"Storia della radio e della televisione in Italia" presentazione del libro di Franco Monteleone

Obbligo nei confronti di coloro che sono già seduti pazienti età almeno mezz'ora
E si è fuori
Sorprenderai i nostri lavori in corso d'opera
Essere porte rimarranno aperti
D'accordo non ci sono più seria Massimo magistrato abbia deciso allora siamo qui per parlare di questo libro che possiamo già chiamare Fortunato è raro che un libro di questa natura
Sì sì ha già conquistato la sua nicchia ragguardevole nella
Nell'universo controverso dalle vendite non si sa mai esattamente se le cifre denunciate corrispondono alla realtà non c'è un Auditel per la vendita dei libri che certifichi
E gli indici
Di lettura in questo caso per ogni libro è certamente sulla bocca di molte persone si potrà dire che più spesso sulla bocca degli addetti ai lavori come naturale d'altronde riguarda un universo che così trattato finisce terre interessare principalmente coloro che lavorano e alla radio e alla televisione
è d'altronde un momento in cui hanno grande successo queste pubblicazione la tv campane già all'interno di questa
Di questa saggistica
Sono usciti almeno tre o quattro libri tutti molto importanti uno inteso mettere in evidenza soprattutto gli aspetti espressivi e quindi di una natura sostanzialmente esegetica
Quello di Grass un altro che attraversa invece la produzione televisiva per coglierli
Il momento in cui anche sociologicamente riconoscibili il rapporto tra la televisione
E il Paese la comunità alla società
Un altro ancora che individua i percorsi per così dire istituzionali dell'azienda RAI in quanto servizio pubblico con la politica infine questo di grande mole come vedete e di carattere sistema torio e quindi di una natura squisitamente e storica
Anche se la parola
Vorrei a credere che sia un lavoro pedante quando invece è un lavoro che si articola anche con una grande inventiva
E come posso dire di tipo quasi giornalistico la grande capacità di scandire i temi raccordandosi volta in volta
Con momenti che vanno al di là dell'interesse specifico per questo o quel tema e si raccordano invece con questioni di carattere più generale che investono tocca la vita del nostro Paese
è contento dovendo immaginare la sua squadra operativa per così dire un neo direttore di giornale si preoccupa di stabilire subito chi doveva occuparsi della politica estera chiede agli Interni chi dalla cronaca nera o bianca che forse chiedo la cultura dello sport e così via
Oggi non è azzardato dire che tra i primi tra le prime preoccupazione fra le prime esigenza di trovare soluzione a questo
Apparentemente futile problema è quello di individuare chi nei giornali si occupa di televisione di spettacolo in generale ma di televisione particolari
E qui abbiamo proprio un caso esemplare abbiamo Walter Veltroni
Direttore di questo giornale rinnovato al punto da essere diventato uno di quei giornali che entrano nelle mazzette non per far numero vado in quanto bisogna leggerlo al pari dalla Repubblica dalla stampa del Corriere del giardino di qualche altro
Il torneo addirittura portato seconda pagina
Una rubrica televisiva affidandola devo dire però ecco la grandissima invenzione a Vaime
Che ne ha fatto uno strumento non solo di critica televisiva ma proprio di di raccordo di mediazione tra i fatti dalla televisione e quello che attraverso la televisione passa proprio nel sentire collettivo
E quindi
Voglio dire ha trovato attraverso una rubrica televisiva il modo di parlare del Paese dalla società
Negli stessi anni a nostra volta in altri tempi abbiamo avuto a che fare con la critica televisiva che allora era
Principalmente di sinistra
Tutti noi ci sono fatti di sangue buono e cattivo con la lettura
Sistematica di Ivano Cipriani di Giovanni Cesare soprattutto c'era anche un cattolico che la Suzuki per la verità poi altri sono sopravvenuti via via
E fu una critica allora molto attenta filologicamente molto corretta
Esigentissimo dal punto di vista dei contenuti
Noi di TV sette eravamo particolarmente ansiosi di sapere se avevamo colto nel segno meno non perché fossimo in uno stato di subordinazione rispetto ai nostri critici ma perché ci sembrava che una consonanza tra noi e loro potesse significare che si marciava in direzione di qualcosa che ne valeva la pena che diventava poi quell'interesse di carattere generale che allora la televisione
E che era soltanto il servizio pubblico doveva proprio istituzionalmente interpretare
Con questo libro noi ci troviamo di fronte a un'opera che tiene nello stesso conto
E i due grandi fenomeni comunicativi che sono la radio per la televisione
Ma la di un po'negletta
Nella pubblicistica che riguarda i grandi excursus storici
Perché
C'è un sopravanzò tale di
Spettacolarità ed interessi per lo più cogenti dalla televisione per cui rimane un pochino sullo sfondo un pochino nell'ombra ed è un grave errore
E d'altronde l'orario si difende da sé guadagnandosi ogni giorno un motivo in più per segnalarsi come invece
Un momento comunicativo
Il singolare ancora molto significativa importanza
Dicevamo che non c'è stata mai tanta attenzione e critica nei confronti della televisione
Oserei dire proprio anche nei confronti dello specifico terribili televisivo e ahimè proprio per questo rito mutare dell'interesse nei confronti della tv come spettacolo inteso anche nel senso migliore non c'è altrettanta attenzione a mio avviso nei confronti complessivamente la grande questione istituzionale che secondo me non dico la RAI non dico la Fininvest ma il sistema comunicativo nel suo complesso finisce per rappresentare io credo che la televisione nel nostro Paese dal momento che attraversiamo si ponga come una delle grandi questioni del Regolamento civile democratico nel nostro cuore
E tuttavia il fenomeno tutti questa ridondanza rispetto all'offerta d'intrattenimento
Dovrà pur avere una spiegazione perché tanto spazio lo star system
Alle forme più contingenti e cadute non voglio fare
Torto a nessuno dello spettacolo
Alla grande querelle adesso gli ascolti che ormai sembra dominare proprio lo scenario dalla comunicazione elettronica
E così poco invece il fatto che da figure oggi in un momento
A sua volta precario però del sistema delle garanzie democratica dallo stop
Non vorrei che si pensasse che
Aspetto di questa che si presta a qualche obiezione
Si voglia privilegiare l'idea di una tv invece pedagogiche didascalica celebrative
Io penso una tv che interpreti interessi collettivi
Non si può forse dire che della tv oggi quello che fino a ieri si diceva per la scienza ricordate così libera perché così padrone felice
E non perché così libera perché così nostro dalla comunità
Sia essa quella sociale civile e politica
Economica religiosa
Perché la BBC
Per per andare proprio concreto perché la BBC è d'Inghilterra intesa nel complessa della sua società delle sue istituzioni e information misure seppure diverse altrettanto
Avviene altrettanto in America in Francia
In Germania
Venti unità di rapporto TV società dico politica
Chivu cultura tv istituzioni
E così conflittuale
Dove sia
Rotto se mai è nato il patto democratico fra il più grande laboratorio culturale e civile del Paese e i vari soggetti
Dalla vita complessiva di una società
E allora mi viene
Scontata la prima domanda
E più urgenti e regolamentare meglio il sistema dei soggetti televisivi e non c'è dubbio che siamo alla vigilia io temo di una lunga ancore laboriosa
Stagione diritti ripensamenti di ripensamenti a proposito del nuovo passetto
Legislativo che riguarda la RAI
Oppure il rapporto che la tv istituisce di fatto con i soggetti istituzionali civili sociali politici e culturali del Paese
E più importante viene ancora prima del pur nella pure importantissima riforma della riforma della RAI
Ecco non dovranno essere precisati meglio i ruoli per esempio dell'emittenza pubblica e privata share medio
Coordina è possibile avere una risposta seppur articolata ma complessiva che tenga conto dei caratteri di questa società dei suoi bisogni le sue richieste civili
E quindi dalla possibilità di raccordare un sistema della comunicazione che non usi soltanto i suoi linguaggi essere accattivante peggio che mai corriva ma corrispondere
In termini anche civili
Alla vita di un Paese che sta vivendo
Una stagione di
Di grande delicatezza che comporta anche perché no gravi rischi
Allora comincerei da Veltroni e poi andremo nell'ordine poi torneremo pertanto verso
Va
Ma io vorrei per prima cosa mi risponde la domanda che ha posto Sergio Zavoli che in fondo una domanda alla quale credo si dovrebbe ritornare ragionare un po'delle cose delle quali lo discutiamo cioè appunto i problemi che attengono alla struttura del sistema radiotelevisivo
Io vorrei dire che da questo punto di vista è libero di Monteleone appunto molto utile
Il libro di Monteleone insieme ad altri testi che sono stati prodotti penso è partita proprio Aldo Grasso che pure ha una curvatura diciamo di approccio metodologico dalla ricerca storica del tutto
Diversa da quella che Monteleone ha scelto
è però uno straordinario strumento per ricostruire il percorso della radio e della televisione italiana
Guardando l'essenzialmente dal punto di vista dalla quale storicamente giusto guardarlo
E cioè dal punto di vista dei mutamenti degli assetti strutturali
Dei Poteri delle relazioni tra il sistema politico e gli apparati di comunicazione
E cioè un universo che solo può poi spiegare le ragioni per le quali si sono scelte si sono prodotte delle scelte editoriali delle scelte di programmazione delle scelte di palinsesto
Fondo c'è un rapporto molto più stretto di quanto possa apparire tra
Il tipo di di potere televisivo parla di polo televisivo avrebbe potrei parlare di quello radiofonico il potere televisivo e di sua relazione col sistema politico e di programmi che sono arrivati nelle case di milioni di italiani
Tema che può essere preso da più parti che Monteleone ha scelto di prendere con un lavoro di ricostruzione storica siccome è molto utile dal punto di vista giusto
Ed è da qui che Sergio Zavoli ci invita a partire secondo me molto giustamente per fare un ragionamento pacato nella misura in cui questo Paese ormai possibile ragionare pacatamente giacché io credo che uno dei difetti della televisione moderna
Quello di aver insegnato a tutti noi a urlare
Ad alzare la voce ad ascoltare più le proprie opinioni che le ragioni degli altri
In televisione ci si picchia ci si bastone ci si insulta
Ci si prende a schiaffi io credo che nessuno di noi sappia perché questo o quello
Ci sono presi a schiaffi in televisione però sappiamo che è successo io ho l'impressione che questo produca un fenomeno imitativo inquietante e temo che ormai anche le vie di condominio si svolgano come certe trasmissioni televisive con le ugole fuori dal dalla loro dimensione naturale
E se è possibile ragionare pacatamente io credo che noi appunto dobbiamo tornare a questo tema perché
Ci siamo occupati per troppo tempo
Neanche dei programmi televisivi che sono cosa nobilissima e io d'altra parte avrei difficoltà a dire il contrario
Sono cosa nobilissima e cosa che meritano
Lo studio l'analisi e la valutazione l'approfondimento di chi lo fa per mestiere cioè dei semiologica devi Silvio dei critici televisivi che è un altro mestiere del tutto particolare
Ma i programmi sono come dire una produzione intellettuale quale che sia il loro livello
La realtà è che i giornali
Si occupano molto dell'universo che ruota attorno a questi programmi ho anche dei frammenti di questi programmi
E dicevo prima che mi ha stupito vedere intere pagine dei giornali dedicate a le riflessioni circa diciamo le le le imis
Intime di questo o di quello ecco oppure a me è capitato di partecipare a una trasmissione televisiva nella quale si dice che due delle protagoniste si siano litigate
Io son tornato al giornale non mi è sembrato che fosse una notizia meritoria di essere trattata e poi invece l'ho vista in prima pagina su un grande giornale probabilmente come dire
Sono fuori fase io certe volte ho la tentazione che sia giusto o dimettersi da contemporanee cioè uscire da questo mondo un po'o volgare un po'confuso un po'banalizzato che fa parte del modo in cui spesso si guarda alle cose dalla televisione per la produzione culturale
Conta molto di più il mondo intorno un frammento piuttosto che quella cosa seria e rigorosa che fa Beniamino Placido che fa Alessandra Comazzi o che fa Aldo Grasso che fa Enrico Vaime che appunto la valutazione del prodotto televisivo
Inteso come programma inteso come relazione tra quel frammento e cioè un'ora di televisione o due ore di televisione e il mondo esterno
E allora probabilmente invece ci dobbiamo fare appunto la domanda che Zavoli imponeva la quale io vorrei rapidamente a dare la mia risposta io credo mi piacerebbe
Avete sbagliato negli anni passati
è uno di quei casi in cui uno avrebbe il piacere di di riconoscere un errore e purtroppo però così non è non è possibile fare io sono convinto che rimane sul tappeto un grande problema di
Assetto del sistema informativo di questo Paese che è concentrato in troppe poche mani
E in cui non si può dire soddisfatta un'esigenza di pluralismo che uno sguardo liberale
Non può che vedere solamente nella sommatoria dei punti di vista tra di loro provenienti da diverse fonti di emissioni diverse perché diverse per proprietà per appartenenza culturale eccetera eccetera
Questo problema che noi avevamo all'inizio degli anni Ottanta ce lo troviamo esattamente irrisolto e semmai aggravato all'inizio degli anni Novanta
Ed è un primo problema ma qui la discussione come dire incontrerebbe con la dimensione tra politica che è fortemente presente giustamente presente nel libro di Monteleone ma ch'io qui non voglio trattare se non appunto nella dimensione di questo riferimento
Seconda questione l'Italia in uno spaventoso stato di arretratezza tecnologica
Noi siamo in una condizione di solo apparente opulenza è vero la sera accendiamo la televisione scorrono davanti ai nostri occhi tante immagini nostro telecomando agisce su una gamma di programmi ricevibili apparentemente infinita
Eppure non vi è solo la finzione determinata dal fatto che poi al fondo c'è un'omologazione di questo prodotto perché qui tutti questi prodotti e mi riferisco in particolare a quello delle televisioni nazionali o di quelle che restano diciamo così sul sul tappeto
Hanno un obiettivo che non è
Lo spettatore inteso come persona la quale il prodotto televisivo si rivolgesse intenda che io non faccio nessun discorso di carattere nostalgico nei confronti come ha detto Sergio Zavoli giustamente una tradizione pedagogica che appartiene ad un tempo che non c'è più
Quanto però il fatto che ormai lo spettatore talmente trasformato solamente in un numero e cioè tra virgolette in uno spettatore Massa il cui identikit dei gusti può essere facilmente gli assumibile dalle indagini di mercato che vengono fatte
Che non esiste più un criterio di rilevazione qualitativa del programma ma sono di rilevazione quantitativa
Secondo un paradigma diciamo così che che che si è fatto strada per molto tempo io scherzando
Faccio riferimento ad una polemica che di una volta con Pippo Baudo lo scherzo sta nel fatto che diciamo Togliatti aveva le polemiche con Vittorini io fatte le debite proporzioni dice
O le polemiche con Pippo Baudo la proprio Pippo Baudo era concentrata su questo che Baudo sosteneva che se diciotto milioni di persone vedono al Festival di Sanremo questo vuol dire che quelle diciotto milioni di persone hanno Festival di Sanremo
Il che non è vero il che non è vero
C'è una distinzione tra la sfera dalla quantità e la stella dalla qualità che può essere ritrovata in centinaia di programmi televisivi
Che andrebbero valutate secondo questi due parametri
E non secondo uno solo
Perché vi sono programmi di grande ascolto che possono non essere piaciute vi sono piccoli programmi e lo abbiamo visto insomma vedo anche qui gente che i programmi televisivi
Coraggiosi e innovativi ne ha fatti tanti e che però hanno avuto un peso nella coscienza collettiva di questo Paese molto superiore di tanti programmi di milioni di ascoltatori che sono passati come l'acqua sui muri
E si e francamente se non avessimo avuto i secondi noi saremmo tutti quanti più poveri io non voglio fare qui esempi concreti ma solo di programmi che sono rimasti nella storia di questo Paese ma che poi quando si va a vedere la quantità di ascolto se scopre che magari hanno avuto la metà della Cuccarini o di non so chi altro
E quindi questo principio è un principio dal mio punto di vista assolutamente fondamentale la distinzione tra sperata qualità da quella della quantità non per separarle ma per riconoscerle come diversi
Poi magari per coniugale nuovamente ma per riconoscerle come diverso
E qui è l'ultima cosa che dico poi ho concluso in questo frammento di di
Come dire in questa argomentazione c'è una cosa alla quale personalmente io credo molto che vale per i programmi televisivi per la televisione forza anche per qualcosa di più della televisione
Spero di poter non essere sospettato di spirito conservatore diciamo così tuttavia io sento un problema lo sento su me stesso diciamo così
Sento che noi abbiamo bisogno di
Come dire in qualche modo di trovare un'armonia che si è andata perdendo
Tra la quantità della crescita delle cose attorno a noi la loro qualità
Noi stiamo correndo la nostra società il nostro tempo sta correndo ad una velocità straordinaria
Ma è come se non avesse la strada da percorrere è come se stesse facendo appunto un po'l'itinerario della famosa Aurelia super compressa della nel finale del Sorpasso di Dino Risi è vero si corre ma il rischio poiché che si perda in qualche modo il senso del tragitto forza anche
Il controllo della macchina
Quindi è chiaro che in questo processo di crescita probabilmente noi io lo dico anche per la cultura nella quale sono espressione c'è una cultura della sinistra dovremmo riscoprire il coraggio di dire dei no il coraggio di mettere dei limiti
Il coraggio di non dire solo dissi
Il coraggio di dire che di fronte io penso per esempio vice Gianni Letta che diciamo è stato mio debutterà agonista in quella battaglia io penso che per esempio la battaglia che noi facemmo sulla questione degli spot fosse giusta o sbagliata adesso diciamo ho cambiato quattro prospettico quindi lo vedo un po'di più dal punto di vista storico
Forse avrà una battaglia che aveva questa intenzione quella di dire benissimo cresca la televisione ma porti con sé un elemento di equilibrio di armonia che se perduto perde qualcosa di di non più recuperabile se volete per declinare qualche verbo conservatore può essere utile come per esempio di fronte le questioni ecologiche
Quali sono i Verdi che presidiano l'ecologia conservare e tutelare mantenere
E certo è chiaro che noi dobbiamo nel processo di crescita dalla società mantenere degli equilibri senza i quali noi rischiamo davvero di concepire di generare una Società disumana violenta prima di di nozioni di e di conoscenza di sé e questo vale anche per la televisione
Vale anche per la televisione pale per il suo rapporto con i soggetti ai quali Sergio Zavoli faceva riferimento
Perché la televisione una gigantesca macchina di produzione di conoscenza
Che ha bisogno di una tecnologia molto forte e il più possibile capace di diversificato io penso che la televisione del futuro sarà una televisione personalizzata in cui ci sarà un computer nelle case di ciascuno di noi in cui potremmo scegliere il programma che vogliamo vedere in quel momento in quella serata e sarà poi diari lettere la televisione
Per quello che cioè una grande macchina che annulla il tempo e lo spazio e quindi fa vivere indiretta agli eventi e quindi sarà la Senna n po'alla Cnn dello sport e non so che cos'altro io credo che la Grecia del futuro sarà queste due dimensioni la personalizzazione e la televisione
Diciamo di informazione
Ma tuttavia in attesa che questo avvenga chiaro che l'universo televisivo si deve ricollocare al centro di una vita istituzionale politica culturale e sociale di questo Paese
Rispetto alla quale un po'per i tempi
Lo dico con una
Affermazione un po'secca un po'apodittica a guardare la televisione di oggi se si tolgono dieci programmi o dodici programmi dei quali potremmo fare i nomi ma non lo facemmo
Appare una macchina del tutto estranee appare veramente uno universo assolutamente
Sì deraglia rispetto a quello concreto nel quale ciascuno di noi viviamo ogni giorno e per l'universo intendo non solo le violazioni materiali ma anche quelli ideali quelle di che attengono alla sfera della fantasia e quant'altro
Quindi alla domanda e Sergio Zavoli rispondo proprio a partire dal libro di Monteleone
Positivamente nel senso che credo che noi dobbiamo ricostruire dal punto di vista strutturale dal punto di vista tecnologico dal punto di vista della produzione del prodotto televisivo questa centralità che si è andata perdendo e senza la quale la televisione finirà con l'essere inevitabilmente periferica e dannosa mentre periferica rispetto ai processi reali che sono in corso
Lucio Villa
Insomma mi pare che
Veltroni abbia
Individuato
Anzitutto come dire il paradosso nel quale ci troviamo un po'tutti di fronte a questo problema è un paradosso che poi viviamo
Sulla nostra pelle attraverso i nostri oggi
Le nostre orecchie quotidianamente cioè quella di
Di essere insieme dei conservatori senso divisioni o Walter cioè persone che vogliono salvare qualche cosa di un sistema di idee di un sistema di un meccanismo conoscitivo che insidiato costantemente anche da questo modo di comunicazione
Si chiama televisione
Essere conservatori e insieme di dover guardare o un mezzo che invece ha tutti gli elementi non solo della modernità
Non solo della verità
Ma proprio della stessa conoscenza o di un modo uomo con rinnovato di fare conoscenza di trasmettere conoscenza
Diciamo noi insomma lo soffriamo questo questo paradosso perché ci troviamo in questa condizione dovere essere critici la realtà che invece istituzionalmente sono d'accordo quello che dicevo prima Zavoli istituzionalmente possono appartiene
Ha un sistema di valori politici sociali e culturali
E globalmente possiamo definire i valori della democrazia quindi appartiene poco istituzionalmente a queste
Ma è esso stesso uno strumento della democrazia e sostenesse uno strumento della cultura che serve a diciamo trasmettere da una generazione all'altra da uno strato sociale all'altro da una diciamo da un apparato di idea all'altro a trasmettere poco i valori della comunicazione
I valori della diciamo libertà nel senso meno retorico più pieno della parola
Ma in questo paradosso ecco mi domando
Che possibilità ho io di non essere un numero cioè quale possibilità o interferire
Su questa macchine su questo meccanismo
Bisogna trasformati da trasforma Berlusconi noi in un numero
Non lo so
Il problema della quantità che premio sulla qualità si pose ce lo ricordiamo anche quando la televisione non c'era per esempio per il cinema
Io ero bambino ma ricordo esattamente chiara questa scena che nei cinema dove proiettavano
Film che allora erano importanti che appartenevano alla stagione alto e nobile
Del neorealismo proverà alle di biciclette Roma città aperta eccetera non andava quasi nessuno
Ai firme io me intitolati Catene tormento I figli di nessuno c'erano delle file immense e ricordo
Dei grandi discussioni teoriche si leggeva sui giornali
Proprio tra con quei criteri che ricevono il fatto stesso che il pubblico ama catene non ama Roma città aperta vuol dire che catene corrisponde agli interessi culturali e di una massa di persone e come tale è un elemento diciamo di crescita e quindi di comunicazione democratica di lei
I veri problemi degli elementi di sentimenti di emozioni perché può e anche di questo dobbiamo parlare
Allora di meno nulla di nuovo sotto il sole e la stessa questione amiche si pose al per il cinema
Negli anni cinquanta si ripropone oggi con la stessa drammaticità
Ciascuna di noia il senso anche del peso e del che ha a quantità sulla e l'importanza che poi era la quantità sulla qualità
Per rompere il quale pensò allora ci vogliono degli atti di coraggio ci vogliono tele rotture diciamo di atteggiamenti e se vogliamo anche delle complicità maggiori di quanto non ci sono
Ai vari livelli non solo diciamo della ricezione di questa comunicazione
Ma anche vari livelli diciamo dell'elaborazione di questa comunicazione io dovessi rispondere appunto alla domanda di di Zavoli direi che è a mia impressione e che non c'è assolutamente non vedo almeno io assolutamente questa questo fronte solidale
Di coloro che producono questi dati comunicazione e che hanno consapevolezza del ruolo e l'impegno che essi hanno cioè all'impressione che tutto quello che noi ci affanniamo a dibattere a discutere a criticare a elaborare intorno al destino a presente al destino futuro di un mezzo come la televisione
Diciamo tutto questo avviene nel momento in cui coloro che fanno la televisione sono per così dire delle persone spensierate
Cioè delle persone che non hanno questi problemi cioè che non se lo pongono in modo comunque solidali e e convinti di essere partecipi di un processo
Non sono di modernizzazione ma di democratizzazione della società in cui diciamo questa spensieratezza dell'elemento che a me pare drammatico di questa vicenda
Di cui siamo tutti testimoni e partecipi
E non è un non saranno nuovi regolamenti non saranno nuove leggi non saranno nuove sistemazioni dell'ordine politico del nostro Paese a dare il pensiero a coloro che spensierati sono anche perché poi questa spensieratezza viene anche raggiunge elementi teorizzazione
Per cui
Coloro che credono che la semplice rappresentazione della realtà che dovrebbe essere diciamo omologa al concetto stesso del intermezzo di comunicazione televisiva sia di per sé un ma non procede io di Perseo impulso notevole al processo di vent'avanzamento culturale conoscitivo di masse sempre più a al numeroso di persone pur sempre più ampio i cittadini che vedono la televisione
Questo è uno equivoco della spensieratezza che mi pare che debba essere e discusso perché e difficile replicare diciamo immediatamente a questa elogio della realtà
è difficile replicare perché questo elogio contiene qualche elemento di verità ma noi sappiamo che non è qui il senso
Del processo di modificazione di trasformazione di sviluppo e di crescita
Della comunicazione intensa ripeto come conoscenza intesa come pensiero che si trasmette che si riproduce si trasmette e stili moltiplica nel momento della ricezione di questa comunicazione stessa
Io leggevo due giorni fa su un libro di cui si è discusso molto anche alla televisione
Dini politologo che si chiama Giovanni Sartori finché di Belgrado democrazia cose un libro che ha molte lacune secondo me che è stato un po'gonfiato anche da presentazioni eccessive eccetera però ci sono dei rilievi che mi hanno colpito proposito proprio in particolare di questo problema
In cui stiamo così stasera trattando qualche elemento
Mi pare inesatto dedica una cosa molto chiara quando dice che la televisione traduce i problemi immagini ma se poi le immagini non sono ritradotti in problemi l'occhio finisce col mangiarsi la mente
Perché il puro e semplice vedere non ci illumina per nulla su come i problemi ci sono sono da inquadrare da proporzionare da affrontare e da risolvere
Quindi tutto qua fuori proporzione e nemmeno si capisce più quali problemi siano fasulli e quali veri quindi poi si ricade in questo concetto di una realtà che comincia come realtà ma finisce poi per essere un'apparenza della realtà una mimetizzazione della realtà una parodia della
Ora credo che e il tipo di Monteleone
Possa essere molto utile proprio
Per sfuggire o per cercare di di farci sfuggire a questo pericolo della
Involontario oggettiva parodia della realtà
In che modo anzitutto in un modo ho avuto già occasione dirlo che mi sembra ovvie quasi elementare intanto bisogna fare la storia di questo mezzo di comunicazione
Sia della televisione poiché della radio che ha preceduto che accompagna questo mezzo di comunicazione
Facendo la storia forse sì riesca si riesce a capire attraverso e quindi per storia e non intendo l'appesantimento di dati statistici evidentemente ma un tentativo di entrare all'interno dei processi
Anche di trasformazione sociale culturale di una nazione no per l'incidenza appunto che la RAI delle dimissioni hanno su questi processi ecco fare la storia
Leggo per potere conoscere attraverso quali meccanismi attraverso quali e attraverso quali errori
Resto quali
Diciamo miti sbagliati o a quali invece viali sia arrivata queste
Perché
Queste queste scatole magiche sono scatole magiche non è retorico dirlo solo delle cose che vanno trattate con estrema delicatezza o dell'altro tempo so cosa che se trattate con giustamente riescono veramente a produrre magia e a produrre straordinarie
Comunicazioni
Ecco a fare la storia di questi mezzi significa conoscere
Non c'è altro mezzo conoscere intanto la storia di questi mezzi
E poi arrivati al momento della diciamo riflessione finale sul destino futuro sulla storia poi che verrà ecco cercare di individuare quelle che sono le difficoltà del presente per superare ecco lei dinieghi e ripeto le vie possono essere diverse
Accontentarsi solo dei nuovi regolamenti di nuove disposizioni di nuove leggi addirittura teme dire accontentarsi pure della fine delle lottizzazioni politiche non è sufficiente perché se non lottizzazioni politiche ci sono state a mio avviso sono state sia per dividersi un potere così potente
Atto diciamo tra forze politiche egemoni ma sia perché spesso la politica è stata una semplice propria sostituzione di problemi
Cioè rispetto a un vuoto culturale
La politica si è inserita con maggiore facilità potuto trovare diciamo gli spazi favorevoli
All'appropriazione del mezzo stesso quindi vi sono responsabilità soggettive precise Ali sono anche dei dati obiettivi dati appunto dovuti a questa diciamo vacatio che provoca questo horror vacui che approva l'inserimento al riempimento di questo vuoto con qualche
Di tipo politico qualche potere di tipo politico
Allora noi di fronte a questa realtà questo scollamento diciamo fra questo potere straordinaria di conoscenza e questa in conoscibilità sostanziale del questo potere stesso da parte di chi lo riceve e di chi lo usufruisce ripeto che di fronte a questo problema e c'è da restare sgomenti ma c'è anche da diciamo d'essere incoraggiati nello stesso tempo a porre finalmente sul tappeto tutte le questioni che questo problema con diciamo comporta e sono questioni per me
Credo per tutti noi di natura prevalentemente scusate la parola tiene anche il Risari è stata anche rissa
Da molti critici televisivi perché mi pare che stia ripetuto troppo spesso ma secondo me possiamo anche usarla cioè a questioni che riguardano la cultura della gente
E pur cultura della gente se intende soltanto diciamo gli usi i costumi comportamenti che sono parte della cultura a qualcosa di più alto se mi consentite proprio quel processo di educazione della società
In cui molti mente di comunicazione in Paesi stranieri si sono fatti carico è quando noi siamo la BBC la citava prima Zavoli
Ebbene saperlo Ganapini sia avuto fin dall'inizio si è posta fin dall'inizio il compito anche educativo nei confronti dei cittadini inglesi e se uno va negli Stati Uniti d'America
Nel paese degli spot nel Paese e delle televisioni commerciali troverà pure un canale televisivo dove questo problema il posto e perché è stato posto fin dalle origini
Nel clima dell'inutile Roosevelt Pia e quindi ritorniamo nel nel concetto nel valore della democrazia
E l'IPTV la televisione era ai primi passi sappiamo bene ma la radio questa funzione ebbe fin dall'inizio funzione educativa e conoscitiva
Non soltanto perché il presidente Roosevelt faceva discorsi al caminetto ma perché questo strumento era considerato uno strumento appunto di conoscenza
Ecco qui allora possiamo essere conservatori di questo poi io personalmente conservo Derain questa esperienza
Chiamiamola così genericamente del mio dire tutto il piano la conserverà in questo momento diciamo applicandola ai tempi nuovi e alle esigenze nuove che sono ormai interrogato
Corrado Guerzoni
Ma io ho una certa difficoltà nel senso BBC la BBC sta perdendo ascolto a favore delle private la radio pubblica a favore del privato
La vivissima in me una grossa crisi economica
La BBC stava alla vigilia sì il Governo non provvederà diversamente se il progetto non verrà modificato
A alla vigilia di un licenziamento di dodici quindici mila persone noi in Italia solo per spostare centotrenta persone dal settore un altro settore
Abbiamo avuto quasi la rivoluzione
Ecco ma
Per esempio altri di questi miti apostrofa
Ha purtroppo è stato chiuso perché avevano avvertito l'ascolto vertiginose pivot ha dovuto fare Bouillon de culture va Biondi colto va male pure lui
In questi giorni sulle montagne io leggo quello che io sono solo un po'di francese c'è stata tutta una polemica su un programma culturale della terza Rete francese
Che ha cambiato di titolo e che andrà in un certo altro orario con interventi ministeriali e anche lì il problema è che non c'era scuola
Si dice
Quasi sempre come se questi dirigenti della RAI fosse una manica di imbecilli
I quali a un certo momento a dello come la vocazione di fare peggio
Però guardiamo anche l'altra parte la gente questa gente descritta sempre come buona la buona gente alla centrodestra la gente perbene la gente che sapete tutti i testi quello che gli serve esseni prenderebbe
Se esiste un programma di una stupidità incredibile di un'imbecillità sovrana e il programma di Pippo Franco al sabato
Eppure domenica ha avuto dieci milioni di ascoltatori
Dieci milioni di ascoltatori hanno ritenuto che quel Ciocco
Dove non c'è assolutamente un testo ci sono solo le marionette
Può darsi che la gente ami vedere grottesco delle marionette oggi degli uomini politici più date le ridotte a quello ma un programmino esistente con una platea di persone che per arrivare ad avere un biglietto per il Teatro Margherita sono capaci di violentare la loro mamma
Bene dieci milioni di persone
Anche l'elenco di tutti questi non è che sono programmi che non hanno alternativa quella sera c'erano altri posti sono fiducioso perché ci fosse una sola rappresentazione
Programma di Mike Bongiorno è un programma di cinque milioni almeno di persone che amano davanti vedere un programma di pubblicità all'interno del quale c'è dell'altro pubblicità
Si dice questa buona gente bene i programmi con la visione del dolore erano una prerogativa se volete un po'cinica di RAI tre ma in un laboratorio sperimentale in cui si faceva queste tanto
Tutti le altre reti sono state costrette a rincorrere questo perché questa è l'unica cosa faceva audience
Ormai oggi non si può più fare
Una pastasciutta se non c'è il pomodoro per le lacrime se non c'è un pomodoro della tragedia
Per cui a questo chi lo vuole
Lo pone chi fa i programmi ma guardate che la cosa va un po'diversamente ci sono dei funzionari che stava l'alto interesse s'accorgono che il giorno prima avendo per la prima volta ha tentato di inserire uno sketch
E quella scaccia avuto ha prodotto un calo dell'ascolto il giorno dopo si toglie subito perché perché c'è il terrore della gente non che si impone un programma la gente
Tutte le volte che c'è un veto aspirazione la gente poi lo vuole
Voglio dire lo stesso Sgarbi che sarà anche un temperamento di suo ma lui fa recito la parte che gli rende anche molto in funzione di quelle che sono le attese della gente la gente vuole quello non vuole altro
La stessa Chiesa
Che è scesa in quelle che Testori ha opportunamente definito la marmellata è scesa nella marmellata e si sa che nella marmellata processi entro scivola fino in fondo per un'esigenza di comunicazione perché quella Magenta vuole quello la gente chiede
Questo Paese di gente onesta
Gente che quest'oggetto non si è scandalizzato verso il potere politico scoprendo oggi che ruba la gente ha consentito che il potere politico rubati fino a quando gli ha garantito quello che era la sua tranquillità la sua pace la sua prosperità
Il giorno nel quale ha sia capito che non c'era più un avvenire come c'era stato un passato che il mondo è un'opera cambiato questa gente ha detto basta ora poi non lo batte più umano perché finalmente ha scoperto di essere onesto la gente quella che va deriva quello che non paga le tasse e quella che si può faccio anche dal proprio vicino e quella facile alle lacrime e piangere
Il morte frega il vivo o come ovvero l'opposto
Allora questo è il problema tanto la parte con lettura verifiche usciamo da questo campo facciamo due esempi un esempio quello della radio
Il cui Monterone parla il tipo di Monterone molto importante perché il monitor testo sulla radio di queste dimensioni che si è costruito in Italia altamente dobbiamo andare nella giara Ornaghi che mi pare sia del trenta
Perché normalmente ricerche studi approfonditi sulla radiofonia come tale non c'è nessuno
Bene la radio è un luogo manifestamente sottratto a questa terribile esigenza dello spettacolo però appena la radio
Ottiene come ottiene in relazione ad una concorrenza s'sfegatato il trenta per cento per l'ascolto nazionale tra dentro la gente ad Affori l'azienda viene punito
Perché alla RAI non fa ascolto e perché non fa ascolto sì andiamo indagare in certe frange ad esempio nella sera la RAI non fa ascolto perché fa un lavoro di alto livello culturale
Per cui non non potrà mai a vedere poi pubblico che possono avere private che allaccerà fare un altro tipo
Allora quando noi difendiamo questo tipo di cose alla sera di dei prodotti programmazione che tiene conto dei particolari cinetiche quindi pur porta ha sfondato svolge anche una funzione sociale e ci sono programmi di grande impegno culturale no questo viene demonizzato
Perché anche noi dovremmo avere tutte le facce l'ascolto con l'ascolto Piero con lo sconto massimo per realizzare il quale dovremmo fare come fanno le radio private tanta parte della dei privati che sono tendenzialmente radio musicale di grande qualità di professionalità
Ma del resto facciamo con un altro esempio prendete la Stampa di Torino la Stampa di Torino sotto la gestione Mauro
Ha acquisito in vivacità credo che evidentemente se lo fa vuol dire che vende di più scorrete le pagine a partire dalla seconda pagina e tutto una pagina dei pettegolezzi
Oltre tegole Enzo delle delle perché col metodo del pettegolezzo e costruito tutto sono state dedicate pagine intere
Alla fuoriuscita di Vespa all'entrata di Longhi alle dichiarazioni di Rosita reale controindicato ma PG poté la ricerca la verità pregevole giacca e pettegolezzo sapere chi ha spintonato oggi come si chiama che cognome a a quale altro gruppo appartiene e si va avanti ci sono poi i reali che non mancano il re e la regina d'Inghilterra o di non so dove eccetera eccetera
Si va avanti e si arriva la pagina culturale
La pagina culturale è il luogo eletto del pettegolezzo allora un giorno morale ha scritto un testo per la rivista fascista francese un altro Dorothy scopre che la Morante andava letto non so bene con chi e quindi una
L'unico sul piano del pettegolezzo sul piano dell'informazione più retriva sul piano delle che so io delle corna di seconde volare assieme Colzani tre
Quell'ultima Carey dopo cinquant'anni si accorge se è stata dichiarata la tutti allora scritto un libro per vendicarsi prossimamente ed è andata anche bionde colto
Allora vuol dire che c'è qualche cosa vuol dire che in questa società esiste un fatto che parte dalla gente non parte dalla sua rappresentazione
Gli stessi partiti
La crisi dei partiti alla crisi dei partiti che non potendo più far conto sull'appartenenza sono corsi dietro all'elettorato per la diede il suo consenso e a giorni qualche altra cosa che siccome non era l'ideologia siccome non è una cultura doveva essere l'incontro chiedo e tu mi dai lo scambio
Ma questo scambio comporta due contraenti è simbolico perché nell'espressione greca simbolo eque pezzi del tuo metà che si controllo allora questo aspetto singolo questo vita si determina attraverso qualche cosa che unisce
Quindi
Abbiamo pare anche questo ragionamento perché altrimenti noi non riusciremo mai a capire perché ci sia questa questo questa corsa insomma Dio che invita a vedere una sera la piazza che fa otto nove milioni ascolti l'ultima volta un po'meno bene
E voi avete da un certo metà arriva la telefonata di quella signora che ha siete rovinati dignitose lo ha semidistrutto per arrivare finalmente arriva la piazza
La sua preoccupazione Castelli mi raccomando mi faccia vincere i faccia vincere mi faccia vincere e allora questo discorso è il guadagnare avverrà dopo temere porge a quel punto in cui si dà mi pare un premio finale
Che nel quale sono tutti i premi non venti prima allora c'è questa specie con una specie di
Come si chiama di ricordi corretti intorno ero allora un milione e poi orrore parlo cinese e si va avanti per delle ore su questo crescendo cioè questa questa liturgia del aderire all'arrocco tenere la rotta acquisiva la roba possedere la rosa frammiste a lacrime a dolori astrattezza e variazioni
Ma tutto questo cioè sarebbe inaudito voi pensate e se in questo Paese la sensibilità media della gente fosse tutta contraria a questo
Sarebbero pagando che non avrebbero ascolto non esisterebbero
Leggete l'avvenire giornali che sta facendo una linea verde Berlaymont leggete la linea B
Questo prete che salvo qualche momento particolare le critiche sono sempre non di tipo morale alto non di tipo in in ricerca criticati imporrà ma sempre in termini sessuali para sessuali o cose di questo genere
Facciamo contro pure l'ultimo esempio è quello relativo al patto di quando in RAI riapre successo succede che si fa uno sforzo di fare un programma quale programma mettiamo per ipotesi
Facciamo un discorso neutro la Tosca che finalmente fa prende la sua edizione complessiva circa tre milioni e mezzo l'ascoltatore il giorno dopo sul giornale
Mica tanto tre milioni e mezzo di ascolto beh insomma come dire
Cioè non esista e mai una volta che è uno sforzo fatto che in una direzione
Nella quale si cerca di rinnovare qualche cosa e quindi dovrebbe esserci il minimo di consenso tra il Giornale critico intelligente dice bene benissimo
Vedo Arbore ultimamente anche lui è stato criticato perché non si sa bene parco HD mancava sempre qualcosa e l'unico esempio di creatività per mancava sempre qualcosa lo dico perché in fondo alla alla allora il discorso è non esiste una classe di come dire vogliamo chiama intellettuale chiamateli come vi pare critici televisivi quello che volete eguali come dire assecondino il processo
Evolutivo verso livello copia di ma a danno delle mazzate terribili perché se è un punto se è un programma impegnativo ha avuto meno successo muovere troverete in prima pagina è scritto tonfo irrimediabile tonfo clamoroso insuccesso perché questa è la realtà
Questa è la realtà quindi
Allora come mai che una volta quando nacque l'intellettuale di fronte alla farlo formula pare affare Dreyfus c'era tutto l'intellettuale vitalità unità
Oggi non è così
Oggi intellettuale non non sente ha dichiarato per principio che non vuole essere pedagogo siccome cessati molti maestri e molti anche cattivi maestri
Nessuno vuole più a essere maestro negativo alle porte nessuno accetta più questa come dire questo compito questo dovere una critica orientativa
E quindi il cammino va rifatto
Ma in queste condizioni e chiudo c'è anche il discorso
Dell'Auditel che fa ascolto dell'ascolto che misura l'ascolto dell'ascolto che condiziona la pubblicità della pubblicità che fa vivere il programma
Insomma è inutile che ci meravigliamo
Qui ci sono una posizione o c'è la posizione di Beniamino Placido
Che succede però sulla la Repubblica la meraviglia della televisione e l'altro giorno solo perché uno Lucentini ha scritto per lui l'apparecchio televisivo non ce l'aveva e che aveva ricevuto una strana lettera in cui c'è guardi che se lei non ce l'ha va bene ma se ce la si ricordi che deve pagare
E Noiret Beniamino pazzesche compete una pubblica perdere i progetti di che cos'è che ti sei perso racconta in modo molto spiritoso come a Falluja e cosa si era perso a non avere la televisione allora ossia come dire le posizioni di rabbino braccio per cui tutte bellissime tutte moderna eccetera o se si altezza altra consiste o che si è subito come dire degli appoggi apocalittici
Quindi il discorso è che non è pensabile che comunque questo sistema costruito sul business questo sistema costruito su una certa entrata finanziaria
è passa
Esso sistema esser contestualmente sistema dalla sperimentazione
Cioè si possono fare le minoranze con le riviste si possono fare le minoranze connettore strutture marginali ma la televisione come quei partiti che se vanno in minoranza spariscono non possono stare che è maggioranza
Allora la televisione non è il luogo desiderato delle utopie la televisione è costruita con i soldi è costruito con un sistema estremamente più caro se poi parliamo delle tecnologie future parliamo ancora di altri miliardi allora non l'attendiamo cita la dedizione quello che la televisione non può dare
Questo non voglio dire io attrezzato
Non voglio dire
Credo si debba fare altro
Dico che chiederà la televisione una verginità monacale che essa lo può avere ragione dei miliardi che essa richiede per auto sostenersi autoalimentarsi in un clima culturale che è tutto diverso da quello che si può sparare assurdo
Se si vogliono fare delle sperimentazioni di questo tipo si possono fare in radio
La non a caso la radio borsone negletto come ha detto Zavoli ma sembra che ciascuno ebbe in qualche modo attaccare la radio perché la radio riporta alla giovinezza ricorda gli anni dell'Agenzia ricorda di quando eravamo bravi ragazzi e siccome adesso nessuno di noi è più bravo ragazzo allora per la radio sarà parlare sempre male
Io non vedo altro che gente che parla ma la radio è il luogo proprio convenuto il capro espiatorio della radio si dice tutto e nessuno l'ascolta
Quasi nessuno l'ascolta tutti quelli che la critico la gente lo ascolta trentadue milioni spettatori già quindi certo che la scorta
Allora io dico
A bordo e diamo se possiamo rovesciare questo manto ipocrita alla maniera proprio greca coperti
E non tocca il tema della lottizzazione perché le considerazioni non sarebbero Montanari
Ad altri allora se vogliamo fare questo discorso noi dobbiamo spostarci sul terreno di vedere che cosa veramente la gente oggi pensa vuole sa senza avere l'immaginetta Santa della gente perbene
E vedere anche quali sono le forze culturali vere
E sono disposte a sostenere un minimo di cambiamento se non si riesce ad ottenere nemmeno un titolo sulla colonna su un giornale che dice quel programma ha perso un po'all'ascolto però merita andato su questa strada bravi ragazzi perché così parte fatto bene
Questo è il primo applauso dalla serata
E dovrà pur avere un significato ben il richiamo lavori dove la gente
Vorrei soffermarmi su questo termine
Aborrito da Beniamino Placido
Io condivido abbastanza l'idea di Placido che questa parola non designando nulla nessuno finisce per essere una specie di omologazione incinta per cui questa gente è una specie di marmellata aumma-aumma imprendibile
Che non hanno in mano la pensiero non è nulla ma se la gente quello che ci ha descritto persone i casi sono due o aboliamo la gente va aboliamo la televisione
Io credo che si possa dare un'idea anche diverso dalla gente che in ogni caso dobbiamo vere sicuramente un'idea differente dalla televisione
C'è un'omologazione verso il basso
Dal momento che la RAI
Per sopravvivere sul mercato dal quale non può uscire costretta in funzione dell'Auditel
In qualche modo a inseguire i modelli dalla concorrente perché non diciamo allora che questa è una responsabilità grave
Delle forze politiche del Parlamento
Perché non si mette la RAI nella condizione di come posso dire affrancarsi da questa sorta di di servitù da questo prezzo obbligato che deve pagare a se stesso e al Paese dopo tutto
Perché non ve ne siano alla condizione di non inseguire indica i modelli accattivanti non dico corrivi
Perché non voglio fare qui la polemica con nessuno voglio difendere però la RAI
Rispetto a un'idea che io ne ho che mi pare
Non sia del tutto che fu
Certo che dovendo competere
E non distinguersi e il prodotto finisce per essere quello che corrisponde meglio all'esigenza di questa gente di cui ci parlava
Guerzoni
Ma il servizio pubblico è nato vive sopravviverà in funzione
Fossero gli altri il dover interpretare interessi della comunità che sono interessi anche di ordine culturale e civile eccetera
Implica fatalmente
Che si distingua dal primo delle che oggi è costretta in qualche modo a inseguire
Ecco mi pare che questa specie di rassegnazione di Guerzoni per cui la rari e costretti a
A produrre quel che produce perché altrimenti non avrebbe udienza e quindi sparire dal mercato mi pare un'idea posso trovare come posso dire una risposta forte proprio da parte della gente
Va be'non è affatto vero che aspiri soltanto a vedere delle cose infami
Io conosco
Come posso dire da cifre che testimoniano i contrari
Ci sono dei programmi di grande impegno culturale civile e sociale che hanno una risposta
Molto forte da parte dalla gente
Non è affatto vero che vince sempre e soltanto di utili pur o o Pippo Franco
E non credo neppure che il ricorso alla pedagogia debba essere il correttivo per e modificare questo rapporto con la gente
Io credo però che si debba comunque a priori stabilire che il servizio pubblico deve darsi una programmazione diverso per corrispondere a una gente che è diversa da quella che noi crediamo comprendendo la in questa generalizzazione in questa uniformità in questo essere senz'anima senza pensiero in questo qualcosa che non desidera più niente che non vuole più niente se non il peggio
Quanto poi ad individuare nella RAI
Come posso dire la sentina di tutti i vizi ma questo il frutto certamente di
Un cumulo di errori ma anche di un cumulo di pregiudizi
Per la RAI si si vede evidentemente alla fattispecie
De di un sistema che vuole conservarsi e il prestigio dell'esistente lavora dell'esistenza
Ma che questo non è sempre del tutto vero dentro la RAI sono state fatte
Delle esperienze
Di ordine proprio le proprio linguistico
Della comunicazione che hanno dato grandi risultati
Non è affatto vero che la la comunicazione della RAI tutta da considerare prona rispetto al criterio che
Se non si compiace il gusto infimo dalla gente si esce dal suo stesso del mercato
Tuttavia rimane però un problema
Rimane il problema di questo contenzioso
Tra
I vari soggetti dalla vita del paese e questo soggetto forte
Che il laboratorio in cui si sperimentano i linguaggi comunicativi
Ecco radio e tv rispetto alla stampa io mi chiedo svolgono la stessa funzione di servizio o l'essere la tv intrinsecamente uno spettacolo in qualche modo la esime dal dovere corrisponde
Questi principi rinvia queste doverosità
Che non vedo perché noi dobbiamo essere soggetti tutti i giorni a questa sorta di bombardamento che ci induce a dover diventare così spaventati rispetto agli stessi da indurci a costruire dei palinsesti fatti apposta proprio per compiacere
Quel che vuole la gente altrimenti si è in qualche modo suscettibili di censura
Ecco ma che cosa potrà ricomporre questo rapporto tra l'opinione pubblica tra e gli organi di informazione le istituzioni
E che e e questo è questo mondo della comunicazione che non trova il punto di conciliazione io credo che
Questo sia il grande tema basterà una nuova legge un una riforma della RAI a ricomporre
Questo rapporto
Che ormai vive soltanto come posso dire i dissidi di di ripulsa editi proteste
Il rivendicazionismo
Io non credo che in un Paese civile il rapporto tra la comunicazione e e la società debba essere questo ecco che cosa può rimettere in onore il principio secondo il quale la comunicazione deve corrispondere alle esigenze di una comunità al bisogno di crescere culturalmente e civilmente e socialmente
O doveva essere veramente soltanto lo strumento col primo che indulge così agli interessi minori
D'interessi alle alle cose convenute dove c'è proprio il minimo di attese e quindi di conseguenza il minimo di impegno a dovere produrre altro
Ecco vorrei ricominciare il giro questa volta partendo da Guerzoni per concludo contestata diversi
Ma io sarò brevissimo io non sono affatto rassegnato e pessimistico descritto la situazione che c'è io sostengo che
Se noi cerchiamo di cambiare il problema della televisione ha un problema
Come dire tecnico un problema di qualità tecnica un problema di stare sul mercato in modo più intelligente creativo
Ma non possiamo pensare che la televisione fa dei cittadini buoni delle persone colte sensibili o che altro la televisione
è in relazione a ciò che c'è ciò che deve diventare quel tipo di comunità e nelle parole di Zavoli è immaginata è un è un un altrove ed è un'altra cosa
Ed è un agente che si trovi in un'altra condizione che altrove abbia ritrovato una propria radice sarà quella gente che poi sarà in grado di selezionare un tipo di televisione piuttosto che un altro tipo di televisione
Però illudersi che
La televisione migliorando la sua qualità e la televisione pubblica rischiando con questo di uscire dal mercato è vero possano essere la strada attraverso la quale la gente ammesso che debba le diverse si redime io credo che sia una pia illusione
La gente si redime se si deve reprimere in un'altra realtà in un altro luogo in un'altra dimensione e i attraverso un altro processo che non è che il processo della mia rappresentazione televisiva
Quanto al fatto che la televisione può venire essere diverso da quello che non c'è dubbio però io ricordo l'esperienza americana in America esiste una televisione pubblica di Stato
Che negli ultimi anni anche notevolmente migliorata che ha dieci milioni di ascoltatori
Cioè di pensare che esista una televisione pubblica la quale finanziata dallo Stato quindi senza il più piccolo problema economico faccia una programmazione culturale tipo arte tedesca che viene rifiutata dei francesi in maniera troppo in cui si è costituito l'associazione che riceve i dati Aci laddove il canale quinto vogliamo la televisione reale non una televisione inventate siccome non riesce ha detto che è una cultura tedesca
Ma immaginare che esista una televisione finanziata dallo Stato con dei programmi di qualità
Che abbia una perdita totale d'ascolto che differente vada nel deserto senza guardare a parte il fatto che gli dà i soldi oggi domani vedendo che l'ascolto è minimo dice perché continuiamo a pagare non pagherebbe
Il problema è la televisione è fatta per le grandi masse la tensione è fatta per i grandi ascolti non è la radio che può essere fatta per l'ascolto i piccoli ascolti medi quei il problema è non si può fare un mezzo moderno per un atto gravissimo ascolto il problema del finanziamento non è un problema che riscatta una televisione finanziata ma con l'ascolto zero o vicino a zero sarebbe una televisione che non ci sarebbe non so se tale se vogliamo andare verso il partito per legge anche verso la televisione che non ce la possiamo fare
Ma insomma io non voglio fare l'elogio del passato
Non sono nostalgico di nulla
Però io non posso non ricordare che il servizio pubblico ai tempi in cui noi facevamo tv sette si comportava in un altro modo
Adesso ci sono nel l'hanno la stessa sera tre programmi analoghi tutti e tre del segno che tu in qualche modo richiamo ai tempi di TV sette certo tipo sempre con successo perché l'ha fatto da bravi professionisti
Scusate del l'altro
Massima preso quattordici milioni di persone tutti venerdì o tutti i lunedì secondo del periodo in cui è andato in onda anche perché il vituperato Bernabé lo proteggeva mettendogli contro
Il teatro
Che era allora come oggi ha in mente una forma tra le più negletta e di spettacolo
Il fatto di che ci sia oggi la concorrenza non significa che si debba concorrere
A rendere becero tutto il Paese tutta l'offerta televisiva ci si può distinguere abbiamo dei doveri non foss'altro perché facciamo pagare un cannone io farei pagare più alto il cannone
E la gente avrebbe il diritto in funzione di questo di ricevere qualcosa d'altro
Ma stabilire che e dato per sempre il destino di dover essere quel che siamo perché c'è la concorrenza perché la gente non chiede di meglio è perché la televisione essendo un uno strumento di massa non poche rivolte sei grandi numeri questo significa non solo alla rassegnazione disincanto ma significa la resa
Questo
Scusa vendere ovviamente
Ma io sono laico il nonno la visione sconsolata che ha Guerzoni della terra abitata da masse desolate di peccatori senza speranza di salvezza io credo che questa speranza Cecilia e no no questa immagine se mi consente il vettore senza polemica un po'voglio dire previste della gente che alcuni cc da cui tu spesso ti rivolgi a cui si rivolgono tutti coloro che fanno questo lavoro peraltro con alta professionalità sia alla radio che la televisione
Voglio solo dire ecco perché l'importanza quindi forse punto di Belmonte leone la storia di questa di questa vicenda è utile conoscere
Voglio dire è stato un momento in cui l'esempio dei comici di di valore pensare alla fine all'inizio degli anni cinquanta che si chiamavano Totò Macario e Nino Taranto punto lo ricorda tutte le ore del suo libro
Facevano alla radio delle trasmissioni
In cui raccontavano de classici della letteratura se vogliamo almeno umoristica ma sempre dei classici di alto livello perché era cioè Totò interpretava il barone di Münchhausen Macario interpretava Till errori Der Spiegel notariato interpretava questo stupendo personaggio del Capitan Fracassa
Allora voglio dire che come avete citato Pippo Franco e quando quando Pippo Franco farà il o inesplicabile io dirò e allora che forse questo comico potrà avere più meriti
Verso coloro che lo ascoltano di quanto non ce l'abbia
Dicendo delle banalità noi definiamo Bifo Franco per come emblema curare personalmente non nulla contro di loro evidentemente
Allora questo è il senso del discorso perché forse bisogna fare cioè riuscire a diciamo portare alla coloro che ascoltano a coloro che seguono così passivamente
E con la cosa più semplice di questo mondo invece che una diciamo ossessione una maniacale ossessione di Quinzio di giochini o di cose cercare di portare degli strumenti un po'più che non succederebbe nulla Carapezza viene cosa semplice ne basta cambiare perché per non segnare un tasso invece di un altro e miseri di fare il iniziarla Marsaglia cerchi di fare tiroideo Spiegel
Può darsi che a Marsella non si divertirà all'inizio acquattarsi pure che si divertirà io siccome non sono un pessimista voglia ammettere che si possa divertire insomma il problema
E se sia questa volontà di usare questo mezzo non in modo passivo
Donne obbliga come obbligati da una diciamo massa sterminata di persone che non hanno nessun cambiamento che stanno bene così come sono oppure se sia etnici deriva di vedere se è possibile modificare anche rapporto con questa massa di persone che vivono così sconsolatamente desolatamente le loro giornate
Ora io dico diciamo che
Per rispondere alla domanda che faceva Zavoli sa chi scorta bisogna Portorose voglia aggancia motivante per cui siamo qui stasera no potremmo anche andarcene dei patti inoltre non perdere tempo far perdere tempo essere che ci ascolta
Insomma io ripreso proprio sottonutrite nell'ottobre un libro che iscritto tutta collega intitolato zeta come Zavoli siccome io sempre seguito la tua attività
Sempre diciamo apprezzato anche questo sport partecipato anche ottantadue per missioni siamo apprezzato questo sforzo
Tu hai fatto cappe di conoscenza
E di problemi agitazione delle cose perché non c'è nulla
La neve no deve far paura questa parola problema tipizzare il mondo che ci circonda non significa intellettuali Zardo significa vedere tutti gli elementi che nascosti talvolta diciamo che si sottraggono alla prima immagine che invece tirati fuori danno alla cosa e alla realtà stessa antica significati altri colori altri segni alto interesse sta lì per dire ecco prendiamo questo libro e c'è un brutto capitoli tra tutti come delle storia in cui tu
Facili delle critiche al modo come è stato celebrato attraverso la televisione il bicentenario della Rivoluzione francese e le brutture del novanta quindi unico recente
E poi criticano anche il modo come è stato celebrato il ventennale dello sbarco sulla Luna
Dicendo che in tutti e due i casi diciamo venivano riprodotte delle immagini
Difatti reali oppure ricostruite storicamente ma tutto normato parlottava in centododici ieri non appariva nient'altro che le sfilate frate si diceva semiseria Parigi in costume integra la grande kermesse così di giochi d'artificio
Di festa popolare che dicevi tu abilmente
E la Russia francese si è persa un'occasione di impostare a milioni di persone che cosa è stata quest'evento che assegnato ai destini del mondo moderno e nel cui ambito noi ancora oggi viviamo perché noi siamo figli della Rivoluzione francese
Anche lì con le masse sconsolata e non lo sanno ma sono figli della Rivoluzione francese
No tu dici questa frase a un certo punto una tv occhio più fedele della realtà infatti spesso non è in grado spesso e in grado di mistificare ma come più non si potrebbe
Cioè addirittura non sono diciamo critiche il modo come vera ma addirittura dice che la realtà usate in questo modo cioè se se ho ben capito in questo modo basso non problema piazzato
Mistifica la curve la lentamente realtà più giustificata allora
Se mi consentite io non sono un operatore della televisione e del non sono un dirigente sono uno normale spettatore che la pratica più o meno i propri beni o di cose che riguardano il mondo delle idee
Allora se questa è l'immagine che coloro che Picano questo settore così importante della televisione hanno io c'è immagine problematica
Io sono quel numero che aderisce a questa volontà e ha questa capacità
Di fare
Che così si dimostra se non è questo allora io mi ritenermi dirlo diciamo un ostaggio uno spettatore ostaggio e si troverà quasi fra coloro che preferiranno tutto sommato non usare più questo mezzo
Scegliere altri modi per direttissima Veltroni
Ma anch'io volevo diciamo un attimo interloquire con ragionamento di questioni che mi ha devo dire francamente sorpreso
Perché in queste discussioni si sente spesso celebrare il totem del mercato no siccome diciamo le logiche del mercato vogliono questo ergo bisogna fare questi
Guerzoni in realtà ha distribuito a ciascuno di voi una pistola
Lasciandoci la possibilità di farne due usi
O di sparare vicino o di spararci noi stessi
Spara vicino nel qual nel caso in cui non riconoscessimo nell'altro l'identikit vigente del che Guerzoni affatto sparare a noi stessi se più umilmente ritenessimo che non si deve sempre parlati qualcuna
Quindi il pubblico sarebbe quel pubblico lì e sarebbe nato non si sa bene come
Quella signora che giustamente Guerzoni racconta che si è rotta il dito per telefonare per andare a fatti vostri
E cercare di conquistare dei soldi
Probabilmente a aveva visto ha visto in televisione un mondo da raggiungere un sistema di valori di riferimento e se non voglio fare del come dire del determinismo che non mi appartiene però non c'è dubbio che gli sono state sono state a tutti noi proposte proposti modelli limiti obiettivi mete da raggiungere
E rispetto alle quali poi perché ci si meraviglia se la gente appunto telefona alla alla trasmissione di di Castagna o poi vede in decine di milioni però fare questa discussione dell'uovo e della gallina secondo me abbastanza inutile e anche abbastanza disperata perché se e a chi fa radiotelevisione cioè Guerzoni fa un ragionamento come questo
Ma che cosa dobbiamo fare
Essendo ammettendo per un attimo non siamo sufficientemente umidità riconoscere che noi siamo quelli che costringono Guerzoni appare la televisione e la radio in quel modo
Noi che dovessimo essere altro riconoscerci o almeno avere la presunzione di essere altro da quell'identikit
Che dobbiamo fare spegnere la televisione riconoscerla come un mondo che non è il nostro
Chiuderci in una contemplazione diciamo romantica di di di qualcosa che che non c'è più uno francamente abbastanza disarmante pensare che chi fa televisione lo debba fare avendo questi riferimenti da un
Come Scilla e Cariddi da un lato il mercato con le sue logiche e dall'altra la gente che questa roba che alla quale dobbiamo dare quello che si perché poi affonda in questa S.p.A. la gente vuole
Abbiamo che fu e gli diamo beautiful la gente vuole Sgarbi evitiamo Sgarbi ma poi diciamo se la logica della domanda e dell'offerta ha un senso
Domani si vorrà ammesso che vi sia il peggio di Sgarbi o via discorrendo
è una logica che portata alle estreme conseguenze non ha più punti di
Allora qual è invece il ragionamento che si può e si deve fare
Che ha un senso fare perché altrimenti ha ragione Villari altrimenti non ha senso pongono queste diciamo questa discussione
E vedere se riusciamo a ricostruire tutti quanti noi un punto di armonia che sia fondato su una parola secondo perché diversità io so benissimo e non mi lamento del fatto che vi sarà Mike Bongiorno per altri trent'anni a fare il suo il suo quiz va benissimo
Non mi lamento dal fatto che possano essere beautiful ho capito allora non so che cosa va benissimo
Il problema è che non vi sia solo quello
Il problema è che chi guarda la televisione possa scegliere tra tante cose diverse
E la televisione deve essere fatta in modo tale da avere dentro di sé tante cose diverse partiamo da qui perché se non partiamo da qui ogni discorso che facciamo un discorso in e allora anche problemi di assetto legislativo di rapporto col mercato di rapporto con la pubblicità dobbiamo vederle da qui perché se non esiste sistema televisivo al mondo che sia fatto come quello italiano
Perché la televisione americana che è stata imboccata a sproposito per tanti anni come diciamo il modello più simile a quello italiano
è assolutamente diversa non solo perché è diversa sul piano proprietario perché in America sarebbe inimmaginabile che un signore possa avere nelle sue mani non dico tre ma una rete televisiva
Perché nessuno può essere proprietario più di dodici stazioni televisive locali e non esiste la televisione verticale debba lo stesso programma dalla mattina alla sera
Ma anche perché perché c'è una legge antitrust perché quella è una democrazia concepita secondo un principio di stampo liberale e democratico
Ma perché quella previsione fondata sul principio della differenza
L'ispanico che vuole vedere il suo canale in spagnolo lo trovo
Così come si trova il canale che fa sono le istituzioni o il canale che passo per cinema o quello che Pasulo giardinaggio
Perché non esiste in Italia ci siamo convinti siamo stati schiacciati tra una concezione del pluralismo politico culturale come riassunto all'interno delle grandi forze politiche popolare che non è
O dall'altro nel totem del mercato appunto e delle logiche che adesso vengono sacrifica
Noi dobbiamo invece partire dal principio della diversità della doppia diversità della diversità di soggetti che emettono prodotti della diversità dei mercati ai quali ci si rivolge per cui ci sarà beautiful e ci sarà apostrofa ci sarà
Babele e ci sarà Pippo Baudo
Ma se adesso facciamo per un attimo ragionamento visto si è fatto qualche nome cognome lo vorrei fare anch'io
Proviamo per un attimo a togliere dalla televisione italiana la Terza Rete
A togliere Renzo Arbore a togliere Enzo Biagi o togliere Sergio Zavoli
E proviamo a immaginare cosa resta
Cosa resta
Che cosa sono le nostre serate perché sono milioni di persone che la sera sarà popolo bue sarà quello che ci pare ma la sera c'è la televisione
E si è essendo sostanzialmente omologata per quella logica il doppia il mercato e la gente essendo sostanzialmente omologata l'Offerta non vi è dubbio che anche la domanda di previsione sarà omologata in questo senso io vorrei recuperare allora il ragionamento di Guerzoni perché è chiaro che diciamo suo ragionamento se portato fisso nel tempo è giusto oggi la gente vuole questo perché questo atto mani Corradi peggio probabilmente perché il gusto si rivela sempre più in basso secondo principi
Di omologazione ma la nostra no lo sforzo di chi fa Radio Televisione di chi se ne occupa o di chi fa le leggi o di chi fa i giornali deve essere quello di forzare per questi prima cercavo di dire
Qualche no
Qualche controtendenza qualche muro da datata da frapporre rispetto a questo vento di modernizzazione rispetto al quale Pier Paolo Pasolini ci aveva ammonito con delle pagine che purtroppo non sono state
Da nessuno di noi per il tempo utile sufficientemente lette digerite e trasformate in avvertenza culturale politico
Altrimenti noi finiremo davvero come
Diciamo come quel quel tipo di pubblico televisivo del quale ha parlato Fellini in alcuni dei suoi ultimi molto cupi film penso all'intervista penso aggiungere prego
E c'è un mondo televisivo fatto di di di paillettes di false risate di di di battute un po'ruspanti di e di luoghi comuni
Di di di satira di quart'ordine immondi patinati di violenza di bassa lega certi qualcuno tirava befane facciamo quello che piace alla gente ma quella gente col gusto lo ha prodotto chi ha fatto la previsione nel corso di questi anni
E allora se ne vogliamo adempiere adesso parlo per me a quella che credo debba essere la responsabilità di chi gli ha questa avvertenza noi dobbiamo invece forzare tutto questo
Dobbiamo non piegarsi alla logica delle cose dobbiamo avere il coraggio dignità di rompere questo gioco ad un punto di questa catena di spezzarla questa catena perché altrimenti ci divorare ci troveremo in un mondo che non ce la fa
Non ci appartiene più
E dobbiamo avere il coraggio di ricavi cost punire quell'armonia tra la crescita che è inevitabile
E inarrestabile perché è davvero sarebbe come il famoso bambino della fiaba che metteva il dito per
Evitare che la diga straripa strali basse ma dall'altra parte due dobbiamo sapere che parliamo di qualcosa che è molto importante nella formazione della coscienza la fantasia dell'immaginario
Dell'informazione di cui ciascuno di noi poco diverse nuove non costruiamo questa armonia
Se non troviamo questo punto di equilibrio tra quantità e qualità se noi non partiamo dal principio della diversità io credo che noi consegneremo voi stessi a vivere in un mondo in cui una cosa apparentemente piccolo ma molto importante con la televisione
Sarà un universo non so se più orrendo meno orrendo di quello di coloro che la previsione guarderanno ma certamente un universo molto inquietante per chi abbia a cuore come io credo non si possa non aprire il fatto che gli anni che ne abbiamo di fronte
Dovranno essere potranno essere anni nei quali diciamo la scienza la crescita tecnologica porterà anche i consiglieri un miglioramento della qualità della vita e della cultura di ciascuno dei
Abbiamo alla conclusione del tempo di dare la parola all'autore del libro
Facendola precedere da una piccola considerazione
Anch'io che non sono pessimista credo che dopotutto si cresca in misura dei problemi che si è costretti a risolvere questo riguarderà anche alla televisione
Credo anche che la gente potrebbe darci delle sorprese
Vi sareste mai immaginata la gente partecipare
Con tanto interesse civile alle questioni del Paese questa gente così invece da questo popolo così pure possibile mai che tutti i giorni invece sì intrighi nelle questioni che riguardano la democrazia del Paese la pulizia la trasparenza che rigetti la corruttela che voglia una una società migliore
Chi ci dice che domani
Questa stessa gente non possa di colpo premiare una televisione che si decidesse a uscire dall'assegnazione dei numeri dell'Auditel
Per essere quello che è deve essere parlo soprattutto del servizio pubblico che fra l'altro a tutto questo fa le sue doverosità
Certo bisogna cominciare a trasformare il segno in senso la la la la cognizione inning consapevolezza dei e in coscienza
Bisogna favorire la cultura della dimostrazione e sgominare la cultura dalla perentorietà trasformare quindi la gente in soggetti attivi dalla comunicazione in comunicatori che pronti a ricevere qualcosa che giova a loro anche se dico che in uno stato di impreparazione e persino di stupefatti home per il TP UE il diverso che che le sita
E quindi
In qualche modo dimenticando che quello che diceva Villari prima il pericolo che la gente ormai si sia rassegnata adesso è una specie di ostaggi di quello che riceverebbe
E rispetto a chi glielo fornisce ecco con il libro di Monteleone siamo arrivati si arriva alle soglie di questa problematica questa sera seppure in modo molto sommario anche un po'contraddittoria abbiamo messo insieme ha inscenato in qualche modo
Ecco
D'altronde e Monteleone è un testimone proprio quotidiano di quel che accade io credo che questo suo libro il giorno in cui dovrà essere aggiornato compra dovrà comprendere fatalmente un capitolo che attraversa tutto questo e tuttavia questo un fenomeno in continua trasformazione
Eh già storicizzati glielo chiedo proprio lo storico del fenomeno una situazione come quella che noi che stasera abbiamo sia pure ripeto molto sommariamente indicato
Sì grazie
L'ora è tarda autore in genere
Compete soprattutto di fare un congedo un ringraziamento il più sintetico
Possibile
La domanda di Zavoli però è una domanda credo molto forte pertinente ed è in qualche modo tra le nelle pieghe di questa domanda è racchiuso forse il maggior difetto tra i tanti che ne ha del libro
Io ho scritto questo libro con una piccola ambizione è quella di fare una storia del Paese
Ma la storia dell'Italia attraverso la radio la televisione cioè attraverso dei mezzi che in qualche modo sono considerati o sono stati considerati sempre anche da una certa critica recente mezzi dei poli mezzi frivoli mezzi che non avessero o che non hanno a a che fare con la gravità delle grandi questioni istituzionali delle grandi questioni
Politiche economiche del Paese ecco alla rilettura di questo libro perché l'ho riletto come diceva Eduardo
E credo invece che
In qualche modo forse ho visto giusto nell'affrontare questo taglio
Anche se ecco anche se
Sono stato indeciso molto spesso dall'affrontare tagli di altro tipo
Tra l'altro proprio mentre stavo lavorando questo libro uscito il libro di Aldo Grasso
Dopodiché è uscito il libro di Veltroni due testimonianze
Intelligentissima e molto pertinenti forse il libro di Veltroni con tanto di fantasia in più nel senso che ogni ricordo personale ogni proiezione della propria vicenda personale comporta sempre anche una così l'adozione di certi fantasmi no che che che che rendono poi un libro o comunque un prodotto letterario un prodotto dell'ingegno molto più creativo
Ecco ma ritorno alla domanda di Zavoli ecco io non credo che gli anni recenti siano storici disabili io c'ho provato
Molti glielo hanno fatto notare
Se non altro dall'apparato filologico della prima parte del libro quello che si riferisce alla storie dalla radio fino agli anni cinquanta e all'apparato filo logico del seconda parte che invece tutta costruita su interventi ancora molto caldi
Credo che bisognerà aspettare
Forse qualche tempo per aprire una storia della televisione
E come nasce la televisione in Italia di come si sviluppa
Di come si articola degli scontri politici economici finanziari e di potere che
Determinano ancora l'assetto della televisione
Nel nostro momento storico in cui viviamo ecco questa difficoltà di storicizzare
Ciò che è vicino a noi i nostri non riguarda soltanto la televisione naturalmente però come dire sentivo l'impegno anche militante di chi lavora in un'azienda anche se mi occupo a questo periodo soprattutto di radio
Di dare una testimonianza un pochino più come dire più pacata forse più distaccata rispetto alla conflittualità
Di cui siamo poi anche se indirettamente testimoni ecco mi riferisco a questa conflittualità perché
Di tutte le cose che sono state dette finora molto acuto e molto intelligenti molto precise
Che che
Ci forniscono credo che vi abbiamo fornito un panorama piuttosto completo delle questioni che questo libro in qualche modo intende porre sul tappeto anche se in una prospettiva storica ecco ma quello che più mi ha colpito è l'accenno che faceva Veltroni alla diversità
Occorre
Che
Questa diversità sia in qualche modo manifestata si manifesta sempre di più
Perché o invece paura che andiamo verso un omologazione complessiva del prodotto televisivo che non promette niente di buono
Questa omologazione è frutto le io credo qui bisogna dirlo con molta chiarezza con molta semplicità è frutto di un sistema radiotelevisivo che ha preso la configurazione che tutti conosciamo cioè di un duopolio
Che da un lato vede un grande organismo pubblico e dall'altro un solo grande organismo privato io credo che finché esisteva questa lotta accanita tra due soggetti di un sistema che invece avrebbe bisogno di un'articolazione molto più ampia tutte le giuste osservazioni costano state fatte
Ho paura che non avranno una reale soluzione io credo che la diversità di un sistema radiotelevisivo in cui ci sia posto per tutti in cui ci sia veramente spazio per tutti
Sia da questo punto di vista necessario questo credo che sia il vero punto ecco il vero punto il vero nodo politico istituzionale se volete perché
Questo significa anche un servizio pubblico forte io mi sono iscritto da tempo
Nella squadra della dei difensori del servizio pubblico però mi rendo conto che tutti i discorsi che oggi si fanno sulla radiotelevisione stamattina c'è stato un incontro alla RAI un incontro tra associazioni di categoria come la Ferrari tra l'Usigrai la sottilissima Kato dei giornalisti tra le rappresentanze dei sindacati CGIL CISL e UIL con è un incontro tra queste rappresentanza con alcuni deputato del Parlamento perché il Parlamento italiano in ordine alla nuova proposta di legge io mi scuso se introduco questo elemento forse un pochino più politico rispetto ma anche alla diversa qualità della conversazione ma per dire semplicemente che
Finché noi non troveremo la possibilità di avere un accordo tra tutte le parti in gioco un accordo a tutti gli interessi in gioco su un sistema radiotelevisivo che sia realmente articolato e gestito sulla base del responsabilità nei confronti del pubblico
Io credo che noi ci ritroveremo sempre a sostenere a scontrarci diciamo così a scontrarci con chi gli stessi problemi ecco io non avrei altro da dire perché questo secondo me è il vero punto è chiaro che è un punto nodale è un punto Complesso mi rendo conto che ho forse messo il dito su una piaga che finora era stata anche molto abilmente
Evitata
Tuttavia io credo che oggi chiunque abbia a cuore le sorti di un servizio radiotelevisivo di un servitore di un suo complesso che comprenda pubblico e il privato
E abbia a cuore il rapporto tra questi prodotti tra i prodotti della radiotelevisione e il pubblico nel Paese io credo che debba darsi come dire da fare per contribuire a che si abbia un sistema equilibrato è molto difficile ma io credo che questo sia veramente l'impegno che ci
Che ci chiama tutti quanti io ringrazio relatori ringrazio per quello che ha detto ringrazio il pubblico vi pregherei di aspettare una
Papa Giovanni diceva non ho mai visto un pessimista giovare a qualcosa o a qualcuno io voglio dare il mio contributo intanto impegnandomi qui stasera
Rispetto a un'iniziativa che intendo prendere vi voglio disporre a fare una inchiesta
Sulla televisione si chiamerà Nostra padrona televisione
Ecco affronto questo argomento con un grande ottimismo credo che sia un argomento di grande momento che interessi non soltanto lo spettatore ma proprio il cittadino di questo Paese ecco vorrei chiedere all'editore sino a sua volta non compiuto un gesto ottimistico nel dedicare tanta attenzione nel fare un investimento anche così importante da un punto di vista editoriale su un libro di questa natura
Io sarò molto rapido ricovero solo due minuti ma devo dire che proprio anche in relazione a quello che diceva adesso Sergio Zavoli a un editore che ha ascoltato didattiche stasera viene voglia di rendere testimonianza perché se c'è un mezzo dico unica azione in cui dilemma angoscioso qualità quantità si ripropone quotidianamente e il settore del tipo esemplare
Ormai in modo continuo la quantità ma appartiene alla dimensione di libri solo che fuorviare feriali scale di valori se dovessimo accettare la critica dell'Auditel del libro sterrati ma di fonte una classifica di valori intellettuali che metterebbe in crisi qualsiasi sistema di ricerca scientifica culturale letteraria di questo Paese credo che fare l'editore non possano essere fatto tuttavia senza rispettare le regole del mercato ma che rispettare le regole del mercato non colti rispettare le regole della quantità e su questo vorrei che fossimo tutti più cocenti perché io al TAR dentro la crisi tra quantità e qualità c'è una crisi più approfondita che la crisi tra democrazia e Telit
Noi siamo tutti molto vigorosamente democratici ma anche molto insofferenti della democrazia e soprattutto le liti
Delle attuali nel corso di questo secolo sono stati prevalentemente insofferenti e conforti della democrazia
Io credo che e una democrazia senza elette è un rischio
Mortale resto il libro di Monteleone che nacque dieci anni fa con una storia della radio nel periodo fascista da noi pubblicata allora testimonia che questi mezzi di comunicazione nelle mani dei regimi totalitari sono Rimet i pericolosissimi nella loro capacità persuasiva e non solo la storia italiana e in questo senso educatrice il problema che abbiamo noi è che più che di una legge sulla televisione io vorrei cosa di cui penso che danni soffice chi abbia già fatto quella che è stata fatta e farne un'altra perché faccia ulteriori danni devo dire mi sembrerebbe pericoloso no ed è un già io una legge sulla scuola in questo Paese non c'è più una politica educazione da almeno guarda
Edizione per la stampa e per tutto un Paese che confonde il quadro valori quantitativi che sono valori assolutamente compatibili con la vita di tutti i giorni comuni valori qualitativi credo che se non io c'già a ricostruire scale di valori culturali e quindi che siano in grado di a fermarli e di sostenerli dentro e fuori della scuola noi non abbiamo nessuna speranza che neanche con l'Illuminismo
Ho più generoso riusciremo a coniugare in questura drammatico di cui Hillary solo maestro per rapporto tra l'esigenza che è un paese di avere delle ditte cioè dei libri per dirlo in termini banali cui anche il DVD Conte Leone che certamente non ai quindici milioni di ascoltatori delle trasmissioni televisive ma a qualche migliaio di copie vendute già speriamo altre che venderemo nei prossimi mesi ha tuttavia credo come nel passato
è già accaduto anche poche migliaia di copie lì che hanno avuto la capacità di muovere le idee i sentimenti e la volontà della gente assai più di quello che quantitativamente rilevante allora noi dobbiamo se perché una democrazia che evoca e mortale restasse mi auguro però che vuole tale restasse non può prescindere da costruire dei sistemi culturali che hanno bisogno ieri il sistema ideologico da cui stiamo uscendo perché aveva costruito le sue lettere purtroppo è stato purtroppo o per fortuna devo dire cose sono sempre è stato distrutto non ne abbiamo altri l'unico sistema post-ideologico è quello della classifica dei libri più venduti dell'Auditel di quante copie sono venute i giornali questo è insomma
Abile insopportabile alla lunga da qualsiasi persona civile dove non possiamo sostenere che ci sarà l'agente buona perché vuole lui poi Monteleone più delle formiche che si piazzano purtroppo non è così mai anche se la gente vuole più formiche che si incalzano che libri di Monteleone noi continueremo con una assoluta ostinazione ottimismo a pensare che c'è spazio anche per i libri che non ha dunque non solo una stagione avrete notato come
Partecipare con tutta la compagnia ringraziamento per l'attenzione e la pazienza che certamente
Va
Bene