Quando Pietro ha 3 anni la famiglia si trasferisce a Ferrara.
Frequenta scuole commerciali di avviamento al lavoro e consegue privatamente il diploma di ragioniere.
Ancora molto giovane, sentendo viva la responsabilità di aiutare la famiglia, con altri tre figli, nel disagio economico, si appresta a svariate, umili occupazioni, finché non ottiene un lavoro impiegatizio in una banca di Ferrara.
1948 inizia l'accidentata vicenda dell'obiezione di coscienza al servizio militare e che si concluse, -ma solo … nell'immediatezza dei fatti, nel 1950 con congedo per inverosimile diagnosi di "nevrosi cardiaca" 1960 lascia il lavoro di impiegato bancario e si reca nel Centro per il lavoro e la piena occupazione di Danilo Dolci in Sicilia 1962 lasciato il centro di Dolci inizia la collaborazione con Aldo Capitini a Perugia, dove prende la residenza.
1964 condivide con Capitini la redazione della riviste "Azione nonviolenta", edita a Perugia dal 1964 al 1979 (poi a Vicenza dal 1981-82 e quindi a Verona dal 1983 fino ad oggi) 1968 dopo la morte di Capitini mantiene la direzione del Movimento Nonviolento fino al 1998, di cui si occupa a tempo pieno nella sede di Via Villaggio Santa Livia 103.
1973 fu condannato a Perugia a 4 mesi di reclusione, con sentenza confermata in appello e in cassazione per aver diffuso nel 1972 in occasione del 4 novembre un manifesto di denuncia del militarismo.
Passati un mese nel carcere di Piazza Partigiani a Perugia fu graziato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.
2016 il 13 aprile, muore a Firenze.
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