Presentazione del libro "Da Volontario a Cospiratore. Memorie di Umberto Macoratti" di Paolo Macoratti (Garibaldini per l'Italia Edizioni)

Allora direi che possiamo iniziare il nostro incontro che raccolto ma
Direi significativo io vi ringrazio per la vostra presenza qui perché oggi è come sapete la giornata della memoria che dedicata a ai temi delicatissimi della Shoah
Però è una giornata della memoria in senso lato perché è proprio il meccanismo del ricordo e della partecipazione
Emotiva l'empatia dello sviluppo dell'empatia rispetto ai fatti storici che va coltivata questo è un luogo dove questo tipo di sensibilità cioè dal sin dalla Fondazione per l'istituzione del museo nel due mila undici proprio perché i siamo in un in un'epoca in cui sta avanzando a grandi passi l'indifferenza come ho sentito raccontare questa mattina in maniera molto partecipata da alcuni testimoni appunto dei degli eventi tragici delle leggi razziali
E e forse questo è il nostro compito e proprio di non dimenticare e le ricorrenze servono anche a questo a darci l'occasione di di approfondire e io credo che il libro che noi andiamo a presentare oggi i da volontaria cospiratore
Le memorie di Umberto ma Coratti scritta dal figlio sono scritte raccolte ed evitate dal figlio Paolo sono sono la testimonianza
Proprio di questo tipo di lavoro che va fatto in prima linea proprio all'interno delle nostre famiglie
Sono quindi molto contenta che oggi è qui tra noi abbiamo Antola lo scotto che un discendente
Discendente di uno dei mille Lorenzo Scotto l'unico romano anche se un po'd'importazione ligure che ha partecipato alla spedizione
E anche il discendente di Enrico Maria Zhou Ziege invece garibaldino dei Mille di Codroipo
Che vedrete intreccerà ma lo sentirete più tardi dalle parole
Della sua autore il le vicende del proprio di Umberto ma Coratti quindi la come nasce questo volume e nasce da un doppio appuntamento c'ha una una piccola celebrazione familiare è un compleanno tondo diciamo così il c'è ancora il cinquantenario della morte Tim Burton ma Coratti avvenuta nel sessantasei nel due mila sedici
I il figlio Paolo all'archetto Paloma Caratti
Che il trittico riusciamo
Ha sentito giustamente il bisogno in questo percorso di di così cui si coltiva la memoria storica innanzitutto di volgere il proprio sguardo all'interno delle carte di famiglia
è chiaro che in tempi anche di celebrazione legati alla prima guerra mondiale la prima il primo istinto è stato andare a pescare nelle Nesci Mellini che di quella stagione
Si legavano la figura di Umberto Malgrate dal padre ecco venir fuori ben tre medaglie al valor militare tante fotografia
E tra le tante cose documenti lettere ma anche un dattiloscritto dattiloscritto molto interessante
Deve fare i titoli
Ma che è la la storia passo per passa anche se molto sintetica delle potremmo dire le di un viaggio dell'anima viaggio nell'anima proprio di Umberto ma Coratti un un uomo di se mi permetti Paolo
Posso dire di una la semplicità retta ecco un uomo con la spina dorsale dritta un uomo che ha saputo vivere i i piccoli grandissimi drammi della anche la vita le diciamo il tempo storico che si è trovata a vivere
Gli ha posto davanti come e momenti problematici in cui ciascuno aveva bisogno di fare delle scelte di campo e Umberto ma Coratti sino al giovanissimo delle scelte le ha fatte avuto occhi cuore orecchie
Ha avuto una sensibilità precocissima per le ingiustizia per Ciocca che come dire una sensibilità personale e sociale molto spiccata
E ha avuto soprattutto un senso di missione i della dignità umana anche consiste nel non essere chiuse cui visti nel proprio mondo ma di aprirsi veramente ad essere una comunità quindi una testimonianza adesso io non voglio entrare nell'età dei perché non voglio svelare ovvi tanti particolari che sono suggestivi anche e gustosi nella loro così nel nell'intrecciare ed è una storia della storia di un nella vita di un uomo con i grandi temi della Storia con la esse maiuscola con certi snodi fondamentali della nostra storia del Novecento mi ha colpito tantissimo alla rete di conoscenze amicizie che vedete comporta va a comporre un mosaico di relazioni che sono e di stimoli
Che per la il Umberto ma Coratti hanno fatto sì che si tredici estero in militanza civile
Se
Quindi io ringrazio innanzitutto Paolo ma Coratti per questo lavoro perché è un invito a fare altrettanto in ciascuno di noi e liberamente guardarci indietro ripescare le memorie storiche familiari
Che ci raccontano moltissimo Dinoi come siamo uomini e di oggi è sapere che nelle esistono delle trame psicologiche tenaci stime che viaggiano attraverso le generazioni quindi conosce le proprie radici fa comprendere tantissimo anche di noi stessi no
Ma è anche interessante perché e pronti a dalla composizione appunto di questo mosaico di storie di piccole storie dei singoli uomini che noi abbiamo poi lo l'affresco lo scenario grande in cui collocare proprio i grandi fatti per la storia
E
Quindi
Dire grazie a palla ma grazie anche al nostro Speed Gabriele Ottaviani che è un ricercatore di italianistica all'Università degli studi Tor Vergata ma anche redattore sceneggiatore autore di libri premianti
E e che ha avuto quindi la sarà qui con noi ha perso per raccordarci qualche suggestione
Relativa al libro prima di immerge ostici con una carrellata invece più dettagliata neve delle vicende di questa storia e poi mi se ci sarà tempo vi darò qualche suggestione finale allora Gabriella prego tra do la parola
Grazie
Buon pomeriggio buona sera e grazie grazie a tutti voi di essere qui grazie naturalmente a a coloro che mi hanno che mi hanno invitato e che mi hanno dato questo grandissimo privilegio questo questo grande onore io
Ho avuto sarò breve perché appunto la cosa che che preme penso tutti non è che sicuramente più interessante per tutti voi eh avere la l'opportunità di di vedere appunto dell'immagine delle parole di questo di questo libro molto molto bello molto intenso
E straordinariamente interessante che ha avuto l'opportunità di leggere e di recensire e di di apprezzare moltissimo proprio perché costruito progettate pensato per dare forza a quello che un un elemento fondamentale della nostra della nostra società ovvero sia la necessità di ricordare di testimoniare perché appunto come
Come diceva per esempio Gramsci la storia sì maestra di vita ma purtroppo in più occasioni e in questi tempi ai mei così complicati lo vediamo spesso sembra che le manchino gli allievi
E invece già dal titolo questo questo libro da volontaria cospiratore ci fa riflettere su un elemento fondamentale cioè come certi valori assolutamente basilari
Che non dovrebbero essere oggetto di una nuova discussione perché dovrebbero essere dati per per certi fondamentali come dei riferimenti assolutamente imprescindibili
In realtà siano siano messi in discussione quindi può capitare persino che una persona di enorme dirittura morale passi per essere un eversivo qualcuno che che cospira che trama nell'ombra
Ma questo in realtà non perché abbia mutato il proprio modo di essere
Ma proprio per il motivo contrario per una estrema coerenza è un'estrema adesione ha dei valori che sono quelli che realtà affondano la Società come noi amiamo che sia cioè una società libera giusta uguale democratica Umberto ma Coratti di cui ritiriamo leggendo le memorie attraverso un apparato bibliografico e di notte veramente molto raffinato a Trezzo delle immagini bellissime traccia una scrittura
Chiara coinvolgente veramente avvincente quasi come si trattasse ecco di un romanzo
Ci ricorda quanto sia fondamentale
Mantenere nel proprio animo una coerenza una una fedeltà a quello che il proprio il proprio essere perché in realtà in questo modo
Le piccole storie individuali in realtà vanno a comporre una storia molto più grande che è una storia di giustizia perché se noi abbiamo l'opportunità di essere liberi
Si vede a uomini che per quella libertà hanno combattuto si sono impegnati hanno lottato lavorato e hanno creduto in valori ideali che proprio nella giornata della memoria appunto è bene ricordare e trovare ognuno di noi io credo nel nostro piccolo a far continuare a vivere
E io penso che sia il caso a questo punto che Paolo ma pratici
Chill lustri quello che è questo questo viaggio dell'anima appunto come è stato detto di di Umberto
Intanto cedendo
Cose tecniche
Tutto funziona
Scusate ma
Prende il via
Ecco adesso penso di poter essere in grado Gabriele vanno sopra
Allora intanto ringrazio voi oggi purtroppo
Sì purtroppo non c'è stato ha possibilità di avere un numero di persone sufficientemente
Proporzionato secondo me a quello che poteva essere una ma insomma come evento
Che avrebbe dovuto richiedere un po'più di partecipazione però chiaramente i motivi sono tanti sapete che oggi il giorno della memoria e quindi le iniziative in tutta Roma sono tantissime anche se noi abbiamo fatto il possibile per rendere questo evento
Che perché è abbastanza è abbastanza inusuale parlare di un personaggio che in realtà non sfigura sui libri di storia o per lo meno figura sui libri di storia di chi vuole entrare conosce la storia più approfonditamente
E
Io ho avuto anche il privilegio non ciecamente che forse sono una delle tutte le ultime persone
è in grado di poter parlare del proprio padre
Come
Soggetto che ha partecipato alla prima guerra mondiale e questo lo devo al fatto che quando io sono nato mio padre aveva cinquant'anni
E quindi chiaramente ecco molti mi chiedevano degli amici mi chiedevano se fosse mio nonno e mio padre è stato a mio padre
Proprio per questo motivo e
E te tutto collegato comunque
Alla storia che sto vivendo in questo momento come presidente dell'associazione garibaldini per l'Italia perché un percorso storico ed umano quello del Risorgimento che è ritornato nel Novecento
Attraverso la figura di io di tante persone e adesso ne vedremo qualcuna
Che hanno continuato questa questi valori
E li hanno riproposti in un'altra
In un'altra in un altro secolo come oggi ci sono persone ancora
E quindi stanno i saperle riconoscere che continuano ancora a credere in quei valori
E queste persone tra l'altro adesso io lo farò
Ecco vedete queste sono tre pubblicazioni nel nostro tre pubblicazioni la nostra associazione e la prima l'abbiamo tra l'altro anche presentata qui Giuseppe Garibaldi centocinquantadue lettere autografi di Giuseppe Garibaldi che tra l'altro sono in vendita qui al bookshop
Poi c'è questo volta da cospiratore o che la forza trainante che l'ultimo libro che ho scritto proprio recentissimamente perché parla di due persone del della dell'attualità quindi due persone di oggi uno era Mino Damato
E l'altro era un medico un medico che si chiamava Giorgio Albertini due persone che non sono più tra di noi ma che hanno nella loro vita hanno praticamente
Svolto il ruolo dei garibaldini del Duemila perché si sono occupati delle persone più fragili delle persone
Praticamente più bisognose di cure e di affetto e lo hanno fatto combattendo contro le istituzioni che non permettevano loro di attuare determinate determinati principi ecco quindi
Questa è un è una è una trilogia chiamiamola così delle garibaldini Simone
Dunque le fonti di questo libro ecco le fonti di questo libro sono praticamente queste le memorie che se il corpo centrale
Di queste memorie ho fatto una una selezione logicamente che lo inserire nel in un contesto storico perché avessero ovviamente anche un un loro una loro collocazione giusta
Poi un'altra dose di informazioni le ho prese dal da lettere manoscritti giornali e riviste e mio padre che ha scritto diverse novelle
E diversi soggetti cinematografici cioè nelle prime i primi tempi della sua diciamo del dopoguerra della prima guerra mondiale
Ha voluto in qualche modo non poteva scrivere delle memorie forse era ancora è troppo era troppo giovane logicamente
E ha voluto però riversare tutto quello che aveva vissuto in cui in questi tre anni di guerra perché lui entrato all'appunto nel nel sedici
Che Davos l'avevano voluto fare attraverso proprio delle trasposizioni dell'io narrante quindi a ha voluto scrivere questi soggetti cinematografici di cui ho preso
In parte del del di insomma del dei quadri
Poi ecco queste sono le ricerche archivistiche che stanno dietro questo lavoro l'Archivio centrale dello Stato chiaramente la fondazione
Basso Lisli Lelio Basso la Fondazione Istituto Gramsci l'archivio Paolo sesto proprio poi vedremo perché e l'archivio del Comune di San Vito Romano
Ecco questi sono le fonti questa frase che abbiamo che io ho trovato nelle memorie il secondo me descrive benissimo la vita di mio padre cioè quello che lui pensava quello che di cui avete parlato voi
Personalmente non riconosco alcuna autorità su questa terra
All'infuori della mia coscienza io auspico l'avvento di una società in cui tutti obbedendo soltanto al senso del dovere si ribelli non la frusta
Ecco qui io ho sottolineato in queste tre queste tre parole la coscienza e lo spirito che è nella coscienza il dovere e Mazzini
E si ribellò alla frusta è un po'la rivoluzione francese
Ecco dove è nato mio padre c'è qui nasce tutto per discuta di marmo questa è via del Var vedete qui la foto nel circa del mille ottocento Milano centoquarantotto proprio quando sono nato io
Che e queste qui invece e oggi come vedete non è cambiato nulla tranne insomma qualche particolare qui c'è un restauro ha fatto accenno però è tutto rimasto così abbastanza vicino alla rivolta di prima
E questo qui il contesto friulano ecco ricordiamo che nel in quel periodo quando è nato il mio padre cioè nel mille ottocentonovantotto
E c'era una crisi agricolo ai produttiva di un sistema ancora feudale che si riscontrava con il nascente capitalismo e qui
Entrano in gioco nella vita di mio padre
Delle dei valori chiamiamole così nasce quindi Berto in un contesto di povertà onestà religione
Regione chiaramente cattolica molto sentita è molto forte e poi emigrazione perché mia nonna quindi che il papà di Berto
Praticamente per tre volte è stato in America senza però avere dei risultati soddisfacenti
E chi portava avanti la famiglia era mia nonna con sei figli qui tutti ne vediamo cinque ma poi ne verrà il sesto che sarà poi lo scultore Vittorio ma Coratti di cui poi parleremo
Brevemente ed ecco qui le fila miniere friulane allora mia nonna era direttrice di una filanda
Perché
Chiaramente la sua posizione era anche molto vicina a quella del padrone
Per cui si è subito creato un contrasto tra Berto e la mamma proprio su su determinate scelte perché Berto in quel momento in cui
I suoi riferimenti erano appunto l'ambiente domestico ma anche e soprattutto il parroco del paese
Si chiamava pre Antonini Antonio Snaidero
E poi un garibaldino di cui parleremo tra poco e e quindi si in quel momento in cui la Società stava cambiando
Lui entrato nel vivo de di questi primi scioperi sindacali
E per questo ecco gli scioperi consistevano Aldo per un aumento di venti centesimi al giorno che dovrebbero essere circa ottantadue centesimi di oggi
A questo proposito resto qui vorrei invitare la nostra dottoressa Enrica quaranta
Che ci leggera proprio un brano per capire che cosa che in che cosa consisteva questo sciopero delle fioriere
Buonasera a tutti innanzitutto
Mia madre lavorava in filanda per undici ore al giorno era sempre la prima d'entrare l'ultima ad uscire per dare il buon esempio diceva
E camminava in continuazione tra le bacinelle immersa in un minimo di vapore acqueo pestifero
Tornava poi a casa con i piedi gonfi dalla stanchezza e la testa in fiamme per mille e mille preoccupazioni le donne che vedevano bene e le rispettavano
Allora il lavoro non era non era protetto da nessuna legge le bambine venivano assunte all'età di tredici o quattordici anni ma diciotto erano già vecchie
Soltanto le più robuste resistevano all'inferno della filanda ma erano tutte ingiallite per tre allampanato e barcollanti su dice maleodoranti il puzzo dei cascami di seta delle crisalidi in in putrefazione trasportato dalle particelle di vapore acqueo necessario alla lavorazione entrava nei pori della pelle e si infiltrava nel tessuto dei vestiti
Per non scomparire mai più
Il lavoro era faticosa impegnativo assillante
Però una vecchia consuetudine le filande aree recitavano il rosario due volte al giorno mattina e pomeriggio la ragazza con voce squillante iniziava le preghiere ad un cenno di mia madre e tutte le altre trecento lo tenevano dietro
Dopo litania si sfogavano per soddisfare quel soffio di vitalità che hanno anche condannati ai lavori forzati che cantavano le canzoni in voga
Così trascorrevano le giornate grigie quelle poveri infelici donne povere che sacrificarono la loro vita per soddisfare le ambizioni delle signore di città
Ecco avete sentito quale in quale condizioni vivevano queste ragazze queste donne friulane
Ed ecco qui Enrico Malizia Zorzi oggi qui presente colonnello Zorzi
Che praticamente il
Come si può dire il trenta
Il tris nipote ecco di Zorzi io tratto tantissimi piacere di rivederlo perché ci siamo già visti qualche anno fa
Quando io ho scoperto che lui esisteva ancora cioè nel senso che stavo cercando
E un un discendente e in effetti poi ci siamo incontrati ed è stata una bella esperienza perché pensare che i nostri appunto avi
Avevano avuto un contatto diretto che sentiremo quale contatto be insomma è stato veramente un grande piacere
Ed ecco ricondotti Azouz si
Di diceva di lui fin dall'infanzia fui educato ai sentimenti mazziniana Dinan garibaldino dei Mille Enrico Maria Zorzi che io amavo teneramente del quale ho sempre osservato grata memoria
Per avermi aiutato moralmente a compiere il primo atto di volontà in occasione della mia fuga da casa di ciascun a diciassette anni per combattere i tedeschi
Ed eccolo qui
Volontario dei mille combatte a Calatafimi nel sessanta ferito a Milazzo combatte al Volturno poi partecipa nel sessantaquattro i moti di Navarro-Valls come sapete anzi non tutti lo sanno ma sono i motivi friulani
Diciamo di di stampo mazziniano
Nel sessantasei e capitano medico a Bezzecca nel sessantasette combatta Mentana
E addirittura chiede di essere messo l'esercito ma a causa della tarda età settantasette anni non viene accettato ne minano centoquindici ecco questi erano gli uomini del Risorgimento
Lontani completamente dal nostro modo di pensare di vedere le cose
Attraversavano l'Italia a cavallo a piedi
Ecco questa questo è uno di quegli esempi e ce ne sono tantissimi ancora
Che
Ci rimangono veramente
Insomma ci fanno sentire veramente
Insomma legati al passato in un modo particolare
Ecco i i riferimenti quindi
Fondamentali Dietz Uzi ma anche di Berto e quindi primo riferimento Giuseppe Mazzini poi vedremo come Luís aveva assimilato i diciamo il mazzinianesimo
E qui c'è tocco se la patria la famosa frase di Mazzini che noi diciamo sempre ripetiamo sempre ai bambini nelle elementari e delle medie portiamo qui in giro
A far rivivere la Repubblica romana la patria una comunione di liberi ed uguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine voi dovete farle mantenerla tale e poi il voto l'educazione il lavoro
Adesso mi sembra di mi sembra di sentire i politici di oggi no che dicono che parlano sempre di questi tre principi ma che poi
In realtà no non vengono mai attuati veramente sono le tre colonne fondamentali della nazione non abbiate posa finché non siano però para vostra
Solitamente innalzate ognuno ha la responsabilità quindi un concetto di responsabilità esteso a tutti
E poi secondo riferimento Giuseppe Garibaldi e qui Berto prenderà di Giuseppe Garibaldi
La parte finale della sua vita cioè il il cui il combattente per la pace così come lo era lui come vera Garibaldi perché ricordiamo come è stato già detto anche in questo museo
Il congresso internazionale per la pace la libertà di Ginevra il sessantasette in cui Garibaldi
Parla di dodici punti fondamentali per la pace e venne ripeto ecco questi qui il tutte le nazioni sono sorelle la guerra tra di loro impossibile tutte le contese che sorgeranno tra le nazioni dovranno essere giudicate da un congresso
La Repubblica e la sola forma di governo di un popolo libero la democrazia sola può rimediare ai flagelli della guerra lo schiavo solo ha il diritto di far la guerra al tiranno
Mi fermo qui perché voglio farvi sentire questo brano di su Muzzi
Che aveva seguito Garibaldi fin fino a Mentana
Codroipo viveva il dottore Enrico Mattia Azouz si il medico dei poveri che prestava tutti gratuito il suo ministero sanitario
A lui si rivolgevano coloro che non potevano pagare le visite ai medicinali compresa mia madre
E poi dicevano un gran bene di lui
Modestissimo non parlava mai disse né si vantava di quanto faceva ripugnante di mettersi in evidenza
Sebbene povero non chiese ne ebbe mai nulla da nessuno
Dopo lunga meditazione io gli rivolsi le domande a bruciapelo come fanno i bambini curiosi e la mia curiosità a volte lo metteva di buonumore
Così seppi che aveva combattuto a Calatafimi a Palermo a Milazzo
E inaugurava tutti questi avvenimenti con estrema semplicità e assoluta modestia
Era un mazziniano un patriota ardente e temerario
Nel mille faceva parte della settima compagnia comandata da Benedetto Cairoli
Dottore ma perché lei non va in chiesa
Mi parve contrariato nel dover dare spiegazioni a un ragazzo scalzo e straccione
Ma alla fine sorrise
Non c'è bisogno
Io prego nella mia camera
Prego ogni momento
Prego anche adesso che parlo Conte
Il tempio di Dio nell'universo
Dio
Nella coscienza degli uomini
Queste sono parole bellissime dette da un combattente
Che aveva questo grado di riflessione interiore così alto
Andiamo avanti passiamo la prima guerra mondiale la Grande Guerra qui c'è tutto un diciamo una un peu una una parte anche approfondisce la scelta interventista delle del ventiquattro maggio
Mila centoquindici e questi sono i dati purtroppo di questo conflitto terrificante che sta la prima guerra mondiale sessantacinque milioni di soldati mobilitati dieci milioni di morti
Venti milioni di feriti italiani come sapete seicentocinquanta mila morti e un milione di feriti
E qui
Con la spinta del garibaldino Zorzi Berto che era a diciassette anni
Viveva viveva e lavorava a San Vito al Tagliamento vicino Varmo
Praticamente a diciassette anni lui vuole andare alla guerra e qui c'è un documento che il Corriere del Friuli di prove di quel periodo del luglio Mino centoquindici in cui racconta proprio quello che aveva fatto Berto cioè va via da San Vito al Tagliamento quindi non passa per casa
Va direttamente a Udine a Udine per essere arruolato e a Udine gli dicono che chiaramente non avendo l'età perché a diciotto anni si poteva andare al fronte low cost Lollo lo rimandano a casa
Ma invece di di tornare a casa Luís va verso il fronte quindi dopo un giorno e mezzo di cammino attraversando l'Isonzo che era in quel momento tra l'altro la la corrente molto forte arriva in zona di guerra
E si presenta in trincea
Dove un capitano lo lo vede chiaramente gli dice cosa fai tu qui ritornate né a casa però lui dice non voglio combattere a quel momento non potendo fare altro perché evidentemente c'era una battaglia in corso eccetera gli danno un fucile e Luigi va in trincea sta lì una decina di giorni poi vengono i carabinieri lo prendano e lo riportano a casa
E a diciotto anni
E quindi trovata finalmente l'età diciamo per combattere viene di nuova arruolato come volontario questa volta in modo diciamo ufficiale nel battaglione alpini montarlo tennis che questo lo stemma come vedete del battaglione
Ed ecco qui i volontari i volontari chiamati alle armi sono stati ottocento mila nella primavera mondiale pensate soltanto otto mila centosettantuno i volontari
Quindi non è come nel Risorgimento che la maggior parte erano erano volontari meno migliaia di volontari qui è in proporzione molto bassa e l'uno per cento
E c'è ed era rimasta anche dal punto di vista proprio del rapporti tra tra i i comandi gli alti comandi e i volontari una certa ostilità
Credo si dagli alti comandi anche dei contadini perché i contadini che erano stati
Forzati ad andare al fronte chiaramente vedevano non di buon occhio e i volontari gli irredentisti e gli intellettuali e Berto c'è stato un episodio che esso qui non riportiamo ma ha rischiato la vita perché una persona scambiandolo per un ufficiale
Quando si è accorto che che era un volontario gli ha sparato che per fortuna una persona un di cui si fa nome e cognome alzato il fucile e lui non è stato ucciso da fuoco amico
Ecco volontari della Grande Guerra
Qui ritornano quei soggetti cinematografici di cui abbiamo parlato all'inizio e in uno di questi chiamato la vivandiera Berto inserisce il volontario Pietro Chiesa ecco questo ragazzo
Che veniva ad Agenda Ruta vicino Genova che questo ha combattuto insieme a Berto volontario anche lui al Monte
Cardinal quindi in in Trentino
E e questo ragazzo anche lui era scappato da casa sentite cosa scrive ai diciamo ai suoi parenti miei cari sono certo che non prendere i temi atti come mancanza di affetto verso di voi
Ma io non sono come tanti altri quando l'Italia Nostra entrambi lotta giura che a me stesso di partecipare a questa santa guerra
A misura che il tempo trascorre il mio patriottismo si rinsalda non pianti dunque ma fede coraggio quando si ritornerà vittoriosi tutti ci bene direte
Questo
Il soldato questo ragazzo è morto proprio a diciotto anni dove ha combattuto mio padre quindi ero come suo amico e questa fotografia che scritta poi da mio padre punto in cui dice lo ricorda praticamente io l'ho portata vedete questo piccolo museo
Nel mille novecento quindi nel due mila cinque nel due mila quindici ho fatto un giro per vedere i luoghi dove ha combattuto che aveva combattuto a mio padre qui c'è
Vedete qui a destra
Un una piccola casetta è un museo un piccolo museo una baita
Dove hanno raccolto tutti questi residui della Prima guerra mondiale e io ho voluto portare questa immagine di questo ragazzo perché di questo ragazzo nel suo Paese dove Ruta vicino Genova
Io ho chiamato il Comune cede al non sanno più nulla tanto è vero che il corpo non è stato ritrovato questo è il punto
Quindi scomparso proprio lì al Monte Cardinal
Ecco in in quel caso mio padre li ha preso la prima croce di guerra
O
Passiamo subito a Caporetto profughi di Recanati a Recanati ecco Caporetto pure altra altro disastro immane
Che viene spesso ricordato quaranta mila tra morti e feriti non so la battaglia trecento mila prigionieri trecento mila sbandati e quattrocento mila profughi tra questi profughi c'era tutta la famiglia di Berto
Eccola qua
Qui adesso vedete in alto qui manca una una una persona perché nel frattempo è morta era la più grande dei dei figli
E in alto vedete quel ragazzo beh quello lo scultore Vittorio ma Coratti di cui poi dopo vedremo qui a un un piccolo ricordo
A destra
Alberto quindi questa foto non è molto molto bella ecco ma la cosa interessante che io tramite internet come vedete in trenta centotré molto efficace
Ho fatto una piccola ricerca ho visto che al cimitero di Recanati dove
Finirono
Trecento tra friulani e veneti c'è questa lapide vedete una piccola lapide lì che dice
Profughi friulani e veneti scampati a Barbara invasione a crudele minaccia del torvo nemico che la coscienza del dissolvimento rendeva vie più feroce nell'effimero successo
Fraternamente ospitati e soccorsi da questa cittadinanza e poi fanno i nomi
Di
Di una parte di questi qui che sono morti proprio in questo che sono sette sepolti in questo cimitero
E la questa famiglia famiglia ma Coratti da quel momento da Recanati poi si è trasferita a Roma perché mio padre
Aveva trovato lavoro come ufficiale appunto in congedo non congedo speciale ancora attivo
Ed ecco qui la battaglia del Piave qui ci trasferiamo direttamente andiamo nel diciotto dove Berto poi con conseguito la medaglia d'argento ecco qui ci troviamo Montegrappa muffe nera
E Monte tomba e questo è all'anno di Piave che sta proprio qui al centro una valle vedete lì c'è il Piave
E qui ci sono stati degli scontri
Micidiali nel diciotto proprio poco prima che finisse la guerra e qui c'è un quadro che dice ecco sulla sponda destra del Piave uno dei quadri famosi Diliberto
I due reparti austriaci italiani si scontrano in un feroce corpo a corpo austriaci italiani annegano nel fiume stretti gli uni agli altri in una lotta disperata
Ecco qui il Monte Grappa tutti quelli che vedete sono Nuku lini magicamente di ogni dei caduti
Monte Grappa Monte d'ombra muffe nera ecco qui compreso questo due foto che sono particolari allora qui ci sono in Italia d'Oro del Grappa il primo a destra in auto il sottotenente sottotenente
Ferruccio Stefanelli che era un compagno di corso di di mio padre che tratto io ho conosciuto ma che nella storia con mio padre passerà dall'altra sponda
Cioè invece invece di
Tra sponda politica intendo e
E poi ne parleremo dopo e qui invece a destra c'è una piccola particolarità vedete c'è scritto soldato Peter Pan
Questo era un soldato austriaco che si chiamava Peter Pan e i bambini quando passano deporre vede mettono sempre delle margheritini perché anche una cosa in mezzo
Ed ecco qui sul Monfeli era i camminamenti trincee e qui ci sono riportati gli altri quadri descrizioni di come erano questi i camminamenti l'questi soldati che che vivevano nel fango praticamente e poi ecco vedete quattrocentosettantasette l'interno di un riparo sul tavolo è una bomba site avente per piedistalli una scatoletta di carne vuota
Questa è la bomba sì perché io ancora ho a casa perché nelle descrizioni metteva sempre cose reali e questo è un è un mi pare ecco che la scatoletta di carne
Il cui poi messa questa bomba
E poi ecco qui andiamo a un a una svolta una svolta e quella della ferita
Che del della medaglia d'argento e un avvenimento che praticamente condizionerà la vita di mio padre per tutto il percorso Tel dei suoi grazie dei suoi anni
Ecco
Prima di dare la parola Enrica per sentire che cosa si prova in un assalto
Ecco qui voglio ricordare questo Fante questo Enrico vettori di cui che era l'attendente perché nel frattempo Berto era diventato sottotenente
Di questa persona anche io ho fatto delle ricerche non si sa più nulla neanche di Luís ma ci sono delle pagine di un'umanità
Stupenda quindi quando le leggerete ve ne accorgerete queste persone è stato è stato uno di questi del classico italiano
Fante italiano
Che aveva delle caratteristiche proprio di di e bontà di umanità
Ecco qui vi sentiamo adesso che cosa successe in questo assalto
Il momento più terribile quello che precede l'assalto
Il cuore ti Scotti e sembra che il sangue in attesa del via poi a uscire dai propri
Avete mai sentito lo scoppio di un trecentocinque o il fischiare delle pallottole mitragliatrici che si trovano sotto i vostri piedi
Oppure subire un bombardamento intrecciare aspettando che arrivi una bomba dirottando sul capo
Sulle mozioni di secondo grado perché la volontà non è impegnata il pericolo si sente ma non si vede
Mancava un minuto all'ora fissata del per l'inizio dell'azione e gli uomini erano al loro posto
Mi spostai al centro voltando le spalle ai soldati
Era giunto il momento supremo del distacco dalla vita
Dovevo salire sul Monte Maddalena incontro alla morte
Recita rapidamente l'atto di costrizione rammentando il sorriso affettuosa di mia madre rivalsi l'ultimo pensiero alla divinità
Poiché si cena di avanzare
Un soldato ma aveva seguito con la sciocca illusione che l'intelligenza dell'ufficiale avesse il potere di stabilire il punto di caduta dei proiettili
Era lì a venti passi in piedi indeciso siamo allo scoperto perché io ritorno alla tua squadra grida e con tutta la forza rifinito rispose con altrettanta forza
Adesso c'è la mando a pedate buona Bottai esplicitato risposta mima
Nello stesso istante avvertì un brivido sentirmi dei piedi fino alle tempie
E mi butta in ginocchio pervaso da un soffio ineffabile ti statica dolcezza
Mamma
Ero ferito di fronte a me
La Madonna nella sua infinita serenità
Era seduto sul trono non coperta dal suo manto azzurro di velluto trasparente
Circonfuso da un'evanescente nuvoletta argentea
La visione meravigliosa dura forse pochi secondi
Forse un minuto
Grazie ricca
Io sono stato
Ho cercato di capire
L'origine di questa visione ma chiaramente qui non si possono fare
Non si possono dare giudizi comunque ho trovato questo a Varmo questa pala d'altare di Antonio di Sacchi s'è detto il Pordenone
Non posso dire altro
E poi c'è il ritorno a casa malcontento e disordini sociali
Vedete questa foto i mutilati chiedono il pane al governo ecco pensate quale quale qua in quale situazione ritornavano
Questi reduci di guerra
E poi problemi economici allora vi ricordate quel via sul Monte Grappa quella giovane
Medaglia d'Oro ecco
Questa medaglia d'Oro a un certo punto aveva anzi e non era solo Medaglia d'Oro era con aveva medaglia d'oro d'argento di bronzo
Ma lui si rivolge a mio padre perché non ha più un lira
E ed è uno lo vedete qui a destra il primo a destra è uno degli ufficiali che portarono il milite ignoto all'Altare della Patria il quattro novembre mille centoventuno
Ed eccolo qui al centro Stefanelli Stefanelli diventerà un gerarca fascista
E praticamente sarà poi ambasciatore in Oceania in Africa
E in pratica non avrà più tanti rapporti con Berto fintanto che appunto poi nel negli anni Sessanta si rincontreranno le la l'amicizia continuerà insomma fino alla morte
Invece c'era chi aveva preso questa ritorno con grande
Diciamo problema
Personale problemi esistenziali questo è un altro malato d'argento che dice dormo non ricordo di aver fatto la guerra di aver sofferto e pianto perché uomini tanti uomini tutti gli uomini che ci stavano alle spalle poco onesti
Specula solo sul nostro sangue Morgando tutti e financo non costretti a marcire nel fango delle trincee per riempire i loro forzieri per appagare le loro ambizioni si chiamava Paolo Fior
E pensate lui alludeva a chi si era arricchito con la guerra vedete capitale Ansaldo da trenta a cinquecento milioni capitale il va da trenta a trecento milioni capitale FIAT da diciassette a duecento milioni
E qui considerazioni come nacque il fascismo c'è tutto una serie di approfondimenti
Di questo tipo
Ho e qui veniamo al ad una
Ad una inedita per tante persone
Storia
Italia libera dal mille novecentoventitré al vino centoventicinque
Ci fu un movimento chiamato Italia libera momento antifascista
Ma era formato vedete tardi ex trincee rischi di tendenza repubblicana da trincee rise significa persone che avevano combattuto in trincea reduci quindi con croce di guerra quindi militari
Tra questi c'era Randolfo Pacciardi Raffaele Rossetti e Gigino Battisti
O la cosa interessante che Italia libera io ho fatto una piccola ricerca era un battaglione degli studenti del mille ottocentoquarantotto quarantanove della sesta regione veneta
E nel mille dopo il Mino centoventicinque
Quando si si sciolse sciolsero il fascismo sciolse Italia libera
Che alcuni militanti alla fondato Giustizia e Libertà quindi Italia libera è proprio l'inizio di Giustizia e Libertà e ne Milano centoquarantatré è stato anche
Il il nome
Dell'organo del partito dazione
Quindi un momento importante ma soprattutto momento garibaldino e qui il punto chiave
Infatti
Riscontrando calibro di mio padre e i documenti invece del del diciamo di altri soggetti come appunto
Randolfo Pacciardi
Inizialmente il capo dell'organizzazione che si propone di lasciare era Peppino Garibaldi nipote dell'eroe al movimento di ispirazione garibaldina avevano aderito i fratelli Sante Ricciotti Garibaldi Zaniboni e Donati
Tito Zaniboni aveva preso contatto con Ibra garibaldini di Francia
Ex camicie rosse emigrati nel nord della Francia che avevano combattuto nell'Argonne nel Mino centoquindici
Ed erano circa quaranta mila quindi un movimento ecco questi sono i fili di Garibaldi Menotti Sante Peppino Ricciotti humour junior
Oggi avevo invitato anche ma sicuramente anche Mara la non avrebbe fatto allarmare l'hai fatto la dottoressa la la figlia di Sante
Appunto la Garibaldi gialle ma punto mi ha detto che non non poteva quindi ma lei aveva già libero
Ed ecco la tradizione garibaldina che rispunta fuori questa la tessera di Italia libera la tessera appunto che aveva mio fare numero duecentotrentuno vedete anche su questa tessera Arci e Bovio che scrive l'italiano in un sol modo intende la patria sua o liberissima o morte
O morta ecco queste erano le frasi che che su queste stesse facevano effetto no ma la cosa interessante e che vedete questa camicia rossa e quel ragazzo nel mio giro ad Alano di Piave
Vengo a scoprire che avevano fatto un monumento a questo ragazzo che è morto quindi medaglia d'oro al valor militare
Tra l'altro romano
Ed è morto proprio negli stessi giorni in cui Berto è stato ferito e mi ritrovo il suo nome sulla sulla tessera di Berto d'Italia libera cioè gruppo Ugo Bartolomei firmato sotto Battisti perché di Italia Libera c'era il figlio di Cesare Battisti Gigino Battisti
Quindi è stata veramente una scoperta e questo ragazzo era andato a quattordici anni in Francia con Peppino Garibaldi e si era messo sotto la divisa la camicia rossa
Vedete c'è il Risorgimento c'è ancora e come
E poi
Avviene come sapete il dieci giugno e ventiquattro la la decisione di marchigiano Matteotti
E quindi logicamente si capisce poi leggerete insomma adesso non voglio soffermarmi più di tanto
E il quattro novembre mila centoventiquattro che Italia libera organizza una grande manifestazione antifascista dalla quale
Sì probabilmente sarebbe partita un'insurrezione secondo loro modo di vedere ma così non fu perché
In questa diciamo ecco vedete più al centro proprio cioè i Garibaldi
C'è Sante Garibaldi Gigino Battisti siamo tutti qui al centro e tra questi c'era anche Berto e sentite che cosa successe in questa manifestazione
E finalmente il corteo si mosse con il tricolore in testa ma senza stemma sabaudo e con un cartello su cui era scritto Italia libera
Il corteo proseguiva attraverso piazza del Popolo verso il corso tra il giubilo della popolazione
Ad un tratto la testa ricevuta la notizia del tranello si fermano tra essi erano pressanti Randolfo Pacciardi Luigi Battisti figlio del martire Peppino Garibaldi ed altri
Malgrado l'incertezza si decise di proseguire fino a quando una masnada di fascisti della disperata
Giunta l'in bocca del corso attacco il corteo sparando con i Moschetti sugli ex combattenti
Costoro non potendo resistere all'urto in quanto disarmati dovettero sbanda arsi
I fascisti erano capeggiati da quel Richini che divenne poi comandante dei moschettieri del Duce
Io ed altri tra cui l'amico francese intervenimmo della mischia che segui Viva la libertà credo al francese mentre veniva colpito al basso ventre con il calcio di un moschetto
Mi difesi come poteri ma per evitare una manganellata di latta sulla testa fui colpito all'avambraccio sinistro già ha spezzato dalla ferita riportata sul monte Madame negli ultimi giorni di guerra
Due giorni dopo dovetti asse ricoverato all'ospedale Santo Spirito per subire un'operazione resasi necessaria per il distacco di una scheggia del radio
Angelo Pellegrini primo presidente dell'Associazione mutilati di guerra di Roma mio amico e corregionale
Venne colpito con una bastonata alla testa per non essersi tolto il cappello al passaggio del gagliardetto
Ma era un gesto che non avrebbe comunque potuto fare in quanto mutilato di guerra privo di entrambe le mani
Ed ecco quindi nemmeno centoventicinque Italia libera dopo questa manifestazione abbiamo visto fu sciolta
E questo è il rapporto nel capo dello polizia e qui ritorna proprio il discorso dei garibaldini
In quell'epoca comincia l'organizzazione nel territorio della vicina Repubblica francese ad opera di fuoriusciti italiani di ogni tendenza politica dall'anarchica la repubblicana delle cosiddette legioni garibaldine
I centri più attivi nell'aria un guardi erano Parigi Marsiglia Nizza ed altre località della Costa Azzurra della Savoia il capo spirituale
Era il generale Peppino Garibaldi e quelli effettivi fratello colonnello Ricciotti ed Alceste De Ambris
L'arruolamento l'equipaggiamento e l'armamento delle legioni fu curati in sommo grado mentre nei riguardi del finanziamento dell'impresa i promotori del movimento escogitare un il lancio di un prestito della libertà
Tentando il collocamento dei buoni denominati buoni emessi dal Comitato per la libertà Dalian e che ricordano i buoni patriottici proprio del Risorgimento
Ed ecco finita sciolta Italia libera
Berto che si mette in cerca di altri antifascisti perché chiaramente voleva continuare su questa su questa linea e poi qui ecco bisogna riconoscere anche questa
Insomma
Questo onestà intellettuale quando dice avrei dovuto cimentarmi rimanendo andando all'esterno perché molti espatriare o no con la forza di un eroismo che non possedevo
Decisi pertanto di percorrere una sola via la lotta in patria contro la tirannide e quindi prende i contatti con
Con il Tito Zaniboni che era onorevole logicamente era un deputato della della sinistra socialista
E Zaniboni però
Si rivolse al dissidenti Isma'fascista nato dopo il delitto Matteotti e continuo il disegno cospirativa ho visto che era stata sciolta questa organizzazione con il generale Luigi Capello e altri
Ricordiamo generale Luigi Capello è stato uno
Comandante della seconda in generale comandante da Seconda armata durante appunto la primavera mondiale e fu coinvolto anche nella disastro di Caporetto
Anche se le responsabilità non erano certamente attribuibile a luglio ma era un coacervo di responsabilità
Ed ecco che Berto entra in contatto adesso voglio stringere perché sono veramente lunga la storia o comunque viene incaricato da Zaniboni
Di fissare tre alberghi l'albergo Tordelli Dragogna centrale perché
Si pensava appunto ad un per il il mi Merzario del quattro novembre
In una manifestazione particolare che avrebbe stop sarebbe sfociata poi una rivolta
Diciamo che Berto non era ancora arrestato edotto sullo scopo di questo di questo fissaggio di questi tre e di questi tre alberghi
Uno in particolare fu quello che interessò cioè l'albergo Dragoni
Che praticamente qui a destra vedete si vede da qui Palazzo Chigi
Ed ecco qui
Allora
A Zaniboni
Alberto viene piano piano
Si viene a scoprire qual era lo scopo di quella di quella discorso del del della degli alberghi
E lo scopo lui pensava fosse non so dopo fosse stato fatto organizzato per gettare manifestini sulla folla c'era già ma poiché questo questa idea somalo abbandono nel momento in cui si si capì qual era l'intenzione di Zaniboni
E l'intenzione era quella appunto di uccidere con una fucilata con di precisione il Mussolini nel momento in cui si fosse affacciato al balcone di Palazzo Chigi
E qui logicamente ecco questo che vedete è il cannocchiale allora il fucile a cannocchiale fucile Steller che io ho trovato sempre in quella Museo di Alano di Piave ho riportato qui
Ed ecco il quattro novembre mille novecentoventicinque ed ecco che cosa che cosa accadde
Nel momento in cioè niente prima di quel giorno qual era i sentimenti che Alberto aveva in corso
Quando mi abiti dello scopo a cui devono servire le Camere ritorna e col pensiero al gesto di Felice Orsini
Quel gesto ora mi sembrava più eroico non meno di quello di Oberdan diretto parimente a sopprimere il tirando per bella libertà ai nostri fratelli del Venezia Giulia
Dunque perché esitare
Non Salini s'era impadronito del potere con la violenza lasciando commettere innumerevoli delitti e privando il tema della libertà
E Tyrande Java in nome di un retorico patriottismo
Non doveva ogni vero patriota cercare l'occasione per fermarlo
Zaniboni è vero non mi aveva interamente rivelato le sue intenzioni
Ma la reticenza giustificava il segreto che maturava l'azione nei giorni seguenti
Ripresi la storia del nostro Risorgimento infiammando nella luce di Vittorio Alfieri di Santarosa del Foscolo di Mazzini Garibaldi
E lì tutta la eletta schiera di eroi di martiri che raccolsero all'ombra della Carboneria della massoneria della Giovane Italia il mistico night della libertà
Dopo la corsa veloce nel passato credette di aver raggiunto il traguardo quando arrivai alle vicende avventurose di Felice Orsini quella potente figura l'italiano e alquanto evanescente dei libri di testo di cui si parla di sfuggita come per inciso i motivi tali superficialità saranno chiare agli storici ma nulla li giustifica neppure se sono suggerite dalla supposta necessità didattica di attenuare esaltazione in esasperato patriottismo
Fui messo subito al corrente di tutto il piano
Poi entrammo nella sua camera
E mi mostrò il fucile sta ire cannocchiale
In questo fucile
Riposta la saldezza di un popolo di quarantatré milioni di cittadini dissi
E Zanini buoni sorrise compiaciuto e mi passa allarmato perché la provassimo
Mirai attraverso le persiane un oggetto distante un centinaio di metri e mi sembra di toccarlo con le dita il colpo assicuro conclusi
E Zani buoni mi rispose di aver consumato quasi tutte le pallottole nelle varie prove e che queste erano
Non pienamente le uscite
Dal patriottismo fremente dall'ardente amore per la libertà piomba Moratti idealmente nella silenziosa angoscia dei cospiratori
La causa era bella giusta Santa morire
Per un ideale
Per la salvezza dei propri fratelli
Sacrificandosi per il loro bene
Cosa importa rinunciare al sole se sapevamo di lasciarlo più splendente per gli altri
Beh certo avevamo ad eliminare il dittatore Sanza sentire oggi o per lui
Pensavamo al nostro sacrificio con serenità
Noncuranti della vita
Che forse dovevamo in molare per compierlo
Ed ecco come sapete
Come saprete insomma fallì questo tentativo
Fallì grazie alla delazione
Del personaggio che abbiamo visto prima scusate no che successi
Dalle auto
Scusate
Alla relazione del personaggio
Che era Carlo Quaglia
E purtroppo
Cioè purtroppo c'è una descrizione bellissima aria che fa Zaniboni di come avvenne poi l'entrata della polizia nella stanza quindi è tutto da seguire è un procedimento un processo molto molto
Insomma interessante anche capire come si siano svolti i fatti veramente
E
Naturalmente nel mi ecco poi subito dopo nel ventisette fu fatto il
Diciamo fu giudicato questo attentato
Con il tribunale speciale
Berto per un soffio non fu fucilato ma fu assolto nel senso che lui passò come un testimone come una persona che era stata manovrata per fissare queste Camere ma comunque non era insomma non non era una persona attendibile dal punto di vista della proprio del della del l'attentato insieme
Zaniboni fu condannato a venticinque anni trent'anni a Luigi Capello
Il quale disse
Quando Zaniboni richieste appoggio e protezione Capello gli dirà
Lei vuole cento uomini armati io ne avrò a disposizione centinaia di migliaia dopo compiuto il colpo perché Capello avrebbe dovuto mobilitare poi
Comune diciamo
Non so adesso
Qui e quale quantità di di di soldati trovava comunque
Probabilmente un colosso numero di
Combattenti
Berto invece sfuggendo a quel
Tribunale specie speciale non sfuggirà al consiglio di disciplina
E dopo due passaggi praticamente ecco questa diciamo
L'attestato di cavaliere all'arte la corona d'Italia
Fu degradato a soldato semplice
Cosa che ovviamente influì moltissimo sulla sua ben potenziato una persona che parte volontario che ha che ha vissuto momenti terribili
E che ha meritato determinate riconoscimenti in più mutilato di guerra
E soprattutto un altro fatto molto umano di cui poi chiaramente non si parla perché sembra quasi che appunto l'eroismo sia soltanto quello
Zucca del campo di battaglia beh lui manteneva tutta la famiglia perché il padre disoccupato due due sorelle erano gravemente malate infatti morirono anche loro qui a Roma
E quindi
Lui lui rimase la volontà di riprendersi questi questi gradi
E andò volontario in Africa a guerra finita chiaramente però
Se non altro per
Continuare a stare con gli alpini sembra una cosa molto strana ma quando uno vive determinati situazioni e anche difficoltà insomma e soprattutto
Dolori
E anche
Direi
Coinvolgimento totale anima e corpo con anche con un gruppo di di militari
Rimane nella nella testa e nel cuore la voglia di continuare
Con con queste persone ancora ad avere un rapporto
E infatti poi tra l'altro
In Africa una foto di cui mi sono accorta tra l'altro da poco che non avevo notato vedete questo gruppo dica di di soldati che camminano le questo annullato un lago famoso Keita c'è mi sembra se non mi ricordo bene
L'unico che ha il cappello da alpino è proprio Berto crede
Gli altri erano tutti quel cappello
Diciamo che si usava
Nel nel punto in queste regioni
E naturalmente Berto in questa in questi episodi della
Del del la campagna
Di da Africa
Beh lì si comporterà non certo come una persona
Legata agli schemi tradizionali
Che in quel momento si volevano si volevano
Decisi a comportarsi in un certo modo
Lui
Aveva ben chiaro
Il il la la realtà che che che era lì in quel momento e ai patrioti che stavano combattendo contro l'Italia
E tutti e ci sono degli episodi che sono accaduti praticamente in cui lui ha cercato di aiutare queste persone ma farlo in un modo
Umano non non per tradire
La causa dell'imperialismo italiano
E quando ci fu un episodio in cui si trovò in una battuta
Diciamo di di polizia chiamiamola così
Fatta propria dagli alpini
Vengono vennero bruciate delle case delle delle persone sarà tutta un cavo che stavano cercando ecco lui dice queste parole in quel momento provider gogna di essere italiano
Che passando dinanzi a quelle donne che piangevano e gli abitanti che ci male divano chinare la testa con Morfeo
Ma qui c'è un episodio che che bene sentire perché gli italiani in Africa purtroppo ne hanno fatte di cotte e di crude e Luigi ne fu testimone anche se la guerra è ormai finita
Dove si vide comunque a che punto di barbarie
Potessero giungere i rappresentanti di un popolo civile
Fu in occasione dell'attentato al generale Graziani
I battaglioni delle camicie nere i fascisti borghesi gli autisti i militari tutti
Come impazziti da un furore omicida si gettarono allora sui propri abissi innocenti che incontravano per strada
Uomini donne bambini ne uccidevano quanti più potevano con ogni mezzo
Udì episodi di crudeltà tale che come italiano mi rifiuto di ripetere
Perché preferisco credere che non siano veri
Gran parte della popolazione corse terrorizzata rifugiarsi presso i comandi al Pini
Dove trova assicura protezione e Dio anche per questo mi sento onorato di appartenere a quel corpo
Gli episodi di efferatezza ebbero tra gli alpini un carattere essenzialmente sporadico
Neppure in questa occasione smentire loro fama di combattenti leali
E perciò gli abissini li tennero sempre nel massimo rispetto
Ed ecco l'insegnamento della campagna d'Africa il primo insegnamento che l'umanità non conosce limiti o barriere di razza e di colore
Il secondo che la passione politica il volontario accecamento dell'uomo investe di conquistatore detentore di un grande o piccolo potere
Rendono irriconoscibili gli esseri umani che in tutt'altre circostanze si sarebbero definiti come dotati di normale senso morale
Ed ecco qui nel mille centotrentanove tutta praticamente il Novecento qui è raccontato quasi tutto nel trentanove Berto viene richiamato per questa volta come capitano in Piemonte
E dove trova una situazione molto grave di di grande
Insomma difficoltà
Dell'esercito italiano dal punto di vista
Dei mezzi
E qui ci sono ecco delle piccole frasi che ha voluto mettere vedete non abbiamo calze non abbiamo maglie i fari a un bella farsi mi mandasse in guerra in queste condizioni ricordiamoci che trentanove stava per scoppiare la guerra e quindi già si sapeva più o meno
Ecco poi una cosa bella e qui ritorno a Giuseppe Mazzini
Che cosa lui trovando questo sto questo disfacimento insomma dal punto di vista
Proprio logistico dei soldati i quali dormivano in mezzo al fango insomma non avevano proprio i mezzi le cose più essenziali
Cercano non solo di
Aiutarli dal punto di vista proprio materiale ma li portava in montagna
E leggeva loro
Dei dei pezzi delle dei brani
Di Giuseppe Mazzini
Diceva poi mi disponevo in circolo che leggevo a brevi puntati doveri dell'uomo
Di Giuseppe Mazzini gli alpini mi ascoltavano come affascinati da una luce mai vista in pochi giorni erano completamente trasformati
E poi un fatto gravissimo
Questi alpini che hanno quasi tutti
Diciamo alto altissimi altoatesini
Avevano firmato poco tempo prima voi sapete che Hitler Mussolini problema dell'Alto Adige non avevano risolto
Praticamente in da un giorno all'altro fu scelta dando la possibilità di scegliere una patria o Italia con Germania
E duecentosettanta mila allogeni erano praticamente le persone che dovevano decidere molti decisero per la Germania cioè chi era in Alto Adige
Rimaneva in Alto Adige e gli altri si devono trasferire in un in Germania
E dopo una serie di cose che poi leggerete era talmente l'affetto per questo capitano che era venuto ad aiutarli
Che dissero io ricordo che mio padre e di questo mi parlava tra l'altro ritrovato questo signor capitano se avessimo avuto la fortuna di conoscerla prima avremmo optato per l'Italia
Questi erano gli alti gli altoatesini che praticamente
Da prince di Bolzano che erano già passati in Germania pensate
Che la cosa è commovente fu quando mio padre dovette poi lasciare
Questa questa compagnia perché il fatto di averli aiutati
Non non piaceva molto alle autorità militari che lui fu destituito da letta quest'incarico e si ritrovò tutta la compagnia
Il nel momento in cui partiva il treno per ricondurlo a Roma lì alla piccola stazione che li cantava il testamento del capitano
E insomma la scena molto bella che emozionante
Ed ecco qui dopo la guerra
Continua l'azione antifascista chiaramente
Però in segreto
E questo è un episodio da cui parte poi una serie di di documenti eccezionale che io vi invito a leggere un documento eccezionale nella lettera che Carlo Sforza scrisse al re
In cui lo invitava a licenziare Benito Mussolini quindi e non le tre importantissima e questa lettera girava tra questi patrioti ancora italiani tra cui appunto questo gruppo a cui apparteneva a mio padre e questa questo questo fatto l'ho trovato proprio al al la
Come si chiama alla
Va be insomma adesso non mi viene il nome
E comunque un documento in cui sono riportati esattamente i nomi che lui cita in questa in questa storia otto tenete presente che
Il documento che poi era bello lungo tra l'altro fu
Su questo documento furono messi dei nomi delle persone che dovevano distribuirlo e ci fu la figlia di una di di queste persone una certa da Agostino Irene che denunciò il padre
Praticamente perché lei era fidanzato con un con uno della milizia
Denunciò il padre per ripicca perché non aveva fatta uscire una sera c'era c'era che praticamente furono arrestati tutti e molto di loro andarono al confino quindi arrestata una retata da qui da cui poi Berto riuscito a a non essere diciamo coinvolto perché il suo nome non figurava su questi foglietti però vi invito a leggere questo bellissimo
Bellissimo pezzo che adesso non non c'è tempo di
Ecco
Ecco qui passiamo alla Costituente repubblicana e mio padre chiaramente
Fu simpatizzante della sinistra e e vedere apporti con Umberto Terracini che è stato presidente dell'Assemblea Costituente questo è il il
Telegramma insomma il biglietto che ci mandò quando quando Berto mancò
Infatti dice dolorosamente colpito dalla notizia
Della scomparsa dell'amico fraterno Umberto ma Coratti
Al quale mi univa la sincera finita di ideali umani e civili piangendo lo esprime le mie condoglianze eccetera perché perché Umberto Terracini era un po'un persona un po'fuori dagli schemi della sinistra tradizionale ed era un pacifista tanto è vero che insieme a Berto parteciparono poi a queste grosse iniziative di pace e di cui adesso parliamo un attimo
Ecco qui ho voluto mettere questo depliant per ricordare che è la nostra associazione
Fa notare sempre che i principi fondamentali della Repubblica romana sono stati ripresi da alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione vigente
Ed ecco qui il Porta San Pancrazio nemmeno centosessanta
Gli sotto cioè lo zio Vittorio appunto che aveva lo studio proprio dentro qui Porta San Pancrazio dove adesso c'è l'ascensore
Berto venne riprese ecco nel quartiere romano di mantenere ricco di memorie risorgimentali ritorneranno le idee i fermenti patriottici del passato e farà parte come segretario del Comitato nazionale per le onoranze Roma Tommaso Salvini
Che si concluderanno ecco con e questo busto che fece appunto il Vittorio ma Coratti e che lo costruito
So proprio quello modello proprio qui in questo luogo questo busto è quello di Raffaele Tosi
Al che poi i motivi finiamo praticamente tra poco questi sono i momenti di della pace di pace momenti cristiani
Alcuni altri non cristiani a cui partecipo Berto
Come delegato all'estero specialmente in questi ecco i momenti sono questi momenti cristiano per la pace il movimento unitario dei cristiani progressisti
Fondato da ad Alessandrini tra l'altro c'è una biografia di questa donna incredibile che ha fatto partono parte anche dell'UDI
E cattolica insomma fervente cattolica però da questi e poi il movimento dei partigiani della pace questo demmo dei partigiani della pace e movimento corrente dimenticato ma ricordiamo che è stato potentissimo
Anche se finanziato inizialmente dall'Unione Sovietica questo movimento ha avuto una un'attività compra sua autonoma in in Italia e vedete queste assemblee questa è la famosa con Lamberto colomba di Picasso e disegnata da Picasso
Ci sono stati appunto pensate ottanta nazioni avevano partecipato e duecentoventotto italiani tra cui poeta nel tratto tra gli altri c'erano nella in diciamo nel momento devono dei partigiani la pace c'erano Neruda Shostakovich Salvatore Quasimodo Pietro Nenni Terracini eccetera
Ed ecco
Una cosa che mia veramente scioccato perché quando si parla di pace
Non si ricorda che nell'appello di Stoccarda per l'interdizione delle armi atomiche furono raccolte cinquecentoventi milioni di firme che con un record assoluto
E cinquantatré nazioni differente che parteciparono quindi sono movimenti importantissimi di cui non dovrete non si dovrebbe perdere Monia ecco poi continuiamo con con Berto che viene rinchiuso a Regina Coeli perché soltanto perché faceva parte di un movimento per la pace e quindi
A scopo nel cinquantuno a scopo cautelativo
E poi ecco questo dunque devo dire una cosa che di tutti quei movimenti lui si è poi
Praticamente sciolto
Nel senso che si è dimesso una volta perché sì restiamo per finire una volta perché era in contraddizioni contraddizione con le scelte presepe per la scomunica che aveva fatto
Pio dodicesimo
Ai comunisti e quindi lui si è
Si è praticamente
Licenziato da quell'associazione poi anche né partigiani la pace insomma dove trovava qualcosa di negativo ritornando è questione della sua coscienza abbandonava così pure quando si è presentato appena del comune di San Vito Romano come praticamente come
Candidato per le elezioni
Diciamo ecco questo era il programma elettorale adesso non me lo sto a descrivere e lui era stato eletto primo
Con le mille duecento voti vedete che e praticamente il secondo che era del luogo si è imposto dicendo o sono io il sindaco o non si fa nulla e Luís ha ceduto ha ceduto a questa prepotenza
E quindi dopo circa un anno anche Luigi sia licenziato e poi l'ultima finite tutte queste momenti pacifisti l'ultima l'ultima chance che ha avuto la avuto appunto con un momento cattolico
Pax Christi cioè ha visto che lì forse poteva fare ancora qualcosa ma ormai era alla fine alla sua vita vedete questa lettera del venti settembre
Del nel sessantasei l morto a dicembre quindi non ha avuto il tempo di continuare però aveva fatto queste due proposte a Paolo sesto scrivendo a Paolo sesto c'è una conferenza dei rappresentanti di tutte le religioni sotto la presidenza del Papa
Che in effetti poi si è fatta nel mille centottantasei e poi l'intero internazionale della pace che invece non si è fatto mai è rimasta così ed ecco questo per finire
Questa è una lettera e questo soldato che era stato colui in Africa
Nel momento del suo quando lui è morto ha mandato nella lettera quattro stelle alpine ecco questo prego di portare sono Tomba
Queste tre o quattro stelle alpine a ricordo
Tutto qua finito grazie
Allora Green versiamo Paolo ma Coratelli terra questa carrellata al sugo alcuni snodi fondamentali del del nostro Novecento
Io devo dire che forse un popolo densamente dalle parole non so quanto dalle parole del di del figlio Paolo
Si è emersa la la forza carismatica di quest'uomo
Un uomo del sin da alla tenerissima età avuto la capacità di essere protagonista di fare delle scelte come già vi accennavo prima
A me ha colpito moltissimo lo queste nel raccontare nelle memorie un po'la sua il romanzo nella sua formazione
A questa episodio delle prime rivendicazioni sia sindacale all'interno della filiera in cui giovanissimo prende parte proprio ai primi scioperi delle lavoratrici e quindi mettendo sì anche contro l'autorità la stessa madre
E i e quindi sin dal da piccolissimo lui ha vissuto questa lacerazione profondissima tra l'ideale il senso proprio della giustizia Ciocchetti riteneva opportuno e giusto fare e ciò che invece in qualche modo le circostanze
L'obbligavano a fare anche facendo i conti con degli affetti familiari molto forti i
Le la complessità la ricchezza delle relazioni personali credo che sia venuto fuori in maniera molto chiara la e Umberto ma Coratti ha vissuto alcuni dei momenti fondamentali appunto nella nostra storia
Dalle dalla vita in trincea al dramma di Caporetto conoscendo di persona alcuni dei suoi protagonisti il generale Capello ad esempio ma non solo e e e anche vivendo appunto la l'amarezza dei reduci la la difficoltà del ritorno ad una normalità
E poi tutta la il susseguirsi rapidissimo il precipizio di vicende storiche che ci ha portato ai nostri giorni l'ha vissuto con con grande intensità con grande dirittura morale e con questa continua il dialogo con la circostanza
Leggendo le sue memorie che sono tra l'altro scritte maniera molto piacevole molto sintetica che si intrecciano in un abbraccio quasi con le invece le note aggiunte dal figlio Paolo si può vedere io credo se possono vedere due cose
Uno alla la capacità di di fissare in quadri veramente i quadri che lui scriveva per queste sceneggiature del cinema muto
In poche battute alcune scolpire alcune immagini non punito blog rende possiamo dire di fatti storici e contemporaneamente
Questo di racchiudere in pochi dialoghi
Il nocciolo della questione cioè i tormenti delle della coscienza
E l'altra cosa che che ho notato che mi mi piace sottolineare e appunto come questo questa una prospettiva umana il ritornare ricalcare le vicende del padre
è una dimensione psicologica ma anche di diciamo romanzo di formazione per cui veramente lì leggeste del parere dei padri e comunque le vite dei padri insegnano sempre qualcosa ai figli è questa una un anello una catena che non si vede mai fermare quindi grazie veramente a tutti quanti ringrazia Rita quaranta che ha letto con la
La partecipazione che sicuramente avrebbe commosso Umberto che era appunto nel mondo anche dello spettacolo grazie mille a voi che siete intervenuti insomma continuiamo a incontrarci a confrontarsi e a crescere insieme