Più libri più liberi - Se raccontassi la mia vita, vedresti che romanzo! Presentazione del libro "La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico" di Duccio Demetrio

Traduzione de mentre io Carlo Albarello dell'atlante digitale del Novecento e letteraria e Paolo Di Paolo a voi la parola grazie
Tocca a lui
Buonasera a tutti questi inconvenienti fanno parte del mestiere però intanto la sala si è scaldata il libro che presentiamo questa sera un libro interessante sull'identità narrativa insomma sembra una parola difficile ma è una dimensione quella della parola della narrazione con cui facciamo i cui facciamo esperienza ogni giorno senza a volte renderci conto che cos'è la dimensione che cos'è l'identità narrativa è semplicemente il soggetto ognuno di noi che per esistere parla deve iscriversi in un linguaggio e anche se appunto
Tutto non è un autore esplicitamente citato appunto da Duccio Demetrio nella vita si cerca dentro di sé lessico autobiografico pubblicato da Mimesis
E perché appunto Duccio Demetrio e poi su questo interverrà ci aiuterà anche Paolo Di Paolo soma preferito come giusto fare
Agganciarsi e di ispirarsi alla letteratura alla poesia per dire chi siamo cosa desideriamo dove stiamo andando ecco
Duccio Demetrio è un grande lettore dei classici non soltanto della filosofia ma anche della psicanalisi è un grande conoscitore di Paul Ricoeur ora che come lui ha affrontato questa dimensione del del minarono quindi esisto potremmo dire forzando un po'la situazione per recuperare in una società come la nostra in cui e questo la la modalità e le modalità della parola
Ci sembrano sempre più parquet tra l'altro opacità opaco è un significante che ama molto Duccio Demetrio ma nella sua valenza positiva insomma
In questa dimensione proprio che della parola che è sempre quella del fraintendimento non della verità essendo un avvicinamento non è un sapere è un tendere a una conoscenza attraverso un linguaggio di sei Dinoi e la letteratura in questo è un insomma come anche Paolo Di Paolo scrittore ci insegna è un grande bacino non soltanto di immaginario
Di narrazioni ma è un bacino di simbolico di parole dalle quali siamo attaccati alle quali ci agganciamo senza però la paura il rigore scientifico sta che Duccio Demetrio combatte
Ardentemente in ogni pagina di voler far dire alla parola tutto ma di accettare così come nella comunicazione nel linguaggio amoroso
Nella vita privata ma anche nel nostro rapporto ai testi di esitare che vi sia sempre un velo una indecisione
Un'approssimazione che non è una diminuzione dissenso ma invece un avvicinamento una scoperta
Disse
Sono molte le le riflessioni che questo tipo che questo volume suscitano e molti i testi che nonostante appunto essi hanno taciuti
Nella nella bibliografia si possono intravvedere piena da parte di tutti i lettori anche quelli più giovani meno magari navigati della letteratura ma di possono intravvedere proprio tutto il lavoro Inter testuale
Di Duccio di metri l'attività pur di lettura di riscrittura e di grandi classici non soltanto della letteratura ma anche della filosofia per cercare di aiutarci perché appunto Duccio Demetrio poi anche è professore di filosofia dell'educazione all'Università degli Studi di Milano ma anche affondato questa Libera Università dell'autobiografia
Di Anghiari insomma un'università e quindi un un luogo di trasmissione deputato da sempre la trasmissione del sapere
Ma che è stato virato da Duccio Demetrio a questa dimensione appunto della scrittura della parola altra verso anche a dei gruppi è per sua l'esperienza negli anni a partire immagino dai dagli anni dell'antipsichiatria
In Generali su italiano comunque negli anni in cui comunque in Italia si è potuto parlare del soggetto e delle sue specificità
Non soltanto sotto forma di patologia di inquadramento ora per esempio nei DS M
Quarto in categorie diagnostiche Emma
La la scelta di Duccio Demetrio e di descrivere e dare la possibilità ad ognuno di noi che intendenti intraprendere questo percorso la possibilità di dirsi al di fuori dei canoni anche dei canoni della letteratura delle etichette molti fa molto facili da utilizzare ma e che non possono rientrare perché troppo
Troppo esplicite troppo scritte troppo nero su bianco è vero rispetta invece alla dimensione del significante della parola del soggetto che nasce prima di tutto ancora prima di esistere
In quello che altri hanno chiamato un bagno di linguaggio un bagno di parole e che all'interno quindi questo insomma grande luogo di parole con cui siamo detti pensati amati e desiderati ancora prima di dire ognuno di noi in modo particolare è stato segnato da un tratto da una parola basti pensare ad una parte che insomma tra le altre chiaro che quando e si decide di presentare un libro si decide di presentarlo dopo averlo letto i dopo averne apprezzato
Chiaramente la struttura ecco è una parte molto bella a mio dire prima di lasciare la parola Paolo Di Paolo quella in cui Duccio Demetrio rintraccia la storia della suo non tanto del suo amore per la scrittura come scrittore ma del suo della necessità di passare attraverso la scrittura alla lettera la traccia
Ripercorrendo lo nel nel nel nel tempo della sua infanzia è chiaro che per come tutti ex è un ricordo vero un ricordo di copertura poco importa è il dal fatto fondamentale è che per e Duccio Demetrio e loro confessa apertamente e perché no questo vale per l'esperienza di ognuno di noi è stato un momento significativo in cui qualche cosa è cambiato se è scritto nella sua persona e tracciando quella lettera a che un tempo era era più semplice anche da tracciare perché poi era anche presente nelle aule scolastiche sotto forma appunto di di abbecedario in cui tutti imparavano proprio scrivere tracciando le singole lettere ma partire questo lettera a a dall'inizio
è stato anche un inizio particolare perché è stato un tratto di scrittura ma di parola prelevato appunto nel padre e a partire da lì
Duccio Demetrio e declinato tutta la sua esperienza di scrittura riportando anche quella che la sua esperienza clinica no di padre di di di cura della parata presso la parola e la scrittura d'altra parte insomma già grida aveva parlato della farmacia di Platone ma insomma per gli studenti che sono presenti tutti ricordano come il famoso Borgia quando accompagnava per strada accompagnava in campagna nelle campagne senesi fratello medico
E sì e lo aiutava nell'interrogare i pazienti gli ammalati pensavano che il medico fosse Borgia perché sapeva bene utilizzare la parola e non il fratello medico è vero è una a una a Leffe e insomma qui Duccio ama poi anche commemorò azienda dedicarsi anche alla scrittura ebraica ma se mi posso ecco permettermi ma un un suggerimento ma poi per aprire una discussione
Con lei attraverso anche il nostro pubblico è qui in realtà conto questa a Leffe la prima certo lettera dell'alfabeto ma che può al vere come la sua scrittura e questa scrittura opaca varie varie vocali perché è una lettera che non può essere pronunciata se non attraverso il localismo ma sotto quell'Ale se ci può essere un patacca uno se vuol può diventare una un aereo insomma può diventare poi tutto quello che la poesia e la letteratura ci insegna
Grazie per il suo volume
Sono beh il lavoro di di Duccio Demetrio lavoro ormai pluridecennale e va nella direzione che è stata
Raccontata da da Carlo Albarello o forse in più direzioni che però si tengono dentro la riflessione costante sulla scrittura autobiografica
E su questo bisogna effettivamente subito scansare un equivoco probabilmente chi conosce il lavoro di Demetrio già lo scansa di per sé ma quando si parla di scrittura autobiografica si tende a pensare intanto a un genere letterario in prima battuta quindi si pensa a libri
Che poi vanno sotto parecchi etichette quella dominante nel primo decennio del per del nuovo secolo di questo secolo l'autofiction per esempio ma parliamo dentro categorie effettivamente di letteratura che viene fatta da scrittori che diventano a loro modo professionisti scrittori professionali
L'autobiografia di cui parla Duccio Demetrio di cui parla in questi anni su cui lavora alla Università appunto libera di Anghiari è un'autobiografia
Che può riguardare tutti gli scriventi in quanto tali con gli scrittori che in qualche modo teniamo dentro senza poi spesso portarli alla luce
E non c'entra nemmeno direttamente o solo tangenzialmente centra la dimensione Diaries Tica della scrittura perché quella scrittura autobiografica di cui parla Duccio Demetrio una scrittura autobiografica che può seguire tutto il corso della nostra vita portando a consapevolezza parecchie cose che non sapevamo nemmeno di avere dentro di noi le porta alla luce letteralmente o forse appunto come veniva detto io opacizzazione l'opacità diventa loro valore aggiunto allora da questo punto di vista bisogna cominciare a indagare sulla rapporto che c'è
Quello che sospettiamo ci sia tra la verità
Della nostra vita e ciò che li scriviamo ciò che ne potremmo scrivere e qui la parte spiazzante di questo libro la vita si cerca dentro di sé e proprio su come mette in discussione il fatto che si possano aggiungere scrivendo disse una verità
Perché quell'aspetto come dire ingannevole
Della percezione che abbiamo di noi qualunque specchio qualunque superficie dice Demetrio tersa opaca rimanda un'immagine di noi che non è veritiera fino in fondo
Tutt'al più sarà Pelosi verosimile sarà parzialmente vera ecco di quell'immagine dobbiamo fidarci dentro quell'immagine dobbiamo scavare tutto ciò che raccontiamo anche ciò che è accaduto un anno fa o vent'anni fa è passato comunque al vaglio di una coscienza che nel frattempo voluta e cambia le prospettive sulle cose dunque che cosa è vero della nostra vita se il tempo che abbiamo attraversato già falsa per esempio ricordo
Il punto sarebbe fidarsi fino in fondo di ciò che percepiamo nel tempo cioè mettere non tanto alla prova la verità con la v maiuscola ma alleggerita
E su di noi guadagniamo nel tempo
Crearne come una sorta di sequenza in cui ciò che diventa vero interessante e proprio la composizione di queste piccole approssimative verità su noi stessi
Che peraltro cambiano nel corso degli anni e quello che credevamo fosse indiscutibile guardandoci bambini magari all'altezza dei trent'anni diventa abbastanza diverso guardandoci bambini all'altezza dei sessanta o andando avanti nel tempo
Tutto diventa prezioso in questo scavo tutto diventa l'esperienza come dice Demetrio esaltante di consapevolezza in sé e la consapevolezza non c'entra necessariamente con un'idea un po'ottusa inscalfibile di verità incondizionata
Siamo fatti in modo complesso siamo fatti di ombre appunto di parecchie opacità raccontiamo hanno gli stessi delle storie in cui non crediamo nemmeno fino in fondo c'è
Una cosa è ma molto colpito in un film di questi anni uno dei più sorprendenti che si chiama Her di Spike Jones che racconta
Un personaggio che si innamora letteralmente di un'intelligenza artificiale o meglio ancora della sua voce che nella versione originale di Scarlett Johansson che ha ricevuto anche dei premi per aver interpretato un personaggio solo in virtù di quella voce
E quando questa intelligenza artificiale comincia a ricambiare quel sentimento a suo modo fa una domanda al personaggio umano gli chiede
Ma che cos'è il passato
E non ci pensa un attimo risponde beh è bello che infatti intelligenza artificiale non abbia un'idea di passato
E queste curioso ma molto sintomatico come dice una come ha detto una volta tornata ai più fondo i calcolatori
Hanno un'idea del passato che semplicemente la sequenza di dati che gli serve per calcolare il presente
Non non non funzioniamo così no nel passato abbiamo un rapporto molto complicato con i ricordi questo su questo insiste molto demente un arrivo al punto gli risponde corrisponde così a quell'intelligenza artificiale il passato è una storia che raccontiamo a noi stessi
E potremmo dire invece appunto parafrasando certi ragionamenti Demetrio che il passato alla storia che scriviamo che continuiamo a scrivere che ci trasciniamo dentro la scrittura del presente
Allora voglio aggiungere solo due elementi visto che abbiamo cominciato un po'in ritardo e sarebbe interessante sentire ovviamente l'autore
Del libro lasciando di qualche suggestione in più voglio aggiungere un riferimento a una scrittrice di cui Demetrio si è molto occupato e il nostro incontro da lontano è partito da lì anche se arriva sul finale di questo libro è una scrittrice
Notai nello stesso tempo poco conosciuta lei stessa diceva in un certo senso lo diceva intorno agli ottant'anni credo di non essere stata ancora scoperta
E ci dettava un po'con questo questa scrittrice si chiama Lalla Romano ed è stata una scrittrice nata all'inizio del secolo
Un po'appartiene alla generazione un po'più grande lei in realtà la generazione delle grandi scrittrici come Natalia Ginzburg
O Anna Banti io Elsa Morante le grandi scrittrici italiane del del secondo Novecento ma Lalla Romano ha fatto delle scritture autobiografiche l'esperimento costante della sua vita
Una sorta di radiografia in presa diretta o de sincronizzata ma costante allora Demetrio insiste su questo
Su questa esperienza di Lalla Romano è una cosa che mi sembra molto interessante è il commento che fa a questa ma manipolazioni ingannevole che comunque inevitabile di quel che pensiamo di essere dice appunto del resto se scrivere di sé significa abbandonare il mito di poter trovare il proprio volto e figura perfette non resta che mettersi l'animo in pace e chiedersi
Quale superficie materiale riflette riflettente opaca o persa non ci deforma quali occhi opinioni altrui su di noi riescono a renderci uguali a quanto riteniamo di essere quale versione la più accurate descrittiva dello spazio e del tempo che occupiamo o abbiamo negli anni attraversati e il potere esaustivo di soddisfare ci non fosse altro perché la più recente se ci riferiamo alle icone sarà sempre meno soddisfacente delle precedenti
Un esperimento spiacevole che invece soltanto la scrittura può Scundi scongiurare poiché quanto Dinoi scriviamo
Se ci commuove ricordando la nostra infanzia giovinezza al contempo ci fa sentire migliori di prima perché siamo stati capaci con coraggio doppiati primi scogli infidi di realizzare quanto in quell'età dell'Oro ma non per tutti non civile pienamente coscienti di quel che eravamo di quel che già stavamo perdendo la scrittura colma scrive appunto
Demetrio
C'è una specie di esplosione moto di stizza di un personaggio di Lalla Romano che è poi effettivamente suo marito quando di fronte alle critiche che spesso poi seguivano la pubblicazione dei suoi libri le critiche cioè dimessa
In scena di cose molto intime e lui alzava le spalle dicendo ma in un libro tutto è vero niente vero e forse anche un po'brutali Zandonà coglie però un punto tutto è veramente vero bisogna vedere in che modo le cose sono vere dentro la scrittura autobiografica
Ultimo elemento che lascio appunto la riflessione di ed emette se Carlo è è d'accordo e riguarda questo piccolo paragrafo secondo me veramente decisivo del libro che si intitola scrivere l'apparente sicché CE toccata
Il soft
Fece come una sorta di check sotto voce ma viene da fuori forse cultura gran insonorizzate le aule della nuova figlio nuova più libri più liberi vale scrive il teologo Brunetto Salvarani e a partire dalla coscienza della ineluttabilità della morte aggiungo
Della vita se siamo apparsi in essa che l'uomo si comprende si relaziona al mondo agli altri perché propriamente nel mettere un limite alla vita
E la morte della forma possibile ITA dissenso e prosegue per quanto tendiamo comprensibilmente non pensar dei è un dato di fatto che solo ciò che muore vivo mentre ciò che non muore neppure vive la scrittura autobiografica commenta Demetrio è tenuta a documentare questa parentesi
Soltanto per se stessi prima di tutto o più a per affidare un lascito una testimonianza a chi ci è vicino forse potrebbe essere incuriosito da come abbiamo riempito questo intervallo con azioni sensazioni affettività condotte
Trovo molto bello molto suggestivo è anche drammatico a suo modo questo scrivere dava avendo davanti comunque la morte
E ed è straordinario questo passaggio che dice ciò che muore e vivo mentre ciò che non muore neppure vive è difficile da digerire naturalmente da accettare mai così la scrittura comunque sempre come avevano notato alcuni critici letterari acuti e forse però un po'troppo tendenti al proverbiale che uno scrittore sempre un po'lo scrittore postumo lo è rispetto agli eventi che ha vissuto rispetto all'istante che passato un attimo fa io sono già postumo se raccontassi quello che è stato l'intervista
Un attimo fa fare netta naturalmente trascurabili stima ma sono postumo rispetto a quell'esperienza quindi vengo dopo davanti la morte delle cose costantemente e ciò che vive in fondo è già morto ciò che vive nella memoria già morto
Allora diciamo che questi due elementi l'esperienza esaltante dello scrivere di sì avendo davanti alla morte avendo davanti la morte la morte delle cose e appunto il discorso della verità non verità di come la verità si completa si sottraesse spessa si opacizzazione per quell'opacità
è un sovrappiù di senso mi pare che rendono questo rito davvero un cantiere un'officina anzi lo chiama lessico autobiografico perché poi monitora una serie di lemmi di parole che hanno a che fare col campo semantico dell'autobiografia c'è e finisco davvero
Un piccolo libro di Sorbello che si chiama nei italiano purtroppo questo titolo significativo ma non troppo ma che l'iniziazione
Il titolo originale è molto più bello e di sessanta into remember Nibali c'è qualcosa per cui essere ricordato
Ed è una lettera che un padre scrive a suo figlio raccontando di qualcosa di sì i molto privato che guarda caso la cosa che ha più a che fare
Anche questi sono temi di Demetrio con la vergogna con la col col disgusto di sé anche con la desolazione del proprio quotidiano propone consegnargliela mi dicevano una grande ritardata vada da fidarti non evita diciamo di denaro un'eredità che possa rendersi un uomo più ricco più sicuro ma voglio darti quello che so che ho capito della vita
E l'ho capito soprattutto sbagliando tutto in una sequenza terrori qualcosa per cui essere ricordato quindi a un attimo dalla morte mentre la sua vita sta finendo qualcosa per cui vuole essere ricordato è proprio ciò di e di più opaco di puro di appunto ho confuso e pieno di ombre e anche un po'di difetti e quello che un padre assente di consegnare a suo figlio perché quella memoria appunto nella sua scomparsa possa continuare ad esistere
Ecco prima di dare la parola appunto Duccio appunto Duccio Demetrio
Ecco vorrei chiederti se fosse se ci fosse la possibilità perché appunto sono a parlare insomma di questi temi insomma del del dirsi Lennart quasi che insomma iscriversi significa iscriversi in una storia personale ma anche contemporanea di fronte ad una platea di di giovani
E che ti hanno letto quello Sato commentato a volte anche criticato ecco volevo chiederti insomma anche se Paolo è è d'accordo
Ma presumo di sì però almeno per lui
Di dissentire appunto nelle magari nel riprendere solo se vorrai alcuni spunti insomma di due anziani rispetto a loro come me Paolo
Ma di raccogliere gli spunti appunto di di di questi giovani nei confronti dei quali spesso insomma utilizziamo anche questo luogo comune no sulla vittime dell'immagine
E di Fini nelle difficoltà nell'impasto chi narra arsi cross ma so che tu è un lavoro che fai anche in questa Libera università e allora se sei se insomma chiaramente a te ora la parola e si accetti appunto che ha appunto dal pubblico vengano perché è stato un nel libro che insomma
Ci sono ci sono molte molte colleghe in sala c'è Paola Rocchi del liceo Socrate Simona Vecchini
Appunto del liceo Peano una collega non è presente ma insomma ci sono studenti del Lucrezio Caro studenti del Virgilio ma insomma parte studenti sono giovani che che hanno letto commentato e si sono anche confrontati hanno volta sono anche un po'di difficoltà a volte con la tua scrittura opaca
Densa questa questa facilitare questa semplicità di passare dalla A alla Z
Ecco allora se sei d'accordo sovraccarico
A te la parola sì poche parole perché sono
Interessato ansioso
Colpito è affascinato
Da la maggioranza di un pubblico che solitamente don non incontra
Capita sicuramente anche di incontrarmi con con giovani da piuttosto raro
Quindi non voglio assolutamente
Le vostre
Riflessioni nelle vostre analisi anche
Che possono
Certo magari condurmi condurmi a discussioni che ci allontanerebbero dalla possibilità di stare insieme oltre oltre le cinque per cui vi propongo immediatamente subito quest'oggi di scrivermi di scriverne
Cioè se non riuscissimo come non sarà possibile ascoltare tutte le vostre voci le vostre considerazioni scrivente né vari però la mia mail e possiamo iniziare quindi una discussione un dialogo perbene soprattutto credo molto molto proficuo due parole su questo libro questo libro che l'emblema
Il simbolo a mio parere la metafora se vogliamo
Di ciò che considero scrittura autobiografica
Una scrittura autobiografica non di getto una scrittura autobiografica quindi pensata una scrittura autobiografica che chiede anche molto tempo molti anni per nascere e e riproporre all'autore o l'autrice
Qualche cosa della sua storia qualche cosa del della sua vita questo libro è contrassegnato quindi dal motivo della ibridazione
Anche scritture della autobiografiche nell'antichità si presentano all'insegna di questa libri Keita
Io credo che
Certo ben disponibile a essere smentito che il fondatore della scrittura autobiografica
Così come possiamo intenderla all'insegna di questo motivo
Sia stato il grandissimo Ovidio nei suoi Christian
Rilegge è un invito che
Mi rivolgo
Perché credo che il ceppo originario della scrittura autobiografica non si rintracci come di solito avviene Jean-Jacques Rousseau in altri autori poi del dell'Ottocento ritroviamo il senso e il motivo estremamente contemporanea moderno della scrittura autobiografica in quest'uomo che viene da un Jordan giorno alla notte esiliato sul Mar Nero e sopravvivere questa è l'unica traccia che io sappia
Di scrittura autobiografica come forma di sopravvivenza e di autocura
Il limite soltanto per corrispondere come lui scrive la musa
Di corrispondere alla possibilità attraverso l'arte l'arte della scrittura di sobri sopravvivere una situazione di totale annichilimento e e annientamento
Tutto questo si è presentato molte altre volte prima parlavamo di Anna Franc etile insomma e tantissimi altri autori e autrici che non sono poi così i nostri l'ibridazione perché della scrittura autobiografica non c'è soltanto l'incontro
Con il passato
La scrittura autobiografica ogni scrittura autobiografica scritta nel presente
E scritta nel presente
E allora la parola diario che deriva come sapete dal latino diversa indica questo racconto che muove dal presente
Cerca di ricondursi a un passato che inevitabilmente opaco inevitabilmente un passato quindi che ritorna per alcuni lampi improvvisi della memoria
Un passato che si si sofferma sui momenti cruciali apicali della nostra della nostra esistenza
Un passato che però sfuma inesorabilmente inevitabilmente non riusciamo accogliere quindi all'insegna di una scrittura realistica come talvolta si vorrebbe
Perché noi ritorniamo al passato all'insegna di una in realtà che cerchiamo poi di ricucire di di ricomporre
Ed è qui allora il termine oggi molto usato alcuni suo sostengono anche il si potrebbe cancellare la parola autobiografia gli autofiction
La stessa Lalla Romano che prima Paolo evocava ebbe a dire adesso non ricordo nemmeno se l'ho citato nel libro che per lei la Autobiografia era una menzogna ben congeniato
No dice tranchant come era nel suo nel suo stile
E sicuramente una menzogna congegnata non sempre ma è una menzogna perché noi non possiamo non possiamo non ce la faremo ma come io ho tentato anche in alcuni passaggi del libro non ce la faremo mai a ricostruire esattamente realisticamente come andarono infatti un cerchietto certi fatti
Perché questi sono sprofondati nell'inconscio perché questi sono irraggiungibili
E allora cosa c'entra questo mio ingresso nella presentazione del libro
Con il motivo dell'ibridazione
Il libro e in realtà una composizione plurima
Copre un arco di riflessioni di lavoro di esperienze di accompagnamento verso la scrittura di persone sicuramente inabili a qualsiasi premio letterario
è un libro che sì è composto quindi nell'arco di alcuni mesi ritrovando degli scritti che avevo che avevo come dimenticato ho voluto dimenticare è un lessico autobiografico questo il sottotitolo quindi che io tratto tratto simultaneamente
Dall'esperienza di aiuto nei confronti di chi volesse scrivere la propria la propria vita marchio tratto anche da un
Numero
Quindi molto ridotto naturalmente ditemi di temi esistenziali ed i motivi che compaiono inesorabilmente inevitabilmente in una scrittura autobiografica come facciamo scrivere autobiografica mente del se non citiamo se non ci rivolgiamo all'infanzia
Anche se la memoria di quell'infanzia una memoria che ci tradirà sempre
Perché non sapremo mai esattamente come andarono le cose
Ma non solo questo io mi sono confrontato quindi con le mie memorie con alcune mie memorie che prima Carlo citava
L'apparizione della della dell'aumento che poi contiene altri altri termini
Quel primo momento fulminanti attorno ai quattro cinque anni in cui mi accorsi che la ma questo riscoperto dopo
Poteva essere una lettera dell'alfabeto non solo perché è la prima lettera dell'altro alfabeto poteva essere una sorta di destino
Di destino
Il destino chiami avrebbe poi spiegato strada facendo la mia vita e i passaggi cruciali della mia della mia esistenza
Questo è un libro che nasce io credo anche perché il titolo la vita si cerca dentro di sé non è una espressione mia universo bellissimo di una poesia che forse adesso vi vi leggo di Mario Luzi
E ho considerato quindi Mario Luzzi uno dei poeti come come sapete più attenti anche ai motivi filosofici i motivi quindi legati a una come è sempre stato per noi è una tale estenuante ricerca di senso e il significato del della vita quindi la vita si cerca dentro disse e più sì inizia così questi versi che poi si concluderanno con il titolo dato libero
La metafora è già
Sei tu la metafora
Lo è l'uomo e la sua maschera
Lo è il mondo tutto da quando è coagula e disperde l'alba questi pensieri
E la vita si cerca dentro di sé
E accanto a lui una sorta di nume tutelare piedi mentre ho evocato anche un un poeta contemporaneo mi riferisco a Franco Arminio
Al suo impegno sociale culturale Zone
Anche terremotate del del Mezzogiorno
Scrive Franco io sono la parte invisibile del mio sguardo
Io sono una parte invisibile del mio sguardo l'entroterra dei miei occhi l'entroterra dei miei occhi
Ecco quindi quando mi sono trovato dinanzi a queste vorrei dire quasi centinaia di pagine
Di folli che avevo dimenticato
Che non ritrovavo più
La mia inevitabile non tentazione
Il mio istinto è stato quello di muovermi all'insegna di questa mia definizione dell'autobiografia lardo ecografie di per sé ibrida ibrida cioè contiene brani di diario epistolari
Contiene memoir contiene epigrammi contiene poesia sfilacciate
Ed ecco che è affascinante trovarsi dinnanzi a questa molti versi Italtel della scrittura
E io quindi ho tentato di narrare tutto questo
Ritrovando questi tasselli queste tessere di un puzzle perché si erano dispersi
Questo il motivo per cui alcuni autori non vengono riproposti perché non ho voluto aggiornare perché sono diventati anomala sono diventate due parole sono diventate le parole infatti e poi deliberò
Come sempre mi accade andavo alla ricerca non soltanto di un scrittura
Consegnata alla montanità non soltanto all'eccentricità mandavo alla ricerca di una struttura da una ricerca cioè di una composizione e una scrittura autobiografica che non tenti l'Elia anche impossibile
Della ricomposizione della propria storia all'insegna di un senso di un significato è un'autobiografia è una scrittura spesso che si rivela inutile il motivo poi che sempre guidato il mio il mio lavoro come avete ascoltato
Non sono uno studioso di letteratura
Sono assolutamente naïf
Mio motivo conduttore di carattere filosofico la mia filosofia io ho studiato alla Statale di Milano con grandissimi maestri
Dell'esistenzialismo è una scrittura che si riconosce in una frase molto importante di mio parere di Italo Calvino quando Italo Calvino venne intervistato
Tanti anni fa molto prima che che morisse nel nei primi anni ottanta
L'intervistatore richiedeva perché lei si è dedicato alla letteratura a questa scrittura
E Carlino rispose perché la letteratura mi consentiva il mi consente
Di analizzare il di esistenze resistenza degli altri
Quindi
Ringrazio chi ha avuto il coraggio di di leggere questo questa narrazione
Hybrid e questa narrazione molteplice
Questa narrazione che però io credo abbia anche attraverso le parole del Lessico che io individuo
Avuto la possibilità di offrire a Bema spero anche per decenza no questo il nostro compito al lettore alcuni punti va con i punti di riferimento non soltanto per ricostruire
L'autobiografia dell'autore ma per ricostruire la propria autobiografia
Perché nell'esempio chi ha già visto il libro avrà avrà trovato delle parole chiave fondanti
Che CD obbligano quasi a sostare su di esse
Parola bellezza la morte il coraggio il sogno
Il silenzio
Queste parole a volte leggendo le autobiografie Veltroni grafia letterario le autobiografie
Di gente comune sono quindi uno strumento cruciale per ricostruire le tracce il disegno esistenziale quindi vi ringrazio per questa attenzione perché questo
Questo mio lavoro di di ricerca credo di aver oggi riscoperto qualcosa di me stesso che avevo a lungo troppo lasciato parco forse grazie grazie
Ora
Commercio poteva appunto scrivere un libro te attorno alle secondo biografico insomma che cosa sia dalle sue parole proprio la forza il potere della parola
E della narrazione però e nel format che abbiamo inventato con i colleghi dell'Atalanta e del Novecento l'editore Mimesis abbiamo sperimentato l'anno scorso
Quando appunto la grande città nel Novecento letterario assume insomma partecipano presentazione
Di un volume
Somala partecipa come atto come attore serio come l'attuale lettura attendo sono non è soltanto un pubblico di uditori
E non è vero che c'è poco tempo perché comunque insomma sono domande essenziali altre appunto saranno poi chi saranno inviate però ora la parola a voi con i vostri dubbi il vostri punti di riferimento
E le vostre anche opacità di lettura
Avanti abbiamo poco tempo e io so che sono Pizzi cosa che so che posso appunto avesse già Offerta perché ne abbiamo punto discusso prima di richiedenti che consentirebbero prego riguarda comunque abbastanza importante del del Comune
Alle
Passaggio prima di porre la domanda e a pagina cinquantaquattro
Scrive si dice che la scrittura si è simbolicamente la componente materna la figura del maschile che in ciascuno di noi che ci pervade inconsciamente così desiderosa o almeno un tempo era così Nicastro grazie altrove di separarsi dalla casa
A differenza della lettura che ci accompagna nel materna nell'accoglienza dove vittima delle pagine in ascolta distratto in abbandono assoluto la scrittore incalza sigle Paolo Ganassi super-io Lafuenti
Ma la ricerca lontano CN protagonisti ci espone incita ad usare
Ecco
La mia domanda era
Se in questo associati al maschile l'attività e al femminile la passività non si rischiasse di catene sessismo
Ma perché noi dell'Aspen magari raccogliamo altre domande dopo quello
Che è stato posto sono perché la scrittura è maschile e la lettura e femminile ecco darveli però arrivare qui perché altrimenti non ci sentiamo magari mentre lui si raggiunge dalle retroguardie qualcuno di più vicino
Veloce abbiamo a
Il tempo tempo importante ieri
Allora del parallela con la memoria da ora certo nostro consenso racconta di come la scrittura trasforma quel foglio anche all'inizio sprezzanti in nuovi luoghi ricordi vascolare
Lei quando ha iniziato la scrittura venuto da New York ad aver ritrovato spaesante invalidanti ancora da riempire ricorda l'ho dato la spinta necessaria per superare queste insicurezza e addirittura volgere al positivo
Ecco un'altra un'altra domanda che poi magari associamo nella risposta anche a Paolo Di Paolo preso mai la paura della pagina bianca oppure il mistero della pagina bianca che uno scrittore a quando inizia a a scrivere prende questa decisione di di tracciare di prendere quel Calamo e scrivere ce lo spazio ancora per un paio di domande Masiero Cristina poi un'altra e poi passiamo
E insomma le risposte però poi c'è un finale a sorpresa come Duccio Demetrio è abituato a fare
Una all'Avana passati anni innanzi abbiamo edita dalla singolo autobiografico Calimani sano imbattuta in particolare in quella io
Io amiamo le sinapsi accesa inquisito pendant mancato questo
Il nostro io assomiglia in fondo e non pago ancora pochi turisti esprime e già avanti anche altra scritto Liolà si piega al componente costretto il corpo single anch'io in un conflitto interminabile
E quindi la mia mai messi senza giusto a dire che la scrittura autobiografica stessa espressione Emilio serie di quindi a sua volta influenzato dal corpo nelle dimensioni fisica i sensi in quali misura sarebbe li chiamano invece l'ananas anche il dice la sala operativa
Chi mi chiese di Wojtyla isoscele quanto possano essere intesi come mezzi per raccontare sì insistito questa specie di autobiografia sociale sarebbe lettura quest'idea
Ma molte questi orari regolamentare ragazzi e ragazze allora
Eccessive Cardona a dire giusto però è una conferma della prima domanda no che sono parte un intervento quindi un ragazzo insomma la lettura dal lato del il femminile visto le domande che sono state poste soprattutto da ragazza parlamentare
Sì per nostra fortuna
Nessuno sessista scatenato leggerà questo libro per cui possiamo stare tranquilli in onda
Non
Non confermerà le proprie le proprie posizioni
Questo riferimento lo trattò per la verità da alcune riflessioni che appartengono in modo particolare la psicanalisi francese anche alla tante alla psicanalisi
La cagliata
è vero che
Perché se stessimo al tipologia di presenze
Degli aspiranti alla scrittura autobiografica e poi di autobiografiche hanno raggiunto in questi vent'anni la Libera università
Nell'autobiografia di Anghiari dovremmo dovremmo considerare che le donne oggi sono le grandi protagoniste della scrittura e grandi protagoniste
Ci si sforzi stanno offrendo
Versioni e rappresentazioni del loro mondo privato ma anche del mondo relazionale del mondo soggettivo che noi alla libera cerchiamo di protegge dalle dalle quest'anno abbiamo un centro studi abbiamo un osservatorio relativamente al rapporto scrittura autobiografica motivazioni anche origini di genere legate a questa a questa domanda si la studentessa ha ha ragione
Potrebbe esserci sicuramente una
Certa confusi vita questo a questo proposito un certo un certo schematismo
Però io credo forse
Sì avete letto la prima partner prima parte dedicata ai miei ricordi relativamente ancora all'ancora la io devo devo volto devo molto al per quanto riguarda la passione per la per la scrittura Giada piccolo da da bambino scrissi il mio primo
Breve romanzo di una ventina di di pagine si chiamava il titolo nero originale la casetta in Canada quindi però questa questa passione per passione e data sicuramente grazie grazie a quanto mio padre
Che conservato quasi religiosamente i ricordi i nostri ricordi di famiglia gli ha comunicato
Io lo scritto anche in altri libri questo questa mia riconoscenza nei suoi nei suoi confronti e mia madre invece mi leggeva per mio padre mi invitava a scrivere biennali leggera quindi è inevitabile che ci siano questi
Momenti questi passaggi attraverso la storia la storia personale quando scriviamo non possiamo farne a meno Eno iscriviamo autobiografica mente anche nei nella saggistica scriviamo fotograficamente anche quando scriviamo talvolta di scienza di giornalismo c'è comunque una una presenza sottile che forse non riusciamo a cogliere all'inizio comunque grazie
Il la questione dei
I luoghi i luoghi dello spaesamento i luoghi dell'insicurezza
I luoghi direi dell'inquietudine
Io in queste pagine ogni tanto
Esprimo la mia
Perplessità verso coloro i quali ritengono che la scrittura autobiografica possa essere un'esperienza di pacificazione no
Credo proprio di no se la scrittura autobiografica Ciriaco ore ci riapre al mondo ci riapre la vita ci riapre noi stessi
Ci rimette in discussione non può essere un'esperienza di pacificazione e non lo è mai stato leggiamo i classici non troviamo banali questi questi motivi
E oggi la preoccupazione e che invece si stia affermando un autobiografismo di maniera un autobiografismo consolatorio che può in certi momenti della nostra vita anche trovarci
Vassaras sempre un autobiografismo lontano dall'esperienza
Ecco direi narrativa che costruisce il nostro segreto che costruisce la nostra la nostra intimità inquiete
Quindi
Scrivere a scrivere ma all'insegna della inquietudine che lo scrivere ci ci ripropone
Io corpo e in un intermezzo l'intermezzo
Dove da studentesse ecco
In un intervento che non so se lei visto intermezzo dedicato Rachele parlo della relazione io corpo corpo io e e scrivendo autobiografica mente e non mi riferisco soltanto i motivi della sessualità
Mi riferisco al necessità di raccontare anche del proprio corpo perché la distinzione fallace filosoficamente tra corporale mente corpo e anima è una distinzione che tutti noi conosciamo che si istituisce tra scrittura autobiografica
Si restituisce Duccio seratona perdurasse Schifani era tranche fante
Interrompo questa affabulazione
E non chiaramente non mi riferivo a Pasolini ma abbiamo la la nostra hostess
Sì più leggeri più liberi che ICI impone purtroppo non di interrompere e nemmeno di mettere tra parentesi questo gradito incontro inaspettato Conte e con la sua scrittura
E infatti prima di salutare tutti
Paolo Di Paolo appunto Duccio Demetrio che tutti presenti ragazzi appunto della grande città nel Novecento letterario
Ecco lascio un quorum secondo appunto la parola Duccio Demetrio perché appunto questa questa conoscenza è soltanto una prima lettera una prima pagina di un capitolo che forse
Qualcuno dei presenti deciderà di scrivere di continuare a scrivere narrare Conte grazie
Grazie si ragazze e ragazzi qualche adulto può anche approfittarne
Io vivevo oggi nella follia di poter stare con voi due ore mi sembrava di aver gonalgia allucinazione e allora gli ho portato in via Rieti che noi utilizziamo la Libera Università nell'autobiografia di Anghiari
I diari che in modo particolare utilizziamo le nostre camminate meditative nel nei boschi
Cantieri sì sono sono viali che come come tirare lo dicevo prima registrano il vero i momenti gli istanti della nostra quotidianità del nostro presente
Ma in un diario c'è sempre antiche il guizzo verso il passato in questo tentativo di non disperdere o di trattenerlo quindi vi faccio tanti auguri e ridono questi gli arabi se vorrete poi si parlarne se vorrete dire anche ad Anghiari con i vostri professore noi saremo Phoenicis eh cara specialmente da Paolo Di Paolo