Nuove acquisizioni al Museo Centrale del Risorgimento

Allora buongiorno oggi lo facciamo un'iniziativa che un parte chiude anche le nostre attività di alternanza scuola lavoro con la presentazione di un
Nuovo allestimento del museo noi presentiamo
Tre pezzi fondamentalmente uno che la maschera funeraria di Napoleone Bonaparte l'altra illesa simbolica della spada donata a Garibaldi dalle donne venete tra il mille ottocentosessanta mila ottocentosessantadue
E alla fine ci sarà
Una struttura multimediale sulle fotografie della prima guerra mondiale
Tutto questo per dare il senso di come il museo ossia un organismo organico cioè non è un qualche cosa di chiuso e di fisso
Ma è qualche cosa che continua a crescere anche grazie allo studio dei documenti che sono all'interno
I ragazzi l'alternanza scuola-lavoro fondamentalmente quest'anno hanno schedato informatizzato e digitalizzato le cartoline del milite ignoto che è un fondo che noi abbiamo
Parallelamente in archivi osiamo tirando fuori da documentazione nostra dell'archivio storico e abbiamo scoperto che questa
Oggetto cara nei nostri depositi in effetti è la maschera funeraria di Napoleone Bonaparte
Ora
Lei come si chiama
Mi chiamo Matteo Del Bufalo del Pilo Albertelli allora secondo lei che cos'è una maschera funeraria
Un calco che viene fatto sul volto del defunto
Appunto appena dopo la morte
Quindi emozione ci sono altre maschere funerarie c'abbiamo quella di Mazzini e ci abbiamo quella di chi ha avuto
Ora
Perché era importante nell'Ottocento fare un calcolo funerario cioè fare la maschera del volto di un morto
Beh innanzitutto bisogna dire che veniva utilizzata veniva realizzata principalmente per RAI i santi
Serviva per ricordare in qualche modo il volto ma viene impiegata anche nell'ottocento per i politici questo per dare più
Valori alle
Al loro insegnamenti che vogliono dare al popolo o anche semplicemente per
Insomma varie un'atmosfera più sacrale alle ultime parole o le ultime
Agli ultimi reali che volevano difendere
Allora il vostro compagno da un voto di centodieci e lode da questa spiegazione accolto quelli che sono i noccioli i nuclei fondamentali
Del perché venivano fatti questi calchi funebri
Che sono di due matrici diverse uno e che fanno riferimento all'ambito sacrale e religioso Landi l'altro invece un ambito più laico della cultura che poi diventerà la cultura positivista
Nel momento in cui si fa un calco funebre si considera la persona storica così come se fosse un santo quindi una persona dotata di porte di particolari e tramandare nell'effige
Significava in qualche maniera permetterne di
Studiarne o di capirne il carattere
Perché quello che verrà poi teorizzata la fine dell'Ottocento da Cesare Lombroso c'era uno scienziato positivista diceva che la forma e la conformazione
Del cranio del volto di una persona esprimeva la propria personalità
E quindi ecco che l'oggetto il calco diventa un'espressione utile allo studio morale della persona
La tematica dei calchi funerari inizia dall'ottocento
Ma ha una tradizione antichissima che risale anche al Medioevo al Rinascimento proprio perché si facevano delle persone illustri in qualche modo per pro seguirne
La spiritualità
Nella l'Ottocento vengono creati cimiteri cittadini e le persone vengono sepolte nei cimiteri prima dell'Ottocento lo sardo e venivano sepolte le persone
Sinceramente non lo so alle persone illustri venivano sepolte nelle chiese dove c'erano dei positivi ma c'erano delle cose
Che variavano in Italia da Stato a Stato
Tra i più
Venivano deposti nelle chiese c'erano delle tombe o private cumulativa a seconda se una persona era nota o non nota a dei mezzi a invece che era la città dei d'oggi e dei grandi navi Chianti
Il corpo veniva sepolto da una parte il cuore veniva stolto dal forte dal cadavere sì inseriti in uno scrigno e deposto da un'altra parte separata
Questa è una pratica specifica di Venezia tant'è che nelle tombe veneziane lo troviamo da una parte del corpo e dall'altra il cuore
Ora
Esporrei questi oggetti significa esporre non solo dei materiali storici e documentati ma fondamentalmente esporrei dei pezzi utili alla storia d'Italia
Benissimo qui ci troviamo al secondo pezzo che viene acquisito questa mattina al Museo del Risorgimento
Una un preambolo i musei solitamente vengono considerati come dei luoghi abbastanza statici in realtà
Sì completano periodicamente attraverso donazioni acquisizioni come il caso degli oggetti e dei documenti
Che questa mattina presentiamo un oggetto molto molto particolare e ad esempio line modello in cera delle il saldo nata a Garibaldi e la storia c'è la racconteranno direttamente
Alcuni studenti
Presenti questa mattina del liceo Pilo Albertelli del Mamiani di Roma che stanno già da un anno facendo alternanza scuola lavoro con il nostro museo una piccola rappresentanza ma che
Ci dà la misura degli oltre duemila studenti che da settembre a oggi sono transitati dentro questo museo facendo un'attività molto importante come ad esempio quella di schedatura di documenti originali
Nel caso specifico con loro sono stati schedati i le cartoline spedite al Milite ignoto
Prego
Lei si chiama Pietro grazie d'
Allora che cosa avete fatto in che cosa è consistito il lavoro di schedatura delle cartoline
Perché ogni cartolina che veniva spedita però maggiore limiti ignoto era unica nel suo genere abbiamo provveduto fotografarla fronte retro il retro errato veniva apposto il testo
Dall'autore
Scrivere il luogo di partenza della cartolina in quanto provenivano da i più disparati possibilità via quindi non solo dalle grandi città ma anche
Dei più piccoli borghi
Fino anche poi a trascrivere il testo lodata l'autore della cartolina
In modo così da rendere fruibile per chi non può raggiungere l'archivio del Museo del Risorgimento in modo da rendere fruibile a tutti questo patrimonio
Qual è stato in questo lavoro di archiviazioni schedatura nella parte più complessa
Nel termine che si è abituati a leggere testi
Con una grafica computerizzata
Sicuramente decifrare il testo delle cartoline in quanto
La calligrafia variano molto da persona personale soprattutto
Era spesso molto compressa
Di difficile
Comprensione ed era comunque una calligrafia una bella calligrafia di italiano come si usava
Oggi desueta grazie
Questo è uno dei tanti lavori che hanno fatto ma adesso sentiamo dalla voce dei degli studenti del Pilo Albertelli
La descrizione di questo particolarissima oggetto che il bozzetto in c'era dell'ESA per la spada di Giuseppe Garibaldi prego
Allora questo modello inciderà dipinta venne donata da un comitato di nonni infornata dagli unite di Lendinara
A Garibaldi proprio per convincerle per convincerlo a liberare anche il Veneto
Dalla dal dominio austriaco
E appunto questa questa realizzazione
Viene fatta in onore di Garibaldi ritennero chiamati artisti da tutta Italia anche da Genova come San trovarmi e anche da da Padova come Vincenzo Cozzetto e ora lascio la parola al mio compagno Andrea per la discrezione
Della e delle raffigurazioni su questo modello in Cina
Grazie
Allora questo modello in c'era presenta due facce nella prima faccia possiamo vedere partendo dall'alto delle foglie di palma sotto queste fasce di Parma è presente una stella anche rappresenta l'Italia
Che al di sotto di questa una giovane che impugna un giavellotto simbolo della forza militare
Al di sotto di questa possiamo notare numerose rappresentazioni delle principali Regioni d'Italia dell'epoca
Tra cui figurano l'Insubria che era una sorta di agglomerato di
Di di parti del nord del nord Italia latrina crea ovvero la Sicilia la quale appunto veniva chiamata così per la forma triangolare della stessa
E inoltre ha i piedi in dell'ERSA possiamo trovare due figure distese le quali sono appunto adagiate per terra e rappresentano appunto
Il peso che dovevano portare e la sconfitta in seguito all'Unione d'Italia e comunque alle numerose guerre sul territorio italiano
Al di sotto nell'altra faccia possiamo trovare un leone al di sopra del quale è presente la figura di Garibaldi
Nella parte superiore infine abbiamo la Stella il abbiamo a questo punto l'altro centra presentante il cristianesimo
Davanti alla quale era presente la rappresentazione della Città eterna ovvero Roma la quale si inginocchia davanti alla sede del cristianesimo
C'è inoltre da dire che appunto per questo cestelli ed è anche queste donne furono
Imprigionati per un anno e mezzo dal Governo stia con quanto
Cercarono appunto di raggiungere dipendenza insieme al resto dell'Italia
Grazie
Ora una domanda che potrebbe anche essere un po'così difficile secondo voi perché accanto al bozzetto c'è anche quella cassetta in legno
Molto probabilmente conteneva la stessa e il San ed è quella appunto dove fu riposta e che ha permesso la sua conservazione
Ecco e cos'è che notate sul coperchio della cassetta anche CIDA il valore maggiore per questo oggetto
Ci sono varie scritte inoltre le vediamo anche dei timbri in rosso quindi probabilmente da questo restiamo anche capire a capire la provenienza di questa senza
Bravissimi infatti il la particolarità degli oggetti esposti dentro un museo e soprattutto un Museo dell'otto e del Novecento e quello di leggerli nella loro totalità quindi non più solo come
Oggetto vero e proprio modello bellezza di una spada ma modello
Per lei sa di una spada con tutto il lavoro da parte degli artisti e anche
La sua parte più storica documentaria fornita proprio dalla
Dalla cassetta che lo conservava infatti sulla cassetta si notano come notato
Fallisce si notano il il cartiglio con il nome della destinatario i bolli i bolli di partenza di alcune città quando è stato spedito
Quindi un documento vero e proprio non cartaceo ma è un documento che permette di conoscere in maniera più approfondita la storia di questa opera d'arte
Questa è la parte conclusiva del nostro museo che dedicata alla prima guerra mondiale ora
Sono state allestite Trevi video installazioni che consentono di vedere parte del nostro patrimonio fotografico
Il museo centrale del Risorgimento conserva circa cinquecento mila fotografie della prima guerra mondiale
E in queste tre postazioni è possibile vederne una selezione tematizzato in tre nuclei un primo nucleo sull'attività delle crocerossine un altro il fronte italiano e le fotografie italiane
E l'ultimo nucleo è invece una parte esclusivamente dedicata al fronte austro-ungarico e quindi le fotografie austro-ungarici
Ora
Lei come si chiama erogano le Regioni ora voi siete tutti abituati oggi a scattare le fotografie col cellulare
Come venivano scattate prima le fotografie
Con la macchina storicamente giusto
Topografica la macchina fotografica cosa impressionante
Impressiona
Da
Io c'ho una macchina fotografica scatta una fotografia la fotografia dove la vedo
E la vedo quando poi porgo cioè esce la
La carta no nove dia lettura c'erano le polaroid
Cioè voglio dire
Impressionano negativo e negativo agli inizi del Novecento secondo lei di che cosa era fatto vige in materia
Non plastica veterinario fate inventata esatto prendi
Però trasparente
Venite qua dentro
Voi dovete calcolare questo guardare queste fotografie che sono di montagna sono scattate a circa mille ottocento metri d'altezza
Quindi c'erano i fotografi che salivano a mille ottocento metri di altezza con una macchina che pensava dieci quindici chili e con le lastre fotografiche in vetro che non si dovevano neanche rompere
E loro facevano tutte quante queste fotografie a che scopo me sicuramente per documentare comunque mostrare anche il luogo in cui si trovavano dare un'idea delle condizioni in cui stavano
E quindi servivano a documentare la guerra
E questi numeri mi accanto al alle foto
Di cosa si
Probabilmente per catalogare le in qualche modo verrà metterle in un ordine
In linea di ieri ideale potrebbe essere giusto cioè il numero di una fotografia corrisponde al suolo numero archivistico
Ma invece durante la Prima guerra mondiale le foto dovevano essere necessariamente anonime non bisognava sapere chi le scattava perché se no si davano delle informazioni è nemici
E allora ecco che il numero che c'è accanto scritto ai negativi e quindi alle fotografie
Stava a significare
Chi aveva un apparecchio fotografico cioè chi l'ha
Ciclo deteneva in maniera tale che
Le fotografie erano anonime e si poteva risalire all'autore solo mettendo il rapporto la macchina fotografica e a chi quel giorno era stata affidata la macchina fotografica
E quindi era un meccanismo di in qualche maniera di citazione delle informazione
Va bene diamo così con questa presentazione queste nuove acquisizioni
Che attraversano praticamente tutta la storia del museo da Napoleone mille ottocentoventuno a Garibaldi mille ottocentosessanta fino alle fotografie della prima guerra mondiale