19 DIC 2017
intervista

Il killer silenzioso: giustizia per i lavoratori esposti all'amianto. Maurizio Bolognetti intervista Mario Murgia, vicepresidente nazionale AIEA

INTERVISTA | di Maurizio Bolognetti - Matera - 16:46 Durata: 52 min 21 sec
A cura di Valentina Pietrosanti
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Lo chiamano il "killer silenzioso" - parliamo ovviamente dell'amianto - ma il silenzio non vive negli occhi di Mario Murgia, ex funzionario tecnico dell'Enichem e vicepresidente nazionale dell'AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto).

Quando gli chiedo quanti colleghi ha visto morire, quanti drammi creati dalla vicenda amianto ha seguito, la risposta non si fa attendere ed è anticipata dai suoi occhi.

L'AIEA, associazione nata da una costola di Medicina Democratica, difende i diritti dei lavoratori esposti all'amianto, che nella sola Basilicata sono stati circa 10.000.

In tanti hanno pagato
con la vita la mancanza di cautele e di informazione.

E' stato così per i lavoratori della Materit, è stato così per i lavoratori della Liquichimica, è stato così per i lavoratori dell'Anic/Enichem.

In Basilicata e nella Sardegna dei casi di Assemini ed Ottana, in tutta Italia, l'utilizzo dell'amianto sui luoghi di lavoro, colpevolmente bandito solo nel 1992, ha prodotto lutti e devastazione ambientale.

L'amianto, in pochi lo sanno, è un materiale genotossico e spesso chi ha lavorato a contatto con questo killer, non conoscendo il pericolo a cui era esposto, ha portato fin dentro il focolare domestico le fibre d'amianto.

Mario Murgia come sempre è un fiume in piena; racconta casi singoli, parla di fabbriche dei veleni, delle denunce presentate dall'Aiea e del tentativo di farsi ascoltare dalle Istituzioni per ottenere il rispetto di elementari diritti.

Dalle sue parole capisco che, anche grazie all'assenza di adeguata informazione e a leggi a volte un po' ottuse, ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, vedove di serie A e vedove di serie B.

Mario racconta che "poichè non esisteva alcun divieto di utilizzo di manufatti in amianto, negli stabilimenti ex Anic di Ferradina ed Enichem di Ottana non furono mai effettuate analisi quantitative di fibre d'amianto aerodisperse".

Eppure all'Anic e all'Enichem di amianto aerodisperso ce n'era tanto e gli effetti nocivi dell'amianto sulla salute dei lavoratori sono stati, come dire, potenziati anche dalla presenza di altre sostanze tossico-nocive-cancerogene.

Insomma, per lustri migliaia di operai hanno lavorato con una pistola puntata alla tempia, respirando un cocktail di veleni.

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