Le parole e le cose - Conversazione con Antonio Socci sul suo libro "Traditi, sottomessi, invasi. L'estinzione di un popolo senza figli, senza lavoro, senza futuro" (Rizzoli)

Radicale bentornati questo nuovo appuntamento delle parole le cose nostro spazio di approfondimento librario siamo oggi in compagnia di Antonio Socci bentornato pervenuta radio radicale grazie grazie a voi allora l'occasione di questa nostra conversazione
L'uscita del tuo ultimo libro edito da Rizzoni che si intitola traditi sottomessi invasi l'estinzione di un popolo senza figli senza lavoro senza futuro edito da
Rizzoli è un libro
Possiamo dire particolarmente denso che nonostante nell'immediatezza del titolo che ovviamente da diciamo dei colpi di immediati da delle aggettivazioni molto forti
In realtà all'interno di queste pagine c'è un'analisi molto accurata assunto diciamo non solo i motivi di un declino economico sociale e culturale ma anche di un declino interiore del nostro Paese a tuo avviso allora questi tre aggettivazioni traditi sottomessi invasi in qualche modo sono delle diciamo delle delle piccole coltellate che tu dai diciamo su un corpo che
E semi inerte a tuo avviso in questa campagna elettorale assistiamo come sempre al peggio Crespo riservare la tribuna politica Macerata piuttosto che altri scontri nelle margini dai nelle periferie
E allora siamo veramente messi così male Antonio
Sì dunque quelli quei quelle tre parole che formano il titolo in realtà
Certamente per me descrivono anche il presidente ma in realtà descrivono il fil rouge nell'ambizione del libro diciamo della storia italiana
Perché io che crei come ci si estivo nella nostra grande letteratura la storia di nostro popolo Astoria secondo me di élite che costantemente hanno tradito il popolo che si sono scannati per il potere fin dai tempi di Dante no le città che lo descriveva
Che letteralmente si scambiavano fra fazioni guelfi e ghibellini poi sempre oltre e scannando si chiamavano puntualmente lo straniero in loro soccorso è lo straniero trasformava il nostro Paese in un campo di battaglia
Dice parlavo prima la grande letteratura della canzone all'Italia di Petrarca all'Italia di leopardi fino alla grande metafora di promessi sposi con cui il Manzoni racconterà presente alla tragedia di questo popolo
Che è che è un campo di battaglia delle truppe dei Lanzichenecchi delle spagnoli dei francesi no con tutte le conseguenze che portano e e e una costante diciamo purtroppo nel Novecento abbiamo rivisto ancora più tragicamente verificarsi questa situazione con la seconda guerra mondiale è questa una le grandi colpi del fascismo dopo quelle aver tolto la libertà
Al nostro Paese dopo leggi razziali la vera sottomesso l'Italia a Ona tirannia straniera e aver fatto dell'Italia un campo di battaglia perché mi è uscita distrutta
Ecco questo figlio luce veramente dolente a cui su diciamo di fronte al quale il nostro popolo a sempre ha risposto con la genialità come diceva tra grandi Ida Magli no
Il genio italiano che si è espresso in tante forme e che ha fatto da contrappunto a questa decadenza politica dovuta all'élite
Ecco un tempo le invasioni e le guerre si feroci facevano con i carrarmati miei tempi più recenti le guerre sono piuttosto guerre economiche e le perdite di sovranità sono aperti dei sovranità politica
Io temo che noi siamo dentro un quadro di questo tipo con una situazione economica sociale eccetera da guerra persa cioè con un Bilancio a cui purtroppo in il racconto e la narrazione dominante non fa caso e che non descrive ma che secondo me da guerra persa dopo
Vorrei se possibile e vince dettagliare meglio
E io diciamo è un libro che è anche molto hutu critico per esempio noto critico sull'aspetto d'Europa io essendo cattolico ciò nell'anima non posso che essere europeista perché le poi l'Europa nasce da tre grandi statisti cattolici
Però è inevitabile riconoscere che l'Europa di oggi è un'altra cosa
E io credo che da cattolico io vorrei
Invitare tutti a esaminare il tema Europa ed è uno con laicità la mia impressione è che i tre parole Europa ed euro
Per sono state diventate parole mitologiche come una una sorta di categoria del da religione civile no che non è più possibile analizzare con freddezza laica no
E siamo stati tutti europeisti oggi dopo vent'anni secondo me è il momento di tirare un bilancio il bilancio a mio avviso è disastroso
Allora è chiaro che se si identifica l'Europa nell'Unione Europea di Maastricht e le euro con il bene metafisico B o migliore possibile metterlo in discussione perché altrimenti si diventa inevitabilmente agenti del male diciamo se invece guardiamo le cose con laicità
Eh insomma a quel punto poi magari capiamo perché tanti premi Nobel avevano scongiurato di non fare la moneta unica perché sarebbe stata una follia perché lo stesso stato maggiore del di Bankitalia tradizionalmente a parte Ciampi era sempre stato contrario alla moneta unica lo stesso Mario Draghi
Si è laureato con Federico Caffé con una tesi e di critica al progetto di unione monetaria quindi per evidentemente c'erano i motivi
Per per esperti mi re o due conseguenze negative ecco questo poi il quadro che che
Che tratteggia nel libro
Ecco all'interno del libro si scorge ovviamente come dicevi tu una sorta di doppio binario cioè c'è una riflessione sul nostro passato sul nostro presente e sul nostro futuro in qualche modo però il futuro appare determinare soprattutto la difesa non tanto dello status quo ma la difesa del sì merce di quello che è alla base di tutto quanto il nostro impianto valoriale e via dicendo cioè oggi in qualche modo
Di fronte agli accadimenti che in qualche modo sconvolgono il mondo sia che uno abbia una visione cattolica che laicista un lai che ha fondamentalmente ci si accorge che quello che manca fondamentalmente la radice di impianto la radice di stabilità della tenuta di tutto quanto l'insieme
L'Europa non ha più o o forse non ha mai avuto compiutamente questa vocazione
La vocazione ad essere più che un continente con una serie di stati dentro la vera Europa dei popoli villa vera unità europea dettata dagli Stati Uniti d'Europa
Allora oggi questo libro ci sembra e mi sembra anche una una riflessione sul ruolo dell'intellettuale all'interno di questa complessità
Tu dici appunto che
è vero che la la nostra grande letteratura per secoli ha custodito coltivato amorosamente insieme nella nostra coscienza nazionale così ha difeso il fatto fiorire
L'identità di un popolo umiliato e ferito e oggi però questo assieme è veramente in preda al vento oggi non si sa veramente
Da veramente da qualsiasi punto la si prenda la storia si sa e non sia veramente una matrice chiara di Indirizzo e si dunque io ovviamente per me l'identità italiana
Come dire come si può capire ha molto a che fare con le sue radici spirituali con le sue generosi cristiane interi non solo cristiana demente ma manca parti risale però tuttavia c'è un insieme come come tu lo chiami
E su cui e possibile convergere con tutti e della Costituzione
Allora nella Costituzione
Insomma io trovo
E
Proclamato fin dal primo articolo la sovranità del popolo no oggi purtroppo in Italia a parlare di in anche soltanto di interesse nazionale quindi diciamo di una categoria estremamente laica no la salvaguardia di interesse nazionale
Botte e si viene guardati come pericolosi populisti sospetti di nazionalismo si maneggia no parole come Italia interesse nazionale quasi con la con la con lo stesso disprezzo schifo questi maneggevole deiezione canina no io vorrei ricordare che i ministri della del governo italiano giurano su una formula chi li vincola a fare l'esclusivo interesse della Repubblica
Voi e sicuramente sì consideriamo le classi dirigenti francesi o tedesche o inglesi hanno molto ben chiaro il loro interesse nazionale e perseguono e come i loro interesse nazionale e lo vediamo benissimo nella gestione d'Europa
A me pare che la nostra classe dirigente insomma non solo rifugge da questa prospettiva che presenta per me storicamente incarnata in Enrico Mattei no rilevate un simbolo familiari dedicato
Ha anche dato validità sia nella falla ma quasi quasi a una sudditanza nei confronti degli altri governi no delle cancellerie si va
E non so a partire il l'immagine di un premio italiano che va a farsi che va a Berlino a per farsi ricevere dalla Merkel po'non viene nemmeno ricevuto è abbastanza
Umiliante insomma no oppure la entrato nel gergo consueto dei giornali
Il fatto che le nostre per le nostre elezioni cosa potrà dire l'Europa cosa ideale un nuovo cosa diranno i mercati ripeto nella Costituzione italiana la sovranità e del popolo italiano non mi risulta da nessuna parte viene riportato la categoria dei mercati o degli altri governi europei come supremo tribunale politico o morale che deve inviare sul voto degli italiani ecco questo non vuol dire essere nazionalisti io rifuggo come dicevo
Ieri mi è capitato di dire che il nazionalismo sta alla nazione come la polmonite Santo ormone ho imparato cose l'amor di patria Giovanni Paolo secondo che era un uomo che che amava profondamente la sua identità nazionale e proprio per questo da cattolico amava tutte le patrie e amava tutti i popoli
Chi veramente ama la propria patria ama anche a fare degli altri credo il nazionalismo diciamo a una immane intimismo anche assolutizzare idea di nazione la escludiamo esclusivi Zanon ha un ruolo una un orizzonte rescinde enti e quindi poi diventa violento però nazionalismo tutt'altra cosa
Ecco in un capitolo molto interessante che si intitola il partito anti italiana diciamo cd Ernesto Galli della Loggia come diciamo fra i pochissimi intellettuali italiani e che abbia studiato l'identità italiana senza ostilità ideologica avanzi con sensibilità e poiché fondamentalmente dieci ci sono offrono infiniti aspetti dell'identità cattolica dell'azione italiana ma quello che più profondamente coinvolto la gente comune
La santità italiana questo è un argomento molto interessante a mio avviso perché da le vite dei santi dai santi che in parte d'un cd qui dentro si ricostruisce un po'il DMA anche di una nazione se vogliamo allora
Citi Benedetto da Norcia è ancora San Francesco d'Assisi ecco Benedetto da Norcia San Francesco d'Assisi appaiono in qualche modo come diciamo dei potenziali inespressi nella vita pubblica nell'esempio pubblico in qualche modo il primo diciamo dice al monachesimo dobbiamo non solo la salvezza della nostra cultura antica l'Umanesimo e Rinascimento e al secondo
Diciamo diamo praticamente enormi significati ancora oggi e però questi significati purtroppo sembri raccontarci rimangono spesso degli artifici retorici in realtà non si è percorsa più quella via di coraggio di Scelta
Di forza intellettuale morale nell'affrontare determinate questioni e allora che cosa è atto di ciò che crea una sorta di maledizione continuo intorno agli intellettuali se antichi italiani in cui c'è sempre un momento che potrebbero arrivare in profondità per
Invertire la tendenza però sembrano quasi sempre respinti in superficie cioè mai nessuno riesce poi a toccare veramente effettivamente ricorda tutto a mio avviso mai secondo me insegnanti realtà son stati profondamente dentro la vita del popolo
Del popolo cristiano diciamo che che tanto quanto gli Inter il mondo intellettuale è stato alieno dagli elogi dalla vita dalla vita della gente invece i santi Peroni che ricordiamo i santi sano anche dentro la cultura alta insomma nel Cantico delle creature
Di San Francesco e il primo documento della letteratura italiana di cui si conosce l'autore e per non dire ha potuto quella rappresentata dal punto di vista artistico che poi diciamo e il connotato dell'identità italiana e la bellezza no la bellezza del del del del paese dei paesaggi tutto quello che ha prodotto
E la mia impressione e che l'intellettuale italiano di per sé in genere a a ha nutrito ostilità ideologica dentro verso queste identità profonda della nazione
E la chiesa diciamo in certi momenti certi snodi della sua storia nel ne parlo ne accenno nel capitolo dedicato a Shakespeare
E la Chiesa che è stata così profondamente allegato così profondamente la vita del popolo e la cultura diciamo la cultura nazionale
Ci sono ci sono dei momenti in cui ha provocato lei stessa una frattura io per esempio una una un po'uno di questi momenti storici o lo colloca a metà del Cinquecento quando insieme al Concilio di Trento che tenta una risposta teologica la riforma a varato l'Inquisizione romana no e l'Inquisizione romane alla risposta militare a una situazione di crisi di sbandamento derivante dalla Riforma protestante
Ed è una è una risposta diciamo manu militari che è stata devastante perché ha creato una frattura
Della chiesa con la cultura che che era sempre cresciuta rientro dentro il suo alveo no la la rinchiuse in se stesse no
E ci sotto vari altri errori di questo tipo ecco io penso che oggi sarebbe il momento di un grande ripensamento per questo io stimo molto professor Galli Della Loggia che lo ha dedicato una serie di libri
All'Italia l'identità italiana Dallari cordialmente da liberale
I
Però diciamo interrogandosi in profondità le sue riflessioni però mi sembra che come dire restano abbastanza isolato certo ecco tra le altre cose di Galli della Loggia e mi ha fatto venire in mente questo libro c'è anche l'idea
Tante volte espressa della mancanza del fattore accomunante dell'identità nazionale dice in fin dei conti la cultura cattolica sosteneva in varie editoriali è l'unica che ha cercato in qualche modo di fare un lavoro a trecentosessanta gradi dalla Val d'Aosta fino alla alla Sicilia
Però fondamentalmente questo fattore comune questo senso dello Stato viene sempre meno possiamo dire oggi
è chiaro che in tempi
Più che di populismi perché poi il populismo neanche una categoria secondo me molto molto vaga io definirei che la diciamo l'attrattività soprattutto di forze che hanno fondamentalmente nella semplificazione nella nella depauperamento del patrimonio politico culturale del nostro Paese
Hanno grande potere attrattivo oggi quel senso dello Stato che era già minimo prima si fa veramente veramente labile e allora tutti questi ragionamenti che tu fai sono anche figli di quella senza non solo di identità ma di voglia di impegno anche per il Paese perché poi diciamo che siamo forse traditi
Perché non teniamo abbastanza a alla alla nostra unione con il Paese siamo sottomessi perché non teniamo forse abbastanza ad esser fieri di quello che ci hanno lasciato e siamo invasi forse perché lasciamo tanti spazi liberi e preferiamo guardare con ammirazione ad altri modelli che non saranno mai nostri c'è forse anche noi individualmente e collettivamente come paese abbiamo
Diciamo delle colpe in questo e non solo per tutto quanto il resto assolutamente sì io me diciamo meglio al collo come cattolico
Perché credo che per esempio nei confronti dello Stato in qualche modo i cattolici abbiano una sorta di estraneità che fra l'altro non non ce n'è neanche conto non fa neanche tesoro invece del contributo straordinario che i cattolici hanno dato alla ricostruzione dello stato e democratico no post bellico no e a quelle capolavoro secondo me
Giuridico e anche umanistico diciamo che la Costituzione italiana che riflette quello lì sì secondo me una grande sintesi delle delle varie culture nazionali io penso che la Costituzione italiana sia
I nei nostri anni sia stata tanto forse troppo osannata a parole quanto poco quanto tradita mi fa ci se tornassimo
Diciamo un attimo alla anche alle alla alla filosofia vera che sta dietro soprattutto la prima parte
Della costituzione credo che ne trarremo delle lezioni molto preziose per l'oggi però sono d'accordissimo che oggi la questione del di fronte a queste dello stato siamo tutti assolutamente in deficit e i si gioca del rapporto con lo Stato italiano si gioca tanto di quel senso di identità e di che che abbiamo smarrito come nazione
Ecco sono soprattutto su questo punto oggi
Tumorali dell'impegno dei cattolici in politica
Diciamo questo fondamentalmente si potrebbe diciamo a riassumere sempre con queste tre parole con traditi sottomessi in basi perché alla fine il peso specifico dei cattolici oggi particolarmente basso
Forse c'è stata diciamo forse già dal Patto Gentiloni in poi c'è stata come dire un un'investitura sempre strana dell'apporto dei cattolici nella vita pubblica italiana ripresa Boy
Ovviamente con le grandi intelligenza era grande scuola della democrazia cristiana però poi dopo il successivamente c'è stata una sorta di delega in bianco data ora al al centro destra ora diciamo ad alcuni pezzi del cattolicesimo sociale nel centrosinistra
Però forse
Diciamo la presenza sostanziali la presenza valoriale
In qualche modo scomparsa Mammano nonostante voi le fasi diciamo vissute con pontefici poi apriremo al capitolo Papa Francesco mi mi faccio insomma Giovanni Paolo secondo e
A Benedetto sedicesimo che hanno pienamente investito diciamo i cattolici anche di questo dovere distare di giocare un ruolo di primo ordine all'interno della politica nazionale ecco ad oggi se guardiamo per esempio la competizione elettorale
Vediamo che ovviamente sia nel centrodestra che nel centrosinistra i cattolici sono veramente
Poca roba nel senso sono delle delle piccole
Mi chiedi rappresentanza quasi pari a Confagricoltura Confedilizia con l'associazione di categoria dei commercianti del basso Lazio insomma voi cioè ci sono dei tentativi Esterni come per esempio quello del popolo della famiglia di Mario Adinolfi di creare in qualche modo
Un agglomerato intorno a diciamo a un esercito valoriale però ecco diciamo rispetto a tutto questo
Panorama questa cultura questa vastità
Come si fa secondo tende stile questa tendenza cioè come si fa a fondamentalmente non tanto ad avere un partito di bandiera un partito cattolico ma a far diventare quell'agenda politica sociale
In qualche modo maggioranza all'interno della politica nazionale vorrei io sono rimasto colpito dall'intervista che ha rilasciato il cardinal Ruini pare cosa ieri accuse prima della sera in cui cardinal Ruini che ha avuto ovviamente un peso non indifferente in Italia presente alla scena il suo tempo
Dichiara praticamente la totale disfatta della presenza cattolica
Mi ha colpito anche molto il fatto che
Diciamo lui chiamò in qualche modo aveva guidato le battaglie dopo la dopo la dissoluzione della Democrazia Cristiana diciamo il periodo degli anni novanta il primo dicembre del due mila l'abitato le battaglie sui principi non negoziabili
E dichiara la débâcle anche lì
Allora io oggi credo che uno ovviamente io condivido in pieno le cose che che dice il cardinal Ruini
Credo che oggi uno dei rischi dei cattolici sia proprio quello di farsi rinchiudere dentro battaglie settoriali
E lo dico sia diciamo per i cattolici rimasti fedeli al magistero di Benedetto sedicesimo e Giovanni Paolo secondo sui principi non negoziabili
Sia diciamo per quei cattolici diario centrosinistra che hanno sostituito quei principi non negoziabili nel centrosinistra con un po'le battaglie di Papa Bergoglio no cioè sull'immigrazione gli immigrati eccetera
Io penso che la la i cattolici hanno alle spalle e questo il motivo per cui ho scritto questo libro hanno alle spalle una storia una tutela sociale una storia politica la storia culturale
Che permette e obbligherebbe loro oggi a a dire la loro sui grandi temi non sui temi marginali sui grandi temi che abbiamo di fronte
Il Paese
La l'economia del Paese le le l'Italia in Europa l'Italia nel mondo alla geopolitica tutte le cose che diciamo nel quarantennio democristiano i cattolici su cui hanno avuto una parte preponderante per questo credo con molta molta preoccupazione questo rinchiudersi in battaglie settoriali una per esempio appunto i Länder lista di Adinolfi che tu hai citato perché veramente un atto ma a un un'auto marginalizzazione
Un'auto di Tizio azione dei cattolici su su temi specifici che
Che sembra la resa no sembra l'auto esclusione no da lavora in cui ci si presenta una certa concezione del Paese con una concezione dell'Europa e del mondo eccetera e voglio dire i cattolici mi pare che è avvenuto
Tutto il background no per per poter su questi temi si ricomincia secondo me rifacendosi a una tradizione che insomma che nella Prima Repubblica è stata non proprio secondario ecco e uscendo quindi da quest'auto DT trazione
Ecco c'è un ultimo anzi un penultimo capitolo che che fatto molto sorridere che si chiama disperatamente conservatori in cui Guidi in cui i CD un un nostro una nostra colonna di radio radicale che Guido Ceronetti
Chiedano ritiene rubrica molto seguita che si intitola lettere senza buca e e dice nel suo visionario un viaggio in Italia Guido Ceronetti scriveva agli inizi degli anni ottanta che cos'altro si può essere e in un Paese come questo se non disperatamente conservatori è curioso che sia stato un artista usare questa parola che è tabù nel linguaggio politico in Italia nessuno si è mai definito conservatori infatti nessuno ha avuto cura
Di questo prezioso gioiello che il nostro Paese ecco qui la parola conservatore
Anche a una tradisce semantica molto molto importante e molto molto inutilizzata forse proprio perché non si ha avuto il coraggio in qualche modo
Di dirsi conservatori forse anche memori dell'esperienza ventennale drammatica del fascismo delle leggi razziali forse
Diciamo l'idea di conservazione è stata per troppo tempo socio da quella di fascismo ma in realtà il fascismo pretendeva di essere rivoluzionario Genova tra ha fatto la la caricatura dell'Italia
Ma accanto a Ceronetti certo la sua libertà Esatri persa quella pagina fantastica qui Ceretti dettagli a tutto quello che dirà conservare da cui offesi o alle linee accade quel c'è l'altro per me è un punto di riferimento e da tanti anni che è per Paolo Pasolini
Che
Un altro grande a otto anticonformista che in una celeberrima cui sia l'ultima sua in friulano in cui anche gli di tagliava tutto quello che avrebbe voluto conservare compreso il greco e latino al liceo classico
A questo detto tu difendi conserva e prega ecco il problema vero è che non si è c'è quello che tu senti Autolico home Ceronetti occupazioni e l'amore l'amore per questa terra l'amore per tutto quello che anche per i cui asset con lavori anche per
E come dire perché
Tutto tutta il carico di storia di bellezza di fatica di dolori divinità che le nostre le nostre città le nostre campagne si portano addosso io questa questa cosa non la ritrovo della classe dirigente per me tutto personaggi forse appunto strani eccentrici come Ceronetti spot profetici come Pasolini
A un certo punto con queste parole spalancato un orizzonte che parla a tutti voi parlano e come come semplici cittadini non semplici italiani ma dovrebbe parlare anche di un tetto alle e alla classe dirigente io non vedo amore per questa terra per questo popolo e per questa storia questa è la fine la vera questione
Ecco Antonio siamo quasi in conclusione
Rispetto a tutto questo visto che oltre all'amore che non si scorge ovviamente il libro a tantissimi termini invitiamo a leggerlo proprio perché ha una sua complessità di fondo che vale la pena analizzare lui misura siamo riusciti ovviamente a toccarmi alcuni però in qualche modo la capacità della nostra classe dirigente di stupirsi dell'Italia
è in qualche modo venuta meno tantissimo tempo fa tu in apertura
Appunto dedichi questo libero Adalberto Bagnaia Giampaolo Pansa per quanto imparato dal loro lavoro in memoria di Enrico Mattei Oriana Fallaci per averci testimoniato che l'Italia va amata e difesa Mele pagine diciamo soprattutto della Fallaci ma anche l'esperienza storica di Mattei io ho sempre notato o lo stupore e la meraviglia nei confronti dell'Italia la meraviglia nei confronti di una terra ricchissima di storia ma al tempo stesso ricchissima di contraddizioni di marginalità e di periferie sempre
Diciamo dimenticate però quello stupore in qualche modo insieme all'amore e il a motore del cambiamento e oggi in realtà sì vediamo punto Lella la linguistica politica il tasso di analisi riflessioni pubblica questo stupore viene sempre meno c'è qualcuno che soffia fondamentalmente sul sul vento della rassegnazione perché forse la rassegnazione
è più comoda sia per l'individuo che per chi in qualche modo vuole
Sfruttare il paese dei chi vuole in qualche modo assecondare
A una logica mercantile e tutto il resto ecco insomma allora forse riprendere in mano intellettualmente la leva dello stupore la leva della bellezza forse può fare in modo di riprendere non solo una narrazione ma un effettivo amore viscerale per questo Paese come voi
Diciamo lo stesso Pasolini ha sempre testimoniato nel Mennea nella sua letteratura
Sì assolutamente infatti le figure che tu hai citato sono altre mie stelle polari la Fallaci oltretutto è mia conterranea strettissima che mi ha gratificato negli ultimi anni della sua vita
Di un'amicizia per me molto lusinghiera
Lei ha sempre stupito e commosso
Perché lei
La vicinissima ovviamente anche anzi lei ci sembra quasi quasi fino all'anticlericalismo per lo struggimento con cui nei nei suoi ultimi libri per esempio parla della sua Firenze della campane di Firenze delle chiese di Firenze
L'amore per la sua terra e qui si torna alla questione di fondo lo stupore e l'amore per questa storia
Che ha una tale capacità suggestiva che sarebbe capaci di rigenerare tutte le nostre energie diciamo di genialità del nostro popolo no e questo che anche insomma una grande colpa degli intellettuali secondo me insomma
GQ dite nere il la nostra gente in qualche modo lontana dalle sue radici e lontana dalla grandezza dalla bellezza della sua storia anche dolorosa voglio dire
Bene allora il tempo a nostra disposizione
Terminato purtroppo e avremmo voluto ancora intrattenerci con Antonio Socci per continuare a scavare in questo traditi sottomessi invasivi estinzione di un popolo senza figli senza lavoro e senza futuro edito
Da Rizzo a Lima ancora diciamo delle deroghe palinsesti non abbiano immeritati e quindi
Diciamo c'è questa mezz'ora buona è nostra conversazione che spero potrà aprirvi voglio e curiosità per leggere questo libro ringrazio Antonio Socci però io vi ringrazio voi
Prima di per per per la sua per la sua presenza ringraziamo anche tutti quelli che sono in ascolto e hanno avuto la pazienza di ascoltarci e rimanete con nuovi perché proseguono le trasmissioni di Radio Radicale