Critica e militanti

Buongiorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critica i militanti
Oggi vorrei ricordare un anniversario nel gennaio del mille novecentotrentotto quindi esattamente ottant'anni fa a Benedetto Croce licenziarla la storia come pensiero e come azione uno dei suoi libri
Più importanti sia è datata gennaio del mille novecentotrentotto la nota introduttiva di questi saggi nei quali Croce
Riprende tutta quella che l'ossatura in fondo del suo sistema che come sappiamo il CNIPA dello storicismo assoluto il sistema in cui la filosofia diventa nient'altro che una metodologia dello studio della storia che l'unica realtà conoscibile l'unica fonte di conoscenza mille novecentotrentotto un anno in cui com'è noto la storia aveva il volto di una minaccia che ci sarebbe
Di lì a poco avverata però c'è che Tato potremmo dire nelle nella dittatura fascista una sorta di ambasciatore della precedente Italia liberale
Fa allusioni che gli dettero ovviamente anche qualche qualche problema in questo libro all'anno a regime al razzismo e ricchi di catastrofe
E ma soprattutto il ventennio fascista patto si che Croce si spostasse a poco a poco gli accenti del suo sistema l'intonazione del suo sistema senza modificarlo nella superficie fino al primo dopoguerra pericolose trionfante giovane quaranta cinquantenni insisteva machiavellica mente sul fatto che la storia al diritto di schiacciare gli individui ora il Leviatano di Mussolini lo spinge a rivalutare l'etica così come biglietti di pratici della lirica assoluta
Che lui rifiuta lo spingono a ad attenuare quelle premette che stavano nella sua estetica di cui quella lirica poteva essere considerata una diretta conseguenza sono gli anni della rivalutazione accanto alla polizia
Dell'ufficio civile della letteratura
Incrocio della storie come pensiero e come azione oppone alla apologia della violenza l'apologia della ragione sebbene non ovviamente della ragione giacobina
E fa della morale una sorta di sistema endocrino che limita l'indisciplina possibile delle altre funzioni delle altre attività dello spirito al Croce anche caro a Pannella e i radicali della religione della libertà
Ma nonostante tutto questo anche davanti alla barbarie non abbandona la sua posa olimpica brechtiana quella che ebbero un altro modo nel Novecento con una sorta di sublime fili isterismo Thomas Mann e Luca certo
Lo svolgersi delle vicende umane antiche e moderne gli appare infatti come una sorta di stratificarsi di onde in cui contributo di ognuno si scioglie senta perde sì
Il più o importante da un certo punto di vista contributo è proprio quello dello storico filosofo
Col suo pensiero che nasce dalla pratica che torna la pratica e che appunto coincide con la filosofia al solito Croce nel suo discorso che tocca
Critica e assorbe parte della grande storiografia romantica
Da era anche a Burkhard
è un discorso che sembra fatto più che per proporre qualcosa di positivo per emendarlo gli errori che pure trovano tutti posto e redenzione perché
E tutti hanno un ruolo nella storia e l'irrazionalità appare sempre appena l'ombra del razionale
C'è un progressismo in questo procedere in questo vedere la pera che procede
Diciamo in Clarita tema ma è un progressismo ovviamente non ingenue molto particolare perché Croce tiene a ribadire che col procedere della storia verso la chiarezza si chiarisce approfondisce tutto la gioia come il dolore per cui non ha senso appunto il progressismo volgare ciò non toglie che il giustificazionismo inevitabile di questo storicismo assoluto
Rende legittimi e le legittime le critiche che ci vedono un rischio di tautologia e magari anche quelle satire come una memorabile parodia di Paolo vita finti
Che minimo lo stile crociano in un pezzo in cui si diceva che anche il male può contenere un bene un po'come un cannibale
Contiene un missionario infine c'è una parola chiave di tutto Croce che anche qui ritorna che operoso
Operoso la lunga giornata operosa all'operare il lavorare fino all'ultimo affrontando i problemi che l'esistente e dunque la storia pone senza ritenere mai nulla estraneo a c'è in questa fiducia una lezione la lezione appresa dall'ex ragazzo che aveva rischiato di essere sepolto sotto un terremoto e che a differenza di Depardieu anziché accusare la natura aveva creduto fino alla vecchiaia nella storia con attenzione che il Novecento probabilmente non ha potuto raccogliere ma che appare tuttora importante se non altro per capire da dove veniamo quindi oggi abbiamo ricordato Benedetto Croce la storia come pensiero e come azione uscito nel cupissimo mille novecentotrentotto a risentirci venerdì prossimo