Presentazione del libro a cura di Giuseppe Coco e Amedeo Lepore con la prefazione di Claudio De Vincenti "Il risveglio del Mezzogiorno. Nuove politiche per lo sviluppo" (Laterza)

Azione
Senza averlo ancora spiega l'assenza nella
Buonasera a tutti grazie per essere qui questa sera vi prego innanzitutto di scusarmi per il tono della mia conoscenza sono riuscito a fronteggiare un'influenza ma non come dire limitarne la portata per quanto riguarda e appunto il tono della mia cucina
Il gol dico anche che questa sera purtroppo non sarà presente con noi Lucia Annunziata perché anche lei è stata colpita diciamo da un'influenza ad un'influenza che la costringe a restare a casa
Quindi vi saluta tutti quanti e ringrazio tutti di essere qui ma ovviamente non potrà essere con noi
Prima di dare inizio a questa rappresentazione vorrei poi leggere un attimo questa lettera che il presidente emerito Giorgio Napolitano ha inviato al professor Amedeo Lepore che è uno dei coordinatori diciamo dei quando di questo di questo volume che oggi presentiamo dice il Presidente Napolitano caro lettore l'ho ricevuto il volume il risveglio del Mezzogiorno nuove politiche per lo sviluppo curato da te e da Giuseppe Coco e aperto dalla impegnata prefazione di Claudio De vincenti
Che ringrazio te gradito dono e dell'invito all'odierna presentazione del libro alla quale purtroppo non mi è possibile prendere parte
Ritengo che sia assai opportuno e di grande rilievo per le sorti del nostro Paese rilanciare una riflessione collettiva sulla così critiche complessa situazione delle aree meridionali
Aggravata dalle conseguenze della crisi economico finanziaria del due mila otto ed al tempo stesso sui elementi di relative tendenziale ripresa i processi di crescita e di positiva evoluzione in tale quadro voi mettete giustamente l'accento sul tentativo di elaborare traendo spunto da quanto si è riusciti a fare degli ultimi anni un nuovo impegno di attenzione e modello di intervento dello Stato nel Mezzogiorno
In questo spirito invio a te ai relatori e a tutti i partecipanti e d'iniziativa il mio sentito augurio di buon lavoro ed i più cordiali saluti
Credo che dobbiamo essere grati al presidente
In queste parole che testimoniano ancora il suo impegno continuo per la questione del Mezzogiorno
Bene
Adesso secondo come dire l'ordine che indicato dal depliant di questo nostro incontro a me tocca presentare diciamo questo nostro appunto incontro ora se mi consentite di con iniziare con una considerazione di carattere personale
Quando Claudio De Vincenti mi mi ha prospettato la possibilità di partecipare alla presentazione di questo volume il volume curato da Coe quel Lepore il risveglio del Mezzogiorno
Io ho subito accettato con convinzione e ciò perché questo mi ha consentito di riprendere la riflessione proprio sulle questioni riguardanti a mezzogiorno
Cosa mi riferisco nell'ultimo anno infatti noi in Consiglio di Stato abbiamo avuto l'opportunità di ricordare con la partecipazione del ministro De vincenti con quella di Sabino Cassese ed in collaborazione con la Svimez due grandi personalità che hanno dato molto alla causa del Mezzogiorno
Si tratta di Gabriele Pescatore di Massimo Annesi
Quella di pescatore è stato una personalità che come ha scritto Adriano Giannola sul Sole ventiquattro Ore
Ha marcato in modo significativo la storiella Italia repubblicana ad un tempo intellettuale studioso al magistrato uomo delle istituzioni e autentico uomo del fare
L'esperienza di pescatore come voi sapete si inserisce la frase perché forti per dir così magica per lo sviluppo quando il Mezzogiorno per la prima volta nella storia unitaria
Contribuì in materia in maniera importante alla realizzazione del miracolo economico italiano
L'altra personalità e quella di massima Annesi che come voi sapete oltre a essere stato collaboratore di molti uomini di governo è stato presidente della Svimez soprattutto autore di gran parte della legislazione sul Mezzogiorno
Oltre che di una importante voce
Sul Mezzogiorno sulle enciclopedie diritto ho voluto richiamare l'attenzione su queste due personalità non perché ovvio ricordare allora il loro contributo in questo momento
Ma perché almeno per quanto mi riguarda lo studio e l'approfondimento delle loro opere è stata per me è un'occasione importante per riflettere sulla questione meridionale
E in questa riflessione tre profili sono emersi in modo forte almeno per quanto mi riguarda che io definirei strutturali
Il primo è la questione del Mezzogiorno è legata in modo indissolubile alla questione della costruzione e dello sviluppo delle istituzioni del Paese
E della sua classe dirigente
La seconda è questa la questione del Mezzogiorno è una questione nazionale e non una questione locale
Dal momento che esse centrale per lo sviluppo e l'unificazione del Paese
L'attenzione l'indicazione delle via di soluzione alla questione meridionale richiede una autentica capacità d'innovazione
Sul piano dell'elaborazione delle politiche pubbliche e sul piano della predisposizione degli strumenti organizzativi e attuati
Vorrei con ricordato questi tre profili perché devo dire io in qualche modo ritrovati nel Polo Hume curato da Coco il lettore volume che oggi punto ci accingiamo a presentare
Cercherò di dargli una modesta dimostrazione di questa di questa affermazione
Per un verso infatti parlare della trasformazione della società meridionale dell'evoluzione delle strategie adottate per affrontare il ritardo del sud occuparsi come si dice del passato del presente del Mezzogiorno
Vuol dire oggettivamente cercare di capire ad un tempo qual è la storia del Mezzogiorno alla luce della storia istituzionale del Paese
E cioè e ciò perché come dice De vincenti nel suo saggio introduttivo
E anche e soprattutto la crescita del ruolo delle istituzioni nazionali regionali e locali
E l'instaurazione di un corretto rapporto fra queste istituzioni che consente di meglio affrontare il dualismo nord-sud che ancora sembra caratterizzare il nostro Paese
Questo significa che un ruolo decisivo nella comprensione della vicenda la questione meridionale svolto dalle istituzioni e dal contesto economico in cui queste sono destinati ad operare il buongoverno e le buone istituzioni contano nel determinare la ricchezza e la povertà delle nazioni
E in questo modo di descrivere le cose mi sia consentito di fare questo riferimento in questo modo di descrivere la questione dei meridionale c'è in qualche modo un'eredità del contributo di Guido dorso
Dal momento che è stato proprio dorso che fra i primi altre ha messo in luce che la questione meridionale è anche il risultato della difficoltà per nation building italiano
Quello che ho detto adesso sembra anche rendere evidente evita quanto meno palese ed è questo il secondo profilo a cui mi riferisco che quella del Mezzogiorno è in realtà una vera e propria questione nazionale
Non a caso questo volume si apre con un saggio di Guido Pescosolido su questione nazionale nel Mezzogiorno dall'Unità alla seconda guerra mondiale
Con una sottolineatura espressa sui benefici che l'intera comunità nazionale compreso il Mezzogiorno ha comunque tratto dall'Unità sulla necessità che sia tutto il Paese a promuovere l'impegno per la rinascita M. Giorgio del Mezzogiorno
Come afferma Claudio De vincenti il dualismo noto Nord mezzogiorno limita la capacità di crescita dell'economia italiana e costituisce un vulnus al principio di comune cittadinanza
Questo libro allora segue con un approccio dinamico le diverse fasi della trasformazione della società meridionale
Per la questione del mezzogiorno e della politica destinate a farvi fronte
Aiutandoci così a comprendere che il paradigma nord-sud se da un lato ci ha consentito di sottolineare la permanenza del divario fra l'una e l'altra
Per l'una e l'altra realtà all'altro talvolta fornito una rappresentazione non sempre esaustiva
Sappiamo che numerose zone del nord o anche dopo finita politica sono state a lungo diciamo non sviluppate e poi sono divenute sviluppa
Il che dovrebbe essere un incentivo a considerare come lo la mancanza di sviluppo non è un destino c'erano in qualche modo non nei refrain aprile non coercitive
Obiettivo del volume e vengo qui al terzo profilo è quello di identificare una strategia di politica economica e industriale adeguata alle nuove sfide sulla base dell'esame delle trasformazioni della società meridionale
E degli strumenti adottati per affrontare la questione del ritardo del Mezzogiorno
Val quanto dire che questo appunto il terzo profilo che in questa prospettiva è assolutamente necessario occuparsi della capacità di innovazione delle politiche pubbliche sotto il prolifico sotto il profilo economico istituzionale e organizzativo
Non a caso il volume richiama l'attenzione sulla sulla conta invece dell'intervento del Mezzogiorno
Consentendoci di cogliere quel che quella crescita industriale che ha consentito di realizzare come dire detto il volume una doppia convergenza tra il Mezzogiorno e il resto del Paese e tra l'Italia e il centro dell'economia internazionale
Si deve proprio ha una grande capacità di innovazione
Bastate basta pensare che negli anni Cinquanta questi anni lontani
Partirono contemporaneamente due grandi innovazioni una sul piano politico istituzionale l'altra sul piano organizzativo sul piano politico istituzionale la riforma agraria inizia la riforma agraria
E voi capite per chi è del Mezzogiorno è facile comprendere qual è la portata rivoluzionaria il superamento diciamo così della latifondo dico nella della con la riforma agraria
E sul piano strutturale organizzativo con l'introduzione dell'intervento straordinario
La cassa per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno è in qualche modo frutto di importazione perché come voi sapete è stata istituita in Italia sulla scorta dell'esperienza statunitense della Tennessee Valley Coltorti
è costituito una importante innovazione amministrativa che si risolse nella creazione di una tecnostruttura capace di perseguire finalità di importanza primaria per Paese
Finalità che però risultavano in quanto affidati alla cassa sottratte ai tempi allora modesti della durata dei governi vent'c'è in qualche modo un'indicazione importante che va accolto da questa scelta di affidare appunto a questa tecnostruttura questa capacità di questa innovazione
In modo da liberarla da quelle diciamo necessarie turbolenze legate all'alternarsi quasi semestrale come passato dei governi del tempo
Forse
Da oggi in questo momento non è forse di moda ma è bene ricordare che la Cassa del Mezzogiorno ebbe in qualche modo un ruolo decisivo almeno fino al mille novecentosettantasei per il superamento del blocco storico italiano
Alla Cassa del Mezzogiorno si deve la realizzazione di circa cento sedici mila chilometri i collegamenti stradali quaranta mila chilometri di reti elettriche sedici mila scuole e centocinquanta ospedali un contributo e militari non indifferente alla infrastrutturazione del Paese
E secondo me attorno a queste tre linee di sviluppo che si aggregano essi siti come convergono i diversi contributi che arricchiscono il volume mostrando sempre quel filo rosso che lega questione economica e questione istituzionale
Evidenziando che la natura e la qualità delle risposte dipende anche dal commutato istituzionale in cui queste risposte si inseriscono
Questo a mio modo di vedere risulta evidente dal legame che tiene insieme approccio unitario ed intervento straordinario
Oppure rilievo delle autonomie regionali e locali del principio chiuso gli sussidiarietà è il vedere intervento abbottona come quello della nuova programmazione e poi ancora fallimenti delle politiche pubbliche problemi legata alla dispersione degli interventi e alle logiche necessaria la concertazione alla duplicazione delle burocrazie e all'assenza di un efficace azione di coordinamento da parte del strutture nazionali
Qualità dei nuovi strumenti organizzativi lo stiamo sperimentando con i patti per il Sud
è il tentativo di superare con in questi questa formula d'un tempo sia una programmazione top da tutta dall'alto sia diciamo come dire la incertezza di una formazione otto Tortoli abbottonati
In una prospettiva diciamo che invalido in base alla quale si petto l'insieme tutte le risorse che sono disponibile ma queste risorse non sono senza direzione e diventano un modo un luogo un oggetto di una programmazione reale
Quindi la programmazione che consente anche la per te citazione non una partecipazione legata sostanzialmente al diciamo esigenze
Come dire occasionali di questa o di quella comunità ma quella partecipazione che è legata alla creazione di un disegno strategico
E che si traduce in un ordine di priorità che e diventa appunto questo disegno di precarizzazione
Mi pare che sia questo il nuovo meridionalismo con i nuovi problemi delle comunità locali integrato rubano la necessità di far fronte agli effetti negativi della globalizzazione dire molto richiamata l'attenzione su questi i problemi delle periferie lontane separate dalla città il dramma delle aree interne dell'isolamento delle aree interne ma anche come grande possibilità legate a un approccio istituzionale e organizzativo migliore e quelle legate al risveglio della società civile che almeno in alcune parti del Mezzogiorno
Io sono un meridionale quindi questo posto dare testimonianza personale
Diciamo e c'è stato
Ecco acque a questa cosa mi pare che il volume che Ricato curato da Coco il lettore cerca di porre in luce come questo nuovo Mezzogiorno debba essere una prospettiva che riguarda si è consentito di dirlo
La ricostruzione del Mezzogiorno ma anche la costruzione del nostro Paese nel suo complesso
Ha cercato di presentare diciamo qualche riflessione su questo e mi scuso per se la questione istituzionale ha avuto diciamo come dire un ruolo così importante additare intanto decisiva
E poi ciascuno diciamo lavora con gli strumenti diciamo che si trova disposizione pregherei adesso il ministro calendari svolge il suo intervento
Grazie sono contento di essere qui ovviamente mille Ega con
Il ministro De Vincenti ormai una salda amicizia e anche una battaglia fatta di cura su tanti tavoli di crisi molti dei quali nel Mezzogiorno e
Ovviamente spesso anche discussione su quelli che sono gli strumenti di politica industriale discussioni in cui devo dire la verità metta mi è capitato a dare al normale più di apprendere che di spiegare che è sempre una cosa positiva dall'altro lato mi fa piacere di avere Amedeo Lepore perché una delle cose che nella sua la prefazione
Anzi è una delle cose che in generale riscontriamo ma che De Vincenti benne sottolinea nella prefazione ruolo delle religioni
Cioè in qualche modo le regioni sono associate alla rottura di un principio di unitarietà dell'intervento né dopo la golden age della dell'intervento nel Meridione d'intervento straordinario
E a devo dire che molto spesso nella mia attività professionale di questi anni al governo lo riscontra credo che sia un dato vero si è frammentato non abbiamo Cuccia voci che a definire un processo razionale di proposta dall'alto dal basso di soluzioni ci si è scontrati spesso come incapacità di implementazione della del flusso che veniva invece dall'alto
A questo fine ciccione il lavoro che con Amedeo abbiamo fatto poi dirò su questo due cose in più proprio per l'adozione invece di un processo che è un processo non conflittuale
Ma che è un processo collaborativo e cooperativo
Che con alcune delle regioni del Mezzogiorno ha funzionato molto bene con altre non dirò quale ma intuibile tragicamente
Detto questo il libro porta anche a riconsiderare alcuni alcune idee no un po'
Direi estremiste che io ho avuto nel corso nel corso degli anni al governo il governo come tutte le esperienze sono spese cambia e io credo che non ci siam niente di male anziché non cambia con le esperienze importanti della sua vita non ente si vede che non aveva grandi opinioni di partenza la mia prospettiva sul Meridione già dice il ministro dello Sviluppo economico una prospettiva abbastanza semplicistica
Mi occupavo di made in Italy prospettiva era mezzogiorno basta deve fare per conto suo deve agganciarsi ai flussi di globali delle da della domanda qualunque intervento straordinario a un intervento destinato a generare sprechi e inefficienza
Dopodiché
C'è una cosa vera cioè che il Mezzogiorno a un processo di sviluppo che seguirà necessariamente per cioè il processo di sviluppo dell'Italia cioè non è che si può immaginare per il Mezzogiorno un traguardo diverso da quello che si che il traguardo di un'azienda nel nord Italia
Io mi ricordo quando lancia il piano industria quattro punto zero a un certo punto in una discussione un autorevole commentatore di siamo aria io mi accontenterei di fare industria uno punto zero
Tralasciando il fatto che non ci saranno industria uno punto zero perché non è che ci sono delle frontiere al Mezzogiorno quindi Olimpi indusse il Mezzogiorno poca o tanta che sia o diventa quattro punto zero o sparisce
Quindi e lo stesso vale sull'ex ossia i Gancia e flussi di domanda internazionale oppure la possibilità di contare solo sul mercato interno almeno per un pezzo di industria
Ma direi totale anche se si considera non solo quella manifatturiera quella turistica di servizi collegati e commenta
Quello che però fa riflettere gli sono gli strumenti ovviamente
A un un altro ragionamento che si può fare che io ho fatto e che abbiamo anche applicato è
Al Mezzogiorno serve la stessa ricetta che serve all'italiana solo con un'intensità maggiore
Che vuol dire
Vuol dire per esempio che quando abbiamo costruito industrie quattro punto zero che è sostanzialmente un grande piano di incentivazione degli investimenti in beni tecnologici in materia lei nel Mezzogiorno lo abbiamo chiamiamo diciamo così doppiato con un credito di imposta che ha reso gli investimenti nel Mezzogiorno in generale più convenienti che forse in qualunque epoca storico
Tranne quelli pagati per intero dallo Stato
Beninteso
E dunque dal l'idea del Mezzogiorno deve fare da solo all'idea il Mezzogiorno va aiutato come si aiuta
L'Italia del centro nord ma con un'intensità superiore
E però questo si scontra con un altro problema che in questo libro è evidenziato da una tabella
Ha davvero impressionante che è il numero di aziende che nel Mezzogiorno oggi ci sono perché se noi andiamo a guardare le aziende con più di di cinquecento addetti sono sessanta con più di mille addetti sono circa trenta di queste che danno lavoro sostanzialmente a settanta mila persone che sono poche
Poiché senza indotto ma raddoppiamo le pure e di cui sette mila tra le prime ventinove trenta aziende diciamo arrotondiamo superiore ai mille addetti sette mila addetti sono consente
Quindi una situazione estremamente fragile
Il primo dello devo menzionare investimento per grandezza è il bando che dà lavoro nel Mezzogiorno immagino sia andato perché se no il problema della negoziazione l'avrei già risolto sono dieci mila e cinquecentocinquanta persone
Il secondo sono sette mila e diciamo dal quarto in poi si scende tre mila due mila e mille molto rapidamente
Ora questo vuol dire che c'è un altro tema il tema è che non c'è più la massa su cui fare leva
Cioè non solo c'è bisogno di più Investimenti potenziare gli incentivi agli investimenti
Farli più forti o quadro incentiva investimenti parlo sempre di incentivi tendenzialmente automatici cioè fiscale
Non solo quindi c'è bisogno di una massiccia incentivazione degli investimenti più massiccia di quella che è stata e viene fatta al Nord che pure ne ha bisogno
Ma c'è bisogno di creare nuova base industriale perché la base industriale che Risi duale dall'ultima crisi è insufficiente
Non
Non c'è
Allora quello che abbiamo cercato di fare quando questo problema emerso ragionare con due sette gli strumenti
Primo strumento è quello che disc di scrivevo prima cioè rafforzare Indirizzo internazionalizzazione investimenti con incentivi fiscali automatici
Anche abbiamo fatto un lavoro importantissimo con sull'internazionalizzazione particolarmente al Sud in particolare sulle competenze
Tratto dato qualche risultato perché il Sud nel due mila diciassette in termini di export è cresciuto più del nord ovviamente
Partendo da valori assoluti molto molto differenti
Dunque continuare su questa strada e allo stesso tempo però ragionare su uno strumento che ha lo spettro opposto di quelli automatici fiscali
Di industria quattro punto zero del credito d'imposta a sul Sud eccetera eccetera vale a dire i contratti di sviluppo abbiamo ristrutturato completamente
Contratti di sviluppo di fatto sono un accompagnamento per come io lo interno interno come l'abbiamo interpretato con Invitalia ripeto cambiandone completamente il meccanismo per cui oggi c'è un fast track che consente di selezionare in modo discrezionale
A sulla base della qualità dell'investimento e dell'investitore
Su due fronti il primo sulla gestione
Dell'attrazione di nuovi investimenti
Cosa che si fa in tutti i Paesi nelle aree che sono più fragili
E quindi con uno strumento di natura negoziale dove tutti i CD e negozi con la controparte spesso azienda internazionale che tipo di investimento vorrei fare
E il secondo elemento
Quello della gestione delle transizioni industriali su cui tornerò fra secondo
Insieme di questi due strumenti mi sembra che fu abbia incominciato a dare dei risultati
Ovviamente il divario rimane ampissimo la cosa che colpisce della descrizione che fa dei vincenti molto buona delle cinque mi pare poche del Mezzogiorno e che a ogni crisi sì di si rileva la fragilità cioè nei periodi di crisi il Mezzogiorno a una crisi per tre poi si stabilizza
Perché vuol dire che il tessuto proprio fragile e magari c'è anche la capacità di reazione ma reagisce ma non riesce a tenere quando c'è una tempesta
Dunque dicevo un lavoro molto importante sulle transizioni industria
Per lavoro peraltro non stiamo facendo solo al Sud sopra cenno anche al Nord Dio mia convinzione
Oggi molto forte che
Le transizioni industriali che non abbiamo vissuto e che noi attribuiamo al cento per cento alla globalizzazione ma realtà sono al cinquanta per cento alla globalizzazione al cinquanta per cento all'innovazione tecnologica che ha già spiazzato moltissimo
Solo che la globalizzazione è più facile a dirsi perché riguarda qualcun altro in qualche modo si pensa di poterlo evitare ma se voi fate una ragionamento sui posti di lavoro persi in modo strutturale sono probabilmente anzi sicuramente più quelli dovuti all'innovazione tecnologica che alla competizione
Dalla competizione derivante dalla globalizzazione dunque noi vivremo
Un periodo di transizioni industriali convulso
Sarà la normalità
E purtroppo per fortuna non potremo più applicare alla lettera slogan che ci derivano dal passato recente tipo non bisogna proteggere i posti di lavoro ma bisogna proteggere il lavoro
Slogan che io vi giuro dopo un mese al ministero dello Sviluppo economico uno si rende conto quanti e quali patì per aria siano perché vuol dire che molto nessuno di quelli che l'ha fatto se mai misurato con la gestione e ve lo spiego perché i in termini pratici
Perché quando tu hai un tornitore Allen Bracco che ha fatto quel lavoro per trent'anni
Non è che lì poi semplicemente dire guarda io chiedo
Un sussidio di disoccupazione perché non posso impegnarmi a salvarti il posto di lavoro perché tanto qui lavora morto comunque
Però nasceranno dieci
Fattori di sviluppo delle acque perché quello viene frega niente
Allora i due temi la protezione gli investimenti e la gestione delle transizioni che collegano questi due filoni uno proiettato al futuro uno alla gestione del presente
Sono fondamentali e lo sono ancora di più nel Mezzogiorno
E se posso aggiungere un commento di natura politica vi faccio notare una cosa che mentre la sinistra progressista negli ultimi venticinque anni ha parlato quasi esclusivamente di futuro
I populisti non hanno mai parlato di futura parlano solo di presenze
Se noi incominciamo forse a ragionare sul fatto che abbiamo bisogno di ricominciare a parlare anche di presente prima di pronosticare quale sarà il mondo tra trent'anni
Cosa che fino per adesso non abbiamo fatto neanche particolarmente bene come progressisti e cantato da un'altra parte
Forse recuperiamo un pezzettino di cuore e la cura sulla gestione dei tavoli di crisi che saranno struttura sei risolverà uno se ne aprirà un altro perché sono frutto di questo cambiamento concorso
E quindi il conseguente intervento
Straordinario diventerà un intervento ordinari
E la necessità di costruire base industriale con strumenti straordinari che non sono il fatto di andare aprire ovviamente le acciaierie al centro delle città una volta erano salutate con sbagliando non lo so comunque con grande gioia ma certamente facile quelle che ci sono non chiudano e debbano modernizzarsi che si difendano una per una ecco questo credo che sia lo spirito non abbiamo provato da ad affrontarlo con Claudio e devo dire che il tema istituzionale un tema fortissimo
Fortissimo
Perché il meccanismo della federalismo ha generato sostanzialmente un meccanismo strutturale di scarico delle responsabilità
Per cui vengono Hideki come fattori di rappresentanza dalle regioni ma non viene mai la soluzione corrispondente viene spostata sul governo
E quindi un federalismo monco perché si è non s'è sposata la responsabilità si è sposato il diritto di veto che è una cosa diversa dalla responsabilità forse il suo contrario
Concludo con una cosa secondo me imprescindibile che qui non è toccata ma che noi dobbiamo tenere in considerazione
Pezzi significativi del mezzogiorno in pezzi significativi del mezzogiorno ormai
Bambini e ragazzi hanno pareri accusano ritardi di natura culturale che mi impediscono di fatto qualunque accesso al mercato del lavoro
Non ce ne siamo accorti in determinate situazioni perché in queste hanno preso quasi una rilevanza
Medica non neanche una rilevanza psicologico culturale
Io credo che noi dovremmo ragionare sull'intervento straordinario anche in questi casi
Tempo fa parlai del fatto che noi abbiamo delle cose che si chiamano aree di crisi industriale complesse
Dove noi concentriamo l'intervento e diamo degli strumenti in più perché quelle aree lì sono aree fragili che vanno che il cambiamento ha reso totalmente esposto
Credo che in che dovremmo ragionare sul fatto di intervenire con delle aree di crisi sociale complessa
Il che vuol dire fare effettiva supplenza anche alle famiglie con il tempo pieno con la possibilità di introdurre i bambini alla lettura che hanno totalmente perso con la possibilità di imparare l'Indaco questo è può sembrare un piano gigantesco costa molto meno ma molto meno di qualunque programma di cui avete sentito parlare
Noi lo stiamo sperimentando sulla città di Taranto abbiamo messo trenta milioni di euro per fare questo lavoro e con trenta milioni di euro siamo iper capienti per la città di Taranto e comuni intorno
Qui stiamo parlando di centinaia di milioni di euro se espanso lo stralcio ma dobbiamo farlo
Perché quel pezzo la è un pezzo che non si recupera con niente
Cioè stiamo costruendo una generazione
In quelle aree in quelle zone che si possono ben delimitare che non sono recuperabili
Ecco io credo che questo è il senso oggi dell'intervento straordinario e per questo credo che l'intervento straordinario ha un senso
E
Credo che forse di tutto pur di tutto questo bisogna tornare a parlare
Non con fra diciamo facendo loro posto quello che abbiamo fatto negli ultimi trent'anni cioè
Passare dal dire
Noi siamo interessati a come sarà il mondo piatto fra venticinque anni e adesso torniamo indietro diciamo noi siamo interessati a come funzionava il socialismo reale con la Cassa del Mezzogiorno perché non può essere questo ed evidente gruppo Esse
Però in mezzo c'è una strada che è fatta di Protezione investimento di gestione delle transizioni e di cura dell'oggi perché il futuro non lo conosce nessuno e lo abbiamo dimostrato i problemi del presente di cui non ci siamo preoccupati ma di cui non abbiamo parlato
Nella narrazione politica sono una delle cause profonde per cui i progressisti in tutto il mondo oggi sono sconfitti e il ripiegamento grazie
Grazie il ministro Calenda per questo intervento così appassionato
Per la parola al professor Cassese
Il libro
Il libro di cui parliamo Euribor nello stesso tempo ambizioso è importante
E ambizioso perché
Percorre centocinquant'anni di storia del intervento per lo sviluppo in Italia
Ed è importante perché non solo fa una diagnosi ma fornisce delle terapie
E proprio questa
Duplice natura l'ambizione e l'importanza che mi consente di fare un intervento che è articolato in tre parti la prima riguarda ieri un'altra la seconda riguarda oggi è la terza riguarda domani ieri volgiamo sul momento indietro e cerchiamo di capire
Che cosa abbiamo fatto per il Mezzogiorno
Se dovessi asilo la parola direi le abbiamo tentate tutte va bene
All'Unità d'Italia si pensava per grande sfiducia verso il Regno delle due Sicilie che bastava estendere regole uniformi
Delle regioni più sviluppate per realizzare automaticamente lo sviluppo del Mezzogiorno quindi uniformità
Dopo quarant'anni ci si è resi conto che l'uniformità non serviva
E che ci volevano delle leggi feci Ali e furono fatte le leggi per Napoli per la Basilicata e così via
E poi saltando il fascismo
Un intervento straordinario che vuol dire speciale straordinario vuol dire che l'ordinario l'uniformità sul territorio non basta ci vuole qualcosa di più e qui la Cassa per il Mezzogiorno ma come dirò tra un momento altri strumenti per realizzare lo sviluppo
E poi abbiamo tentato di fare agire tutti i protagonisti perché il protagonista fino a negli anni settanta è stato lo Stato
Poi ci sono stati protagoniste le regioni mille novecentosettanta e poi ci sono stato dall'inizio della politica di coesione
L'Unione europea lo stato e le regioni
E tutto ministro con tutto questo possiamo ripetere quello che scrisse Pasquale Saraceno
Quando intitolò un articolo
La mancata unificazione economica italiana a cento anni dalla unificazione politica dell'Italia e lo possiamo ripetere a centocinquant'anni
Ecco
Il periodo più felice se volgiamo ci volgiamo sempre indietro è stato il secondo dopoguerra
Egli secondo dopoguerra vuol dire fondamentalmente la casa mezzogiorno e quindi vede azione di persone come Menichella Giordani Saraceno
La capacità di politica legislativa dei Massimo nei mesi e poi le capacità operative di Gabriele Pescatore
Però a Cassa del Mezzogiorno si accompagnata con la riforma agraria
è avvenuta la formazione della Callas Fondazione Cassa del Mezzogiorno nell'immediato secondo dopoguerra e tutti sanno che le guerre sono un grande impulso per lo sviluppo economico per tanti motivi che sono stati molto tristi ma che sono stati studiati
Dagli economisti
Che c'è stata anche lo sviluppo delle partecipazioni statali non dimentichiamo l'obbligo dell'investimento
Per quaranta per cento dei nuovi investimenti
De sessanta per cento dei nuovi investimenti del quaranta per cento degli investimenti totali nel Mezzogiorno voi ricordate che dette garantita attacca grattacapi a all'IRI perché il problema era quando si compra un aereo dove si localizzano investimento dell'aereo hanno e però quello c'è stato
E poi c'è stata un'altra grande opera che tutti nessuno considera che è quella segnalata addirittura agli inizi del secolo che è continuata specialmente nel secondo dopoguerra la cosiddetta Meridione Dizzee azione dello Stato Francesco Saverio Nitti Gaetano Salvemini no
La meridionali si accende lo Stato è servita allo sviluppo del Mezzogiorno forse più nella stessa casse per il Mezzogiorno perché perché ha consentito
Tanti i figli della borghesia di entrare nei ruoli dello Stato c'è stato un momento nel quale e i
Nel totale dei dipendenti pubblici le persone che proveniva dal Mezzogiorno
Rappresentano il settanta per cento se voi lo tenete presente a la quota che invece in termini di popolazione del Mezzogiorno e rispetto
Arrestato ritardi capite benissimo che cosa è stato la medicalizzazione
Dello stato
Ecco e poi la Cassa per il Mezzogiorno ha incontrato difficoltà perché perché ha cominciato a diventare sostitutiva invece che aggiuntiva e quindi l'esperienza e la casa rimasta un po'come dire
Ed è diventata meno importante
Ed è venuto fuori una cosa interessante e cioè che mentre all'Unità d'Italia
Non era solo il Mezzogiorno l'unica zona
Sottosviluppati per il succo è rimasto
Mi con minore sviluppo e le altre parti pensata al Delta del Po alcune zone dell'Appennino del Nord si sono sviluppate
E quindi è venuto fuori un altro difficile problema che quello di capire perché solo quella zona lì è rimasta in condizione di sottosviluppo mentre invece tutto il resto si in tutto il resto del Paese lo sviluppo se realizzato e questo per quanto riguarda ieri oggi
Beh qui in questo libro c'è una diagnosi molto chiara che è fatta da De Vincentis ed a Pescosolido nel loro saggi che si può riassumere molto brevemente così
Il Mezzogiorno di oggi molto ma molto meglio del mezzogiorno di ieri
Però il Mezzogiorno di oggi
Continua a essere molto indietro rispetto al nord di Portici
Quindi per ripetere una frase che che è scritta nel saggio di Pescosolido il Sud migliora
Ma il divario aumenta in altre parole
Il Sud camminare si non è fermo cammina il problema che il Nord corre quindi naturalmente il divario
Ecco io ho raccolto alcuni dati
Per dare un'idea del tessuto meridionale ve li leggo
Il Sud costa di più
Per pensioni di invalidità regioni e comuni del sud hanno un numero di dipendenti e una spesa per abitante superiori a quelli del Nord
Il costo della politica per abitante maggiore nel Sud le prefetture del Sud costano per abitante più di quelle del nord le regioni del Sud paragono corrispettivi per posto chilometro per trasporti molto più elevati di quelle del Nord
Signori
Questa è una parte importante della questione meridionale
Che diventa tanto più importante in quanto a questo punto noi vediamo che ci sono altri Paesi che riescono a fare in pochi anni in pochi decenni le cose che non siamo riusciti a fare il centocinquant'anni pensate soltanto al rapporto fra Germania orientale Germani occidentali
Perché questo pari a un punto veramente importante
Non è riguarda come dire non riguarda solamente noi ma riguarda tutti gli altri Paesi
E quindi passo al terzo punto che come dire e il domani
Nel libro leggiamo che qualcosa sta cambiando che c'è un boom di impresa che ci sono molte imprese femminili che ci sono imprese digitali e questo è un fatto positivo
C'è anche uno sviluppo di alcune grandi imprese meridionali nonostante i dati fondamentali che ci ha ricordato il ministro a Calenda Fugazi
Ci sono leggi come la diciotto la novantuno del due mila e cioè diciassette che hanno creato nuove responsabilità dello Stato
C'è certamente un nuovo corso
Quello che nel titolo del libro è stato chiamato un risveglio
Un nuovo corso bella politica al centro
Tuttavia io voglio segnali segnalare due ponti
Il primo è questo che manca la concentrazione degli sforzi
Per un altra ricerca ho dovuto fare una piccola analisi di una serie di leggi che sono state adottate negli ultimi anni bene
Vi sono molti interventi per il Mezzogiorno vanno tutti per rivoli diversi e quindi non essendo concentrati e non rispondendo a un disegno unitario finiscono per come dire
Per non essere valutabili e per non creare quella forza compatta che può avere un intervento del dello Stato e poi c'è il problema e la strumentazione
Noi tutti abbiamo ascoltato con molto interesse quello diceva ministro Calenda e che io condivido pienamente
Lui parlava di costruire una nuova base industriale di gestire la transizione del gioco di veti e responsabilità tra centro e periferia dell'intervento che non è solo economico ma riguarda anche la società all'istruzione e così via
Ma tutto questo come lo facciamo con il settore pubblico che ho appena indicato prima cioè il settore pubblico e la strumentazione per tutto questo ma se il settore pubblico privilegia l'occupazione
E non perché ci siano più cattivi meridionali
Ma perché c'è più bisogno di occupazione
Rispetto alla funzione cioè al compito che deve essere svolto tutte queste politica finiscono per essere nelle mani di strumenti che non sono sufficientemente forti per realizzare quelle politiche
E quindi finiscono per incontrare delle difficoltà
Ecco ha ragione quindi De Vincenti quando nel suo saggio iniziale dice
Bisogna costruire un disegno per mettere a sistema le potenzialità e farle divenire trainanti che mi pare una frase che sintetizza molto bene il problema
Io vorrei terminare ricordandovi Piccolo dettaglio che riguarda soltanto di trasporti
Se voi leggete il dibattito parlamentare
Sulle concessioni ferroviarie di tutto l'Ottocento prima cioè della legge giolittiana del riscatto delle concessioni ferroviarie
Voi vi rendete conto che quelli che discutevano in Parlamento del dei trasporti mica discutevano del problema di trasportare le persone da una parte all'altra
Discutevano del fine ultimo che era unificare l'Italia va bene L'Unità d'Italia era quello che mi interessava una società unità se voi leggete i piani di Quintino Sella quando Quintino Sella decise che la città amministrativa di Roma stava poi è stato tradito da Giolitti qualche anno dopo qualche decennio dopo doveva stare a lungo tutta via venti Settembre lo sapete perché doveva stare lungo via venti Settembre dove adesso c'è il ministero della difesa delle finanze
Perché dovrei stare vicino alla stazione e la stazione ferroviaria
Beh doveva stare vicino alla stazione ferroviaria perché lo stato italiano doveva servire i cittadini italiani e i cittadini italiani non stanno solamente a Roma stanno fuori di Roma e quindi dovevano avere un facile accesso
Agli uffici poi Giolitti invece che aveva una grande sensibilità per il pubblico impiego
E che quindi privilegio lo strumento che invece la finalità che fece distribuì i ministeri specialmente nella zona dei Prati perché perché lì abitavano gli impiegati e questo credo che il rivolgimento insomma no non più la pubblica amministrazione che deve servire una società ma gli impiegati opera pubblica amministrazione deve servire gli impiegati che ci lavorano dentro e questo io lo ritengo veramente importante perché
Diciamo noi con l'alta velocità
Abbiamo unito
Un pezzo dell'Italia
Alla Germania perché come dicono i miei amici economisti ormai c'è un asse che Fatah Bologna Milano monoposto ut carte che tra l'altro si sviluppa lo stesso tasso di sviluppo economico va bene
Abbiamo disunito l'Italia abbiamo unito l'Italia alla Germania stesso tasso di sviluppo e un sistema di trasporti
Decente e invece l'abbiamo disunita arresto del paese provate ad andare e con qualche mezzo non capì posso di ad Avellino alle c'è insomma ecco semplicemente vedervi viaggi recenti che ho fatto
Ecco io ritengo che questo sia importante cioè a riflettere con urgenza su queste cose perché vedete il problema è che
Dobbiamo preoccuparci di un altro dualismo a questo punto che se voi vedete i dati sui flussi elettorali
Dell'ultima votazione
Beh ci sono dei dati che sono sotto gli occhi di tutti che sono i flussi elettorali del Mezzogiorno
E scontentezza del Mezzogiorno
Il Mezzogiorno per così dire passato l'opposizione forse si dovrà dire domani che sarà passato al governo insomma comunque certamente c'è un segno di forte malessere del Mezzogiorno
Ma c'è un altro segno importante che viene fuori dall'analisi che ha fatto l'Ipsos e cioè il passaggio dei dipendenti pubblici
I flussi elettorali dei dipendenti pubblici che prima erano collocati con certi partiti come avete capito quali e e ora si sono spostati da altri partiti e quindi la mia preoccupazione che noi a questo al dualismo economico e sociale che si è Venuto a realizzare centocinquanta anni stiamo Coppi
Stiamo vedendo si accompagna anche un dualismo politico l'Italia è divisa in due anche da questo punto di vista quindi bisogna fare presto
Grazie anche al professor Cassese per questo intervento così complesso
Adesso pregherei di correttori di questo libro il professor Coco al professor lei pure dittici due parole su questa vicenda
Funzionasse
Proprio là dove
Buonasera a tutti prima di tutto vorrei ringraziare per questa discussione veramente straordinaria devo dire che il libro è stato sviscerato completamente per cui anche replicare diventa un po'complessa ringraziare anche tutti gli autori del libro perché questo è uno sforzo collettivo nel senso più autentico del termine
Tutto quello che si potrà fare in pochi minuti sarà semplicemente insomma diciamo replicare su piccoli puntini ma replicare dire che non non c'è bisogno di applicare forse si può dire che insomma diciamo si può discutere alcuni piccoli punti
Per esempio insomma diciamo ho molto apprezzato in appena apertura la l'impasse sulla questione istituzionale diciamo così sull'organizzazione dell'intervento insomma ed in particolare poi su questo dibattito
Diciamo accademico però nel senso a mio parere deteriore insomma diciamo che c'è molto diffuso soprattutto tra economisti che a volte tendono a essere effettivamente un po'di varianti tra politiche bottom up botto ma tetto da ecco mettiamola così recentemente peraltro insomma diciamo anche autorevoli economisti insomma diciamo non rilanciato l'esigenza di aver uno un approccio insomma diciamo più
Di carattere bottom-up insomma diciamo di una maggiore bene legga in realtà io credo che uno dei messaggi principali che abbiamo voluto lanciare nel libro insomma diciamo riguarda esattamente questo punto e cioè culturalmente ma anche da un punto di vista di logica economica e tutto quello che ci racconta la storia e che la questione meridionale come è stato detto è una questione nazionale
E senza un impegno diretto dello Stato anche in termini decisionali non c'è nessuna fase della storia italiana insomma nella quale si è verificata insomma diciamo una convergenza anzi l'unica fase nella quale abbiamo osservato una convergenza è quando la questione meridionale è stata affrontata
Esattamente come questione nazionale quindi io credo che questo sia il punto fermo da cui partire insomma diciamo che in chiara contraddizione con l'idea che ci possano essere insomma diciamo un approfondimento dell'approccio bottom-up ovvero punto non coordinato mettiamola così
è per questo che appunto l'approccio dei Patti per lo sviluppo il coordinamento forte
è stata una delle ispirazioni principali di questo governo
Ai una soluzione pragmatica ovviamente al problema a un problema che peraltro insomma diciamo enti connaturato nella struttura istituzionale italiana e su quale insomma diciamo ed è un dato di fatto non possiamo modificarlo non è detto che sia desiderabile modificarlo insomma quindi il primo punto credo che sia questo insomma diciamo bisogna sottolineare insomma diciamo come un coordinamento forte
Da parte dello Stato è un impegno diretto nel senso insomma diciamo di la posizione per così dire della questione e la precondizione perché la questione meridionale
Sia risolta tra virgolette intorno insomma che non si possa sperare che venga risolto
Un secondo punto che anch'esso insomma diciamo secondo me centrale e la questione della struttura industriale del Mezzogiorno in particolare la questione dimensionale che è stata discussa così bene diciamo così anche negli strumenti in domanda ovviamente dal ministro
Che sta se ne è occupato insomma diciamo almeno quanto quanto il Ministro dell'incenso
E qui voglio dire che dice voglio vorrei aggiungere un pezzo ulteriore c'è quello che manca il Mezzogiorno oggi è quella che Salvatore Rossini nel suo recente libro chiama una flottiglia di medie impresa deve molto dinamiche
Però autoctone cioè diciamo che abbiano una base nel Mezzogiorno non solo quelle che fanno i contratti di sviluppo
Quali sono le condizioni per generare queste intese non è che non esistano del tutto ma sono ancora troppo piccole noi abbiamo bisogno insomma di eliminare i lepre contribuisca a creare le precondizioni perché questi impiegati imprese diventino veramente competitive c'è diventano veramente Metin prese nel senso europeo non media impresa nel senso Italia cioè quindi impresa e non con cinquanta o cento dipendenti a imprese con cinquecento dipendenti
E uno dei colli di bottiglia è senz'altro la finanza ci sono segmenti interi del mercato finanziario che non ci sono nel Mezzogiorno fondi alternativi Finance
Il anche in questo abbiamo messo in campo uno strumento a mio parere molto importante un fondo che si dovrà indicare dovrà operare anche con fondi privati
E credo che sia un intervento che un intervento che pur dimensionalmente non molto importante potrebbe dare invece degli dei frutti
Proporzionali rispetto la sua importanza finanziaria
Infine
Direi un ultimo un'ultima sottolineatura quello che è stato fatto negli ultimi tre anni in particolare nell'ultimo anno ha bisogno di consolidamento ci sono alcuni degli strumenti che abbiamo messo in campo che
Potrebbero morire come sempre c'è stato detto al punto da dal presidente Pajno che uno dei problemi grossi e la Cassa risolveva appunto Traverso insomma la struttura tecnocratica
E quello che la continuità delle politiche
Noi abbiamo questo al questo problema credo insomma su almeno due questioni molto importanti che abbiamo provato affrontare nell'ultimo anno
E cioè
La questione del trentaquattro per cento bella spessa
Pubblica in conto capitale
La Svimez ha messo in luce insomma da vari anni come la spesa pubblica in conto capitale ordinaria dello Stato e insufficiente al Mezzogiorno e un minore della quota della popolazione che quinti quindi il l'intervento aggiuntivo in realtà è sostitutivo o solo parzialmente aggiuntivo
C'è una norma che obbligata meglio dire insomma diciamo per il momento insomma diciamo pubblica un monitoraggio questa norma va applicata è uno sforzo importante perché probabilmente i cittadini non immaginavano che fa la spesa in conto capitale insomma diciamo
Non si modifica dall'oggi al domani la distribuzione territoriale insomma bisogno i complessi meccanismi istituzionali ha bisogno di un lavoro molto intenso insomma e di un impegno molto intenso anche politico
Su questo punto e importante che questa norma insomma non finisca nel dell'indimenticato io chiunque
Sì al governo successivamente l'ultima cosa che anche essa insomma diciamo ha bisogno di tensione e approfondimento sono le zone economiche speciali con che per essere si tratta insomma diciamo di assicurare un impegno futuro per così dire una continuazione dell'impegno si tratta di uno strumento che ha funzionato nei paesi che venivano richiamati prima che i paesi che hanno superato il
Il problema che che noi non siamo riusciti a superare in in un secolo e mezzo è una potenzialità e importante che questi sforzi vengano mantenuti
Mi scuso devo andare per con l'incontro con la Mittal quindi vado a occuparmi di mezzogiorno quindi assumo di poter il di poter andare grazie
Ma dopo dopo trasposta in
Chiediamo
Col professor Lepore
Grazie grazie per questa occasione
Che ci è stata offerta come ha detto il Presidente Napolitano il Mezzogiorno con le sue parole sempre ponderata e
Sospese sopra una relativa è prudenziale ripresa e il divario che ancora e sulle nostre spalle che ancora grande e che pesa soprattutto sull'occupazione
Io credo che il lavoro che è stato fatto
Non solo con questo libro ma con queste autorevolissime presentazioni questa sera
Va esattamente nell'indicare una strada per affrontare questo problema
Il Mezzogiorno che recupera e il peso del passato
Io voglio ringraziare innanzitutto gli autori di questo volume perché certo con Giuseppe abbiamo fatto lo sforzo di mettere insieme gli Autori ma gli autori sono un composito gruppo di studiosi giovani e meno giovani di grandissimo rilievo che avevano una discussione in comune
E che hanno collaborato sulla base di competenze diverse questa è la vera novità abbiamo fatto una sorta di melting pop tra storici
Guido Pescosolido su tutti storici economici economisti ed economisti azienda e alcuni di noi oltre a fare questo mestiere a cominciare dal ministro De Vincenti io ringrazio veramente ho avuto modo di conoscerlo permettetemi questa piccola digressione poi sarò rapidissimo sugli altri punti ho avuto modo di conoscerlo che ho conosciuto non solo uno di quei di quell'unico le personalità che innervano una classe dirigente adeguata alle esigenze del Paese e lo dico anche per Carlo Calenda per le cose che ha detto ma anche una persona uno spessore umano e di uno spessore umano e di una capacità di relazionale assolutamente impagabile vi posso assicurare che gran parte del lavoro è stato fatto insieme a lui e poi alla fine Claudio De vincenti ha voluto fare solamente la prefazione a questo volume di cui invece gran parte del merito è anche su e gli autori gli autori che hanno collaborato profondamente a questo lavoro che hanno dato un segno a questo lavoro
All'inizio ci sembrava difficile riuscire a mettere insieme queste esperienze ci siamo riusciti e abbiamo dato credo un contributo positivo grazie soprattutto a chi ha scritto non a me Giuseppe che abbiamo cercato di mettere insieme questi autori
E infine il titolo
Il titolo guardate non è un titolo ottimistico io sono per la mia natura ottimista ma il titolo è stato frutto anche questo di una discussione ce n'erano due il risveglio del mezzogiorno e dopo la crisi
Devo dire io ho spinto un po'di più verso questo titolo non solo per l'ottimismo ma perché questo significava dare un segnale di un Mezzogiorno che non sta semplicemente all'opposizione citando Emilio Sereni
è un Mezzogiorno che ha avuto una suo ruolo importante nella storia del nostro Paese soprattutto nel dopoguerra ma che poi si è tramutato in un mezzogiorno rivendicazioni sta chiuso e incapace di assumere su di sé la responsabilità invece di una trasformazione
Il titolo deriva da uno studio a un viaggio che ha fatto negli anni Sessanta all'inizio degli anni Sessanta Margaret Carlyle nel Sud Margaret cala Carlyle ha usato
Questo titolo non per dire il suddetto riuscito a recuperare il divario mai iniziato un percorso ha iniziato un percorso essere caricato sulle sue spalle allora e vengo rapidamente o due o tre questioni cui ascoltato innanzitutto
Assolutamente ha ragione il presidente Pajno quando dice ci sono state due fasi della nostra storia
Il passato è rappresentato dalla Cassa per il Mezzogiorno mi permetto di dire che lui non ha solamente tracciato un quadro istituzionale ma entrato nel merito anche di questioni cogenti di carattere economico che riguardano lo sviluppo di questo Paese
La cassa ha rappresentato nel suo primo venticinquennio un elemento importante ha contribuito al miracolo economico italiano
E dall'altro quell'esperienza non è ripetibile la Regione il ministro Calenda i Patti per lo sviluppo guardate sono il seme
Non di una nuova classe per di una nuova Cassa per il Mezzogiorno ma di una congiunzione tra le coliche dall'alto e dal basso ma con una modalità che mette in moto un processo del tutto innovativo
Perché pone essenzialmente ai temi dell'infrastrutturazione ma soprattutto delle politiche industriali per il suo Calenda ha detto la frammentazione del Mezzogiorno è un elemento con il quale ci siamo scontrati
Io faccio in questa fase della mia vita non ancora per tantissimo tempo perché qualche fortuna tornerò a fare la mia attività l'assessore regionale sono a favore delle macroregioni una semplificazione
E lavoro in una regione da amministratore perché penso che il Sud debba ragionare in termini nazionali siamo riusciti a convergere perché le politiche nazionali non le abbiamo interpretate non in modo alternativo ma ci siamo in inseriti in quelle politiche abbiamo cercato di portarle affronto per le nostre Regioni e per il Mezzogiorno e qui c'è un tema che riguarda un binomio uscendo da vecchie modalità di rapporto tra le regioni del Mezzogiorno non è che bisogna semplicemente mettersi tutti insieme o dividersi
Bisogna saper collaborare e cooperare dove necessario quando è necessario ci siamo riusciti in molti casi bisogna anche saper competere tra territori
Perché questo è un elemento fondamentale per mettere in moto un meccanismo autonomo che venga dal Sud
E io credo che questo emerga dal libro quando si parla delle politiche industriali quegli strumenti che ha illustrato Calenda maggiore intensità per il Sud
Automatismi soprattutto dal punto di vista degli sgravi
La capacità di avere una nuova base industriale e poi la transizione industriale sono tutti elementi che fanno parte delle politiche industriali che si sono sviluppate purtroppo solo negli ultimi anni
Ma che si sono sviluppate come il Mezzogiorno
Io l'ho definito usando un ossimoro il keynesismo dell'offerta ma si tratta di questo si tratta di puntare sullo sviluppo produttivo su politiche che una volta venivano chiamate strutturali
E allora perché nel Mezzogiorno è successo quello che è successo dopo la pubblicazione di questo rito e il titolo
Non ha paura di confrontarsi credo anche con quello che è accaduto nel Mezzogiorno beh innanzitutto perché ha ragione
Sabino Cassese quando dice che nel Mezzogiorno quello che manca è l'ingrediente che le istituzioni devono mettere la capacità di aggregarsi di concentrare gli interventi di fare sistema
Per la verità io credo che nel corso di questi anni li abbiamo messi insieme tra politiche di alcune poche forse regioni ma di alcune regioni che poi sono state premiate abbiamo messo insieme tanti tasselli di una politica industriale ma in un mosaico comunitaria
E alla fine alcune misure come quelle che ha illustrato Calenda e quelle che immagino che noi chiamiamo nel volume illustrerà anche dei vincenti sono di fondamentale importanza per creare un mosaico unitario un tessuto unitario non politiche sparpagliato
Ma bisogna fare sistema e il tempo per fare sistema è un elemento fondamentale
Il tempo forse è stato troppo poco
Tre anni forse sono ancora pochi nonostante i risultati
A bere una tendenza di alcune regioni che crescono a una velocità del tre per cento come la Campania e di un Mezzogiorno che cresce sia pure di poco più del Mezzogiorno in tre anni non basta a colmare il divario e c'è un secondo tema e finisco sempre riferendomi al intervento di Sabino Cassese alcuni di quei dati sono veri altri forse no il dato della pubblica amministrazione non è affatto vero
Il sogno del Sud è sottodimensionata in termini quantitativi rispetto al Nord la pubblica missiva lavoro nel mio assessorato sempre tutto quello che abbiamo fatto in questi anni abbiamo fatto con tre persone di segreteria una qua
E con ottanta persone di cui una quarantina sarebbe bene andassero rapidamente in pensione c'è qui la direttrice direttore generale di questa direzione e gli altri hanno fatto cose indicibili lavorando mattina sera e notte ma assolutamente in modo sottodimensionato rispetto alla necessità di avere tecnostrutture
E soprattutto una pubblica amministrazione innovativa digitale industria quattro punto zero non si farà mai se c'è una non c'è un'amministrazione pubblica che semplifica e che è in grado di fare l'industria l'amministrazione pubblica quattro punto zero allora io su questo Marco
Mi fermo qui perché non voglio dire altro ci dobbiamo confrontare con quello che è successo
Ma dobbiamo saperne trarre le conseguenze in termini a
Di
Un maggiore tempo perché le politiche strutturali facciano cioè gli investimenti e l'occupazione conseguente faccia effetto B fare sistema è come no è compito delle istituzioni creare il quadro in cui si può fare sistema tre avere coraggio
E avere delle misure ponte che riescono a unire il disagio sociale il reddito di inclusione sta avendo un successo straordinario purtroppo lo sta avendo adesso temo che Reggio città di cittadinanza non avrà mai
La nascita il reddito di inclusione sta combattendo la povertà e allora forse sarebbe utile
Allargare la forza di questa misura
E puntare anche su misura che possono potenziare e innovare la pubblica amministrazione
Per dare un servizio alle imprese e ai cittadini che ne hanno bisogno in questo senso credo che la sollecitazione che veniva da Sabino Cassese sia utile credo che il nostro libro forse ha bisogno di un nuovo capitolo che è quello oggi che facciamo dopo quello che è accaduto nella politica io non credo che il tema sia la classe dirigente il mio amico Emanuele felice sottolinea spesso questo tema io credo che il problema sia quali politiche quali strategie e sulla base di questo anche si costruisce una nuova classe dirigente
Credo che a questo punto la conclusione di questa serata possiamo lasciare almeno sono straordinari amministratori inceppava
Pittura cioè distinte
Senta va bene tutto uno veramente
Ringraziare il Senato intanto per l'ospitalità in queste sale bellissime di Palazzo Giustiniani
E vorrei ringraziare molto i relatori Alessandro Pajno Carlo Calenda Sabino Cassese per i loro interventi
Di altissimo profilo e che ci hanno dato indicazioni negazione su cui lavorare molto alcune osservazioni alcune diciamo prime reazioni le hanno già date
Giuseppe Coco Amedeo Lepore
Io chiedo che poi molto ci sarà da riflettere su quello che il relatore ci hanno detto e più in generale dovremmo approfondire lavorare ulteriormente sulla questione meridionale come si presenta oggi
Così diversa da come si è presentata in passato eppure come dicevano
Il relatore in particolare mi sembra proprio Sandro Pajno ancora presente
Il divario è ancora un divario forte pesante
Ecco io devo dirvi
Vorrei raccontarvi rapidamente l'esperienza di questi tre anni fa tre anni che mi che sono responsabile dei fondi di coesione
Delle politiche di coesione delle politiche per il Mezzogiorno prima lo ero come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega
Su questi temi e poi lo sono stato come ministro
E nel raccontarvi rapidamente il succo di questa esperienza farà un discorso che a prima vista sembrava di metodo
Ma io credo che sia un discorso sulla politica
Almeno spero che lo sia
Come abbiamo cominciato abbiamo cominciato
Guardando piene tutto i problemi che
Lo diceva bene prima Calenda che arrivavano addosso al governo
Le emergenze della società italiana in particolare nella per quanto riguarda il mio ruolo negli ultimi tre anni le emergenze nella realtà del Mezzogiorno
E nel fare questo dovevamo inventare trovare soluzioni e risposte a quelle emergenze
E forse questo lo dico a Sabino Cassese di cui però colgo
Il punto insomma quando dice che magari in questi anni abbiamo fatto dei provvedimenti che alle volte non se ne vede la connessione sembrano sparsi
è in parte vero Sabino però è anche
L'inevitabile dovere della politica del Governo Richard arrivano problemi bisogna dare loro risposta e non si può lo diceva bene credo caro lo prima non si può rinviare
Bisogna stare sul pezzo
Quella curatore che perde il lavoro e Luís
è una persona in carne ed ossa con cui ho a che fare
Naturalmente nel fare questo lavoro ognuno di noi
Io tutti quelli che hanno lavorato con me
Al gabinetto non lo stato del ministero il dipartimento per le Politiche coesione l'agenzia per la coesione territoriale non è che tutti noi avevamo delle idee in testa
Avevamo delle categorie con cui ragionavamo lavoravamo anche sulle emergenze
Però una cosa io credo sia stata molto importante e la rivendico
La convinzione
Che
Ci siamo sentiti insomma io ho sentito più volte
Ma gli ho letto rivolto delle critiche che diceva hanno non c'è una visione complessiva unitaria e così via io ve la dico così e la inventivo questa cosa
La visione non si costruisce a tavolino
La così la visione si costruisce nel fuoco dell'azione di governo stando sui problemi e cercando le risposte
Poi a tavolino figurati come dire lo dico anche in senso positivo insomma il stato per tanti anni il mio mestiere lavorata a tavolino
Però quando si ha a che fare con problemi reali e pesanti come quelli del Mezzogiorno d'Italia è bisogna starci sui problemi non non è un po'non è una questione la la visione deve nascere dall'azione io credo che questo in qualche modo è successo
Perché poi quelli
Quelle idee che avevamo sono cresciute proprio confrontandosi con i problemi
E un po'come si veniva detto prima anche il gusto del cambiare cioè avvicinarsi alla realtà e scoprire che magari è diversa da come io
Me n'ero immaginata a tavolino
Quindi confronto con le esigenze reali e via via costruzione di strumenti che via via
Hanno
Hanno fu costruito un disegno e io rivendico anche questo
Perché
Partendo dai bisogni specifici anche molto locali
Intanto
Si è fatto una prima operazione che non era fatta da anni costruire un ordine di priorità
Fare
E anche questa anzi questa dovere della politica
Assumersi la responsabilità non di tirar fuori tante cose che stanno nei cassetti amanti metterle in ordine
E di dire cosa viene prima cosa viene dopo e dirlo insieme con le regioni con i Comuni con le istituzioni del del territorio
E poi gli dare un disegno di tessuto che dia le connessioni tra queste esigenze locali
E qui credo che
In termini di infrastrutture che legano il mezzo tutte le regioni del Mezzogiorno e le collegano al Centro-Nord di interventi sull'ambiente e sui libri sulla cultura sulla
Sulle risorse straordinarie dell'Italia del Mezzogiorno d'Italia in termini di
Beni artistici che possono diventare aggregatori di sviluppo economico e poi il discorso il sul la costruzione del tessuto tra le attività produttive qui io credo che
Un tessuto di attività produttive scusatemi
Io credo che
Calenda c'ha messo in luce un punto molto significativo
La fragilità del tessuto produttivo meridionale
C'è una una recente indagine Istat che ci fa vedere la densità delle attività produttive sul territorio nazionale per capirci la Pianura Padana è tutto un colore unito il Mezzogiorno sono macchie di colore
Separate tra loro
Un problema di continuità del tessuto produttivo
E qui le le politiche industriali come diceva prima meteo
E qui devo dirti Alessandro il disco il ragion per cui hai fatto sulla qualità delle istituzioni io credo sia fondamentale l'abbiamo affrontato un po'come diceva Giuseppe prima pragmaticamente devo dire
C'è molto di più da da ragionare su questo punto ma i patti per il Sud che tu citavi sono stati poi io questo esercizio questo esercizio di
Si parte dalle esigenze concrete delle persone dei delle comunità locali
E poi di via si costruisce il tessuto che lega tutto non ci siamo riusciti pienamente io credo che Sabino quando ha fatto che l'osservazione aveva molte ragioni
Però posso dirti con grande sincerità che è stata la nostra pensione continua
Abbiamo usato il termine risveglio perché in questo lavoro l'altra cosa che mi porto dentro è
La aver conosciuto tante energie dive del Mezzogiorno che ci sono qui c'è anche di nuovo una novità della questione meridionale di oggi
Negli anni cinquanta non era così negli anni Cinquanta dovrà essere portato all'impresa adesso taglio un po'con l'accetta oggi invece l'impresa cioè nel Mezzogiorno anche se a macchie non tessuto
E io credo che dobbiamo lavorare il compito delle istituzioni a lavorare perché o citavi tu prima Sabino
Queste energie vive diventino trainanti per
E qui vengo all'altro lato e e cioè che in realtà abbiamo ancora davanti a noi drammi sociali pesantissimi nel Mezzogiorno no che si sentono di quel divario che dagli anni ottanta il primo decennio degli anni due mila è andato allargandosi tra Centro-Nord mezzogiorno penso prima di tutto ai giovani alla dramma di tanti giovani che non riescono a farsi un piano di vita nella loro
E che quando va bene emigrano e cercano lavoro al centro nord o in altri Paesi
E penso alle periferie al dramma di Taddei delle periferie di alcune grandi città meridionali entro che se sono drammi nuovi negli anni cinquanta non era quella la disoccupazione
E non erano e non erano quelle le periferie le periferie sono il frutto del per lo sviluppo come hai detto tu prima del Mezzogiorno rispetto negli ultimi cinquanta sessanta
E insomma potremo continuare ma sarebbe più bere troppo tempo e vorrei concludere così
Rivendicando questo guardate nel fuoco dell'azione di governo abbiamo provato a costruire una visione
E al centro di quella visione
Io riconosco parziali insufficiente ancora da lavorarci sopra cioè la consapevolezza del Mezzogiorno del di come oggi nei suoi grammi di oggi da guardare senza edulcorare Trulli
E nelle sue energie di oggi
Il possibile protagonismo del Mezzogiorno
E c'è un'idea
Del ruolo della politica
Non più
La pur nobile politica degli anni cinquanta sessanta settanta cioè una politica come dire che come diceva Pietro Ingrao portava le masse nello Stato cioè
Faceva una funzione pedagogica di
Di riparare a stare nella democrazia a usare la democrazia
Oggi la politica si misura con una società italiana anche nel Mezzogiorno enormemente cresciuta
Fatta di persone a cominciare dai giovani
A cui non si può fare la lezione
A cui e che hanno diciamo
Pregi e difetti il difetto è la perdita del se vogliamo
Della consapevolezza
Che ci sono che devono esserci e devono essere rispettate le competenze c'è una orizzontale ITA
Della Rete
Diciamo così che insomma pone molti problemi non c'è bisogno adesso ve li cito ma dall'altra c'è anche una autonomia delle persone una loro voglia di essere
Se stesso di dire la loro
E quando io parlavo di quelle energie positive che ho trovato nel Mezzogiorno parlavo di una dovere della politica di essere il fattore non che fa la lezione non è più quella l'epoca ma che invece sostiene supporta accompagna questa voglia di protagonismo prendendo la costruttiva
Ridando un senso a questa orizzontalità
Nel
Nel senso che ci che l'insieme cresciamo
Che insieme siamo comunità
E quindi combattendo quel distruttivi ISMU che pure osserviamo con questa
Con questa capacità di fare da collante
Questo è il dovere della politica questo il dovere delle istituzioni
E
Credo che purtroppo il voto del quattro marzo ci segnala che non lo abbiamo assolto in modo adeguato lo dico come governo come componente del governo questa è la mia opinione
Abbiamo rimesso in moto il Mezzogiorno ma il Mezzogiorno ancora a tante
Situazioni di sofferenza che forse
Non siamo riusciti a cogliere fino in fondo
Non siamo riusciti a rendere trainanti quelle energie non siamo ancora riusciti a tendere trainanti quelle Energia
E insieme vi devo dire
Riuscirà a fare quest'operazione io credo sia fondamentale
Per riaprire fino una prospettiva forte di Unità d'Italia
E di nuovo Sabino ci poneva un problema molto serio anche il voto ci fa vedere un'Italia divisa
Dove il
La frattura passa per una frattura reale di problemi situazioni che vengono vissute
Ecco io credo che
Questo compito della politica di essere a supporto delle energie vive del Paese nel Mezzogiorno come nel Centro-Nord e nelle loro differenze questo sia il modo con cui ricostruiamo fino in fondo la voglia dell'Unità d'Italia
Che c'è ancora guardate perché quando Giorgio Napolitano
Ci ci indicò con forza
La strada della celebrazioni del centocinquantenario Baicu un momento molto bello per il nostro Paese io lo ricordo io giravo l'Italia vedevo la voglia di riconoscersi italiani da da Milano a Palermo
Da Torino a Bari
Bene questo questo passato è una politica che faccia quel lavoro che abbiamo cominciato a fare
Forse in modo appunto anzi sicuramente in modo ancora insufficiente costruire la visione del futuro stando molto radicati sui problemi di oggi
Oggi credo che sarà inevitabile che il nostro governo
Com'è giusto passa il testimone mi auguro che il testimone per il Mezzogiorno come per il resto del nostro Paese venga raccolto sarebbe un delitto se venisse interrotta questa azione
Eroica parole vincente e concludono la nostra serata con la testimonianza di un impegno di una passione
Neanche con la prospettiva di un futuro e questa è una cosa di cui Mezzogiorno credo una veramente bisogno in futuro che si occupa del presente ma che si costruisce in avanti grazie