Festival della Politica - Presentazione del libro "Sillabario dei malintesi. Storia sentimentale d'Italia in poche parole" (Marsilio Editore) di Francesco Merlo

Siamo siamo qui per presentarvi libero del di un autorevole collega che indegnamente supporto questa sera che si chiama Francesco Merlo avrete sicuramente
Letto le sue cose sentito parlare di lui lavorava al Corriere della Sera con il nostro amico Gian Antonio Stella dicevamo non molti anni fa
Poi dal nei primi anni Duemila mi pare che è passato all'IVA a Repubblica
Dopo un grave un lungo passato di cronista di inviato oggi è un editorialista una autorevole reddito realista del della Repubblica
Partiamo da dal suo libro che io credo possa essere come dire mi permetterà ai una una scusa per parlare anche di noi per parlare della della Società della politica del giornalismo di come in
Ma molte cose si sono trasformate molte altre sono andate perdute qualcos'altro invece si affaccia all'orizzonte il libro si chiama il sillabario dei malintesi storia sentimentale d'Italia in poche parole intanto direi che può sembrare ovvio ma che è un giornalista parta appunto dalle parole per descrivere la realtà dalla scelta delle parole
Nel contesto di oggi insomma
è una cosa positiva che fa piacere molte volte delle parole si fa un uso improprio smodato violento frettoloso
Le parole invece hanno come si dice è un un senso un significato ecco questo viaggio
Viaggio nell'Italia che è cambiata attraverso le parole le parole che si usavano le parole che ancora oggi usiamo nella politica nel giornalismo l'ho letto Francesco lo giuro colletto tutto dalla prima all'ultima pagina
Ed è una cosa come dire interessante che apre una
Uno scorcio uno scorcio nuovo
E quindi partiamo dalle parole le parole della politica tu scrive a un certo punto vado un po'a salti così poi magari ne approfittiamo per parlare come dicevamo un po'Dinoi
Tu dici sono partito descrivendo le convergenze parallele magari metà degli spettatori che sono
In questa sala non sanno neanche cosa sono le convergenze parallele io me le ricordo ero ero piccolo era una una definizione dicono inventata da Aldo Moro ma forse poi Aldo Moro Ciaccia aveva messo il suo timbro lamentata qualcun altro non lo so adesso lo diremo ma come agenzie parallele se un oggi parla di in politica no di convergenze parallele lo guardano come se fosse un alieno
Non so mi viene in mente Lele compromesso storico alle alle il pentapartito che tu stesso dici una volta c'era il pentapartito però erano sei un pentapartito di sei perché c'erano i partiti tradizionali più la Südtiroler Volkspartei
Quindi siamo partiti dalle convergenze parallele dai ragionamenti molto come dire ma in qualche modo anche alti della politica no siamo arrivati oggi a parate scrive il progetto del Vaffa e il progetto del
Allora non so del celodurismo e il polo insomma progetti un ponte più semplici ecco diciamo per essere diplomatici no
Secondo te oltre alla all'inguaia John che cosa è cambiato nella politica
Diciamo da un paio di decenni a questa parte ad oggi
Ma intanto ringrazio della presentazione e anche del fatto che i lettori libro perché chi in genere presenta i libri questo lo dico forse voi lo sapete già fermo ma in genere non le legge c'è anzi una gara a chi presenta meglio il libro che non ha letto
Cioè quella è una una cosa tipica una compagnie di giro i presentatori dei libri sono sempre uguali
E c'è questa cosa poi prendono un accenno un dettaglio e su quel dettaglio costruiscono benissimo devo dire perché poi sono bravi eccede quindi la gara è quello e quindi ti ringrazio di averlo letto
Silvio mi scusi signora mi scusi noi restiamo deposizione sono un meridionale gesticola esatto prima di gesticolare con la con la sinistra e la destra lasci perché ho questa idea che il pensiero su un manufatto quindi
Io mi muovo in mentre e mentre parlo lo faccio con le mani per questo viene viene male
E i quindi il la domanda che tu mi fai è quella di che cosa è cambiato c'è una di quelle cose che
Tra il Vaffa e le convergenze che aveva nel secondo me è cambiato pochissimo
Cioè nel senso che nonostante Aldo Moro
Beppe Grillo certo non si somigliano
Però i due progetti politici sono molto più simili di quanto si creda perché sono due progetti impossibili tutte e due
Le convergenze parallele sappiamo perché abbiamo vissuto la storia i i binari che corrono e che guardando guardandoli dal treno sembra che ci sia un punto all'infinito in cui
Si toccano in realtà non si toccano mai e infatti non ci sono si sono toccati ma non c'è stata mai la convergenza parallela tra la Democrazia Cristiana il Partito comunista per tante ragioni
Sì appreso poi tanti altri nomi solidarietà nazionale compromesso storico eccetera però di fatto quella idea buia
Delle convergenze parallele era irrealizzabile e conteneva in qualche maniera anche la sua fine visto
La tragedia che poi portò alla morte di Moro
Era secondo me è tutto già lì dentro il basso a la stessa cosa cioè e nel senso che i è un progetto o politico impossibile perché di
Perché anche lì è incastonato nella parola se io
Mando a Vaffa qualcuno dall'opposizione da fuori e quelle è chiaro che è una rabbia e una insoddisfazione una un
Una reazione magari anche giustificata no ma se io sono al governo come faccio a mandare abbassa il governo come quindi evidente
Che alla fine il Vaffa come le convergenze parallele contiene il il destino impossibile
E che è quello di una di una
Di uno che alla fine manda va fa se stesso cioè questore e della storia
La storia della canzone Alberto Sordi che quella lì che c'hanno mai ma nata a quel paese lui comincia manda la moglie poi dopo avere mandato la moglie Amanda
Il capufficio
E c'è Uto la Medaglia d'Oro note c'è mandammo tutte in coro e poi alla fine dopo avere mandato queste avere invitato tutti a mandare a fan curo
Lì si ritrova seduto nel batter la mattina e dice io come conforto e me con solo col fatto che manna merce da solo
E questa storia e contiene esattamente il il il futuro del del progetto del Barça
Sentire stando alla prestato alla politica proviamo a vederla da un'altra angolazione no la
Come dire i partiti insomma sono un po'in crisi no tutti quanti vediamo alle elezioni ormai è più facile fare una lista civica una somma di liste civiche e vincere le elezioni piuttosto che fare
Come si faceva una volta no il percorso tradizionale il comizio le riunioni cioè sono in crisi soltanto i partiti la forma partita partito secondo te o in crisi proprio la
La politica ce la politica si è trasformata in qualcos'altro no nella Consoli imprenditore che arriva cioè noi ne abbiamo un esempio illustre no cioè
E i i partiti che vuol dire
Nel senso positivo io la intendo la politica una politica come partecipazione della gente non esiste più cioè esistono i sondaggi esiste il capo esistono gli slogan e la politica non esiste più
Ma anche questa è una domanda
Io da quando ero piccolo sento parlare di crisi c'è c'è sempre stata la crisi partiti stavano morendo prima stanno morendo adesso voi alla fine in qualche maniera ci sono sempre
Ed e
è una storia che si ripete sempre uguale non a me non pare che la politica sia finita cambia cambia forme si superano delle costruzioni storiche sono state molto importanti come quelle del comunismo
Il progetto cristiano e c'era adesso c'è il populismo ci sono altre cose non ci sono però devo dire che l'idea che la politica finisca non
Non credo che sia giusto cioè ed è vero che
Che le crisi ci saranno sette c'era una canzone dicevo ma cos'è questa crisi era una canzone del del Quartetto Cetra
Più o meno dell'età di Aldo Moro forse anche prima no per cui mi pare che siamo sempre lì non non non è cambiato nulla neanche da questo punto di vista
Senti però è questa un'altra prova che l'ho letto tutto perché a un certo punto tu parli del del giornalismo che oltre che un mestiere per te è stata una grande passione
Però scrivi nostro giornalismo è un mestiere che si sta irrimediabilmente guastati do
Perché vuol dire questo che la legge la gente legge di meno come dicevamo prima vuol dire che essi crediamo di più alle alle ferite news alle velocità che si possono vedere le notizie sul telefonino vuol dire che i giornalisti non fanno più i giornalisti
Che cosa vuol dire questo a dire che quel mestiere così come noi lo abbiamo imparato e lo abbiamo esercitato il mestiere che che finito sta finendo
Il che non significa che il giornalismo è finito perché il giornalismo cambia cambiano gli strumenti e quindi cambia il modo con cui la gente si forma ma è evidente che che ci sarà sempre qualcuno che racconterà agli altri quello che è successo da qualche altra parte no e quindi fino a quando c'è questo c'è il giornalismo lo puoi raccontare in un altro modo in non con con con quella scrittura che riempiva il giornale che diventava fuori
Una lettura la preghiera del mattino quella quella lettura così importante quel milione di lettori che c'erano quando io entrai al Corriere della Sera
Che che adesso non ci sono più è evidente che è un problema che riguarda me che riguarda forse qui riguarda che riguardano i giornalisti non riguarda il giornalismo cioè noi
Non siamo più
Letti come eravamo letti prima facciamo meno paura
Perché anche questo molto importante perché non
Non avendo quella quella forza che avevamo prima per cui io mi ricordo
Le prime volte che quando scrivevo
I primi editoriali che ho scritto sul Corriere della Sera gli editoriali sono quegli assassini stretti chiudono che chiudono che chiudono impagina per me fu era un'emozione forte
E vedevo che la gente mi leggeva adesso leggono di meno però il formazione va avanti lo stesso va avanti in altre forme qualcuno di noi ce la può fare pure anche anche se anziano a a a misurarsi con questi nuovi strumenti o questi nuovi linguaggi
Il linguaggio della scrittura continua a ai meno lettori e ti devi accontentare di un pubblico diverso
Però adesso voglio dire vediamola un pochino più Rose hanno la funzione di un giornalismo che racconta le cose al di là dell'apparenza e al di là della massificazione quella è ancora è ancora valida oggi no cioè
Perché altrimenti come dire si perdono le speranze basta che un qualunque Tizio una volta si compravano i giornali no si comprano le tv
Adesso si compra una piattaforma web ti lancia sette otto messaggi in tempo reale a milioni di persone probabilmente anche la metà sono falsi perché poi scopriamo che molte cose della Rete poi sono false no dopo essere state commentate
Condivise
Poi scopriamo che non era vero quindi
Probabilmente il mezzo cambia probabilmente si fa più fatica però la funzione del giornalismo come si diceva una volta libero indipendente
Probabilmente è ancora importante no anche per farci un po'coraggio perché se no facciamo no sì anche questi uccelli la libertà di stampa è un bene individuale
Quindi ognuno di noi ogni mattina quando comincia a ed è anche ed è un rapporto collettore
Nel senso che ci vuole sapienza e libertà nella scrittura ci vuole sapienza libertà nella lettura
Bisogna sapere leggere i giornali sapere diffidare bene dei giornali e a vere col giornale questo rapporto antico cioè nel senso che tu riconosci
C'è qualche cosa che ti fa capire quando lo leggi che
Che quella persona è libera ed è una corda che tutte gli ogni giorno cioè il ci può essere la libertà di stampa
Nel giornale meno libero del mondo e nel giornale più libero del mondo ci può essere qualcuno che invece non è libero quindi e veramente una sapienza di scrittura e di lettura è un un rapporto forte
è stato sempre così
Anche perché poi il giornale bene o male te lo te lo scellino va in edicola irretisce gli
Il giornale sapendo bene neanche è anche giornalista del dentro il giornale non è che ti leggi tutori sì sì be'questo scrive sempre solite cose no queste invece no questo è una persona seria me lo leggo fino in fondo
Mentre come sappiamo la tv magari ti entra in casa mentre stai facendo un'altra cosa le comunque il Tea seleziona già le le voci che tu puoi scegliere quindi non sei affatto libero perché quando tu
Va in cerca di una cosa sul web o la Sai cercare e sei come dire attrezzato altrimenti se prendi la prima cosa che t'arriva probabilmente la è la cosa o che ha pagato più pubblicità o che ha avuto già più contatti e quindi
Cioè mente giornale come come dicevamo te lo sceglie è anche giornalista
Un'altra parte che mia come dire un po'
Attratto del tuo libro quando parli
Avendo cominciato insomma né nei periodi dove la mafia alla mafia picchiava duro in modo anche eclatante non c'erano gli assassini le gli omicidi le le stragi a un certo momento tu dici che la mafia
Sì c'era c'è probabilmente si sono invertiti Poli no non so se se ho letto bene perché il
Perché una volta la mafia era
Come dire a Mila no non c'era la mafia Matera Palermo adesso
Se tipo nuovo di Mafia la mafia capitale per esempio cos'è un fenomeno completamente nuovo che tu descrivi secondo me molto bene attraverso anche qui le parole i nuovi soprannomi Air Ceccato c'è ma mai mai più ci saremmo sognati trent'anni fa richiamare il capo della mafia Ceccato o no c'è quindi la mafia oggi
C'è ancora e sotto che veste soprattutto nelle città industriali come tu dici
La mafia ce un'organizzazione criminale importante
Contro la quale ci si batte
Con difficoltà a volte non però non è e più quella mafia che avevamo conosciuto prima che era una mafia che sembrava imbattibile la mafia delle stragi se ci sono state molte cose che sono che che c'è stata una una battaglia da da parte dello Stato siamo riusciti un po'a cambiarla
Naturalmente voi quando si parla di mafia ed è una di quelle parole che essendo molto usata alla fine prende talmente tanti significati che non ha più nessun significato
Cioè lo perde il significato quindi al Pugliese la parola l'uso eccessivo della parola mafia c'è la mafia dello spettacolo la mafia dell'università c'è la mafia nel
Della moda cioè dovunque ci sia qualche interesse viene utilizzata la parola mafia e spesso viene utilizzata male
E e qui faccio una breve cosa che riguarda il libro visto che il libro
La ragione per la quale io sono qui e forse pure voi
Questo libro
Gioca con le parole in questo senso cioè nel senso che io mi sono arrivato un certo punto chiesto ma e possibile raccontare la storia attraverso le parole
Che significa significa c'erano ci sono quelli che la raccontano attraverso il tempo la storia viene raccontata il tempo la
L'America fu scoperta dice il
Poi ci sono altri che la raccontano attraverso i luoghi indice ma per esempio con molti di noi sanno
Dove è morto
John Fitzgerald Kennedy magari pochi si ricordano quando quindi quello è un modo di raccontare la storia sono i luoghi la strage di piazza Fontana il
La guerra di Troia allora io mi sono chiesto forse si può raccontare la storia anche attraverso le parole
Per esempio le parole della guerra di Troia sono il cavallo la bellezza eccetera e allora
Nel era raccontare la storia attraverso le parole ho rifatto un pochino la mia
La mia vicenda
Professionale infatti comincio con la parola amore
Perché aveva un padre di destra che era
Che va al nel quarantasei voto Repubblica e o una madre di novantasette anni che era stata sempre di sinistra nel quarantasei votò monarchia
E questa questa contraddizione apparente che nel nel nella mia vita e mi ha fatto pensare che forse le parole
Nella storia d'Italia e nella politica italiana non somigliano alle cose che nominano quindi non somiglia andò alle cose che nominano queste parole
Diventano un pasticcio
E allora so ho scoperto che in questo nella parola monarchia ho scoperto che il Presidente della Repubblica
Luigi Einaudi
Voto monarchia
Ed è il primo presidente della Repubblica italiana che l'uomo che porto l'Italia dalla
Monarchia alla repubblica che era l'avvocato De Nicola era un liberale monarchico
E ho scoperto che monarchico Indro Montanelli e ho scoperto che voto monarchico Eugenio Scalfari
Che uno non se l'aspetta o scorretto che voto monarchico Oscar Luigi Scalfaro ho scoperto che voto monarchico
L'avvocato Agnelli
E quindi in in questo alloro ho cominciato di immigrati di ma allora le parole davvero sono dei malintesi perché evidente che ciascuno di loro votava monarchico per una ragione diversa
Che è la stessa cosa per cui ciascuno di di tanti italiani era comunista per una ragione diversa
C'è la quel quella canzone di Giorgio Gaber qualcuno era comunista e Luís fa tutti i vari casi che sono in contrasto tra di loro
Se tu se voi se noi cambiamo la parola Moratti comunista con la parola monarchico e e la stessa identica cosa
Ci sono stati in monarchici che votarono monarchia perché avevano paura del comunismo e ci sono stati i monarchici che votarono monarchia per non avere paura del comunismo perché non avevano paura del comunismo c'erano i perché Togliatti aveva fatto la svolta di Salerno c'erano quelli che votarono monarchico perché amavano il popolo e ci sono quelli che votavano monarchico perché odiavano il popolo
E così via di seguito quindi c'è nella parola
Una un malinteso
E allora continuando nella storia
Una storia fatta di parole
Mi sono accorto che questo malinteso percorre tutta la storia d'Italia
E tutte le parole italiane hanno questa duplicità tripli cita questa
Questo Poli senso no questa è un
E ecco deve e e e vanno e sono legate nel libro le parole sono legate
Come le ciliegie perché la parola monarchia porta la parola referendum
Che è un'altra
Referendum a me mi è scattato il il link no referendum è un punti picco esempio di una parola che appunto no non è
Recentissima c'era oltre utilizzata anche per il referendum monarchia Repubblica però ha scandito alcune fasi della della vita e della politica italiana e referendum del divorzio le settantatré i referendum poi come dire a volte anche ammucchiati che non hanno raggiunto il quorum per cui si discuteva se non farle più e adesso la nuova stagione dei referendum
Proprio oggi scadeva il il termine perché la Regione potesse convocare il referendum per la separazione
Per l'autonomia tra Venezia e Mestre il ventidue ottobre la Regione Veneto ha chiamato i suoi cittadini a un referendum
Sull'autonomia del Veneto cioè su come fare la la il Veneto regione autonoma ecco
Secondo te che differenza c'è fra il referendum com'era inteso appunto sui grandi temi
E su questi referendum dell'autonomia di oggi tu come la vedi referendum sull'autonomia del Veneto
Ma i referendum sulle autonomie regionali io
Ovviamente intanto non sono costituzionali non sono previsti però se mi dovessero domandare ammesse il Veneto deve essere autonomo direi no
C'è una delle stime no immediatamente cioè non io sono per l'abolizione delle autonomie regionali le autonomie regionali che conosco quella siciliana la considero un disastro una delle cose che
Tutta l'Italia insieme dovrebbe insorgere per togliere l'autonomia lo sottosegretario perché ci autonomia legislativa anche la Sicilia però un po'caso sì lo si sono allo speciale che fa della della Sicilia o una regione autonoma andrebbe abolito
Intanto perché pensate che in Sicilia ci c'è il settanta per cento forse il più dei beni culturali quindi l'idea che i beni culturali la maggior parte dei beni culturali italiani siano nelle mani di un assessore siciliano
Cioè è una cosa che dovrebbe farci arrabbiare tutti
Quindi bisognerebbe togliere dalle mani d'altra parte voi i musei in Sicilia sono chiusi
Cenno non vai a vedere la la la
La Morgantina nulla vai a vedere e ti dispiace che l'abbiamo tolta al al al Museo di Los Angeles sarebbe meglio che vi era restituissero piuttosto che tenerla sepolta lì dove la tengono per cui
E le Autonomie producono il peggio
Perché sono poi intanto dal punto di vista della della della cultura sono le cozze attaccata allo scoglio
Che poi questa azione di spiegare perché vuol dire che l'azione stai lì attaccata allo scoglio non ti sposti mai per tutta la vita perché ti senti un po'identitario lì dove sei l'identità nel nostra non esiste
E bello perché ci spostiamo tutti perché poi siamo tutti nomadi poi c'è internet c'è quindi se invece se tu stai lì
E pensi di esse in diventi una una una melanzana
No il il nostri tutti sente una melanzana Commenda il pomodoro di Pachino cioè no ma altrimenti tu sei dove dove dove vuoi andare scegli
Sceglie quello che vuoi no il e questo è un grande tema questo dell'identità guardate che
Il ed è un tema
Che
Per i siciliani e molto importante c'è una frase di Sciascia che molto bella molto poetica che dice
Io ero siciliano
E e poi Dina qui in Sicilia
Questa frase qui
Se Sciascia fosse vivo sarebbe bello discuterla con lui perché io non sono d'accordo
E e penso che è un modo quello dell'identità che attraverso il quale ci facciamo del male da soli ed è anche un un una maniera di e l'alibi dello sconfitto
No cede noi io sono siciliano che dove ci sono veramente tante cose che non funzionano in Sicilia però abbiamo il sole migliore del mondo
Però l'amore dei siciliani è speciale però il il sapore del del pomodoro in cc non è vero
Non è vero ci sono pomodori buonissimi in tante parti del mondo il sole meraviglioso in tante parti del mondo
Quello fu un modo la Sicilia come metafora il l'idea che Racalmuto e poi attraverso Racalbuto si potesse spiegare il mondo era bello perché era il modo attraverso il quale una parte marginale
Si collegava all'Europa si collegava al mondo adesso è diventata una parodia
Ed è una parodia della quale ci dobbiamo liberare
Io lo racconto sempre ma quando viveva a Milano c'era un elettricista che abitava soft che vendeva le lampadine sotto che regolarmente membro gli altri
Il alla fine un giorno me ne accorsi gli dissi grazie Paese e lui mi disse ma come proprio lei mi dice così lei che siciliano come me ecco io sono siciliano ma non sono come lei
E quindi già cominciamo a distinguerci quindi cominciano a capire poi c'era i quando viveva a Parigi RV c'era un collega che era anche lui siciliano che ogni tanto mi invitava a cena
E lì si era nato pasta con le norme al con la norma
Travi e c'era la canzone non giudice duri mille ed era un era tutto un e poi si si chiamava suo figlio un pare no suo figlio e sua moglie era di Lione
Il figlio era nato a Nantes
Dico ma scusa e mi sembra il sangue siciliano non è acqua ma guarda che Luigi Siciliano ma quasi niente
Eppure questa identità così un modo attraverso la quale lo sconfitto Penza
Di farcela e la stessa ragione più e e l'uso delle metafore nonché sempre torna sempre uguale è l'abuso delle metà quindi io
Arrivato il certo punto ho detto ma forse più che siciliano tu sei cretino a volte gli ho detto
Dopodiché ho ho cominciato a pensare che fosse la stessa cosa
E e quindi mi sono arrabbiato quando queste cose le dico quelli che si arrabbiano di più ovviamente sono i siciliani
Perché pensano ma come diceva poi dopo un po'dopo un po'lo fa lo fai capire perché una cosa sono i ricordi piacere di vedere dei dei paesaggi che sono collegate alla tua vita dei sapori che ma questi boh non sono delle cose che
Fanno dite appunto una identità che tale per cui tu ti riconosci dovunque vai
E quindi quando vedi un siciliano lo riconosci c'è non è così perché ci sono quelli bravi e quelli quelli meno bravi cinque giornalisti ci sono quelle buone e quelle non buone dei giornalisti dei suoi
Quindi abbiamo trovato una parola una parola chiave fondamentale nasce identità esatto
E ce ne sono altre parole facciamo un giochino io te ne metto la due-tre che mi sono appuntato e questa è l'ennesima prova che l'ho letto tutto il libro
Ad esempio trasformismo dubitare
Perché lo ripeto troppe volte no è come come quelli che si è scusata europei con repliche sono gelosi gelosi gelosi Pep Guardiola fedeli vorrei
Va bene allora fino alla prova subito all'asta
Allora trasformismo no trasformismo cioè che ha studiato a scuola gli viene in mente Depretis lei governi vede del primo Novecento trasformismo è una parola che non esiste più o meno sulla politica
è una vecchia parola che ci accompagna ci accompagnerà sempre
E ed è una parola boy diventata travestitismo e diventata lifting e cioè il il Berlusconi è riuscito a a portarla sul corpo cioè anziché dargli il l'aspetto ideologico gli ha dato l'aspetto fisico però esalta la sua trasformazione proprio evidente più che occuparsi pure Crespo voce ed è una un modo attraverso perché poi questa queste The parole queste parole così ambigue così complicate
Alla fine
E sono una ricchezza nostra ci sono parole che difendono la realtà non la offre
Perché attraverso questa
Bellezza della lingua italiana convergenze parallele ma anche il Vaffa nella sua nella sua semplicità hanno apparente e e noi siamo riusciti a raccontare delle cose che non sono facili da raccontare abbiamo detto l'indicibile
E l'abbiamo detto grazie alla lingua italiana la lingua italiana a a
Ha fatto del bene anche alla a anche la politica il ma pensate a a tutte quelle parole che sono legate a al berlusconismo ignoto Croazia ma chi lo poteva mai immaginare che si arrivasse al parlare della minio come
Oggettivamente mille e poi e poi se se ci pensate un minuto uno papi
Dopo gattone
Bunga bunga bunga bunga bunga c'è stato un momento è stato un momento in cui queste parole ci identificavano dovunque noi andassimo
Sì uno dal prendeva un un taxi in Nuova Zelanda e gli diceva Italia bunga bunga no legge quindi sono parole e che hanno una loro una loro forza una loro ricchezza hanno e sono passate anche grazie perché c'è il giornalismo
E voi il giornalismo e anche queste eccetera convergenze parallele e una espressione inventata da Eugenio Scalfari
Io mi ricordo quando la
La un giorno a Martinazzoli si arrabbiò mi dissi insomma è una balla e gli dissi va be'però è una balla che ha ha cambiato la storia
E perché perché era così è verosimile che quando Scalfari la scrisse nella genialità del del suo mestiere poi Moro se la prese infatti Luís disse disse io non so se l'ho detta me l'hanno attribuita
No cioè queste espressioni qui cioè e e quelle quella cosa lì no che perché il giornalismo è anche questo cioè noi a volte diciamo io mi ricordo una volta De Mita De Mita
A un congresso
Mi è
A un congresso democristiano io scrissi che De Mita allora c'era Salvo andò
Pensate che preistorico no intreccerà Salvo andò che era il ministro verrà rilevata
E io scrissi sul Corriere della Sera che questa che De Mita aveva detto mamma no ma ma ma quale leader politico quello un passato remoto e allora questa battuta io entro nella sala del del congresso democristiano De Mita si alza mi viene incontro venne il momento di nuovo
Il bellissima quella battuta ma io non l'ho detta
E di questo voglio dire nonché in realtà poi noi in questo modo
Aiutiamo queste cose qui non riusciamo attraverso l'uso anche anche fantasioso della lingua però a raccontare delle cose che sono poi sostanzialmente vere la famosa
A Fra che te serve
A Fra che te serve si ricorda evangelici sono le schede è stata una cosa che che ha che ha
Cioè e e la storia di Evangelisti che risponde al telefono a Caltagirone
Carte e cartaceo racconta ho passato la Motorola vi dice a Fra che te stai si trova sì era un altro Caltagirone aveva quelli siamo tutti Francesco Caltagirone di uno otto fax una pagina sul fatto che erano omonimi e e ma quando c'era uno di questi Francesco Caltagirone che saliva in alto
Si vergognava dell'altro Francesco Caltagirone anche alle persone il secondo nome e si metteva Mario Mario esso abbiamo Francesco Cevasco Corioni Cantagiro poi l'altro saliva e quello scendeva
E allora diventava no e quindi diventava Francesco Pica alta girone eccetera secondo quella quella che era la e ed era difficile perché ce ne sono poco più di due Nova è verissimo che
Ma negli ultimi trasformismo del nome che è una maniera per cambiare nome per per restare uguali no lei pensi a quante ecco a quante volte ha cambiato nome nel partito comunista
La cosa il PD PDS Ibs e però sempre loro sono c'è quindi alla fine
Be ad qui aprirà l'abbiamo riapriamo alla Mongolia allarmismo è sempre Veltroni e D'Alema abbiamo dato abbiamo abbiamo dalla quindi tu cambi nome e alla fine come Casanova che rimane Casanova solo cambiando il cambiando letti
E il loro rimangono quello che sono solo cambiando nome
Qui io volevo aprire un capitolo piuttosto che operazioni ho capito che sono in minoranza
E quindi secondo la nota legge della democrazia che la maggioranza sempre torto
Be D'Alema però D'Alema tu citi nel tuo libro nella parte che riguarda diciamo così il turpiloquio no cioè l'uso della parola non più nobile diciamo per descrivere i concetti non più profondo non più sintetico per
Le convergenze parallele ma a un certo punto tu citi D'Alema che non di bario televisivo cioè D'Alema le le l'impassibile D'Alema la grande aplomb dice al suo interlocutore bene vado a farsi forte Reno cioè
Anche questa è una come dire un'evoluzione come un evoluto pensate a Sgarbi note ieri ecco su quel su quella liti a spiegarcelo questo volevo su D'Alema e
C'è però i i probabilmente però l'avrei detto anch'io vado a far fronte quella volta lì perché perché la parolaccia intesa come emergenza
Quindi come quella cosa che tu devi dire perché in quel momento
Esprime bene
è una cosa è un modo di usare bene la lingua perché il vero turpiloquio e parlare male l'italiano quindi se tu usi bene la parolaccia come l'house alla Dante
Quando diceva ed egli aveva del cool fatto Trombetta non ti viene in mente che Dante era era uno che non conosceva la Lincetto aveva scritto tutto il resto
E quando Garda usa la parolaccia la usa perché conosce la grammatica è un codici conosce bene
E quindi quella più quelle parolacce vanno bene quando la parolaccia non diventa non è più una ma la parola ma è una parola andata male
Cioè quando quando tu in realtà la usi come scorciatoia cioè quando tu non trovi le parole
E ti rifugi nella parolacce quello e il turpiloquio
Come la politica
E basta è una parola tende però lei dice la parola politica perché la parola politica i i imbocca immediatamente e sotto sotto un intrallazzo un è stato sempre così
è stato sempre così non c'è stato mai un momento che non era così perché c'è stata sempre questa diffidenza forte c'è in tutti i Paesi del mondo tranne forse in Corea del Nord
La parola resiste perché è più forte di tutto questo
E resiste mentre resiste prende significati nuovi si sporca si arricchisce
Quindi diventa
Diventa ecco perché le parole proteggono la realtà anche quando sono gli ossimori no quella quelle idea di di di di di lotta e di governo quelle cose che sono e partito di lotta e di governo che sono impossibili però sono
Delle dei rifugi i che proteggono difendono la realtà
C'è anche il il versante opposto però stiamo parlando di parole appunto ma tu parli anche di di di silenzi oltre le parole no cioè tu hai conosciuto dei dei politici che avevano come dire la la virtù opposta c'è invece di usare le parole le parole al momento giusto la
Di balle varie tonalità stavano in silenzio perché lì mi sono accorto che appunto facendo fa riferimento e Cuccia per esempio l'ovvio che mi pare che lo sul gioco con le parole mi sono accorto che nella città nella
Nella nel paese della chiacchiera nel paese delle
Delle Locri o dello sproloquio del turpiloquio nel Paese dove nel paese di Brancaleone alle crociate vi ricordate Gassman in quel modo di parlare no e c'è
Un'Italia e ci sono stati dei grandi italiani che sono uomini di silenzi
Cominciamo con Manzoni
Che era talmente di silenzio che ha inventa il senno di poi perché non ce la fa nonché in diverse perché probabilmente il silenzio e anche questo è un ingorgo di pensieri che arrivano lì e ti bloccano
E De Gasperi era così Berlinguer
Leonardo Sciascia era così ma sono veramente tanti non non io mi Morricone una volta ho intervistato Morricone
E gli chiesi e maestro ma lei ha mai composto un Requiem Mello nisseno il se ma io gli chiesi ma
Lei è al suo funerale che che cosa immagina e lui disse il silenzio
E questo silenzio che di cui parlava Morricone
E musica
Adesso faccio una citazione faccio finta di essere colto ma quando Adorno dice che
La
Lana
Finito un concerto le viole e i violoncelli continuano a suonare solo noi non li sentiamo
E dice a è Morricone mi disse le dico una cosa
Che che non ho detto mai prima non so se era vero comunque mi disse così
Io penso che la musica
è stata già tutta composta
E noi semplicemente siamo quelli che la prendo
Sì io gli chiesi bassa parlando di Dio e lui mi disse fece così con con la cosa però questa del Silenzio c'è questa degli che può essere tante cose io mi ricordo Martinazzoli era un uomo di silenzio che una volta
There perché era contento di un'intervista che io gli avevo fatto e Luís quand'era contento l'intervista disse bella perché tutto verosimile queste
E e allora mi invitò a mangiare la pizza E non disse nemmeno una parola
E allora io stavo lì eccetera egli si senta visto che lei mi ha invitato qui per ascoltare i suoi silenzi non ci sei che era ma io ho studiato la sua faccia
Si ricorda voi vi ricordate gli aveva una faccia con tutti quei nei segni c'era proprio c'era il Novecento che gli era passato in quella facciano
E
E e abbiamo avuto uno ad un discorso sulle facce abbiamo cominciato dire cioè io ho cominciato a dire lui poche parole per ogni quando le diceva non erano per niente male
E che e che non è stata fatta la storia delle facce
Il le facce il potere per esempio le facce della democrazia cristiana le facce c'è un libro di Simon c'Amma
Sulle facce del potere britannico che è molto bello e se ci fosse un editore io
Questo è editore bravo Commissione erette a qualcuno di il rapporto fra le facce il potere nella storia d'Italia comunque questa cosa e ha un seguito perché un giorno Martinazzoli che si era già ritirato a Brescia
Mi i mi no vestirmi non c'entra che si era già recata bestia fece una dichiarazione su Berlusconi e disse che Berlusconi non aveva la faccia del moderato
E che e che
Uno che ha non ha uno con quella faccia lì non poteva leggere l'enciclica Non mi ricordo quelle l'enciclica di Giovanni Paolo secondo che era un'enciclica molto belle ce io ricordandomi della mia discussione colui scrissi un pezzo
E e mi domande cominciai a chiedermi se Martinazzoli avesse la faccia del moderatore lo smog errato e poi cominciai a dire quali sono le facce dei moderati non so scelga aveva una faccia moderata
Fanfani aveva una faccia moderata e così via di seguito e Luís
Si arrabbiò
Si arrabbiò ormai non stava in stava a Brescia incontro un mio collega del Corriere della Sera io non stavo più al Corriere tra un incontro e gli disse e lei conosce Francesco Merlo disse sì
Vi può portare un messaggio da parte mia seicento clinica che uno strong insomma
Però ecco e l'ha portato poi è salito e quello ha portato al mese l'ha portato in scena e e sulla parola stronzio potremmo aprire qui perché una delle parole
Delle delle parolacce più insignificanti però torno un attimo al silenzio
Al silenzio perché
Questa delle degli italiani del silenzio
E e una storia molto bella
E allora
Che cosa succede quando si incontrarono duetti
Uomini del silenzio
C'è il il racconto fra un incontro tra Enrico Berlinguer Leonardo Sciascia
Nella nella casa dell'allora direttore dell'ora c'era anche Occhetto presenti
Si incontrarono ci fu una preparazione prima che questo incontro avvenisse si incontrarono in questo salotto e linea in piccoli sorrisi tra l'altro c'è Sciascia aveva la febbre
Delle piccole parole che si sono detti
Dopo un quarto d'ora si sono salutati e poi i senza dirsi nulla almeno no chi lo sa fa meno che niente nel linguaggio del silenzio comunque chiesto euro a
A Sciascia com'era andata che ne pensava di Berlinguer e Sciascia dissi mi piace molto
E poi chiesto a a Berlinguer com'era andato l'incontro con Sciascia magnifico
Quindi quando si incontrano due e quando parlano che succede perché in realtà poi ci fu un secondo incontro e questa volta parlarono
Tanto che Sciascia poi raccontò che Berlinguer gli aveva detto in questo incontro che le Brigate Rosse
Si erano esercitate addestrate nei nei Paesi dell'Est comunista
Berlinguer si arrabbiò e disse che non era vero e finì a querela
Doppia querela che poi fu archieparchia Tammaro doppia querela con con delle conseguenze perché Sciascia chiamò a testimoniare Guttuso che era un suo grandissimo amico ma era anche un comunista
E Guttuso disse che aveva ragione e Berlinguer pensasse gli disse fra il partito e la verità e scelto il partito papà
Il e questa storia e bella perché il punto di partenza è quello due uomini di silenzio che parlano e quindi tradiscono se stessi finisce male no
Va bene
Meglio che si avvicini va be'qua oggi non abbiamo tutti 'sti problemi e con quelle che possiamo vedere i nostri ricovero politici governanti non hanno assolutamente il problema del Silenzio anzi c'è proprio
Beh
Ci avviamo conclusione se qualcuno di voi vuole fare qualche domanda
Qualche curiosità che avete a Francesco
Parla forte
Sono
L'acqua
Con forza Italia
Ma ci sono delle caratteristiche italiane che sono poco europee e ci sono invece delle caratteristiche italiane che sono molto europea in questo noi siamo bravissimi perché ancora una volta giochiamo col malinteso noi siamo
O quasi europea si
Quindi così come siamo anche un po'quasi africani finché abbiamo questa caratteristica non sa che l'acqua sita
Che quello che è quello che ci salva sempre per cui siamo quasi democratici no abbiamo la capacità di essere quasi realizzati nel capitalismo però
Pochino ci dà perché è un modo anche questo di proteggere la realtà essendo fuori dalla storia il quasi ci permette di uscire dalla porta quindi di di diventare ex di noi stessi senza rinnegare ci mai
Perché abbiamo sempre quella cosa che ce lo permette questo anche nella nel nel nei partiti nella nella dell'euro nel europei ITA si può dice no non lo so facciamo perché ne
Gol quasi quasi quasi trapassato
Beh noi rispettiamo le consegne di devono un'oretta perché mi pare che ci sono altre iniziative molto molto interessante anche per questo prosieguo di pomeriggio sera ringraziamo Francesco
Questo Marlon
Ringraziamo un pubblico veramente notevole e attento
Io vengo da Venezia leoni più spesso a Mestre perché effettivamente la partecipazione di carattere buonasera a tutti grazie