Le parole e le cose - Conversazione con Filippo La Porta autore del libro dal titolo "Il bene e gli altri. Dante e un'etica per il nuovo millennio" (Editore Bompiani)

Radio radicale ben tornati ad un nuovo appuntamento delle parole e le cose siamo felici di avere nei nostri studi Filippo la Porta benvenuto a Radio Radicale grazie
Allora la nostra conversazione oggi verterà sul suo ultimo libro il bene gli altri Dante e un'etica per il nuovo millennio edito da Bompiani
Bompiani CCISS anche abituando a questa collana che ci riporta un po'al centro delle problematiche
Del nostro strano millennio è un libero che ha il sapore del viaggio al sapore degli attraversamenti all'interno delle nostre i risulti se come società come complessi dai il centro di tutto questo è Dante che in qualche modo per molti è definito lontano inattuale ormai sepolto dal memoria scolastica per alcuni ho seppellito dai professori per gli alunni ecco insomma Dante in qualche modo ci porta a di individuare quali sono i nodi critici del pensiero e soprattutto quali possono essere gli strumenti per educare le giovani generazioni ad una cosa molto piccola molto sciocca che il pensiero ecco allora innanzitutto come è nato questo viaggio Filippo
Beh
Qualcuno potrebbe pensare a un a un caso di di penso di megalomania io non mi metto a scrivere un improvvisamente un libro su Dante
Ci son persone che ci passano la vita a studiare Dante ma io non sono un dantista questo lo dico subito quindi spero che sia un libro anche diciamo scritto con una certa umiltà ho iniziato a leggere Dante rileggerlo decenni fa seguivo le lezioni a New York di John Freccero Cangrande dantista
E e trovavo in Dante alcune conferme per me importanti rispetto ai miei temi diciamo crea adesso un po'per semplificare diciamo Lettica ecco l'etica con tutte le semplificazioni quindi mi sono messo a prendere appunti lo ho convissuto dieci anni con l'opera di Dante io sono un critico letterario militante contemporanei sta voi capirete che uno non può vivere solo di Ammanniti
E di e di Baricco e di Albinati io la sera avevo l'appuntamento con Dante premere una specie di di terapia di di contraltare non si può vivere solo di contemporanei
Quindi alla fine ho raccolto questi appunti appunto Leo Viorel rielaborati per il libro ma diciamo che la cosa importante che in cui ha trovato una conferma in Dante che io da sempre mi pongo il problema di fondare la morale in un modo non moralistico cioè tanto di dirlo in altre parole
Anche servendomi di alcune mediazioni nel libro Simon's Bay e il Pasolini secondo me insomma non bisognerebbe agire male non perché così
Sì disobbedisce a uno in ma un precetto a un un un imperativo categorico ha una una legge
Divina o c'erano no bisognerebbe
Agire bene perché soltanto agendo bene sì star dentro la realtà mi rendo conto che è un tema molto scivoloso perché ognuno pensa che la realtà sia qualcosa di diverso ma allora proviamo a definire la realtà è anzitutto relazione relazione con gli altri relazione con il mondo quindi il bene ha a che fare con questa cosa qua mentre chi fa il male
è molto reale e non dico che il male sia il reale lui purtroppo purtroppo il male è tangibile e doloroso ma chi fa il male mette se stesso un po'dentro la in realtà perché perché nega
La relazione con l'altro
E quindi senza saperlo senza volerlo prefigura un mondo in cui c'è solo lui prefigura un mondo già ridotta a un deserto un mondo desertificato questo e Lucifero in Dante Satana
Nel romanticismo Satta nera è rappresentato un personaggio affascinante ma anche prima Hamilton per Dante è un mostro un essere mostruoso che produce un vento gelido
E quindi desertificare il mondo dei realizza il mondo ecco diciamo questa è un po'la tesi centrale del libro
Ecco proprio intorno a questa desertificazione libro cerca però di anteporre una sorta di di barriera in qualche modo cerca non solo di stare a guardare quello che avviene perché la desertificazione qualche modo la viviamo soprattutto attraverso la scarsissima ormai capacità di ascolto dell'altro di narrazione di cose che esulano dal nostro contesto anche con i social network o con diciamo le narrazioni digitali ormai li siamo diventati una sorta di Gazzetta Ufficiale Dinoi stessi ripetiamo quelli che per lui sono i nostri diritti le nostre leggi telegiornali continui sulla nostra esistenza
Però in realtà in tutto questo in questa laiche Democracy rimane fuori il noi il la complessità e però Dante diventa l'antidoto per questa desertificazione cioè la sua
Figura alla sua commedia sua Divina Commedia in qualche modo diventa la possibilità di arginare questo Calvino diceva che ogni città prendeva forma deserto cui si oppone in questo caso la forma che prende la conoscenza e prende l'educazione anche dei più giovani e in qualche modo sembra essere una sorta di lotta pugnace per riuscire a strappare dal deserto
Nuove persone nuovi giovani insomma ogni anima salvata sembra quasi dirci questo libro un cittadino consapevole un uomo migliore introdotto all'interno della società
Sì beh la ringrazio anche della per la citazione di Calvino sì che mi sembra molto pertinente e guardi quando io dico che il il bene è questa la citazione di Simone Weil bene dare realtà agli altri
Il male
Togliere realtà uno deve pensare che Saccà e cosa no che vuol dire togliere realtà Luca no guardi io parto da un livello anche
Diciamo minimale se io mentre ora le sto parlando lei pensa ad altro pensa quello che magari non lo so mangerà domani a pranzo cosa pure legittima
Però se se lei si si distrae eccetera in questo preciso istante Lennon Mita realtà
è molto semplice la cosa uno può anche non dare realtà all'altro
Facendo finta di ascoltarlo magari pensando ai casi suoi quindi parte mancato livello in pirico minimale il punto è il bene però fa esistere l'altro questa è una decisione che io prendo sono libero io sono libero di farlo esistere
O di non farla esistere per me ovviamente sono libero di fare questo no perché Dante crede nel libero arbitrio e concede pochissimo a quelli che dicono a ho avuto un raptus o non è vero non ci sono ora actus
C'è sempre un raptus ma con il consenso che tu dai al raptus ecco
Così la pensava anche Tolstoj in verità quindi no diciamo che sì lo scarno e quello che lei che lei adesso ricordava Arbe anche perché ci troviamo che radio radicale però ecco allora sottolinea un aspetto diciamo del discorso etico di Dante che è quello che riguarda ben fare l'espressione ben fare torna varie volte la Divina Commedia non l'ha inventata Dante
Già esisteva adesso non ricordo bene ma esisteva in ambito credo di Prussia provenzale comunque nel nel nella diciamo anche nel nel mondo latino
Io indico tre passi diciamo della commedia Inferno Purgatorio Paradiso in cui c'è questo ben fare conseil ben fare il ben fare tutto ciò che appunto uno fa per la polis per la comunità io potrei ritradurre spero di non forzare troppo Dante perché in tutti i libri o
Ho molta cautela Dante anche lontano da noi ecco perché un uomo del Medioevo crede in un mondo stabile e durevole tutta la scienza moderna si basa su altre premesse però senza forzarlo troppo
Il ben fare di Dante oggi si traduce nelle cosiddette buone pratiche di cittadinanza che vengono prima e e stanno anche al di là dei partiti della politica istituzionale quindi sono le buone pratiche di cittadinanza le esperienze di condivisione e di e di cooperazione dal basso
L'autorganizzazione l'associazionismo di base ecco io oggi credo molto in questa politica che non è per niente l'antipolitica ma è una politica appunto diversa da quelle istituzionale che ognuno di noi può fare
Senza delegare niente a nessuno e che si risolve soprattutto in una dimensione civica ecco questo credo che a Dante stava molto a cuore e quando lui nel Purgatorio
Incontra gli acidi osi a un certo punto di acidosi
Corrono tutti
I appresso a Dante e Virgilio le anime dell'arcidiocesi le anime diciamo degli espiantati siamo in purgatorio
E Dante era adesso non ricordo tutto il verso ma dice che corrono appresso a loro con un fervore accusato che è una specie di contrappasso che però mi ha fatto pensare quando ho letto questo verso sul fervore acuto degli acidi usi pentiti mi fa pensare al fervore acuto di molti uomini politici di oggi che a mano mostrarsi
Iperattivi sembra che stanno sempre a pensare le sorti degli atti eccetera ma in realtà come sappiamo ahi noi sono soprattutto impegnati a
Procacciarsi cariche pubbliche eccetera e su questo Dante è veramente spietato perché lui crede in un ben fare ma che sia illuminato da principi e da valori
Ecco proprio i principi e i valori sono in realtà al centro di questo libro però non come imperativi perché diciamo il principio l'aspetto valoriale del principio in qualche modo non può essere una diciamo una sorta di obbligo morale perché diventa un'altra cosa e qui fondamentalmente si inserisce la complessità di come facciamo anche noi che in questo momento stiamo facendo questa trasmissione radiofonica o come fa questa radio come fanno coloro che si occupano degli altri del bene degli altri attraverso la letteratura l'informazione a fare accendere quello fuoco sacro che muove un po'tutto il cielo e le stelle
E qua diciamo c'è e ritorna abbastanza fondante il ragionamento di come educare il prossimo venturo più che il nostro prossimo ovvero le giovani generazioni in questo la politica ha sempre dato
Delle risposte estremamente retoriche erano il centro del nostro paese la scuola salvo poi diciamo fare una riforma andare a scuola peggiore una attorno all'altra ancora si rimpiange la riforma Gentile per completezza quindi questo la dice lunga
Ma al tempo stesso far diventare la cultura un oggetto di consumo e non un oggetto di fruizione interiore allora questa sfida educativa
Filippo la Porta il bene gli altri insieme a Dante come ci suggeriscono di vincerla o quanto meno di provare a giocarla certo le dicevo la cultura
La cultura oggi secondo me molti ventenni rifiutano la cultura perché in realtà rifiutano la cultura come strumento di potere e di discriminazione per la mia generazione io nel sessantotto avevo quindici anni la cultura è stata in molti casi su uno strumento di carriera e di potere quindi spesso i giovani rifiutano questa accezione della cultura
Ma tornando a Dante tra l'altro le prima ha detto molto giustamente nella domanda precedente no che tutta la Divina Commedia
è una risposta anche a questo problema perché perché ebbe la premessa dell'etica troppa la premessa prima dell'etica è è meglio l'essere del nulla mettiamola così
Non è due potrebbe essere legittimo pensare che è meglio annullare però per Dante meglio l'essere che vuol dire M in un mondo affollato di creature e di cose
Di pianeti e di stelle è meglio questo di un mondo appunto desertificato
E quindi torniamo allo schema e all'educazione allori valori per me non sono dei principi astratti paludi sono condizioni dell'esistenza bisogna capire questo
Cioè sono condizioni di un'esistenza piena mentre i peccati capitali in Dante
Sono tutti nascono tutti dall'irrealtà e appunto generano in realtà perché il più grave la superbia ma la superband metto su un piano superiore quindi medico
La naturale uguaglianza creaturale
L'avaro si illude di possedere qualcosa ma nessuno veramente possibile niente non è che le vite nostro possesso
E così coltivando insomma ecco io questo schema lo applica a tutti e sette peccati capitali quindi io dico l'educazione significa soprattutto far capire che gli fa diciamo Silva avvalori vanno levati da questo
Da questo universo un po'così nobile ma nebbioso no i valori sono condizioni dell'esistere condizioni dell'esistenza di un mondo come dicevo prima affollato di creature
è tutta qui la questione ma sull'educazione faccio solo un ultimo esempio perché io uso
Una scena del Purgatorio per e semplificare il mio modello pedagogico
Dico che quando Dante e Beatrice entrano nel nel nel nel scusate il Paradiso nel secondo la secondo canto del Paradiso quando Dante e Beatrice entrano nel primo cielo della luna
Penetrano la luna gli antichi pensavano che la luna avesse materia gassosa e lì ci sono dei versi meravigliosi di Dante per entro sei l'eterna Margherita la Margherita la luna
Margherita vuol dire di un diamante un gioiello per entro se l'eterna Margherita Mary Chevette cioè ricevette me Beatrice coma Quarry CIPE raggio di luce permanendo unità
Così come l'acqua riceve un raggio di luce ma restando unita per me questo si può leggere come un modello educativo
Io devo posso e devo educare il mio figlio ma devo pensare più a un raggio di luce che entra dentro di lui senza scompaginare la sua unità questa per me è l'educazione non significa violare
Un'altra persona violare il suo ritmo mio figlio ha un suo ritmo autonomo indipendente da me il problema non devo violare il suo ritmo ma dovrei riuscire a penetrare in lui come un raggio di luce entra dentro l'acqua appunto senza sconvolgere la sua unità
Ecco a proposito del male che è un argomento che mi interessa molto alla
Diciamo differenza anche possiamo dire tra
L'uomo antico e l'uomo contemporaneo è il riconoscimento del male oggi in realtà questa questo riconoscimento avviene con maggiore fatica oggi il discernimento tra bene e male è ancora più complesso e anche in questo libro sì percepiscono un po'i motivi di questa complessità ma davvero sono così cambiate non solo le scale valoriali ma le scale di percezione della nostra vita reale cioè siamo veramente così distratti da prendere delle enormi batoste magari perché non comprendiamo bene quello che abbiamo di fronte o magari abbracciare delle idee che in realtà sono delle idee nefaste per noi per alle persone che ci sono intorno
Guardi io sul tema del rapporto tra etica classica etica moderna veramente su quel terreno non mi avventure Ray
Diciamo che beh in Italia non siamo particolarmente bravi
Ognuno di noi cerca di adattare porta la sua situazione al suo inutile appunto i cosiddetti valori siamo siamo degli specialisti in questo no
Quando non solo un ma anche un cristiano devo otto che va a messa tu ti fai notare
Che lui per esempio con i suoi dipendenti adesso faccio il primo esempio mi viene in mente con i suoi dipendenti e prepotente li fa a va be'ma questo non c'entra non non c'entra ma ai loro non una persona non si sente mai coinvolto in quello che ecco allora diciamo il perché sottolinea un aspetto di dipende del diciamo della della rappresentazione dantesca per Dante evidentemente ognuno di noi fa porre il male siamo esseri umani non siamo angeli no
Siamo divini per Dante ma siamo divini in modo discontinuo
Quindi diciamo
Questa è la nostra condizione siamo siamo peccatori però dice Dante ognuno di noi fa il male ma è sempre
Opportuno pedante chiamare il male male
Il bene bene quest'anno fa sapere una premessa fondamentale li fa l'esempio di Semiramide che la prima peccatrice credo che incontra sì la prima peccatrice nell'inferno Semira MIS la quale chiama il suo desiderio incestuoso
Bene cioè definisce l'illecito lecito
E da lì comincia la confusione perché uno può anche a fare il male ripeto siamo tra esseri imperfetti contraddittori appunto siamo esseri umani però dobbiamo chiamare il male male io le posso anche dire una bugia lei magari per fin di bene penso che in quel momento
Sia però socket dire bugie e male e che comunque a una serie di conseguenze che un controllo quindi diciamo che il bene e il male sono profondamente intrecciati tra loro ma il bene rimane bene
E il male rimane male intrecciati ma non sovrapposti credo che anche questa sia una lezione di Dante
Su questo intreccio Boy
Diciamo conversando adesso mi sono venute in mente delle delle parole tra
Scritte dette da
Un grande teologo un grande uomo di Chiesa che il cardinal
Carlo Maria Martini che in qualche modo diceva è da Dante che cerchiamo di
Di comprendere che siamo fatti a metà che abbiamo nostro animo credente un nostro animo miscredente nostro animo che diciamo volge verso il bene è un nostro pezzo di animo che volge verso il male dice fin quando l'uomo non comprenderà che non c'è perfezione ma c'è una continua lotta non potrà progredire e allora forse Dante questa diciamo continua lotta è questa
Percezione anche pubblica
Possiamo dire del
Del bene e del male l'aveva perché poi anche il Dante uomo del Medioevo mandante uomo pubblico il Dante uomo o politico in qualche modo a diciamo testato anche sulla sua pelle il valore delle sue ragioni le conseguenze delle sue ragioni
Però ecco oggi invece è questa
Chiarezza l'abbiamo analizzata però anche questa consapevolezza in qualche modo ci sfugge un po'di mano e lo vediamo anche qui nella nella rappresentazione pubblica della politica che in qualche modo prima era magari più diciamo accesa su Toni ideologici oggi in realtà accise esclusivamente da Toni elettoralistici perché le campagne elettorali si susseguono continuamente
Ogni due-tre anni andiamo a votare per qualcosa di differente quindi c'è questa enorme campagna elettorale continuativa e diciamo il bene il male in qualche modo né la dimensione pubblica del nostro Paese rappresentano in realtà delle categorie da cui si fugge cioè chi magari vuole il bene del prossimo in qualche modo è pronto anche per dimostrare che in fin dei conti non è così buono come sembra a fare qualcosa di male se pensiamo a le ultime gli ultimi fatti di cronaca riguardanti migranti noi siamo accoglienti però ti respingiamo e ti mettiamo in un in carcere in Libia perché non devi arrivare fino a casa nostra però siamo accoglienti cioè per dimostrare in qualche modo all'ambivalenza dell'animo umano che siamo questo ma siamo anche quell'altro ecco e sembra che la rotta del bene comune in questo sia totalmente
Nel perduta e quasi inesorabilmente si sia un po'così basa io certo siamo tutti impastati di bene e di male però diciamo che ognuno di noi dovrebbe almeno tifare per il bene almeno questo perché
Dei dei peccati capitali adesso mi viene in mente forse quello più diffuso oggi e l'accidia perché l'accidia è difficile da definire l'eccidio se non sono gli ignavi gli ignavi
Stavano nell'anti Inferno sono quelli che non si schierano magari che è una cosa pure Dante ovviamente li degli dette resta cioè ma
Gli Ac l'accidia che cosa e mancanza di
Di slancio verso il bene come una pigrizia morale
Ed è un peccato difficile da definire perché è un è un peccato di omissione io credo che oggi sia il più diffuso perché
Uno potrebbe dire oggi noi cosa ho fatto di male nella vita
Sono sempre stato corretto il Codice della correttezza che potrebbe essere ingannevole perché tende a sostituirsi al codice morale no
Formalmente sono stato corretto no mi pare non ho fatto niente
Però certo ma non non è fatto niente di male o di tanto male ma non è fatto neanche niente di bene e questo è il peccato di omissione l'accidia secondo me ripeto quello è quello più diffuso quanto poi Dante l'etica di Dante adesso
Mentre lei parlava pensavo anche che certo ha un fondamento
Diciamo religioso centotré Virgilio Seat non va in paradiso perché non ha fede Dante su questo non transige e noi non abbiamo fede nel senso che lei può averne una però la vive più privatamente oggi diciamo nella cultura pubblica nel senso comune
Beh la fede religiosa e qualcosa di di problematico almeno di problematico no diciamo ecco qui su questo credo che questo si possa dire però Libardi invece è ormai molto laico
Perché lui pensa che comunque gli ideali che ci devono ispirare sono gli ideali proprio appunto del ben fare della della comunità e insomma e e poi qui mi aiuto con Simon's Bay il perché si Mombelli che ovviamente era una mistica cioè Massimo per uno dei maggiori filosofi del Novecento
Mistica quindi ovviamente aveva una fede religiosa però è molto rigoroso su questo lei dice non si può pretendere da nessuno che crede in Dio perché per lei è un dono per altri un'altra arma diciamo il risultato di una grazia non è quello il punto
Però diceva diceva Simon's Bay il benissimo non credete pure in Dio ma non amate come Dio
Delle cose qui sulla terra
Perché secondo smonta e lei non ci sono tanto attesi magari ci sono idolatri cioè ci sono tante persone oggi che non credono in Dio ma amano come Dio
Una squadra di calcio
Un partito politico
Lo Stato
Il paraurti della propria macchina ecco queste l'idolatria sociale che va combattuta quindi dicessimo un bel voi sentite che avete detto di voi il sentimento dell'assoluto
Allora lasciate non senza oggetto se non credete in Dio vanno sostituite lo con appunto Benni terreni relativi
E questa è una lotta ovviamente diciamo una lotta molto lunga bene allora il tempo a nostra disposizione purtroppo è terminato perché insomma l'inesorabilità del tempo che passa è qualcosa a cui
Nessuno di noi Purgatorio cioè il tempo che scorre nell'ombra non nell'inferno nel Paradiso quindi ecco diciamo che stiamo pur sempre in Purgatorio quindi sembra essere
Scende non rimane altro che ricordarvi bene gli altri Dante e un'etica per il nuovo millennio edito da Bompiani grazie a Filippo la Porta di essere stato nostro ospite grazie a voi braccio
E grazie a Luciana Bruno in regia e voi che ci avete ascoltato fino a questo momento rimanente ancora con noi perché continuano le trasmissioni di radio radicale