Presentazione del libro "False coscienze. Tre parabole degli anni zero" di Matteo Marchesini (Bompiani Editore)

Direi che possiamo cominciare
Buongiorno
Bentrovati presentiamo
Nadia Terranova ed io che sono Filippo la Porta questo libro di racconti Di Matteo Marchesini false coscienze tre parabole degli anni zero
Allora o il compito di cominciare
Allora
Questi racconti
Mi sono piaciuti mi hanno convinto abbastanza per ma in parte soprattutto alcuni di questi racconti sono tre
Non mi hanno convinto del tutto
E quindi io
Farò anche alcune considerazioni critiche che alcune delle quali diventeranno delle domande per Matteo ecco anche per
Per per fare un dialogo insomma tra di noi
Questi racconti mi suscitano diciamo
Ammirazione ammirazione e
Eccome vi dicevo prima qualche perplessità allora
L'ammirazione certamente per lo stile innanzitutto lo stile
Di Matteo Marchesini è uno stile molto denso
è uno stile colto
I per consapevole
Elaborato
Ma a qualche volta ho avuto il dubbio che troppo questo stile così
Elaborato
Diciamo che non proprio impedisce ma
Complica un po'diciamo quel quell'abbandono alla realtà che pure appartiene alla narrazione nella relazione c'è
Un abbandono appunto conoscitivo emotivo alla realtà
La botte questo suo stile così ripeto consapevole della Borato potrebbe
Potrebbe un po'complicare questo questa abbandono diciamo incondizionato senza riserva alla realtà che pure deve esserci in una reattore Dellas deve essere un qualche passaggio no diciamo non non del tutto
Evitabile
Questo stile
Di Matteo aderisce fatto ad ogni piega della realtà in modo minuzioso poté quasi ossessivo
Ma a volte a volte soltanto
Così minuziose ossessivo da farci perdere forse l'essenziale uno scrittore ed è anche deve essere anche selettivo e deve sempre per capire qual è l'essenziale che vuole dirci non l'essenziale
Zitti diciamo alti di una storia con questo non voglio dire che matto Marchesini
Potrebbe appartenere alla famiglia degli scrittori diciamo stima stilisti non è uno stilista no non era imparentato in nessun modo comiche alle Marina per dirne uno problema non è quello non è che è uno stilista
Il d'allora
Come sapete avrebbe insomma forse non tutti lo sanno ma
Matteo Marchesini ha scritto scritto molti libri ha scritto un libro di versi quindi è un poeta
Ha scritto un romanzo quindi è un romanziere
Ha scritto molti libri di critica di saggistica quindi è un critico letterario ha scritto perfino un saggio su Mantegna quindi è un critico d'arte
Quindi diciamo che Matteo Marchesini possiede diciamo una ora andiamo grande varietà di di talenti né di vocazioni
Ecco probabilmente anche luglio incerto su
Su quali talenti privilegiare a questo punto
Richiamo autore satirico e moralista
Autori lirico
Ecco mi soffermo sul satirico una delle cose
Alle più congeniali e proprio la parodia limitazione Parodi Cano degli stili di stili critici ma non solo gli stili critici diciamo
Ecco a volte in questi racconti
Diciamo che
Mi sembra che Matteo Marchesini è preso da dal dal quasi dal demone di dire tutto la sua pagina e molto scritta prima ho detto che il suo stile denso
è come se questa pagina fosse
Fosse a volte soffocata dalla scrittura
Vuole vuole voglio vuole dire tutto
Volevo ridescrivere analizzare ogni minimo dettaglio no ma
A volte succede che la realtà se pretende di raccontarla per intero la realtà si vendica
La realtà si vendica e anzi
Come sappiamo ama nascondersi come come la natura per i presocratica
Qualora i racconti sono tre
Vi posso descrivere molto velocemente per magari dare attenuate Terranova che essendo una narratrice e più brava di me a raccontare i racconti insomma però io proverò a farlo
Velocemente allora il primo ha un nome tedesco impronunciabile quindi non lo pronuncio
E
E è un racconto che diciamo
Ha come la la la la la secchezza di un teorema
L'analisi di onde un rapporto di coppia
E come e Como racconto scritto mi ha ricordato certi racconti di John Cheever sulla sulla borghesia americana sulla borghesia intellettuale lo una specie di John Cheever
Però è un John Cheever
Alfabetizzato perché pieno è pieno fin dalla prima pagina di di riferimenti di citazioni
Dunque Woody Allen Hitchcock si chi inizia dicendo ci troviamo in in minimo Koper eccetera
Ora
Diciamo racconta esemplare racconti esemplare perché obbedisce alla regola del racconto il racconto cosa fa il racconto rappresenta un frammento del di esperienza è un frammento dalla nostra esperienza ma
Quasi sempre almeno questa è la tipologia forse
Forse così più diffusa del racconto avviene un incidente
Che
In crespa la normalità tra normalità del quotidiano e questo incidente ha un potere di rivelazione ecco anche qui
Relazione di coppia invitano a cena degli amici tutto sembra molto normale
Tranquillo ed è come dire la
Del la la la superficie proprio no dell'esistenza ma non certo punto dai ecco e qui dico subito che
In questa cena ne sentiamo un sound diciamo che è prodotto da tutti girerei CGIL di culturali del nostro tempo le voci linguaggi le lingue
Lui ed e devo dire che Matteo Marchesini
A un orecchio infallibile pere questi generi di culturali e il più bravo di tutti a riprodurli devo dire
Ecco però atto avviene un incidente che è proprio l'incidente di di macchina che avviene fuori della casa
E
Questi incidenti di macchina come vi dicevo prima
Riesce a
Incassare no questa superiori esce anche sparare la
La diciamo la spuma no dei debiti dell'esistenza quotidiana no dei fa venir fuori
Il vuoto di questa relazione di coppia si dice che mi pare Marco Jedi celle tecnologo letta no logo del bistrot
Marco vice è colui in velluto nella è l'antropologo Matteo e l'antropologo del salotto culturale diffuso
Del nostro tempo
Ecco appunto ripeto brevissimo a riprodurre
Di produrre oggetti
E a riprodurre quella che viene chiamata proprio la la musica formi collante dei dialoghi ecco secondo raccolto sin o la rapida ascesa di
B Loiacono
E ha dei rapporti con il primo racconto mette il terzo sì staccato talmente
Beh qui insomma ci ritroviamo diciamo che è una cronaca della vita culturale potere vita sotto culturale dei nostri anni ci sono dei giovani che stanno facendo una rivista
Vengono descritti tutti quanti pace una specie di di maestro autorevole
Bordiga non mi pare si chiami Peppe e poi ce lo Iacono che giovane diciamo rampante su cui però nessuno
Bah investe più di tanto invece sarà proprio lui appunto Lo Iacono ad avere questa irresistibile
Ascesa anche qui il loro gergo le loro posture i loro dialoghi tutte queste cose vengono raccontate
Diciamo coro con una con una affilata precisione ecco sempre cogliendo il nesso che c'è tra
La lingua dei personaggi e
E la loro visione del mondo
Ecco qui diciamo
Chi racconta fa parte di questo circolo quindi quindi diciamo la lingua mentre nel secondo rapporto
La lingua e come in ostaggio la lingua stessa fatto Marchesini è una lingua quasi in ostaggio perché appartiene un po'a quel mondo no a quelli
A quell'ambiente intellettuale
Tanto che adesso domande
Questa è una stupidaggine però
Lui uso un termine
Che io trovo io ho stroncato romanzo perché contiene questo termine chiaro sto esagerando evidentemente sta esagerando a un certo punto tu dici che il perché c'è chi racconta dice che è rimasto
Basito ecco secondo secondo me basito non si può è anche una mia idiosincrasia evidentemente però
Basito non si può dire più perché perché
E come dire è la lingua media di oggi e la lingua media cioè il romanzo secondo me dovrebbe essere la morte della lingua media o meglio i suoi personaggi possono anche usare la lingua media ma sono i suoi personaggi che lo usano
Basito e la lingua ma anche di oggi che non è più solo banale ed ai fanali eletto se è un giudice cercata si potrebbero fare mille altri esempi ma qui ovviamente fa parte del gioco tutto questo fa parte del gioco
Comunque è un bar racconta anche questo
Esemplare perché c'è anche e come l'illustrazione di un teorema illustrazione di un teorema morale
E
E ed è fin troppo ecco diciamo fin troppo costruito in modo perfetto tanto che
L'ultima frase del racconto che viene detto adesso non entriamo nel merito deve ma deve detta dalla madre di Lo Iacono
Contiene lo stesso avverbio che usava Lo Iacono
Nelle prime pagine del racconto lo usava ed è effettivamente
E ovviamente Matteo commenta l'uso di questa verrebbe perché l'avverbio diventa uno strumento dell'ascesa
Ma tutto ritorna perfettamente perché la madre sul divano in poveretta come dice lui fieramente fiera del figlio e fiera della carriera del figlio ma anche lei
Vi dico proprio la frase che dice in cui appunto ritorna ritorna in modo diciamo geometrico quasi no questo questo avverbio si ripeteva intanto la donna
Se tutto è immobile e fieramente eretta sul divano
Un aiuto effettivamente imprescindibile
E questi sono i primi due racconti il terzo si staccarsi stacca notevole negli stessi stacco notevolmente
Come atmosfera
Come anche credo Moby motivazione come movente in Matteo
Qui non c'è più appunto
L'ambiente culturale non ci sono più
Le mitologie le maschere le mode culturali che ci piace ci affliggono e ci hanno afflitto in tutti questi anni
Tra l'altro questo Matteo questo glielo voglio riconoscere perché insomma lui è stato il primo è uno dei più bravi proprio a smascherare appunto queste maschere queste mitologia culturali lo ha fatto in un'infinità di saggi di articoli e questo bisogna anche bisogna anche ripeterlo
Allora il terzo racconto il terzo racconto mette in scena una relazione tra
Il figlio Bruno e la madre la madre molto anziana sta morendo
Sta morendo di cancro convivono ed è un errore devono infrazione diciamo il terzo l'acconto e quello che io ho preferito
Per brevi a un centro
Magnetico proprio e
A qualcosa di struggente il terzo rapporto perché non racconti in cui viene messinscena questa relazione che è una relazione d'amore
Ma l'amore non riesce a esprimersi non riesce a esprimersi
Ed entrambi la madre e figlio sono vittima di
Tutta una serie di
Di dinamiche no che non possono che subire dinamiche anche sadomaso piste
Per esempio il racconto si intitola la voce del coniglio ecco
Leggo solo un piccolo brano perché perché fa capire come
Matteo è ossessionato dal problema della lingua certamente per questi ho fatto delle considerazioni all'inizio sullo stile
E sulla lingua narrativa che usa ma lui è il primo a essere ossessionato da questo problema perché si chiama la voce del coniglio questo racconto perché a un certo punto la madre il figlio
Hanno hanno inventato una lingua diciamo delle delle tenerezze tra di loro in cui si chiamano coniglio coniglietto
Così ragione al figlio un soprannome che da bambino gli avevano affibbiato di comune accordo sua madre e il maestro di pianoforte
Ecco questa è una lingua
Appunto vi dicevo tenerissima ma un po'falsa pure un po'falsa perché il questa lingua fatte di coniglio coniglietto alla fine
Impedisce un confronto autentico no tra loro due che è fatto anche di
Di tra sarebbe fatto anche di
Di
DD urgenti e dire di traumi insomma
Il finale è molto bello molto bello forse non bisogna svelare del SUAP comunque c'è una fuga
C'è una fuga non sappiamo bene dove ecco allora questa è una prima domanda che faccio a Matteo far siamo d'accordo che lei mi risponderà dopo
L'intervento di Nadia Terranova
Perché mi è piaciuto di più questo racconto perché mi è venuto un dubbio ma magari mi sono sbagliato
Ho pensato che gli altri due racconti Toole iscritti sapendo già il finale
Perché appunto tutto torna con una specie di
Inesorabile e geometrica precisione
Tutto torna perfettamente c'è un controllo totale sulla materia
Appunto controllo anche formale e stilistico intellettuale qui mi è venuto in mente ma forse mi sono sbagliato che tu hai iniziato a raccontare questa relazione tra la il il figlio e la madre senza sapere
Come sarebbe andata a finire
Qui non so perché mi viene in mente oggi ho letto come ho scritto questa cosa in treno venendo a Roma mi è venuto in mente
Una recensione
Di diritti Pampaloni all'Andolfi nonché Luigi lui non è imparentato con Landolfi perché abbiamo detto non è uno stilista ma è curioso perché Landolfi dice che Paperone dice che Landolfi
Preparare recensendo a caso dice dice ma li condotta intuito ed evitando che vuole avere una lingua sincera non ce la fa ad averla una lingua sincera nel linguaggio davvero autentica priva di artifici ma ha capito che
Deve dare più spazio alla casualità
Perché
La sincerità viene fuori soltanto quando
Allenti un po'diciamo no di schemi le regole
E se anche questa recinzione che mi colpì molto diceva che appunto
Questo desiderio di autenticità di Landolfi era come era come complicato da tante da da tante altre cose appunto tra le quali anche l'insofferenza verso la banalità
E cosa del genere che un pochino ma su un pochino ritrovo anche
Ritrovo antenna Di Matteo
Ora forse un po'per concludere perché non la voglio fare troppo lunga
A un certo punto mi è venuto in mente questo ma può darsi che anche
Questa
Sia una mia illazione
Arbitraria insomma no molto personale riflettevo proprio sulla sulla moltitudine di di talenti di locazioni diretto
Vicini e
Mi veniva in mente che curioso come in molte delle sue cose
Narrative non narrative
Quello che si mostra sullo sfondo in fondo è il teatro
Curioso che per all'unico Gelli in cui non si è cimentato per è come se
Il teatro no
A aleggiasse continuamente proprio per le cose anche con Paul detto per il suo orecchio straordinario per i getti per i dialoghi ci sono dei dialoghi molto belli in questo libro
Come se diciamo mentre mentre avvolte carente la capacità
Di dare corpo davvero ha una storia attraverso la scrittura no
Ecco diciamo
Non so perché leggendo ti ho pensato che
Il teatro potrebbe in un certo senso riunire e anche valorizzare tutti questi talenti tutte tutte queste queste anime diciamo no
Ecco io ma per ora mi fermerei qua ci sono altre cose magari
Diciamo dopo adesso darei la parola Nadia Terranova grazie
Allora io ho l'impressione l'avevo mai letto nulla della narrativa Di Matteo Marchesini hanno letti sugli articoli e ho letto alcune delle sue poesie quindi ho cominciato a letto e ho detto sì all'incontro prima di avere letto il libro
Ho pensato che Matteo Marchesini essendo un critico avrebbe ascoltato qualsiasi cosa dovremmo avessi detto per cui non mi sarò preoccupate realtà non lo faccio mai ma in questo caso particolarmente di pensare
Di mettere le mani avanti e specificare se avessi avuto meno un'opinione positiva del libro è dalla prima pagina pensato che ho fatto bene ad accettare perché ho trovato un elemento di assoluta novità rispetto a tutto quello che
Ho letto e leggo negli ultimi anni e c'è ho pensato no ho narrata remora diano in un decennio comunque in tempi di rimozione di Alberto Moravia
C'è comunque un narratore che si richiama esplicitamente l'Alberto Moravia e già soltanto per questo mi interessa lo voglio leggere lo voglio
I in qualche modo indagare
Non so neanche se lei è d'accordo quindi prenda nota della prima domanda io
Mi sono appuntata qui per iniziare l'incipit delle ambizioni sbagliate enti che è il secondo romanzo di Moravia
E e che inizia così nulla di pugnava maggiormente a Pietro con atti che una condotta ispirata i calcoli agli impulsi e tutte le altre arbitrarie giustificazioni dell'amor proprio
Oltre che da un disprezzo istintivo per le Mussi e per le meschinità dell'egoismo oltre che da una mia reazione non meno istintiva per tutti per le azioni propositive generosi
L'odio per tutte le forme che suole rivestire lavori disse e specialmente quelle dell'ambizione della prepotenza e dell'interesse che era stato riconfermato
Da certe sfortunate esperienze della sua prima giovinezza
Per mezzo di quell'esperienza e pietre le infatti è arrivato e la convinzione di possedere una coscienza tanto scomode rigorosa da non potere andare fino in fondo nel trarre alcun vantaggio da quelle azioni nelle quali si fosse lasciato guidare dal solo tornaconto
E a differenza della maggior parte degli uomini quali egoisti per natura non sanno comportarsi generosamente che per forza di calcolo e di volontà
Di essere invece naturalmente portato il disinteresse alla lealtà all'altruismo e a tutte le altre virtù umane
Compare in questo incipit di Moravia questa parola coscienza che nelle titoloni Matteo Marchesini viene declinata al plurale utilizzando appunto false coscienze utilizzando appunto questa espressione che andava molto di moda
Negli anni settanta e che serviva indicare
Dunque NAS senatore per per per raccontare che cosa succede abbonamenti che essi inventa un mondo una realtà surrettizia e quindi nasce in ambito politico anche
Viene utilizzata in ambito psichiatrico ed interessante che lui la utilizza al plurale non l'avevo mai sentita le false coscienze
Perché racconta anche una frantumazione di quella statale in questo gioco tra
Realtà immaginata realtà autore raccontata politica e psichiatrica si muovono tutti i personaggi di questi tre racconti secondo me
Nel primo e particolar mente evidente questo gioco il primo quello appunto che
Si intitola ero fino a un costo è Bierhoff non fai armi mi lancio avendo
La forte del mi era sua sia in Germania in questione è in questo nome che significa festa di inaugurazione apertura di un appartamento c'è questo trentenne suppergiù
Bolognese credo che siano tutti e tre ambientati a Bologna COMU o comunque
Sì il secondo esplicitamente anche il terzo
Che fa una festa ponte l'inaugurazione di un appartamento invita delle persone
E il racconto effettivamente una ripetizione ossessiva della messa in scena della sua realtà continua a Dellas
Diciamo che accoglie le serbo delibere qua uno dei due qua esso la vergogna una natura strana dispettosa per difendersi da una cosa eletti Ernesto decessi più intime confidenziali e le dico ombre vizi io per riprendere appunto quello che diceva
Giustamente Filippo la Porta su questa lingua ossessiva ripetitiva
Mi sono leggendo la data al fatto delle domande data anche delle risposte che sono quelli di una lettrice peraltro appunto come ricordava giustamente Filippo la Porta di una lettrice narratrice
Quindi che che banche a farsi delle domande molto elementari cioè che cosa mi sta raccontando è perché è soprattutto nel primo
Mi sono data questa risposta lui era Matteo Marchesini racconta un sentimento di di vergogna molto forte che riguarda il protagonista in tutti gli aspetti della vita però
Anziché farcela vedere la vergogna c'è metterla in scena fare accadere delle cose questo protagonista iper consapevole mette in sé non autorappresentazione continua della sua vergogna del suo
Nella sua difficoltà di stare al mondo che si esprime a volte in giudizi tranchant nei confronti di
Degli altri di chi sta intorno a volte in un distacco che però è una col dipendenza anche dalla ragazza di cui racconta
Di quella consenso ma anche l'origine della storia la dipinge anche in maniera molto favolistico come una
Ragazza che che viene fuori come la ragazza e colleziona
Scatole di latta o comunque già fatto vi sembra che collezioni più che altro come se ci fosse la dimensione ludica che a luglio è preclusa in generale della vita e allori spetti invece questo compito e di di raccontare continuamente esse stesse relazioni agli altri prima ancora di darsi l'autorizzazione a vivere
E io concordo con la con il percorso che parte dal primo al terzo romanzo che tu hai preferito non so se io l'ho preferito notato però una cosa che c'è un un grande assente che è un che l'elemento del corpo che ammette che arriva e realtà che arriva prepotentemente sia nel primo che
Molto meno nel secondo e poi invece è centrale nel terzo
E che tra
Sembra ai miei occhi una specie di liberazione c'è tanto nel primo racconto volta i personaggi sono bloccati e cercano sembra
Che vivano
Una dimensione onirica che proprio di paralizzare fino a quando
Una morte non di un essere umano ma di un cane non li costringe a uscire di casa e questa cosa secondo me molto molto forte l'altra
E l'altro momento in cui il corporativa e quando lui alla posizione di stallo di di rimproverare chi ha ucciso questo cane e si becca un pugno è assente il sangue qual è il primo momento in cui scorre il sangue sulla pagina ed effettivamente scorre il sangue
Anche dentro il racconto e chiaramente piano piano nel terzo nel terzo questa cosa non c'è più ci sono anche delle
Tunnel terze scrivi è una pagina e mi sono segnata perché trovata bellissima
Racconti questi il rapporto con tra questo figlio e la madre e la
Temeva che dalla voracità adesso i gesti da un movimento troppo frettoloso delle mani trapela se come un insulto la sua voglia di illudersi di e di di di eludere il dialogo con la madre e di rituffarsi nel lavoro
Così d'altra parte mi prima erano trascorsi innumerevoli pomeriggi della loro vita domestica in via fondata salumi chino sui libri o a volte nelle coperte a masturbarsi lei a strisciare per i corridoi Ispra stando in interstizio della casa
Lei a spostare furiosa divani e soprammobili qua siano nata da un'aureola visibile di Astir vittimismo pronta captare ogni debolezza del figlio per cercarci si sopra come una bestia guidata dall'odore del sangue
Lo inabissato in serio c'è il pavimento concentrato nell'esercizio psicofisico di escludere dal campo visivo e uditivo quella piena di accuse mute ed umori troppo scanditi tirava tutto lucida fino a sinistri sua madre
Apparecchia del venerdì per il pranzo domenicale coi parenti si metteva avanti coi lavori in una specie di ottusa horror vacui fino a trovarsi sbalzata nel buio della sera
Sull'orlo di quello stesso paventato nulla dense formi collante di incubi e ricadere dopocena su una poltrona vigile i nervi allerta senza poter scacciare un solo attimo i pensieri a cui sfuggiva appena con le pulizie quattro
Poi sempre per riagganciarmi perché l'ho preparato diverse diverse diversi nuclei tematici molti dei quali naturalmente sono stati già anticipati ma prima di lasciarti la parola anche perché se no loro non ascolterebbe era neanche la tua voce
Quello che volevo uno dei nuclei che avevo Soccavo ragionato quello del raccontare quello che si sa perché tredici racconta il più antropologo de il più grande e troppo le opere salotti e penso da questo lotto culturale diffuso precisissima
Definizione
In effetti nel nel nel passaggio da critico e narratore che non so come e quando è avvenuto se sanno sempre
Convissuto e te lo chiedo
Anche qua esso tu racconti quello che sai e quello che conosce bene ed è per questo che è il terzo raccolte molto bello anche molto commovente devo dire struggente ma il il primo che ha meno satira del secondo in serie
Secondo me funzionerà perché perché dura contro una cosa che assorbe totalmente conosci il rischio è naturalmente che non la conosca la maggior parte dei lettori e che si accorge che
Che non colgano magari tantissimo sotto testo che non sappiano chi sono i narratori bolognesi estorte nel cognomi nozze se magari
Qualcuno che che lo sa che
Non soltanto perché leggi più ma perché ci ha riflettuto e quindi il rischio è quello di perdersi delle cose però d'altra parte c'è
La colla la sensazione netta che quello che tu scrivi tu lì lo domini totalmente anche se c'è una appunto ogni per controllo su quella messa in scena e messa in gioco
Che forse avrebbe fatto avere ancora uno scatto in più rispetto al racconto
Allora io ringrazio molto Filippo la Porta e ringrazio Nadia Terranova ancora di più perché come ha detto è venuta qui qualche maniera a scatola chiusa
Tutti e due hanno detto molte cose e io ho poco tempo e non so se riuscirò a rispondere alle
Alle loro domande alle loro sollecitazioni cercando nello stesso tempo di raccontarvi cosa è per me questo libro ovviamente forse non è attendibile io posso parlare delle intenzioni e delle affetto che mi mi ha fatto rileggendo lo firmando loro
Alle bozze
Dunque
Dire questo che sono tre racconti il primo è effettivamente una
Inaugurazione di un appartamento di una coppia di trent'anni
E che potrebbe essere o almeno nella testa dell'io narrante è una falsa inaugurazione nel senso che lui vede in ogni segno di quella cena che quindi è una cena di gruppo
Il segno del prossimo molto vicino abbandono della sua compagna
è quindi una situazione in cui c'è la copia ma c'è un gruppo un gruppo di di trentenni molto diversi tra loro e qui volevo riprendere una cosa che hanno detto sia Filippo canaglia cioè
Ecco salotto culturale diffuso significa anche per me è davvero in questo caso salotto qualunque nel senso che in realtà
Al di là di alcuni riferimenti che però per me sono effetto di realtà poi possono riuscire o meno ma sono effetto di realtà cioè esattamente come lo sono in alcuni libri quando voi trovate
Un ambiente che ne so portuale finanziario ci sono dei riferimenti che si possono non cogliere completamente ma che fanno parte del cicaleccio del chiacchiericcio forse sono pochi almeno a me pare ma
Per me quello era lo scopo però per il resto io insisterei davvero sull'aggettivo diffuso
Cioè nel senso che questi personaggi non sono degli dei raffinati intellettuali sono dei trentenni degli anni zero più o meno no noi di via noi siamo una sappia Nardi anche qualcuno nato un po'prima gli altri nati dopo
Apparteniamo oggi a generazioni iper scolarizzato in qualche modo no
E sono generazioni e in cui occhi fette di generazione ovviamente siamo sempre attenti c'è sempre la stratificazione dei ciechi di storia di geografia ma c'è una fetta molto ampia
Che a questo tipo di chiacchiericcio di cicaleccio che non è niente di raffinato in realtà parlano Fabio finché hanno visto parlano di di
Irrealtà ecco la cosa a cui tenevo che non sono affatto tutti personaggi uguali e che
Il l'io narrante come anche quello degli altri racconti come forse accade nelle mie poesie forse un po'un'ossessione vive i rapporti di gruppo ma anche i rapporti di coppia come se fossero dei rapporti di forza
Giù quel famoso verso manzoniano non resta che far torto patire lo è un po'come se questi personaggi almeno per me lo vivessero nei rapporti intimi cioè questa cena diventa per l'io che narra un campo di forze in cui c'è una parte
Dei commensali che sembrano più deboli
Per ragioni che è difficile
In cui è difficile distinguere l'aspetto caratteriale
L'aspetto sociale
La raffinatezza o pseudo raffinatezza culturale la bellezza fisica a un certo punto il protagonista si interroga su questa cosa indicibile cioè quanto la bellezza fisica agisce in questi rapporti di potere lui sente di non avere questa bellezza invece c'è una parte
In questa cena no che viene privilegiata
E ed è un protagonista un io narrante che si sente sostanzialmente sospeso lacerato tra mondi diversi cioè sente di avere un accumulo necessario per stare da una parte della tavolata
Di essere troppo debole per starci del tutto vorrebbe soccorrere altri ma
è troppo i cui sta per farlo a un certo punto una cosa che volevo dire di questo racconto in questo racconto c'è una coppia che entra a fare da contrappunto e che
Come per riprendere quello che diceva Nadia introduce poi la realtà attraverso
L'incidente di cui parlava Filippo c'è un certo punto in questa festa di trentenni arriva una copia di cui inquilini dello stesso condominio anziani
E che sono dei
Tipici vecchi bolognesi arriva anche la parlata dialettale bolognese lui è un ex operaio specializzato tipico delle fabbriche meccaniche bolognese
Ed è sia una se ci fu una specie di ventata di realtà nell'irrealtà sia
Però la proiezione che il protagonista subito
Divorando nel pensiero nel suo rimugina io la realtà fa di come potrebbe essere la sua copia molti anni dopo c'è questo vecchio che sembra Sperto svanito con un principio di Alzheimer
Che gli dà un cacciavite
E questo avrà un ruolo perché questo racconto il cui cerco di rispondere a Filippo è costruito per
Anche per motivi gruppo in parte l'ha detto gli sono grato di averlo detto quasi musicali cioè
Ci sono delle allusioni che ha poco a poco crescono alcune quasi invisibili per esempio c'è una giacca a vento ma questo si fa fatica a vedere che lei ricordi d'infanzia passa al vecchi inquilino ma ce n'è uno molto più visibile che
Questo tema della decadenza fisica della vecchiaia dell'Alzheimer della demenza che avrà un ruolo nel finale quando il protagonista fra una folle proiezione
Di se stesse forse chi ha letto un romanzo che non c'entra niente come ambientazione che a cui non voglio assolutamente paragonare i racconti però
Forse che ha letto la ero né di Bassani capirà perché leggendo questo racconto perché mi è molto piaciuto
E ecco la cosa che volevo dire che in questo primo racconto
Tutto è visto con gli occhi e la mente e l'attitudine a rimugina o di questo io narrante che come diceva bene Nadia si vergogna di esistere vergogna di tutto
E quindi è una grande messa in scena della irrealtà di questo io narrante che viene squarciata soltanto quando arriva l'incidente fisico che in questo caso è un piccolo incidente di strada un
Un un incidente che coinvolge tutti gli impegni negli anziani inquilini e è un cane
Quindi
Comunque questo era e era un po'per me il primo e il secondo racconto
Ecco per me il secondo racconto è vero che mette in scena un ambiente culturale bolognese lancia un cenacolo
Un gruppo di ragazzi di studenti universitari in gran parte di fuori sede che si trova fa una rivista e a una sorta di mentre questo Astolfo Bordiga questo professore intellettuale seduttore culturale
Astolfo Bordiga un nome che mi porto dietro dai racconti che scrivo da adolescente non so bene perché forse mi suggestionarla ma questa anche a indicare
Il fatto che vorrebbe fare l'Ariosto Tesco svagato fantastiche realtà c'è una parte di lui settaria
E tattica ecco per me questo è un racconto su
Una cosa che trovo molto sacche per che io sento ugualmente come nel primo racconto la vergogna di realtà
Cioè assolvo Bordiga un tartufo
è un tartufo anche nel senso in cui un grande critico Cesare Garboli interpretava il tartufo di Molière Garboli diceva nel Novecento tartufo non si potrebbe più proteggere dietro la religione non nel Seicento la religione
Nella piazza di Molière premette permette come Cappello come impresa come insegna
Di
Commettere
Sotto tutta una serie di imbrogli oggi cos'è l'idolo del tardo Novecento
Che apre tutte le porte davanti al CUP al quale tutte le obiezioni cadono la cultura con la C maiuscola è costoso Bordiga e la cultura in questo senso ed è un tartufo fatto come inventato cuochi si è inventato come
In una società in una ambiente nel quale non esiste
Il principio di autorità come può in tutta la società moderna non leopardi diceva già dove non c'è il principio da pure l'impegno di autorità cosa c'è l'impostura Susa democratiche
Prevedono il largo uso dell'impostura per questa ragione ecco Astolfo Bordiga eh
Un intellettuale che vuole avere tutti i tributi che si danno un padre a un padre intellettuale a un padre putativo è l'unica vera figura di padre di questi racconti altrimenti ci sono solo delle madri o delle finanziate madri
Ma vuole avere nello stesso tempo l'irresponsabilità del figlio
Cioè vuole essere libero svagato fingere di non esercitare il potere che nei fatti esercita solo che come capita spesso i realisti Macchiavelli ci sociali per recitare il nuovo la parte in questo caso
Sono superate a un certo punto dalla realtà cioè
No a un certo punto accade qualcosa anche quindi imprevedibile e quell'incidente del cane che cos'è
è in realtà al fatto che il personaggio quinti Polato racconto cioè questo Lo Iacono
Che non so se è un rampante è come un reagente è un personaggio quote un personaggio di cui non sapremo mai come fatto davvero ma apparentemente sembra uno storico imbecille che applica alla lettera a tutti gli insegnamenti del maestro che invece erano ironici umoristici
Riesce ad avere un successo che il maestro non è mai a non ha mai avuto e per la prima volta
Questi ragazzi lo vedono col suo vero volto non c'è questo intellettuale che si atteggiava svagato
Un po'ce l'ha pienamente stralunato a cui sembra non interessare nulla della realtà un finto clown improvvisamente scoprono che era pace
E e che vuole esercitare un potere est e come dire sociale di ambiente editoriale
E e quindi ecco quel questi due racconti permesso non soldi non posso che che che dare la versione appunto e per arrivare al terzo ecco il terzo come è stato detto sia sia Nadia che Filippo ci si sono soffermati molto e
E sono contento di questo perché è un racconto a cui anch'io tengo molto io devo dire lo leggo molto al primo nel senso che
Mentre il secondo racconto
Eletto po'pass può leggersi comun racconto commi corsa attiri Como Risiko anche se secondo me un fondale molto cupo il primo il terzo sono legati da me da molte componenti si svolgono in un interno sono asfittici
E sono sostanzialmente la storia di rapporti quotidiani che il protagonista non sopporta perché non sopporta l'imprevedibilità del quotidiano e quindi tenta di esorcizzare la vivendo rapporto come anziché come se anziché a un rapporto fosse un'opera che si può chiudere un certo punto
Il figlio del terzo racconto dice quando le forze no non resta che far torto pratico erano in perfetto equilibrio lui avrebbe voluto un sarebbe voluto uscire
Dalla dall'appartamento della madre per non tornarci mai più fotografare la situazione così come in quel momento e lo stesso vuole fare in parte
Il protagonista del primo racconto tra l'altro in entrambi c'è una voce del coniglio perché anche tra nella copia del primo racconto
Io narrante a anestetizzato l'erotismo del loro rapporto come inventandosi per far fronte al rancore alla alle difficoltà della coppia un gergo
Un gergo in cui i cani i Cagnoni hanno una parte importante che però ha tolto la base
Del del rapporto di copie qui davvero finisco ma volevo rispondere sia Filippo sia nati allora sono molto contento della delle vocazioni di Moravia perché io credo che
Moravia sia un grande narratore e credo che la rimozione di Moravia e la ricezione odierna di Moravia sia deformata da alcune
Molte alcune correnti culturali un clima culturale che io non condivido per niente io sono molto legato in
All'Iran sono i suoi capolavori gli indifferenti Agostino ma
A una raccolta di racconti lunghi che mi scrisse negli anni trenta
Che si chiama l'imbroglio
E quindi sono sono contento che che pur ritrovi questo
Sul sui finali e sul teatro evocati da Filippo
Dati finali non li avevo mai davvero in mente avevo in mente più o meno
Così ha dove andare a parare
Sul teatro ti non non sul nell'accezione in cui tu lei avvocato però ti dirò una cosa cioè che
Per me è comunque si scrive davvero un po'con il corpo nel senso che io faccio fatica a non finire quello che
Mi è venuto in mente che un po'mi in festa mi ossessiona narrativamente come succede quei personaggi entro pochi giorni poche pochissimo tempo quindi io sono quasi attori al mente proteso al a mimare questi gesti e ne esco
Spuntato e questo però credo capiti anche in altre forme di scrittura c'è un po'anche anche nella critica per certi versi credo però che
Esista una narrativa che apparentemente teatrale
Ma che è molto lontana dal teatro cioè è vero che questi racconti hanno una componente teatrale in due di questi c'è un'unità di tempo e di luogo sostanziale
Ma se voi togliete
La narrazione in realtà è la narrazione secondo me che fa che suggestione ammesso che lo faccia anche rispetto ai dialoghi è una cosa che è avvenuta molti realtà
Nell'Ottocento ci sono degli autori ottocenteschi molto importanti di cui si diceva che erano teatrali guarda caso però l'ottocento ed il secolo in cui il teatro è andato malissimo perché la teatralità il teatro non sono la stessa cosa io sento questi racconti come Pia
Teatrali
Ma li sento abbastanza lontani dal teatro l'ultima cosa che dico è che nel primo il l'io narrante è un poeta o perlomeno scrive versi
E il fatto che sia tutto catturato nell'irrealtà ENEL rimugina Mion per me era legato anche a questo anche nel senso in cui Kundera dice
Che rispetto al romanziere il poeta non ancora incontrato la realtà nel secondo il protagonista è un narratore e alla passività del narratore
è il narratore che guarda le cose non interviene l'unico di questo cenacolo letterario che non scrive davvero che non interviene col mentre Astolfo Bordiga però fa una cosa alla fine
Se voi leggete l'ultima pagina del racconto vedrete che c'è uno scioglimento e c'è una sorta di sadica spedizione punitiva che malignamente suggerita dal narratore passivo il terzo Arconte un critico è uno studioso di letteratura
Mi è capitato che lettori viversi amassero di più alcuni molti realtà mia mi hanno parlato in questi giorni del primo e del secondo però sono molto felice invece che questo racconto
Sul figlio sulla madre che anche così difficile da è stato difficile da scrivere e a Bologna è stato anche molto difficile da presentare
Sia stato apprezzato quindi vi ringrazio e non so se c'è tempo per peraltro
Non so se
Non so se
Se c'è qualcuno che vuole in intervenire
Abbiamo il tempo per ogni intervento si accede al pubblico si o tuoi se vuoi dire ancora qualcosa
Filippo Timi
Che obiettivamente no
Soltanto incalzando ti un po'sulla lingua dava voglio dire io magari sono anche dei miei limiti di disgusto di poetica non voglio dire io sono
Fatto anche di con dei miei condizionamenti specie ce n'è nemica e dice no devi lasciare la cui identità sessuale perché condizionata
Ti devi abbandonare al transgender dico sì ma io sono fatto dei miei condizionamenti fuori dei quali non sono nulla mi dispiace quindi con questa premessa
Questo fatto appunto la quando dicevo la pagina molto scritta sembra che tubo gli analizzare minuziosamente ogni dettaglio delle realtà c'è sempre un aggettivi in più tu non dici solo gioventù
Tito idea dicitura in tutti i duri dea virgola globo OSA cioè ecco tutto questo non ma i tre racconti sono diversi perché sono diverse le situazioni Serina infetti se voi leggete
La lingua del terzo del secondo del primo vedete che
L'aggettivazione lo stile sono utilizzati in maniera diversa perché per me
Siccome vivo un po'otto realmente la scrittura dei racconti l'aspetto mimetico era fondamentale un aspetto mimetico che era legato a delle idee perché ci sono è vero delle idee quasi Filippo parlava di teoremi dietro però
Che secondo me o sono incarnati o non sono per cui per me al di là di chi
Poi insomma di ognuno però per me nel primo racconto l'effetto mimetico di questa vergogna e di questa
Sorta di Bozzolo di realtà che ha un certo punto viene squarciato dal sangue e dall'incidente
Aveva bisogno di quella cosa poi c'è una forse una mentalità che ha discusso né mia di Filippo ma che ovviamente non possiamo fare questo che cos'è la pagina
Orale o la pagina scritta nel senso che per esempio ci sono alcuni narratori che Filippo sente come parlati e che invece sento come
Infinitamente scritti perché mi sembra che
Siano autori che stanno vedendo un film su uno schermo e che tentano di trascriverlo solo che le setto sulla pagina e di fissità
Cioè Andrea sferra un pugno lurido bastardo biascica com Marco me ecco io sento la manovella
Dello stile non sento la dello la famosa velocità di cui si parla di solito quando si parla di questi romani no io sento la lentezza e sento il fotogramma dopo fotogramma mentre invece
Secondo me è la variazione musicale dice tra molte virgolette che dovrebbe stabilire un rapporto una una velocità
Ritmica o una lentezza se si vuole dare la lentezza però appunto questo è un'altra discussione
Futura
Allora il libro è in vendita e lo e Matteo Marchesini farà un firma copie io faccio presente a mantenere le veci dell'editoria buona serata grazie