04 OTT 2017

La diga di Montecotugno tra presente, passato e futuro - Un reportage di Maurizio Bolognetti

EDITORIALE | di Maurizio Bolognetti - Senise - 15:20 Durata: 15 min 46 sec
A cura di Alessio Grazioli
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Costruita lungo il corso del fiume Sinni tra il maggio del 1970 e il marzo del 1983, la diga di Montecotugno, in agro di Senise (PZ), ha una capacità di massimo invaso di 552 mmc ed è la più grande diga in terra battuta d'Europa.

Il 55,2% delle acque dello strategico invaso lucano vengono utilizzate dalla Puglia per scopi prevalentemente potabili, il restante 44,8% viene utilizzato dalla Basilicata per scopi prevalentemente irrigui.

La costruzione della diga, fortemente avversata dalla popolazione di Senise, ha determinato una decisa variazione del microclima, della geografia e del paesaggio
dell'area coinvolta da questa ciclopica opera.

A luglio 2017, a causa della perdurante siccità, la diga conteneva solo 138 milioni di metri cubi d'acqua rispetto ai 246 milioni del luglio 2016.

Una situazione drammatica che è ulteriormente peggiorata a settembre.

La penuria d'acqua ha fatto riemergere un tratto della vecchia statale e le tracce di manufatti che da anni erano stati sommersi dall'acqua.

Con Claudio Sole, redattore di Basilicata Notizie, e Antonio Pennella, veterinario e birdwatcher, abbiamo passeggiato all'interno dell'invaso, rievocando i momenti salienti della costruzione della diga e non solo.

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