"Africa oggi: l'eredità della cooperazione" III Convegno Internazionale

Buongiorno iniziamo questo
Convegno curdi interventi di saluto delle autorità do la parola al professor Fasano meeting rappresentanza delle autorità universitarie del rettore del preside della facoltà
Tutti
Ringrazio punizione
Il mio compito di porgere il saluto del magnifico rettore
E del preside della facoltà di Scienze politiche
Quindi a nome loro ringrazio di studenti che hanno organizzato questo convegno e in particolare anche i professori Pio zio Biroli e Paolo San nella che hanno voluto e ha realizzato questo incontro
E ogni iniziativa congiunta studenti e docenti è lodevole
Se finalizzata duplice aspetto di conoscenza e di praticare realizzazione della stessa nel rispetto delle culture locali
In questi ultimi anni si parla meno di modernizzazione o occidentalizzazione di paesi sviluppati o sottosviluppati
Che si pone in cui che che propone in qualche modo la vecchia dicotomia coloniale
Sì a una maggiore attenzione ai bisogni primari e alla cultura e civiltà indigene
Dopo i primi anni di sperimentazione più o meno riuscita li dializzati zione delle cosiddette società moderne avanzate sviluppate civilizzate eccetera è venuta scemando a vantaggio dell'aspetto di cooperazione e di timore di uno sfascio ambientale generale
E rimasto purtroppo l'ambiguo termine di sviluppo che implica un subconscio dico atomico tra primitivo e civilizzato arretrato ed avanzato ignorante ed educato eccetera
Non possiamo misurare il resto del mondo su nostra immagine e somiglianza
E quanto scarsa di valori
Che misura l'uomo in quantità e corpi piuttosto che in qualità e identità
L'uomo è un essere completo immerso in una propria ecologia Antropologia ed ambiente
Dobbiamo cambiare noi stessi vede e il concetto di sviluppo se vogliamo un approccio che sia scientifico ed umano insieme
Coloro che dovrebbero essere i recipienti di questo sviluppo
E molto più la gente locale dei loro governi e dei loro rappresentanti devono essere coinvolti in ogni stadio del processo
Deve essere sentita la necessità di Esperti culturali o antropologi sociali stranieri e non come Esperti mediatori interpreti culturali
E qui nell'università deve far sentire il suo peso magari sponsorizzando o a Ballando Progetti
Bisogna avvicinare questi popoli con grande umiltà
Sappiamo benissimo che la lunga siamo noi i maggiori beneficiari e che probabilmente abbiamo contribuito a rompere anche tra i più attenti i già delicati equilibri locali
Basta rendersene conto
Ed avremmo una maggiore accortezza nell'operare e cooperare con questi nostri amici d'oltre mare
Coming Nista ho seguito alcuni piccoli progetti locali mentre il governo indiano sta ancora pianeggiante o enormi strutture infrastrutturali che hanno già fatto emigrare migliaia di persone verso le periferie delle grandi metropoli
Altri governi costringono i nomadi alla sedentarizzazione distruggendo la cultura delle oasi
Trasferendoli verso zone di più facile controllo governativo e spesso distruggendo il loro bestiame o promiscuo provocando carestie politiche
I grandi progetti concorrono ad accrescere spesso il potere nelle mani di pochi sia in partenza che in arrivo
Sappiamo di attraversare un momento delicato nei nostri rapporti di collaborazione che ci serva di monito e di maggiore prudenza nel scegliere con chi sviluppare questo dialogo e come grazie
Allora la parola
L'assessore comunale per i servizi sociali e assistenza dottor colleghi
Signori convegnisti signore e signori desidero porgere a nome del sindaco della municipalità di Gorizia il saluto più accurata questo terzo convegno internazionale che l'associazione di studenti
E della di questa università in collaborazione con la legge dedica all'eredità della cooperazione nell'Africa d'oggi
Si tratta di un incontro di notevolissimo prestigio sia per il concorso giustissimi studiosi ed esperti
Sia per l'attualità e l'importanza del tema
Per tali motivi desidero sottolineare che la nostra città
E veramente onorata di ospitare questo evento in tal senso va il nostro più vivo apprezzamento agli studenti gli hanno organizzato questa iniziativa e tutti coloro che si sono affiancati e in tal senso va il nostro apprezzamento e non so più ospitale saluto ai relatori i convegnisti in particolare a quelli provenienti da altri Paesi
Sono convinto che la scelta politica e sociale riferita alla cooperazione allo sviluppo nel Terzo Mondo
Rappresenti la via maestra da percorrere per il riscatto dei Paesi più deboli e delle loro popolazioni verso condizioni di vita più degni tali da assicurare almeno l'associazione dei bisogni umani primari l'impiego corretto e razionale delle risorse finanziarie tecnologiche degli stati avanzati
Esercitato con autentico spirito di comprensione e di collaborazione con le popolazioni interessate
Costituisce sicuramente lo strumento fondamentale dell'azione rivolta a favore di quelle genti
Si tratta di un'azione che ovviamente presenta implicazione profonde e complesse
Non solo dal punto di vista tecnico ma anche per la natura dell'approccio che dell'instaurarsi con quelle strutture politiche ed economiche oltre che con le popolazioni interessate
Le forme della cooperazione si articolano quindi su spazi e maternità più varia natura specializzazioni economici eccellente tecnologiche più ampie
Alla base di tutto si pone però la disponibilità umana nel restaurare i contatti e le forme collaborative con le popolazioni del terzo mondo
Sono proprio questi argomenti che convegno dibatterà offrendoci certamente preziosi motivi di conoscenza e di riflessione
Gorizia la cui tradizione civile si fonda su di una profonda esperienza di contatto di collaborazione con popoli a realtà culturali sociali e detriti diverse
Rinnova a questo evento e a tutti i convenuti l'augurio più sentito di buon lavoro e di buona permanenza della nostra città grazie
Da ora il suo saluto
Il portavoce del comitato organizzatore del convegno Alessandro Benincasa
è con grandissimo piacere che il comitato organizzatore delle due associazioni assi idea dice porgo una loro benvenuto ai relatori intervenuti ha il agli ospiti e in sala alle autorità presenti agli studenti agli ospiti delle dice l'esigenza di organizzare questo convegno è nata dalla curiosità diffusa fra gli studenti del corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche di approfondire la realtà della cooperazione internazionale allo sviluppo nei Paesi africani
E proprio in questo periodo e che l'Africa che vede l'Africa a perdere importanza negli equilibri strategici internazionali ci è sembrato opportuno e necessario dare il nostro contributo per far sì che il problema non venga dimenticato a favore dell'incalzante avvenimenti della realtà hanno il più vicina l'impegno organizzativo ha coinvolto concretamente studenti e struttura universitaria colombe motivo di rendere questi due giorni un momento di dibattito di confronto attivo e non una mera esposizione dei fatti per il successo di dell'iniziativa è stato determinante il sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia
La commissione della comunità europea per la Camera di Commercio di Gorizia dell'autoporto di Gorizia e della Comit scavalca augurando a tutti un buon lavoro lascio la parola al dottor Rossella grazie
Sarà molto breve perché vedo il tempo vola e quindi voglio lasciare ai relatori del tutto lo spazio possibile e quindi io mi limiterò soltanto ad alcuni cenni introduttivi
Innanzitutto voglio ringraziare a nome degli altri relatori che si succederanno fra oggi e domani voglio ringraziare il comitato organizzatore le autorità università
Per questo convegno per la loro ospitalità mi sembra che parlare oggi di Africa sia necessario e sia indispensabile riflettere sulla realtà di questo continente il continente dimenticato parlando con un amico francese è un intellettuale tempo fa
E come diceva vedi l'Africa è il continente che ha perso la terza guerra mondiale perché in Africa le grandi potenze si sono scontrate
Si sono combattute per interposta persona hanno lasciato morti feriti disgrazie tragedie poi se ne sono andati se lo sono dimenticato e hanno lasciato solo la carità
Della cooperazione ma organizzata in mare strutturale io sono un giornalista più un cronista più che una lista uno storico mi ricordo i primi personaggi della cooperazione internazionale che ho visto apparire in Africa
Successe in inganna tanti anni fa ed erano tipi scorci americani mandati da Kenneth erano dei ragazzi venuti dalle università della Ivy league
Con i pantaloni color kaki e le camicie di Brooks Bradano rossazzurri con in mano delle delle dei Bleus notes su cui annotavano tutto chiedevano alla gente quali fossero i loro problemi cercavano di risolvere in una maniera così molto
Missionaria tipica del verde abbia modo di comportarsi tanti americani
Poi ho visto degli altri cooperanti comunali un po'militaresca
Nell'Africa francofona un pochino sospetti non si sapeva bene se lavorassero per i servizi segreti o se aiutassero i sofferenti
Poi ho visto la cooperazione italiana fra virgolette cooperazione fra virgolette italiani invece no fra virgolette
Ho visto persone estremamente generoso e persone estremamente disattente a quelle che erano le realtà locali persone interessate più agli affari a volte che alla che al bene che al bene comune
Soprattutto in un Paese che a me molto caro come carota insomma a un altro collega che qui è che lo conosce molto meglio di me Pietro Petrucci come caro a Mohammed dati anche ha sofferto per lunghi anni in quel Paese la Somalia e io ho visto veramente la degenerazione di quella che doveva essere il nostro soccorso in nostro aiuto ma ne parleremo ne parleremo più tardi in questi giorni in questi mesi ormai la cooperazione al centro degli scandali di Tangentopoli
Io trovo aberrante questo fatto perché rubare sul ponte a Brescia è un conto rubare sull'ospedale e sulla sul sulla fattoria collettiva in Somalia o in Etiopia o in Bangladesh o in altro Paese è un little perché si toglie penalmente qualcosa a qualcuno si impoverisce ancora di più quel Paese si toglie la speranza insita il cattivo esempio noi dovevamo andare in quei posti
Per
Dimostrare tutta la nostra solidarietà per portare il nostro esempio invece abbiamo portato il nostro cattivo costume ci siamo comportati un po'come
Certi Paesi certi governi americani in America Latina hanno favorito soltanto le lobby affaristiche locali
E non hanno combinato nulla di buono
Oggi si può dire che la cooperazione italiana in Africa ha avuto casi riavuto avuto degli aspetti giudiziaria e questo evidentemente rimette in gioco tutto il discorso su quello che deve essere la cooperazione domani perché bisogna sempre guardare avanti soprattutto quando sia in un Paese come il nostro
Nel quale c'è in atto una vera e propria rivoluzione una rivoluzione fatta dei giudici ma è comunque una rivoluzione una rivoluzione un cambiamento di costume un cambiamento di attitudini
E i giovani devono prepararsi attrezzarsi per un'Italia diversa un'Italia migliore nella quale anche l'aiuto ai Paesi sottosviluppati ai Paesi del Terzo Mondo ai Paesi dell'Africa
Deve essere un aiuto pulito
Onesto
Produttivo
Ed efficiente ed è giusto che nel momento in cui più profonda la crisi della cooperazione qui a Trieste e qui a cui sì signor in questa facoltà diffidenza diplomatiche internazionali si parli di cooperazione di nuovo si lanci un ponte verso il futuro
Grazie do la parola allora
Il primo
Relatore
Il professor De tal mo'Pizio
Birolli piloni Piroli Birolini docente di cooperazione internazionale allo sviluppo presso il corso di laurea
Mi hanno detto di fare delle parole introduttiva
Ai nostri lavori
Quindi io Minniti mi limiterò
A degli spunti senza entrare negli argomenti
Per gli spunti però c'era ecco che siano tutti gli spunti che esistono non so se ci riesco in materia di cooperazione allo sviluppo
Finita l'ipoteca
Della guerra fredda
E certamente è venuto il momento di fare l'analisi critica di un trentennio di cooperazione
Questa nasi analisi critica si impone perché i fatti sono gravissimi
In trent'anni a partire dal mille novecentosessanta dalle indipendenza degli Stati africani
Sono stati spesi negli aiuti alle ho sviluppato
Tra i settecentocinquanta Mila gli ottocento mila dollari
Costantini
Tenendo conto che gli incrementi annuali
Raramente hanno superato il il il valore nominale
L'eternamente hanno superato il il il valore in termini nominali dopo questi settecentocinquanta ottocento miliardi spesi negli aiuti allo sviluppo ci troviamo oggi con ottanta Paesi
Su centotrenta
Che hanno un reddito hanno pro-capite inferiore a settecento dollari
Di questi quarantun Paesi quarantuno lo hanno inferiore ai quattrocento dollari
Trentuno lo hanno inferiore ai trecento dollari di cui diciannove sono in Africa
Questo il risultato dopo trent'anni a fronte di settecentocinquantotto cento miliardi di dollari
Ora noi facciamo una critica
In in una prospettiva storica nono in una prospettiva
Con ideologica o o da Zuffada
Prospettiva storica Benedetto Croce diceva che la storia la storiografia
è sempre giustificatrice e non è mai giustizia
Quindi con questo atteggiamento facciamo la nostra critica la cooperazione allo sviluppo contrariamente a certi accenni che sono stati fatti nel passato
Da idealisti che parlavano di carità è così la cooperazione allo sviluppo è niente più nemmeno che un incontro interessi sul piano della politica internazionale
Qui si sta il primo
La prima spiegazione del fallimento di trent'anni
Poi ce ne sono quattro sono le spiegazioni
Grosso modo
In questo scontro di interessi
C'è stata una cospirazione fra governi beneficiare governi donatori
Ossia le responsabilità vanno suddivise
Tra gli ioni agli altri
Oggi darsi l'atmosfera africana sta cambiando
In un senso di una autentica autonomia di un ritorno alle tradizioni e di un ritorno alla cultura ma lei passati trent'anni
La situazione è stata caratterizzata da ellittico
Di acculturazione coloniale
E lì che erano delle minoranze urbane che però sono sociologicamente funzionavano come maggioranze perché depositare gliene
De mezzi materiali simboli senti privilegi del modernismo importato
Quindi queste minoranze
Funzionano come maggioranza sociologiche determinando
IP fissando il bisogno determinando la politica di questi Paesi
Per converso le grandi masse rurale tradizionali africane erano della mia ignoranza delle maggioranze ma che sono già sociologicamente funzionavano come minoranza
Seconda ragione seconda spiegazione la guerra fredda
è inutile accennare alla guerra fredda obbligato
I Paesi occidentali a fare progetti
E a prendere iniziative anche il nipote dei perché perché c'era la minaccia tacere questo conflitto mondiale tra Est e Ovest
Terza spiegazione l'impostazione euro cento ricca che è stata data allo sviluppo
è uno al centro le carte
L'impostazione euro eccentrica è fondata
Su
Su certi canoni che non
Che sono quelli che sono una concezione del progresso ottimistica creata nel secolo scorso con lo sviluppo industriale
Strana concezione del progresso perché nel mondo classico il progresso era era considerato come ecco come come il
Divenire era un fatto ciclico nel Medioevo il divenire era guerra guardato con un senso certo senso di fatalismo
Poi abbiamo avuto Giambattista vico nel diciassettesimo secolo che attirato favorire la teoria dei corsi e ricorsi storici
è la prima volta che l'ottimismo borghese del Secolo decimo no no tira fuori un divenire
Che
Non può che essere buono è eterno questo progresso
Allo stesso modo il concetto di crescita
Crescita ma ancora oggi nel giornale non si parla che di crescita
Solamente che adesso ci accorgiamo che per avere una crescita bisogna prima avere una depressione se no alla crescita non c'è ma
La concezione la crescita del Secolo decimo no no di origine darwiniana
Frutto di un oggi è un fatto scientificamente illegittimo ossia che che le conclusioni della virologia
Sono state abusivamente estese alla Sociologia
E naturalmente delle conclusioni che scientificamente erano verificabili sul piano della biologia è non lo erano più quando quando si cambiava completamente di campo e applicando una specie di darwinismo alla sociologia
Il il terzo elemento del dell'impostazione egocentrica il paradigma della modernizzazione
Che hai fatto in un certo modo il paradigma della modernizzazione di un costo in cinque in cinque fasi che tutti i popoli della terra devono fare altre leggi stesse cinque fasi per per progredire
Naturalmente però sto
Aveva s'è ripreso la stessa concezione c'era in in in Engels che l'Anagnina nella teoria della società e dello Stato tirava fuori questa tesi che poi è entrata nel marxismo editi con provenienza del dall'antropologo Morgan americano
Poi abbiamo avuto quindi questo impostazione egocentrica che fondava lo sviluppo su due cose
L'accumulazione capitale risparmio e commercio internazionale queste erano le due soluzioni
Ultimo
Ultima spiegazione di questo fallimento trentennale
La scarsa conoscenza
Delle culture altre da parte dell'Occidente
Soprattutto nel primo o nel secondo decennio ora
In questo trentennio questo trentennio
è stato caratterizzato nella cooperazione allo sviluppo dal sedici grandi errori che io e l'entroterra i miei studenti
Non le possiamo di vedere qua dico solamente sedici grandi errori
Tre di questi errori sono nella negligenza dei bisogni umani fondamentale
Acqua
Trent'anni settecentocinquanta ottocento miliardi di dollari cioè problemi di acqua di alimentazione di sanità di base questo è gravissimo
Acqua
Nel San nel dalla dall'Atlantico al Pacifico la l'allarme rosso i villaggi sono circa settantacinque mila oggi dopo trent'anni il quarantacinque per cento di questi villaggi
Solamente ad ipotesi cementati
Ossia il cinquantacinque per cento di questi villaggi dopo trent'anni hanno Pozzi tradizionali in terra quelli aleatorio che non danno acqua sicura alimentazione
Non si deve curato abbastanza in trent'anni la lunga l'alimentazione di sussistenza
Sia data la preferenza la a alla alle colture di esportazione di modo che in questi trent'anni la la produzione di sussistenza dona seguito non ha potuto seguire l'aumento della popolazione
Finalmente sanità di base
Nonostante la conferenza di Alma Ata nel mille nove del mille novecentosettantotto ancora nei paesi francofoni te illuso afoni la sanità di base non esiste
Ossia la fretta e ancora sulla medicina tradizionale che è buonissima
Ne nel Sahel si può considerare che nelle zone rurali il cinque per cento delle persone usa la medicina moderna
E nelle città come Dakar come come come
Come abbia già un terzo il venticinque trenta per cento a USA la medicina moderna
Quindi medicina di base gravissimo o
Tre grandi errori
Nei bisogni umani fondamentale
Errori sono state fatte nelle scelte tecnologiche
Tecnologie non appropriate al al allo scopo
Ci sono in politica agricola ci sono sette grandi errori dico il numero semplicemente ma non li possiamo percorso
In politica economica quattro grandi errori
Poi c'è stata la errata impostazione della politica industriale per cui in Africa all'industrializzazione non ha avuto luogo che in minima parte
E producendo industrie che lavorano al dal quaranta all'ottanta per cento del loro potenziale in questi trent'anni ci sono anche stati degli aspetti positivi
Nella funzionalità dei governi beneficiare il
Nei governi africani anche nel in tutto il mondo cioè una una maggiore efficienza una maggiore preparazione tecnica
Il senso dello Stato sta nascendo
E questo lungo costume di contatto con questi governi
A ha tolto molti equivoci ci sono molti europei e americani gente che lavora come me nel nella cooperazione allo sviluppo per cui sono anni che si è in contatto con questa amministrazioni
E questo ha prodotto ha prodotto dette dei risultati positivi
Funzionalità degli organismi di cooperazione
Lei anche si può dire che negli organismi bilaterali si è creato pure con le diverse politiche impostazioni politiche tra Svezia Norvegia Francia Stati Uniti Germania queste un una specie di abitudine di abitudine di pratiche
Simili analoga per cui un lavoro molto volto migliorato rispetto al principio
Sa solamente eccezione
La cooperazione italiana che io considero ha storicamente non ancora iniziata
A questo proposito vorrei dopo quello che è successo cooperazione pessima
Dove la
I funzionari diplomatici del ministero sono stati praticamente esautorati dalla immissione di individui da mandati da fuori dai partiti che facevano la pioggia il bel tempo nel ministero che creavano delle delle delle lobbies la lobby dei medici per cui si nutrono solo progetti sanitari la lobby dei sociologi che si infiltrano in tutti i progetti a rompere le scatole e insomma questa situazione
è stata
Non è nata nel ministero degli Esteri
Ma è nata fuori
Io penso che
Se vogliamo parlare della cooperazione italiana
Parliamo del futuro proiettiamo c'è il futuro vediamo cosa cosa conviene fare ma non parliamo del passato perché perché insomma è nelle mani delle armi di del Mar magistratura è un discorso ormai inutile
E poi dopo se alcuni vogliono giustificarla ci sono altri che possono venire fuori invece contraddicendo
Perché quindi io direi la legge del la legge quarantanove non è una cattiva legge
Basta applicarla e poi dopo creare un'unità tecnica dentro il ministero insomma è un è una cosa del futuro non parliamo del passato
Ora
Dopo questi trent'anni
C'è una profonda crisi nelle politiche di cooperazione
Si possono distinguere dubbi quantitativi
Distributivi e qualitativi i dubbi quantitativi
Sembra no non vale di
Tutti quelli che dicono anche organismi bisogna aumentare gli aiuti allo sviluppo
Non serve niente aumentare gli aiuti allo sviluppo
Se non si se se si vuole sviluppare solamente delle cose e non l'uomo in in prima istanza
Ossia si sarebbe potuto fare
In questi trent'anni avere gli stessi risultati
Con metà dei soldi l'avere risultati doppi con i fondi che sono stati dati ricche Monte mostra che ogni i dubbi più validi sono dei dubbi qualitativi ossia il modo come gli aiuti come come la cooperazione è stata fatta
Dubbi Goten qualitativi che hanno aspetti tecnici aspetti culturali
Aspetti macro economici e aspetti umani
Ora per Fini e vediamo
Qualche nuovo orientamento dato questo dubbio questa crisi che c'è nella cooperazione dappertutto
Vedere qualche luce per il futuro qualche qual qualche qualche idea futuro
Prima di tutto nel futuro teniamo conto dei limiti della cooperazione allo sviluppo
Non si può obbligare nessuno a svilupparsi economicamente bisogna che ci sia una partecipazione che ci sia un dalle forze endogene che lavora altrimenti sono fondi sprecati te non si può bisogna essere in due lo sforzo principale
La volontà principale la passione principale deve essere dalla parte del paese ci vuole svilupparsi economicamente
Noi seconda indicazione
Sì del teorica ne abbiamo abbastanza delle attese di teorie
La teoria eliocentrica che abbiamo visto poi c'è stata la teoria della dipendenza nata in America meridionale che ha però contribuito molto a divulgare a a a divulgare i problemi
Poi c'è la la teoria della interdipendenza così al nuovo udienze tardo il nuovo disordine internazionale
Questa interdipendenza evidentemente i problemi stanno insomma bisogna che non sia di tipo imperialistico vi sia concordata a livello mondiale in sostanza è la quarta di Oriana
Quella autoctona
Che ha
Possiamo abolire le teorie perché dobbiam possiamo arrivare la conclusione lo sviluppo economico non può che essere autoctono
Ed è ovunque autoctono
Lo si il lo lo sviluppo autoctono
Che si fonda
Su questi tre colonne
Del fare affidamento sulle proprie forze a saltellare anzi
Sui bisogni umani fondamentale
E sulle lo sviluppo
Queste colonne che è che che portano ha delle conseguenze tecnologiche economiche sociali e politiche
Tutti
Lo sviluppo non può che essere autoctono
Se è una vaga illusione che che
Che li gli americani influenzi lo sviluppo giapponese e giapponese quello europeo europeo diverso da quello degli Stati Uniti non dobbiamo lasciarci
Fuorviare per certi aspetti stub culturale come il chewing-gum la Coca-Cola certe abitudini che poi cambiano che poi può no possono variano nel tempo
Lo sviluppo non può che essere autoctono perché se non è autoctono sia se non Marlon trova le sue radici nel in nella cultura
Fallisce quindi è una lavoro di sviluppo che non serve
Secondo altro punto ancora
Fini finiamola con le discriminazioni sul grado di sviluppo paesi sviluppati paesi sottosviluppati Paesi detti pudicamente in via di sviluppo
Cioè questo questa discriminazioni sullo sviluppo hanno un posto a porre razzista
In realtà tutti i Problemi del mondo hanno tutti i Paesi del mondo hanno problemi di sviluppo la comunità europea a un fondo per lo sviluppo dei Paesi europei più arretrati
Cui per esempio abbiamo un problema di sviluppo delle delle delle delle zone delle valli montane quindi lo sviluppo e qualcosa che
Concerne tutti i Paesi
Poi ho finito subito fai
Lo sviluppo
Non è un solo aspetto
Pochi mesi lo sviluppo e lo sviluppo di una cultura lo sviluppo di un insieme i Paesi possono trovarsi avanti per un verso indietro per un altro
I Paesi africani sono indietro economicamente sono poveri vanno delle strutture sociali meravigliosa dove in vasti territori la polizia non serve perché la comunità stessa che amministra la giustizia
Mentre invece negli Stati Uniti ci saranno ricchissimi Nabi diamo un devono abbiamo delle strutture sociali deteriore azione finale
Quando si pensa che che i le famiglie normali padre madre e figlio che vivono insieme sono il ventisei per cento abbiamo abbiamo
Un processo di di di deteriore azione negli Stati Uniti poi pensiamo me lo può dire
Professor fatale noi abbiamo fatto tanto di tecnica così l'Oriente per secoli si è specializzato nel controllo della psiche umana
E ha fatto molti progressi non hanno bisogno di psicanalisti mentre invece noi li abbiamo sempre più bisogno e e però quando si sono messi a fare i computer i giapponesi li hanno fatti minacciando la concorrenza degli Stati Uniti
Fa
Ecco lei
Dieci ultimi due punti
Dobbiamo nel futuro
Distinguerei
Tra cooperazione economica e cooperazione allo sviluppo
Non si può più continuare anche le nelle stesse ambasciate ci sono operazioni economiche che si fanno fra le due economie ecco che sono basate su degli interessi da una parte all'altra e operazioni di sviluppo
Perché non è possibile che quando quando una una industria europea
Investe fa qualcosa agli Stati Uniti che Menini in Africa passate va dentro la categoria
Di operazioni allo sviluppo talché allora allora se se la Olivetti compra la andavo negli Stati Uniti cos'è è una
è una cooperazione allo sviluppo che l'Italia sia l'Italia sviluppa gli Stati Uniti no questi sono sono operazioni economiche normale
Lo sviluppo deve essere solamente
Lo l'operazione che tende a sviluppare l'economia poi ultima distinzione ed ho finito
Distinguere fra sviluppo delle economie sviluppo umano
A
Importantissimi sono i lavori e le conclusioni dell'Io & dipinti l'organismo delle Nazioni Unite per lo sviluppo
E i lavori che stanno facendo sulla
Sulla a
La la la qualità del nonno la qualità della vita sul sullo sul Kennedy il grado di sviluppo
Sono dei lavori molto importanti tenendo conto della vita media
Dell'alfabetizzazione
Ed è il prodotto internazionale lordo pro capite però
Ponderato collo sul potere d'acquisto ossia il logaritmo del potere d'acquisto
Ci sono dei criteri massimi e minimi
Questo è molto importante perché non si può avere cooperazione allo sviluppo senza creare aiutare gli agenti dello sviluppo quelli che devono farlo sia il il le risorse umane esploso ma ne sono sempre state non dico trascurate vanno messe al primo posto
Ora ci sono dei criteri minimi e massimi per esempio nel mio nel nell'anno scorso ecco giudicando il mondo in questo modo il Giappone figura al numero uno
Il nigeriano in Africa sicura al numero centotrenta l'ultimo
L'Italia è al quattordicesimo posto e gli Stati Uniti al diciassettesimo ossia l'Italia e avanti agli Stati Uniti
Calcolando in base a questi a questi dati de dello dello sviluppo umano
Ecco e quindi noi e vediamo che facendo questi studi si rimescolano molto le carte nel giudizio Frattasi questo blu l'ultimo punto che dico nel dover temere presente per il futuro
Ringraziamo professor
Il subire uniche ammessa ha messo molta carne al fuoco per per la nostra per la nostra discussione aveva buttato lì un sacco di argomenti e mi suggeriscono data la temperatura dell'aula di fare il coffee break adesso
Ecco fibre che adesso prima della relazione del ministro professor Paolo San entra in modo che abbiamo tempo di riscaldare Raul appena un quarto d'ora in poi riprendiamo con i nostri lavori grazie
Perché nessuno però l'ambasciatore Baldocci terrà la sua relazione domani
Il dottor forbici
Della Banca mondiale
Ha avuto problemi di arrivo io e quindi non è ancora fra noi
Almeno per la giornata di oggi penso che non sarà fra noi
Do ora la parola al professor Paolo San nella ministero presso l'ambasciata d'Italia in Arabia Saudita già rappresentante italiano all'OCSE
Grazie
Grazie presidente
Si sente
Poco si sente forse ecco di abbassare il volume vedi sfiatatoio perché ne abbiamo bisogno effettivamente perché fa un freddo polare però in questo momento
Un po'di
Riscaldamento l'abbiamo avuto con i capi era va benissimo
Vorrei fare due premesse
La prima premessa
Vorrei associarmi agli oratori che mi hanno preceduto nel esprimere il prezzo amento compiacimento e ringraziamento
Agli studenti
Di questo corso di laurea per questa iniziativa
E direi apprezzamento per due motivi
Il primo per la scelta del tema
Il secondo per
Il loro del fumo il loro impegno per organizzare questo convegno ho seguito un po'in queste settimane le fasi finali di questa organizzazione e ho visto come il comitato
Si è prodigato e credo veramente che meriti una particolare segnalazione ma
Però
Parlando di questa crisi italiana qui vorrei fare un po'cenno semmai alla fine questa crisi italiana
Ho letto con piacere che una commissione nominata dal ministro degli Esteri
La Commissione Bottai
Che presentato pochi mesi fa delle conclusioni al Parlamento
Nel presentare questi risultati della Commissione Bottai il ministro ha parlato della necessità di una nuova cultura della cooperazione è una mi è piaciuta questa espressione devo dire perché era molto tempo che se ne parlava
Anche io stesso mi ricordo che scrissi e trenta diversi anni fa
Della necessità proprio di una nuova cultura della cooperazione
E credo che
Le università e i mezzi di informazione abbiano un ruolo importantissimo nel creare nel nostro Paese questa nuova cultura della cooperazione che manca
E anche lì vorrei
Ringraziare e congratularmi per con gli studenti di questo corso di laurea per aver scelto
Una formula per questo convegno che vede proprio
Esponenti autorevoli del mondo dell'informazione dei mezzi di comunicazione che vedo seduti a presiedere i lavori di questo convegno insieme con esponenti del mondo della cultura e anche del mondo operativo
è importante che sia ci sia questa più stretta intimità fra esponenti del mondo dell'informazione del mondo della riflessione per arrivare a questa nuova cultura
Della
Cooperazione
Crisi dell'Africa e crisi della cooperazione questo un po'il tema che mi sarei dato per una
Presentazione che se voi permettete io direi problematica
In questo campo crisi dell'Africa e crisi della cooperazione io penso personalmente di non avere certezze
E credo che certezze nel mondo ce ne sono poche
Anche semplicemente sulla crisi dell'Africa che sembra già più ovvia come fatto storico
Io non ho assolute certezze
E penso che sarebbe
Utile che in questa sede cercassimo di ragionare
Su questi due complessi fenomeni chiamiamoli crisi però senza dargli ancora una valorizzazione in positivo o in negativo ma direi queste due crisi cerchiamo di esaminarle con una certa oggettività
Io vorrei evitare che si cada in quei rischi
Soliti che incontra atto tante volte nel corso di questi anni di demonizzare o di esaltare
Demonizzare molte volte attraverso lo scandalismo attraverso indulgenza nelle ideologia e o esaltare come di rimedi che possono risolvere tutti i problemi la cooperazione
E una nuovo un nuovo campo delle relazioni internazionali
Di estrema complessità e che cerca di farsi strada nel campo delle relazioni fra gli Stati
Con difficoltà e che fa esaminata con questa serietà scientifica direi anche con quella freddezza
Di cui parla il rapporto Bottai che in modo un po'strano i inizia proprio con una premessa dicendo questo è un rapporto fra ittero
Questo auspicio ad introdurre un'analisi spassionata quando si parla dei problemi che invece finiscono spesso con l'appassionarci e quindi farci correre a delle conclusioni affrettate
Crisi dell'Africa
Certo
Tutti i giornali
I libri che si vedono oggi
Nelle librerie un po'nel mondo parlavano di questa crisi dell'Africa con particolare insistenza
L'International Herald Tribune pochi giorni fa no qualche settimana fa
Pubblicò un articolo
Dal titolo significativo
L'Africa giace nel fondo ma continua ad affondare
Quasi a indicare questa misteriosa
Ma irresistibile caduta dell'Africa
Un libro che è stato appena tradotto in Italia di polca né di sul ventunesimo secolo c'ha un capitolo sull'Africa
Che è anche una condanna senza appello
Con me di un continente
Condannato
La rivista cooperazione che voi ragazzi avete distribuito
Pubblica
In una intervista con René di uno
Che mi sembra altrettanto senza speranza
L'intervistatore chiede a giugno che cosa pensa delle speranze di ripresa africana e praticamente dice nessuno
Quindi una crisi che sembrava
Prevalere
Nel giudizio degli e Sperti
Una crisi annunciata
Premi Cimo aveva scritto nel mille novecentosessantadue ho pubblicato entrare nel sessantadue o sessantatré l'Africa Noiret mal partito
Forse pochi l'hanno letti letto quel libro tutti conoscono il titolo conoscono Remedy uno
Ma l'IGP già c'era una diagnosi
E anche un in un'individuazione abbastanza drammatica di quelle che erano le contraddizioni le difficoltà di questo continente
Con una previsione
Di tipo catastrofisti fa
Ma certamente questa crisi dell'Africa
Si annunciava da tempo
Io ho preso alcune notte così solo per curiosità
Il rapporto che ha pubblicato il Presidente del tacca del Comitato aiuto lo sviluppo dell'OCSE nel mille novecentottantacinque quasi io
Dieci anni fa ormai e che era il documento riassuntivo di venticinque anni di cooperazione precedenti e un numero speciale sui venticinque anni precedenti
Il presente del DAC notava che contrariamente a quanto era avvenuto nel resto del mondo in particolare in Cina
In India
Ma anche in America Latina
L'Africa a sud del Sahara presentava Piccitto condizioni di stagnazione economica e di deterioramento delle condizioni di vita
Il livello del reddito pro capite diceva allora il presidente del TAC mentre nel mille novecentosessanta era stato di andamento positivo
A partire dall'inizio degli anni settanta cambia di segno
Il livello del reddito pro capite in Africa subsahariana diminuisce
Il meno uno virgola sette per cento all'anno
Le cause diceva il data allora erano per un terzo dovuto all'aumento della popolazione
Ma per il resto dalla crisi della dell'agricoltura
Alla guerra alle guerre civili
Agli shock economici esterni
Eravamo entrati nelle crisi petrolifere
E ai gravi errori nelle formulazioni di politica economica da parte degli stessi Paesi africani
Quindi
Già dieci anni fa
E comunque
Venti anni dopo le previsioni di René di uno
Si parlava di stagnazione economica deterioramento delle condizioni di vita e si indicava un po'
Con una bassa sufficiente precisione dire
Questa caduta del reddito pro capite è questa riduzione del reddito pro capite e Cindy dica individuavano questi quattro fattori crescita la popolazione crisi dell'agricoltura
Shock esterni e crisi delle politiche economiche interni
Da quel da quell'anno dall'ottantacinque in poi stacca costantemente pubblicato un capitolo per sottolineare la crisi africana
Mille novecentottantanove per esempio e presidente del tacca nome di tutti i paesi di amatori riconosceva che malgrado l'utilizzazione di crescenti fondi di aiuti di aiuto i progressi erano scarsi
Questa volta la l'individuazione dei fattori di crisi era più precisa si parlava di debolezza delle istituzioni africane
Eccesso di controlli pubblici assenza di un settore privato e instabilità politica
Poi stranamente abbiamo due anni di ottimismo in ambito donatori in ambito Duck dall'ottantanove giorno ventuno
Ci si rifà a una serie di
Atti africani la dichiarazione di Abu Jihad la dichiarazione di cartoon e poi soprattutto quella dei ministri dell'Economia di Addis Abeba
In cui da parte africana si riconosce l'importanza del sociale la partecipazione della gente lo sviluppo si parla della possibilità di introdurre nuove forme di organizzazione politica e tutto questo lascia adito a nuove speranze
Si arriva così al rapporto di quest'anno del presidente del Dac che mi sembra cadere nuovamente né pessimismo
Il presidente dice nella sua conclusione che non si sa come venire a capo
Di questo associarsi di fattori negativi
Per l'Africa si di si parla di una complessa associazione di fattori negativi
E i donatori non sembrano essere in grado divenirne a capo
Certo e difficile elencare quali sono questi fattori negativi in che modo questi interagiscono
Però forse alcune cose
Possiamo dirle
Alcune indicazioni
Fondamentali
La prima
Oppure prima vorrei fare però
Una prima Issam premessa metodologica essenziale
Anche in Africa
Malgrado ci sia questa strana
Uguaglianza di comportamenti degli Stati africani cioè questa crisi sembra toccare quasi tutti gli Stati africani tranne pochissime eccezioni
Malgrado questo la premessa metodologica e che non dobbiamo dimenticare la grande diversità
Fra Stato è stato fra società e società
è un errore anch'parlare di una crisi africana in termini generali
Ci sono differenze nei sistemi produttivi nelle condizioni
Ambientali ci sono in Africa paesi desertici e paesi coperti da foreste equatoriali ci sono Paesi con ricchezze minerarie poco Paesi con grandi poter tali in materie prime ci sono paesi disabitati o Paesi sopra popolati c'è una grande diversità
E quindi quanto inglesi indicare quelli che sono alcuni dei fattori di crisi di questo continente
Faccio commetteremo degli errori errori dovuti proprio a questa legge volontà di dopo necessità di generalizzare
Certamente il primo problema
Che si pone e quello della crescita demografica
è stato fatto cenno al problema della crescita demografica ma certamente in nessuna parte del mondo in nessuna epoca storica
L'umanità si è trovata confrontata da un problema di queste dimensioni
Noi molto spesso lo dimentichiamo
Ma un problema di gigantesca dimensione per i governanti per le popolazioni di questi Paesi
Non perché l'Africa sia sopra popolata il contrario
La densità per chilometro quadrato è bassissima
Forse è necessario l'aumento della popolazione per permettere migliori condizioni di sviluppo
Però il problema che noi abbiamo e quello di una crescita brutale della popolazione nel senso una crescita della popolazione concentrata in uno spazio di tempo così breve
La popolazione africana difficile dire i numeri precisi perché si abbiamo statistiche che hanno
Vanno prese con beneficio d'inventario però grosso modo
E aumentata
A ritmi
Impressionanti soprattutto nel giro degli ultimi venti anni
Quindi abbiamo una popolazione
Giovane
Che ha bisogno
Di quell'assistenza
Che costa i giovani devono andare a scuola
C'è bisogno di scuole
Le scuole costano quindi questi stati si sono trovati di fronte un gigantesco problema di finanziamento della spesa pubblica
Bisogna creare dei posti di lavoro per i giovani
Sì si sono trovati a gestire un gigantesco problema
Di sviluppo
Dell'occupazione
Nello stesso tempo questa crescita tumultuosa della popolazione africana si è diretta in prevalenza verso i centri urbani
Quindi abbiamo avuto
Una fuga dalle campagne
E una crescita della popolazione urbana anche qui i motivi sono diversi perché certamente la crisi dell'agricoltura si ricollega a questo quindi gli errori che sono stati fatti nelle politiche agricole ma non è il solo
La sola causa i giovani scappano e vanno dalle campagne e nelle città perché la città sono il cuore
Della modernità
Le città rappresentano i centri di sviluppo
E i giovani vanno nelle città perché sono attirati
Dalla modernità e dallo sviluppo
Noi possiamo qui altrove piangere su questo
Ma non cambia la storia i giovani lasciano le campagne vanno nelle città e nelle città bisogna dar loro un alloggio trovare la possibilità di dar loro un lavoro soprattutto si crea un problema molto grave
Perché mentre la sopravvivenza
Nei villaggi
Con dei sistemi di ammortizzatori sociali tradizionali che funzionavano nei villaggi per cui era comunque possibile avere un tetto riavere da mangiare
Questi ammortizzatori sociali nelle città non funzionano più
O funzionano molto meno e quindi si crea quel sottoproletariato giovanile urbano che diventa uno dei fattori di esclusione o di crisi dell'Africa
Quindi primo fattore di questa crisi
Direi l'esplosione demografica accompagnata dalla crescita Urbaniana e dal conseguente degrado dell'ambiente
Un grandissimo problema
Sul quale pesano molte incognite
Perché mentre l'Africa si trova quindi colpita direi da destra
Da questo fenomeno dell'esplosione demografica viene colpita sinistra da un'altra tragedia
Ben più grave forse questa nei suoi risvolti umani
Cioè l'Africa è il posto dove questa malattia del nostro tempo Kelley
Esplode
E si diffonde
Il con una proporzione che non a raffronto in altre parti del mondo
Non sappiamo quali saranno le conseguenze di questa esplosione di questa tremenda pestilenza
Certamente inciderà sullo sviluppo demografico
Certamente inciderà anche su questa percentuale di giovani che se rappresentano in questo momento
Il peso maggiore per l'economia africane sono nello stesso tempo anche la speranza
Perché questi giovani certo pesano economicamente in questo momento sul tessuto economico africano però rappresentano anche
Il motore della modernizzazione dello sviluppo capaci di inventare le soluzioni di cui l'Africa bisogno e sono proprio loro che si trovano stretti da questa
Esso minacciati da questa terribile pestilenza quindi anche sul piano demografico il problema è molto complesso
Secondo grande fattore di crisi
E la crisi dell'agricoltura
La crisi dell'agricoltura anche lì ci sono dati che più certamente forse sono a vostra conoscenza
La produzione alimentare pro-capite
E diminuita soltanto in Africa
è aumentata in tutti i paesi in via di sviluppo nel mondo
E lo sviluppo lì assegnato una grande vittoria nel mondo
Tranne che in Africa
Questo naturalmente dovuto allo da un lato all'aumento della popolazione più aumenta la popolazione è più difficile avere da mangiare per tutti però dipende anche da un fallimento
Delle politiche di sviluppo della produzione agricola alimentare
Allora sì di si è detto questo è dovuto all'errore delle nostre politiche agricole perché abbiamo sostenuto il cachet Drops
Abbiamo sostenuto il tipo di sviluppo dell'agricoltura volta le esportazioni a detrimento delle culture tradizionali è vero non è vero perché anche questo bisognerebbe andare più a fondo e vedere che in realtà son tutte e due questi tipi di agricoltura e che non funzionano
Forse ha ragione anche lire né di un monte in uno dei suoi ultimi libri dice l'errore perché non abbiamo speso i finanziato abbastanza la ricerca agricola
Per un usi alimentari
Ma la ma la causa nemmeno è soltanto questa le politiche che sono state perseguite da e poi Paesi africani
Sono state certamente
A favore
Dei consumatori urbanizzati
Le città hanno un peso politico molto maggiore delle campagne quindi è per forza governanti hanno cercato di accontentare i cittadini urbanizzati tenendo bassi i prodotti ai consumi ma questo non faceva che ridurre gli incentivi o l'incentivo al lavoro degli agricoltori i quali hanno pian piano ridotto sempre di più
Il loro impegno in agricoltura
Ma dove gli agricoltori si sono impegnati troppo
E a nome intatto le produzioni agricole
Anche lì smentendo un altro mito direi anti africano dell'africano che non lavora questi agricoltori che invece lavorano benissimo è troppo
E allora hanno inondato i mercati internazionali dei prodotti agricoli
La Rashid
è un caso emblematico
E i prezzi internazionali di questi prodotti sono crollati e questi Paesi si sono trovati allora nella terza crisi la prima la demografica la seconda l'Agricola la terza crisi quella finanziaria
Anche la io credo vale la pena un momento a riflettere questa crisi finanziaria dell'Africa
L'Africa un Paese con un problema di indebitamento drammatico
Perché il rapporto fra debito e prodotto nazionale fra dance fra interesse del debito il valore delle esportazioni ha raggiunto delle percentuali dei rapporti che sono fra i più alti del mondo
In sé il debito nona le stesse proporzioni che ha raggiunto in altre parti del mondo America Latina
Ma se lo calcoliamo in termini percentuali del prodotto nazionale o in termini di rapporto con le esportazioni e drammatico
Più un terzo delle esportazioni africane serve soltanto per pagare gli interessi sul debito
E questo debito africano purtroppo cresce
Malgrado tutte le politiche che sono state avviate di riscadenzamento del debito l'annullamento del debito che è stato varato per alcuni Paesi o per alcuni tipi di indebitamento non riescono a ridurre la quota di indebitamento globale dell'Africa a sud del Sahara
Perché l'esportazione di questi Paesi continuano andar calare il prezzo di valore di queste esportazioni sui mercati internazionali
Tre gravi
Nodi o tre gradini
Cause fattori di crisi
Che hanno
Bloccato prima
E poi trascinato un po'verso il fondo
Questo
Continente
A questo però non possiamo dimenticare che si aggiungono
Altri fattori di crisi che a me sembrano molto importanti
I fattori sono istituzionali
In Africa
Listati sono entrati in crisi
Gli Stati sono entrati in crisi per una serie di motivi
Sono entrati in crisi perché
Il ponte i poteri centrali
Hanno subito subito col tempo
Il logoramento del potere
Hanno dovuto comunque gestire situazioni economiche obiettiva e sempre più difficili quindi situazioni sociali sempre più difficili
Qui bisognerebbe forse diversificare sì molto di più l'analisi ma certamente
Hanno pian piano abbandonato
Quella strada
Di una ricerca di consenso secondo Dell'Atti
Una tradizione africana perché non possiamo parlare di una democrazia ma era un sistema che comunque si basava sul sistema su un largo consenso ci sono sempre più isolati
Assumendo atteggiamenti dittatoriali
Questo questi poteri ormai delegittimati in tutti si imponevano con la forza
Hanno favorito la crescita del fenomeno
Delle opposizioni opposizioni che tornano nell'alveo delle Timis no
C'è una rivista una ripresa delle nazionalità
Tante volte da quando si parla di questo fenomeno da noi si dice
Che si ritorna al tribalismo
Ma in realtà si ritorna alle nazionalità
è un fenomeno generale che c'è in Europa
C'è qui vicino a Gorizia
Con la sua drammaticità
E c'è in Africa
Il rapporto fra gli stati nazionali e le nazionalità in senso etnico è un problema tutto da risolvere in Africa
E non lo si è risolto certamente creando
Queste élite statuali
Ma non lo si risolve a breve
E forse non si risolve nemmeno a lungo termine
La forza delle culture etniche e la forza delle culture nazionali è così profonda le radici sono così profonde
Che non credo che si superino con grande disinvoltura
Richiedono
Lunghissimo lavoro e forse non si dimenticano mai vanno forze accolte in altri di terzi che l'Africa dovrà inventare
Non bisogna dimenticare che quando si parla di queste nazionalità africane si parla di nazionalità che hanno storie secolari lingue diverse e che sono a contatto un atti all'interno di Stati nazionali che sono stati un po'creati artificialmente certamente ci sono studiosi che hanno esaltato questo
Pluralità o pluri nazionalità degli Stati africani
Perché teoricamente sì è vero e bello
La diversità di queste culture ma sappiamo come difficile poi gestire gli Stati quando presentano queste diversità
Culturali
Ecco queste sono soltanto alcuni dei fattori che trovandosi tutti insieme
Credo hanno accelerato e accentuato questa crisi dell'Africa di fronte a questa crisi come sia mossa la cooperazione internazionale per passare all'altra corno del dilemma l'altro di questo il convegno di oggi
Io vorrei dire che la cooperazione internazionale allo sviluppo anche in questo caso bisognerebbe differenziare il dei il tema parlare diversamente cooperazioni ce ne sono tante e di cooperazione e dovrebbero essere tanti di più a seconda del Paese
A cui ci rivolgiamo ma comunque parlando in termini generali la cooperazione internazionale allo sviluppo
Non è mai esistita
Non è mai esistita
Come cooperazione internazionale allo sviluppo come politica coerente dei nostri governi di cooperazione internazionale lo sviluppo
Quello che abbiamo avuto è una politica di aiuto
Ma quando parliamo di una politica di cooperazione la politica di cooperazione deve avere più grande
Per poter camminare
Non si può fare politica di aiuto se non si fa anche una politica commerciale
Una politica finanziaria
Che appoggino completino Rin Salvino le politiche di aiuto
Noi facciamo
Dico sempre con voi
Nei nostri incontri facciamo una politica di cooperazione
Che è in realtà una politica di fornire degli aiuti con una mano
E negare poi sbocchi sui mercati
Per i prodotti che siamo riusciti a produrre con i nostri aiuti
Oppure diamo con una mano degli aiuti finanziari
Ritiriamo somme molto maggiori con l'altra
Per poi far pagare i debiti
Ai Paesi africani nel caso specifico oggi si parla sempre di più
Di questo a rapporto
O questi flussi letti
Negativi
Cioè i Paesi africani danno a noi più soldi di quanto noi ne diamo a loro
I nostri flussi di aiuto
Non servono più nemmeno a compensare
I flussi finanziari tu uscita quelli che versano a noi per pagare gli interessi sul loro debito per restituire i loro debiti
Quindi una cooperazione monca zoppa che cammina sulla zampa sola e questa zampa sola e l'aiuto ed è l'aiuto che è oggi al centro delle critiche ma io mi chiedo se è veramente giusto
Parlare di fallimento dell'aiuto
Noi dobbiamo parlare di inesistenza di politiche di cooperazione e quando all'inizio dicevo sono contento di vedere che finalmente si parla di un la necessità di una nuova cultura della cooperazione spero che in questo senso si vada la necessità che i nostri Paesi facciano per la prima volta delle serie coerenti politiche di cooperazione allo sviluppo che si articoli in non suoi sui vari
Scacchieri
Non solo l'aiuto
Ma una diverso approccio al commercio internazionale un diverso approccio ai mercati monetari e finanziari se queste cose non sono viste insieme sinergicamente ma il nostro aiuto resterà anatidi Occorsio s'per metterci le coscienze tranquille e dire abbiamo fatto il nostro dovere
Ma non abbiamo certamente aiutato a risolvere i problemi dello sviluppo
Ma visto che abbiamo solo la politica di aiuto allo sviluppo parliamo dell'aiuto allo sviluppo non andrò ancora per molto presidente
Ma aiuto allo sviluppo vorrei dire qualcosa sull'aiuto allo sviluppo perché anche lì mi sembra tante volte che si proceda un po'troppo con l'accetta
Si diano un po'dei colpi
Mentre forse bisognerebbe dovremmo lavorare un po'più di bisturi con un po'più di attenzione
Aiuto allo sviluppo
Certo l'aiuto allo sviluppo ha tanti difetti
Primo fra tutti quello di essere l'aiuto che Paesi occidentali danno a Paesi non di cultura occidentale
Questo è un fatto
O lo facciamo e sarà così o non la faccia
Non possiamo fare aiuto
All'ospite un po'che non sia di tipo europeo
Non possiamo fare un aiuto allo sviluppo che non abbia le caratteristiche del nostro modello di sviluppo
Questi sono le condizioni se lo vogliamo fare
Non possiamo d'altra parte fare
Aiuto allo sviluppo
Se continuiamo allegare il nostro aiuto allo sviluppo
Alla nostra politica estera
Alla nostra politica di incentivazione commerciale
O facciamo aiuto allo sviluppo e allora l'obiettivo e quello
Di destinare
Questi quattro soldi che diamo per l'aiuto allo sviluppo perché si tratta proprio di quattro sorti
Il totale dell'aiuto allo sviluppo dei Paesi del dark
Continua a essere lontanissimo da quegli obiettivi che da decenni ci siamo prefissati zero trentatré per cento del PIL
Non siamo mai riusciti a raggiungere questo zero sette
Sui quali pure avevamo degli impegni né tanto meno questo un per cento del PIL quindi si tratta di una piccole somme ma queste piccole somme o le diamo per
Finiti sviluppo
E allora dobbiamo lasciare da parte i fini umanitari le emergenze i i gli gli gli aiuti solidaristici
Oppure tutta quella categoria ancora peggiore che è quella delle incentivazioni commerciali
Se facciamo
Aiuto allo sviluppo quindi questo salasso un modello nostro
E sarà i Paesi riceventi di trasformarlo e di accoglierlo i divi gestirlo
Come poi ci saranno in grado di fare ma sarà compito loro non lo possiamo fare noi
Secondo lo dovremmo fare però
Destinandolo effettivamente ha degli obiettivi di sviluppo e non lasciarlo continuamente distorcere
Verso altre esigenze
Questo mi sembra cosa molto importante perché molte volte qui si fa confusione
E vengono e le esigenze delle popolazioni affamate delle catastrofi naturali o anche delle catastrofi umane vengono poi imputate sul Bilancio dell'aiuto
Va benissimo
Però non è l'aiuto allo sviluppo non possiamo poi dire be e di aiuto allo sviluppo il fallito perché non ha raggiunto gli obiettivi di sviluppo ma quello aiuto non servì per lo sviluppo serviva a dar da mangiare a delle persone a salvare dei rifugiati
Non possono non può produrre crescita economica quel tipo di aiuto quindi forse sarebbe bene per tutti avere lì una distinzione io direi proprio
Parlando in termini contabili due capitoli differenziati e gli uni li facciamo amministrare
Al di fuori
Delle strutture che amministra un aiuto
Poi direi che questo aiuto allo sviluppo che quindi quantitativamente insufficiente
Che non è articolato in una politica di cooperazione allo sviluppo e anche purtroppo
Molte volte inefficiente
Perché
Si potrebbe gestire meglio
Personalmente mi sentirei di fare delle proposte per gestirlo meglio ma non sono delle cose nuove non sono delle cose certamente che invento io
Queste proposte ci sono sul tappeto sui tavoli di cui le agenzie degli esperti di cooperazione ormai da decenni
Il problema è di avere questa nuova cultura dello sviluppo che riesca a tradurre queste questi suggerimenti in politica in decisioni politiche quante volte
Gli esperti di cooperazione allo sviluppo hanno parlato della necessità di una maggiore
Propensione per l'aiuto multilaterale
Abbiamo una serie di strutture multilaterali costoso e con burocrazia eccessive
Però anche con un grosso patrimonio di esperienze
Se queste organizzazioni ricevessero maggiori quantità di aiuto
A queste maggiori quantità di aiuto
Ci permetterebbero senza dubbio
Di ridurre molti dei mali tipici
Delle cooperazioni bilaterali
Quante volte si è parlato da parte degli esperti della necessità di slegare l'aiuto slegare significa far sì che i nostri flussi di aiuto non vengono spesi nei nostri Paesi ma possano essere spesi sui migliori mercati per fornire ai paesi in via di sviluppo i migliori prodotti al costo più basso questa è una strada semplice per tagliare molti degli imbroglioni
Molte delle fonti di corruzione
Slegare l'aiuto mi sembra un provvedimento richiesto da tempo
E che si potrebbe fare
Senza eccessive difficoltà
Bisogna poi diversificare le nostre strategie dicevo prima i Paesi riceventi sono diversi i loro problemi sono diversi bisogna divisi diversificare le strategie
Ma io vorrei
Concludere
Dicendo che la cosa che mi sembra più importante
E che essi utilizzi l'aiuto effettivamente in quei settori che sono fondamentali per la crescita
E per incentivare lo sviluppo quali sono questi settori sono quelli del miglioramento istituzionale e del miglioramento delle capacità e delle affermazione
Cioè questi aiuti devono essere destinati fondamentalmente agli uomini
Questi ultimi anni hanno visto
La Banca Mondiale tutti donatori
Obbligati
A introdurre nei Paesi africani come in tutti i paesi in via di sviluppo queste famose politiche di aggiustamento strutturale
Cosa vuol dire aggiustamento strutturale queste politiche di risanamento economico che fra l'altro si basavano sulla necessità
Di ridurre la spesa pubblica ma ridurrà la spesa pubblica
Si è tradotto in molti Paesi africani con il taglio della spesa destinata alla pubblica istruzione
Oggi le scuole africane
Sono tutte in condizioni di degrado progressivo
Io penso che questa sia veramente
La più grave delle minacce per l'Africa
Bisogna assolutamente rilanciare l'istruzione in Africa
Già l'ho detto una volta mi ricordo
Un convegno a cui partecipava anche il ministro Mohamed date né che è stata una rete lunga esperienza proprio nel campo delle insegnamento essendo stato ministro della pubblica istruzione
In quell'occasione era proprio
Sì di moda in quei giorni parlare di educazione per tutti
Si parlava della necessità di rafforzare l'insegnamento ma soprattutto primario
L'insegnamento di base
E questo insegnamento che vitale per lo sviluppo non è possibile immaginare uno stato moderni moderno e che si modernizza se non c'è possibilità
Di far giungere in messaggi e quindi a vere e una popolazione che ha un minimo di
Formazione
E qui l'Africa le ha fatto di aveva raggiunto dei risultati eccellenti
Che oggi sono notevolmente minacciati
Quindi uno sforzo e lì io vedo il compito specifico dei Paesi donatori uno sforzo concentrato nel campo della promozione del fattore umano attraverso un'assistenza
In forme diverse e diversificate ai sistemi distruzione elementare
Secondario
E poi via via anche all'IST alla ricerca scientifica e all'istruzione superiore mi sembra una priorità e quello sarebbe anche un campo dove Peuterey molto poco le cattedrali nel deserto
E vedrei molto poco gli abusi molto poco alla corruzione
Questo mi sembra un campo proprio specifico dove le nostre strutture di cooperazione si dovrebbero impegnare
Si potrebbero aggiungere molte altre cose per indicare quale può essere una strategia
Della cooperazione risanata
Però mi sembra che questi sono i punti fondamentali cooperazione articolata sull'insieme delle sue gambe
Coerenza quindi delle politiche nazionali
Per azioni sinergiche che favoriscano lo sviluppo
All'interno un rafforzato aiuto allo sviluppo con più mezzi ma anche con delle indicazioni
Che puntino prioritariamente allo sviluppo del fattore umano e solo secondariamente allo sviluppo dei settori produttivi che invece devono restare di competenza soprattutto dei flussi privati
Il tutto gestito soprattutto
Il per la massima parte
Attraverso delle strutture multilaterali o attraverso un fortissimo coordinamento internazionale coordinamento nell'impostazione nel monitoraggio nella valutazione nelle esecuzioni di questi programmi
E io credo che questo quadro generale
E facilmente raggiungibile se questa nuova cultura
A per per la cooperazione e si diffonde e se soprattutto questa intesa fra centri di riflessione e strumenti di informazione giornali giornalisti
Che parlino non soltanto degli a spetti deteriori della cooperazione degli scandali della cooperazione ma che presentino questa cooperazione effettivamente come la nuova frontiera del mondo moderno e vorrei dire
Anche che questa nuova frontiera è particolarmente importante se noi ci collochiamo nella giusta prospettiva della interdipendenza abbiamo parlato di interdipendenza
Ma io credo che l'interdipendenza oggi non è abbastanza ben chiara ai nostri uomini politici
L'interdipendenza fra il nord e sud del mondo non è un'interdipendenza di tipo economico di cui ci si può anche dimenticare perché in fondo questo sud pesa poco sulla bilancia economica
Cosa rappresenta l'Africa dal punto di vista gli scambi commerciali una fa entità marginale
Quindi non è molto importante occuparci di quelle interdipendenza
Ma interdipendenza
Deve essere vista in una contesto diverso interdipendenza politica interdipendenza strategica indetto interdipendenza ambientale
Questa
Nuova accezione della interdipendenza oggi deve essere compresa dalla nostra classe politica ed è soltanto ed è questo il momento che può catalizzare
E permetterci di raggiungere questa nuova cultura dello sviluppo che io auspico e che penso Fossa
Contribuire anch'essa a risolvere i problemi africani che tra parentesi io vedo meno gravi di come vedono altre persone certamente l'Africa attraversa una crisi profonda abbiamo detto alcuni degli aspetti di questa crisi profonda
Ma se è una crisi profonda perché l'Africa attraversa una trasformazione profondissima
Un cambiamento radicale
E questi radici cambiamenti radicali sono costosi ma forze di questi cambiamenti dell'Africa
E di come si possono vedere da destra o da sinistra ne possiamo parlare semmai nel corso di un
Se c'è una cosa che invidiamo all'Africa è il caldo in questo momento visto che qui fa un freddo terribile comunque siamo riscaldati dalle idee che per me erano questo dibattito
La relazione
Dotta e ricca di esperienze
è bello ministro sì nella arricchito
Ancora di più
Questa nostra mattinata che continua adesso
Con un intervento diciamo
Dal vivo della situazione africana perché chi parlerà conosce molto bene quei Paesi conosce molto bene e la cooperazione in quei Paesi
E ha fatto in questi anni interventi molto polemici di denuncia sulla stampa nazionale in merito
Agli errori della nostra cooperazione della nostra presenza africana
Il prossimo relatore il dottore Pietro Petrucci
Editorialista dall'Espresso
Ed è un indipendente
E devo dire che io lo conosco da tanti anni ed è uno dei
Pochi trovare
C'è una lista italiani africani Sting volevo spiegare agli studenti un piccolo particolare anzi direi quasi
Quasi direi lo definirei l'unico se vogliamo parlare di competenza e di esperienza
I giornali italiani hanno completamente abbandonato l'Africa ci vanno adesso perché c'è la questione somma lama noi avevamo una tradizione di inviati di corrispondenti anche anche in Africa
Non c'è più nessuno al Cairo
Al Cairo c'è soltanto il corrispondente dell'Ansa e cioè il corrispondente adesso mi pare pare che riapre anche la RAI poi in tutte le capitali africane
Ogni tanto qualche inviato dell'Ansa ogni tanto qualcuno di passaggio qualche pezzo qualche raro pezzo sul Sudafrica qualche pezzo di colore in Kenya ma se vogliamo leggere
Piccole cose approfondite che leggiamo sulla stampa internazionale non le troviamo devo dire che soltanto l'amico Petrucci in questi anni ci ha dato dall'Africa
Delle notizie
Diamo informazioni e ci ha permesso di capire certi fenomeni che si andavano sviluppando io lo ringraziamo per quello che ha fatto in tutto questo tempo
E penso che voi lo possiate ascoltare con grande interesse
Il presidente mi aiuta a vincere l'imbarazzo perché descrivendo il panorama dei giornalisti italiani che si occupano d'Africa un panorama di poche persone in orbe c'è ancora un beato s'monopolo su quindi non era difficile
Occuparsene con qualche
Dedizione
Io ero venuto a Gorizia soprattutto per ascoltare così credevo
Accolgo volentieri per l'invito a dare un contributo che è ovviamente un contributo da testimone grande quando io mi considero è una testimonianza il più possibile ragionata
è abbastanza breve su i temi di questo seminario che sono cooperazione ed altri che hanno mio cercherò di limitarmi al caso italiano
Cioè a questo tentativo che l'Italia ha fatto in poco più di dieci anni dal settantanove che era data dalla prima legge organica sulla cooperazione fino a un anno fa quando la cooperazione in qualche modo si è fermata
Al tentativo dicevo dell'Italia di inserirsi nel novero dei Paesi grandi donatori cioè di inserirsi nel dialogo nord-sud con un ruolo da protagonista
Vorrei ancora meglio circoscrivere il mio intervento sul caso italiano
Come voi sapete perché l'orlo studiate con ottimi docenti la cooperazione si divide in due grandi filoni che sono la cooperazione multilaterale quella bilaterale
Anche l'Italia da quando è entrata nel novero dei grandi donatori ha suddiviso se non in parti uguali ma in particolare si uguali i contributi agli organismi multilaterali
E la cooperazione bilaterale il caso italiano a mio giudizio più interessante da da osservare da guardare per quanto riguarda l'esperienza bilaterale perché certamente quella che ci ha chiamato ha un impegno più diretto
Di passaggio vorrei aggiungere che mentre la cooperazione multilaterale come è stato anche detto osservato e probabilmente il il regno dell'intervento destinato allo sviluppo dell'aiuto in senso più concreto cioè dove la comunità internazionale può attraverso le agenzie internazionali la macchina delle Nazioni Unite farsi carico dei grandi problemi strutturali
Dei paesi cosiddetti in via di sviluppo la cooperazione bilaterale è un laboratorio molto più aperto è anche molto più rischioso
Perché se c'è un'osservazione da fare sulla su questa esperienza italiana che io naturalmente non non voglio accolgo la raccomandazione che è stata fatta solo stamattina di non alimentare zuffe perché in Italia ce ne è abbastanza però se è una lezione si alcuni spunti vengono da questi anni e questa esperienza in qualche modo c'è una cesura è una cesura finanziaria amministrativa politica l'Italia vive un momento particolarissimo
Comunque questo ci dà l'occasione di fermarci perché la cooperazione italiana si è fermata in qualche modo e riflettere sul passato allora due spunti sono sicuramente che la quantità come è stato detto stamattina non fa la qualità
E che nella cooperazione bilaterale ci vuole sempre a mio giudizio una forte ispirazione
Politico etica cioè non non non può essere fatta senza tener conto dell'interlocutore preciso un po'meglio quantità non fa qualità
Perché perché per esempio io credo che il momento in cui la macchina della cooperazione italiana
Ha perduto un po'il cammino ha perduto la bussola è stato proprio in quel biennio ottantacinque ottantasette in cui un eccesso di risorse finanziarie affidante
Alla al all'i due organismi che allora funzionava nel dipartimento vera cooperazione il Fondo aiuti italiani ha definitivamente provocato questa è la mia opinione
Il collasso il collasso anche dalla macchina amministrativa io credo che la responsabilità di questo fallimento sia da ripartire fra tutti coloro che hanno partecipato alla a questa a questa vicenda
Né d'altra parte io vedo il passato dalla cooperazione italiana come un informe cumulo di macerie
Al contrario chi l'ha vissuta direttamente o chi l'ha osservata da vicino che il senso del mio intervento volesse tutto questo vi troverà dei risultati e delle vicende diversissime
L'altra l'altro punto di premessa
Che era quello della dicevo della necessità di una forte ispirazione politica e morale torna di attualità in questo periodo proprio perché il dice presidente dalla commissione
Europea diciamo ministro tra virgolette europeo dello sviluppo Marino
Sta impostando il suo nuovo mandato lui è stato appena riconfermato nella carica di Commissario per lo sviluppo
Sul tema dei diritti umani e dalla democratizzazione che non vuole essere almeno così Marin dice una lezione né di democrazia né di diritti umani ma la necessità per il partner del nord di stabilire con il partner del Paese in via di sviluppo un un rapporto che sia proficuo cioè detto in altre parole e anticipo per esempio uno degli errori io credo del dell'esperienza di cooperazione italiana con la Somalia la incapacità da parte del Paese donatore di giudicare e di valutare il partner con cui si ha a che fare
Non di giudicare per emettere una sentenza ma per capire fino a che punto e ragionevole pensabile razionale varare delle iniziative
Con con un partner che non si presenta affidabile
Io vorrei articolare questa testimonianza in tre punti che sono tre paesi dell'Africa in cui l'Italia si è mossa e che sono in Mozambico si è mossa o non si è mossa adesso poi vedremo
Mozambico Eritrea e Somalia
Mozambico vi dico vi anticipo prima perché qualcuno sostiene che di tutti questi dodici o tredici anni
L'unico risultato diplomatico concreto se è vero che la cooperazione è un un ramo della politica estera
è stato la la pacificazione del Mozambico cioè l'Italia non io non so se in che misura abbia contribuito al futuro sviluppo del Mozambico però in qualche modo è riuscita a dare al Mozambico il a restituire al Mozambico il bene sicuramente più prezioso che la pace
Dell'Eritrea dicevo prima si è mosso non si è mossa l'Eritrea perché mi pare allo stato attuale delle cose a poche settimane dal referendum che sancirà l'indipendenza dell'Eritrea una occasione mancata clamorosamente mancata e credo irreparabilmente mancanza e la Somalia su cui per loro di meno anche perché avremo occasione di ascoltare interventi ben più approfonditi del mio perché e uno o un rimarrà credo come un caso da manuale di errori che è meglio non ripetere il Mozambico
Brevemente io credo che valga la pena di ricostruire il questo rapporto particolarissimo che si è stabilito fra fra l'Italia e questa ex colonia portoghese dell'Africa australe
E faccio un brevissimo passo indietro questo rapporto particolare come soprattutto i giovani forse non ricordano perché parliamo di più di vent'anni fa nasce nel momento in cui nel mille novecentosettanta l'Italia ospita per iniziativa di varie forze politiche cattolici comunisti socialisti
Una conferenza di solidarietà con i movimenti di liberazione delle corone portoghesi
Che fu che fece
Scandalo fece scandalo perché perché il Portogallo era un Paese Granato alleato dell'Italia che considerava le sue colonie africane come territori d'oltremare e quindi quando
L'Italia colse quelli che i giornali allora di destra definirono dei capi terroristi e che erano i futuri presidenti
Del del Mozambico dell'Angola della Guinea Bissau che allora era unita con il Capo Verde
Il il Portogallo richiamo l'ambasciatore in Italia i capi terroristi furono incontrarono il Papa e quindi il porto si aprì una crisi fra il cattolicissimo Portogallo il Vaticano
Fu un salutare raro caso di coraggio diplomatico dell'Italia
Allora scoccò questa scintilla nel settanta nessuno pensava che quattro anni dopo il fascismo portoghese sarebbe caduto che cinque anni dopo quei Paesi sarebbero diventati indipendenti sembrava
Un investimento a lunghissima scadenza e questo rende ancora come dire più disinteressato e più intelligente per quell'iniziativa quell'iniziativa che era parente di una delle categorie del pensiero che oggi è quasi un insulto che il terzomondismo
Adesso ci si vergogna quasi insomma allora viceversa questo
Allora si trattava forse di solidarietà politica la solida per la solidarietà politica e più facile da mettere a punto di quella di quella economica né di quella che riguarda lo sviluppo
Quindi quando nel settantaquattro cade il il fascismo il in Portogallo anzi vanno a va al potere ha un gruppo dirigente persino per dire una parola scapestrato rispetto alla agli equilibri internazionali e ad e a quelli che allora erano gli interessi del Portogallo delle ex colonie vengono messa in condizioni di di essere indipendenti
Il Mozambico per rimanere al nostro caso diventa indipendente con con questa procedura d'urgenza dovuta storicamente perché non c'è dubbio che Mozambico doveva diventare indipendente
Il però con un peccato originale io credo e lo dico da come dire da vecchio simpatizzante del movimento nazionalista Monza ambiti hanno si si stabilì allora d'altra parte le conseguenze le si vedono ancora oggi per esempio in Angola di eleggere a unici rappresentanti del popolo Monza ammiccano votata del Mozambico l'allora unico movimento di liberazione che combatteva la sua guerra che era cifre limo che ancora al potere in Mozambico il quale era cit sicuramente un movimento che storicamente il padre dell'indipendenza di quel Paese ma era un movimento che non aveva avuto il tempo
Perché nato nel sessantadue in armi dal sessantaquattro
Non ancora esteso su tutto il territorio nazionale
Non era io credo e non sono il solo a dirlo l'unico rappresentante legittimo del popolo Monza ammiccano la Società Mosa mica nera qualcosa di molto più complesso
Per cui che cosa successe che questa indipendenza esercitata in regime poi praticamente di partito unico ma insomma monopolizzata da quel movimento
Da quel movimento di liberazione si rivelò un compito fin troppo gravoso a questo sì sommo
Un altro elemento che non va dimenticato e cioè che allora
L'indipendenza del Mozambico del venticinque giugno del settantacinque negli ultimi anni settanta per il Sudafrica di allora usava
Intervenire militarmente sistematicamente nei paesi vicini proprio per scoraggiare né le velleità di indipendenza di autonomia e di solidarietà con il movimento della maggioranza nera nel Sudafrica quindi l'indipendenza del Mozambico
Come dire non fu un successo non soltanto per
La l'inadeguatezza del partito che l'assunse a governare quel grandissimo paese perché due volte l'Italia perde un Paese
Assai complesso con delle sacche di modernità insomma non era una realtà fasce quindi non solo per quello ma anche per questa ipoteca che il Sudafrica esercitava con Lea
Da questo nacque
Brevemente quella rivolta armata Primakov braccio armato irregolare delle forze sudafricane per la Rhodesia che si chiama renano che però via via nel corso degli anni è diventato un movimento conservatore io adesso non voglio venne questa la sede esprimere un giudizio sul sulla renano però la Renamon ha acquistato una sua legittimità reazionaria di forza politica conservatrice
Che cerca anche di riscattare confusamente violentemente valori della società tradizionale messa in liquidazione un po'rapidamente
Torniamo all'Italia l'Italia sull'indipendenza del Mozambico quando il Mozambico diventò indipendente si trovò ad essere un partner privilegiato di questo Paese che viceversa si trovò abbastanza isolato internazionalmente perché il Sudafrica era era un nemico sia pure non dichiarato quando il Mozambico diventò indipendente loro desidera ancora governata dalla minoranza bianca il Portogallo era la ex potenza coloniale
Comunque un Paese non in grado di esercitare nessun tipo di funzione positiva l'Italia si trovò esercitare un ruolo come partner di cooperazione importantissimo l'Italia diventò subito credo dal settantasette il principale
Paese donatore del Mozambico
Incluso il Mozambico nel novero di quei paesi partner privilegiati dell'Italia come Paesi del Corno d'Africa quindi riversando anche nei nel lei programmi di cooperazione colposa Biko una quantità di risorse pari a quella che poi negli anni abbiamo
Investito sull'Etiopia la Somalia
Questo per via dalla guerra civile di cui parlavamo prima che dura da sedici anni non ha dato grandi risultati perché l'intera intanto questa guerra civile a
Distrutto la l'economia persino a disarticolato il tessuto sociale del Mozambico
A ridotto in macerie molte delle infrastrutture del Paese aveva rimangono credo come opere ha dovuto la cooperazione italiana due di nel sud che in condizioni di paese pacificato io credo potranno ci potranno dare Mozambico delle chance di rilanciare l'agricoltura nella parte meridionale però non è questo che
Che mi interessa e quello che voglio dire è che quando fu chiaro che il governo legittimo del Mozambico non riusciva ad esercitare la sua amministrazione sull'intero paese era anzi paralizzato e minacciato dalla dalla dalla guerra l'Italia in quanto partner privilegiato
Che aveva acquistato la fiducia del governo e che seppe in qualche modo acquistare appariva anche agli occhi dell'opposizione armata come un partner affidabile si guadagnò il diritto di negoziare la pace
Va detto per amore di verità che questa pace Moçambique Anna è stata negoziata non tanto dal governo italiano e non tanto dalla diplomazia ufficiale italiana non gliene faccio una colpa
Non ne faccio una colpa
Alla Farnesina ma la verità storica è cioè il meccanismo del negoziato Moçambique hanno è stato messo in moto da al alcune persone alcuni italiani di buona volontà
Meritano di essere citati deputato trentino Mario Raffaelli che era stato sottosegretario agli esteri per sei anni dall'ottantatré all'ottantanove in questa veste aveva seguito molto da vicino Mozambico era stabilito dei rapporti di fiducia con i dirigenti Moçambique anni inseguito anche con l'opposizione e la comunità di base cattolica di Sant'Egidio a Roma
Che aveva svolto il Mozambico un'azione invece che è propria delle comunità di volontariato ma il diciamo il patrimonio di fiducia
Che che queste persone hanno saputo conquistarsi ha consentito di attivare nel novanta a Roma un negoziato di pace
Si è concluso felicemente non senza difficoltà nell'ottobre del novantadue e che ha visto l'Italia poi all'indomani della firma degli accordi di pace assumere una responsabilità che oggi nelle condizioni in cui versa la cooperazione italiana e l'Italia in generale
Un impegno dicevo che rischia di essere onorato con difficoltà voi sapete parlo di cose che si leggono sui giornali tutti i giorni
L'Italia non
A fatica riesce a mandare avanti i vecchi programmi
Di cooperazione con il Mozambico avuto difficoltà enorme nel reperire le risorse finanziarie per mandare nostro contingente che il più importante nel corpo di pace dei caschi blu delle Nazioni Unite
Anzi se c'è un problema per l'Italia in Mozambico è un problema di sovraesposizione nel senso che poi per uno scherzo del destino il il rappresentante delle Nazioni Unite a Maputo e un italiano ed è Aldo Ajello c'è questo contingente italiano l'Italia
è il Paese che ha offerto il maggior contributo alla conferenza dei donatori
Che si è tenuto a Roma in dicembre
Quindi per chiudere questo primo per il capitolo del di questa di questa mia testimonianza il Mozambico dimostra certo rimane l'unico risultato diplomatico scelto
Di della politica di cooperazione perché come dicevo non c'è dubbio che l'Italia ha potuto svolgere questo ruolo
Che potrà svolgesse in qualche modo la cooperazione riacquista la sua capacità di funzionare nei prossimi anni grazie al all'intervento grazie all'inclusione del Mozambico fra i Paesi prioritari
E questo come dicevo perché in tutti questi anni è rimasta abbastanza nitida diciamo la volontà politica comunque di assistere quello che era il governo legittimo
Di di un Paese a conservare la sua integrità territoriale la sua indipendenza per fare fronte anche alle aggressioni sudafricane
Diversissimo è il caso dell'Eritrea l'Eritrea fra poche settimane tre o quattro voterà
A un referendum il cui risultato tutti danno per scontato e il ventiquattro maggio che l'anniversario della liberazione di Asmara dovrebbe proclamare la sua indipendenza ed entrare riacquistare la sua indipendenza perché
Anche il caso eritreo è una vecchia storia
è la storia di un ex colonia italiana che le Nazioni Unite decisero con il consenso dell'allora mondo occidentale e contro la volontà dell'allora blocco
Socialista di federare all'Etiopia perché in Eritrea esisteva già allora parliamo immediato dopoguerra un movimento nazionalista che rivendicava la piena indipendenza
Dentro i confini coloniali che erano stati i confini
Creati dall'Italia con l'occupazione dell'Eritrea
E quindi le l'indipendenza alle di Treia era stata data allora l'indipendenza intendo dire la creazione dello stato di uno Stato eritreo dalle Nazioni Unite dalla comunità internazionale in maniera inequivoca
Fu scelto questo statuto federale che le dico cose che notte che nel sessantadue l Etiopia dopo una serie di tensioni eccetera violo perché ammettendo sì l'Eritrea
Ora e da allora è nata un uno del movimento nazionalista eritreo ha dovuto prendere le armi e come la guerra che è la più lunga sicuramente
Non credo soltanto dell'Africa perché sono trent'anni di guerra di liberazione con Costanza con pazienza e con una capacità straordinaria
Non abbiamo il tempo ma a me è capitato di più di una volta di visitare le di tre a durante per la guerra di liberazione e senza volere fare nella mitologia vera guerriglia né queste cose qui pero
Pochi popoli credo che abbiano avuto l'occasione storica di esprimere in maniera così chiare con tanta forza il proprio desiderio di sovranità e di indipendenza
La lezione che in questo senso gli eritrei hanno dato
Nel totale disinteresse internazionale africano bisogna precisare che e da studiare ed è da valutare l'Italia l'Italia il momento in cui l'Etiopia violo dello statuto federale
E l'imperatore Hailé Selassié decise l'annessione dell'Eritrea
Avrebbe dovuto la diplomazia italiana
Come dire mettere all'ordine del giorno nella su nell'esercizio della della delle sue funzioni la questione vitrea in tutte le sedi a cominciare dalle Nazioni Unite nel senso che l'Italia per responsabilità storica per legami storici con quel Paese avrebbe dovuto in qualche modo non dico schierarsi ma quanto meno farsi carico preoccuparsi di questa questione in un'area dell'Africa che l'Italia non ha mai smesso di considerare come prioritaria
Anche qui purtroppo viceversa per trent'anni l'Italia a Italia intendo l'Italia ufficiale cioè i governi italiani i ministri degli Esteri italiani
Ha del tutto ignorato che esisteva un movimento nazionalista eritreo ha del tutto ignorato
Il diritto eritreo all'autodeterminazione
Ha soltanto ha riscoperto il diritto dell'Eritrea all'autodeterminazione duole dirlo quando nel novantanove o Nell ottantuno alla fine dell'ottantanove gli Stati Uniti d'America
Per un loro calcolo di interessi e di opportunità politica hanno internazionalmente rotto questo tabù e hanno proclamato che il movimento nazionalista eritreo
Aveva il diritto di esercitare l'autodeterminazione si era meritando questo diritto
Dopodiché è successo che nel novantuno a maggio contro le previsioni di tutti
Gli uomini politici
Di tutti i diplomatici italiani o almeno di quelli che della questione di tre si sono occupati l'Eritrea ha riacquistato la sua indipendenza senza aspettare che le Nazioni Unite o la comunità internazionale gliela regalasse
Questo avrebbe dovuto logicamente offrire all'Italia un'occasione straordinaria per recuperare il tempo perduto
Non ripeterò qui il legame assolutamente particolare che l'Italia con l'Eritrea però con questo nuovo Stato sovrano
Piccolo efficientissimo che viene descritto ripeto io non voglio mitizzare nulla ma uno studio dalla Comunità europea e sta già assistendo l'Eritrea indipendente di fatto descrive l'Eritrea come un paese povero messo in ginocchio da trent'anni di guerra ma ricchissimo di risorse umane
Chi appunto sa di che cosa sono stati capaci gli eritrei nel nel nel durante la guerra sai che l'Eritrea è uno dei rari paesi africani che ha addirittura come dire fin troppo skilift persone del
Un terzo degli elettori oggi del referendum in Eritrea risiedono all'estero perché un Paese come il Capoverde come altri dei Paesi di emigrazione quindi lei tre a dispone sparpagliato nel mondo di un patrimonio umano enorme quindi questo perché lo dico perché effettivamente se c'è un Paese africano dove affidabile con un gruppo dirigente politicamente legittimato con personale umano in grado di gestire di amministrare
Aiuti provenienti dalla comunità internazionale questo dell'Eritrea se c'è un Paese grande donatore che avrebbe dovuto accorrere incontro a questo Paese l'Italia questo incontro non c'è stato
Anche qui per non rubarvi troppo tempo diciamo semplicemente che il meccanismo della possibile cooperazione italo eritrea ancora oggi a venti e qualche giorno dal referendum non si è attivato l'Italia ha compiuto alla fine del novantuno l'unico gesto politico significativo che è stato quello di riaprire per prima il nostro consolato
Ad Asmara abbiamo mandato un console
Non gli abbiamo dato una lettera di credenziali
Perché lui potesse essere accreditato presso il Governo provvisorio che il movimento nazionalista di tre l'ha fatto il che mette il nostro console dell'Italia in generale in una posizione assai imbarazzante per cui è come se non ce l'avessimo
Non siamo riusciti a riattivare i progetti di cooperazione che negozianti con l'Etiopia
Però riguardavano il territorio eritreo Fes sono progetti per ottantacinque
Miliardi si era detto all'indomani dell'indipendenza di fatto che bastava stralciare quei progetti che negoziati con il governo di Elisabetta però riguardavano l'Eritrea
Sono rimasti sulla carta
Abbiamo promesso all'Eritrea diciannove miliardi di aiuti d'emergenza un Paese se vi ricordo che uscito da trent'anni di guerra
Era e rimane in gran parte in condizioni disastrose
Per una serie di motivi che adesso non voglio infierire ma insomma di questi diciannove miliardi non siamo riusciti ancora
Stiamo parlando dal maggio del novantuno indipendenza di fatto la prima missione di cooperazione italiane mentre andata nel gennaio del novantadue siamo nell'aprile del novantatré qualche mese fa si era arrivati alla conclusione nei nei nei rapporti negli incontri bilaterali che diciamo il fiore all'occhiello comunque quello che doveva salvare questa incontro fra Italia Eritrea era la fornitura di materiale computer insomma materiale che serviva al referendum non siamo riusciti a fare nemmeno questo perché i computer sono arrivati però mancano alcune parti insomma non stiamo arrivando adesso non voglio come dire scrivere un articolo demagogico di giornale davanti a voi però veramente non non è difficile capire
Come siamo riusciti ad arrivare fino al referendum dell'Eritrea senza riuscire a compiere un gesto che concretizzasse questo ritrovarsi fra la nostra colonia primigenia e l'Italia
La Somalia della Somalia come dicevo altri parleranno meglio di me io credo che può volendo
Trovare la chiave
Di di lettura di questo che è stato definito un disastro dalla cooperazione italiana
Qual è stato l'errore l'errore principale l'errore principale io credo è stato abbastanza semplice da descrivere
La come dicevo la prima legge italiana sulla cooperazione del settantanove quindi la cooperazione italiana parte si mette in moto all'inizio degli anni ottanta
La Somalia è un partner storico dell'Italia era già un beneficiario dalla cooperazione italiana quando la cooperazione italiana non esisteva come
Così come esiste oggi la Somalia è stata un po'il laboratorio del dalla cooperazione italiana ante legge
In quegli anni ottanta purtroppo la Somalia conosceva il il regime di SIAD Barre conosceva il suo momento peggiore quindi non sarebbe stato difficile
Allora nel momento in cui l'Italia si dotava di mezzi per fare la grande cooperazione capire che quel partner privilegiato viveva un momento particolare difficile e quindi la macchina statale somala che negli anni precedenti era stata come dire abitanti tarda
Da dai migliori o comunque da i quadri migliori che il Paese aveva in quei primi anni Ottanta era finita invece è in mano ai quadri peggiori che quel Paese aveva
E e quindi e questo mi riferisco a quello che dicevo all'inizio quello che dice il commissario Marin
Cioè se la
La percezione dell'interlocutore
Se la cooperazione è come si diceva stamattina incontro di reciproci interessi in tutti gli affari di questo mondo l'affidabilità del partner è un requisito essenziale non in termini morali nessun negli affari
Se vogliamo per un attimo considererà cooperazione come incontro di interessi si sospende il giudizio etico ma
Si si va alla si cerca di valutare di percepire la capacità anche il nostro partner a di dare corso e di dare seguito a quell'affare che gli proponiamo
Ora io è facile dirlo adesso
Però c'è chi lo diceva anche allora
Non per auto citarne ma insomma non era difficile prevedere nei primi anni ottanta che quel Paese governato da quegli uomini non era sicuramente non solo non era in Grando
Di dare corso a quei progetti di cooperazione che poi non erano nemmeno molto saggi nella loro originaria concezione ma avrebbe invece facilitato come ha facilitato
L'esportazione del malcostume italiano come diceva nemico Rossella stamattina
Il resto il resto è tenuto da solo non non c'è stato assolutamente bisogno né di complotti né di né di macchinazioni
Adesso che tutto è stato azzerato è stato azzerato come voi sapete anche materialmente perché come come qualcuno sostiene l'unica l'unico progetto di cooperazione italo somala che non può essere né rivenduto all'estero ne distrutto nel smontato
E il criticatissimo progetto di cooperazione universitaria perché ci sono mille duecento cinquanta Laure le finché i signori della guerra non saranno riusciti ad uccidere uno per uno i laureati
Quei titoli di studio comunque rimarranno patrimonio
Degli uomini e delle donne che l'hanno acquisito grazie al quale titolo sì procurano da vivere in giro per il mondo
Però anche lì
Questo citarlo questa cesura drammatica tragica rappresentanza il giorno in cui l'ambasciatore italiano
Guido leso Dodig quello che rimaneva della collettività italiana Mogadiscio il dodici gennaio
Del novantuno cita ci obbliga a ragionare un po'sul passato a pensare al futuro
L'Italia nel momento poi della della crisi del tracollo del di quel nostro partner famoso
Non seppe non seppe valutare il senso di quella crisi nel senso come voi probabilmente sapete l'Italia tentò una mediazione frasi a dare la sua posizione
Mediazione che non era probabilmente possibile e quindi questo va detto anche come dire come attenuante perché questa mediazione tentò però anche la lettura
Dell'impossibilità di quella mediazione non fu delle più attente per io voglio ricordare qui che proprio in quei giorni in cui cade SIAD Barre due
Due episodi il ministro degli Esteri andò alla qui in Commissione esteri a a rispondere SIAD Barre non era non era ancora caduto
Da una parte spiego
Che l'Italia continuava a perché gli veniva contestato che malgrado l'embargo sulla cooperazione alla Somalia alcuni progetti andavano avanti erano stati finanziati trentatré miliardi di forniture all'Ansaldo
De Michelis disse con una certa brutalità che quei progetti erano andate avanti non per solidarietà con il dittatore SIAD Barre ma semplicemente perché tutte le forze politiche avevano spinto il ministero degli Esteri a concedere quella commessa all'Ansaldo che era in crisi per via dalla guerra del Golfo e questo al di là del del dato di cronaca è proprio la rappresentazione di quello che diceva
Il professor Sommella cioè di come in realtà se in Somalia all'Italia ha aiutato l'Italia ma non voglio anche qui fare una facile battuta il problema c'è il il il meccanismo Della cooperazione italo somala era stato concepito e gestito in funzione di interessi nostri perché era come una sponda di biliardo su cui giocare
Contemporaneamente però di De Michelis lesse di fronte alla alla Commissione esteri una un'analisi della realtà somala che non poteva non venire
Dagli uffici del ministero degli Esteri che io ho da unica giornalista se fosse stato un articolo di giornale non avrei pubblicato perché nel mille novecentonovantuno dalla dal nostro ministero degli esteri usciva una descrizione della realtà sociopolitica somala
Veramente molto carente per usare una un femminismo e questo è è molto scoraggiante per per se pensiamo al futuro
Finisco
Che cosa si può costruire su questo su questo decennio un po'più di un decennio di esperienze molte amare e alcune meno amare
Io personalmente sono convinto che la che la multilateralità sia
Certamente una parte di questo futuro
Cioè il più possibile spersonalizzare nel senso togliere bilateralità cioè dare alla comunità internazionale degli strumenti perché il Nord interagiscano con il sud al riparo da da da tutti da tutti i possibili interessi interventi o manovre che sono fatali da Stato a Stato fra Stato e Stato e quindi io ve io personalmente mi auguro un futuro in cui il grosso dalla cooperazione
Agisca attraverso meccanismi internazionali che sono lungi dall'essere perfetti perché di questo potremmo parlare per un'altra settimana
E ridurre i rapporti bilaterali alla a misura della capacità di ogni partner allora io credo che la la l'indicazione conclusiva su dodici anni tredici di cooperazione italiana e che l'Italia quando si è posta l'obiettivo di entrare fra i grandi donatori
Non ha misurato le proprie forse cioè noi non avevamo e forse ancora non abbiamo o abbiamo in misura limitata risorse umane questa università forse è una disposta a questa carenza capaci di gestire ragionevolmente i quattro cinque mila miliardi che sono pochi sono
Ma che si sono rivelati troppi
Per le capacità che tutti ripeto ognuno per la sua parte i partiti l'apparato cioè nella carriera diplomatica italiana e più Futa la cooperazione come un nuovo mestiere che nessuno aveva imparato preventivamente
E non e non c'è il fai io personalmente lo considero il Fondo aiuti italiani appunto come un un'overdose di di miliardi che ha provocato il collasso come succede con tutte le overdose
Quindi io credo che pur rispondendo a all'esigenza di dare più risorse al Sud perché sicuramente no non è un gesto di liberalità è una necessità della nostra epoca però per quanto riguarda il caso italiano per la cooperazione nella sua dimensione bilaterale debba essere ristrutturata Henry concepita a partire dall'inventario che non so chi debba fare
Delle risorse umane disponibile risorse umane italiane disponibili per concepire gestire e condurre a termine
Progetti di cooperazione che abbiano un senso
In mattinata si conclude con l'intervento del dottor
Mohamed Aden già ministro dell'istruzione nazionale in Somalia
Mohamed Aden è una figura sto ormai storica della opposizione somala democratica alla dittatura di SIAD Barre
Io ho visto l'ultima volta Mohamed Aden prima deve incontrare incontrarlo fraterna mente ieri sera
A Mogadiscio nel mille novecentottantanove
Una sera nella penombra di casa sua e Mohamed Aden era agli arresti domiciliari io ero accompagnato da un da un somalo delegato dalla dalla dal regime ad accompagnare i giornalisti stranieri
Ieri sera Mohamed Aden si ricordava ancora queste nostre conversazioni in Codice
Per ammiccamenti
Per citazioni quasi letterarie arrivammo alla fine ai canti di leopardi
Mi ricordo era all'infinito
No
E lui si chiedeva c'era questo era Mock Colletti era rappresentata dalla dittatura noi cercavamo di vedere al di là
Cercavamo di vedere ardita
Mohamed Aden non ritrovato con con grande piacere con grande affetto ieri sera e oggi è qui a parlarci
Della sommaria voi avete la grande fortuna di sentire parlare della sua della Somalia impresa diretto
è una persona che è stato protagonista per la storia di quel Paese dice do subito la parola
Anzitutto vorrei ringraziare
L'organizzazione di questa di questo incontro veramente importante
L'invito che mi ha messo esteso
Perché
Considero proprio questi tipi di incontri
Come il luogo da cui possono nascere idee possono estendersi esperienze conoscenze e contatti
Che possono lasciare il segno
Su ciò che potrà fare
L'INPS va a farsi domande
Quindi il tema che si è proposto un tema molto vasto e che ci tocca molto vicino abita vicino a noi africani soprattutto
Perché quando si parla in fondo di cooperazione
L'ha espresso molto bene essa nella Sipro si presuppone che ci si è stata una cooperazione
In fondo in Africa io oppure penso che non ci sia stata cooperazione
Si presuppone pure che questa cooperazione era destinato a essere subalterno
Funzionare a uno sviluppo
Non lo fu
Diventata solo una categoria
Di riferimento
Cara Paesi
Contraenti che Mammano
Cambiavano anche i termini di incontro perché prima era assistenze attorno trappole aiuto
Poi con prezzi ora lo allo sviluppo
Termini che nascondevano la necessità di dare un entità
A un rapporto di divise uguali
Nei rapporti contrattuali
E allora
Dinamo metropoli ecco perché la Somalia
è
Uno dei Paesi prioritari per l'Italia perché lì Somalia è una ex colonia italiana ecco perché il Togo è un Paese prioritario per la Francia e per la Germania perché è stato una colonia dalla Germania dalla Francia via dicendo
Non parlo poi delle con l'ex francesi eccetera eccetera e quindi quasi un perdurare di un rapporto che si è continuato dopo l'indipendenza dopo l'indipendenza politica
Ed è risultato poi che la parte debole la parte do è la parte donatrice la parte più potente con un potere contrattuale più pop più più più forte
Riuscito a creare un meccanismo di doppio binario quasi circolare
Di assistenza e che andava tornava
A nello stesso paese d'origine
Nei confronti di una parte debole
Che aveva l'illusione
Di uno il gruppo impossibile dico impossibile
Perché
Lo lo sviluppo a dei parametri qui si parla si parla di sviluppo tecnologico e si parla di sviluppo
Disservizi si parla di sviluppo dei de de de della sanità dell'educazione e eccetera eccetera
Si parla di investimenti
Si parla di mercati Spalding banche finanze
E mi venne l'idea nel mille novecento mi ricordo settantaquattro uno volte che venne il commissario da Lecce che allora era
Quelli che era poi divento ministro degli esteri di metterò
She's so sesso esce son che venne a portare a Vajont alla Somalia a un discorso un discorso siamo così
Vidi assistenti ed aiutarlo Somalia
Mi ricordo che l'unità e casa
E mentre parlava io lo guardavo e vedevo quest'uomo che rappresentava qualcosa come
Uno popolazione di
Duecento e rotti milioni
Con Aol con dietro una Gmp
Di Ciglioni di dollari
E parlava con con la cultura poi non solo in termini finanziari vostri temi umanitari demografici ma anche con una cultura qui siamo quesiti un atto di citazione a quelli dell'Ulivo università tanti livelli che parlava con noi
Che eravamo quattro cinque milioni
Di persone con un reddito pro capitavo che si calcolava loro sui centoventi dollari
Eccetera
Mi veniva in mente ma che il rapporto può esser cappotti era può essere tra la Somalia
E questo l'intenzione vista non non può assolutamente esserci una cooperazione può essere un'assistenza può esserci una Mauro cooperazione e difficile che ci sia perché ecco vorrei tubero secondo citare
Quella
Quella favola del processo Rist
Che ha scritto qualche anno fa credo con Sabelli quel libro
Ridette un foyer del blocco va in cui dice c'è questo re che vuole e Sister rompa un sultano un Paese che avevo sultano quindi sempre un Paese del Terzo mondo non so
E allora lui diventava anziano doveva trovare un un suo successore e c'è una figlia e allora dovrà trovare un genero che leggerà brani che reggesse questa questo reame dopo la sua morte
E allora come si fa a Chiavari ciambellano i chiamo tutto quanto in per un consiglio
Si deve fare un ballo Vercelli e ragazzo più adatto per questa ragazza
Il Barros si svolge però c'era l'ha fatta che questi via la principesse che dice il Papa fine
In modo che i pretendenti siano quelli che non balleranno con me
Perché fare daranno il più sagge qualora tre che non ballano alla fine tre meriterebbe non invitati
Un euro Nolte di si dice a lei dopo quest'anello magico vai nel Paese del sultano degli elefanti è risolva i suoi problemi per vedere la sua saggezza e le sue capacità eccetera questa va nel Paese
Di questo Sultano vede nessun Paese bello abbastanza ribolle volto economicamente benestante eccetera
Dice ma
Però vede una dissonanza Dale colori una mistura dell'agricoltura Roy fiori vicino allagabile la dura vicino al miglior
Dice al sultano ma se non sarebbe meglio all'ideale e portare ogni tipo di di di di cultura in Messico stesse sezione per cui crescono Delio vengono raccolti belli eccetera
Risultare dice Blair credo che non gli va bene però vedremo vedremo quello che lei potrà fare
Si rivolge al suo anello magico della Renault Walter Ricci Amati faccia una specie di prendo un grosso panno come l'isola e fai dei disegni come credibili che di poter fare questa cosa dopodiché non ti preoccupare che faccio io tutto il resto
E questo fa dice qui crescono crescere la Lalia cresco gli agrumi più qui crescono i cereali lì crescono le accoglie parla Pastura e fa dice è poi dice al re ecco lei vuole così visti bene allora e quindi si fa dopodiché il giorno dopo tutto era ridistribuito come è stato fatto sul palmo
E tutto sultanina non meno che gli atti erano contenti eccetera eccetera
E lui torna per riavere la mano della ragazza ma i livelli visti cosa hai fatto
Hai semplicemente sconvolto questa Paesi infimo bastano non dovevano passare i ricchi diventano più poveri poveri diretti all'origine ai sono sconvolto questo Paese quindi io non credo che tu possa essere considerato saggio
è il secondo va e il secondo cosa beve vede reggente che che quelli più ricchi adesso veramente dimostro loro ricchezze quelli più poveri dimostra la povertà
E come si fa allora il quotidiano e di fare un decreto che dove Gibo e tutti sono uguali che nessuno di unico dall'altro che tutti i segni della richiede Devole sparire ecco allora
Sodalizi e magari va bene
E fa
Questo col suo anello questo gesto e tutti si trovano senza stesse niente tutte uguali
E se ne va a chiede do la mano della ragazza e mi disse ma cosa hai fatto questo intento qua dopo un quadro il mistero più che vuole non esistono più differenze allora non esiste più società c'è la legge della giungla che chi è più abile va a prendere tutto quello che vuole chi è meno abile perde tutto
E arriva il terzo alla fine Amanda è il terzo del quale trovate che che i colori dice questo magari risolverà torna lì e il va dal sultano edilizie come risolvere questo problema dice adesso io vento trovo la la soluzione migliore si faccio un grande Calderoni
Va bene questo grande calderone
Stessi sarà immesso in questo da Libero tutte le produzioni del paese era gente mangerà gli tutti quanti manderanno
Allora si metteva lì tutto il calderone tutti le rive invitati a mangiare lì e e mangiando lì naturalmente questo cominciava a diminuire perché non può continuare per mentalisti ripieno
C'era un piccolo trucco e l'anello dove si era consultato sul loro solo una volta
Quando beh comincerà a diminuire il la la la l'azione globale ecco in questo grande calderone lo inconsulto di nuovo
L'anello e di siccome devo fare allora gli dissi di trucchi prendevi specie di tre pugni ed erba che i i mali del posto usavano per le piogge eccetera eccetera e le tibie Vedrai questo succede metterli
Ed inoltre riempì questo
Dopodiché tornò
E allora disse adesso il sultano che se ancora la la lei cosa fece ma saltò fuori più consulto due volte l'anello allora ha ingannato del detenuto questo
E dopodiché si rifece di nuovo discorso e quando arrivo a questo ultimo per rimediare all'estrazione sua del Paese perché non si è trovata ancora despota allagata disse questa frase
Non è possibile che uno faccia qualcosa disse grazie
Miglioramento disse
Senza
Card danno all'altro anche volontariamente
Quindi la nostra ricchezza la il nostro modo di gestire perché il seminario ricchi dovremo produrre e dare continuamente da mandare all'altro cioè a cui a al re a alla popolazione del sultano
Questo vuol dire questo Popolizio non cresceranno mai ma non importa perché noi dovremmo sempre meglio
Scusate mi sono allungato su questa cosa della dell'anello magico del del del rischio è un professore di di di di di
Di distruggermi sviluppato dall'Istituto di studi per lo sviluppo di Ginevra che abbastanza interessante
Ma per tornare al nostro argomento negli anni Sessanta noi africani eravamo molto orgogliosi
Eravamo
Piene di diverrebbe pienezza effervescenti volevamo fare tutto pure ottennero tutto accusato tutti gli europei Gad articolo Rizzato da avverte di aver distrutto la nostra cultura del nostro società e volevamo quasi un indennizzo morale e materiale
Pensavano di averne
Di un poter rivendicare legittimamente questo
E quelli europei hanno risposto con la con la
Cooperazione diciamo anzi con l'assistenza all'ora
E l'assistenza risultò come se ne parlo qui non vorrei ripetermi
Ma nel caso specifico della Somalia l'assistenza maggiore
La fece all'Italia anche anche a loro dagli anni Sessanta anzi dagli anni Cinquanta fino al sessantanove durante il perito dell'amministrazione fiduciaria italiana e diciamo così l'unico successo che ebbe questa questa assistenza
All'indipendenza devo dire che è stato nel settore della formazione e dell'educazione
L'altra obiezione giuste uno notevole Galad allora in lingua italiana pensate
Un lo popolazione che parlava la propria lingua la lingua somala e aveva dall'in come il seconda lingua l'arabo perché era lembo della religione di tutta la popolazione
Ma non parlavano tutti però l'arabo piombarono pro conoscevano per il Corano per le o per le preghiere
E una parte della popolazione quella dell'ex prezzo male l'anno parlava l'inglese come terza lingua e la parte italiana aveva dimenticato l'italiano
Perché dal mille novecentoquarantatré che dominavano l'incremento dominava l'amministrazione militare inglese
Quindi quella interrogazione parlava più l'inglese che l'italiano precedente e quindi si trattava di riappropriarsi Bitonto quella popolazione per insegnare e devo dire che più
Lì
Cito questo perché è un elemento molto importante
Perché si parlava degli interlocutori degli uomini che parlano
Che vogliono le stesse cose
Mi ricordo chi estende questa educazione queste istruzioni è un certo yuppie che era il direttore centrale dell'ISTUD della del del dibattito e dell'istruzione perché non c'erano ministri io Piero uno
Uno odiata da tutti noi era
Era un fascista tra l'altro ma mai siete nel senso di scritte al miseria allora che allora negli anni sbaglio degli anni Cinquanta
Com'era ma era un uomo
Integerrimo incredibile
Che quando mi si diceva sì ch'è successo una cosa in un villaggio lontanissimo trecentocinquanta chilometri domattina prendeva il suo Egyptian partiva
Era un capace di trasferire sua affiliata andava andare a chi conosce lo conosce e che ha dicevamo Salza
Dove non c'erano le strade perché rifletterà da Bosaso adesso passano dal tenero soltanto adesso falsa allora ci si flettevano quattro giorni per arrivarci col delle strade incredibili perché quell'uomo a credere in questa cosa che faceva il sì è ovvio Piera poi di di Bergamo periodo dove ad agosto questa parte dell'Italia
Quindi queste questo questa queste istruzioni
Ebbe poi la il il pregio di far proseguire moltissimi somali e studiare all'estero
E quindi fu anche un elemento di di di di congiunzione uno nuovo condizione tra
E a sommarie mondo esterno perché tutti quelli che studiavano in quelle scuole non vuol dire che siamo stati in in Italia tonda tipo in America esondato in Inghilterra sono andate spigliato nutro
Presto
Ma cosa successe poi
Nel frattempo è successo che i somali si governava notte in tal di governarsi anche attraverso le strutture date dell'amministrazione fiduciaria italiana questo invece
Non riuscì questo innesto
Non riusciva a leggere o culturali
Non riuscì per ragioni religiose
Non riuscì per Faini craniche e individuali
Ci fu proprio
Appena i somali compreso che il potere era potere ma nel senso ampio del piano del termine
Ognuno voleva diventare il capolinea di età il primo ministro
Mentre nel mille novecentocinquantasei in il primo governo
Fatto il primo governo interno nessuno si trovava il primo ministro perché all'aggressività perché dicevo e ci sono migliori di me
Abrogare il tenente ausilio sono uomini meglio di me abbia recinzione trapezio uomini migliori di me ci sono e non posso esserlo
Nel mille novecentosessantatré sessantaquattro tutti volevo resterà primo ministro presento con meno ministeri
E allora sì ritorno alla cultura che il la lega dei giovani somali ha rifiutato fin dal mille novecentoquarantatré che era quello del cavallo quello del ti riguarda la tribù perché soltanto da quella base ognuno pensava di poster poter essere eletto
E su questa base del mille novecento sessantanove nell'edizione del mille novecentottantanove in marzo Santa nove ci furono Ilo popolazione di quattro-cinque milioni come dicevo ottantasei liste di partiti
Da queste situazioni quindi potete capire i morti per durante le elezioni eccetera eccetera potete capire però la
La la la la la riuscita del colpo di stato di SIAD Barre
Perché tutti erano pronti rom maturi per cambiare questo regime partitocratico si direbbe
Che non risolveva i Paesi il Polo e del Paesi anzi
Allora non so adesso la Somalia aveva chiamato alla Tomba degli aiuti internazionali
Perché tutti gli enti che arrivavano delle quello in Golo Bati anche quelle dell'Unione Sovietica che ha dalle bocche di Krusciov del sessantaquattro
Ebbe un ruolo importante nell'aiuto economico anche economico dalla Somalia ma soprattutto militare
Questo cosa
Non non ve lo Ford non produsse niente non produsse
Quindi il colpo di Stato riuscì quando riduce il colpo di Stato noi venimmo corretta quotati molti di noi diciamo così allora giovani che sono usciti delle varie università
E abbiamo tentato
Con
Diciamo così
Petrucci si chiama adesso i giovani turchi velleitari ma una velleità era veramente una volontà di cambiare qualche cosa nel nostro Paese
Noi ci rendevamo conto
Di due o tre cose semplici primo la Somalia non era povero come si diceva diceva
Non non contavano le estetiste internazionali per lui non vuole dello della della della vuol banchine quel da Mf no non diciamo questo non non posso system
Perché perché si diceva che il assessori i somali erano facevano parte de la Somalia è uno dei Paesi più poveri del mondo ma con quale termine
Si usavano i termini del del dei dei porti e degli aeroporti dell'import dell'export commercio e internazionali e va bene ma questo non importava
Nella ricchezza interno somma somali avevano qualcosa come
Cinquanta sessanta milioni di ordini
Avevamo qualcosa come venticinque trenta milioni di Borghini venti Cameli di venti milioni di cammelli aveva un mare l'Oceano Indiano fino al Golfo
Di di di di di ardente
Tre mila e tre mila trecento chilometri di costa ricchissimo di di di di di pesca
Avevamo qualcosa o come o ottobre
Diciamo otto migliore diretti raccolta lettere coltivabili in cui erano Cortelazzo ottantotto mila
E allora con una borsa su quattro cinque milioni Comer possiamo essere poveri non siamo poveri ma noi siamo riusciti
Produrre la nostra ricchezza nel nostro Paese e allora dobbiamo produrre queste ricchezze come
Coinvolgendo la gente stessa a
A questo processo
Allora non regia militare non regime civile semplicemente idee semplici e chiare la gente deve fare con gli scout giocatore lo chiama vuole una scuola allora la scuola la fa
Con le sue mani coi con con le sue idee con con con con con coi soldi che poi che che possiede ogni comunità ogni villaggio e lo è stato allora interviene dando loro il medico l'infermiere
Le medicine
Che cosa che funzioni deve avere all'ora il la cooperazione internazionale dallo doveva avere solo due funzioni
Primo
Quello di aiutarci
A questi costruire le infrastrutture grosse che alcuni non potrà far fronte
La seconda quello di integrare
La
Le il integrare lei il noti in prodotti non riprodotti gli strumenti che abbisogna mammo
Per la per la compera degli strumenti che non riusciva a comperare per questo di sviluppo espresso nel settore agrario nel settore delle allevamenti ero il settore ittico
Bene
E in Italia e in Europa non si parlava più
Di aiutare a livello di strutture
Infatti si dicevano
Persino
Le scuole
Gli ospedali gli assistente primari erano considerati come
Come assistenza fonde fondo perduto dovranno produttivi quindi gli investimenti in questi settori non ero a Bali
Mi ricordo perfettamente questa è la risposta chiaro lo noi se vogliamo al TAR vogliamo ai TAR dei settori produttivi e come tal solo dall'agricoltura va be volevamo un'agricoltura una agricoltura con intensità di manodopera
Allora vorrebbero un'agricoltura con macchinari di trasformazione come quelle Tita de leggi già
Zisa ecco e allora era quello di dare con una mano prendono con l'altra mano come diceva sta nella perché allora non ci servivano queste macchine allo è servita veramente una agricoltura
Che crescesse interamente con uno popolazioni che dovesse superare una scorciatoia speravamo di tutte le stelle alla fase POR gay di di sviluppo perché non potevamo avere una classe imprenditoriale immediatamente non potevamo crearlo allor viste che tutti quanti eravamo uguali vorremmo volevamo a crescere e Guà eguali in modo eguale e in modo
Interdipendenti tuttavia
Prima aveva anche un problema fondamentale che Locarno cooperazione o qualunque governo non poteva superare
Il limite
Delle dimensioni del Paese
Sono sempre più convinto che è un paese piccolo delle dimensioni Gibuti o della Somalia Ovo Dio di otto milioni Semioli non la nessuna Chances di svilupparsi da sola
Perché non hanno non agli uomini o le donne non alle capacità strutturali non può averli non ha il mercato interno
Non può avere un potere contrattuale politico con qualunque appartenente
E allora a questo punto bisogna pensare Inter vede pensare uno sviluppo in termini di aggregazioni regionali
Meglio ancora di confederazione regionali ecco a questo punto però purtroppo c'erano gli antagonismi politici e c'erano sempre i soliti porto con ritmi e il porto con i visti
Dei nostri
Politici che sono perché ce l'hanno fatta arrivare il punto in cui siamo cioè il deterioramento della degli africani dico degli africani perché si parla sempre di queste emarginazione del continente africano della perdita del continente africano
No non è vero il continente africano listelli e grande e il secondo contenente più grande del mondo quelli che sono a rischio sono gli africani
E bisogna differenziare perché quando si parla anche del bene comune e dell'interdipendenza non si parla delle africane
Sì pare degli alberi che dava ossigeno in Africa
Si darà dei sui fiumi separa insomma de de de de de un'africana di di un'Africa continente che serve anche all'Europa ova ma agli africani nessuno pensa in questi termini
E allora qui se insistevo questa questa questa aggregazione o regionale Pecci servono
Queste elezioni regionale a parte l'elemento che ho citato da anche
Una minima e sicurezza che è importante è per lo sviluppo e per l'intervento dell'aiuto
No della cooperazione per virgolette diciamo così quando cooperazione ci sarà
Perché perché è necessario che ci sia
Una democrazia nel senso comune del termine guardate molte sul molto spesso i vostri professore di antropologia sociale vi diranno
E perché sostengono molte spesso verso anche quelli di discese politiche il professor Viroli escludendo ma l'ha detto chiaro in fondo che
I paesi a il pochi popoli Paesi africani devono rimanere nel loro
Nel loro dei loro statuti
Praticamente devono rimanere nell'ambito cranico Bellini svilupparsi nell'ambito cranico tribale perché non è detto che questa nostra produttività tecnologica serva a loro sì
Ma si è mai visto uno sviluppo
Anche minimale in un ambito tribale
Secondo me non può esistere
Non ha senso
Il il tribalismo nel senso di una situazione
Culturale linguistica che fa parte di una di come struttura
Che si governa insulse auto governa è una fase in cui tutti i popoli son passati quale popolo ne è passata attraverso il tribalismo o il fare con con con come si
Non solo il le che insieme quello che dicevo l'inglese tutti son passati
è una fase che non ha che non è meramente formale fase storica che bisogna superare e gli americani devono superarlo
Nessuno ci deve sospingere continuamente indietro con delle argomentazioni fallaci
Dicendo che noi stiamo stiamo bene a vivere nel nostro contesto tribale ed è meglio che quindici sul piano no
Ormai l'Africa non è una isola
Fa parte di questo mondo fa parte della comunicazione di questo mondo ormai è la televisione c'è ormai il cane forche Lai ci arriva se perfino nel fax adesso
E come fai a dire allora l'Etiopia da cui ho ricevuto un fax ieri voi state lì e fatte cento cavalli dove siete ellittico e di amare devo restare in quel modo di perché le sta bene inquilini devastati perché stanno bene e Gala devo restare lì perché stanno per
Questo è una
Posizione che io personalmente rigetto categoricamente
Ma mi rendo conto sono allungato un po'ma cerco di concludere ma mi rendo anche conto che una cooperazione
Con il mondo occidentale può essere esso la cooperazione che può dare e la più grande aspirazione che può arrivare e quello di dire noi importiamo dove stiamo
Ed è legittimo non può dare quello che era non ha
Ma non ci rendiamo conto che il mondo Centaro né feriti
Ci rendiamo conto che sta
Abrogava stanco metodista Istat combinando scardinando anche anche alla terra in fondo
Con le sue indultino con l'emissione dei gas quell'effetto serra
Coll'inquinamenti internazionali con stai guidando il mondo che non riesce a vivere io qualche volta quando passa a Roma o a Torino anche negozi nei nei dei inedite no no nei
La casa e non o lei sulle strade dove ci sono le arcate quest'i portici a porgere porgono i pomeriggi non riesco a passare per una massa di gente che il Barça eretico
Quando si parla della demografia e ne parlava Luís molto sta nella demografia io capisco quando si parla demografia in questo contesto
Ma insomma aree dove c'è un chilometro e mezzo per ogni persona
Parlare di di demografia di limitazione delle nascite non ha senso
Sì sì sì lo so mai sovrano sono cresciute comunque sia Mazzone anche poi ce l'ha e di Santiago che ti pesa
Quindi
Non è che non dico che non debba esserci l'educazione alla sessualità l'educazione delle nascite non è che ma devono essere però esser fatti in un altro modo con altri contesti e con altre idee voglio dire
Allora dico
Che e mi rendo conto che
Ci va benissimo
Capire che le rompo ci può dare a questo tipo di sviluppo ma deve essere uno sviluppo non grattugie una cooperazione non gratuita
Non deve essere un pensate in modo dev'essere una una cooperazione che ha un suo ritorno ma un ritorno chiaro preciso intesi inteso sia da una parte sia dall'altra
Noi in Somalia abbiamo avuto queste esperienze della cooperazione che devo dire non è stata tutta negativa non dobbiamo proprio mettere demonizzare tutta la cooperazione l'università il su cui si parlava e l'onestà l'abbiamo costruito insieme e italiani son venuti in aiuto quando altri non volevo altri nostri fratelli non volevano comprende la Libia compreso oliare realtà il Paese al con voli dell'Unione Sovietica non volevano non volevano resta ma perché noi volevamo non resta allora
Come voi qui Guaraldi chiamo ma abbiamo bisogno di qualcuno che rendono i nostri bisogni
Qualcuno che abbia una certa cultura tecnologica conoscenze anche occidentali ma che capisca di più il nostro mondo
Quindi è un anello di congiunzione tra due culture che può andare a risolvere e Abed a risolvere questi problemi è mediare i rapporti tra i due continenti o tra i tre o quattro continenti necessari
Vi ringrazio di questa scorto grazie
Ancora poi
La ringraziamo molto Mohamed Aden per il suo succube Lissi mo'intervento c'è ancora tempo per delle domande di dibattito perché non potrà essere presente oggi pomeriggio quindi se qualcuno di voi non può venire oggi pomeriggio e vuole fare adesso delle domande a dare risposte abbiamo ancora un po'di tempo altrimenti poi il dibattito si fa nel pomeriggio quindi la parola a chi volesse fare delle domande
In questo momento
Professor Fasano
Finalmente dopo aver sentito questi ultimi esempi concreti di di non sviluppo o di grossa problematica all'interno del esistenza stessa di questi Paesi
Io boh ho brevemente accennato nella mia introduzione di certi timori
Di modelli di sviluppo
Dopo aver sentito anche il dottorato parlare del del suo Paese più che mai mi convinco che gli inserimenti di modelli di sviluppo
Occidentali e in particolare di quello italiano
Sono impossibili
Mi chiedo e is mai esistito un modello di sviluppo italiano
Da quanto pare non abbiamo mai avuto una politica di sviluppo se non caotica farraginosa
Io addirittura Tangent alta
Quindi non vedo dove sia questo modello
Gli esempi migliori apparentemente sono state quelle di singole persone decotte abbia determinato ideale che hanno fatto molto di più
Sul piano locale che non di agenzie di sviluppo
Oltretutto nel nostro stesso mondo
Oggi ci poniamo il problema
Dove ci porta questo sviluppo
Il nostro sviluppo stesso
Abbiamo l'inquinamento abbiamo problemi di di sopravvivenza abbiamo l'ecologia sfasciata
Cioè noi stessi ci poniamo questi problemi ora noi vogliamo dare questo nostro tipo di sviluppo in cui molti gruppi ecologici verdi eccetera gente stanno facendo una critica dello stesso
Dello stesso nostro sviluppo vogliamo riportare questi nostri problemi
In paesi dove spesse volte non esiste un opinione pubblica dove le opinioni pubbliche silente dove tutto è nelle mani di un determinato governo spesse volte governo forte addirittura dotato di armi
Se è già difficile da noi far sentire questa voce quanto ancor più difficile far sentire la voce delle masse in questo Paese proprio perché questo opinione pubblica non c'è
Allora è il caso di di vedere certi nostri schemi
Politica demografica ma politica demografica se la politica demografica in realtà ha significato lo spopolamento di Hunter e zone a vantaggio delle città allora noi dobbiamo dire c'è qualcosa di male nello sviluppo economico particolare di come questi digestato questa crescita a dismisura di queste città di una burocrazia elefantiaca di un esercito
Chi ha dato le armi chi aiutato questa burocrazia chi ha impoverito le campagne
Chi ha costretto i nomadi a venire in città sia ucciso la la l'oasi
Chi ha fatto programmi colossali
E ha dimenticato quello che noi cerchiamo oggi molti movimenti di piccole realizzazioni cerchiamo di piccole realizzazioni piuttosto che non enormi realizzazione andiamo sul campo
Cerchiamo di fare lavorare di più queste organizzazioni non governative che spesso sono state molto più utili le organizzazioni non governative che non le organizzazioni governative
Abbiamo visto per esempio d'esempio della piccola comunità di Sant'Egidio che oggi è un'organizzazione non governativa che sta facendo qualcosa per mettere pace in un paese piuttosto che non in queste enormi colossali
L'aiuto che abbiamo dato spesse volte alla monocultura a danno della cultura alimentare abbiamo noi facilitato queste enormi monocultura in questa questo cash Crocs a danno della cultura di base
Quindi abbiamo un'enorme responsabilità quindi dobbiamo rivedere i i nostri schemi
E non vogliamo che questi nostri schemi già carenti siano riportati in questi altri Paesi il tre estremamente cauto ecco la necessità di Esperti locali e non locali dobbiamo conoscere questi paesi conoscere conoscere conoscere
In ogni caso storicamente e culturalmente vol non vogliamo ricreare Riserve perché riserve nazionali tribali
Però dobbiamo tener conto pure che all'interno di questi Paesi esiste forte cosa che abbiamo perso noi forte senso di comunità
Lasciamo che questa comunità non impazzisco Ca'non facciamo sì che tutti i clan di venti in un partito politico
Dobbiamo però tener conto che esistono queste profonde comunità questo senso di di unità locale cerchiamo di facilitarono
Non distruggiamo coro non individua Rizzi ammollo
Non facciamo l'esplodere
Utilizziamo quello che di meglio con l'ausilio di Esperti con l'ausilio di persone dedite a a a loro stesso Paese non abbandoniamo lo questo Paese
Drammatica mentre molti di questi popoli hanno accettato e fatto proprio il nostro nazionalismo territoriale
Non sito con i sacri confini della patria
Questo è e credo che è nostro diventato loro
Ma per cerchiamo di di venire a data ad accordi cerchiamo di facilitare l'unione di Stati cerchiamo di far sì che queste confini che hanno già drammatizzato l'Europa sul piano etnico non si ricrea ogni in Africa
Un mercato comune africano
Aiutiamo queste unità sentiamo rifar possibile
Aiutiamo il fatto che che invece di a vere lotte frontalieri di di nomadi o o di o di agricoltori che devono andare da una parte la o del confine per per per per coltivare la terra o allevare il proprio mestiere bestiame siano presi a fucilate da una parte o dall'altra
Via questi confini fasulli costruiti dalle dal dal dal mondo occidentale a tavolino scramble for replica eccetera
Facilitiamo questi rapporti soprattutto quando abbiamo dei rappresentanti locali presso l'Europa presso i nostri paesi
Diciamo quanto quanti errori non abbiamo fatto molto spesso molta gente li vuole fare gli stessi errori e cerchiamo di evitarlo perché oggi con i mezzi tecnici che abbiamo a disposizione con il potere del kalashnikov
E non con il potere democratico di libere elezioni purtroppo si può fare tutto
Da Forza diventa forza violenta nonché un'espressione democratica cerchiamo di aiutare questi sforzi tenendo conto del buono tenendo conto di quanto sul piano locale c'è ci sono certe strutture di base avevo letto un articolo proprio quanto riguarda la Somalia che c'è questa Monna o questa nobile di mercato
E di e di che viene da una da una nota famiglia tradizionale che aveva che aiutato molto di più lei
Ad aiutare e quindi ci sono ancora antiche leadership che hanno un'autorità tradizionale che è molto più forte di quella del clan
Hanno Aba che o o o religiosa locale
Non dobbiamo noi dimenticare questo aspetto
Rifacciamo ce le spesse volte a a delle autorità chi hanno ci sono veramente al di fuori delle parti piuttosto che non aiutare delle parti perché queste parte sono state più o meno Tangent atte grazie
In sala
Quindi ci rivediamo tutti oggi pomeriggio andiamo a far colazione grazie
Sia migliore stazione grazie a Dio
Scusate
La temperatura è migliore
Prima di di ricominciare
Vorrei leggervi un messaggio che ci ha mandato il professor Calchi Novati lo ha mandato a me lui apre era previsto che parlasse domani nella seduta che ha dovevo preside veloce proprio programma
Dice ho già comunicato nei giorni scorsi e gli organizzatori del convegno che ha causato la convocazione in coincidenza del senato accademico dell'Università di Urbino
Ero costretto purtroppo a cancellare la mia partecipazione ma voglio scusarmi ancora Conte con gli stimatissimi colleghi che interverranno al convegno e soprattutto con gli studenti
Purché tu sai bene quanto ami parlare agli studenti e confrontarmi con altri studiosi seri problemi per l'Africa in particolare nel Corno d'Africa non ho bisogno di diritti che questa rinuncia mi è costata moltissimo
Auguro a tutti un buon lavoro e spero di poter venire presso l'autorevole sede dell'Università di Gorizia Giampaolo Calchi Novati
Allora riprendiamo i nostri lavori
Do la parola alla dottoressa Bruno Sironi membro per la Commissione per l'Africa di Mani Tese perché un'organizzazione non governativa come voi sapete prego
Benito proporla arabi della cooperazione delle organizzazioni non governative in Africa
Allora cerchiamo intanto di definire l'universo delle organizzazioni non governative
è un universo piuttosto variegato complesso e per certi aspetti addirittura disomogeneo
Ma è in costante crescita e ormai è unanimemente riconosciuto come un soggetto importante della cooperazione
La guida pubblicata nel mille novecentonovanta dal development assenza dell'OCSE
Registra più di due mila cinquecento organizzazioni nei Paesi membri
Con un aumento del quarantanove per cento rispetto al mille novecentottantuno
Si stima inoltre che queste organizzazioni riescano a coinvolgere nelle loro attività oltre cento milioni di persone
Nei Paesi dove operano
In Italia secondo il primo rapporto sull'associazionismo di solidarietà
Stilato dalla boxe che è un laboratorio di ricerche sociologiche
Per conto del CIPE si che è una delle federazioni a cui aderiscono gran parte delle organizzazioni non governative italiane questa ricerca è stata effettuata nel mille novecentottantotto
Agiscono circa mille duecento associazioni impegnate nella solidarietà di cooperazione
Solo una parte di queste vengono comunemente definite come organizzazioni non governative
Sono quelle che hanno ottenuto un riconoscimento ufficiale di idoneità addetto ad operare nel campo della cooperazione da parte del ministero degli affari esteri
O quelle che ricevono finanziamenti dalla Comunità economica europea
Per questo godono di solito di una maggiore strutturazione stabilità e di una più accentuata professionalità regina più evidente visibilità e rappresentatività sociale e politica dal momento che
Dispongono di maggiori fondi per una struttura più stabile
Ora nel marzo del mille novecentonove novantadue le Organizzazioni non governative italiane erano complessivamente centodiciannove
Attualmente è dunque un anno dopo sono già centotrentaquattro concentrate soprattutto nelle regioni settentrionali e nel Lazio
è abbastanza interessante vedere anche OLAF quando queste organizzazioni non governative chiedono l'idoneità hanno ritorni e tale da parte del mare
Ci sono stati alcuni momenti forti
Uno dei momenti di maggiore crescita è stata attorno agli anni ottantacinque ottantasette ottantotto cioè gli anni in cui già si è detto stamattina sono cresciuti a dismisura i fondi
A disposizione della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e questo è un nodo di riflessione che lascio poi eventualmente al dibattito
Le organizzazioni non governative italiane sono raggruppate
Per la maggior parte in tre federazioni
Che corrispondono ad altrettante aree culturali ed ideologiche
La più numerosa e quella della Federazione degli organismi cristiani di servizi internazionali di volontariato
Chiamata Fox Silvio
Cui aderiscono le organizzazioni non governative di ispirazione cristiana
C'è poi il coordinamento degli organismi di cooperazione internazionale allo sviluppo chiamato core Cissé composto dalle organizzazioni di area laica
E ultimo è il c'è il coordinamento delle iniziative popolari di solidarietà internazionale chiamato chick sì
Che raccoglie le adesioni di organismi di varia ispirazione culturale e di
Diciamo che lavorano più sul territorio nazionale con gruppi d'appoggio e in questa maniera
Le prime due cioè la Fox si ebbe e il COCIS si caratterizzano anche per l'invio di volontari nei Paesi in via di sviluppo mentre le organizzazioni aderenti al CIPE sì hanno scelto di non utilizzare questa strada normalmente
Comunque il trenta per cento delle organizzazioni italiane non sono federate per esempio anche organizzazioni grosse come per esempio il coso per che ha dato inizio
Alla alla struttura laica di coordinamento delle organizzazioni negli anni Sessanta le organizzazioni non governative di area sindacale ogni sindacati italiano ha una sua organizzazione non governativa e anche Mani Tese recentemente non da da poco non fa più parte del CIP sei
Storicamente le organizzazioni non governative hanno avuto origine durante il primo decennio per lo sviluppo proclamato dello dall'ONU nel mille novecentosessanta evoluto Perea ridurre nel minor tempo possibile il divario tra i Paesi industrializzati e i Paesi cosiddetti o emergenti o in via di sviluppo
Molti dei quali proprio in quegli anni raggiungevano l'indipendenza dopo decenni di dominazione coloniale
Vale la pena notare che ormai siamo al quarto decennio per lo sviluppo e che il divario tra i paesi sviluppati e gli altri e molto aumentato soprattutto nel continente africano
Questo ha fatto dire al segretario generale dell'ONU che gli anni Ottanta sono stati un decennio perso per lo sviluppo
Le organizzazioni non governative si presentano con le prime campagne mondiali contro la fame
Appunto avvenute negli anni Sessanta e ciò definisce per lungo tempo alcune delle caratteristiche di queste associazioni
Da una parte l'alto senso della solidarietà concreta e specifica
E dall'altra la loro mobilitazione immediata e di emergenza
Si deve anche dire che a loro apparire suscitarono una certa dose di diffidenza nelle istituzioni
Il loro riconoscimento ufficiale arriva agli inizi degli anni settanta
Quando gli organismi o le istituzioni specializzate ed dell'ONU soprattutto
Riconoscono concedono i primi riconoscimenti al lavoro delle organizzazioni anche le prime forme di finanziamento
Tra i primi le prime istituzioni
C'è la Comunità economica europea che sin da settantasei
Approva stanziamenti finanziari specifici da utilizzare nella cooperazione allo sviluppo dei Paesi in via di sviluppo attraverso le organizzazioni non governative
Col passare del tempo lo faranno altri organismi internazionali e quindi gli stessi governi dei singoli Paesi riconoscendo alle organizzazioni non governative capacità e possibilità molto specifiche
Come ad esempio intervenire non solo tecnicamente bensì sviluppando al contempo un discorso di solidarietà umana verso l'individuo e verso le comunità per fare insieme un tratto del lungo e difficile cammino dello sviluppo
Questo col testo che le onde assumono un ruolo progressivamente maggiore grazie alle peculiarità della loro modalità di intervento
In genere
Hanno un'attenzione rivolta non tanto agli aspetti finanziari
Quanto a quelli organizzativi
Operano cioè in base alle capacità di un intervento di mobilitare persone risorse
Cosa che generalmente permette anche un rapporto particolarmente favorevole tra costi e benefici
Hanno un'attenzione rivolta essenzialmente ai problemi alle necessità locali
Una buona capacità di innovazione che diventa molto spesso un catalizzatore di potenzialità altrimenti disperse
In genere cercano di esprimere un'autonomia nei confronti delle politiche governative cosa che favorisce l'azione a sostegno delle società civili locali
La c'è ha esplicitamente riconosciuto queste peculiarità nella risoluzione sul ruolo delle organizzazioni non governative nella cooperazione allo sviluppo adottata all'unanimità nel gennaio del mille novecentonovantuno dalla Commissione per lo sviluppo e la cooperazione si sottolinea l'utilità ed efficacia particolare delle azioni condotte dalle Hong
Grazie a loro approccio specifico e alla loro conoscenza approfondita delle realtà concrete che costituiscono un contributo complementare originale rispetto all'aiuto pubblico fornito dalla comunità
Anche i temi da sempre al centro dell'attenzione dell'azione delle organizzazioni non governative e temi quali il debito l'ambiente la povertà
Hanno progressivamente assunto maggiore importanza nell'analisi e nella programmazione degli interventi dell'ONU e delle sue agenzie specializzate come quelle di P. l'Unicef la FAO
E una certa pur apertura in proposito è stata data anche dalla Banca mondiale dalle banche di sviluppo regionale eccetera
Ora in Italia in Italia il riconoscimento alle organizzazioni non governative
Si ha solo con la legge trentotto del mille novecentosettantanove
Ma fin da settantuno
Sì riconoscono alcune attività delle organizzazioni soprattutto l'invio di volontari nei paesi in via di sviluppo
Attualmente la materia è regolata dalla legge quarantanove del ventotto febbraio ottantasette chiamata
Nuova disciplina della cooperazione dell'Italia con i paesi in via di sviluppo che prevede due possibilità di contributo governativo alle azioni delle organizzazioni non governative
Il primo viene definito quello dei progetti affidati e lavorati cioè dal mai spesso e realizzati da un'organizzazione non governativa che per questo riceve un finanziamento che copre totalmente il costo dell'intervento
Il secondo
Quello dei progetti promossi
E la Bonati cioè dalle organizzazioni non governative stesse e presentati al mare dal quale se vengono approvati ricevono un finanziamento parziale pari al settanta per cento del costo
Il trenta per cento deve invece essere trovato in altri modi da privati in altri modi dalle organizzazioni non governative
Per i programmi promossi dalle organizzazioni
Dunque per i programmi promossi dalle organizzazioni non governative la cooperazione allo sviluppo italiana ha stanziato quattrocentocinquanta miliardi di lire per il tre per il triennio novanta novantadue dunque circa centocinquanta miliardi di anni
Gli stanziamenti destinati al fondo di cooperazione cioè destinati agli aiuti ad uno che non prevedono perciò un ritorno da parte dei paesi in via di sviluppo
Ammontano per lo stesso periodo a quattro mila cinquecento miliardi
Dunque il qua il canale Hong
Considerando soltanto i programmi promossi rappresenta il dieci per cento del totale degli aiuti ad uno
E circa il tre per cento dei l'aiuto pubblico italiano totale
Sì
L'Africa
E il continente emerse con verso cui le Ong italiane indirizzano maggiormente il loro tra per il loro intervento
Nel mille novecentonovanta i fondi canalizzati dall'aiuto pubblico allo sviluppo italiano attraverso i programmi promossi dalle onde
Si sono indirizzati all'Africa per il quarantotto virgola sette per cento del totale
I quarantadue tra è toccato all'America latina e resto Allasia
Il rapporto la borsa già citato
Stima che il novantadue virgola quattro per cento delle onde italiani lavori o abbia lavorato nel continente africano toccando complessivamente quarantanove dei cinquanta enni dei cinquantuno Paesi del continente
Ma con una presenza maggiore in Etiopia Kenya Zaire Zaire scusate e Tanzania
In val la pena anche qui notare che in Somalia dove maggiore era la presenza istituzionale le onde invece erano presenti in misura abbastanza limitata relativamente ovviamente
I settori verso cui si indirizza l'intervento sono prioritariamente quelli sanitario
Della formazione professionale in loco dello sviluppo agroalimentare dell'educazione ed alfabetizzazione del sostegno allo sviluppo associativo
O per fare un caso concreto vediamo di osservare la realtà Delonghi in cui lavoro
L'autorganizzazione Mani tese non è un'organizzazione in qualche modo tipica delle centotrentaquattro organizzazioni tale italiani è un'organizzazione che ha una forte base associativa
A differenza di molte organizzazioni non governative italiane che invece agiscono in un rapporto più diretto con i contributi pubblici ecco ci tenevo a fare questa precisazione anche se sì e poi vedremo le tipologie d'intervento sono molto simili per tutte le organizzazioni non governative italiane direi
Allora vediamo l'intervento di Mani Tese in Africa
Mani Tese ha finanziato dal sessantaquattro ad oggi circa cinquecento cinquanta dei solita dei suoi quasi mille quattrocento Progetti il continente africano
Privilegiando il settore agroalimentare con il trentuno virgola cinque per cento del totale degli interventi l'educazione nei suoi vari aspetti e soprattutto la formazione professionale con il trenta per cento circa degli interventi e gli interventi di tipo infrastrutturale di carattere sociale
Come la ricerca idrogeologica finalizzata allo scavo di pozzi ad opere di irrigazione
Il miglioramento delle comuni delle comunicazioni e dei trasporti ecco interventi di questo genere hanno avuto il ventotto e più per cento
Degli interventi totali
Anche Mani tese è intervenuta in gran parte dei Paesi africani precisamente in trentaquattro trentacinque se si considera l'Eritrea scorporata dall'Etiopia
Come è opportuno fare soprattutto oggi che il Paese praticamente indipendente
E si sarà legalmente anche indipendente tra poche settimane
Attualmente però l'organizzazione a deciso di concentrato la mente da parecchi anni ormai devo dire ha deciso di concentrare la presenza in un numero molto minore di realtà
Privilegiando gli interventi in Burkina Faso bene in Mozambico Guinea Bissau ed Eritrea poi si fa anche qualche cosa negli altri Paesi ma in modo episodico mentre in questi Paesi si cerca di intervenire in maniera più coordinata e in maniera più significativa
Cercando di valorizzare le competenze di conoscenza del paese e dei partner locali
Puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità degli interventi
Mani Tese chiama i suoi progetti di sviluppo micro realizzazioni
Perché è consapevole della limitatezza delle loro dimensioni finanziarie non solo finanziarie
Tuttavia l'esperienza maturata nel corso di oltre venticinque anni di attività nei Paesi in via di sviluppo ha dimostrato che le micro possono contribuire a migliorare in modo anche sensibile le condizioni di vita di una comunità
I suoi interventi sono finalizzati a sostenere cooperative agricole artigiani associazioni di donne movimenti popolari
Nella convinzione che sia la strada più utilmente percorribile per porre le premesse di uno sviluppo duraturo basato sulle risorse localmente disponibili
La lettura di uno stralcio delle linee programmatiche dell'associazione può fare può dar l'idea dell'elaborazione che sottende alla selezione e alla realizzazione di un progetto
Io prendo
Scusate
Dice dicono queste linee generali di intervento dell'associazione che ogni progetto dovrà possedere le caratteristiche di rendere gli interessati direttamente o di riflesso e di misura compatibile con la situazione locale
Persone attive
Chi con la testimonianza di nuovi modi di vita con il loro lavoro e con l'animazione vera e propria diano un tangibile contributo alla costruzione di una società più giusta adeguata al popolo e al Paese
Verificata questa condizione sarà data priorità ai progetti che siano gestiti dalle comunità locali
Siano elaborati dalla popolazione locale o almeno in stretta collaborazione con essa
Valorizzino la dimensione associativa informa solidale
Promuovano azioni tecnico sociali
Adeguati alla società interessata adottando tecnologie appropriate
Siano di stimolo auto all'autonomia locale intesa sia come capacità propositiva e gestionale sia come liberazione di indipendenza economica e politica dei Paesi industrializzati del nord del mondo
Ancora mi sembra importante sottolineare che qualora si rendesse necessaria la fornitura di beni e attrezzature e macchine o altro indipendentemente dal maggior o minor costo si dovrà dare la preferenza
All'acquisizione nel Paese ove il progetto viene realizzato o in altri limitrofi al fine di favorire la sempre più necessaria cooperazione sud sud
Di norma infine si dovrà dare preferenza e priorità all'utilizzo e alla diffusione di fonti di energia alternativa energia solare eolica biogas eccetera
Per quanto riguarda la tipologia dell'intervento
Mani Tese in genere privilegia la produzione alimentare con specifico riferimento all'ottenimento dell'autostrada dell'auto a sufficienza
L'artigianato il sostegno e l'artigianato e la piccola industria nella forma di supporto alle altre attività essenziali del Paese
Al fine di diminuire la dipendenza tecnologica favorire l'interscambio culturale del commercio estero di prodotti artigianali
Favorisce anche privilegia anche la realizzazione di infrastrutture tese a favorire la soluzione dei problemi igienici alimentari del commercio
L'acquisto di generi di prima necessità la salvaguardia del patrimonio culturale dell'ambiente necessarie alla sopravvivenza al lavoro nelle forme comunitarie tradizionali
E l'altro campo di intervento è quello appunto delle di qua dell'educazione
Tendente a favorire la riscoperta è della dell'uomo come protagonista e per raggiungere questo obiettivo sono
Sono prioritarie azioni di educazione sanitaria alfabetizzazione degli adulti formazione organizzazioni di quadri di comunità
Costituzione di cooperative e di ogni altra forma organizzativa adeguata eccetera
Si sottolinea anche che i prodotti progetti di pronto intervento e di assistenza
Andranno per quanto possibile limitati a situazioni di carattere contingenti quali calamità naturali occasionali oppure conflitti
Cioè non è la priorità e si cerca anche di limitare al massimo interventi di questo genere
Mentre i fattori di rischio politici o ambientali non devono essere discriminanti a priori per la scelta dei progetti
Ecco come avviene concretamente la selezione di un progetta Mani Tese
L'iter di un Progetto inizia generalmente con una richiesta elaborata autonomamente in loco o da un gruppo autoctono generalmente poi ci sono anche casi un po'diversi
Se ad una prima analisi si ritiene che sia adeguata alla tipologia descritta sopra
Il la richiesta viene meglio precisata e definita dai collaboratori locali dell'associazione quando ci sono
O dall'operatore del settore Progetti o dal gruppo di volontari soci e non dell'associazione responsabili degli interventi in una data area
è il momento in cui ogni micro viene sottoposta ad un'approfondita analisi degli aspetti sociali finanziari e politici che mette in gioco
Poi la pratica passa al Comitato Progetti che a Mani tese l'organo deputato all'approvazione o alla bocciatura delle micro
Il Comitato Progetti è nominato per un periodo di tre anni dal consiglio direttivo che si riserva l'ultima parola in caso di mancato accordo all'interno del Comitato o quando una micro è particolarmente impegnativa per il Budget o per il Paese o per l'intervento in genere
Poi comincia la fase di realizzazione affidata nella stragrande maggioranza dei casi unicamente a forze locali
Quando l'intervento è particolarmente complesso si prevede la supervisione temporanea per il periodo più breve possibile di uno specialista del settore che può essere anche italiano o di un altro Paese industrializzato
Naturalmente questo modo di procedere ho già detto non è comune a tutte le organizzazioni italiane mai tipico appunto di organizzazioni come Mani tese che hanno una forte struttura associativa Mani tese a cinquanta gruppi locali sul territorio nazionale
Centocinquanta soci effettivi cinquecento soci sostenitori
Molti non associati che lavorano volontariamente per l'associazione
Associazione che cerca di valorizzare al massimo la partecipazione è il lavoro volontario
Nel mille novecentonovantadue sono pervenute in sede la sede nella sede centrale di Milano duecentottantacinque richieste di finanziamento centosette delle quali dai conti dall'Africa
Di queste settanta sono state presentate al vaglio degli organi competenti cioè hanno in qualche modo sono state selezionate alla prima selezione
E cinquantadue sono state approvate di queste ventiquattro per il continente africano
O il Burkina Faso è il paese africano in cui Mani tese a rete ha realizzato il maggior numero di Progetti ed in cui è presente fin dai primi anni della sua attività
Via ormai finanziato una sessantina di micro messa nei settori tradizionali di intervento l'approvvigionamento idrico la conservazione del suolo l'educazione nei suoi vari aspetti
All'inizio i referenti erano in genere religiosi conosciuti dall'associazione ma da molto tempo ormai partner sono le organizzazioni non governative o i gruppi popolari di base locali
Da alcuni anni il coordinamento fra i vari progetti nel Paese è assicurato da un operatore Burkina bene
Lo stesso succede in bene in e dove mani tese a un responsabile locale è un progetto pilota di formazione nel settore agricolo che forse il suo intervento più interessanti in Africa in questo momento
In quanto a formato decine di giovani contadini sperimentando l'uso di tecnologie appropriate tecniche di coltivazione nuove migliorative ma sempre rispettose dell'ambiente e della tradizione questo centro e il centro di tante Grant sta diventando un po'il modello di formazione nel settore agricolo per tutto il bene in e comincia ad avere visitatore da osservatori anche dagli altri Paesi africani limitrofi
Ora è chiaro che
Il modo di agire ha avuto una uno sviluppo
Uno uno sviluppo è anche una fase di critica di autocritica e è in continua fase di aria di cuore di rielaborazione di aggiustamento
Anche grazie alle osservazioni alle raccomandazioni degli amici africani
Con i quali Mani Tese ha percorso un pezzo di strada verso una cooperazione allo sviluppo sempre più responsabile e cosciente
In particolare sono stati origine di discussione e di riflessione le opinioni di una sociologa Burkina bene Josephine
Aiutati mi inquadra Q chi ha sempre sottolineato i pericoli neo colonialisti presenti anche negli interventi di cooperazione animati dalla miglior buona volontà e di intenzioni
In un convegno organizzato a Bari nell'ottantotto sottolineo
Queste vivi leggo le sue parole enti dice da trent'anni a questa parte l'Africa ha imparato a definire a finanziare il suo sviluppo attraverso i concetti del Nord
La presenza di un volontario in un villaggio africano può sembrare agli occhi degli africani come un'azione di cooperazione nient'affatto innocente
Attraverso il volontario francese italiano lo svizzero e ancora e sempre l'Occidente che gli abitanti del villaggio continuano a percepire come la sola fonte del loro sviluppo
Il volontario per quanto buono ossia insegna loro ad esprimere i loro bisogni termini di porsi aratri dispensare i crediti o formazione
Lo farà secondo i mezzi di cui dispone la sua organizzazione e secondo il suo apprezzamento dei meriti degli abitanti del villaggio e delle loro capacità
In capo a due o tre anni la situazione sarà giudicata migliore per il nostro volontario grazie alla sua abnegazione e alla cooperazione degli abitanti del villaggio
Cinque anni dopo la partenza del volontario si troverà qualche traccia del suo passaggio un dispensario che funzionerà se lo Stato ha potuto assicurare il funzionamento
Una pompa per estrarre l'acqua in panne per la mancanza di pezzi di ricambio
Una cassa di credito vuota a causa delle difficoltà di rimborso dovute al crollo dei rendimenti agricoli un gruppo di giovani emigrati verso la città
Tutte le motivazioni dello sviluppo i suoi concetti suoi schermi le istituzioni mezzi le strategie
Si decidono e si realizzano attraverso canali che non sono creati dagli africani dai popoli dell'Africa cioè dagli agricoltori dagli artigiani dalla gioventù rurale dai leaders locali
Lo sviluppo dell'Africa dovrebbe essere invece definito e gestito secondo le norme che come ha scritto così efficacemente edgar Pisani
Corrispondano alla cultura e alla situazione sociale del continente questa strada e più lunga
Di quella che consiste nel costruire una fabbrica un barrage
è un comportamento sociale che bisogna modificare e lo Stato che bisogna ridefinire questo compito appartiene agli africani ed è un dovere non surrogabile
Però in questo in questa strada definita in questo modo dalla sociologa Burkina bene
In questo compito
La Carta Africana per la partecipazione popolare allo sviluppo
Che il documento conclusivo di una conferenza internazionale sul tema tenutasi in Tanzania a dare USA nel febbraio del novanta anche le organizzazioni non governative del Nord del mondo hanno un ruolo non trascorra trascurabile
Soprattutto nel riconoscere e sostenere le iniziative autoalimenta te di sviluppo partecipativo prese dalle organizzazioni di base africane
E nell'utilizzare il più possibile le competenze africane per ciò che riguarda le loro attività di sviluppo
E le campagne di sensibilizzazione sull'Africa e in Africa a tutti i livelli
Su questa linea credo le organizzazioni non governative italiane o la maggior parte di essi sicuramente Mani Tese hanno già cominciato a muoversi
Nella consapevolezza comunque che i loro interventi non possono risolvere da solo da da sole il complesso problema del sottosviluppo
Che è dovuto a meccanismi e situazioni politici ed economici che è indispensabile modificare se si vuole davvero ridurre l'enorme squilibrio tra nord e sud del mondo
Pertanto pensano che sia altrettanto necessario ed urgente operare con la pressione politica
E nel campo della sensibilizzazione dell'informazione in Italia perché ci si renda conto di come e quanto il nostro modello di sviluppo e il nostro modello di vita siano causa diretta e indiretta della situazione di miseria e sofferenza
In cui vive la maggior parte degli uomini donne e bambini che popolano la terra e Massimo il compito e il continente africano
Ecco io vorrei sottolineare ancora alcune cose che forse possiamo lasciare poi alla tavola rotonda o comunque la discussione
Il problema del numero delle organizzazioni non governative italiane centotrentaquattro è un numero sicuramente consistente
Il problema della dispersione degli interventi quarantanove su cinquantun pagine si africani
è in quarantanove su cinquanta un Paese africani operano le organizzazioni non governative
Il che vuol dire
Forse che riescono a intervenire in modo minimo in un paese
E
E
Il modo di operare di una parte delle organizzazioni non non governative italiane o comunque la dipendenza talvolta
Veramente consistente dai contributi pubblici
Ecco su questo non non mi dilungo caso mai ne parliamo poi più avanti
Ringraziamo tutto il suo intervento che ci ha fatto perdere un po'la cooperazione da un punto di vista dell'UE nel civile sono il bilancio non è soltanto per la
Cooperazione Doriana certamente un settore dove il il tasso di un TG tra più alto
Del più alto di quello medio
Diamo la parola per il suo all'ambasciatore Falluja mentre il rappresentante del Senegal presso la Comunità europea dice l'ambasciatore
Sì
Un annuncio tecnico soltanto scusate per chi di voi dato che l'ambasciatore cavense sarà il suo discorso in francese chi è presente in sala e non capisce francese può prendere delle Pustetto produzione Sepultura simultanea che verrà fatta dal francese e l'italiano al tavolo in fondo c'è non le bastassero chi freme invece capisce bene il francese potrebbe prestare per questo relazioni o se cuffiette agli italiani grazie
Ce ne incidenti
Non ci siamo pronti circa tornassero verso dello sviluppo
Sì assiso otto
Bruno Antonio V. cursus interessanti
Su Malta
Siccome essere Pornassio
Con l'ultimo tour d'socio
E per questo motivo per cui se vi sono dubbi in Europa circa i risultati della cooperazione anche in Africa vi sono dubbi
Ci si chiede infatti se questa cooperazione sia positiva per l'Africa o meno ed è per questo motivo che in primo luogo vorrei fare un bilancio un breve excursus storico di questa cooperazione
E conclude rotto ai traendo le mie considerazioni su come noi intendiamo questa cooperazione in maniera nuova
Per l'Africa
Sinora non si sono si azionato molto alla storica ritengo che forse bisogna ricordarsi
Non per quelli che già lo sanno gli e Sperti studiosi ma ricordare agli studenti
Ricordare le tappe principali della storia che possono essere interessanti per gli studenti
Potrei affermare che l'asse che è sempre stato un continente vulnerabile
A a differenza invece ad esempio della Cina che si sta Stato definito un intero immobile
L'Africa invece è stata vulnerabile perché quello che è successo altrove spesso avuto ripercussioni in Africa
Quando Cristoforo Colombo ossessiva ecco in America nessuno poteva dubitare
Che l'Africa avrebbe sarebbe stata la principale vittima di questa scoperta dell'America
E questo perché
Per questo perché la scoperta dell'America
Ha generato il l'epoca schiavista
Se è vero che dipinti ossei pellerossa ma non ho potuto resistere alla riforma i conquistadores spagnoli
E se è vero che l'Europa e con questo non intendo tutti novità in tutto il mondo sull'Europa quindi ha pensato che occorre far ripopolare l'America
Far apportare quindi forza-lavoro braccia dall'Africa non si perda tempo a pensare questo avrebbe avuto ripercussioni sul più grande genocidio della storia dell'umanità
Si parla quindi chi la colonizzazione dell'Africa
Che si è insediata dopo la tratta degli schiavi
Ma anche la suddivisione dell'Africa a Berlino nel mille
Nel mille novecentottantacinque fa parte di quelle potenze che si sono spartite
I fiumi e si sono spartite diciamo le entità geografiche dell'Africa e lo confermiamo qua Gorizia dove Gorizia che a volte di fissa tutta la frontiera che a volte può più separate le case vera e propria
Separa delle popolazioni
Frontiera ad esempio sopra popolazioni nel Togo
Posso parare casa posso operare etniche e questo si verifica dappertutto in Africa e questo a partire dalla colonizzazione questo dopo la Conferenza di Berlino
Tentativi folti a stabili erano forti né
Dopo la seconda guerra mondiale dopo il disordine della seconda guerra mondiale sperava che con la creazione dell'ONU
Si sarebbe creato un nuovo ordine politico ma anche omofobo ordine economico
Se il tentativo di un ordine politico ha avuto risultati da un'altra parte invece il compenso dal punto di vista economico siamo ancora ben lungi dal aggiungere un nuovo ordine economico di su cui si parla da decenni in occasione di tutte le conferenze internazionali
E ancor più vicini a noi quando il è colato il muro di Berlino
Tutti hanno sperato che quella sarebbe stata l'occasione per porre fine a quel tifare io a quel sì a quell'immagine di un bipolarismo nel mondo e quindi la fine della divisione dell'Europa
Con gli accordi di Yalta ad esempio invece si sperava
Che si sarebbero spartiti dividendi della pace per cui se non vi è più guerra si pensava se non ci sono più corsa agli armamenti i mille miliardi di dollari spesi ogni anno per comprare armi sarebbero spezzava che sarebbero serviti
Ha qualcosa di positivo quinti in seno alla cooperazione per lo sviluppo sono stati ripercussioni in Africa
Ma queste ripercussioni e lo vedremo più nulla non sono sempre state positive
In quanto l'aspetto strategico di alcuni Paesi essendo esso ti scomparso
I Paesi del Nord sia dell'Est che dà il nome non si sono più sentiti costretti
Obbligati a intervenire in Africa come in passato ad esempio ricordate di quando netti appeso maiali ci fu un periodo in cui si americani che sovietici volevano avere accessi
Sbocchi quindi
Verso il Mar Rosso
Verso il Golfo di Atena verso il Corno d'Africa
E sono stati spesi quindi milioni di dollari in quella zona vorrei citare ad esempio
Il caso come pare di un ministro somalo certo non lei signor professor ha del ministro fermavate problema della Somalia non è quello che ridisporre dissolti mai che non sanno come spenderli non si sa se sia stato giusto ma e l'immagine la metafora che bisogna mantenere perché tutti erano affidi di denaro per fare questo o quell'altro perché la Somalia rappresentava un punto strategico
Bramato sia dai sovietici che per gli americani quindi quello che non ha funzionato in seno alla cooperazione per lo sviluppo
Sono in primo luogo le strategie per Rossi tutto
Che nella maggior parte dei casi sono fallite
Perché spesso si basavano sul teorie e scuole
Che avevano preso piede in Europa erano nate in Europa
E che solo raramente hanno anche a frutto una ripercussione nell'opinione pubblica locale si trattava di piani ci ha centralizzati Titini sviluppo ad esempio il Senegal
I nostri piani di sviluppo spesso sono stati sviluppati da il la scuola del terrore
E dell'Etiopia etichetta le teorie riscosso appena
Altrove al terrorismo state applicate Emma per quanto riguarda le strategie per lo sviluppo si è sempre pensato che all'inizio che si dovessero attuare
Politiche di sviluppo a livello nazionale che a partire dal piano nazionale si sarebbe poi attuati programmi regionali quindi gli ordini provenivano dalle capitali i punti di vista degli e Sperti erano falliti sempre
E a volte risultati non sono stati positivi
Si sono costruite state pensando che farebbero avrebbero servito certe popolazioni fissando che certe politiche avrebbero funzionato ma non è stato così spesso siamo a scuole ospizi ospedali che sono state concepite secondo gli auspici il desiderio di alcuni responsabili materia politica
Il Paese ottenne parlo soprattutto dei francesi hanno sempre gli operatori economici hanno spesso più fatto
Ignorato certe politiche hanno truffato i ministeri
Hanno
Hanno detto quindi ai giovani studenti che tornavano dalle università ecco questo modello che dovete seguire e i risultati spesso quindi si sono basati sulla le decisioni stesse arbitraria degli e Sperti
Che facevano e ti facevano le strategie gli elementi di sviluppo sono passati spessissimo delitti cooperative di società nazionali di banche per lo sviluppo
T re cosiddetti matti in Borsa
Quando si tratta ad esempio del caffè e del cacao
Di programmi per calmierare i prezzi dei generi di prima necessità le materie prime questa era la moda di quel tempo finché ecco di potrà mai testamento
Abbiamo poi appreso che quello che ha fallito Fenti trent'anni fa non è più valido oggi e parlerò poi seguito mai programmi testamento strutturale la Banca Mondiale della Fondo monetario
Oggi si basano su una politica che consiste nel disfare quello che era stato fatto dai nostri Sperti
Occorre fosse vendere società nazionali o liquidarle come fosse diminuire l'organico il personale statale
Occorre ridurre le sovvenzioni c'è tutta una lista ti azioni programmi Malù col termine questo significa che i consigli di ieri
Sono diventati
Oggi si basano su questa concezione e oggi si può anche affermare che all'epoca in cui marxismo nei Paesi dell'Est
Anni fa un certo peso politico
A chi fa l'appoggio di certi sostenitori in tutti i continenti anche qui in Italia con il pc
Che per lungo tempo ha rappresentato una delle leve del potere all'interno soprattutto locale e anche in Africa alcuni regimi hanno tentato la via del marxismo anche tramite il regime militare che certo non capi fanno molto di questa teoria ma vi erano iniziative vi erano giovani studenti che hanno studiato a Praga Mosca che pensavano che era la soluzione migliore questi regimi filo marxisti
Che da parte loro hanno messo in pratica quindi norme scientifiche stampo marxista ispirata alle dottrine di Mosca e di Pechino
Predicavano una rivoluzione che dal punto di vista teorico dove fa migliorare molte cose
E quindi hanno preso come di mira le circoscrizioni territoriali e il modo di gestione di stampo feudale delle società tradizionali africane
Ma questi nemmeno questi regimi nonostante discorsi promettenti di giustizia di uguaglianza per tutti non sono riusciti
A mettere in pratica metodi di gestione efficaci
E da qui oggi quindi la diffidenza a livello uguale di tutto quello che
Può essere un eccesso di opposizione rivoluzionare questo soprattutto si sente in clima elettorale quanto il modo mondo culturale per la maggior parte molto diffidente quando si tratta di cambiare cambiare bruscamente a livello politico e questo deriva dal fatto che certi regimi
Che si tratti Tissi culture Roma di Jerez Uman'Keys to
E altri
Hanno comportato certo
Il fallimento cioè incapacità di apportare cambiamenti notevoli costante le promesse le teorie quindi esistevano ma al di là di queste i fatti concreti non hanno spesso dato risultati necessari per promuovere uno sviluppo durevole
Oggi si è parlato molto del deterioramento del reddito il livello visita questo dal mille novecentosettanta in maniera sensibile notevole
Questo a causa dei fari shock petroliferi verificatisi
Latini diminuzione della produzione operaia
Le produzioni di Firreri riuscivano a a coprire il fabbisogno di certi Paesi passato pensiamo ad esempio alla diceria che si portafoglio Di Palma cito anche lo Zaire se prendiamo questi due esempi o ci possiamo fermare che si è partiti quindi da una situazione di quasi autosufficienza alimentare per giungere invece oggi ad una situazione dati
Importatore netto di prodotti alimentari i generi alimentari
E questa
Questo peggioramento Terri fatta le politiche applicate secondo luogo dalle da certe scelte economiche per cui visti
Si abbandonano certe colture tradizionali certe zone rurali si fanno tutto si fa tutti verso le città pensando che si produca un miracolo economico miracolo anche di condizioni di vita invece questo non succede
Anche l'aspetto dello sviluppo spesso è stato trascurato in vari programmi e oggigiorno l'Africa invece di quindi dare prova di una solita industrializzazione
è rimasta invece è un continente fornitore di materie prime
E i cui prezzi continuano a calare vertiginosamente di anno in anno
Solo in alcuni Jesi
Sono stati in grado
Di produrre una certa promozione maggiore
Quindi poter anche disporre di processi di trasformazione di un prodotto e poterlo fendere già l'avvocato
Pensiamo ad esempio al Senegal per quanto riguarda l'olio d'arachide
Il paradosso è che prima
Le Araki disegni fanno esportate verso Marsiglia ho potuto venivano lavora forato in quelle città francese poi venivano rivendute in Senegal sotto forma di Oglio da rachide
Significa che se parliamo di aiuti del settore privato in certi Paesi
D'altra parte ed è sempre un settore sfruttamento
Che quindi propende per la trasformazione del prodotto all'estero e poi la rivendita di tale nel paese d'origine del prodotto stesso
Parla di paesi quinti in cui ad esempio certi fosfati venivano in precedenza avverte in tutti in grandi quantità invece oggi vengono trasformati Antero locale in Concini Nacci Placido solforico
Per quei Paesi poi che acquistano abbiamo anche problemi ambientali
Dal momento in cui che certi Paesi continuavano cominciavano a rifiutare i nostri fosfato in cui perché contenevano del cadmio e gli ecologisti dappertutto in Europa le fanno rifiutato il fosfati
Il cadmio e nocivo per la salute
Per fortuna abbiamo raggiunto accordi con la Comunità economica europea
Elaborando procedimenti per eliminare il cadmio dei fosfati che trasformiamo a livello locale questo riguarda anche il petrolio e altri prodotti come caffè e cacao
Ma questi esempi sono però limitati
L'esempio dell'esportazione africane vale soprattutto per i le materie prime che vengono esportate all'estero
Il ruolo dei principali attori per quanto riguarda questo ruolo fanno distinti tecnici pali attori questa in questo su questa scena prima di tutto l'i governi africani che hanno la responsabilità massima nella scelta delle politiche e dei mezzi per attuarle questa scelta non sempre è stata positiva
Ho una scelta basata su preoccupazioni su processioni a livello nazionale
Spesso queste scelte
Sono state ispirate dall'esperienza e suggerimenti ed esperti stranieri
Esterni alla realtà del Paese e per questo il primo piano d'azione delle e Nazioni Unite per l'Africa del mille novecentottantasei su basa sul riconoscimento che certe scelte in materia di politica sono state disastrose
Si prevedono quindi poca migrazione per rettificare
Nel correggere in primo luogo la mancanza di partecipazione delle popolazioni locali allo sviluppo
Lo sviluppo non si è sempre basato infatti sulle necessità delle popolazioni locali sulla partecipazione di tali era piano quinti programmi imposti spesso dall'alto e spesso sentiti Comedy cattivi Fini alla base quindi da parte della popolazione
Integrazione regionale non era molto favorita
O incoraggiata
La colonizzazione spesso connessi attuata su basi realistiche
Gli stati che si sono formati
Quali rimane fanno come sta suo scorre la colonizzazione non hanno poi dato origine a vere e proprie nazioni è vero che ha per molti Paesi africani ci sono molte realtà tribali ma questo non è un motivo per non spingere per non incoraggiare questi Stati ad allargarsi ad ingrandirsi
E questo secondo me è il motivo fondamentale chi spinge a spostare i confini e fare in modo che vi sia una integrazione economica o anche politica più attuabile
Bisogna ricordare questo merito che nell'Africa occidentale tale lungo il tempo ad esempio il Seneca l'abbiamo difeso la tesi di conseguire Linde l'indipendenza
Non solo dei territori che si Stefano
In quel periodo ma anche considerando tutti i territori diciamo di quella zona anche la Mauritania fare occidentale
Ma soprattutto è Parigi che non ha incoraggiato queste federazioni in Africa occidentale e centrale
Io ci racconti Stura di questi Paesi sarebbe stata diversa
Si dice che questi Stati sono troppo piccoli per certi Investimenti a quando affermavamo che volevamo unirci
Quindi unirci assieme quali stato dipendente avevo mercato comune non siamo stati ascoltati
E oggi quello che essi intende e spesso non corrisponde al a quanto si auspica
I secondi attori sono coloro che apportammo la nostra cooperazione sia a livello di confermi a livello bilaterale
Ma anche a livello multilaterale
Si tratta dei cosiddetti finanziatori separato oggi della cooperazione italiana
Essi non è solo l'Italia ma vorrei ricordare in particolare due esempi
Della
Di questo finanziamento
Viene finanziata una certa somma ma si dice come utilizzarla o a volte si danno certi prodotti di cui che non si possono diciamo di cui non si possono usufruire
Quando la Guinea conseguito l'indipendenza questo fosse sorpreso alcuni dei suoi amici dei suoi partner
Che hanno
Che hanno spedito dei tagli spartì Nese
Avete capito cosa voglio dire sì qua Fo può essere utile ma ma in Africa quando i sovietici hanno mandato gli spalti neve meno male che nessuno li ha utilizzati
Ma questo è forse l'esempio più tipico per affermare che a quell'epoca non si conosceva nemmeno una geografia per rendersi conto che ed in Africa occidentale certo non vi sono montagne e non più non viene F
E anche se appunto se ci sono montagne non c'è neve forse ci sono altre cose sono Mosca ci sono zanzare ma non si
Quasi nello stesso momento i sovietici hanno anche avviato una cooperazione con voi
Sono state visite anche di autorità nei vostri Paesi abbiamo
Abbiamo detto che rispondeva Moccia AT pescherecci ma ci siamo resi conto che questi pescherecci erano dotati ti motori che non avevano pezzi di ricambio e questi pezzi di ricambio erano disponibili solo in Unione Sovietica questo significa che il peschereccio può andare in mare
Ma quando vi è un guasto
Purtroppo deve essere omaggiato bisogna spesso aspettare dei mesi prima che si possono cambiare i pezzi pezzi di ricambio i componenti e quindi
Avendo ricevuto venti pescherecci poi il Senegal gli assolo potete utilizzare quanto il motore ancora nuovo
Ma poi abbiamo dovuto rispedire tutti in Unione Sovietica
Perché purtroppo ci sono state complicazioni un altro esempio
Simile
E anche un altro diciamo Malta condizione
Quando si finanzia un progetto certo si compra un certo prodotto ci si rivolge ormai certa impresa per favorirlo Foro
L'esempio che si ha con l'Italia e quello che si che quelli che si chiamano e capriccio Brahms programmi diciamo paese per paese ecco duecento milioni di lire potete utilizzabili come volete nei settori che volete
E se non diciamo che Foglia mossi lupara presenti settore energetico
Che vogliamo dedicare questi fondi a migliorare il trasporto la rete telefonica
Il sistema sanitario dell'istruzione
Perché questa scelta viene attuata da noi poi tutto il resto non è più fatto da noi e il Governo italiano che ci dice
Ecco per l'Energia questa società è stata appaltata per fare il lavoro
Oppure quest'altra si occupa di questa quell'altra cosa ecco perché oggi
Quando sentiamo che sono scandali nel dai mass media la stampa ci dice che vi sono scandali nella amministrazione italiana per la scelta delle Società delle compagnie fosse voi non lo sapete ma non lo sappiamo da tanto tempo tomento per la maggior parte delle sic
Che i programmi commissionati erano diciamo di questo tipo non sapevamo
Lo sapevamo il tipo di finanziamento la quantità
Gli italiani
Dissi che questo sistema di appalti
Una volta che un programma ben preciso ecco ci dicevano questa Società farà il lavoro questi sono i soldi che cosa potevamo fare noi
Quando la società scelta dal governo italiano
Viene da noi per costruire strade e che dopo cinque anni ci rendiamo conto queste società non ha lavorato bene
E anche se ci sono reclami
Si dicono queste città non esiste più non opera più in questo settore
Ecco se questo se io prendo ad esempio l'Italia perché prima di venire qui ho letto che un ambasciatore italiano è stato arrestato a Roma per questi problemi di scandali
Problemi di tangenti
Non ci parliamo di questo di una questione che risveglia diciamo la coscienza dell'opinione pubblica ma questo vale anche per la Francia per il Belgio per molti altri Paesi
Da oltre questo aiuto legato ci lega le mani veramente perché anche se ci sono i propositi di di attuare delle cose tutto il resto non dipende da noi
E quindi l'aiuto che ci viene conferito se di cento milioni di lire si può dire che la metà se non di più
Ritorna nelle tasche di qualcuno
Gli Stati Uniti agiscono in maniera simile quando si tratta di certi concetti
Quello che non crea chiamiamo il ponte il poca mitici sovvenzione
Consistono nel fornire quindi aggiunti per quanto riguarda il miglio Sorgo certificano certi cereali scusami però sono stato Fenzo nati dagli Stati Uniti
All'Europa dei dodici agisce in maniera simile con i cosiddetti
Poter ambiti ricco di compensazione
Del grano del fumetto
Il quando si discute quindi problemi di programmi di sovvenzionamento
Sappiamo bene di cosa si tratta perché sappiamo che molti praticano questi metodi di sovvenzione ma il fondo monetario e la Banca mondiale ci impedisce di sovvenzionare i nostri lavoratori agricoli ai nostri concimi
Mentre altri finanziatori intervengono a tal scopo
Non mi dilungherò su quello che è già stato detto stamattina c'è il fatto che molti Paesi africani hanno un flusso negativo cioè invece di di ricevere aiuti ora telefono rimborsare chi pagare più di quanto dicevano
E pagare il loro debito e Paesi del Nord pure citare solo il caso dell'Algeria Algeria ha un debito di nove miliardi di dollari
I prodotti dell'Algeria diciamo che ieri si è ritornano come esportazioni equivalgono a dodici miliardi di dollari e investe sette miliardi di dollari di questi dodici
Per il servizio del debito per ripagare i suoi debiti e questo illustra molto chiaramente quello e di cui si è discusso su questa mattina c'è il fatto che a volte invece di ricevere il sud da c'è da al nord qui visto sono previste soluzioni risolvere il debito pubblico niente viene previsto per alleviare soprattutto il debito commerciale privato dei Paesi africani e soprattutto di Paesi cosiddetti intermedi come il Camerun Nigeria Marocco la Costa d'Avorio
E a a decisione di alcune iniziative sporadiche
La quarta conferenza di Lumet pone l'accento sull'alto sedici fallimentare sul così brutto ma questi risultati non sono ancora tangibili
Noi Seneca l'abbiamo dedicato
Abbiamo consacrato tutto il nostro fondo previsto dalla Terza Convenzione di Lovere cioè dal mille novecentottantacinque al mille novecentonovanta per lo sviluppo rurale nel nord del nostro Paese
Dove grazie agli aiuti per la cooperazione di molti Paesi tra cui l'Italia abbiamo potuto costruire due etiche notevolmente
Abbiamo potuto quindi domare la portata la violenza delle acque del fiume Senegal per poter produrre cioè insultare le risorse idroelettriche e per favorire l'irrigazione l'agricoltura in questa zona abbiamo consacrato anche molti progetti
La sicurezza di tipo alimentare necessaria cioè prevede quindi la produzione a livello locale e di cibo i generi alimentari per le popolazioni locali
Ma il freno che ancora ostacola questi politica a queste politiche interno
E che spesso e l'Africa è un continente vulnerabile perché quello che succede in altre parti del mondo ha ripercussioni in Africa
Da una parte le sovvenzioni dei prodotti alimentari raccontate da certi governi
E che non sono incide non incentivano la produzione dei Pelé che costoro i locali infatti quando si importa del grano
Con il sistema di compensazione
Oppure con il programma americano TL quattrocentottanta quando si possono importare riso cereali a prezzi più bassi di quelli prodotti a livello locale
Questo certo ha ripercussioni negative sull'agricoltura e soprattutto sui prodotti alimentari di quel Paese
Il sistema di sovvenzionamenti di compensazioni quindi rappresenta
Un freno alle politiche
Rappresenta quindi un freno a queste politiche attuate per conseguire l'autosufficienza alimentare in certi Paesi
E come quindi riorientare i progetti di cooperazione in questo caso molti idee e sono state espresse questa mattina non vorrei ancora una volta ripeterle ribadirle ma sono pienamente concorde con esse
Bisogna affermare che la cooperazione non deve riguardare un solo Paese non deve riguardare solo la Gran Bretagna l'Italia e la Francia
Perché a volte si è una concorrenza nefasta nel nel campo della lista della sanità ad esempio di un certo intervento certo aiuto in un certo settore
Un altro paese figli offre lo stesso aiuto e quindi vi sono specchi
Ci sono ripetizioni al punto che un Paese non trae beneficio da un certo progetto quindi
è necessario evitare ti seguire i fari le linee tracciate dalla colonizzazione
Il Paese ad esempio ex-colonie dell'italiano ex-colonie del Portogallo
O la Francia che si occupa i cosiddetti dei cosiddetti Paesi francofoni o la Gran Bretagna dei paesi ex colonie inglesi
Tutto questo queste zone d'influenza
Spesso lasciando conseguenze un po'nefaste Lecce conseguenze un po'negative in questi paesi quindi è necessario fare in modo che tale concezione tale approccio venga ripetuto ho parlato tizzone strategiche che esistevano a quel mondo quel tempo e che oggi sono scomparse con la scomparsa del comunismo si tratta di un elemento nuovo di cui bisogna tener conto
è necessario vietare la cooperazione nella sua coordinazione
Se il Trattato di Maastricht noi auspichiamo sarà ratificato da tutti forse lì ci potrebbe ci potrà essere
Una possibilità
Ti colmare quello che abbiamo chiamato il testi Citti fari deficit che hanno segnato la cooperazione comunitaria e deficit di coordinamento delle politiche cioè tra le politiche nazionali e quelle comunitarie
Il deficit nell'articolazione tali politiche nella loro coesione
In particolare tra le politiche comunitarie e altri ad esempio le politiche commerciali della stessa cioè
Ci sono ad esempio a corti pesca sottoscritti tra la Comunità e altri paesi
Che non
Non fanno capo alle stesse considerazioni che le politiche di coordinamento
Quando gli stessi Paesi scelgono una certa politica a livello nazionale
E quando si ritrovò fanno in seno al e quando poi si si rende conto che il Fondo monetario la Banca mondiale adottano altre politiche certo vi sono problemi
Si auspica quindi una correzione in questo senso dei programmi per fondo monetario e la Banca mondiale per tener conto di tutte le considerazioni che si sono sono state espresse età molti organismi tra i quali l'Unicef
Cioè nel senso che questi programmi hanno un volto umano ne abbiamo parlato a lungo stamattina credo che il professor San nella spesso che ha fermato per la maggior parte di questi programmi non tiene conto di quanto si è conseguito dal punto di vista della sanità dell'educazione e istruzione
Dappertutto in Africa si sono attuati programmi di aggiustamento strutturale ma si sono conseguenze vi è un un ritorno al passato per quanto riguarda nel settore dell'istruzione
Il addirittura al grado di analfabetismo è aumentato certi Paesi perché i programmi di aggiustamento applicati non tengono conto di tutti i settori sulle arabili quali istruzione la sanità e altri programmi sociali cioè riguardano solamente invece la redditività
L'efficacia dei costi
E la brevità del tenti
Vengono quindi imposte i criteri di performance di produttività ai il questi criteri variano da un Paese all'altro da uno a trenta e se ad esempio non si riesce a realizzare nemmeno un trentesimo di quel di questi criteri il programma viene messo da parte
Ho ancora cioè ormeggiato da insabbiato
Se non ci si basa ad esempio sul Fondo monetario si deve ricorrere a un certo aiuto bilaterale oppure in casi estremi no anzi si chiede di di di risolvere tutti i problemi sereno il Fondo monetario internazionale ad esempio per quanto riguarda la realtà dissente Semeta logistiche de di modificare il cosiddetto Codice del lavoro
La regolamentazione del lavoro
Presenti si diceva che l'impresa non ha il diritto di licenziare lavoratore salvo che se vi è il beneplacito otto dell'ispettore del lavoro e ci tiene richiesto di modificare questa clausola
Cioè di dire che l'impresa oggi a tutt'oggi ha diciamo ha il diritto di licenziarlo lavoratore per motivi economici di praticità abbiamo dei si indica sindacati acquisti e difficile modificare questo Codice senza temere di quanto abbiamo già conseguito e senza avere tenere conto dell'opinione pubblica
Per questo motivo il Fondo monetario blocca i suoi crediti Hassene Gul e quando i crediti vengono bloccati
Anche se ricorriamo ad altri fondi
Ci viene detto tornate a Washington è regolata imposte fare con il Fondo monetario prima di venire da noi vedete tutte le implicazioni tutte le ripercussioni questo questi giochi quasi per bloccare la cooperazione
Esterna
Ci stanno stanno facendo sforzi quindi per convince il Fondo monetario rivedere le sue posizioni
Per giungere quindi a costruire azioni di ordine sociali e e non solamente economici
Inoltre si è vi sono anche le il quelle che io definisco le nuove interdipendenza di cui bisogna tener conto è che non sempre sono coperte lei dalla cooperazione bilaterale né da quella multilaterale
Queste le cosiddette interdipendenze fanno sì che se esiste un problema riguardo all'emigrazione all'inquinamento all'ambiente
I problemi del terrorismo problemi dell'Arix
I programmi di democrazia e poveri di democrazia di diritti dell'uomo
Si tratta di appunto interdipendenze settore in cui non vi può essere nessuna linea Maginot non vi sono poi possono essere ostacoli perché comunque vi saranno sempre e didattica purtroppo vi sarà sempre il terrorismo inquinamento ma ci vuole quindi una cooperazione la cooperazione salta ben fondata per far sì che in questi settori si possano prendere misure terra attutire gli effetti negativi nei vari Paesi e attutire il divario che ancora esiste tra nord e sud si tratta quindi TV da la sera in cui la cooperazione deve essere coordinata e sortire effetti benefici dalla parte dei governi quindi che
Riceventi
Sono certi condizionalità
Che si spiegano e che si giustificano ma si impongono
Non si può oggi
Pensare che un governo che non rispetta i diritti dell'uomo che non rispetta la democrazia continui ad essere aiutato
Non bisogna certo criticare le popolazioni di questi Paesi ma quello che successe cede in salire nel Togo
Tutto questo
Sì in sete tipico a Bruxelles a Washington a Parigi deve essere discusso bisogna trovare i mortifichi in quelle sedi
Si tratta di governi che magari non sono più sostenuti dalla popolazioni ma sono sostenuti da interessi extra africani
E non vi può essere sviluppo senza la partecipazione diretta delle popolazioni gli errori del passato devono essere superati l'abbiamo visto cosicché al giorno d'oggi qualsiasi forma di cooperazione di sviluppo deve essere basata sull'accettazione delle popolazioni
E e necessaria anche la cosiddetta Curtatone anzi la la buona gestione la trasparenza degli aiuti quando gli aiuti vengono inviati in un Paese bisogna sapere come sono stati utilizzati in questo potrà avvenire a livello di commissioni senatoriali parlamentari
Ripeto che siamo all'Italia se vi fossero Commissioni del Senato del Parlamento italiano che potessero recarsi ogni anno il Senegal per vedere come sono stati utilizzati gli aiuti questo non certo non certamente sua potrebbe contribuire a migliorare questa cooperazione a renderla più trasparente da parte sua il Parlamento europeo sta dirigendosi questa
Su questo processo per certi Paesi africani
E questo evitano io ho spiccato per vari paesi vi è poi il problema dell'integrazione la cooperazione soprattutto bilaterale non assente il favorito l'integrazione economica
Oggigiorno se è vero che non si sono conseguiti molti progressi materia di integrazione regionale questo è successo perché da una parte
Non Fiera una forte volontà da parte dei governi di giungervi
Ma d'altra parte
La cooperazione internazionale non ha sempre aiutato ma sempre contribuito a conseguire questa integrazione
Vi sono certe scuole di formazione concepite secondo piano regionale che sono state allettate dalla cioè
Ma questo qua è una goccia nell'oceano ovviamente
In Africa quindi è necessario fare di più affinché integrazione possa essere applicata ancor più nei paesi del Sahel nell'Africa australe nella sui cocci dentale
Affinché assieme si possano costituire conti economici più solidi più attuabili
E che quindi
Posso hanno attirare più facilmente gli investitori privati
Per concludere vorrei dire ancora che nonostante gli errori
E vorrei ricordare ai sedici euro ore di cui ha parlato il professore Tizio Viroli
Nonostante il carenze
Gli scandali creatisi qua e là sporadicamente
E quindi le
Quanto è stato sottratto alla cooperazione vorrei dire che
I nuovi programmi di integrazione devono essere prioritari per l'Europa che partner privilegiato dell'Africa per molti Fitch grafici ma soprattutto per motivi storici e culturali
Bisogna quinti risiedere nelle modalità Tissi gruppo per favorire lo sviluppo durevole
Nel pieno rispetto dei diritti dell'uomo e della democrazia
Inoltre l'Europa deve fare offre sbocchi prezzi stabili ai prodotti dei Paesi africani al fine di permettere a questi Paesi di basarsi di fissare delle proprie risorse tanto umane quanto materiali e questo presuppone apporti finanziari tecnologici
E quindi uno slancio dell'iniziativa privata che tocchi e a Tokyo a questo prezzo
Che noi possiamo affermare che la cooperazione tra l'Europa e l'Africa
Può essere di mutuo vantaggio finalmente
Qua
Credo signor ambasciatore di interpretare il sentimento di tutti ringraziando ora per per il suo intervento che possiamo considerare una lezione in una volta di storia di economia e di diritto
Da ringraziamo
Pare che siamo vicini al risultato
Dunque il programma prevede
A questo punto una tavola rotonda
Il cui tema è abbastanza vasta non lo ripeto perché noto a tutti ma e tale da riprendere quasi
Ogni tematica fino a questo momento presentata
E d'altronde essendo questa la prima occasione che lo svolgimento dei lavori
Ci sarà data un confronto libero di opinioni
Ritengo di far bene dopo avere dato la parola agli interventori di base della tavola rotonda
Che sono i due annunziati presenti a questo tavolo e colleghi Toraldo Serra e Fouad Allam entrambi docenti in questo corso di laurea e cui Bellotti dopo aver dato loro la parola per due non eccessivamente prolungati interventi di base
Lascerei libero spazio analisi interventi sia per la presentazione di quesiti sia naturalmente
Per la presentazione di opinioni purché gli uni e le altre contenuti espressi i termini sintetici
Io non riterrò di intervenire per salvo i per l'esercizio che accanto prevedo non doveva svolgere in maniera particolarmente significativa dei funzioni di moderatore
Perché non ho difficoltà a riconoscere tutti dovere questa funzione nonno alla competenza che non hanno ma alla cortesia degli organizzato e però vorrei rubare pochi istanti per il debito che io ritengo di dover onorare nel apprezzare pubblicamente
L'opera del associazione degli studenti di questo corso di laurea
Nelle sue diverse fasi e cioè nell'aver concepito
Un convegno con questo oggetto ma vorrei quasi dire di più nel averlo saputo realizzare a realizzarlo con tanto impegno tanta cortesia che tanto stile che io non so quanto di ciò derivi dal insegnamento di molti colleghi che oltre a impartire conoscenze impartiscono anche lezioni di vita e di esperienza
Io non sono tra questi potrà nuove cerco solo di dare conoscenza e non so quanto derivi dans la loro stessa dedizione dal amicizia e da allora solidarietà che più volte ho notato legarli e anche da una intrinseche fiuta intrinseche qualità umane il risultato e eviterei migliori che di buono spiccio
Che lusinghiero per il loro Successo nell'attività professionale che non è dato soltanto del momento intellettuale speculativi ma largamente e questo lo sappiamo tutti dipende anche dalle impegno della serietà con cui si affrontano le esigenze quotidiani
Un apprezzamento che mi viene spontaneo e che credo da tutti condiviso
Quanto al nostro tema Esso o a serpeggiata solo in maniera continuata nel corso dei lavori di tutta la giornata anche se mai forse resa del tutto esplicita ma più volte abbiamo colto gli interventi nei contenuti degli stessi negli assunti sottesi uno rapporto tra antinomia Ovo sintonia che cerca di mettere in luce la
Diversità dei due termine o la possibilità del loro portarli a unità High Street i termini sono presente quelli
Tipici di ogni rapporto tra culture e cioè il il conflitto o lilla a corrispondenza di sviluppo e tradizione
Il timore ora valutazione negativa che corrisponda alla perdita
Di una identità culturale
Indurre con l'apporto di valori
Diversi una crisi nel sistema sociale economico di comunità che avevano raggiunto un loro equilibrio sotto entrambi rispetti
Il creare etero dipendenza non solo economica naturalmente ma anche sociale e culturale l'imporre valori che si sono storicamente prodotti in altre culture
E dall'altra parte è stato protetto nessuna struttura va considerata eterna o buona in sei in assoluto ciascuno essendo prodotto relativo predeterminate circostanze storiche anzi
Pur senza processi violenti
Il superamento di determinate strutture sociali e produttive pur valide in determinati contesti ma che appaiono nella vita di relazione oggi arcaiche precondizione anche per uno sviluppo libero autoctono
E quindi questo sviluppo eco libero e autoctono
Troverebbe ostacolo in sistemi di organizzazione del potere
Localistici est troppo parcellizzati particolaristici incapaci di conoscere prima ancora che di attuale l'interesse generale questo in termini complessivi el sottofondo di molti interventi discorsi o d'opinione
E temi specifici
Apparsi i successivi interventi sono stati quello del surfer Ilaria mosso cioè della capacità di una Società di utilizzare le proprie forze e risorse per soddisfare i propri bisogni autentici quelli Chauvet
Non eterodiretti dovettero imposti ma che la stessa società individua con la conseguenza della partecipazione alla elaborazione dei progetti in corrispondenza ai fini la considerazione a questo scopo di tecnologie appropriate non
A importate che ulteriormente consentano la valutazione dell'uomo nella società attraverso una visione globale che non si limiti alla soddisfazione di determinati bisogni materiali quali concepiti eventualmente in altre società ma corrisponda una soddisfazione complessiva di esigenze che sono al contempo sociali e talvolta anche legittimamente affondamento religioso perché l'apporto dei valori religiosi spesso centrale nell'organizzazione di molte società africane
E ancora la
Revisione di modellini proposti che appaiono otto deformanti dalla inserzione in contesti di commercio rapporti economici internazionali non sempre utili al lo sviluppo autoctono
Qui probabilmente centrale il discorso quanto Allo sviluppo e l'ammodernamento pelle produzioni agricole oggi strette in una morsa
Estremamente negativa che ha come termini estremi
Lavoro sviluppo di produzioni di monocolture dirette al mercato internazionale soggette alle fluttuazioni alle incertezze e naturalmente alla dipendenza di scelte di consumo altrui
E dall'altro lato una misera agricoltura di mera sussistenza a base familiare ottimo o di gruppo il villaggio
La soluzione intermedia indispensabile è quella della creazione di mercati nazionali che però
Laddove siano in grado di organizzare meglio le risorse per rispondere alle necessità del paese implicano inevitabilmente una certa utilizzazione di tecnologie
In parte importata in parte sviluppate dalla esperienza locale
Che prima occorre nella commercializzazione del trasporto la l'ammodernamento delle tecniche agricole
è un difficile quindi equilibrio tra i valori per la tradizione dell'esperienza e le utilità tra i piedi da tecnologie prodotte altrove frutto punti uno sviluppo complesso spesso protratto nel tempo che in alcune società vengono essere utilizzate
Rapidamente così come le ricevute
Non c'è una risposta univoca o facile a questa problematica che la io vedo ora centrale alla nostra tavola rotonda ex è oggetto di scelte differenziate di ardui equilibri probabilmente non esportabili secondo una formula generale
E tuttavia alcuni suggerimenti che nascondono dall'esperienza possono probabilmente già essere presentati e con questo intento con la speranza di acquisire anche in questa sede ora del materiale utile a un tema di grave rilevanza il nostro futuro picche
Giustamente è stato detto è stato troppo trascurato rispetto al prendere di venti solo apparentemente forse nuovi io invito i relatori della tavola rotonda che tutti i presenti a prendere la parola e inizia con invitare collega professor Toraldo Serra allo svolgimento del suo intervento prego
Ma come prima cosa mi associo a quanto diceva il professor Colletti nelle ringraziare gli organizzatori del convegno perché mi sembra che diciamo a parte la cortesia ci sia anche un'efficienza che oggi è molto mitizzata ma che spesso non è facile trovare invece mi sembra che qui ci sia l'accoppiamento di queste due cose quindi mi sembra altamente positivo e unisco al suo ringraziamento anche il mio personale anche per l'invito
Ricevuto
Ma detto questo volevo partire dai discorsi che ho sentito anche questa mattina discorsi certamente molto interessante che hanno stimolato alcune mie riflessioni che spero di presentarmi in maniera organica e nei limiti ristretti di tempo che il presidente ci ha assegnato una prima riflessione nasceva dal dai discorsi sul concetto oggi certamente in voga e credo anche attuale della crisi dell'Africa e questo ovviamente coi per le prospettive appunto secondo il tema della le possibilità di miglioramento nella cooperazione allo sviluppo eccetera
Ora secondo me certamente questo questa crisi dell'Africa che poi si accoppia molte altre crisi anche in Europa e non è il caso qui di parlare la nostra crisi
Mi sembra che sia un dato di fatto da cui certamente si possa partire
Spero
E anche vero a mio avviso che si tratta di un qualche cosa che viene drammatizzato e
In un certo senso forse e in maniera esagerata
In che modo in che modo perché in fondo questo credo che sia la pecca di tutti i nostri discorsi
Cioè quando si parla dell'Africa però o in genere del
Il cosiddetto Terzo Mondo mondo in via di sviluppo eccetera e lo si mette sempre in relazione con l'altro mondo che viene considerato mondo sviluppato mondo industrializzato mondo
Diciamo realizzato in un certo senso perlomeno dal punto di vista della parola per la modernità
Quindi ci sono questi due termini di paragone che però si riferiscono al due realtà diverse e a due momenti diciamo storici diverso per cui non è possibile secondo me paragonare una cosa con la con con con l'altro
C'è uno stato di fatto di una certa parte del del mondo con uno stato di fatto con l'altra parte del mondo
Per cui venendo a fare una comparazione si fa una comparazione tra due termini che non sono comparabili
E appunto perché e perché non sono comparabili e partivo appunto dal concetto dalla crisi dell'Africa
Perché noi diamo per come dato di fatto
E il la la considerazione che il nostro mondo c'è quindi quell'Europeo quello occidentale ricomprendendo ovviamente anche e gli Stati Uniti d'America che sono la la punta di diamante del mondo occidentale la nostra tradizione culturale oggi
Nel nostro sviluppo quello che vi pare ecco mi sembra che in genere si tralasci il fatto che questo mondo questo nostro mondo e arrivata questa condizione non per un miracolo così senza nessun sacrificio e senza pagare nessun prezzo
E spesso credo che anche gli stessi africani dimenticano questo fatto il nostro mondo è arrivato a questa condizione
Per alcuni a diciamo positiva per altri forse potrà essere anch'io fra questi meno considerazione meno positiva comunque è una situazione a cui noi siamo arrivati
Facendo negli ultimi settant'anni due guerre mondiali e causando decine e decine di milioni di morti si dice nessuna potuto contarle con esattezza ma che la seconda guerra mondiale ha provocato sessanta milioni di morti
Potranno essere di meno come la la faccenda dell'Olocausto degli ebrei chi dice sei chi dice i revisionisti saranno di meno comunque il discorso è questo
Quindi questa nostra situazione non è che si è avuta o si è ottenuta senza pagare un prezzo anzi il prezzo è stampato ed è continua ad essere altissimo
Non solo in termini di sacrifici collettivi di paesi eccetera ma anche in termini in quei termini di rituali cui ognuno di noi e Thugut e dovuto e paga giornalmente con i propri sacrifici
Quindi questo fatto
A me sembra importante per sottolineare come se il diciamo l'Africa ecco perché siamo nel parlando dell'atrio come se l'Africa potesse raggiungere diciamo questo tipo di sviluppo senza pagare nessun prezzo o per lo meno non dico gli stessi prezzi che abbiamo pagare lo stesso prezzo che abbiamo pagato ROI ma e diciamo il lo stesso tipo o comunque un certo tipo di sacrifici
Questo a me sembra molto importante proprio perché partendo da una situazione certamente che potrebbe dare adito ad una visione pessimistica in un certo senso al lungo termine ovviamente perché io parlava appunto di uno sviluppo nostro che non è un prodotto di oggi e non ne e nemmeno un prodotto senza sangue essenza sagre rigido allunga andare può invece rivolgersi in una situazione positiva
E quello che succede oggi in molti Paesi diciamo appunto del continente africano
E certamente successo nei nostri paesi europei quante di sputi dispute di confine quante discute anche di di di etnia di clan basta pensare a tutto quello che è successo
Anche e ad H e che ha causato la seconda guerra mondiale ai confini fra la Polonia e la Germania fra la Germania e la Cecoslovacchia per i suddetti eccetera eccetera eccetera ai confini fra la Polonia e l'Unione Sovietica
E dopo la prima guerra mondiale insomma tutto questo tipo di questioni che oggi ci sembrano particolarmente gravi
Rispetto all'Africa ma che invece noi stessi abbiamo vissuto e nemmeno e nemmeno in un periodo di tempo tanto lontano dal nostro tempo
Quindi questo fatto a me sembra un fatto da tenere presente proprio per non e
Determinare ancora di più una così una difficoltà di mettere insieme due termini di paragone che si riferiscono a situazioni diverse che non possono essere comparati e che se lo sono certamente inducono a delle
Considerazioni ha delle conseguenze che non sono quelle che noi ci aspetteremo
Detto questo
Vorrei e quindi messo nei suoi termini quello che è la l'aspetto diciamo del dato di partenza
Passando a quell'altra considerazione che ho visto e che ho sentito questa mattina cioè la cooperazione come incontro di reciproci interessi vengo anche qui
Alla al alla riflessione secondo cui questi reciproci interessi proprio perché si trattava di una comparazione impossibile perlomeno al momento attuale non poteva e non possa ancora per lungo tempo esserci nel senso che gli interessi di una certa parte
Sono in un certo senso gli interessi preponderanti che non vengono affatto a coincidere con gli interessi dell'altra parte la parte più debole
E questo mi sembra che al di là di tutte diciamo così le considerazioni negative che si sono fatte sulla cooperazione etc mi sembra che determini una una conseguenza che sembra assurda ma che in effetti lo è e cioè che la cooperazione più che un fenomeno di politica internazionale di politica estera di un certo Paese come per esempio potrebbe essere il nostro è in fondo una considerazione Allo stato dei fatti
Criticabile o meno con tutte le considerazioni che si possono fare pro e contro è in fondo un fatto di politica interna Internal paese che lo fa e non
Di politica estera
Perché interna nel senso che viene fatta non con scopi di politica estera ma con lo scopo di politica interna
Quale il finanziamento alle proprie industrie quale uno sbocco alle proprie industrie per certi mercati eccetera eccetera
Gli altri l'aspetto è appunto di politica estera ci potrebbe essere se ci fosse l'altra parte
Ma d'altra parte non solo non c'è per una questione appunto di diverso livello e diciamo di diverso stato su anche e di debolezza rispetto a quello che viene considerato sotto l'aspetto secondo me non è così ma viene considerato elemento forte sotto l'aspetto dello sviluppo comunque tecnologico ma è manca l'aspetto esterno proprio perché secondo me all'altra parte in fondo viene negata una sua identità
Perché nel momento stesso in coi a questa parte si vuole imporre un determinato disegno di sviluppo in cui si vuole imporre un determinata una determinata strada verso un un incerto futuro che dovrebbe coincidere con quelle che sono poi in gli aspetti diciamo del nostro futuro della nostra vita eccetera in sostanza si viene a negare all'altra parte prima la possibilità di una scelta autoctono ecco quindi il discorso del tema che di questa tavola rotonda e poi una scelta che in fondo potrebbe anche essere diversa dal futuro che non ci siamo prospettati o che altri ci hanno prospettato e quindi La Mantia ma il mancato riconoscimento di una e diciamo e individualità propria e quindi l'assimilazione presente e e futura forzati in una certa direzione
Finisce a mio avviso posso anche sbagliarmi ovviamente ognuno ha le sue opinioni
Finisce per negare una propria dignità una propria identità l'esistenza stessa di una tradizione culturale diversa dell'altra parte
E su questo punto io non mi stancherei mai di di dibattere di ribattere proprio sulla necessità di un riconoscimento da parte
Della tradizione culturale occidentale dell'esistenza nel mondo di altre tradizioni culturali altrettanto valide anche e e ed efficaci anche se non
Spinte nella medesima direzione
Non è affatto detto che una civiltà una tradizione culturale che non ha inventato diciamo l'automobile sia per questo mena
Meno naturale meno vivibile meno efficace meno sviluppata di un'altra che ha sviluppato l'automobile o altre cose del genere
Anche perché ogni civiltà ogni tradizione culturale e relativa al proprio ambiente alle proprie diciamo così
Modus vivendi per cui certe esigenze che io sento come per esempio la necessità di inventare una macchina che riscaldi questa stanza perché qui fa freddo e certamente io me la sentirei
La necessità di inventare una macchina che che che che che riscaldi la stanza Mogadiscio qualcuno mi potrebbe dire ci vorrebbe la macchina che in venti righe il raffreddamento gela il condizionamento dell'aria certamente ma sono dei problemi che finiscono per diciamo così occupare il nostro la nostra riflessione e la nostra inventiva
Ma che in sostanza sono relativi a certe nostre aspettative ma che possono benissimo non interessare altre esigenze altri mondi altri tradizione che vengono da altri punti di partenza
E quindi io vedrei in un certo senso questa riflessioni linea con quello che oggi viene un po'chiamato seppure in termini geografici relativi perlomeno a una parte dell'Africa è un'altra parte del mondo come il mondo islamico
In fondo in cui questa rinascita del fondo cosiddetto fondamentalismo islamico in sostanza non è altro che questo
C'è un ritorno intendendo per questo ricomprendendo la parte dell'Africa appunto Isla Mizzau alta
Un rito un ritorno al certe tradizioni come il fiato d'uscita dalle diciamo così delusioni del presente derivanti dall'assunzione di una civiltà che non è dura tradizione Ondrej civiltà di una tradizione culturale che non è quella propria mai quella importata dall'Occidente una delle ragioni a mio avviso importanti di questo rito
Di questo ritorna al fondamentalismo di questo suo rifiorire in sostanza e proprio questo e anzi direi
Riferendomi che non mi meraviglierei se un domani ci fosse una specie di fondi
Parlando dell'Africa non islamiche durata ci fosse la rinascita o la nascita di un fondamentalismo africano che si rifaccia propria certe tradizioni africane autoctone
Proprio come risposta o come speranza in più diciamo a quello che possa essere il la delusione nascente dalla dalla importazione dalla civiltà diciamo del che viene da da da dall'Occidente questo mi sembra importanti importante perché sono in termini di paragone che devono essere tenuti presente e non lasciarci trascinare in una considerazione di voler fare di ogni erba un fascio ma tenete sempre presente i distinguo perché ognuno di noi
Sia in termini collettivi sia in termini individuali costituisce un mondo asse un mondo a parte e non siamo tutti uguali o assimilabili
Con certe direttive o così ma si ficca abili secondo i nostri desideri o quello che ci piace o non ci piace in un determinato momento
E vorrei a questo punto sottolineare ancora un altro elemento che mi sembra che questa mattina sia uscito fuori come al solito in maniera molto criticata e quasi come la fonte di ogni guaio perlomeno rispetto al continente africana cioè il problema della tribù del clan e della tribali distrazione io non ho mai capito perché si debba criminalizzare l'unica a mio avviso istituzione africana autentica ed originaria con la quale questi popoli nel bene e nel male hanno vissuto non dico altro
E vissuto secondo diciamo la loro testa e per quattro mila anni e che improvvisamente debbano lasciare Pera assimilare
Al posto la tribù per esempio sostituire la nostra istituzione che quella diciamo dalla famiglia quindi ad un gruppo più vasto la istituzione di una famiglia fatte due persone eccetera eccetera
Che questo bar noi vada bene è un altro discorso ma che possa andare bene agli africani e potrebbe anche non essere e non è detto al fatto che sia in effetti una via storica diciamo obbligata cioè il passaggio da un'istituzione all'altro non è vero affatto perché e perché proprio in questi giorni quando a proposito di questa ripetuta crisi
Più volte richiamata crisi della Somalia io leggevo sui giornali per esempio che c'era qualche nostro giornalista italiano appunto che chiedeva li la situazione reale nella vita d'ogni giorno ai somali per la strada e c'era qualcuno che ha risposto in fondo in fondo diciannove di questo Stato che ci ma anche non c'è non ci interessa niente
Perché non voi la nostra vita continua ad essere regolata ed organizzata e portata avanti dalla organizzazione tribale dall'abitazione del del clan e quindi noi non ne risentiamo
Ecco anche e questo mi avvio velocemente alla conclusione per stare nei tempi predisposti ecco questa storia anche dello stato lo Stato con tutti i suoi corollari confini il territorio la patria e tutte queste storie sono concetti che navigavano tradizione non hanno trabeazione perché non sono nate in un con con la con la tradizione culturale africana lungo diciamo tutti questi migliaia direi gli anni di secoli
Che che hanno avuto diciamo un o invece uno sviluppo da noi e quindi in mitizzare questo concetto dello Stato con tutti i suoi corollari che dicevo nella patria così come a noi in fondo è stato imposto da una tradizione che oppone manco a nostra dicono voi per esempio italiani perché è una cosa che viene dalla tradizione culturale tedesca
Ecco ecco a me sembra che voler imporre a una a della gente che era abituata ai grandi spazi dove tutte queste piccole meschinerie tutti questi miti un po'così
Che Fini che finiscono per
Rendere schiavo l'individuo di certe istituzioni in fondo sono ed erano sconosciuti
E quindi è chiaro che se questa ecco e se fosse stato possibile bilanciare in maniera intelligente costo per computer
L'ingresso di questo concetto per esempio dallo Stato con la coesistenza invece che con la lotta alla organizzazione tribale
è chiaro che probabilmente molti dei problemi dell'Africa di oggi forse sarebbero stati avviati ad una soluzione più felice ed in maniera forse diversa
Il non perché questo non è avvenuto non è avvenuto e non certo per colpa degli africani ma non è avvenuto proprio per le impostazioni diciamo della nostra cultura esportata Enough e questo mi sia mi sembra un ulteriore elemento che debba essere messo in rilievo proprio se si vuole avviare con coscienza con coscienza cioè nel senso di tenendo conto dell'esistenza dell'altro come dicevo prima della sua dignità della sua identità storico-culturale lunga nei secoli
Che poi ci sia dicevo la differenza questo non ha nessuna importanza come il fatto che io sono più basso più o più altri un'altra persona questura nessuna importanza
Dico
Ecco mi sembra che il tenere il riconoscere l'esistenza di quest'altro
E quindi la sua diciamo e dignità e la sua identità come portatore di una tradizione culturale altrettanto valida come la nostra e non inferiore perché e e esce fuori la comparazione tecnologica a me sembra questo elemento
è molto importante e quindi con tutte le sue conseguenze sul piano politico e sociale quindi anche economico
Da tenere presente se si vuole partire con il piede giusto visto che l'esperienza ci insegna che siamo finora partiti sempre con il piede sbagliato nel trattare di questi problemi vi ringrazio
Grazie a passar peraltro per un intervento come d'altronde ci attendevamo ricco di spunti provocatori
Mi si consenta uno
Provo anch'io un'osservazione volante sono perfetti severamente d'accordo col suo giudizio sulla pericolosità dell'esportazione nel continente africano del modello di origine
Germanica
E romantica dello Stato nazione che in Africa
Si maschera in quanto e un gruppo tribale un'etnia che si identifica quindi con la nazione lo Stato nazionale con un risultato oppressivo autocratico
Meno convento sarei solo opportunità invece di esportare in Africa il modello illuminista francese
Dello stato come portatore di un interesse generale in che nasce dalle pari concorrere in condizioni di uguaglianza di tutti i cittadini non differenziati per corporazione gruppo classe ma che prevede non solo l'uguale dignità ma l'uguale partecipazione al governo della cosa pubblica questo forse superamento utile rispetto a certi arcaismi
Lancio solo questa e pregherei professor all'ambito per la parte
Io ho già detto magari in altre serie del più volte che
La cooperazione e lo sviluppo un po'una specie di quadratura del cerchio per qui e difficilmente difficilmente si può veramente dare un giudizio direi razionale logico eccetera perché ci sono vari input che portano diciamo a un'analisi estremamente quei obbligatoriamente frammentarie
E comunque fino in cerchiamo di vedere un po'
Tutto ciò che venuti gli ha di fatto questi ultimi vent'anni possiamo evidentemente vedere
Varie tendenze
Però per gli allacci armi un po'al discorso del mio collega posso Serra
Io non credo come ciò che è corso ad esempio lo poteva firmare che si possa ritornare a come diceva lui allettate Nacci allo stato di tratturo purtroppo dico purtroppo all'eterna ci vedo
E indirettamente in confronto in confronto a questa direi impossibilità e piste mo'logiche perché è un problema di ordine pessimo logico di ritornare al passato e il mondo affiche annoio non sono assolutamente lo specialista del continente del continente l'Africa subsahariana mi occupo soprattutto di mondo musulmano e IMI studenti lo sanno di design contemporaneo non credo assolutamente che ovunque movimenti di matrici islamiste o no no
Possano un giorno tornare a una specie di età Doro una specie di non conflittualità ecco delle culture
Però c'è un problema c'è un problema che noi tutti e qui non parlo più quindi quanto docente all'Università mai parlo in quanto direi
Appartenente a un'identità specifica richiede quella della del mio paese della mia niente geometri dei densità araba io non credo che noi possiamo scegliere fra un dopo e un prima
E se ci si siamo in confronto a una situazione chi è veramente paradossale cioè il desiderio di una modernità e anche nei movimenti fondamentalisti e possiamo ovviamente leggere questo desiderio di una modernità e nello sgomento una specie di disincanto e di un altro filosofo passa la chiamerebbe così Nostalgia del profondo cioè di essere stato x y e poi di essere un po'inquinato inquinato oggi di non appartenere più a ciò che è stato prima è un problema anche anche gli uomini politici dalle nostre parti hanno hanno hanno sentito in modo abbastanza forte e hanno cercato di risolverlo
Purtroppo come un dell'ingenuità con delle ingenuità sta come questo tema ecco dell'altro e che cosa vuol dire l'altro della tematica terzo mondo Africa Europa il tema la tematica del ritardo
Attivati Ca'del ritardo non soltanto culturale ma anche del ritardo ovviamente economico e sociale è una tematica che
Credo che ritroviamo moltissimo ad esempio nelle tre nella letteratura africana e anche nella letteratura araba fino anche a una data a una data recente
E tutto sommato sin dai movimenti di indipendenza quasi in tutti i Paesi africani ma anche i Paesi arabi anche in paesi diciamo dell'insieme lei del cosiddetto Terzo Mondo
Beh sì creduto ingenue mento che attraverso il processo dei trasferimenti arco e dei cosiddetti trasferimenti di tecnologia
Questi trasferimenti Intek di tecnologia a un certo momento della storia del Paese
Potevano essere in grado di fabbricare una modernità cosa vuol dire fabbricare una modernità non vuol dire soltanto
Possedere l'automobile avere industrie eccetera significa anche un processo estremamente complesso di tutte le società umane che poi è che la nascita di una società civile
Con tutto il retroterra culturale e che ovviamente con porta con sé il concetto di società civile il caso è stato il mio Paese che l'Algeria è stato abbastanza flagrante nel caso algerino cioè si creda creduto sin dal sessantadue dall'indipendenza
Fino a non detta data recente che l'investimento ecco dello stato in quanto infrastrutture economiche politiche amministrative sarebbe stato in grado di fabbricare la società
Il risultato tutti quanti lo vedo nei lo vedono e c'è una direi un divario enorme fra uno stato che esiste perché c'è uno stato che possiamo individuare attraverso i suoi apparati c'è un'amministrazione DC c'è un esercito c'è una Costituzione eccetera eccetera c'è uno stato ma c'è una direi non è che non c'è una società c'è una società estremamente debole c'è un concetto di cittadinanza che stranamente debole
E lo dico perché ed ecco perché in quasi tutte ad esempio in tutto il mondo musulmano assistiamo a
Uno stato che e raramente esiste la sua forma politica amministrativa
Ma che non ha un corrispettivo corrispettivo sul piano direi della società della società stessa valido per l'Egitto vedo per la Tunisia e anche per moltissimi altri
Altri pesi atti presi gli arabi questo è dovuto ovviamente a questa ingenuità delle delle nostre leadership durante tutti i gradi sessanta settanta che attraverso queste tematiche di recupero attraverso l'investimento
Economico
E industriale ecco questo indi investimento economico industriale sarebbe stato in grado e ricco di citare i sedimenti ecco per per la nascita la nascita di una società ma nel frattempo cosa è successo
Che queste popolazioni
Praticamente tutta l'Africa di tutto il mondo arabo sono rimasti veramente tradizionale come noi lo possiamo intendere antropologicamente parlando
Sono delle società moderni venti sono Odessa città in via di modernizzazione
C'è un grande studioso Dario scene Gamna che ha scritto un bellissimo libro che segna insegnante lecco ha patito decente che ha scritto un su questa tematica ecco schizofrenia e Terzo Mondo
Ed eticamente in quello che è successo ho estratto la nascita ecco di una specie di patologia sociale ecco chi facilmente noi possiamo individuare in quanto schizofrenica
Perché ti schizofrenica ed è perché ha le tendenze politiche economiche sono corrisposti ecco sono corrisposte nei pesi ad esempio del Nordafrica degli Investimenti ed e trasformazione urbane sociale estremamente enorme
La gente ha condonato i villaggi di origine è andata avvicinarsi al mondo delle città e si creato una specie di cultura urbana oggi cultura sul buco suburbana
E sì che l'atto così una specie di dislocazione ma non soltanto di dislocazione di popolazione ma di dislocazione mentale e psicologica
Tale che abbiamo interi gruppi interni generazione ecco che non si riconoscono nemmeno nella tradizione ha perché la tradizione dei nostri padri Pinassi antenati e morta e morta
Cioè le vecchie e le vecchie solidarietà Clanis che che noi potevamo trovare nei passare oppure dei succhi sulla come si dice da noi hanno tendenza scomparire il perché e tutto soppiantato
Data verso una modernità magari a parate ma comunque da una modernità attraverso una distribuzione razionale del mercato il supermercato così voi andrete a Casablanca da Algeri vuoti a Dakar vedete anche i supermercati
Ed è evidente che questo non è assolutamente un fattore di otto compio il modo di approccio si era modernità che la tradizione
Si è costruito nel dei modelli anche architettonici imitando ovviamente l'Occidente costruzioni in verticale e cosa vuol dire la possono verticale i nostri casi vuol dire assolutamente distruzione acque del tipo di famiglia tradizionale le donne hanno tendenza e che i fondamentalisti lo vogliano uno hanno tendenza a lavorare e dunque occupazione di uno nuovo spazio sociali di un nuovo spazio lavorativo
E però nello stesso momento e rimasto questa Nostalgia profondo profonda di essere stato IG avere a di essere appartenuto ha un'identità estremamente forte il risultato e una relazione con la modernità
Ma non con la tradizione è una relazione con le modalità di una modalità non ancora digerita e di qui ovviamente e tutti slogan from fondamenta rischio possiamo leggere questi da da da un paio di anni non bisogna modernizzare dischi la maestà Mizar e la modernità eccetera tutti indicatori che ovviamente indicano una tendenza schizofrenica
A mantenere a mente nere e questo è il grande dilemma delle nostre popolazioni e della nostra cultura
Araba qualche africana o musulmana c'è una tendenza ai sere affascinato dalla modernità
E questo lo vedete anche in Arabia Saudita si addetti e per esempio a Gedda le peggio di di di di di Duilio artificiere
C'è una un pool di computerizzazione massimale sia una division del lavoro che obbedisce a dei criteri anglosassoni nemmeno europei eccetera
E dunque questa tendenza a da avvicinarsi tecnologicamente seriamente parlando
Alla modernità in quanto efficienza e anche in quanto dominio dell'Occidente questo nasconde anche un c'è una visione del dominio d'Occidente e pero una tendenza refrattaria questa c'è una tendenza a voler mantenere
E con il suo substrato iniziale ecco
Di appartenenza a ogni identità
Ha un'identità collettiva e risultato dito questo ma è risultato che siamo in uno stato né di tradizione né di modernità
E in movimenti fondamentalisti sono il risultato più probante ecco oggi questa veramente scelta quasi impossibile impossibile fra essere x o Epsilon
Il risultato e anche il fatto che c'è stato certamente questo risultato delle politiche di questi ultimi vent'anni il
Una modernità chi non è riuscita ecco a creare ciò che doveva tre va ecco creare e esultato e anche quello di un insegnamento
Che primo di tutto la modernità non è una fotocopiatrice
Cioè non si inventa la modernità ha come si va da fotocopiare un libro un testo il secondo punto che i problemi di sviluppi
Sono anche in quanto come è stato inteso in Occidente fino a una detta recente non soltanto dei propri non sono soltanto dei problemi di prodotti interno lo lordo ma sono dei problemi estremamente complessi
E come lo diceva il mio collega se posso afferra di problemi o troppo logici e culturale
Io un tipo d'uomo nuovo
Che come la modernità occidentale ha creato assicurato il passaggio fra l'asso sita dossier a regime la modernità cioè fra una società olistica ha una sua città individuale ecco il Terzo Mondo attraverso i suoi modelli culturali
Ecco che sono tuttora dei modelli solamente eclettici perché non può essere altrimenti
Ecco circolo vogliamo o no questa presenza dell'Occidente
è evidente che attraverso questa i duri dita ecco permanente nelle infrastrutture ovviamente culturalmente questo mondo dove il tentare un nuovo atteggiamento
Tu non sarà mai un atteggiamento dialettico di una modernità udire natalizio ma qualcosa di nuovo ovviamente starà per nascere ovviamente non so sino ai lo potremo vedere ma ricordo che i tempi culturale in una visione anche la Pro del sono dei tempi esternamente lunghi lunghi la storia da mode Mita
I in Occidente lo lo ci insegna ci voluto quattro cinque secoli per passare dalla riforma fino alla rigore sul francese sì prendiamo la refuso francese come data diciamo di nascita della modernità politica politica il sito
L'ultima cosa che Cretto vorrei dire che questo tema ecco della cooperazione nasconde anche tutta un'attività artistica e letteraria e che è molto molto forte ecco nella produzione anche cinematografica ecco dell'Africa e anche del mondo del mondo arabo
Ultimamente il libro non è non è stata stato tradotto ancora però è stato appena con un pubblicato dalla Colombia universi chi il professore Edouard sei TIR lotto a rete questo libro l'Oriente tratto dell'Occidente che è stato pubblicato della Boringhieri l'anno scorso
E uscito appena un libro su questa tematica che si chiama
Polito politica cultura antimperialista cioè politica cultura imperialismo che parla di questa impossibilità
E mai veramente unico impossibilità e psicologica a pensare veramente in modo separato ecco i modelli di tradizione i modelli di modernità cioè onde dove parte ecco questo la mia ultima frase onde due corsie onde due concetti sono vicini G un inquinamento e vicino a fare
Fabbricare qualcosa con questo inquinamento grazie
Grazie acqua dall'armonica ha lasciato il dilemma per poi probabilmente non si può far diversa perdiamo diciamo mezz'ora
Capponi convengono
Lasciar libero corso a un dibattito entrambi nella
Rispetto
Tempi d'oro assegnato insomma la Bracco prego anche quindi qualora Pinter
E in mezzo
Ma anche di avere
Prego chi vuole trend la parola di
Odio
Dichiarare rapidamente il nome Simone
Che se vi piace lo sapete abbiamo sacrificato
Forse nella mattinata anche fuori
Sì comunque tutta legata e purtroppo non abbiamo carino studenti siamo intervenuti io avrei una una domanda Ternate tre sessioni e una nella l'ambasciatore cane
Dunque per il natante riguarda la cooperazione non governativa visionato un accennava al fatto che le onde stand italiane si stanno progressivamente allontanando dalla modello federativo e contemporaneamente si era accennato al fatto che c'è il problema di dispersione degli interventi e quindi mi chiedevano appunto come questo problema passa a convincerlo quali soluzioni insomma se contemporaneamente N on separano la la loro politica di interventi di fronte precettiva a dispersione e a tutte le interventi e quanto alla alla Mestre cane
Io totalmente istanze
E mobilitando Naked
Entrando neanche www giovane danese non siam attuale lei si trovava in un
In una sede molto particolare conservatore mi riferisco all'Acea pressante cioè chiedere l'F
La politica comunica Tarja dopo il Trattato di Maastricht favorirà il raggruppamento degli Stati africani
Dal momento che
Ne ha parlato in termini chi l'ostilità da parte di Parigi a una politica di raggruppamento degli Stati africani
E poi volevo anche chiedere le
Dal suo punto di vista
Se la cooperazione e l'armonizzazione delle politiche Sterne dei Paesi euro di fronte alla cooperazione
Migliorerà effettivamente le condizioni dei Paesi africani
E quindi continuerà sulla strada dei progressi
Alla luce delle cioè le prospettive create dalle Convenzioni di Yaoundé diceva uno slogan
Pubblici terrà rispondere subito
Le dice con la parola
L'attore ma stress uno sbocco in programma pone molti questi problemi in Europa
Si pone la questione di sapere se ci sarà un dopo Maastricht italici non vogliono sapere
I danesi
Hanno fatto un passo indietro si pensava con il nuovo governo
Le cose sarebbero migliorate ma dagli ultimi sondaggi emerge che forse il si diventa un problema a questo punto e in questo caso possiamo essere
Più realisti
Vedere invece sappiamo quello che succede oggi con i movimenti di destabilizzazione autista organizzazione dello Stato federale
E questo comporta che nel momento in cui pensavamo che l'Europa
Sarebbero occupata sarebbe parlata ha forse unica sul piano internazionale
Allo stesso tempo però si constatano certi tiri bassi
Certe manovre che portano all'Europa delle patrie portano quindi movimenti divisori la nuova destra francese ad esempio a occupa diciamo
Al la maggioranza assoluta dei seggi da alcuni giovani
è un fatto e se
Che rappresenta un esempio di questo di questa tendenza anche in Italia alla stava decapitandola praticamente la classe politica
Ci si chiede quindi il furto turco
Quale sarà il destino delle future generazioni della loro delle loro scelte della loro coscienza per le loro aspirazioni
E siccome sfoderando quindi alle situazioni di certe ragioni di certe zone
Nel momento in cui questi problemi si presentano nel momento in cui noi in Africa
Pensiamo che con le conseguenze della colonizzazione
Le guerre di destabilizzazione le guerre civili in Angola e Somalia e Mozambico
L'Iberia
O anche
Pensiamo
Che alcuni hanno interpretato la scomparsa dei sistemi comunisti
La caduta del coro del muro di Berlino come segno del fatto che la libertà del se diffondersi ovunque al punto di costruire entità tribali se tutto questo viene presa per scontato allora Socoro così i problemi
Ma in Africa
La realtà è soprattutto la relazione
Porta a formare raggruppamenti
Prescindono sia dalle frontiere che ci sono state poste dalle tribù che esistono
Se oggi si prendesse ad esempio paese come lo lo Zaire
Con quello che sta succedendo ecco esempio di paese in cui vi sono due confermi OC mentre uno non usciva da solo a risolvere i problemi prendiamo anche l'esempio Tel Togo dove ci sono due primi ministri
Però da un altro cattolico brevità fissata non sono stati ancora risolti allora pensiamo che è necessario fare un salto esemplare un salto che vada al di là delle frontiere che prescinda dalle divisioni tribali per portarci a risolvere questi problemi a livello di integrazione
Un vantaggio expo potrebbe
Perché e che le armi che sono servite solamente a fare colpi di Stato non saranno più necessarie
Dall'ingegneria alla Mauritania sia fra una Comunità economica dell'Africa occidentale
Pensiamo che questa comunità
Presupponeva una libertà di circolazione di persone e di merci
E scompariranno gli eserciti
Ci saranno solamente
Forse sicurezza quindi di polizia ci cioè solamente per quanto è strettamente necessario
Al momento in cui si parla di Spoon Ceretti smantellare
L'arsenale nucleare le forze armate sono necessarie
Ma in Africa in ogni caso la loro utilità è stata rimessa in causa
Non è un caso che io dico che l'esercito non è servito a niente Somaglia se non affronta distruggerà il Paese
Il Paese oggi sta cercando di ritrovare la sua identità la sua
Esistenza grazie ai club grazie al sette città culturale
E forse non è giusto dire oggi che viviamo certo a obiettivi ben più alti a trovare le formule
Stabili
La Svizzera la trovata ad esempio complessi temi
Se a turno
Anche nel dice Eraldo trovato una strategia per distribuire il potere tra il presidente eletto tra il primo ministro dal presidente dell'Assemblea
E questo ovviamente pur permetterci di oltrepassare di andare ben al di là delle frontiere
Di andare ben al di là delle divisioni tribali o di clan
E ti insistere quindi per l'integrazione regionale
Come come si è giunti a questo la cooperazione bilaterale come ho già affermato
Riflette considerazioni politiche
Sette considerazioni di stampo clientelare e considerazioni di stampo strategico
Se si attua quindi la questa ripulitura
Per permettere di coordinare la cooperazione a livello dell'Europa dei dodici
Che senz'altro si allargheranno il futuro
Sì eviteranno sprechi
A prescindere che l'Italia faccia lo stesso degli Stati Uniti del Belgio quindi attrito politiche comunisti saranno delle scelte da determinare e questo esisterà allo stesso modo
Che a livello di ogni regione si spogliano privilegiare un certo governo rispetto ad un altro e quindi penso che vi sarà una maggiore oggettività
Oggigiorno noi africani
Per noi la nostra speranza è che Maastricht come viene previsto l'articolo centotrenta comporterà una maggior coordinazione della cooperazione e anche una collettività in questa cooperazione vi sono Cecchetti Cementir estiva sappiamo che tra i dodici almeno otto Paesi sarebbero d'accordo su questa unione di forze e di cooperazione a come francesi sono reticenti
E forse spesso questo si spiega col fatto che si preferisce la cooperazione bilaterale piuttosto che multilaterale perché si può favorire una certa società un certo prodotto rispetto ad altri
Ma se Maastricht
Piano piano quindi gradualmente potrà essere applicata
Dole per cani pensiamo che questo permetterà sia di far evolvere l'integrazione regionale
Che anche
Di far sentire ha più viva voce le necessità dei Paesi africani proprio dal momento idoli stanza
In cui l'Europa dovrà sempre più parlare
Con un'unica voce
Il Paese comunitari sia presso il Fondo monetario internazionale che presso la Banca mondiale
Hanno il ventinove per cento del delle foci
E quindi l'Europa
Può in un certo senso per un certo potere decisionale questo non succede oggi
Perché ogni entità vuole agire per se stessa ma noi pensiamo che comaschi che cosa cambierà
Messo in scena ambasciate
Vi sono altri interventi e richieste di parole
Prego
Sì
Sulle mondo delle organizzazioni non governative della cooperazione
Della cooperazione non governativa
O o in prodotto il discorso appunto dicendo che il mondo delle organizzazioni non governative europee e il mondo delle organizzazioni non governative italiane è un mondo compresso che è talvolta difficile ridurre ad unità
Ho detto anche che è un mondo in continua evoluzione in dibattito che cerca anche per l'agilità che che ha non essendo istituzionale non so come dire
Che cerca continuamente di adeguarsi ad una realtà in trasformazione
Ecco perché la forma della federazione viene talvolta sentita come una forma
Non più perfettamente adeguata al modo di operare delle organizzazioni non governative nel loro complesso e si stanno si sta dibattendo si stanno sperimentando un nuovi modi di aggregazione per esempio su obiettivi ho presente io su
Suo obiettivo i anche a livello europeo cioè sono nati nel passato continuano ad operare in alto nascono continuamente a livello europeo non direi federazioni ma coordinamenti che tentano di affrontare i problemi in modo globale a rapportandosi a un mondo più allargato rispetto al mondo italiano non so per esempio noi come Mani Tese lavoriamo in Somalia non direttamente ma attraverso Accord che è un'organizzazione una consorzio di organizzazioni non governative
Che lavorava nell'Africa subsahariana da molti anni a cui lui
Lavoriamo con
Con la creta
Così per esempio in Eritrea ha lavorato attraverso un consorzio di organizzazioni non governative europee
Chiamato e gli atti così fanno altre
Sulla Cambogia lavoriamo attraverso il forum e facciamo un lavoro politico sensibilizzazione attraverso il Forum delle organizzazioni non governative europee
E questo è un aspetto no del del problema
Delle aggregazioni nove cioè altri modi altre forme di aggregazioni più adeguati a un modo nuovo di lavorare in un'Europa che diventa diversa e in un
Terzo Mondo che anche diventa diverso aveva bisogno probabilmente di azioni più forti sia a livello propoli ittico che a livello proprio di progetti di cooperazione in senso stretto
Questo è un un livello per quanto riguarda poi la proliferazione delle organizzazioni non governative
Questo dipende
Sicuramente dal modo come struttura strutturata la nostra società civile
Si potrebbe dire in un italiano dai mille campanili forse di più quanti siamo no un'Italia da lei mille organizzazioni non governative
Però bisogna anche dire che questo non è vero al cento per cento
è anche vero che le organizzazioni non governative soprattutto quelle che poi si rapportano all'istituzione
Si sono talvolta moltiplicate in alcuni momenti storici che ho già citato e questo non è esente dal dai mali che abbiamo che abbiamo sempre saputo che in qualche modo toccavano la società politica e anche la società civile italiana dunque gli organi anche le organizzazioni non governative in questo sono inserite
In tutto questo ritengo dal di dentro che ci sia un dibattito un'evoluzione un approfondimento di temi
Che però
Se c'è qualcosa all'interno del mondo delle organizzazioni non governative invalido è quello appunto che questi temi sono sui tavoli del del nostro dibattito e che cerchiamo di affrontarli
Senza nasconderci
Anche i problemi
Quindi
Io più che una domanda dovevo fare un commento che mi sembrava utile perché ho seguito con molta attenzione quindi due interventi di questo pomeriggio
Nel cavava un po'un'impressione vorrei vedere appunto anche confrontarla con gli studenti perché mi sembra che da questo potrebbe risultare una percezione più o meno precisa della realtà
Crisi africana
è vero non possiamo confrontare la crisi o non possiamo parlare di crisi se confrontiamo l'Africa con l'Europa ma il problema non è questo noi confrontiamo l'Africa di oggi con l'Africa di alcuni anni fa e diciamo che la situazione africana
E peggiorare
Cioè oggi
Le popolazioni africane non hanno più da mangiare perché la produzione agricola non è più sufficiente a nutrire la popolazione
Quindi parliamo di crisi in questi termini
Parliamo di crisi africana perché ci sono degli Stati africani che stanno sparendo
Ma stanno sparendo in un caos Plani CRO che comporta centinaia di migliaia di morti
Questa crisi africana di queste dimensioni
Chiede
Forse un intervento della Società internazionale
Chiamiamo questo intervento cooperazione
Chiamiamo questo intervento cooperazione allo sviluppo
E forse anche una questione semantica
Però il problema e che la società internazionale forse non può essere indifferente ed il problema che mi sembra noi dobbiamo affrontare e quello di dire
In che modo la Società internazionale corrispondere a questa indubbia crisi dell'Africa in crescita in cambiamento che l'Africa del mille novecentonovantatré
Adesso il problema di questa a risposta
Forse per tagliar le cose così in maniera schematica può essere la risposta del del cappello
Ognuno sta a casa sua
Lasciamo all'Africa di curare i suoi natali
A me sembra fuori dalla storia fuori dalla realtà
Anche perché si basa su un'idea un po'mitica e sono molto d'accordo con il professore all'anno
Di questi ne è un po'mitica di un passato a cui noi tutti siamo né tra gli certamente legati
Dobbiamo pagare un prezzo che quello dello sviluppo del cambiamento
Ma la modernità e iscritta nella storia
Quale modernità questo lo dirà solo storica lo diranno i Paesi africani ma il problema nostro ad affrontare non è quello di rifugiarsi
In una
Certa utopia
Ma è quello di vedere concretamente che risposta politica possiamo dare oggi come operatori del di cooperazione dobbiamo vedere se la cooperazione che possiamo fare oggi risponde a questa crisi africana in che modo risponde a questa fine crisi africana
E probabilmente il semplice al ritorno al passato
Dei fondamentalisti come anche della esaltazione del passato dei clan
Non ci aiuta perché non è questa la risposta o almeno non mi sembra e questo mi sembra il cuore del problema che trattiamo oggi
Grazie
Sì problema a oggi i contorni tragici e va bene al di là dell'arte epatica della cooperazione allo sviluppo
Che a questo problema nell'immediato
Nell'emergenza non è stata data finora altra risposta che quella del cosiddetto intervento di umanità sommaria innanzitutto in parte in Mozambico
Sostenuto con mezzi militari per far fronte a situazioni limite
Ma naturalmente questo non è un rimedio Lea Breve e men che meno al lungo periodo
Sono sfide nuove non nelle solvibili esclusivamente con i modelli fin qui proposti e a funzionamento unidirezionale
Della cooperazione direi che ha anche se questo convegno non riesce andare per ragioni di tempo non Tiki carenza di De oltre la prospettazione di questa nuova problematica e già un risultato quella di averne coscienza
Altri interventi tre
Grazie buonasera mi chiamo Cremascoli c'era se lo studente francese a Gorizia avrei una prima domanda da sua eccellenza cade poi la seconda domanda fessa da Ford Alan
Non so se se la società sani Sante
No
Attendiamo ce le siamo fossero estremo vola scusi
Senti
Ecco io Oscar non l'ho ascoltata questa mattina ero ho ascoltato la sua relazione di questo pomeriggio sulla cooperazione
Devo dire che personalmente quale cittadino francese e per la storia del mio Paese sono molto legato al Seneca
Poi ieri dopotutto parlare del Senegal e lei capirà che come cittadina cittadino francese come persona o particolare sentimento DTT le gambe quando mi reco attaccare vorrei chiedermi quale forma assumerà la cooperazione in futuro
Abbiamo parlato già stamattina
E questo forse comprende
Comporterà forse la la la cottura diciamo il sacrificio di certi rapporti che la Francia ha sempre avuto dal punto di vista politico storico culturale con il Senegal
Ecco questa è la mia domanda vorrei chiedere quindi quali forme assumerà la nuova cooperazione come dovrà comportarsi la Francia e soprattutto scuole di apporto di forza
Bene non diciamo più forza una parola un po'troppo forte
Su quale rapporto d'importanza ecco
Lei e fede lei considera questi nuovi rapporti tra la Francia il Senegal e questa è la mia prima domanda un po'lunga scusatemi ecco la seconda
Domandata se accanto con la seconda domanda la faccio il francese
Parole ma Moratti non fosse scuola c'è quel
Ecco volevo chiederle che ho fatto l'occasione di visitare a Parigi il centro culturale del mondo arabo
E io colto particolarmente la sua ultima l'osservazione del legame tra cultura e politica ecco volevo sapere come lei
Pensa che
Qua come si possono sviluppare queste nuove forme di cooperazione su questo dal punto di vista culturale ecco perché visitando questo ceto culturale le dico che ho scoperto molte cose nuove ho potuto comprare anche una copia del Corano francese iniziato a rileggere certe cose ovviamente non ho capito tutto
Non ho
Diciamo capito al volo tutto quello che ho letto forse non non riesco a capire tutti i fenomeni che che si verificano in questo Paese tutte le le le sottigliezze le interconnessioni ma certo potuto avere con l'impressione di un modo di pensare diverso e vorrei chiederle se lei pensa che la cooperazione culturale sarà possibile
Tra i nostri Paesi c'è mi riferisco all'Europa ovviamente
E i Paesi dell'Africa occidentale paesi nordafricani i paesi del mondo arabo ecco mi chiedo se ci potrà essere una cooperazione che prescinda da quella politica umanitaria economica massima cooperazione di tipo globale eccomi
Mi scuso ecco per questo questa mia domanda il francese
Come riferisco alla alla compenetrazione del mondo arabo a Parigi
Al anche alla diffusione della rete televisiva francese anch'in d'Africa in particolare in Algeria non è assicurare la ecco dicendole che non è certo il Governo del onorevole Paladini
Che porrà fine alla cooperazione tra alla Francia e il Senegal
E quindi con gli altri Paesi dell'Africa
Dopo
Affinché non ci per darsi un esempio isolata dico lei è stata prima occupata dai portoghesi
Si trovavano di solamente per ragioni puramente commerciali poi sono arrivati gli olandesi li hanno sostituiti poi sono arrivati i britannici hanno sostituito gli olandesi
Ma da quando ci sono i francesi
Nessun altro né sostituiti
Tranne i senegalesi
E questo significa
Che da allora sono cambiate molte cose le nostre relazioni
Ci sono stati alti e bassi
Molti francesi
Sono arricchiti presso tenersene dal punto di vista morale economico culturale
Questo significa che oggi è difficile
Ipotizzare una rottura delle relazioni
E le perciò che penso che coloro che erano all'opposizione hanno hanno fatto una certa impostato la tua compagna sulle malcontento diffuso ma non credo che questo porterà rottura di relazioni ci saranno commissioni relazioni ma una folta fatte queste cose vedrete che senz'altro saranno ancor più favorevole la cooperazione con noi che non e quanto fosse ha fatto il governo socialista che appena diciamo un po'uscito dalla scena politica principale
Ed è per questo che posso dire che non ci saranno cambiamenti radicali ci saranno modifiche
Nuovi programmi forse
I termini di una cooperazione più seguita ma non si provvede né da parte nostra parlato africano quindi né da parte francese di arrivare ad una rottura delle relazioni
Sapete che forse che quando Chirac a ha vinto le elezioni qual è stato il Paese che ha visitato per primo è stato della Costa d'Avorio
è la versione be'semplice cioè che a quel tempo e non non mi faccio mistero
Il Capone la Costa d'Avorio la ne fanno aiutato notevolmente dal punto di vista finanziario per la sua campagna elettorale e questo e quindi anche con la maggioranza adesso della destra
Questo non significa che il PAI questi Paesi saranno messi da parte in quanto
Hanno certe certi appoggi economici finanziari su cui la Francia può far leva e su cui quindi e con cui la Francia poi evitare su cooperazione ed ecco questo vorrei concludere la mia riflessione
Sì perché se
Posso rispondere in italiano sì sì
Ma bisogna dire che
Per circa due anni dal punto di vista la cooperazione culturale magari non veramente in Italia si anche possiamo già delineare un un certo numero di tendenza anche in Italia ma ad esempio moltissime fondazione culturale
Stanno cercando di sviluppare un certo numero di progetti di cooperazione culturale in sede di queste fondazioni interno uno uno statuto privato ma anche in seno che da Comunità economica europea c'è adesso un nuovo un nuovo un nuovo già progetto di cooperazione fra studenti delle due sponde del Mediterraneo che il progetto metta un pool fischi e stato attivato a partire da dare e da quest'anno che è appena all'inizio ma bisogna giudicare fra un paio di Diani sui risultati di questo progetto
Ma comunque questo importante perché di linea una certa nuove sensibilità in confronto in confronto direi a questa visione dell'altro ma anche ai pericoli conto che un un impoverimento dell'altra sponda del Mediterraneo potrebbe creare confronto all'Occidente ci particolar modo una Fondazione di cui io faccio anche anche parte del nel Gruppo di riflessione e la fondazione euro per la cultura che ha sede a Amsterdam
Che sta già sviluppando un certo numero di programmi culturali verso il mondo mediterraneo attraverso incontri di vari intellettuali del terzo mondo ma anche in cui attraverso anche sovvenzione anche sostegno con la pubblicazione traduzione nel mondo
Dell'editoria
In Italia cosa diceva io credo che i ci sono tante forze positive positivi c'è una mancanza netta di struttura ecco
Ecco le forze positive non arrivano a fine ovviamente a raggrupparsi e ritrovarsi in una struttura che potrebbe domani Creare un tipo l'Istituto del Mondo Arabo mosso una fondazione non lo so però ci sono varie diciamo in modo frammentate varie quali forze che cercano di sviluppare alcuni progetti di cooperazione culturale nel mondo dell'editoria da dalla guerra del Golfo in poi abbiamo visto una maggiore pubblicazione
Pubblicazione di libri io stesso dirigo lo sapete questa collana presso la casa i siparietti che si chiama biblioteca
Araba e islamica e certamente in un nell'ambito della cooperazione culturale credo che sì c'è un punto sul quale non si può discutere è vivamente la produzione in quanto produzione di libri di saggi testi di autori si occidentale chianche
Diciotto del G8 aria rapidi e come questo mi sembra che è fondamentale
Delle due parte di risponde emigra perché se c'è una non conoscenza in Occidente
Diciamo del patrimonio classico e moderno del mondo arabo l'UE praticamente o che lo stesso c'è una visione negativa anche di questo Occidente ecco nell'approccio culturale delle dei nostri Paesi presi
Sono stati fatti degli studi particolare non italiano in Francia presso la Fondazione assieme al le scienze politiche di origine chiare su il Suma analisi semantiche sull'avviso dell'Occidente dei testi scolastici dei manuali scolastici in particolare gli iracheni egiziani siriani
Der Linden dagli anni settanta ad inizio degli anni per gli anni Ottanta in Italia c'è una ricerca antiche lanciata alla RAI interessante anche sulla visione dell'Islam nei mass media
Ecco in una ricerca che fu di cui faccio faccio anche faccio anche parte ma che ha tendenza ai a a rivedere animo drizzare i colpi i modelli culturale di partenza eccolo dunque moltissime e tendenza a tirare
Input nuovi in questa in queste politiche culturale mancanza mancanza di strutture io credo che e soprattutto nel caso in Italia italiano sì un bisogno fondamentale di tirare qualcosa di strutturalmente estremamente forte che permette di Corrado ancora
Coagulare un po'tutte queste forse un po'sparsa su tutto su tutto il il territorio soprattutto non dimentica in zone mettiamo che l'Italia l'Italia è una comunque una penisola e che se c'è un Paese d'Europa che ha una vocazione che dovrebbe avere una vocazione mediterranei gioca a rischio i vari così si squilibri equilibri
Equilibri e probabilmente e l'Italia non soltanto per posizione geografica barche per tradizione culturale non dimenticatevi di Bologna di Salerno di Palermo di natalizi furono secoli fa dei centri di coagulo di forze culturale diverse grazie
A questo punto io chiedo agli organizzatori di quanto sto spazi di tempo ancora disponiamo
Qualcuno me lo statista
Possiamo raccoglierne sì
E bisognerebbe ore e bisogna raggiungere la località tutto quindi sia pure con dispiacere ma credo che sia opportuno ringraziando i presenti limitare qui salvo naturalmente a dare la parola per la replica rispetto presso
No una cosa molto breve cioè mi riferivo a quanto diceva il professor sta nella cioè io volevo specificare un po'meglio il mio quello casa del mio pensiero
Nel senso che io non volevo riferirmi al mito del buon selvaggio certamente una cosa che trova pochi appigli e poi una certa IPO di realtà
Ma mi riferivo sul piano politico concreto a quello che è un fenomeno che può non essere certamente condivisone che io personalmente faccia parte di queste cose anche perché mi trovo in un altro paese lontano quindi siete esperienze culturali
Ma volevo soltanto dire che la validità
E al momento attuale la rispondenza una certa realtà politica
Di questo fenomeno tre sempre di riferire appunto al fondamentalismo sta nel fatto che proprio in chiave politica rappresenta un obiettivo in senso di di combattimento da parte della grande potenza come gli Stati Uniti d'America questo vuol dire che gli Stati Uniti che sono un popolo prettamente pragmatico avvertono sul piano nella prassi tende la politica concreta avvertono una minaccia che viene da questo tipo di discorso sul piano culturale quindi anche politico una minaccia quella che la Pro onde Ranza nella situazione attuale della loro dei preponderanza culturale diciamo nel in senso globale del mondo perché gli Stati Uniti ovviamente mirano al dominio diciamo non solo politico ma anche culturale
Del mondo spesso quindi volevo soltanto specificare queste cose e concludere dicendo che il mio discorso sedi faceva al Spal questo fatto e cioè che secondo secondo me
E diciamo l'Africa dovrebbe trovare la sua via siamo al suo sviluppo che non si identifichi col nostro sviluppo partendo dalla dal solco del suo passato e camminando in questo solco senza lasciarsi travolgere diciamo o dalle a da esperienze diverse che finirebbero per snaturare appunto quella che era quella che è la sua identità diciamo culturale tradizionale eccetera soltanto questo che volevo specificare grazie
Ora la parola qualcuno direbbe il comitato organizzatore indicazioni pratiche
Logistiche di orario tre