Più libri più liberi - Cronache di una rivoluzione

Buonasera a tutti siamo molto felici di avere questo incontro che ci dà l'occasione una volta di più di dire in una giornata così straordinaria di tanta partecipazione a questa nostra Fiera di dire quanti Totò male al cuore ci abbia fatto la cosa che abbiamo visto
L'altra sera
Al gruppo Repubblica L'Espresso chiunque attacca lite chiunque attacca la cultura davvero fa una cosa orrenda a cui dobbiamo davvero tutti insieme reagire e credo che non ci sia posto migliore per reagire a queste cose
Che in una grande casa dei libri come quella che è stata costruita qui in questi giorni e davvero la grande partecipazione vostra che tutti i romani allarga davvero il cuore grazie d'essere qui
Grazie
Grazie grazie buonasera allora cronache di una rivoluzione siamo qui per parlarvi poi farvi vedere i risultati di un'idea di un progetto che è partito negli ultimi mesi del due mila sedici
Quando appunto Ezio Mauro ha avuto l'idea di raccontare
La rivoluzione del mille novecentodiciassette a cento anni da quegli avvenimenti tornando sui luoghi e quindi avendo un approccio da cronista più che da storico e sin dall'inizio questa idea si è sviluppata su almeno due filoni uno è quello della scrittura naturalmente e quindi i pezzi di Azio Mauro su Repubblica che una volta al mese a partire appunto dal novembre due mila sedici fino al novembre due mila diciassette hanno raccontato un mese per mese gli eventi della rivoluzione russa e l'altro filone è stato quello del video sono nati insieme sono sono sviluppati insieme
Del video per il web di una webserie
Ogni mese su Repubblica TV una puntata quindi dodici puntate in tutto che raccontavano appunto per immagini quello che abbiamo visto in Russia e quello che Ezio Mauro ha narrato e raccontato
Da questo progetto quali sono nate tante altre cose un uno spettacolo teatrale un libro l'anno del ferro del fuoco edito da Feltrinelli
Quindi un vero e proprio progetto che ha abbracciato vari linguaggi allora invito Ezio Mauro intanto a raccontarci l'inizio di questa avventura come è nata e il primo impatto
Nel primo viaggio in Russia ce lo store se lo sono stati diversi nel corso dei mesi scorsi proprio per realizzare cronaca di una rivoluzione quello che è stato per Ezio Mauro una sorta di ritorno naturalmente Luís è stato anche corrispondente dall'Unione Sovietica
Dal mille novecentottantotto al novanta se non sbaglio quindi è stato anche un ritorno in posti che conosce benissimo
Ma questo progetto e e nato per il giornale e per il giornale nelle sue declinazioni che ci sono oggi comuni
A tutti i quotidiani quindi la carta e web poi diventato tante altre cose audiolibro lettura teatrale come diceva Francesco
Libro va però è stato concepito per Repubblica insieme con Francesco che l'anima un po'di di tutto il progetto
Abbiamo messo a fuoco un viaggio attraverso il mille novecentodiciassette per tutto il due mila diciassette cioè ogni mese del due mila diciassette siamo andati a cercare gli eventi di un secolo prima in quel mese
Raccontando l'evento principale di quel mese divenire dell'anno e i personaggi chiave
Cominciando dare l'assassinio di Rasputin che in realtà accade
Qualche tempo prima il la notte tra il sedici e diciassette dicembre del mille novecentosedici ma è un po'l'antecedente di tutto
E poi finisce nel con l'assassinio della famiglia Romanov da parte dei bolscevichi
Degli Urali ai catering Burg nella notte tra il sedici e diciassette un'altra notte tra il sedici e diciassette del luglio del mille novecentodiciotto in mezzo c'è Pietroburgo che
L'Ultima cena
Di un impero che durato trecento anni con la dinastia dei Romanov e la prima scena della rivoluzione ce la rivoluzione di febbraio c'è l'abdicazione dello zar e su un vagone del treno Pskov
C'è la il ritorno di Venini in patria dopo diciassette anni di esilio in Svizzera attraverso la Germania col treno piombato
Poi c'è la tragedia della Chiesa russa ci sono gli intellettuali
Il dramma degli intellettuali che prima vengono sedotti dalla rivoluzione e poi devono fare i conti con quello che blocca chiamare il potere poliziesco dei bolscevichi
Poi c'è il colpo di stato tentato dal generale con i loro c'è l'esperienza di corre di Kerenskij fino ad arrivare a Trotsky nel settembre all'ottobre e poi l'assassinio dei Romanov noi adesso vedremo questi filmati che
Non sono stati concepiti per essere proiettati tutti insieme quindi
Un esperimento abbastanza inedito li abbiamo messi tutti insieme perché ce le ha chiesto il Museo del Cinema di Torino
A a ottobre mi pare proprio venticinque ottobre li abbiamo proiettati a Torino però vedrete che funzionano anche tutti insieme sono stati concepiti come diceva Francesco nella logica del web
Una una cosa Breve che si accompagni allora al reportage pubblicato sulla carta e Lidia un'altra declinazione
Faccia vedere quei luoghi perché la caratteristica di di questo lavoro è stato di di di creare una traccia di racconto storico tenendo presente però che io sono un cronista non sono uno storico
E poi però di andare a verificare nei luoghi dove tutto avvenuto quindi a Ekaterinburg dove sono stati ammazzati Romano va a casa di Leni nella stanza di Trotsky a palazzo s'molli
A casa di Rasputin nei boschi vicino a San Pietroburgo dove è stato bruciato Rasputin cercando un luogo nella reggia di Sarko c'è l'operazione Xander e e poi è ancora a casa dei poeti degli intellettuali degli scrittori della cromatura di Belli di Nabokov
Cercando di vedere la persistenza della memoria oppure le cancellazioni della memoria
Per colpa del tempo o per colpa del regime e anche le sovrapposizioni che sono state fatte perché c'è una fotografia che ha fatto il giro del mondo sull'arrivo di treni che scende di Leiningen scende dal treno piombato
Alla stazione di Finlandia dice a Pietroburgo e e mentre si apre la porta del quinto vagone come dice la storia e l'ENI si affaccia tenendo il cappello in mano come dice la storia
C'è dietro un inganno perché la storia non lo dice affatto ma nella fotografia di regime Cestari con le braccia spalancate sta lì non c'era in quel momento
Era in fuga perché i bolscevichi erano
Perseguitati dal regime zarista però la fotografia oggi si direbbe una Fecchio usino
Ecco siamo andati avere a verificare tutto questo e è venuto un racconto
Che non
Nome un'analisi storica di quello che è venuto cent'anni fa è una cronaca infatti il il testo che abbiamo voluto per Repubblica e cronache di una rivoluzione sono Krone che in divenire che si si sono giovati è molto oltre del lavoro di Francesco e dalla collaborazione preziosissima di Fiammetta cuculi e che conosce la Russia come le sue tasche avendoci lavorato
Per Repubblica per diciassette anni del lavoro degli due operatori registi consoni al se lotti Maurizio Stanzione che hanno girato queste immagini secondo me molto molto belle che restituiscono
La l'incanto dei dei cent'anni ma restituiscono anche la magia eterna di San Pietroburgo la città dei tre nomi che allora si chiamava Pietrogrado
Dopo essersi chiamata Pietroburgo poi si chiamerà Leningrado logistica ordinò San Pietroburgo le piazze i tetti le case balconi le strade i canali fiumi sono quelli che vedrete che vedrete qui
A proposito di questo c'è un luogo che più che ti ha colpito più di altri perché spesso insomma tuttora abbastanza sapevamo dove andare no però poi arrivati nei posti scopriva mucose nuove e in più oltre ai luoghi volevo chiederti anche se c'è un personaggio perché il tuo e anche un racconto di personaggi come avrete vedrete i singoli capitoli poi sono dedicati a vari personaggi partendo appunto da Rasputin
C'è un personaggio di questa vicenda che hai riscoperto in qualche modo che ci ha colpito ma i luoghi
Diciamo che il come sai bene perché l'abbiamo sperimentato la Russia ti dice di no a tutto perché voli timbri perché un regime burocratico
E poi si apre generosissimo e ti fa entrare dovunque quindi esteri entrati nell'ufficio di Leiningen che era l'ufficio di Trotsky
Questa stanza con le più le porte bianche al terzo piano del palazzo Simoni che era la vera caldaia della rivoluzione
E e che la stanza dove Leni arriva poche ore prima dell'insurrezione di ottobre e Trotsky chi dice questo ufficio è vostro riconoscendo in lui il capo anche se Trotsky aveva preparato tutta la macchina rivoluzionaria
Poterci sedere di nascosto dalle da da per gli accompagnatori che mentre nell'altra stanza poterci sedere sulla sedia di Trotsky poter toccare il telefono dove arrivavano le notizie ma in mano delle varie centrali che erano state occupate la centrale dell'acqua la centrale della luce la centrale del telefono la centrale del telegrafo attraverso cui è passato tutto il discorso politico del mille novecentodiciassette
Mi ha colpito molto e dietro tramezzo
C'era un catino per per lavarsi il mattino e c'era a letto preparato pronto come se l'ENEL dovesse tornare questa notte il personaggio che mi ha colpito di più
Mentre tutti i personaggi erano previsti sapevo di cominciare da Rasputin
E sapevo che poi avremmo fatto a settembre Trotsky che avremmo fatto Leni in aprile quando torna col treno blindato
Che avremmo fatto gli scrittori l'Achmatova
Ma non credevo che lo zar si conquistarsi uno sfogo uno spazio come quello che ho avuto nel racconto che abbiamo fatto e anche nel libro e come se quello spazio se lo fosse
Conquistato da solo come se lo zar non si fosse rassegnato ai Sir un comprimario ma avesse voluto imporsi
Come protagonista tragico della vicenda come è giusto che sia ma l'ho imparato solo strada facendo andando nei luoghi ed è stato bellissimo ti ricordi
Quando siamo andati a Piscopo anche gli amici russi dicevano e inutile che andiate in questo paese di campagna a trecentosessanta chilometri da Pietroburgo dove si è arenato il treno imperiale sul binario numero uno e dove lo Zara abdicato
Nella nella sua ultima reggia che una carrozza salotto del treno perché non c'è più niente salvo una targa sovietica appesa alle pareti interne della stazione invece siamo andati abbiamo visto la città abbiamo visto paese ma poi parlando coi ferrovieri è chiaro che non ci sono più testimoni diretti perché son passati cent'anni presero Vieri ti raccontano i racconti che hanno fatto
I capistazione precedenti e ci hanno detto che il treno dello zar per paura dei ribelli bolscevichi non è arrivato direttamente alla stazione temendo che fosse in mano
Alle alle guardie rosse si è fermato al chilometro uno virgola otto e ha mandato gli esploratori
E solo dopo quando ha saputo che era libero arrivato loro siamo tornati al chilometro uno virgola otto
E lì ci siamo fermati in un posto nella campagna dove non c'è niente non c'è una macchina non c'è un passaggio a livello non c'è una casa ci sono solo i binari nella neve che puntano verso l'infinito della Russia e c'è una garitta che non sembra avere cent'anni ma trecento di legno gigantesca e lì abbiamo avuto l'impressione di vedere le stesse cose che ha visto lo zar quando è sceso dal treno per fare l'ultima passeggiata con la cerchia Isca il mantello grigio dei cosacchi l'ultima passeggiata da imperatore perché poco dopo arrivato Pskov avrebbe firmato l'atto di abdicazione su un modulo del telegrafo
Allora prima di insomma lasciarono vedere a tutti queste immagini che ci hai le scritte anche altre faccio un'ultima domanda da esperto di Russia quale sei noi abbiamo punto andando parlando con con le persone tu hai sentito pari appunto a mezzo ti ricordi no come appunto quello dei filari di Pskov ma penso ad esempio anche alle suore nel monastero di Ekaterinburg monastero le cui sua riportavano voi gli ultimi pasti agli zar quando erano prigionieri ecco quindi c'è
è stato tramandato un un ricordo a livello anche di racconto orale non c'è invece un ricordo oggi a livello di celebrazioni ufficiali insomma non la Russia sembra non voler ricordare molto quell'anno così
E così la spiegazione è che
Mi danno gli amici russi e che il Paese è un è appena uscito da una corazza sovietica di settant'anni e ha voglia di guardare avanti come ci si libera di una camicia di forza e di non guardare indietro
E poi Putin che è un prodotto tipico del dei generi sovietico perché era un ufficiale del KGB
Si spaccia per liberale e quindi non non vuole celebrare gli atti
Del che perché nascono dal mille novecentodiciassette danno vita a quel tipo di regime la memoria popolare e diversa nelle generazioni più anziane c'è un culto per lo zar c'è un una testimonianza ancora sentimentale nei confronti di Leni non più politica non più di un logica si mescola anche la superstizione la ragione per cui la mummia di Lenin viene tenuta ancora nel centro della Piazza Rossa nel mausoleo
Però la memoria e confusa abbiamo trovato dappertutto le vecchiette che baciano le icone del della famiglia imperiale trasformati già in santi inattesa della beatificazione della Chiesa ortodossa con le aureole con le croci in mano
Però quando siamo andati Ekaterinburg nel posto nel bosco dove sono stati bruciati corpi dei Romanoff delle delle quattro figlie di Alexei dosare vice di tredici anni e di dello zar della zarina
C'era l'erba alta così erano almeno settimane o mesi che non entrava nessuno
Chi era pochi fiori che ricordavano i in questo quadrato dove ci sono delle traversine di legno come una ferrovia che ricordavano luogo della sepoltura dove sono stati bruciati dopo essere stati
Trucidati a colpi di pistola a colpi di baionetta tagliati a pezzi sfigurate con l'acido solforico e infine bruciati
A tre chilometri di distanza ti ricordi
C'è un questo cippo gigantesco triangolare con una striscia d'acciaio che scende a terra e che segna la separazione che passa proprio lì tra l'Asia e l'Europa e lei Cerci sono pullman di giapponesi che si fanno fotografare e verrebbe da dirgli avete la storia tre chilometri e non lo sapete
Allora vi lasciamo adesso Caputo a questa storia a vedere il racconto che Ezio Mauro ha fatto di questa storia
Come anticipavamo prima queste sono le puntate della web serie raccolte in un unico video che dura all'incirca un'ora e venti i vari capitoli sono stati mantenuti quindi sono facilmente riconoscibili
Se volete fare delle domande dopo la visione del video Ezio Mauro e qui e quindi ci rivediamo fra un'oretta e venti circa buona visione