Salone del Libro di Torino 2018 - Presentazione del libro di Giusi Marchetta "Dove sei stata" (Rizzoli)

Radio radicale ancora dal Salone internazionale del libero e di Torino questa volta ci occupiamo di narrativa e lo facciamo con Giusi marchette e con il suo dove sei stata edito da Rizzoni benvenuta radio radicale già silente allora un libro che è uscito qualche qualche mese fa un libro che io ho trovato molto importante molto interessante tanti livelli narrativi che si sovrappongono all'interno una una storia che e così ancestrale così propria che potrebbe diventare la storia di tutti noi allora raccontarci un po'di questo dove sei stata
Be'dove se è stata si rivolge in particolare la madre del protagonista Anna tutto libero si incentra sul fatto che hanno abbandonato suo figlio e suo marito quando il bambino aveva solo dieci anni e quindi racconta la storia di Mario che anni dopo torna a casa
Nei luoghi in cui la madre è stata anzi il luogo principale la Reggia di Caserta perché Mario figlio di un custode Anna stessa sua madre era figlia di un custode ne aveva sposato uno quindi tutto il romanzo è ambientato all'interno della Reggia di Caserta nel parco in particolare nel bosco vecchio devi amare non uscirà mai dal parco finché romanzo ne concluse lui non ha saputo non ha scoperto perché la madre è andata via
Ecco in in questa ricerca si si sommano
Diciamo in modo abbastanza concentrato
Una serie di interrogativi che sostanzialmente animano non sono il libro ma animano anche la tua scrittura e la lettura perché spesso sono due fenomeni scrittore lettura che non vanno di pari passo cioè tra le intenzioni e e poi quello che arriva al lettore di solito ce ne passa molto qui almeno per me è stato è stato molto importante vedere il connubio tra questi due tra una affermazione che è una domanda al tempo stesso e una ricerca che che come dicevo all'inizio un poco ci riguarda tutti perché forse siamo tutti quanti un po'diciamo attanagliati da questo abbandono o volontario o involontario e allora diventiamo un po'tutti Mario ma al tempo stesso abbiamo le nostre regge i nostri boschi dove in realtà non riusciamo a voi
Diciamo ad uscirne allora Mario ad un certo punto si abbandona quasi alla sua storia si abbandona quasi al suo vissuto e inizia in qualche modo va cercare un qualcosa di di di altro rispetto a se stesso
E allora aperte come Stato riportare tutta questa materia narrativa tutta quanta questa storia che che è così mescolata veramente con i sentimenti e i dissapori interiori di ognuno di noi
Mi sembra che troverà un ente abbia letto abbia colto quello che era l'intenzione del libro perché io volevo raccontare questi due sentimenti molto contrastanti dal lato il diritto di la scelta di una donna
E anche di andare via di casa quindi di fare una cosa molto rivoluzionare libro ambientato negli anni ottanta
In Meridione in in un posto così piccolo come la reggia di Caserta
Quindi con tutti i pregiudizi del caso è una scelta molto forte che però ha causato tanto dolore io sono femminista credo fortemente nella scelta delle donne di determinarsi però volevo raccontare una storia in cui all'Ettore fosse dato il potere di raccordi ascoltare questo stare di decidere perse ecco che cos'erano questo rapporto tra questo abbandono e chi doveva subirlo
Ecco non tanto scegliere un vincitore e un vinto quanto capire che la realtà è complessa e quindi anche le scelte giuste avvolto hanno conseguenze molto dolorosa
E soprattutto sembri quasi volerci raccontare che diciamo non ci può essere il giudizio per una scelta perché e questo diciamo al è un po'diciamo quello che che che si genera ovviamente un figlio è chiaramente di dissipato perduto dal non avere una madre però al tempo stesso è il figlio sarà oltre la rabbia oltre oltre l'orgoglio oltre la ferita che che tu racconti e che è viva
E che in qualche modo non è neanche mai anestetizzata in modo furbesco dal contesto anzi forse ancora più rafforzata
E e questa ferita a mio avviso diciamo non si avvale mai di un giudizio e come se
Tu volessi
Raccontare anche quel fluire nel dolore quella quella percezione quella stanza e quella distanza al tempo stesso io al con la stessa forza con cui credo nei diritti come quello appunto di a di la donna determinare proprio il suo destino
Credo anche nella possibilità di ogni persona di raccontare la propria storia il proprio punto di vista Maria un grande dolore e del resto non c'era modo buono per essere abbandonati
E quindi di conseguenza era giusto raccontare la storia dal suo punto di vista secondo me attraversare quel dolore anche in maniera metaforica riportandolo nel bosco della Reggia di Caserta facendo attraversare tutti i luoghi in cui la madre è stata facendogli scoprire anche il l'ultimo posto in cui Anna sua madre è stata perché secondo me in quel momento c'è da tanto da capire per lui secondo me interessante quando noi riusciamo a capire le scelte degli altri quello che hanno fatto questo non vuol dire accettarle magari oppure essere convinti che sia stata la scelta giusta però ci permette di vedere che la vita è complessa io credo molto in questa cosa e credo che da lettrice la lettura per me sia stata questa cioè la capacità di capire anche mondi che non non mi appartenevano non comprendevo all'inizio ma di capire potevano esistere questa sarà una grande ricchezza che
Che li ha scritturati da ecco tuttavia il libro però e spesso illuminato e si apre secondo me con una con una visione con un diciamo una sorta di sogno lucido dava una luce del quotidiano da qualcosa che in qualche modo diciamo c'è sia l'assenza ancestrale recondita nel cuore del protagonista però c'è anche quella luce che reduce dell'infanzia la luce che poi luminari passi
Anche di ognuno di noi insomma ci sarà sempre
Pezzo della giornata che che per la sua rifrazione ci ricorderà di qualcosa che è avvenuto qualche decennio prima e allora il libro si apre proprio con conto che scrivi qualche volta sogna di essere ancora bambino nel suo letto e che lei torni a svegliarlo sente la sua voce impaziente
Dietro l'orecchio la mano caldo che gli stringe la spalla Mario alzati apre gli occhi ma è buio nella sostanza è anche nel corridoio perché lei non ha acceso la luce intontito e scalzo si lascia trascinare in cucina davanti alla finestra grande
E e poi libero continua ecco in queste in queste otto righe forse c'è una potenza evocativa che ricorre spesso all'interno del libro e questa potenza evocativa è in qualche modo anche il viatico per non perdere mai quel senso di figlio Lanza perché è vero che Mario perde
Da un punto di vista certificato sua madre perché non è più con lei però non smetterà mai di essere figlio e allora anche il racconto di questa complessità interessante
Io credo anche che il rapporto tra le persone sia Complesso credo le persone non siano definite non abbiamo dei contorni dei come se non avessimo confini e anche il rapporto tra madre e figlio secondo me molto interessante anche nella quotidianità per questo Mario ricordo una scena così quotidiana
Di quando la madre semplicemente durante la notte aveva acceso la luce le nostre madri in un certo senso sì hanno acceso la luce la nostra prima luce
E lui viene portato dalla mamma vedere questi cervi in cortile rimangono fermi a fissarli perché se loro rimangono fermi a fissarli Cervi non andranno via una cosa molto bella che la mamma sta facendo vedere al figlio
E all'interno del romanzo questa scena ritornerà perché Mario stesso vedrà la madre in cortile che guarda il cancello ed è indecisa se andar via o no e quando lui la guarda e lei lo guarda lo in quel momento ancora non lo sa però la sta tenendo ferma a casa
In un certo senso questa scena è il perno di tutto il romanzo in un certo senso qualunque abbandono dei nostri genitori ci dice che non siamo stati in grado di tenerli con noi ingiusto è una cattiveria verso noi stessi ma qualunque forma di abbandono si porta con sé un piccolo senso di colpa
Se tu mi avessi amato ceo fosse stato in grado di farmi amare da te non saresti andato via e con la madre e credo che sia normalmente forte questo sentimento
Ecco ovviamente il il centro di questa storia
Declinato al femminile però io c'ho trovato anche molto maschile all'interno perché se è vero che diciamo si diventa uomini adulti uomini incastrati all'interno di consapevolezze anche alle volte di una retorica abbastanza facile che diciamo si vuole sempre perdenti sempre arrivare secondi ho sempre non comprendere l'universo femminile
All'interno di questo libro in qualche modo
Diciamo Mario
Forse fa ha non so se fa le cose giuste però fare cosa necessaria a mio avviso allora
Si comprende anche la diversità forse tra il maschile e il femminile di come si intendono i sentimenti molto abilmente se anziché Mario ci fosse stata Maria
Quel sentimento quell'angoscia sarebbe stata forse più urlata più stellata
Quella quello stare all'interno del del mondo che tu racconti sarebbe stato ancora più o più duro più
Diciamo possiamo dire
Più doloroso e invece Mario sceglie diciamo delle vie differenti queste vie differenti però ci raccontano anche come l'animo umano l'animo maschile reagisce a un abbandono
E questo penso che possa essere anche una buona chiave di lettura per non solo per le lettrici ma anche per i lettori
Guarda mi mi fa molto piacere molto interessante questo punto di vista io ho l'impressione chi era e non non so se sia una cosa di genere però che Mario volesse risolvere la cosa
Quello che lui vuole all'interno di questo romanzo a capire la madre dove e perché se n'è andata in una maniera molto non non proprio esplicativa però sai con attraverso l'azione non so se una ragazza avrebbe agito in modo diverso perché era una ragazza però sicuramente fu credo che una madre che va via ha una figlia se impartendo anche una sorta di insegnamento c'è il fatto che una donna possa andare via di casa quello stesso dolore di un maschio però avrebbe avuto anche questa sorta di passaggio di consegne Mario invece l'abbandonato
E probabilmente proprio per come dici tu da da uomo cerca di risolvere la cosa scoprendo la madre dove deve capire all'interno del romanzo che questo non basta non basta capire dove la mamma o ma deve attraversare anche la scelta dolorosa della madre cioè capire perché l'ha fatto
E questo è l'ho trovato molto interessante mi mi faceva piacere che lei fosse maschio l'ho creato apposta maschio perché facesse questo attraversamento anche metaforico attraverso il bosco no dobbiamo tutti attraversare il bosco era e uscirne una volta che che sappiamo la strada
Ecco cos'è una figura che quella di suor Marta e appunto c'è
Molto presente
Di questo libro quasi a voler raccontare un altro femminile ancora un'altra capacità di di stare all'interno non solo di questa storia ma di analizzare anche la complessità conigli Adc alle volte abbastanza sbrigativi e semplici che li per li forniscono magari dei ponti di sopravvivenza di non affossamento rispetto a determinate
Questioni anche interiori che però alla lunga diciamo diventano parte del problema
Sì io sono Marta un personaggio particolare perché realtà proprio molto poco da suora offensive non so è la base di un ricatto né realizzando il romanzo perché è cresciuta con Anna c'è la mamma di mare all'interno della reggia
E io lei sa che cosa è accaduto lo racconterà Mario soltanto se Mario l'aiuterà con questo bambino che lei ha in affido nel suo orfanotrofio
Mi faceva piacere raccontare questo tipo di donna all'interno del romanzo ce ne sono varie perché Mario vedesse che le donne sono una realtà complessa gli esseri umani sono realtà complessa non sono tutte delle Anna quindi tutte delle vittime che diciamo sono scappate perché non avevano altra scelta
Ma che fossero delle donne facevano anche le scelte molto forti come suor Marta mi serviva che fosse una suora perché non posso dire quale sia la colpa riso Marta ma lei porta i segni di questa colpa addosso e le un po'la chiave del romanzo
Ha così non sbagliamo troppo altrimenti Rizzo Ripa ci fa causa che espone richiamo
Il tuo libro inconclusivamente si poetici lasciamo per eseguire per impegni di questo Salone del libro
Galleggiando le pagine di dove si sta Paolo
Diciamo avuto almeno alla percezione di una grande capacità di osservazione anche rispetto al lavoro che tu compiti quello di insegnante perché diciamo
Anche qui Mario non è un diciamo un un bambino un ragazzo insomma un
Una una personalità
Semplice cioè nel senso di vedi tante sfaccettature sfaccettature che ci raccontano anche un po'com'è cambiata l'idea di essere bambini di essere ragazzini del corso dei decenni diciamo raccontare appunto che la storia anche una una sua importanza perché ambientata in un contesto differente
Allora si è bambini nel tempo ma anzi anche bambini né contemporaneità quindi da questo punto di vista diciamo quanto è riportato dei tanti incontri tanti ragionamenti che che magari incontri ogni giorno perché poi la scuola
E anche questo quello che ci fornisce una fotografia uno spaccato sulla realtà
Bene spesso nelle presentazione è venuto fuori che c'è una frase nel libro che mi hanno contestato in quanto insegnante cioè se la fase dice crescere disubbidire grazie
Per me invece molto importante come concetto sai perché penso che in realtà quando noi siamo abbastanza grandi da capire accostava della pena disubbidire cioè tutte quelle regole che non vanno bene della società che ne vogliamo cambiare quello vuol dire essere veramente cresciuti e nel lavoro a scuola io lo vedo costantemente io sono la regola sulla legge
Però a un certo senso io devo anche abituarli a crescere all'idea che tu una legge la poi contestare lo può criticare soprattutto se sbagliata su un doppio ruolo
Questa in un certo senso capacità di vedere che l'altro alla possibilità di ribellarsi a qualcosa di ingiusto nel romanzo io credo che si senta perché quello è di remare o è una cosa ingiusta
Quello che sta cercando non è effettivamente una legge che vada bene sempre
E il fatto che esiste quella legge deve esistere quella legge che Luís anche se ne subisce le conseguenze del in qualche modo accettare anche il dolore che provoca
Ecco con i ragazzi io credo che questo lavoro vada fatto Cesc crescere nello spirito critico nostri alunni sia fondamentale secondo me la letteratura sarebbe un modo ottimo perché come sappiamo dai lettori
Nella letteratura e la narrativa le storie creano delle domande non danno delle risposte su tutto non ti insegnano a giudicare senza conoscere
Questa è forse la lezione più importante Milano a scuola tutti i giorni e che almeno io vorrei dare poi provo a dare tutto molto Gentile Franco Bardi del lavoro da insegnante che uno fa in realtà io sempre tanti dubbi credo che molti insegnanti ne abbiano quindi si va avanti così
Sì avanti nel dubbio e nella certezza poi di raccontare un pezzo di di realtà come e di interiorità come hai fatto con dove sei stata che ricordiamo un romanzo Rizzoni grazie giusti per essere stata fiction noi
Grazie a te grazie a voi grazie però Cornali che ha curato la parte tecnica perché c'avete ascoltato il sibilo fino a questo momento rimanete come perché continuano le trasmissioni di radio radicale continua i nostri approfondimenti dal Salone Internazionale del Libro di Torino