Tunisia. Speranza nel Mediterraneo

Temo anemia per fare il sta
Mata di lavori
Chi avrà al centro la Tunisia
Lo studio le riflessioni su questa giovane democrazia che sta compiendo grandissimi passi in avanti verso
Il raggiungimento di quelle che sono
Le libertà il rispetto del APT della donna dell'uomo della persona un esempio come noi diciamo nella sui nostri di questo convegno in tutta l'area del Mediterraneo ovviamente parlare di Tunisia come dice come recita il titolo
Mi dicono essere fortunato del nostro convegno speranze nel Mediterraneo vuol dire guardare necessariamente allargare l'orizzonte a tutta quell'aria a tutti quei Paesi rivieraschi del nord come del sud che oggi
Di fronte
A
Tragedie
Alle crisi perduranti che interessano tanto lega la sponda nord o quanto quella sud hanno come obbligo quello di unirsi e pensare comunemente un futuro possibile
La Tunisia questa ebreo si inserisce faccio un po'come dire
Disposto pro Fondazione si inserisce in un quadro di iniziative
Anche a carattere storico giuridico internazionalista dico che la Fondazione ha avviato già a partire da da due dal due mila quindici abbiamo iniziato analizzando un po'
Quelli che erano i destini e le vicende di casa nostra partendo da
Dall'uso dalla da quella momento impulsi portante per la costruzione europea che sull'atto unico dell'ottantacinque attualizzando poi quelle che erano i drammi quelli che sono le problematiche della Costituzione europea
E una volta fatto come dire un'analisi una riflessione severa seria e utile in casa nostra ci siamo
Spostati su quella che per noi e lo come dicevo uno sbocco naturale una visione necessaria che e la sponda sud affrontando il ragionamento sulla Libia
Oggi
Rispetto anche a quanto fatto lo scorso anno ci troviamo di fronte a una situazione totalmente diverso da
L'anno scorso proprio in quel di maggio in questa sala parlavamo di un Mediterraneo una grande difficoltà e individua ammonta allettante tra le tante tragedie che in le vicissitudini che interessano la Libia
Quello il ruolo fondamentale che svolgeva la Tunisia come argine verso questo caos e quindi era necessario che lo step successivo questo focus che continuerà anche nel
Negli anni nei giorni successivi i Paesi dell'aria
Andasse si concentrasse sulla Tunisia
Come ha detto Stefania in anticipato in alcuni dichiarazioni stampa per noi è stato una
Una scelta dettata dalle ragioni della mente che come sempre ci sono la bussola del nostro agire ma come tutti facilmente potrete intuire come forse Stefania saprà ancor meglio spiegare
Dettata anche dalle regioni del cuore e non c'è bisogno che io aggiunga altro
Sono noti a tutti i legami di amicizia di fratellanza che lega non solo il popolo italiano e tunisino ma
Il nostro Dante nome alla Fondazione Bettino Craxi il suo ruolo per la pace per lo sviluppo per un Mediterraneo prospero e aperto i valori condivisi dell'Occidente
Io e concludo facendo quelle che sono diciamo i ringraziamenti del caso inizierà innanzitutto sicuramente con tutti i ragazzi del nostro staff della fondazione che in queste settimane
Tra mille difficoltà drammi gli impegni ci hanno dato una mano e ci hanno aiutato a far sì che questa giornata a questo momento così importante che qualcuno ha già ribattezzato gli stati generali della Tunisia
Con un'espressione anche questa alquanto finisce
Un ringraziamento particolare va a tutti gli uffici che con me hanno collaborato questo dell'apparire innanzitutto partendo dall'ufficio del di rappresentanza del Parlamento e dalla Commissione europea che
Ringraziamo e che ospita questa nostra
Iniziativa anche quest'anno
E con l'accreditamento particolare va poi a
I due ambasciatori l'ambasciatore
Italiano a Tunisi Raimondo le Cardona per l'assistenza preziose il contributo fattivo vero la vicinanza che c'è stata in tutto questo momento e altresì analogamente
Per lo stesso impegno per la stessa vicinanza lo stesso entusiasmo dimostrate ci
E le aperture ed un ringraziamento va all'ambasciatore tunisino in Italia
Muore ancora movenze signori io entrambi gli ambasciatori veramente di chiedere di fare un applauso perché sono stati pazienti relazionare ora
L'organizzazione che come immaginerete quando coinvolge così tante personalità e non è non è facile
Infine ma non in ultimo i ringraziamenti vanno agli illustri relatori e professori che hanno accolto questo nostro invito siamo veramente onorati
Che possiate dare questo vostro contributo in questa giornata
Siamo certi che quanto qui verrà discusso approfondito e affrontato non finirà nelle segrete di una stanza ma verrà
Rilanciato noi confidiamo di fare al più presto anche la pubblicazione degli atti di questo convegno come elemento di approfondimento e di studio perché la questione tunisina resta una questione aperta
Perché in fondamentale ripeto e la sua posizione strategica ed il ruolo di ponte che può giocare in funzione dei nostri interessi dell'interesse dell'Europa dell'Occidente
Verso il Mediterraneo
Il mondo arabo e necessariamente concludo con ringraziamento dovuto alla stampa che ci ha degnato della sua piena attenzione
Vi ringrazio Remo per quanto faranno li ringraziamo anche per quanto magari non faranno poco e quanto non ci convincerà
Invitandoli a dare grande risalto anche a questa sessione non solo alla parte in cui necessariamente ci saranno interventi più istituzionale più di attualità perché non vi può essere il futuro possibile se non si parte da un'analisi approfondita seria e condivisa
Dei valori e della cultura dei fondamenti storico e giuridici che stanno alla base di questa transizione fortunata che va tutelata difesa ed eretta modello in tutta l'aria
Io
Concludo ringraziando in ultimo e non per ultimo Stefania per la passione che ha messo in questo convegno ripeto sono state per lei anche soprattutto le ragioni del cuore
Un legame fortissimo mi commuove anch'io tra un po'che la lega al popolo tunisino io concludo ringraziando tutti voi ringraziando per la pazienza che avrete nell'ascoltare questi questa giornata lunga
E passando subito la parola per i saluti dovuti e del caso all'ambasciatore
L'Italia a Tunisi Raimondo le Cardona grazie
Ringrazio molto il
Segretario generale della Fondazione Craxi
Nicola Carnovale
Tutti voi
Per il gesto di apprezzamento
Un saluto caloroso asse Fragna Craxi sempre motore
Di
Questa
Questa azione di visibilità della Tunisia
Un paese un piccolo grande Paese nel cuore del Mediterraneo
In una posizione molto particolare che ha fatto delle scelte particolari e uniche che lotta
Per i suoi ideali porta avanti con coraggio
Il proprio grande progetto di democrazia
Non direi che lo fa in solitaria ma lo fa con minore con minori appoggi di quanto forse meriterebbe
Vorrei che la comunità internazionale Italia tutti noi in Europa
Fossero altrettanto vivace impegnati
Quanto lo è la Fondazione Craxi nel tenere alta la bandiera della Tunisia dei rapporti Tolo tunisini
Ho visto con molto piacere questa petizione che è stata portata avanti voi insieme con amico c'è chi guida
Che contribuisce a dare
Un segnale una visibilità proprio a questa esigenza specifica
Che alla Tunisia
Una Tunisia che verrà dibattuta oggi
Che verrà quindi approfondita
Nei vari suoi aspetti io non voglio
Non rubare
Spazi e temi che per tengono ad altri cercherò di essere molto sintetico quello che vorrei dire
E che era morta a Tunisi ha fatto moltissimo
Però si trova ancora in mezzo a un guado
Paola costruire una democrazia in un Paese
Che non ha una tradizione democratica e che si controlla collocati in una regione
In dominata da spinte
Politiche istituzionali di natura molto diversa non è per niente facile
E quindi
Il processo di avanzamento della democrazia in Tunisia
Avanza con direi fisiologica difficoltà
Creare le sue istituzioni
Ancora oggi
No presenta
Rallentamenti
Stress di varia natura
La Costituzione come sappiamo è stata introdotta
Nel all'inizio del due mila quattordici le istituzioni previste dalla nuova Costituzione sono ancora in fase di formazione
Nonostante un calendario che era stato previsto inizialmente
Di una tempistica ravvicinata
La Corte Costituzionale il Consiglio di Stato
I
Lei municipalità elette dalla dal dal popolo e così via ancora non si sono formati nonostante il dettato costituzionale suggerisse
Una a una tempistica ma più più accelerata
Ma questo non deve dare la sensazione di una di una democrazia che avanza rilento tutt'altro noi stessi abbiamo avuto la nostra
Esperienza
Di autoritarismo nel nostro Paese quando poi abbiamo
Avviato la fase di
Democrazia repubblicana abbiamo impiegato molti anni a creare il nostro istituzioni democratiche
Talvolta di più di quanti Tunisi presento il Consiglio di Stato in Italia ha impiegato più di vent'anni per essere formato mentre in Tunisia ci siamo ormai ci siamo quasi
La Corte Costituzionale ne parliamo certamente quindi parliamo di
Un processo faticoso ma cava che va avanti bene
Cosa può fare l'Italia
Beh oggi come oggi la cosa maggiore l'impegno maggiore che la comunità internazionale deve avere nei confronti la Tunisia deve per forza essere economico
Perché l'economia che ormai regge il sistema
A l'impalcatura istituzionale
Bava abbastanza bene a rilento ma va le elezioni si sono svolte molto bene ordinatamente
Alla fine del due mila quattordici ormai abbiamo un assetto sufficientemente strutturato pur ampi benché in itinere ma sufficientemente strutturato sul piano
Delle istituzioni
Sul piano delle libertà democratiche vengono gradualmente introdotte norme riforme che
A Lignano direi la Tunisia a quelli che sono i valori fondamentali dell'Occidente fatti cito due casi soltanto uno
La
Il rapporto
Con quello che si chiama e le LGBT cioè da libertà sessuali ecco su questo col tema molto delicato per un Paese
Avevo un musulmano stiamo incominciando vedere dei segnali incoraggianti un'altra cosa il rapporto con
A
La il livello di chi li mineralizzazione dell'uso delle droghe leggere
Che francamente eccessivo
In Tunisia e che viene
Grazie anche un impegno al Presidente Repubblica sta per essere rivisto in una chiave molto più simile a quello che abbiamo noi
Vale a dire oggi come oggi
Un giovane che viene
Trovato con
Una quantità veramente modesta di di droghe leggere va incontro alla certezza della prigione per un anno le prigioni giustamente la Tunisia sono piene
Di giovani
Consumatori di droghe leggere mentre
Non c'è poi spazio per
Come dire accogliere
La
I terroristi che rientrano dall'estero test sono la vera emergenza nazionale
Allora l'emergenza nazionale come dicevo è soprattutto quell'economia perché solo con il rilancio dell'economia si riesce a risolvere la grande questione sociale che si sta che sta premendo sulle spalle del sistema tunisino
E a
E quindi ad aggiustare l'intero link lì integrato a l'intero processo anche democratico grazie a una
Ha un consenso che tarda ad arrivare il consenso non è ancora pieno verso l'arte il sistema democratico
Per via delle tante difficoltà che il che il Paese sta affrontando sul piano economico quindi l'economia e la vera sfida e l'economia deve essere
Appoggiato dai nostri Governi benissimo quindi la la a l'appello di cui dicevo perché stimola soprattutto Bruxelles a fare di più perché Bruxelles ha risorse che nessun altro singolo Stato membro può permettere di spendere
Ma bene bene anche il sostegno alla alla
Alla all'investimento privato che ancora più importante di quello di quello pubblico i privati devono tornare in Tunisia
A italiani sono sempre sulla tradizionalmente secondo Paese di presenza di investitori in Tunisia il
Giusto degli arrivi si è rallentato negli ultimi anni noi dobbiamo ripartire far ripartire questo flusso come fare
Bene a intanto fare pubblicità tutt'
Un evento come questo di oggi contribuisce senz'altro a presentare la vera Tunisia c'è una cura una
Una Tunisia
Sicura
Sicura dopo l'investitore può venire e non incontra difficoltà sul piano della sicurezza individuale
E con delle certezze anche sul piano del diritto
E con la futura e con delle amministrazioni funzionanti
Questo è il pacchetto che la Tunisia presenta la comunità internazionale gli investitori devono sapere vederlo e cogliere questa occasione
E poi naturalmente seconda a seconda direi elemento da valorizzare data di cui tener conto e che purtroppo non dipende dall'Italia e non dipende dalla Tunisia
Sono le dinamiche in atto in Libia
Con una Libia tuttora de stabilizzata la Tunisia difficilmente riesce a riprendere il suo percorso di crescita economica
Abbiamo dei dei calcoli segnali incoraggianti su quanto sta avvenendo nella politica e anche nell'economia libica occorre tenere d'occhio la Libia
Per capire in che modo agganciare la ripresa libica tramite la Tunisia questo un'altra grande sfida che italiani devono saper cogliere devo saper cogliere soprattutto gli operatori economici
Ecco questo detto in estrema sintesi quello che è il il quadro della nostra diciamo di una
Di un po'di un di un osservatorio come il mio Ambasciata d'Italia a Tunisi
Che siamo che
E lì
Soprattutto per
Esamina per analizzare ma soprattutto per cogliere appunto queste occasioni mi fa molto piacere di avere qui oggi il Presidente il Presidente la Rosa Cammi commercio turismo italiano mura tradì
De interverrà tra poco
Nessuno quanto lui sa quanto importante il fattore Libia
Se la Libia non sa giusta io temo che
La Tunisia economia tunisina continuerà a zoppicare
Ma se la Libia incomincia ad aggiustarsi noi dobbiamo essere i primi a scattare perché sappiamo bene che la grande crisi libica
è il prodotto di un fenomeno competitivo della comunità internazionale e così come
è precipitata in questa crisi per via di forze esterne le forze esterne saranno decisive anche
Per il rilancio della Libia e in questi e noi dobbiamo essere i primi in questo momento siamo i primi posizionati in questo processo noi siamo molto ben posizionati in Libia per cogliere le prime occasioni di una ripresa economica del Paese
E la e la Tunisia sarà il primo beneficiario prima ancora della Libia della prima ancora dell'Italia della del della della stabilizzazione della ripresa libica ecco con questo con questa speranza
A che io che io vi lascio vi faccio i sentiti auguri ancora
A ringrazio sentitamente tutti voi e spero spero davvero che da questa da questo evento di oggi ne possano seguire altri ho sentito anche
Parlare di nuove di nuove iniziative nel corso anche nella prima metà di quest'anno l'Italia l'ambasciata d'Italia a Tunisi io personalmente siamo
Fermi al fianco di della Fondazione Craxi tutti voi che siete così impegnati per tenere alto il nome della Libia di rapporti Italo libici gaffe molte grazie a
Lì
Grazie
Grazie all'ambasciatore Ramundo del Cardone che ha affrontato
Da subito
I nodi della questione i nodi dirimenti di questo aspetto siamo subito l'ambasciatore della Tunisia in Italia e Monet signori
Prima di tutto porre
Rendere omaggio
A Stefania Craxi
Raccontare un po'la storia di questo incontro uno studio Giglio appena arrivato a Roma un fatto una visita di cortesia Stefania
E subito con la sua franchezza
Mi ha detto dobbiamo fare qualcosa per la Tunisia d'Italia deve fare qualcosa per la Tunisia l'Europa deleghe sostenere la Tunisia ma You Falomi qualcosa per la Tunisia finalmente l'ha fatta oggi
Siamo veramente grati per questo incontro con questa della gente
La Tunisia veramente grata a Stefania la Fondazione grazie Craxi
E per questo la Fondazione Craxi io insieme con il Circolo che ritiene hanno avuto una seconda bella idea quella dell'appello a favore della Tunisia di una mobilizzazione internazionale a favore della Tunisia
Momento particolarmente propizio
Siamo oggi alla vigilia dello vertici dovrebbe oggi SerT che si terrà a Taormina
E dunque ho premuto Discetti più grande del mondo più la piccola figlio
Dunque siamo molto compensi da un uomo in più propizio come ho detto
Perché la Tunisia perché la Tunisia e virtuosa
Giudico virtuoso non vedo sensu cattolico cristiano modello il virtuoso per più di molto democratico perché unico esperienza democratico della sponda sud del Mediterraneo
Come ho detto Thomas acquisendo
Per praticare la virtù
Dobbiamo vedere minimo dipendesse
E il mille unità di benessere e con la crescita economica e questo incontro credo che Chirac aiuterà apprendere questo cammino virtuoso della crescita economica
Io non posso qual era l'Isonzo cogliere l'occasione per parlare di un puntiglio Bettino Craxi Bettino Craxi
Non sto a chi sto lungimirante quando passante futuro con giudizio operazione
Il fortino armi ritrovarli parole Dio altrettanti perché nel gruppo con che con questo incontro
Il rapporto di Bettino con la Tunisia continuo
Uso pubblico politico alla fine
Volevo ringraziare tutti per questo prezzo offre mutui i ministri per la Tunisia o che stanno però di cuore abbiamo anche l'attenzione del Presidente della Repubblica ci ha mandato il Giurì un messaggio per questo incontro
Per concludere io dirò che la Tunisia e sempre abbiamo tantissime difficoltà
Il gruppo abbattuto quando antipolio al ricorso qui ci vuole il taglio agli OPG
Tutto al suo fu esercito al mondo bordatura il piglio come se fosse un ostacolo più non possono andare
Allora io sì però Lula del tuo
Troveremo una strada o né creeremmo oppure nel plenum una e la Tunisia crea una sua strada grazie a tutti
Grazie l'ambasciatore grazie di cuore
Per le belle parole per
Una
Conclusione del feto che bisogna veramente uno sbocco in una una strada da perseguire con caparbietà e convinzione
Come anticipato ambasciatore ci è giunto il messaggio di saluto leggeremo tra poco
Del Presidente e cari decidesse se il Presidente della nella Tunisia stiamo attendendo arriverà a breve ci è stato preannunciato anche il Preside intervento di saluto ai convenuti dal convegno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella compro appena saranno
Giunti entrambi i messaggi anche per rispetto liriche leggeremo in maniera congiunta
Io passo la parola subito all'OLAF quadri
Presidente della Camera ottuso italiana di commercio industria era già stato presentato dal
Dal nostro ambasciatore grazie
Quando in Italia non è un ottimo
Mio italiano viene da poi parlare impalcature vuole una generazione che si chiama generazione RAI Uno noi
Non ho studiato in elenco minuti Italia hanno poca cercherò a trasmetterò pulite
Sono veramente contento per questa iniziativa che che viene un momento giusto per noi
In Tunisia
E chi siamo in deficit di comunicazione molto molto grande particolarmente con l'Italia l'Italia un Paese che è molto vicino
Quando c'è delle problemi in Tunisia li sente nel primo e quando le cose vanno bene anche sono le prime venire in grandi numeri come detto l'ambasciatore di cartone prima
Ultimamente io come Presidente Camera di Commercio anche parlerò anche come ex o cornice generale della Conferenza che è stata in Tunisia finisse venti venti in Conferenza fino novembre che parlerò anche di questo questo aspetto
Nuove nove du più tanti italiani che vengano in Tunisia
Dopo le faccende un po'discussioni di parto
Penso che questa iniziativa come comunicazione permetterà atti un po'riprendere un flusso economico importante io ho preparato qualche qualche punti in più per dare informazioni su un fuoco
Le erogazioni comodo economici fra la Tunisia e l'Italia e anche con politiche le cifre del nostra economia con questo nuovo Governo
Io voglio come sapete la Tunisia e il secondo partner l'Italia secondo parrebbe della Tunisia con più utile come ottocentosessanta riprese o italiane o interruzioni sine
Il coro che danno lavoro a più distante tremila persone in indiretto che numero è molto più elevato
Vizi mettiamo essi teniamo conto le
Le posti di lavoro in diretta concluso anche economiche o di
Importazioni esportazioni di undici tre miliardi di dinari
Nel mille novecento l'Italia era la c'erano centimetri cento mila italiani che vivono in Tunisia che erano i diversi settori piedini di attività diecimila francese solamente
Erano presenti tutti i settori di attività queste mille novecento dopo la Seconda guerra mondiale le cose hanno cambiato e questa posizione di tale detenuto il secondo partner
Ma penso che sul punto di vista culturale di prossimità
E anche finita personale la posizioni peritale deve essere il prima il primo partner
L'ho detto diverse volte l'ambasciatore di Francia in Tunisia ma chiamato e ho detto perché dici questo detto perché la verità e tale deve essere il primo parte delle tuniche per questo deve monco mettere le basi di questa relazione
Svilupperò qualche aspetti dopo su questa questa questa base credo metri insieme per arrivare questo oggettivo
Come sapete abbiamo passato sei anni in Tunisia a mettere in piedi una democrazia
Penso che
Anche l'avviso mondiali siamo stati un buone Leroy mettere un nuova Costituzione diciamo a livello avanzato dove c'è libertà
A questo livello penso che abbiamo fatto dei passi in maniera abbastanza
Chiare
Il suo gruppo ogni livello
Frattempo venuto questi giorni
Diciamo otto mesi fa da un Governo di unità nazionale questo Governo che permette di avere una stabilità politica e per un investitore la stabilità politica una cosa molto importante
Questa stabilità politica fa che sull'ultimo rapporto del Ford banca si prevede di avere una crescita in Tunisia e nel due mila diciassette
Di due virgola tre per cento perché
Abbiamo
Quindi le stime più diretto estero aumentato il diciotto per cento rivestimento nell'industria aumento a tutti sessantaquattro per cento abbiamo anche de un assenso al stagione agricola che sarà abbastanza buona
Avviamo il turismo chi riprenderà in una crescita e trenta per cento
E più a al fosfati che una delle
Diciamo ricchezze uniche quasi che abbiamo Tunisi e perché non abbiamo ogni Petroni gas pochissimo anche questo ha ripreso un volumi di produzione di un certo livello
Questo permette di dire che
Speriamo che il due mila centodiciassette poi possiamo
Avere un una crescita che permetterà di rene lanciare realmente un po'gli investimenti in Tunisia come se cassa sapete che
Interno il nostro obiettivo oggi e di e stante anche stato l'obiettivo di Tunisi e venti venti la Conferenza internazionali fatte fino a novembre
E che riprendiamo uno strappo dizione naturale nel Mediterraneo come un sito attrattivo di investimento il siamo
Partito con tutte le difficoltà che abbiamo oggi in
In Tunisia rimaniamo il sito il più attrattivo il Mediterraneo in termini di competitività
E questo non sono io a dirlo sono lì Mickey nazionali che sono presenti in diversi Paesi che fanno il verso ma sempre i dicano
Che siamo il sito il più competitivo ci
Abbiamo delle campioni nei diversi settori io posso senza venire dire nomi società
C'è delle società che sono
Campioni nel settore agricolo e agroalimentare
Nella regione abbiamo delle campione nel
Abbiamo una società che prima nel mondo che fa le le cave per per auto le
Calcare per tappe per auto elettriche e che sono numero uno nel mondo la società tunisina perché sono presenti diverse tesi e questo per dire che è un aspetto abbastanza importante che per dire che il sito permetti sì uno sa come lavorare e come
Usare un poli Risorse umane che sono molto molto importanti riservato a questo nostro punto forte o cinque mesi e che le risorse umane esistano
Se andiamo altri Paesi vi dico anche nominano problema che abbastanza vicini come il Marocco hanno difficoltà di avere delle competenze Comité abbiamo noi
Vanno recuperare i direttori di aziende vanno in Tunisia coprendo le francese che li costano tantissimo i toni siano c'è questo problema perché le competenze eccetera
Questo anche un aspetto abbastanza importante per uno che voi vi stili io dico
Quando dico investimento sono sono progetti
Che posso ne venite un ISEE non è una delocalizzazione una quello che gli stessi anni per fare un misto tra il prodotto tunisino prodotti italiano per essere competitivo perché la concorrenza non è fra di noi la concorrenza con gli indico la Cina loro lo dice la compresa che possono
Invadere il nostro mercato e questo un po'il punto forte che dobbiamo collaborare per avere questo misto compra di competitività
Io voglio ritornare un po'
Del del dalla Conferenza su quali sono state come se generale
Questa conferenza sta dando risultati o cinque mesi
Sta dando corre risultati perché
Questo come lei sa che è stata fatta fino a novembre sono stato abbia un po'di visto trecentocinquanta persone
Sono hanno partecipato quattro mila cinquecento
Novemila persone volevano partecipare non potevo opportuno c'erano spazio per per per farli partecipare e questo per far capire l'interessato che era su cui su questo progetto su quattro mila cinquecento sono venuto mille cinquecento stranieri
Che ne ho visto da Tunisia telefonici
Un'organizzazione non dirò perfette così
Faccio un
Complimenti diretti ma l'ordine c'era era
A un livello
Abbastanza quasi perfette grazie lo che dissi onere era quasi perfetta
Hanno visto la sicurezza l'accoglienza e anche dei progetti che che che che sono state presentate questa questa conferenza permesso dalla Tunisia di avere
Songs modellare dalla parte del delle Paesi e delle fondi di investimento bilaterali perché laterale
Di quasi trentaquattro miliardi di itinerari con svaluta se ne è un po'destinare abbiamo colto tetto penso tre miliardi anche NOK questo per dire che questa conferenza permesso a tantissimi per esempio esso che io senza dare il nome c'è una impresa italiana
Chi mi ha chiamato va detto grazie alla Conferenza siamo venute facciamo un investimento al sud della Tunisia che permetterà di dare i quattro mila posti di lavoro questa era anche interessi di questa Conferenza che ha permesso della Tunisia di ritornare sulla mappa mondiale diciamo del
Dell'investimento
Io voglio dire parlare anche del nuove leggi di di investimento che uscita è il primo aprile questa legge di investimento
Permetti di dire
Sarà saranno diciamo il punto di importanti di riprendere un po'nel
L'attrattività del sito
Questa legge vi do qualche CU quali chiede
La permetterà di anche
Può tornare un po'gli aspetti amministrativi la non risposta dalla parte dalle Bisaccia in Tiscali su una richiesta vuol dire uno che
Gli danno un mese si non rispondono può dire che avete rotto direzione per andare avanti questa o che un punto che molto molto importante per può tornare un po'le
La lentezza delle procedure procedure amministrative l'altro punto anche
Kolci nel Paese
A quasi novant'novantacinque per cento del del territorio e di brutto zonzo direttore interregionale e permettano di avere delle agevolazioni fiscali
Di non pagare in Puglia che sarà l'imposizioni fiscali zero per cinque dieci anni e di dare delle sovvenzioni a fondo perduto fra il quindici fra il quindici e trenta per cento
E che saranno o uno virgola cinque milioni dinari tre milioni di nel sud e questi sono vantaggi che sono date l'investimento
In maniera generale non c'è non c'è differenza fra l'investimento straniero che strumento tunisino
Questi questo sono ho parlato delle due tre punti del leggi di finanziamento molto più ampie sono dopo a disposizione se uno quei avere più dettagli
Questo più essenziale c'era un'altra legge che sarà la legge sull'urgenza economica che permetterà anche di evitare tutte le procedure procedure
Di appalti pubblici per essere più accelerare un po'le progetti che che sono state presentate nella
Nella Conferenza che gli si era venti venti
Come ha detto l'ambasciatore di Cardone alla Tunisia per andare verso la Libia
Che spero si farà relative cessioni politiche si calmerà prossimamente
Il passaggio si farà tramite la Tunisia abbiamo qui è un imprenditori tunisino che lavorato tantissimo sulla Libia e che per più di venti anni e e questa dove lui è un esempio me abbiamo
Tantissimi che stanno come muoverci sul territorio libico e il la parola lo sto Luigi le leggere del CNEL perché arrivato dalla manodopera
Per ricostruzione della costituzione del leader passerà di sicuro della Tunisia e questo è stato così nella storia e continua di questa maniera non c'è c'è su un dubbio e per questo dico
Che oggi il momento giusto G trovare la maniera di rilanciare la collaborazione fra la Tunisia
In Italia Giampieri questa collaborazione
In mostra metti per la Libia vediamo che pensare sull'Africa subsahariana l'Africa subsahariana che presenta una Tassotti ripetitivi crescita sulle prossimi
Anni fra il cinque sette per cento e sarà anche interessante si vediamoli cinesi americani gli indiani che sono molto presenti l'Africa subsahariana non so perché non andiamo insieme per cercare un po'sviluppare
Del business di
Perché hanno tanti bisogni oggi
L'Africa trovano delle ricchezze naturale andranno per avere tanti soldi ma non hanno quasi niente oggi o che ho anche un'occasione di collaborare su questa cosa
Per fini perché per chiudere penso che
Come ho detto
Quando i giornalisti di oggi vediamo un po'comunicare in maniera più
Diciamo più a reali sulla Tunisia perché abbiamo avuto anche tantissime tocca su sulla secessione del Paese e questi tipi di iniziative permetteranno di rinforzare la collaborazione credo pensi grazie spero che non solo sono stato molto Ronco
Grazie anche per la disponibilità manifestata
Per chi volesse ulteriori forme informazioni
Importantissimo iniziamo subito
Qua prima sessione la parte più storica del di questo convegno che
Il tema della pulizia tra storia passata e recente quindi
Nelle venti sto riceveranno ben a comprendere come dicevo prima quella che è la realtà tunisino il perché di questa transizione di queste pulsione democratica del perché questo Paese sta compiendo un cammino così felice
Nel primo intervento sul quadro storico appunto della professoressa delle U.L.S.S. dell'Università degli Studi di Paolo ma come tutti voi più hanno anche con
Un legame forte con la Tunisia
Grazie e volevo ringraziare in particolare Stefania Craxi per
Questo invito a questo bellissimo convegno con un titolo diciamo evocativo catture sia speranza del Mediterraneo vorrei proprio iniziare oggi la mia relazione ricordato un grande intellettuale tunisino scomparso lunedì primo maggio
Il filosofo lo storico Muhamet al vento
Già professore di storia del Medioevo nella Facoltà di scienze umane di Tunisi membro dell'Accademia universale che le culture che ha sede a Parigi e vorrei citare perché una sua frase che in un qualche modo va ad introdurre la mia relazione
Cito non mi sento estraneo alla cultura occidentale in particolare alla cultura francese per esempio c'è motivo che ne studi dalle elementari fino alla Sorbona li ho fatti nelle scuole francesi ma la cultura francese
E la cultura europea l'ho appresa sin dall'inizio
In Tunisia con i piccoli compagni in una scuola che dopo poco il quarto di secolo scorso era frequentata da pochissimi giovani arabi e la tradizione araba mi ha aiutato nel confronto con il modello francese India tenuto legato alle mie origini
Le parole di Mohamed Talbi ci permettono in qualche modo di inquadrare il Paese attraverso quel concetto che quello della transculturale ditta
Perché se noi attingiamo appunto all'archivio della memoria storica tunisina scoppiava scopriamo che il patrimonio della Tunisia è costituito da un'eredità peculiare
Contraddistinta dall'intreccio e dall'interazione di numerose culture con le loro espressioni storiche linguistiche e letterarie
Perché sul territorio è stato abitato nel corso dei secoli da quelle che vengono definiti genti mediterranee
Fenici berberi arabi livornesi genovesi siciliani maltesi sardi francesi che hanno lasciato un'eredità molto importante costituita da vivacità culturale da compatibilità religiosa d'abitudine al confronto
E questo a conferma anche della tolleranza di fondo che ha caratterizzato questo Paese differenziandolo da molti altri Stati della regione
Anche la così detta laicità del Paese o secolarizzazione o secolari tale Paese considerata da oggi
Oggi da alcuni negazione dell'identità del popolo tunisino privato delle proprie radici arabe islamiche è piuttosto frutto di un lungo processo storico sociale dal quale non si può prescindere
La Tunisia infatti non è né storiche storicamente ne araba né tanto meno musulmana in quanto le popolazioni originaria del pagherebbe sono barbarie islamizzazione l'abitazione giunsero quella dinastia degli o Maietti
Alla fine del settimo secolo e si radicano intorno al quindicesimo
La Tunisia quindi si distingue per la sua tra scultura Litta anche grazie alla specificità nella propria dimensione religiosa segnata da una convivenza tra quello che l'Islam istituzionalizzato
Quell'area qual è quello della scuola ma le Keita
E l'Islam popolare a quello dell'ESA we are quella religione che delle confraternite religiose in cui vengono venerati sa anche le sante e che hanno sempre avuto una funzione socio religiosa importante quale polo di irrigazione spontanei così detti Mara più
Mara pochissimo un altro esempio della tra scultura ricca tunisina
Può essere rintracciato nella storia dell'ottocento e in particolare nella promulgazione del cosiddetto patto fondamentale del dieci settembre del mille ottocentocinquantasette
Fortemente voluto da Mohammed è stato Bay che anticipò la Carta costituzionale del mille ottocentosessantuno un patto che si articola ventuno ha tre concetti chiave sicurezza uguaglianza libertà
E qualche anno più tardi si arriverà allevati ma nazione della Costituzione che precede
Di vent'anni l'inizio del protettorato francese nel Paese e fu proprio su questo terreno di progresso culturale che si innestano nella seconda metà del diciannovesimo secolo l'opera di di riforma di un ministro del Primo Ministro care di in
Che punto a una modernizzazione economica culturale e istituzionale del Paese sul modello occidentale assorbite infatti bisognava dotare il Paese tutti sta amministrativo che fosse basato sulla giustizia e sull'equità
è uno dei cardini delle riforme fu rappresentata in particolare del rinnovamento del sistema educativo quella creazione da parte dello Stato distrutti istruzione che a farsi affiancare una quelli religiosi il più importante fu senza dubbio il Collegio sa di chi
Fondato nel mille ottocentosettantacinque con lo scopo proprio di formare la futura classe dirigente del Paese
è uno dei principali modelli europei cui che redime però ha fatto riferimento era proprio costituito dalla Francia Paese nel quale aveva speso su giornate che nel mille ottocentottantuno stabilirà i protettorato sulla Tunisia destinato a durare per circa settantacinque anni
La dominazione francese però non ha di fatto frenato quella formula transculturale che era tipica della popolazione tunisina l'apertura
Ma alla modernità ispirato l'élite al potere è uscita dal Collegio sa di chi la questione riformatrice avuto effetti profondi nel Paese
Una tra scultura età che sarà incentivata da Habib Bourguiba anche successivamente il leader del movimento indipendentista ne ho disturbata
Che egli stesso fondo nel mille novecentotrentaquattro
In seguito a una scissione avvenuta durante il congresso del Partito del Stura passerella alla
Il leader nazionalista che ha condotto il Paese all'indipendenza dalla Francia con cui intraprese anche un serrato antagonismo politico non deve tuttavia far dimenticare la profondità dei suoi legami con la cultura francese e lo ha messo ben evidenza ancora una volta Mohammed Talbi
Che ha scritto che pur viva era figlio di una duplice cultura quella tunisina e quella francese ammiratore della cultura francese dalla rivoluzione francese
E ha condotto la sua lotta contro la colonizzazione una colonizzazione non degna sul giudizio del genio della Francia perché praticata per allenarci facendoci sentire inferiori e spregevole
La via scelta da Bourguiba per ottenere l'indipendenza risulto alla fine poi come sappiamo quella di un negoziato un negoziato e di un accordo compromesso che fu realizzato con le convenzioni tra Francia e Tunisia siglate le cinquanta del mille novecentocinquantacinque
A Parigi in base al quale il Paese nordafricano ottenne la concessione che l'autonomia
L'atteggiamento conciliatorio diciamo da parte di Bourguiba nei confronti della Francia fu criticato fortemente da alcuni esponenti del suo partito
Una promulgazione quella del cinquantacinque delle convenzioni Franco tunisine che sembra
Ma sembra essere e parve diciamo una sorta di resa dopo anni di lotta dura intransigente ma ci si può chiedere l'accordo di compromesso con la Francia configurò effettivamente una resa uno fu piuttosto una mossa ponderata che in un qualche modo riesce a promuovere anche
Bono dibattere i principali leader dello scacchiere arabo Mediterraneo
Si rendeva conto effettivamente che per la Tunisia le convenzioni del cinquantacinque e una tappa necessaria verso l'indipendenza effettiva del Paese
E che
Una volta raggiunta l'indipendenza politica il Paese avrebbe dovuto superare una serie di problemi di carattere economico per avviare lo sviluppo
L'ultima è stato definito negli ambienti diplomatici francesi Ikea o sex macchina di questi accordi e nel cinquantasei
Abbiamo i negoziati con la Francia culminati poi il venti marzo in quella che poi fu definito una forma di indipendenza nell'interdipendenza
Riconoscimento francese la sovranità tunisina si inquadrava quindi nel mantenimento dei rapporti bilaterali di stretta cooperazione soprattutto nel campo economico degli affari esteri
E della difesa poco dopo il quindici giugno del cinquantasei fu concluso un ulteriore accordo sulla questione della rappresentanza diplomatica tra Francia e Tunisia
Che rincasava questa formula di interdipendenza liberamente consentita e avevamo per oggetto la conclusione di un trattato di alleanza e di amicizia
Dopo l'indipendenza Bourguiba assumerà l'incarico di Presidente della Repubblica tunisina mantenendo lo ininterrottamente per trent'anni dal mille novecentocinquantasette al mille novecentottantasette e in questi anni il Paese sotto la sua guida
Attraverso quella quello storico recentemente scomparso Ennio Di Nolfo ha definito morbido autoritarismo assunto una dimensione che personalmente io ho definito islamica mente laica
Borghi BA come afferma Calvi era il testo tal nominato che aveva modernizzato la Tunisia ma in che modo
Motiva nel corso del suo mandato prezzo impresenziate applicato quella che in arabo viene definita un estirpate
Uno sforzo interpretativo del testo sacro utilizzandolo per il perseguimento della sua politica di modernizzazione e la quale ha modellato a fondo la Società tout Zina producendo istante di emancipazione sociale legate soprattutto al processo di acquisizione dei diritti delle donne come attesta ad esempio
L'abolizione della poligamia
L'avvio delle ma ci fazioni Rimini le passo attraverso quella che viene definita femminismo di Stato
Il regime si faceva garante del miglioramento della condizione della donna anche se la Tunisia sappiamo continuava a soggiacere al meccanismo della dominazione patriarcale che è tipica insomma della
Dell'area mediterranea
In ogni caso Bourguiba sviluppo politica riformista anche in altri ambiti campo del lavoro legislazione sociale nel suo complesso l'opera di modernizzazione risultò molto intensa soprattutto
Dopo la svolta in senso socialista dei primi anni Sessanta culminata nel mille novecentosessantaquattro nell'espropriazione delle terre in mano ai proprietari stranieri che furono nazionalizzato è affidata a cooperative tunisine di produzione
Vorrei Bourguiba parlava di socialismo in senso tunisino e anche qui il concetto di laicizzazione dall'alto Gad assume un'importanza significativa
Un altro fondamentale terreno di intervento per le politiche di laicizzazione o di secolarizzazione pura presentato dal sistema educativo
La scolarizzazione obbligatoria
Considerata tassello fondamentale per lo sviluppo del Paese decretata da Bourguiba all'indomani dell'indipendenza del cinquantasei i tre obiettivi che Bourguiba si prefissa furono quello di democratizzare dei colonizzare e dichiara bizzarri il sistema scolastico
Democrito democratizzare significava che l'istruzione non doveva più essere intesa come privilegio
Bensì tutti gli individui senza alcuna distinzione sociale con il diritto all'insegnamento gratuito
Beh colonizzare ossia procederà una modifica di programmi di studio delle varie discipline incentrando e sulla storia e sui valori socio-culturali della Tunisia
E infine il terzo obiettivo ad abitazione reintroduzione della lingua araba madre che avvenne in modo graduale
Fu inizialmente inserite nei primi due anni della primaria successivamente nelle scuole di grado superiore furono istituite sezioni differenti in cui in una veniva impartito l'arabo e nell'altra venire in partita era bilingue
Bordin vara un fervente sostenitore del bilinguismo in quanto fautore DB cultura lirismo lo riteneva condizione necessaria e in quel contesto storico per coltivare proprio le relazioni con i Paesi occidentali
Francese quindi luglio la lingua dell'apertura in qualche modo
Tunisino l'arabo la lingua della famiglia la lingua familiare la lingua dell'interno
Sempre Muhamet abbia sottolineato che la Tunisia deve abortiva la scomparsa quasi totale dell'analfabetismo
E oggi in Tunisia diceva appunto qualche anno fa la maggioranza sta leggere e scrivere frequenta le scuole nel processo di costruzione del Paese Bourguiba avvio i lavori per la stesura di una Costituzione di cui parleranno poi i miei colleghi successivamente che fosse in linea con i principi del riformismo egli stesso stava realizzando e la sua promulgazione avvenne proprio nel Ciprì uno giugno e cinquantanove
All'indomani della caduta di Bourguiba avvenuta nel mille novecentottantasette in Tunisia sembrò bivi vivere per un certo periodo
In uno stato di effervescenza sotto la guida di un nuovo presidente penali che proclamava di prestare ascolto alle esigenze del suo popolo ed esprimeva la volontà di inaugurare una nuova epoca per il Paese
Fino alla prima metà degli anni Novanta la volontà dichiarata di far ripartire il Paese dopo l'ultima fase non così limpida della Presidenza Bourguiba apparve un poco un proposito concreto tagli
Venti più importanti menzioniamo legge sui partiti politici sull'associazionismo che avrebbe potuto instaurare una vita politica all'insegna del molti partiti e solo del pluralismo delle organizzazioni di massa
Sul fronte economico promosse politica delle guardie penalizzazione che a suo giudizio rappresentava l'unica strada utile a promuovere lo sviluppo del Paese la struttura economica tuttavia rimaneva legato a un modello centralista che ruotava intorno agli interessi della famiglia di penali
Non si percepito novità di ieri come sottolineato avrebbe attesi i buchi padano verrà distribuito
Il carattere autoritario e paternalistica del regime politico modellata in modo imposte incontestabile le performances economiche il loro significato
Non si percepiranno novità di rilievo neppure sul fronte del realizzazione di un vero pluralismo politico nonostante le rassicurazioni che puntualmente penali forniva soprattutto alla sua è un po'internazionale in sostanza il progetto politico del regime si fondava sulla costruzione di un'opposizione malleabile neutralizzato partiti e formazioni antigovernative
In questo quadro l'apertura democratica prospettata sereno presto il sistema Ichino prepotentemente verso la dittatura e questa inversione di rotta si verificò soprattutto nei primi anni Novanta quando DOP
O la guerra del Golfo del mille novecentonovantuno la minaccia del cosiddetto integralismo islamico venne a preoccupare l'Occidente in particolare il partner commerciale più importante la Tunisia la Comunità europea
E in questo quadro di veniva fondamentale rassicurare i propri partner
Rispetto all'evoluzione del processo di democratizzazione che la Tunisia stava compiendo
Nel corso degli anni Novanta penali rilasciò molte interviste alla stampa internazionale in cui rassicurava sul fatto che il fenomeno integralista non avessimo in alcun modo intaccato il Paese
In realtà si innescò un processo involutivo che ebbe ripercussioni importanti in termini di limitazione della libertà civili e dei diritti umani
Nonostante il Governo tunisino al suo Presidente abbiano sempre sostenuto che la Tunisia in materia di diritti umani aveva tutte le ragioni per sentirsi orgogliosa nel corso dagli anni Novanta le violazioni dei diritti dell'uomo si sono intensificate all'interno del Paese e secondo le i dati delle organizzazioni internazionali
Il clima di tensione che si rispetti respirava si trasforma quasi in un conflitto sociale quel regime rispose attraverso incarcerazione di numerosi oppositori e il pluralismo politico era quasi inesistente i diritti degli individui erano sistematicamente violati
La censura imperava cittadine erano assoggettate le sopraffazioni delle forze di polizia come denunciato alcune associazioni come l'associazione per la lotta contro le torture in Tunisia e il Comitato per il rispetto delle libertà dei diritti umani
Il clima repressivo e le vessazioni nei confronti di un popolo che subiva gli effetti della crisi mondiale generando un risentimento senza precedenti il malcontento non era più vissuto in forma privata ma entrava prepotentemente nello spazio pubblico
E nonostante il regime avesse giocato su più piani
Per mantenere la propria legittimazione la limitazione al dell'accesso al lavoro la mancanza di una redistribuzione delle ricchezze che permettesse di migliorare le condizioni di vita aveva un accresciuto le frustrazioni delle nuove generazioni
La crisi economica metteva definitivamente a nudo il sistema politica che reggeva la Tunisia
Non c'era più margine per quello che viene può essere definito le resine fixing propagato dal regime i giovani esasperati davano inizio quindi alla loro ribellione sgretolando quell'immagine edulcorata del Paese diffusa fino ad allora
Il quattordici gennaio due mila undici dopo ventiquattro anni ininterrotti di leadership il Presidente della Repubblica penali fu costretto a lasciare il Paese scosso da una serie di manifestazioni in cui milioni di persone
E abbandonate la paura esprimevano spontaneamente il proprio dissenso nei confronti del regime
Da quella rivolta la Tunisia ha cominciato il suo difficile percorso di transizione alla democrazia che l'ha vista prepotentemente tornare sotto i riflettori internazionali
A causa di vini attacchi terroristici sferrati nei confronti dei civili tunisini e stranieri dal sanguinoso attacco al Museo del Bardo simbolo di quella tra scultura Rita che da sempre caratterizza la Tunisia allatta corre storto di Porto Haktaoui
La resterà traccia del terrore che è stata innescata ribelle tentativo di destabilizzazione a questo certo il Paese unico nell'aria a portare avanti un processo di tradizione democratica
Con la promulgazione di una Costituzione democratica con il dialogo tra le parti sociali e con la società civile vigile attente alla Tunisia comunque ha mostrato la propria volontà di proseguire sulla strada della costruzione della democrazia
Questa Tunisia che ha festeggiato un riconoscimento importante l'assegnazione del Nobel per la pace al Quartetto nazionale per il dialogo tunisino
Questo premio rende merito quindi alla lotta I sacrifici della società civile tunisina che ha creduto nel processo di democratizzazione iniziato
Nel due mila undici ed esalta il popolo tunisino procedere in questa direzione anche se la strada è ancora lunga e non priva di ostacoli e difficoltà
Considerata un laboratorio politico la Tunisia dimostrato pur nella complessità del processo di costruzione della democrazia intrapreso e continuare a rappresentare quell'esempio di sintesi tra Islam e laicità che la storicamente contraddistinta
Per questo concludo con un appello consentitemi
Aiutiamo questo Paese affinché possa essere il faro del Mediterraneo perché la Tunisia continua ad essere figlia della sua storia grazie
Grazie per questo
Quale lo ritiene suo la Tunisia
Affrontiamo ora grazie al contributo che la professoressa Bruna Bagnato dell'Università degli Studi di Firenze quello che
è stato come dire emerge come un legame speciale tra Italia-Tunisia quindi un legame lungo due secoli di storia grazie professoressa
Dunque
Buongiorno a tutti vorrei anzitutto rassicurare la platea non parlerò di due secoli di storia se non
Con grandi falcate in realtà è colpa mia perché avevo proposto agli organizzatori un cambio di di chi tono mappa investono semplicemente dimenticata quello che vorrei fare ora dopo aver ringraziato davvero
La Fondazione Craxi e in particolare Stefania taxi Nicola Peter per avermi invitato a questo incontro che è meritorio su tutti tanti punti di vista ma anche perché
Sul piano storiografico che quello su cui io mi nuovo un maggiore agio i rapporti italo tunisini sono a mio parere ancora molto da studiare
Quindi ringrazio davvero per iniziativa Stefania Craxi e
Quindi con la Carnovale ringrazio anche tutto lo staff organizzativo Peter per la PEC perché davvero l'accoglienza è stata impiccati
Ora
è un po'imbarazzante dirlo col davanti all'ambasciatore ma vorrei ricordare quello che c'è scritto sul sito dell'ambasciata a italiana Tunisi riguarda appunto i rapporti bilaterali rapporti bilaterali che sono stati qui ricordati dai
Nel corso dei saluti soprattutto per quanto riguarda l'importanza dello scambio economico
In effetti d'Italia il secondo parte nell'economico della Tunisia e secondo investitore in Tunisia
Ma non c'è soltanto l'economia
I rapporti fra Italia-Tunisia attualmente sono particolarmente stretti sul piano non solo della cooperazione culturale che talvolta
Non viene ricordata invece molto importante Istituti italiani di cultura a Tunisi svolge un'opera molto importante soprattutto con riguardo alla assunzioni di sostegno e di coordinamento dell'immissione ecologiche italiana in Tunisia
Ma anche per quanto riguarda la cooperazione politica in senso più generale
Parla ma il sito dell'ambasciata Ditadi a Tunisi quando si parla di cooperazione politica si parla di cito tradizionale simpatia reciproca
Si parla di convergenza sui principali temi internazionali e si parla del contenuto e dell'importanza del vigente trattato bilaterale di amicizia
Ora
La domanda è quanto questa tradizionale simpatia reciproca è da perito tradizionale cioè quanto dei due dove secco e di storia
Dei rapporti italo tunisini sono stati è stato improntato sul segno della
Simpatia reciproca in alta bisogna muoversi con una qualche cautela e quello che vorrei fare ricordare
Come cambia
A il rapporto fra l'Italia e la Tunisia
Nel periodo in cui la Tunisia
Un protettorato francese e nella fase successiva
In particolare vorrei ricordare come lì la Tunisia ed a vista in Italia all'indomani della dell'unificazione italiana in un momento in cui la Tunisia non era una uno sconosciuto Paesi del Mediterraneo perché lo ricordava lei la se non sbaglio o qualcun altro
Nella le relazioni fra Italia e la Tunisia risalgono
All'epoca delle Repubbliche marinare quando erano soprattutto relazioni commerciali
E mentre la presenza di un nucleo stabile di ebree livornesi in Tunisia e documentata
Nel diciassettesimo secolo agli ebrei livornesi si aggiungeranno emigrati che faranno parte di quella numerosa collettività italiani in Tunisia soprattutto dalla Sicilia per la Sardegna
Perché parla della collettività italiani Tunisia perché in realtà quando si pagano si parla delle relazioni fra Italia e la Tunisia
Uno dei temi dominanti nella storia di queste relazioni è il problema della collettività accanto al problema della collettività poi si affiancherà il problema della pesca diciamo i due temi che sono anche i accordi che devono essere superate momento dell'indipendenza sono questi
Ora e però il tema della collettività e uno e il tema della numerosità della collettività italiani in Tunisia spiega perché d'Italia contribuisce a spiegare perché l'Italia e la pace in modo così
Furani impegni all'occupazione francese della Tunisia e all'imposizione del protettorato francese nel mille ottocentottantuno
Perché c'è questa a reazioni dei vitale per tutta una serie di motivi perché l'Italia partecipava alle stricto ancorché tipo quelle a dire si parlava si parlava di essi essi puntava a a rimpinguare i possedimenti italiani d'Oltremare in fondo la prima espansione coloniale italiana insomma non è che spesso è stata granché è quella di Assab mila ottocentosessantanove si segnalava soprattutto per la sua modestia
Italia sperava di diventare una grande nazione la Tunisia appariva una
Comunque una un territorio ideale anche per fornire sbocchi all'emigrazione italiana
E poi vi è tutta quella miscela di ricordi imperiali esotismo un romanticismo la Tunisia faceva parte di questo oriente
Al di là del dato geografico che c'entra poco ma di questo Oriente ricco pieno di tesori l'Italia attraente dovuto
Puntare ha una presenza anche formale sulla Tunisia
In fondo si dice cito perché mi sembra interessante si dice in una pubblicazione nel mille ottocentosettantasei
La Tunisia e un brano d'Italia staccato e gettato dalla fuga di qualche sommovimento balcanico nel deserto cioè la Tunisia un pezzo d'Italia che Peter strani vicende
Eh
Andato a finire nel deserto
Ma lì la Tunisia viene
Conquistata dalla Francia mille ottocentottantuno
Imposizione del protettorato francese sulla Tunisia Italia reagisce inc intravedendo e poi sperimentando nuovi itinerari di politica estera da allora in poi sostanzialmente
Fino alla guerra
In realtà fino alla seconda guerra mondiale forse anche oltre le la Tunisia appare come elemento del dialogo del dibattito fra l'Italia e la Francia anzi può essere visto un po'come
Un elemento interessante come mettono in via della dell'andamento del relazioni italo francese cioè vedendo come si tratta la Tunisia si può capire a che punto sono le relazioni tra Parigi
E l'Italia e così è nel mille ottocentonovantasei mila ottocentonovantasei
Ricorderete Biella a la convenzione italo francese sullo status degli italiani in Tunisia non è casuale eh una convenzione che protegge
La collettività italiani in Tunisia viene fatta naturalmente con la Francia che ha il protettorato della Tunisia e segnala come le relazioni fra l'Italia la Francia fossero in movimento
E interessante vedere naturalmente sto andando opere grandi salti cronologici come nemmeno durante il fascismo e in un primo periodo la Tunisia viva di luce propria nel senso che non c'è una rivendicazione italiana sulla Tunisia
La Tunisia continua a rimanere un elemento della al rapporto fra vitale la Francia
è sintomatico che quando l'Italia vuole assicurarsi il concetto il
Il l'assenso francese per la conquista in Etiopia
Il uno del degli elementi del baratto è la Tunisia cioè la Tunisia viene sacrificata l'Etiopia
Nel mille novecentotrentacinque pur di avere il consenso francese alla campagna etiopica l'Italia ha rinunciato allo status privilegiato degli italiani in Tunisia ed è una rinuncia di non poco conto
Nemmeno dopo il
In la conquista dell'impeto dell'impero in Africa vale a dire la la proclamazione
Nel maggio del mille novecentotrentasei dell'impero Etiopia le cose cambiano di realtà cambiano relazioni con la Francia ma interessante vedere come al raffreddamento
Nelle relazioni con la Francia che corrisponda un avvicinamento alla alla Germania hitleriana e
Con che porterà alla nascita dell'asse Roma Berlino ora l'asse Roma Berlino anche sul piano squisitamente geografico in un certo senso divide dei compiti fra la Germania e l'Italia
Concedendo in pratica alla Germania alla
Piena potestà
Per quanto riguarda il centro dell'Europa e assegnando invece all'Italia una possibile egemonia mediterranea
E tre Sante però che quando si parla di asse in realtà non l'Italia non parla di Tunisia
Tutti
Cioè noi non viene
Evocata una possibile
Richiesta dell'Italia alla alla Francia sulla Tunisia questa verrà evocata nel mille novecentotrentotto
Nel mille centotrentotto c'è una chiassosa diciamo molto poco elegante seduta la Camera dei Fasci delle corporazioni c'è un discorso del Ministro degli esteri Ciano in cui parla delle rivendicazioni
Nei confronti della della Francia e la Tunisia compare nell'elenco di queste rivendicazione più o meno folli dentro c'è anche la Corsica
E ci siete la storica Fiastri molto interrogata prima di tutto sulla
Spontaneità
Di questa di questo di queste grida alla Camera dei Fasci delle corporazioni e è giunta alla conclusione che ci fosse poco di spontaneo perché è stata tutta un'iniziativa che sta
Ma interessante vedere come
Queste queste richieste
Avanzati in malo modo alla Francia rispettino
L'andamento ancora delle relazioni franco fra italiane che al momento sono praticamente pessime e lo saranno ancora di più naturalmente
Nel momento in cui l'Italia entri in guerra contro la Francia siamo nel giugno del mille novecentoquaranta la Tunisia viene investita
Direttamente della guerra dalla guerra
E
Dalla dalla fine del mille novecentoquarantadue cioè da Casablanca diciamo per lo sbarco e Casablanca fino al maggio del mille novecentoquarantatré
La Tunisia è Paesi occupato dalle truppe Dellas nel maggio del mille novecentoquarantatré il tredici maggio viene stabilito ufficialmente la fine dell'impegno italiani in Tunisia
Ora
L'Italia dopo la Seconda guerra mondiale è un Paese diverso
Per quanto si possa essere diversi nel senso che nella politica
Estera di un Paese ci sono comunque alcune permanenze alcune continuità che leggono anche
Alla al cambio così
Consistente e impone impeditive dei paradigmi interni e internazionali ma per quanto riguarda la Tunisia è importante
Sottolineare un aspetto perché spiega in come Italia guarda al processo di indipendenza tunisino
L'Italia
Nel mille novecentoquarantanove dopo un estenuante negoziato evidentemente fallito perde tutte le sue colonia
Maggio mille centoquarantanove è la pietra tombale sulla proiezione africana dell'Italia immediatamente il Governo italiano fa una sorta di Pino Happy dovette diplomatica che molto conveniente
E che può perché poi portare tutta una serie di frutti importanti e si dichiara contraria a qualsiasi forma di colonialismo
Siamo nel mille novecentoquarantanove
La a la lotta di Burchi da che ricordava
Prima lei la per indipendenza era già partita dopo nel senso che il mio questure altrettanto che si era formato e fra l'altro pur diva conosceva è come ci va bene l'Italia c'era anche stato in tempo di guerra ora
La
Nuova fede anticoloniale dell'Italia per reputo portare il Governo italiano a sostenere
Senza se e senza ma la la lotta per l'indipendenza tunisina così come la lotta di dipendenza marocchina che era praticamente parallela anche se con contenuti profondamente diversi
Ora qual era il problema per l'Italia il problema per l'Italia era in realtà due primo e i rapporti con la Francia
Come poter conciliare l'anticolonialismo professato come Achille Came con la Francia un legame europeo e Atlantico cioè come si faceva essere leali con temporalmente alla Francia e fedeli alla svolta anticoloniale
Secondo tema la collettività
La prudenza italiana durante tutto il periodo della da fase più acuta della lotta per indipendenze tunisina è molto legata alla presenza di una collettività
Italiana imponente che praticamente era ostaggio dei francesi perché le sue
Il futuro o meglio il presente e non il futuro della collettività erano legata alle buone disposizioni bene dell'ambasciatore Frente de il console francese
Delle autorità francesi realtà
Ora
Come
Il la collettività italiane in realtà poteva essere utilizzata anche come strumento di
Portatore di un messaggio preciso nei confronti dei leader
Delle Movimento per l'indipendenza cioè da un certo punto di vista il Governo italiano non poteva far mancare ufficialmente il suo sostegno alla Francia ma la collettività
E anche i consoli italiani blocco dovevano e potevano d'care una partita più più uno attenta al futuro cioè tutto dipendeva dalla scommessa su quando la Francia avrebbe abbandonato la Tunisia
Perché essa che il l'indipendenza della Tunisia fosse ineluttabile inevitabile ovviamente in Italia lo sapevano tutti lo sapevano il mondo politico lo sapeva l'intero apparato diplomatico potermela quanto
Su questa questione della collettività fra l'altro ci
Avvengono delle cose anche paradossali per esempio un certo punto il console italiano e anche preoccupato
Del fatto che
Gli italiani residenti in Tunisia non solo vittima delle azioni terroristiche
Do cioè non solo vittima delle azioni del movimenti di indipendenza e fanno invece vittime dei francesi
Questo è paradossale ma è un problema di carattere diplomatico perché evidentemente la cioè perché la Francia teme che ci sia stato una specie di accordo una specie di chiamiamolo lodo con gli indipendentisti tunisini
Sulla base del quale il Governo italiano
Mantiene una qualche prudenza nei rapporti con la Francia e in cambio i gli italiani in Tunisia e non devono
Temere
Su per la propria incolumità
è interessante vedere come questa prudenza italiana nei confronti della Francia viene mantenuta anche nel momento in cui la Tunisia diventa dipendente diventa indipendente con quella formula che ricordava lega di indipendenza nell'interdipendenza
Un modo francese per mantenere comunque mamme mese o comunque una posizione privilegiata in un Paese indipendente l'Italia il
I il la rete i diplomatici italiani in Tunisia spingono il Governo italiano a
A accelerare
Le procedure prete la la ripresa la lo stabilimento delle relazioni diplomatiche con una Tunisia il di il dente e il Governo frena ancora perché frena perché bisogna aspettare che prima si muova la Francia cioè prima
Ci devono devono essere firmate le convenzioni
Diplomatiche far la Francia e la Tunisia se l'Italia si muovesse
In anticipo Potì questo potrebbe gettare una luce retroattiva sull'atteggiamento che l'Italia attenuto
Ne nel corso degli anni precedenti riguardo al tema dell'indipendenza
Ora questo atteggiamento ispirato all'accoltella ma anche ad aperture di credito nei confronti del dedite devi dipendenza permetterà al primo ambasciatore
Italiano a Tunisi di Ferretti di presentare le sue credenziali nel mille novecentocinquantasei sottolineando quanto Italia acqua quale sport con quanto interesse
L'Italia mondo politico al mondo della cultura ha seguito l'indipendenza della Tunisia
All'indomani dell'indipendenza
Vorrei arrivare al momento di avvio concreto delle relazioni tra Alitalia e la Tunisia e in particolare alla svolta dei primi anni Sessanta al momento dell'indipendenza l'Italia è pronta a
Stabilire delle relazioni molto cordiali tutto con la Tunisia compatibilmente come quello che succede accanto alla Tunisia e che stiamo
Cambiando
Le cose nell'impeto magre
Vale a dire la querela Algeria la guerra d'Algeria impatta direttamente sulle relazioni Italo tunisine relazioni che sono particolarmente vivaci soprattutto quando
Viene designato all'ambasciata
Tunisina in Italia Habib Bourguiba junior cioè il figlio di votiva
E Bourguiba junior aveva rapporti diretti con il presidente Gronchi Presidente Repubblica bronchi non solo con Gronchi naturalmente fra l'altro Bourguiba segno ore
Era una fissi una addosso dell'Italia perché passava le vacanze in Italia
è e quindi le vacanze che passavano ma mica stato maggiore cotechini vede se sbaglio diventerà anche momenti e occasioni di
Colloqui politici con con il Governo italiano quindi relazioni
Buone in partenza molto buone manca
Vi è sempre questo questo questa spada di Damocle della della quella dal CdA per esempio relazioni si deteriorano agli inizi del mille novecentocinquantotto perché lì l'Italia si rifiuta di
Rispondere positivamente a una richiesta tunisina di
Fornitura di armi
Perché la Francia naturalmente aveva aveva dato l'altolà tutti i suoi partner atlantici sulla
C'è una risposta da dare atto mesi perché si
Sì
Temeva intatta si sapeva che queste armi sarebbero andati ad in sorte algerini
L'Italia decide di non fare questa fornitura di armi e naturalmente questa un prezzo perché le relazioni si raffreddano e soprattutto il Governo tunisino diventa molto severo con riguardo agli sconfinamenti dei pescatori italiani in più tradizionalmente sono un po'
A quelli su cui ricade poi il peso delle relazioni bilaterali
O il momento in cui le relazioni conoscono una vera svolta
è il momento in cui viene
Firmato un accordo con Mattei
Non solo perché l'accordo lo stabilisce il trittico abituale delle mosse di Mattei cioè una d'accordo riguardo alla ricerca di carpooling da
Costruzione di una raffineria e la alla distribuzione di petrolio non è stampa quello ma il significato politico dell'accordo
Un significato politico che viene sottolineato da Mattei quando si reca a Tunisi nel giugno del mille novecentosessanta e fa tutto un discorso improntato all'uscita dal colonialismo
Parla della decolonizzazione come qualcosa che deve
Trovare poi una
Sto finendo una una concretizzazione induca ampiamente dopo degli animi
Dei Paesi che hanno raggiunto l'indipendenza Sella con un'iniziazione dice Matteini è
Una
Una un impegno alla passività dei popoli soggetti una la decolonizzazione vi deve spronare all'azione
Questo accordo l'accordo di Mattei così come avviene sempre in realtà con gli accordi conclusi dall'ENI di Mattei porta con sé una filiera di accorti
E dall'ora in poi si sviluppo non l'antica de relazione su tutti i piani cioè a prescindere dall'accordo petrolifero vengono firmati gli accordi commerciali non solo ma vengono firmati prima accordi di cooperazioni
Economica ittico operazioni tecnica
E vengono firmati anche i primi accordi culturali e da lì a mio perire che parte i davvero un'attrazione questa sì davvero inossidabile di
Della
Simpatia reciproca di cui si parla di cui parla il sito dell'ambasciata italiana a Tunisi vi ringrazio per l'attenzione
Grazie alla professoressa sbagliata anche per
Anche per la puntualità nei tempi che vediamo insomma
Poi come dicevamo ci sarà modo di approfondire con la pubblicazione degli atti del convegno e quindi di studiare meglio tutte le questioni
Continuiamo ad affrontare uno dei temi più più interessanti e quello della pulizia laica lo facciamo comma Mohamed era già farà otto scrittore segno con soltanto per la per la cultura lo ringraziamo per il Sud anche qui con noi oggi
Signore e signori
Grazie alla Fondazione
Del grande ritiene operazioni che abbiamo conosciuto ad Hammamet
Gallo scure
Sono stato invitato
A parlare di Bourguiba di chiedersi sì
Del padre chiede il figlio
Spirituale s'intende
A fare la drammaturgia non personaggio centrale
Di questo piccolo paese
Personaggio centrale che ha scelto
Tale anni
Dalla giovinezza stadi Chiana del college sa di chi
Creato
Da quale che diavolo georgiano pere Dean
Per
Naturalmente insegnare la religione islamica la lingua araba ma
E lì è la differenza con l'università dell'ASI tuona le università islamica gelosi tuona insegnare le lingue e le scienze straniere
Tutta la differenza e le tutta la rivoluzione élite nel mille ottocentosettantacinque
Quel collegio fu
Il luogo della nascita di una nuova Illy tunisina
Che parlava francese
Un po'l'inglese molto italiano e che ha offerto
Alla società tunisina questa apertura intellettuale fondamentale per la modernità prima del protettorato francese prima del
Dell'era coloniale
Borghi va fu il figlio di questa
Rivoluzione culturale
E con le seconde orale perché per lui
La sfida fu culturale
La sfida è seria di questo piccolo paese
Era l'apertura solo cedente
Il rifiuto della decadenza del pensiero un cosiddetto pensiero islamico
Che vedete che la contraddizione al paradosso è un
è ancora presente oggi nel dibattito sulla Tunisia verso il mondo
Alla pista meco
Ha deciso di rileggere Lebed la biblioteca araba
Eliminare il pensiero o feudale reazionario
Del grande Caselli e il maestro
Della Sunna orientale
Basali fu un contemporaneo delle crociate
Era Damasco quando incrociata non vale hanno occupato Gerusalemme
Si era Damasco quando
Le notizie del massacro delle librerie dei musulmani di Gerusalemme
Ne è nata Mascolo
è andato a vedere il le mire il principio di Damasco
Per annunciare il mondo di salvare Islam
Le mie prospettava tutto
A questo grande pentito filosofo della Sunna
Che è giusta la soluzione per saltare l'Islam
Dobbiamo eliminare i CPT
Concede etici picchierò affido di Damasco
E ora
Un manifesto del pensiero sunnita
Il principio di Erbusco
Ha ordinato di bocciare i brutti cigni lasciti
Lo stesso anno delle occupazioni di Gerusalemme delle facciate
Questo Sant'uomo era il nemico di aver omesso
Ed è tutta la scuola filosofica andalusa
Razionalista
I figli di Aristotele
E poi di barriera scelto che era lì la linea di rottura
Ta Oriente Maghreb
La linea di rottura essenziale
Il sempre stato fedele a questa linea
Chi dirige la Tunisia oggi
Quando parliamo dell'Armada appartiene
La NATO di capitali
E il maestro Maselli
E quanto parliamo degli altri
Parliamo della la DIA per omesso ed io penso al dunque
Grande storico
Nel quattrocento
Che poi i dati nei suoi discorsi per via perché era il pedagogo del
Del popolo parlava al popolo né giovedì alla radio ogni giovedì
Per leggere pagine di libri faldoni
Chi diceva lo cito a memoria il mondo è un giardino
E il giardino e ordinato dallo Stato
E lo Stato
E tra rimane del re
E i suoi servitori
Al servizio dello Stato
E quando sono
Finanziate dal popolo arricchito dal mercato
E il mercato non poco
Arricchirsi senza la legge
La legge che la base del mondo
Ripeta e il mondo è un giardino
Questo fu il pensiero fondamentali di Bourguiba
Attraverso il saldo un attraversa la fedeltà ab faldoni e all'uomo della RAI
Per la ragione onda lusso davvero verso
L'uomo che ha scritto quel discorso decisivo
Che la differenza tra filosofia e tipologia denunziato da Casali nell'oriente
Io
Volevo richiamare idee queste base
Fondamentale per
Capire quell'uomo chi era alla potevano intellettuali e del ventesimo secolo
A
Dopo sa di chi andato alla Sorbona Parigi e in un piccolo caffè coloniale e ha incontrato chi con i suoi compagni dottor madri
Ma prediche chi ha incontrato conosci mente
Il capo della guerra anticoloniale dell'Indocina
Nel suo Libro beige crede sepsi
Riproduce il le lettere di Bourguiba OSCE mente ad ogni petto ad ogni anniversario del dell'anno che per mia
Per ricordare sempre alla solidarietà tra popoli coloniali un altro personaggio era apparso negli anni Venti a Parigi ora il principi ci vuole l'hai
Che lo sa
Futuro Primo Ministro della Cina accoglie tu che fu acque accolto araba appalto a Tunisi nel sessantaquattro da Borghi bombati aboliva molto molto ben felice di incontrare quel personaggio di leggenda
Decaduto
Noi l'itinerario di porchetta non era non è un itinerario tra
La in città Islam
Che era uniti era retta razionalità e irrazionalità CIPE Luino ridente irrazionale e non può portare le soluzione
L'OSCE che alla situazione del sperata del mondo arabo
E ad ogni discorso
Parlava di dell'arrivo di Napoleone e dell'esercito francese in Egitto
Un anno prima del Novecento
Nel mille ottocento nel mille settecento novantanove quando Napoli o arrivano
Davanti alle piramidi Quarantini quaranta secoli io persegue osservano e cominciava
La con questa di un Oriente di leggenda che va
Naturalmente creare nuovo fantasma eliche erario
E intellettuale e pettorale anche
Nell'Occidente
Era quella l'ossessione di Borghi per
La liberazione della donna vieni di questa linea di rottura
Non possiamo riprodurre il modello sociale
Dell'antica
Dell'Antico Oriente arabo islamico
Dell'Impero ottomano
Senza
Andare
Osservare analizzare
Le conquiste intellettuale della Rivoluzione francese
Libertà
E chiariti fra termiche
Il la sua lotta contro il colonialismo francese era basato su quei stop perché
Avete
Offerto al mondo libertà ed è lì che fraterni temi e rifiutati e la libertà di ricariche fraterni temi I popolo coloniali ai popoli coloniali
Che cos'è questa contraddizione
Una contraddizione criminale che Bourguiba denunciava ad ogni articolo chiara giornalista
Abbiamo scusate
Sì c'era una processione ed
Dove sono le valori della Rivoluzione francese
Noi abbiamo fatto il nostro dovere noi rifiutiamo l'acculturazione tale arabo islamica
Ed una e adesso io voglio io figlio delle università della Sorbona di scienze politiche a con i miei compagni
Vogliamo offrire al popolo team tunisino
Un stato di civiltà e di cultura e li fa
Nel mille novecentotrentatré e trentaquattro
Erano trent'anni trentenni eletti borghi Babak rigida dottor ma altri del brillante TAR Sfar fondatori del nuovo Del Turco
Volevano sempre semplicemente creare in una democrazia parlamentare
Un Governo responsabile davanti a questa democrazia do anche sul Parlamento l'educazione obbligatoria per tutti
Sì la riforma economica
Per offrire
Ai soggetti del Regno di Tunisia
Un minimo fiscale
Corretto
Per una vita degna una vita
Di essere umani
Questo fu il progetto del mille novecento non ha mai cambiato
Pur sempre la base del movimento di liberazione nazionale e tutte le erogazioni
Possibile
Col mondo esterno
Erano sotto
Questi principi fondamentale
Siamo amici
Dell'Italia della Francia della Germania e dell'America condizione che questi principi
Dini che emana di progresso sociale umano siano la basi di ogni cooperazione
Non abbiamo il tempo di continua anni con Polaris questa drammaturgia no
Tempi perché ecco per fare un secolo
Nel mille novecentoquarantatré
Su quella battaglia
Drammatica della Tunisia un mezzo milioni di uomini erano in guerra
A metà italiani tedeschi dell'Africa con
Il metano
Americani del generale lattanti inglesi del general Montgomery
Bartali
Tali siti ci sono cimiteri dappertutto in Tunisia negli ai giovanotti sono accaduti quindi per questa guerra assurda più importante che Stalin grazie centocinquanta mila soldati lì cinquecento militari
Alla fine di questa battaglia nel
Nel maggio quarantatré
E già i tedeschi italiani
Prigionieri furono più di duecentocinquanta mila penso
Sessanta mila o settanta mila son morti di fame lì nei campi di Matta
Bartali tremende
Borghi per tornato tornava dell'Italia dopo la
La liberazione
Chi è arrivato con oneri ONU della Marina italiana mezza il temibile
A sessanta chilometri di a Tunisi
Quando è arrivato
è andato a incontrare il re popolare povero ore
Per tutti amavano Monze Bay a ma mi dice
Il primo grido di borghi va fu
Altezza adesso
Vi prego dichiarati che si è e con i francesi conto gol
Con gli alleati
Perché se no
Arriveranno e pagherete il prezzo della vostra gentilezza con Forlì Arnim il ministro tedesco
E con gli italiani fascisti
Che la Tunisia sarà
Battuta per
Decide decina di anni
Ha rifiutato aveva paura
L'esercito ha inglese ettari è arrivato non so dei fu arrestato
E pur diversi è nascosto
Che parta partito un nella clandestinità fu liberato dei fascisti dei nazisti dunque
E forse e forse è un
Un agente
E l'esercito francese che arrivato fu celava dici RAI di Tunisi e per tre per
Per aver tradito l'esercito francese eccetera
Data una score
Non nella città araba col Matilde la sua fedeli
Sposa
Con Habib Bourguiba Junior
Che non avete non più non aver previsto del suo padre per cinque anni e ha ricevuto
Un ufficiale americano
Molto importante nel
Nella storia nella sua storia era il tenente Arcibaldo usuranti
Mandato da esaminavo Reg. Generale
Dello stato maggiore alleato per studiare la questione araba
è così tradizione militare americana
è andato a incontrare Bourguiba
Io ho scritto un bel testo
Sarà la mia conclusione un bel testo ho incontrato
Quel
Quell'uomo al visu andaluso
Con questi occhi blu d'acciaio
Chi era la rappresentazione d'una visione profetica del suo piccolo paese
Dobbiamo ascoltare Bourguiba perché porta in questo Ente Luigi un progetto che ci interessa
Tenente Arcibaldo cos'altro e Bourguiba gli ha offerto questo piccolo libro l'abbiamo il prodotto che abbiamo ritrovato nella Georgetown University era offerto da
Il il tenente Arcibaldo svolte
Con tutti i suoi documenti
Dice voglio no o Cibaldi uno svelto
Sono testo souvenir
Questo modesto ricordo in omaggio dalla mia ammirazione per la grande democrazia americana
Che
Sotto ha condotto all'asse nostre Presidente lotta per la liberalizzazione liberazione del mondo Tunisi il venti giugno mille novecentoquarantatré Habib Bourguiba
La Francia era completa
La Germania era contenitiva
E qui
Il duecento era al Duce
E questo intellettuale tutta intellettuale tunisino aveva capito che il mondo ha cambiato
E che la nuova forza del mondo
Del mondo libero era
L'America
Più tardi
Con l'indipendenza della Tunisia
In Tunisia aveva fame
Il programma della scuola per tutti una scuola ad ogni collina
De Mahmoud messa di altre grande Garda intellettuali creatori dell'educazione nazionale
I bambini avevano fame
Borghi ed ha preso l'aereo
è andato a Washington chiesto
Di incontrare il generale sembrava il Presidente se no
Ricordando questa questo messaggio ad Arcibaldo cos'altro
Esamina or la ricevuto
Tanto mi ricordo di
Arcibaldo lo so mi ricordo il tempo di queste missioni
Perché siete venuti da Tunisi
Quelle che armi per la ricerca e tutti i leasing
Aerei cannoni no identiche
Quindici Lina
Latte
Perché perché i miei bambini hanno fame e io vorrei
Di questi bambini
Dopo qualche anno
Saranno i primi avvenire nelle università americane americani
Per chi è il mio in nel io il mio piccolo partecipe al popolo ha bisogno di ingegneri che i medici dei matematici
Non lo sono un orientale ricercando il
Del denaro facile
Non sono un dittatore africano e io sono sempre meno semplicemente un maestro discordanti grazie mille
Grazie
Una lezione appassionante veramente
Concludiamo questa prima sessione con il contributo del professor Giorgio non sono l'università per gli stranieri di Perugia oltre la cronaca mi portava avverte la necessità della storia
Bene grazie a tutti grazie
Soprattutto alla Fondazione Craxi per averci invitato
E per la cura e la serietà con cui è stato
Organizzato e preparato questo convegno
Io sono appunto particolarmente grato di essere stato invitato pur non essendo
In parlando in senso stretto uno specialista di Tunisia io mi occupo prevalentemente di Africa nordorientale dei paesi della Valle del Nilo di Egitto
Di su dal
Quindi diciamo cercherò di non parlerò specificamente della Tunisia mi sembra che
Sia stato sia stata affrontata la storia del Paese in maniera molto diffusa questa mattina aveva cercherò di dare uno sguardo comparativo su quella che è la vicenda
Tunisina degli ultimi anni
E ha voluto dare questo titolo oltre la cronaca la necessità della storia forse un po'troppo pomposo ma perché io credo che
Bisogna inserire gli eventi che sono accaduti in Tunisia negli ultimi anni
In una prospettiva storica si sta apprendo con un grosso dibattito sul valore della storia nell'epoca della globalizzazione
Si stanno pubblicando alcuni libri dal carattere anche se vogliamo un po'polemico uno è stato tradotto in italiano da poco è il manifesto per la storia di Jobim di ed è Davide Armitage
E in questo libro manifesto per la storia dottori iniziano con un'affermazione uno spettro si aggira per il pianeta è il breve termine
E e i due studiosi in questione parlano del fatto
Di come la nostra epoca sia dominata da una dittatura invisibile che a loro dire la dittatura del breve termine
E questo secondo loro io concordo con questa prospettiva e in fondo paradossale
Per l'epoca in cui viviamo un'epoca in cui ci confrontiamo con problematiche che necessariamente
Vanno affrontate in una prospettiva di lungo periodo pensiamo al cambiamento climatico
Pensiamo al riassetto degli Stati alla riconfigurazione dell'idea stessa di sovranità statale
Pensiamo alle grandi migrazioni di massa
Potremmo dire che
Nella nostra epoca il tempo divenuta ala dimensione dominante della vita e della politica a discapito dello spazio in fondo lo spazio oggi si scavalca
Si scavalca con le comunicazioni con i mezzi di trasporto rapidissimi
Si scavalca attraverso internet
Il tempo invece si contrae
E i tempi dell'azione umana e dell'azione politica diventano sempre più rapidi ora questa può sembrare qualcosa di molto generale
E anche di molto astratto che cosa questo a che fare con la Tunisia e così che cosa questo a che fare con un'iniziativa anche politica nei confronti della Tunisia
Bene ha molto a che fare
Perché i Governi occidentali Governi soprattutto dell'Europa hanno imperniato dopo la fine della guerra fredda la propria politica nei confronti dei Paesi arabi su un pilastro
Chiaro la stabilità e abbiamo sentito ripetere anche questa mattina ripetutamente questa parola stabilita
Il problema è che stabilita
è un concetto abbastanza ambiguo
E dipende dal come Der dall'arco temporale in cui noi prendiamo in considerazione l'evoluzione dei sistemi politici cosa significa stabilità
Nel breve periodo stabilita significa solo una cosa un regime forte
Non necessariamente un regime democratico
Anzi
Nel breve periodo la democrazia implica necessariamente instabilità
Perché la democrazia fa emergere conflitti la democrazia fa emergere il pluralismo ed essendo la ricomposizione di questi conflitti e la ricomposizione del pluralismo ha bisogno di tempo per maturare
Ma se le cosiddette passatemi questa espressione senza come dire voler elaborare oltre se le cosiddette primavere arabe ci hanno mostrato qualcosa
E proprio il fatto che la stabilità garantita da sistemi politici autoritari è una stabilità illusoria
Permettetemi la metafora forse un po'troppo domestica casalinga molto poco scientifica ma un regime autoritario accomuna pentola a pressione
Contiene al proprio interno tutto ciò che ribolle
Sfrutta qualche valvola che possono essere ad esempio elezioni
Pilotate Vera de comprimere la pressione al proprio interno ma alla fine se non si spegne il fuoco esplode e più a lungo
Più si ritarda lo spegnimento reale dei conflitti e più esplosione sarà forte
Allora vedete
Nel lungo periodo
La stabilità è garantita sono dalla costruzione di un'autorità politica e di istituzioni politiche legittime
Cioè in cui i governati riconoscono la legittimità
Dell'autorità di chi li governa
Al contrario
Le politiche dei Paesi europei si sono basate sulla Convenzione che esista quello che gli economisti chiamano un trade-off c'è uno scambio a somma zero tra sicurezza e democrazia
Che non sia possibile perseguire queste due finalità allo stesso tempo
Quindi se tu lavori per la democrazia in un certo senso mai camminare la sicurezza dell'intero sistema regionale allora siccome la sicurezza la priorità tu devi necessariamente accettare una riduzione o addirittura una obliterazione della democrazia
Ma nel lungo periodo democrazia e sicurezza si rafforzano vicendevolmente e la chiave di volta e per l'appunto alla costruzione di sistemi politici legittimi
è comune ormai parlare penso che
Chiunque di noi lo abbiamo ascoltato abbia lo abbia sentito lo abbia anche letto parlare di fallimento delle cosiddette primavere arabe
Ma fallimento è successo non sono categorie con cui si può giudicare la storia si può al limite giudicare qualche evento personale in termini di
Evinto
è successo perché si basano in fondo sull'idea che esista un punto d'arrivo in cui si può dire
è stato un successo è stato un fallimento è ovvio che questo per eventi circoscritti si può effettivamente
Si può effettivamente valutare ma la storia mossa da processi
Che spesso
Scorrono come i fiumi carsici nel sottosuolo non si vedono
Ed emergono
Più di tanto un'espressione molto evocativa che
Che lei ha utilizzato Papa Wojtyla
Nelle sorprese della storia la primavera araba in fondo è stata questo c'è stata una sorpresa dalla storia
Cito Papa Wojtyla il quale appunto parlava di sorprese della storia in relazione alla caduta del comunismo
In fondo mai sappiamo che quello che è successo nei Paesi arabi nel due mila undici e poi è stato preparato appunto da correnti sotterranee non è stato nel ducato dal nulla non è
Avvenuto nel vuoto ma in fondo è stata per tutti una sorpresa
E la storia delle rivoluzioni stasera guardiamo in una prospettiva comparata le storie delle rivoluzioni in Europa è stata caratterizzata da questa dinamica le rivoluzioni mettono in moto processi di lunga durata
In cui
Non è detto tra l'altro che il punto di arrivo sia corrispondente a quelli che erano gli obiettivi di chi ha messo in moto
I processi rivoluzionari
Noi siamo
Impregnati
Di una concezione lineare e teleologica della storia cioè in fondo che
Pensiamo che tutti debbano andare a finire debbano arrivare al punto in cui siamo arrivati noi in termini di sviluppo economico di un sistema capitalista di un certo tipo di sistema politico
Questa concezione lineare della storia appreso varie forme la teoria dalla modernizzazione in ultimo la teoria della fine della storia negli anni Novanta Libia che in fondo
Il paradigma costituito da capitalismo democrazia e valori liberali fosse in in qualche modo qualcosa di
Universale che avrebbe costituito un punto di arrivo per tutte le società
Umane
Ma in realtà questo non è avvenuto perché la storia non è mai qualcosa di lineare
In fondo pensiamo è stato citato prima dall'ambasciatore pensiamo alla storia italiana
Quando lei parliamo ad esempio della difficoltà delle transizioni democratiche nei Paesi hard invitare il suffragio universale maschile stato introdotto nel mille novecentododici
E il ventennio autoritario è stato successivo all'introduzione del suffragio universale maschile
Pensiamo a quella che è la storia delle grandi rivoluzioni ottocentesche in fondo
La rivoluzione francese
Non realizzo in maniera possiamo dire immediato consequenziale lineare gli obiettivi che si erano prefissi i rivoluzionari anzi porto all'instaurazione di quella che noi oggi come termine dalla politologi a moderna
Chiameremmo una regime autoritario militare
Il regime di Napoleone buona parte ora quando ne parliamo di primavera araba ad esempio
Ci riferiamo a un evento storico particolare non tanto alla primavera di Praga quanto alla primavera dei popoli alla rivoluzione del mille ottocentoquarantotto che ha coniato questa espressione
Pensava ad un'analogia a quello che ho tra quello che è successo nel mondo arabo nel due mila undici e quello che è accaduto la l'ondata rivoluzionaria
Che ha travolto l'Europa nel mille ottocentoquarantotto ci sono alcune analogiche adesso non
Non sto qui a fare una una comparazione come dire sistematica anche perché ci sono ovviamente molte
Molte divergenze
Ma di per sé moti rivoluzionari del mille ottocentoquarantotto che ebbero un effetto contagio a livello regionale simile quello che
è accaduto nell'ondata rivoluzionaria delle primavere arabe di per sé nel breve periodo furono un fallimento
In Francia portarono alla restaurazione addirittura dell'impero
Pochissimi anni dopo la la rivoluzione del mille ottocentoquarantotto ma i processi che furono messi in moto
In termini di rivendicazioni
Di libertà costituzionali perché erano essenzialmente rivoluzione che chiedevano
Delle costituzioni
Avrebbero avuto nel medio lungo periodo
Un un ruolo fondamentale nell'apertura costituzionali e anche nel consolidamento degli Stati nazionali in Europa che in fondo era l'altro obiettivo di alcuni di questi bocciano questa duplice valenza costituzionale e nazionalista
Allora il problema non essere primavere arabe hanno fallito o hanno avuto successo bisogna capire quali erano le aspettative forse le aspettative che erano state
Sollevate diffuse dai mass media
Erano eccessive rispetto ad un
Arco temporale di breve termine io sono convinto che siano stati avviati processi irreversibili il primo è una ripuliti citazione della società araba
Sembra un parolone ma vuol dire una cosa molto semplice io mi ricordo quando viaggiamo nei Paesi arabi viaggiavo Egitto in Tunisia in Siria e prima del due mila undici
Era difficile parlare di politica c'era una reticenza a parlare di politica
C'era quello che molti hanno chiamato il muro della paura
Oggi
Tutta politica
Si parla con l'uomo della strada il cosiddetto uomo della strada e si parla liberamente si dibatte si discute
Certo c'è stata una ripuliti citazione al di fuori delle istituzioni formali della politica
Cioè c'è un movimento verso l'attivismo politico che però rifiuta spesso la partecipazione nelle istituzioni formali e soprattutto nei partiti politici però questa qualcosa
Che fa parte di un cambiamento globale
Anche in Italia in che in Europa vediamo che c'è una
Fortissima reticenza a
Fare politica all'interno dei partiti e soprattutto dei partiti tradizionali pensiamo a quello che sta succedendo in Francia
L'altro processo irreversibile che hanno messo in moto al primavere arabe è una differenziazione delle traiettorie politica infondo prima del due mila undici si poteva guardare
In parte erroneamente ma in parte anche a ragione
Alla regione araba come una Regione sostanzialmente omogenea dal punto di vista dei regimi politici oggi ne abbiamo
Un vicino Oriente un mondo arabo
Estremamente frammentato abbiamo Paesi in cui lo Stato stesso si sta
Di solvendo come la Libia o la Siria e abbiamo all'altro estremo di questo continuo
La Tunisia
Dove lo Stato si sta consolidando attraverso un processo di legittimazione democratica delle istituzioni
Perché ogni rivoluzione agisce a diversi livelli
Quanto tempo ancora
Cinque quanto
Tre quattro minuti
Dicevo
Ogni rivoluzione agisce attraverso diversi agisce su diversi livelli ed è un processo dialettico Cherokee rivoluzione
In fondo vede una continua lotta tra forze che come dire spingono per il cambiamento e forze che vogliono al mantenimento dello status quo
Questo è stato sottostimato quando si parlava delle primavere arabe c'è sembrava una marcia sembrava che dovesse essere una marcia gloriosa verso la libertà in realtà ci sono forze molto
Che hanno forum che hanno molti mezzi a disposizione per reprimere il cambiamento e sono forze interne ai singoli Paesi ma sono forze di sistema
Forze regionali pensiamo a quello che è stato il ruolo dei paesi del Golfo nel sostenere la restaurazione autoritaria in Egitto
Ma nel sostenere
La repressione dei movimenti rivoluzionari in tutti
I Paesi arabi
Allora perché vedete si parla sempre del Medioriente come di una Regione estremamente
Frammentata in cui c'è adesso una lotta per l'egemonia regionale Iran Arabia Saudita alcuni la mettono su un piano confessionale sciiti sunniti rete c'è tra i regimi della Regione un allineamento di fondo
Che è quello di impedire le aperture
In senso democratico dei sistemi politici quello che ne abbiamo visto dal due mila dal due mila undici in poi ma ancora prima perché nel due mila nove avevamo avuto la repressione della cosiddetta onda verde in Iran
E non è solo qualcosa che riguarda il mondo arabo perché ricordiamo nel due mila tredici e la repressione delle manifestazioni in Tunisia in fondo la nota di fondo
Di questa dei siti dei sistemi politici di questa Regione rimane comunque la volontà di chi è al potere di impedire qualsiasi tipo di apertura politica allora è necessaria l'importanza di un appello come quello che viene
Presentato oggi è proprio quella di fornire se vogliamo un appiglio una sponda a chi lavora per l'apertura del sistema politico tunisino intorno e qui
Cerco di
Avvicinarmi alla conclusione ad una comparazione con altre ondate rivoluzionare pensiamo al mille novecentottantanove
I Paesi dell'Europa orientale sapevano chiaramente che cosa si lasciavano alle spalle ed era l'inclusione nel sistema sovietico ma avevano una un approdo un orizzonte chiaro che era
All'interno l'instaurazione di regimi democratici ma l'inclusione in una comunità regionale di democrazia che era in fondo l'orizzonte
Della partecipazione della membership nell'Unione europea e da un punto di vista strategico-militare per alcuni di questi Paesi anche l'ingresso
Nella NATO
Qual è stato l'orizzonte dei rivoluzionari arabi del due mila undici
è stato molto meno chiaro
Questo per una situazione come dire storica più complessiva ma anche perché
L'Unione europea che
Era come dire non solo geograficamente ma soprattutto
Politicamente e storicamente l'approvo la
Più che la proprio la sponda più naturale e su cui avrebbero dovuto contare su cui avrebbe dovuto contare chi lavorava per il cambiamento per la democrazia nei Paesi arabi non ha avuto
Il coraggio di
Proporsi come sponda ci sono state dichiarazioni sono state i documenti
Qualcuno le avrà anche letti pubblicate nei
Mesi immediatamente successivi alle rivoluzione ma di fatto è stata prevalente l'attitudine a vecchi attitudine
Puntare sulla stabilita continuare a puntare sulla stabilità nel breve periodo
Allora il sostegno alla Tunisia è fondamentale per
Aprire una piccola breccia fondo un paese piccolo ma aprire una breccia in questo muro autoritario che comunque
Caratterizza questa Regione
Ed è una cosa fondamentale per far fronte a un fenomeno che
Bisognerà affrontare non so se oggi se ne
Discuterà mai la disillusione dei giovani arabi che si sono impegnate nell'evoluzione perché la Tunisia
Dire questo paradosso
è abbiamo detto il paese che
Rappresenta la speranza di riuscita se vogliamo delle rivoluzioni arabe o perlomeno di del suo caso specifico ma anche il Paese che in rapporto alla popolazione in via più volontaria lo Stato islamico
In rapporto alla sua popolazione Tunisia lo Stato da cui partono più musei di enti verso lo Stato islamico questa è una contraddizione perché il Paese che rappresenta la riuscita della primavera araba
Contribuisce al fenomeno che se vogliamo rappresenta il contrario
Evidentemente c'è una forte disillusione
E i giovani che stanno partendo per la Siria e per l'Iraq vengono da quelle Regioni dell'interno da quelle Regioni emarginate sottosviluppate delle campagne tunisine da cui è partita la rivoluzione
E in cui
Non si vendono realizzate le aspettative di mobilità sociale di sviluppo
E di anche
Rinnovamento reale del sistema politico che erano alla base
Della rivoluzione
In questo senso il sostegno alla Tunisia è fondamentale per far fronte a questo senso di
Disillusione e di frustrazione e quindi anche se vogliamo per la nostra sicurezza
Dato
Altro grazie a tutti i relatori di questa prima sessione credo abbia dato un quadro sufficientemente chiaro noi evidence continuiamo subito a stretto giro prego
Mi cambiare cavalieri e nuovi
Uomini
Docenti di accomodarsi che una sessione che abbiamo voluto
Abbiamo voluto chiamare un po'in maniera un po'provocatoria
Anticipo nel frattanto che c'è il cambio
La Costituzione turistica la più bella del mondo nasce da
Dalla retorica che spesso si fa in casa nostra del nostro dettato costituzionale un dettato che
Oggettivamente
Arrestato oggetto di una
Contezza di una discussione ribadisco è feroce quindi
La sessione mira ad approfondire questo percorso è stato un percorso molto partecipato
Un percorso ovvero
Percorso costituente con tutti i crismi che merita di essere oggettivamente attenzionato
Studiato
Non appena si accomoda io inizierei subito
Fatto abbiamo la fortuna di avere
Con noi e quindi
Introduco già subito la prima relazione la Costituzione tunisina nel quadro del costituzionalismo globale quindi
Un approccio molto giuridico di quello che avete il dettato maggiore democrazia magrebina
Con la professoressa Tania Groppi gli ha fatto parte anche di un
Gruppo di studio che ha dato vita anche a una
Notevole pubblicazione che ti consiglio sulla dettato tunisino di leggere di approfondire undici professoressa sulla base dei suoi studi ma anche dalla sua esperienza viva sul campo ci potrà sicuramente dare un grande contributo grazie
Bene grazie grazie mille e senza indugio
Procedo grazie agli organizzatori innanzitutto di questo evento che mi sembra davvero importante e ho imparato Taggia tantissimo dalla prima parte della mattinata delle prime relazioni
Perché la mia esperienza in Tunisia è molto più limitata rispetto a quella dei relatori che mi hanno preceduto io come costituzionalista italiano
Con gli interessi comparatistico sia o iniziato a frequentare la Tunisia soltanto nel due mila dodici dopo la rivoluzione e quindi dopo il processo di De
Io con il rinvio ecco sono molto poi sempre molto contenta di poter approfondire anche il dato storico e l'esperienza vissuta di chi per esempio prima ci parlava io mi sono anche i commossa
E di Bourguiba e di quei DDT di quell'epoca
Quindi esperienza più recente
Ora nella Costituzione tunisina che ci viene detto dal titolo di questa sessione è la più bella delle mediterraneo
I
Provocatorio ma come dire fino a un certo punto io lo prenderei
Quasi sul serio perché
Ci porta questo titolo un po'provocatorio ad interrogarci su che cosa vuol dire che una costituzione bella
Cioè su come possiamo anche valutare e una Costituzione
Prima però di entrare in questo tema in sintesi estrema come sapete è senz'altro il ventisette e il gennaio del due mila quattordici ai termini e di un nel processo
Costituente e che è durato più di due anni è stata aprono il data la nuova Costituzione e tunisina Costituzione e che oggi eh indico niente
E e
Questa Costituzione
Iniziato ad
Esteri applicata
E attuata
A seguito dell'entrata in vigore della Costituzione è stata eletta all'assemblea dei rappresentanti del popolo e è stato eletto un Presidente della Repubblica quindi a la fine del due mila quattordici si sono svolte le prime elezioni libere se escludiamo quelle per l'Assemblea costituente medesima del del due mila undici
Abbiamo avuto la formazione di un Governo la crisi di Governo la formazione di un altro un Governo di coalizione che ci veniva ricordato poco fa
è stato eletto il Consiglio Superiore della Magistratura è stata approvata la legge organica sulla Corte costituzionale e la Corte costituzionale sarà probabilmente istituita quest'anno
Sono Ovo state indette elezioni locali per la prima volta si terranno delle elezioni comunali libere in mi sia del dicembre di quest'anno si sta lavorando alla realizzare la creazione di ammutolì diventi previste dalla Costituzione insomma abbiamo in vigore una nuova Costituzione e questa nuova costituzione si sta anche attuando
Secondo gli indicatori che sono messi a punto da varie organizzazioni internazionali faccio riferimento qui a quello di Freedom House
Per misurare il livello di democraticità e di libertà degli ordinamenti la Tunisia già a partire dal due mila quattordici è il primo Paese arabo-musulmano ad essere considerato sulla base di
Questi indicatori come un Paese libero
Quindi stiamo ho senz'altro di fronte a dei risultati importanti dei i movimenti chiamati ci veniva detto poco fa
Lei primavere arabe che in Tunisia trovano un momento di stabilizzazione intorno a questa costituzione
Ora la Costituzione tunisina la più bella del Mediterraneo la più bella del mondo una bella costituzione
Io vi proporrei qui due e chiavi di lettura per cercare di valutare una Costituzione
Un punto di vista astratto cioè la rispondenza di una Costituzione in questo caso cercheremo di vedere quella tunisina ma potremo applicare questo volevo punto di vista anche ad altre costituzioni anche a quella italiana
La rispondenza ad un modello astratto che in questo caso eh quello del costituzionalismo e cosiddetto globale solenne del costituzionalismo come sia avvenuto consolidando nel secondo d'può guerra globale perché i perché si è venuto diffondendo dai Paesi occidentali poi in altre aree del mondo e quindi un primo punto di vista è questo che vi proporrò cerchiamo di andare a leggere la Costituzione tunisina
Nell'ottica della sua rispondenza standard internazionali
Il secondo punto di vista che vorrei proporre riguardava
La capacità di una Costituzione per essere definita come bella di conformare la realtà di modificare la realtà o in una Costituzione a
Questa caratteristica la possiamo definire come bella STIR riesce ad essere applicata se riesce a
Modificare il quadro in cui questi colloca e quindi vorrei proporvi brevemente stenta e
Invito il moderatore anche poi a segnalare lui quando mancano cinque minuti proporvi queste due chiavi di lettura
Allora rispetto al primo punto la Costituzione tunisina del due mila quattordici
In estrema sintesi come qui è necessario fare rispecchia Still andiamo a vedere tiene contenutistica nel procedimento che si è seguito per la sua adozione in pieno quelli i caratteri del cosiddetto costituzionalismo globale
Innanzitutto e un procedimento è stato un procedimento partecipato il procedimento costituente tunisino c'è voluto tanto tempo a volte durante quegli anni che sono stati ecco quelli li ho vissuti in Tunisia
Che sono stati anni difficili e i costellati anche di attentati di né omicidi politici del due mila tredici siti crisi nell'ambito dei rapporti tra i partiti nell'Assemblea costituente
E Nada aveva vinto le elezioni per l'Assemblea costituente
E lo dobbiamo un dimenticare e
Ecco il processo costituente tunisino per come si è venuto configurando nell'Assemblea costituente eletta democraticamente e attraverso gli strumenti partecipativi della società civile che a volte ha riequilibrato anche delle scelte
Della Assemblea costituente che non erano in linea con il sentire maggioritario della popolazione
Penso all'estate e del due mila tredici al sit-in del Bardo alle manifestazioni che ci sono state su punti cruciali
Che poi verranno affrontati dalle due relazioni che seguono che sono quelli del ruolo della Regione e quelli della posizione della della donna e del e l'uguaglianza noi diremo di genere
Quindi i punti di tensioni però che ci sono stati in Assemblea costituente su questo tema
E intervento forte della società civile la mediazione del quartetto che gli avvalso il premio
Nobel per la pace e quindi un processo costituente che è stato a mio avviso veramente e beh mastico di quello che può essere al meglio in questa epoca storica un processo costituente partecipato
Dove si riesce a mediare dove sta le costituzioni
Possano poi davvero essere un punto di arrivo di un accordo di un compromesso costituzionale ora questo tema il fatto che le costituzioni di questa epocali cioè del post Seconda guerra mondiale
Del costituzionalismo globali quella tunisina come altri come anche quella italiana da questo punto di vista
Stia hanno il risultato di un compromesso di un accordo di un patto è l'elemento di forza di queste costituzioni che determina poi il loro radicamento nella società
Lo dico perché a volte per i non esperti a lavori l'idea che si parli di un compromesso e vista in modo un po'negativo
Se si dice questa Costituzione frutto di un compromesso post sembrare ci sia una valenza negativa ma sul piano del diritto costituzionale invece il compromesso e l'accordo significa aver raggiunto un consenso
E il Presidente stretti nella premetta che ha fatto ad un importante lavoro sulla Costituzione tunisina realizzato dalle Nazioni Unite
Ci dice proprio senza essere perfetta né intoccabile la costituzione del ventisette gennaio rappresenta un buon compromesso
Non la chiama quindi la più bella del mondo la più bella del Mediterraneo ma in fondo per esprimere questa valutazione positiva ci dice rappresenta un buon compromesso quindi sul piano del procedimento
Direi risponde pienamente agli standards dei costituzionalismo di questa epoca suoi contenuti e ora non abbiamo tempo di esaminarli a fondo anche andrebbe detto anche
è una Costituzione che si pone come norma suprema che garantisce i i diritti e le libertà
Tutti i diritti come dire di tutte le generazioni dei diritti non ci sono solo i diritti di libertà classici ma ci sono i diritti economici sociali i diritti di terza generazione cioè c'è l'ambiente c'è la privacy
Ci sono c'è una clausola limitativa generale dei diritti anch'essa rispondente a il costituzionalismo di questa epoca che prevede il principio di proporzionalità per limitare per esempio i diritti
C'è
Una Corte costituzionale prevista dalla Costituzione finalizzata a proteggere la supremazia della Costituzione
Il principio della separazione dei poteri e garantito non solo tra legislativo ed esecutivo ma quel che più importante nell'ambito della garanzia del rule of law l'età indipendenza del potere giudiziario ci sono autorità indipendenti
Cioè le qualche istante istanze costituzionali
Ci sono c'è il decentramento sia a livello regionale che a livello locale c'era apertura al diritto internazionale in particolare dei diritti umani insomma
Ci sono anche a livello contenutistico gli standards costituzionalismo globale ma c'è di più sempre in questa valutazione un po'astratta cede un testo sulla carta
C'è anche accanto agli standards internazionali la presenza di una attenzione alle specificità locali cioè ci sono molti punti della Costituzione in cui il compromesso è evidente
Penso alle norme sulla cultura ci veniva ricordato stamani radicamento della cultura tunisina
Sì nella cultura tradizionale arabo musulmana ma nell'apertura alle l'Europa dell'apertura le lingue eri ecco questi due aspetti si trovano tutti e due sul tema della cultura della lingua
Quindi ci sono anche disposizioni attente a le specificità locali ma e vengo questi per concludere alla seconda parte
Il secondo me quando si vuol dire se una Costituzione è bella non solo secondo me direi secondo gli studiosi del diritto comparato che si occupano di queste cose
Occorre tenere presente anche un altro aspetto cioè la performances potremmo dire di una Costituzione cioè non solo il testo sulla carta la sua rispondenza ad un modello ideale ma poi come il testo riesce a cambiare la realtà ora questa prego ispettive ancora più importante per costituzioni come quella tunisina ma anche come quella italiana in fondo
Ricca di norme programmatiche cioè di norme che poi richiedono un intervento attivo del legislatore richiedono politiche pensiamo ai diritti economici e sociali
Se non c'è una attuazione di queste costituzioni restano dei pezzi di carta restano costituzioni meramente formali che possono forse fare più danni che portare benefici nell'ottica di una stabilizzazione e di una società
E lì
Queste le costituzioni programmatiche frutto spesso di compromessi costituzionali richiedono appunto
Politiche richiedono cioè che ci siano delle forze che se ne facciano poi concretamente portatrici
Non
Molto spesso del vuoto l'esperienza italiana dei primi anni fino direi Governi del centrosinistra è stata Cuesta nel vuoto dell'atto azione della Costituzione ci sono i giudici la Corte costituzionale da quando è stata creata nel mille novecentocinquantasei in Italia
Ha cominciato a sfrondare l'ordinamento della legislazione fascista
Ma poi perché la Costituzione diventasse una norma vigente ci sono volute le politiche direi a partire dagli anni Settanta e poi negli anni settanta pensiamo neri il diritto del lavoro del diritto di famiglia del diritto all'istruzione del diritto alla salute
Quindi anche nel quadro o tunisino e così chiudo
Che cosa abbiamo noi quindi abbiamo una Costituzione che ha davvero un prodotto sul piano o teorico sul piano astratto pregevole il prodotto migliore e più maturo del costituzionalismo del secondo dopoguerra
è un prodotto autoctono io aggiungerei anche è vero ci sono stati i consulenti internazionali ma è un prodotto dell'Assemblea Costituente tunisina e in fondo anche della sua tradizione ci veniva ricordato stamani la sua tradizione
Costituzionale non è un caso che il movimento di indipendenza il Partito dell'Indipendenza tunisina si chiamasse dosso vettura e poi neo di esso turco dottor vuol dire Costituzione quindi
C'è nella tradizione per cui è un prodotto autoctono che però risponde davvero prende il meglio del costituzionalismo di questa epoca ora la il grande interrogativo
Che ha aperto e sull'altra faccia riuscirà a questa Costituzione ad essere effettiva riuscirà a rispondere alle aspettative
Di Chiti la voluttà mettendo in moto
E la rivoluzione del dicembre due mila dieci gennaio due mila undici ci sono in Tunisia le forte nella società
Ancora presenti nella società civile della politica in Parlamento che se ne vogliano fare effettivamente portatrici
Io direi questo e concludo cioè è presto per valutare questo aspetto la Costituzione in vigore da tre anni l'una sua importante parte quella che riguarda le istituzioni politiche è stata attuata quindi
Sua altri ferie e penso al settore dei diritti economico o sociali
E bisognerà
Probabilmente attendere una stabilizzazione del quadro politico del quadro economico del quadro regionale senz'altro mi sento di poter dire che in questo momento in questo scenario che abbiamo nel Mediterraneo
E non solo nel Mediterraneo anche in Europa di quella che viene chiamata reitero prestazione costituzionale quindi arretramento dello Stato costituzionale come la amo creato nel secondo dopoguerra penso non solo alla Turchia sempre rimanere nello scenario mediterraneo ma la Polonia l'Ungheria che abbiamo come dire in casa dentro l'Unione europea
Di fronte a questi arretramenti la Tunisia ecco qui mi sento davvero di condividere attiene il titolo di questo convegno rimane una speranza è una speranza importante nel Mediterraneo ma io oserei dire
Visto o appunto
Arretramento degli attentati alla democrazia costituzionale che ci tocca vedere anche gli Stati membri dell'Unione europea
Rimane una speranza anche oltre il
Mediterraneo proprio per queste cose supportare la Tunisia lo dico qui e non c'è bisogno di dirlo credo che siamo tutti
Olivo uniti da questo medesimo intento quello luoghi dove lo dobbiamo dire sono altri
Cioè fuori da qui
Diventa una sfida e direi quasi un dovere importante per tutti coloro che credono ancora nella democrazia costituzionale
Grazie professoressa
Vediamo
Premurò seguire a mezzogiorno e mezzo in serra l'ossessione con la presentazione dell'orario dell'appello quindi insomma siamo
Perfettamente nei tempi due relazioni la futura ma potrebbe dei temi più più spinosi il rapporto proposto a cui la Regione del costituzionalismo e soprattutto il ruolo che la bomba
Sempre all'interno di quello che è stato il dettato costituzionale pensiamo bancomat la prima dalla colonizzazione dimissioni al peculiare rapporto Stato-Regione nella Costituzione e la dottoressa Pani abbia dato il Max Planck Institut di Monaco
Grazie davvero agli organizzatori ai relatori che mi hanno preceduto e a quelli che seguiranno nonché veramente alla cospicuo pubblico che
E assolutamente fatti
Veramente piacere
Grazie entrando nel vivo della della del tema
La questione religiosa
A effettivamente ricoperto un accomuna un ruolo centrale nel dibattito che ha portato alla costituzione del ventisette gennaio del due mila quattordici
E da un lato se questa centralità è apparsa in qualche misura quasi inaspettata anche in ragione della l'elevato grado di secolarizzazione della società tunisina
In realtà si possono trovare delle spiegazioni in primis
Bisogna dire che la secolarizzazione della società tunisina
A significato soprattutto per i movimenti islamisti una
Una ristretta possibilità di
Portare avanti il loro disegno politico nella sfera pubblica e questo in particolare dopo la disse nove settembre della due mila undici in corrispondenza della guerra al terrore globale che è stata di e strumentalizzata dal dal presidente penali per
Ottenere un consenso globale quindi in corrispondenza di questo evento di questa
Epocali le i movimenti islamisti hanno
Avuto ancora meno possibilità di portare avanti il loro disegno politico
Conseguentemente la rivoluzione ha costituito un'occasione per loro per riapparire sulla scena pubblica professare la il loro credo e portare avanti il disegno politico
Se quindi questa è una prima ragione la seconda è invece di carattere più
Che una spiegazioni di carattere più generale che deriva dal fatto che la religione in ogni processo costituente
Ricopre un ruolo particolare proprio perché al fattore identitario e che si esprima cavarsela religione è un fattore di dibattito in in sede costituente per in cui si dibatte uno i principi che fonderanno il nuovo ordinamento quindi in questo la Tunisia e realtà non è un'eccezione ma conferma una regola
Infine
Sì per reati conclude questa sorta di inquadramento credo sia importante sottolineare che la religione
Diventa un elemento a tal punto
A tal punto importante che in qualche modo si lega e si confonde con altre questioni
Di carattere identitario e quindi diventa talvolta difficile discernere le questioni del contendere in un certo modo la religione ha costituito una sorta di macro ma anche avvolto tutto e il dibattito costituente
Guardando alle alla peculiarità dell'esperienza tunisina il dato che si può indicare eh che c'è stata una forte polarizzazione divisioni tra islamisti e secolari spinte
Tale conflitto tale di quote visione dicotomica è sicuramente è stato alimentato dalla maggioranza detenuta in una sede all'Assemblea Costituente
Dal partito di e nasconda che rappresenta la costola tunisina dei fratelli mussulmani egiziani pur dichiarandosi una partito
Islamico moderato
E bisogna anche dire che questa polarizzazione divisioni è in realtà una semplificazione poi che i due schieramenti erano al loro interno ulteriormente articolati in più correnti
Però appunto in realtà per dare una
La descrizione della della del dibattito in materia di religione durante il processo costituente questa questa visione dicotomica è a è adatta
E come dicevo
Ennafti da si definisce un partito islamico moderato ma è stato accusato da più voci di portare avanti un doppio discorso
Caratterizzato da un lato da dichiarazioni in favore di un Islam democratico moderato e dall'altro di invece di portare avanti un disegno volta islamica e la società tunisina e fare piazza pulita di molte conquiste ormai consolidate
Come l'emancipazione femminile questa o doppio discorso questa
Ambivalenza emersa in corrispondenza di alcuni momenti interamente tesi della della transizione
Se ne possano ricordare alcuni come ad esempio la proposta di costituzionalizzare la ruolo complementare dell'uomo e della donna all'interno della famiglia invece di costituzionalizza il principio di uguaglianza che rappresenta oggi giorno
Un principio globale nel quadro del costituzionalismo globale
Ovviamente non entro adesso nel dettaglio perché sarà oggetto della relazione della professoressa Ceccherini ma questo episodio è proprio emblematico della della polarizzazione divisioni di cui stiamo parlando
Il carattere ambiguo di Enna da
è emersa anche per quanto riguarda i suoi rapporti con i gruppi salafiti che propugna no un'interpretazione letterale del Corano e vogliono e istituire la Sharia come può unità fonte del del diritto
E si sono fatti promotori di una serie di rivendicazioni pubblica volti a promuovere il loro disegno politico come la rivendicazione di indossare il velo nelle università e la proposta di costituzionalità e addirittura la pena di morte
E eliminato da nei loro confronti ANAS un punto una una posizione
Un po'
Ambigua nel senso che attardato a prenderne delle distanze anzi ha cercato il loro sostegno politico
Ma forse l'episodio che maggiormente ha mostrato il carattere ambivalente die lacuna Enna da è stata proprio rapporto apposta di costituzionalizzare lasciarli a te alle fonti del diritto
Questa proposta ha suscitato ovviamente un acceso dibattito e l'opposizione è stata a tal punto forte che e il Consiglio del partito a ha rigettato a larga maggioranza la la proposta
E tale scelta quindi la ritiro della della proposta di costituzionalizzare la Sharia
Emblematica della della pragmaticità di nafta
Che nel corso della transizione ha mostrato più volte di saper scendere a compromessi con i partiti dell'opposizione e così facendo anche rafforzato il suo volto democratico
E
Nel caso specifico della rinuncia alla costituzionalizzazione lascia agli atti
Possiamo dire che probabilmente il il mila questa rinuncia è stata motivata dalla constatazione che la manca la costituzionalizzazione della Sharia anche nell'aria nella costituzione del cinquantanove non aveva comunque impedito che la legislazione tunisina ne fosse ispirata
E anch'e quindi è stato possibile trovare un accordo proprio sul mantenimento dell'articolo uno della Costituzione del cinquantanove
Che è stato trasposto nella nuova costituzione e questo articolo uno della Costituzione cinquantanove che adesso ritroviamo nella Costituzione del due mila e quattordici si caratterizza per una notevole ambiguità
Semantica infatti l'articolo sancisce che la Tunisia uno Stato libero indipendente e sovrano la sua religione e l'Islam la sua lingua l'arabo il suo regime la Repubblica
E proprio per come è formulata la disposizione lager il pronome possessivo sua non è chiaro se si riferisce alla maggioranza dei tunisini o alla
All'Islam come religione di Stato
E questa ambiguità semantica è è però primo il il frutto anche della volontà di Burgin va che l'aveva fortemente voluta nella costituzione del cinquantanove e
Ed è stata oggetto ovviamente di interpretazione estese da parte della dottrina tunisina che si è confronti è fatta da molti da molto tempo con questo disposizione ambigua e l'interpretazione prevalente che merita è quella secondo cui
La si parla l'Islam rappresenta la religione della maggioranza del dei musei decreti della maggioranza della popolazione che è musulmana
Tuttavia appunto questo non significa che l'ambiguità apposta del
Semantica possa portare a un'interpretazione differente
Quello che a il costituente tunisino era uscita recente a
A è riuscito a fare è aggiungere un ARCUS secondo articolo che contribuisce a definire il rapporto Stato religione che è l'articolo due
Che sancisce che la Tunisia uno stato civile basato sulla cittadinanza la volontà popolare e lo stato di diritto
E questo articolo è un è un articolo o complesso perché la nozione di stato civile e intanto una una una
Una novità
E e inoltre è stata interpretata nel senso di marcare la le la distanza con altre qualificazione dello Stato stato militare è stato violento stato autoritario e
E quindi rappresentano un quante smodato un baluardo contro a un'interpretazione della del della della Costituzione che
Vada contro appunto ai principi di matrice e liberaldemocratica
Comunque la nozione di società civile va tenuta distinta dalla concezione di matrice accidentali di Stato laico
Perché quest'ultima include anche il principio dell'ateismo acchiappare inconciliabile con il principio di interrelazione tra sfera religiosa esperto e sfera pubblica del mondo musulmano
Quindi ancora una volta comunque troviamo un esempio della particolarità arabo Mosca peculiarità e particolarità arabo un mouse musulmana in un contesto però di costituzionalismo globale e di universalismo dei diritti
I due articoli l'articolo uno e l'articolo due della nuova Costituzione costituiscono una diate connessa che non può essere modificata così come se sancito incalza i due articoli
E che peraltro va letta alla luce di tutte le altre disposizioni costituzionali così come previsto espressamente dall'articolo centoquarantasei della Costituzione che sancisce che la Costituzione
Ma interpretando ma come un tutto armonico e prescrivono interpretazione sistematica delle disposizioni
L'interpretazione costituzionale tuttavia si rivelerà ardua proprio perché però per ragione della dell'ambiguità e del pluralismo divisione che essa contiene
E per guardando in particolare alle norme in materia di religione
Si deve sottolineare che malgrado il riconoscimento costituzionale del carattere civile dello Stato alcune disposizioni fanno temere che la Costituzione possa essere interpretata nel senso
Di privilegiare la religione musulmana sulle altre
E per comprendere inquadrare questo timore bisogna richiamare un'altra disposizione che l'articolo sei che dispone che lo Stato il guardiano della religione
Preserva le libertà di coscienza e credo di pratica dei culti e la neutralità delle moschee degli altri luoghi di culto dello stallo sfruttamento partigiano
Lo Stato si impegna a diffondere i valori della moderazione della tolleranza e della protezione del sacro e a proibire le accuse di miscredente all'incitazione all'odio e alla violenza
Questa disposizione è stata
Duramente criticata per il suo carattere contraddittorio ambiguo in particolare l'espressione lo Stato il guardiano della religione
è stata
è particolarmente controversa perché non è chiaro se lo Stato debba intervenire in difesa della sola religione musulmana o di tutte le religioni dal momento appunto che la lettera costituzionale muta il singolare e non il plurale
Il tuo il timore di una confessione maggioritaria nel Paese non appare sufficientemente fugato dal comma successivo che fa riferimento alla libertà di credo di coscienza di praticabili di culto
Inoltre il riferimento al ruolo di protezione dello Stato nei confronti della Regione rappresenta una novità rispetto al testo costituzionale del cinquantanove che consacra uno Stato confessionale ma neutrale mentre qua
Sembra aprire la strada a un ruolo attivo dello Stato in ambito religiosa
Quindi però con la fluidità del rapporto Stato religione che traspare dalle disposizioni costituzionali in materia di religione
Fa suscita il timore che a seconda del cambiamento della maggioranza del momento il testo costituzionale possa essere incrementato
Era in diversa maniera quindi in un senso o il o nell'altro
E
Questa l'interpretazione è una questione aperta ancora come si diceva e forse è troppo presto sta servono tempi lunghi
Quello che secondo me bisogna sottolineare comunque che il
Il
Costituente tunisina è stato capace di raggiungere un consenso è un compromesso importante anche e guardo una questione così spinosa come quella della religione
E benché alcuni osservatori tunisini abbiano lamentato il fatto che la centralità assunta dalla questione religiosa nel processo costituente sia andata a detrimento di altre questioni considerate anche più importanti come appunto la disparità
Regionale la necessità di una di una di uno sviluppo socio economico al
In nondimeno il
L'acqua la questione
è stato è talmente importante che il consenso raggiunto va salutato con favore
E proprio è emblematica di quella cultura del consenso che ha ottenuto il plauso internazionale ed è anche un particolare molto motivo di vanto tunisini no
Appunto la ad ora la situazione adesso è aperta occorrerà vedere l'interpretazione che ne che verrà vi ringrazio
Completo
Ove concludiamo questo sessione giuridica che vi sia stato molto
Interessante soprattutto utile per capire ciò che si muova nel costituzionalismo globale soprattutto propongo Harbour con cui si svolge qualcosa insomma
Materia più assunto concludiamo quindi questo assessore come avevo anticipato pocanzi con l'intervento dalla professoressa Deborah Ceccherini dell'Università degli Studi di Genova che affronterò uguaglianza e questione femminile nella Costituzione turistica
Sì
Bene grazie in primo luogo vorrei ringraziare la Fondazione
Tutta con tutti i suoi organizzatori per questa per questa occasione per quest'invito per questa occasione
E soprattutto per sottolineare il suo sforzo in un momento storico in cui effettivamente vengono innalzate barriere il tentativo in realtà di costruire diciamo dei dei punti invece al contrario
Il mio tema è Costituzione ed eguaglianza di genere per mia comodità e anche per tentare di rimanere nei tempi
Mi atterrò diciamo ad un'indicazione molto rapide molto sintetica delle disposizioni costituzionali
Principio di eguaglianza
Parto dall'articolo punto ventuno della Costituzione in cui si afferma che tutti i cittadini e tutte le cittadine hanno eguali diritti e doveri estranei quali davanti alla legge senza alcuna discriminazione
Non voglio diciamo soffermarmi sul testo diciamo sull'originalità del testo ma anche perché in realtà è un articolo che mutua già
Una disposizione della Costituzione come dire previgente che a sua volta costituivo un'eco della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
Ma vorrei semplicemente porre l'attenzione sulla sistematica
Cioè il principio di eguaglianza e posto o all'inizio apre la parte relativa ai diritti e doveri del Capitolo II sui diritti e libertà e quindi in qualche modo
Come dire mi sembra che i costituenti tunisini abbiano voluto affermare che questo principio
Denti debba costituire l'architrave diciamo del sistema dei diritti quindi come dire un po'un elemento assolutamente centrale
Più che centrale fondamentale la costituzione delle basi
Dello Stato democratico dello stato di diritto tunisino
E invece mi sembra molto interessante se vogliamo anche
Originale nel contesto diciamo generale e che
Originale ma che sì
Come dire incardina in quello che la professoressa Groppi ha chiamato il costituzionalismo globale appunto vorrei soffermarmi invece su altre due articoli il cui contenuto diciamo è
Come dire
Molto simile e che riguarda
All'indicazione per la quale lo Stato
Ha il compito di garantire la rappresentanza femminile nelle camere elettive articoli tre in articolo trentaquattro articolo quarantasei
Perché vorrei soffermarmi e sottolineare la peculiarità l'interesse di queste due norme
Di queste due disposizioni beh in primo luogo perché
Come dire questi sicuramente costituiscono
Degli elementi innovativi rispetto alla Costituzione previgente mentre il principio di quel di eguaglianza non costituivano novità Alco contrario queste indicazioni così precise per quanto riguarda i diritti politici è un elemento sicuramente di grande rilievo
è vero che sono disposizioni come dire programmatiche nel senso ben mandano al legislatore l'obbligo il dovere di intervenire però qui vorrei
Sottolineare un aspetto che a mio giudizio merita di essere posto sul tavolo e cioè che in realtà
Questi articoli inseriti nella Costituzione possono essere definite quasi delle disposizioni da costruzione del bilancio
E quanto io decreto legge del sulla disciplina del sistema le del due mila undici sulla disciplina del sistema elettorale per le elezioni
All'assemblea nazionale costituente e ascoltare indicavano l'obbligo
Per le formazioni
Politiche che intendessero concorrere alla a distribuzione dei seggi l'obbligo di inserire
In senso alternato le candidature per genere quindi alternativa avviamenti un candidato di genere maschile candidato vasca il candidato
Donna
E siccome essendo una lista essendo la lista bloccata giustamente in realtà questo è un meccanismo che
Chiaramente favorisce l'ingresso delle le elezioni della rappresenti della rappresentanza
Dirette direttrici di elette Mele nell'organo nell'organo costituente quindi
è vero che la della Costituzione ha delle disposizioni programmatiche però delle disposizioni programmatiche che in qualche modo
Traevano una loro legittimazione in qualche modo sicuramente trovavano un consenso come è stato detto in un altro in un altro contesto
Sono delle norme di tenore legislativo come dire precedenti
In questo ambito mi preme anche sottolineare che il dibattito
è come direi est come è stato estremamente proficuo perché poi successivamente la legislazione elettorale successiva chiaramente confermato questo sistema
Ma in realtà si è sviluppato poi tutto un dibattito sulla necessità di rendere obbligatorie almeno anche se non in tutte le liste ma almeno una parte di quelle liste l'obbligo di inserire come capolista
Una una una candidata femminile e quindi anche questo è un elemento se vogliamo di modernità
Ti significativa apertura e che mi sembra che possa collocare la Costituzione tunisina nell'ambito di questo costituzionalismo globale
Di di una certa
Apertura non solo
Questi sistemi di promozione della rappresentanza femminile
è stata resa anche obbligatoria per le elezioni municipali di cui poi
Si opera come dire in seguito come dire contezza quel mi sembra che in questo ambito la come dire i padri e le madri costituenti tunisini abbiano svolto o un ho un lavoro di significativo rilievo che non può essere in qualche modo taciuto quindi rispetto a un po'al registro che ha proposto la professoressa Groppi e cioè se poi la cura le costituzioni hanno la forza
Di conformare in qualche modo la realtà e di orientare l'attività del legislatore mi sembra che su questo
In questo ambito si possa senza timore di grande smentite affermare che vi è stato un altro aspetto che mi premerebbe
Sottolineare
Che ripeto che vorrei sottolineare
Anche qui di
Come dire di peculiare interessa è l'articolo quarantasei ultimo comma della Costituzione in cui si fa riferimento al tema della violenza sulle donne
Allora questo mi sembra che effettivamente il fatto che i costituenti tunisini abbiano come dire almeno accolto almeno conto
L'esistenza di un problema e la necessità e in qualche modo di intervenire mi sembra anche qui un elemento degno di nota
Soprattutto perché sta in un testo costituzionale nulla non perché voglio dire il Codice penale sia inesistente in tal senso non lo sto dicendo questo sto solo dicendo che consacrare questo questo elemento nella Carta fondamentale assume una rilevanza simbolica non di poco momento e io penso che le costituzioni abbiano anche la capacità di conformare quando in realtà
Essi cercano di come dire cogliere diciamo gli aspetti
Come dire più anche più spinosi e e dolorosi anche perché secondo otto cercato un po'd'i dati secondo una ricerca del due mila dieci quindi può darsi anche ci siano dati più recenti ma io non ne sono venuta con assenza
In realtà praticamente la metà delle donne hanno sperimentato una qualche forma di violenza nella loro vita di cui una parte il quindici per più poco più del quindici per cento
Hanno vissuto
La alla terribile esperienza della violenza sessuale quindi voglio dire si tratta di un fenomeno che ha
Socialmente una sua
Rilevanza d'altra parte che cosa si può dire che ha forse su questo punto il legislatore
è stato forse non così solerte nel poi dare come dire attuazione in maniera significativa a questo a questa disposizione però mi premeva un po'sottolineare
Diciamo
L'importanza di questo articolo
Poi se ci sono anche degli aspetti degli ambiti che riguardano la questione femminile che invece forse potevano essere
Come dire affrontati in maniera diversa anche se chiaramente è molto facile a posteriori ecologici rimproverare ai costituenti mancanze od omissione però in questa
Facile ruolo che spetta a chi si occupa di diritto costituzionale che il film che legge le disposizioni
Io sottolineerei due aspetti già più che altro due ambiti il tema della famiglia e il tema del settore lavorativo l'occupazione
La famiglia perché l'articolo sette inserisce tra i principi generali appunto la famiglia
Dicendo definendo la come una cellula essenziale della società e stabilendo che lo Stato ha o ne deve assicurare la protezione ora in realtà il testo di per sé non ha alcuna valenza discriminatoria quindi come dire non inficia
In alcun modo il ruolo della donna me nella famiglia nella società
Però non possiamo accordo col dare il fatto che come dire l'ambito
Familiare costituisce storicamente te un luogo di subordinazione questo nome in Tunisia e non solo in Tunisia hanno un solo nelle società arabe ma diciamo
Come dire in generale
E quindi le funzioni di cura e di riproduzione
Godere riproduttive di cura che sono assegnate tradizionalmente alle donne come dire talvolta
Come dire all'Italia alle donne il ruolo dell'angelo del focolare domestico che quindi come dire in qualche modo
Può stuoie in qualche modo
Coartare tutte le altre aspirazioni della donna e quindi qui forse qualche richiamo all'eguaglianza
Dei coniugi
All'interno comunque della famiglia poteva essere
Se i tempi ma anche l'articolo per dire l'articolo ventinove della nostra Costituzione ne parla ma non perché sia un modello voglia essere un modello ma comunque la nostra Costituzione parla di eguaglianza morale e giuridica dei coniugi
Perché ci sono stati sono ci sono stati vari nodi nell'ambito diciamo della famiglia
Pensiamo all'eredità ma potremo pensare anche come dire ad altri da altri a spetti
Il infine sul settore lavorativo vado molto molto rapido perché ho esaurito il mio tempo
Anche qui c'è un articolo quaranta comma due in cui si dispone che ogni cittadino ogni cittadino ha diritto al lavoro nelle convinco dizioni decorose dignitose ed è lì a bere un salario equo
Anche in questo caso nessun accenno nessuna ecco del principio egualitario quindi nessuna invocazione alla parità retributiva fra lavoratori e lavoratrici
Pari condizioni di lavoro tutela della lavoratrice madre promozione dell'occupazione femminile protezione sociale perché è un altro aspetto particolarmente importante
E quindi come dire anche in questo caso
Forse come dire un asse le
Diciamo
Le aspirazioni delle lavoratrici tunisine potevano essere come dire
Maggiormente in qualche modo accontentate anche perché anche qui vedendo un po'i dati secondo anche qui alcune ricerche
Le donne tunisine ma anche qui direi non solo sulle donne tunisine come dire
Impiegano otto volte pende la cura della famiglia
Nell'adempimento delle
Cure familiari otto volte su quell'in tempo otto volte superiore a quello dell'uomo in assenza poi magari di uno Stato sociale non particolarmente vertebra tre chiaro che poi tutto il lavoro traditio il lavoro di cura viene
Chiaramente tradizionalmente attribuito alle alle donne
Quindi
Concludendo se volessi ma anche qui utilizzare un poiché
Ripeto le vocazioni della professoressa Groppi è una Costituzione bella o è una Costituzione
Dico brutta ma diciamo meno bella diciamo che sicuramente ha degli aspetti che sono stati significativi e innovativi su questo mi riallaccio a quanto è stato detto diciamo da tutti perché la Tunisia eh
Un
Un ordinamento con delle sue peculiarità
Con e sicuramente anche questo è stato una sua peculiarità l'aver potuto scrivere una Costituzione sotto certi profili assolutamente innovativa
Certo è che in alcuni aspetti forse
Ecco il ruolo del legislatore si fa più hard o non avendo come dire alle spalle è un disposizioni costituzionali fortemente egualitaria io ringrazio perché non vorrei Ras
Credo per raramente tutte le relazioni vengono conclusi a mezzogiorno e mezzo come nei programmi e poi invece
Ma veramente o ringraziare
No no al professori insomma tutti coloro che sono intervenuti per la qualità
Per la capacità al Presidente strette spessore ora iniziamo a Cuba
All'assessore un po'credo e spero al più dopo tutti questi appelli questa sintesi per
Fosse invece un po'di questi il giudizio alla mobilitazione per con la presentazione della Palermo
O a favore di una a favore
O per l'istituzione internazionale ha sostenuto la transizione di turisti
L'arbitro e a prendere posto
Stefania Craxi Shetty priva
Sono rispettivamente il progetto Fondazione tratti presente un circolo che rifiutiamo Q promosso questo appello
Giovanni appalti Presidente da Sofri del Mediterraneo
Tarak Ben Ammar latte moglie il dolore più anche con un applauso
Il presidente dovuti caldi Tunisi la Bush amò un applauso ringraziamo
Qua
Come ho anticipato
Come anticipato pocanzi sono
Sono aggiunti i messaggi di di saluto del Presidente della Repubblica italiana di guida darò lettura io e del Presidente
Il Presidente che ai decessi sì darà dalla lettura del messaggio lo prego di avvicinarsi la l'ambasciatore Sinai
Do lettura del messaggio del Presidente della Repubblica onorevole Sergio Mattarella al Presidente della Fondazione Craxi Stefania Craxi
Sono lieto di trasmettere il mio saluto ai partecipanti al convegno Tunisia speranza nel Mediterraneo organizzato dalla Fondazione Craxi
L'importante iniziativa sottolinea il convinto e coraggioso cammino che la Tunisia intrapreso per portare a compimento la transizione democratica e porre a fondamento della sua vita istituzionale lo stato di diritto la tutela delle libertà
E una costruttiva dialettica politica
Questo processo caratterizzato da partecipazione popolare che dal netto rifiuto di ogni forma di violenza costituisce un esempio virtuoso per tutta la regione
è importante oggi più che mai che la comunità internazionale sia al fianco della Tunisia a cordiale sostegno del suo ruolo di baluardo di stabilità e pacificazione nel Mediterraneo
Si tratta di un ruolo che da sempre l'Italia apprezza che valorizza un rapporto bilaterale fondato sulla sincera Nizzi amicizia tra due popoli e due Paesi
Che hanno la comune ambizione a costruire società più libera e più prospere e più ricche
Per legge per le per le giovani generazioni l'attenzione al consolidamento delle istituzioni democratiche tunisine non beva affievolire va salutato positivamente l'appello quello che oggi ne presentiamo
Firmato da diverse personalità internazionali a favore della transizione democratica
A tutti i partecipanti all'evento che affronta tematiche di rilevanti attualità rivolgo l'apprezzamento per il contributo che sapranno certamente a portare la discussione Sergio Mattarella
Nel mentre
L'ambasciatore dalla Tunisia si avvicina per la lettura il presidente sepsi do come nota di servizio i messaggi sono disponibili per la stampa in un'apposita cartella
Insieme a qualche relazione di questa sessione
Presidente
Dottor Luise sforzo di tradurlo italiano
Inizio
Sono molto diretto in occasione dell'organizzazione del Confalonieri internazionali Tunisia speranza del mille nel Mediterraneo
Di rivolgermi i miei sentimenti ringraziamenti e ringraziamenti della mia riconoscenza ai dirigenti della Fondazione Craxi
Del Circolo periti
Nonché a tutte le personalità che sostenga che sostengono questa nobile iniziativa
Che intende mobilitare l'appoggio ed il sostegno internazionale nei confronti nei confronti della Tunisia nella sua tradizione democratica
Non v'è dubbio che
Che il successo dell'esperienza tunisina il risultanti dalla volontà del suo popolo che aspira a vivere nella libertà
La dignità della giustizia Sossio sociale non può che rafforzare la sicurezza e la stabilità nell'aria mediterranea
La Tunisia ha realizzato
Della sua deposizione del Duemila undici degli importanti passi in avanti e progressi sulla via della transizione democratica
Dopo aver adottato una nuova Costituzione il modulo partecipativo
Aver organizzato delle elezioni legislativi presidenziali libere e trasparente
Età per costi costo consacrato il percorso di consenso basato sul dialogo permettendo così di stabilire le basi della governabilità politica del nostro Paese
Tutto ciò ha avuto ripercussioni positive sulla mobilità mobili mobili limitazione nazionale
Per affrontare il pericolo e la minaccia del terrorismo
Che si sono aggrappati nell'iter aggrappati negli ultimi anni nella regione e dal
Al di fuori di essa
In tal modo si è fatta palesi agli occhi del mondo la resistenza dei tunisini ed il loro attaccamento
Alle conquiste del loro stato nonché la loro scelta democratica permettono dolorosi otto di otto di ottenere il grande rispetto della comunità internazionale
E dalla Tunisia di vedersi fattibili il premio Nobel per la pace nel due mila quindici
Tuttavia
Questi passi importanti non ci distanzia hanno dal dover produrre maggior lavorerò io ulteriori sforzi alla fine a di affrontare le grandi sfide dello sviluppo globale ed equilibrato
Che costituisce
Una garanzia di stabilità e la figlia irrinunciabile del sullo sviluppo dell'emancipazione
Non abbiamo altra scelta se vogliamo consolidare la nostra democrazia nascente
Se non quella di realizzare con successo la transizione economica dal nostro palesi che richiede la realizzazione di riforme strutturate
Profonde sul piano nazionale e necessità altri estivi un sostegno benefico da parti dei nostri partners all'estero particolarmente l'Europa
Per realizzare il decollo tanto auspicato migliorare il grado di sviluppo
Delle Regioni interni e ridurre Illy dell'ordine disoccupazione ridando ai giovani speranza di in futuro migliore
In tale contesto tengo particolarmente a valorizzare
Il generosi sostegno dell'Italia amica
Come Paese vicino alle quali tutti siamo legati da profonde le solite popolazioni storiche e come partner periferici atto e solidale con la Tunisia
E cioè ho avuto molto dissentire durante la visita di Stato in Italia
Da me effettuata nel lotto e il nove febbraio due mila diciassette e durante i miei conti e con l'amico Presidente sua Eccellenza Sergio Mattarella Galli altri responsabili gli italiani
Mentre i desidero reiterare i miei ringraziamenti della mia stima alla Fondazione Craxi
Per questa nobile iniziativa
Auspico altresì
Che questo incontro permetta di sensibilizzare al meglio i nostri partner ed amici circa l'importanza di rafforzare
Il loro sostegno alla quindi sia
Per accompagnare il suo processo democratico aiutarla e sostenerla nell'affrontare le grandi sfide che l'attendono vescicale di sepsi Cartagine quattro maggio due mila diciassette
Sarà anche noi ci sarà anche certamente nostra cura far giungere questo bel messaggio al Presidente della Repubblica
E
Una nota di servizio come ovviamente tutti voi credete ma anche il Presidente Berlusconi che aveva accettato con grande entusiasmo siano sotto offerti presenziare alla presentazione di questo appello di cui è
Tra i primi cinquanta firmata insieme a tante personalità come vedrete del mondo della politica delle istituzioni della cultura dell'impresa
Ed il Presidente Berlusconi ovviamente le ragioni sono note avuto questo piccolo incidente che non gli permette di essere qui con noi ma a voluto no
Mandare un messaggio alla fondazione direttamente a Stefania di cui do lettura anche questo troverete sempre nota di servizio per la stampa nella cartellina
Cara Stefania ti ringrazio per l'invito a partecipare al convegno internazionale sulla in Tunisia il Paese che ha accolto tuo padre privato ingiustamente del suo ruolo politico e della sua possibilità di vivere da uomo libero nella sua patria
La Tunisia e l'unica democrazia vera dopo la primavera araba ed ha un ruolo strategico decisivo per la risoluzione dei conflitti e la stabilità nel Mediterraneo
Ricordo i vari accordi che l'Italia concluse con questo Paese promossi da Governi anche da me guidati tra questi l'accordo bilaterale del dicembre due mila tre relativo alla cooperazione di polizia con l'obiettivo dichiarato destare le forze dell'ordine tunisino per il pattugliamento comune delle coste
L'ho ancora l'accordo che il nostro Paese concluso nel due mila nove per il rimpatrio di immigrati al loro arrivo in Italia
Oggi la Tunisia continua ad essere un partner essenziale per l'Europa e per l'Italia al fine di prevenire di Proietti fra galere nelle stive contro il terrorismo e sul problema immane dell'immigrazione
è necessario quindi raddoppiare gli sforzi e continuare a cooperare per sostenere la democrazia e la crescita economica in un Paese fondamentale per la stima per la stabilità dell'intero
Nord Africa
A tal fine l'Italia deve farsi promotrice di una politica europea forti a sostegno della crescita e dell'occupazione in Tunisia ma in tutta l'area del Maghreb
Solo con nuove prospettive per quei popoli riusciremo a contrastare l'immigrazione di massa e a sconfiggere il fondamentalismo di matrice religiosa
E con questo spirito di amicizia di affetto per lo stato di il Popolo della Tunisia che voglia inviare personalmente atte un abbraccio affettuoso e a tutti i partecipanti un saluto cordiale e migliori auguri di buon lavoro Arcore quattro maggio due mila diciassette
Lo ringraziamo iniziamo con la presentazione dell'appello Lucera Stefania Presidente della Fondazione seguirà Chakib ignora del presidente del circolo che ieri nelle due diciamo anime che hanno inteso promuovere questo questo appello che oggi presenta
Gentili
Intervenuti illustri ospiti
Consentitemi ancora una volta di ringraziare tutti i partecipanti a questa giornata di studi di riflessione e di confronto sulla Tunisia
Interessa inevitabilmente il futuro dell'area mediterranea ed è la stessa Europa
Se l'alta e le ragioni che a mente prima ancora che quelle del cuore a suggerirci la necessità di riaccendere l'attenzione politica e mediatica sulle funivia
Prima che chi le iniziative attenzioni promesse mancate la Rita Riccaboni mercato che spesso accompagna tragedie come quella del Bardo passano mente ancora a dura prova questa giovane democrazia
Un ringraziamento particolare va a tutte le cinquanta personalità del mondo della politica della cultura dell'impresa Pineschi mentali dell'appello per una mobilitazione internazionale a sostegno della Tunisia
E a e anche a coloro che chiederò a questa tavola
Qui Debussy Hamaui Presidente di ottica
Premio Nobel per la pace terra bene andare canadese nei presentazioni imprenditori e finanzieri internazionale Germania tanti attinente agli attacchi che mediterranea
E naturalmente il mio compagno di strada scettico via precedente ed è stato offerto Eccher EDISU ecco promotore dell'appello che presentiamo
Qualcuno dei firmatari trattamentale Avedon regga Regina Margherita bagni vertenza candidare ce ne saranno anche quindi ringrazio personalmente
Infine consentitemi di fare un ringraziamento alla stampa e immediati tutti che vorranno dare voce a quest'appello
E a quanti
Sono presenti in sala nonché inviare anche un augurio i tanta guarigione Presidente Berlusconi che si era resa disponibile a sostenere questa iniziativa
La Fondazione Craxi unitamente al sette credibile hanno intesa a promuovere quest'appello che in Francia già raccolto numerose autorevole adesioni per riaccendere i fari sulla Tunisia anche in Italia
Anche qui come potete prevedere nelle firme apposte in calce reprimere io ne sono state autorevoli varie accomunante pur nelle diversità della loro estrazione da uno spirito di responsabilità
Da una visione comune della prospettiva mediterranea e soprattutto dall'importanza che la riuscita ad attenzioni tunisina riveste per tutta l'area
Dai tempi
Cioè la Fondazione Craxi altro i suoi obiettivi principali quello di lavorare per avvicinare i popoli e le culture mediterranee
E favorire il dialogo e la promozione di politiche integrate per l'aria
Nella ferma convinzione che nel Mare Nostrum culla della nostra civiltà richiedono tante opportunità di crescita di sviluppo e non solo le problematiche epocali che ci troviamo a fronteggiare
Lo facciamo assecondando quella che per noi anche se un po'smarrita nell'ultimo ventennio è una vocazione antica ca dell'Italia dire casi naturale ossia quella di collegarsi i popoli del Mediterraneo guardare al suo stub
Verso la propria storia e le proprie radici
Ben sapendo che questa
Attitudine ancora oggi presentato prospettive da venire
L'appello nasce pertanto dal convincimento profondo che sostenere la transizione democratica tunisina chi era l'interesse dell'Italia
Nell'interesse dell'Europa nell'interesse dei popoli che abitano queste sponde e non solo
La posta in gioco è chiara da una parte una Tunisia prospera e democratica partner affidabile naturale dell'Italia dell'Europa aperta I valori condivisibili dell'Occidente
Dall'altra terrorismo estremismi integralismi instabilità
Immigrazione incontrollati ampia geni umane
Come è ben scritto nell'appello le rivoluzione democratiche la difesa della libertà dei diritti dell'uomo e della donna non hanno certo presso ma hanno un costo
A questa legge non sfugge non potrebbe sfuggire nemmeno la Tunisia
Dei fatti di tradizione infatti non hanno solo il compito di costruire istituti e il tessuto democratico
Ma non l'ordine di dimostrare che queste sono un tutt'uno e sono propedeutiche alla crescita allo sviluppo economico alla giustizia sociale a nuove opportunità per tutti
Non vi può essere pace e non può reggere alcuna tradizione democratica innanzi a crisi e povertà crescenti specie se queste interessano una vasta fetta di giovani che rischiano di veder infranto il sogno della democrazia della libertà
Per far posto all'incubo della povertà e della miseria della disperazione e quindi del terrorismo
La sequenza all'ordine come potete bene intuire non è casuale
La Tunisia accanto a tanti sforzi profusi racchiusi anche nel Piano duecento due mila sedici due mila venti venti ha quindi bisogno di questa fase di un impegno internazionale
Finalizzato a sostenere pro-quota
Che responsabilmente la sua crescita e dire ed evitare quindi che una nuova fase recessiva di stagnazione
Possa minare le basi di un Paese che come sentiamo continuamente ripetere rappresenta l'unico esperimento felice nel complesso panorama delle primavere arabe
Come parte dell'Europa
Specie mediterranea anche la Tunisia vide un periodo economico asfittico e complicato causa i costi della rivoluzione
Sebbene la retorica non lo preveda ricordo che i soldi le risorse sono da sempre armi improprie per o di battaglia
Bene gli orizzonti di insieme e non nell'altra pigmento nazionalistico che a mio avviso si possono trovare soluzioni comuni per il futuro
La debole crescita tunisina dipende da un lato da fattori esogeni quali la contrazione dell'interscambio con i partner commerciali euro pay e da un contesto regionale che impatta negativamente sull'immagine del Paese
In particolare nel settore turistico
Dall'altro da fattori endogeni di scalo dell'export a causa delle perduranti agitazioni che hanno contribuito al rallentamento dell'economia
Sebbene per il due mila diciassette stimato una crescita intorno al due per cento più ottimistiche le previsioni della Banca mondiale che stimano il tre
Nel due mila diciassette quasi il quattro per il due mila diciotto
Questo ritmo positivo frutto di un popolo che ha saputo rimboccarsi le maniche resta tuttavia ancora insufficiente per contenere far fronte alla disoccupazione massiccia
Soprattutto giovanile e soprattutto tra i giovani diplomati e soprattutto nelle regioni dell'interno
Il debito pubblico oltre sessanta per cento del PIL magari l'avessimo noi doppiato negli ultimi cinque anni passando da venticinque miliardi di binari dieci miliardi di euro circa
A cinquantacinque miliardi dinari oltre ventidue miliardi di euro a causa dei salari pubblici
Raddoppiati a partire dall'inizio della tradizione che pesa oggi il quattordici e quindici per cento del PIL pari a circa il quarantacinque per cento della spesa pubblica
Dico questo non sono freddi numeri ma questi numeri sono stati si sono stati provocati questa speso SI è resa necessaria per mantenere la pace sociale come successe in altra occasione nel nostro Paese
E promuovere un inserimento democratico dei cittadini nel tessuto statale
La principale sfida che si trova ad affrontare oggi la Tunisia e pertanto economica ancora prima che di sicurezza la ripresa economica resta la pietra angolare intorno cui consolidare l'esperienza democratica
La Tunisia merita quindi l'aiuto internazionale lo merita per quanto già fatto e per quanto intende fare potrà fare per se stessa e per noi tutti
è una piccola nazione ma un grande esempio di civiltà e di tolleranza ha saputo dare vita da una rivoluzione senza spargimenti di sangue senza che nessuno straniero ne rimanesse colpito
Senza che nessun elemento del vecchio regime che non avesse compiuto reati venisse oltraggiato
Ha dato vita a un'Assemblea costituente che ha partorito lo dico come di moda in Italia la più bella Costituzione del Mediterraneo
Ha dato luogo alla formazione di Governi di transizione dove anche il partito di è nata il partito di ispirazione islamica apportato un suo importante contributo
Rispetta diritto umanitario la libertà religiosa la libertà di espressione come dicono tra l'altro le classifiche internazionali
Le donne e gli stessi diritti degli uomini ma soprattutto voglio ricordare
Chi la Tunisia combatte come se non forse più di noi anche con il prezzo del sangue dei propri figli e della propria gente la difficile battaglia contro il terrorismo di matrice islamica
E proprio per le ragioni che ho sopra elencato
Che eviti specie attentato di destabilizzare ripetutamente questo Paese uccidendo non solo innocenti vite umane
Ma come accennato una parte stessa della economia tunisina il Paese tranquillo tranquillissimo ma nessun turista occidentale ci vuole più andare
Dopo gli attentati l'attenzione sul piccolo paese mediterraneo e però gradualmente scemata nonostante la Tunisia rimanga come il
Come è stato detto un esempio da difendere
E non dimentichiamolo un argine al caos
E al pantano limi co libico la cui soluzione e ancora al di là da venire
Non dobbiamo poi dimenticare l'importanza strategica geopolitica la Tunisia e sta infatti vista la sua posizione stava delle aste la sua storia recente e passata
Può svolgere una funzione positiva nell'aria nel nostro interesse essi adeguatamente sostenuta può rappresentare un'impronta un'importante ponte
Prego mondo arabo e un occidente che ha un disperato bisogno gli interlocutori
L'attenzione rivolta da Tunisi agli aspetti la sicurezza e alla cooperazione con la NATO l'importanza che il Paese riveste prefetti uniti nella regione mediterranea
Il suo rafforzamento nello scacchiere internazionale con particolare riguardo le relazioni con la Turchia e Peter del Golfo
Sono ulteriori aspetti che danno l'idea della nuova centralità tunisina e la giustezza delle scelte compiute in questi anni sei anni
Sono quindi ben chiare le ragioni di un appello per una mobilitazione internazionale non si tratta di mance si tratta di investire sul nostro stesso il futuro e su un mondo più pacifico e più prospero
Il Governo tunisino per intercettare un più sostenuto flusso di investimenti privati non è rimasto con le mani in mano organizzati in ultimo la conferenza degli investimenti due mila venti
Un'occasione di grande successo che ha mostrato l'immagine di un Paese che offre importanti opportunità di investimento commerciali
Vi dirò su di me rimettere in moto il flusso degli investimenti stranieri creare nuovi posti di lavoro Prisco giovani soprattutto per attraverso uno sviluppo delle Regioni interne
Per l'inverso impegni presi dalle potenze mondiali allo scorso G otto non sono stati rispettati e il sostegno dato sin qui dall'Europa è stato parsimonioso quand'anche persino Alvaro
In questa sede ci poniamo una domanda la poniamo ai Governi alle istituzioni europee agli stessi leader del G sette che tra pochi giorni si ritroveranno a Taormina
è mai possibile che questa coraggiosa democrazia tunisina che il nostro stesso futuro non valica neanche il sei per cento del debito greco
Ciò che chiediamo un impegno responsabile verso la Tunisia la democrazia verso la pace nel Mediterraneo
Chiediamo un aiuto sostenere un terzo del Piano di sviluppo di investimento tunisino perché molto loro fanno da soli
Su un totale di circa sessanta miliardi di euro in cinque anni che prevede uno sforzo massiccio di investimenti pubblici privati e che la Tunisia comprerà con il sessanta per cento dei fondi interni
Un piano che permetterà di intraprendere un nuovo modello di sviluppo più equilibrato regionalmente più inclusivo socialmente anche in termini di integrazione internazionale e soprattutto europea
La Tunisia un faro per l'intera regione mediterranea quella che François definiva con un'espressione seducente una comunità di destini e mai come ora i nostri destini sono incrociati
Come accennavo e concludo in questo Comune ha nell'apertura di questo mio intervento ci sono poi le ragioni del cuore che hanno spinto la Fondazione Craxi che presiedo a promuovere questa giornata e questo appello
Bettino Craxi ha speso tanta parte della sua vita ed ha caratterizzato la sua azione politica e istituzionale impegnandosi per un Mediterraneo pacifico ed è naturale che la Fondazione a lui intitolata Contini nel solco di questa azione
Ma non solo
La Tunisia è stato per lui un italiano un Paese straniero ma non estraneo così come ebbe a definirlo in un suo scritto né riprova che nel viale principale di Tunisi c'è una cattedrale cristiana
Alla Cooley per il porto di Tunisi c'è una chiesa dedicata alla Madonna di Trapani dove ogni anno a metà agosto si svolge una processione dove tutti partecipano cristiani e non andate c'è anche voi
Così è stato ed è per me e la mia famiglia
Che gli appaltati giorni spensierate delle vacanze estive per più di trent'anni
Così è stato per mio padre che li ha trascorso gli ultimi anni del doloroso esilio temperati della circostanza di trovarsi a un mezzo un popolo che Amato e da quest'atto ricambiato
Un popolo che ha garantito la sua libertà
Che è stato vicino all'UE la sua famiglia in un momento molto doloroso dalla nostra vita lì richieda ancora mia madre a quel popolo a quel paese andrà per tutta la vita il mio il nostro riconoscimento
Grazie Stefania
Signore e signori
Per me un piacere essere qui con voi
Qualche
Un mese fa
Abbiamo con tanti amici qui presenti con una signora Bush navi con papà
Lanciato un appello scusatemi lanciato un appello
Per la Tunisia a Parigi
Congiuntamente con il Circolo degli economisti francesi con loro il gruppo dei più grandi economisti francesi che hanno
Sentito
Il bisogno di fare qualcosa per questa
Giovane democrazia
Abbiamo detto dobbiamo farlo
Prego i nostri
Amici più vicini
Il nostro secondo partner commerciale
Nostra amici italiani
Allora quando abbiamo
Al Circolo che rating che
Devo dirlo è un fintanto
Se collare riformatore
Abbiamo deciso di farlo in Italia c'è venuta
L'idea naturalmente
Di chiederlo a Stefania alla Fondazione Craxi
Naturale perché
è un fondazione
Creata per un
Al nome di un grande amico della Tunisia
E
Dire tarda
Gente molto capace
Giovane
Entusiasta e
Molto vicina al nostro Paese dunque quando chiamato
Stefania mi annunciato questo convegno
Tra l'altro vorrei congratularmi con voi perché il titolo è magnifico
E la qualità di quello che abbiamo sentito da stamattina e che sentiremo sicuramente questo pomeriggio e eccezionale
Dunque mi permetto al nome del Circolo che ritiene
Sì fare l'appello per la Tunisia
Signore e signori del popolo tunisino con l'unica forza delle sue convinzioni
Ha realizzato nel gennaio due mila undici una rivoluzione pacifica
Durante la quale
Dislocare lanciati hanno attinto le loro fonti nei valori universali della libertà della dignità e della giustizia sociali
Scusate
Ha fatto prova sin d'allora
Di una maturità eccezionale
Nella gestione della transizione come viene illustrato dal premio Nobel per la pace
Attribuito alle quattro principali organizzazioni della società civile che ha patrocinato il giallo connazionale e di cui abbiamo una bellissima rappresentante quindi la signora Buscema
Nel maggio due mila undici degli economisti di numerosi paesi hanno firmato l'appello
Affinché il G otto sostenga il programma di sviluppo economico e sociale tunisino
La comunità internazionale era chiamata ad essere all'appuntamento della storia
E a considerare la rivoluzione tunisina comunque né pubblico mondiali
Cinque anni dopo
Mentre la Tunisia rafforzato la sua transizione democratica e continua a beneficiare di una forte ondata di simpatia l'appoggio della comunità internazionale è stato per lo meno parsimonioso
Abbiamo abbiamo tuttavia la responsabilità collettiva di fare in tale modo che tale transizione abbia successo di provare che la cooperazione economica e la migliore barriera contro gli estremismi
E quindi essenziale che la comune comunità internazionale dimostri la sua solidarietà con la Tunisia
Affinché possa essere e rimanere un modello da seguire in materia di cambiamento sociale economico e democratico per tutta la Regione
Al di là di essa
Il rischio al quale abbiamo da far fronte
Per le transizione democratica
Che oggi e quello di una coordinazione sbagliata delle azioni
Il rischio che il resto del mondo aspetti che la Tunisia portasse a termine la sua transizione per aiutarla
Mentre essa ha bisogno di questa aiuto per riuscire questa trasmissione
Sul piano economico le transizioni democratiche genera hanno spesso una perdita di crescita prima della ripresa
La Tunisia
Questa transizione non è ancora realizzata la Tunisia ha bisogno di un impegno internazionale per evitare che questa fase eccessiva duri più a lungo
Quello che nella sua economia nella sua società possono sopportabile
La rivoluzione non ha certo prezzo ma ha un costo come diceva Stefania capirlo la situazione della sicurezza rimane ancora fragile e la situazione economica e peggiorata
Ciò
Che ha spinto le agenzie internazionali di notazioni a degradare la Tunisia
Oggi la transistor gestione democratica in Tunisia si trova un bivio con un certo numero di acquisti registrati ma anche minacce che potrebbero
A fare i gravi conseguenze conseguenze non solo per la Tunisia
Ma anche per la Regione euro mediterraneo
Gli ultimi attentati terroristici che hanno funestato le due rive del Mediterraneo nel Mediterraneo
L'ondata migratoria senza precedenti che sommerge dell'Europa ci ricordano che al di là delle contingenze dei nostri interessi deve fare per i tre leve la coming la comunità dei nostri destino
In tale contesto l'obiettivo del Piano di sviluppo economico e sociale due mila e sedici due mila venti e quello di fissare degli obiettivi ambiziosi ma realistici
In quanto alla rivoluzione ha spezzato il tetto di vetro del antidemocrazia
Che faceva perdere alla Tunisia numerosi punti di crescita
Questo piano comprende un vasto programma di azioni e di riforme che dovranno permettere di iniziare un nuovo modello di sviluppo
Più equilibrato regionalmente più inclusivo socialmente in termini di integrazione internazionale
Esso nera fondamentalmente a preservare il modello tunisino
Dell'accesso ettari costruito sull'autorità dello stato di diritto sulla democrazia sul loro lo sanciamo centrale ha giocato dalle donne
Sulla ricerca di più giusti il tasso siamo alle
E libertà individuali nonché di un'educazione fondata sui valori e non universali è portatrice di modernità
Questo piano prevede particolarmente uno sforzo massiccio di investimenti pubblici e privati
Come il
Diceva prima Stefania il bisogno del suo finanziamento sono dell'ordine il sessanta miliardi di euro sul cinque anni
La Tunisia conterà innanzitutto sulle proprie forze e il risparmio nazionale cooperare coprirà più di sessanta per cento dei bisogni
Ma avremo bisogno inevitabilmente di finanziamenti esterni
Facciamo un appello oggi alla comunità internazionale per sostenere la transizione in Tunisia e più precisamente per sostenere una Roadmap
Che sarebbe elaborata e diretta dalla Tunisia una Roadmap che individuerà ebbe chiaramente gli attori coinvolti e gli importi da mobilità
Più precisamente appelliamo la comunità internazionale affitti affinché metta in uno in opera
Un programma di estorsione sostegno internazionale dotato di venti miliardi di euro sul cinque anni
Una dichiarazione chiara sulle modalità di mobilitazione e di coordinamento fra le diverse istituzioni internazionali finanziarie fermi Fondo Monetario Banca mondiale Berno
Banca europea di investimenti Banca africana di sviluppo e Banca islamica di sviluppo affinché possano
Contribuire in modo ottimali alla crescita e alla ristrutturazione dell'economia tunisina
Un impegno a titolo individuale dei Paesi europei a sostenere la Tunisia per l'ottenimento dello Statuto di parte era associato dell'Unione europea
Con pieno accesso ai fondi strutturali europei come lo sapete l'agenzia inganno nel novantacinque è stato il primo Paese
Della sponda sud
A raggiungere il mercato
Il grande mercato
La Tunisia sarebbe così definitivamente impegnata nel processo di transizione storica con la sua parte politica di costruzione di una democrazia modernista
E la sua parte economica e sociale basata su un piano di sviluppo ambizioso
La comunità internazionale nel suo complesso e invitata a mobilitarsi rapidamente per contribuire contribuire al successo di questo processo in un ambito oggi autentico partenariato
Che avrà importanti ripercussioni
Interni ed esterni favorendo un'attrazione democratica
Che va nel senso dell'apertura e della modernità
E che porta a più prosperità per la Tunisia e per la Regione euro mediterraneo
Grazie
Voleva aggiungere che tutti quelli che vogliono aggiungerlo la loro firma all'appello sono i benvenuti
Qualche fallo forse
Desse lettura fatta Schillaci sia voi mi
No posso
Garanzie messo chiama signore e signori
Vorrei soprattutto ringraziare gli organizzatori per questo invito ed esprimere tutto il mio riconoscimento
Per aver dedicato una sessione a questo appello per la mobilitazione internazionale a favore della Tunisia
E anche un grande privilegio quello di poter prendere la parola di fronte no queste personalità di questo grande Paese amico che è l'Italia e anche delle personalità venute da altri Paesi
Non è ahimè è la prima volta che mi mi rivolgo a grandi responsabili del mondo politico ed economico per sostenere una mobilitazione internazionale a favore della Tunisia
Avrei voluto che questo appello lanciato a Parigi già da qualche mese
Non fosse più all'ordine del giorno dei nostri programmi che si fosse trovata una soluzione attuativa già da tempo
Noi ci troviamo ad affrontare un argomento che è estremamente urgente e che deve essere affrontato e deve portare a soluzioni a breve termine questo appello a favore della Tunisia
Non è
Il milione degli autori è un appello di tutti da parte di tutti di un popolo intero uomini e donne
Che aspettano e sperano ogni giorno di avere un futuro migliore signore e signori
Il momento è avvenuto
Non è grave anche molto grave
C'è un grido dall'Armenia che bisogna ascoltare un grido che viene anche dal cuore un grido di dolore un grido anche di presa di coscienza
Dobbiamo prendere coscienza di questo appello e dell'importanza che è una mobilitazione internazionale rivestire ebbene
Importo mobilitazione che deve essere di un'ampiezza a opportuna e deve essere responsabile tengo a precisare che non siamo a rischio la ricerca di un sostegno in più
Ma di una vera e propria cooperazione solidale e autentica in cui ognuno possa
Valutare l'ampiezza della minaccia che incombe su di noi
Quella della precipitare del caos non mi posso nascondere la triste realtà che attraversa la Tunisia oggi il nostro Paese vive in un momento di crisi economica e sociale molto grave
Che ha raggiunto limiti inaccettabili
Quindi
Grazie alla vostra mobilitazione grazie alla nostra mobilitazione grazie alla mobilitazione di tutti coloro
Che credo no
Né con il cuore nel nostro meraviglioso Paesi affinché possa entrare in un'era di prosperità sociale ed economica
Come lo sapete bene fattori
Sono legati e la nostra Pacis sociale dipendenti dalla nostra pace economica
E dei nostri rapporti reciproci la ragione di questo appello è quindi eminentemente economica perché a causa della crisi globale la Tunisia vede
Indebolire il suo indebolisca il suo sviluppo
E questo frena l'ascesa democratica e politica del Paese che grande spreco se lo riusciremo a trovare uno sbocco
Verso il futuro e saremo costretti a tornare verso il passato
Lo dobbiamo far fallire la speranza di tutta la regione in particolare quella della riva sud del Mediterraneo
Sarebbe senz'altro d'accordo con me
Perché abbiamo
Compiuto
Grandi pasti meritiamo e rispetto meritiamo un trattamento un'attenzione particolare perché nonostante tutte le turbolenze che abbiamo subito durante la nostra transizione democratica
Abbiamo saputo prendere in mano il nostro destino mantenere la testa alta senza abbassarci
Eccomi veraci questo percorso inaudito attraversato dalla Tunisia a partire dal due mila undici
Non deve essere interrotto Nesta criticato per cause economiche
Di cui siamo più vittime che responsabili
Non si tratta per noi di sfuggire alle nostre responsabilità piuttosto il contrario vogliamo assumerci le nostre responsabilità pienamente ma a condizione che siamo tutti solidali cari partecipanti cari amici
Vorrei chiudere il mio intervento insistendo sull'importanza di questa solidarietà che riveste
Un ruolo importante per due aspetti fondamentali prima di tutto la solidarietà è un imperativo nel contesto attuale i difficoltà delle popolazioni che si trova a vivere le figlio con la migrazione
La
L'isolamento di questa zona
Fonte di grandi preoccupazioni oggi un tema molto complessa
Che lega le questioni nell'instabilità regionale a quelle degli aiuti allo sviluppo la solidarietà regionale
Un altro tema importante un imperativo per le popolazioni
Che che hanno bisogno di aiuti economici infine la solidarietà e anche un'esigenza dal momento
Che racchiude la
Con il concetto stesso di responsabilità dell'essere insieme per il futuro quindi bisogna
Che
Che tutti noi siamo solidali gli uni verso gli altri
E in modo che andiamo tutti verso lo stesso destino lo stesso futuro dobbiamo quindi essere solidali e responsabili in questo momento cruciale della nostra storia comune con la Tunisia
Questa solidarietà se la nostra forza ma anche
Sarà anche la vostra forza vi ringrazio per il vostro sostegno
Dottoressa anche nella
Nella quarta
Nella quarta sezione nella giornata quindi avremo rimodula di approfondire ulteriori tematiche
Giovanni a Tati presidente di Confindustria Safi del Mediterraneo che ringrazio anche per il supporto che ci ha dato per l'appello non solo
Grazie Stefania grazie Fondazione Craxi per questa formidabile iniziativa eccezionale
Non è un caso
Che questo appello abbia avuto luogo in Francia primario
Poi qui in Italia
L'Italia faccia sono i principali partner commerciali industriali della Tunisia
Verso questi due Paesi la Tunisia esporta più del cinquantuno per cento delle proprie esportazioni
Non è frutto
Di una
Capiti un attimo attitudine al trading dei tunisini che invece che è anche una loro peculiarità ma è frutto di un processo di integrazione produttivo
Molto importante in cui
Sia la Francia si Alitalia hanno creduto più di ogni altro Paese
Infatti
La il una grossa percentuale
Di queste esportazioni
Sono frutto di insediamenti industriali di aziende italiane e aziende francesi in Tunisia
In particolare nel settore tessile nel settore abbigliamento nel settore delle calzature che da soli
Questo settore rappresentano più del trentacinque per cento delle esportazioni tunisine a livello mondiale
In questa
A dimostrazione
Che la Tunisia rappresenta
Una piattaforma di sviluppo
Dell'industria ingenerare l'italiana l'industria in cinese ma ridusse in generale
Questa
Questa quest'aspetto è legato alle grandi competenze che ci sono in questo Paese
E alle risorse alle energie e alla forza che questo Paese è in grado di esprimere
Anche
A
Acché nei paesi vicini e in tutta la regione
In questi anni difficili
Ho studiato visto anche i dati che hanno caratterizzato lo scambio tra la Tunisia la Libia e l'Algeria
E sono rimasto impressionato
Perché la Tunisia in questi anni di grande difficoltà
è riuscita comunque accrescere in temi di esportazioni sia nei confronti della Libia sia nei confronti della Algeria
Questo che significa significa che il Paese a una capacità integrazione molto forte sia con la Libia sia con l'Algeria e che può essere
Può essere un'opportunità importo agli importantissima per tutte le aziende dapprima italiano ma anche internazionali per potersi insediare e per poter cogliere queste queste queste questa opportunità
Non potevo fare un discorso diverso da quello di un imprenditore rappresentante di una situazione industriale
Quindi quello che posso quello che posso dire concludendo e che la Tunisia effettivamente eh un'opportunità
Dischi gruppo industriale per le aziende italiane ma per tutte le aziende non soltanto per quanto riguarda il mercato tunisino ma
Anche e soprattutto
Per lo sviluppo delle opportunità nei paesi vicini
Libia e Algeria
E
Perché no anche verso l'Africa subsahariana grazie
Grazie al Presidente Oscar io aggiungo che in sala tra i firmatari dell'appello c'è anche il presente alla Commissione esteri della Camera a Fabrizio Cicchitto che ringraziamo più qualche altra personalità che anche sfuggirà anche a me come sfuggita Stefani
Le conclusioni di questa sessione mattutina dove lancia Tarak Ben Ammar che non necessita di presentazioni
Mi scuso se rimango seduto per non fare i paura che il discorso sarà molto lungo essendo l'ultimo
Vi assicuro intanto chiedo scusa di disturbarvi al nome del mio popolo e vi ringrazio perché vi parlerò
Con la stessa angoscia che abbiamo sentito dalla signora bruciamo
E molto interessante imprenditori qui vicino anche il sottoscritto
Per chi non conosce esce che mira al suo papà era
Il
Braccio destro amico di Bourguiba che ha lottato per l'indipendenza poi grande Primo Ministro e l'UE diventato
Diminuirà
Errori imprenditore banchiere crea lavoro la famiglia Bush Hamaui che una delle più grandi famiglie di imprenditori in tutti i settori che hanno un migliaio di posti di lavoro cosa vuol dire questo
Vuol dire che senza la società civile senza imprenditori
I politici e non possono fare
L'Italia voi siete la dimostrazione che i cinque milioni di piccole e medie imprese e la ricchezza dell'Italia
Certamente anche i grandi gruppi ma senza quei cinque milioni imperiese non credo che sarete nel G sette come uno dei Paesi più rischi
Se farne a Craxi ha dato un dato che fa paura
Ai mici greci duecento quaranta o duecentottanta miliardi di euro dato
Se non mi sbaglio la Grecia e più o meno in popolazione la Tunisia lontano da me di dire che i ricchi leasing sono più importanti dei greci ma il sei per cento non credo che sia
Un'importanza la mia paura è e che
Il mondo e sotto
E il mondo è sordo
E il nostro popolo anche diventerà assurdo
Perché la democrazia con il stomaco vuoto
Non se ne frega più nel della libertà di stampa né della libertà della donna
Senza mancanza di lavoro io rechi si chiuderanno
E così ritornano le dittature
Vediamo una tendenza mondiale verso l'estremismo
Verso un conflitto eventuali di civiltà che gli estremisti sono contenti sia islamici
Non lo so se avete seguito il dibattito di Marello pendii ieri
Fa paura spero che non vinca ma comunque forse il quarantatré per cento del popolo francese l'avrà votato se non mi sbaglio Aveto un ex comico
Qui che ha un peso abbastanza importante
E anche noi avremo gli stessi problemi dalla democrazia dalla Costituzione
Io non lo so come dire ai politici che incontro sempre ogni volta che mi vedono a come siete belli le donne sono libere avete la libertà di stampa avendo io una tv importanti di libertà
Grande Paese cultura tutte chiacchiere no
E poi cosa ridiciamo in undici milioni di tunisini vi amano ma state a casa vostra
Non venite qua a prendere il lavoro anche perché lavoro non c'è giustamente tunisini non dovevano prende il posto del lavoro
L'italiano dei francesi perché ed è diventato un argomento se non mi sbaglio molto politico che sarò ancora più accentato no alla vostra campagna elettorale quando arriva non si sa ma certamente arriverà
Io non lo so cosa ne chiedervi siete qua avete dato lo suo tempo la vostra pazienza assentire tanta gente oggi occorre questo pomeriggio Tux Cusa di aver mobilizzato a suo tempo fatti nostri ambasciatori andati ci fu parlate non lo so
Poi
Noi abbiamo accolto un milione di libici credo
Quasi il dieci per cento dalla nostra popolazione vorrei vedere
O meno i duecento dunque dieci per cento prevedere l'Italia con il dieci per cento di migranti o la Germania
In due anni e nessuno piange però quanto sto avrà pazienza questo popolo
Quanto buono lo sarà
Io sono preoccupato
L'ha detto alla signora Bush Hamaui
E siccome non è alle Morosina perché
Tu dobbiamo fare noi imprenditori e lo stiamo facendo ognuno nel nostro ruolo
E io sono andato ho Hashim sondato dappertutto sì sì sì sette bellissimo l'unica primavera araba i tunisina poiché prima vera è
Nell'inverno se mai no com'forse ogni tanto un raggio di ciò le dissolve ecco io volevo concludere con
Un po'di pessimismo ma l'ottimismo
Nella mia natura e quella del popolo italiano che
Ha saputo dopo la guerra a ricostruire un Paese che era distrutto costruire una democrazia
Volevo ringraziare ovviamente Stefania Craxi perché il grande pace la sua mamma Ebe Bettino che ha fatto molto per il nostro la nostra terra e anche per la sua
E o no credo che oggi
Il tempo è scaduto siamo d'sui supplementari per chi ama il calcio poi supplementare durano due volte quindici minuti poi cosa succede non lo so
Mi scuso di essere un po'più pessimista io al mio modo ogni volta che vado nelle tv lo dico
Cercherò di continuare ma voi siete i nostri ambasciatori signore signore dalla stampa grazie voi cito ancora più in megafono
Di questo popolo piccolo ma coraggioso e dal quale il sessanta per cento ha meno di venticinque anni dunque io faccio parte veramente dall'altra
Parte e noi dobbiamo riuscire a dimostrare perché la mia paura è che tutto lavoro fatto dalla ricostruzione democratica
Tutte le forze negative oscure vogliono che la democrazia non
Prevede o vive in terra musulmana voi che siete una terra cristiana io che ho fatto la passione di Cristo Gesù di NASA sconosco
La
Non conflitto tra religione e libertà e di democrazia noi siamo un esempio di questa vostra logica speriamo che ce la facciamo vi ringrazio
Grazie al carattere a mare sentiremo
Nell'ultima cava Della Rocca Rotondella giornata col ministro Franceschini ci lascia con un messaggio che sintetizzava con un vecchio slogan il pessimismo ha ragione l'ottimismo della volontà
Nota di servizio c'è l'ANCI fuori per chi voleste la cartella stampa insomma si avvicina quindi dividiamo se manca qualche messaggio documento altro
Buon pomeriggio la
Nostra sessione
Pomeridiana
Sì
Abbastanza difficile taroccate
La nostra sessione pomeridiana e dedicata all'analisi del quadro politico internazionale
Nella regione mediterranea
Ci saranno
Tre relazioni e non quattro contrariamente a quanto preannunciato dal programma
E i nostri tre relatori sono quelli che vedete
Indicati professorali Boni dottor Mattia Toaldo e il dottor Matteo ciellini
Nell'ordine
Parleranno dell'Italia e della politica mediterranea degli Stati Uniti e del quadro politico che riterrà a meno e delle relazioni tra l'Unione europea piccoli paesi europei e gli Stati europei e il Mediterraneo
Il primo è dottorale Boni dell'Istituto Affari internazionali
Che ha la parola
Vorrei iniziare
Dicendo che
Si si può vuole fare un legame fra il tema generale della politica mediterranea dell'Italia
E la Tunisia cosa che mi sembra
Dopo io in questo convegno
Direi che l'Italia
Ha avuto sempre importanti rapporti con la Tunisia ma
A causa delle alleanze grazie alle alleanze che hanno dominato come adesso vedremo come discuteremo la politica mediterranea del dell'Italia alle alleanze intendo dire
Non tanto la NATO ma soprattutto l'Unione europea
Grazie alle alleanze l'Italia a sempre un po'scaricato i suoi doveri verso la Tunisia facendo assegnamento sulle alleanze secondo me a sempre sbagliato
E se veniamo ai in tempi più recenti
A a oggi penso che l'Italia dovrebbe fare uno sforzo veramente maggiore nei confronti della Tunisia
Anche perché
Come sappiamo queste alleanze sono un poi il declino
Credo che questo sia il tema di fondo a mio avviso ecco quando io penso alla politica mediterranea dell'Italia
In questo momento capisco benissimo che tutti quanti sono ossessionati dal problema della Libia ed è giusto
Però non possiamo limitarci alla Libia abbiamo accanto a un problema negativo un problema potenzialmente molto positivo cioè quello della Tunisia un'alleanza molto positiva ed è quella con la Tunisia
Una preferenziali ITA
Quasi scontata e quindi
In tempi di declino delle alleanze l'Italia
Non può fare moltissimo ma
Gran parte di quello che può fare secondo me dovrebbe dirigerlo verso la Tunisia
Appunto questo secondo me è il tema di fondo avverso nell'esposizione che vi farò sulla politica mediterranea dell'Italia e questo pensiero che cioè
C'è dietro oggi in questo convegno sulla Tunisia
Io vorrei innanzitutto fare un accenno ai tra i fattori diciamo così informativi
Verrà politica mediterranea italiana molto brevemente
Questa politica è stata dominata dopo la Seconda guerra mondiale le negli anni Cinquanta fino
Fino alla fine degli anni Cinquanta data
Un indirizzo spiccatamente nazionalista che faceva capo ad Gronchi
In minor misura a Fanfani
Ma successivamente a partire dagli anni Sessanta specialmente poi con l'inizio del centrosinistra
Questo è cambiato ma è cambiato non solo per l'inizio nel centrosinistra in Italia ma perché nel frattempo sono cresciute si sono consolidate le alleanze che già a partire dagli anni Cinquanta l'Italia a viva
Cui l'Italia aveva aderito già a partire dagli anni Cinquanta come ho detto emanato soprattutto l'unione europea
Queste due alleanze
Hanno profondamente influenzato la sicurezza nazionale dell'Italia
Sicché il problema della sicurezza nazionale è stato affrontato quasi prevalentemente attraverso le alleanze è molto cambiato da una sicurezza nazionale affrontata in un quadro
Nazionalista tradizionale
Queste alleanze
Hanno quindi
Sono state fondamentali nel dare forma alla politica estera e di sicurezza dell'Italia anche e forse particolarmente nel Mediterraneo
E tuttavia
La politica mediterranee italiana ha continuato ad essere Palace Malta anche da fattori diversi da quelli delle alleanze nazionali in particolare io penso che sia stata
Plasmata formata soprattutto da una particolare predisposizione del nostro Paese
Alla cooperazione internazionale particolarmente alla cooperazione in seno
In seno all'Europa nel portare avanti la politica dell'alleanza certamente il nostro Paese è stato ispirato
Da un europeismo
Particolare in secondo luogo
Io credo che l'Italia comunque mantenuto un interesse culturale genuino nei confronti del Mediterraneo al di là delle convenienze nella sicurezza
Che
Tutto il Paese c'è tuttora
Una ci sono delle tendenze italiane che hanno favorito questo interessa specialmente dopo la Seconda guerra mondiale mi riferisco all'universalismo cattolico
Ma anche all'universalismo socialista comunista
E anche all'altra audizione libertaria
Risorgimentale
Questo interesse negli verso il Mediterraneo della tradizione risorgimentale italiana
Si riscontra
Molto precocemente per esempio nelle Confessioni di un ottuagenario diniego
Dove c'è una forte interesse nei confronti
Del della Grecia
Si riscontra poi
Il altri per esempio per la causa l'interesse per la causa palestinese secondo me è un interesse ispirato fondamentalmente ha un senso di nazionalità e libertà
Ha un interesse lì libertario
Ora
Questa
Questi fattori hanno formato quindi una politica mediterranea dell'Italia dominata sì
Da lei alleanze dagli interessi per la sicurezza nel nell'ambito delle alleanze però in queste
In queste alleanze ovviamente condizionanti in Italia si è presentato alcun una ruolo specifico secondo me grazie essenzialmente a questi due
Fatto
Oltre al fatto che
L'Italia è vicina e nel Mediterraneo e a interessi relazioni storiche
Profonde lunghissime con con tutto il Mediterraneo
Quindi il nostro Paese ha avuto una politica mediterranea importante
Però ha avuto una politica mediterranea formata non abbiamo visto dalle due alleanze che cosa significa questo con la politica italiana
è stato una politica delle alleanze esiste
Una Teoria delle alleanze
Grazie non teoria sulla Allianz spolette x
Che è stata formulata un professor Perin Snaidero
Che secondo me caratterizza molto bene lei problemi che si pongono un Paese ai Paesi che fanno parte di un'alleanza che l'Italia è un esempio secondo me
Molto chiaro
Rende bene quello delle reti dell'arte della teoria delle alleanze di SNAI dice che cosa dice questa teoria dice che nell'ambito di un'alleanza
Tutti i membri sono
Soggetti a un dilemma fra agli interessi nazionali e gli interessi dell'alleanza
C'è una sorta di linea di continuum in cui estremi solo il punto in cui questo dilemma si presenta comune dilemma link trappolamento cioè il Paese viene intrappolato nel fatto che
Deve fare una politica estera che poco o nulla coincide con i suoi interessi nazionali e lui lo chiama in trappola metà intraprende
L'altro estremo l'abbandono cioè quando un Paese si trova in un'alleanza mattutini tutti gli altri alleati
L'ordine trova non hanno nessuna coincidenza di interessi con quelli nazionali del Paese in considerazione e quindi impresa viene abbandonato isolato
Durante
Tutto il periodo
Fino a fino alla fine della guerra fredda fino alla fine degli anni Ottanta per esempio nella NATO esisteva questo problema
Che si esplica dicendo che l'Italia era un po'ossido d'auto isolata perché alleanza si occupava dei Paesi dell'est ogni volta che c'era un problema dei Paesi del sud del Mediterraneo
La non non trovava necessaria rispondenza negli altri alleati
Ecco questa alleanza questa questa schema trova molto
Molto aderente alla la situazione italiana durante tutti questi anni che sono passati
E secondo me incontra distinguersi dipinge illustra molto bene anche la situazione attuale nella quale effettivamente
Non nell'ambito della NATO a ma nell'ambito dell'Unione europea
L'Italia S.p.A. intrappolata sia abbandonata è intrappolata perché si trova a
Ad osservare un trattato che nessun altro granché almeno un conviene ma che tutti gli altri membri del dell'Unione europea vogliono mantenere il Trattato di Dublino che praticamente chiudere la circolazione dei vende dei rifugiati
Ed è abbandonata Bracciano questo credo che sia un po'sotto gli occhi di tutti certo ci sarà alla Commissione sesta
Elaborando qualche cosa di aver tirarci fuori
Far sì che si trovi una soluzione per l'immigrazione
Clandestina in Italia un po'come quella che si è trovata per
L'immigrazione clandestina attraverso i Balcani ma credo che sarà una questione molto lunga quindi qui in Italia si trova
Un po'un po'disordinata
Questa molto brevemente la situazione attuale cioè
è una situazione che riflette
Dei cambiamenti che ci sono stati nel Mediterraneo che balletti rapina di ricordare ecco quando parliamo di Mediterraneo oggi sono al momento
Parliamo di un Mediterraneo che ormai è molto diverso da quello che prevaleva
Circa dieci anni fa ecco insomma quando
Quando ci sono state primavere non meno di dieci anni sono con le primavere arabe si è capito che il contesto non era quello che noi credevamo che fosse
E che questo modo conta in questo contesto stava cambiando rapidamente quali sono i cambiamenti che ci sono stati nel Mediterraneo ma innanzitutto
Il cambiamento maggiore è intervenuto cambiamento Meggiorin specialmente da parte dell'Italia il cambiamento maggiore intervenuto con l'Amministrazione Obama e con la
La politica di direi di abbandoni trascuratezza ama ma con la politica di
E stranezze e straniamento estradizione dalla dal dal Medioriente dal nord Africa
Questo
A
Ha fatto sì che i
Certi vantaggi che venivano da non solo dalle alleanze multilaterali ma anche da un importante alleanza bilaterale
Venissero siano venuti meno per un po'per tutti specialmente per l'Italia nel Mediterraneo
C'è poi stato un
Si è poi verificata una una tendenza tuttora in corso io ritengo forse anche più importante questa tendenza è che i Paesi mediterranei
Non tutti ma specialmente quelli del levante incluso nel levante l'Egitto
Oggi guardano certamente molto più
Verso il Golfo per nulla verso l'Europa
Intendiamoci durante l'esperienza euromediterranea non è che ci sia stata questo grande idillio fra
I Paesi della sponda sud i Paesi europei c'era però un impegno serio anche magari
Molti contrasti ma un impegno serio secondo me oggi questi paesi per tanti motivi guardano
Al dirà del Mediterraneo loro punto di loro baricentro loro punto gli equilibri di gravitazione verso il sud
E verso il sud se anche perché
Per una serie di circostanze demografiche ed economiche
Mi riferisco all'immigrazione
Ma anche
Al degrado al degrado delle condizioni economiche e politiche nel Merisi del Salento e l'Africa centrale e dell'Africa occidentale
Si è aperto diciamo che questo ambito meditata che lo mediterranea nell'avere amo come una certa omogeneità
Sia in realtà verso sud molto slabbrato
E oggi è molto difficile pensare
A una politica mediterranea perché dietro il Mediterraneo c'è c'è molto forse sia troppo
Bisognerà pensare a una qualche
Visione geopolitica alternativa
Quindi ecco questo
Ci sono anche altri
Altri fattori importanti di cambiamento
E io le pensioni a uno solo un importante fattore di cambiamento e l'indebolimento dell'Unione europea l'indebolimento dell'Unione europea
Non è solo dovuto al fatto che se non ci sono stati dei cambiamenti ma c'è un'interazione fra i cambiamenti che sono avvenuti gli Stati Uniti
Nella diversa visione geopolitica dei Paesi del sud del Mediterraneo
Ma l'indebolimento dell'Unione europea ha dei motivi interni europea si è indebolita non perché qualcuno tra la indebolita ma perché si sta un po'frantumare dopo un po'spariranno quel senso che ha tenuto assieme dei Paesi dell'Unione europea e che ha fatto dell'Unione Europea un partner significativo
Che oggi
Non è più
Non è più lo stesso
Ecco tutti in questo contesto quindi
Parlare di politica mediterranea è difficile in effetti se andiamo a vedere ritorno un po'a quello che ho detto all'inizio per concludere
Faccio in tempo
Ritorna quello che ho detto all'inizio
Ecco l'Italia non è più in grado di
Giocare le alleanze per fare una politica mediterranea
Ampia organica complessiva in effetti questo si vedrà nei fatti in Italia non è un Paese che sostanzialmente si occupa della Siria dell'Iraq è vero che abbiamo mandato
Dei soldati
In il in una posizione molto ausiliari alzata ma notti centro del nostro interesse e
Oggi nel la Libia ci interessa l'Egitto ci interessa la Tunisia e allora
Il rischio di questa politica è che
Un po'per circostanze oggettive un po'per inclinazioni soggettive
L'Italia torni a una politica diciamo così non li colazione la lista ma nazionale la politica che si occupa di alcune cose
Ma non ha nemmeno in pure le risorse per farlo per farlo bene perché oggi noi non abbiamo le risorse anzi da quello che sta accadendo in questi giorni per esempio per la Libia
è chiaro che abbia avremo le grandi idee dei gravi problemi né li abbiamo già
Ecco quindi c'è una contraddizione incidenti
C'è un si l'Italia si trova in un momento molto difficile un momento contraddittorio io credo quindi che sia molto saggio da un lato
Concentrarsi sulle cose essenziali del Mediterraneo e la concentrazione sulla Libia
E certamente ovvia
Però secondo me occorre una concentrazione maggiore proprio sulla Tunisia
E una qualche forma di recupero dei nostri rapporti con con l'Egitto sono molto importanti e con questo è un po'il piano bilaterale che ovviamente è un piano si restringe e sul quale poi non abbiamo tutte queste risorse per
Però noi siamo ancora interessati chiave alleanze funzionino quindi io non saprei dire qual è la ricetta per farle funzionare vano senz'altro quella direzione occorre lavorare per ripristinare
Magari è con diverse velocità non so come c'era però bisogna ripristinare le alleanze bisogna che l'Italia l'Italia ha bisogno nella sua politica mediterranea e in altri
E in altre direzioni dia vere
Dio poté di poter operare avendo un quadro politico economico alle spalle più solido di quello solo relazionale
Grazie al dottorati buoni per aver introdotto un quadro di riferimento teorico entro il quale inserire
Le analisi successive la prossima è quella di Mattia Toaldo dello European chancellor infrangono le chance di Londra
Che ci parlerà di Stati Uniti e politica mediterranea
Grazie grazie mille per l'invito ma una nota personale io occupandomi molto di Libia vado spesso in Tunisia
E anzi due note personali diciamo in Tunisia il cognome che abbiamo alle spalle ancora un cognome che prassi treni si scatena delle mozioni ovviamente positiva
In secondo luogo la cosa che ho notato negli anni e che sapete con lo sfaldamento dello Stato libico i la classe dirigente libica
è andata a finire un po'ovunque e si vede che quelli che sono andati a finire in Tunisia hanno imparato qualcosa
E non a caso la parte della Libia che è più verso la Tunisia a un'idea del dialogo
Molto diverso rispetto ad altre parti del Paese forse qualcosa da i loro vicini hanno imparato tuttavia
Ancora poco è è ancora noi dobbiamo imparare molto pensiamo semplicemente al processo di riconciliazione che c'è oggi in Tunisia rispetto al passato
Detto ciò immagino fissate commissionando come esperto di politica americana sotto l'amministrazione Trump nel senso che in questi mesi si è costretti a spiegare l'inestricabile
A un'amministrazione abbastanza misteriosa che ancora non hanno minato la gran parte
Dei
A sottosegretaria dei funzionari della del Dipartimento di Stato insomma che ancora non all'infrastruttura umana
Per fare politica per esempio un Paese che ancora non ha nominato un ambasciatore qui in Italia mi risulta
Però già si intravedono alcuni elementi
Il primo un disimpegno dalla politica della Regione
Ha fatto molto scalpore in Italia quello che ha detto Trump durante la visita di Gentiloni
A in cui ha detto sostanzialmente abbiamo già troppe cose sul piatto per occuparci anche della Libia ma in generale l'approccio è che gli Stati Uniti torna a occuparsi semplicemente di antiterrorismo e in maniera molto più ristretta rispetto a come veniva concepito sotto l'amministrazione Obama
C'è la maniera con cui si fa antiterrorismo e
Si fanno dei degli strike contro dei leader terroristici o contro delle formazioni terroristiche ma senza occuparsi della stabilizzazione del Paese
Perché occuparsi la stabilizzazione del Paese è una partita persa sostanzialmente questo pensano molti policy maker americani sulla scorta di quanto
Accaduto in Iraq
Quello che
Sappiamo però è che tutto il resto non è assolutamente scontato
Nelle prime settimane dell'Amministrazione emergevano amministrazione molto ideologica no l'Amministrazione che aveva fatto
A questo divieto sostanzialmente per i cittadini di cinque Paesi musulmani di entrare nel Paese e che diciamo per alcuni versi sta continuando quelle politica ma è un'Amministrazione anche nella quale emergono altri gruppi di potere altre influenze
La più forte è sicuramente quella che potremmo dire dell'ala pragmatica cioè del segretare alla difesa del Consigliere per la sicurezza nazionale entrambi militari
E che vengono anche da un retroterra di studi sui fallimenti passati delle politiche americane questo non vuol dire che dobbiamo sperare in queste persone ma vuol dire che come sempre dobbiamo guardare la complessità della politica americana perché di questo stiamo parlando e poi c'è una componente che possiamo definire un po'da telenovela nel senso che la famiglia Trump è un elemento cruciale nella determinazione delle politiche
Come sapete per esempio il
Genero Jalel cucinerà a ha un'influenza molto grande in come vengono determinate le politiche la filiale di banca ha anche un un ruolo molto grande
Come giocheranno questi fattori nel futuro non è dato sapere e quello che sappia vediamo oggi è che un Presidente che ha prende anche delle decisioni se vogliamo impulsive basate sull'ultima persona con cui ha parlato o sulle immagini che ha visto
Ci sono però poi degli elementi più di continuità paradossalmente proprio con l'Amministrazione Obama ora se uno studia la storia della politica estera americana vede che tutti i presidenti anche se sono dello stesso partito del Presidente uscente arrivano e dicono io cambierà tutto rispetto
A al Presidente passato e così ha fatto Tramper arrivate ha detto io cambierò tutto rispetta la politica di Obama in Medioriente
Ora è necessario avere alcuni punti fermi sull'Amministrazione Obama anche perché ora possiamo ragionare un po'più a mente fredda cioè questo mito che l'Amministrazione Obama assegnato il disimpegno americano dalla Regione
Se parliamo di disimpegno militare il disimpegno militare cominciato nel due mila sei cioè alla fine l'Amministrazione Bush
Ma anche lì dobbiamo guardare un po'più da vicino fissazione Obama è intervenuta due volte in Libia intervenuta in Iraq è intervenuta in Siria è intervenuta in Yemen anche se ne parliamo poco non mi sembra che sia l'Amministrazione diciamo
Di pacifisti e colombe
Tutt'altro
è un'Amministrazione che è stato accusato di aver appoggiato le primavere arabe come se poi questa fosse un'accusa
è vero solo in parte l'Amministrazione che in gran parte della Regione ha sostenuto i regimi che erano al potere che è sempre stata una componente
Della politica americana e poi ovviamente come tante altre amministrazioni americane
Aveva il senso che bisognava stare dalla parte giusta della Storia perché la politica sta americana non è mai solo il risultato di una serie di vettori che rappresentano gli interessi del Paese anche quando c'è un'Amministrazione realista come l'Amministrazione Obama
E qui c'è stato l'appoggio ad alcune
Rivolte ma sempre in una maniera molto gestita non pensate che in Egitto l'Amministrazione Obama stesse con la piazza rispetto
L'Amministrazione Obama in Egitto stava con il governo di una rivolta nella quale era chiaro che Mubarak non riusciva più a reggere il Paese l'analisi era che alcuni dittatori non erano più in grado di garantire
La stabilità del Paese
Dopodiché c'è anche un'altra componente dell'Amministrazione Obama che
Facciamo finta di non vedere ma l'Amministrazione Obama ha continuato ed esteso la guerra al terrorismo che ha iniziato sotto Bush
All'elenco di quei Paesi di cui parlava dove si è fatta la guerra più convenzionale diciamo con
I raid aerei potremmo aggiungere un anche molto più largo di Paesi nei quali gli Stati Uniti hanno creato delle basi militari sono rivelazione di questi giorni la rete di basi militari segrete in Africa tra l'altro anche in Libia di cui parlava professorali buoni
E a ci sto in tutti questi Paesi si è fatta la guerra con ironia
Ed è una guerra che ha dei delle un impatto anche politico se vogliamo in quei Paesi non è semplicemente andare a uccidere i cattivi come si può pensare in termini un po'diciamo da firma
Quello che cambia con tra Ampa non è che si finisce questa guerra al terrorismo perché la guerra al terrorismo cominciata con Bush ed estesa dall'Amministrazione Obama ha creato anche il suo establishment
Ha cambiato i rapporti di forza a nella maniera con cui viene determinata la politica americana per esempio siccome perché
I raid con i troni vengono decisi soprattutto dalla CIA rafforzato la scia rispetto ad altri pezzi del Governo americano è
Penso quando faremo la storia dell'Amministrazione Obama
Purtroppo temo che i che i boss del Dipartimento di Stato non ci basteranno perché
Sarà una storia molto più complicata cosa cambiato Trump su questo
Ha cambiato una cosa molto semplice quando si pianifica un'operazione militare del genere si fa sempre un'equazione tra la probabilità di colpire
Il bersaglio cioè il terrorista
E la probabilità di causare danni collaterali come si chiamano in ettari in gergo militare cioè uccidere civili sotto l'amministrazione Obama questa equazione la molto precisa la probabilità di colpire
L'obiettivo militare deve essere altissima e la probabilità di creare
Danni collaterali deve essere bassissimo cioè le dobbiamo essere sicuri che con un raid assolutamente chirurgico uccidiamo solo il terrorista al massimo i suoi familiari
O quelli che di stanno attorno se guardate le cronache dal venti gennaio in poi è evidente che questa equazione è cambiata
Ci sono stati moltissimi morti civili in Iraq e ce ne sono stati moltissimi mia me ne ce ne sono stati purtroppo anche in Siria ora gli effetti politici di questa cosa forse non è il caso che veri spieghi perché sono assolutamente evidenti è chiaro che una un raid contro un terrorista che procede anche duecento civili non esattamente un
Un successo politico
E l'idea di usare la madre di tutte le bombe forse molto popolare su Fox News ma poi
Non è sempre efficace in Medioriente
E anche sul tema della Russia
Di cui si discute molto c'è molta più continuità tra Obama e Trump di quanto non si Danzi ora di Obama non si poteva mai pensare che fosse arrivato al potere grazie alle macchinazioni russe
Ovviamente e a sull'amministrazione tra un po'non abbiamo ancora le prove
Però è vero secondo me che l'Amministrazione Obama in un certo senso ha preparato il terreno per l'idea del dialogo con la Russia sul Medioriente che poi era all'inizio dell'Amministrazione Trump
Pensate a come è stato gestito tutto il file siriano in cui c'era questa idea che
Kerry è la prova avrebbero
Ha patrocinato dei colloqui di pace di fatto hanno patrocinato cessate il fuoco che è durato diversi mesi
E questo pare permesso Trump di arrivare
Dobbiamo ampliare la cooperazione con i russi ora questa cooperazione con i russi non è assolutamente scontata dovete pensare che questo è un Presidente che continuamente sospettato all'interno degli Stati Uniti di essere
Diciamo arrivato lì anche con l'appoggio di qualcuno a Mosca e questo spiega anche delle
Cose che possono sembrare un po'più estemporanee come il il raid in Siria pride
Faccio notare fatto telefonando prima Mosca dicendo che che si inizi sarebbe colpi da quella base
E l'ultimo elemento di continuità è la tensione tra la necessità di difendere i tradizionale alleati autoritari
E la necessità in qualche maniera di essere dalla parte giusta della Storia
Con un elemento che c'era già presente sotto l'amministrazione Obama di cui parlavo prima cioè che questi regimi autoritari che noi continuiamo a vedere come un baluardo di stabilità in realtà non sono stabiliti anche per niente
Se oggi mi chiedete quali sono i tre Paesi del Medioriente più instabili spero di non offendere nessuno non mi vengono in mente l'Egitto la Turchia e l'Arabia Saudita
Diciamo possa avere un po'di dubbi sulla tenuta democratica della Turchia sugli altri due Paesi
Diciamo
I dubbi sono un pochino più più legittimi sta e ad oggi a me sembra francamente molto più stabile e democratica Tunisia rispetto a tanti regimi autoritarie del re d'Italia
Questo dove ci porta abbiamo un Presidente imprevedibile che sostanzialmente non ha una infrastruttura umana sotto di sé
Che persegue una guerra al terrorismo che ha già cambiato gli equilibri e che sostanzialmente ha spostato le decisioni di politica estera da un ambito in cui comunque venivano discusse perché per fare un'entrata in guerra formale come Iraq ci dovrà essere la discussione pubblica mentre invece per estendere la guerra dei troni
A un Paese piuttosto che a un'altra decisione che
è assolutamente de politicizzata e viene fatta in circoli molto ristretti senza che ci sia non dico la discussione pubblica ma una discussione con i leader politici
Dove ci lascia questo
Secondo me ci lascia in una situazione nella quale se non avremo un presidente elogio avremo un presidente molto simile a Ronald Reagan questo non lo dico perché il sud tanto per tanti anni
Ma perché anche con Reagan avevamo un presidente molto assente soprattutto sulle questioni di Medioriente assente per motivi anche se vogliamo di salute ma assente perché era focalizzato nel rapporto con la Russia
E questo è importante da tenere presente quando Trump diceva già tanti problemi non fatemi seguire il Nord Africa perché il rischio è che
Nel disinteresse del presidente l'EUR decisioni importanti vengano prese
Tramite una guerra una competizione tra i vari pezzi di apparato nei quali nella quale i diversi pezzi di apparato possono continuare a perseguire la loro politica autonomamente ce ne possiamo avere nello stesso Paese
Una politica della scia che è una politica di attacchi con i troni e poi una politica del Dipartimento di Stato di dialogo politico con quelli che dovrebbero essere colpiti con i troni ecco i risultati che per l'amministrazione Reagan ormai sono storia
Per
Ed è questo forse diciamo oltre al rischio di un'Amministrazione ideologica il rischio di un'Amministrazione allo sbando burocratico e forse il rischio a più più concreto
Concludo dicendo alcune cose diciamo come si collega questo alla Tunisia e come si collega a noi la Tunisia non è nella sulla mappa di questa Amministrazione guardando alcuni membri amministrazione è meglio che non ci sia sulla mappa
Nel senso che forse avete letto di Sebastian volta uno dei più stretti collaboratori di Trump che avrebbe deciso disegnando lo su un tovagliolo che la Libia dovrà essere divisa nelle tre province otto mare
è
Evidente tale atto solo alla pagina dell'enciclopedia sulla Libia
Quindi diciamo che se questa è la maniera in cui devono occuparsi Tunisia meglio diciamo concentrarsi su altro questo è il Consiglio
Ma
Più seriamente è un compito nostro di italiani ed europei rimettere sulla mappa
Della Tunisia altrimenti rischio e di comunicare che un Paese importante solo nella misura in cui ci sono attentati terroristici Ovo i suoi kamikaze vengono le nostre città colpire che diciamo costruisce anche una struttura di incentivi abbastanza sbagliata per la Regione guardate che
Non è una teoria del complotto che alcuni dittatori abbiano salto nel passato la liberazione di alcuni terroristi come un modo per per attirare
L'attenzione dell'Occidente
Come la rimettiamo sull'apparato resi avvertenza le cose come l'appello di oggi siano molto importanti e penso anche che sia importante
A fare tesoro della lezione degli anni ottanta negli anni Ottanta vitale non è che persegue una politica sovversiva o rivoluzionaria però perseguire una politica su alcuni temi nel Mediterraneo
Moderatamente ragionevole e autonoma
Ora ve lo posso garantire avendo letto i documenti americani dell'evoca questo non è che maturava negli americani un desiderio di vendetta e un senso di tradimento anzi maturava negli americani un senso di maggiore rispetto per noi
Perché capirono che avevamo degli interessi da difendere che non andavamo là ha con il cappello in mano
Quando Trump dice gli europei devono contribuire per la difesa dice in maniera più rozza quello che tutte le amministrazioni americane penso dal
Sì
Ad oggi infatti stavo pensando se c'era un'eccezione quarantacinque ad oggi dicono sul cosiddetto Baden Cencia sulla divisione del fardello la divisione dei compiti
E su questo ne dobbiamo essere intelligenti nel senso la divisione del far della divisione militare ma anche una divisione politica e non lasciare soli questi Paesi vuol dire da una parte fare l'investimento vero economico
Tra l'altro a fare anche un investimento politico io vera lancio lì come provocazione all'ultimo ma mi sembra un po'ridicolo che
Diciamo estendiamo le quattro libertà dell'Unione europea ad alcuni Paesi che diciamo
Hanno un concetto un po'particolare del rispetto alla democrazia e delle minoranze e poi invece per la Tunisia neanche ci pensiamo e chiudo qua
Grazie mattina per aver messo a punto la la politica o la va all'assenza di una politica del dell'amministrazione Trump
Sulla regione mediterranea l'ultima relazione del nostro panel perfettamente in linea con il tempo assegnataci
E quello del dottor Matteo Cellini dell'Università la Sapienza di Roma sulle relazioni euromediterranee Matteo venti minuti
Grazie Presidente grazie
Alla Fondazione Craxi per aver organizzato questo bel convegno per avermi invitata tema la relazione sul che
Non rientra esattamente faccio immediatamente carlinga auto outing direttamente nel mio
Campo di studio ho avuto la possibilità e a questo punto faccio un piccolo spot editoriale a favore della
Fondazione di basarmi sul assaggio di Maria Eleonora guascone nel volume il Mediterraneo Pastore politica che trovate al banco all'ingresso perché non l'avessero
O fosse interessata acquistarlo non tratta ovviamente sono relazioni euromediterranee
Il problema
Vorrei aprire con una questione trattiamo delle relazioni euromediterranee
E però ci troviamo comunque a
Dover ammettere la mancanza di un soggetto mediterraneo
Nelle relazioni con l'Europa integrato in corso l'integrazione
Muovendo sin dagli anni Cinquanta cioè il Mediterraneo un oggetto uno spazio geografico però privo di istituzioni sovranazionali
Che siano in qualsivoglia in qualsivoglia modo rappresentative di un interesse comune di diversi Stati rivieraschi e in particolare
Visto che il
Processo d'integrazione europea ha coinvolto sempre di più la sponda nord del Mediterraneo per questo problema rimetto ascoltate per la sponda sud del del Mediterraneo
è un problema ovviamente eminentemente politico voglio essere chiaro cioè non è un problema culturale o di civilizzazione cioè tutti noi penso abbiamo letto conosciamo le grandi pagine libro della sulle civiltà mediterranea
Non è questo di cui sto parlando anche se effettivamente
Non esistono più da quei tempi dai tempi di cui tratta la Braudel che insomma erano quelli poi alla fine della grande espansione della Repubblica di Venezia
O se vogliamo del primo Impero ottomano non esiste un soggetto Mediterraneo unitario che abbia una sua influenza nel Mediterraneo da diverso tempo da quando è diventato prima
Dominio della della dell'Impero britannico cioè o per lo meno dominato Naval metà all'impero britannico ed oggi credo da diverso tempo insomma se non un lago americano sicuramente
Sotto quel
Super potere la ecco non è questo di cui sto trattando sto trattando ha proposto mi sto riferendo esattamente a la necessità di individuare
O di trovare quale possa essere il soggetto mediterraneo che tratta con
Con
Con la Comunità europea prima e poi con il con l'Unione europea perché comunque l'Area firmare gli Stati rivieraschi se vogliamo sono stati segnati da due conflitti
In epoca contemporanea molto rilevanti
Uno è sicuramente quello greco turco e l'altra il conflitto arabo israeliano
E non sono elementi che possano essere accantonati nella nella trattazione del problema e non lo sono stati anche secondo me decisori politici in maniera molto acuta
Milano nella bibliografia si farli salire anche alla crisi di Suez del mille novecentocinquantasei una crisi mediterranea ma di respiro globale se vogliamo una spinta decisiva al processo che portò i Trattati di Roma e l'anno seguente che sono stati celebrati
Lo scorso marzo
Certamente
Però di nuovo ci troviamo di fronte a un ambito che passivamente offre la
Lo spazio per dinamiche che avvengono altrove
E d'altronde è vero che la nascita della Comunità europea fu vista con timore nei paesi terzi mediterranei
Per gli effetti che il mercato comune avrebbe avuto nelle relazioni commerciali fra il sei in particolare in
In campo agricolo cioè o meglio con il sei Paesi fondatori da parte dei Paesi terzi mediterranei
Arriviamo nel corso
Degli anni Sessanta forse alla ai primi appunto alle prime iniziative commerciali una serie di accordi bilaterali di associazione
Della Comunità economica europea con i PIT TM i Paesi terzi mediterranei
Quindi Grecia Turchia che ovviamente erano due Paesi con i quali
Era possibile gode di una facilitazione dovuta alla comune partecipazione nella NATO proseguendo poi con il Marocco la Tunisia appunto Israele Egitto il Libano Malta Cipro
La Spagna intendendola come Paese mediterraneo ovviamente non
Non del sud arriviamo
All'iniziativa della Commissione europea accolta al vertice di Parigi del settantadue
Che indirizza la massima attenzione verso il Mediterraneo nel quadro di un approccio globale equilibrato
In questa iniziativa furore convolti Egitto Libano Giordania Tunisia Algeria Marocco Turchia e Israele di nuovo in un percorso che avrebbe dovuto portare la creazione di un'area di libero scambio e di cooperazione tecnica e scientifica
La guerra arabo israeliana e settantatré complica ovviamente il il processo ma nel settantaquattro
Viene avviato il dialogo euro arabo per un negoziato commerciale fra i nove a quel punto e i Paesi della lega araba è qui
Ci troviamo appunto a un forse una prima una risposta al quesito che poneva inizialmente nel senso che
Evidentemente nel settantaquattro la lega araba
Si pone come interlocutore che naturalmente in forza dei dei suoi membri abbraccia il
La sponda meridionale del del Mediterraneo
I rapporti
Ovviamente della della comunità europea con i fitti M. ovviamente di entravano anche nella
Nella fisionomia sto parlando i rapporti commerciali
Con il cosiddetto sud del mondo le ex colonie che appunto forno definiti o meglio trovare un punto di di di definizione della convenzione il nome del del mille novecentosettantacinque
Certamente gli accordi
Bilaterali che appunto seguirono a questa iniziativa con la lega araba non non ponevano un'alternativa di qualsivoglia natura politica a quella che era l'influenza statunitense nel Mediterraneo
Però ecco a questo punto forse anche forte dell'assenza del del quarto relatore vorrei operare anche io una direzione che avevo
Preventivato comunque questo intervento cioè di focalizzare anche di più l'attenzione sul ruolo del
Dell'Italia in questo dialogo in questi rapporti euro mediterranei perché
Perché quell'accorti indicando belli dell'esclusione dell'Egitto dalla lega araba ha
La comunità europea ovviamente incontro delle
Difficoltà politiche evidenti anche di risposte che ai problemi che venivano posti da questo cambiamento che stava avvenendo ed era un cambiamento ovviamente che riguardava l'Egitto ma in funzione di che cosa conflitto arabo israeliano realmente
Allora
In quel caso o meglio quando
Su invito di carte che il Governo il Governo Andreotti cominciano a
Occuparsi da parte dal da da da parte di Andreotti delle delle al mondo arabo e
A cercare di sostenere l'Egitto e a cercare di mediare in questo conflitto che aveva diviso
Il mondo in queste sue in questa frattura che aveva di fatto investito il mondo arabo
Ecco a quel punto
A mio avviso iniziale da parte italiana svilupparsi quella che chiamo una diplomazia palestinese cioè un'iniziativa una una condivisione fortemente bipartisan che c'era allora di
Sostenere di accreditare un interlocutore palestinese nel processo di pace
E questa è una un
L'evento piuttosto rilevante nella dinamica d'assieme del conflitto e
Chiaramente in questo caso anche delle dei rapporti con i Paesi arabi nel Mediterraneo
Ma
In particolare
O meglio in tutti i sostenitori della della della diplomazia palestinese
Trovavano il piano europeo come imprescindibile in questa azione ed è esattamente in quest'ambito che si dà
La dichiarazione di Venezia del Consiglio europeo del mille novecentottanta che è stato un passaggio importante perché la prima volta che vengono riconosciuti
I diritti nazionali palestinesi cioè i palestinesi diventano un popolo una nazione per gli europei
Vengono riconosciuti assieme alla contestualmente imprescindibilmente al diritto alla alla sicurezza di tutti gli Stati del del Medioriente riferendosi appunto anche
Ovviamente in Israele ma questo è stato un passaggio fortemente voluto dal Governo italiano che allora presiedeva il Consiglio europeo
E che diciamo riporta quindi quanto questa azione su cui ha che se soffermato
Prima il il dottor Galli Boni avesse comunque un piano o meglio cercasse di portare con sé
Il
L'intero concerto del del dell'Europa integrata e in in progressiva integrazione
Quello forse fu il momento anche più alto perché la gli altri Stati europei
Dopo si mostrarono negli anni seguenti più cauti verso questa apertura
A lei diritti nazionali palestinesi e quindi anche rappresentanti ovviamente nello L.P. sulla strada del un auspicato negoziato che dovevano aprire con Israele
Ma questo avviene anche perché quegli anni furono
Estremamente densi di eventi da questo punto di vista che ci porteranno poi alla a toccare anche
Il piano tunisino perché successivamente
A parte nell'ottantuno l'ingresso nel della Grecia nella nella Comunità europea che
Allarga appunto la Comunità europea investendo quindi ancor di più il
Il Mediterraneo
E
Nel
L'ennesima recrudescenza della guerra in Libano
Nel mille novecentottantadue euro l'ammissione
Multinazionale in Libano in cui
L'Italia partecipa assieme a Stati Uniti
Francia e successivamente se non mi ricordo male nella seconda missione multinazionale il Regno Unito di fatto permette
La il trasferimento del quartier generale dell'OIM detti da Beirut alle porte di Tunisi ora localizzazioni sapeva ignoro però in Tunisia
E quindi appunto ecco
Ci avviciniamo entriamo forse in un in una pagina che non è stata ancora toccata nel corso di questo convegno
Io penso che sia importante ritornarci su quel
Su quegli anni lì quando il quartier generale deve spostato a Tunisi a Tunisi
Il sostegno italiano verso la leadership di Arafat è molto forte molto netto
Craxi e Andreotti non temo uno la agli oppositori interni e neanche le critiche Ente nazionale per l'appoggio che
Danno Arafat sulla
Fornisco Arafat sulla strada del del dialogo
Poco distante dalla dalla Tunisia Algeria un comitato nazionale palestinese di fatto approvò una mozione che da
Un pallido mandato Arafat però un margine di possibilità per aprire
Alla composizione di una Commissione mista giordano palestinese
Che se non ho ancora rappresentava direttamente l'oltre però certamente apriva alla possibilità di rappresentanti palestinesi in una Commissione misto appunto che avrebbe dovuto intavolare un negoziato con gli israeliani
Vediamo appunto che fosse quello è stato anche il primo
Più compiuto tentativo diplomatico di prive alla di avviare un negoziato di ricomposizione del conflitto israelo palestinese inteso in senso stretto
Cosa accade dopo accade che il
Terrorismo si fa sentire di nuovo più forte d'altronde il terrorismo interagisce col piano diplomati con lo sappiamo tutti
E a seguito dell'assalto
Di uno gli otto allarme con fatto tutto sommato secondario l'arma che nel porto di Cipro da parte del di Forza diciassette nella formazione
Militare di di Fatah se non ricordo male
O gli otto israeliano c'erano a bordo tre città israeliane che vengono uccisi ritenuti appunto Salvatore Mossad dagli ad aiutare i palestinesi
In risposta stiamo siamo nel settembre mille novecentottantacinque a questo e il Governo allora prese israeliano allora presieduto da Shimon Peres fa bombardare il quartier generale
Dell'OLP quindi fa bombardare il territorio tunisino
Ecco
Trovo che questo comunque sia stato anche un passaggio
Da menzionare perché gli effetti che poteva avere un simile atto tutto sommato furono
Contenuti dal punto di vista diplomatico e politico
La prima volta appunto che Israele bombardava o applicava una una una ritorsione in un Paese non confinato perlomeno che lo Stato è stata la prima volta che questo è avvenuto
Ovviamente questo mise in difficoltà non poco l'iniziativa l'iniziativa italiana però
In parte perché questo bombardamento come sappiamo non causa la morte di Diana fatta ma fu quindi in questo senso una una risposta
Sicuramente forte ma non tale da mettere in crisi l'intero processo sicuramente ora freddo e questo portò anche gli italiani andare avanti secondo la loro
Questa linea che ha appunto avevano stavano stabilendo verrà fatto però rendendo sia anche pienamente conto delle difficoltà che questa stava stava sollevando il problema di fondo
Credo che
Rimanda alla
Alla questione assieme sul soggetto mediterraneo era che ovviamente dopo gli accordi di Camp Devid il
La questione se trattare con
Non conta con i Paesi arabi nella loro nella loro totalità però sicuramente con i Paesi che si ritenevano
Direttamente investiti in una maniera o l'altra con la causa palestinese oppure operare passi separati
Come era stato fatto con l'Egitto e quindi
Diciamo prepara Campedelli con la Giordania
è una questione scottante sappiamo qual è
Di fatto la posizione della ministra male la stessa Amministrazione americana ora magari
Non c'è un giro di di di di dibattito però forse
Mattia sicuramente potrà dice qualcosa di più la stessa amministrazione americana su questo era
Diviso Aldo al suo interno per lo meno i dirigenti non avevano una visione comune basti ricordata agonismo fra chi stringe retrocesso su questo su questo problema ecco di fatto
Era un problema reale era un problema che lo stesso ovviamente era al di fuori delle possibilità della diplomazia italiana
Vado a a concludere spostandomi su quello che accade fiaccare successivamente perché il fallimento poi di fatto della commissione mista giordano palestinese
è riconosciuto da diversi osservatori e analisti come un anche una delle cause del non tanto del del discredito della direzione dello elettivi però sicuramente l'insurrezione nei territori occupati palestinesi
Chiamate intifada che dal che alla fine degli anni ottanta infiamma la i territori e rende ancor più difficile il piano della trattativa diplomatica
Che non di meno come sappiamo certo complice anche i cambiamenti occorsi dopo la guerra del Golfo del mille novecentonovantuno porta gli accordi di Oslo
E
Questo permette l'apertura di una nuova fase di azione che è stata menzionata stamattina cioè un percorso
Che dalla
Che comincia a preparare la grande conferenza di Barcellona libri del mille novecentonovantacinque il percorso che lancia il cosiddetto partenariato euromediterraneo
Certamente se non vi fossero stati
Da una parte certe il trauma della guerra del Golfo però anche questi tentativi di preparazione
Del dialogo dell'interlocuzione avvenute negli anni ottanta non si sarebbe arrivati a questo anche se la storia controfattuale non va mai fatto e non l'ha fatta nessuna sentito ciò che ho detto ma
Il
Il partenariato euromediterraneo è un'iniziativa italospagnola
Con l'Italia quindi il secondo piano rispetto a quello che aveva che se la proposta di fare negli enti negli anni Ottanta nondimeno presente quindi non lasciando
Completamente abbandonato il
Il
Quel fronte che era stato aperto e condotto dia il sostegno del negoziato
Il partenariato
Sì la dichiarazione di Barcellona sviluppa tre pilastri la cooperazione politica di sicurezza la cooperazione economica e finanziaria il dialogo culturale il rispetto dei diritti umani
Partecipano alla al partenariato Algeria Cipro Egitto Giordania
Israele Libano Malta Marocco Siria Tunisia Turchia e
ANP l'Autorità nazionale palestinese a dimostrazione del fatto che un percorso comunque era stato compiuto
Rimasero fuori gli Stati dell'ex Jugoslavia che allora vestiti alla guerra e la Libia che
Si trovava esattamente nel nel mezzo della
Della sua estromissione alla comunità internazionale per il
Sosta perché la politica di Gheddafi sostanzialmente buona sostanza o
Le articolazioni che questa politica
Come dati appunto vi
Non intendo appesantire la
La la presentazione con cifre però insomma il di Investimenti furono tutto sommato abbastanza abbastanza abbastanza cospicui certamente
Di dal novantacinque al due mila cinque si parla dell'ordine di una decina di miliardi per un partenariato nuovo tutto sommato non era non è da poco dopodiché dopo il due mila cinque
Sicuramente comincia intervenire altri elementi l'ultima fatto che l'ultima iniziativa che deve essere menzionata
L'Unione per il Mediterraneo che è stata promossa assai così nel due mila otto e che secondo lo scomparso Calchi Novati era un'alternativa all'ingresso della Turchia dell'Unione europea
Al di là di del di quanto questa
Un'affermazione così castiga possa essere ritenuta
Valida oppure no certamente
Il problema della
Del soggetto
Che tratta che stabilisce una cooperazione profonda che vada quindi passi oltre al partenariato vada oltre il partenariato fra l'Unione europea
Perché nel novantacinque parliamo ovviamente di Unione europea e gli Stati rivieraschi si pone e da questo punto di vista purtroppo non registriamo significativi avanzamenti sennonché
Se la le elezioni francesi non vedranno la vittoria di Marin le penne forse al di là del caso turco bisognerà che li i dirigenti dell'Unione europea affrontino
Quanto
Sia possibile associare in modo più stretto un Paese a maggioranza musulmana che
Come appunto era il problema che si poneva direttamente con la Turchia tenendo presente la prese non solo della
Del l'immigrazione
Da parte dei Paesi arabi in Europa ma in generale quanto se questo non si affronta è impossibile ricomporre unità
Mediterraneo propriamente euromediterranea vi ringrazio
A questo punto abbiamo finito la sessione sulla politica mediterranea
E vedo dal programma che non è prevista nessuna pausa o caffè
Ma se un semplice rapidissima avvicendamento tra la nostra sessione quella successiva quindi non vi allontanate perché i nostri lavori
Continua senza sosta
Ecco forse ci si era
Bene
Buonasera
Buonasera a tutti voi grazie per essere qui siete numerosissimi anche in piedi
Se riuscite a trovare posto
Magari con qualche
Mezzo di fortuna
E
Vorremmo cominciare questa sessione
Che ha
Un parterre di eminenti ospiti dedicata
Alle politiche economiche per la democrazia e lo sviluppo
Beh la Tunisia credo che questo sia
Questo è l'argomento fondamentale perché come si è visto anche oggi nelle relazioni che avete seguito
La democrazia e tunisina si sta consolidando ha dato il via a una delle più belle costituzioni del Mediterraneo come è stato detto la questione della sicurezza è stata affrontata con grande efficacia
Rispetto anche ad altri Paesi del mare del Maghreb
Però manca un terzo elemento che forse fondamentale per poi come dire consolidare tutta l'architettura della transizione quell'altra sessione di Tunisi cioè lo sviluppo economico
Che forse l'argomento fondamentale che ha attraversato gli ultimi trent'anni dalla storia tunisina non soltanto gli ultimi sette anni dalla caduta neopresidente penali
Io ero lì nel due mila undici quando è perduto è caduto il regime di penali e ricordo perfettamente
Che
I tunisini che lavoravano
Nelle zone industriali
Dove c'erano che ci sono ancora molte imprese italiane sono circa cinque o seicento le imprese italiane in Tunisia sono ottocento mi fanno segno adesso si moltiplicano
Beh allora indipendenti tunisini impiegati operai andarono
A presidiare le fabbriche
Per evitare i saccheggi e per fare in modo che continuassero a lavorare
Quando ci fu il massacro di casseri in qualcuno forse mi sono già dimenticato ma ci furono Tuzi né di morti
H Serino scesero in piazza i giudici e c'erano le bare di legno che percorrevano la città
In scontri violenti sanguinosi con le forze di sicurezza eppure quella fabbrica tessile che era la fabbrica della Benetton rimase intatta
I tunisini hanno preservato
I loro mezzi di produzione hanno preservato le fabbriche tenevano a questi impianti perché sapevano perfettamente sanno perfettamente che da lì deriva molta parte
Del proprio benessere del proprio sviluppo sviluppo economico
E questa Tunisia ha vissuto momenti terribile
Perché oggi ne parliamo di una Tunisia che si è dato una grande Costituzione democratica
Ma forse qualcuno qui si è dimenticato forse un po'troppo rapidamente di qualche
Di un paio di omicidi politici dopo settant'anni di storia dove non c'era mai stato un morto politico in mezzo alle strade
Non bisogna dimenticare quando
I gruppi radicali islamisti comitati dei qaedisti presero possesso dell'Università manu Beppe Antar uno la bandiera nera
Sull'università occupato la per mesi
Quando il Paese era percorso da predicatori che arrivavano dal Golfo
Portando le bambine col velo sopra il palco
La Tunisia ha resistito a tutto questo
E aver insistito tutto questo è stato più impresa non da poco ma che ha
Messo in evidenza la grande forza della società civile tunisina
E i suoi uomini e soprattutto dalle sue donna
E non a caso qui oggi abbiamo
Affrontato vogliamo affrontare questo argomento perché come diceva giustamente Stefania Craxi nel suo intervento oggi
Sarebbe vergognoso non aiutare la Tunisia e il ma trenta
Quando basterebbe per aiutare questo il sei per cento del PIL dalla Grecia
E invece ci troviamo con una Tunisia
Che fa fatica ad avere i prezzi del Fondo monetario promesse di venti miliardi ne arrivano due virgola sette del due virgola otto l'Unione europea si è strappato il cinquecento milioni di euro
Ma ci bisogno di qualche cosa di più e soprattutto c'è bisogno di una grande collaborazione per la formazione
Dei tunisini oggi
Per quella che una volta Verga chiamata la bisogna vivo del Paese e che oggi è
Ha necessità di avere infrastrutture di avere collegamenti diretti con la sponda nord perché poi saremo noi
Una sponda nord che piuttosto sud cioè in realtà quando parliamo dalla cooperazione tra l'Italia la Tunisia parliamo una cooperazione sud-sud proprio la corporazione nord-sud
E lo dico anche con un certo orgoglio
Da questo punto di vista
Una cooperazione che non è
Qualche cosa che
Comincia oggi ma che i tunisini conoscono benissimo sono centocinquanta anni che gli italiani vanno in Tunisia a lavorare una volta eravamo noi
Quelli che raccoglievano i pomodori e l'uva nei campi tunisini eravamo noi i minatori nelle miniere tunisine
Che tali fatti erano cento mila italiani che lavoravano in Tunisia
Oggi ci sono ottocento imprese molto bene speriamo che diventino sette otto mila
E non solo italiane ma anche inglesi francesi tedesche la Tunisia
Non è che Berica tutto questo la Tunisia se lo saprà conquistare io credo
E qui abbiamo i testimoni fondo di questo
Il nostro Ministro degli esteri algerino al fanno di cui ringrazio la presenza perché il peso che il mezzo a tanti impegni
Oggi abbia
Share abbia fatto un grande gesto venendo qui
Ritagliare uno spazio per noi
Abbiamo il Ministro degli affari locali e dell'ambiente tunisino rigato Borghello
Il nostro Presidente della piccola e media industria Alberto Baban
E poi la signora
Mi dette Pusha mai che presidentessa dell'ottica che la Confindustria tunisina
Che ha è stata insignita come altre tre organizzazione tra società civile del Premio Nobel
E che
è un'organizzazione che ha una storia in Tunisia non di oggi ma di circa settanta anni quindi nome che noi portiamo l'industrializzazione in Tunisia c'era già
Forse si è perso potestà strada ma si può recuperare
Quindi darei subito la parola adesso proprio al nostro Ministro degli esteri a Berlino Alfano per introdurre la nostra sessione grazie
Sono
Innanzitutto riconoscente della riconoscenza espressa
E sono molto
è contento di essere qui mi complimentava o pocanzi con
Stefania Craxi per la sua Energia nel mandare avanti questo
Lavoro che riguarda il rapporto Italo tunisino
E voglio sottolineare subito perché non voglio fare un intervento molto lungo la cosa principale che io ascrivo in termini di merito alle iniziative della Fondazione Craxi alle iniziative di Stefania Craxi personalmente
Io sono convinto che noi viviamo un momento storico molto molto importante nel rapporto Italo tunisino
Perché come sempre accade nella storia un po'lo fanno gli uomini
E un po'lo fa il destino per chi non crede nella Provvidenza o la provvidenza perché i
Ci crede ed in questo momento particolare un lavoro dell'Italia sulla Tunisia funziona molto di più
Se non è solo improntato al canale istituzionale diplomatico ma se le istituzioni della società civile che sono a loro volta dal mio punto di vista istituzioni
Collaborano nella creazione di ponti
Nella creazione di link tutto questo viene fortemente ad agevolare il lavoro della diplomazia
Ed io sono molto molto orientato
Nella nel senso che la diplomazia economica deve essere una missione centrale della diplomazia nel suo insieme ed è a questo spirito in cui
Che ho improntato
Anche questi miei primi quattro mesi alla Farnesina
Ho un esempio storico nel quale credo molto che quello dell'Europa
Ed è un esempio storico che dal punto di vista della centralità dell'economia nelle relazioni tra Paesi mi ha insegnato molto ma non in questi centoventi giorni nelle letture da ragazzo
Una cosa che mi ha impressionato del cammino europeo è sempre stato che quando è finita la seconda guerra mondiale noi abbiamo contato milioni di morti
Prodotti tra di noi
Tra popoli fratelli abbiamo ucciso milioni gli europei e ci siamo uccisi tra di noi poi abbiamo fatto la pace c'è stata la conferenza di pace
E poi abbiamo deciso di cominciare a lavorare insieme per costruire delle istituzioni in comune
Non abbiamo cominciato dal diritto matrimoniale
Non abbiamo cominciato dalla libertà di circolazione delle persone
Non abbiamo cominciato da uno dei mille file che adesso sono aperti nei nostri programmi abbiamo cominciato dalla Comunità economica del carbone e dell'acciaio
Cioè noi abbiamo cominciato
A costruire l'Europa partendo da una sana dimensione di relazioni economiche del fare buoni affari insieme
E del favorire
Il mercato ed è andata così per decenni ne abbia avuto la comunità economica del carbone e dell'acciaio abbiamo avuto la Comunità economica europea il mercato europeo comune
Cosa voglio dire
Che questo panel messo in piedi da Stefania oggi pomeriggio vede industriali io ringrazio il vice Presidente
Della Confindustria
Alberto Bava ma che ha accolto esattamente evidentemente per essere qui questa filosofia così come la Presidente degli industriali Tunisi Fini che anche un ruolo assolutamente importante e la sua biografia ci racconta delle cose bellissime
Per avere colto essenzialmente questo elemento
Cioè noi siamo
Paesi che hanno delle relazioni economiche imprenditoriali che possono rappresentare un cemento ulteriore rispetto al cemento istituzionale nascente dalle relazioni diplomatiche
E allora io sono convinto del motivo per cui sono qui oltre i rapporti che mi legano en a Stefania e anche alla figura che lei rappresenta con la stessa fondazione cioè la figura
Di suo padre io sono convinto che noi come Governo dobbiamo stimolare spese per fare sì che il meccanismo di fluidificazione istituzione diplomatica che nasca da un canale non pienamente
Governativo
Sia rafforzato anche dall'avallo del Governo cioè che il Governo favorisce queste iniziative il Governo deve fare il suo ovviamente
E noi siamo stati in Tunisia molto di recente qui c'è l'ambasciatore a fare un lavoro diplomatico molto significativo e dal punto di vista
Del
Della sostanza della pompa dopo poche settimane ci siamo rivisti a Roma con il presidente Sensi
E con il collega ministro degli esteri abbiamo firmato grande grande numero di accordi bilaterali
Perché e strategica la Tunisia per noi oggi noi non c'è bisogno di essere né politologi nel storici ma basta vedere i telegiornali per accorgersi che il mediterraneo
E di nuovo
Diventato semmai ha smesso di esserlo il il luogo dove si giocano i destini del mondo
Se noi guardiamo un Plani spero
Ci rendiamo conto che il Mediterraneo paragonato agli oceani
è un lago
Anzi diceva diceva Giorgio la Pira che il Mediterraneo e la prosecuzione del lago di Tiberiade
Eppure
In questo lago in questo mare così piccolo si giocano i destini del mondo
Si giocano i destini in materia di sicurezza
Si giocano i destini in materia di democrazia si giocano i destini in materia di flussi migratori in termini di contrasto al traffico di esseri umani in termini di argine
Al bisogno di popoli del sud del mondo di venire verso il nord del mondo immaginando che vi sia un nuovo checkpoint Charlie
Che non è tra le stelle ovest del mondo fissato ossia a Berlino mai a Lampedusa
Tutta questa sfida si gioca nel Mediterraneo
E si gioca nel Mediterraneo la grande partita delle nuove influenze nella gioco politica mondiale con me una
Questione che riguarda la dimensione l'approccio
Quindi un impegno della nuova amministrazione americana nel Mediterraneo così come il protagonismo
Di Putin nel Mediterraneo e il ruolo della Turchia nel Mediterraneo tutti gli equilibri anche di natura Geo strategica di questo momento del mondo hanno come cuore il Mediterraneo
Dire questo significa riaffermare quello che il nostro
Come dire la nostra dimensione naturale la nostra postura naturale la nostra proiezione naturale che verso il Mediterraneo
Noi siamo regione mediterranea non lo dico io per un problema di ius soli
Essendo nato lì dove l'Europa finisce l'Africa comincia io sono
Nato nella provincia che contiene l'isola di Lampedusa e quindi come dire sono tecnicamente il ministro europeo nato più a sud
E sono nato nella regione mediterranea e dal
Balcone di casa mia vedo quel mare Mediterraneo che se gli occhi mi consentissero nell'ambito delle umane possibilità di arrivare fino in fondo mi permetterebbero di vedere casa vostra
Bene ma non lo dico per questo
Lo dico guardando il Plani spero
E guardando i telegiornali e affrontando ogni giorno le sfide che la diplomazia moderna ci consegna e in tutto questo quadro lì
Mentre scoppiano le bombe in quelle parti del mondo mentre regimi dittatoriali si consolidano mentre tentativi democratici vengono soffocati abbiamo una perla
Una perla
Di istituzioni moderne di società civile attiva e di
Transizione faticosa e fin qui riuscita
Ecco questa per me la Tunisia
E la perla in un mare cruciale e circondata da Paesi che creano problemi rispetto al resto del mondo
Ok essi stessi rappresentano un problema in alcuni casi
Ecco perché noi dobbiamo lavorare per far sì che questa transizione non sia infinita
Che abbia un punto di approdo nel consolidamento che io ritengo già essere avanzato di queste istituzioni come
Come fare innanzitutto sostenendo
E sostenendo dall'atto del Governo e dal lato della società civile e sostenendo ci vicendevolmente ne siamo popoli fratelli
L'incontro con la comunità finanziaria e imprenditoriale in Tunisia
L'ho avuto il piacere di incontrare in ambasciata grazie all'azione del nostro ambasciatore mi ha riconsegnato una dimensione di attivismo entusiasta
Non ho trovato un solo imprenditore che dicesse
Io sono
Veramente veramente dispiaciuto di avere fatto questa stupidaggine divenire investire qui in Tunisia non ha trovato neanche uno pare quando anche a margine ho trovato donne e uomini impegnati in una missione che ritenevano quasi domestica casalinga come se fossero a casa loro
E questa dimensione una dimensione che ha una sua proiezione ed è la proiezione di una fratellanza che si sviluppa e torno alla premessa anche attraverso questa dimensione economica
La dimensione della re delle relazioni economiche
Noi abbiamo avuto e abbiamo
Una
Grande opportunità nella Tunisia cioè quella di dare una mano d'aiuto e al tempo stesso far sì che questa mano d'aiuto
Ci restituisca
Un grande sostegno in termini di stabilità di quella regione e in termini di maggiore sicurezza
La stabilità
Della Tunisia e la forza della Tunisia e un pezzo molto importante della stabilità dell'intera regione
La stabilità dell'intera regione e un pezzo importante della sicurezza nel mondo non esagero
Non voglio sviluppare il concetto perché avevo promesso in premessa di parlare di parlare poco
è un pezzo importante della sicurezza non del tutto si tiene noi sosteniamo la Tunisia la Tunisia è un Paese amico e una perla rara in quella parte del mondo le sue istituzioni noi vogliamo che sia un Giusti Scano ulteriormente lo vogliamo attraverso la relazione anche economica bilaterale e siamo convinti che la stabilità e il successo della transizione tunisina dia stabilità sicurezza quella Regione pensiamo
Che la sicurezza di quella regione e un pezzo importante della sicurezza del mondo
Tutto ciò poi deve tradursi in fatti e i nostri fatti sono milioni e milioni e milioni di euro di cooperazione internazionale a beneficio della Tunisia
Noi abbiamo
Il grande fondo della nostra cooperazione internazionale che si è
Nutrito di un altro importante fondo che il fondo Africa
E che un fondo che è stato preparato altri duecento milioni con la legge di stabilità dello scorso anno e ne abbiamo deciso che vi sono alcuni Paesi prioritari nel rapporto nella collaborazione e così come nella cooperazione ordinaria
La Tunisia per noi un Paese prioritario dove come e perché
Da sud a nord della Tunisia c'è un divario territoriale che il Governo ci ha sottoposto come elemento importante
Non c'è bisogno che io dica che ne sappiamo qualcosa in Italia vedo Stefano Caldoro che è stato Presidente un'importante regione del sud quindi a noi non ci come dire non Cispel sul divario territoriale no
Abbiamo bisogno di di spiegazioni su che cosa
Su che cosa significhi esso
Interveniamo per dare una mano d'aiuto
Ma anche sulla cooperazione culturale
Anche qui la regione del Mediterraneo in quanto regione del Mediterraneo io appartengo ad una generazione che immatricolata sia l'università avuto la possibilità di beneficiare dell'Erasmus io personalmente
Ho conosciuto che cos'è l'Erasmus
E con il collega tunisino abbiamo lanciato l'idea di un Erasmus del Mediterraneo
Che parta dalla relazione Italo tunisina il che significa
Che
Noi crediamo nella cultura come patrimonio che unisce e che soprattutto determina condizioni di fratellanza ulteriore che sono il migliore vaccino
Contro la guerra e contro la radicalizzazione
Questo senso dei di una collaborazione ad ampio spettro ossia di una cooperazione che va dalla pura cooperazione economica fino alla cooperazione culturale
E l'idea di fondo di una gestione del rapporto che è una gestione del rapporto tra amici
E come si parla tra amici ci si dice di cosa si ha bisogno e se l'altro può dà una mano d'aiuto noi sappiamo di che cosa abbiamo bisogno dalla Tunisia
Non siamo dei filantropi dove siamo degli uomini che vivono sotto questo cielo e sappiamo che ogni tanto che ove per usare una metafora eterno e la piogge il traffico di esseri umani la radicalizzazione il terrorismo islamico per noi avere
Una istituzione come quella tunisina che fa da argine
Che
Ci aiuta e quando dico ci aiuta nella lotta al terrorismo internazionale nella lotta per la vera radicalizzazione dei radicali Zatti nella lotta until radicalizzazione
Quando dico ci aiuta non intendo aiuta solo l'Italia aiuta l'Europa aiuta a tutta l'Europa noi cooperando con la Tunisia facciamo un lavoro per tutti non lo facciamo solo per l'Italia
Ecco e questo lavoro per tutti e anche un lavoro a livello nazionale con tutti
E torno e concludo a quello che dicevo all'inizio con tutti vuol dire non con la nostra rete diplomatica e consolare della quale peraltro siamo molto fieri e poi orgogliosi
Ma anche con tutte quelle associazioni fondazioni società civile e le Confindustrie gli imprenditori tutti quei lì che con un linguaggio mio personale che in questi anni è sembrato un po'vinta già ma che io non considero affatto vinta già vengono definiti i corpi intermedi
Che secondo me non hanno smesso di esercitare una funzione positiva e che spesso invece sono esattamente quel
Punto di aggancio alla realtà che si esprime più liberamente perché non passa dal canale governativo
Questa è la nostra visione del rapporto con la Tunisia e la Tunisia deve sapere
Di potere contare su di noi come noi sappiamo di potere contare sulla Tunisia oggi tutto ciò si realizza io lo posso dire in presenza di colleghi ministri che ringrazio della presenza non per merito mio
Ma per merito di una fondazione cioè la Fondazione Craxi che l'ha organizzato ecco questo vuol dire fare squadra le istituzioni la società civile i cosiddetti corpi intermedi su un unico obiettivo oggi abbiamo dato prova cara Stefania
Dico sapere fare squadra che tu se è stata oggi il capitano di questa squadra grazie
Ringrazio molto il ministro per anche una citazione che ha fatto che credo non abbia fatto perdere il pomeriggio proprio nessuno che la frase di la Pira hanno
E dice che il Mediterraneo e la prosecuzione della così ben richiede
E
Dobbiamo pensando alla Siria lettura del Golan
E a quello che c'è intorno ci viene immediatamente come dire davanti no l'immagine
Che questi lati siano collegati perché siamo collegati tutti e giustamente ha sottolineato il ministro la questione del divario territoriale che in Tunisia
è un aspetto fondamentale no perché abbiamo visto come è iniziata la rivolta al due mila undici in quelle province dimenticate come quelle di si diffusi terrà anche
Della lontana carceri in
No e come sia estremamente necessario come dire
Dare alla Tunisia un reticolo di infrastrutture di collegamento economici che non facciano arrivare tutto sulla costa la costa come la vetrina dello sviluppo e poi dietro no
Manca poi come dire le fondamenta le fondamenta della casa
Io credo che questo sarà un argomento che è tutto che era proprio adesso il ministro degli affari locali e dell'ambiente a Riad Buarque acché tra l'altro è anche il né uno dei membri fondatori
Di un partito di governo della coalizione di Governo affetto UNESCO e lui personalmente di professione eh
Un medico se non vado errato
E quindi in qualche modo è sempre stato a contatto anche con la realtà di questo Paese e non a caso appunto e responsabili questi affari locali dell'ambiente che sono per la Tunisia un aspetto fondamentale
Perché proprio quel reticolo
Di municipalità di problemi locali che a volte proprio il Governo tunisino ha difficoltà ad affrontare e come dire
A contenere nel giusto nella giusta maniera credo però che adesso la Tunisia e di oggi forse sperando appunto anche con la collaborazione dell'Italia dell'Europa
Possa come dire avviare quei progetti alcuni sono stati avviati strade importanti con i fondi dell'Unione europea ma non basta bisogna come dire collegare questa Tunisia con le reti cariche elettriche le reti informatiche eccetera
A questa Europa di cui noi ci siamo lì il primo approva come diceva il ministro prego
A lei la parola
Ma allora smorza
Sfortunatamente non parlo italiano
Quindi parlerò in francese se me lo permettete
Vi ringrazio per questo discorso straordinario
Che
è ricco di speranza vorrei ringraziare molto
La signora Stefania Craxi e la fondazione tra Craxi
Ho avuto la fortuna di conoscere Bettino Craxi grazie perché come è stato detto sono medico
è un giorno
Sono andato a curare Bettino Craxi tramite un amico comune che conosciate Stefania quindi
Mamma ma non Barletta
Di mano ammetta
Ecco si trova a
Vicino alla casa dove abitava Bettino Craxi e quindi
O di Luigi una ricordo
Indelebile
Effettivamente in un'altra vita
Era un medico
E politico a per passione e quindi facevo politica davvero
Anche durante la dittatura durante la rivoluzione il quattordici luglio due mila undici gesti
C'è stata questa rivoluzione in Tunisia il Preside Albena lì ha lasciato il suo ruolo
E quindi ho deciso di impegnarvi scendere in politica quel giorno stesso
Mia figlia aveva undici anni
E ho detto a mia figlia un giorno forse di vedere un Paese democratico quindi quel giorno deciso di scendere in politica
Con altri amici ho fondato un nuovo partito politico
Un partito liberale
Che è forse l'unico partito che si è formato dopo la rivoluzione e che rappresentato a livello dell'assemblea dei popoli e che costituisce uno dei partiti della coalizione del Governo di mio nazionale
Per parlare dei rapporti che abbiamo con con l'Italia di come questi rapporti vengono percepiti vi posso dire che ho fatto uno stage a agli o altro ero medico
E
Gli americani mi hanno
Mi hanno chiesto da dove venito mi hanno chiesto da dove venivo io ho detto dalla Tunisia allora ho detto tre miccia
Qui Tunisia Indonesia si sono confusi Tunisia Indonesia nel letto ma dov'è e io ho spiegato è all'atto della della Libia all'epoca sembrava un po'una cioè Paesi terrorista
L'Algeria ero comunista
E quindi io dicevano Tunisia ma dov'è e a un certo punto ha detto è sotto l'Italia e quindi
Per uscire da questo dilemma ho
Detto ecco la Tunisia è sotto all'Italia
Ecco il rapporto che noi abbiamo con l'Italia non serve di ride parlare di tutta la storia che ci lega all'Italia
L'Italia per noi
è un paese vicino ha vicino al nostro stile di vita
E lo siamo più vicini all'Italia che al modo di vivere africano o del Medioriente il problema non è questo
Volevo
Parlare di quello che
Succede inattivi sia come viviamo questa transizione democratica che è estremamente importante come sapete prima della rivoluzione in Tunisia questo va detto
La Tunisia ha fatto molti progressi in riversi settori quello dell'istruzione dei diritti della donna della salute
Già speranza di vita la pianificazione familiare la politica per le mamme e bambini la previdenza sociale il potere d'acquisto
E anche altri passi avanti importanti che sono stati compiuti e quindi non progressi sono stati compiuti altri prima della rivoluzione non possiamo cancellare la storia
E ci sono stati anche successi economici lo sviluppo dell'industria manifatturiera
Quindi molte anche aziende italiane si sono installate in Tunisia lo sviluppo e del turismo balneare la costruzione di infrastrutture quindi
C'è stato questo sviluppo ma non si è tenuto conto della
Differenza tra le regioni e anche della crescita democratica non abbiamo tenuto conto della crescita dall'inclusiva
Non si è tenuto conto degli indici di sviluppo regionale che erano differenti non si è tenuto conto
Dell'aumento della corruzione
Lo non si è tenuto conto
Di una poca efficacia dell'amministrazione non si è tenuto conto della disoccupazione elevata
E dei diplomati che sono disoccupati ed è in questo contesto che la rivoluzione è scoppiato in Tunisia
Questa rivoluzione che ha portato
A una soluzione politica
Perché sul piano politico siamo riusciti
Ha
Grazie a questa transizione democratica ad arrivare a una democrazia la prima nel mondo arabo nel sud del Mediterraneo
Ma se siamo riusciti e questa iniziativa sul piano politico non abbiamo ancora raccolto la sfida
Perché l'Ama democrazia
Non porta necessariamente la prosperità economica
E noi non abbiamo ancora risposto alle aspettative
Per le persone
Che sono state all'origine di questa rivoluzione non abbiamo ancora risposto
A questa differenza tra le regioni costiere le Regioni interne del Paese
E dobbiamo fare una corsa contro il tempo
Perché questa disparità a livello regionale questa disoccupazione giovanile
Questa rivoluzione economica questa transizione economica che tardano ad arrivare minacciano questa giovane democrazia minacciano la democrazia
E questo si spiega
Grazie a diversi fattori
Prima di tutto non eravamo preparati alla rivoluzione questa nuova classe politica
Che porterà
Chi guida il Paese ecco bisogna formarla serve una transizione perché prima non esistevano le sistema una classe politica preparata per la entrare in scena in secondo luogo
La rivoluzione sia compiuta in un contesto geopolitico estremamente difficile sapete quello che è successo in Libia abbiamo perso ha improvvisamente un mercato locale estremamente importante per noi
Questo mercato che abbiamo perso l'abbiamo perso brutalmente
Ma costruire un nuovo modello economico richiede tempo
Tra aprire nuovi mercati richiede tempo non abbiamo perso improvvisamente questo mercato
Abbiamo inoltre sofferto a causa della della radicalizzazione religiosa abbiamo condotto una battaglia estremamente dura in questi ultimi anni
Per
Ristabilire la sicurezza del Paese e qui non eravamo pronti non era la Tunisia
Non ha mai
Investito
Nelle forze di sicurezza
Abbiamo un esercito classico abbiamo investito nello sviluppo umano
Abbiamo investito nell'istruzione della salute ma mai qui e quindi abbiamo dovuto stanziare molti fondi per costruire le nostre forze di sicurezza
Per
Essere pronti
A far fronte a questa sfida a lottare contro un terrorismo che non conoscevamo affatto e sapete quello che è successo
Abbiamo perso il turismo abbiamo perso Investimenti
Abbiamo ovviamente dei problemi e abbiamo delle riforme da fare ma queste riforme non possono
Da sole
Spiegare il ritardo che abbiamo accumulato
Nella trasformazione economica del Paese
Perché
Tra il due mila undici e due mila quindici abbiamo trascorso tre anni estremamente difficile oggi la situazione è fortunatamente tornare alla normalità la sicurezza
Come vedete
A ancora
Ecco Sacco è in questa situazione conoscete il terrorismo internazionale e oggi bisogna lottare contro il terrorismo in modo efficace
E dall'ultimo attentato
Assunse sa e nostre forze dell'ordine
Hanno vinto una battaglia importante contro il terrorismo il Paese oggi è sicuro
Reso sicuro e per coloro che di voi vanno in Tunisia
Quel rendiconto Valentini sia se ne possono rendere conto il livello di sicurezza lo dico sinceramente comparabile a quello
Che esiste in tutti i Paesi del mondo
E compresa l'Europa
E
Quindi
Abbiamo attuato una certa un certo numero di riforme
Per
Cambiare il nostro modello di sviluppo
Per dare più lavoro i nostri giovani
Per rilanciare la crescita economica erano attirare nuovi investimenti
Io sono stato deputato prima di essere ministro e ho visto un po'
Quello che la comunità internazionale
Che certamente vero
Alla volontà di aiutare la Tunisia siamo un modello unico di democrazia
Marco devo dire
Siamo
Entrati in una fase frenetica
Di riforme
A quando ero deputato avevo visto che c'erano numerose riforme tale da fare abbiamo votato leggi che sono complesse che hanno fatto sì
Chi è
Con un Parlamento composto da numerosi partiti
Ecco il bello e il Parlamento ha vissuto numerosi tensioni per discutere queste riforme riforme anche richieste dal Fondo monetario internazionale lo dico sinceramente magari si è anche esagerata abbiamo votato
Circa quindici venti leggi strutturali in un anno in due anni
Forse anche il trenta
Mentre
Nelle democrazie antiche
Se si vota
Se si votano cinque sei riforme serie in un anno
Credo che si possa dire che si ha riformato il Paese e quindi se vediamo il numero di leggi
Che c'è
è stato chiesto
Di adottare per rispondere
A queste necessità è vero
Ne siamo coscienti siamo coscienti di avere la necessità di adottarle ma alla comunità internazionale deve impegnarsi con la Tunisia con un po'più di flessibilità lo dico sinceramente
Serve molta più flessibilità perché noi stiamo facendo una corsa contro il tempo i nostri giovani non aspettano le riforme economiche
Avranno bisogno di tempo per portare i loro frutti
Il Governo di unione nazionale
Che si è installato da otto mesi tenta di rilanciare
Il la macchina economica di rilanciare gli investimenti abbiamo votato un nuovo piano quinquennale di sviluppo
Che
Privilegia le Regioni interne stiamo cercando di lavorare sulle infrastrutture quindi lo Stato svolge il proprio compito proprio ruolo di
Protettore sociale di regolamentato ore ma non può da solo
Raccogliere queste sfide se non c'è un aumento degli investimenti privati questi investimenti privati che devono essere sia tunisini ma anche
Investimenti diretti esteri
E questo lo dico
A significa che ci possono essere delle possibilità enormi la Tunisia rimane un bacino importante di di lavoro il settore privato è dinamico
C'è
Una mano d'opera e dei dirigenti
Che sono di livello siamo l'ottavo Paese al mondo per numero di ingegneri rispetta la popolazione quindi abbiamo delle possibilità enormi la sicurezza c'è sa tornando
La situazione strategica della Tunisia
è ovviamente importante non siamo nella porta verso l'Africa
E penso che l'impegno della comunità internazionale per la Tunisia
Sia un investimento sicuramente redditizio
Visto che oggi
Come ha detto il ministro
Siamo un baluardo
Contro l'estremismo
Ma oltre a questo noi siamo la porta verso l'Africa
Abbiamo una situazione geografica che ci permette
Di avere accesso all'Africa e che permette a tutti gli investitori oggi
Investitori conosco il nostro entourage di portare soluzioni
Quindi siamo in una logica di cooperazione win-win vi ringrazio
Perché tra l'altro
Ha ricordato alcuni dei punti che si citavano prima su divari di crescita e regionale l'ineguaglianza e territoriali che sono molto forti e poi ha ricordato la questione
Che non possiamo certo dimenticare
Vic Italia e Tunisia sono accomunate dalla perdita comune quella della Libia
Perché c'erano un milione di tunisini quasi che lavoravano in Libia
Ancora nel due mila e undici
E c'erano migliaia di italiani che lavoravano in Libia
E la perdita economica della Libia è stato un colpo durissimo ossia per l'Italia che per la Tunisia
In qualche modo la Tunisia gli dovrebbe proporre oggi come una specie di dover dire di polmone
Alternativo al momento in cui
La Libia potesse ritornare a essere come dire
Un territorio più sicuro
Sia per gli Investimenti che per il lavoro sia degli tunisini che che degli italiani ma la perdita è stata enorme e questa perdita è una perdita non soltanto economica ma come sapete bene di sicurezza
Per noi
è una notizia tutti i giorni sulle prime pagine dei giornali e per ultimo vicini è una preoccupazione quotidiana perché quella Libia state recipiente anche del radicalismo islamico
I programmi di del radicalizzazione di cui si parla in Tunisia dovranno passare per forza ovviamente dallo sviluppo economico
E dalla creazione ed alla creazione di posti di posti di lavoro quello che conforta molto sentire dal ministro
Qualche errore eh latitudine pragmatica
Che sta prendendo la Tunisia e mi sembra che questo abbia imboccato recentemente la Tunisia un'attitudine pragmatica di fronte i problemi anche con loro
E qui non faccio nomi che qualche anno fa pensavano d'importare dei modelli di sviluppo
Magari da fuori magari da quella Turchia
Di Erdogan
Il cui manifesti figuravano da qualche parte e che oggi purtroppo come vedete voi non è più quel modello esportabile che si pensava ma la Tunisia fortunatamente imboccato una via propria
Pensate che le cose che paradosso ma della storia Erdogan del due mila undici veniva additato come un modello di democrazia islamica per la Tunisia
E adesso vedete che fine ha fatto quel Paese quale deriva mediorientale I bloccato e invece la Tunisia che quel modello avrebbe dovuto imboccare
Fortunatamente ma anche con aggravi pressi con grandi sacrifici ne ha costruito uno proprio
Che forse a meno hanno voi appare
Più solido e comunque non legato a un uomo ha un leader ma legato a un Paese
Il ministro ha detto una cosa giustissima prima
Quando ha ricordato il fatto che si è dato alla politica dopo il due mila e undici
Perché in quegli otto gennaio quando Ben Ali se n'è andato via nella piazze di della Tunisia grave non Bourguiba c'era tutta la Tunisia che era andata in politica
Un popolo intero che si era dato alla politica e fortunatamente non è uscito
Non c'era un leader che decideva adesso si fa così c'era un Paese che si è impegnato non c'era più la polizia non c'era più l'esercito nei quartieri la gente
è sceso in piazza con i bastoni a fare la propria sicurezza però donne e uomini ragazzini
Dato che si è si è difesa da sola
Ma non si è difesa da sola autonomamente di vedo tutte insieme
Questo è stato il miracolo tunisino
Quindi se la democrazia ci avevano conquistata forse l'accesso all'Europa l'avrebbero meritato prima di tanti altri
Ce ne siamo accorti forse
Un po'più tardi però adesso abbiamo il tempo come dire anche
Di di rimediare
Adesso il turno
Di parlare per la signora
Unite ad uno scioglimento che la
Presidente sa di ottica impiccare come dicevo prima la Confindustria da Confindustria della della Tunisia che ha avuto un ruolo importante anche durante il periodo della rivolta della rete della rivoluzione tunisina
Il sindacato dei rischi
E
Producete a ludica sono stati protagonisti
Nella rivolta Tunisia ma sono soprattutto il protagonisti della ricostruzione tunisina
E credo che
Forse
La presidentessa dell'utilità sia in qualche modo quella più intitolata a parlare anche delle nuove riforme che sono stati boccata adesso dalla Tunisia per esempio adesso è stata
Varato una legge sugli investimenti che dovrebbe in qualche modo attirare un po'l'attenzione sia degli eventi storici Nisini ma anche nostra quindi cedo la parola alla Presidente soltanto utica grazie
Vorrei innanzitutto ringraziando il cuore Stefania Craxi nella sua moglie per la Tunisia per il suo sostegno e anche
Per
La la volontà di sviluppare i rapporti tra l'Italia e la Tunisia vorrei ringraziare anche il Governo italiano
Per il suo sostegno a questa giovani democrazia e quelle a ringraziare anche Ministro Alfano per la sua presenza qui la sua presenza qui è la migliore testimonianza di tutto ciò quindi grazie all'Italia grazie agli italiani a coloro che amano la Tunisia grazie
A coloro che amano questa giovane democrazia tunisina ho il privilegio di rappresentare la mia organizzazione
Organizzazione
Che è stata fondata nel mille novecentoquarantasette e che è stato sempre presente nei momenti forti dell'alto inizia per difendere gli interessi dei tunisini e delle tunisine strutture soprattutto
Che è stata lì
Per promuovere i vari settori economici dal due mila undici lo siamo stati presenti per la difendere l'atto inizia
E soprattutto per assicurare un dialogo con i partner
Con la il sindacato operaio con la lega dei diritti dell'uomo con i sindacati queste grandi organizzazioni della società civile
Che si siedono insieme per parlare di politica
Queste quattro tentazione della società civile
Non sto sono coinvolte in politica non abbiamo alcun ente investitura politica ma abbiamo fatto tutto questo perché abbiamo
Percepito che al c'era questa rivoluzione che doveva
Ah bene successo
Abbiamo voluto
Lavorare insieme
Per la democrazia per parlare del futuro della Tunisia e siamo riusciti laddove i politici hanno fallito siamo riusciti a fare sedere attorno allo stesso tavolo
Tutti questi attori Perra stabilire o un programma
Un programma
Programma che rappresenta il primo passo
Per arrivare
A una Costituzione Costituzione democratica e rivoluzionaria una Costituzione che sia moderna et sia simile a quella dei Paesi sviluppati e siamo riusciti ad avere delle lezioni legislative municipali
Democratiche
Quello che abbiamo fatto secondo me è straordinario
Noi le organizzazioni della società civile
Dopo diciamo all'emancipazione della donna e soprattutto
Puntiamo sui giovani giovani che studiano che
Hanno partecipato a questa rivoluzione senza alcuna leader politico che hanno partecipato per la loro voglia di libertà pre loro voglia di apertura e soprattutto
Grazie utilizzo dei social media che ha permesso
Di condurre questa rivoluzione pacifica
Senza
Avere una situazione comparabile a quella che si è avuta in altri Paesi
Che
Lottavano per la democrazia quindi siamo riusciti in questa transizione democratica ma quello che farà fare oggi la transizione economica e non è qualcosa di semplice
Il ministro ma fare ha parlato della situazione anche legata all'alibi a
E la perdita che c'è stata sappiamo quello che è successo in Libia noi non siamo responsabili di quello che è successo in Libia la comunità internazionale
La altri Paesi europei e non solo è annullata
E devono assumersi molti delle responsabilità
Ma è soltanto la Tunisia che paga un conto molto salato a causa
Della mancanza di stabilità in in Libia
Vista la la mancanza di sicurezza in Libia non abbiamo perso un mercato abbiamo perso manodopera qualificata che c'era in Libia e soprattutto oggi
Abbiamo ceduto terreno I terroristi è il testo quando si dice che la Tunisia esporta terrorismo non è corretto
Non è così corretto perché noi più vicini
Non siamo mai stati abituati alla guerra non siamo mai stati abituati alle crisi politiche di questo tipo e soprattutto ad utilizzo delle armi
I tunisini e la Tunisia hanno perduto da questo punto di vista e stiamo cercando di recuperare soprattutto dal punto di vista il settore privato
Che io rappresento settore privato ha fatto molto per la Tunisia che continua a fare molto per la Tunisia abbiamo parlato prima di quello che
Viene fatto a livello giuridico in Tunisia per incoraggiare
Le imprese italiane
Comunque le imprese italiane che sono venute giuridica sono ancora lì e io ringrazio la loro fiducia
Dopo tutta questa transizione
Politica
Servono transizione economica stiamo preparando il quadro giuridico nel due mila diciassette abbiamo avrà approvato una nuova legge sugli investimenti
Adottata in ottobre prima della Conferenza del summit venti venti c'è stata la presenza di numerosi investimenti investitori stranieri
E ovviamente
Ci sarà un follow up dopo questa Conferenza
Quindi indichiamo le imprese a investire il nulla
Sistema
Resiste ma che stiamo costruendo stiamo cercando di facilitare
Le cose e l'Amministrazione deve aiutare in ogni modo possibile in Tunisia per esempio nel caso il bisogno di un permesso se si chiede un permesso non c'è risposta dopo un mese il permesso si considera concesso quindi
In Tunisia abbiamo provato una legge eccezionale
Per fare sì
Che
E le imprese
Possano ritornare siamo lì per aiutare il Paese il Parlamento ha votato la legge che si chiama Peppe per il partenariato pubblico-privato
Peraltro promuovere questo partenariato tra il pubblico il privato in Tunisia per sviluppare la creazione e i progetti e la Tunisia
A numerosi siti è ricca di siti
Ci sono numerosi progetti in corso che riguardano ladro alimentare le nuove tecnologie il settore della salute il settore aeronautico
L'Automotive vada
Il settore dell'automobile quindi quindi
Settori in cui ci sono dei partenariati e quello che noi
Chiediamo e nostri amici a un vero partenariato non cerchiamo il low cost non cerchiamo la delocalizzazione cerchiamo la con località azione perché abbiamo manodopera specializzata abbiamo un quadro giuridico
Simile a quello di numerosi altri Paesi è vero ci sono delle carenze ma penso
Che
Potremo migliorare dal punto di vista il quadro giuridico malato di sia soprattutto a una posizione geografica strategica quindi la Tunisia potrà
Essere una porta per arrivare in Africa e anche per la ricostruzione della Libia dell'intera regione
Ovviamente stiamo preparando anche la legge finanziaria due mila diciotto
E
Al di là
Di quello che mi ero preparata di quello che volevo dire penso e che bisogna menzionare anche l'accordo di Cartagine
Noi con i nostri partner i sindacati dei lavoratori abbiamo iniziato da martedì scorso il lavoro delle Commissioni ci sono dei comitati
Che hanno emanato
Negli atti
Che riguardano la sicurezza sociale che riguardano
Il finanziamento dell'economia le imprese pubbliche
Che riguardano il commercio questo per dire che abbiamo sul tavolo dei suoi
Dei temi importanti che coinvolgono il sindacato dei lavoratori i sindacati
Datoriali i partiti politici sia in corso un dialogo abbiamo scelto il la via della del dialogo del consenso e
Credo che questo sia l'obiettivo è arrivare a un consenso e credo sia la scelta corretta da parte della Tunisia
Ovviamente lo riusciremo a soddisfare tutti all'obiettivo di arrivare a imporre un certo numero di di leggi però adottare questo nuovo contesto in Tunisia dobbiamo lanciare anche una nuova strategia comunicativa per trattare
I temi economici per quanto riguarda le relazioni della Tunisia con l'Europa io l'ho detto sta ed è da fare lo dico da sempre
E voglio
Dire che la l'Europa il nostro primo partner abbiamo imprese francesi italiane tedesche belghe eccetera che sono rimaste altre anzi ne sono andato dalla Tunisia
Ce ne servono molti di più se vogliamo che questa esperienza Tunisia abbia successo tunisino abbia successo siamo la giovane democrazia abbiamo bisogno del miglior sostegno possibile un milione sostegno dello sviluppo della creazione di posti di lavoro e soprattutto a oggi
Dobbiamo parlare anche del progetto
Di libero scambio
A Licata
Molte persone erano contro questo accordo perché significava
Una messa a livello delle imprese tunisine mio tale da poter esportare ma questo ci ha permesso di internazionalizzarsi oggi stiamo discutendo con l'Unione europea di questo progetto all'Italia
Abbiamo bisogno in maggiore concertazione abbiamo bisogno di una migliore comunicazione abbiamo bisogno di una migliore strategia
Soprattutto per quanto riguarda le progettualità bisogna affrontare il tema della mobilità delle persone oggi ci sono delle restrizioni veri tunisini per quanto riguarda i visti i tunisini non possono trasferirsi in alcuni paesi e quindici
Se c'è libertà negli investimenti serve anche libertà di muoversi in questa Regione in questa maniera si potrà garantire la libertà degli esseri umani indipendentemente dalla nazionalità lo diamo confondere il terrorismo i tunisini non dobbiamo confondere viste l'Islam
E il terrorismo noi siamo un Paese musulmano ma un paese con tre mila anni di storia un Paese ha aperto un Paese che accetta tutte le religioni un Paese che ha aperto a tutte le religioni e che accetta tutti gli stranieri
Non direi stranieri direi gli ospiti che arrivano
Quindi
Dal fondo del cuore vorrei lanciare un appello per sostenere la Tunisia soprattutto attraverso il turismo oggi c'è una bellissima giornata a Roma ma abbiamo molti giorni di sole anche in Tunisi anno siamo a tre ore da Roma
Come ha detto il ministro italiano siamo
Poco sotto l'Italia e quindi aiutateci a promuovere il turismo tunisino venite a investire in Tunisia
Perché CEO anche un settore privato che ha competente e che nonostante tutto ha sempre mostrato la sua presenza e
Voglio dire anche
Che oltre ad ambiti ad investire
Bisogna incoraggiare anche i giovani che chiedono
A gran voce più tolleranza e voglio ringraziare quindi l'Italia e voi tutti
Vorrei ringraziare
Presidente se dell'ottica
Che ha sottolineato un punto su cui
Forse varrebbe la pena riflettere
Quando
Dice dove l'Europa con cui la Tunisia come sapete è un accordo di associazione da molto tempo
Dovrebbe in qualche modo prendere in considerazione la mobilità
Per i giovani cittadini tunisini
Beh e noi qui dobbiamo un po'scegliere
Se vogliamo
Metterci d'accordo con una Tunisia democratica per la mobilità dei cittadini in Europa o magari scegliere di cedere i ricatti come quello che fai ardo Carlo quando minaccia di mandarci profughi
Forse è consigliabile negoziare con una democrazia
Questo un come dire un
Materie di riflessione che vi lascio prima di concludere
Con l'intervento del vice Presidente della Confindustria Baban vi ricordo che oggi purtroppo non è potuto essere con noi
Il ministro algerino degli affari magrebini
Al di là Geri ha peraltro si votava c'erano le elezioni politiche e quindi probabilmente sarà stato impegnato l'accedo adesso la parola
Al Presidente la piccola industria
E vicepresidente Confindustria Berto barman che anche lui diciamocelo ha fatto la sua rivoluzione sui tempi
Perché in qualche modo ha preso un prodotto antico e ci ha messo in testa qualcosa di nuovo
Grazie
Già oggi
Grazie
Per non scomodare diciamo gli altri ospiti rispondo dal tavolo diciamo che
Io sono rimasto molto affascinato dal racconto
Storico e quanto quanto questo abbia inciso nei mutamenti e quanto sia
La Tunisia quanto l'Italia sia stata protagonista in questi mutamenti quindi effettivamente
Di fronte a quelli che sono poi cambiamenti economici
Il peso di quello che sono stati gli anni di storia fino ad oggi in in effetti
Dovrebbero avere un certo tipo di rispetto quasi la storia o sta rispettando qualcosa cos'è passato per questi territori osato usano rappresentato questi territori
Però ci sono dei dati che mi affascinano dal punto di vista economico i che tra l'altro penso che possano riportare questa idea della centralità del Mediterraneo una riflessione sul Mediterraneo
Che sono i dati di quanta merce è stata transitando sul Mediterraneo
Il diciannove per cento del traffico Mediterraneo transita per il Mediterraneo il venticinque per cento del servizio di linea dei container il trenta per cento del traffico mondiale del petrolio transitare mediterranea
Questo per far capire che da quando è stato aperto il secondo canale di Suez
Dal due mila uno le merci sono aumentate il transito di merci è un mercato del centoventiquattro per cento
Flussi che partono dal fare istanza per arrivare
Sulla
Sul mercato più importante del mondo che il mercato è più ricco del mondo che ancora l'Europa
Quindi questa idea della dell'importanza di di questi flussi vedere proprio anche figurati quel come sta cambiando il mondo in queste logiche di dove passano le merci dove vanno a finire le merci
è particolarmente affascinanti interessante perché poi introduce un altro tema
Che è quello demografico perché la demografia conta sull'economia
Ha sempre contato sull'economia e quindi da da una parte c'è il mercato che riceve emerge produce merci riceve emerge che l'Europa
Che è un mercato che democraticamente non solo il vecchio ma con demografia come però purtroppo per l'Italia con demografia negativa
E dall'altra parte ci sono dei continenti che invece demograficamente rappresentano il futuro
Il confine il continente in assoluto che rappresenta il futuro lo sanno tutti e l'Africa
E quindi hanno tutti la certezza economisti politologi tutti sanno perfettamente sociologi sanno che
La direzione prossimo al futuro sarà l'attenzione verso la grande enorme esposizione di un mercato che oggi non c'è che con l'Africa
E quindi la punta delle mediterraneo in realtà rappresenta proprio il confine tra un mercato già maturo che quello europeo mercato che chiama merci ricostruisce merce e ovviamente offre merci e dall'altra parte un mercato in espansione incredibile
Lo sanno perfettamente i cinesi tanto è vero che i flussi che abbiamo citato prima
Sono fatti dal far East verso le otto i cinesi che stanno avendo un protagonismo incredibile in Africa i cinesi che hanno costruito un piano
Di investimenti in Africa nell'Africa centrale non applica più del Sud ovviamente
Che ha dell'incredibile per quanto l'Europa rimanda ancora distratta dall'importanza di che cosa significa questo sviluppo prossimo futuro
E per questo io penso che nella idea delle economie è interessante sicuramente parlare di gli ottocento imprese italiane che sono ancora in Tunisia le tre mila imprese che sono nell'area mediterranea italiane i cinquantaquattro miliardi di euro
Di di export italiano nei confronti del mercato mediterraneo che per noi è importantissimo
Ma lo è ancora di più a capire che come si modificherà nel prossimo futuro questa idea di Meda flussi e ovviamente parlo con tutto rispetto non di flussi migratori
E dell'importanza che anche usi migratori ma proprio i flussi economici
E questo nella rapidità di quello che è il percorso ricorso storico perché poi i professori che erano intervenuti prima ci ricordavano i diversi
Fattori storici che hanno inciso fino
Al processo di Barcellona del novantacinque
Storia che in un certo senso non comprendeva l'avvento del più grande produttore mondiale nella più grande manifattura mondiale che non c'era prima del due mila che si chiama Cina
La il trenta per cento di tutto lo sviluppo mondiale è la Cina
Quindi cosa sta a significare che evidentemente per una questione sicuramente demografica in una questione di flussi questa nuova Cina chiamiamola così per esemplificare afferma questo nuovo sviluppo ci sarà
E sarà uno sviluppo su questo asse verticale tra Africa Europa
Perché in Europa le tecnologie ha le expertise all'esperienza alla possibilità o anche la capacità di investimento ma il mercato non sarà più solo l'Europa ma inevitabilmente sarà la l'Africa
Quindi incredibile quanto l'Europa in questo momento sia disattenta a questo fenomeno perché le cose cambieranno in qualche anno non in qualche decennio in qualche centinaia di anni
Perché l'evoluzione economiche ormai hanno preso una accelerazione con l'avvento tecnologico con l'idea di quello che stiamo tutti discutendo la quarta rivoluzione industriale che è impressionante cambieranno
Di in maniera radicale tutte le manifatture tutte lì tutti i libri il l'idea di chi fabbrica il pensiero di come si costruisce il prodotto
Allora in questa logica qui non pensare che ci sia un cuscinetto esistente logico
Già funzionante per una questione di relazioni che ovviamente sono le due sponde ovviamente d'Italia perché siamo qui nove
E dall'altra parte la Tunisia e li ha e gli altri Paesi dell'area mediterranea che obbligatoriamente avranno un protagonismo anche se magari non lo cercano per un forzato avranno questo protagonismo e pensare che in evidenza oggi
Questa e per quello m'immaginavo questi flussi perché sono flussi che scorrono
Non
Quasi non toccano risponde no perché parlare che un quarto di tutto il commercio mondiale passa da questo da questi canali sono dei flussi che corrono è un certo punto lei sì in parte li intercettiamo in parte no
Io credo che
La centralità della questione mediterranea
Vada sicuramente nei confronti del rispetto delle logiche politiche degli iniezione di democrazia di capire che cosa significa
Il fattore storico che cosa succederà in questo momento così difficile da interpretare soprattutto per un europeo molto complicato interpretare quel momento
E dall'altra parte però
Noi saremmo
Nella parte sbagliata del mondo se non concepiamo che sta succedendo per forza tutto qui
E devo e il protagonista di questo tipo di discussione non può essere che l'Europa e l'Europa che ha già avuto un suo processo di sviluppo e quindi a
Da da una parte già l'esperienza che potrà smettere ma dall'altra parte un interesse enorme
Quindi se vogliamo Ventola anche maniera cinica e parlando solo sugli sul fatto ma ti interessa andare a te a collaborare con questi Paesi ma inevitabile a dire di sì
Allora l'attenzione italiana
è sicuramente una buona scusa perché noi tutto sommato diplomaticamente siamo sempre rimasti buoni amici un po'di tutti non abbiamo costruito queste queste difficoltà che hanno altri Paesi anche europei vogliamo dire ma sicuramente
Fuori dall'Europa e a questo punto porci come questa fase di mediazione però spingere l'Europa prendersi questo tipo di responsabilità
Io credo che diventi la chiave automatica per la costruzione economica dei Paesi dell'area mediterranea
Non serve nemmeno pensare o un
Impatto bilaterale tra due Paesi segue pensare a questo ferita pensare a perché la Cina e se comprata al Pireo
Perché la Cina ha investito su una parte del Mediterraneo
Pensando in questo momento a una debolezza di un altro Paese mediterraneo che è quello della Grecia e c'è chi si sta conquistando linee ferroviarie si sta conquistando le linee logistiche di trasporto merci
è interessato a portare merce da una parte a un mercato
è interessato al mercato più ricco al mondo che all'Europa
Non è l'America è ancora l'Europa il mercato per il colmo
Quindi questo tipo di logica io credo che sia indispensabile quindi saluto positivamente questo iniziativa
E rimetterei dal punto di vista storico ma sarà a voi questa capacità di costruirla questa idea che il il futuro a un un protagonismo inevitabile di queste di questa parte del mondo
E noi possiamo solo rallentarla no o possiamo non accorgercene
O possiamo fare in modo che qualche
Qualchedun altro né profitti di quello che succederà
Altrimenti se noi invece lo pensiamo in maniera razionale penso che potremo costruire in qualche anno ribadisco il concetto quello che stupirà
Nella prossimo futuro sarà la velocità con cui si modificheranno tutte le manifatture Italia e la seconda manifattura d'Europa dopo la Germania ancora la seconda manifattura euro
Noi abbiamo molto da da insegnare perché siamo la seconda mani fa non l'abbiamo distrutta tempi c'abbiamo anche forse provato ma non l'abbiamo distrutta perché c'abbiamo un tessuto di piccole e medie aziende di imprenditorialità che ha una capacità di trasformare prodotto incredibile
Allora la logica è non banalizzare sul discorso del trasportare merci a vendere merce da una parte all'altra faccio prodotto di qua investo da una parte e quei in questo gioco è molto più grandi è affascinante perché è molto più grande
Allora credo che la loro la logica della relazione tra due Paesi a questo punto ri ha un rilievo di protagonismo particolarmente interessante
E anche un elemento molto nuovo perché storicamente prima non era possibile proprio non non c'erano le condizioni storiche per fare una cosa del genere c'era qualcosa di completamente diverso c'era una protagonisti diverso
Stiamo parlando di pre due mila ma stiamo parlando del gli anni Cinquanta del dopo quello stiamo parlando di la cosa successa ieri in evoluzione oggi che sta succedendo oggi
Quindi io concludo questo questo mio tipo di intervento questa riflessione dicendo che qui c'è
In Italia ancora una potenza manifatturiera cioè la manifattura importante perché
Avrà un protagonismo in questo sviluppo di della prossimo del del delle prossime produzione della le fabbriche nuove le aziende nuove avranno un inserimento
Brutale tra iniezione di tecnologia
E fusione tra le nuove tecnologie e i servizi e le manifatture saranno tutt'uno perché la quarta rivoluzione industriale sta portando a questo tipo di logica e quindi non possiamo pensare di andare in Tunisia per fare la fabbrica che costa poco
Dobbiamo andare in Tunisia perché dobbiamo costruire andare a capire
Se ci sono i collaboratori che ci offrono valore aggiunto e costruire filiere che possono dare un prodotto che possiamo vendere tutto il mondo se c'è la rifugge se c'è il turismo se c'è qualsiasi filiera produttiva interessante abbiano di investire per quel motivo
Non per andare a spendere di meno
è un processo che abbiamo già fatto nei Balcani e secondo me non ha funzionato a dovere quindi io credo che
Dobbiamo
Avere questo modello di riflessione un po'atipico diverso e che se non ci pensa l'Europa penso che ne parlerà poi la storia come grande errore storico grazie
Vorrei vorrei sottolineare che da un certo punto di vista sia del dottor Barbaro rappresentante se nell'ottica sono sullo stesso
Sullo stesso livello di comunicazione perché una detto guardate che non c'è da venire in Tunisia a delocalizzare ma con localizzare
E se vuole andare in Tunisia oggi
Sì può aiutare a fare quel tessile un po'con mio dire a basso prezzo che conosciamo tutti però questo non basta questo non serve e soprattutto potrebbe essere già il passato perché come ha detto giustamente dottor Barbaro il futuro qui ti viene a cercare e tu sei già passato capito
Quindi ringrazio ancora tutti qui dobbiamo chiudere perché c'è un'altra sessione a cui lasciamo giusto spazio grazie al
Letto è stato molto utile
Per favore prendete posto cominciamo a quest'ultima sessione abbiamo
Poco tempo quindi saremo
Molto veloci quest'ultimo Pannella si interessa abbiamo visto l'importanza di diversi tipi di rapporti che ci sono tra Italia e l'Europa e la Tunisia
Queste un panel particolarmente importante perché farla di un legame antico che c'è tra i nostri Paesi e il legame della cultura che non è solamente appunto un legame ideale ma è un legame che ha importanti implicazioni economiche
E importanti implicazioni per la comunicazione che poi vuol dire pace sicurezza e stabilita il panno di di questa sera è particolarmente ricco quindi come dicevo
Saremo velocissimi dovremmo cominciare se è possibile con un video saluto di Antonio Tajani Presidente del Parlamento europeo se potete mandare il filmato
La
Cara Stefania gentili ospiti
Cari amici
In questi giorni il Parlamento europeo sta ospitando a Bruxelles la settimana tunisina l'ennesima prova di un partenariato strategico tra l'unione europea e questo Paese il cui scopo è quello di promuovere lo sviluppo democratico sociale ed economico
Le sfide da affrontare insieme sono tante a cominciare dal consolidamento dalla transizione democratica tunisina a sei anni dalla primavera araba
Una transizione che il Parlamento europeo incoraggia con decisione sostenendo gli aiuti finanziari erogati dalla Commissione europea a favore della stabilizzazione economica e sociale della Tunisia
Che è un partner fondamentale dell'Unione nella lotta contro il terrorismo e l'immigrazione clandestina
Il due mila e quindi c'è stato un anno contrassegnato da una crisi migratoria senza precedenti nel Mediterraneo
Ed è solo affrontando le cause dei fenomeni migratori regolari che riusciremo a risolvere questo problema che per molti spesso si trasforma in tragedia
Bisogna sostenere progetti condivisi come quello del partenariato per la mobilità che vede impegnati insieme l'Unione europea dieci Stati membri e la Tunisia della lotta al traffico di esseri umani
Un potenziamento dalla cooperazione tra l'Unione europea la Tunisia e anche indispensabile per contrastare la radicalizzazione ed il fondamentalismo un male che riusciremo ad estirpare soltanto se daremo prospettive
A migliaia di giovani nordafricani
Il progresso economico è la chiave per affrontare le sfide comuni e per questo motivo sono fermamente convinto che la relazione speciale tra l'Unione europea e la Tunisia debba tradursi in maggiori investimenti soprattutto per i giovani
Due giorni fa ho ricevuto una lettera del Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker il quale mi ha comunicato che la Tunisia è stata selezionata come Paesi pilota per il miglioramento della diplomazia economica europea
Questo Paese così come nell'europea ha bisogno di crescere
E avere occupazione la Tunisia così come l'Unione europea ha bisogno di sogni e obiettivi
Insieme nel pieno rispetto delle nostre storie identità possiamo riemergere più forti dalla crisi e garantire un futuro sostenibile di pace alle future generazioni
Nel mio ruolo di Presidente del Parlamento europeo mi impegno a sostenere le iniziative le azioni volte a rafforzare il legame tra l'Unione europea e la Tunisia così come quello tra l'Europa e l'intero Nord Africa
Non troveremo soluzioni nuovi muri Barghiero frontiere la soluzione sarà come sempre nel dialogo e nella volontà comune di cooperare buon lavoro a tutti voi
Utile alla nostra rapidissima scaletta la parola Stefania Craxi presidente della Fondazione Craxi
Vorrei ringraziare innanzitutto i partecipanti alle nostre tavole rotonde unitamente professori che al mattino hanno autorevolmente animato le nostre sezioni che se da un lato hanno inquadrato storicamente
La strada della Tunisia e delle sue relazioni con noi dall'altro hanno ottimamente la Lizza atto un focus sulla Costituzione
Tunisina davvero la più bella del Mediterraneo
Un ringraziamento particolare va al ministro Franceschini che insieme a me ha voluto accogliere in questa lunga giornata densa di studi di riflessioni
Sul passato di suggestione sul futuro del nostro rapporto con quella bella terra di Tunisia il suo omologo il ministro Mohammed Cinderella di Dean
Che ringrazio della presenza e a cui do il benvenuto in Italia
Estendo
Sentimenti di amicizia l'amicizia con la mia famiglia dura da lungo tempo a monte ben Moussa direttore del Museo del Bardo uno dei più bei musei del Mediterraneo dovessero raccolti
Ben mosaici romani del mondo non a caso preso di mira dell'estremismo islamico come simbolo di cultura di civiltà di incontro dice tra civiltà diverse
Come ancora ringrazio Tarak Ben Ammar che è già stato qui con noi stamattina non ha bisogno di presentazioni un vecchio amico dell'Italia un caro amico della mia famiglia
Non è un caso
Se nell'organizzazione di questo convegno la Fondazione Craxi ha deciso di chiudere questa giornata
Con un panel il cui tema principale è la cultura
Primo motore dell'incontro di civiltà e nella promozione nella difesa della propria cultura e al tempo stesso nella libera e generosa disponibilità all'incontro con quelle dell'altro che si nutre questo incontro di popoli
La cultura le singole culture
Hanno bisogno io però non riesco a parlare concorso casino scusate incontro nell'orecchio hanno solo bisogno di essere saltate nella reciproca conoscenza anche la pace
La
La pace degli animi e l'organizzazione politica della pace ha bisogno di cultura e la Fondazione Craxi
C'è un istituto storico culturale intende svolgere fino in fondo questo ruolo di promotore di cultura
Avvicinamento di civiltà Messaggero di pace
Per chi conosce la storia della Tunisia sa che in tutto il Mediterraneo e il Paese migliore da prendere come esempio di tolleranza di incontro di civiltà
Un Paese arabo di lingua araba e di religione musulmana
Nel Corano del profeta Maometto iscritto è considerato un profeta di Dio e la Madonna e venerata anche lei come la Santa Madre del Cristo
I tunisini dicono dei Dio io uno solo molti da l'unico e lo stesso di o per i musulmani i cristiani gli ebrei e il tipo di tutti e il dio della diga del Vangelo
Nei primi secoli dopo Cristo la popolazione del Nordafrica cioè i berberi era di fede cristiana
Il cristianesimo si diffonde in queste regioni durante l'Impero romano e in periodi diversi berberi cristiani furono tollerati e infine dopo l'editto di Costantino resi liberi di praticare il culto cristiano
In Tunisia come a Roma si trovano ancora oggi le carte atto compete cristiani perseguitati dei romani i resti delle basiliche cristiani che invece potevano sorgere dopo l'editto di Costantino
Questa terra
Fu bagnata dal sangue ritmi martiri cristiani il più famoso tra di loro e San Cipriano vescovo di Cartagine una grande figura della chiesa Cristiana berbera decapitato per ordine dell'imperatore di Roma
In una località vicino Cartagine mio padre voleva scriverne la storia non ha fatto in tempo
è in queste province dell'impero con la sua predicazione Sant'Agostino affrontava il sette cristiane che si allontanavano della Chiesa di Roma
Sulle basi di un vasto movimento di autonomia di indipendenza che era un tempo religioso e politico
Da giovane Sant'Agostino grande maestro di latino insegno all'università di Tunisi poi trovandosi in difficoltà economiche facendo a Milano
Con l'impero romano in piena decadenza la Tunisia fondata dei vandali che erano anche si ormai cristiani conquistate dall'apre dichiarazione di sette cristiani tra le quali spiccava per la sua influenza La sette Arianna ovvero i seguaci del vescovo libico a Mario
Cacciati vandali uscisse con il sesto secolo dopo Cristo la Tunisia fu occupata e dominata dei ben trentini anche
Cristiani della chiesa Cristiana d'Oriente e anche le tracce della cultura bizantina sono tante e di grande valore
Oggi
Nella regia centrale della capitale di questo Paese ormai interamente musulmano da secoli i cattolici hanno costruito una grande cattedrale dove risiede un vescovo cattolico
Ad Hammamet un parroco cattolico celebra la Santa Messa in un luogo di culto
Mi sono anche antiche firme sinagoghe ebraiche frequentate ancora tempra i tunisini la più vecchia sinagoga del Mediterraneo e a un supporter nella bella isola dice
Il vescovo cattolico e l'Imam musulmano si scambiano messaggi religiosi di amicizia e di fratellanza
Alla burletta il porto di Tunisi c'è una chiesa dedicata alla Madonna di Trapani
Ogni mette ogni mezzo a metà ogni anno metà di agosto in questo quartiere si svolge una processione dove portano la Madonna la statua della Madonna in processione partecipano tutti cristiani enunciati
Nel mille ottocentotrentaquattro della reggenza di Tunisi vivevano all'incirca ottomila europei
Terra di esilio ospitò molti esuli provenienti dall'organizzazione mazziniana Giovane Italia e a Tunisi in quegli stessi anni giunge anche un altro profugo politico destinato a divenire famoso
Il suo nome è Giuseppe Garibaldi
A Tunisi strinse amicizia con Gaetano feriali un altro e sulla figliato la Giovane Italia e Garibaldi viste a Tunisi conferire anni che lo spirito nella sua casa della Commissione vanto
Insieme fare tre anni strinse relazioni con gli italiani che si erano rifugiati a Tunisi e che tenevano alta la bandiera della lotta per l'indipendenza e per la libertà della patria
Svolte contemporaneamente un breve periodo i compiti che aveva assunto in Marina al servizio del Bey di Tunisi
Dopo le rivoluzioni nel quarantotto italiani rifugiatosi a Tunisi non si contavano patriottiche fuggivano la reazione le persecuzioni il carcere financo il patibolo
Tra gli altri leone Paladini milanese che aveva partecipato le cinque giornate di Milano e nel mille ottocentoquarantanove giusti a Tunisi e scriveva
Ed ecco che mentre credevo di recarmi lontane e regioni tra gente Barbara straniera e avversa all'Italia
Mi trovo invece giunto in mezzo una popolazione in gran parte italiana se non di nascita almeno per origini e per rapporti
E mi vedo circondato da affettuose cure come se avessi fatto l'incontro di fratelli da tempo per voi Ducci e invece
Della miseria che sembrava minacciarci ci troviamo in faccia un avvenire lusinghiero che sembra almeno pro metterci un'esistenza onorata e tranquilla
La sera del diciannove settembre mille ottocentoquarantanove a bordo della regia Regia nave Tripoli si affaccia nella rada di Tunisi di nuovo Giuseppe Garibaldi
Il nuovo fuggiasco aveva visto morire tra le sue braccia netta la madre dei suoi figli e dopo una fuga leggendaria inseguito da cinque esercizi sceglie di nuovo Tunisi come terra di Treviglio
Ebbene desiderio portata anche per Bettino Craxi è stato il Paese che nel rispetto delle convenzioni internazionali a protette suo esilio lo ha reso meno doloroso ha garantito la sua libertà
Sino a pochi decenni fa alcune località della Tunisia penso sull'un ma un piccolo paese di pescatori vicino ad Hammamet dove i tetti sono come da noi ancora con i compiti
Erroneo additati maggioranza degli italiani nelle grandi città vi erano quartieri italiani arabi ebraici a Tunisi c'è un antico quartiere che viene chiamato la Piccola Sicilia
E vengo ai nostri giorni la Tunisia un Paese pacifico laico e tollerante alla rivoluzione che segna la fine del regime di Ben Alì si Bono una transizione democratica riuscita e una Costituzione che potrebbe essere elevata modello di tutta l'area mediterranea
La Tunisia che diede a video quella stagione denominata delle anime belle dall'Occidente rivoluzione dei gelsomini resto esempio in termini di civiltà coesione nazionale e capacità di intraprendere il cammino delle riforme
All'origine di questa transizione positiva c'è anche il partito di Enna da
Ritornato sulla scena dopo
La deposizione di Ben Alì ha seguito la rivolta dal due mila dodici e Nada vince le elezioni ma due anni dopo dando prova di accettare appieno il processo democratico scelto dei tunisini c'era il potere quando prevalere nell'elezione del Parlamento sono i laici dignità tools
L'islam moderato che caratterizza la Tunisia è un percorso che viene fatto risalire alla scuola Maliki
La scuola di giurisprudenza islamica sunnita fondata termali Campinas nel
L'ottavo secolo che promuovono interpretazione della Sharia che sostiene gli aspetti pratici del Corano tralasciando la teologia più rigida basata
Tutti gli enti e punizioni
E queste ad esempio la visione che ha consentito al Presidente Bourguiba
Nel cinquantasei di dotare la nazione magrebina di una Costituzione laica e la visione che ha consentito al Presidente CAI esset sì di comporre un Governo misto i laici islamici moderati e indipendenti
Un Paese arabo che sta dimostrando tutti come il Mediterraneo può davvero essere quel luogo di scambi politici economici d'incontro di culture di popoli diversi
Quel mediterraneo che François Mitterrand definiva con un'espressione seducente una comunità i destini grazie
Stefania Craxi che ha così ben riassunto perché la Tunisia un paese così importante così complesso e affascinante cioè l'intreccio tra culture le storie al plurale e davvero straordinario
Passiamo ora a uno degli ospiti di più alto profilo di questa giornata il ministro dimensioni la cultura
Mohamed zingari Abetina che ci parlerà appunto del dello stato dell'arte della cultura in Tunisia e delle sue prospettive ministro
Volevo dire pur innanzitutto vorrei dire quanto sono felice di essere qui sia titolo personale che istituzionale di essere qui presente oggi
La gentile i gentile invito di Stefania Craxi
In sostegno e in omaggio senz'altro la Tunisia
E la Fondazione Craxi sostiene
Viene a riconfermare e a
Rinforzare con questa
Sostegno quest'appello è un appello internazionale e mondiale
Un appello che vorrebbe dare alla Tunisia ai mezzi di della sua audizione ed è un'ambizione che vorrebbe essere non solo politica democratica ma anche economica
E a titolo di sviluppo signor ministro ecco un enorme piacere
Che
L'ho conosciuta oggi dovevamo vederci in occasione della Conferenza
Che è stata cominciata la Tunisia nel mese del febbraio scorso era la Conferenza dei ministri della cultura
Del Mediterraneo occidentale che la Tunisia aveva organizzato nel febbraio due mila diciassette ormai due mesi fa
E aspettavo con piacere di vederla in quell'occasione
Per poter parlare dei possibili scambi nell'ambito mediterraneo a partire dal concorso della Tunisia ma anche di tutti i Paesi rivieraschi del Mediterraneo dei paesi del Maghreb e dei Paesi dell'Europa occidentale
Avevamo giustamente
Purtroppo rimpianto la sua presenza ma oggi l'occasione propizia affinché insieme possiamo
Capire quello che scene
E nel quadro di quello che può unire e consolidare le relazioni fra l'Unione europea da una parte e la Tunisia e l'Italia e la Tunisia
Quindi sono arrivato molto entusiasta e ottimista perché credo che la Tunisia oggi esprima
Ciò che ha sempre espresso nel tempo è un Paese di riforme di modernità è un Paese che è capace di assimilare dei grandi cambiamenti momenti critici
Quindi non è un caso se questo Paese si è citato oggi come esempio nella transizione democratica che ha cominciato nella sua rivoluzione del diciassette dicembre due mila dieci
Fino al quattordici gennaio due mila undici questo Paese ha dimostrato che al di là
Di alcune rassicurazioni anche di alcuni
Acquisiti economici e sociali
Non poteva rimanere in letargo rispetto a questa tesa e credo che l'attinenza del quattordici gennaio con la partenza dell'ex Presidente Ben Ali
Ha dimostrato fino a che punto questo Paese volesse la democrazia la libertà e volesse anche liberarsi senz'altro
Da questo diritto che gli veniva imposto questo fardello
Che era forse di contare questo Guarri generazione essenziale per la sua vita politica attraverso la libertà
E credo che il grido che è stato quello del quattordici gennaio era anche quello di dire
La dita non vale solo per gli acquisti le acquisizioni diciamo economiche sociali
Ma bisogna anche
Che ci siano delle acquisizioni democratica una libertà reale
E dei diritti per i cittadini cose che abbiamo scoperte poco a poco a partire da quel quattordici gennaio ecco e continuiamo a sperimentare quotidianamente in una realtà politica
Che cambia tantissimo in Tunisia ed è per questo che direi che mentre il mondo arabo spesso è stato un mondo piuttosto le targhe Chico quanto meno nella sua rappresentazione politica
La Tunisia è stata veramente un Paese spinto dal movimento dalle rimesse in questione dalla rimessa in questione anche di valori che parrebbero potute essere valori perenni ma che i tunisini cercano sempre di riposizionare
E è importante oggi che questa Tunisia sia di esempio
E che mostri il suo desiderio di rinnovamento
Di a raccontarsi diversamente
E di significare per il mondo che lei è vicino cioè il mondo magrebino mediterraneo arabo e l'intero mondo
Che le attese per questo Paese sono sempre continuare
E la sua azione sempre all'avanguardia per poter situare le sue possibilità non come i limiti ma soprattutto in termini di ciò che può accrescere ulteriormente
Ogni motivo di trasformarsi e di potersi riformare e credo che la Tunisia sia un caso atipico sia un esempio
Del girone mediterraneo arabo islamico che non ha eguali e lo dico non per l'orgoglio di essere tunisino ma lo dico soprattutto in modo molto ragionevole molto razionale
Secondo una storia che cerchiamo senz'altro di questionare per capire cosa può formare la Tunisia cosa può ispirare la
Tunisia cosa può mostrare non solo nella sua verità sociale culturale
E
Solo dopo nelle sue possibili ripercussioni in tutti i settori di attività e di crescita è questa Tunisia che oggi
Rifiutato il terrorismo rifiuta l'oscurantismo
Rifiuta di situarsi
In un contesto conservatore perché la riforma è sempre stato nello spirito dei tunisini
Non dimentichiamo che l'abolizione della schiavitù è stata fatta innanzitutto in Tunisia nel diciannovesimo secolo la prima costituzione sei colà
Secolo sempre in Tunisia è stata fatta sempre in Tunisia alle prime riforme di istituzioni militari economiche
Attraverso assume Bay nel mille ottocento mille ottocentonovantasei il primo trattato di politica e di riforma delle Stato e potrei dirne altre la riforma e il diritto della donna
Già nel mille novecentotrentatré
Quindi già all'inizio del ventesimo secolo ci fu tutto un movimento che chiamò all'emancipazione della donna il al dovere di dare alla donna tutti i suoi diritti
Tutti i suoi diritti acquisiti per poter avere una posizione paritaria con l'uomo per quanto
Per tutto ciò che può contribuire alla promozione del Paese è molto importante situare anche i diritti sociali
Il grande leader Bourguiba
Che ha messo in opera a partire dal
Sessantasei i suoi le sue riforme dello spirito cioè movimenti dello spirito attraverso la Repubblica che ha voluto rinnegare la monarchia
E lo spirito della Repubblica era anche lui iniziatore di uguaglianza sociale
E a partire dal cinquantasei attraverso questo movimento di uguaglianza sociale
La generalizzazione dell'insegnamento il Codice dello Statuto personale per quanto riguarda i diritti delle donne la pianificazione familiare per limitare questa reazione
Che era un po'conservatrice diciamo e di una lettura dell'Islam
Che andava un po'verso le un femminismo perché
Nell'Islam non si doveva permettere alla donna di abortire e Bourguiba detto di no per ragioni di sviluppo per tutta una serie di altri limiti ha detto no ci vuole un limite
Di questo fenomeno di procreazione
E credo che in questo spirito
E soprattutto della presenza delle donna che si ritrova ancora oggi non solo nello spirito della legalità ma anche del contributo delle donne tunisine abbiamo visto oggi la signora voce mediche
Che veramente
è un emblema di una donna capace di essere un premio Nobel
Capace di essere il Presidente della più grande organizzazione
Patronale è la donna che guida in Tunisia
E posso dirvi anche che è la donna che ha preservato anche dopo il quattordici gennaio nel due mila e tredici l'esistenza conservatrici che senz'altro
Ci hanno un po'inchiodato perché c'era un modello un contro modello un modello riformatore un modello professionale di avanguardia e che seguiva allo spirito dell'illuminismo diciamo
E nello spirito occidentale
Di
Quello che poteva quindi valorizzare maggiormente l'individualismo ed era la donna che aveva combattuto e che è uscita
Trionfalmente
De per le strade
Dei sit-in a tutti i livelli per dire di no al ritorno della Tunisia a un modello di conservatorismo
Che avrebbe forse fatto prevalere la misoginia la prevalenza del maschio
E soprattutto la mancanza di uguaglianza e questa mancanza di diritti che avrebbe potuto generare poco a poco
E a rompere questa capitale importanza dei diritti quindi sono state le donne a preservarci e sono state sempre in prima fila per rivendicare questi diritti sociali e umani che erano simboleggia ti dalla rivoluzione
Perché la rivoluzione è venuta a liberare
E non quindi ad affossare queste forme di libertà e venti liberazione sociale
Dal paradigma sociale che ha conosciuto la Tunisia dal due mila undici al due mila diciassette quindi questo spirito dovrebbe rassicurarci
Sul futuro della Tunisia la Tunisia non potrebbe mai
Arrivare a una composizione con l'integralismo
Ma al contrario la Tunisia
Con questo spirito
Di ancora azione di appartenenza a questa storia millenaria
Anche arabo musulmana in magrebina sa assimilare farsi sentire per dire che i suoi colori non sono incompatibili con ciò che potrebbe essere l'assimilazione di altri valori anche di altre lingue di altri costumi di altre culture
Ma la Tunisia e questo sedimento della storia che è capace
Di diversi in un esempio
Che non assomiglia ad altri esempi la Tunisia e lo dico francamente
è un orgoglio
Lo dico non per il piacere di dirlo ma anche perché è reale è un Paese capace è capace di apertura di assimilare la diversità
Ma sempre in uno spirito di eccezionale singolarità di particolarismo di qualcosa che si dice si fa ma sempre al modo tunisino quindi è capace di un'identità plurale composita
Che è un diversi riferimenti
Di Arabic tardi islamica di occidente di Islam dirmi Mediterraneo di Roma Ditadi cultura carte cinese cultura libica anche se vogliamo
Se vogliamo riconsiderare l'Africa la sua importanza la Tunisia e tutto questo
A tutti questi che hanno paura di non venire in Tunisia perché temono il terrorismo rassicurante di perché la Tunisia ha già
E radicato questo diciamo flagello è stato in modo in grado di dominare blocchi
E non ha mai permessa degli oscurantisti o a persone che non abbiano la stessa visione della vita dell'amore del bello dell'estetica dell'arte della cultura la Tunisia e tutto questo sono dei valori portati dal valore di vivere
Un desiderio di per imita di condivisione di rispetto reciproco e soprattutto di assimilazione della storia la storia ha valore solo quando assimila attiva e reattiva
Il patrimonio non è un patrimonio del settimo dell'ottavo è un patrimonio evolutivo prima col signor ministro della cultura italiano
Stavamo parlando un della settimana della cultura romana
Così come abbiamo organizzato a un mese fa
Alle terme romane di al cianuro per dire quanto è importante che la Tunisia riconosca quindi questo sedimento storico senza negare questo riferimento essenziale
Alla dignità cioè i tempi cambiano cambiano mossi trasudano e questo fa cambiare la presenza ma la cosa fondamentale e il rispetto di tutti i valori di tutte le storie
Che hanno fatto la Tunisia hanno costituito la Tunisia
In ciò che può realmente apportare di particolare ma anche
Di universale
Sono questi i principi stessi della realtà politica sociale e culturale che oggi noi difendiamo
Nel quadro del Governo di unione nazionale ed è molto importante riconsiderare questo sogno questo disegno quest'immagine di questo Governo
Qualche anno fa non potevamo nemmeno vederci non potevamo nemmeno parlarci abbiamo paura di parlarci
Sì guardavamo gli uni dagli altri perché c'era il timore reale di essere additati oggi invece
è un Governo
Che ispira
Una ragion d'essere
Ispira una tranquillità ispira serenità a vivere insieme e di trovare un la maniera di Q esistere
Pur nella diversità ideologica per mostrare fino a che punto la Tunisia sia in grado di assimilare la differenza è la diversità e sia capace di ricomporre
Queste diverse realtà per darne la miglior letture la miglior sintesi nell'interesse nazionale
Volevo dire fino a che punto
è interessante
Perché permette innanzitutto di dissipare ogni dubbio
E di dire fino a che punto l'ultimo anno gli ultimi otto mesi col Governo di unità nazionale abbiamo ripreso degli indicatori di crescita in modo evidente
Le seppur lì le esportazioni sono risalite del quarantasei per cento il turismo ha ripreso del trentatré per cento della sua attività rispetto all'anno scorso
Abbiamo anche dominato l'inflazione ci sono quindi delle prove degli indicatori di progresso e di crescita che non abbiamo mai avuto
Al di fuori di questa realtà di questa sicurezza di questa serenità che sono capace di apportare i un di più alla nostra vita quindi spero che questo appello veramente venga ascoltato
E ancora una volta ringrazio staff Stefania che aiuta la Tunisia con il suo amore perché lei conosce la Tunisia
Perché non può tenerci
Non può tenere i tunisini ovunque essi provengano quindi è importante per noi dire fino a che punto questa conferenza
Attraverso la Fondazione Craxi e nello spirito di convivenza sia un aiuto e un sostegno reale per questo Paese in questa storia comune che abbiamo perché una parte dell'Italia è stata un certo punto
Sotto invasione mussulmana
Ma ci sono anche delle vestigia dei siti romani presenti in Tunisia
E siamo orgogliosi
Di questo riferimento di questo patrimoniale che la Tunisia mostrati oggi abbiamo bisogno di presi a parlare e quindi questa eredità romana
Non solo di preservarlo ma anche di farlo provoca sfruttare in maniera positiva dimostrarlo è un'eredità di cui siamo veramente sia ieri perché la nostra memoria collettiva ed è importante che la Tunisia componga ricomponga
La sua storia e le sue memorie attratta assimiliate attraverso la storia e quindi vorrei dire in conclusione che abbiamo oggi tutti i motivi in questo clima di convivenza politica
Di democrazia reale partecipativa dei l'interesse della società civile che oggi prende tutto al suo posto nelle decisioni io sono Ministro per gli affari culturali
Ma posso dirvi che la cultura viene assicurata più dalla società civile che non dalla cultura dello Stato come è stato per il passato
Ed è anche importante dire come l'iniziativa privata l'impresa è lo spirito dei tunisini per portare dei progetti nelle loro regioni
Partecipi alla decentralizzazione della CRUI cultura per fare dei poli di crescita nelle regioni e non solamente
Nei centri di attività più noti storicamente
Quindi
Ancora una volta grazie per chi si è fatto sosta editore di questo progetto
Che metro non sa come fare un intervento molto interessante ma abbiamo il problema che ci chiudono la stava darei a questo punto
A non l'allora Ministro Franceschini molto cortesemente
Allora la parola o un protagonista della cultura della comunicazione tra Italia e Tunisia
Tarak Ben a marzo
No no credo che io darei la parola al ministro
A lei prevede vedere che stupidità di Roma
Cosa devo dire quando ci sono due emissari strutture io sono
Un artigiani dal sogno si cos'è il sogno cinema televisione
Spesso non geniale dipende dalla qualità dei registi il nostro ministro ha cultura devo dire sono onorato molto più giorni viene dunque sono un po'geloso
Però un grande musicista voi non lo sapete spesso i ministri forse non solo di cultura in questo caso lui veramente lo è
Non lo so se ha fatto bene di fare il ministro vedremo come va il Paese no scherza parte per quelli chi che non mi hanno sentito oggi e non mi ripeterò per annoiare il nostro sarò rapido ma di cultura si parlava
Tra i dati
Più di sessanta film italiani o serie televisive IG reati in Tunisia dagli anni Settanta
Da Roberto Rossellini a Zeffirelli a festa Campanini a Monicelli
Gesù di Nazareth Sant'Agostino Maria Maria Maddalena posso andare avanti
Migliaia di tecnici di maestranze di Cinecittà e dell'Italia hanno dato
Formazione educazione ai giovani tunisini che hanno fatto parte di questa rivoluzione della libertà
Gli investimenti stranieri nel cinema nella televisione hanno creato
Ho fatto lavorare ottocentocinquanta mila persone
Con investimenti di seicento milioni di dollari come diceva il ministro società civile
La signora buccia male che ha parlato prima prima di essere premio Nobel
E leader dei
Le a Confindustria e una grande imprenditrice
Il suo papà la sua famiglia hanno creato migliaia di posti di lavoro senza la creazione di posti di lavoro non c'è democrazia
Alla cultura e chiare vede provoca non provocare
Il conflitto di civiltà che siamo forse vivendo tra liste mismatch dei ogni Paese
E la televisione io dicevo al ministro che
La vostra lingua l'ho imparata non a scuola
Ma con la RAI Mamma RAI
C'era
Quella trasmissione non è mai troppo tardi
Beh
Certamente era
Borin Izzo per me a nove anni e poi grazie registi che mi hanno dato quello che sono dovuto oggi certamente altri grandi imprenditore
Dunque
Siamo qui per parlare di cultura lascerò la parola
A un uomo di cultura che ha avuto il coraggio di essere l'Amma soprattutto a costruire prima e dopo l'attentato
E sono questi
Due tre mila anni di storia che
E
Dopo di noi ci sarà la storia dobbiamo lasciare dietro
La cultura dei giovani è oggi veramente avendo l'onore di essere vicino a questi ministri
Che ci daranno la sua la loro visione faccio un appello ancora i giornalisti dietro
E chiudo
In piena rivoluzione tunisina ero Abu Dhabi
Pustetto d'onore al Festival del cinema
Non c'è industria cinematografica Abu Dhabi non ci sono studi
Cosa potevo dire
A questo mondo arabo
Arrivando ad avere ho letto che si
Stavano per
Spendere siano ministro quattrocentottanta miliardi di dollari sull'armamento
E ho avuto veramente
Uno sciocco tenevo da questa terra povera ma coraggioso del mio popolo
E cosa potevo dire a questi arabi ricchi l'ho detto una frase ho pensato che mi cacciavano dal Paese perché sono stato abbastanza duro
Ho detto che un Paese senza cultura non è altro che un supermercato
E ho guardato loro e ho detto tutti questi palazzi di Dubai di Abu Dhabi
Bellissimi vuoti o pieni non lo so certamente pieni
Ho chiesto a loro c'erano Capo di Stato del Qatar l'emiro da Abu Dhabi perché era grande fessi vada la cultura che non esiste più l'hanno chiuso per darvi un esempio compreso quello del Qatar
Dove andavo e l'hanno chiuso ho chiesto datemi un palazzo
Un palazzo di meglio due trecento milioni di euro
E con un palazzo farò cinquanta filmare AP
Su temi
Che rende i giovani orgoglioso di essere arabi e musulmani
Ovviamente non hanno dato
E lo sapevo benissimo che non votava e ho detto ditemi voi perché i giovani arabi
Sono orgoglioso di esserlo
Non avendo cultura
Vogliono tutti le donne vogliono essere tutto come la Cardano Jean
No i ragazzi come Brachetti ma qual è il legame di un popolo se non con la sua storia e la sua cultura i tunisini
Sono orgoglioso dalla loro storia dalla loro cultura e infatti grazie alle maestranze italiane
Che ci hanno aiuta hanno aiutato me senza Roberto Rossellini non sarei produttore
Che aveva capito quarant'anni fa cosa poteva lui
Poi
Zeffirelli poi Spiller per Lucas ma hanno lasciato dietro chiedevo loro non siamo
Comparse autisti vogliamo che i nostri giovani diventano tecnici
I più bravi tecnici al cinema sono i tecnici italiani che ci hanno insegnato
Questo grande mestiere e oggi se la democrazia a delle tv private
Cultura Scip
Dalla civiltà
E grazie a come i giovani donne e uomini perché la Tunisia oggi sono diventati i migliori produttori di serie e di cinema che esprime la cultura di Terranostra senza al cinema italiano
Che ha esportato cultura cibo
E anche vestiti l'Italia non sarebbe quello che nel mondo il più bel Paese dei monumenti etica tutto quell'esportazione di cultura dunque scusate se volevo essere più lungo ma cercavo di fare il cerchio con la presenza dei ministri grazie
Non serve mostra creatore
Prima il ministero fa decidete voi
Sarebbero aspetta
Ma sa ben lo sa Curatolo in capo del Musa lombardo celebre
Per
La sua collezione
Grazie
Grazie Presidente diciamo Bovo
Grazie a voi tutti veramente io dopo quello che ho sentito questa sera e soprattutto dopo la spiegazione dell'ente
Professor Lamarque
Per il comma due parla così benissimo l'italiano
E dopo aver sentito poco fa
Ministro il mostra
E la sua cultura e di aver incontrato
Il Presidente Craxi
Io devo anche una spiegazioni per questo
Mio italiano più o meno comprensibile devo devo dire la verità che ferme è un orgoglio parlare italiano
Ma anche un piccolo imbarazzo perché dovrei scegliere fra il mio dovere qui è in presenza del mio ministero e degli autorità del Governo tunisino di parlare dire arabo nonni non francesi ma
Ho anche italiano sto se
Posso siccome il tema di questa tavola rotonda e la Tunisia tra Occidente il mondo arabo io
Mi trovo a tra questi due lingue
Siccome nessuno ne ha parlato arabo
Dovrei scegliere quindi
Italiani
Italiano il francese no non parlarono ampiamente a trattativa privata appena in ogni caso e via elencando osservarsi italiana
No in ogni caso dovesse parlare i francesi o italiano alcuni di voi devono mettere cuffia quindi
Parler parlerai parlerei italiano
Perché devo anche diede un'altra un altro dettaglio vedendo un questa brochure questo Fly
Della fondazione Craxi
Che
Questa fondazione a queste ambizioni nobile quella di
Cercare fondi
Per le borse di studio
Destinati ai giovani italiani
Ma vorrei anche dire che la prima borsa di studio
Poco prima detto grazie per l'ospitalità perché questa ospitalità aveva cominciato più di un quarto di secolo fa
Quando dovevo scegliere che specializzazioni fare all'università
All'ambasciata italiana come sta facendo oggi nell'ambasciatori di Cardona
è impegnato in modo sostenuto a favore dei rapporti
Fra Tunisia e l'Italia e a favorirne lo sviluppo dei progetti culturali tunisine italiani
E c'era questa
Possibilità tramiti la cooperazione allo sviluppo nell'ambasciata italiana di
Fare usufruire alcuni studenti tunisini di una borsa di studio
In Italia io scelse
In quei tempi erano le anni fine anni Ottanta scelsi di fare
Mi scrisse avvisarmi in archeologia classica e per me la Sapienza era un sogno
Il avevo fatto tutte le pratiche necessarie
E mi avevano promesso questa borsa perché c'era una Commissione mista dove c'erano tre parti
Però mi ero reso conto che
Quella borsa
La quale avevo diritto secondo i criteri richiesti
Non era destinata a me
Ed era così e in quel momento che intervenne il Presidenti Craxi
E che oggi aventi un direttori del Bardo
Capaci di parlare
Un minimo italiano anche se non mi sento di aver onorato le istituzioni della quale sono passato acquisti a Roma la Sapienza perché ci ho passato quasi quattro anni
Comunque dovrei tornare al tema persa non perditempo dovrei tornare al tema della tavola rotonda
Intitolato la Tunisia tra Occidente e mondo arabo
In questa posizioni che secondo me ha un significato
Che non è necessariamente iter dapprima vista legato alla geografia
Deve essere unica concessioni
John Paesi
Messo e devi trovarsi l'equilibrio fra un mondo arabo
E il mondo occidentali
Una questione che non si pone per un altro Paese arabo ma si pone soprattutto per la Tunisia
Perché
Trovandosi fra due realtà
Che non possiamo negare siano opposti a volte contrastati avvolti visti come
Anche
Con una storia
Piena e attraversate dei conflitti
In questa
Posizione alcuni sia
E
In uno stato difficile
In una situazione molto squilibrata
Perché è proprio questa visione che ha portato in Tunisia per esempio fra gli anni
Due mila tredici e due mila quindici viventi tragici che tutti cominciamo
Per una realtà di la Tunisia e tutt'altro
La sua posizioni frutto della geografia nel cuore del Mediterraneo
Questa terra è ricca generosa ha visto passare
Svilupparsi crescere e civiltà cultori diversi e tutte le religioni appartiene delle origini Pagani
Non soltanto quelli monoteiste
Quindi da tremila anni fa la Tunisia e si enti sinte notifica questa immagine
La sua identità e in questa diversità
Nella sua unicità di essere fra tutti fra questi due mondi
Un mondo occidentali è un mondo arabo orientali il che
Io ho motivo di orgoglio più fierezza
Fra questi due mondi due culture
Che
Che vogliamo o no sono opposti è una realtà la Tunisia
è una
è un motivo di equilibrio io richiamo all'equilibrio al dialogo alla tolleranza come l'Italia e un ponti fra questi due mondi
è un Paese il cui destino
E determinanti
Per il dialogo fra questi due mondi e la Tunisia
E una speranza nel Mediterraneo
Perché dobbiamo averi fiducia
Nel trionfo della sua cultura
Fatta di dialogo e dove l'altro con Cicchitto da tutti i tunisini come e se devo parafrasare un tetto italiano l'altro è un bene per se stesso e vi ringrazio
Siamo all'ultimo intervento Ministro Franceschini tiralampo le fila di questo ponte culturale tra i due Paesi che è stato così spesso evocata oggi
Grazie
Grazie davvero mi fa un grande piacere questo quest'invito ringrazio davvero Stefania
Credo che
Sia giusto partire dal
Tema che è stato ripreso in più interventi cioè il dovere che alla comunità internazionale di sostenere questa fase di transizione della Tunisia
La livello vedono la perdesse il Presidente tre anni
A livello della comunità internazionale credo dentro questo quadro anche un dovere particolare un impegno che deve esserci da parte del nostro Paese
Con atti precisi molto concrete
Io non ho titolo ovviamente per
Ne vede è venuto il Ministro Alfano che invia
Parlato a nome del Governo sui temi
E sull'impegno e la politica estera
Vorrei dire che il terreno del dei della cultura
E della parte di turismo che è legata
Alle iniziative culturali che
Possono entrare un
Certo tipo di turismo colto intelligente molte cose sono state fatte molte cose sono in corso molte altre si possono fare
Nel marzo se non sbaglio del mese del due mila sedici è stata inaugurata la Scuola archeologica italiana di Cartagine
Sono molte da da molti anni le missioni archeologiche
Italiane del Ministero degli istituti di cultura o dell'uno o dell'università italiana
Abbiamo fatto recentemente alcune cose molto belle insieme al Bardo il
A Lampedusa
A qui lei e con la Fondazione Aquileia
E l'intenzione davvero di lavorare molto su questo Ben Ammar ha ricordato le
Origini nel dopoguerra e negli anni settanta ottanta degli importanti iniziative del
Del cinema italiano in Tunisia
Io penso che
Questo sia uno dei settori che più possono legare
I nostri i nostri popoli prima con il ministro abbiamo detto abbiamo ragionato
Di altri di cui le cose che possiamo fare che vogliamo fare anche aggiornando gli accordi bilaterali in materia di
Cultura tra i nostri due Paesi proprio sulla base delle cose che sono state fatte così importanti io penso che dovremo individuare dei settori prioritari
E i settori prioritari sono a mio avviso
Sicuramente il cinema la televisione perché aiutano costruire linguaggi comuni sensibilità comune
E arricchimento comune la tutela del patrimonio sapete quanto
L'Italia impegnata a livello internazionale per sollecitare la comunità internazionale a occuparsi di quei beni
Che l'UNESCO stesso definisce patrimonio dell'umanità volta elvetici
E se è patrimonio dell'umanità quella definizione così intelligente ci ricorda che la proprietà giuridica di quei beni può essere affidata per i percorsi della Storia temporaneamente ad uno Stato ad una privato ad una chiesa
Se ma sono bene dell'umanità intera e se sono bene dell'umanità intera e la comunità internazionale che devo occuparsi di proteggerle
Proteggerli dalle calamità naturali protette viva gli attacchi del terrorismo questa cosa terribile cui stiamo assistendo che sui non immaginavamo di dover assistere certi
Beni culturali
Che non sono colpiti come in passato casualmente durante azione di guerra questa è sempre avvenuto ma sono colpiti distrutti intenzionalmente perché sono
Essi stessi
Simbolo di una religione diversa ad una cultura diversa ad una civiltà diverso e quindi vengono colpiti in quanto simbolo
Di una diversità
E molto spesso come abbiamo imparato dall'ISI is la distruzione viene filmata con quelle immagini
Terribili
Mi immaginando
Con questo di farsi propaganda ma poi si spengono le telecamere e i beni vengono trafugati venduti sul mercato
Il traffico illecito di beni culturali per finanziare il terrorismo stesso la comunità internazionale non può stare inerte rispetto a questo
Questo insomma sopravvenuto alcune cose importanti l'ultimo anno la risoluzione dell'UNESCO la risoluzione delle Nazioni Unite che spingono in questa direzione quindi la tutela del patrimonio come dovere
Comune particolare
Dovere reciproco tra due Paesi così profondamente legate
E poi e che concludo il tema più importante quindi che deve spingerci a intervenire bilateralmente su alcuni settori ma
Il primo dei quali più importanti e lo scambio di esperienze tra i giovani
Di noi ricordava abbiamo sentito la testimonianza diretta quanto importante per un ragazzo nella parte formativa formativa dal punto di vista professionale ma che formativo dal punto di vista della propria vita andare conoscere un altro Paese
E quindi penso che su questo ministro dovremmo davvero immaginare delle forme
Di scambio tra i nostri giovani studenti tra i nostri giovani laureati non solo nel percorso formativo ma anche nel percorso dopo concluso il percorso formativo scambiarsi esperienze nelle nostre istituzioni culturali
Scambiarsi conoscenza io ricordo sempre come
Penso che lo ricorderò per il
Presto della mia vita come una delle forse la giornata più emozionante del mio della mia esperienza di ministro dei beni culturali quando
Nel due mila e quindici a Milano durante expo abbiamo invitati ministri la cultura di tutti i Paesi che erano esporvi tutto il mondo sono arrivati ottantatré ministri trentatré Paesi abbiamo discusso una giornata intera
Del tema cultura come strumento di di dialogo
Anche alla fine approvando una dichiarazione condivisa da tutti è stato veramente una giornata emozionante perché vedere Paesi
Distanti culturalmente
Politicamente tra di loro avversare in molti casi must accettare di stare attorno a un unico tavolo
E discutere il punto della cultura come strumento di dialogo e della tutela del patrimonio dell'umanità come impegno comune in quell'occasione abbiamo chiamato a rappresentare l'Italia Umberto Eco
Che che est ci ha lasciato purtroppo qualche qualche mese dopo
è un parto è che ho fatto un discorso molto preme molto semplice come fanno i grandi intellettuali ma
Con alcune parole straordinaria ha detto rivolgendosi al Ministro della cultura voi ministri della cultura siete portatori di conoscenza
E quasi tutte le guerre del passato gli odi del passato del presente le paure del presente
Derivano tutte dalla mancanza di conoscenza reciproca i nostri popoli non si conoscono abbastanza conosciamo molto poco gli uni degli altri
Conosciamo poco le tradizioni conosciamo poco il teatro conosciamo poco la musica conosciamo pochi cinema e la conoscenza aggiungo io è davvero un antidoto più formidabile
Rispetto i rischi di questo tempo
Che derivano tutti dalle paura della globalizzazione e la paura della diversità la paura della perdita dell'identità
La conoscenza reciproca e l'antidoto migliore per tutti questi rischi di questo nostro tempo e quindi penso davvero che su questo potremo fare molto
Lavorare sulla musica lavorare sul teatro non soltanto come spesso viene negli atti nel nei rapporti bilaterali tra i Paesi in cui legittimamente ognuno si preoccupa di portare
La propria musiche proprie teatro nell'altro Paese
E e così
Specularmente io sono qui per dire noi abbiamo un grande interesse
A portare in Italia la musica tunisina e il teatro tunisino il cinema tunisino perché sono un veicolo di conoscenza e io ho voluto finanziare un progetto che si chiama migrare atti
Che però ha funzionato bene l'anno scorso che stiamo ripetendo quest'anno anche con una somma significativa in cui abbiamo deciso di finanziare
I progetti che le singole comunità nazionali DTT immigrati posso portare nel nostro Paese
Conoscere il cinema di un Paese il teatro di un altro Paese la musica di un altro Paese la danza di un altro Paese perché la conoscenza dei Co principale formidabile per parta SAR le paure
E allora vi in tarda vero che su questo potremo fare molto è un impegno insomma di breve termine di lungo termine le tutte le preoccupazioni che oggi abbiamo rispetto i rischi che ci sono nel Mediterraneo meriteranno come luogo di dolore
Tutte le preoccupazioni che ci sono in Europa rispetto al destino del Nord Africa a parte che la Tunisia da sola può dimostrare che è un destino diverso è assolutamente possibile concretamente possibile
Ma al di là di questo io penso che
Se guardiamo un po'più in là
Nei tempi lunghi della storia possiamo facilmente accorgersi che il destino del Mediterraneo eh il destino di tornare o di essere un lago
Un lago attorno al quale si ossia sì sì sì e sul quale si affacciano popoli che sono amici che viene attraversato liberamente in tutte e due le direzioni
Da persone che cercano la conoscenza che cercano di integrarsi scoprendo che quando si attorno a un guado si hanno cultura diverso identità diverse di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi ma il lago unisce condivide penso che questo sia il futuro del Mediterraneo
Anche le belle parole che ha ricordato Stefania portano in questa direzione penso davvero che piccoli passi ci porteranno verso un grande obiettivo
Chiudiamo questa lunga giornata dei lavori grazie la formazione grazie grazie personalmente a Stefania anteriormente dato grazie a tutti voi rivederci