Salone del Libro di Torino 2018 - Ricordando Severino Cesari. In occasione della pubblicazione del libro «Con molta cura» (Rizzoli)

Parliamo sepolta ufficialmente con questo nel momento che ci emoziona volto grazie per essere qui grazie per
Sì davvero per esserci perché forse è uno dei grandi privilegi Dio del lavoro dell'editore è quello di creare delle comunità e questa è una comunità e senza Severino tutti noi come lettori come come scrittori come come
Editori non saremmo qui in questo momento per cui dare subito la parola ma dovrà Turchetti moglie di Severino che romperà il ghiaccio a Luca Teresa che proseguirà con le letture grazie ma non è
Allora intanto ringrazio veramente sentitamente
E sentitamente tutti voi che oggi avete voluto essere qui per ricordare mio marito Severino Cesari
Come intellettuale e come scrittore
Come curatore di libri
E ringrazio in particolare la Rizzoli che ha organizzato questo incontro e soprattutto in particolare Michele Rossi che grazie al quale con molta cura è stato pubblicato in tempi record
Con molta cura che questo libro che Severino appunto lasciato al mondo
E ringrazio poi anche
Giulia Maggi e Francesca Cinelli sempre dell'ufficio stampa che mi hanno sostenuto nell'accompagnamento con tanto affetto in queste iniziative di promozione e di di promozione a Ponte di presentazione del libro
In queste occasioni io sono andata per onorare la memoria il nome di vi serve
E naturalmente ho portato la mia esperienza viva di di moglie
Di testimone di compagna di vita e soprattutto di questi ultimi cinque anni di vita
Andavo per ascoltare
Anche però perché sentire parlare di Severino dalle persone che lo hanno stimato e gli hanno voluto bene
Mi suscita proprio delle mozioni anche molto benefiche e anche molto riparatrice
Sono più di sei mesi che Severina se n'è andato
E la natura di questa mancanza e sentimento appunto della perdita sia modificato esista anche modificando col passare delle settimane
Proprio in questi giorni
Stavo pensando a cioè prima di venire qua appunto ha come Severino si preparava a venire Anzalone
L'usava veramente bene qua
Era felice
E anche nei resoconti
Che vi faceva si vedeva che essere al Salone per lui era con me
Come appunto notare nel sole mento
Una farsa che che io sicuramente scoperta in queste presentazioni
Parlando anche con gli amici scrittori assisti sentendo anche tutti i suoi amici di Facebook e che Severino era molto amato anche nella nell'ambiente dell'editoria quindi non solo si è creato questa comunità virtuale di ABCD appunto sconosciuti
Che sono stati proprio anche l'ingrediente fondamentale ingrediente medicamento uso della cura però scoperto che era anche molto amato dai suoi amici scrittori
Ed è una cosa che un po'mi ha sorpreso perché io pensavo che fosse soprattutto stimato e forse per certi versi anche un po'temuto visto che per per il loro che deteneva
Comunque so constatando proprio anche in questi giorni sempre che
Sto leggendo e degli iscritti che stanno arrivando da parte dei di scrittori in una quarantina di scrittori
Che stanno inviando articoli
E testimonianze e documenti
Per in qualche maniera
Ricordare gli insegnamenti o semplicemente anche la la sicurezza Severino
E questo grazie all'iniziativa di dice al Como Papi che è stato uno dei degli autori pubblicati casi deliberò ed è anche il direttore di una scuola di Stella sua riscrittura per villa di di Milano ed è anche un grande amico di Seregno e insieme abbiamo pensato di fare
Di promuovere appunto quest'iniziativa e fare di tutto perché questo libro ripeto sono più di quaranta persone che hanno accettato e perché questo libro esca appunto in in coincidenza dell'anniversario della della scomparsa di Severino
E e appunto scopro che
Che loro ricordano ovviamente il suo metodo che ricordano il suo compito il modo in cui per si prendeva cura di di di queste ore loro creature di come era aiutava veramente a nascere e soprattutto il rispetto che aveva per le loro parole e per la loro per le loro per le loro storie per il loro immaginario
Effettivamente io credo che per Severino la così la la produzione nel libro fosse molto più che un lavoro è una forma proprio di devozione
Di era proprio la cifra con cui lui è stato al mondo
Per questo
Oggi io Lorenzo siamo verso il mio figlio a nostro figlio
Abbiamo fatto di tutto per esserci e siamo contenti di esserci
Però ecco io oggi vorrei fare economia di parole
E vorrei far parlare Severino ho ritrovato in questi giorni è una una mela
Che lui ha inviato quindi no conosce nessuno cambiato aumma-aumma anche questo un autore che si delibera
Che pubblicò solo tempo una un articolo sul supplemento Salute di Repubblica
In cui si parlava appunto della sua vicenda della pura adrenalina della malattia
E quindi e in questo in questo questa medaglia intitolata scrittori con cui parlo
è una specie di dialogo con i morti è una specie di polifonia interiore immanente a Severino in cui la voce di serve proprio arriva dalla sua da questo suo ultimo tempo
Per nominare i libri le ombre
E gli scrittori Amati
Nella libreria di casa che si confondono anche proprio con con quelle amici scoperti ricordati
Ho pensato che questo scritto fosse particolarmente appunto aperto alcun testo anche perché poi questi scrittori compaiono in in molti le imposte che poi sono stati raccolti in con molta cura
Severino ha un tono molto caldo molto familiare molto riconoscente
E un ponte questo posto mi ha fatto pensare mi ha richiamato in mente a quella scritto breve di Severino piante questo corpo contenute in con molta cura in cui si parla della compresenza dei d'intesa benedetta compresenza
Devi evidenti e dei morti che è una frase di è un pensiero di Aldo Capitini a cui da cui discendono molte delle radici di Severino e proprio questa sua umbri turbine ossidato questa lettura a a una attore amico che aveva già prestato la voce di sua in un'altra presentazione
A proposito della umbri tutine di Severino volevo anche qui oggi a denunciare una bellissima iniziativa della Regione Umbria
Che ha voluto evitare Severina un premio nazionale opera prima Severino eccetera per Severino cessa e questo premio sarà assegnato in ottobre all'interno di un brevi per il e ci sarà appunto un pomeriggio immagino evitato a ricordare questo umbro che poi se n'è andato anche qua abbastanza presto dall'Umbria
Però da Perugia dove ha passato la sua gioventù
E poiché appunto fare dato prima a Milano poi a Roma ancora
No sì
Ha intrapreso questa grande avventura nel disse delibere dell'editoria io mi fermerei qua ed ai appunto la parola a Severino stesso che ci parla
Degli scrittori con cui parla
Caro Valerio continua a scriverti cosa man mano che la memoria anche nella quotidiana
Siccome via
Al di là dell'intervista l'altro libro che di continuo leggo in questi anni con interesse del tutto nuova dopo la malattia e Moby Dick
E nasce da un rapporto speciale poi con chi scopro che lo anni altrettanto ottanta edizioni sia in originale che in traduzione tra cui l'edizione di Pavese che uscì per Frassinelli in quella povera carta da guerra del mille novecentoquarantatré c'era la guerra
E la carta normale buona non si trovava
Un altro libro costante
I Canti Orfici di Dino Campana
Ho la fortuna di leggerlo come dire in originale perché un amico degli anni del manifesto mi regalò visto che Amato campana l'edizione di Vallecchi del mille novecentoventotto che allora non sapevo fosse così preziosa
E ti assicuro che leggere e rileggere come fossero uscite oggi quelle pagine così stampate inchiostratore con quella carta che sembra uscita ora da un torchio artigianale fa uno snellimento
E come sentire una voce potente ribalta che dice ad alta voce i versi
Un libro
Che tengo fisicamente molto vicino in libreria e ma di dorso sempre visibile
Mi capita di rivolgermi spesso poi a persone che conosco i cui libri faccio in modo che a turno siano sempre esposti con le copertine visibili libreria Vincenzo Consolo che conobbi quando scrisse il Sorriso dell'ignoto marinaio capolavoro assoluto della letteratura italiana
E riuscì a farlo collaborare al Gambero Rosso Di Stefano Bonilli con un racconto bellissimo son Mozia
Sebastiano Vassalli
Eravamo amici credo lo siamo per me è un libro come loro che il mondo ha voluto dire tanto e c'è Dino Campana sempre con lui
Giorgio Faletti che tuttora non sa o forse sì
Di avere un merito speciale nella cura
Perché proprio pensando all'Uni al momento in cui lo incontrai per la prima volta all'Elba avrei lavorato con lui per il suo primo libro Inaudi cominciò per me di fatto la fisioterapia cognitiva del dottor perfetti
Lo stesso Stefano Bonilli l'amico editore del Gambero Rosso compagno di molte avventure
Una figura che c'è sempre ecco la sua risata la camicia con il con la cinese e una sigaretta mi pare Daniel
Un grafico e arterie Torre di grandissimo valore intelligenza cultura con il quale lavora e a tante diverse riforme grafiche del Manifesto e del manifesto domenicale che ebbi la fortuna di dirigere e a tanti altri progetti Piergiorgio ma coloni non a caso in Liberia c'è ben visibile la copertina verde della prima edizione della guida I vini d'Italia del Gambero Rosso che disegnò lui
La lezione di Paoloni esterne costitutiva del lavoro editoriale stesso imparai colui che un giornale e un libro sono prima ancora che un contenuto una forma è una consapevolezza che non mi ha abbandonato più e che è anche alla base della nascita di stile libero
Poi naturalmente tra le persone con cui parlo ci sono Natalia Ginsborg ebbi la fortuna di esserle amico ragazzo del manifesto com'ero mi voleva bene
E di consiglio sullo scrivere e mi assistette con forza quando lavoravo con Giulio al colloquio
In un certo senso proteggendomi anche da lunedì dalla sua difficoltà a ricordare che diventava atti volte quasi protervia volontà di non vedere alcune cose del suo passato che Natale invece ben conosceva
Si addormentava sempre le cene Natalia
Si addormentò anche a una cena del Gambero Rosso alla quasi la trascinare la sua voce mi fa sobbalzare spesso i suoi occhi ridono
Natalia Ginzburg con il suo grande amico Vittorio Foa dopo il Cavallo e la Torre al quale lavorò con il figlio Carlo vi svolge cura il tutti i libri che pubblicò per la Inaudi fino alla morte è stato per me in quegli anni una guida spirituale quasi un secondo padre
Anche con Vittorio sono continue le domande ecco da lui ho imparato questo atto mandare sempre la domanda stessa come creazione del vero come esercizio continuo del dubbio
E questo suo modo di rovesciarsi dalle fondamenta un ragionamento con la sua voce colma di interesse di ironia
Mi manca moltissimo sono io che ti chiedo un in un certo senso la sua cifra
Ma naturalmente so bene che il fatto che Piergiorgio Giorgia Stefano siano stati malati di cancro e morti per questo di certo contribuito la percezione che ho tuttora di loro ma non penso nemmeno che sia tanto importante non più di tanto
Valerio non so cosa possa servire di questo te lo mando lo stesso grato che con tutte le tue domande ai fattori emergere ricordi e modi che sono spesso così naturali Obi da dimenticarli ora prometto basta buon fine settimana sede
Siamo tutti senza pelle parte di questa questo era il mezzo che questore perché si rimane
Ci sarebbe da per utilizzarla per
Tirar fuori queste scintille che è stato sinti le appunto di sovversione perché tu a Bari a casa di Severino e questi i libri riempivano tutto ma udirono passava mai se stesso ma portava ad altro
I Severino l'ho conosciuto
Tardi
Il è stato però i l'ho conosciuta Autore paradossalmente perché per me è stato lì cure Lelli l'incontro con no l'altra parte allo stesso tempo quel colloquio congelato in questo libro pubblicato da Teoria per la prima volta è stata la scintilla che nel la lontana abbandonata Umbria perché anche se nato a Città di Castello come Severino mi fece pensare che era possibile poter fare
Qualcosa in più qualcosa verso i libri
E quindi io avevo così tanto che per tutti gli anni che che che lo guarda è lontanissima Paolo io li temevo che facevate paura e stavo lontano metteva ansia non potevo arrivare così vicino perché era troppo io non non non non
Non bastano mai per di quando
Arrivai a poter così averlo come autore fu fu sconvolgente capì cosa Lou immaginava degli degli autori per cui io chiederò ognuno di di di di voi qualcosa di di intimo qualcosa di come dire che possa scoperchiare questo qua questo grande abbraccio
D'amore che ci unisce qua io chiedere a Paolo di di di partire con cui avete fatto la rivoluzione azzardata la parola adesso perché
Non è semplice insomma sono passati sette mesi quasi sette mesi
Come dice Manuela
Il sentimento diciamo del lutto si modifica però
Avendo passato i primi tre mesi ovviamente a dover reggere un po'quella cosa meravigliosa che abbiamo creato insieme che stile libero
Paradossalmente a me il dolore diciamo del di un fratello perso mi sta arrivando adesso che diciamo
Ho detto a Severino
Idealmente
Insomma la barca la sua direzione la continua ad avere concerto non sarà la stessa
E quindi diciamo il mio personale sentimento di lutto lo lo lo sto vivendo paradossalmente molto più in questo in questo periodo
Quindi io la tendenza proprio per per questo elemento diciamo emozionale
Al drammatico usare a raccontare di Severino cose
Che l'angelo il sorriso
Voglio dire soltanto tre cose perché poi ho parlato tante altre volte
Una che riguarda il Salone del libro
A un certo punto it
Qualche anno fa quando so che lo stava bene e girava per distende
Mi sono accorto che durante uno stent c'era una fila incredibile ed era un lo stende di un di un piccolo editore bravo non mi ricordo chi era ma io dissi assestano avvenenza quei libri questi come mai c'è tutta sta gente in fila perché poi diciamo l'attenzione alla vendita
Test né abbastanza consona il motivo per cui la fila si era fermata e che inizialmente Severino si era messo a parlare
Con il capo dello Stand
Che era un ragazzo che semplicemente veniva pagato diciamo a cottimo per pendere i libri li
L'ha colto questa cosa perché le domande che gli faceva Severino le avrebbe potuto fare
Indifferentemente a uno sconosciuto stendi sta e a Giulio Einaudi in questo suo figlio non non faceva veramente nessuna differenza
E la cosa bella è che all'inizio la figlia si era formata semplicemente perché
Questo qui
Cantato diciamo dal dei racconti
Di una cultura proprio concreta che si doveva sui libri
Aveva smesso di venderli
Ma la cosa divertente che piano piano quelli stessi che stavano bofonchiando perché non riuscivano Andrea si sono messi intorno
Ad ascoltare i racconti di Severino non immaginate necessariamente sull'aspetto culturale
Intellettuale dei libri ma prima di tutto sull'oggetto fisico che per cui Severino aveva una vera autentica venerazione tornava dal da Torino con una quantità di buste piene di libri ovviamente che non apparentemente non c'entrava nulla della solita laterali Tucker ha la caratteristica di Severino di arrivare alle alle cose sempre attraverso una via inesplorata e
Poco consona diciamo i ritmi del tempo come dire del del del nostro tempo a loro
Economico diciamo così per cui la sua borsa si riempia di cose che magari non avevano direttamente a che fare con il lavoro nostro e proprio per questo erano
Importanti
Io avrei comprato soglie gli ultimi tre Autori incassi via di un piccolo editore per andare a capire come cava aveva fatto cioè Lou invece si comprava dedizione il che ovviamente a Torino la cosa bella è che siccome gli Staind possono permettersi di far vedere tutto il proprio catalogo rally perché noi oggi non sarò mai più che le la produzione dell'ultimo approdo se va bene degli ultimi sei mesi nell'East End troviamo roba anche gli anni quindi sereno
E io
Voglio ricordare proprio questa assoluta verticalità
Che Severino aveva nei confronti della conoscenza della bellezza e del mondo
Questa verticalità mi mi come come direbbe intellettuale mi interpella perché io sono esattamente il contrario cioè se c'è una cosa che ci ha uniti e che se io sto su un asse dice compito pare superficie e Severino su un asserito pare verticalità
E
E voi non avete idea di quanto oggi io stia recuperando questo senso
Di una cultura se lei non era una persona che nasceva da studi universitari cosa per la sua cultura proprio nasce come un fiore meraviglioso dentro un terreno appunto umbro proprio in compiti di di terra vera rossa e incredibile come figlio di di di di due genitori che io da cui di cui ho sentito parlare a Severino
A dir poco quindici anni dopo
Che ci conoscevamo tant'è vero che pensava fossero morti invece poi ho saputo che sarebbero morti recentemente e chiederti deluso sentito proprio che questi due genitori che lui amava moltissimo senza parlarne erano proprio due querce e Severino aveva e qui concludo queste armi doppia caratteristica
Che insieme alle tante altre di cui parleranno gli autori l'ascolto la capacità veramente in incredibile di cogliere da alcune da una dal barlume di un'idea
Quello che poteva diventare la voce di uno scrittore senza mai mettere se stesso
Davanti allo scrittore ma semplicemente questo lavoro maieutico
Che un lavoro che non ha a che vedere con l'artigianato per consentite Roma a che vedere con l'arte perché se finora era un artista dell'editoria e e l'artigianato si può imparare d'arte nasce una volta ogni tanto e dicevo
Ci sono due cose che mi che mi tipi sembravano separate in Severino ma in realtà oggi le le vedo unite una grande fragilità emotiva
Severino era una persona che piangeva con una facilità Manuela incredibile ma non piangeva soltanto per le cose che possono far commuovere in quanto dolorose spesso vedevo queste lacrimoni che gocciolava lo sulla scrivania perché si era incantato a guardare un libro
Dietro la scrivania che gli aveva ricordato un incontro ma lo vuoi con la pelle io svolgo alcune amico eccetera eccetera
La signora perché piangi
E lui non rispondeva ovviamente perché aveva risposto a Treviglio non era una cosa sempre cioè il silenzio soprattutto e poi dopo due giorni sereno mi avrebbe detto qualcosa di interessante su quella cosa lì che non era una risposta alla domanda perché se c'era una cosa che sino detestava era rispondere attorno alle domande cioè risponde a tre domande era proprio la cosa che lui non voleva fare quindi se ci sono stati dei momenti in cui ci sarebbe stato bisogno di una risposta a tono tipo
Un'ora un quarto prima di andare in stampa se io gli facevo una domanda su un titolo avrei avuto come dire voglia verrebbe risposto nel giro di mezz'ora la risposta né privata due mesi dopo con una mail
Questa qualità insomma ma poi questo anche un un modo per i tre prodigio questa unire questa fragilità emotiva
Che io oggi
Identifico con la sua qualità umana la sua sensibilità che è punto tutt'uno con questo lavoro d'arte editoriale cui faceva
Accanto al fatto che se Rino era una quercia Luís
Non si spaventava davanti a niente quanto io personalmente scusate se uno inevitabilmente parla che se stesso dovendo di quell'asilo sono come dire né praticamente angosciato da ogni giorno che passa perché non penso di non farcela Cetera
Severino aveva invece proprio la stabilità di quelle querce o di quegli ulivi meravigliosi che nascono in Umbria quando e qui chiudo quando ha abbiamo fatto la videocassetta della smorfia
Ci siamo trovati di fronte a una difficoltà di reperimento delle immagini è una difficoltà di gestione dei diritti ora gestito dalla difficoltà di capire come fare una videocassetta allenavo di la prima volta voi non avete idea eravamo osteggiati da tutta la casa editrice perché qualche esterno considerati dei gadget da dare ai con i giornali quindi successivo ci siamo dovuti inventare
Una inventare parlare invenzione una una un elemento culturale cioè dicevamo ma perché Dario Fo
Pubblichiamo Dario Fo pubblichiamo Eduardo pubblichiamo appunto il i testi da smorfia e cultura non è anche la cultura visiva che ce li può far ricordare noi oggi possiamo
Mettere un DVD della smorfia perché l'abbiamo l'abbiamo creata noi ecco di fronte alla difficoltà di si deve non ce la faremo mai qui si mise sulla scrive alla scrivania cominciò a scrivere sei mesi fare sue telefonate io li proprio ecco imiti in questi momenti qui lo lo lo adoravo perché sentivo proprio un peso sulle mie spalle che scompariva non c'era più oggi io questo preso lo sento ma grazie a Severino e grazie agli autori che sono qui grazie a Manuela grazie a Lorenzo grazie alla casa editrice lo riesco a sopportare grazie
Nacque verso l'Ulivo che aveva questo senso del tempo importante dilatato il tempo è fondamentale per pensare i libri
E per come dire in vedere gli autori prima
Che civili scrittori prima che siano scrittore per riconoscere
Prima cioè la storia prima che l'autore la capisca e quindi vorrei davvero chiedere a a Giancarlo e poi a Maurizio il primo incontro il momento in cui vi siete sentiti avete capito che lunedì aveva capito meglio di lui come voi stessi avevate fatto
Buona sera ma insomma ci sono due modi per affrontare una storia dal punto di vista di un editore o di un editor vale per la letteratura come vale per il cinema per la televisione si può partendo dal presupposto che tutto può essere migliorato in vista del raggiungimento di un obiettivo che il miglior testo possibile è un po'il rapporto che legava Pound Eliot e la storia del miglior fabbro a volte si aggiunge a volte si toglie a volte si taglia a volte si incrementa ma ci sono due modi c'è un modo distruttivo
Leggi un romanzo legge un manoscritto dice
No
Non ci siamo tutto sbagliato è tutto da rifare e questo modo crea una relazione di potere e una relazione di potere io
La cattedra e tu che forse potrei aspirare un giorno a qualcosa che ti sta profondamente nel cuore e che potrebbe avere un senso anche per gli altri un'opera
Ma c'era l'altro modo quello giusto secondo me
è una buona base di partenza
A tante cose buone la possiamo migliorare insieme
E questo era il modo di Severino
Ed alla costruzione in vista non c'era un e go o una somma Diego
C'era la costruzione di un'opera c'era la cura di un'opera e la cura badate bene questo lo diceva molto bene Paolo prima la cura parte dall'oggetto libro da quello che diciamo i tecnici chiamano metatesto
Da come fisicamente alla fine ti deve ti deve arrivare qualcosa sulla scrivania sul tavolo quella quel Melfi e il non era soltanto l'immagine che aveva se Berlino delle grandi opere di Mendel
Era materialmente fisicamente un libro posato sul leggio che una persona con evidenti difficoltà anche motorie riusciva però a muovere a consultare perché quella parola che ti arrivava all'anima non poteva esistere senza il supporto della parola il supporto della parola che sia carta che si elettronica che si una copertina che sia un risvolto che sia una quarta di copertina
E un atto d'amore realizzato con molta cura da chi ha deciso di consacrare a quello la sua vita
Io non ho molto da dire per la verità ci sono alcune cose personali molto così che sono che rimangono in qualche sms che rimangono nelle May forse li tireremo fuori nel libro vediamo vediamo questo
Era posso dire che un da una svolta nella mia specie è un po'forse non avrei mai fatto Romanzo criminale non sarei mai stato pubblicato da Einaudi Stile Libero non sarei qui adesso su un pomeriggio di pioggia Romolo avessi incontrato Severino a via del Corso
Li avessi detto ma perché questi racconti che vi ho dato non li non non vi soddisfano perché siete scomparsi tu cricche Crotti il gatto e la volpe Repetti e Cesarina
Dopo ci conosciamo da tanti anni e lui mi questa volta me l'ha dato una risposta forse perché come dire
La veemenza con cui era stato avvicinato sconsigliava di prendere tempo
E perché lei mi disse perché forse qui quella cosa che non funziona è la prima persona forse la terza persona è giusta per questo
E qui da una sua espressa per questo passo narrativo
Non c'è rettile riscriverlo proprio vediamo dove si può arrivare o potrei dire e e quella è stata una svolta oppure potrei dire poteri racconta di una notte passata in una in casa Repetti mangiando
Un pezzo di pizza da dividere in quattro perché notoriamente l'ospitalità di Repetti era come al solito all'altezza della situazione no scherzo per sdrammatizzare ma insomma alle quattro
Alle quattro di mattina eravamo impiccati all'aggettivo al all'espressione Luna bastarda
A te non piaceva ti ricordi Cima ma quale lettore riconosce la luna bastarda e lì la mediazione di Severino fu decisiva bene una bastarda
Alla fine di una lunga riflessione e taciturna
Abbaia alla luna bastarda
Bastarda è rimasto perché perché e sporco e stonato
Disse come dire dissente e quindi è dissonante io me li ricordo un'altra proprio questa è veramente c'è un passaggio Romanzo criminale in cui il personaggio viene definito un match Shifco schiero
Io non lo so e dissi Severino io non lo so perché mi è scappata questa espressione Nesci costiera contrapposta un'Alicante d'alto bordo c'era un bandito di alto livello è un miserabile un quaquaraquà il qua qua qua un Nesci costiero bene
Non è che si capisca fino in fondo diceva Severino però sai che ti devo dire
Mica si deve capire necessariamente tutto
Né che è assolutamente necessario che tutto si applica questo pensiero unico della narrativa levigata in cui viene rispettata scrupolosamente la struttura dei tre atti
Il cui si fa un'economia perfetta di aggettivi in cui niente viene lasciato alla sorpresa in cui tutto estremamente netto pulito non c'è mai una colata di Mutu con un po'di puzza di piedi di scrittore no
Questa cosa qui non era Severino
Non era Severino
Per questa cosa qui non è finita con Severino perché Michele un io gli ho detto prima volta entro non conoscevi ancora Severino e Tokyo ho visto delle cose che avevo visto vent'anni fa trent'anni fa in Severini
Paolo Francesco Colombo lo staff di stile libero quell'impronta di Rossella quell'impronta lì non è un'impronta che si cancella così
No siamo orfani di Severino si ma c'è una continuità c'è una un messaggio facciamo i libri con molta cura e doloroso per me pensare che un libro fatto con molta cura un libro forse io l'ho detto l'ho scritto mi sono esposto libro più bello che ho letto gli ultimi mesi non sia stato ritenuto degno di concorrere al premio Strega e credo
Concreto del complotto
E credo che purtroppo quando mi dicono non era un libro tenga da strega quelli che l'hanno deciso lo pensino veramente e questo mi addolora ancora di più Biondi un eventuale ipotesi complottista e via dicendo ma non importa
Non importa questo libro c'è l'eredità di Severino scene le cose che lui ha lasciato seminato in ciascuno di noi ci sono c'è nel progetto di stile libero c'è in tutti gli altri progetti editoriali che possono riconoscere qualcosa di questo c'è nelle cose che uno si tiene dentro di sé c'è cento come dire
C'è nella cura cioè in questi dialoghi meravigliosi che io voglio vedere a teatro col pino di questo libro con quello Pino spettante
Cioè per tutti noi ed è importante è importante che sia stato fatto importante ed è anche un motivo di orgoglio esserci stati grazie
Maurizio
Anche tu sei qua
Perché a un certo punto
Venni visto prima forse nemmeno tutti concedere ignorare ara la la denominazione descrittore sta rinizia Anda pubblicare
Non lo sapevi
Il premio Strega non altezza riprese di lino
E il Premio Strega il professore
Io lo posso dire lo dico ad alta voce
Io non so scrivere e quindi venne problema era un altro io non so scrivere non sullo scrittore gli scrittori escono prima
Gli scrittori si dice
Io li ho visti poi e li avevo visti anche da lettore cioè in tutti gli anni prima il grande talento non si può sopprimere e non si può limitare
Io leggevo
Ma non sapevo non scriverlo perché non sapevo scrivere
Poi per circostanze strane io capitai
Al cospetto di Severino
Severino scrive in sei mesi
Non c'era discussione sulle parole
Ma ne avrebbe potuto esserci la discussione sulle parole perché sarebbero state troppe le parole da cambiare
Io non non lo sapeva fare
Siino io l'ho detto altre volte ancora adesso
Non riesco a parlarne non serenità
Perché
Se l'immagina contabili visto io
Gli chiedevo perché lì quel personaggio faceva quelle cose
Perché Maione
Parlava con bambine le palme nel diceva qualcosa invece di Kansas City sorrideva
Lo vedevamo tutti e tu sorride serio che riduce allora io glielo chiede ai colleghi spiegava per quale motivo
Per quale motivo Maione sorrideva
Quindi lui non è che mi aiutava a scrivere
Lui scriveva invisibili
Io non so non io ascoltavo
Con tenerezza enorme quello che diceva Paolo Manuela lo diceva Giancarlo quello che dirà sicuramente Daria
Non è una mancanza
Perché ti senti la mancanza
Di qualcosa che poi compensare
è un'amputazione
è una mutilazione
E perenne
Continua a sentire quell'atto l'atto non c'è
Non c'è giorno
Non c'è storia
Non c'è personaggio tv riesca parla Lippi su
Scrivo lo stesso scriverò volevo fare lo voglio fare
Magari andrà bene magari no
Ma mai più
Mai più nella mia vita
Io sapevo picchi
E se non è pura questa no
Se non è
Come dire ha del miracoloso tutto questo perché
Questo libro
Perché poi parliamo anche del del libro di Severino libro che
Che parla solo esclusivamente di vita io
En non già visti insieme moroso guardato con il Rete ci sono dei dei filmati al Circolo dei lettori o altre cose e
Sì ed è rinato sempre mossi molto mozione nata
E riusciva a entrare in contatto con un'intimità e questo libro secondo me rischia così restituisce quella capacità di a di esserti immediatamente intimo qui parliamo
Appunto stiamo Bastico le lacrime
Però parliamo di qualcosa che ha avuto la forza di segnare ognuno per cui era d'aria
Il tuo gancio può essere
Senta mi chiede allora io Severina lo sento qua non sente vicina la sento lo sento continuamente la senta Severina era ed è un angelo Maurizio
E io in ogni cosa che avete detto stasera mi ritrovo allora tu hai parlato di intimità ora con molta cura un libro bellissimo libro meraviglioso che io mi leggo mi rileggo e che mi sta vicino come mi sta vicino Severino Maroni il ricordo di Severino me sta vicino proprio lui
Allora io ho pensato
Di fare una cosa stasera
Perché
Emanuela abbia parlato di quel libro che stiamo scrivendo ognuno un con un suo ricordo
Di Severino e io ho pensato che una cosa che gli sarebbe piaciuta
Io li leggo quello che sto scrivendo che non è assolutamente finito l'ho buttato giù brevissimo però però leggo qui adesso stasera che è una una cosa che facciamo insieme se riesco a ricordarmi
Il comma dice ma da venendo
Cosa vi devo dire io Severino lo sento acqua
Severino l'ho conosciuto dieci anni fa quando uscì il mio primo libro Non vi lascerò orfani lo lesse e mi telefonò per dirmi quanto gli era piaciuto da allora mi ha sempre chiamata uno Lulu
Per via di una frase delle ultime pagine dove racconto che mia madre malata Dias ossessiva alla quale dovevo telefonare ogni molto Moni mattina alle nove da ogni parte del mondo magari senza dirle dove ero come ho sempre fatto anche da Sarajevo durante la guerra
Mia madre quando ero piccola mi ripeteva questa frase
Bella sei ce n'è una così bella solo uno Lulu e che poi io Honolulu tanti anni dopo c'ero stata e anche di lì avevo telefonato a mia madre alle nove del mattino senza dirle dove ero ma di bambine belle in giro non ne avevo viste solo hawaiani Grassi in calzoncini e ciabatte allora questa storia Severino era piaciuta un sacco era proprio da Luís appassionarsi
Da tre frasi quattro frasi come queste ed allora in ogni nostro messaggio mail telefonata ma anche di persona mi chiamava ONU Lulu
E per me è una cosa bellissima che mi ricordava l'amore pazzo di mia madre e la mia infanzia
E quando Severino se n'è andato confesso che ho pensato
Ecco adesso nessuno mi chiamerà più uno Lulu
Le ho scritto su Facebook che Severino faceva sentire tutti come se Luís fosse la sola persona al mondo critica più ha veramente che sapeva di tè quello che contava davvero
E mi chiedevo come avremmo potuto fare senza di Luís tutti noi
E al funerale suo fratello mi ha detto che era davvero così con tutti anche da ragazzo conto di quelli che lo conoscevano anche poco
Tutti quelli che lo conoscevano ero convinto erano convinti che solo Luini capisse risoluti sapesse che cosa contava veramente di loro
Mi ha sempre dato consigli sui libri che scrivevo l'unica volta che non ho seguito il suo consiglio sbagliato
Dell'ultimo romanzo Storia dell'amianto e mi disse che aveva un titolo perfetto che stavo facendo risuonare corde fondamentali del mio lavoro
Un altro romanzo l'ho dedicato a Luís e ad Antonella Lattanzi sono loro insieme toni dell'amore che ti meriti
Antonella Lattanzi mi ha raccontato che mentre facevano insieme l'editing del suo romanzo devozione e lo leggevano a voce alta lui diceva sicuro come un direttore d'orchestra qui perde il lettore qui riprende il lettore Severino mi raccontò tanto tempo fa che voleva scrivere un memoir ancora prima del suo diario su Crespo che poi è diventato questo libro meraviglioso credo volesse scrivere disse da ragazzo
Una volta c'eravamo visti qui a Torino perché gli avevo chiesto di presentare un mio libro allora mi aveva regalato la prima edizione di Lessico famigliare di Natalia Ginzburg che avete citato o la nostra foto di quella sera quel libro in mano dopo la presentazione eravamo tornati in albergo al vittoria e avevamo mangiato un toste debutto una camomilla davanti al caminetto acceso e gliene aveva parlato di Emanuela e di Lorenzo con moltissimo muore
Un'altra volta era venuto a casa mia Milano mi aveva regalato una vecchia edizione del Memoriale di Volponi
L'ultima volta che ci siamo visti è stato forse un anno fa
Mi diede appuntamento a pranzo da Pannella posto che io non conoscevo in via Merulana Roma perché era venerdì e poi avevo il treno per Milano e non era lontano dalla stazione sempre si preoccupava sempre per temi
Che tu fossi comodo io non facessi tardi anche se era lui quello malato
Quando arrivai do trovai già seduto a un tavolino con dei libri e dei giornali davanti il cameriere mi disse il signore la sta aspettando da un sacco di tempo aveva già conquistato anche Luís
Ordinando un sacco di roba da mangiare fiori di zucca fritti arancini feriti cose pesantissime e buonissime che lui non doveva assolutamente mangiare infatti faceva la faccia da furbo di quello che non avrebbe potuto raccontare
Emanuela di quel di quell'ordine di Frette che stava facendo
Abbiamo parlato dei nostri libri
Poi io son dovuta scappare perché avevo il treno e lui è rimasto a finire tutti gli arancini feriti
Il giorno del funerale per andarci insieme ho dato appuntamento da Panella Giacomo Papi che era già a Roma io arrivavo da Milano
E l'ho trovato seduto allo stesso tavolo e sulla stessa sedia dove devo vistose né l'ultima volta e abbiamo ordinato gli stessi feriti
Io sentivo che se vera molto soddisfatto di quella coincidenza che si prestava un bel racconto
Al funerale c'erano tutti gli amici e parenti dissente anche Antonella Lattanzi la mimica Toni e gli ho chiesto se per favore d'ora in poi poteva chiamarmi lei o non Lulu
Lei così ha fatto e so che assieme questa cosa piace moltissimo
Che poi fare libri e anche
Metodo
E anche tirarli fuori dagli autori e anche rispettare le scadenze e anche farsi veramente
Il mazzo si può dire
E quando prima dicevo che lavorando
Dai di tocco come editore di Severino ho capito cosa lui pensava degli scrittori
E vedendo come lui lavorava ho capito tutto perché lui nonostante la malattia nonostante le difficoltà nonostante il lavoro continuano a fare perché poi ha lavorato con voi fino al fino alla fine
Lui ha consegnato questo importante perché poi gli mi son fatti sempre di storie son sempre fatte di di di di pezzi gli ha consegnato le bozze riviste il venerdì
Mi è mancato di mercoledì il venerdì è mancato il bozzetto lunedì mi ha chiamato e mi ha detto
Vieni comunque perché mercoledì siamo andati e in ogni mercoledì abbia scelto la copertina
E se
Ed è questo il senso ultimo delle cose che facciamo per cui nostre occulta ci stanno mandando segnali di chiusura io vorrei lasciar libero con le parole con l'ultima lettura con le parole di Severino e questi non avesse fatto davvero immergersi ma di questo meraviglioso libero che non è un diario perché ha sovvertito anche le regole di Facebook nel libro prendendo lo davvero fatevi del bene fatevi del bene
Questa mattina
Yousfi giorno sull'Esquilino e così morbido e come granuloso che sembra intriso della luce lunare che l'ha preceduto o almeno ne serba la memoria stanotte la luna era ancora piena e splendeva non nascosta da nuvole
Senza pensieri riordino un poco la cucina ma le mani funzionano sempre meglio quasi non sento più gli impedimenti della vecchia ischemia mentre il corpo intero si manifesta solo con un ronzio niente
La tacita meraviglia di ciò che inesplicabile mente funziona senza scosse non avvertito né pensato la normalità poi non è questo
E mentre per farne norme Sacco con la spazzatura scendono di colpo le lacrime
Su una casa
Lo capisco ora ed è una scossa elettrica nella schiena poliziotto caldo
Non ho il tempo di compiacermi questo mito di tepore gioia e gratitudine che si è creato perché il freddo improvviso dal terrazzo coperto esposto a oriente
Mettevo provvisoriamente fuori sacco della spazzatura Sacco barbarico unico in attesa di uscire niente raccolta differenziata ancora mi costringe a ritornare di corsa in camera per indossare una vestaglia pesante
Davanti alla finestra della stanza che dà invece l'Occidente alta sui viali rettilinei sui palazzi dell'Esquilino l'allegria erompe di nuovo sono a casa
I gabbiani tracciano curve molto ampie tese su uno rotaie che loro conoscono la luce diventa netta sulla parte più alta dei palazzi ora illuminati in file successive di anfiteatro mentre la mano fredda dell'ombra retrocede la granulosità un po'lattiginoso ha di poco fa quasi un'eco ormai in basso uomini curvi alti e magrissimi con sacchi di plastica azzurra in spalla battono le mani per il freddo percorrendo veloci canaloni delle strade ancora senza sole intenso
Chissà che vuol dire per loro essere a casa
Ma sono a casa
Di nuovo mi dico e sento che non voglio perdere luce della notte voglio portarla con me in questo unico giorno che cresce e poiché sono fatto di libri e di parole la mente compita Ando cerca di porgermi diverse di un antico poeta greco per la verità arriva intero sono un verso il resto e balletti io ma quel verso intero e potente da stordire
Dormono le cime dei monti dormono le cime dei monti ed è proprio così mi dico nella realtà più vera e così nella luce del sole possiamo scordare la notte ma la notte è sempre con noi tutto ciò che non vediamo più nella bellezza nella gioia o nella fatica del giorno continuiamo portarlo con noi e può essere terribile o può essere altrettanto bello
Come io non sono adesso solo ciò che io servo ma sono le parole le voci che mi si affollano in testa sono i passi perduti nel freddo del migrante per strada sono l'albero con cui parlavo la notte in clinica e le storie che mi narrava
E allora
Devo fermare questo flusso devo prendere deve prendere una forma e una soltanto che tutte le contenga che possa accompagnare mi e accompagnare tutti noi nel nostro unico giorno
Vado a cercare la vecchia edizione dei lirici greci nei tascabili di Garzanti i grandi libri mille novecentosettantotto volumetto bello cicciotto che ha resistito ogni traversia bordato di un grigio sommesso
E leggo così alta i versi del frammento di Alcan mane chiamato a volte notturno
Dormono le cime dei monti
E gli abissi
Il promontorio e le Forrest e le stirpi degli animali che la nera terra nutre e le fiere montane e le progenie delle ATI e i mostri dei gorghi profondi nel mare di viola dormono le stirpi degli uccelli dalle lunghe ali
Noi siamo legno storto e disordine incuria ma siamo anche questo
La cura di queste parole che curano e non perché confortano addolciscono e quindi mento no e le possiamo così meglio accettare come familiari ma proprio perché ci portano in una sospesa a distanza
Questi versi che mi sono permesso di presentare seguito come come fossero prosa parlando di qualcosa di così infinitamente lontano da noi e dalla nostra esperienza
Intanto la notte in sé non riducibile al giorno
Poi la realtà non individuale non confortevole di tutto ciò che vivente non sottomesse non con modo a noi
E per di più vista con gli occhi di un uomo greco forse del settimo secolo avanti Cristo per il quale la terra non è bruna un marrone o altro
Ma è sempre nera
Nella Ina Gaia lamiere a terra e il mare sempre purpureo por fine s'étoile CR mane sul serio maestro di danza o forse Pieri è stato uno schiavo liberato per il tuo talento con le parole e per il canto nella Sparta non ancora così militarizzata e oggi per le parole che ti giunsero pitture riusciste a fermarli
Noi siamo questo
In ogni momento del giorno siamo sempre anche la notte le fiere dei monti che mai abbiamo conosciuto i mostri che dormono la progenie delle aprile Fauré le cime dei monti di Sparta
Siamo le code nel traffico siamo il cristallo del destino ancora da svelare dell'uomo che passa per strada getta sul marciapiede il fazzoletto sporco
E che vorremmo nemmeno pensare siamo il gatto il cane che mi aspettavano proprio dietro il portoncino di casa stupefatti e felici
E ancora in apprensione la sera che sono tornato e come avranno fatto a capire dei rumori dell'ascensore del cancelletto di pochi passi miei di Emanuela della chiave infine che girava nella toppa
Questo accerto una spiegazione semplice
Ma io non lo so
So però che io sono tutto e sarò tutto questo so che siamo questo esso che siamo tutti
Grazie a Lucca telefono da Turchetti e Lorenzo Cesa refolo perfetti Daria Bignardi Giancarlo De Cataldo corifei Giovanni e grazie a voi grazie