Più liberi più libri - Conversazione con Simone Cosimi ed Alberto Rossetti autori del libro "Nasci, cresci e posta" (Città Nuova Editrice)

Radio radicale bentornati questa seconda giornata qui da più libri più liberi e alla dalla nuvola siamo in in compagnia di Simone così mi e Alberto Rossetti e ben trovati ben venuti a Radio Radicale salve buonasera allora l'occasione per questa nostra conversazione uscì dalla presentazione di questo libro nasci cresci e posta
I social network sono pieni di bambini chi li protegge questa è una domanda
Diciamo abbastanza consueta che si rivolgono sia IG sia i genitori ma anche semplici utenti perché spesso anch'io magari quando vedo
Sull'Amiata Milanino foto di bambini da atteggiamenti domestici fino altre cose mi dico ma chi protegge questi bambini sul web voi avete cercato di non solo analizza analizzare il fenomeno ma in qualche modo di trovare anche delle vie di risoluzione ecco innanzitutto come è nato questo libro quella diciamo la molla che via scatenato questa riflessione questa ricerca
E nato dal dalla come dire la presa d'atto dall'analisi che che un testo del genere non non non ci fosse vi nel testo divulgativo a metà strada fra il giornalismo la Psicologia che traccia asse delle linee no di orientamento all'interno di di un contesto pro antropologicamente nuovo e quindi siamo partiti da lì Sammartini una collaborazione lunga fra me e Alberto
I abbiamo sviluppato una quella che insomma qualcuno c'ha poi anche detto con con grande
L'apprezzamento che mette da parte nostra che è un po'una guida che poi si finisce di leggere un po'come un romanzo nel senso che poi si scioglie e quindi i consigli le situazioni che ne raccontiamo diventano un quelle dei passaggi molto semplici da capire molto e promosso tempo molto molto utili e quindi è nata così dall'idea che qualcosa del genere non ci fosse e anche dalla voglia di non qui non demonizzare né tanto meno entusiasta Arci a tutti i costi di raccontare
Un po'contro certa retorica anche dei media un po'contro certa retorica editoriale e librario anche senza perché hai da fare riferimenti che come dire su questi argomenti un po'ci specula in senso in senso generale non c'è per speculare intendo li tratta in maniera superficiale al solo fine di così di muovere un po'le pance ottenere dei dividendi fra magari genitori impauriti educatori disorientati Oba mi quindi è nata dall'idea di di di di fare di mettere un po'il punto
Ecco Alberto la diciamo peculiarità di questo libro un po'è stata già raccolta da Simone io ho trovato anche proprio non solo come una guida ma anche come un insieme compiuto di regole che ci conducono in un mondo che non conosciamo perché poi in fin dei conti i social sono un luogo barrando un luogo perché alla fine deroghe ci stiamo vero che Paul stiamo che diciamo la nostra ritrae gli amo la nostra intimità la condividiamo però è un a un certo punto
Noi siamo solamente proprietari della nostra interfaccia cioè non sappiamo qual è il luogo vero dove tutto questo finisce pure cercano in qualche modo di raccontarlo questo luogo o questo non luogo allora quanto è stato anche
Narrare edificio contestato difficile narrare questa doppia difficoltà nell'incontrare diciamo un'interfaccia pubblicata utilizzatori rispetto all'URSS cavare quello che comunque alla fine tutto questo crea
Guarda la difficoltà c'è stata poi
Il bello di questo libro bello di quello che abbiamo scritto e che parte da situazioni reali
E questo rende tutto molto più facile perché nel momento in cui ci si ferma ad ascoltare i bambini e ragazzi li si interroga egli si chiede come dicono questi spazi in qualche modo diventa tutto più semplice
Nel momento in cui non ci si pone nella posizione di chi li giudica come dei dipendenti dall'UE dei dipendenti da social network ma gli si dà l'opportunità di raccontare che cosa è ad esempio per loro social network
Piuttosto che di raccontarci come vivono i loro personale rapporto con lo smartphone diventa molto più lineare e semplice andare a comprendere quello che in qualche modo il il rapporto difficile che si viene a creare con un ambiente che di fatto difficile da percepire
Dobbiamo partire da lì Elena e c'abbiam provato
In maniera piuttosto decisa e ed è questo che siccome ci conceda consentito di di porci effettivamente proprio lì a metà
Anche perché se c'è una cosa che ci siamo di cui ci siamo resi conto e che soprattutto i bambini più piccoli
Fare un proprio fatica accogliere che esista è questo luogo non luogo cioè per loro internet è lo smartphone
Non c'è un altro spazzi un altro luogo un altro ambiente dove le immagini vivono e questo importante perché ci permette di dire che o prima di una certa età ebbene non starci no sotto i dieci anni noi lo diciamo veramente in maniera decisa
Beh quello non è un playground inutile che ci giriamo attorno manca con la consapevolezza che piano piano cresce no ecco e qui non dobbiamo quindi esser terrorizzati perché piano piano
Salendo colletta per fortuna le cose cambiano
Ecco soprattutto l'idea che
Diciamo esiste internet a priori cioè interventi esiste c'è questa
Ma nuova dimensione che non è solamente una dimensione sociale ma è una invenzione legata diciamo all'apprendimento all'informazione
Continua insomma chiaramente le stiamo dicendo solamente i lati positivi c'è questa Rete i bambini nascono diciamo e quindi quelli che nascono soprattutto in questi anni negli ultimi quattro cinque anni sono veramente i cosiddetti nativi digitali noi siamo già del diciamo degli arnesi in dismissione fondamentalmente proprio perché la nostra forma mentis nostra educazione sentimentale sensoriale sia basata nell'arco dei decenni
Rispetto ad altri
Medium il libro il giogo di legno di plastica insomma altre concezioni la televisione magari entrata all'interno del nostro immaginario
Però ecco i nativi digitali sono veramente una diciamo una popolazione di cui veramente ancora non sappiamo nulla perché non sappiamo tutta questa interazione tutta questa diciamo dilatazione delle informazioni sulla Rete e vita all'interno dei denari dei cosa creerà come prodotto antropologico
Terminata infinito verso sarà anche una sfida importante questo è il motivo per cui torniamo al punto di prima un approccio eccessivamente come dire
Etico no eccessivamente rigido Thurow è un approccio semplicemente vado dal Potenza logico sbagliato perché non siamo di fronte ad ambienti
Che stanno procurando conseguenze che non conosciamo ci sono degli studi delle indagini sempre più frequenti
L'impressione che può essere indagini realtà anche d'acqua dieci o quindici anni continuare a restituirci risultati o contraddittorie Sansò qualcuno condannerà qualcun altro
Magari puntando più sulla creatività e capacità che vengono fuori riabilita era quindi era importante
Fermare un po'le macchine no in questo momento per quanto possibile di capire che cosa succede succede per esempio che molte piattaforme lancino
Progetti e piatta ex diciamo così altri prodotti destinati ai ragazzi e ragazzini minori tredici anni
Quasi vietando la polvere sotto il tappeto perché punto poiché il problema vero è capire come bonificare la situazione che già c'è nera contiamo dei numeri nel libro in cui spieghiamo che ci sono già milioni di under tredici
Sotto mentite spoglie non tanto su Facebook dove pure insomma ormai da anni fenomeno consolidato ma altrove
Su piattaforme e perfetta colmi temiamo che le ciabatta che sono ormai di fatto delle degli ibridi a metà fra social giochi con forti elementi come si dice in gergo dica mitigation cioè di divertimento di gioco
è quella situazione da prendere di petto alcuni tecnologici sono da riconoscimento facciale a all'analisi degli algoritmi all'analisi proprio testuale di ciò che avviene per esempio sono le stesse tecnologie che Facebook utilizzato
Per i suoi strumenti per contrastare il le tendenze suicide ma perché non utilizzarli ovviamente declinando in modo diverso per capire se dietro a quel profilo ci siamo a Milano ecco noi contestiamo questo ma ovviamente senza farne un
Come dire un allarme rosso
Dobbiamo insegnare anzitutto ai genitori ed educatori che è necessario sporcarsi le mani per capire i territori su cui i nativi digitali riferite si muovono altrimenti ne parleremo sempre come vecchi arnesi se accettiamo ma è la prova abbiamo ritengo la cosa riciclarsi no
Ecco Alberto invece interessante anche l'analisi della soglia di ingresso all'interno dei dei sociale e e delle piattaforme ad oggi
A tredici anni come soglia minima allora
Questo ha ha portato però perché io l'ho l'ho un po'confrontato rispetto al rapporto dell'Istat sull'infanzia e l'adolescenza perché questa soglia d'ingresso tredici anni ribadire anche il rapporto Istat è una soglia di ingresso però nella cosiddetta vita
Post adolescenziale addirittura perché a quell'età degli intervistati o comunque le statistiche fatte ci dicono che il quarantacinque per cento tra ragazzi e ragazze ha già avuto un'esperienza sessuale ha già un finanziamento consolidato è già entrata in una dinamica arrivando a quattordici quindici anni c'è chi già ha avuto il primo rapporto lavorativo seppure informale insomma c'è una diciamo una contrazione dell'infanzia in questo senso questa contrazione dell'infanzia ovviamente diciamo è un fattore da una parte sociologico dall'altro contenutistico però è anche un fattore che molto abilmente esposta indietro un po'le lancette anche delle priorità educative se vogliamo c'è oggi le nostre priorità educative molto nobilmente dico come come persone che hanno una fascia da compresa tra i trenta e i quarant'anni sono forse ancora quelle diciamo della cultura posto sessantotto oggi molto abilmente c'è bisogno proprio per questo estensione della vita accorciamento dell'infanzia di riempire dura vivamente questo tempo intermedio
Sì Guana ad esempio c'è
Una autrice statunitense no l'autrice che ha coniato la definizione di I Generation
Chiamato Enjoy
Che
Ci riporta un'analisi che un po'differente da quella
Cui tu facevi riferimento rispetto all'Istat cioè ci dice che questa i Generation in realtà l'impressione andando a vedere i numeri e che sia in qualche modo molto più legata all'infanzia cioè che al di là poi di venti di questa corsa a all'essere adulti
La sua tesi è che l'abuso di questi strumenti l'utilizzo sempre più diciamo totalizzante degli strumenti da parte degli adolescenti in realtà non consenta o comunque cambi il modo con cui l'adolescente si approccia all'adolescenza e lati adulta è allunghi un po'l'essere bambini
E questo perché effettivamente sono strumenti che ci legano un po'i genitori ci lega no alla casa ci legano la famiglia ci fanno in qualche modo essere sempre un po'tenuti sotto controllo quindi come la questione è interessante perché da un lato non abbiamo adolescenti che per fortuna continuano a fare gli adolescenti c'è cercano di andare avanti dall'altra parte avremmo strumenti che invece cercano di tenerli di controllarli perché qui spesso vengono utilizzati in termini di controllo non lo smartphone a dodici anni viene dato ai bambini non per gioco e Arci ma perché così un genitore tranquillo
Quando la scuola undici dodici anni e quel passo delle medie
In questa cerniera ne dobbiamo riuscirà a fare in modo di da un lato permetterà ai ragazzi di crescere
Con qualche recuperando qualche valore in più non doveva dimenticarci di questo libro è pieno di valori ma non ci crediamo volto ce l'abbiamo recuperare qualche valore in più da un certo punto di vista e dall'altra parte fare in modo che questi strumenti che quindi sappiamo essere molto invasivi possano in qualche modo aiutare i ragazzi ad andare in quella direzione
E non tenerli tirati verso delle perché altrimenti rischiamo davvero di trovarci all'interno di un elastico
Per cui noi genitori pensiamo di controllarli loro però sono totalmente da un'altra parte come dicevi rispetto ai dati che vengono fuori da lei stima che effettivamente sono un racconto reale no e quindi a certo punto questa elastico si gli si spezza
è una bella sfida che dobbiamo che abbiamo davanti
Allora una domanda in conclusero Simone il libro ovviamente
Impartendo abbiamo diciamo così raccontato
C'è una conclusione che a chi importa davvero dei bambini che è un interrogativo che diciamo è un po'accavallerà anzitutto tra le policy del dei grandi soci ammettono che in questo caso però io diciamo penso anche che
Alberto prima faceva riferimento all'idea che il genitore dona uno smartphone per la tranquillità quindi per appagare il proprio senso di ansia
Dall'altra parte il bambino cede il ragazzo cede un pezzo della sua libertà di movimento la sua non tracciabilità della sua infanzia adolescenza ritiro la ritiro e insomma siamo stati vivaddio e ha vinto non intera rintracciabili per per Luther Fortore avvocati lungo il preludio frangenti in cui magari se cui sono consumate potrebbe per esperienze più interessanti della nostra vita però ecco diciamo forse al di là delle policy del multinazionali la provocazione Ghezzi che bilanci conclusione questa non è che
Di questi bambini importa poco anche i genitori discorso anzi alle multinazionali e le grandi aree di compagnie si va lì interessano moltissimo
Ovviamente e forse sono proprio quelli a cui dovrebbero interessare magari un po'meno andarli a togliere di mezzo per restituirli anche a una certa guida un certo indirizzo però per occuparsi di qualcosa all'ira dei bandi questo vale nella vita vale per tutti riconoscerla
Se non conosci territori su cui coi figli poi studenti si muovono quotidianamente per ore
Semplicemente non hai le armi per per fare da guida non è le armi per portare da nessuna parte qui direi questo Alberto la battuta conclusiva su questo aspetto eh
Penso che i genitori il mondo degli adulti reclama e chiede alle piattaforme algoritmi in grado di controllare la vita dei figli chi è un professore molto avanti l'altra settimana
Ha detto signori l'algoritmo ed i nostri occhi ai vostri occhi cioè siamo noi che dobbiamo imparare è inutile continuare ad aspettarci che altri si prendono parte della nostra libertà perché una volta ceduto certe cose non ce le riprendiamo più allora
Rendiamoci conto che tante cose passa ancora dei nostri occhi la nostra capacità critica e genitori questa cosa l'hanno imparata da secoli
Bene allora io vi ricordo nasci cresci e posta i social network sono pieni di bambini chi li protegge edito da città nuova grazie a Simone cose mie Alberto Rossetti per la bella chiacchierata grazie a voi che ci avete ascoltato fino a questo momento rimane con noi perché proseguono le trasmissioni di Radio Radicale