Conferenza stampa sulla missione della delegazione parlamentare in Libano e Palestina

Esterni oraria rispetto al dibattito politico che c'è in questo Paese
Stretto fra legittima difesa la polemica sulle ONG sul ruolo delle o Neji nel Mediterraneo noi veniamo da quattro giorni di missione in Libano
E vorremmo diciamo che questo Paese questo Parlamento e anche il Governo guardasse con più attenzione a una realtà che abbastanza dimenticata negli ultimi negli ultimi anni che presenta importanti singolarità anche dal punto di vista geopolitico ed è uno dei luoghi cruciali
Del quadrante mediorientale dove ognuno di noi conosce quello che stava accadendo un Paese piccolissimo di quattro milioni e mezzo di abitanti stretto tra Siria
E Israele site anche Palestina a seconda del punto divisa da cui lo si guardano i diremo Palestina
Nel quale succedono delle cose molto molto importanti diamo anche un Paese diciamo che rischia di essere al limite del collasso
Ed è anche l'unico Paese del Medioriente io direi anche di questo quadrante del mondo che presenta una SIGO un singolare per quanto difficile equilibrio
Fra confessioni religiose molto diverse e che
In questa parte del mondo si tende a ammettere in conflitto le une con con gli altre anche a dimostrazione laddove regge l'equilibrio
Paese composto diciamo nel grosso da musulmani e cristiani fra musulmani sciiti musulmani sunniti drusi cristiani di varie derivazioni diciamo
Non è che fanno comunque principalmente riferimento alla alla Chiesa cattolica romana
Quell'equilibrio così delicato che tanto spesso cioè che in passato e anche sfociato in guerra civile oggi è anche un assetto istituzionale oggi anche la garanzia di quella che l'ambasciatore italiano che indichi brevi in Libano che abbiamo incontrato in questi giorni
Definisce di calma instabile
Nel Libano abbiamo una missione importantissima probabilmente una delle missioni più riuscite
Di questo Paese
Per conto dell'ONU che la missione UNIFIL abbiamo incontrato in Libano anche il comando militare della
Della missione UNIFIL del settore Ovest perché allo stato attuale il comando della missione generi Comando generale della missione è in capo a agli irlandesi abbiamo detto svolto lì una serie di incontri partendo
Da
La necessità di approfondire un tema che è stato completamente dimenticato probabilmente passato in secondo piano rispetto a quello che oggi il dibattito cioè la condizione dei rifugiati palestinesi
In Libano che vivono in una condizione
Difficilissima
In una condizione tragica dal punto di vista dell'insediamento abitativo della
Del rispetto dei diritti ma di questo parleranno anche
I colleghi come son venuti in in Libano sono assenti
Della delegazione di articolo uno m di Piquet abbiamo formato Franco Borgogno e Giovanna Martelli che hanno
Diversi hanno avuto diversi problemi ad essere qua presente presente invece Maria Pia Pizzolante
Che è venuta in rappresentanza di campo progressista è presente Fabrizio Del Prete
Che è venuto in rappresentanza dell'associazione della rete di associazioni tilt
Presente sulla in Misasi che il uno dei nostri differimenti dell'associazione palestinesi in Italia il vice Presidente
Nazionale che una delle associazioni più attive in questo momento dei palestinesi e forse anche più atipiche rispetto a
Le relazioni più tradizionali che abbiamo coltivato con
Con la rappresentanza palestinese con la condizione con la questione palestinese con cui abbiamo stabilito una un rapporto di collaborazione molto intenso e attraverso i quali siamo
Arrivati a visitare due campi quelli considerati anche dall'Ambasciata italiana ma più in generale più tranquilli
Che erano quelli di Buster barare su una precisamente a Beirut e l'altro tristemente più famoso di Sabra e Chatila dove avvenne la strage nell'ottanta due
Li abbiamo trovato una condizione che noi giudichiamo essere esclusiva
Che è un po'un elemento di riflessione che questo Paese dovrebbe fare quando tratta di politica internazionale dei quando diciamo
Si sbilancia troppo sull'elemento militare un po'meno su la cooperazione che dovrebbe essere anche all'origine dello sradicamento della delle condizioni attraverso le quali diciamo matura il malessere
Che è la percezione dell'ingiustizia ma che in quel contesto appunto i confini con la Siria cioè ottanta chilometri da Beirut si combatte Hezbollah combatte
Insidia ma in generale si è
In una in uno scenario di
Di guerra si rischia da un momento all'altro che quel fragile equilibrio sia pronta che l'infiltrazione jihadista attecchisca sul malessere sociale sulle condizioni di discriminazione e quant'altro noi abbiamo trovato lì
Una vitalità che dovrebbe essere a nostro avviso valorizzata da dei Paesi occidentali quando si occupano quando si occupano di Medio Oriente abbiamo trovato lì delle sperimentazioni
Molto avanzati di un equilibrio possibile che ci dicono anche che non necessariamente il Medioriente deve essere quello che conosciamo oggi
Il medio vicino Oriente quindi non è solo guerra non è solo conflitto non è solo sia divismo ma può anche diventare quello se non c'è un'azione più incisiva da parte delle
Istituzioni internazionali
Dico questo e poi passo la parola così diciamo abbreviamo anche i tempi poi se c'è qualche domanda eventualmente
Rispondiamo
Uno il Libano è un Paese di quattro milioni e mezzo di abitanti che ospita lo stato attuale cinquecento quattrocentocinquanta cinquecento mila rifugiati palestinesi
Che stanno lì grossomodo dalla guerra del del mille novecentoquarantotto ed ospita anche allo stato attuale in seguito al collasso
Della Siria ospita anche un milione e mezzo due milioni di
Profughi siriani
Stiamo parlando di una cifra conflitto complessiva così la fra i due milioni due milioni e mezzo cioè stiamo
Parlando di un'incidenza sulla popolazione locale che sta all'incirca intorno alla metà della della popolazione della popolazione libanese in una superficie
I dieci mila chilometri quadrati
Allora voler vedere il dibattito che c'è qua che nel frattempo che lì si crea una situazione esplosiva noi continuiamo a raccontarci che tutti vengono in Italia
Noi continuiamo a raccontarci di un'invasione
Di stranieri di sbarchi di migranti e quant'altro a ben vedere facendo i conti probabilmente
Siamo un po'fuori misura rispetto a quello che succede nel mondo due milioni due milioni e mezzo fra profughi rifugiati in Libano significa cinquanta cinquantacinque per cento dalla popolazione locale in una
Superficie come quella che vi ho detto Italia un Paese di quasi sessantuno milioni di persone che ha una superficie di trecentouno
Mila chilometri quadrati e che fatti i conti aggiornati è aggiunta la stima sui clandestini ha una presenza di stranieri ponendoci rimettere tutti compresi gli americani i tedeschi cui o i canadesi
Residenti che ha una popolazione complessiva di cinque milioni di stranieri e di
Dal due mila e quattordici al due mila diciassette cinquecento quaranta mila
Arrivati
Attraverso diciamo le vie che noi
Conosciamo cioè un'incidenza che si attesta intorno al dodici per cento della della popolazione della popolazione residente in una superficie appunto molto più ampia insomma il dibattito che c'è qui da noi
Che scaricava violentemente la propaganda politica
Di alcune parti sul ruolo di chi tenta di salvare le vite in mare ci pare diciamo una cosa piuttosto sgradevole se non
Nauseante rispetto al contesto che abbiamo trovato lì valeva la pena questo secondo me diciamo di osservarlo perché ci sono paesi che in questo momento veramente sono più in difficoltà
Del nostro un'ultima cosa anche a fronte abbiamo assistito la dico così a una specie di scambio di prigionieri
Nel senso che abbiamo visto come si muove e con quale consapevolezza si muove il clima politico e la riposizionamento delle forze politiche ad esempio palestinese
Rispetto alla questione precisamente dell'infiltrazione CIA viste
Abbiamo riscontrata in questi giorni persino diciamo un movimento di Hamas verso
Il riconoscimento
Della diritto di Israele ad esistere che per quanto negato viene diciamo
Rientra nei confini del sessantasette creando diciamo le condizioni politiche di un'unità
Che anche incontrando precisamente con le forze politiche abbiamo riscontrato quanto è importante per fermare l'avanzata delle formazioni sia viste a me ma si fa questo movimento diciamo di apertura anche nella relazione politica e diplomatica rispetto ad Israele che un atto dal nostro punto di vista di pace
Dall'altra abbiamo invece il Ministro degli esteri che con esprime una posizione nei confronti dell'UNESCO e della Risoluzione su o sul Gerusalemme che quantomeno
Qualcosa di singolare se non vino che attivo è l'esatto opposto cioè sono due movimenti in senso opposto a masse si sposta verso la pace
Ci pare Alfano non colga nulla assolutamente di quello che succede in quel mondo e di quello che si sta spostando anche per contrastare la penetrazione jihadista ecco
Insomma per sommi capi quello un Paese talmente importante che meriterebbe un'attenzione maggiore da parte del nostro Paese da parte dell'Unione europea è un investimento maggiore in cooperazione internazionale su tutto
Il Paese
Ivi compresi ivi compresa la questione appunto che poi
Diranno altri dopo di me dei diritti negati del dei rifugiati palestinesi
In Libano quello un Paese dove si può sperimentare nel medio tempo Medioriente una politica di pace io penso che
Finché
La situazione rimane quella che precisamente di instabile calma valga la pena diciamo di esercitare
Un'azione di prevenzione e tentare di evitare che anche quel quel Paese collassi rispetto alle dinamiche che ci sono io l'ho fatta fin troppo lunga lascio la parola a Maria Pia Pizzolante
Grazie allora intanto appunto le cose da raccontare su un una tre giorni davvero intensa sarebbero tante
Io mi soffermerò prevalentemente appunto su una serie di incontri che abbiamo avuto
Anche con le associazioni dei palestinesi che sono lì e che svolgono un ruolo come diceva l'onorevole Piras assolutamente centrale appunto per la tenuta di un Paese che rischia di essere
Un'enorme bolla sull'orlo dell'esplosione perché il numero dei profughi che arrivano continua a essere maggiore perché le condizioni
Come avviene in tutto il mondo perché di questo siamo vittime qui in Italia immaginiamoci un territorio così delicato la povertà aumenta e le disuguaglianze aumentano all'aumentare dell'esito disuguaglianze e quindi di una sacca sempre perché crescente di libanesi
Che diventano sempre più poveri naturalmente anche il rapporto con i profughi i rifugiati politici sempre diventa sempre
Più delicato se in Italia non riusciamo a far fronte a poche persone rispetto i numeri di cui parliamo
Per il Libano perché appunto si fa a politica consenso elettorale sull'idea
Che qualcuno venga rubarci dei posti lavori immaginiamoci in quello che può succedere in una terra in cui appunto
Il lavoro non c'è mancano le infrastrutture ma anche un adeguato investimento appunto su quello che invece potrebbe crearlo questo lavoro
E ci tengo a sottolineare il fatto che ovviamente per molti di noi è stata una piacevole sorpresa anche se di questo
Naturalmente si parla poco si parla poco in questo Paese che anche l'impegno dell'Italia
Non non solo appunto in termini di cooperazione ma anche l'impegno dell'Italia che Chelli dell'Italia che egli svolge un ruolo istituzionale prezioso importante
E a assolutamente fondamentale per la tenuta di questo Paese che appunto come veniva detto e strategico per una questione che quella mediorientale che naturalmente
Non riguarda solo loro ma riguarda molto da vicino tutto no tutti noi molto di da vicino
L'Europa a cui siamo tutti molto affezionati e che in questi mesi no stava appunto attraversando uno delle dei momenti più delicati della sua storia
E che investe appunto anche a livello istituzionale ci viene detto dalle popolazioni locali e dalle anche istituzioni internazionali che sono su quel territorio ha lavorato bene nel corso di questi anni
Per aiutare la tenuta allora siccome di solito si fa polemica politica io voglio dire
Che ci siamo sentiti e ci sentiamo di di dire e di testimoniare
Che in particolare i Governi di centrosinistra degli ultimi anni il premier letta è stato lì ultimamente hanno dimostrato un'attenzione verso quella zona è quel territorio che a nostro avviso andrebbe mantenuta e forze incentivata
Questo perché a cascata ricade su
La le condizioni di vita di quelle popolazioni neanche le relazioni che il nostro Paese deve in qualche modo aumentare
Parlo soprattutto delle relazioni con quelle realtà e i giovani palestinesi i giovani palestinesi sono una realtà fondamentale
In un'alleanza appunto che significhi anche
Una tenuta rispetto appunto alle infiltrazioni già dista quello che può avvenire seguite Rita rivengono abbandonati a se stessi
è fondamentale
Noi abbiamo avuto un incontro molto piacevole nel nel campo dice a Brescia Attila appunto un campo di cui condizioni
L'onorevole Piras di raccontava finale fino a poco fa con un'associazione di giovani palestinesi che ci ha raccontato di una cosa che penso
Accomunino in una condizione
Che riguarda tanti giovani italiani anche che appunto quella
Del dell'assenza di lavoro loro che dono a gran voce di poter lavorare ma ovviamente a differenza nostra hanno un problema in più Anda il problema che a loro è impedito di lavorare
Perché ci sono delle professioni nelle quali loro si specializzano si laureano studiano si impegnano
A ma qui invece non possono accedere pensate che questa ragazza
Che ci racconta una delle ragazze che ci raccontava questa cosa e una laureata con il massimo dei voti in ingegneria gestionale e lei appunto ha scritto sull'attestato di laurea che è laureata ma che non potrà mai esercitare la professione di ingegnere insieme alla professione di insegnare non possono esercitare tante altre professioni quella di medico quella di psicologo
Quella ANDI informatico mentre loro sono appunto molto attenti a studiare ad approfondire ad informarsi
Su una serie di queste questioni che vi rendete conto non sono
Professioni che danno un titolo e quindi è quella la questione centrale sono professioni
Che molto spesso sarebbero molto utili alle loro popolazioni sarebbero molto utili al Libano senso sarebbero molto utili I campi in cui vivono spesso in condizioni precarie perché parliamo appunto di campi che hanno
Delle delle strutture delle Casse molto pericolanti quindi costruite senza gli accorgimenti che magari quei ragazzi proprio grazie agli studi che hanno fatto avrebbero potuto implementare e su questo ne potremmo racconta di tanti altri al campo di Bourget Brangian c'è un un progetto molto bello che fa
L'urlo all'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione irrigue dei rifugiati palestinesi del vicino Oriente che si occupa
Anche in particolare
Nelle donne il loro stanno portando avanti un progetto contro la violenza sulle donne che prevede l'educazione sentimentale nelle scuole cose appunto a cui noi in Italia facciamo fatica ad atti febbre e che lì sono un punto d'avanguardia che aiuta ripeto la tenuta sociale proprio di questi luoghi molto complicati e che naturalmente lo aiuta a maggior ragione
Se viene stimolata una partecipazione attiva di questi ragazzi palestinesi ma non solo insomma
Tanti di quelli che abbiamo incontrato anche
In Libano e così potrebbe essere rispetto i rifugiati siriani di cui ero a volte parliamo sappiamo benissimo che hanno delle competenze una capacità che potrebbe essere messa a disposizione tanto per dare dei numeri
Loro avrebbero accesso alle borse di studio praticamente anche questo come succede in Italia
In una misura di mille duecento che sarebbero appunto
Le persone che dovrebbero riceverla in realtà al la riusciamo non solo in quaranta e lì è molto complicato in assenza di una borsa di studio per condizioni di povertà nelle quali mimano che le restanti mille centosessanta persone possano proseguire gli studi portarle a termine farlo appunto senza avere
Nessunissimo aiuto quindi l'investimento sulle borse di studio come l'investimento su tutti gli altri
Progetti dell'urlo a di cui l'Italia è parte che l'Italia in qualche modo finanze Alitalia il diciassettesimo donatori il primo sono gli Stati Uniti con trecentocinquantotto milioni
Noi contribuiamo con dieci punto trentacinque milioni
E ci sentiamo di chiedere
Attraverso appunto i nostri parlamentari che la nostra cooperazione continui e amplifichi l'impegno in questi territori perché ripeto
E una questione di sicurezza per dirla nel linguaggio che oggi si usa in anche in questo Paese ogni euro Donato in più alla cooperazione all'istruzione all'impegno di questi ragazzi
E diciamo un modo un euro investito
Su la sottrazione del terreno fertile in cui si potrebbero in cui investono invece i processi di radicalizzazione questo lo diciamo quando parliamo delle periferie francesi
E del di le Pen balle a maggior ragione in questi territori sappiamo che possiamo fare di più sappiamo
Che la cooperazione di italiana ha delle punte d'avanguardia è giusto investire in quello
Proprio perché sarebbe un investimento sulla sicurezza generale e sulla tenuta molto fondamentale molto importante
Io
Ci tenevo a dire queste poche cose ma appunto di progetti che funzionano li abbiamo visti tanti ci sentiamo di rassicurare che molto spesso la polemica che si fa
Sulle organizzazioni non governative la si può fare comodamente seduti da un tavolo e da un computer in una sala magari di questo Parlamento e di queste istituzioni
Viceversa se si va a guardare con i propri occhi sì si può ascoltare con la propria voce se si va a vedere si scopre spesso vendesse queste organizzazioni aiutano aiutano
Di tutto il mondo perché appunto il Libano è una questione strategica per gli equilibri mondiali
Molto di più di quanto fanno tante parole inutili e tanti gesti senza significato che si fanno appunto perché ce lo si può permettere
Lì lungo Rúa UNIFIL il nostro ambasciatore il nostro non sia posto o dico una serie di organizzazioni non governative
Fanno un lavoro prezioso nostro impegno è proseguire e tenere e incentivare una relazioni costante con chi un nostro alleato
Per gestire quella situazioni complicata in una in un luogo in un territorio assolutamente strategico ci tengo a sottolinearlo per gli equilibri mondiali grazie
Sì io direi che andiamo concludere a proposito di gesti diceva Maria Pia noi uno lo vorremmo fare
Che è un gesto di solidarietà con la battaglia che stanno conducendo voi
Carcerati prigionieri politici palestinesi prigionieri di Israele che da qualche tempo iniziato uno sciopero della fame
è si nutrono solo si trattano bevendo un bicchiere d'acqua risale
Al giorno lo faremo anche noi ci hanno chiesto di farlo e un piccolo gesto ma noi pensiamo che sia di quei gesti che il perché evocano invece una grande questione che la pace nel mondo
La pace nel Medioriente che passa anche per il riconoscimento dei diritti
Dei palestinesi ad avere una loro autonoma istituzione ad avere uno Stato e per il diritto dei palestinesi compresi quelli che sono rifugiati in Libano
A ritornare nelle loro terre nelle loro case per cui invito innanzitutto i miei colleghi parlamentari a partecipare con noi