Le parole e le cose - Conversazione con Federico Rampini, autore del libro "Le linee rosse. Uomini, confini, imperi: le carte geografiche che raccontano il mondo in cui viviamo" (Ed. Arnoldo Mondadori)

Domenicale bentornati Benvenuti alle parole le cose la trasmissione di approfondimento culturale di radio radicale siamo qui oggi in compagnia di Federico Rampini che c'è tornato a trovare bentornato Federico grazie
E siamo qui per discutere per presentare questo le linee rosse edito da Mondadori Strade Blu un libero che in qualche modo ci parla di
Noi parla di uomini di confini di stati di governi di imperio libero
Che ripercorre forse un oggetto
Che da bambini siamo stati abituati a vederlo appeso ai muri delle nostre classi anche le nostre case le carte geografiche
Forse da lì è iniziato il nostro viaggio immaginario nel mondo oggi ovviamente le carte geografiche hanno un significato differente sono disposte sui nostri tablet sui nostri computer
E sembrava quasi più delle carte di percorrenza che delle carte immaginari tu invece fai un passo indietro e cerchi di vedere di insieme
Quello che Academy nel mondo riconnette endo queste linee rosse questi confini confini che come tu ci racconti hanno poi una pluralità di significati
E soprattutto sono
Dei e limiti quasi invalicabile anche per i capi di Stato ecco allora raccontaci un po'come è nato innanzitutto queste le linee rosse e questi confini quanto dettano le nostre agende le nostre
Anche riflessioni intorno al mondo
Ma dunque commendatore una genesi complicata oserei dire antica potrei dire con una battuta che questo è un libro che ho scritto in sessant'anni perché cominciato dalla nascita ad accumulare geografia
All'inizio mio malgrado nel senso che mio padre si trasferì a Brussel che io ero letteralmente neonato sono cresciuto da bambino
Negli quell'embrione di Europa unita fisica Comunità economica europea che a Brussel quindi con compagni di di banco che erano francesi tedeschi olandesi e gialli ad esempio le carte geografiche che studiavo alla scuola doppia di Bruxelles erano diverse da quelle che studiate o studiavate voi nelle
Nelle scuole italiane quindi già spreme la geografia cominciava interpellare riti fin da più tenera età
E poi per esempio un altro choc che ho avuto con le carte geografiche e intanto qua dentro c'è veramente un pezzo della mia vita apre a vent'anni ho fatto la prima traversata costo coste degli Stati Uniti al tempo stesso ho lavorato per un periodo non breve in Indonesia
Io ero un giornalista della stampa comunista italiana del Pci di Berlinguer e mi mettevano non avevo nessun incarico politico ma siccome sapevo lingue mi infilavano nelle delegazioni ufficiali che andavano in Unione Sovietica i congressi comunisti a Mosca
Ho Leningrado oggi si chiama San Pietroburgo
Più avanti quando sono andato a fare il corrispondente in Cina dal due mila quattro due mila nove
Un altro choc da carte geografiche fu quando mi appesi per la prima volta nel mio studio di Pechino una carta geografica cinese con la Cina al centro del mondo
Ed è un altro mondo irriconoscibile cioè col collega Nieri che l'Europa schiacciati e il board di e sembra veramente un altro pianeta e quindi sto ma è da tempo che mia Lobello sulle carte geografiche ho deciso di scrivere un libro che sia anche di aiuto
A tanti lettori che viaggiano moltissimo oggi viaggiamo molto e facciamo una fatica enorme a capire il mondo più viaggiamo Nino lo capiamo i nostri leader sono spesso più ignoranti Dinoi
Abbiamo dei capi di Stato be'quello americano probabilmente è il caso il caso peggiore di tutti che non saprebbe situare su una carta geografica un Paese che fosse bombarde razzo i B cinquantadue
Ma insomma anche dei politici italiani ammettono tranquillamente di non leggere libri fanno molto male allora questo libero io cerco di
Ragionare sulla geografia il concetto di linee rosse a volte sono confini fisici che rinascono di prepotenza dove credevamo di avere lì aboliti vedi l'Europa di Schengen
Vedi ma con che decide che il Nordafrica si ferma a Ventimiglia
A volte sono linee rosse appunto di un sopra Nismo che avanza che si riprende il concetto di Stato nazione con forza oppure sono quelle linee rosse che vengono imposte da leader come Obama che dice Assad se usi la le armi chimiche varchi una linea rossa poi quello le ha usate
E non è successo niente oggi Trump in qualche modo situa la nuova linea rossa dalla guerra fredda al trentottesimo parallelo tra la Corea del nodo della Corea del Sud non sappiamo sappiamo che fine farà anche quella linea rossa
Ecco soprattutto questo è un libro di interrogativi ed è un libro di riflessioni perché mi ha colpito molto anche la scelta
Di iniziare diciamo i primi due capitoli che sono in qualche modo che vanno subito al dunque di di alcune di alcuni nodi della contemporaneità che poi sul tre uno anche più in là dentro questa conversazione il primo la una domanda sta finendo l'impero americano
E moriremo cinesi sono forse diciamo le domande che agitano non solo gli osservatori ma anche l'uomo della strada perché poi in realtà l'instabilità degli Stati Uniti d'America e la piena al diciamo congiunzione favorevole per la Cina in realtà entrano anche all'interno delle nostre scelte dei nostri abitudini
è un libro che in qualche modo fornisce della delle chiavi di interpretazione a questi interrogativi fondamentalmente un libro in movimento è un libro che ovviamente non è cristallizzato e si ferma ci dà una chiave una visione di insieme però questi due interrogativi che apre il libro in qualche modo ci danno un po'la linea di demarcazione di quello che sta accadendo
Diciamo possiamo parlare di destrutturazione dell'impero americano e al tempo stesso di una sorta di rovesciamento delle del prisma di poteri e quindi battuto da una parte
Dell'Asia e quindi della Cina in particolar modo ad un quesito i due capitoli si aprono proprio col con le due nazioni più potenti e quindi c'è quasi un ordine gerarchico e c'è una anche una una delimitazione geografica ben precisa il primo capitolo e sull'America secondo sulla Cina sappiamo di cosa stiamo parlando al tempo stesso io cerco
Sono temi di cui mi sono occupato da tanto tempo anche in altri libri qui cerco mobili affrontati anche con un approccio geografico cioè ad esempio esplorò la fisicità del continente americano degli Stati Uniti per perché da un'idea di una forza che avere radici poco nel territorio il fatto di affacciarsi su due Oceanic che spiega anche perché l'America abbia ereditato dall'Impero britannico la vocazione di una superpotenza prevalentemente navale e poi aerea
Mentre invece la Cina sempre per millenni è stato una potenza terrestre ossessionata dalle invasioni che arrivavano dalle i popoli delle steppe arrivavano dei mongoli
Vedi la Grande Muraglia alla Cina solo in un baleno né episodio della sua storia imperiale ha avuto una grande flotta navale che è una flotta di esproprio esplorazione ma anche di conquista
Poi ha trascurato il male adesso sta tornando di recente ad affacciarsi sui mari è una si rende conto che per per Di Lena diventare la nuova potenza egemone deve anche esplorare i mari e conquistare delle rotte strategiche l'America al territorio americano ci ci ci deve ricordare esentati sento la forza che nel sottosuolo
L'America riconquistato un'autosufficienza energetica pochi lo sanno ma da anni gli Stati Uniti non importano più una goccia di petrolio dal dal Golfo Persico dal mondo arabo
è una rivoluzione energetica con delle conseguenze enormi per il per il futuro del pianeta non tutte positive ma
La Cina degli ecco le le linee rosse del Progetto imperiale cinese che io vedo che c'è una cioè è chiaro e evidente nella cultura nella visione di
Sci Jinping che c'è un progetto egemonico
Lo si può tracciare geograficamente attraverso le nuove Via della Seta questo questo Piano titanico di costruzione di infrastrutture che dalla Cina partono per via terrestre lungo tutta l'Asia Centrale arrivano fino all'Europa
Perriand marittima dall'Oceano Indiano al corno da da Africa e poi il Golfo Persico anche il Mediterraneo
E l'antica Roma gli emeriti io io umani costruivano ponti strade e acquedotti non mandavano solo le le legioni a conquistare i loro territori ecco io faccio anche questi giochi perché è importante poi l'agiografia cavalla nella storia le carte geografiche ogni tanto bisogna sovrapporre alle quelle di oggi con quelle di cento o mille anni fa questo ci aiuta anche a capire i tempi lunghi
Vengo quindi anche a alla alla risposta finale evidente che c'è un declino dell'egemonia americana evidente che questo declino viene accelerato dalla presidenza Trump che si rifiuta di assumersi responsabilità planetarie
Ed è evidente che la Cina nel lungo periodo ambisce ad avere una una leadership
Queste cose generalmente si svolgono su tempi molto lunghi cioè idee Chelini e le ascese di interi sono dei processi che non si consumano nello spazio di pochi anni quello che a me affascina di un personaggio peraltro sinistro e pericoloso comici Jinping e che lui legge libri e lui è un leader che città Tucidide la guerra del Peloponneso Atene Sparta
Pochi dei nostri capi di Stato e di governo hanno il tempo la voglia di di studiare come certi autocratica anche Putin uno che legge molto o forse
Pochi dei nostri leader politici sanno chi è Tucidide c'è una frase di di di Bow manda sui confini che secondo me il rapporto da questo libro
è una chiave anche non solo di interpretazione ma anche di di complessiva dice il confino
Il confine protegge o almeno così si spera o si crede dall'inatteso e dall'imprevedibile delle situazioni che ci spaventerebbe ero
Ci paralizza Eric ebbero e ci renderebbero incapaci di agire più i confini sono visibili e i segni di demarcazione sono chiari più sono ordinati
Lo spazio il tempo all'interno dei quali ci muoviamo i confini danno sicurezza ci permettono di sapere come dove e quando muoverci ci consentono di agire con fiducia a questo era Bauman
E e in questo libro c'è anche questa chiave di interpretazione cioè nella nostra formazione fondamentalmente i confini hanno sempre determinato
Uno spazio di movimento uno spazio di demarcazione politica un cambio anche quando le cartine geografiche erano colorate dei vari Stati ovviamente noi apprendevamo che c'erano anche delle differenze
Cromatiche che ci dicevano che esistevano forse anche di differenze culturali e noi magari ci siamo
A corti in quel momento in quell'istante che magari la Russia per noi nati nel mille centottanta era ancora rossa e quindi era comunista o che altri Stati erano così lontani da vere delle tonalità cromatiche differenti però l'idea della sicurezza dei confini
è in qualche modo l'idea su cui si basa anche il nuovo populismo l'idea di avere un confine di rientrare in quel confine
Diciamo viene abbandonata alla matrice filosofica dell'idea di confine viene abbracciate l'idea utilitaristica questo anche un libro che ci racconta questo cioè di a chi fanno comodo determinati confini
E in questo fondamentalmente ci accorgiamo di quanto il nostro ruolo come Europa e come Italia sia marginale rispetto a quello che si muove questo una considerazione che che mi balza del mediamente agli occhi c'è una centralità quasi storica però una centralità geografica che che sfuma quasi è quasi forse una linea rossa di migrazione di ingresso ma non di
Decisioni politica
Certo tratta le linee rosse che disegnano alcune delle carte a corredo di questo libro ci sono i grandi flussi migratori tra i quali alcuni dei più importanti ovviamente Traverso no il Mediterraneo
E ci sono quei confini degli Stati-nazione che improvvisamente vengono ricostruiti innalzati di nuovo laddove credevamo fossero scomparsi
Siamo passati ne perdemmo era molto interessante quella citazione di Mount di Bauman tanto più da parte del teorico della società liquida
Perché è vero che siamo passati da una un momento unipolare in cui insieme con la leadership incontrastata degli Stati Uniti
Sembrava esserci una una lettura molto piatta della globalizzazione alla alla Thomas Friedman per l'appunto il mondo è piatto
Siamo tutti molto vicini siamo uniti diventiamo sempre più uguali non esistono più confini non esistono più distanze la globalizzazione sta rimescolando tutto
Improvvisamente invece abbiamo questo contraccolpo di un ritorno di sovrani Isma'
Di una ricerca di sicurezza all'interno di robusti confini nazionali vedi potentissimo valore simbolico del muro
Con la M maiuscola col col Messico che Ciampi ha promesso ai suoi elettori e che non riesce a costruire peraltro
C'è c'è un capitolo ovviamente dei dedicato ai grandi flussi migratori nel quale di nuovo tono anche molto molto indietro
Mi piace la la storia dei dei tempi lunghissimi quella dei delle Annales dalla scuola delle Annales francese nota bloccavo del nelle migrazioni non questo non non bisogna essere ingenui e non bisogna avere falsi pudori c'è sempre stato un un margine di ambiguità tra migrazione e invasione sempre
Risalgo perfino a al agli studi sulla scomparsa dell'uomo di Neanderthal no perché homo sapiens prevale Omo di Neanderthal scompare homo sapiens arriva delle dei dei dei talenti superiori ad esempio in termini di comunicazione di narrazione
Quindi era più adatto alla cooperazione collettiva
Neandertal era una specie
Competitiva però troppo i topi individualista ed egli abbiamo fatti sparire dalla faccia della terra
Ecco faccio da liberalità degli esempi molto più recenti ma sempre nei grandi il l'umanità si sempre formata attraverso migrazioni mescolanze ma ogni volta Ceva
Una parte che prevaleva sull'altra
E quindi le inquietudini create dei flussi migratori attuali sono legittime quando io percorro l'Italia racconto anche degli aneddoti da
Da da da straniero che visita l'Italia
Vedo dei dei dei luoghi di disordine di caos che avanza e che giustifica il disagio la paura
Non mi convince l'atteggiamento radicale chic delle élite che dicono che l'immigrazione è sempre una cosa meravigliosa perché non è vero non è che non è senta una cosa meravigliosa e questo è molto importante perché soprattutto
C'è una connessione secondo me molto stretta che abbiamo avuto modo anche su radio radicale di analizzare con un altro libro che effetto Serra effetto guerra che connette fondamentalmente le migrazioni i cambiamenti al al diciamo al cambio del clima a quello che appunto viene
Diciamo chiamata diciamo qui c'era il cambiamento climatico che poi appunto non è solo una questione climatica ma un'emergenza sociale e e questo secondo me è una che è una connessione molto molto importante perché ci porta poi a vedere il problema nell'ottica strutturale cioè il problema
Degli accordi di Parigi il problema di come il clima influisce sulle nostre vite più del
Diciamo del dell'installazione di un condizionatore all'interno delle nostre case perché magari si arroventano di più
Testate sono più fredde d'inverno ma ci vuole proprio passaggio storico però che il clima sta determinando
Il mondo che verrà e siccome forse
Sono d'accordo sulla lentissimo connessione dei processi storici che però oggi sono forse più accentuati perché la velocità nel quale le nostre vite
Nuotano e vivono farsi che comunque anche di processi storici aumenti in un po'la velocità e e scivoli no precipiti no in modo più netto però il clima è realtà cambia inesorabilmente con un ritmo quasi più lunare quasi più
Diciamo progressivo e su questa grande inquietudine
Ovviamente gli Stati Uniti stanno giocando una partita in totale disaccordo rispetto al resto della su delle delle società industrializzate
Però tu affermi all'interno del libro che il Club di Parigi se così vogliamo chiamarlo comunque vincerà c'è quindi Colli saranno comunque nonostante l'assenza degli Stati Uniti
Un nuovo terreno di accordo globale di sviluppo ecco in questa ottica la come vedi l'Europa da lontano e come vedi fondamentalmente il clima
Cambiare anche in termine proprio non solo pratico ma quanto questo secondo te entra nell'influenzare scelte dei governi migrazioni perché poi
Il Milan identificata solo dal terrorista il codice ecco l'ex ripartiamo da qui mi riallaccio alla frase che ho detto prima quando dicevo la la smettiamola di dire che limiti l'immigrazione è una cosa meravigliosa perché ricordiamoci sempre che la stragrande maggioranza di quelli che emigrano non vorrebbero lasciare la loro terra una delle cose che riposti in genere una delle cose che sempre più spesso li costringerà a lasciare le loro terre saranno calamità naturali Dakar dal cambiamento climatico quindi
Ricordiamoci bene questo dato di partenza che cerchiamo di analizzare le cause strutturali che costringono con enormi sofferenze a lasciare le proprie terre e e e cerchiamo anzitutto di intervenire su questo
Sul cambiamento climatico che effettivamente questo è un processo che sta accelerando dove i i tempi lunghi realtà stanno diventando tempi sincopati e sempre più brevi
Lo dicono gli scienziati
L'America di Ciampa ha deciso di voltare le spalle alla scienza
è uno degli aspetti inquietanti di questa presidenza certamente non l'unico ma fa parte anche di un un imbarbarimento generale della società che non è solo in America il rifiuto del ne sapeva degli Esperti il la contestazione del sapere in nome di una presunta autodeterminazione anche del del popolo la saggezza delle folle applicata a temi scientifici imbecillità pura
Detto questo l'Europa vista dagli Stati Uniti
Suscita impressioni contrastanti da una parte c'è un enormi poteri sia quando gli europei si atteggiano a primi della classe
Che portano avanti gli accordi di Parigi
Fanno finta di dimenticare episodi inaccettabili indegni scandalosi come il diesel Ghete della Volkswagen la Germania che si presenta come un paese ultra ambientalista alla più la sua più grande casa automobilistica
è stata protagonista di comportamenti criminali così gestiti così definiti dalla giustizia americana
E già sanciti in sede penale
Toccando tutti i dati sull'inquinamento delle automobili ingannando milioni di automobilisti con la favola del uno diesel pulito l'Euro diesel è sporchissima e inquinante e tossico
Contribuisce al cambiamento climatico molto più di quanto ci facessero credere e queste sono storie che vanno vanno sottolineate perché è un po'facile adesso che c'è il il mosto goccio Ampa la Casa Bianca
Additare solo l'UE ha risolto è tutta colpa sua tutto quello che accade in giro per il mondo è colpa sua non è esattamente così
E vero tuttavia che gli europei hanno mediamente dei comportamenti un po'più virtuosi degli americani io lo vedo proprio nella vita quotidiana da da da americano
Ancora comunque conservo una coscienza ambientalista europea trovo inaccettabile il fatto che guidino dell'automobile che hanno una cilindrata doppia della media europea
Che riscaldi no eccessivamente le loro case d'inverno li raffreddi no a oltranza tutti tutte le case i locali pubblici diventano dei dei frigoriferi d'estate c'è uno spreco energetico colossale che è un segno di egoismo di irresponsabilità nei confronti del futuro delle prossime generazioni del del pianeta
Quindi c'è c'è certamente una patologia americana l'Europa è un po'meglio ma non è senza colpe d'la tesi ottimista che io cito senza abbassare la acriticamente secondo cui gli accordi di Parigi vinceranno comunque quella di chi vede comunque un bel pezzo di establishment capitalistico industriale
Deciso a una riconversione verso modelli più sostenibile è vero che tanta parte anche in America di gruppi capitalistici comunque hanno imboccato una strada verso le energie rinnovabili
Ci sono anche ricchi potenti per fortuna dei potenti interessi economici dietro il solare e l'eolico
Le tecnologie che risparmierebbe regia quindi è una e e contrastata la svolta di Trump a degli avversari non solo tra gli ambientalisti ma anche dentro il sistema economico americano
Ecco questo libro inizia con un inseguimento tra di una Ferrovie era italiana su un treno Genova Ventimiglia di un ragazzo che sogna di scappare in Francia di vivere in Francia
è un libro fondamentalmente che ci porta appunto anche a comprendere quanto i confini quanto le linee rosse fondamentalmente non solo influenzi come abbiamo detto la nostra Vita ma danno anche un senso al al nostro muoverci in questo sistema Complesso che il mondo all'interno di questo sistema Complesso viene analizzato anche il soft power con uno che ha vinto del Vaticano e e quindi dell'azione politica del del Vaticano e l'azione politica di papa Francesco
Diciamo le cause impossibili insomma sembra quasi a montarsi dire diciamo di una di una sorta di di retorica da un lato alcune azioni ma diciamo di abbracciare delle cose che ovviamente diciamo ad oggi rappresentano dei grandi punti di criticità l'ora quello Stato nello Stato perché poi il Vaticano questo è in termini di confine
Che non vista neanche così lontano da radio radicale quindi siamo a qualche chilometro perché ruolo all'interno di queste linee rosse
Mondiale
Un tema che mi affascina tra l'altro è uno dei dei tanti capitoli di questo libro che parte con una anche con un ricordo personale di uno dei miei viaggi in terre lontane quando andai a Mindanao un'isola delle Filippine
Perché era stato rapito lì un missionario cattolico italiano
Da due rilievi islamici Mindanao è uno dei focolai di di guerriglia islamica in un paese prevalentemente cattolico come le Filippine
E da lì paletot per per ricostruire questo il paradosso di una superpotenza senza eserciti che al Vaticano sono due carte geografiche interessanti un è quella dei dei la diffusione del cattolicesimo nel mondo l'altra invece quella della diffusione delle missioni cattoliche che sono spesso in terra di frontiera quindi esposte anche alla violenza
A suo tempo fu moviole enti come missionari evangelizzatori cristiani di popoli sottomessi adesso più spesso i missionari sono quelli che invece scontano
Eruzioni di violenza da parte di fondamentalismi islamici o anche induisti
Petrelli Sorbo io io ho avuto un'educazione cattolica come tanti italiani anche se son cresciuto all'estero comunque ho ho avuto alcuni sacerdoti treni educatori poi mi considero un attimo adesso però mi affascina Lilli il tema del soft power praticano anche perché prima ancora di papa Francesco
Ricordo la battuta feroce di Stalin durante la seconda guerra mondiale che disse quante divisioni ha il Papa come dire che non avendo un esercito non per non conta nulla
Ricordo che invece ci fu un Papa voi TWA che con un'alleanza strategica insieme a Ronald Reagan ebbe un ruolo cruciale nella fine dell'Unione Sovietica
E quindi le divisioni del Papa contribuirono al crollo del comunismo l'altra mia Chiesa peraltro perché io poi sono stato comunista per un bel pezzo della mia vita
Adesso c'era stato una indusse inviante di asse
Obama Bergoglio che sembrava un po'il Los speculare all'asse conservatore Reagan voi TWA è durato poco e adesso Bergoglio si trova molto solo
Questo infatti un tema che varrebbe la pena approfondire siamo quasi in chiusura
Tra qualche tempo insomma ci sarà questa visite importanti di Trump in in Asia e tu con la seguirà ai insomma e sarà sicuramente un'esperienza importante perché ovviamente capiamo anche in questo momento storico che cambiano non solo ieri diciamo le linee rosse ma anche gli alfabeti insomma quindi sarà senza dubbio l'esperienza innovativa
Che cosa ti aspetti da questa visita dal punto di vista politico cosa pensi che possa cambiare in un'aria che al momento è veramente il
La linea rossa della crisi sette nuova linea rossa della guerra fredda il trentottesimo parallelo
Che cosa mi aspetto è una domanda impossibile perché quando ci sono due soggetti come Donaldson anche da una parte e Kim Jong un dall'altra non c'è un fa una razionalità possibile gli scenari possono essere i più folli in un senso o nell'altro quello che in questo libro cerco di spiegare che le chiavi della questione coreana stanno tutte in Cina
E anche qui l'agiografia aiuta insieme con la storia la con la penisola coreana tutte insieme Nord e Sud è stata storicamente o una spada puntata dalla Cina verso il Giappone
Oppure un ponte di sbarco dei giapponesi per l'invasione del continente questa è la la la la ragione per cui è così importante strategicamente poi oggi oggi ovviamente dietro il Giappone ce l'America cioè mentre un tempo il Giappone era era una potenza imperiale a sé stante adesso è un alleato strategico dall'America quindi ma di nuovo si consente la penisola coreana quella funzione
Ci Jinping e l'ultimo vero comunista proprio comunista nel senso non del comunismo egualitario quello l'hanno abbandonata da un pezzo ma nel senso che lui considera
A a all'ossessione di Gorbaciov fra
Considera Gorbaciov come protagonista di uno dei più gravi errori della storia e tutto ciò che fa in politica estera sci Jinping va sempre letto come una sorta di manuale all'incontrario
Di tutto ciò che aveva fatto Gorbaciov mai ripetere quegli errori che portarono alla fine alla disintegrazione dell'Unione Sovietica
E quindi tra questi c'è una regola mai mollare un alleato può essere un alleato scomodo può essere un alleato indisciplinato come la Corea del Nord però è roba mia
Della Cina e quindi giù le mani
E tutto tutta la la la vicenda nordcoreana impregnata di ambiguità cinesi la Corea del Nord sarebbe già scomparsa senza l'appoggio cinese cioè c'è un'enorme
Gioco di di equivoci di inganni e di menzogne che a Pechino viene ordito da anni sulla sulla questione nordcoreana
Anche la collocazione proprio geografica CD da questa idea diciamo è una sorta di termoregolazione la Corea del Nord
E questo diciamo che lo si capisce anche un po'dalla dalla strategia intorno perché poi è un po'questo Trump arriverà in quei posti con una differenza secondo me sostanziale rispetto al suo predecessore che è quella di essere abbastanza impermeabile al diciamo alle al nuovo alle nuove culture quando Obama ovviamente compiva i suoi viaggi aveva intorno a sé anche un carico di aspettative certamente differente ma diciamo se aveva in qualche modo farsi anche Ponte del dialogo perché in qualche modo aveva anche nella sua formazione aumenti per otto più ampio in questo caso Trump uscì appare come l'americano granitico sono una sorta di
Clint Eastwood del della politica ecco in questo senso come atto inviso Sira porteranno questi due emisferi così chiusi paradossalmente c'è Trump incarna molto
Diciamo l'America rurale quella più chiusa più più nascosta che in qualche modo interfaccia poi più motivo adesso ci si lo incarna l'America rurale tanto quando diciamo rurale
Ricordiamoci sempre che vuol dire l'America di provincia nell'incisione agricola di di di Agricola laicista c'è poco in alle cioè è un'agricoltura potentissima quella americana ma occupati il due per cento della forza lavoro
L'America rurale è una e tutta quell'America di mezzo che nelle mie carte geografiche
Del del voto
Indicò come il pezzo dell'America sopranista molto nazionalista quanto lo è la Cina DC Jinping riuscì Jinping è stato un nazional populista molto prima che si affacciassero da noi nazional populismo
E è un leader che ha e citato fino allo spasimo il patriottismo dei cinesi
Che e quindi anche con un sentimento di superiorità che è nuovo i suoi predecessori rifiutavano dagli occidentali lezioni sui diritti umani ma erano vere attivisti cioè dicevano quello che vale da voi non cercate di applicato da noi ci Jinping a un linguaggio molto diverso dice noi siamo meglio noi siamo superiori abbiamo un sistema politico molto più efficiente del vostro quindi il clan Jean-Luc lo scontro tra i due
E notevolissimo
Bene allora io ringrazio Federico Rampini per essere stato nostro ospite grazie veramente per questa conversazione ricordo le linee rosse edito da Mondadori collana Strade Blu
Grazie a Luciana Bruno in a regia e Claudio Franceschetti alla parte video di razzi a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento rimanere con noi perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale