Viaggio di una delegazione di Parlamentari Europei in Israele

Nell'ambito delle attività legate all'attenzione del Parlamento europeo che attraggono costi svolge il marketing una riunione nell'ambito della commissione delle relazioni economiche il tema del Parlamento europeo con il gruppo di lavoro Israele palestinese è questo israelo palestinese è questa ribellione che è un po'il Pepito deviato della delegazione
Della di parlamentari europei che hanno visitato Israele alcune settimane fa non mi paiono la per la quota chiediamo a tale club appunto quali risultati di come è andato questo viaggio in Israele e cooptato possibile fare
è stato iniettato un viaggio direi molto fruttuoso è stato un viaggio di dieci parlamentari più certo numero di persona del segretariato
Perché tutto dal ring impegni europarlamentare italiano per la l'etichetta eccetera unitaria europea che precedente richiesta delle canzone eravamo dieci partecipanti di cui che che venivano dall'Italia due dalla Francia tutta la Gran Bretagna una dalla Spagna una dalla Germania
E una dalla Danimarca i gruppi rappresentati era nel gruppo socialista il gruppo democristiano e il gruppo liberale Filippo Verde poteva affinché unitaria e possiamo dire dopo una settimana di viti perché abbiamo al tempo stesso direi migliorato sensibilmente della l'unica nel Parlamento europeo Israele in particolare il Parlamento italiano e anche per il Parlamento europeo e i palestinesi abbiamo condotto dopo una settimana di colloqui molto intensi con il nostro piccolo Parlamento omologo alla Knesset israeliana
Col Presidente della delegazione per le relazioni con il Parlamento europeo con i vari presidenti di commissione con alcuni ministri tra cui soprattutto il ministro degli esteri Shimon Peres è stato uno degli incontri senz'altro più importanti col ministro
Diciamo più aperturista con i due ministri più aperturisti del nuovo governo sulla vita ad ogni ministro all'attribuzione di cultura del movimento mere e che Amnon Rubinstein del movimento Shinui che solo due movimenti diciamo i più interenti oggi possibili almeno a livello del Parlamento italiano votati ricevuti dal Presidente della Repubblica in un colloquio veramente molto cordiale e mette allo stesso tempo abbiamo alla fine deciso questo credo di essere stato decisivo PTPR ufficialmente anche la delegazione palestinese che partecipa alle trattative di Washington e quindi ci siamo recati a Gerusalemme e abbiamo avuto un incontro con una delegazione preceduto da pensando segni cioè dall'esponente palestinese
Il tavolo dei territori occupati Gerusalemme Est oggi in quel momento il più noto è anche il vorrei dire al tempo stesso il più moderato e che il più rappresentativo dei palestinesi diciamo dell'interno dei paesi dei territori occupati io vedo che mille e chi vuole indebitare il messaggio politico di questa visita essenzialmente questo primo non c'è mai stato come ora una convergente volontà israeliani i dipartimenti di coinvolgere l'Europa in una ricerca di pace e di futuro nella regione per molte ragioni il nuovo governo israeliano a differenza di quello di prima nell'Europa dovete più come dire un terzo incomodo che vuole immischiarsi ma nell'Europa vide sostanzialmente un modello in una possibile integrazione regionale cioè nuovo governo dice molto chiaramente che il futuro di Israele non è in America non è in Europa ma è nella regione e quindi bisogna immaginare un progetto i faticosissima integrazione regionale c'è bisogna fare in modo che l'economie e relazioni culturali le relazioni sociali le relazioni umane e politiche dei Paesi diciamo dell'aria arrivino a incontrarsi questo evidentemente richiede la pace di questo pubbliche e che i un protesto continuata sperimentato dell'Europa comunitaria dia una mano la seconda ragione è che durante il cambio della presidenza americana oggi soltanto mentre non si sa ancora e che attentamente e soprattutto che iniziativa pratica prenderanno gli Stati Uniti c'è un unanime compianto per Beckham questo lo si sente molto chiaramente entrambe le parti di riconoscono il merito di averle portate al tavolo dei negoziati in un certo senso si può dire che entrambe le parti in qualche modo tifavano per Bush
Cioè non per ragioni generali ma per il loro specifico protetto di pace quindi entrambe le parti adesso stanno adottando la nuova amministrazione Clinton per capire che per sé e in che modo
Si impegnerà ma nel frattempo cioè come il bisogno di una nuova locomotiva di questo processo e molti pensano da entrambe le parti che l'Europa possa dare una mano cui stenta nascondere che appunto l'Europa non ha oggi una politica comune questo tentato più volte anche rintracciato c'è un altro aspetto credo molto importante
E quindi io trovo nuovo che per la prima volta nei i trenta e i palestinesi cominciano a guardarsi in faccia
Israele non si nasconde più un progetto al rapporto con gli Stati arabi
Cioè non dice più prima di parlare con i partiti veri dobbiamo fare la pace con la fine con l'Arabia Saudita con l'Iraq con la Giordania con l'Egitto eccetera ma è accetta che l'interlocutore principale potranno essere per forza di cose i palestinesi e i palestinesi accettano che poi anche lì ci sono rendite in entrambi i campi evidentemente ma il padre vedi accettano oggi che la come dire la ragion di Stato di Israele che ha una ragion di Stato sionista c'è poco da dire e una realtà cronica che non può essere più cancellate della quale non si può più augurare che identità suoni può darsi che tu cinquant'anni chi sarà uno Stato una federazione unica e in cui lettere che traeva i tre palestinesi o essere qualcos'altro non sia più così decisivo però oggi Israele inedite e in quindi continua capiti come lo Stato degli ebrei di questa cosa diciamo non potrà essere più contestata i quindi palestinesi fibre Tremonti si preparano a convivere con questo tipo di Stato
Tra le altre imposte novità importanti denutrite quello che in rete le ultime elezioni questo ce lo hanno detto proprio tutti anche coloro che hanno tua anche posizioni che quindi oggi sono all'opposizione ramo
La destra italiana l'arma i falchi di ogni genere dicono che nelle regioni ha vinto quello che loro chiamano il campo della pace e vero che i frutti non sempre si vedono i palestinesi a volte dicono ebbe filologiche organo che adesso hanno sulla vita Doni
Ministro della cultura ma noi abbiamo sempre nei campi noi abbiamo la la polizia che ti spara non abbiamo diritti ogni giorno può essere coprifuoco e non ha possiamo andare alla proposta voci dedicata e questo è tutto vero per esempio Israele non ha neanche cambiato la squadra dei negoziatori al tavolo di Washington
Anche se è probabile che il Governo in realtà prepari un modo diciamo sotto per ricambiare i negoziatori quindi andare avanti però sicuramente efficiente si avverte un un clima che ormai vuole che cerca la pace e questo ha consentito credo anche che la che la il miglioramento delle relazioni tra noi il Parlamento italiano perché in passato il Parlamento europeo aveva più volte espresso posizioni di critica
Soprattutto sulla gestione dei diritti umani nei territori occupati e quindi le relazioni molto più cordiali che sono risultate da questa visita solo senz'altro anche il conto del cambiamento il clima politico è minorenne ecco raccolta propone
Che c'è di che l'Europa viene vista con modo diverso che cotiche affette da talent condotte che cosa può venir fuori dall'incontro di martedì eventualmente quanto le tappe successive ci saranno degli altri incontri
Dall'incontro di martedì ed altri incontri che spero seguiranno io credo che possa nascere come minimo una specie di diciamo piccolo osservatorio parlamentare o un piccolo gruppo un gruppo di lavoro
Che mandi avanti alcune iniziative per esempio ne abbiamo ascoltato al parlamento abbiamo ascoltato il ministro degli esteri vice ministro degli esteri D'mi hanno adesso credo che sia importante ascoltare dei palestinesi è importante che Belgrado di metodo finalmente una discussione
Su che cosa la comunità fa per il Medio Oriente tempio nevicate che il vertice di Edimburgo non ne abbia parlato perché quella è oggi una delle opportunità storiche che l'Europa non dovrebbe mancare dove c'è una richiesta
Invece noi stiamo affaccendati più sulla questione dell'unione monetaria o o sulla crisi del franco sull'aumento ma un aumento del bilancio comunitario quindi stiamo mancando qualcosa cosa ci si domanda Israele chiede alcune cose molto concrete e in parte conflittuali con ciò che chiedono i palestinesi ma non radicalmente inconciliabili in Rete chiede sostanzialmente lo status paragonabile a quello dei Paesi Herta
Comunque lo status particolari nei confronti dell'Europa richiesta penso giustificata e che può essere tanto più facilmente
Accolta sì sarà uno stato diciamo di tutta l'aria della regione perché ci troverà anche in una prospettiva almeno un diciamo un'area uno spazio economico in futuro spero anche politico comune dell'aria del Medioriente Israele chiede un impegno della Comunità europea con il boicottaggio degli Stati arabi contro i suoi prodotti e credo che e Israele cambia la sua politica nei confronti detto territori occupati la comunità credo che agevolmente potrebbe impegnarsi in uno sconto per produsse un cambiamento politico nei suoi partner arabi
E lei richiede più in generale occhioni intensificazione della cooperazione scientifica tecnica culturale in un certo senso oggi in Israele mi pare che Iacchetti più che non in passato di idea
Che Israele e in qualche modo facciamo con una metafora statunitense il cinquantunesimo Stato d'Europa cioè che Israele per le sue radici culturali per la provenienza di molti dei suoi abitanti e ora tutto del tessuto culturale Israele molto più che essere un pezzo d'America Piperno nel Medio Oriente e e mai con petto d'Europa e che oggi tenta diciamo di toccare più quinta dimensione cioè tutti sono diffidente
Abbiamo chiesto per esempio a molti interlocutori italiani
Credo potrebbero immaginare una specie di conferenza di sicurezza e cooperazione nel Mediterraneo e qualcosa di ottobre questo richiederebbe che ci fossero tutti interlocutori democratici
E gli abbiamo ricordato che però anche i pacchetti che viene inglese era stata fatta comprese con il TAR degli Stati satelliti ripete quindi diciamo hanno favorito un protetto di democratizzazione e che non era dato in partenza
Per esempio Israele oggi il tende anche dopo la guerra del Golfo a guardare con occhi diversi alla sua diciamo pure ossessione di sicurezza
Ma proprio la guerra del Golfo ha dimostrato che oggi come dire il controllo sul territorio
E assai meno rilevante agli effetti della sicurezza perché quando poi per i colpito con Micheli aprire venti chilometri di più o di meno di territorio non sono decisive
Decisivi e e viceversa da parte palestinese richiede oggi insistere verso Israele soprattutto sul rispetto io alcune garanzie minime tipo rispetto delle convenzioni di Ginevra sul trattamento diciamo delle popolazioni occupate e sulle garanzie
Per i territori occupati adempiono a una modificazione epica no anche dementi che membri no e che maturino questi territori
Da parte palestinese si chiede alla comunità uno sforzo particolare che che prodotti palestinesi soprattutto i piccoli possono avere uno sbocco sul mercato
E chiede uno sforzo in particolare anche vittime in campo nel campo culturale perché oggi c'è una diaspora palestinese la quale teoricamente o passare attraverso studi universitari che deve diventare una leadership diciamo integrato mista nonché viceversa può diventare una leadership diciamo disperata
Quindi c'è un un uno sport molto importante da compiere infine e i palestinesi chiedono sostanzialmente appunto anche loro un come dire un'atmosfera giusta il leader palestinese infettando temi per esempio ha detto con una battuta inquietante detto ma figuriamoci e al al Duemila possono arrivare tattico tipico di come la Gran Bretagna la Germania l'Italia la Francia in quanto Stati nazionali e quindi tanto meno di Israele e la Palestina tattile la Giordania eccetera dal sole quindi ti chiede anche da via un un un contributo diciamo a un possibile protesta di federazione di aggregazione regionale e questa mi sembra un'opportunità da non lasciar fare
Grazie
Si