Tempo di Libri - Conversazione con Ezio Mauro autore del libro "L'Anno del Ferro e del Fuoco. Cronache di una rivoluzione" (Feltrinelli)

Radio radicale nuovo appuntamento da tempo di libri fiera internazionale dell'editoria qui a Mila no siamo in compagnia siamo felicissimi della sua presenza insieme a destro Mauro benvenuto radio radicale giorno
Allora l'anno del ferro e del fuoco cronache di una rivoluzione edito da Feltrinelli un libro che abbiamo avuto il piacere anche di vivere nel corso dello scorso anno abbiamo seguito molte sue presentazioni nostri ascoltatori hanno ben compreso la bellezza di questo viaggio
Un viaggio che inizia con una dichiarazione d'amore mi chiedevo quanto un amore potesse durare così inventava e distante senza contatti e senza più ragioni custodito solo nella memoria sfiorando sì avevo ma amato moltissimo la Russia c'è questo all'inizio di questa avventura ma c'è anche l'idea di fare un viaggio a ritroso di tornare diciamo in una delle storie più importanti forse neanche vissuta con la necessaria bellezza e dedizione approfondimento ovvero quella della rivoluzione russa allora la molla per questo viaggio la scintilla per questo viaggio richiedo direttore
Da cosa è partita ma la scintilla giornalistica
I gli anniversari sono dei Gong che fanno ripartire dei film davanti all'opinione pubblica
L'anniversario del centenario con un evento così epocale come mille novecentodiciassette un anno che ha due rivoluzioni un'abdicazione una guerra che si trascina ormai da tre anni
è un evento da non perdere giornalisticamente e poi c'è l'aspetto che diceva lei cioè mi ha consentito di saldare dei conti in sospeso con la Russia
Dove io ho lavorato soltanto per tre anni all'epoca di Gorbaciov e dove era un'utopia per
Pereira ragioni di lavoro giornalistico cambiato giornale ho cambiato città e quindi quel conto si era era rimasto per aria e mi ha consentito di riprende lo vorrei precisare ho amato moltissimo la Russia anche nella sua disgrazia intendono nelle vicende storiche sfortunate dei suoi dei settanta anni del soggettivismo
Ecco lei giornalisticamente storicamente riannodare il filo vero
Riannodare i fili della Russia che arriva alla rivoluzione annoda il filo che ci parla di una realtà sociale e politica fatta di disgregazione di fame di carestia e ci accompagna all'interno anche di questo
Viaggio del popolo russo alla ricerca di un riscatto un riscatto che ovviamente poi assumerà nella sua complessità storica
Nelle sue disgrazie come diceva lei tante forme tante accezioni allora oggi se dovesse raccontarla adesso si chiamano i Millennials un tempo si chiamavano i giovani d'oggi se dovesse raccontare
A ad un ad un nato nel due mila che cosa è stata quella rivoluzione cosa è stata l'aspettativa di un mondo
Che in qualche modo doveva essere differente rispetto a quello che accadeva dall'altra parte dell'Europa come Lara conterebbe come descrivere contraria un fenomeno su cui riflettere che vale per i e rivale però oggi e
La separazione tra il mondo del potere il mondo dei del popolo non si può parlare di cittadini perché erano sudditi non erano cittadini e per loro sfortuna sono passati dallo stato di subito lo stato di bolscevico senza mai diventare i cittadini stanno cercando di diventarlo oggi
Ma ancora il regime una demo creatura non è non è una vera e propria democrazia
E quindi l'indifferenza dal potere lo zar che non capisce che il mondo sta cambiando intorno a lui
Non capisce che le concessioni costituzionali che gli vengono continuamente chieste dalla Duma
Sono anche uno strumento per garantire la sopravvivenza della Dinastia della corona e alla fine la sopravvivenza dalla sua famiglia incappata nel primo atto del terrore sovietico
Con lo sterminio dei catering Burden non lo capisce perché e dentro il bozzolo del del dell'autocrazia
Alla fine quando decide di rinunciare alla corona dimostra che lo zar può rinunciare a essere Zar ma non può rinunciare se l'autocrate
Perché è una missione quasi divina che lo deve compiere per fedeltà ai suoi antenati e per trasmettere intatto il suo figlio quel potere assoluto che ha ricevuto dal suo padre
Ecco all'interno di questo libro c'è anche una galleria di personaggi che ovviamente animano
Questo viaggio lungo un secolo da una galleria di personaggi di cui alla fine
Si sente il bisogno di approfondire non solo sulle figure più note perché quelle movimento rivoluzionario un po'come diceva Gramsci è stato innanzitutto romantico per definizione all'inizio quindi avuto diciamo tantissime componenti così come
Il Romanticismo letterario l'ha avuto
Che lo hanno portato hanno cercato di portare diciamo fuori da una determinata condizione storica arrivano a noi oggi nel due mila e diciotto dei frammenti o qualcosa di meno insomma
Sia dai libri che leggiamo oltre a questo ma anche dalla concezione pubblica di quella rivoluzione questo viso direttore quant'è importante ripristinare un'analisi di quanto accade di quel in quel segmento storico per capire anche le contraddizioni odierna
Ma io mi sono ben guardato dal fare analogie forzate tra ieri e oggi perché la rivoluzione un evento unico naturalmente poi ognuno ne trae le le letture che crede
Ci sono delle figure come diceva lei che sono delle figure prodotte proprio dalla dal lampo del mille novecentodiciassette la figura di Kerenskij che passa dall'anonimato al ministero della Giustizia quel Ministero della Guerra può essere primo ministro e diventare l'antagonista di Leni per un capriccio bizzarro della storia che forse poteva capitare solo in Russia
Essendo tutti e due dello stesso paese di CBS che e e avendo il padre di Kerenskij fatto da tutore ai due ragazzi Ulianov alleni a suo fratello quando padre di Leni che era morto
Ci sono delle figure come quella di Trotsky che un organizzatore della macchina rivoluzionaria
E incredibile Leni nel capo e Trotsky si sottomette alla leadership di Leni quando le mine arrivano Simoni la sera della rivoluzione Trotsky lì dice questo ufficio vostro qui si davano del lei
Il l'unica rivoluzionaria cui lui dava del tu ora Inessa Armand però Trotsky è il vero ingegnere meccanico della macchina rivoluzionaria
Ed è stupefacente quello che ha realizzato nella preparazione appuntino di tutto quello che poi è successo nell'ottobre
Ecco c'è un'altra frase che si trova nel libro dice tutto quello che è accaduto dopo comincia qui anche se sembravano inizio ed era la fine del mondo
E questa secondo me la frase abbastanza emblematica per comprendere anche non solo la portata rivoluzionaria di quell'esperienza ma comprendere anche il lascito che fondamentalmente abbiamo scorte che scorgiamo da queste pagine un lascito storico enorme che in qualche modo per forza di cose crea un prima e un dopo della storia mondiale
Non c'è dubbio ho voluto fare questo racconto anche perché avevo la consapevolezza che si trattava di una storia universale
Va sempre tenuto presente però che non sono uno storico lo dichiaro subito lettore fin dalla prefazione il lettore lo sa sono un cronista
Questo lavoro è stato fatto prima di tutto per il mio giornale che Repubblica con dei pezzi che sono usciti mese per mese e per tutta la vicenda del diciassette raccontando che cosa succedeva cent'anni fa in quel mese ecco sì ho cercato di fare il cronista di una storia di cent'anni fa di fare la cronaca in tempo per così dire reale naturalmente col vantaggio di sapere come andava a finire
Ecco i conclusione direttore abbiamo iniziato con un richiamo sentimentale questo libro dopo un tot di anni passati distanti
Che percezione di innamoramento successivo avuto con quella terra bene questo libro mi ha dato l'occasione di ritornare
Parecchie volte in Russia
Che non è più Unione Sovietica lo trovate naturalmente molto cambiata ha trovato le persistenza e del mio periodo ottantotto ottantanove novanta ma anche delle persistenza di cent'anni fa perché andando Ekaterinburg dove ti dicevano non c'è più niente perché casei Patel come è noto dove sono stati massacrati
Tutti membri da famiglia imperiale è stata distrutta però non è vero perché c'è un pezzo dal manco Rete della scala che portava nel sotterraneo dove li hanno giustiziati c'è un dente da latte dello zar e decidere di Alexei che la Zarina fatto incastonare in un cerchio Dacia io c'è il pomello d'ottone della stufo che riscaldava le loro stanze
C'è la carta annonaria dello zar
C'è il convento e siamo andati nella cucina del convento di Santa Caterina dove venivano cucinati pasti che venivano portati al mattino avevo raccolto tutte le le leggende che la superiora aveva ricevuto dalle superiore precedenti
E quindi
è venuto fuori di nuovo un legame fortissimo con quel Paese è cambiato profondamente ma che con conserva i suoi caratteri di fondo che sono poi quelli tramandati trasfigurati dalla grande letteratura e soprattutto venuta fuori con prepotenza la l'immagine di San Pietroburgo che allora si chiamava Pietrogrado
E la la mia russi era prevalentemente Mosca andava San Pietroburgo soltanto per degli incontri di lavoro per degli eventi di lavoro mentre invece mici sono immerso mi ha conquistato totalmente
Bene allora io ricordo l'anno del ferro e del fuoco cronaca di una rivoluzione edito da Feltrinelli grazie all'azione Auro per essere stato no grazie grazie a voi che ci avete ascoltato eseguito fino a questo momento rimanente con noi perché proseguono le trasmissioni di Radio Radicale proseguono anche qui da tempo di libri