Musulmani italiani, insieme per una società coesa

Bene buongiorno a tutti
Come diciamo noi musulmani a Salamone lei con che la pace sia su tutti i colori
E Benvenuti qui alla grande moschea do ma il Centro islamico culturale in Italia
E in Gazzo innanzitutto il ministro senatore Marco Minniti essere qui con noi per aver accettato il nostro invito così come ringrazio Lucio Caracciolo amico
Da tanti anni direttore di Limes per ad in qualche modo colto insomma questa piacevole coincidenza di un numero di Limes che tratta i temi degli esami musulmani d'Europa perché include tra l'altro l'intervista sia il ministro sia sottoscritto e quindi con le questa piacevole coincidenza per fare di questo incontro
Già programmato un'occasione anche per ragionare intorno a questo il numero della rivista ma anche i giornali aggiornamento no
Ai temi che voi conoscete molto bene Islam e i musulmani come essa è una risorsa per una società coesa La Russa della nostra Società italiana che in realtà la professoressa accorato
Anche lei amica da tanti anni professoressa alla LUISS è uno dei maggiori esperti la cultura araba e del mondo musulmano e in grazie ovviamente tutte le autorità diplomatiche a partire dall'ambasciatore dell'ENI del Marocco a sua Eccellenza vuoi Lupin ambasciatore
Del Egitto l'incaricato d'affari dell'Arabia Saudita il rappresentante della lega musulmana mondiale l'ambasciatore dell'Iraq alla Santa Sede il rappresentante l'ambasciata degli Stati Uniti delle riunioni toh e tutti coloro che attualmente nonno modo di di salutare riconosce in questo momento così come ringrazio tutti i membri dall'Assemblea generale del Centro islamico culturale l'Italia che abbiamo rinnovato qualche mese fa
E che sono qui presenti tra cui appunto l'Imam Yahya Pallavicini qui altri fratelli e sorelle che sono presenti con noi e ovviamente tutto il pubblico e tutta la stampa
Il l'obiettivo di questo in conto è quello di tacciare un bilancio di quello che appunto si è fatto in questi anni soprattutto in questi ultimi anni sotto la guida del Ministro degli interni ma con Minniti sul tema del rapporto tra lo Stato italiano e la minoranza musulmana italiana
Come sapete ci sono stati tanti tentativi in questi anni di provare a coinvolgere la comunità islamiche italiane in un dialogo virtuoso positivo pienamente consapevole del di un suo protagonismo nella Società italiana ma che necessitava e necessita tuttora di un riconoscimento giuridico
Tradotto nell'intesa tra lo stato e la presenza islamica italiana
Ma ovviamente come presupposto veniva richiesto anche da parte della comunità islamica italiana un maggiore senso di coesione di responsabilità e di partecipazione attiva a questo processo di dialogo noi conosciamo oggi al ministro degli Interni Marco Minniti uno sforzo sincero costante
E soprattutto con grande determinazione nel provare finalmente a portare i musulmani intorno a un tavolo e cerca deve una risposta e questo lo abbiamo visto attraverso il patto con l'Islam italiano
Quindi io e mi fermo qui dando la parola nostra moderatore insomma iniziare questo dialogo con il ministro degli Interni ma anche con la professoressa Colao per capire quali sono state le difficoltà e soprattutto cosa si può fare insieme per far sì che i musulmani italiani siano sempre più parte integrante del futuro del nostro paese grazie
Grazie a Khaled Bongiorno tutti per me è un grande onore è un grande piacere poteva essere di nuovo qui nella grande moschea di Roma
Approfittando anche della uscita di questo volume di Limes che abbiamo dedicato al tema dei musulmani in Italia in Europa
E anche dei rischi che la cosiddetta islamofobia la paura dell'Islam Possa creare dei conflitti interno le nostre comunità quindi tutte le occasioni di dialogo e di incontro sono credo benvenute fino in intendiamo fare
Come piccola rivista quello che possiamo per stimolare questo tipo di incontro e di dialogo e di conoscenza reciproca abbiamo solamente un'ora di tempo quindi non non ci perdiamo Nina e chiacchiere entriamo subito nel merito dell'argomento argomento che prego la professoressa Francesca Corrao di volere introdurre
Buongiorno saluto i nostri ospiti nella personalità diciamo che del pubblico che e del ministero e del collega che accurato questa bellissima rivista e e sono contenta di poter intervenire perché da tantissimi anni che mi batto proprio per il dialogo e per la cultura e chi mi conosce lo sa noi abbiamo un museo sul dialogo quindi noi perché lo ha creato mio padre
Il dialogo è è la base della cui esistenza si ci civile cioè cominciare
Dalle religioni il la religione il dialogo tra momenti io per cui noi siamo per parlare appunto dell'incontro e dell'impegno che ciascun cittadino a partire e indipendentemente dalla propria fede
Religiosa anche laica
Cosa possiamo fare per conoscerci perché il problema fondamentale quello tutti non restare numeri ecco questo ci aiuta a capire questa rivista organizzata molto bene
In quanto vi sono le collaborazioni di Esperti di diversi settori
E quindi oltre ad esserci un articolo del del ministero e di di Shaoqi e di tanti altri sia una visione un po'complessiva su quello che lo stato dell'arte che cosa succede in Europa quali sono le tendenze negative e quelle positive e soprattutto cosa si può fare
In questo diciamo sono le battute finali dell'intervista di fare diciamo che in questo in questa rivista io cosa posso fare pur essendo una promessa studio anche invita le persone a studiare ma studiare il non isolati Cometti solito capita noi accademici ma prendendo parte alla vita della società civile
E infatti o realizzato un libro che si chiama l'Islam non è terrorismo dove si trovano a collaborare sia intellettuali italiani che intellettuali Accardi e musulmani perché lì è importante conoscere non soltanto la Teoria la dottrina matita
La fitta c'è un articolo per esempio che parla del gatto perché che problema c'è tutti amiamo il gattino magari qualcuno intollerante gli atti ma tollera arsi eh
Nel nel nostro DNA allora ciascuno di noi può fare qualche cosa a qualcosa che può andare dal partecipare alla vita del del posto dove lavora al contribuire alle organizzazioni già numerose che operano sul territorio
Possono operare in in accordo per esempio con le altre fedi religiose come fanno tanti miei amici qui presenti appunto
Dalla mistica al buddismo pure anche Società Civile come associazione ridere oppure altri
Studiosi come quelli della Luiss qui presenti
Perché ciascuno di noi può fare qualcosa perché il problema fondamentale e ditta celere di fronte a chi urla
Di accettare supinamente dei media che la danno spazio soltanto a chi fa la voce grossa ecco questo è un problema di democrazia e di libertà ed il rispetto della dignità della persona e lì
Non dobbiamo avere paura ma non non deve essere concepita come una lotta contro i mulini a vento in questo il ministro cita l'esempio è riuscito laddove tanti avevano fallito
Non perché non ci avessero creduto ma perché ciascuno di noi può fare un piccolo passo avanti perché insieme si vada all'anno
Perché diciamo se l'estremismo è una malattia dell'infantilismo è questo lo slogan è che gli italiani conoscono da tantissimi anni purtroppo no
E costa a noi educare e utilizzare l'educazione come strumento di educazione alla pace
Noi abbiamo dal da da decenni una proposta di legge che invita le scuole ad educare al rispetto dei diritti umani
Siamo d'accordo ognuno ha la propria visione dei diritti umani ma ci sono dei diritti che sono più diritti degli altri nel senso che sono i diritti di tutto il diritto alla vita
Il diritto al rispetto delle persone
Quindi ci si può trovare d'accordo su le cose che condividiamo noi laburisti abbiamo fatto tantissimi convegni
Sui temi dei diritti sui temi del rispetto della del della con del dialogo sulla conoscenza della filosofia araba che è poco conosciuta perché purtroppo nella editoria italiana e poco presente
Non sarei qui nel tempo nel momento adatto per approfondire questi problemi però torno a ripetere ciascuno di noi può fare moltissimo lo ha dimostrato l'evento la festa degli arabi organizzato dall'associazione issando la settimana scorsa
E quindi cosa si può fare si può fare soprattutto con la cultura e con l'arte perché se diciamo la fede e la struttura del del del corpo ma diciamo che la Carmela pelle e la cultura è la cultura cambia
Cambia da Paese in paese tuttavia parlando di esseri umani si rivolge agli esseri umani vi faccio un esempio banale tutti vi ricorderete tutti gli italiani ovviamente o quelli che un po'conoscono la cultura italiana
Giuseppe Ungaretti Giuseppe Ungaretti è nato al Cairo ed era figlio di immigrati cioè italiani poveri che avevano trovato in Egitto alla possibilità di far vivere la famiglia e quindi quando poi avanti negli anni scrive un poema per fare la sintesi
Della sua vita della sua identità la sua identità e plurale Incirlik e il il poema si intitola i quattro fiumi e tre quattro fiumi ovviamente c'è il fiume italiano l'Isonzo Milo
C'è il Nilo e c'è anche la Senna
Ecco un altro grandissimo Torretta assente che parla no del della della modernità dell'Egitto che cosa ci racconta agli inizi del secolo scorso quindi cent'anni fa ci racconta che l'Egitto c'erano i greci c'erano i romani e quindi cos'è che non abbiamo in comune nel nostro DNA
Certo nel nostro DNA abbiamo sia le Crociate
Che le storie d'amore tipo Antonio e Cleopatra il problema è che sarebbe meglio concentrarci più sculture sulla sull'aspetto culturale sulla storia per riconoscere l'essere umano e innocui
Quello è il problema
Perché noi non possiamo riconosce la dignità dell'altro
Se di noi stessi non vediamo soltanto che odio rancore paura
Il coraggio e il coraggio di riuscire a tirare fuori la voglia di costruire un mondo diverso creare la speranza la speranza parte da noi e dalle nostre azioni
Un'ultima cosa ecco per esempio il sempre in questo libro si parla tanto della scuola ed educazione della Germania di che cosa sta facendo la Germania di quello che hanno fatto gli altri paesi come la Francia come anche l'Olanda no perché hanno una storia diciamo di immigrazione più importante della nostra e quindi per certi aspetti dovrebbero costituire un un esempio nel bene e nel male nel senso dello stare attenti a non ripetere gli stessi errori e però magari seguire gli esempi virtuosi
Gli esempi virtuosi ovviamente li troviamo nella scuola
Nella scuola nella società civile
Nell'impegno delle famiglie
Ecco allora torniamo di nuovo ai problemi della comunicazione la comunicazione e fatta anche per esempio della bella proprio prezioso il progetto programmazione delle ministero che si chiama pubblicità e progresso
Ma con tutti istituendo etichettare come violenza a fare qualche cosa che invece insegna il rispetto della dignità della vita o assoluzioni non violenta dei conflitti certo è una scelta e la scelta deve essere sostenuta dalle nostre azioni a partire dalle nostre azioni perché io ho parlato di poeti perché da quarant'anni io organizzo
Incontri di poeti arabi mediterranei oppure anche invitando greci francesi spagnoli eccetera ed è ovvio
Che sono anche intellettuali a dialogare quanto sanno dialogare i nostri intellettuali laici con l'altro ecco dobbiamo sviluppare ancora di più
Alla Louis da più di dieci anni fa da vent'anni organizziamo incontri con i filosofi bene arabi musulmani
Molti picchiavano lì dove ciascuno di noi può fare sviluppiamo subito non domani oggi perché il tempo è poco e se ci perdiamo nella disperazione permettiamo agli altri di vincere avremo mille altre cose da dire ma credo che sia più importante ascoltare gli altri
Grazie Francesca conosciamo qui tutti il tuo impegno anche personale nel dialogo e nella conoscenza lavorando a questo numero di Limes quello che più mi ha colpito è la fatica che si fa
A scavare dentro stereotipi e percezioni che si sono moltiplicate nel tempo e che difficile poi disperdere in un dialogo che sia invece più diretto più razionale e il meno punto gravato dal passato e dalla storia
Passato una storia che ho ricordato Ungaretti che anche noi diamo dimenticato quanti italiani fino alla guerra praticamente italo-turca cioè fino all'invasione italiana della Libia vivevano sulle sponde Levantini e nordafricane
Probabilmente anche più di un milione e avevano un ruolo molto importante in quel mondo prevalentemente musulmano noi questo questa storia l'abbiamo un po'dimenticata e fra le tante storie forse è una di quelle che potremmo recuperare adesso è un piacere dare la parola al presidente cauti
Grazie Lucio grazie a Francesca le sue parole che sembra ci danno Izzo anti due non non di ottimismo semplicemente detto no a una realtà che spesse volte non non riusciamo a vedere travolti dalla cronaca quotidiana
E da quelle clima di di paura che inevitabilmente purtroppo è stato associato alla parola Islam e i musulmani ormai da troppi anni
L'undici settembre è diventato sinonimo ormai di un di una data di un giorno che ha segnato una frattura tra il il mondo il mondo civile il mondo democratico
E
L'Islam purtroppo questo è stato diciamo un tentativo di di far sì che quella data segnasse anche una separazione tra una una tragedia il terrorismo la violenza e tutto il resto dei musulmani e noi in tutti questi anni abbiamo lottato abbiamo combattuto non solo noi musulmani ma tutti gli amici della pace della convivenza abbiamo lottato per far sì che si facesse una dovuta distinzione tra la criminalità la violenza l'odio che la natura umana perché quegli atteggiamenti quegli atti non fanno parte della natura umana della dimensione umana se non ancora di più della dimensione religiosa e da dimensione musulmana che ci appartiene
Quindi il il primo elemento che vuole mettere allora vostra disposizione e anche di confronto con il ministro in questa mattinata
E di come la paura oggi ha rischiato e rischia tuttora di segnare anche il nostro percorso nel costruire un modello di convivenza che tenga conto in modo obiettivo del primo elemento ossia che siamo innanzitutto tutti i cittadini uguali e che abbiamo tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri a prescindere da quelli che sono ovviamente le nostre origini culturali non sta appartenenze religiose o le nostre appunto esperienze culture politiche o di altro genere questo non è solo un elemento di consenso ma la nostra costituzione che detta
Oggi questa necessità di ripristinare anche nel dibattito pubblico la la necessità di parlare oggi anche musulmani d'Italia come parte integrati in una società italiana che è sempre più divenuta una società multiculturale multireligiosa
E che oggettivamente oggi vede al suo interno più di un milione seicento cittadini che possa essere un'altra religione ma che sono pienamente parte integrante del sistema sociale culturale economico
E anche di contributo dal punto di vista religioso
Questo cento la Grande Moschea di Roma di cui mi onoro di se il presidente da qualche mese in Grazio ancora una volta tutti la loro fiducia per la diciamo il l'avermi dato questa responsabilità empi mise in relazione dottor Della Redouane segretario generale del nostro centro che danni diciamo il in prima fila nel promuove il lavoro di questo centro
Vuole oggi con questo aumento anche se vogliamo simbolico questo in conto storico con il ministro degli interni rilanciare uno spirito nuovo di dialogo di incontro e di lavori insieme anche alle istituzioni italiane insieme a tutta la comunità la minoranza musulmana italiana questo è l'obiettivo di questo incontro di oggi
Dire che siamo tutti disponibili e ne sentiamo su di noi la necessità e la responsabilità di mettere da parte anche quelli che finora sono state se vogliamo legittime anche diciamo interessi
Culturali o di appartenenze o in alcuni casi di differenze anche diciamo che ideologiche per dire siamo tutti oggi sentiamo su di noi proprio per fronteggiare quella paura che comprendiamo e di questo il ministro ha fatto tesoro in questi anni non vogliamo sfatare la pago la comprendiamo e proprio per questo abbiamo la necessità di riuscire a spiegare meglio forse meglio di prima
La nostra volontà e allora il primo appello che faccio da qui e siamo i primi a voler interpretare fino in fondo a tutto l'Islam italiano e di fa un attimo un passo indietro tutti e ripartire da qui insieme da questo luogo che non è un luogo solo dei musulmani ma è un luogo che appartiene al patrimonio della cultura della religione della storia di questo Paese
Perché pensiamo che sia davvero anche dal punto di vista religioso islamico e ritenere questo luogo solo una questione di musulmani sia appunto fa un totem anzitutto all'Islam e i musulmani di questo paese nel Mediterraneo
Questo la bellezza di questo luogo chi l'ha costruito fila ideato
E la la volontà politica culturale la storia
Di questa istituzione ha significato deve significare innanzitutto una casa aperta trasparente per tutta la comunità italiana e ovviamente per tutti i musulmani d'Italia quindi il primo punto per agire e per dirci pienamente disponibile a rafforzare quel patto che appunto
Il ministro ha ha promosso che è stato sottoscritto da tutti e dire
E noi ci siamo ci siamo e da qui vogliamo appunto Aprilia e dialogare confrontarci innanzitutto con tutte le realtà islamiche italiane con tutta la società italiana per dire cosa possiamo fare di più aperta due in pratica quegli impegni che sono stati riscritti
E sono innanzitutto il ribadire in modo chiaro e inequivoco la nostra adesione ai valori fondanti
Della nostra pubblica e che sono pienamente conciliabile con il nostro modo di vivere e di professare la nostra fede religiosa la libertà la non violenza l'uguaglianza la democrazia
Questi sono e aspetti importanti la lotta qualsiasi forma di discriminazione all'antisemitismo all'islamofobia la razzismo la tutela dei diritti delle donne la lotta alla radicalizzazione che non è solo appunto prerogativa giustamente
Delle forze dell'ordine di chi fa un lavoro di contrasto immediato e di prevenzione ma deve diventare sempre più con lavoro fatto a prima voi dall'interno anche delle nostre realtà
E il lavoro importante che fanno i nostri mamme che devono fare sempre di più e qui un tributo speciale anche all'Imam della Grande moschea la collaborazione importante con l'Università di alla sua che appunto finalmente diciamo comprendendo anche questo senso di responsabilità abbiamo il piacere di avere oggi non con maglioni mamma direttamente dalla sala che e anche professore di lingua italiana in Egitto e quindi palla tranquillamente la lingua araba è la lingua italiana e dialoga con tutti coloro che appunto possono legittimamente
Chiedere a volersi informare sulle dinamiche della comunità
Il il primo punto è questo secondo aspetto me lo consenta signor ministro e quello però di dire anche che la comunità musulmane italiana è stanca
Da una parte di essere continuamente confusa
Con
Quello che appunto si legge tutti i giorni sui giornali in Italia e nel mondo
Io credo che sia anche giusto in questa sede riconosce il grande contributo che l'Islam italiano ha dato affinché il nostro Paese sia tutto sommato un Paese che vive nella sua realtà
Una diciamo una convivenza di fatto e di come nostro Paese grazie anche lo straordinario lavoro della della Chiesa di Papa Francesco e di e di tante realtà sul territorio di tutte le forme religiose e laiche
Sia un una società che oggi vive una ricchezza anche di esperienze multiculturali meglio Eligio osé
Che
Sapientemente anche il ministero degli Interni il lavoro del feto Pantalone prelato divorato
Hanno saputo in questi anni anche commuove e che viene fatto quotidianamente su nella nostra regione nelle prefetture con i tavoli di dialogo con tutte le realtà io penso che noi dobbiamo essere orgogliosi anche di questo patrimonio importante
Che a livello territoriale l'Italia ha saputo restava portando avanti di dialogo di integrazione sul territorio non è sufficiente ne siamo consapevoli
E anche su questo fronte il fonte dell'integrazione sociale ho citato prima il tema della donna possiamo parlare del dama dei minori non accompagnati dell'emergenza dei credenti asilo e io penso che la comunità musulmana debba essere in prima linea per dare una mano per dare un contributo per aiutare insieme a tutte le altre forze sociali di Joseph culturale della nostra società
Penso che quando sapremo da due fino in fondo quello che già c'è ma che forse non siamo stati in grado fra da sui trasmette in modo visibile dicono comunicazione efficace
Questo contributo sociale
Soprattutto in aiuto alle persone più bisognose più in difficoltà
Sapremo anche rispondere a chi ancora oggi non vede come appunto una presenza islamica italiana possesso tradursi in una risorsa come invece noi ci sentiamo di essere e allora ben venga una contro diciamo una collaborazione ancora più efficace
Più puntuale più concreta con anche appunto il Governo le sue strutture pubbliche e anche con tutta esso dalla società civile
Italiana conclude dicendo che io penso che abbiamo tutte le diciamo gli ingredienti per potere ambire
A anche di venire un modello in Europa rispetta come i musulmani di questo Paese possono essere pienamente e vive pienamente da cittadini
Vedendosi riconosciuti i loro diritti ancora incompleti a partire dalla intesa necessaria su cui credo che sarà utile spendersi per nelle prossime settimane completando anche dialogo che è stato ben avviato da da lei signor ministro e contemporaneamente uscire dalle visto della comunitarizzazione
Noi come ho detto anche nell'intervista crediamo che sia molto importante conciliare tra la dimensione dei diritti a una minoranza religiosa con quello che il diciamo i principi del cittadino che deve comunque vive la sua dimensione di cittadinanza nella società
E allora perché no
I musulmani d'Italia possono oggi ambire a a presentare un modello costo cento questa grande moschea può ambire a diventare un modello di dialogo un ponte naturale
Di dialogo con tutto l'Islam europeo e perché no anche con i paesi a maggioranza musulmana Bena presentati nelle nostre anche organismi interni
E a questo riguardo vorrei davvero ringraziare senza formalismi tutte le aveva diciamo le opere tante diplomatiche che in questi diciamo primi mesi hanno saputo ben comprendere la necessità di una sempre più italianizzazione di questo cento
Pur mantenendo ovviamente una volo di prestigio importante che per noi vitale fondamentale ma contemporaneamente piano piano integrato con un po'd'agonismo sempre maggiore dei musulmani d'Italia
Questi sono diciamo le premesse da parte nostra per ripartire rilanciare questo dialogo importante in grazie a tutti
Tutte le sorelle tutti fratelli qui presenti oggi di tutte le associazioni di tutte le organizzazioni sia nazionali che locali e soprattutto ringrazio il ministro Marco Minniti per averci dato questa possibilità di un dialogo proficuo e lo ringrazio ancora per il lavoro importante che ha fatto fino ad ora e che speriamo appunto continua a fare il futuro grazie
Grazie alle davvero tanti auguri di cuore per il tuo nuovo incarico che sarà credo molto importante non solo per questa città
Il ministro Minniti ci ha fatto la gentilezza il piacere ivi una conversazione molto approfondita che pubblichiamo in questo volume di Limes in cui dice molte cose interessanti e una in particolare
Mi ha colpito una citazione del famoso storico Jovan poi Zincar
Nel libro la crisi della civiltà che originariamente si chiamava nelle ombre del domani italiano tradotto malamente il titolo
E la prima frase di questo libro ricorda il ministro Minniti è noi viviamo in un mondo ossessionato e lo sappiamo
Ecco una delle ossessioni che purtroppo e qui mi devo mettere il cappello da giornalista aveva con parecchia cenere sopra una delle ossessioni che gira non solo in Italia e in Europa in altri Paesi appunto questa paura del dell'Islam che diventa quasi una una una persona un'etnia invece che essere quello che è una religione
E quindi uno dei primi compiti che tutti noi diamo di fronte ma in particolare un responsabile politico dell'autorità del ministro Minniti è quello di aiutarci a decodificare la la realtà così come tenendo conto delle paure che non possiamo trattare diciamo con illuministica superiorità snocciolando numeri perché poi alla fine le percezioni purtroppo contano più dei numeri prego Ministro e grazie ancora di essere qui
I innanzitutto
Consentitemi di
Trasferirvi
L'emozione l'onore di di essere qui presente
Per me è la prima volta quindi da questo punto di vista nel momento in cui si entra in luogo
Che istituzionalmente avvocato
Alcuni alla religione
Ci si sente sempre tra virgolette messi alla prova come è giusto che sia
Io ritengo l'appuntamento di oggi e ringrazio moltissimo la congiunzione di due positivi volontà
Quella della rivista Limes
Che come voi sapete fare a mio avviso un lavoro straordinario nel nostro Paese
Quelli che vivono in Italia la conoscono perfettamente siccome qui ci sono anche rappresentanti del corpo diplomatico rappresentanti della moschea di avanzare quindi non sono tenuti a conoscerle dettagliatamente realtà italiana svolge veramente un ruolo molto importante
Uno straordinario punto di incontro tra l'Italia e il mondo come dice
Io titolo spesso della rivista cioè i confini
I confini di per sé richiamano l'il rapporto di cooperazione e di collaborazione con gli altri
I confini sono fatti insieme per rappresentare una identità e contemporaneamente porre il problema della relazione con altri identità
So i confini sono fatti per essere superati
Questo è il mio profondo convincimento se posso da questo punto di vista interpretare qual è il pensiero qual è la filosofia di fondo della rivista penso che sia tra virgolette veramente questo
Io la ringrazio moltissimo il professor Caracciolo perché acconsentito negli anni di vita di questa rivista l'Italia ha consentito al nostro Paese la cultura italiana
Di incontrarsi con realtà molto diverso e di avere un approfondimento di avere anche una visione meno propagandistica un pochino tra virgolette
Il primo tesa all'approfondimento al reciproco ascolto che non all'espressione di giudizi che appunto perché superficiali finiscono poi per diventare anche i liquidatori
Rimesso in questo numero affronta una grandissima questione guardate il titolo non poteva essere più evocativo mussulmani ed europei
Questione
Straordinariamente importante che ci colloca insieme nella riflessione sul passato
E non ha
Sfida verso il futuro perché la connessione di questi due sostantivi di
Musulmane europei e insieme una riflessione sul passato
E una sfida verso il futuro
E che poi questa presentazione si faccia qui nella grande moschea di Roma io ringrazio moltissimo il presidente Chaoki che
Insomma
Anche qui è il segno di una straordinario cambiamento io quando ho incontrato il presidente adesso non posso fare finta che ci diamo del lei non ci diamo del tu ma quando il contratto il presidente nessuno nemmeno lui meno che meno io potevo mai pensare che ci saremmo visti nella grande moschea di Roma colui presidente e il segno anche della evoluzione di una realtà che io considero particolarmente positiva
Se posso anche dire quindi io penso anche che la sua presidenza il lavoro con il segretario generale con tutto il
Tra virgolette consiglio di direzione di questa moschea possa rappresentare anche un punto di riferimento molto importante nella evoluzione
Di questo processo che insieme di dialogo e di cooperazione
Vedete
Io ringrazio moltissimo anche la professoressa Corrao per quello che ha detto la ringrazio anche molto per il lavoro straordinario che ha fatto
Noi siamo veramente molto contenti
E di avere anche una rappresentanza accademica che ha fatto di queste questioni elemento importante della propria vita della propria
Intelligenza della propria cultura
Ora noi abbiamo di fronte
Una questione cruciale del cruciale nella storia del pianeta non è soltanto un problema importante per l'Italia è una questione cruciale per la storia del pianeta
Sullo sfondo c'è una questione di carattere più generale che è quella del dialogo interreligioso che naturalmente il dialogo interreligioso non è soltanto limitato al rapporto tra Cristianesimo e Islam tra cattolicesimo e l'Islam è una cosa molto più ampia è tuttavia nel rapporto tra
Cristianesimo e di sulla
Tra cattolicesimo Islam ma un cuore è un cuore pulsante particolarmente forte
E tutto questo è molto importante in Italia per due ragioni
La prima perché l'Italia è storicamente un Paese che ha avuto un approccio culturalmente e dal punto di vista dei valori sempre aperto ad un principio di dialogo
Improntato alla tolleranza
Che sia capace di costruire un reciproco riconoscimento c'è l'Italia e poi l'Italia è anche la sede
Del papato di Roma di questo Papa
Che ha fatto del dialogo interreligioso un elemento fondamentale della
Sua missione pastorale
Uso volutamente un termine molto impegnativo missione pastorale
E penso per esempio
Perché se noi non avessimo avuto
Papa Francesco ha oggi probabilmente il percorso sarebbe stata ancora più complesso
Le sue scelte simboliche
Il fatto per esempio che in passaggi molto impegnativi lui abbia deciso di trasmettere attraverso anche i suoi viaggi una chiarissima testimonianza
Non fatemi ricitare tutti e tuttavia se mi è permesso qui ricordarvi uno in maniera emblematica il viaggio in Egitto perché lì c'è il cuore di un pezzo della discussione che noi stiamo facendo
E cioè ad un certo punto in Egitto è apparso chiaro qual era il tentativo di dare esce di Islamic sistemi
Nel momento in cui si colpiscono sia i cristiani copti sia i mussulmani è del tutto evidente che uno degli obiettivi fondamentali del terrorismo
è quello di colpire tutti i luoghi di convivenza di carattere interreligioso
E il fatto che Papa Francesco si è andato lì edilizi
Abbia parlato
Con nel luogo più emblematico nel rapporto con la moschea di Al Maza
E sia andato
Ad essere vicini ai cristiani copti
Rappresenta secondo me è un punto fondamentale di approccio a questa questione
Se questo è
Io penso che noi possiamo dirci delle cose
E la prima questione è questa
Qual è il segnale molto forte che io vedo come punto di riferimento del dialogo interreligioso
Tutti con i cristiani lo dicono i cattolici lo dicono i musulmani
Il presupposto fondamentale e questo non è consentito a nessuno
Dire che si può uccidere il nome di Tizio
E questo è il presupposto fondamentale guardate
Professor Caracciola citato il titolo di un libro che io considero molto importante poi ci ritornerò insomma di questo storico olandese di Singapore il meccanismo è assai singolare
Insomma il titolo originale era come ha detto Lucio era le le ombre del domani che un titolo strepitoso cioè fortemente evocativo poi noi siamo stati capacità duro nella crisi della civiltà ora naturalmente Alicia civiltà sempre è un titolo impegnativo ma Enzo tra l'evocazione delle ombre del domani e la crisi a civiltà mi sembra diciamo
Un poi sia e poi cura prosa nemmeno diciamo tra virgolette brillantissima e tuttavia diciamo che prosa
Però nel momento in cui pensava questo mi è venuto il in testa un altro libro insomma filosofo Plauto
Campi terreni luoghi di Sacconi
In cui c'è la ricostruzione di tutte le guerre fatte in nome della religione
E poi si scopre e che non c'è nessuna guerra che è stata fatta effettivamente il nome della religione le ragioni erano tutte quante altri
Si comincia da Caino e Abele e si arriva ai nostri giorni da Calvino tabelle
Quando a un certo punto de io chiamate Cairo dice doveva belle e lui gli risponde ma io mica solo il guardiano di mio fratello
Dealing comincia questo gigantesco uso strumentale
E cioè l'idea di utilizzare la religione come
Una passepartout
Verso le leader regge lì ragionevolezza
Un passepartout verso le cose non non ragionevoli
La guerra
La morte l'uccisione sono corse non ragionevole
E dire in maniera molto chiara
Che la religione non può essere un passepartout per tutto questo io lo ritengo un principio fondativo del dialogo interreligioso
Seconda questione
Vedete
Io sono convinto che in questo meccanismo del rapporto
Musulmani ed Europa
L'Italia per la sua storia
Per la sua storia che una storia abbastanza complessa di cui dirò di qui a qualche minuto posso svolgerlo un ruolo molto importante ora naturalmente io non so
E tra virgolette tra quelli che pensano che tutto possa essere fatto soltanto da un paese
E tuttavia l'Italia in questa discussione sul dialogo interreligioso può dire qualcosa in più
Per la ragione che prima ho detto perché Roma perché c'è questo rapporto con la peseta c'è questo rapporto con la Chiesa cattolica per una seconda ragione
E perché noi abbiamo nel nostro Paese una immigrazione che una indicazione relativamente più recente
Rispetto a quello di altri grandi paesi europei
E abbiamo una immigrazione più recente tra l'altro non fondamenta immediata come precedenti rapporti di carattere colonia non perché l'Italia non abbia avuto le sue colonie tuttavia le presenze
Di altri di altri nazionalità nel nostro Paese non coincide con la storia coloniale dell'Italia e quindi questo rende tutto quanto tra virgolette un pochino
Più libero nella costruzione di un futuro
Tempi più recenti e la possibilità di non dovere fare ogni giorno i conti con un passato di carattere coloniale
Perché dico questo che un elemento di relativa forza dell'Italia perché
Se noi guardiamo alla storia più recente dell'Europa sembra vediamo guardiamo alla storia più recente anche degli attacchi terroristici Dida esce in Europa
Ma vediamo icastica mente una cosa e cioè che gli attacchi da lasciarmi Hebdo in poi nella stragrande maggioranza dei casi non sono fatti
Da terroristi che venivano dalla Silio dall'Iraq sono fatti da figli dell'Europa
E quindi è evidente che dietro tutto ciò c'è
Lo scacco
La difficoltà di una fragile o di una mancata integrazione
L'integrazione e la parola chiave
è la parola chiave per il futuro è la parola chiave lo dico in questo caso veramente dal ministro dell'Interno nel senso che
Insomma
Il Paese che sa meglio integrare il Paese che sa meglio costruire
Una politica di sicurezza nel proprio Paese
Non appaiano due cose molto distanti chi integra meglio chi costruisce un rapporto di reciproco relazione ha costruito politiche di sicurezza migliore degli altri
Se questo è vero allora noi dobbiamo comprendere che il fatto di avere una immigrazione più recente ci consente di poter lavorare in maniera intelligente ad un modello di integrazione
Un modello di integrazione che tenga conto dei modelli europei è tuttavia non ne faccia propri
E cioè l'idea di pensare che forse qui in Italia si può pensare a qualcosa che tenendo conto della storia dei grandi modelli europei tuttavia costruiscono un modello originale non so se ce la faremo
Non sta scritto da nessuna parte che ce la faremo e tuttavia è una sfida che noi dobbiamo prendere pienamente immagino
Questo è
Il senso
Dal ragionamento che abbiamo fatto quando a certo punto abbiamo firmato
Insieme con le associazioni che rappresentano la stragrande maggioranza
Del mondo musulmano nel nostro Paese il Patto per le sue
E qui c'è il primo punto
Il tuo punto esattamente questo è un patto
E cioè decidiamo insieme di intervenire su questioni cruciali di cui parlerò di qui a questo a qualche momento non attraverso una Lecce
Una legge dello Stato che naturalmente è sempre e comunque illegittima
E tuttavia e consentitemi quindi la mia personale prudenza
Su un Paese che affronta questioni religiose con leggi dello Stato
Terreno particolarmente scivoloso
Ora naturalmente anche su questo riflettiamoci insieme tuttavia penso che uno stato che mette in campo un legge che impongono comportamenti a religioni sia più esposto a quella che Kant chiamava l'eterogenesi dei fini
E cioè voi ricordate canta euro sulle cose
Più conosciute del suo pensiero e cioè che uno fa una cosa con un obiettivo e cioè magari fa una legge con l'obiettivo di favorire il dialogo invece i pro con riconoscimento religioni ottiene esattamente l'opposto
Aumenta la diffidenza aumento alla separazione perché naturalmente insomma tra virgolette religione e imposizione per legge sono cose che vanno gestite con una certa prudenza delicatezza
In Italia abbiamo scelto un'altra strada e il patto
Il patto presuppone un reciproco riconoscimento cioè il patto si fa in due patrono fa uno solo cioè pensateci apertamente il patto è visto diciamo da due che scrivono e che firma e quindi anche la realizzazione del patto è un elemento che deriva da un incontro di volontà
Sarei quasi per dire in maniera più rafforzativa un incontro di libere volontà come è giusto che sia
Questo patto
Cosa fu
E questo vanto affronta una questione anni avviso importantissima rete il patto a tante questioni più specifiche di cui parleremo di qui a qualche momento
E tuttavia la prima parte del patto un richiamo ai valori fondamentali della Costituzione italiana
In qualche modo coloro che hanno firmato il patto
Nel momento in cui hanno firmato il patto si sono dichiarati contemporaneamente musulmani italiani italiane musulmani chiamata la come volete non c'è un prima e un dopo
Musulmani italiani italiani musulmani c'è un punto di congiunzione che è dato dalla prima parte
Della costituzione italiana quella che meglio rappresenta i valori costitutivi del nostro paese non è un caso che pur avendo avuto molti
Tentativi di cambiare la Costituzione italiana tutti sono sempre concentrati sulla seconda parte perché la prima parte quella dei valori viene considerata un patrimonio tra virgolette complessivo del Paese
E quindi l'idea
Di aderire a quei valori fondativi è un elemento particolarmente importante
Altro che incompatibilità tra Islam e Costituzione italiana
Esattamente l'opposto
Noi abbiamo dimostrato non solo che non c'è una incompatibilità ma che c'è un percorso di convinta e libera adesione a quei valori
E questo è un elemento importantissimo
è un elemento importantissimo perché se sviluppato ci consentirà di fare passi ulteriori in avanti di cui verrò di qui a qualche Umberto
è un elemento importantissimo perché ci consente di affrontare il tema dell'incontro tra culture comportamenti abitudini in modelli di vita
Perché è un incontro tra culture abitudini comportamenti modelli di vita
E questo incontro è in qualche modo messo in contatto da valori di carattere costituzionale
Il che significa per esempio
E che lei noi affrontiamo un tema e cioè il tema è quello della laicità delle istituzioni del nostro Paese
E quello è un valore costituzionale
Tra virgolette intangibile
L'altro tema e quello del rapporto uomo-donna
Anche quello
è un rapporto è un valore costituzionale tra virgolette intangibile
E tutto questo lo facciamo appunto
Attraverso un rapporto di riconoscimento
Di conoscenza delle norme di approfondimento di questioni valoriali sui quali tutti quanti insieme convergiamo
Poi ci sono gli aspetti più concreti di questo patto
A mio avviso molto importanti
Il fatto per esempio che si stabilisca cosa che può apparire scontata ma scontata non è
Perché le mosche sono luoghi di culto pubblici ed aperti al pubblico
Che sia possibile avere direttamente la conoscenza dell'Imam
Che in quella moschea esercita la propria funzione lo sappiamo quanto questo importante e quanto siamo tutti quanti interessati
Che non ci sia una
Diffusione incontrollata dei cosiddetti il mammo fai da te
Penso che su questo ci sia un convincimento tra virgolette univoco tra di noi per ovvie ragioni perché non sappiamo che su questo terreno si gioca una partita delicatissima che riguarda la sfida del contrasto alla radicalizzazione
Io considero particolarmente importante
Che si sia convenuto sul fatto che i sermoni si fanno nella lingua italiana naturalmente il rito è un'altra cosa ma i sermoni si fanno la lingua italiana
Badate anche qui quanto tempo
è stato detto che bisognava fare i sermoni con la lingua in in lingua italiana poi a un certo punto tutto questo è stato il frutto di un incontro di un patto
Posso dirvi che qui è veramente la cosa più evidente del rapporto tra atto e iniziativa di carattere legislativo
Cosa avrebbe significato fare per esempio una lecci
Per dire che i sermoni andavano fatte in Italia no
E invece avere un patto io penso che sia molto più importante
Che il riconoscimento della lingua nel nostro Paese derivi da coloro che sono chiamati a praticarla e non da una legge che deve essere applicata perché anche su questo e il terreno del convincimento della convinzione rispetto ad un progetto positivo infine
Nel momento in cui noi parliamo
Della
Riconoscimento dell'identità degli Imam è chiaro che stiamo facendo un percorso che poi a un certo punto
Sci consentirà di avere un vero e proprio albo degli Imam d'Italia
E lo facciamo anche attraverso un rapporto che consente di aprire qui una strada per la formazione degli Imam in Italia attraverso un rapporto positivo con la Università del nostro paese ma anche attraverso un apporto positivo con le università
Degli altri paesi che fanno riferimento all'Islam proprio di recente ne abbiamo discusso in Consiglio dei ministri ha approvato una
Decreto ministeriale delle Ministero dell'università e del istruzione
Che stabilisce per esempio la possibilità di avere uno scambio dal punto di vista strettamente culturali per docenti e studenti che vengono dagli altri Paesi del Mediterraneo anche attraverso le forme
Di e protezione internazionale provvisoria che consenta appunto lo scambio di culture Dio sa quanto c'è bisogno in questo momento di far dialogare i cervelli che le culture
Infine
L'ultimo Patto l'ultimo punto di questo patto per risonanza
E si riferisce al fatto che se si costruisce la nuova moschea
Anche su questo insomma
L'idea che i luoghi di culto siano sempre di più pubblici riconosciuti è un elemento che rafforza tra virgolette il reciproco rispetto tra Regioni posso anche dirvi dal ministro dell'Interno che era forse anche
Le prerogative di sicurezza più i luoghi di culto sono riconosciuti e riconoscibili più sono aperti e più tra virgolette è possibile garantire le politiche di sicurezza nel nostro Paese
Anche questo mi sembra una cosa abbastanza evidente e tutte via spesso va contro con certo modo di raccontare questa discussione cioè se al ministro dell'Interno uno chiedesse ma tratto preferisce una Moschea aperta riconosciuta che sia anche tra virgolette ben costruita rispettato un luogo in cui si pratica il culto in maniera tra virgolette
Quasi occulta il ministro dell'interno per le politiche sicurezza preferisce luogo aperto
Per ovvie ragioni esattamente e detto questo il quarto punto è nel momento in cui si costruisce una moschea coloro che la stanno costruendo rendono espliciti finanziamenti
Siano essi i interni o di internazionali io lo considero anche questo un passo importantissimo innovare
Ecco
Io vado rapidamente a finire e dicendo tre cose la prima è questa
Io considero questo Patto per l'Islam italiano un riferimento
è un messaggio nella bottiglia che noi lanciamo anche agli altri Paesi europei io e altri insomma ovunque sono andato e ho sempre parlato di questo patto per disabili ho visto un grandissimo interesse
Che sarà pura casualità ma nell'ultimo mese mese io sono stato in Egitto in Giordania
Negli Emirati e il Qatar
Ovunque ho parlato di questo patto ho trovato una attenzione ma non solo in quei Paesi ma anche in altri paesi europei
Il Patto per l'Islam italiano è un messaggio in una bottiglia può essere un riferimento
Se questo patto per l'Islam italiano
Studi rafforzerà
Con la crescita di una identità di una instilla italiano cioè se questo patto produrrà come affetto che sempre di più avremmo unico intorno cultore questo unico interlocutore si chiamerà Islanda italiano
Ne possiamo dire con una certa nettezza che questo patto può essere il veicolo per una intesa di carattere istituzionale
Se questo patto avrà successo se questo tratto diventerà realmente un modo di agire comune
Se questo patto produrrà la nascita di un soggetto di un riferimento unico tutto questo è chiaro che allude ad una possibile intesa di carattere istituzionale che sarebbe il punto di approccio che io considero il punto di approdo più importante e più limpido che si possa avere
Infine
E concludo
Noi dobbiamo affrontare queste cose come una grande sfida culturale
La conoscenza e l'unico in modo
Per superare la diffidenza
Vedete
C'è una vecchio racconto che penso che sia di tradizione addirittura buddista
Ad un certo punto c'è un uomo che cammina in uno spazio molto ampio
Che che insomma da come viene raccontato potrebbe apparire un deserto ma non sappiamo se un deserto
Ad un certo punto vede un puntino all'orizzonte è quel puntino all'orizzonte e qualcosa che si muove verso di lui appena li vede il puntino all'orizzonte incominci a preoccuparsi non sa cos'è quel puntino
Non lo conosce
E quindi come tale è fortemente preoccupato
Più va avanti e più aumenta la preoccupazione perché il puntino incomincia a configurarsi come un altro essere umano ma non riesce a identificarlo è molto preoccupato pensa che possa avere
Tra virgolette intenzioni violente negative contro di lui e più volte
Tentato di fermarsi
Perché appunto non vuole procedere ha paura
E un lungo combattimento dentro di sé alla fine ogni volta trova la ragione per andare avanti e si avvicina
Ma più si avvicina e più la preoccupazione aumenta
Dopo un lungo combattimento interno l'uomo arriva a contatto visivo e identificare la persona
E si rende conto che quella persona che l'aveva talmente spaventato era suo fratello
E questo è il cuore della questione
Cioè il cuore della questione non è quello
Di stare distanti lo diceva ciao che io sono molto d'accordo con ENI Sai istante a coloro che hanno diffidenza e paure perché il punto delle istituzioni democratiche di un Paese
Di fronte a una persona che ha diffidenza e paura non è quello di stargli distante perché essa iniziamo distante le paure e le diffidenze aumenta non diminuiscono
Il compito che c'è un'istituzione di stare vicino a quelle che hanno diffidenze ho paura con l'obiettivo di liberarle
Le dalle loro paura
Questo è il cuore della questione
Questo è il cuore della questione che non è soltanto una questione italiana è una questione anche che va molto oltre i confini dell'Italia
Ed è per questo che se mi consentite con diciamo una tipico diciamo esempio di oratoria ciceroniana ritorniamo al punto di partenza e cioè ritorniamo housing ritorniamo a alle ombre del domani
Il punto è che quando cui si impedisce siamo
In un mondo ossessionato e lo sappiamo
In cui si descrive tutto ciò a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale
Le ombre del domani sono l'avvento del nazismo e del fascismo in Europa queste sono le ombre del domani perché sono altrimenti non è chiaro quali sono le ombre domani e lui annuncia
Che è un mondo ossessionato
Può essere più fragile e più debole di fronte a quell'affermazione dei tutti neri totalitarismi in Europa il punto cruciale esattamente questo
Io penso che le istituzioni democratiche una democrazia
Debba lavorare per liberare
Il mondo dalle ossessioni
Sapendo che ci sono altre che lavorano perché il mondo rimanga incatenato alle proprie ossessioni
Ecco questo è il cuore delle questioni di voci
Posso e questo secondo me è molto importante chiedervi una cosa alla quale io credo moltissimo noi dobbiamo costruire tra di noi una grande alleanza
Per liberare il mondo dalle propri ossessioni e se mi consentite anche
Una grande alleanza che sia nettamente differente rispetto a coloro che invece vogliono tenere il mondo inchiodato e incatenato alle proprie ossessioni grazie
Purtroppo
Purtroppo siamo giunti alla fine di questo nostro incontro mani faremo sicuramente degli altri io credo che la presenza del ministro dell'Interno
Nella grande moschea sia un atto simbolico che con ferma le sue parole cioè il fatto che è interesse del Governo ma direi di tutta la comunità italiana atti la religione sia sempre visibile e Possa vivere in pace
Grazie ancora Chaoki grazie Segretario generale Édouard Grazia Francescato vorrà