una cosa che è di pochi a cui sono pochi possono eccetera ultima cosa
C'è anche una grande divisione del Paese
Cioè c'è un problema generale dell'Italia e poi dentro l'Italia c'è un dato drammatico che è il sottosviluppo del sud anche da questo punto di vista
Fatto cento la spesa culturale del parco auto spendo alla gente per la cultura del Paese
Centouno il nord centoquattordici il centro sessantanove il sud
Il tagliati ai dallo Stato in questa divisione poi fatta attivamente la sua parte
Perché i tagli si sono concentrati soprattutto nel Mezzogiorno
Sulla sponda Svimez pubblicava un rapporto che diceva che fra il due mila due al due mila tredici quello che era una spesa di tredici euro medie del due mila due mila dieci penso diventa di tre virgola quarantotto euro al sud
Allora su questo c'è anche poi una grande battaglia in questo senso lo Stato italiano il Governo italiano
Per poter metto sotto il sindacato invece operavano al Colosseo
Ha fatto una legge
Dove dice che la cultura anche perché la cultura
è un livello essenziale che ci voglia allora io proporrei di valutare una battaglia non so forse la povertà e lanciare voi
Perché questa è l'avvocato dei livelli essenziali di prestazione dalla cultura non sia solo una roba nei saldi
Per limitare il diritto di sciopero
Ma diventi una Europa che impegna lo Stato a decidere quali sono i livelli essenziali di prestazione minima che ogni territorio dico pure di Tati avete a disposizione prostitute ci propri cittadini e lo si parla di biblioteche comunali di apertura dei musei
Di di restauro di tutela dei beni culturali forse anche questa è una battaglia che potremmo fare insieme
Grazie passo la parola professoressa speciale dell'Università del Salento
Mi scuso e il tempo a nostra disposizione non è ancora molto l'ANAS non molto rapida
Peraltro perché consentiva qualcuno voleva intervenire e allora lo facciamo sbaglierò mi permetta parlando rapidamente
Dunque io sono qui per emergenza cultura sono anche però andiamo qualche anno ormai parte la stessa culturale che si è occupata che problema del precariato nei beni culturali
Un po'prima di adesso
La società e Bianchi bagnina di cui io sono segretaria pubblicato alcuni anni fa ha un rapporto che è stato vittima all'origine anche di audire autocensuri mento dei precari siamo gli unici che lo abbiano fatto tant'è vero che cadono in ogni che là sotto
Si fece un sacco di complimenti perché fuori impresa molto difficile questa ditta censire quella parte del precariato di lungo periodo
Che c'è nei beni culturali non è un problema di oggi e cioè la gente tra la gente le persone che abbiamo raggiunto con molta fatica c'era gente che aveva dieci dodici quindici anni di precariato risparmi
Esattamente una operazione molto lunga e molto complicata anche perché né in quel tipo di diciamo di di i lavoratore fasti possiamo avrà la giusta
è anche molto restino a rendersi visibile abbiamo dovuto comunque elaborare un
Una un farmaco nel quale gli si garantisce assolutamente anonimato se ne avessero voluto mantenere e questo è un segnale molto interessante il fatto di come il lavoro tra l'altro i beni culturali sia nato
Si sia precarizzato molto presto e anche con tutte le forme ricatto del precariato per suo conto si porta dietro
Io l'ho sottoscritto patto anche praticamente anche perché faccio diverse professioni e sicario Tommaso mantenere detto delle cose sacrosante poco fa per passione dei difetti e delle colpe dell'Università noi abbiamo anche accettato più o meno
Supinamente l'idea che dovessimo fermare delle persone senza preoccuparsi di che cosa mi accadeva dopo io ho partecipato a una delle prime manifestazioni di mi riconosci sono professionista dei beni culturali
Nelle perché è stata fatta a Lecce dove io lavoro mentre nell'aprile dell'anno scorso un po'prima che nascesse emergenza coltura dico intima io insieme ad altri
Sono parte
Quella manifestazione Lecce fu organizzata da un gruppo di studenti giovanissimi
Che erano fra il triennio e il biennio cioè sulla prima sul
Sul primo livello di alta il primo a livello di là del secondo ed erano diagnostico per i beni culturali che a chi entra nelle categorie loro hanno un profilo professionale diversamente da lei
Ma in compenso non hanno nessuna possibilità di lavoro reale nel senso che per esempio il lei grande banda dei cinquecento che è ancora in itinere non ha previsto nessun diagnostica ed è mio stile alta servono perché sono i soli che sappiano far funzionare
Quella parte del restauro che monitorare lo stato di conservazione servono ma nel ministero non è previsto neanche uno in questo momento
E comunque oggi sono alcune migliaia che non hanno nessuna possibilità di diciamo inserimenti
Questo è uno dei casi ma ce ne sono moltissimi ed è vero anche una cosa che dobbiamo chiederei che ci sia anche una grande campagna di assunzioni nello Stato negli enti locali
Non perché fare il professionista dei beni culturali sia diverse un diciamo pure da consegnare un ripiego una cosa
Diciamo nelle scadente il problema però è che nessuna
Società complessa può contiene con poca vere una quota di precariato molto larga sui servizi essenziali e l'abbiamo detto qua più di qualcuno ha detto poco fa
Ma chi penserebbe di mandare avanti gli ospedali le sale di terapia intensiva col volontariato giustamente ci vogliamo dire dei professionisti che rispondano di quello che fanno perché questo delle opere il contesto dei beni culturali non deve fare altrettanto vero
Su questo forse dovremmo veramente insomma alzare la voce un po'tutti emergenza culturale sicuramente contenta di propiziare questa battaglia grazie
Ringrazio l'intervento invito chiunque voglia appunto
Fare un confronto
Per venire qui e colgo l'occasione per ricordarvi che non è finita giornata non finisce qui avevamo un'ora abbiamo un'ora che ormai e terminata ma continuava a un'Assemblea pubblica aperta a tutti
In piazza Augusto Imperatore
Per cui e vi ricordo anche che
Placca il patto per il lavoro culturale sottoscrivibile qui oggi diamo dei moduli e quindi
Se siete concordi a lavorare in questo senso con noi
Potete sottoscriverlo già
Uscendo grazie
Intervengo per la guida di culturale che aderisce a questa iniziativa e a questo patto che chiamerei
Più formalmente Codice deontologico noi vorremmo che acquisisse lo Statuto di un codice deontologico condiviso
Dalle istituzioni dai settori no che partecipano ai beni culturali ce lo dobbiamo promuovere con quest'ottica non tanto come solo un patto temporaneo no è un codice permanente
Io aderisco a tutto quello che è stato già detto soprattutto da Claudio Meroni ministero abbiamo quei problemi che lui ha accennato abbiamo condiviso e stiamo facendo la stessa battaglia
Vorrei attirare l'attenzione su un fatto come dire generale il presupposto sul quale si basa questo mancato riconoscimento questo problema dei mancati esiti
Che è un punto sul quale io personalmente insisto moltissimo le battaglie che facciamo contro tutte le orrende riforme del proposte da questo ministro
Che la demolizione del principio di competenza
E da qui che parte tutto perché quando nostri più parliamo dei volontari perché si possono utilizzare i volontari in una tutela una flessione perché non ha nessuna importanza la competenza degli operatori non solo per questo ed è il presupposto
E quindi è questo il cardine su cui noi dobbiamo giocare la dobbiamo rivendicare che l'azione di tutela di gestione di fruizione dei beni culturali richiede elevate specifiche competenze anche di più disegni
Per questo
è un altro punto non trascurabile perché non riusciamo ad un sistema che è ancora in qualche modo ingessato sul vecchio schema il funzionario specializzato il custode punto
Professionalità intermedie erano fungibili generiche
Per esempio quando sono entrato al Ministero esisteva una professionale che la ditta che si chiamava documentarista trattino aiuto bibliotecario poteva lavora sia un archivio che in biblioteca cosa che oggi inconcepibile no o lavori in archivio biblioteca o è una competenza o all'altra
Questo diciamo ovviamente da dire pure la sponda universitaria che che mancata in questo senso
Quindi noi abbiamo un problema che ora credo che si riaprirà perché si sono resi conto al Ministero che ci sono dei profili professionali ambigui anfibi notte vanno ripartiti incompetenze
E credo che su questo principio le vostre associazioni debbano insieme a noi prendere perché si rimetta in discussione la gamma dei profili professionali
Che hanno avuto una tutela sulla parte del restauro dove i restauratori sono stati elevati a livello di funzionari sono stati creati diagnostica però per altre funzioni non si è pensato assolutamente
No anche i demo etno antropologica ma avuto dei problemi
Quindi diciamo Pelillo l'università può collaborare con noi in una revisione degli effettivi profili professionali che occorrono per queste attività che vengano tradotti in profili corrispondenti
E che si prevede al loro impiego anche in i attività investimenti in cui queste professionalità servono
E penso soprattutto a quello che è la tutela sul territorio della fruizione diffusa perché sapete bene queste riforme la tutela patito moltissimo si è pensato solo i luoghi autonomia istituito questi trenta musei i loghi autonomi
Che già richiedono professionalità museali no che differenziate articolate mentre invece oggi abbiamo il funzionario il custode
E qui non c'è giusto l'assistente che adesso si sono resi conto che bisogna
Distinguere l'assistente al museo dall'assistente tecnico restauro e così via
Quindi diciamo questo è un cardine il principio di competenza l'articolazione delle professionalità nuovi profili professionali corrispondenti alle specializzazioni e i titoli che dall'università
In modo da aprire poi corrispondenti Bocchi sbocchi anche nei propri formali nel ministero con
La previsione di queste attività di tutela e di fruizione diffuso benché i percorsi museali si parla si parla non esistono
Non sono una cosa un'organizzazione non c'è
Diciamo non è stato investito inerenti i segretari atti regionali chiare adesso
Sono sopravvissuti eradicazione regionali non hanno la funzione di organizzare questi percorsi rimane i cosiddetti poli regionali museali non si parla di attività integrate fra i vari musei che da loro dipende
Quindi diciamo questi su questi punti noi dobbiamo aprire la battaglia ed è senz'altro noi ci dobbiamo rivedere ad iniziative sulla gamma dei profili professionali la loro articolazione
E lo sbocco nel ministero in attività appositamente diciamo che richiedono l'impiego di questi profili
Cioè deve esserci anche una parte di progettualità che anche da uno sbocco a queste professionalità cioè non si può credere che con questa organizzazione ingessata ancora rimasta a una vecchia la vecchia
Postazioni non ci possano essere questi sbocchi e quindi la battaglia proprio per innovare e rinnovare in questi termini anche l'Amministrazione
Grazie mille
Vi invitiamo a seguirci in piazza Augusto Imperatore sottoscrivere il patto lasciamo la sala alla prossima Conferenza che sta aspettando per entrare