Conversazione con Paolo Borrometi sul contrasto alla mafia in Sicilia e nel resto d'Italia

Radio radicale bentornati in questo spazio di approfondimento siamo in compagnia di Paolo Borrometi benvenuta radio radicale la sera grazie all'invito allora Paolo diciamo ti abbiamo già conosciuto per le tre inchieste di abbiamo già conosciuto per le altre interviste che dico purtroppo abbiamo fatto perché
Abbiamo fatti momento in cui hai subito altri attacchi subito altri intimidazioni però vogliamo un po'riannodare i figli anche un po'del tuo lavoro del tuo impegno
La prima minaccia che tu hai ricevuto dalla mafia è stata come dire scritta incisa su la fiancata della tua station wagon uno stai attento scritto con diciamo lettere cubitali incisioni cubitali
è passato molto tempo da quello stai attento
Ai porti sul tuo corpo anche diciamo la violenza di di quell'organizzazione criminale porti sul tuo corpo
Tramite un una spalla frantumata quella diciamo quella sopraffazione mafiosa
E però il tempo passato e
Come dire non è diminuito il tuo impegno e non sono diminuiti i risultati di questo impegno raccontaci un po'ma quello stai attento ad oggi un po'che cosa è successo ha fatto tornare indietro
Un flash back di qualche anno veramente
Be'quando io trovai quella mattina quello stai attento parliamo di sei anni fa
Tutto poteva immaginare fuorché significasse qualcosa di realmente importante o di quel talmente starà attento ecco
In quel momento pensai che la madre dei cretini fosse sempre incinta e che fosse qualcuno che passando lì con un punteruolo avesse si fosse dilettato a incidere la macchina
Con la mente ad oggi
Horri collegato tante cose però io penso è fatto bene a dirlo che e Paolo Borrometi ma così come le tante colleghi tanti colleghi che vivono la mia situazione
Non sia alle minacce che ha ricevuto ma sia soprattutto le inchieste giornalistiche che ha pubblicato che poi queste inchieste abbiano provocato delle minacce o delle condanne a morte o un'aggressione fisica quello è un corollario quello è un di più re giornalisti abbiamo il dovere di guardare un fatto e di raccontarlo io lo voglio dire
Vengo da una provincia la provincia di Ragusa che era ed è ancora oggi la Provincia di Giovanni Spampinato un collega
Che è stato ucciso solo perché faceva il proprio dovere e del quale ancora oggi si dice che se l'è cercata cioè le medesime cose che si dicono Paolo Borrometi
Quindi la storia purtroppo ritorna io da quell'impegno di Giovanni Spampinato che ho iniziato condurre
Un giornalismo anche di attacco se vogliamo in una zona che non era assolutamente raccontata basti pensare che la provincia di Ragusa e la provincia di Siracusa che sono le due arie di mio interesse
Sono le due province più ricca provincia di Ragusa addirittura una percentuale di sportelli bancari superiore
Alla al capoluogo di regione cioè a Palermo e questo ci fa comprendere quale sia l'importanza di quel territorio una grande lavatrice una lavatrice dove si è investito ma si è anche sparato e non lo diamo dimenticare
Ecco parli di territori che fondamentalmente
Non solo sono fuori dai i riflettori dell'informazione perché il tuo lavoro io ci tengo sempre a sottolinearlo è stato solitario in quei in quei luoghi hai ricordato il nome
Di un collega che anche anche lui in qualche modo appagato il il peso di questa solitudine la solitudine è una componente molto molto importante per chi fa il nostro lavoro cioè la solitudine determina la vita e la morte di una persona
Perché oltre al grande lavoro delle forze dell'ordine che vale sempre la pena sottolineare c'è un'opinione pubblica che deve necessariamente stare dalla nostra parte Ustari contro la nostra parte
E questi territori che non sono illuminati dall'informazione tranne alcuni
Esempi coraggiosi come il tuo sono anche dei territori dove la presenza dello Stato veramente scarsa scarsa non per disinteresse ma per diciamo volontà a mio avviso mi ha colpito molto il cui caso che non c'entra nulla con la mafia che però da bere forse la dimensione dell'abbandono dei territori c'è stato qualche giorno fa il ritrovamento in una baracca di Gizzeria in Calabria di una donna che ha vissuto per quasi dieci anni uno Stato dissequestro
Costretta a partorire all'interno di quella baracca medicata con del filo da pesca da dal dal suo compagno due bambini cresciuti nello stato brado e tutto quanto questo avviene fondamentalmente all'interno della Repubblica italiana
Avviene in uno dei tanti coni d'ombra e allora io mi domando se una donna può rimanere
Segregate chiusa Gizzeria sotto la scure del proprio uomo padrone che che fa delle robe perché che non sono neanche umane son parastatali che fondamentalmente
Però e la stessa situazione che vivono territori interi dove magari non c'è il clamore di questo ma c'è una luce spenta ecco e tutto quanto questo alle volte è avvilente però in qualche modo è anche o una battaglia da fare una battaglia da portare avanti
La battaglia fondamentale io una parola visto che l'ha citato il caso penso che in quel caso non si possa parlare di un uomo certo e
Perché veramente un comportamento inaccettabile per uno Stato democratico quale il nostro paese ecco e torniamo al nostro Paese un Paese in cui oggettivamente ci sono dei territori
Che sono magari più o meno lontani dalla capitale dell'Impero no da Roma da Londra dove parliamo oggi chiesto che non sono illuminati che sono nell'ombra e che a volte dando la sensazione di essere delle zone franche dello Stato
Quanto accaduto ad Ostia che è una periferia di Roma quanto accaduto nella mia Ragusa Siracusa a quanto accade in Calabria ad esempio
Sono delle zone in questo Paese in cui la coperta è corta
E non possiamo pensare di lasciare la lotta alle mafie o comunque all'illegalità più in generale alle forze dell'ordine alla magistratura
Io penso che ci vogliono dei cittadini consapevoli e cittadini consapevoli come ci possono essere soprattutto
Grazie alla conoscenza e la conoscenza è data dall'informazione ecco perché ritengo che il ruolo del giornalismo del giornalismo libero ossia fondamentale
Lo sia appunto in questi territori la testata di Roberto Spada a il collega Daniele Pier Vincenzo non è una testata singola data a un uomo che passava lì per caso
è una testata alla libertà di informazione ma attenzione la libertà di informazione non è solamente attive anche passiva
Ehi il diritto dovere ad informare ma anche il diritto dovere ad essere informatico qualunque idea si abbia attenzione io sono per
L'opinione del non condivido la tua edema morirò affinché tu possa esprime la però bisogna esprimerla quelle della bisogna raccontare alcuni
Territorio e bisogni illuminare quelle periferie di cui parla spessissimo il vero quello che ritengo sia essere uno dei veri rivoluzionari del nostro secolo cioè papa Francesco che ha il coraggio di chiudere con una certa in Calabria
Andare oltre cercare di illuminare queste periferie una periferia che io conosco bene che ad esempio è quella della Sicilia
Ecco allora abbiamo citato le periferie va bene anche secondo me ricordare un po'la tua storia perché
La tua storia in qualche modo racconta di un giornalismo di periferia che diventa caso centrale nell'opinione pubblica e questo grazie al tuo coraggio e grazia in qualche modo anche alla tua voglia fondamentalmente di non arrenderti share un episodio che la dice lunga un po'su quello che è avvenuto l'episodio veramente molto brutto l'abbiamo citato all'inizio tu subisce un'aggressione molto grave TTT prendono alle spalle di Titti gettano a terra di riempiono di botte
E e ti dicono in dialetto tutti di fare i fatti tuoi
La tua spalla ovviamente ne risente però insomma diciamo un po'col tempo ritornata quasi apposto però diciamo
Anche lì c'è una narrazione immediatamente che subentra
Cioè che Paolo Borromini in fin dei conti non è vero che è stato picchiato per per quello che diciamo che scriveva che la perquisizione padre che sei femmine allora e questo è un diciamo un dato molto molto significativo
Diciamo arriva immediatamente il
Diciamo là sotto
La Steve ma del personaggio che ha coraggio del personaggio che denuncia arriva immediatamente nell'opinione pubblica il venticello della calunnia dire no va be'ma non è mafia no va bene ma va be'vedere chissà questo quello che fa è eccetera eccetera
Ed ecco come dice sentito in quei in quei giorni immediatamente successivi perché penso che ci sia una sorta di doppia beffa di doppiare io conservo ancora
Gli screenshot che mi furono inviati in di persone anche giornalisti colleghi o presunti tali che negli stessi momenti in cui io mi ritrovavo ricoverato all'ospedale con una spalla in frantumi con lividi che
Assieme alla spalla non si cureranno mai
E in questi momenti qualcuno derideva qualcuno appunto ammiccava quelle leggero venticello della calunnia della quale la nostra terra la mia terra e piena
Basti vedere ciò che accade con Peppino Impastato ciò che accadde con Giuseppe Fava
La prima pagina della Sicilia il giorno dopo quotidiano di Catania il giorno dopo l'uccisione di Fava titolava ucciso Fava movente passionale no e le istituzioni accorsero all'ospedale al all'al funerale di Giuseppe Fava
Per
Chiarire che e con la mafia non c'entrasse nulla
E quindi e Cuesta continua delegittimazione la cosa più pericolosa
E questa credibilità si ottiene con annidi sacrificio ecco perché io quando vedo di un collega
Minacciato comunque intimidito cerco subito di interessare me ne perché non voglio che nessuno passi quello che ho subito io
Ripeto non solo quella vile aggressione l'incendio di casa le continue minacce essere costato costretto ad andare via anche per tutelare quelli che sono i miei affetti ma anche e soprattutto lo dice di bene tu una narrazione che non può essere lasciata quelle Gero venticello della calunnia io ricordo il titolo del giornale un altro
Successivo alla morte di don Diana che infangato la l'operato di dormire ma la verità è che da vera arma delle organizzazioni criminali di stampo mafioso innanzitutto e la delegittimazione ci prova in ogni modo
Episodi recenti
Di campioni dell'antimafia che poi antimafia non erano purtroppo come dire c'era accentuano questa narrazione ma bisogna stare attenti a non cascarci ecco perché io dico sempre che non c'è un personaggio c'è un giornalista che ha tentato di fare solo e unicamente il proprio dovere senza coraggio senza eroismo un giornalista che vedo un fatto e non lo racconta avrà la responsabilità di un popolo non in condizioni di raccontare
Io ho fatto il mio dovere ho cercato di fare il mio dovere avrò anche sbagliato
E ma sicuramente con la barra dritta al centro con un racconto che non è contro qualcuno mai per qualcosa per liberare la nostra terra dal cancro delle organizzazioni mafiose
Delle organizzazioni criminali me lo dobbiamo dire noi abbiamo un Paese il nostro oggi in cui centoventi miliardi di euro vengono sottratti dall'evasione sessanta dalla corruzione e centocinquanta miliardi
Dalle mafie
Questi soldi se non riusciamo a intercettarli e come con le denunce facendo solo e unicamente il proprio dovere avremo una società certamente migliora partire da quelle periferie che ne risentano sempre di più
Perché crede nella mancanza del lavoro che spesso crea il consenso sociale alle mafie e la narrazione che noi poniamo quando raccontiamo che un bene confiscato e un bene che fallisce non è assolutamente così ci sono tante pratiche
Di in cui lo Stato avvinto n questo lo dobbiamo raccontare accanto alla denuncia
Ecco Paolo il detto in apertura che un giornalista antimafia un giornalista che fa il suo dovere fondamentalmente dovrebbe essere sempre attenzionato per per quello che racconta oggi invece esiste purtroppo dico purtroppo una retorica dell'antimafia dove spesso diciamo
è più importante il dado simbolico non di Paolo Borrometi sotto scorta di Federica Angeli sotto scorta di Lirio Abbate sotto scorta di Roberto Saviano sotto scorta insomma di di di di colleghi di persone che fondamentalmente
Per vivono una esistenza carica di privazioni
Per aver raccontato quello che hanno visto e allora se non si rende questa lotta di pubblico dominio sembra quasi una lotta di categoria cioè la nostra categoria che fondamentalmente fa una lotta chi era contatta insieme alcuni pezzi del paese e oggi abbiamo Paolo Borroni di qui con noi domani avremmo qualcun altro però ecco diventa una lotta che ne sradicata rispetto al al suo centro ovvero gli interessi ovvero il mio cuore di questo Stato il cuore della criminalità di questo Stato
Le due inchieste hanno inciso profondamente nella carne della tua terra del tuo posto dove vivi
Quel senso di impunità possiamo dire che anche Sciascia raccontava quelli impunità perenne non c'è più e allora la lotta alla mafia diventa una lotta non solo di categoria ma una rotta fondamentalmente pratica pragmatica ecco quant'è la fatica che tu provi nel fare questo e soprattutto ad oggi
I tuoi nemici se ti minacciano con un messaggio audio su WhatsApp vengono arrestati
Cioè dovuto rimettere una spalla cioè dovuto rimettere ferite ad oggi chi sono i nemici di volo Borrometi
Io penso che i nemici Paolo Borrometi non siano i mafiosi siano quei cittadini che fanno finta di nulla che si girano dall'altro lato
Che non hanno il coraggio di guardare in faccia quel cancro che è la nostra terra e che pensano che mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi prima o poi passi da solo e invece continua a creare metastasi fino
Alla fine drammatica
Sono loro gli i miei nemici di Dio
è chiaro che cerco di denunciare con le mie inchieste giornalistiche gli affari mafiosi ma anche legati ad esempio a quell'imprenditoria che la zona grigia quei colletti bianchi di cui tante volte ho fatto i nomi a quei sindaci che vengono
Che vengono eletti in un comune della provincia di Siracusa Pachino ad esempio contro il candidato sostenuto dal capomafia
E quindi sono considerati come dei liberatori e poi però dopo un anno di amministrazione si prendono nella sua ma nella propria maggioranza due consiglieri comunali che quel o con quel candidato sindaco e da quel capomafia
Erano stati erano stati eletti e quindi e sono loro
E ed è questo quello che io cerco di raccontare un mercato ortofrutticolo il più importante del sud Italia e mercato di vittoria con un business enorme che il cuore delle agromafie perché da vittoria
Arrivando a fondi per finire a Milano il triangolo dell'ortofrutta della cromatina che ha messo insieme
Quelle criminalità organizzate Cosa Nostra e la Stidda nel nelle negli affari locali la camorra con i casalesi che si occupano dei trasporti e la 'ndrangheta che sfrutta quei trasporti
Per Gasparre veicolare in maniera più semplice e più facile più veloce la cocaina tutto questo
E quello che io ho cercato di raccontare penso appunto che le persone che ho raccontato e che magari sono finite i un
In galera oggi dopo tanto anni
Lo possiamo dire con l'operazione importante che venne fatta nell'agosto scorso
Che prese le mosse proprio da alcune mie inchieste giornalistiche non lo dissi io ma lo dissero gli stessi inquirenti c'è una grande attenzione per quello che viene scritto però penso che non si debba arrivare a rimettere una spalla o una vita di privazioni o essere costretto come Federica Angerio come
Giovanni Tiziano Livio Abbate
A perdere la libertà fisica anche se io dico comunque che si può anche sacrificare una parte di libertà fisica l'importante preservare
La libertà del di fare solo e unicamente il nostro dovere con nomi e cognomi queste è stato quello che mi ha caratterizzato io nelle mie inchieste ho sempre messo gli affari dei clan gli affari dei colletti bianchi e messo le foto e i nomi
Perché la gente che incontra per strada deve decidere da che parte stare se stare dalla parte loro quindi dalla parte del meno o se stare dalla parte dello stato che e ognuno di noi e non esistono giornalisti antimafia
Non esistano preti antimafia
Esistono giornalistiche si impegna non sacerdoti che si impegna ad imprenditori che denunciano
Perché il senso dell'antimafia in una terra irredimibile come la chiamava Leonardo Sciascia non può essere un'etichetta di qualcuno ma deve essere nell'impegno quotidiano e soprattutto deve essere una Perret condizione per l'impegno no una condizione
Oggi data in cui chiacchieriamo il ventisette di novembre abbiamo appresso
Della morte di un di uno scrittore di un amico di radio radicale che Alessandro Leogrande
Come esempio di memoria pratica insomma mi piace prendere spunto da una sua frase di un suo libro che ci aiuta in questo
In questa conversazione Alessandro scriveva ma ciò che accade oggi non viene dal nulla viene da lontano
Dalle ferite non sanate del Sud contadino da una violenza è risolta che ritorna esplodere in episodi che sovente finiscono sulle pagine di cronaca nera pure essendo sedimenti di storia e non fatti sporadici irrazionali
è un'onda lunga che riaffiora e poi che in un modo o nell'altro dalle campane dalle campagne veniamo tutti poiché non c'è famiglia italiana gruppo classe
Partito che possa dichiararsi estraneo a quella che è stata l'evoluzione del lavoro agricolo in quella rivoluzione lenta siamo tutti coinvolti ci sono Fini invisibili che portano le matasse aggrovigliate del passato nessuno può tirarsi fuori
Conviene dipanare le questore Alessandro Leogrande
Aiuta il nostro grande abbraccio lassù dove un grande
Grande che tempo Terranostra generazione esatto proprio questo perché fondamentalmente emerge quello spaccato a mio avviso importante che che che che nominati insomma nel serraglio degli anni ottanta
Dobbiamo in qualche modo comprendere e abbracciare ovvero c'è stata una grande riflessione
Dei di tanti meridionalisti nell'arco dei dei dei dei decenni su quello che era la questione meridionale questione meridionale che è stata ovviamente strumentalizzata a fini elettorali ricordiamo le grandi mandasse
Le grandi tavolate fatte sulle spalle del Mezzogiorno con la Cassa del Mezzogiorno non il sotto sviluppo calcolato del sud Italia
Poi però chiaramente il Sud è scomparso un po'delle agende politiche perché ovviamente non ce n'era bisogno
E e questa questione meridionale esplosa negli anni novanta con gli attentati con le bombe con la morte di Falcone Borsellino e di tanti altri prima citavi Impastato
Ecco la nostra generazione può essere quella che riprende e rifà strutturalmente della questione meridionale di questa questione agricola perché incroci del mercato di vittoria di fondi di tutto quanto quello che tu hai raccontato nelle parti delle due inchieste in qualche modo vanno ad incidere nella carne viva del nostro DNA cioè la mafia specula lì dove c'è una cronologia storica di speculazioni lì dove c'è sempre una nello debole che prima del bracciante che poi diventa il migrante
Ecco c'è c'è tutto quanto questo circolo e chiaramente
Una classe intellettuale precedente alla nostra non aveva l'interesse nel farlo semplicemente perché l'Italia bene o male era un Paese opulento e che viveva al di sopra delle proprie la responsabilità ed era propri limiti oggettivi allora un po'con il ricordo di Alessandro Leogrande penso che questo possa essere un impegno anche per un giornalismo è un'antimafia dei fatti
Assolutamente sì noi abbiamo una condizione molto meno chiara
Molto meno facile di quella che hanno avuto i nostri nonni ad esempio i nostri genitori
E abbiamo il dovere di prenderci sulle nostre spalle con il nostro impegno ripeto senza atti di eroismo senza atti di coraggio con l'impegno quotidiano di una generazione che non può che rimboccarsi le maniche per costruirsi
Un futuro ma soprattutto un presente
Che ci è stato negato tornare a quelle lente suole bianche di Palermo i giorni dopo
Gli attentati che partirono proprio da quelle giovani generazioni che non ci stavano a dire che quei morti ammazzati nella Palermo degli anni Novanta morivano per caso per una questione di film meme
Ma che hanno avuto il coraggio di dire basta di tagliare
Di per rescindere quei rapporti drammatici che invece c'erano e come lottando per i diritti innanzitutto per il lavoro il lavoro rende liberi e quando il ventuno marzo dell'anno scorso la giornata in ricordo delle vittime di ogni e mafia
A don Luigi Ciotti venne scritto meno sbirri più lavoro era il facile populismo che viene fatta alle spalle della povera gente in cui si intrufolano tre si intrufolano
Le organizzazioni mafiose vera quello dobbiamo tendere lo dobbiamo fare con il nostro impegno quotidiano con quelle parole che hai letto prima che rappresentano il leit motiv sì più bello
Ecco se ovviamente nelle storie di ogni giornalista cioè
Come dire un presente un passato e un futuro il il tuo passato letto questa una nota che mi ha che mi anche diciamo fatto un posso ridere
Perché in questo tavolo sono presenti due ex balbuzienti una
Quindi e questa era la cosa cosa culto se diciamo da una parte simpatica dall'altra che fa riflettere che alla fine poi diciamo la balbuzie poi quello al coraggio di non dichiarare apertamente le parole più delle parole insomma nel fatto un manifesto
E questo passa adulto presente una vita carica di privazioni che porti comunque avanti sempre
Con positività con con forza il futuro un po'come dell'immagine
Con quelle parole che non riusciva a pronunciare che sono diventato una ragione di vita per me
E io immagino un futuro
Spero in un futuro un povero blindato
Con la possibilità di una passeggiata a mare nella mia Sampieri magari con
Una persona che oggi nei fatti miele drammaticamente privata ma soprattutto lo immagino come un impegno che Contini ad
Arrivare
Dal quotidiano senza appunto particolari gesti di eroismo non tanto per me quanto proprio anche per quella che è la mia collettività quelle zone che cerco di mettere su un colpo di luce invece che lasciarle
In un cono d'ombra
E quindi un un un futuro come dire un po'meno urlato ma più partecipato da parte di tutti meno leoni da tastiera e più cittadini consapevoli
Allora a me non resta altro che ringraziare Paolo Borrometi perché insomma la sua presenza è veramente prezioso soprattutto su queste imprese e su queste frequenze su questo in questi studi grazie per esserci venuto a trovare ovviamente radio radicale
E casa tua anche casa del tuo impegno delle dove battaglie
Quindi grazie ancora radio radicale e la Casa delle battaglie e quindi penso che per me sia un enorme onore essere qui con voi così come vi ringrazio per l'attenzione che avete sempre avuto non solo oggi grazie a voi
E grazie a voi che ci avete ascoltato e seguito fino a questo momento rimanete ancora indiretta insieme a noi perché continuano le trasmissioni di Radio Radicale