Andreotti d'Arabia. La Siria, guerra e dialogo in Medio Oriente

Ma
Gianni
Gianni
Sono ancora oggi buona sera a tutti grazie per per essere qui così numerosi sono cinque anni senza il presidente Andreotti
Che vista la situazione dottor Letta e troppo facile la battuta dire che si vede che manca il presidente
Grazie un grazie particolare ovviamente a Stefano Serena Marco a tutta la famiglia ai parlamentari per i parlamentari che sono qui presenti eccellenza tutti
Grazie atto dottor Letta grazie non ci sono parole da parte nostra per ringraziarla per la disponibilità l'incoraggiamento che cita sempre la puntualità con cui ogni volta accetta il nostro invito oggi peraltro in un giorno
Di così grande tensione confusione la sua presenza e quindici ci rende davvero orgogliose testimonia ancora una volta la sua sensibilità e l'amicizia per il presidente Andreotti
Un grazie davvero di cuore da parte di di tutta l'associazione Giovane Europa al professor Riccardi per aver accettato l'invito il professor Riccardi ovviamente non ha bisogno di presentazioni grande storico grande un uomo di pace tanti seminatori di pace
Non c'è conflitto nel mondo dove non c'è la comunità di Sant'Egidio che non c'è
Non c'è conflitto che non vede la presenza appunto di Andrea Riccardi Marco Impagliazzo che ringrazio per essere di nuovo qui con noi e del di tutta la comunità di Sant'Egidio davvero la comunità meriterebbe il premio Nobel per quello che fa
Peraltro è stato davvero interessante nel Ostiglia un po'ecco questa Inter diciamo e la terzo lectio magistralis che affidiamo a sul presidente Andreotti ha una personalità la prima è stata su Aldo Moro Andreotti Aldo Moro affidata a Paolo Mieli la seconda Andreotti e gli Stati Uniti d'America affidata a Paolo Messa Laterza l'abbiamo chiesta lei su un argomento delicatissimo è un argomento che stava molto a cuore al presidente il Medioriente abbiamo scelto in particolare la Siria ed è stato davvero anche devo dire per me è emozionante ho letto la relazione prima non la troveremo in questa eterna
Per la modestia dei professori Cardi che nel primo viaggio che Andreotti fa insidia nel mille novecentottantadue quando arriva in Nunziatura o in ambasciata
Ad Hama a Damasco il presidente Andreotti trova un giovanissimo Andrea Riccardi sua eccellenza monsignor Paglia e annotato nel diario del Presidente
E Andrea Riccardi conserva ancora gli appunti di quella di quella vista ed è quindi anche questo un segno che non abbiamo sbagliato a chiedere a lei
Di intervenire su questo argomento è un argomento appunto di su quello che sta succedendo in Siria di grandissima attualità credo che dottor Letta non potevamo scegliere persona migliore visto anche quello che fanno e ancora una volta ad hoc tale della presenza di Marco e di Andrea perché quanti dice quante migliaia di persone grazie ai corridoi umanitari stanno rischia state mettendo in saldo anche non tantissimi siriani questo
Ed ha per una lezione io dico spesso di tenere una lezione di civiltà che state dando all'Italia e all'Europa quindi grazie di cuore il professor
Ha ragione Angelo Chiorazzo
A dire si vede che il presidente manca
In una situazione così difficile
Vorrei dire drammaticamente difficile e non sembri esagerato questo
Questa definizione un po'forte
Ci sarebbe voluta la saggezza
L'equilibrio l'impegno la visione che ha sempre caratterizzato il modo di far politica e di servire lo Stato Giulio Andreotti
Progressivo declinare
Del costume nella cultura politica
Che per il quinto anno
E Angelo Chiorazzo nell'associazione Giovane Europa che ricorda la figura e l'opera di Giulio Andreotti
Siamo gratis simili Chiorazzo che non ha mancato un appuntamento
Il quattordici gennaio anniversario dalla nascita o il sei sette maggio
In occasione della scomparsa il ricordo puntuale serio
Affidato l'avete sentito lo ha appena ricordato alle lectio magistralis di personaggi che hanno studiato la sua opera che è un'opera vastissima e quindi le le le lectio magistralis potrebbero non finire mai ma è l'unica voce che ricorda una personalità che ha segnato la storia della nostra Repubblica dai suoi albori dalla Costituente
Anzi prima ancora dalla Consulta
Fino alla fine dei suoi giorni
E chiarisce
Che uno Stato che tanto deve all'opera l'impegno di una personalità che ha dedicato tutta la sua vita alle istituzioni l'abbia quasi
Dimenticato ho archiviato un doppio grazie Angelo perciò e grazie anche di aver scelto quest'anno
Grazie all'Istituto Sturzo che
Custodisce l'archivio di Andreotti e che ha ospitato i ricordi degli anni precedenti ma la cui sala sembrava insufficiente ad accogliere i tanti amici che giustamente vogliono ancora una volta rendere omaggio alla memoria di Giulio Andreotti ha scelto una sala bellissima prestigiosa più ampia in un luogo che per Giulio Andreotti era molto familiare perché qui
Sì cardinal vicario ha risieduto per tanti anni e le frequentazioni di Andreotti con la chiesa con il cardinal vicario sono note a tutti ieri mattina
Nel quinto anniversario il sei maggio
L'abbiamo ricordato nella sua chiesa
A San Giovanni dei Fiorentini quella chiesa
Nella quale tutti i giorni Luini iniziava la sua giornata di lavoro di preghiera di impegno e don Luigi con quella semplicità straordinaria di una persona che lo fosse che lo conosceva bene che lo conosceva nell'intimo che lo vedeva raccolto in chiesa in preghiera ancora una volta dato la cifra giusta per ricordarlo
Ha detto don Luigi Andreotti
Mostrava come pochi
L'interesse per gli altri l'attenzione agli altri l'amore per gli altri
Lui probabilmente alludeva a quella fila che tutte le mattine lo aspettavano uscita della messa alle sette per presentare suppliche richieste
Richieste di aiuto intervento per ognuno di loro Andreotti
Con santa pazienza
Con carità cristiana praticata è sentita intimamente aveva
Una parola di conforto un'assicurazione una promessa un impegno un aiuto anche materiale ma non lasciava nessuno neppure l'ultimo della fila senza risposta
Ecco questa attenzione agli altri questa capacità di ascolto questa
Questo desiderio questa capacità di rendersi conto delle ragioni degli altri ha sempre improntato anche la sua attività politica
Lo sapete tutti qui vedo tanti di coloro che hanno collaborato con lui per tanti anni e quindi dico cose
Risapute note a tutti ma è stato sette volte presidente del Consiglio compreso un governo della solidarietà nazionale durante il rapimento di Moro di cui abbiamo ricordato i quarant'anni proprio in questi giorni
O della non sfiducia
Due formule che oggi sarebbero sicuramente utilizzabili e preziose per risolvere una crisi che sembra altrimenti il resto volubile
Ma poi è stata ventisette volte ministro Nesi in tutti i ministeri impossibili il più giovane ministro dell'interno e poi del tesoro
Dell'ambiente
Bilancia dalla programmazione di tutto ha attraversato tutti i ministeri lasciando e l'ho scoperto dopo quando anch'io ho avuto nel mio piccolo una responsabilità di governo lasciando traccia
Ovunque sia passata non c'è il ministero in cui lui non ha esercitato la sua funzione pubblica
Che non rechi un ricordo una traccia seria forte del suo impegno del suo modo di amministrare di far politica di servire lo Stato sì sono stati tanti altri ministri tanti altri personaggi che son passati senza lasciare traccia Andreotti l'ha lasciata ovunque sia passato
Ma è stato anche cinque volte ministro degli Esteri
Era la sua vocazione naturale la sua passione perché forse proprio nei rapporti internazionali poteva sviluppare al massimo grado quell'attenzione agli altri
Don Luigi ha colto come la cifra essenziale del suo modo di intendere e di fare la politica
L'attenzione agli altri
Alla cultura letture un corruttore la stima per la cultura degli altri la capacità di ascolto delle ragioni degli altri lo ha portato a intessere una quantità
Di rapporti internazionali molto fecondi lunga negli anni perché ha coltivato i rapporti internazionali anche quando non era al governo unica personalità italiana farla e diventando nel giro di una vita il personaggio europeo più conosciuto il più popolare dall'Asia al Medioriente dall'America latina agli Stati Uniti un personaggio straordinario che applicava questa sua capacità di ascolto questa sua attenzione agli altri
Per dirimere contro
Per trovare le soluzioni pacifiche
Per fare quella mediazione che politica un'arte perché il compromesso non è e non deve essere parola da usarsi spregiativamente come oggi usa ma è la capacità di trovare un punto di equilibrio tra posizioni diverse estrema spesso difficilmente conciliabili ma che radicali ritirandosi portano allo scontro per evitare lo scontro e necessario sapeva esercitare quest'arte
Trovare quel punto di equilibrio raggiungere attraverso la paziente opera di una mediazione intelligente e colta consapevole delle ragioni degli altri e delle parti a quel punto di equilibrio che appunto il compromesso
Andreotti l'ha saputo fare in ogni area del mondo dove si è impegnato e l'ho saputo fare in maniera eccelsa diventando quel personaggio che qualcuno forse ironizzando anche detto che ha spinto l'arte della mediazione sino al sublime o all'impossibile tanto da rendere l'Italia nel momento della guerra fredda e dello scontro i più filo-sovietico
O il meno antisovietico dei paesi più filo americani quasi una contraddizione ma era quella capacità di non affrontare l'Unione Sovietica nello scontro ma con la comprensione e la franchezza senza rinunciare ai principi ma con la capacità
Di
Industriarsi per trovare soluzioni pacifiche giuridicamente fondate politicamente e storicamente possibili
La prima cosa che mi piacerebbe sapere dal professor Riccardi che un grande storico lo ha ricordato Angelo più razionale cioè l'atto ma anche uno studioso nella chiesa e se è vero nell'intervista che ha fatto ieri ad Avvenire ce n'è un cenno
Quello che qualcuno ha sempre insinuato in particolare Cossiga nel due mila e sette
Cossiga scrisse in un'intervista al Foglio
Quello che che Andreotti
Più di essere il ministro degli Esteri dell'Italia era in corso segretario di Stato della Santa Sede iniezione fosse più attento agli interessi del Vaticano che non a quelli dell'Italia scrisse Cossiga
Quello che è sembrato in politica estera il suo viaggio a sinistra era conforme alla politica estera di Paolo sesto e del cardinale Agostino Casaroli
I quali volevano che l'Italia rimanesse neutrale per garantire sicurezza del Vaticano la politica di Andreotti
Era la politica di Casaroli i comunisti sono barbari e siccome i barbari non si possono distruggere bisogna aspettarli e battezzati
Andreotti con i comunisti vero don Vincenzo di aspettati egli ha in parte battezzati o ci ha provato
Ancora da
Guadagnare
L'antipatia di personaggi come Margaret Thatcher che nel suo libro di memorie è molto dura con Andreotti ma ricordiamo anche noi a Roma
La Thatcher che guardo con freddezza Andreotti mentre invece ostentava simpatia
Verso Presidente Cossiga o Kissing ieri che fu altrettanto severo con Andreotti salvo poi a ricredersi a distanza di anni ma Andreotti questo ha fatto sempre
Senza mai rinunciare ai principi senza venirne meno mai al suo dovere istituzionale o al suo credo religioso ma perché quell'attenzione agli altri che don Luigi ha colto così sapientemente lo portava a trovare anche in politica anche nei rapporti con gli Stati quel punto di equilibrio e di mediazione
Non dico niente su Andreotti la rabbia come con un titolo molto suggestivo stasera si parlerà il professor Riccardi l'impegno di Andreotti in quell'area del mondo il Medioriente nella tormentata passare tra palestinesi e israeliani i rapporti con la Siria fu il primo ai a intraprendere quella strada allora difficile forse uno scontro con gli americani
Nasce proprio in quel rapporto antico che per primo esplorò una strada che oggi invece tutti pensano si debba percorrere è stato un impegno molto forte quello di Andreotti in quell'aria durato molti anni svolto quando era presidente del Consiglio quando era ministro degli esteri ma anche negli anni in cui non era pochi anni per la verità nel corso della carriera al Governo
Voglio ricordare solo due espressioni di cui probabilmente parlerà con abbondanza il professor Riccardi due formule del suo impegno in quell'aria soprattutto del Mediterraneo una e il tutte improntate ai principi del buon vicinato della inclusione della comprensione nella franchezza sui diritti umani la prima è cioè il dialogo monoteista
Dialogo cioè non dialogo feriale uovo e Brad cristiani e musulmani un dialogo a tre voci per svelenire le tensioni e trovare via via il modo di discutere di confrontarsi per trovare le soluzioni
Inventò anche una associazioni che si chiamava proprio il Trial logo
Mi faceva parte s'adatta e sua figlia Camelia Astianatte figlio del raìs assassinato dei Fratelli musulmani Tullia Zevi
Allora presidente delle comunità ebraiche negli anni a venire avvocato che accende
E Raffaello Fellah presidente dell'associazione ebrei libici nel mondo amicissimo di Andreotti e di Gheddafi che riuscì a creare l'occasione di un meeting nella mitica tenda di Gheddafi in Libia
La seconda espressione che voglio ricordare di cui lui era molto orgoglioso e qui vicinanza
Un'espressione alla quale lui teneva moltissimo e l'aveva coniata frequentando a lungo e con i denti che attenzione alle ragioni dell'uno e dell'altro Arafat
Andreotti fu il primo come presidente dell'Unione interparlamentare a portarlo a Roma e a farlo parlare nel Parlamento italiana successe
Una di quelle polemiche che non finivano mai che sono ricorrenti d'Italia e l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede
Potete Ben Hur sempre qui per ristabilire amicizia tra persone e popoli
Ma non voglio inoltrarmi su una strada nella quale il professor Riccardi è maestro lo ha ricordato Angelo Chiorazzo professor Riccardi non ha bisogno di presentazione
E professore di Storia contemporanea insegna a Roma tre ma insegnato anche alla sede prima all'Università di Bari e ma di laurea honoris causa ne ha presi in tutto il mondo
Sono andato a guardare ho trovato all'ovario in Belgio a Valencia in Spagna alla Georgetown University di Washington ad Augsburg in Germania a Lione in Francia e via enumera è uno studioso
Della chiesa ma esperto umanista
Che ha nel panorama internazionale una voce
Autorevole scrive in Italia e sul Corriere della Sera ma i suoi interventi sono ospitati in tanti giornali del mondo
è uno scrittore secondo ha scritto una quantità di libri voglio ricordare credo che quello che sia stato il primo il secolo del martire cristiani del Novecento e l'ultimo periferie dopo la sorpresa di papà Francesca e dopo quella monumentale splendida biografia
Di Giovanni Paolo secondo
è stato lo ricorderete tutti anche ministro del governo Monti
E presso il ministero
Che stancamente si chiamava fino ad allora il ministero dalla cooperazione internazionale luglio ha ribattezzato ministero dalla cooperazione internazionali dell'integrazione
Ma ne ha fatto un ministero un ministero che guardava alla cooperazioni internazionali si ma l'integrazione ma anche alle politiche per la famiglia alla gioventù alle politiche antidroga al servizio civile alle adozioni internazionali e al anti discriminazioni razziali in una intervista a Repubblica quando fu nominato ministro
Disse la cooperazione internazionale e l'integrazione
Mi sembra
Che si dia finalmente centralità ha qualcosa di importante e che finora è stato ritenuto accessorio un lusso qualcosa di non necessario
Mi sembra un segno di speranza per tutti ma va ricordato Angelo il suo capolavoro e la comunità di Sant'Egidio
Qui abbiamo non solo presidenti Impagliazzo ma don Vincenzo Paglia che dissente simbolo
Storia assieme evitare rappresenta la la e lo spirito
Io credo che si possa dire che Sant'Egidio è stato il miglior frutto del sessantotto era infatti il sette febbraio del mille novecentosessantotto quando Andrea Riccardi allora studente con alcuni suoi compagni dicevo si riesce si riunì
Nell'oratorio della chiesa nuova il santuario di San Filippo Neri
Per far nascere quella che diventerà dopo la Comunità di Sant'Egidio erano gli anni del post Concilio
Erano gli anni del sessantotto con quei fermenti che animavano in maniera spesso distruttiva la gioventù non soltanto in Italia ma che dettero a Riccardi un'ispirazione diversa e nuova sentite come la racconta Lucia
Io avevo l'idea del nuovo che il mondo dovesse cambiare che fosse necessario interrogarsi sul modo di cambiarlo
Che bisognasse inventare il futuro cambiare le regole del gioco il discorso del sessantotto era soprattutto questo allora ho preso coscienza di un cambiamento in atto qui in Italia in Francia in America
C'è qualcosa che mi interessava che mi inquieta ma infatti e in mezzo a questa crisi generale che c'è stata la scoperta del Vangelo una scoperta che ha fatto nascere in me un senso critico nei confronti delle ideologie e dei sistemi biologici in genere
Ecco cos'è stata il Sessantotto soprattutto per me pensavo che bisognasse cambiare il mondo in questo senso cominciai a leggere con insistenza il Vangelo e poi la Bibbia
E poi ancora la tappa successiva per Andrea Riccardi sulla scoperta e la conoscenza del mondo dei poveri nella periferia povera di Roma le baracche sentite come scrive e che ben ricordo conoscevo un prete operaio che lavorava nelle baracche vicino al Cinodromo da ponte Marconi lungo il Tevere e delitti che ho cominciato a scoprire la periferia era il mondo proletario distrutto proletario fatto di immigrati dal Centro e dal Sud Italia o dal centro storico di Roma della Roma di allora un misto di lavoratori edili lavoratori irregolari gente a metà tra la piccola vittima ed espedienti per sopravvivere
In bilico tra la marginalità il ribellismo e il rassegnazione
E nel settantuno nacque Sant'Egidio che ogni settantatré trovò ospitalità lì nella piazza di Sant'Egidio in quel bel convento che ha consentito al professor Riccardo di ai suoi cofondatori e poi sui tanti collaboratori di fare quell'opera di pace che Angelo Chiorazzo ha ricordato e che non conosce confini che va in tutto il mondo se ne potrebbero ricordare tante di impresa mi limito a ricordare quella più famosa la pace in Mozambico
Che fu siglata a Roma nell'ottobre del novantadue proprio in quell'ex-convento in piazza Sant'Egidio e che valse ad Andrea Riccardi e a monsignor Zuppi oggi vescovo di Bologna la cittadinanza onoraria del Mozambico
Per questa opera di pacificazione Spesal generosamente volontariamente in tutto il mondo
Il professore Cardi ha avuto una quantità di veleni voglio ricordare nel novantanove il premio
Per la pace dell'UNESCO nel due mila e tre la rivista Time lo ha inserito nell'Elenco dei trentasei eroi moderni d'Europa che virgolette si sono distinti per il proprio coraggio professionale e per l'impegno umanitario
Nel due mila e quattro prendono balza nel due mila e nove il premier europeo più prestigioso il primo Carlomagno di cui sono stati insigniti De Gasperi Adenauer Churchill Ciampi la Merkel
Nella motivazione del professor Riccardi si legge per onorare un esempio straordinario di impegno civile in favore di un'Europa più male solida all'interno e all'esterno delle sue frontiere per la comprensione fra i popoli le religioni e le culture per un mondo più pacifico e giusto ecco io credo che tutto questo sia esattamente in linea
Con il modo con cui Giulio Andreotti ha concepito e praticato nella sua lunga vita la politica estera che
Nella sua carriera così variegata così multiforme nel suo impegno che ha attraversato tutti di i ruoli dell'amministrazione pubblica e dello Stato italiano era la sua vocazione più forte
Quella che ha reso ascoltata e autorevole la voce dell'Italia nel mondo così come oggi
La voce di Sant'Egidio visto che l'Italia ha perso un po'del suo smalto i suoi rappresentanti non hanno lo stesso prestigio la stessa autorevolezza che arriva Giulio Andreotti credo di quindi
La persona più indicata
A parlare di una parte di quell'impegno una parte rilevante quella nel Mediterraneo e Medio Oriente i rapporti con la Siria e con gli altri Paesi dell'aria sia proprio il professor Riccardi fondatore di Sant'Egidio grazie
Io ringrazio
Il dottor Angelo Chiorazzo per avermi chiesto questo impegno e per avere scelto questo luogo
Caro al presidente Andreotti non solo per le sue frequentazioni di qualche appartamento cardinalizio come quello del romanissimo cardinale Traglia che abitava qui di fronte ma proprio cui si svolse uno dei grammi su cui ha scritto Andreotti
La morte l'attentato Pellegrino Rossi ci fu proprio sulle scale del palazzo della segreteria
Il il primo ministro laico di più no quindi è una scelta molto molto significativa ringrazio molto il dottor Letta per le parole generosissimo e che ha rivolto nei miei confronti nei confronti dell'opera di pace
Devo dire che mi sono un po'sono un po'arrossito credevo si parlasse di Andreotti e invece ha parlato tanto di me che con un senso di continuità e di romanità che mi onora molto
Ma facciamo gli storici per quanto ancora possiamo
Andreotti da rabbia
è un'espressione di ironia critica sulla sua capacità Mickey attiva
Che tante volte è stata criticata come estenuata quasi sul suo filo arrampicassimo Giulio da rapina titolo panorama nell'ottantatré ricordando come per il governo Craxi siamo nella busta ottantatré alcuni avrebbero preferito agli esteri più che Andreotti
Uno Spadolini filo israeliano
E all'inizio dell'ottantatré la candidatura del presidente alla Farnesina
Era stata proprio bruciata dall'accusa di finora bis mo'e di terzomondismo manifestati sia la presidenza che nell'attività dell'Unione interparlamentare
Questa era un'organizzazione senza potere a cui Andreotti teneva moltissimo
Perché era occasione di una rete di contatti internazionali e Andreotti aveva il gusto dei contatti internazionali fatti in modo personale
Nonostante
Non si fosse poi dedicato tanto agli affari esteri nella sua carriera precedenti diciamo fino agli anni Ottanta
Ma i rapporti personali
La forte memoria
La costante attenzione erano elementi preziosi per un politico che studiava il dossier come mostra il suo archivio
Io ricordo andando in Mozambico mi scrisse una lettera di presentazione per il ministro degli Esteri ci sanno poi diventato presidente all'inizio degli anni ottanta
E disse però ci voglio mettere dentro
Una foto di
Monumento di Roma che sci sanno ha visitato e glielo fatto visitare io così ricordiamo qualcosa di personale
Andreotti dall'ottantatré all'ottantanove un lungo periodo Guido alla Farnesina lei detto cinque governi poi presidente del Consiglio fino al novantadue
E qui voglio fare una prima osservazione nonostante la criticata instabilità dei governi della Prima Repubblica si potevano svolgere azioni governative di lungo periodo anche perché quei governi
Erano espressione della stessa classe dirigente e di una visione condivisa cioè la politica estera un capitolo su cui c'era una visione certo non unanime ma ancorata all'atlantismo all'Europa consapevole però di spazi propri in cui l'Italia agiva in forza della sua collocazione mediterranee
Riflettere
Con rigore
Anche se con affetto come facciamo oggi
Sulla visione mediorientale di Giulio da rabbia
è un debito che abbiamo verso di Lou ma non sono
è una necessità morale nei confronti di una regione che c'è stata Sempre tormentata ma oggi è distrutta
La Siria
La Siria un Paese in cui durante ne parleremo oggi di significa soprattutto una guerra da sette anni con cinque forse sei milioni di rifugiati fuori del paese
E permettetemi a lei patrimonio dell'umanità culla di una convivenza Isla mo'cristiana
è stata distrutta dalle bombe dalle lotte tra i ribelli del regime
E tanti troppi in Siria sono morti e sono scomparsi permettetemi di dire alcuni amici
Kobe Paolo Dall'Oglio Romano il gesuita inghiottito nel niente o Gregorio Ibrahim vescovo siriaco di aree dico
Figure come indica non più tornato da una missione umanitaria
Cioè un paese
Intero è stato divorato dalla guerra e come ha detto Domenico Quirico a lungo prigioniero in Siria in tanti mesi non ho mai visto un bambino sorridere
E le immagini dei terroni mostrano Aleppo atterrata
All'epoca era la città delle convivenze per tra le religioni sulla via dell'asserita hanno distrutto persino il minareto della Moschea degli Omayyadi degli omayyadi con dieci secoli di storia
E allora parlare di Andreotti e di Siria significa interrogarsi con quali strumenti si possa affrontare il Medioriente mai anche per me l'occasione di dire
Tutta la mia dolorosa Nostalgia per una sia scomparsa che non tornerà più
Non era un mito era un Paese sotto un pesante regime ma con larghi spazi di umanità e di cultura era l'Assiria del vivere insieme
Ma anche degli orrori delle pitture Dinacci Hrabal buttai che ha illustrato a lungo le prigioni del regime Silvia dolceamara non grande paese
La tesi di Andreotti
Lo dico subito
La gli accennato anche tu
Che il Medio Oriente andasse affrontato con le armi sottili del dialogo Maicon interventi drastici
E per questo valorizzava i politici in loco nonostante fosse più utile consapevole del deficit di democrazia
Ma con loro bisognava parlare
L'intervento americano il due mila e tre fu per lui un errore nonostante proclamasse la volontà di portare la democrazia in Medio Oriente
Per Andreotti bisognava prosciugare i focolai di violenza
Ed era convinto che il terrorismo sarebbe prosperato se la politica passava le ha
Per lui dopo le guerre tra Israele e i Paesi arabi la transizione necessaria era
Dal conflitto armato al negoziato politico
Vorrei anche dire che questa sera parlare di Andreotti e Siria fa riflettere sulla possibilità di Paesi medi come l'Italia
Sulla responsabilità di Paesi medi come vitali una responsabilità che lui sentiva molto
Facendo scelte su cui non sono stati d'accordo tutti
Ma consapevole che esiste uno spazio italiano
Mai con esagerazioni protagonisti quale lo spazio italiano l'azione diplomatica
Le missioni di pace non gli interventi militari o l'appoggio degli interventi militari altrove
Possiamo discutere
Sulla visione andreottiana ma sono inaccettabili rappresentazioni pregiudiziali
Questa visione merita una considerazione storica
Cari amici bisogna fare storia
Certo non una storia apologetica ma nemmeno una storia giustiziere
Una storia invece capace di ridare le dimensioni dei personaggi della realtà perché questa è la storia italiana
E ridare le dimensioni fuori dai sentimenti e dai risentimenti di ieri
I sentimenti e risentimenti
Debbono passare con il tempo sono umani ma la storia deve restituire le dimensioni della realtà
Vorrei partire dalla domanda che è anche la mia
Che mi ha fatto il dottor Letta ma Andreotti
L'uomo della politica vaticana o della politica italiana
E poi
Come mai
Uno dei principali garanti verso gli americani tanto
Che fu un mese solo alla testa di quel governo del settantotto che dopo la rottura del tripartito del quarantacinque reintroducendo i comunisti nell'area governativa come mai questo garante verso gli americani
Fu considerato un atlantista eretico
Pilo arabo attento a Mosca
Io credo che nella sua vita non tanto lo predisponeva lì al mondo arabo usando
Non era la prima
Che prima del Vaticano secondo sviluppo un dialogo mediterraneo forte di una sensibilità religiosa e anche di tanti contatti immediati attraverso la Francia
Cossiga in modo drastico
Attribuiva
Come hai detto i cambiamenti di Andreotti in politica estera l'adeguarsi al paziente
Il leader liberale Andreotti ancora più drasticamente diceva che la politica estera di Andreotti è sempre utile al Vaticano spesso anche all'Italia
Ma non sente
Io credo
Che Andreotti
Non perseguiva agli interessi della Santa Sede anche se c'era un legame profondo che era un legame divisione
Cioè una diplomazia di pace
Di mediazione
Tipica della Santa Sede che il giovane Andreotti cominciò apprezzare nella guerra mondiale
Una politica che per lui era rappresentata da Pio dodicesimo che ha sempre difeso in modo drastico e costante dall'accusa di inerzia verso il nazismo
Ma poi c'era in Andreotti
L'orrore per la guerra che lui aveva conosciuto da vicino
Io mi ricordo un particolare secondario qui ci sono persone i suoi figli ai suoi collaboratori
Che hanno ci sanno tanto più di me
Io mi ricordo un giorno d'estate a Fondi
Per la presentazione di un libro Andreotti era già molto anziano
E camminando per strada mi diceva ma com'era distrutta fondi dopo la guerra sembrava impossibile che tornasse all'anteguerra e guarda ora com'è bella cioè si sentiva in luglio vibrare l'orrore della guerra
Andreotti poi condivideva il cattolicesimo conciliare anche se poi non amava tutte le sue manifestazioni
Come per esempio nella Roma del cardinal Poletti il convegno del febbraio settantaquattro
In questo si sentiva più vicino al senso pratico del cardinale Angelini una volta diceva scherzando io sono del Vecchio Testamento
Ma si sentiva con molta forza
Il dialogo tra le religioni
Che l'annuncio l'hai detto e mi risparmi un pezzettino con il Tria logo tra il monoteismo e io lo ricordo da ministro presenti agli incontri tra Regioni nello spirito di Assisi della Comunità di Sant'Egidio
Massimo Franco
Titolo un capitolo della sua biografia andreottiana Giulio l'ecumenico
In questo senso di ecumenismo inteso in maniera larga in maniera diciamo bizantina non geologica
Andreotti raggiunse un democristiano diverso la Pina
Che nel clima di guerra fredda aprire apporti con Mosca gli Angiò Mosca
Realizzo
Convergenze tra ebrei cristiani e musulmani facendo di Firenze una capitale ideale del Mediterraneo
Certo
Il tratto profetico di la Pira era lontano dal realismo di Andreotti
Alieno dagli impeti visionari
Del sindaco però impeti visionari del sindaco erano intrisi di realismo
Come quando scrive negli anni Cinquanta la Polonia e l'anello debole dell'Est europeo che metterà in crisi il sistema
Andreotti stimava anche
Il Carini al Pignedoli alla testa del dialogo interreligioso vaticano autore di un primo incontro tra cristiani e musulmani a Tripoli nel settantasei sotto gli auspici di Gheddafi un incontro che però si concluse malamente
Per un imbroglio fatto la parte vaticana gli fecero firmare un testo in arabo con una condanna del sionismo e quindi poi furono costretti a ritirarlo
Ne scrive Andreotti su concretezza di Tripoli
Ma Giulio l'ecumenico non faccenda la politica del Vaticano ma condivideva una visione soprattutto diciamolo in un'Italia ottocento trattato
Appagate intrusi assommata solo di problemi di politica interna come se il mondo finisse i nostri confini e questo è un vizio di lungo periodo in quell'Italia Andreotti era convinto
Che il nostro Paese
Non solo
Aveva una funzione internazionale
Ma
Aveva una vocazione mediterranea e soprattutto non doveva essere provinciale senza furori Andreotti conduce un'opera di provincializzazione dell'Italia
Ma io vorrei ricordare spero senza troppa Nostalgia
Le risorse
Internazionali di Roma negli anni ottanta
Era attiva la diplomazia italiani abbiamo qui alcuni esponenti
Era attiva quella vaticana molto sollecitata che poi ha conosciuto una fase più difficile ma era attiva la diplomazia del Partito comunista impegnata nell'est e nel sud del mondo
E i tre soggetti talvolta si concerta vanno se ne trovano tracce negli archivi del partito comunista
Pajetta fu pregato di parlare
Comau settori
Se
I vescovi cinesi potessero venire alcolici tagli
Casaroli parlava con Alceste Santini giornalista ma anche passa con i servizi agli esponenti dell'est
Roma non era la periferia dell'impero occidentale ma era un crocevia di rilievo
Debbo aggiungere che negli anni ottanta ci fu una forte sintonia tra Andreotti e monsignor Silvestrini
Che guidava i rapporti internazionali vaticani dal settantanove all'ottantotto grande molto grande diplomatico della scuola di Tardini forse l'ultima figura di questa scuola
I rapporti Andreotti Silvestrini
Caro Angelo
Vanno studiati entrambi si rifacevano al Tardini
Ed erano non rapporti di subordinazione matti come operazione
Malagodi non lo poteva capire
In questa Roma
Tra Farnesina e sessantasette con la nomina di Sodano al posto di Silvestrini nell'ottantotto non ci fu
Più la stessa intensità di propositi anche se il senatore ricordava spesso il padre del prelato sui banchi della Camera deputato della DC ed esponente della Coldiretti
Andreotti
è protagonista di quella stagione internazionali in cui Roma ebbe un ruolo una stagione internazionale che precedette e preparò la fine della guerra fra i
Vorrei continuare a parlare di questo
Perché forse anche un ricordo che ci fa bene
Ma parliamo di Silvia
La Siria all'inizio degli anni ottanta
Il Paese retto dal regime Bazzo laico di Hafez al-Assad militare e alla Wicca al potere dal settanta
I rapporti diretti con lui
Cominciarono per Andreotti con la visita a Damasco nell'ottantadue non era ancora ministro degli esteri era un brutto momento per Assad
Una grave crisi che lo spingeva stringente il controllo sulla società anche se Assad era stato popolare nei primi tempi
Gli attacchi a lui venivano soprattutto dal mondo sunnita maggioritari che premeva per avere più spazio
Spazio che era occupato dalla minoranza alauita oggi noi sappiamo tutti chi sono gli alauiti ma i tempi di Andreotti parlare di aumenti non si sapeva se era una medicina sera una categoria di
Non so che di chi disciplina
E gli attacchi venivano soprattutto dei Fratelli musulmani anche con atti durissimo
E la repressione fu dura ad Aleppo nell'ottanta durissima affama nell'ottantadue fu distrutta in una battaglia di tre settimane con tanti morti migliaia e l'incarcerazione di altro
In quel momento l'Assiria era molto isolata
Washington era esasperato con la Siria siamo nell'ottantadue
Perché la Siria attaccava la svolta del trattato di pace tra l'Egitto dice adatta Israele
La Siria aveva rotto i rapporti con l'Iraq era guidato dal partito fratello
Bah Saddam Hussein fratelli coltelli tutte e due regimi laici ma chiarissimi nemici
La Siria si misurava con Israele in Libano
Ha scritto Patrick civil nella biografia del presidente siriano sugli anni Ottanta l'ottimismo viene meno la sfiducia la fiducia lascia posto un giudizio severo cinico sulle persone la natura di Assad si fa più crudele dura sospettosa è un solitario
Lavorava di notte governava col telefono telefonate spesso ottenute dai suoi collaboratori
Accessibile a non molti
E un po'come Fidel Castro amava le lunghe conversazioni con gli ospiti stranieri che gli aprivano l'orizzonte del mondo e Andreotti era tra questi
Nel settantanove aveva appoggiato la rivoluzione di Khomeini
E intermediario con Khomeini
Fu
L'Imam Moussa Sadr scomparso misteriosamente in Libia nel settantotto Andreotti era interessantissima questa storia tanto che nell'archivio abbiamo un grosso dossier con le carte giudiziarie
Questo Moussa Sadr
Guida degli sciiti libanesi in aiuto un assalto
Perché Assad aveva un piccolo problema non entra considerato musulmano e quindi non poteva essere presidente della Siria perché è presente la Siria avrebbe dovuto essere musulmano e Moussa Sadr fece una fattuale in cui si diceva che la l'unità Assad era abile addivenire presidente Moussa Sadr guidò gli sciiti libanesi
All'alleanza con la Siria
Permettimi di dire una parola a partire dagli sciiti libanesi sul Libano
Oggi parliamo molto degli Hezbollah in Libano in Siria
Ma questi sciiti libanesi umiliati dall'alleanza tra cristiani i sunniti che erano i padroni del Paese conobbero il riscatto Grazia Luís è una grande rete socio educativa da lui organizzata e le masse sciite povere contadine divennero protagonisti
Nell'ottantadue quando Andreotti andava a Damasco nacque Zoppolato l'unica forza armata non statale libanese oggi prezioso alleato della Siria
Il Libano era la Svizzera del Medioriente io studiavo a scuola
Segnato da gravi disuguaglianze senza politica sociale senza sanità pubblica
Allora il vescovo melchita Dante segnalò il dramma sociale del Paese fondo il movimento sociale libanese con sei persone di diverse confessioni per superare confessionali sono
Fu accusato di deviazioni dottrinali a Roma ma fu assolto ma venne deposto dal suo patriarca Massimo quindi
Nell'ottantadue suffragi nel terreno libanese in Libano c'erano trecento mila profughi palestinesi avviene il terribile scontro tra l'Assiria esistere diciamolo la Siria non ha mai accettato l'indipendenza libanese
E a sessanta proprio negli anni Ottanta rilanciò l'idea di una grande Silvia
Non vi voglio annoiare cui dettagli
Ma una politica fine è una politica di dettagli
Proprio nel settantacinque furono i cristiani specie i maroniti libanesi Caerano sotto pressione da parte di palestinesi e di altri
A chiedere
Assaggio
Di allearsi con loro e di entrare con più forza nel Paese per difendere e assaggi Stanzione la valle della Bekaa una riti di missili Sam
Che minacciava estera
Proprio quando Andreotti
Si avvicina a Damasco
A Gerusalemme c'è Bettin premier israeliano
Che sta vivendo una fase politica chiamiamola così di espansione o di controllo sul Libano
Lui trova
Nell'iter libanese
Maroni Beshir Gemayel capo delle forze falangista
Destinato alla presidenza della Repubblica che in Libano e sempre assegnato a un Maroni tra il suo alleato e Bellini interviene il Libano forte dell'alleanza con i falangisti
E solo mia di creare in Libano uno Stato cristiano
La canto Lizza azione confessionale non convince la gran parte di libanesi allora l'ottantadue un anno drammatico non sarò così dettagliato su tutto non vi preoccupa
L'ottantadue un anno drammatico in cui si rischia lo scontro aperto e militare tra siriani israeliani
Lo impedisce la mediazione americana
Il presidente Reagan ma Assad è insoddisfatto della mediazione americane dice Andreotti
Questa è una mediazione non
Mediazione ma è una avvocatura degli interessi di Israele
L'operazione Pace in Galilea nell'ottantadue porta le truppe israeliane fino a Bayreuth e arrivare a distruzione dei Samp siriani e per un momento drammatico aerei siriani e israeliani si battono nel cielo libanese
A quel punto Assad vola a Mosca Breast F. malato Assad chiede l'intervento sovietico
Fornitura di armi passi diplomatici da parte di Mosca dico questo cari amici per sottolineare una convinzione di lungo periodo di Assad trasmessa a suo figlio
Per fronteggiare Israele in assenza di solidarietà araba e necessario uno stretto rapporto tra mostra e Damasco
Un giorno mi ha raccontato Andreotti ma l'ho ritrovato nelle carte
Mi ha raccontato Andreotti Assad gli disse mi accusano di collaborare con i sovietici ma anche gli occidentali nella seconda guerra mondiale si sono alleati con Mosca
La Siria un alleato fedele di Mosca
Ed è stato cari amici Lussorio credere che la Siria potesse scivolare fuori dall'orbita russa perché resta l'unico paese costiero su cui Mosca si può appoggiare nel Mediterraneo però Assad allora non era alla testa di un governo fantoccio
E e convinzione di Andreotti su cui si basa la sua politica con Damasco che
Assalto a in una autonomia
Per completare la ricostruzione del tragico ottantadue
Va ricordato che gli israeliani arrivarono a Beirut e i falangisti di Gemayel nel ripulire un sobborghi della capitale della presenza dell'Oltrepò di Arafat
Così nell'agosto ottantadue Gemayel fu eletto presidente e doveva entrare in carica un mese dopo si è un attentato non lo avesse ucciso
Opera appare di una figura vicino ai siriani
La conseguenza dell'attentato fu la strage
Dei palestinesi nel campo di Sabra e Chatila condotta dei falangisti protetti dalle truppe israeliane un migliaio di morti
Donne uomini bambini debbo dire che ho visitato quei campi nell'ottantadue un mese dopo le stragi e ricordo il drammatico spettacolo di dolore istruzione
Così gli israeliani entrarono a Beirut
E i palestinesi era fatto furono costretti a lasciare il Libano e il Parlamento elesse al posto di Beersheva il fratello a migliaia Gemayel come presidente
Quando Andreotti va a Damasco
Assad in grave difficoltà le truppe israeliane sono a ventotto chilometri da Damasco in Libano
E Assad abilmente favorisce la formazione dell'Hezbollah e il mito di Khomeini che illumina il riscatto diciamo che motiva il riscatto degli Sciti e fa entrare tramite la Siria il primo gruppo di iraniana
Ricordo solo che li ristabilendo invano tra l'ottantadue e l'ottantaquattro
L'Italia invio una missione militare che fu una svolta nel ruolo internazionale nel delle nostre forze armate ricordo solamente il popolarissimo generale Angioni
E l'Italia crea una politica sul territorio che piaceva molto Andreotti
Rapporti con le varie milizie che colpirono duramente altri partecipanti alla missione
Fu un teste della capacità italiana favorita dalla creazione di un ospedale da campo italiano vicino alla Renault porto in
In cui si curavano i feriti di ogni appartenenza ma veniamo alla prima visita di Andreotti dell'ottantadue
Ci furono quattro incontri con Assad ottantadue ottantatré ottantotto e novantacinque molte lettere personali come per la morte del figlio di Assad basse
Contatti con molti personaggi
Però Andreotti già seguito alla Siria li abbiamo tracce su concretezza negli anni settanta articoli sul Medioriente il Dialogus democristiano ebraico cristiano e sul trenta giorni Andreotti avrebbe continuato questi interessi
Prima di conoscere Assad il presidente coltivava canali personali nel settembre ottantadue incontro proprio a Sant'Egidio il patriarca Massimo quinto melchita personalità Stilo siriana
Andreotti lo utilizzava come messaggero con il potere Chris siriano scusate con Assad
Ho trovato una lettera al vicepresidente Kasdan in cui Andreotti si dice ammiratore dell'intelligenza del prelato
Nella conversazione il patriarca attribuì l'uccisione dice ma ieri a Israele fatto dubbioso
Andreotti gli confidò di non fidarsi di ben di Bettini che conosceva da quando era ministro della Difesa perché gestiva con lui intese segrete
E vedi nera capo di stato maggiore israeliano sperava invece in Peres
In quel momento si Andreotti che Maximus erano favorevoli al piano Reagan siamo nel settembre ottantadue che a loro avviso avrebbe dato uno spazio anche minimo ai palestinesi e cittadinanza per
Andreotti
Lo faceva la politica del Vaticano
Ma utilizzava
I religiosi cattolici per informarsi così lo faceva con il patriarca maronita sei cattolico come Maximus ma a che aveva una posizione contraria era tanto antisiriano de non mettere mai utile a Damasco
Per Andreotti il pluralismo religioso di Libano era una ricchezza gli alauiti novecento mila
I cristiani ottocento mila i Domus
Per la visita dell'ottantadue a Damasco
E don Vincenzo lo ricorda
C'è un fatto molto interessante Andreotti chiese di visitare la comunità ebraica
Gli ebrei
In Siria erano cinque mila dai trenta quaranta mila del quarantotto
Molti erano immigrati dopo le manifestazioni antisemite la nascita di strenne spesso noi ignoriamo
Che negli anni Quaranta è avvenuto un terremoto nel mondo arabo la scomparsa a seguito delle manifestazioni antisemite e poiché la nascita di Israele della componente ebraica ma questi ebrei e arabi Andreotti riconosceva uno di questi per esempio entra Raffaello Fellah
E in Siria in quello stesso periodo sono stati ospitati alcuni criminali nazisti come Bruce
Che hanno offerto
Le loro conoscenze discutibili e drammatiche in materia di repressione e di guerra
Il ministro della difesa
Di Assad uno dei pochi sunniti importanti Thomas
Pubblicò un livello un libello
Assurdo de marxista Orsino Honda su un presunto omicidio Rudy rituali di un bambino cristiano da parte degli ebrei grama scemi del mille ottocentoquaranta questo meriti
Andreotti
Visitò gli ebrei di Damasco umiliato
Anni che l'ho notato disse
Che i responsabili oltre l'ottimismo ufficiale gli fece capire che la situazione era grave tra l'altro
Dice vi disse Andreotti c'è il problema dei matrimoni perché non si trovano più giovani ebrei russi
In seguito Andreotti ricevette dal rabbino Toaff un dossier sugli ebrei siriani con l'invito a occuparsi
Il dossier controllato in è in atti
Gli ebrei
Erano controllati uno per uno dal Mukhabarat il servizio segreto siriano e addirittura nel ghetto di Damasco
In cui non era facile entrare il Mukhabarat aveva posto un centro
E ricordo un agente del Mukhabarat sempre presenti in un ricco negozio ebraico alla moschea degli Omayyadi
Colloquio tra Andreotti e Assad dell'ottantadue sulla base di una porto a San
Fu trovato ad Andreotti sfiduciato verso gli Stati Uniti addirittura nostalgico di Kissinger
Che almeno
Gli dissi Assad se non era per noi era un uomo di parola
Qui comincio il lavorìo di Andreotti che partiva dal presupposto di non isolare l'assegno ha fatto era in pessimi rapporti con assalto lavorava invece per isolare le assomiglia
E nell'ottantatré inviò un messaggio in questo senso tramite Pajetta
Andreotti dei problemi della Siria e soprattutto del Libano ne parlava con i comunisti e ne parlava con Craxi
Che era in contatto con il leader druso libanese Jumblatt membro dell'Internazionale socialista
Andreotti faceva sua la formula di Kissinger
Se gli arabi non possono fare la guerra senza l'Egitto non possono fare la pace senza l'assillo questa era la filosofia
Che Andreotti sposava in più
Ma ora vorrei parlare
Perché credo dobbiamo essere molto onesti dei confronti anche di problemi sono stati succitati di quelli che potremmo definire di quelle che potremmo definire le amicizie pericolose
O che sono state considerate amicizie pericolose di Andreotti
Lo alle piccole
Per lui andava coinvolto tu hai ricordato
Come nel settembre ottantadue Andreotti invitò Arafat a rivolgere un discorso all'Assemblea dell'Unione interparlamentare nell'aula di Montecitorio
ICI potuto il problema di togliere la pistola Andreotti dell'acquisto Andriotto giammai ha molta di togliere la pistola Arafat
Colosso
Forse qualcuno troverà piaccia la volta di togliere la pistola Arafat
Che non poteva entrare armato alla Camera
La visita romana si realizzò
Guardate bovini
Con il determinante contributo degli esponenti del PC in particolare Bufalini vicino Andreotti
Nel Lessico della romanità e né in una lettura simile sulle vicende mediorientali
La presenza di Arafat a Roma voleva essere un modo per frenare la frammentazione del mondo palestinese che Arafat temeva molto
E qui nelle carte non vi sto a tediare
C'è tutta la preoccupazione sul radicalismo palestinese
E la Siria aveva una posizione strana perché sosteneva che non c'era la soluzione in Medioriente senza volto
Ma aveva uno scontro diretto con Arafat
L'inclusione dell'olio e politica costante di Andreotti nel mille novecentonovanta Presidente del Consiglio lo dice al presidente Bush
è a verbale bisogna evitare esclusioni Dell'Orto dal processo di pace perché c'è il rischio di un ritorno alle condizioni di violenza Ray
Algeri prima della svolta Giulio darà abbia non coltiva
Amicizie pericolose che trovano l'ostilità di Israele nel quale sottolineava
Il terrorismo dell'OLP
Andreotti è convinto
Che nella soluzione della crisi mediorientale bisogna coinvolgere i protagonisti o lp Israele per primi
Andreotti è stato accusato di antisemitismo
Una volta in Israele nell'ottantatré un vecchio amico Luciano Bassan un vecchio amico Luciano Bassan
Gli dice
Giulio la tua politica è estremamente antisraeliana io la capisco Noemi siamo una piccolissima pedina e il mondo arabo e ricco
Andreotti
Rispose addolorato di non essere mai stato antisemita né antisionista
Addirittura dice bisognerebbe controllare Angelo se è vero di aver partecipato a manifestazioni contro le leggi razziste del trentotto sarebbe interessante perché ce ne sono state tante pop di cattolici allora
Sarebbe interessante ma se lo dice il vero
E poi dice
Rivolto all'amico Luciano Bassani io ritengo che la sicurezza di Israele sia indiscutibile ma Israele ci dia una mano a coinvolgere i palestinesi nella piattaforma globale
Però
Il problema che ha suscitato più polemiche è stato il gli anni tra la Siria e il terrorismo
Andreotti ritiene che facendo pressioni sulla Siria si possono controllare di più i terroristi addirittura nell'ottantaquattro Gemayel chiede Andreotti di spingere sui Siriani perché spingano sui palestinesi
La vera preoccupazione Abu Nidal
Che si dice sia a Damasco
Abolita ha rotto con Arafat e alla testa di Al Fatah Consiglio rivoluzionario
E all'opera di alcuni dati all'opera nefasta di Abu Nidal si collegano atti terroristici contro israeliani occidentali arabi moderata
Abu Nidal è stato attribuito anche il crudele attentato alla sinagoga di Roma che uccise il piccolo Stefano Taché nell'ottantadue l'attentato a Fiumicino tredici morti per cui fu arrestato calette Ibrahim il giudice Priore sosteneva che l'attentatore di Fiumicino avesse legami con la Siria
La politica di Andreotti fu diversa dalla politica britannica
Andreotti spingeva la Siria alla rottura con alcuni dati nella corrispondenza negli incontri a un refrain
Abu Nidal non si era impegnato nel cosiddetto lodo Moro a differenza delle fazioni palestinesi facenti capo alla fatte a basso
Che dopo gli attentati terroristici escludevano attentati in Italia ricevevano una possibilità di passaggio
La posizione britannica è un'altra sul terrorismo
Vuole colpire isolare la Siria come sponsor dei terroristi c'è un caso il caso in data uno in da lui era un Giordano
Che girava con un passaporto di servizio siriano il quale scusatemi se vado nel dettaglio aveva una fidanzata irlandese tanto innamorata dev'essere convinta a salire in aereo con una valigia
In cui
Alla frontiera trovarono dell'esplosivo
Gli inglesi esibirono approva del coinvolgimento siriano chiesero la la la condanna europea e in Dowie fu condannato a quarantacinque anni di prigione
Gli inglesi volevano le sanzioni alla Siria
Andreotti
Nell'ottantasei disertori il Consiglio europeo per partecipare alla preghiera interreligiosa di Assisi voluta da Giovanni Paolo secondo
La Siria faceva il doppio gioco questa era la tesi inglese
Nel mille novecentottantacinque
All'epoca del dirottamento noto dell'Achille lauro da parte di terroristi di Abu Nidal
Assad
Accettò la proposta di Andreotti di accogliere in Siria la nave sequestrata dai palestinesi
I palestinesi uccisero crudelmente Leon Klinghoffer un anziano ebreo americano gettandoli in mare
Gli americani si opposero
Andreotti ha narrato la vicenda dell'Achille lauro in un suo libro spiegando cito l'isolamento politico del commando avrebbe costituito l'arma per farlo arrendere
Andreotti continua a insistere con Damasco
Riceve a Roma Bilal suo amico siriano il quale gli dice ma c'è un minuscolo ufficio gli hanno tagliato il telefono è innocuo
Il vero problema di Abu Nidal è che ai suoi uomini in Libano e i siriani gli passano informazioni su diciamo rischi di azioni anti israeliane i servizi britannici sono scettici sulle informazioni siriane e anche quelli italiani
Andreotti non crediamo si approvano nei confronti della Siria
Quando per esempio i siriani messi alle strette propongono una conferenza internazionale sul terrorismo patrocinata dall'ONU il ministro siriano degli esteri Sciara fa la proposta
E un una proposta su cui Andreotti rigide perché i siriani propongono una distinzione tra il terrorismo ammissibile cioè quello per la liberazione dei popoli e il terrorismo invece inaccettabile
Nell'ottantasette ancora
Andreotti insiste con Assad e chiede un gesto significativo che evidenzi il rifiuto dei metodi terroristici
Con la loro azione dissennata che versano sangue innocente
Somma alla fine sostiene
Isolare Abu Nidal sarebbe un fatto di grande rilievo
è evidente la strategia diversa rispetto alla Gran Bretagna
Ma vi andò via concludere
Vorrei parlare vorrei dire qualcosa sulla soluzione globale in Medio Oriente
Le basi dell'ottantadue furono consacrati in una visita dell'ottantatré dal ministro degli esteri il punto centrale era con volgere assalto ottenere da lui un'azione moderatrice sul terrorismo in Libano e spingerlo al negoziato con Israele
Nel mille novecentottantatré Andreotti usciva convinto dal colloquio con Assad che il regime intendeva proseguire il dialogo con gli Stati Uniti
E Andreotti spinge passato a non disertare i tavoli internazionali come la conferenza di Ginevra
Il presidente per la sensazione che le pressioni su due sulla Sicilia avessero avuto un esito per esempio dall'ottantasette quando ci fu una riga vicina mento trassata e il presidente libanese Germania
Non ricostruisco l'articolata politica di Andreotti che rende l'Italia protagonista in Libano
Nell'ottantacinque arriva in Libano in modo fortunoso perché coinvolto nella guerra e si sente dire da Gemayel l'Assiria e il nostro cordone ombelicale
E addirittura nell'ottantaquattro e documentato
Gemayel gli chiese una mediazione ero riservata con Israele
Giulio da rabbia si muoveva bene nelle complessità meglio di orientali
Con una politica che non era di ambiguità ma di tessitura che avvicinava gli avversari e stringergli in un plesso di relazioni più pacifiche e trasparenti
Insomma bisognava ricomporre il quadro mediorientale
Andreotti scrive Assad
Si lavori su tavoli separati ma alla fine si arriva si arrivi a un quadro comune
E Assad gli aveva detto una battuta che piacque moltissimo Andreotti io non voglio fare la fine degli Orazi e dei Curiazi
Cioè non un Paese dopo l'altro
Del resto Andreotti
Andando a Mosca parlando con Brunico nell'ottantaquattro
Vide che anche i sovietici erano contrari alle Paci separate
Insomma per dirlo in un'immagine il suo disegno lo scrivere
Era creare in Medio Oriente qualcosa di simile al processo di Helsinki
Un guardano negoziale che tenesse dentro contendenti da decenni egli obbligasse a parlarsi e a trovare interessi comuni
La prospettiva era in continuità con quella di Aldo Moro che nel settantadue aveva proposto un modello negoziale tipo CSCE per il Mediterraneo
E la loro idea di Moro e Andreotti era inserire l'Europa nel processo di pace mediorientale
Ritenendolo un nostro interesse prioritario
Non vi voglio dare dettagli ma Andreotti è convinto che i suoi rapporti con la Siria
Siano utili agli Stati Uniti ne ha delle prove
Sia inutile Israele Shamir gli chiede
Un contatto con la Siria che fatto cadere d'assalto
La politica israeliana la politica andreottiane in Siria non è sempre condivisa a Washington
Eppure i presidenti lo utilizzano Andreotti come canale
Reagan dice Andreotti
Che la sua idea di non trascurare la Siria e accettata a Washington e
Per la conferenza di Madrid del novantuno Bush chiede che Andreotti parli con Assad e lo convinca a partecipare e quando Andreotti in visita a Bush sempre nel novantuno
Gli americani gli dicono che questa le sue pressioni hanno avuto degli affetti positivi e Andreotti prima di incontrare Bush chiede assalta la sua posizione per comunicarlo agli americani
Concludo veramente
Andreotti
Credeva che i politici che sono uomini o donne possono cambiare e anche l'ideologia
Se inseriti in un tessuto di relazioni
Per questo è soddisfatto un giorno
Quando Assad nell'ottantotto gli dice in un colloquio
Noi abbiamo sofferto l'estremismo religioso
Possiamo parlare con efficacia della nostra esperienza in Libano abbiamo dialogato con gli Hezbollah
Certo parlando con l'Iran non arriviamo agli stessi risultati
All'inizio gli Hezbollah volevano imporre uno stato islamico in Libano abbiamo discusso gli abbiamo fatto capire che lo dicano ma non lo facciamo
Andreotti gli dice ma se noi dobbiamo prendere alla lettera quello che scrive a Khomeini e drammatico
Assad gli dice le idee evolvono egli ricorda come all'inizio iraniani consideravano i sovietici come il diavolo ma poi ora vanno cambiando idea
Ma questa era anche la speranza andreottiana verso Assad
L'idea dell'evoluzione e quando muore Assad Andreotti dichiara
Senza di lui diventa tutto più difficile in Medioriente
Però Andreotti
Era un realista sapeva che gli uomini sono dati dalla situazione non si possono scegliere e sono pieni di ombre
E in un ritratto di Assad e dice quanto gli piaceva parlare l'ultima volta
Ci tenne a chiacchierare tutto il pomeriggio la cena e dopo e mi spiegò persino cosa fossero i maroniti questo per Andreotti era grave spiegargli cosa fossero i cristiani maroniti
E poi aggiunge
Criticamente cento una fazione di palestinesi contrari Arafat un bel colloquio con Damasco ce l'aveva cioè Andreotti conosceva le ambiguità di quel colloquio
La sua idea era che gli uomini cambiano con la storia ma bisogna usare con costanza le armi Fini del dialogo
Nel settantasette
La Pira lo chiama a Firenze è malato e morente Andreotti da buon politico crede che io voglia chiedere qualche cosa
A resta sorpreso
Dice fu un discorso spirituale
Mi invitò pressantemente a non perdere la fiducia nella compressione degli uomini questa ritarda ma l'appuntamento finale non tradisce
Ingenuità certo sarebbe paradossale parlare di Andreotti come di un ingenuo
Certo è che l'Economist che non è ingenuo
Nell'ottantatré titola qualcosa che Andreotti sottolinea nel suo archivio la Siria è chiave
Forse Andreotti aveva ragione
Aveva ragione
Sugli strumenti perché credeva che l'Italia dovesse fare la sua parte
E soprattutto credeva e questo è già molto importante per noi oggi credere che l'Italia possa avere una parte e ci dà speranza
Ma soprattutto credeva
Ed è la suggestione di metodo che i problemi del mondo
Si affrontano con strumenti sottili che sono quelli del dialogo e della diplomazia questo affatto per molti anni grazie
Carla
Che sia stata magistralis la sua lectio non c'è dubbio e l'interesse con cui la sala la seguita lo dimostra e non c'è bisogno di sottolinearlo a parole
Per sottolineare invece la cura con cui il presidente Andreotti preparava curata e annotava il dossier il professor Riccardi ha detto che quando la politica o la diplomazia vogliono essere raffinati i cigni debbono stare attenti ai dettagli
Dobbiamo dire che anche gli storici fatta di dettagli non è che c'abbiano risparmiato tanto
Cercare
Quanto dopo aver richiamato intorno a quel mille novecentottantadue hanno chiave come la figlia del Time ha detto state tranquilli che non vi racconterò tutti gli anni come gli aveva cantato dotato terrone
Scherzi a parte la versione è stato straordinario
Perché lei in questa conclusione in cui ha riaffermato la forza del dialogo come motore per cambiare la storia gli uomini cambiano la storia ma solo attraverso il dialogo c'ha dimostrato come quell'opera di tessitura
Di cui Andreotti è stato maestro e che ha fatto con quella capacità di relazioni umane con la quale lei ha aperto alla sua relazione
Quella capacità di stabilire il rapporto l'attenzione agli altri
L'interesse agli altri l'amore agli altri di cui si parlava ieri don Luigi è stata proprio la base con cui ha saputo tessere e portare a quel confronto a quel dialogo che è stato fecondo di tanti risultati come lei ci ha ricordato non voglio ripercorrere unicamente tutta la sua relazione ma di piace sottolineare come lei abbia estratto
Anche dalla ricostruzione di un percorso così minuziosamente indagato alcuni principi generali non solo la forza del dialogo non solo la soluzione finale la sua no soluzione finale un'espressione infelice la soluzione globale in Medioriente ma anche alcuni principi che riguardano la politica italiana e le possibilità di questo Paese quando ci ha parlato di una dimensione in Italia e di una responsabilità per i paesi di media dimensione come l'Italia
Che in andreottiana interpretato in maniera straordinaria anche perché un altro dei meriti della politica internazionale di Andreotti e della sua capacità di seguire sempre nell'arco di una carriera così lunga i rapporti internazionali è stata quella di sprawl inizializzare l'Italia anzi la politica italiana che era in gran parte è rimasta molto provinciale
Quella di aver inaugurato una politica italiana alle missioni di pace ha ricordato la prima missione in Libano e la popolarità raggiunta dal generale Angioni che poi ha favorito il diventare una fondamentale
Assente del governo e della politica italiana quella delle missioni di pace
Così come ha voluto ricordare
La capacità di Andreotti
Di una visione globale ed è la capacità di dialogare così come gli Stati Uniti come Israele così con Assad del come gli altri e con l'Egitto in modo da comporre quella visione qui ha trovato la risposta a quella domanda che maliziosamente aveva fatto all'epoca Cossiga e che tanti hanno riecheggiato ma faceva gli interessi del Vaticano di l'Italia era il col segretario di Stato dalla Santa Sede o il ministro degli Esteri italiano e lei ha detto senza possibilità di equivoci che Andreotti ha sempre servito gli interessi dell'Italia ma condivideva con la Santa Sede
Una visione appunto in forza di quella capacità di vedere e di guardare al mondo senza il vizio e la grettezza di una visione così provinciale commenti troppo spesso la politica italiana le ha fatto quindi all'interrogativo all'interrogazione rivolto
Rispondo pienamente soddisfatto così come tutti siamo Almirante soddisfatti
Della lezione che lei ci ha fatto ricostruendo questo impegno in quell'area del mondo del presidente Andreotti che non è stato esclusivo che è stata una parte della sua politica estera una parte importante e che forse gli è costata anche qualcosa perché lei era indagato ricostruito i rapporti altalenanti con gli Stati Uniti
E la capacità o incapacità nei diversi momenti storici e con i diversi presidenti da parte degli Stati Uniti di capire l'importanza del dialogo con la Siria
Qualcosa che qualcuno in qualche momento aveva compreso e condiviso qualche durante in altri momenti non solo non ha condiviso ma fortemente osteggiato o a Cristo come un atto di ostilità holding sufficienti amicizia da parte dell'Italia nei confronti di questi crediti quindi una lezione da storico
Che ha rimesso a posto ogni tessere del mosaico comunque la pazienza
Con quella saggezza con quell'equilibrio con quella profondità con cui era abituato adoperare il presidente ad un ottimo modo di ricordare il nostro amatissimo presidente nel quinto danni per
Per la sua scomparsa grazie