Cerimonia di intitolazione di una sala della biblioteca Villa Leopardi a Ida Marcheria

Una sera attenti e grazie di essere intervenuti questo questo pomeriggio e con grande emozione che penso siamo qui tutti per onorare e ricordare la figura di da Ida Marche via cittadina del nostro territorio triestina deportare a quattordici anni con la sua famiglia ad Auschwitz Birkenau
Rientrata a loro è rientrata in Italia arriva a Roma con suo marito Claudio Di Segni avviare e gestisce questa la cioccolateria di santa Maria Goretti che un punto di riferimento per per tanti di noi
è un momento io sono molto emozionata e quindi mi scuso in anticipo se proverò ad essere all'altezza
Che
Perché c'ho creduto molto in questa cosa e voluto molto bene a questa figura ho visto tante sue interviste no che si trovano facilmente
In televisione in tante trasmissioni e mi hanno colpito due cose
In quello che che lei diceva una che è bellissima ma secondo me le racconta tutti sognavano la pastasciutta nel campo di concentramento
Io sognavo il cioccolato e questo è un altro miracolo che Dio ha fatto di regalarmi un laboratorio dove si fa la cioccolata
E e la seconda cosa
A cui penso penso sempre lei dice dietro questi reticolati abbiamo visto di tutto ma mai nessuno che abbia fermato un treno sarebbe stato facile bloccare un binario perché arrivava a più di un trasporto ogni giorno ecco quello che vorrei dire che da una parte questa figura bellissima perché è una figura sorridente e ora figura che con il suo carattere con la sua attività
Ha rappresentato non solo la memoria non solo il dolore della memoria ma anche la speranza e la rinascita a me
Trasmette questo ma dice anche che quello che accade accadde perché tanti si girarono dall'altra parte o ebbero paura
Di affrontare
Di affrontare quello che stava accadendo allora in un tempo in cui qualcuno ancora parla di razza di difendere la razza
In cui c'è qualcuno che dice che però forse il fascismo ha fatto anche delle cose buone
In cui prevale chi costruisce
Articolati chi costruisce muri per allontanare i più deboli invece che far prevalere chi prova a costruire dialogo e inclusione in cui vecchi e nuovi fascismi stanno dietro la porta di casa praticamente allora io penso che è doveroso onorare la figura di da
Ma anche ringraziare biblioteche di Roma il dottor Fallai lo voglio ringraziare perché ha raccolto una proposta
Che il Municipio insieme a a Raffaele Di Segni a avanzato perché Ida fosse ricordata in un luogo prevalentemente frequentato da studenti da Giovanni e quello secondo me e il dato importante perché ridà a voluto testimoniare e raccontare anche soprattutto alle giovani generazioni e poi ovviamente voglio ringraziare Raffaele
Che c'ha guidato diciamo in questo in questo percorso e tanti che ci hanno dato una mano a partire dalla dal consiglio municipale qui ci sono tanti tanti colleghi
Del del consiglio del del secondo Municipio infine la scuola Sinopoli Fellini la la professoressa e Serini e tutte le le sue colleghe e i ragazzi perché
Sono i ragazzi che dovranno prendere il testimone sono i ragazzi che dovranno farsi portatori di quello che diciamo oggi oggi qui portare il testimone e portarlo in alto
Come patrimonio di di questa città io ringrazio ancora e do la parola ad alto Maria presidente dell'Aned che ringrazio di essere
Grazie mille quando Lello disegni e m'ha detto guarda che verrà apposta una targa in memoria di mia madre io gli ho scritto una mail dicendo mi spiace ma non ci sarò copia schiacciato invidio ho detto c'è un cretino
Perché potevo fare tutto nella vita ma tradire la memoria di Rita mie veramente impossibile quando sono arrivato a Roma io ho conosciuto inane tra due su prestiti ITA e Piero
E da loro
Dalle loro parole dallo testimonianza ho imparato molto molto e devo ringraziare non so chi ma comunque ringraziare perché ho avuto l'orrore e la fortuna
Di conoscere Ytzhak
Ma soprattutto io già mi ha regalato una meraviglioso affetto
Lei lo sa quanto parlavamo con sua madre e ci vedevamo nel retro del negozio
Intanto perché c'era quel bellissimo profumo di cioccolato perché se il da Fogliano al cioccolato io per il cioccolato vado matto ma e nel retro del negozio parlavamo parlavamo parlavamo e spesso Lello diceva va be'ma insomma parte no però Lello mi diceva che io ho saputo di sua madre più di quanto luglio non abbia non abbia saputo
E
Questo era per me è una continua fonte di apprendimento ma soprattutto esami ha fatto scoprire quella che è la condizione femminile che era quella di cui si parlava poco
Il d'arrivo con la sorella che noi ragazzine
E quindi ho cercato ma è praticamente impossibile di immaginarmi a lungo quale fosse lo stato d'animo la paura tutto quello che poteva aver provato questo due bambine ma abbiamo cercato di dirle non libero ma e in quel libro che è stato scritto porta due firme ma la firma vera e quella di da che parlava però con due voci parlava con quella dignità e con quella di sua sorella perché questo queste unione tra le due sorelle era inscindibile non poteva essere decisa la madre si disse loro sulla io del rampe noi divide Three Mile fate sempre assieme ma quello fu fatto fino all'ultimo momento anche quando purtroppo stellina
C'aveva c'aveva lasciato bene la voce vera di quel libro è quella di di tra noi abbiamo aggiunto poi la parte storica le notizie sull'Hagere su che cos'era il Canada
E il primo viaggio che abbiamo fatto con Rutelli
Il viaggio dalla città di Roma da autorizza a un certo punto Ilda mi prese sottobraccio e uscendo dal gruppo mi dice vieni
E mi fece percorrere quella sterrata quel tratto di mise il percorre quel tratto di campo che andava dalla baracca in cui lei la sorella vivevano per andare al al Canada commando e mi disse questo
Era la mia vita tutte le mattine dopo l'appello alle quattro e mezza facevamo o alla notte se lavora ma la notte facevamo questo questo percorso avrebbe rivolto a stato altre volte a Davos ma il Canada non l'avevo mai visto il Caravà così tanto non c'è più teso alla le le basi delle delle baracche e comincio e mi disse quello che potevo messo come inizio ho capito io qui ho aperto gli occhi
Cioè qui il Lager fece capire qual era la realtà in quel momento tragica efferata infernale ma alla realtà di ciò che l'uomo è capace di fare
Guida io ho tantissimi ricordi ma anche un ricordo molto e sono tutti ricorderete piacevoli a che se io racconterà quello che erano ma ho anche un ricordo per me particolare l'ironia di vita
Nel racconto di quella tragica vicenda umana riusciva sempre a mettere quell'ironia tipicamente triestina io le dicevo e lei rideva dice sia vero io sono anche austroungarica non solo greca di origine perché ad esempio quando narrava della marcia della morte
Loro che correvano i cani che l'inseguivano e diciamo ma cioè che cambi ha una bella resistenza non solo noi anche loro e poi mangiavamo la neve ci ma deve contenerne di vitamine la neve perché c'ha fatto camminare c'ha fatto correre per per giorni e per notti il così come la liberazione è uno dei più bei racconti Piero quello di la sua liberazione
Perché queste due sorelle sedute su un tronco in una radura verso il Mare del Nord
Stellina dice guarda che vedo ONU lei diceva un pupazzetto che ballava con in mano un fucile
E lo guarda e stellina chi fa dice idealità c'erano gli inglesi e no è anche gli inglesi adesso no è basta ne aveva fin troppo Regis Aglianese
Lei stessa Austria che ai tedeschi no anche gli inglesi no era una battuta però è una battuta che nostra Matiz avaro acconto e ovviamente ma faceva tirare un attimo di fiato a chi lo ascoltava perché indubbiamente le testimonianze di Piero come divisa come di Slobo beh insomma il fiato non lo fanno di certo non lo farà di certo tirare però però e anche spesso e volentieri il vero Pirlo ci trovavamo nel negozio arrivava Piero Terracina arrivava uomo Venezia e quindi inevitabilmente si parlava di quello però c'era sempre
Una una connotazione precisa non era mai il racconto dell'odio del rancore la rabbia ma era racconto dell'umanità europeo
Era Ida come sono come la sua home come Piero c'è questo racconto di un inferno ma raccontato con la voce della dell'umanità
Io credo e concludo che Ida sarebbe Ida non era molto per le celebrazioni Lello ancora meno per carità ma non era per queste cose però io credo che di quella targa sarebbe contenta perché ricordare una donna una bambina una ragazza del popolo del libro in una biblioteca dove i libri si conserva le si salvano credo che avrebbe data molta soddisfazione aiuta grazie mille
Vuole essere allora i ragazzi della Sinopoli hanno preparato
Avevo preparato delle letture tratte dal libro di cui stava parlando il dottor Pavia prima e adesso leggeranno dei tassi
Grazie
Siamo nati a Trieste Ina famiglia ebrea come tante altre in appartamento in piazza della Borsa quella che agì sia la paternità
Il padre era commerciante i redditi di vario tipo come carne Agiman e tanti altri
Vendeva e commerciale non venne Grazia frequentato termini delle nostre comunità ma anche dettagli triestini ebrei
Mia madre una casalinga che si copra Marinosci Dinoi Mangerini si chiamava Giacomo Chiappara ferie paio e Stella richiamata stellina anche delle distinguerla dalla nonna che era sessione
Con noi vivevano anche i nonni materni nella sfera né delle ferie Inanna Stella
Anche nonna Raffele commerciava ettari Jackie lenticolari atto e per la sua attività leggeva frequentemente da Italia fino alla Grecia in particolare i sei appalti e non quelli serie di Corfù
Dico Elisa era era vigile nella mia famiglia nell'altra sull'infanzia piuttosto felice nell'avevamo Grassi gabbiani e potevamo vivere tranquillamente il nastro era il tempio dello studio degli occhi
E nasi genitori cassanate ci aggiungesse solo ciò che non poteva recarsi turbamenti
Frequentavamo la scuola ebraica e venivamo educati nell'osservanza della sua religione ed Erina sevizie millenarie
Ne eravamo estranee alla vita della città del e del Paese al contrario erano attenti e partecipi alle discussioni se Ciani politiche e culturali
Perché la mucosa regolari di prestigio e autorevoli eravamo ebrei italiani ma non sapevano che saremmo diventati ed è in Italia
Imperiosamente tutto cambio nel mille novecentotrentotto in novembre il fascismo emana le leggi razziali
Allora avevo nove anni io che tentavo e già la scuola ebraica e non dovetti andarmene funerari Funari furono gli altri a venire da noi
Tutti i ragazzi ebrei si rivolse alla nostra squadra
E terranno pasto ignori classi
C'è un episodio che per me fu particolarmente amaro apertura definitiva con quella che era tali nemiche care
I suoi genitori avevano un bar proprio se tornasse a casa
Eravamo quasi con Israele passavamo io ero e a casa sua da casa mia tutti i giorni
Negli anni dell'adolescenza è molto importante avere un'amica elica con la quale Giachini studi alla quali confida evitati i piccoli segreti e Tino fazioni i sogni e le speranze
Era ovviamente anche Micheli stellina che ha sempre con me
In quegli anni non era molta libertà che veniva concesse le ragazze ed eravamo entrati i bambini
Il cardo che di questa amicizia immagini si fidavano altrettanto era dei genitori cranica io poteva essere a Bari Lucarelli o fare i compiti come se fossi nelle stesse famiglia e come se fossi una di famiglia
Non c'erano problemi tutte improvvisamente cambiava quel maledette novembre del mille novecentotrentotto con quei maledetti mortali leggi razziste
E venne in periferiche trent'anni pensi ai genitori non era più la stessa ragazzina di prima appetiti se ridevano nello più una ragazzina è un'ebrea
Serve diventa il bar ora c'era scritto quindi niente no cani ed ebrei e ne ricerca più edizione della sua famiglia invita per entrare nel bar
Nessuna voce si è raggiunta garanzia del sedici ottobre del ghetto di Roma delle deportazioni di vecchi malati bambini dalle gran astratte nelle nostre comunità Aayla così novembre e arriva anche non si torna
Deve essere stato il due o il tre le ricordo con esattezza ma il fatto certo e che i cani da caccia i servizi dei nazisti che barano sinossi listino sia allenamenti e pesante
Non erano i tedeschi nera Serse è italiani fascisti quattro poliziotti nemmeno di divisa in borghese
Sembrava la gente comune
Dalle intenzioni detenuti a quel Persico vero organizzati e piante eseguire piattini ricevuti avvistare l'intera famiglia di ebrei era mattina presto c'eravamo appena alzati quelle sentimmo bussare conferenza alla porta
Pai quando mio padre aperto quest'aperto questi uomini sono entrati subito in casa Vinassa appartamento senza neanche chiedere il permesso senza proferire parola
Cogliere le nostre vite e scomparse per sempre una di loro anche un foglio in mano sembrava essere una lista di nomi erano infatti i nostri nonni ebbi l'impressione critico necessario già tutti
Che sapessero tutti della mia famiglia sapevano quanti eravamo perché ne ha viste comparire il nome di mio padre quegli mia madre comparivano quelli della stessa Chelli e mio con quella di stellina
Mancavano solo quello della nonna
Questi signori per me misteriosi cominciarono a parlare il con nostro padre
Più che a parlargli sembrava gli dessero Verdini mi dissero occhiolino i delle appendere una borsa che potesse contenere in osteggiati personali ma pochi e si era strettamente necessari chi se Geri Velardi partecipativi sito qualcosa da mangiare gettiti utili
E ci diedero molto tempo e non era facile ripararsi così in fretta non sapevamo dei sarebbero portati dovevamo seguirli
Era quindi difficile decidere cosa portare con noi
Finimmo al torneo il carcere di criticarci risiedesse
Il sette dicembre meno alle centoquaranta tre ai sette in punto del mattino attivi non XL sedevamo preparati a chi restava alta di fretta che ne ha mai fatti case che ancora si erano rimaste seta mai suonare che c'erano queste vite uscimmo
Ci tenevamo comprata e con i fratelli e con l'aria ci incamminiamo lungo il marciapiede parchi passi e tre va a mo'di camion i tedeschi senza alcuna attenzione ci spinsero su uno di questi in fretta
Poco dopo arriva ma la stazione ferroviaria e in pochi minuti c'è dichiarano di salire sì dei capi di bestiame attese sul binario sì sì ci si gira erano dentro il tema è sino al sei da poco il Chievo era anche se eravamo tornati tutti insieme io avevo paura
Così inizia il nostro allucinante viaggio era un molte persone quanti con decisione non saprei ma molte eravamo chiamati qualcuna stava in piedi altre accovacciati comunque pigiati e la danza all'altro
Sì pavimento sono un poco d'Italia non c'è andato niente nemmeno un po'd'acqua Paciana sigillato dentro
Grazie grazie davvero voglio dare la parola al dottor Paolo Fallai che il Presidente del di Biblioteche di Roma che oggi
Ci dà in onore di essere qui
Mio sarà solo un un breve saluto considero all'opera istruzione voglio stare che il fatto di aver raccolto proposta del secondo Municipio per più nemmeno non dovere è una cosa omogeneo al lavoro che noi facciamo
Per difendere tutelare la memoria cosa facciamo in tutta la nostra rete delle biblioteche
Così abbiamo fatto al più quest'anno
Facendo per la prima volta una cosa interessante ed è una mappa che collega le biblioteche civiche di Roma come le pietre d'inciampo bis che si trovano qui a Roma anche i da Verona Trieste davanti alla relazione del cui M portata via
Noi siamo molto contente di fare questo tipo di iniziative che io non considero affatto celebrazione le conserve o semplicemente un dovere di mantenere
A attenzione alta perché dobbiamo proprio tenere alto d'alta l'attenzione anche stare in guardia perché
Dopo le parole ci ha detto mi hanno molto colpito dopo pochi giorni fa la presidente della comunità ebraica rupture o l'ho detto che abbiamo tra i nemici in particolare in questo periodo uno nel tempo perché sono settanta mila e quindi
Se dicessi tende tendono a sbiadire certi ricordi l'altro l'indifferenza
Che purtroppo vedovanza no nella nostra società del terzo nemico il più pericoloso di tutti alla banalizzazione che fa parlare alcuni sciagurate di razza come sessione professione ancora parlare
Dopo tutto quello che è successo i lutti che ci ha provocato
Di di da parte di Dario come ho detto all'inizio ognuno di noi probabilmente legato ad alcune parole io ho fatto i giornali sotto la vita ce ne sono alcune leader che veramente mi hanno colpito moltissimo alcune di una sua intervista del due mila cinque
E vorrei ricordare in questa giornata
Era un mondo dei pazzi ladri e assassini
Non ricordo però mai io li odio ancora
E io penso che sia una parola importante che noi non possiamo dimenticare come non possiamo dimenticare le la lettura di questa bambino poco prima che io parlassi
Quindici Uto semplicemente dicendomi che la la targa o il nome di Dida in questa biblioteca a casa sua
Dovrebbe dovuto essere
E quindi siamo felici di ospitarla ma quella targa mamma e della donna che nel due mila undici
è morta aveva ottantadue anni noi dobbiamo dedicata a quella bambina di quattordici anni che entrano Raoul Ruiz
No l'undici dicembre del mille novecento
Quarantatré
Perché a quei bambini noi rivolgiamo il nostro pensiero nei confronti di questi ragazzi che vedevo intorno a me
Facciamo
Tutto il lavoro che dobbiamo fare perché non si disperda la memoria quando sarà finita questa questo ricordo per questo maggior verità in questo stesso biblioteca alle sei
Ci sarà una cerimonia per ricordare Ugo Forno nell'ultimo morto della liberazione di Roma
Che aveva dodici anni e non ho avuto paura
Noi abbiamo il dovere di ricordare anche lui grazie
In data cinque agendi Fanny di sofferenze dischetti arrivammo ad Auschwitz
Un nome che non ci diceva nulla
Un nome scritto sui John Carter e nient'altro
Era l'undici dicembre
Aprile nei calici fecero saltare a terra
Fine del viaggio eravamo giudeo errante
Mi guarda intorno vidi un calzino immaginati pensi di Trapani nel mondo di matti
Ci preparano per la selezione in una collana io uomini e gli altri lì da anni con i bambini
Stelline io eravamo con la mamma
Lentamente le definì avanzavano verso l'ufficiale tedesco
Una SS glaciali
La sua indifferenza che a volte quasi con annoiata indicava ciascuna sì andare alla sua destra con la sinistra
Ci si avvicinò all'uomo cinquanta solo per un attimo facendo scivolare il suo sguardo frettolosamente
Fai guardando altrove con molta circospezione mi chiese quanti anni avessi quattordici risposi no Toni e sedici pensai fosse matto
Ma come o quattordicenni questo strano essere pretende di sapere meglio di me la metà se io queste dice mi perché mai devo dire sedici ma chissà se nell'era mi conosce
Vai fece la stessa domanda stellina tredici anni disse
No turni e quindici allontanandosi ancor più circospetto come siete i mezzi che le assenze avessero potuto vederlo deriva Gizzi la parola
Ci spingerà verso una staffilata Tracanna rimani davanti Alessia sì
Senza una parola Colangelo scosse con un testa a testa correntezza secco venimmo indirizza Arena fino a meno numerosa nostra madre Anda nell'altra da una parte e dall'altra per noi
Non l'ha significato più
Avevamo già perso di vista mio padre i nostri fratelli già come già fa l
Anche se era nelle nostre con Anna cercavamo la mamma ci guardammo intorno ad individuarla nostri occhi seppure stanche sbarcati dal terrore la cercano nella fila che sinora sarà sempre di più di danni bambini
La vedemmo alla su di un camion
Volevamo andare con lei ma non ci fu possibile qualcuna ci disse che l'area marito nate nel campo che Bugia mamma non piangeva l'aveva capito
Bambini e ci disse cercate di stare sempre insieme
No agli i camion non pochi tutti strapieni di danni bambini ammassati come bestie si abbiano verso dove nessuno di noi sapeva o poteva immaginare
Vediamo mamma allontanarsi senza una lacrima non abbiamo febbricitante
Ci porterà la sauna lei docente ci fecero spogliare velocemente ancora io e Dini grida abbiamo dovuto tagliar Chinaski vestiti nascere tutto quello che portavamo con noi
Inutile davanti ai ragazzi anche loro che i generali ed è come noi
Lì davanti e le aziende si non si tocca facessero lì e Pecchi c'è osservavano i facevano commenti ridevano tra le ore di vestiti falsi e ci sei erano abbiamo trovato infinita vergogna quelle mani facevamo ma i tentativi di coprirsi nell'eremo ma il coraggio di arteria chi da terra
Ci hanno denudato cella denudato e non solo il corpo ma non se sa anche la nostra anima c'è una serie di capelli c'hanno esatto quello di capelli dico come tutte le bambine di allora ma credo anche di oggi andavano orgogliosi
Anche queste certamente era un modo per farci capire che non era un tema che non eravamo più esseri umani ma Camossi pezzi non persone
Ce ne ha chieste Dino abolita escrementi Ciserano sguardi e null'altro Serinelli abbiamo deciso pur non sapendo il perché iter ascolta quanto ci era stato detto sulla rampa
Sedici e quindici anni abbiamo detto intanto sul mio braccio si poteva leggere il numero settanta quarantuno due e su quella di stellina settanta quarantuno tre
Questi e non altri nostri nomi nomi due numeri non dessi umani
Frutto dell'impatto con il tedesco per gli ordini per l'incomprensibili spesse latina bisogna mente anche in polacco
Bisognerà capire al volo e partirà il numero di matricola rigorosamente scandite il tedesco altrimenti erano sbagliati dolorosi insopportabili per due bambini come noi fragili tra gli altri di genieri che c'ha prima dei nonni
E stata dovrà imparare i tanti numeri quelle della matricola quella della baracca
Catene velocemente gli ordini mal si deve al più presto se volevi cercare di vita rilievi le le venti punizioni
Non state nella lingua non capire in altre voci ed era strumento di sterminio
Non lo sapevamo ma stavo per conoscere una dei luoghi più luccicanti dell'Aga
Il Canada con manto
So che in sala c'è Claudio Procaccia della della comunità non so se si ha voglia di avvicinarsi anche lui
Dare la parola Piero Terracina
Buon pomeriggio a tutti
Ho sempre pensato che dell'amicizia
Sia uno dei più grandi valori della civiltà
Oggi per ragioni anagrafiche naturalmente degli amici civili quando ero giovane Luigi una volta non c'è rimasto più nessuno mano ho la fortuna di avere tanti amici giovani
Conosciuti nella scuola d'ora a portare la mia testimonianza insegnanti multi insegnanti anche qualche giovane studente fece devo dire che tutto questo porta da dal sapore dà sapore alla vita
Per me molto importante in questi questi rapporti di amicizia oggi tanto più facili perché ci può comunicare
Tramite la Posta Elettronica quindi siamo sempre in contatto anche con persone lontane lontano da Roma
Volevo
Volevo ricordare una cosa sola amicizia con Ida ricevono Ida io ho conosciuto Ida quand'era molto John io lavoravo non avevo molto tempo sinceramente però ricordo una sera gli amici mi dissero andiamo al al centro
C'era un centro e dei giovani ebrei che si riunivano per qualche volta andiamo andiamo a c'erano andati a vivere queste due ragazze ridai stellina che erano davvero straordinaria di una bellezza straordinaria
Io ricordo Ida idea anche per la sua età era una ragazza Dione sempre elegante in qualche modo sterlina aveva avere gli occhi straordinaria
Degli occhi miei che posso dire lanciavano le dei lampi era era davvero davvero una una ragazza straordinaria tutto a due tutti e due lo straordinario
Io purtroppo non avevo tempo voi di frequentare questo è intervenuta la questo circolo quindici perdemmo ulivista dopo un po'di tempo
Però poi alla fine degli anni ottanta
Quando avevo più tempo il lavoro mi lasciava più tempo libero
Entrai e cioè mi fecero entrare nell'Aned Associazione ex deportati e fu eletto nel Consiglio Ida e già ne faceva parte
Ricordo queste riunioni del Consiglio Dell'Anna dalle
C'erano sempre delle discussioni anche abbastanza Frugose
Ida sempre zitta sentivo adulti Acerra fino che a un certo momento svuotava diceva ragazzi adesso basta
Ho e basta davvero e tutti gli davamo retta era non non è che in un davvero comunque straordinario tra l'altro sempre recante lo ricordo con uno scialle buttato su una spalla
Davvero qualche cosa di straordinario frequentando la sua relazione con la riserva un perché non viene qualche volta a trovarmi al laboratorio io naturalmente
Andai andai a trovarla ecco
Molto spesso lei era indaffarata nel suo lavoro qua prime tesa dunque aveva resi Gabelli
Un un piano di lavoro di metallo lucido il sempre pieno di giornali riviste Gernot spetta adesso vengo alla sua prima l'assassinio e io intanto aspettavo aspettavo lì che arrivassero i veniva avrei stavamo lì a chiacchierare non parlavano mai
Del nostro prossimo
Avevamo tante cose in comune care un muro lire ma mai avessimo parlato della di quello che avevamo vissuto quand'eravamo poco più che bambini
Quindi eravamo si parlava del più e del meno si parlava nell'attualità nascevano ricorre poi dicono andavo via andavo io sempre con un pacchettino per i suoi meravigliosi cioccolatini che mi regalava
Qualche volta ora a pranzo andavamo la la Trattoria la incontro che c'erano incontro ed era davvero una un'amicizia molto
Molto forte pronta deroghe il il venerdì si eravamo solidi augurarci reciprocamente o io lei lei a me lo Shabbat Shalom cioè ovvero sia un sabato un sabato di pace ricorso quindi posso dire che davvero è stata una non mi dice molto forte soltanto una volta avremmo una così una discussione una diatriba
Era eravamo stati convocati proprio nel laboratorio lilla da un
Bravo regista della RAI che voleva girare un documentario comunico poche cose
Interrogo prima gli davo intero con me
Io raccontai di un fatto che mi era accaduto durante la prigionia non lo facevamo mai da noi non parliamo mai del di quello che la sbarra Office
Però ricordo quella sera era un pomeriggio un tardo un litigio quando io raccontai che era arrivato un giorno al limite della sopportazione dico dissi io non arrivo a questa sera
Il lavoro terribile a cui erano sottoposti dissi io questa sera non ci arrivo perso per perso cosa faccio mi nascondo e così finisce e-mail così voi raccontai e quando riuscì dal mio nascondiglio
Dissi delle parole che Ilda dettero tanto fastidio
Io disse vorrei che qualcuno se ne fosse accorta o se ne sia accorto
E che mi abbia risparmiato
E Ida si arrabattano io gli dissi mi disse non dire scemenze proprio queste parole non dire scemenze
Sto raccontando un fatto che che ho vissuto lo dico scemenze no tu stai dicendo delle sciocchezze e così andammo avanti per un po'di tempo fino a che vidi che il stava la discussione fanno novantina stava quasi per piangere si vedeva che era molto tesa
Io andai via però devo dire per tutta la notte
Pensaia questo fatto a perché i dati e mi ha detto mi ha accusato di dire delle cose non vere cose forse no io ricordo perfettamente quel quel quel momento eccetera
E la mattina dopo persino macchina di una cosa arrivai qui riscendi sceglie scusabile perché tu ieri sera mi ha accusato di di dire delle cose che non non di dire il falso delle cose non lo vede dice no non hai capito niente questo lisci
Perché io non dicevo
Che che qualcuno abbia avuto virile vederti e chi abbia risparmiato e io dicevo che se qualcuno
Chi ha visto
Che tu chiari nascosto dal lavoro diari sottratto al lavoro e chi abbia risparmiato significa che quella persona quel parlava delle SS naturalmente era impazzito cioè praticamente andava contro quelle che erano le le e che era la normalità
Cioè uno che si sono tra loro non c'era un altro la morte
Quello era Osiris
E lei era erano armenti infervorato ad una discussione che mi dice che è oggetto delle stupidaggini e che non poteva essere vero favorito curare come ho detto io pensavo
Ho letto vorrei dice no
Non esiste
Non esiste nessuno nessun carnefice dia hospice che chi abbia avuto risparmiare sì e l'ho fatto significa che non era fuori di sé e non recapito più niente queste queste raid qui si sono i ricordi ricordi d'devo dire che sono ricordi
Ricordi bellissimi posso dire uno era quando ci vedevamo almeno per me ma credo anche per lei fosse davvero fosse un piacere un piacere vederci vedere un pesce rincontrarci
E questo cosa poi purtroppo va be le leggi dell'esistenza sono inesorabili
Procura mancare ci manca
Ci manca ancora oggi da ci manca ci manca davvero davvero tanto assolti grazie
Claudio Procaccia
Buonasera grazie per questo invito grazie soprattutto per l'organizzazione di questa manifestazione grazie soprattutto a loro oltre ovviamente ai testimoni
E protagonisti
Porto i saluti della presente tutto duro che la comunità ebrea di Roma dicevo e però vorrei dire una cosa
C'è stato un accenno prima è troppo facile dire
Che il fascismo fu un male assoluto
è troppo facile dirlo perché questo non ci consente di analizzare corresponsabilità che sono state tantissime
Storicamente scorretta innanzitutto spezziamo una riforma bancaria che divise Banca Impresa limi allievi che stabilizza il sistema in uno dei momenti più drammatici della storia economica del mondo
Possiamo anche pensare alla Sapienza Università azione a Cinecittà lei ha il punto non è se fece non fece cose buone proprio di sbagliato metodologicamente ma anche deontologicamente
Il problema è che se tutto questo valse l'eliminazione delle libertà individuali e collettive
Pazzi lividi egli risentito di parola di stampa di sciopero
L'uccisione di Matteo ottiene la persecuzione di tutti gli oppositori del regime valeva questo ma quello non all'epoca ma vale oggi
Le nostre comunità le nostre sicurezze valgono le nostre libertà perché il tema di ieri è il tema di oggi
E soprattutto a me sembra importante sottolineare la la percezione che abbiamo già il fascismo non era la percezione c'era all'epoca Gandhi disse che Mussolini era il salvatore della patria degli italiani
Nel trentotto
Non solo
Ovviamente immaginiamo
In termini di corresponsabilità se vogliamo parlare di cui essa a livello internazionale il Patto Molotov-Ribbentrop fra Russia
Se l'Unione Sovietica e e i tedeschi ha contribuito fortemente a distruzione la più grande comunità ebraica coeva quella polacca
Il Papa e il il libro bianco dei britannico che impedì agli ebrei scappare allora Palestina mandataria
Rimando agli ebrei nei campi di sterminio e dopo ancora il quarantasei anche dall'Italia gente non partivano gli facevano partire
La andando a la Spezia la famosa porta di Sion
Ancora in quarta sei gente è tornata nei luoghi da dove era venuta sarà prelevata attivo in Polonia fu uccisa Tracy pogrom polacchi la Croce Rossa internazionale copri
I nazisti
Gli americani non potevano bombardare ieri non potevano impedire i vagoni di impedire il passaggio è o perché non potevano dare all'opinione pubblica americana l'idea che si stesse combattendo per liberare gli ebrei per il forte antisemitismo e cioè essere uniti
E in Italia gente come Giorgio Bocca come Spadolini come Enzo Biagi scrisse o delle cose terrificanti sugli ebrei
Un sistema non si regge per vent'anni senza un largo consenso è su questo che su cui dobbiamo riflettere
Il resto non serve a niente serve sulla pubblici le coscienze e a farci sentire la parte del giusto e i giusti ma non è così
Allora su questo credo il giorno avevo questo servo per riflettere su quanto di quella ignavia
Il re dei professori che si sono invece come dire hanno preso i posti degli ebrei espulsi dalle scuole dalle università quanto di quelle mette metodologia quanto di quella coscienza sporca rimasta e noi
Quando appunto parliamo di razza o cerchiamo l'uomo forte che ci risolva i problemi
Allora questo è il tema non è il tema del oggi sono prevalenti temi economici non il tema della giustizia della libertà e credo Coggi giornale o questa ci faccia riflette su queste due parole Giustizia e Libertà a che punto siamo in questo momento grazie
Quando di arrivammo quello che ebbi modo di vedere mi lascia di stucco le baracche erano piene fino al soffitto di vestiti di valigie i coperti i Scarpi di tutto
Da non poter immaginare incredibile
Era tutta la nostra roba delle nostre madri dei fratelli di figli il frutto di un'inimmaginabile e criminale rapina
Io sono nata lì al Canada ho aperto ho aperto gli occhi su un modo di dolore di offesa di crudeltà
Al Canada è finita la mia infanzia è finita anche quella di stellina
Li abbiamo imparato ad odiare abbiamo imparato a non perdonare abbiamo capito che ciò non sarebbe mai stato possibile
Le SS i nazisti ci avevano rubato tutto
Impari a trovare cibo nei vestiti nelle valigie una volta trovai persino limoni un limone da ospizio valeva molto molto più del più prezioso gioiello quando trovavamo dei soldi di carta li buttavamo nella stufa ci dicevamo almeno saremo al caldo quanti soldi abbiamo trovato se mi fosse stato possibile conservarne almeno una parte oggi direi la signora
La nostra giornata di lavoro iniziava alle quattro e mezzo del mattino assente assente alzarsi alzarsi una donna urlava all'ordine che ci faceva sobbalzare e dava il via alla nuova giornata di lavoro di dolore
E di vergogna
Avevamo ben poco tempo per prepararci per sistemare il letto e per la marcia al basso e un misi lavandini dei quali Colabona benino mirabile acqua tante e tante volte d'inverno il lungo inverno di Auschwitz ci siamo lavate passandoci sul viso la neve
Evitare lavarsi nel campo soprattutto perché quel minimo di igiene era una difesa contro le malattie queste e solo queste temeva che i nazisti
Al Canada c'era anche un'altra regola non voluta delle SS e l'ho scritta importantissima per noi ma io non vedere ma io non sapere perché c'era la resistenza al Canada
Stellina io c'eravamo a corte e con noi altre nostre compagnie
Ma fingiamo di non vedere le ragazze del Canada parlavano solo con gli occhi una non doveva sapere dell'altra Mino sapevi meno parlavi ma io era perché e per tutte
Quando ci veniva portata la zuppa quel miserevoli intruglio cari il nostro pasto una volta svuotate le Kimble
Questi dopo essere state scolate pulite venivano furtivamente riempiti di soldi sigarette di medicine e di quanto altro poteva essere utile e necessario
Poi il tutto veniva citato sotto degli asciugamani poi le K-Board tornavano nella baracca delle cucine
E da lì certamente con la complicità delle prigioniere che vi lavoravano per altre strade per altri passaggi furtivi ed estremamente mortalmente pericolosi
I beni trafugati trovavano i loro destinatari
Vedevamo tutti quegli esseri umani avviarsi alla camera a gas le madri con i bambini per mano con i neonati al seno aiutando i vecchi e i malati guardando sito guardandosi intorno attoniti e impauriti
Non potevamo fare niente
Niente
Ma più volte mi sono ribellata una notte durante il mio turno di lavoro di di un gruppo di facce di francesi inattesa allora no a loro volta del proprio turno per morire la Camera si lamentava lavoro una serie tremenda
Non avrei potuto avvicinarmi fu più forte di me di ogni paura prese l'acqua
E mi avvicinai
Non avrei potuto fare altrimenti erano impauriti mi dicevano di essere malati
Volevano sapere che cosa li aspettasse cerca di rassicurarli andrete a lavorare di cureranno deve che intanto cos'altro potevo fare non potevo certo dire loro Carabba sarebbero stati fatti morire nella camera a gas un'atroce bugia ma potevo rendere folle la loro ultima notte già così tragica
Anche io finita davanti all'entrata della camera a gas con altre compagnie avevo gettato del pane a persone con un trasporto appena arrivato
Le capo c'erano scoperti e alcuni di noi furono subito portate con la forza nel cortile del crematorio
Mentre stavamo sul piazza mentre sta davamo sul piazzale in attesa che la camera a gas si rendesse disponibile
Arriva con la sua motocicletta una busecca una delle guardie delle SS e più cattive perverse mi guardo penso forse che mi avevano mandato al crematorio perché non pitone al lavoro
Ma evidentemente mi aspetto non era tale da giustificare questa decisione mio lo quindi ad confessi giù a b tu stai bene vai a lavorare numerose ci ripeto un'altra volta e tornai e di corsa
Al lavoro
Forse non furono nemmeno le sue parole a salvarmi anche se furono determinanti in quel momento in ogni modo se lo sai che fosse passata mezz'ora più tardi anche io sarei diventata fumo
Io penso che penso che non ci sia cosa più bella che dei ragazzi si facciano portatori della voce di Ida e perciò attorno a a ringraziarli
Ringraziare i ragazzi le loro professoresse bravissime e per questo
E espressa dalla la parola passa la parola alla alla tesi della professoressa Serini
Grazie
Grazie grazie a tutti grazie a voi che siete qua presente ai ragazzi
E ai ai docenti e questo non è il primo passaggio o non è l'unico fatto per il giorno a memoria noi siamo un percorso continuo
Non siamo mai stati legati come scuola ad un momento perché sappiamo che la scuola insegnamento
E segna mento vuol dire
Da aree certi insegnamenti attraverso le parole e i gesti il comportamento e quindi a un percorso di tutto l'anno che poi va celebrato nel giorno della memoria questo è importante perché i ragazzi sanno che cosa significa e la testimonianza veramente sentita
Sentita dentro perché ripeto è stato uno dei tanti momenti
Ma io noi insistiamo sempre in questo percorso perché sia per tutto il tempo e quando sono con noi noi dobbiamo dare attraverso i gesti le parole
Gli insegnamenti la storia che facciamo studiare e i nostri comportamenti quotidiani perché ciascuno di noi ridato i nostri comportamenti questo messaggio perché ha ragione
Per loro insegnamento per noia testimoniano insomma per loro deve essere insegnamento grazie a tutti grazie
Poi chiudiamo
Raffaele di seguire il figlio di di da io lo ringrazio per tutto quello che mi ha raccontato e mi ha spiegato
Io passo direttamente ai ringraziamenti perché tutto quello che c'era da dire è stato detto prima da chi di dovere più titolato di me o da i ragazzi che hanno avuto
In il compito di dare voce
A mia madre
Vorrei ringraziare in primis come sulla città ed in particolare con il suo quartier Rajan raccolto mia madre fornendo una seconda edizione dello Utah la prima era stata brutalmente interrotta dopo i tragici e drammatici eventi di quegli anni bui
Detta accoglienze alzata sicuramente ricca nei rapporti sociali nella dignità e nel rispetto come testimonia il fatto che mia madre
Arrivata a Roma nel febbraio del mille novecentocinquantuno dopo aver sposato mio padre Carlo vi sia di massa per tutta la vita
Certe ferite non si rimarginano ma il ma qui aveva trovato una umanità per un modo diverso il re del tre pre Ora non potessero più esistere
Al punto di chiamare a Roma il fratello Giacomo che viveva in Israele e la sorella Stella
Negli anni Sessanta la famigliola Sider riunito a Roma
Lei ha dato tanto a questa città chi non ricorda la signora Ida che nella sua bottega distribuisce Ducezio tutti tutto forma di cioccolatini
A questo proposito vorrei ringraziare la lunghissima teoria di clienti tra virgolette
Più in questi sei anni trascorsi doloso scomparso sono venuti nella bottega dir meglio loro avevano avuto un rapporto speciale con mia madre
E così sono venuto a sapere che la mamma presto ad un punto di riferimento per tantissima gente
C'è una versione addirittura che ad ogni anniversario avvenuta a portare dei fiori per lei
Ce ne sono altri che pur vivendo attualmente all'estero telefonano per gli assicurarmi che la pensano sempre
Coloro che hanno mi hanno condiviso lo dico a loro attiva sono sempre stati ma il suo cuore viceversa ringrazio inoltre tutto il personaggio a vario titolo hanno contribuito a questa commemorazione in particolare dal bollettino a Caracciolo preside opportuni programmi per la sua realizzazione
Ringrazio le autorità che hanno reso possibile questo è il tuo momento storico così di uffici quel controverso proprio sul tema della memoria
Vorrei aggiungere che sono particolarmente felice che sia stata intitolata
Una sala della biblioteca a mia madre non fosse altro per la contrapposizione del Goncourt morosi Jibril bruciavano
E quindi ha un significato simbolico per lei che appartenente al popolo del libro ha patito quello che ha patito soltanto per questo grazie a tutti
Buonasera
I soldati dell'Armata Rossa si avvicinavano il nervosismo tra le assegna se cresceva di giorno in giorno
L'appello in nulla era cambiato
Il Canada continuava svolgerà il suo frenetico compito giorno e notte
Come Sampras continuavano le consegne
Tutto partiva per la distesa destinazione prevista secondo i tempi previsti
I russi arrivavano dicevano voci del campo ogni giorno poteva essere quello buono
Noi tuttavia non ce ne rendevamo conto non ci lasciavano nemmeno il tempo per pensare speravamo certo me Rossi non arrivavano mai
Arriva così il diciotto gennaio mille novecentoquarantacinque
Quel giorno le assi è assente diedero l'ordine di evacuazione
Infine in fretta
E anche questa volta lavori e colpi di bastone dovevamo prepararci
Tutto il campo deve va a mettersi in marcia e al più presto
Tutti i prigionieri dei tanti e tanti sottocampi di questi immani impero del male
E per andare dove
Era lecito sapere
E forse nemmeno le assi asse lo sapevano che incertezza
E comunque nessuno ce lo disse si misero in marcia circa sessanta mila esseri umani sotto nutriti Malvestiti affrontando in condizioni iniziali nel già ero mortale dell'inverno polacco
Vennero lasciati nel campo soli malati quelli che ormai attendevano solo la morte
Non furono abbandonati per un poco di pietà umana
Ma solo perché le asse Asia non avevano avuto il tempo per uccidermi
Forse alle loro spalle non avrebbero dovuto lasciare alcun possibile testimone
Non poterono che lasciarli nel campo
In essi erano vicini e quindi per le assi a sera vitale fuggire andare al terminal C altrove
Anche né del Canada la sera del diciotto e dopo il consueto appello serale come Samperi e come tutti incolonnati a cinque entrammo nella massa indistinta degli evacuati
Abbandona Mella del senza alcuna Giant senza alcuna speranza
A un certo punto della notte stellina che fino a quel momento era stata già dai primi giorni della del più forte riattiva di me
Non ce la faceva più
Lasciami lasciami lei avanti tu non ti fermare lasciami continuava a ripetermi queste parole tra le lacrime
Come sempre come ogni giorno a Birkenau mi risuonano nella mente ripara le con cui nostra madre ti saluto per l'ultima volta
Bambine mia cercate di stare sempre insieme
Allora non ascolta e più ciò che stellina mi diceva allora nella carica sulle spalle
Improvvisamente vidi davanti a me due uomini con la divisa mimetica i parvero molto strani
Sembravano agitarsi di qua e di là facendo accenni sconclusionati saltando e ciondolando come dei pagliacci
Chiedevano speaking lisce spie che invece gli indicai stelline e lei mi disse che parlava in inglese
Gli inglesi pure gli inglesi adesso esclama AJ inglesi o no
Io non mi muovo più
Intanto armi spianate i due americani con la divisa mimetica si diressero verso il gruppetto di ufficiali tedeschi
E questi subita alzarono le macchine Dante si versa in sala
Allora capii la finalmente venuti a liberarci
Così i tedeschi erano prigionieri e noi liberi venti minuti non di più furono necessari perché avesse fine la nostra tragedia
Venti minuti
Per la libertà
Riuscirono a trovare un carretto di quelli di una volta quelli dei contadini con delle grandi ruote di legno
Era tirato da un cavallo anche questo requisito ad un contadino della zona
Ci portarono in una casa modesta di una famiglia tedesca
All'inizio non volevano ospitare Cima il soldato che c'aveva accompagnato libico a farci entrare
Affacciarmi le ferite ai piedi
E a farci mangiare
Finalmente dopo due anni ci si Dematté ordinato una vera tavola
Quella sera mangiamo le patate lesse
E come non si sogna
Abbiamo bevuto il latte
Quella fu la nostra liberazione
E questo il nostro primo giorno di libertà
Quando finalmente arrivò anche il nostro momento il nostro viaggio di ritorno dei nessuna tradotta
Su un carro bestiame eravamo state deportate ancora su un carro bestiame tornavamo
Eravamo disperatamente storia
Fumo riunita a tutti i soldati che c'erano stati che erano stati catturati e deportati in Germania dopo l'otto settembre del mille novecentoquarantatré
Erano stati costretti a lavorare come prigionieri e schiavi per le industrie del Reich
No in un campo di sterminio come noi
Molti avevano mantenuto le loro divise anche se ormai lascerà
Spaghetti
Tornando in
Impatti avrebbero trovato le loro case le loro famiglie le loro madri
Forse con lutti e distruzioni ma qualcosa avrebbero trovato
Noi no
Poco o nulla avevamo per il viaggio
Qualcosa ricevetti solo una volta giunti a Brennero
C'erano centinaia di donne che aspettavano i loro uomini Madrid mogli sorelle una di queste donne sia vicino
A lungo una manna e mi diede la metà
E così sono rientrato in Italia con una mela immane
Non trovammo amianto il deserto nessuno dei nostri cari sole io
E sterlina
Non potevamo sapere che fine avessero fatto nostro padre i nostri fratelli
Solo Giacomo torna
Dopo di noi dopo molto tanto
Ci ritrovammo a Trieste
In una città irriconoscibile sottosopra in preda dei ventitré drammatici ferita dalla guerra e dalle conseguenze dell'occupazione nazista
Sta stadera in cuori da vendette
Ognuno aveva tanti troppi problemi sulle spalle
Molti non potevano prestare attenzione a due bambine scomparse due anni prima ma molti non volevano
Era rientrato a Trieste con un paio di scarpette da ciclista che mi aveva regalato soldati italiana ero tornata dall'interno agli altri nuda e cruda tenendo per mano a mia sorella
Ed era come se nulla fosse accaduto
Trovammo che è casa nostra
Era stata occupata
Cati
Che non era stata più l'essere umano
Chi eravamo vissute in un altro mondo lontana assolutamente lontana dal mondo degli uomini
Un mondo fuori dal mondo
Mi ci sono voluti molti anni fa e per capire diciamo pure che da più Lager non siamo chi state persone normali
Per qualche quel per qualsiasi cosa si torna alla si torna ad Auschwitz
Un odore
Un rumore
Una parola
I bambini
Un rumore di scarpe di piedi battuti a terra
Una zingara per la strada tutto mi ricorda quello che vedevo oltre il filo spinato
E la terribile armata in quegli zingari vennero sterminati come noi e brani
Tutti e con Lori bambini
Ogni in atti che torna a Birkenau
C'è anche chi afferma che è giunto il momento di perdonare
Io non posso perdonare
Non perdonerà mai
Li ascoltiamo i ragazzi e grazie a tutti davvero