L'Olocausto, l'antisemitismo, il razzismo, la follia nazista, le testimonianze di Levi e Segre

Con le registrazioni d'archivio Carrie ascolterete tra qualche stante che stavolta parleremo di olocausto di antisemitismo di razzismo e in questa circostanza lo faremo riproponendo vi le testimonianze di due personaggi entrambe di religione ebraica
Sopravvissuti alla follia nazista Primo levi Liliana Segre recentemente nomina anta
Senatrice a vita riesco trenta innanzitutto la voce dalla poeta scrittore partigiano e chimico torinese
Catturato dai nazisti nella quarantatré deportato Adams Guizze che una volta liberato è tornato in Italia descrisse nelle sue opere una per tutte se questo è un uomo le atrocità dei campi di concentramento
E di certa cultura ascolterete alcuni suoi interventi attraverso sintesi la strage
Di interviste RAI degli anni ottanta al termine riproporremo invece quanto Liliana Segre volle dire al ventisette gennaio due mila e dodici a Milano parlando
Con degli studenti
In occasione della ricorrenza della giornata della memoria ai ascolterete la senatrice a vita ricordare a quei momenti e dalla sua infanzia fino alla deportazione
Ha dato sicurezza al ritorno alla libertà
Sono fotografie scattate da un deportato all'interno di un campo di concentramento le ha fatte ufficiale italiano Vittorio Vialli che nascondeva la macchina fotografica in fondo a un sacchetto tre Tozzi di pane stasera con noi in studio c'è Primo levi un chimico uno scienziato che si è rifatta la vita ha ricominciato a vivere diventato uno scrittore famoso in tutto il mondo dopo il ritorno da Auschwitz
Era stato deportato a ventiquattro anni
E quando aveva ventiquattro anni in quanto ebreo e in quanto partigiano
Primo levi lei si è riconosciuto in queste fotografie che abbiamo appena visto ha riconosciuto la vita nel campo
L'intera Germania nazista era un campo di concentramento e alcuni elementi erano comuni a tutti i campi però fra i campi c'era una gerarchia
Non che i soldati italiani stessero bene stavano piuttosto male anche loro poveretti ma non sarebbe nato pensabile nel nostro Lager Auschwitz
Un frate o comunque un rabbino un sacerdote
L'abitato pensabile conservare i propri abiti avere le proprie scarpe quindi dannosa condizione sotto gli aspetti anche sotto l'aspetto alimentare era peggiore di quella dei Lager militari
I militari italiani stavano peggio di tutti gli altri militari perché erano traditori erano badogliani per definizione erano dei Allemandi tradito in blocco l'alleanza con la Germania
Ad Auschwitz c'erano margini di non libertà perché non si può parlare di libertà ma di azione ecco fare una fotografia no
Era
Impensabile che esistesse una macchina fotografica però capitava tutto ed è successo anche che un membro della Resistenza clandestina che sera in Auschwitz
Un ebreo sionista ed anche comunista a quel tempo era possibile ancora essere le due cose Spoleto scritta era riuscito a contrabbandare una macchina fotografica in campo con il rischio del della vita
Lugli ufficialmente persegue con sacchetti ed è a Birkenau cioè dove c'erano i camere a casa ed è riuscito a scattare dal tetto che lui fingeva di una settare
Alcune fotografie che sono rimaste storiche in cui si vedono veramente le squadre in azione in atto di bruciare dei cadaveri su delle Pires de dei roghi perché le camere a gas erano sature le i crematori erano saturi
Non c'era più posto era il tempo in cui le portavano ogni giorno due tre convogli e prende l'Ungheria
Erano quindici venti mila persone che arrivavano in campo che gli impianti di alce non bastavano più
Dopo il ritorno lei ha scritto molto razionalmente dello proprio del Lager
Però ha scritto anche poesie ha scritto anche poesie anzi Louis nel suo libro appena uscito e Ad ora incerta
è una raccolta di poesie questa sua voglia di scrivere questo bisogno di scrivere che peso ha avuto nel ricominciare a vivere
Avuto peso determinante
Io sono ritornato
Con l'impressione di essere sopravvissuto allo scopo di scrivere cioè che in qualche modo il desiderio di bisogno di raccontare queste cose mi avesse aiutato
A tener duro
Ed ho cominciato a scrivere appena ho avuto modo cioè appena ho avuto un po'
Un tavolo una penna un pezzo di carta addirittura avevo cominciato in Lager spesso INVIM nei pochi momenti in cui lavoravo nei pochi giorni in cui ho lavorato in un laboratorio chimico
Io scrivevo
Sapendo benissimo che rischiavo perché ora controspionaggio scrivere perché non avrei comunque potuto salvare questi appunti le poesie sono venute prima o dopo di sé questione uomo e la tregua che sono i libri che lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo prima
Tanzi contengono molti dei temi svolti poi mi questi due libri eppure Adorno aveva scritto che dopo Auschwitz non si può fare più polizia
Ecco io occorre Zerai questo enunciato che attorno direi che dopo Auschwitz non si può più fare poesia se non sua Auschwitz o per lo meno tenendo conto di Auschwitz qualcosa
Con ausili ma come qualcosa di irreversibile successo nel mondo la guerra e la morte dell'arte
Purtroppo no purtroppo no quando quella guerra sia la morte l'arte sia la vita
Fin dall'Iliade fin dall'Antico Testamento dico ripeto purtroppo convivono pare che esista
Un bisogno umano di
Esprimere in poesia anche le cose atroci
Anche la guerra
è riuscito a rendersi conto che conta spingeva i torturatori
A mio parere deve distinguere fra i torturatori per mature per istinto che erano molto pochi dimostreranno pochi
Dagli altri che perché no questo mestiere di custodi gli aguzzini perché erano sentivano rotelle di un meccanismo a mio parere la grande trovata di sitter copia per Mussolini era era la propaganda e la scuola la scuola nazista che era ben organizzata come tutte le istituzioni naziste che era veramente una fabbrica di fanatici di seguaci di cittadino che i sudditi obbedienti
Sì lei ha mai incontrato un nazista comma appunto nei campi che si facesse un po'schifo a se stesso che veste da vedere che si faceva schifo a se stesso
Ma veramente era molto difficile distinguere chi era nazista che non era nazista tutti dicevano di sì contatti con le SS non eravamo pochissimi ramo contatti con dei funzionari civili che aveva appartenevano a alla struttura nazista
Sembra piuttosto piuttosto annoiati che che che schifata mi sembrava che avessero annoiare a questo regime oppressivo devo far notare che io sono stato internato
Alla né quarantaquattro cioè quando tutto lì c'è stava crollando crea quanto tempo ecco per quanto tempo lei è stato internet per un anno dal febbraio del quarantaquattro al gennaio del quarantacinque
Senta Franklin Delano Roosevelt diceva una frase spesso che poi è diventato quasi un solo slogan che nessuna circostanza mai bisogna voltare le spalle alla vita lei Auschwitz ha avuto la tentazione di voltare le spalle alla vita
Non c'era regola né nella vita di un di un singolo individuo né nella collettività cioè il sì si trovavano gli estremi
Gli ottimisti totali che dicevano coraggio domani la guerra finisce e i pessimisti totali che ricevano domani ti uccidono tutti
E non è che fossero due razze distinte ma ognuno di noi oscillava da uno stato all'altro e quasi nessuno ci fermava sullo stato intermedio tra quello di pensare che eravamo in pericolo gravissimo ma che non c'erano nulla di certo ne presi né per il no sogna ancora uscente
No da parecchi anni non più
Senta qual è il ricordo di un suono di una parola più precisa di Auschwitz qual è il ricordo che le torna più spesso alla memoria
Come parole i comandi
Come suono
Le marce che suonava l'orchestra ogni mattina e ogni sera era una dozzina forse una quindicina sempre le stesse io non so scrivere musica ma se potrei dettame verissima tanto mi sono rimaste vive ho scritto e se questo è un uomo e l'ultima cosa che dimenticheremo
Sono passati quarant'anni e posso confermare
Secondo lei
Secondo lei come si può riuscire a superare un trauma così forte e che sembra quasi inumano con quale qual è la dote principale per reggere ad un'esperienza così
In primo luogo una buona resistenza fisica e un'età
Non troppo giovane e non troppo anziana cioè letta ottimale era la mia i ragazzi riferiti richiede anni non tenevano erano troppo disordinati non riuscivano a seguire autodisciplinarsi e degli anziani non parliamo
E nel campo la dote più utile qual era proprio nel campo secondo me la più utile era la conoscenza linguistica era il conoscere tedesco o il polacco
O l'imparare uno
Perché se no sino a fare una subito come successo la maggior parte dei librai italiani che scaraventati in Lager non capivano non si devono capire e ci sono
Haute emarginati nel giro di pochi giorni addirittura non capivano i comandi non capivano i consigli non sapevano esprimere le loro necessità
In secondo luogo o forse altrettanto importante era non dico la fede ma una fede credere in qualsiasi cosa
Al di là del proprio personale
Che fosse una fede religiosa ho una fede politica
Ho una fede filosofica aveva poca importanza l'importante era andare al di là dei profili
Si sente dire spesso che in fondo la campagna antisemita in Italia fu all'acqua di rose che furono i nazisti a deportare e che poi tutto sommato il popolo italiano era contrario lei che cosa ne pensa
Io sono stato arrestato dalla milizia fascista e non dai tedeschi un mio cugino primo e suo padre che mio zio sono stati venduti per cinque mila lire ciascuno
Da una spia che ero cittadino italiano promette un fascista
Contro questo direi che occorre distinguere tra le intenzioni fasciste che erano malvagio erano quelle veramente di fare quanto avevano fatto i tedeschi
E la generale inosservanza delle leggi da parte del popolo italiano che può essere un vizio quando le leggi sono buone ma è una virtù quando lady sono cattive mia madre mia sorella sono sopravvissute grazie l'ospitalità non di amici cristiani
Ma di gente perbene che aveva capito benissimo che queste due strade sollecitavano ricovero erano delle tre l'hanno poi con ammesso alla fine della guerra non lo sapevamo
Ma per tutto questo periodo hanno avuto con la delicatezza di non dico di non farlo sapere e rischiavano molto
Primo levi
Lei e ritornato e ha scritto un libro sul viaggio di ritorno la tregua in questo libro dice nel viaggio di ritorno sentivamo fluire nelle nostre vene il veleno di Auschwitz
Ecco questo veleno lei lo conserva ancora qualche goccia di questo veleno no direi proprio di no sono passati molti anni non in vanno
Ho molto pensato su questo argomento fa parte di un certo mio modo di vivere il riferirmi per tutte le mie esperienze posteriori a quell'esperienza fondamentale
Questo veleno è esorcizzato non mi corre più per le vene allora sì a quel tempo si cioè proprio in quel momento proprio quando la speranza di rivedere le nostre case non era più vana cioè quando il treno quel test interminabile treno finalmente ha preso la via del Brennero
Ci sentivamo o per lo meno io mi sentivo in pericolo perché non sapevo che cosa avrei trovato a casa mia i rapporti erano completamente tagliati non sapevo se ha ritrovato la casa in piedi la mia famiglia integra
I miei amici e chi ha trovato a casa per mia fortuna come ho accennato prima ho trovato la casa quasi in piedi elemento la mia famiglia quasi al completo solo appunto questo mio cugino e mio zio stati deportati e lei
Quando ha cominciato a raccontare e poi ha continuato si sentiva ascoltato veramente o ha sentito fra lei e quelli che erano rimasti quella divertita quel muro di cui parlano tanti reduci
No veramente no io ho avuto l'impressione che questa mia esperienza mi avesse fornito mi avesse dotato di uno strano potere di parola per cui ricordo con precisione di aver per esempio fatto dei viaggi in treno
Subito dopo il mio ritorno nel novembre dicembre del quarantacinque in mezzo a gente che non conoscevo e di aver raccontato
A ruota libera a rotta di collo queste mie cose che francamente non ricordo di nessuno che mi abbia non dico detto di tacere ma che si si è distratto
Senta lei dopo quanto tempo si è sposato
Dal mio ritorno circa un anno dopo ha figli con due figli ad Auschwitz è tornato
C'ho trovato due volte sessantacinque nell'ottantadue e in Germania è andato
Molte volte per lavoro per il lavoro per il tempo nel tempo in cui facevo il chimico di fabbrica ero direttore di una fabbrica amici in Germania sì o parenti amici per corrispondenza o di persone
Che cosa o chi l'ha aiutata di più a ricostruirsi la vita
Direi
Proprio il desiderio di raccontare avevo l'impressione precisa
Di essere tornato lo accennava alla Settimia Spizzichino anche lei
Allo scopo di raccontare di avere uno scopo preciso alla mia esistenza del dopo che era quello di fare sapere queste cose sottoporre alla meditazione
Dei miei lettori
Ha mai pensato di trasferirsi in Israele
No no quanto pensato a differenza dei molti miei compagni di prigionia che erano polacchi erano ungheresi erano rumeni e non sapevano che non avrebbero trovato più niente al loro ritorno
Le mie radici erano e sono in Italia riconosco preside deve tornare a casa qui accade qui
Qual è il significato esatto del titolo del suo libro più conosciuto se questi è un uomo
E questo titolo e prelevato dalla poesia che inizia anche nella prima pagina del libro e allude non soltanto al prigioniero ma anche al suo custode
Veramente direi che la mise la mia esperienza fondamentale quel e specifica
è questa quel sistema
Distrugge l'umanità
In chi lo esercita e in chi lo subisce in ugual misura
La stessa di umanizzazione che non subivamo perché imposta la vedevamo
Avvenire in chi si custodisce in tutta la gerarchia nazista
Se questo è un uomo è una domanda tuttora valida
Temo di sì valida perché l'umanità è minacciata nel suo complesso
Dalle del dei pericoli ben noti che anche in ogni singolo ognuno di noi oggi in modo non molto diverso da da quello che veniva nei secoli passati deve lottare personalmente per mantenersi uomo
Senta i Lager sono ancora aperti secondo lei
Purtroppo sì
E direi che quella perfezione negativa della Gare nazisti non è stata ricostruita in nessun luogo né in quelli sovietici nei in quelli cinesi né in quelli Sudamerica sudafricani
L'americano
Le ingressi al tempo dei colonnelli l'intenzione di sera mancavano i mezzi Primo levi che cos'è la memoria
La memoria è un dovere pervenuti gli uomini in quanto tali e lo è in specie per noi che abbiamo avuto la sventura ma in certo modo anche l'avventura dividere esperienza fondamentale mi pare che sarebbe veramente mancare un dovere di non trasmettere memoria di quello che abbiamo visto
Così Primo Levi nell'ottantaquattro intervistato nel corso di una trasmissione RAI da Lucia Borgia
Riascoltiamo adesso invece quando parlò per esperienza vissuta da sospesa
Durante un suo ritorno in quel luogo dopo quarant'anni
Ecco che tanto ne fa rivedere questi due è tutto diverso sono passati quasi quarant'anni
La Polonia di allora oltretutto usciva da cinque anni di guerra spaventosa era il paese dove ha più sofferto in Europa per la guerra probabilmente
Che ha avuto il maggior numero di vittime non solo ridere
E poi in questi quarant'anni il mondo che si si è rinnovato dappertutto io ho percorso questi Paesi inverno e la differenza totale perché vengano polacco era ed è tuttora un inverno duro con come quello a cui noi in Italia siamo abituati
La neve persiste tra quattro mesi
E noi eravamo inetti incapaci insomma di di residenze reali interno polacco sia durante la prigionia si neanche dopo io ho percorso questi Paesi allo stato di persona dispersa di persona spiazzata alla ricerca di un baricentro di un qualcuno che mi e di accoglienza
E veramente era desolato come paesaggio
E queste rotaie questi treni merci che vediamo passando che effetto le fa ecco direi che sono proprio i temi emersi il
Riflesso scatenante per lui fa più impressione perché ancora adesso
Vedere un vagone merci dato più entrare in un vagone mezzi le dà un effetto violento di
Revocatoria sono molto più direi che non va a rivedere i paesi e i luoghi altri stesse l'aveva viaggiato per si vedono in un vagone merci piombato
E alle ferite che non si dimentica stamattina mi parlava di certe sensazioni tende dalla lingua polacca il polacco era quella lingua incomprensibile che sembrava
Colti alla fine del alla fine del viaggio e non era il polacco delle persone civili che sentiamo qui che sentiamo addetti alberghi perché sentiamo da queste note accompagnatore di viaggio
E ancora corroso era un polacco fatto di bestemmie in piedi imprecazione che ne non capivamo era veramente a ritmo infernale il tedesco lo era di più naturalmente era resterà lingue degli oppressori dei carnefici ma
Molti di noi e io stesso qualcosa di Tedesco capivamo non era la lingua sconosciuta la lingua del nulla il polacco era lingue del nulla elevato moda impressione proprio ieri sera incontrare in ascensore due ubriachi polacchi
Che parlavano come allora non come gli altri quinto
Parlavano queste Niardo parlavano questa
Dico che ci sembrava assolo di consonanti una lingua veramente il era
La stessa sensazione che le dava magari il carbone diceva e già anche questo forse perché sono un chimico
Un chimico è allenato a identificare le sostanze dall'odore
E allora come adesso l'ingresso in Polonia nelle città polacche per lo meno è segnato da due odori specifici che non ci sono in Italia che sono l'odore del del malto tostato
E l'odore acre del carbone che brucia questo Paese minerario Carbone c'è dappertutto anche molti riscaldamenti private funzionano a carbone
E questo darebbe le stagioni e inverno espande nell'aria un odore che non è puro dal lato cattivo è un odore a acido da carbone che brucia ma per noi per me e per lo meno questo è l'odore dell'aria e l'odore della Polonia e dell'aria
La gente no la gente non è più quella
La gente allora non l'avevamo vista abbiamo visto gli aguzzini della che nei loro con lavoratori in buona parte erano polacchi ebrei o cristiani
Ma i polacchi delle strade i polacchi che vivevano a casa loro noi credevamo
Rivediamo da lontano fuori dal reticolato c'era una strada di campagna che passava lungo il Lagarde ha passato Kissin agente abbiamo poi saputo che erano stati allontanati tutti i contadini del luogo
Però passavano dei pullman
Che portavano al lavoro gli operai polacchi ricordo che su uno di questi pupazzi era dei cartelli di réclame copertine sui nostri c'era scritto vespe super norme su la zuppa migliore la Tupac nord
Che mi facevano effetto molto strano per vedere la réclame di una zuppa
Come si si potesse scegliere insomma prototipo migliore una meno migliori
Che effetto le ha fatto stamattina tornare per questo viaggio partendo da un albergo di lusso per stranieri questo contrasto
Come tutti i contratti per un verso è gratificante per un'altra allarmante le cose possano tornare
Sarebbe molto peggio il contrario cioè sette minuti prima in un albergo di lusso e poi invece da da disperati sapevate dove andavate quella vostra destinazione noi non sapevamo praticamente nulla avevamo visto alla stazione di Fossoli
Il cartello con la destinazione sui vagoni cosa va scarabocchiato Auschwitz
Ma non sapevamo dove fosse abbiamo creduto che fosse a Oscar l'INPS pensavamo ma sarà qualche parte in Boemia
Nel e a quel tempo in Italia credo nessuno neppure le persone meglio informate sapevano a cosa può servire a
Quaranta anni fa qual era stato il suo primo impatto con Auschwitz
Era stato Lunar mente diverso di notte dopo cinque giorni di un viaggio disastroso in cui era morte delle persone dei vagoni arrivando in un luogo di cui non si capiva la lingua di cui non si copriva il lo scopo insieme delle scritte insensate nessuno spiegava niente proposito ci parlavano inibisce in polacco e non capivamo tira veramente un'esperienza e straniante
Dobbiamo sentire ripetere di essere in piena follia di essere per abbandonato
La possibilità di ragionare ma se la
La più come era stato per il viaggio qui cinque giorni cosa ricorda ricordo benissimo ricordo molto eravamo quarantacinque persone in un vagone molto piccolo si era appena penale lo spazio per sedersi tutti ma non si poteva statuti sdraiati
Sì era una giovane madre che allattava un bambino e a noi avevan detto riportati i viveri stupidamente non abbiamo portato acqua
Abbiamo pensato o poca acqua nessuno ce l'aveva detto pensavamo che la quasi trovasse
E abbiamo sofferto benché fosse inverno di una sezione ritmica era veramente
La prima esperienza
Tomentosa per della sete per cinque giorni ricordo che era inverno che celava il fiato sui bulloni del vagone
Noi facevamo D'Adamo a gara raschiare latrina gelata
All'ultima di ultimatum sui vagoni sui bulloni del pallone tra scandali e per avere a che goccia d'acqua da bagnati e lavoro
E il bambino strillava dal mattino alla sera e di notte perché la madre non aveva più la cosa ne fu dei bambini delle loro madri quando al stati uccisi subito
Dei dei seicentocinquanta che eravamo in questo treno
I quattro quinti sono morti la notte stessa ora ma credo saranno arrestati
Smistati direttamente le camere a gas in questo scenario lucenti notte coi riflettori comunque gente che urlava urlavano Obama non avevo mai sentito urlare urlavano ordini che non capivamo
Siamo scesi dei vagoni
Siamo allineati chiamato lineare sera davanti un sottufficiale o un ufficiale ho saputo dopo che era un medico ma loro non lo sapevamo
Che chiedeva ciascuno puoi lavorare ovunque lavorano e mi sono consultato con quello che l'ha vicino a me era un mio amico era un padovano più anziano di me e anche non non in buona salute
E gli ho detto io mi dichiaro abili al lavoro lei vedova come vuoi teme tutto lo spessore avevo ed abbandonato ogni speranza infatti se dichiarato inabile non è entrato in campo
Faceva apparire no mai più rivisti come nessuno degli altri del resto lavoro di Auschwitz com'era
Il mio campo dieci mila prigionieri Monowitz appunto faceva parte di una industria delle senza patente RAI per verificare un'enorme tra Est chimico tedesco adesso smantellato
Tentava di costruire una nuova fabbrica di prodotti chimici dell'aria di qualcosa come sei chilometri quadrati Lager di Monowitz fatto quasi esclusivamente di lei doveva fornire la manodopera non qualificata
Nonostante tutto siccome la manodopera specialistica era molto scarsamente Armani allora perché degli uomini al fronte
A partire da un certo periodo hanno cercato anche fra di noi teoricamente manovali e schiavi gli specialisti hanno cercato chi chi da primo giorno per giorno di ingresso nella Cardin Monowitz è stato una specie di ricerca anagrafica hanno chiesto a tutti letta titolo di studio e il mestiere
E questa è stata quella di fortuna perché io mi sono dichiarato chimico senza sapere che eravamo addetti a una fabbrica di prodotti chimici
E questo mi ha portato poi molto più avanti qualche vantaggio per collaborato tutti i due metri dentro lavoratori evito di come
Dedito era il problema numero uno
Io non sono d'accordo con quelli che descrivono la zuppa e il pane di ausili come disgustosi
Per quanto mi riguarda lo talmente fama che trovasi trovavo buoni e non ho mai trovato disgustose pittore neanche primo giorno
Era scarso si davano una versione minimale equivalente all'ingrosso a mille seicento mille settecento calorie al giorno teoriche perché poi c'erano dei furti a metà strada quindi arrivava noi meno del teorico queste lo stanziamento diciamo così ufficiale
Ora lei sa che convive senza credo per aprire un uomo di che pesi poco può vivere non solo chi sa lavorare convive con ricatto
Ma noi dovevamo lavorare e a lavorare prendere lavorare anche in amore molto pesanti e quindi questa razione di mille seicento calorie era una lenta morte attenzione nei campi di concentramento ci si adattava tuttora
è la domanda è curiosa si adattava si è adattato tutti chiesto che a tutto quello che è sopravvissuto
Ma la maggior parte non si trattava tutte fuori fuori da parte nostra però sapersi adattare anche nel a cose che non sembrano banali oggi alle scarpe per esempio sputavano addosso un paio di scarpe anzi neanche un paio due scarpe scompaginate
Una volta che una senza gli avesse le quali diabetica impara a camminare in questo modo una troppo stretta una troppo larga vena fare dei cambi complicate se si aveva fortuna trovare
Il bordo di assortire adescate che andassero bene ma comunque erano scarpe che inserivano i piedi chieda la pelle PPE dedicata finiva che delle infezioni ai piedi dovute anch'io ancora i segni ha miracolosamente le mie sono guarite da sole
Benché non abbia mai perso un giorno di lavoro ma chi era
Sensibile alle infezioni moriva di scarpe di vinse riferite infettate ai piedi che non guarivano più i piedi gonfiavano più gonfiavano più vedere Matrix nelle scarpe si deriva dall'andare all'ospedale
Ma all'ospedale non era messo come malattia Chirico atto comunque
Io ti dico che è andata in camera a gas
Riuscire ad Auschwitz primo contatto con la popolazione polacca la gente era diffidente i polacchi erano passati danza da un'occupazione
Occupazione feroce che era quella tedesca a una meno feroce forse più primitiva cara quella russa
Ma erano diffidenti verso tutti anche verso di noi era va agli stranieri in sostanza non ci capivamo avevamo addosso una divisa con questa uniforme la forzati che per loro era era
Era terrificante e non volevano parlarsi solo alcuni pochi avuto pietà di noi
Quelli con cui si politica per a intendersi molto importante intendersi il fra l'uomo che si fa capire l'uomo che non si fa capire se la differenza abissale uno si salverà se non si sale questo anche nel anche era anche un'esperienza dell'aria la fondamentale importanza che ha
Capire se recapito Sperlì tra gli anni problema di lingua italiani è stata una causale diede della loro mortalità che era più altri gli altri gruppi italiani greci ma la maggior parte degli italiani probabilmente sono morti nei primi giorni nel per non capire pubblico dicono gli ordini ma non ce la tolleranza perché non capivo un ordine dove doveva essere veniva urlando
Ripetuto una volta poi Van dopo erano a bordo
Non capivano quando veniva annunciato che si vogliono cambiare le scarpe non capivano che si chiamavano per farsi la barba una volta alla settimana
Erano sempre gli ultimi arrivano sempre in ritardo per conto mio fra le tante cause di
No Franzo nell'Hagere quella del dunque quella linguistica quale del linguaggio è una delle prime sono passati poco fa dalla stazione crescita nel suo libro la tregua Cervinia sì sì Iraq una stazione all'ingrosso fra mancato vinse Cracovia dove il tema si era fermato si trovava sembra presa treno
Abbiamo messo tra quattro giorni e percorre centocinquanta chilometri si era fermato io ero sceso ero incontrato per la prima volta un borghese polacco incivile era un avvocato con cui riuscivo a intendermi perché parlava
Tedesco e anche francese il polacco non lo sapevo e neanche oggi lo conosco
E allora mi aveva chiesto a me da dove venivo e gli raccontavo che veniva da Auschwitz ero in divisa avevo ancora quell'uniforme Arrighi addosso
Mi ha chiesto perché io le ho risposto che sono un ebreo italiano lui traduceva e di risposte ai curioso che si erano accalcati intorno erano contadini polacchi operai che andavano sul lavoro era mattino presto in campo
Come dicevo il polacco non lo conosco però quanto basta
Per capire che aveva tradotto
Con un aveva alterato la mia risposta io l'ho detto sono un ebreo che italiano e quello che ha prodotto questo è un prigioniero politico italiano
Allora in francese ho protestato ha detto non sono un sono anche un politico ma ho detto sono le persone sono stato Protasio come ebrei hanno come politico
E lui mi ha risposto frettolosamente in francese
Meglio per lei la Polonia è un triste Paesi stiamo ormai rientrando nel nostro albergo di Cracovia che cosa ha rappresentato secondo le loro cause sto per il popolo ebraico
Non era una cosa nuova sembra più degli altri tra parentesi non mi è mai piaciuto queste abbiano causato mi pare poco appropriato mi pare retorico sbagliato soprattutto
Proprio ad una svolta
è stato come misura come modo soprattutto perché e forse è stata la prima volta nel tempo recente in cui la l'antisemitismo è stato progettato pianificato organizzato dallo Stato non soltanto loro
Tacitamente consentito come veniva possessori Russia regista ma ma voluto e non c'era scampo l'Europa intera la dittatura enorme trappola
Questo era è stata una cosa nuova che ha determinato una
Svolta profonda fra gli ebrei non solo d'Europa anche gli ebrei d'America ripeto il mondo
Ecco secondo lei è un altro Auschwitz un altro massacro come quello che c'è stato quaranta anni fa potrà mai verificarsi nuovamente
In Europa no secondo me per ragioni di come dire
Di immunità anche esiste una sorta di immunizzazione per cui è difficile a mio parere che rinasca
In tempi
Qualche decennio insomma cinquant'anni cento anni rinasca in Germania un nazismo come quell'altro
E in Italia un fascismo come per l'altro
Quindi ritengo che in Europa questo non possa avvenire
Ma il mondo è molto più grande d'Europa penso anche che ci siano dei paesi in cui ci sarebbe il desiderio di fare una hostess che mancano solo gli strumenti
Di Verona Nord presidenze tenente non è morta
Come niente muore mai tuttora detto risorge rinnovato ma niente muore mai
Cioè delle forme come dalle forme
E forse ma che importa
Si può ottenere secondo l'annullamento dell'umanità dell'uomo
Purtroppo sì
Purtroppo si direi che proprio
La caratteristica della gamma esista gli altri non lo so riconosco fu sempre un se viene altrettanto e di annullare la personalità nell'uomo all'interno e all'esterno non soltanto del prigioniero ma anche il custode dell'aria perde la sua umanità
Sono due ieri cinerarie divergenti ma
Ma che portano al sesto risultato
Direi che è toccato a pochi la fortuna di riuscire a conservarsi consapevoli durante la prigionia alcune aree hanno riacquistato la consapevolezza di cosa era stato così esperienza dopo ma durante l'avevano persa molti han dimenticato tutto
Non hanno registrato le loro esperienze mentalmente non hanno incide nel marzo due memorie precostituite
Quindi avveniva si
Sostanzialmente in tutti una profonda modificazione della personalità con una attenuazione della sensibilità soprattutto per cui
I ricordi della casa erano passano in secondo piano e memorie brevemente nel mare della famiglia passano in secondo piano di fronte ha bisogno urgente ha bisogno della alla fame
Al via le difese del freddo alla difendersi dalle percorse a resistere la fatica tutto questo portava dei condizione che di sostanza si si poteva chiamare animalesche come brevi animale da lavoro e curioso come questa condizione di animalità si ripetesse nel linguaggio i telescopi sono due verbi per dire mangiare una s elementare degli uomini e altre tre sempre mangiare delle vesti
Significa un cavallo Freaks nordista cavallo
Divora insomma otto ogni tanto
In Lager senza che nessuno avesse deciso di farlo il verbo per mangiare era tre se ne innesta come se la percezione del della regressione animalesca fosse diffusa in tutti
Lei è ormai alla fine del suo secondo ritorno ad Auschwitz ecco che cosa le viene in mente
Mi viene in mente molte cose una è questa mi dà un po'fastidio il fatto che i polacchi governo polacco abbia si sia appropriato di altri abbia fatto il luogo del martire della nazione polacca
In effetti lo è stato arrestato nei primi anni del quarantuno quarantadue ma dopo come la istituzione
Dell'aviere i divieti a distanza col l'impianto delle camere a gas delle dei forni crematori ed evitato soprattutto lo strumento distruzione del popolo ebreo
E non credo che gli altri uomini vogliono al più presto dimenticare Auschwitz oggi
Esistono segnale che questo avvenga dimenticare o addirittura negare
Questo è significativo chi nega Auschwitz quello stesso che sarei pronto a rifarlo
Era Primo levi intervistato dalla Rai in occasione del suo ritorno dato sprizza nei luoghi dov'era stato deportato dai nazisti dopo quarant'anni
Riascoltiamo adesso anche in questa terza intervista realizzata invece da RadioRai il tredici gennaio ottantacinque da Alberto Gozzi
Primo levi ha preferito che questo nostro incontro si svolgesse qui in uno studio radiofonico quindi l'ambiente
Molto asettico ovattato anziché in casa sua
Dicendo che saremmo stati senz'altro più tranquilli
Mentre se fossimo andati Daloui avremmo avuto già un suo primo ritratto per esempio guardando il suo tavolo di lavoro ce lo può raccontare come fatti sul tavolo di lavoro mi dava di lavoro al momento è sinistrato perché
Perché abbiamo avuto un'alluvione in casa ho dovuto può restringere comunque è una scrivania con due facce
Se una faccia arcaica classica con una macchina da scrivere e i cassetti la cancelleria varia
Verso nord
E verso sud se un una video scrivente
Che che il mio
Idolo attuale
Quindi sono pazza costernato quindi quindi anche lei si è lasciato corrompere trasuda corrompere col quale attualmente scrivo
Col quale devo devo fare i conti oramai perché difficile una volta entrate difficile poi uscirne certo del convivere telefono quindi
Mi accade vanta sovente durante la giornata di cambiare posto ecco
Fare una giravolta intorno alla scrivania a seconda se opero dal lato nord dal lato sud e la penna
La pena serve ancora naturalmente non solo per firmare
Anzi è venuta adenina se la macchina per scrivere
Automaticamente ma invece la pena sussiste
E dunque io scrivente e ed è un sintomo di grande precisione ma nel suo lavoro né i suoi orari nella sua organizzazione del lavoro e ordinato
Sì ufficialmente sono tornato
Ufficialmente coi
Nel fatto le cose vanno un po'diversamente finisce che
Qualcosa si perde o proprio per
Mancanza di ordinanze uno dei uno degli scopi della video scrivete sarebbe proprio quello di mettere tutto in memoria in modo che nulla vada perduto ma per esempio come Moravia necessità degli orari dalle alle al mattino no purtroppo non posso presso motivo non aveva registrato a casa mia o una madre molto anziana i vengo interrotto sovente per questo motivo e anche per altri motivi quindi il mio orari di lavoro
è molto variabile
Senta c'è nella in questa sua giornata un po'variabile appunto
C'è qualche momento in cui si trova bene da solo qualche momento qualche occasione forse non è il tavolo per il tavolo coincide molto con lavoro nel momento di meditazione sua
Viene di rado non sono quasi mai solo salvo dopo le dieci e mezza di sera
Allora sì veramente
In quell'ora ora e mezza che segue alle dieci e mezza
è di solitudine non necessariamente da condimento
L'idea di solitudine
Primo levi che rapporto ha con la musica
Un rapporto da analfabeta
Un rapporto monco
Ho seguito la musica per poco tempo e molto tempo molto tempo fa quand'ero studente andavo ai concerti avevo tempo si ricorda quale è stata la sua
Iniziazione musicale o si ricorda con molta precisione per questo fatto perché negli nel venticinque e nel ventisei quando incominciavano era di trasmissioni mi pare che fosse questa la data mio padre aveva comperato una radio a D'Alema
Conferma quelle quelle deliziosi argentini
Senza niente dentro c'era solo
Detesta la catena
Scusi cosa dire una sigaretta
Eravamo rimasti alla radio dall'Ina con dentro niente con una cuffia e mio padre lavorava andava l'ufficio mi lasciava lasciavano i figli
La catena durante il pomeriggio chi manomesso questa cuffia
E avevo sentito una cosa bellissima una musica verde sulla moltissimo
Avevo sei anni
Gli era stato colpito
è stato attento all'annuncio finale
Che dopo detto mio padre hanno suonato una cosa bellissima sia ma Garnett avevo capito danneggiarmi
E mio padre ha spiegato che non era premente non era non era carne ma era Carmen infatti raro che la carne era grasso sperò più che più che accettabile nel suo libro se questo è un uomo che
I nostri ascoltatori conosceranno edifici racconta quest'inferno contemporaneo potremmo dire che che fu Auschwitz
Lei racconta di quando dovete sostenere un esame come chimico
Esame nella eravamo in quella situazione e dovette sostenere un esame come chimico per essere affidato assegnato al commando novantotto il comando chimico e riporta una sua risposta questo cosiddetto esaminatori
Mi sono laureato a Torino summa cum laude e mentre lo dico ho la precisa sensazione di non essere creduto
A dire il vero non ci credo io stesso basta guardare le mie mani sporche impiegati i pantaloni da forzato incrostati di fango
Eppure sono proprio io il laureato di Torino anzi particolarmente in questo momento è impossibile dubitare della mia identità con lui
Infatti il serbatoio di ricordi di chimica organica pur dopo lunga inerzia risponde la richiesta con inaspettata docilità
E ancora queste Brittan lucida questa esaltazione che mi sento calda per le vendite come la riconosco e la febbre degli esami la mia febbre dei miei esami
Quella spontanea mobilitazione di tutte le facoltà logiche e di tutte le nozioni che i compagni di scuola tanto mi invidiano
E in questo brano cioè la la riscoperta quasi miracolosa delle proprie facoltà intellettive ancora intatte
Ma dopo dopo quell'esperienza che cosa ha significato per lei la famosa frase essere un intellettuale
L'odio è un'etichetta
Che non non mi entusiasma Severini un intellettuale io
Dopo l'esperienza della gara ho fatto il tecnico il chimico per trent'anni
Le domando e mi domando se un tecnico che fa Vernizzi come ho fatto io per trent'anni è un intellettuale oppure no
E le risponde vi rispondo nell'esercizio delle funzioni di tecnico di fabbrica
Ho ho forti dubbi che la definizione intellettuale si attagli
Mentre invece certamente si attaglia al mio Secondo lavoro quello che allora era il mio secondo lavoro cioè quello di scrivere non c'è dubbio che questo mio primo libro che lei ha citato è opera di un intellettuale
Se per intellettuale definiamo colui il quale si esprime preferibilmente per iscritto che pensa alle cose che scrive che non pensa di fare un mestiere scrivendo
Farò professionale sì come qualità ma non legata a un guadagno
Io propongo questa definizione di intellettuale che se lei l'accetta
Allora metto crisi che da allora dopo di allora
A tempo perso io sono stato un intellettuale tale sono tuttora ma nelle ore non lavorative per così dire alla sera la domenica o durante le ferie élite la famosa missione dell'intellettuale che consentano esiste o non esiste
Non esiste una sola non credo che si possa
Mi pare che sia fisiche che parlava del della Missione del dotto e non so dirle quale fosse l'ammissione che fitte segnava addotto
Non ho molti dubbi sulla persona di spiccatamente a cose finite
Però che ogni intellettuali si prefiggeva almeno uno scopo di vita penso che si che si possa dire
Ognuno si prefigge lo scopo può essere immanente e trascendente
Il mio scopo quello di cui avevo coscienza
Che era stanziamento è quella di portare testimonianza
Alla fine della traduzione in tedesco di se questo è un uomo durante la quale avevo stretto un'amicizia molto solida e duratura col tedesco che traduceva in tedesco questo mio libro italiano
Per concludere la traduzione gli ho scritto una lettera
E per me era una lettera importante intanto perché doveva servire appunto a chiudere questa
Travagliata traduzione
E poi perché mi sentivo legato da un curioso vincolo con questo
Straniero
Che era tedesco
Che però aveva combattuto come partigiano con gli italiani contro i tedeschi
E con cui mi sentivo in debito volevo dedicarmi
E gli ho scritto nel corso di questa lettera
Che
Non penso che mise seriamente l'uomo si pongono scopo nella vita la quale frase c'è anche in smettete di se questo è un uomo qualche punto però per quanto mi riguarda lo scopo sera ed era quello di portare testimonianza cioè di ammonire i miei mense i miei come uomini miei compagni uomini tutti
Fin dove l'uomo può arrivare il suo messaggio però come scrittori si via via arricchito negli anni
La parola testimonianza
Può avere un significato più ampio che non sia solo quello legato a quell'esperienza
Probabilmente sì
Per quanto mi riguarda
Io ho l'impressione di no cioè che il grosso delle testimonianze del mio
Mestiere di scrittore mimetico ed intellettuale
Il nocciolo sia questo poi naturalmente c'è anche altro perché
Non passano quarant'anni invano
Ci si arricchisce anche ci si impoverisce in quarant'anni alcune cose si acquistano molte cose che qui tra alcuni si perdono
E ho provato la tentazione di portare testimonianza anche su altre cose
So però che sono meno importanti e
La stessa e lo stesso destino editoriale dei miei libri lo dimostra se quest'uomo continua a vivere
Continua a leggersi io ricevo quasi ogni settimana
Due tre lettere di lettori per lo più direttori giovani
Che mi fanno domande che sono sempre le stesse domande a cui rispondo chi corre chiedono mi chiedono
Mi chiedo noto cose adesso non so serie se riesco a recuperare ha recuperato ricordarle tutte la prima che non manca mai eh perché questo libro
Che denuncia azioni atroci da parte di una di
Di una forte Petipa del popolo tedesco contro il popolo ebreo è privo di odio cosa risponde su questa prima domanda che molto bene
Rispondo con imbarazzo perché non non so per quale motivo io sono fisiologicamente incapace di odiare è una cosa che non conosco come lo conosco la collera non non è un
Uno stato d'animo
A cui io sia propenso ho provato collera pochissime volte in vita mia e odio praticamente mai il che non vuol dire che io non provi un ma abbia provato allora e non provi tuttora
Un
Intendo intensissimo bisogno di giustizia
E che se io fossi un giudice non esiterei a condannare Simone estremamente severo che spesso con la morte alcune di quelle persone sono stato soddisfatto della condanna a morte di Eichmann
Mi è sembrata giuridicamente Contestabile io non sono un giurista
Però come uomo umanamente mi ha soddisfatto benché io non posso dire neppure di aver odiato Aikman davanti al personaggio Eichmann e a molti altri tutti i condannati Norimberga
La mia prima reazione non è quella dell'odio
è piuttosto una curiosità questo potrà forse sorprendere forse fa parte della mia preparazione di
Di tecnico di di chimico
Mi piacerebbe e mi piace andare a vedere dentro alle cose ma anche alle persone
E perciò
Da allora
Un mio interesse direi naturalistico come quello che studi un insetto un uccello
è rivolto proprio
A quelli dell'altra parte
Sono al molto avido mi Min tossico addirittura di queste letture delle biografie
Di quelli dall'altra parte non necessariamente nazisti interamente la all'osso modo mi interessa l'itinerario mentale di un brigatista rosso
Ma
Mi interessa l'uomo
E anche l'anti uomo cioè l'uomo l'uomo che se pervertito che sia stato per dire che per verte la perversione riesce a essere così totale come sembra annuire anche e soprattutto i suoi lettori più giovani
No scusi ITA no infatti non c'è
Non c'è anzi direi che il risultato di questa mia ricerca che non è sistematica è saltuaria è avvenuta attraverso ricerche fatte da altri anche attraverso però osservazioni mi perché io ho avuto a che fare con persone così
Durante e dopo
Il mostro non c'è o è rarissimo io non ho mai visto uno
La
Sorpresa di questa ricerca e che
Sono gente come noi
Hanno però preso sono stati incanalati
Su una strada che per verte
Che è quella dell'abdicazione alla alla legge morale
Anche la ragione secondo me perché per lo più e tutte persone che ho fatto dei calcoli sbagliati
Oltre al alla colpa diciamo alla
Cosa dire peccato benché io non sia un religioso se anche uno uno sbaglio un errore di di calcolo pensavano per lo più di ottenere vantaggi che non hanno tenuto procediamo nelle altre domande che le fanno
Un'altra domanda molto singolare ma deve pure avere un significato profondo perché non manca mai eh
Chi sarei io
Se non fossi stato Ilaria
O più precisamente ancora un'altra forma questa stessa domanda se avrei scritto e cosa prescritto sembra che non ci fossi stato
Per me è una domanda che non Assocam senso è una domanda apparentemente insensata perché
Sarebbe come chiedere l'avvenire
Altre domande che le vengono in mente insiste
Una domanda un'altra domanda immancabile è perché
Questo è successo nella specie perché la domanda delle formulata spesso i modi ingenui perché chi crea voleva male agli ebrei perché i tedeschi odiava gli ebrei e così via sono domande fatte per lo più da lettori dell'edizione scolastica del libro sono ragazzi di tredici quattordici anni però la domanda
Greta pienamente viva pesante e anche difficile da
Spiegare
Secondo me la situazione che si è determinata nella Germania di chi crea e non in quella naturalmente io parlo di quella non perché la ritenga un fenomeno unico della storia ma è solo perché era stato coinvolto quindi sono un esperto di queste
Io devo devo rispondere rispondo che secondo me c'è stata una convergenza di molti fattori
Storici
Ma che a mio parere che contro quello che dicono i teorici marxisti la personalità di chi Claire
L'uomo Hitler
E alcuni scelti dall'Hui hanno pesato in modo determinante
Tentativo a mente io rispondo che se al posto di te ti voglio fare un'altra persona
Le cose se n'era andato in modo sensibilmente diverso
E premente non si sarebbe arrivati a queste a questi estremi
La mia impressione personale avendo come suo molti tedeschi
è che veramente
Incarnarsi c'è qualcosa di vero in quello che mi scrivono molti elettori tedeschi che cederà il diavolo
Io non sono
Rifiuto la la demonizzazione
Credo però che qualche cosa di sostanzialmente distinto dalla specie umana ci fosse in quest'uomo
E credo che la mia risposta di poco fa che mostri non ce ne sono
Comporta delle eccezioni e questa ne fosse una
Questo veramente morto e
Mi sono interrotto perché mi è venuto in mente un'altra delle domande fondamentali sì domanda polemica
Perché tu Primo levi parlino della Gare nazisti che non parli dei Lager sovietici
E la mia risposte è chiara e netta
Io non ne parlo solo perché non ci sono stato se ci fosse stato mettere
E ne parlo anche perché anzi fa parte del mio
De la mia droga diciamo l'occuparmi di queste cose e ho letto quanto ho potuto anche dei
La che russi
Di allora e di adesso sono stato in grado di fare un confronto addirittura ho letto un libro che spererei fosse tradotto in italiano della Margarethe
Noi
Della Margarethe Buber Neumann
Nuora di Martin Buber
Comunista che era stata arrestata
Era stata scaraventata in laghée da Stalin perché era un'attività comunista alte per le grandi purghe era un attivista che stava in Paris pane col marito
è stata internata in Siberia a lungo e poi col patto Ribbentrop Molotov seduta i tedeschi che l'hanno messa la vedrete quindi credo che sia una delle
Forse topi di cinque dieci persone che aveva potuto fare questo esperimento comparare il regime
Carcerario diciamo il regime di interramento sovietico con quello che Garigliano
Direi che sarebbe stupido e ottuso tipiche nella gara grassi delle cicliste sebbene non ci sta bene fa però c'è una differenza fondamentale che non erano fatti per uccidere la gente
L'ennesimo Riva ugualmente
Anche molto anche con quote di mortalità terrificanti del dieci del venti venticinque per cento contemperi e tensione folli di di dieci vent'anni ne parlo anche socio inizi
Di cui però la morte qualche modo era un accidentale avveniva per
Per il freddo per la fine della fatica ma non era il l'obiettivo mentre la novità finora unica perché non credo che si è ripetuta mai salvo forse in Cambogia con Pol Pot
Lo scopo del
Dello strumento Lager in Germania domani si terrà quello di uccidere erano fatti apposta erano delle macchine per uccidere in cui invece si capovolge per il lavoro servile rosato prodotto
Il prodotto in sé tale era la morte
E questo mi pare che vada ripetuto non tutt'altro non non non per scagionare
Stalin
Né i suoi successori ma solo per segnare una differenza che è ha la sua importanza sempre i sequestri un uomo lei parlanti la preghiera all'inizio dell'Ipres ricordo bene poi non non non se ne parla più se ne parla due volte se ne parla all'inizio quando noi assistiamo al rito funebre
Per se stessi
Degli ebrei libici di questo gruppo di la famiglia di una famiglia unica famiglia Gattegna
Che recitava il Kaddish di queste donne resa rispetto allo stesso
Ed è una cosa che più mi aveva
Così ma mi è rimasta impressa veramente aveva messo le candele accesi al suolo serrato delle scarpe
Non ricordo bene se si possiamo che straziati vestiti perché ho saputo poi che questo fa parte del rito funebre si straccia gli abiti in un certo modo comunque avevano fatto la cerimonia mortuaria
Per se stessi c'è un'altra opinione di preghiera in cui io rifiuto la preghiera ed è quello sei ricorda subito dopo la selezione c'era stata in ottobre nella gara una selezione c'è una scelta per le camere a gas
Ed era una certa Crossair una grossa fetta circa un quinto della popolazione della gloria mandata la camera a gas giustamente quarant'anni quaranta anni fa
Ora io avevo notato a cose finite
Io non ero stato scelto
Per ragioni guarda caso quali credo
Perché contava molto il caso in questione che fosse una scelta molto era una severa rivenduti in un secondo due si passava di corsa davanti a un medico delle SS benediceva sì oppure no
Io comunque era uno un greco poco lontano aveva vent'anni che era stato condannato
E invece sera un ungherese che a me sembrava anziano allora avrà avuto quarant'anni
Si era anziana quarant'
Anni perché al di là non si andava
L'ho chiamato il vecchio cool
Con gli occhi di delle sessantacinquenne che sono oggi forse non era così anziano comunque pregava pregava alla maniera di vivere in tali cioè s'era messo in testa il cappello pregava seduto sulla sua cuccetta nell'ora del silenzio quando alla alla fine della giornata
Agitandosi avanti indietro alla maniera appunto i libri orientali e ringraziando vivo nella sua lingua per essere stato Salvato
Ora questa preghiera mi era sembrata blasfema
Mi era sembrato mostruoso che uno Sabato così premete per caso in quel modo
Ringrazia servio davanti a un suo compagno
Molto più giovane di lui che vede è stato condannato
E ho scritto se fossi Dio scooter agli ATER la preghiera di cui era il tredici gennaio ottantacinque Primo levi intervistato dalla giornalista Alberto Gozzi e per RadioRai
Il prossimo documento come annunciato un'apertura invece dal ventisette gennaio due mila dodici quando in occasione della ricorrenza della giornata dalla memoria la neo senatrice Liliana Segre intervenne a Milano per parlare della sua esperienza prima durante dopo la deportazione ad Auschwitz ancora di fronte degli studenti vi ringrazio particolarmente quest'anno perché
Non più tardi di ieri ci domandavamo
Con lo sciopero
Se
Ci saremmo trovati qui il in cento inventi
Con nessuno e invece vedo che siete tutti qui
Sette quindi i miei nipoti ideali e sta in piedi
E io ho chiesto di non spegnere le luci perché
Io danno con come sono soprattutto più di ogni altra cosa sono una nonna
Quando sono a cui mi trovo a parlare ai ragazzi vi sento tutti come i miei nipoti ideali e li voglio vedere di voglio guardare vi voglio riconoscere non siete tanti ragazzi siete uno per uno che siete venuti qui ad ascoltare una storia di cui io
Posso parlare in prima persona c'è una differenza
Tra i liberi
Tra agli studi tra i file metterà le fiction
Solo dopo i documentari girati dai carnefici sono quelli più vicini alla testimonianza
Ma io c'ero
Io
Non posso dire di aver avuto questo privilegio perché è stata
Una tortura è stata una disgrazia della mia vita
Ma
Mi ha forgiato questa questa storia mia mi ha forgiato in un modo diverso
Dalle altre persone
Io non volevo mai considerarmi una diversa ma la vita mi ha fatto diventare così
E
Pensate che io adesso o più di ottant'anni sono nata a Milano nel mille novecentotrenta da una famiglia ebraica laica da una famiglia ebraica italiana da secoli
E andavo a scuola in via Ruffini forse qualcuno di voi anche andato a scuola in via Ruffini abitavo lì vicino
Ed era una bambina qualunque una bambina sciocchina qualsiasi così come si è a sette otto anni quando mi sentii dire
Dovevo farla terza che per le leggi razziali fasciste che in quegli anni
Erano pian piano preparate finché poi furono emanate nel mille novecentotrentotto
Io sarei stata espulsa come gli altri bambini ebrei che andavano le scuole pubbliche
E oggi che fra i miei nipoti io un piccolo adorato nipotino che si chiama Filippo che ha otto anni e che va a in via Ruffini e fa la terza
Elementare mi immagino se qualcuno davanti a quella faccina innocente a quegli occhi puri a quella mancanza assoluta di malizia
E di paura anche ancora a otto anni si può bere così felici di dei giocattoli della bicicletta nuova del regalo della
Della festa che ti aspetta ti senti dire io dovessi dire al mio nipotino Filippo che non può più andare a scuola perché è stato espulso
Beh io immagino cosa sia stato per mio papà non avevo la mamma e per i miei nonni con i quali Ribeiro
Spiegare a una bambina di otto anni che era stata espulsa dalla scuola io
Allora cominciai a chiedere a loro e a me stessa quel perché perché che mi hanno ossessionato tutta la vita e francamente non ho saputo mai dare una risposta
Era
Un cambio un cambio violento nell'indifferenza generale io anche a proposito del Memoriale della Shoah
Che si sta costruendo faticosamente nell'indifferenza generale o quasi in salvo pochi
Avevo detto all'architetto che sempre si è consigliato con me amorosamente in modo filiale
Che il sul muro che quando si è in tre voi lo vedrete Pan mano sarà visitabile per le scuole
Questo memoriale
Che parola scrivere sul muro e si era ipotizzato libertà vita
Tutto quello che si può mettere in un memoriale che ricorda morte prigionia e io ho detto mettete indifferenza non so poi se verrà fatto perché
C'è una discussione a proposito di questa parola ma per me indifferenza e la colpa gravissima
E la colpa gravissima di quelle che portano la faccia dall'altra parte che non prendono posizione che dicono mamme e non tocca a me non riguarda cosa mi importa
Così fu allora la maggior parte degli italiani che a quel tempo erano fascisti perché il consenso in quegli anni era assolutamente generale vero che le piazze erano piene
Quando parlava a Mussolini ed erano molto pochi
Pochissimi quelli che allora dichiaratamente furono antifascisti quindi nell'indifferenza generale trentacinque trentasette mila italiani di religione ebraica fra le quali c'erano
Ufficiali c'erano
Direttori di banche c'erano funzionari
Nei ministeri nell'esercito insegnanti professori d'università fisici
Personaggi che poi magari andati all'estero in quel momento
Diventarono poi anche molti premi Nobel a quel tempo furono esclusi da tutte le cariche nell'indifferenza generale io mi ricordo che cambiai scuola ma nel quartiere andai in una scuola che era vice abbastanza vicino all'altra era una scuola privata che mi accettò
E mi ricordo sempre come le mie compagne di Aldeno asprigno la scuola di via Ruffini
Cominciarono salvo pochissime Annoni invitarmi più
Alle feste hanno
Ah non vedermi c'è qualcuno ancora oggi che vince ancora qualcuna viva con la quale
Poi ho ripreso dei rapporti normali perché quella erano bambine che colpa avevano hanno detto come mai tu non sei più venuto a scuola quei banchi vuoti non hanno fatto sensazione
Cancellati nell'indifferenza generale
Cominciò così una nuova vita
Mentre le umiliazioni non mancavano a tutti i livelli mentre la polizia veniva a casa
A controllare documenti appare delle perquisizioni come fossimo stati dei dei pericolo dei pericoli pubblici delle delle degli italiani che non avevano dato
Niente alla patria cosa che invece non era assolutamente ci furono anche degli ebrei fascisti
Furono perché allora appunto il consenso era generale e siccome la maggior parte degli ebrei appartenevano anche adesso apparteniamo al ceto borghese c'erano la borghesia c'era stato
Un consenso verso il fascismo grandissimo e c'erano degli ebrei fascisti quali furono poi al momento della persecuzioni arrestati e uccisi come gli altri figuriamoci cosa deve essere stato il loro pensiero più profondo di aver aderito
Per anni a queste teoria
Poi scoppiò la guerra
E si Pollan mo'in un paese della Brianza lì io non potevo più andare a scuola avrei dovuto fare la seconda media ma io potevo andare solo in una scuola privata lì la scuola privata non c'era stavo a casa
Le bambine del Paese mi incontravano mi dicevano ma tu come mai non vieni a scuola e io che avevo ormai imparato a vivere su duetti anni
Uno euro a quello della casa
Era quello della casa dove gli affetti si erano stretti ancora di più in cui gli gli sguardi preoccupati teppisti dei grandi
Io cercavo di interpretarli cercavo di rallegrarmi cercavo di fare la scema
Di ballare cantare ma capendo fino non fino in fondo ma capendo per un per la sensibilità che i ragazzi hanno a volte anzi sempre molto più dei grandi
Che era importante la mia presenza che era importantissimo il mio modo di fare e cantavo ballavo mentre
Capito che l'atmosfera era tutta un'altra ma quando uscivo non parlavo mai di quello che succedeva in casa mia io non non parlavano imparato
Ah carceriere a tacere per non esporre i miei a qualche a qualche tiro a qualche cattiveria maggiore di quella che già si sopportava e soprattutto io stavo a casa a curare mio nonno oggi sono nonna e sono da tanti anni sono non e sono che cosa sia di straordinario a quell'osmosi che c'è fra nonni e nipoti quando questo c'è
Io sento una tenerezza
Enorme nei confronti dei miei nipoti e quando Filippo
Mi dice tu normale Stelvio arcobaleno ma io sono una donna felice ma cosa posso desiderare di più nella mia vita di essere l'arcobaleno del del mio nipotino
Adorato
Io adoravo mio nonno mio nonno era ma l'attivissimo aveva una malattia che si chiama morbo di Parkinson che adesso negli anni è stata in parte curata con le con con i nuovi ritrovati ma allora allora noi la malattia che voi vi ricorderete
Il Papa
Giovanni Paolo secondo che nelle ultime apparizioni televisive e si vedeva che tremava la mano al punto tale che non poteva generati anche la pagina di un libro
Beh mio nonno così tanti anni fa non aveva le cure di oggi e tremava irrefrenabili mentre in tutto il corpo le braccia e le gambe e la testa la bocca
Io lo curano
Lo amavo con luglio quando stava bene andavamo al cinema di pomeriggio mi ricordo a vedere quei film metti molto semplici molto ingenui che c'erano prima della guerra finché erano adatti a vecchia bambini
Ed era diventato un lungo il mio bambino perché io lo cura Apollo loro cercavo di rallegrarmi Oli
Purtroppo gli leggevo il giornale io non capivo francamente quello che stavo leggendo salvo certi titoli ma lui che era così distrutto nel corpo ma con la mente
Perfetta
Piangeva
Era un uomo
Distrutto che piangeva vedendo la rovina che arrivava e io
E io cercavo di distrarlo lo curavo moltissimo poi a un certo punto dopo l'otto settembre quando i nazisti divennero padroni anche dell'Italia del Nord comincia una caccia all'uomo
Alla donna al bambino al vecchio ebreo colpevole di esternato
Scappavano tutti gente che era scollegata tra di loro gente al tempo non c'erano certi telefonini non c'erano tutti i mezzi di comunicazione che ci sono stati poi quindi era gente
Disperata che cercavano rifugio per la notte che cercava una casa che li accogliesse ma era molto difficile perché chi aiutava gli ebrei in fuga poteva essere addirittura fucilato sul posto quindi si palesa erano quegli amici quegli amici indimenticabili quegli amici con la maiuscola quegli amici
Parole amicizia la stessa radice etimologica della parola amore e non c'è grande differenza perché gli amici sono importantissimi nella vita
E si fecero avanti erano eroi per caso erano persone che non sapevano neanche di essere così eroiche erano i loro istinto
Importante incontrarci nella vita duettare quattro
Non è il gruppo non è il branco
Non sono quelli con cui si va a ballare o si va a fare gli scemi in giro gli amici sono quelli che ti vengono a trovare quando si è ammalato che ti danno un aiuto quando non hai un soldo che ti sono vicini quando hai un lutto che cercano di capirti di essere te
E io li trovai questi amici di mio papà che vennero e dissero portiamo via la bambina
Io non volevo andare anch'io volevo stare a casa io non volevo lasciare la mia casa alla mia camera soprattutto non volevo lasciare mio papà i miei nonni
Martin sulla moto del signor Pozzi che a rischio della vita mi portò a casa sua
E mio papà mi ricordo allora mi disse porta via una piccola valigia perché poi sulla molto non c'era posto
Come si fa a tredici anni
A scegliere che cosa portare via dalla tua casa che non vedrai mai piuma questo io certo non lo sapevo
Quello che che è più caro
Ma
Presi quattro cose
E fu lui nascosta a casa del signor Pozzi
Mio papà intanto cercava affannosamente
Un permesso per lasciare i suoi genitori affidati alle cure di qualcuno la responsabilità di qualcuno e portare a me in salvo in Svizzera così come facevano come avevano fatto
Molti di noi che c'è un detto un detto nelle famiglie ebraiche che si ripete che si dice che dice i pessimisti finirono
A New York e e gli ottimisti finirono ad Auschwitz
è una grande verità perché nella mia famiglia non si capisce
Assolutamente affidandosi
A Alitalia che conoscevano alla a ai vicini di casa la alla il senso dell'amicizia il senso di appartenenza che saremmo finiti così come siamo finiti scapparono prima
Quelli che erano pessimistici vennero a salutare e venivamo addirittura
Uscivamo da questi incontri stupiti di questa gente che lasciasse l'Italia Milano per andare in una terra straniera invece poi
Avevamo capito che così sarebbe dovuto fare mio papà riuscì ad avere questo permesso
Dalla questura di Como
Venne a trovarmi a Legnano dove erano nascoste in una seconda famiglia e mi disse ho avuto il permesso per i nonni adesso io e te il possiamo scappare in Svizzera
Era fantastico pensare di andare verso la terra dei della libertà di non avere più paura della scampanellata dei passi pesanti fuori dalla porta
E ci prepariamo a partire per la Svizzera io Luino
Potevamo mai immaginare che nel maggio successivo
Questo avveniva nel novembre dicembre del mille novecentoquarantatré non potevamo mai immaginare che nel maggio successivo per una spiata
Ogni uomo ebreo valeva cinque mila lire di allora anche erano la somma per una spiata i miei nonni furono in quelle condizioni
L'artista attento
Arrestati portati nel campo di Fossoli
E poi deportati
Fino ad Auschwitz dove purtroppo arrivarono ancora vivi per essere gasati e bruciati
Per la colpa di esserne Antinori
Non potevamo ma immaginare una cosa simile e io mi vedo con i miei tredici anni le gambe svelte accorre sulle montagne dietro a Varese seguendo i contrabbandieri che per cifre da capogiro mercanteggiare vano
Sulla carne umana
Così come fanno gli scafisti adesso dirà la stessa cosa solo che invece di essere in mare era in montagna
Scappavano gli ebrei scappavano gli antifascisti scappavano i giovani militari renitenti alla leva fascista repubblichino
E contrabbandieri si arricchivano qualche volta vendevano le persone ancora prima che fossero passate di là aderito a De altri fascisti a a tedeschi che si preparavano
A questo immediato arresto facevano delle sorprese sulle montagne con gente che la montagna non la conosceva o che la conosceva così poco
Io mio papà
Eravamo due borghesi piccoli piccoli
Vestiti a città
Nel freddo dell'inverno eseguivamo questi contrabbandieri che correvano sulle montagne abituati
Alla clandestinità e io mi sentivo meglio Rowena mi sentivo
Un personaggio un personaggio speciale come quegli stupidi film di avventura che avevo visto io con la mano nella mano di mio papà e con quella piccola valigia che era tutto quello che avevo
Della mia vita precedente correvo sulla montagna era
Era un una cosa fantastica eroica che io facevo Cabret poi raccontato
Bene quando con gran fatica
Arrivando al di là
E fumo
Subito alla appena passato il confine
Nei boschi conteranno immediatamente una sentinella svizzera che senza una parola ci prese in consegna e ci portò al comando militare svizzero di Arezzo che è il primo Paese
Che trovammo
Era un paese semideserto all'alba
E le donne che andavano a prendere il latte
Non ci riguardano era strano eravamo quattro persone perché c'erano due vecchi cugini che si erano uniti a noi due persone diverso e che non a parte vanno ha sicuramente a quel paese bene e Lulù
Voltavano la faccia dall'altra parte erano
Erano Goff erano imbarazzate ma non ci volevano guardare e poi accompagnati a questo comando trovammo uno svizzero tedesco
Implacabile il comandante che disse che eravamo degli imbroglioni e dopo mille pianti mille suppliche mille mille tentativi in tutti i modi di rimanere lì non ci fu niente da fare fumo riaccompagnati
Con le guardie che ridevano con la baionetta infilata in cima al fucile
Non c'era più speranza fumo rimandati indietro e sul confine fummo arrestati ebreo
Io mi ricordo a tredici anni che entrai da sola nel carcere femminile di Varese
Voi potete immaginare come duro il carcere come
Come una cosa veramente tremenda la prigione per chi ha fatto qualche cosa già si sente anche se è un assassino anche se è un ladro anche se è un un rapinatore anche se io
Un imbroglione chiunque sia quando si sente imprigionato e dei dentro una cella
Veramente il mondo gli crolla addosso perché quella porta è chiusa da fuori
Come sta una ragazzina di tredici anni
Che non immagina neanche come sia fatta una prigione
Che si trova buttata dentro a una cella
Per la colpa del SerT nata
Io ho molta pena dimmelo bambina ragazzina
Quando parlo ma anche quando non parlo mi torna in mente c'è in me uno sdoppiamento che a volte mi preoccupa anche tanto che penso di smettere di di testimoniare al perché
Diventando sempre più vecchia questi scherzi della mente mi possono anche portare forse non a un finale non tanto perfetto della della mia vita perché io so sono sdoppiata nel ricordo di me stessa bambina io ho visto i miei figli per fortuna ho tre meravigliosi figli e tre meravigliosi nipoti io li ho visti attraversare quell'età
E conosco la fragilità conosco le debolezze conosco quella legge Elia conosco quella sensibilità di quando uno ha tredici anni
E quella negli annali
E mia nipote sono io sdoppiata che sono norme e e nipote di me stessa
La guardo nel mio ricordo così così innocente così così semplice così ingenua
E che sta dentro la prigione ma perché ma perché è sempre quel perché quel perché nella scuola e tutti perché che ho detto dopo ma perché sono in prigione ma perché perché
E poi nel carcere di Varese poi in quello di Como
Sempre nel carcere femminile senza mio papà e senza sapere niente di Luís quando l'avrei rivisto
L'unica fortuna tra virgolette di questa storia e che io l'ho fatta da figlia
Perché farlo da genitore penso che sia assolutamente insopportabile mio papà non poteva tornare vivo da questa esperienza non era pensabile
La sua sofferenza fu tale che fu terribile
Che non mi posso mai dimenticare i suoi occhi
Ci rivedemmo misteriosamente e fummo portati a San Vittore voi avete visto da fuori San Vittore tante volte o forse non l'avete neanche mai guardato perché non si guarda cosa ci interessa noi così interessa
Chi è dentro la prigione cosa ci interessa non lo guardiamo da fuori assilli c'è la prigione
Beh io andavo in bicicletta in piazza Aquileia
E non avrei mai pensato di vedere Dardenne però il tram che girava in piazza Aquileia invece così fu che entrammo nel carcere di San Vittore
E fu importantissimo e fu straordinario vedere che non eravamo più divisi uomini e donne e che quella cella duecentodue del quinto raggio fu l'ultima cameretta
Povera Arcella vuota di tutto che non fossero due Palii Ricci
E un secchio per i bisogni che io divisi con mio papà chiamavano gli uomini due-tre volte alla settimana per degli interrogatori feroci
Della Gestapo che volevano sapere dove erano nascosti gli amici parenti e dove erano i nostri soldi dove erano i nostri beni e io restavo sola in quella cella diventavo vecchia
Ora conto sempre a voi ragazzi miei nipoti ideali
Di come si può diventare vecchi in in un giorno in una settimana anche se si hanno tredici anni io aspettato che tornasse mio papà sapevo che tortura vanno che picchiavano che gli interrogatori
Erano spietati e lui tornava e gli europei chiarire una sua mamma ero sua sorella
Eravamo insieme poi un giorno entra un tedesco
E lei se un elenco di più di seicento nomi che si dovevano preparare a partire il giorno dopo per ignota destinazione c'erano anche i nostri nomi
Ci prepariamo a partire non c'era più niente da dire
Uscimmo la mattina dopo
Questo corteo
Muto silenzioso
Di uomini donne
Vecchi anche in barella bambini tutti dovevamo partire
E uscimmo attraversando un altro raggio dove c'erano detenuti comuni che furono straordinari non gli ho mai dimenticati fuori dalle loro celle
Ci buttarono benedizioni dico buttarono perché fu veramente una manna che cadeva dall'alto anche se non dal cielo che fu un muto
Ci buttarono
Parole indimenticabili
Benedizioni incoraggiamenti
Che Dio vi aiuti vi vogliamo bene non avete fatto niente di male ma ci buttarono anche il cioccolato dei biscotti una mela
Detenuti di San Vittore personaggi straordinario buon minimi molto più loro che potevano essere ladri assassini rapinatori di quel silenzio indifferente
Che ci diede Milano man mano che passavano i camion sui quali eravamo stati caricati a calci e pugni in un silenzio assoluto
Nessuno si mise davanti a uno di quei camion per dire no ma cosa state facendo dove sono vitelli che vanno al mattatoio sono persone come Noemi
Sono uguali a noi non ci fu nessuno arrivammo la stazione e lì
Il camion si infilano nel sotterraneo di via Ferrante Aporti
E con una violenza inaudita fumo scaricati e in un attimo caricati su quei vagoni bestiame che non per niente si cambiano merci bestiame così come le vogliamo raccontare
E fu rapidissimo quel passaggio fra l'attrattiva fischi
Luci fortissime in un buio in un posto che non avevamo mai visto che non potevamo neanche mai immaginare limitato da tanti anni e perché quel Binario ventuno diventi un memoriale la gente a che ora parte il treno
E dal Binario ventuno al Binario ventuno cioè sopra i centri sotto nel sotterraneo uguale
Son partita l'altro giorno io sono andata a Genova
A parlare in una situazione come questa e
Vedo la Spezia Binario ventuno del tutto il tempo che mi tocca ancora al Binario ventuno ma era sopra tutti partivano e anch'io ero tutta elegante pronta per andare in Riviera bene
Sotterranei fummo caricati con una violenza inaudita su quei vagoni cinquanta sessanta persone che non capivano in quel buio del vagone cosa stesse succedendo appena che
Era lo stupore per il male altrui così come scrive benissimo
Primo lei mi
Era lo stupore per il male altrui perché non erano soli tedeschi a caricarci e calci pugni e bastonate c'erano i nostri fratelli italiani
Repubblichini forse il vicino di casa forse il padre di qualcuno con cui ero andata a scuola
Poi si chiusi dentro quel vagone comincia il viaggio il viaggio verso il nulla verso ignota destinazione che dura una settimana e io con racconto sempre quel viaggio
Perché il viaggio
Del viaggio parlano pochissime persone sia perché pochissimi son tornate a raccontare sia perché forse non a tutti ha fatto lo stesso effetto quel viaggio che ha fatto a me
Il treno andava rumore delle ruote ci accompagnava ci allontanava dalla nostra casa dalla nostra lingua dei nostri odori
Dai nostri affetti
Io stavo seduta in una appoggiata seduta per terra perché non c'era altro che paglia per terra il secchio
L'odore
Dell'urina della paura
Erano condizioni inumane
Non c'era neanche acqua non c'era luce
Il treno andava andava andava andava e cambiava cambiava il panorama perché c'erano quei piccoli finestrini schermati che tutti avrete visto quando si sta un passaggio a livello
E si vede passare un noiosissimo treno merci che non finisce mai be'così eravamo noi
E chi piangeva chi piangeva disperato ma tanto nessuno stava a sentire il treno si fermava anche nelle stazioni ma nessuno
I dava un un po'd'acqua un pezzo di pane o ti diceva poveretto
Poi cambia volto hanno oramai si passò
In Austria
Era inverno
Era era fine gennaio erano i primi di febbraio il viaggio dura buona settimana cambiava il panorama lastricati casette civettuolo nella neve i bambini che andavano a scuola quelli fuori
Che non erano colpevoli d'esser nati bene
E gridavano e più religiosi pregavano i più fortunati pregavano riguardava amo
Con invidia pregavano anche per noi che non sapevamo pregare ma nello stesso tempo
C'era qualche cosa c'era una frattura così grande tra questo uccello un muto e questi uomini che si radunavano in centro del vagone e lo davano di io l'ottava noti io lo davano di io non finivano più di lodare Dio
E noi non sapevamo calcolare il tempo perché nessuno aveva più un orologio ce l'avevano portati via già da tempo
E poi ci fu il Silenzio degli ultimi giorni
Un silenzio importantissimo che io ricordo sempre un silenzio così profondo Kyoko in grande onore quel silenzio delle ultime cose di quando si sta per morire non c'è musica
Non c'è musica
Voi che vivete in un mondo di rumori
E di suoni qualche volta anche
Suoni difficili da interpretare
Il fatto che vi piacciano
E invece io cerco di interpretare perché i miei nipoti se intorno quella musica bene
In un silenzio
Un silenzio importantissimo in cui nessuno aveva più niente da dire in cui solo gli occhi comunicavano all'altro ti voglio bene sono qui
Poi arrivammo arrivammo ad Auschwitz posto che non avevamo mai sentito nominare
Non è giornata
Di gelo era il sei febbraio
Nel mille novecentoquarantaquattro scendemmo
Spinti giù tirati giù da quel treno
In una confusione in una babele di lingue in un freddo tremendo in una posto inimmaginabile perché perché lì perché qualcuno ha preparato per altri uomini una cosa di questo genere la lo stupore
Lo stupore per il male altrui lo stupore di dove ero geograficamente parlando che io ero ignorante non sapevo dove ero
Beh lidi furono divisi ancora gli uomini dalle donne
Così fu costretta a lasciare per sempre la mano di mio papà che non sapevo che non avrei mai più rivisto perché se no non so cosa avrei fatto e non posso immaginare Luís cosa avrebbe fatto
Speravamo com'era stato dopo Como dopo Varese che ci saremmo ritrovati in un immaginario San Vittore polacco
Ma non fu così
Quindi avveniva alla prima selezione
Era una selezione feroce dei nostri aguzzini che sapevano Giana e la loro precisione teutonica quante a forza lavoro doveva entrare nel campo quel giorno
Entrammo trentun donne di quel trasporto non perché solo trentuno fossero le giovani ma perché arrivate a trentuno le altre anche giovani furono mandate Regazzo
Cosa che certo noi non avevamo capito
Da lontano vedevo allontanarsi il gruppo degli uomini e non volevo piangere volevo essere forte e non far vedere a mio papà che piangevo perché io lo volevo sempre proteggerne voi lo sapete bene
E ricordate le non sempre ragazzi
Che voi dovete proteggere i vostri genitori perché i vostri genitori sono fragili come voi ma siccome sono adulti non possono far vedere la la loro fragilità e l'aiuto che i ragazzi figli e i nipoti possono dare ai loro genitori dei loro nonni e grandissimo scusato di nelle loro debolezze
Aiutarli quando non sanno decidere la cosa giusta
Amarli perché l'amore il motore che muove la vita quindi ricordatevi di amarli e di proteggerli perché è molto importante io cercavo di proteggere mio papà ma non ci sono riuscita purtroppo
E l'ho visto allontanarsi per sempre non l'ho visto mai più voi pensate a tredici anni in una terra straniera questa povera ragazza anche si trova
La più giovane di questo gruppo che è stato scelto per caso vivi per caso
Perché questa è la ragione qual è l'altra ragione io non ho fatto niente per essere Scelta non capivo il tedesco non capivo dove ero tu sì tu no io sono stata sì
E così entrammo queste trentuno ragazze italiane sconosciute una all'altra nel grande campo femminile
Di Birkenau Auschwitz
Beh io a volte mi trovo in scuole son trovata in scuole in istituti in contesti completamente femminile anche oggi vedo che ci sono molto più ragazze che ragazzi
Solo le ragazze possono capire fino in fondo
Molto più dei ragazzi cosa succede a una donna prigioniera
Una donna
Che viene obbligata a spogliarsi
Che viene rasata anche viene era fatta cui viene tatuato il numero sul braccio mentre passano
Io vorrei sapere perché ridi mi toglie questa curiosità ma tu bionda
No dimmelo perché mi interessa molto
Cos'è che ha detto
Perché c'ero anch'io
Il tatuaggio
A forse non è la stessa cosa forse non so penso che non sia la stessa cosa
Bene
Come si trova
Una donna
Obbligata essere nuda davanti ai soldati che passano e ti disprezzano ti prendono in giro sei una donna delle razze cosiddette inferiori
Comincia
Questa vita di prigioniera schiava
A cui non è permesso niente
In cui sei vestita righe con un'uniforme
So Colini piedi un fazzoletto in testa per coprire quel cranio rasato ti guardi guardi la faccia della della tua compagna e tiri specchi il lei in questo mondo grigio in cui
E grigio il cielo e grigia la neve coperta di cenere sono grigie le facce delle prigioniere sono grigie le divise degli assassini non Bondo grigio mondo indifferente un mondo cui tu
Per forza appartiene perché ti hanno Brigato appartenere a quel mondo
E non sai cosa fare di temi non capisce cosa sta succedendo una cosa più grande di te e le compagne che sono lì già da qualche giorno ti spiegano
Vedi cosa è quella ciminiera là in fondo è il crematorio quelle che hai lasciata la stazione non li rivedrà in mai più che sono già passati per il camino col
Ecco cos'è questo odore dolciastro e l'odore della carne bruciata perché prima si va alla camera a gas e poi nei forni
E tu senti queste cose nella tua testa dice
No non un un un non può essere ho ho sognato
è un incubo adesso mi sveglio come quando si mangia troppo e alla sera poi non si può dormire si e si sogna che siete sul sul sull'orlo di un burrone poi non cadi ti svegli e accendino annunciano in un male
Era un sogno no non era un sogno
Io ormai apparteneva quell'incubo nello stupore per il male altrui e la e la disperazione la solitudine
Scoppiarono tutte le ragazze impiantista gli impianti e in disperazione ognuna voleva raccontare all'altra come era stata la sua vita come era una sua famiglia com'era la sua casa com'era il suo cane com'era il suo gatto
Ma fu i primissimi giorni tutto questo perché poi tutte scegliemmo l'autista
Dove capimmo che i ricordi erano spariti FIAT c'avrebbero ucciso noi capimmo che dovevamo diventare trasparenti non farci notare imparare il tedesco dei dire certamente solo così borse
Ho una piccola speranza di sopravvivenza scegliemmo la visita
Anche in quel mondo terribile furono pochissimi quelli che si suicidarono ed era facilissimo suicidarsi perché c'erano il triplo filo spinato elettrificato
Bastava buttarsi con forza sopra questi file la corrente ti dava subito la scossa pochissimi si suicidano dopo
Dopo
Ho letto tutti sappiamo di quanti intellettuali non hanno retto ai ricordi e dopo la guerra magari a a distanza di molti anni si sono suicidati
Primo levi Bettelheim
Cochin Ski a Mary questi mi vengono in mente ma anche tanti altri ma allora no
Tutti sceglievano la vita che ci buttavamo come pazze su quella piccola razione di pane su quella zuppa disgustosa che ci veniva data a mezzogiorno volevamo vivere volevamo vivere volevamo vivere
Io non piani si più
Ci vollero anni perché io avessi di nuovo la fortuna di piangere io mi chiusa in me stessa quando lasciato quella mano adorata la sulla Youdem a rampe della stazione
Io non ho voluto più amare
Io non volevo essere amica di nessuno io non volevo attaccar qui a nessuno non volevo
Provare di nuovo un distacco anche lì in quell'atmosfera in cui una spalla su cui piangere un affetto da condividere sarebbe stato importantissimo ma io non lo volevo non volevo assolutamente voleva essere sola
Quando i ragazzi a volte mi chiedo non sfiora cos'è la cosa di cui ha sofferto di più
Io non dico fa ammenda
Anche se ho sofferto la fame sono arrivata a pesare trentadue chili io non dico freddo anche se ho avuto un freddo terribile in quell'atmosfera vestiti di cotone rigenerato
Io non dico delle botte anche se ne ho ricevute tantissime
Io dico la solitudine
Perché era una solitudine così profonda era una solitudine dentro di me fuori di me perché è difficile essere amici quando non si ha niente
Quando non sia nulla noi dormivamo
Vestite in quei giacigli che avrete visto sia nelle fiction
Che nei documentari cinque o sei in quei giacigli che erano abitati oltre che da noi da tutti gli insetti più disgustosi dormivamo vestite perché le nostre compagne c'avrebbero rubato i vestiti gli zoccoli
Sotto la testa
Chi avesse rubato un paio di zoccoli l'avrebbe cambiato con una fetta di pane ma nessuno te avrebbe dato un altro paio di zoccoli e saresti morta congelata
Alla sbarra Pino una sveglia
A un'ora antelucane fuori per l'appello nel gelo un'ora due ore affinché gli tornavano i conti io mi ricordo che staccavo dal tetto della baracca
Delle piccole stalattiti di ghiaccio
E nonostante il freddo mi sembrava di ricordare vagamente quando nella mia vita precedente mangiavo un gelato era un gesto che quasi mi impedivo di fare proprio per il terrore che mi tornasse troppo in mente il collo normale
Però lo sport cavoli su Chavo quell'acqua piovana diventata neve diventata già ciò come un come un
Un piccolo gesto di liberazione
Fu scelta dopo pochi giorni per diventare operaia schiava la fabbrica di munizioni unione espunto una delle grandi fortune che io ebbi per essere qui oggi a raccontare
Perché lavora in un anno come operaia schiava al chiuso
E in quei climi
Diventata scheletro lavorare all'aperto come erano purtroppo condannate molte prigioniere
Penso che non avrei potuto reggere infatti la maggior parte dei dei sopravvissuti hanno avuto condizioni di lavoro al chiuso
Perché all'aperto due inverni sarebbe stato impossibile
Uscì vanno alla mattinata il campo lasciando indietro il crematorio le camere a gas le compagnie in punizione mucchi di scheletri fuori dal crematorio pronti per essere bruciati io non guardavo
Io mi ero chiusa immesse stesa in un guardavo non volevo sapere non volevo condividere avevo sempre solo dentro di me lo stupore per il male altrui
Ci incamminavano eravamo settecento ragazze di tutte le nazionalità in una Babele di linguaggi
Pubblicate a marciare a cantare inni tedeschi
Ma c'eravamo tra Birkenau e altri
Dove c'era la fabbrica
Il racconto sempre ai ragazzi perché è un momento importante sia della mia prigionia che della mia liberazione da me stessa
Che incontravamo tutti i giorni minori
Ragazze nulla ragazze schiave ragazze orribili
Dei ragazzi della Hitlerjugend
Belli biondi taciuti i quali ci incrociavano loro avevano delle bellissime biciclette
Incrociavano ci sputavano addosso ci diceva no delle parolacce che tutte poi abbiamo imparato
E infatti le cose che sapevo di più in tedesco erano parolacce
E e quando Cappelli che questi
Non contenti di vederci schiave non contenti di sapere che avevamo perso tutto fuorché la vita ancora avevano l'immaginazione così sfrenata da inventare delle parole
Che anche oggi che usano tanto le parolacce non non sono ripetibili a nessun livello
Io odiavo io dialogo con tutte le mie forze sognavo di vendicarmi su di loro proprio lì odiato
Bene è stato importantissimo
Circa venti ventidue ventitré anni fa
Quando ancora non parlavo di questo argomento perché ho taciuto per quarantacinque anni prima
Di arrivare a elaborare questi ricordi e riuscire a mettermi qui davanti a voi senza gridare senza piangere senza interrompermi
Anche in piedi
Quando sono diventata nonna
E ho capito improvvisamente che era un matura
Permettermi impacciati davanti a dei ragazzi come voi che a parlare di vita e non di morte a parlare di scelta di vita a parlare di amore e non di odio perché
Ricordandomi quei ragazzi improvvisamente ne ho avuto una grande pinna
Una Pietà
Che quei ragazzi poveretti imbevuti di teorie pazzesche
Teorie razziali che si sono rivelate un fallimento salvo alcuni che ancora continuano ma ci deve essere sempre l'eccezione che conferma la regola bene
Quei ragazzi imbevuti di quelle teorie naziste di odio di supremazia su gli altri di potenza sugli altri
Erano dei poveretti e Carol molto più felice più fortunata io a essere stata vittima
Figlia di vittima che essere stata io carnefice o figlia di carnefici bisogna farle queste scelte nella vita una scelta di amore e non di oggi è una scelta di vita e non di morte di non seguire mai una teoria che vuole uccidere l'altro non perché ha fatto qualcosa ma perché è diverso da te
Ok di che sia diverso quando io ho avuto pena per quei ragazzi della Hitlerjugend
Da nomina ho capito che ero pronta per diventare quella testimone che da anni pensavo che sarei diventata ma che non avevo la forza di diventarlo
Ma allora non allora li odiavo riprendevo la strada
Arrivavo alla fabbrica lavoravamo tutto il giorno non c'erano sindacati ma lavoravamo al coperto alla Fiera
Si tornava in campo
Dopo la marcia dopo il lavoro la visione del crematorio
Fuoco o fumo ma non lo guardavamo perché ci aspettava
Quella razioni enti il pane che avevamo nell'atto tutto il giorno io non ero bravo a fare le piccole fettine come qualcuna più saggia più vecchia faceva tagliava
Questo cubo di pane nero pesante umido
Che nella nostra nazione fino alla sera dopo
Penso con le fettine poi dalla fettina Sagem il quante lettino io l'ho divorato in un attimo tiravo sulle prigione
Fa mai voi non sapete cosa vuol dire fame per fortuna voi aprite vostro frigorifero scegliete magari lasciati andare a male quello che sta per scadere perché scegliete un'altra cosa non fatte no
Ma non lo dovete fare non perché noi sessantacinque anni fa abbiamo avuto fame e
Abbiamo fatto di tutto per mangiare rosicchia ramo pezzo di legno la tela del nostro vestito non ne parliamo delle unghie la fame che ti morde nello stomaco come un tumore no per quello
Voi dovete avere rispetto del cibo
Ma del pane soprattutto ma del cibo in generale non dovete buttare via perché c'è un mondo c'è un miliardo e mezzo di persone che ha fame oggi due mila e dodici
Ed è di loro che si deve avere rispetto e poterli aiutare se possibile questo Occidente così PAC
Sto così dispersivo che adesso sta pagando anche in parte le colpe di questi sprechi bisogna onorare il cibo pensate che ho letto
Prima di Natale non so se sul Corriere che il mio giornale o subalterni che nella civilissima città no speranza di Milano
Si buttano via quarantadue quintali di pane al giorno
Beh io devo dire la verità anche non sono una che va per le strade a dimostrare ma se ci fosse stata questa possibilità
Io avrei preso un cartello con i miei ottant'anni avrei fatto una bella passeggiata per il centro di Milano dicendo non si butta via il cibo
Perché una cosa davvero orgogliosa che noi facciamo quando un miliardo e mezzo di persone perenne ai nostri confini ma perché vengono cui ci stupiamo
Perché pare in mono alle nostre frontiere all'Isola
Vengono con i barconi cercano in tutti i modi di arrivare perché noi buttiamo via
Noi dobbiamo avere rispetto di noi stessi e degli altri
Va bene attorno all'anno mangiavamo quel pezzo di pane e poi c'era la notte
La notte della che era i ragazzi mi chiedono signora ma dormivate russi stanche stravolte di quelle giornate io mi ricordo che dormivo con l'entità nelle orecchie perché io non volevo sentire i rumori del campo io non volevo sentire quando si prolungò con la ferrovia fino alle porte del della camera a gas
E agente scendeva
E c'erano questi cortei che andarono direttamente al gas mi ricordo la deportazione dall'Ungheria mesi dopo che io ero lì che erano talmente tante le persone
Che si chiamavano nella notte dell'anche alle mamme che perdevano i bambini e le mollette per dei Nani meriti non sapevano
Che andavano in classe
Io non volevo sapere io non volevo sentire e dormivo notti senza sogni e poi la mattina dopo ancora ancora ancora
Tre volte passai la selezione nell'anno che passai a Birkenau non era quella dell'arrivo tutsi turno tu sì tu no e non sapevamo che fosse quella selezione
Lei capo ci chiudevano nelle baracche e a gruppi
Cinquanta o sessanta
Ci portavano nel locale delle docce
Nude parlo di nuovo soprattutto alle ragazze
Nude con un fagottino corre nostri stracci sotto il braccio
Dovevamo sfilare in fila indiana
Uscire da una porta obbligata dove un piccolo tribunale due ufficiali e il medico seppi dopo che era il famoso Mengele di cui si parlò Maiolo ora non sapevo il nome poi non mi interessavano neanche niente
Come ci si come ci si pone in una situazione di quel genere io con i miei quattordici anni ci si pone
Con una gran paura
Il cuore che ti salta
Con dei col dei battiti disordinati dentro quel petto scarno in cui non è più neanche la forma di una donna
E sai che là in fondo ti diranno sì può ancora vivere può ancora lavorare uno sì troppo magra sei troppo orribile
Io mi avviato
Senza sentire nient'altro che la voce della mia coscienza
Voglio vivere voglio vivere voglio vivere voglio vivere voglio vivere voglio vivere arrivavo lì
Davanti occhi bassi
Facevo finta di niente
E mi fermo il medico e la prima volta che passa in una selezione
Mi mise il dito sulla pancia lì dove due anni prima avevo fatto l'operazione dell'appendicite
Io dissi aiuto adesso
Ha visto che c'è una cicatrice mi manda porte invece no lui era tutto goduto del fatto che il chirurgo italiano mi avesse fatto una cicatrice così brutta per cui anche quando fossi stata adulta
Ha detto
E fossi stata nuda
Si sarebbe vista questa cicatrice io diventarono adulta ho pensato un fantastico Luigi Eragon dovuto molto del fatto che Luis spento che la faceva molto meglio quella
Quella
Quel taglio faccia così piccolo che non si vedeva più niente fece quel gesto fantastico di nascita che voleva dire Weiss Encore arriva e io ero felice nonostante la mia miseria la mia solitudine
Ero felice che non mi avesse mandato a morte lo gratta a questo assassino che mi aveva risparmiato voglio vivere voglio vivere mentre mi rivestivo
Dei miei sperarci e riprendevo la mia vita quindi non morte di prigioniera schiava sentiti
Senti che affermavano dietro di me Giannina
Io ho sempre chi mi ascolta e ci sono qui persone che mi hanno sentito parlare cento volte mie amiche fedeli una soprattutto
Sa che io parlo sempre di Giannina
Perché i germi in fitta nel mio cuore come poche altre persone Giannino era una ragazza francese che lavorava con me
Alla macchina
In fabbrica io ero la sua inserviente portavo dei pesi che mi hanno poi condizionato tutta la vita e lei tagliava questi questi noi facevamo dei bossoli per mitragliatrice
E lei è aveva una macchina che tagliava l'acciaio per farlo diventare di una certa forma e pochi
Due tre settimane prima la macchina le aveva tranciato due falangi di due dita
Lei ci aveva messo uno straccio
Naturalmente gli assassini l'hanno vista immediatamente nuda con lo straccio si poteva nascondere
E mentre io passavo nella mia felicità di questa rinascita
Senti che fermavano Giannino e la mandavano a morte perché non poteva più lavorare beh io fui orribile io fui vigliacca io fui spaventosa Fui quella Lupa affamate rigorista che ero diventata
Io non mi sono voltata
Io non ho affatto come detenute di San Vittore non ho detto Gianni in ti voglio bene fatti coraggio Giannini non l'ho chiamata per nome Gianni Minà
Beh noi
Non l'ho mai dimenticato
E anzi adesso sono molto contenta anche c'è un'associazione di Arezzo mi si chiama Rondine per la pace
Che già l'anno scorso
Ha fatto un concorso
Che mi piacerebbe molto che degli insegnanti che sono qui presenti raccogliessero questo sei M. che ha gettato la l'associazione Rondine per la pace
E ha inventato dopo la mia ripetute a testimonianza perché Arezzo sono andata molte volte ho parlato e circa dieci mila studenti toscani
Tatto una borsa di studio intitolata
Gianni vive
E tu voltati
Io lo dico
Alle insegnanti che sono qui presenti o anche a qualche ragazzo che abbia iniziativa magari superiore ai suoi insegnanti proprio sempre perché son convinta che i giovani ci possono insegnare tantissime cose perché sarebbe molto bello è una cosa che in realtà non non non credo costi null'altro che una riflessione su questa testimonianza
Io non mi sono voltata e non so assolutamente che fine particolare abbia fatto Gianni
In oltre andare sicuramente alla camera a gas non è diventata Donna non è diventata moglie non è diventata madre non è diventata nonna per la colpa di esser nata io vorrei un attimo solo descrivere com'era Gianni Mion Gianni nera francese
Aveva Cappelli
Corti naturalmente Biondi e ricciolini aveva gli occhi azzurri e una voce dolce
è andata al gas in un giorno del mille novecentoquarantaquattro per la colpa di esserne atta io mi sono rivestita l'ho ripreso la mia vita
Quindi prigioniera schiava il giorno dopo la macchina c'era un'altra che tagliava l'acciaio al posto suo
Ma io non accettavo più distacchi io non potevo voltarmi a salutare Giannini ne ero
Ero quella che io ero diventata poi verso la fine di gennaio anzi diciamo verso il venti io le date le ho sapute dopo perché allora noi non avevamo né radio
Né calendario né mai letto un giornale vivevamo nel nulla
Cominciamo a sentire rumori di aerei che passavano sopra la fabbrica che però mai nessuno bombardò nei russi né inglesi né americani per tenere le fabbriche
Chi in piedi per il dopo
E cominciamo a sentire
Che qualcosa stava cambiando il nervosismo dei nostri assassini
In effetti stavano arrivando i russi che dopo grandi combattimenti avevano finalmente rotto il fronte dell'Est e si avvicinavano Adam a grandi passi ad Auschwitz
I nostri aguzzini fecero saltare con la dinamite le strutture di morte
I crematori nelle camere a gas molte segreterie molti documenti
E noi dalla fabbrica sentivamo questi scoppi non capivamo se fosse un bombardamento qualche altra cosa e così come eravamo in fabbrica senza aver capito che cosa stesse succedendo fummo obbligati tutti a uscire
E cominciare quella che si è chiamata giustamente la marcia della morte
Quando son tornata in Italia
Alla fine di agosto
Del quarantacinque dopo qualche tempo ho cominciato a guardare la carte geografiche perché la mia ignoranza era totale sempre stata quel tempo in geografia
E non avevo neanche ben capito
La parte cioè della morte da a ospite dove c'avesse portato
E quando ho visto
Che da Auschwitz a piedi in varie marce eravamo arrivati quelli che sono arrivati vivi
Fino al nord della Germania
Beh è una volta di più
Ho pensato a me in quella proiezione che dicevo prima Marco affatto quella lì negli annali di quattordici anni compiuti ad Auschwitz dal sulla una campata vaticana
Cammina cammina cammina voglio vivere voglio vivere perché allora questa marcia della morte
Si trasforma in marcia per la vita e voi dovete sempre pensare che la vostra marcia durante la vita deve esser sempre una marcia per la vita
Mai portarla via questa vita come quelli che vanno in autostrada contromano o che escono dalla discoteca ubriachi fatti e guidano lo spesso ma voi vedete come questi giovani vite o per la deroga o per l'alcol o per delle bravate
Finiscono così contro un muro sfracelli latte contro un'altra macchina che magari non ha fatto niente di male
E per di più c'ha il suo sulla coscienza altre vite la vita è una cosa importantissima è una cosa meravigliosa è una cosa straordinaria perché anche attraverso il dolore attraverso le esperienze più negative
Ti può arrivare alla fine
Un bambino che ti dice ma tu donna se il mio arcobaleno ma comunque se valeva la pena
Di fare la Marcia per la vita è una gamba davanti all'altra
Era faticosissimo ed era la neve perché era un altro inverno ecco e c'eravamo su quelle strade in cui i tedeschi non aprivano mai le finestre per darci un piccolo aiuto per darci
Una sciarpa
Per darci un pezzo di pane nove erano asserragliate asserragliate tutte le persone nell'indifferenza
Ma noi non sapevamo hanno detto dopo la guerra non sapevano neanche quelle che avevano le case ai bordi della anche loro non sapevano
Era meglio non sapere era meglio dire che il no noi non non sapevamo niente era più facile indifferenza all'indifferenza lo stupore per il male altro committente
Camminavamo su quelle strade
E venivano uccisi con una fucilata alla testa quelli che cadevano perché nessuno poteva restare lì su quelle strade morti senza tomba io non riguardano io non volevo sapere non mi poteva appoggiare nessuno ma nessuno si poteva poggiare a me e camminiamo camminando ci furono altri Lager
Eravamo fortissimi nella nostra debolezza eravamo di una forza straordinaria io cerco sempre di trasmettere questa forza Buy
I miei nipoti ideali ma non dite sempre che siete stanchi
Non è vero siamo fortissimi non dite sempre non ce la faccio più no non ce la faccio più questa volta proprio non ce la faccio più non è vero
è straordinaria la vita e noi siamo fortissimi e ce l'ha fatta e ce la facciamo se vogliamo possiamo fare tantissimo con le nostre forze io l'ho visto in quella povera disgraziata Liliana che camminava con le altre
Una gamba davanti all'altre alla fine altri lager altri orrori altri lo stupore
Finché arrivammo
In un Lager
Nel nord della Germania era un piccolo la anche nel piccolo e non era come ha a Birkenau Schmitz ora bensì Bruck che fu un altro orrore che vidi con i miei occhi stanchi
Si vedeva lenta
Era arrivata la primavera anche lì nel nord della Germania era arrivata la primavera
E da dentro il campo quelle poche che stavamo ancora in piedi vedevamo l'erba
Che aveva forato
Quella terra bruna e si ripeteva quel miracolo di ogni anno che nessuno guarda è una cosa normale ma voi pensate che come con un
Con un una macchina fotografica assolutamente speciale di quelle che usavano quando si facevano quei film
Del National Geographic oddio di Walt Disney sulla natura
Che con dei dei teleobiettivi importanti riuscivano a cogliere l'attimo
Cioè un attimo fuggente quando il filo d'erba
Folgorato la terra
Bruna
Oppure dal ramo improvvisamente si attuano i germogli delle foglie e noi da dentro il campo dopo tutto quel grigio
Vedere fuori la cattura il filo verde la foglia sognavamo di uscire da quel cancello chiuso e qui
Un attimo solo bisogna fermarsi
Sul concetto di cancello chiuso o di cancello aperto
Perché quando questa mattinata sarà finita
Tutti usciremo e torneremo a casa
Nessuno qui entra sbarra le porte si mette con tre Mitterrand
Obbliga tutti a stare fermi
E la libertà
E la libertà di uscire di andare a mangiare di andare al cinema di fare l'amore di pari compiti di di di di camminare di fare una passeggiata di prendere la metro
La libertà fatta di piccole cose stupide sciocchi o importantissime meravigliose che è la libertà
E noi sognavamo che si aprisse quel cancello sognavamo di raccogliere quell'erba di raccogliere quelle foglie di camminare su un prato
Che era una contabile c'è allontanarsi c'era capitato di camminare di correre su un prato di raccogliere fiori c'era capitato ed era normale
Abbiamo fatto un bel mazzo di fiori
Meravigliosa la natura che cambiava di nuovo dopo quell'inverno quell'inverno del cuore bene
Diventarono molto nervosi i nostri aguzzini in quegli ultimi giorni e passavano fuori dal campo che noi li vedevamo dei ragazzi
Francese che erano dei prigionieri di guerra anche erano lì da anni nelle fattorie non erano scheletri erano ragazzi normali che cominciarono in quegli ultimi giorni
A chiamarci questo gruppo in forme che eravamo delle ragazze ma che potevamo essere degli Ecto plasmidi quello che eravamo stati potevamo essere
Dei fantasmi potevamo essere dei travestiti per uno per un film dell'orrore
E ci chiesero Mackie tribù chi siete
Chi siete uomini donne vecchi e quando capirono che eravamo delle ragazze
Come noi coloro che dicevamo siamo delle ragazze ebbri
Beh furono i primi dopo i detenuti di San Vittore avere pietà di noi
Furono i primi gli altri erano stati solo mostri e ci gridavano dalla polvere Dine no Molinette ci raccomandavano non morite proprio adesso che la guerra sta per finire come sta per finire
Sì i tedeschi la stanno perdendo su due fronti e arrivano da una parte i russi dall'altra gli americani
Conosce
Nove ter rientravamo nelle baracche che a quelle che non si alzavano più che non ce la faceva non molte sono morte proprio quei giorni
Subito prima della liberazione o subito dopo dei destini terribile essere arrivati vivi fino a quel momento non vedere quel momento strepitoso che è stato finché eravamo nelle baracche dicevamo non morite non morite la guerra sta per finire il bollettino di questi ragazzi era straordinario tutti i giorni gli americani sono a cinque chilometri di russi sono a dieci
E vedemmo i nostri aguzzini innervositi portare via tutto portavano via macchine da scrivere portavano via
Chi di pratiche portavano via scrivanie armadi e Dinoi
C'Amma azzerano tutto non hanno fatto in tempo
Di arrivavano veramente erano lì alle porte allora
Perirono quel cancello e ancora prigioniere ancora con i cani ancora con le guardie armate uscimmo su quella strada di campagna tedesche di colpo noi così
Così scheletri lite così affamate così così ragazze nulla così
Così i fantasmi di quello che eravamo state
Fummo testimoni
Della storia che cambiava però più noi e noi l'abbiamo vista con i nostri occhi per quello che io dopo ho potuto leggere informarmi leggere gli storici
Leggere i filosofi leggere teologica vedere il film vedere approfonditi sentire approfonditi esami
Sulla prigionia
Ma dico chi li ha distrutti
Coi suoi occhi
Chi l'ha vista quella quella situazione del momento in cui la storia cambia i vincitori diventano vinti evinti diventano vincitori ma non ci sono vincitori dalla fine delle guerre sono tutti vinti
Ma io l'ho visto quel momento
Io l'ho visto con i miei occhi le case tedesche che si aprivano i civili tedeschi uscivano si mescolavano noi portavano via tutto volevano andare nella zona americana
Perché avevano già capito che nella zona russa l'occupazione sarebbe stata ben diversa
E noi non capivamo perché scattassero dalle loro case poi vedemmo
Le nostre guardie buttar via
Divise
Mettersi in mutande
Rivestirsi era la fine di aprile il primo di maggio
Faceva caldo
Si metteva le mutande si rivestivano col vestiti in borghese e noi guardavamo sbalorditi questi tornavano alle loro case
Tornavano alle loro famiglie sarebbero stati padri amorosi non avrebbero mai ammesso di essere stati degli aguzzini non avrebbero mai fatto i conti con la loro coscienza
Be'quando
Buttavano via anche le armi quando comandante di quell'ultimo campo
Camminava vicino a me e io lo guardavo lui non mi vedeva neanche perché chi ero io
Bevuto la pistola
Per terra la butto praticamente ai miei piedi io pensai be'adesso prendo la pistola e lucido
Mi sembrava il giusto finale di quella violenza inaudita che avevo visto intorno a me
E non c'era più stupore in mente c'era una tentazioni fortissima mai piovuta una così forte nella mia vita ma fu un attimo
Perché io capissi dubito che io non ero come lui io non ero come il mio assassino che io per nessuno motivo al mondo avrei potuto togliere la vita a nessuno
Perché l'amore
E l'etica che avevo respirato nella mia famiglia mi impedivano per fortuna di diventare come lui non ho raccolto quella pistola e da quel momento sono stata quella donna libera e quella donna di Tarcento che sono anche adesso
Però la registrazione del ventisette gennaio due del dodici e con questo intervento della neo senatrice a vita Liliana Segre pronunciamento a Milano concludiamo qui questo spazio di informazione di riflessione ha realizzato con me documenti d'archivio