Salone del Libro di Torino 2018 - Le riviste italiane nel XXI secolo. Una rivista europea?

Radio radicale un saluto da Giuseppe di Leo siamo arrivati all'ultimo giorno l'ultima giornata dell'edizione due mila diciotto del Salone Internazionale del Libro nella bellissima Torino
Siamo nell'Ostenda di radio radicale padiglione quattro siamo indiretta Facebook su Radio Radicale
Chiudiamo direi in bellezza questa questa presenza di radio radicale perché in realtà questo evento questo dibattito a più voci
è una prosecuzione del convegno portante che abbiamo avuto alla Biblioteca del Senato della Repubblica il ventidue marzo con il cric presieduto da Valdo Spini chela
L'associazione che raduna le riviste culturali per italiani abbiamo parlato lì ventidue marzo della necessità di proporre al nuovo Parlamento nuovo esecutivo un finanziamento diciamo Hull introduzione nelle scuole secondarie superiori delle riviste culturali così come è stato fatto alcuni anni fa
Per i quotidiani questo serve non solo per dare respiro alle riviste culturali ma per dare respiro alla mente dei giovani che non conoscono spesso le riviste culturali che cosa hanno significato le riviste culturali
Non solo per il dibattito culturale ma più in generale per lo sviluppo civile bella nostra Italia
Oggi invece facciamo un altro passo non so se avanti giubilato però un altro passo
Va di moda oggi parlare di passi avanti passi di lato passi indietro facciamo un altro passo
Ho radunato qui tra gli autori grissini persone
Del settore a vario titolo gli un titolo di questo confronto e le riviste italiane nel ventunesimo secolo una rivista europea punto di domanda nel momento in cui tutti si chiedono perché l'Europa è andata in crisi perché è andata in crisi soprattutto a certa coscienza europea europeista nelle nella più parte delle opinioni pubbliche europee probabilmente la responsabilità anche del mondo culturale non è da sottovalutare e allora l'idea di una rivista europea nel ventunesimo secolo plurilingue e poi come dovrà essere l'ho costruita questo un altro passo ulteriore ma l'idea di una rivista europea una è un'idea ancora peregrina ogni idea necessaria e per discutere di questo nell'Ostenda di radio radicale abbiamo come graditissimi ospiti ben incominciò con la padrona di casa direi con l'assessore alla cultura della Regione Piemonte
Antonella Parigi benvenuta assessore
Tre ho visto ho visto che state costruendo una mezza un mega grattacielo nuovo della regione sì prima o poi sarà finita diciamo ai molti anni che lo costruiamo ah no che si siano in molti a
E anche a Torino questo cito in Italia ci voglia vinse con l'asse che è vero che questo sia uno dei grandi problemi del Paese
Che per spendere il denaro pubblico
Ci vogliono anni anni e anni e anni e lei prima di essere assessore alla cultura di corso si occupa io prima di fare la stessa io sono un assessore tecnico quindi sarà stata chiamata nella giunta Chiamparino prima di fare questa olfatto con Alessandro pari pari con la Scuola Holden
Qua il Circolo dei lettori vai Caritas spiritualità e poi sia stata chiamata a fare il punto l'assessore l'assessore che lei appartenga alla scuola di Baricco si sente quest'ordine poi piglia anche i dati sui diamo poi lo sviluppo diciamo concettuali politico però non esistono assessori tecnici e
Lei è un assessore politico
No immaginare caotica Bellanova banane in questo senso e che esteso vuol dire che non mi sono conquistata i volti cosa che io non sentiamo cioè ovviamente non sento tanto bene assicura che quelli che stanno dall'altra parte lo sentano tantissimo
E quindi per questo
Metto le mani avanti dicendo sono un assessore tecnico in questo senso benissimo Benvenuto allora assessore
Poi abbiamo io comincio ponti anch'siamo in un certo senso anche ospiti della prorettore alla comunicazione onestà di Torino professore Sergio ska Muzzi benvenuto rettore
Lei
Prorettore alla comunicazione cioè ci spieghi un po'oggi l'università comunica anzitutto la sua ricerca la comunica ovviamente
Ai docenti universitari e ricercatori universitari attraverso le riviste scientifiche Massi ha assunto anche una terza missione
Oltre alla ricerca e la didattica che quella di comunicarla al pubblico più ampio disseminare risultati della conoscenza disseminare anche la cultura del metodo scientifico
Ed è in questo ambito che nascono quindi nuovi impegni nuove esigenze
E anche l'utilità di nuovi strumenti di comunicazione pensi che io ho esordito con le mie attività dei miei venti qui comunicando con la grande tradizione della cultura universitaria torinese
Con il professor Mario lo sanno allievo di Norberto Bobbio che ha dato alle stampe scusi Barberis se cito una casa editrice concorrente per Carocci
Profilo culturali di Norberto Bobbio abbiamo parlato di Gioele Solari di Massimo Mila di Franco Venturi di Lionello Venturi di Giulio Carlo Argan naturalmente di Alessandro Galante Garrone gli amici di di Norberto Bobbio quinti lei si colloca proprio come il cacio sui maccheroni
Ho poi naturalmente ho parlato del carico e qui entrò nel settore più o specifico ospiti più
Specializzati non ho detto più competenti assessorati o dicendo più specializzati perché si occupano da una vita di questo e comincio con Valdo Spini presidente del cric
Benvenuto Presidente grazie grazie a Radio Radicale grazie ai nostri ospiti di oggi intanto voglio precisare che il cric e non è un organismo di Carrozzieri
Come potrebbe sembrare un coordinamento delle riviste italiane di cultura che ha preso questo nome sbarazzino sostanzialmente che cosa vogliamo fare ed è un po'il dialogo anche che vedremo oggi
Le riviste non si trova più in libreria
E allora una funzione non assistenziale
Ma intelligente del pubblico può essere quella di moltiplicare le occasioni di offrire le riviste la considerazione in particolare dei giovani
Naturalmente siamo particolarmente lieti di essere al Salone del Libro di Torino che si muove senz'altro in questa direzione riusciamo arrivare anche al Salone del Salon delle aree più di Parigi perché in Francia sono delle di uccelli
In Italia ci stiamo provando vedremo anche a dicembre ha romanzato alla fiera più libri più liberi
Ma direi che questi nuclei di volontariato culturale che sono rappresentati delle riviste possono rappresentare una sutura un collegamento fra società civile
E dibattito politico e ideale che mi sembra assolutamente necessario oggi
Molto bene e a fianco del Presidente del crei perché non è un'associazione di metalmeccanici abbiamo lo abbiamo ricordato rispetto Rosalba è è ovvio si capisce anche perché oggi spesso tra i metalmeccanici sono molti laureati che leggono più di certi professionisti e forse ce lo può confermare e forse ce lo può confermare il presidente dell'inaudito Walter Barberis che ringrazio molto però piacere di conoscere quest'oggi benvenuto
Avere se abbiamo parlato con lo sanno di riffa o di Raffa alla fine anche dell'inaudito soprattutto oppure in case editrici torinesi l'Einaudi naturalmente Luigi Einaudi e poi anche la Giappi Chelli un'altra casa editrice però io sono passato per lo stende della delle inaudite vuol dire ecco nella la modernità la modernità dell'Einaudi si misura anche nel cellulare che squilla
Ma voglio dire che il dallo Stato
Delle inaudite Meuse André uno dei più suggestivi perché ci sono delle belle copertine e siccome per me l'estetica e a e anche sostanza
Insomma spessissimo le belle copertine viene alle belle copertine di naughty corrispondono i bei contenuti dell'ippica
Intanto vi ringrazio di avermi accolto qui a radio radicale saluto vostri ascoltatori grazie parto dalla battuta che ha fatto lei prima parlando di Carocci come concorrente vorrei precisare che non c'è niente di meglio e di più cooperativo di una sana concorrenza Juan a Losanna concorsi quando le case editrici crescono possono esprimersi liberamente scambiarsi opinioni persino autori questo è un segno di libertà e di cultura che io apprezzo moltissimo poi naturalmente facendo parte di una casa editrice che quest'anno è stata particolarmente vorace
Vincendo il cancello lo Strega lì Nobel eccetera eccetera si capisce e sono orgoglioso di questa cosa
Che è di quest'anno non posso anche farmi carico dell'orgoglio dei
Decenni e decenni sarai un presuntuoso quella eroi Farnetella che si trasferiscono comunque allora generazioni successive si sono l'eredità che vanno gestite ecco per l'appunto se poi si dissipa no non va bene certo ma la nomina o l'elezione di un presidente
E in particolare dell'Einaudi non può prescindere da quello che il l'excursus storico culturale che sul groppone si porta il neo Presidente Sissi io poi devo confessare sono anche
Sul podio di chi è rimasto di più all'Einaudi il terzo dopo Giulio Einaudi Roberto Cerati
Sono la persona che da più anni all'Einaudi quarantatré è potrebbe generare anche i primi due no questo no perché
Sono in scadenza cronologica e biografica e quindi esistenziale eccetera eccetera e va bene va bene questo non non non lo stabiliamo non mettiamo no no e no nipote chiamo il futuro
Presidiare però voglio dirle che lei rappresenta una casa editrice particolarmente importante non solo per la storia ma è una delle poche case editrici importanti
Significative raffinate
Che si sobbarcano anche il compito l'onere di redigere opere in ciclo prediche e questo non è da tutti
Ci sono due case editrici
Istituzionalmente lo fa l'enciclopedia Treccani in ma ci sono tra le case editrici due che sono torinesi probabilmente le più significative le inaudite è l'Haute trazione
Che anche più molto più vecchia di Goya molto più antica Cervone pompa Pomba siamo alla fine della diciottesimo secolo poi grazie presidente per aver accettato non subito voi
No ora al mio fianco Francesco Izzo che direttore della rivista tutto modo a noi di radio radicale particolarmente caro Francesco spesa Todo modo spalle
E il superfluo ma diciamolo diciamolo il Salone del libro diciamo che era la prima rivista che si occupa e la prima e unica rivista che siano coperti interamente di approfondire la conoscenza dell'opera di Leonardo Sciascia autore Einaudi autore Bardi autore Laterza autore del feto e questa la cosa interessante autore che grazie a Daniele on sicché diventa un autore di studio aggiungo non di culto nel senso della agiografia e quindi questo è un aspetto importante noi abbiamo concepito una rivista e devo dire grazie a radio radicale certamente per l'ospitalità perché ovviamente Sciascia un autore che è associato alla storia il pensiero radicale anche e grazie alla odiosi Penny che attraverso il cric
Ci ha permessa ad esempio di essere insieme in una bellissima manifestazione sono andato a rivedere a Parigi a novembre a far conoscere un autore che non è un autore siciliano ma in primo luogo un autore della della letteratura del mondo ecco questo mi sembra un aspetto dal quale
Bisogna partire e non si può certamente prescindere e poi i dulcis in fundo cessa remark inetti deve direttori di origami
Benvenuto buongiorno anch'io son molto lieto di essere a radio radicale che una radio straordinarie che ascolto sempre con molto piacere e che sostengo nella nella sua funzione nella sua vita
Illy questo sotto questo titolo riviste di cultura mi sento un po'intimorita perché la storia e delle riviste di cultura italiana straordinaria e e quindi il nostro settimanale diciamo che ha una caratteristica un'origine diverso dal nostro settimanale che nato dentro la redazione della stampa che viene fatto dentro la redazione per la stampa
Che è stato ideato un paio d'anni fa su un modello francese
Di Leonardo che è stato fondato era fra sei mesi prima quindi abbia l'abbiamo seguito di può dopo di poco
è stato fatto da Enrico Torino che ex direttore di quel mondo
E e quindi siamo partner loro anche se in realtà ognuno fa il suo giornale noi facciamo il nostro avremo modo adesso ma magari di parlarne di più il nord però in questo primo scambio ho sentito citare il compiacere da una parte Bobbio dall'altro Sciascia sono due personaggi maggiori che appartengono anche alla storia per la stampa
E che testimoniano quanto il quotidiano la Stampa abbia sempre avuto un aspetto di cerniera tra cultura attualità interpretazione dell'attualità e origami
Anche figlio di quello spirito sebbene a poi con l'attuale direzione di Maurizio Molinari che devo dire più che un collega euro è un amico di radio radicale
Si vede che c'è una consapevolezza da parte della stampa molti più di altri quotidiani molto più più di altri quotidiani anche a a voi collegati che il buon giornalismo di cui necessita oggi non è il giornalismo
Del scandalistico ma il giornalismo delle analisi e qui ci vuole un nuovo operatori della comunicazione
Prorettore che siano capaci non solo di scrivere in un corretto italiano ma di saper elaborare di leggere i giusti libri e le giuste riviste culturali
Tutto tutto entra poi c'è stato uno come si dice con termine non proprio manzoniano un restyling una una una nuova versione proprio uscita in questi giorni della stampa quinti tanti auguri per la stampa
Allora io comincerei visto che in fondo l'università ha sempre avuto il ruolo di nel Medioevo di fondare la concezione dello Stato
La Chiesa prima delle università
Però poi la Chiesa per l'elaborazione della laicità Mark lo sta lo Stato ha avuto le sue elaborazioni i suoi prodromi nelle elaborazioni universitarie allora siamo in un'epoca in cui stiamo ripensando
Ex novo cercando di ripensare quella che l'autorità statale l'entità statale
E a da questo punto di vista i centri universitari le università
Sul tema delle riviste culturali di una rivista culturale europea di proiezione europea lei come vede questa provocazione chiamiamola così in maniera riduttiva
No no funzione
La vedo come una provocazione necessaria perché ormai tutte grandi problemi economico sociali politici culturali e scientifici si pongono Usher risolvano come minimo a una dimensione europea non più una dimensione unicamente nazionale
Quindi
Lì è dove bisogna essere gli e dove bisogna parlare dire dove bisogna trovare agli interlocutori anche quelli culturali
Quindi per quanto sia una prospettiva difficile come dei ci indica una sfida più non facile però è lì che dobbiamo via la nostra asticella la società Carla le dico una cosa per esempio sarebbe facilitata un'idea del genere
Dalla creazione dall'idea delle un Mario università europee magari le più prestigiose
Nel corroborare la presenza di cattedre come letteratura europea comparata
Ce ne sono pochissime non solo in Italia ma in Europa l'idea di potere istituzionalizzate nelle principali tre quattro università
Di tutti i Paesi europei
Un insegnamento di letteratura europea comparata potrebbe facilitare secondo me è una funzione una visione europea europeista degli studenti e quindi facilitare anche prodotti di carattere europeo
Se parla dei kata o da un universitario risponde subito di sì
Be'comunque Scherzi a parte certamente potrebbe e potenzia ebbe anche un approccio comparati visti i Co. agli studi umanistici che di grandissima utilità io ci aggiungerei anche qualcos'altro per esempio un approccio umanistico alla scienza perché gli scienziati la scienza si muova a livello internazionale però quello che ci dicono i colleghi scienziati quando parliamo di terza missione e che comunicare alla ricerca solo per la sua utilità non è cultura la cultura comunicare al metodo scientifico e comunicare la propensione a mettere alla folla dei fatti le proprie idee che il nucleo fondamentale del pensiero del lavoro dello scienziato
Quindi io credo che anche o suggerire questa versante di comunicazione della cultura scientifica che poi anche alla cultura che si applica quando si produce sapere umanistico sia chiaro
Potrebbe completare ulteriormente quello che dire quello che lei dice allora rivista culturale europea il prorettore ska Muzzi ci invita a riconsiderare il concetto di cultura rivista culturale europea io
Chiederei invece all'assessore
Politico la cultura
Che cos'è l'Europa come dovremmo che cosa che idea dobbiamo avere dell'Europa se vogliamo pensare una rivista culturale europea dobbiamo ripensare alla cultura dobbiamo ripensare l'Europa che che cos'è l'Europa
Ma dunque io credo che naturalmente nel ma le di di Europa ci sia a tantissime abbisognano
E il problema e che queste all'Europa che abbiamo costruito è un Europa che al dato di sesso non gli aspetti negativi Indie quindi naturalmente Bruno Rota in questo momento e questo vale anche nella cultura perché per esempio noi abbiamo una dimensione di Investimenti
A livello europeo che però sono diventati assolutamente irraggiungibile perché tale il livello di burocrazia di le maglie ratificherà raggi non esita di che per cui veramente non parliamo poi voglio dire di tutto quello che per esempio noi ci occupiamo come Piemonte nel nostro testo culturale
Cioè i beni
Di
Come dire la parte artistica né in tutti i suoi linguaggi ha per esempio c'è tutto il patrimonio materiale e immateriale quindi l'enogastronomia c'è nel nostro testo di cultura c'era in gastronomia per fare un esempio su questo naturalmente l'Europa
Ha dato il peggio di sé no quindi allora io credo che vada proprio ricostruito un rapporto con un'idea di Europa che sia ormai un'idea come dire donna coi non coercitiva anzitutto non come dire non non di burocratica ma veramente di valori condivisi in luogo di discussione ma in cui temi culturali dell'Europa prendano il sopravvento
Su un apparato burocratico amministrativo che ormai è quello che noi conosciamo dell'Europa solo quello tutto il resto non c'è
Assessore Parigi c'è un libro pubblicato un po'di tempo fa quando Barberis portava ancora i calzoncini corti
Di Sabatino Lopez la nascita dell'euro
Quel libero andrebbe letto e riletto perché Sabatino Lopez si dice ma voi pensate che l'Europa sia solo quella
Latino occidentale invece l'Europa si è costruita tutta insieme s'la storia da questo punto di vista ci dà un'indicazione
Sia nata Assante l'attimo occidentale sia dal versante diciamo così greco-bizantino ortodosso anche ai limiti slavo filo ricordiamo la Morte di Vittorio Strada in questi giorni in grande
Intellettuale che ha cercato di mettere la Russia da un rapporto con la cultura europea e allora presidente Barberis
Partendo da Sabatino Lopez e l'ho fatto io e poi ci sono altri libri della collana
Delle inaudite parte molto dall'idea del Medio Evo come prodromo come fumus importante per capire anche l'Europa contemporanee
L'europa cioè la cultura che idea oggi dell'Europa chiede invece dovrebbe a vere dell'Europa c'è una idea diversa che l'Europa dovrebbe fornire rispetto allo status quo oppure tutto sommato possiamo accontentarci
Guardi rispondo senza avere preparazione specifica sul tema con due tipi di ragionamento spero brevissimi primo
Come persona che ha vissuto e vive dentro la casa editrice Einaudi l'Europa è sempre stato diciamo
Il luogo dell'azione principale dell'editore
Einaudi amava dire che stava a Torino perché Torino non era una città invadente non era come Milano come a Roma che sono città che fagocita hanno un po'che si impongono Torino per lui era un luogo abbastanza riservato da cui si poteva avere rapporti con il resto del mondo
Ora quasi tutti i personaggi che han fatto le inaudite anche attraverso le riviste parlo della rivista la cultura Leone Ginzburg Cesare Pavese
Lo stesso Bobbio Luigi Russo allora
Questa rivista e ce ne sarebbero state altre ha sempre parlato all'Italia e contemporaneamente importato ed esportato dal e nel resto del mondo
Americani russi che sono stati considerati pensi a leone Ginzburg un pezzo fondamentale della storia d'Europa
Allora
Questo è un lavoro e una idea che non è mai venuta a mancare quando io penso a un libero lo penso sempre in riferimento ad altri editori stranieri
Quali editori stranieri dico Gallimard per noi ma di quale il confine geografico dell'Europa dell'Unione Europea dove le ossa urlare dalla dal non ci sono confini geografici
Sono andato personalmente nell'ex Unione Sovietica quando non c'erano case editrici ma c'era un agente manda fare io che aveva uno stanzone
Con trecento persone dentro che parlavano tutte le lingue
In grado di corrispondere con chiunque arrivasse a trattare diritti che naturalmente poi si risolvevano quasi sempre in azioni clandestine nella metropolitana in qualche in qualche sottoscala
No io io penso che non ci debbano essere confini di nessun tipo e questo lo dico non soltanto nei confronti dell'Europa lo dico nei confronti di tutti quegli autori che noi seguiamo in giro anche sui terreni più caldi
Dello scacchiere politico internazionale
Quindi da questo punto di vista io mi sentirei totalmente rassicurato non c'è un confine e una barriera alla cultura attraverso il meccanismo di diffusione acquisizione dei libri
Altra cosa
C'è oggi un terreno culturalmente e civilmente
Così Fertile come in altri anni noi abbiamo visto animare la vita pubblica politica e culturale
Su questo io sono meno ottimista perché quando i Bobbio i Venturi i Vittorio Strada per attenerci a quelli che guardavano con un occhio critico e al tempo stesso un'amichevole per esempio a quel pezzo di Europa che oggi chiamiamo Russia
E allora si chiamava il Paese io la cortina di ferro
E che lo guardavano con altrettanto interesse con altrettanta intenzione critica tutto questo si riverberava non solo in Italia imposizioni il senso della storia in proiezioni politiche
Oggi tutto questo non succede assolutamente noi oggi abbiamo di fronte studenti meno motivati di una volta di impossessarsi di questi diciamo scenari generali abbiamo dei colleghi docenti ahimè anch'io faccio parte si parva licet della baracca universitaria e
Abbiamo dei miei colleghi che sono meno motivati di una volta a
Diciamo mettere in collegamento i loro saperi le loro discipline la loro annunzia di ricerca
Con una prospettiva civile ma la ricerca non ha nessun senso se non ci dà dei risultati sul piano civile ora e nel nostro immediato futuro
Io faccio lo storico sarebbe puro antiquariato se la storia non raccontasse qualcosa per il futuro su questo sono meno
Ottimista
Anche se io penso che noi dobbiamo promuovere qualunque tipo di strumento e se le riviste sono lo strumento che noi pensiamo utile
Per fare simili che qui in Italia nei rapporti con gli altri nostri partner europei tutti
Anche e soprattutto quelli che coloro quelli quelli che oggi sembrano sottrarsi
Con gli ungheresi tanto per capirci dobbiamo arrivare a fare tutto il possibile per recuperarli ad un orizzonte culturale perché la cultura non è solo tolleranza e qualcosa di più
è un'idea di comunità
è questa idea di comunità sarebbe piaciuta
Sarebbe piaciuta un Papa che è morto quarant'anni fa lo ricordiamo in mille novecentosettantotto Paolo sesto e però o Barberis
Lei è uno storico allora lei dice che Torino non ama imporsi
No no adesso passo da prendo spunto da Burberry seppero Poirier in non non ama imporsi me e nel calcio non è proprio così e lo abbiamo già visto quindi è già Jais facciamo una smentita parziale originari ecco da questo punto di vista perché torinista Barberis
E anche l'Assessore benissimo
Ma c'è un fatto però che è un suo collega chi scrive sulla su Corriere della Sera collegato con la stampa ha scritto un libro che poi raccoglie alcuni suoi articoli poi rielaborati speranze d'Italia in cui dice che il grande problema della mancanza di una nazione il fatto che l'unità d'Italia è stata fatta da due città che non amavano tutto sommato imporsi come Torino e Palermo
Se invece l'unità d'Italia fosse passata attraverso due città che amano imporsi in modo diverso come Milano e Napoli che sono protagoniste avremmo avuto un'idea la nazione venne diversa
Allora io chiedo
Al direttore di Oricchio
Che rappresenta anche la stampa mi consenti di in e d'accordo perché
Evaporato Torino granata punto quinti pezzi storici posso fare una domanda Doakes specificatamente
E ti faccio questa domanda specifica la responsabilità dei mass media di noi operatori della comunicazione e aggiungo della formazione non solo della informazione
Da questo punto in sala stampa non solo stampa la stampa in generale che ruolo può assolvere può assolverlo oppure non rientra nel compito della stampa cercare di trovare anche creare una stampa di carattere europea europeista
Guarda intanto
La stampa nel senso del quotidiano la Stampa fu il primo a promuovere un supplemento europeo negli anni settanta in collaborazione con la mondo il Times la welter
Tedesca si faceva ogni settimana una pagina europea e quello fu il primo tentativo di minare ricordi dollari Cornali
Ci sono stati vari altri tentativi va poi fatto Repubblica sia repubblicane che la stampa partecipano dei network con altri giornali
Siccome siamo qui tra amici e ne parliamo sinceramente devo dire che non hanno mai funzionato molto queste cose
Io credo tu mi chiedi che ruolo possono avere i giornali giornali possono avere un ruolo molto importante però i giornali sono oggi vittime di questo stesso clima negativo rispetto all'Europa di cui parlava prima Antonella e ed è quello che si è si è caduti cosa mi c'è un clima negativo verso l'Unione europea non tanto l'Europa è la concezione dell'Europa però poi sai sui giornali queste cose qui vengono associate si parla dell'Europa
Io credo che ci siano come dire è un'evoluzione storica inevitabile perché lei generazioni che hanno creduto moltissimo nell'Europa che erano le generazioni di leader europei che sono usciti dalla seconda guerra mondiale avevano come principio quello mai più
Guerre in Europa l Unione europea è stata costruita anche su questo principio non solo su su grandi ideali europei ma erano degli ideali economici per quanto riguarda il mercato comune ma anche molto molto pratici e pragmatici e mai più guerre in Europa
Fino al mille novecentoquarantacinque ogni vent'anni c'era una guerra tra una pay io credo per dire che si non ci fosse stata l'Europa se non ci fosse stata l'Europa
La questione catalana poteva finire a spararsi poteva finire in una nuova guerra civile
Belardi sei ci fosse un'altra unione europea la questione catalana sarebbe allora più che compro premono opportunità
Questo discorso molto complesso il difficile affrontarlo così perché allora anche la Padania poteva essere l'opportunità ti invito a riflettere anche su quello però B
Bene allora detto io qui a chiamo il politico oltre che presidente del cric Valdo Spini perché in realtà insomma Ilda
Il particolarismo europeo è stato a livello di città per esempio è stata una funzione di forza dell'Europa il punto è che quel particolarismo europeo aveva poi di punti di riferimento generali del potere che erano costituiti Dalla Chiesa e dall'Impero
Pier Maran ha scritto un libro sull'argomento pubblicato da Rubbettino e spiega molto bene che l'Europa era forte nel momento in cui le città erano un fattore di equilibrio tra due poteri accentratori come la Chiesa e l'impero
Mutatis mutandis Valdo Spini
è vero che manca una classe dirigente europeista Altiero Spinelli teorico più che altro ma De Gasperi Schumann Adenauer per arrivare anche ammonterà a col
Però dico da questo punto di vista la un uomo politico come
Come lei che idea di del fatto che tutto sommato il problema non è soltanto o politico e di impostazione di uteri di ripensare il potere sul territorio
Non c'è dubbio
Teniamo però anche la barra sul tema cultura e l'assenza di una politica culturale europea e un handicap forte in questa situazione perché potrebbe essere un elemento di collante
Piuttosto determinante
In questo senso io faccio anche il direttore di una rivista che sono i Quaderni del Circolo Rosselli ricordo che Nello Rosselli prima di essere ucciso insieme al fratello Carlo aveva proprio avuto questa intuizione di una rivista storica europea
E sarebbe veramente un discorso da riprendere proprio per ricucire quel tessuto anche con i Paesi dell'Europa orientale di cui oggi lamentiamo la difficoltà lo slabbrato mento
La cultura presso qui cito epiteto perché una citazione che piace molto al nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ama ricordarlo la cultura rende liberi
E questo forse è veramente il punto politico oggi
Certo oggi molte generazioni o nuove generazioni stentano a capire
Qual è stato il valore dell'Unione Europea direi l'unica costruzione di successo in questo campo se guardiamo nel mondo è stata l'unica costruzione di aggregazione che abbia avuto successo
Noi diciamo l'ha detto orrore anche Martinetti naturalmente attenzione
L'Europa ha significato una pace che per il nostro continente nel ventesimo secolo non c'era mai stata queste le nuove generazioni sembra una cosa già acquisita e allora andiamo al concreto e alla politica che mi chiedeva giustamente di Leo
Il tema che abbiamo oggi di fronte se l'Europa
è qualcosa che ci aiuta a muoverci nell'era della globalizzazione o se invece la gente il i nostri popoli nostri elettori guardano più al rifugiarsi nel particolarismo come una difesa nei confronti dei fenomeni e la globalizzazione
Questo è il punto il punto anche dei poteri
Da questo angolo di visuale io richiamerei un altro grande europeo giacché dell'ora
E nel mille novecentonovantadue novantatré aveva proposto un grande piano di ammodernamento infrastrutturale sia materiale che immateriale dell'Europa era l'Investimenti era un'Europa
Che avrebbe trainato ebbe un veto allora e di chi era il Veneto naturalmente della Gran Bretagna anima del generale de Gaulle batti un colpo
E ora la Gran Bretagna reti non non le purghe mettere anche se non è che noi siamo contenti che sia uscita ma questo è il punto l'Europa è un elemento trainante
Nella capacità di potere rispondere grandi fenomeni e la globalizzazione è un elemento di solidarietà o no punto interrogativo questo per noi italiani direi è particolarmente significativo perché se l'Europa non cresce arriva in sé nel suo complesso a ritmo in cui crescono altri grandi paesi o Paesi continenti noi all'interno dell'Europa cresciamo ad meno della media europea
Ecco allora che per ritrovare una sintonia fra Europa
E opinione pubblica italiana
Noi dovremmo avere un'Europa che non soltanto ci chiede mi dispiace ma è giusto che ce lo chieda io non essere scialacquatori di non avere debito pubblico troppo alto
Ma che ci guidasse verso traguardi di crescita di investimento e di sviluppo in questo senso credo che una nuova classe dirigente europea
Dovrebbe sapere dare questa risposta
Altrimenti succede quello che leggiamo anche oggi sui giornali
L'unica negli Stati Uniti inaugurano la loro ambasciata a Gerusalemme e un pezzo di Europa scene
Naturalmente incurante del fatto che l'altra Europa ci sia o non ci sia c'è ci può essere un'articolazione spezzettamento se non riprendiamo le cose insieme
Credo che una particolare consapevolezza abbia in questo momento la Francia perché le cose che ci ha proposto in particolare per l'eurozona il presidente Macron sarebbero in questa direzione
Ma qui c'è l'interrogativo la Germania saprà farlo meno ma torniamo forse al punto di partenza le opinioni pubbliche sono disposti a sostenere i governi che si muovano in questo senso
Per essere predisposte dovrebbero avere una cultura europea quindi vedremo tutto bene che l'Italia avesse in questo senso un elemento trainante fosse un elemento trainante per qualche cosa che rimettesse in circolazione
Il dibattito politico e culturale però contempo c'era
Un tempo a torto o a ragione magari a buon titolo magari un po'vantando se ne c'è chi girava con le Temps moderna occhi girava con la rivista francese del momento
Poi è arrivato a Sciascia all'inizio degli anni Novanta e che ci ha detto le riviste sono finite perché è finito il colloquiare
Bene noi siamo qui perché questo colloquiare riprende verrà a Sciascia è stato un gigante della letteratura ma naturalmente
Non gode di infallibilità totale quindi potrebbe anche essersi sbagliato no Francesco oppure da concepire in maniera diversa
La frase di Leonardo Sciascia che comunque è uno dei pochi scrittori italiani che ha un successo europeo
Direi di sì il successo europeo e commentavo con una persona prima che le vicende editoriale tra duttile di Sciascia sono anche una un riflesso di come procede all'affermazione dei diritti umani pensate che la tradizione araba del Giorno della civetta
Che uscì nel mille e novecentosessantuno da Einaudi
E approdata Al Cairo prima edizione araba nel due mila e dieci
E se pensiamo alla circolazione delle opere di Sciascia in Cina sono dopo la rivoluzione culturale
E perché ovviamente rifletterà anche qui le libertà di pensiero e di espressione quindi quanto accennava prima il presidente Spini
Molto importante perché ci dice che il tema del colloquio e quello che una rivista deve mantenere dico
E qui voglio ricordare una un anniversario importante
Tra
Quattordici giorni
Noi avremmo duecento quarant'anni dalla morte di russo e pochi mesi dopo dalla morte di Voltaire
Mille settecentosettantotto Sciascia scrive una pagina memorabile nero su nero dove parla del dovere fare i conti e chiaramente me sapendo dove stare
Lui dice non certamente dalla parte della volontà generale
Ma dalla parte posso dire
Usando due termini pesce nasce critici dell'eresia e della paralisi dell'essere fuori dal coro e del parlar chiaro del parlare a voce
Alta sappiamo che Sciascia non era un magnifico conversatore era un bravissimo icastico comunicazione
E credo che questo aspetto vada sottolineato ne siamo in un momento nel quale anche dover decidere
Se una rivista europea come vuole il tema di questa nostra conversazione diciamo sia un tema sia così essenziale per la l'Europa che non vogliamo
E ovviamente il credo certamente attorno a questo tavolo penso a a riferimento che è stato fatto all'Ungheria
Certamente è un tipo di Oropa che Sciascia non avrebbe considerato come chiave ecco qua e c'è un'altra Europa che quella che Sciascia vedeva
Fin dagli anni Sessanta nel segno del diritto questo era il riferimento la chiave questo a me sembra un punto importante è ma caro
Caro Francesco Sciascia avrebbe che avrebbe anche detto adesso quel posto poiché vorrei che intervenisse su questo punto l'assessore che poi diede
Lasciarci io intanto la ringrazio per essere venuta qui chi direbbe che tutto sommato l'Europa dell'Occidente non può andarsene in tante lezioni sullo stato di diritto neanche all'Ungheria di Orban perché assessore Papa Francesco nove gennaio ricevendo il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ha detto questo è il secolo dei diritti civili
E però questi diritti civili vengono da alcuni Paesi intesi in una certa maniera
Tali da prevaricare quelli che sono le tradizioni delle Nazioni allora che concezione anche anche idea di Martinetti il convincimento di Martinetti che le la la mancanza di guerra abbia costituito e possa costituire un argomento valido per le nuove generazioni che non hanno conosciuto la guerra un un ritorno all'europeismo io ho molti dubbi sull'argomento prima di tutto perché le vicende vanno vissute e le grandi le grandi Skonk queste politiche sono costate a attraversate attraverso i grandi conflitti bellici ma poi l'Europa ha conosciuto dei momenti di guerra pensiamo al fatto della Jugoslavia
Pensiamo al problema del terrorismo islamico che rende insicure le grandi capitali ma anche i piccoli centri
Dell'Europa allora assessore da questo punto di vista le chiedo
Che politica
Deve esprimere una una rivista europea ecco ecco perché dicevo prima Barberis l'Europa i confini geografici
Per lei la visione occidentale della cultura europea e una visione imprescindibile che è superiore alla concezione orientale della cultura perché la la politica e i i principi di diritti della politica occidentale sono superiori a quelli espressi dalla parte orientale dell'Europa dalla parte dell'ex Unione Sovietica
Ma questa veramente è un argomento abbastanza complicato nerissima level pensava di vivere qui per divertirsi no naturalmente nel sono rinvenibili viene dal rispondere che alcuni di alcuni diritti di base non si può assolutamente prescindere a prescindere
Io poi devo dire soprattutto su alcuni diritti che riguardano le donne ecco io sinceramente non non sento ragionino infine
Perché
Naturalmente le culture non possano essere lesive delle dignità delle persone quindi soprattutto in questi su questi terreni
Poi certo è un dialogo come dire molto complicato quello tra appunto
Evoluzione di diritti e Corriere tradizioni locali certamente non può essere un'imposizione dall'alto ma cioè per bar deve essere come dire proprio questo lavoro sul far crescere degli ambienti culturali favorevoli ai diritti c'ero può essere come dire una un esportare la la democrazia tout court deve essere invece proprio un lavoro culturale
Però mi perdoni se vado un po'fu un fuori tema sono se non sono molto ribelle retto dalle trombe scesero Walter ritiene perché lei mi ha detto una cosa che mi ha molto colpito e sulla particolarità
No quindi io credo che sul particolarismo sul particolarissimo no e che anche come dire le un'identità cioè come un lavoro con l'identità su cui noi tutti i giorni ci confrontiamo perché naturalmente questo tra l'altro e il lavoro di una politica culturale cioè quella di dare come dire una visione io credo che se no i conti no non hanno nessuna più europea di me
Però se noi non riconosciamo anche quali sono le come dire i il peculiare in da i punti deboli percepiti dai cittadini c'è uno quindi io mi permetto di dire uno degli errori della sinistra è quella di dire che le cose devono essere così
Astraendosi dall'ascoltare poi quello che effettivamente succede sul campo allora io credo che questo non vuol dire mettere in discussione i valori ma vuol dire
Ma quanto meno percepire quello che gli altri ci stanno dicendo
Allora evidente che l'Europa è un po'il valore dell'Europa essi come dire sì e anche vicino a un valore della globalizzazione c'è quindi ma come dire questo questi confini così aperti
Effettivamente pongono dei grossi problemi
Ma dico come dire dite entità no di di perdita di identità di perdita di Radice sui territori di perdita
E quindi abbia mai dobbiamo capire questa cosa e dare delle risposte a questa alla per esempio
Noi come Regione Piemonte abbiamo una politica culturale che supporta tutte le differenze questi o si differenzia noi la supportiamo perché pensiamo che pur io un orizzonte come dire
Ovviamente dove c'è la libertà di come dire di espressioni però vada tutelata la differenza da quel dalle differenze linguistiche alle differenze per i biografi cioè tutta quella che è la differenza concludo dicendo un'ultima cosa
A me sembra che oggi il tema grosso anche sull'Europa sia il problema del diseguaglianza cessano e non affrontiamo questo problema a c'è un mondo perché dobbiamo dirci al fatto di giovani ricchi che hanno potuto accedere a formazioni incredibili che scrive l'Europa che appunto vive in giro per il mondo lavora in giro per il mondo lavora in giro per l'Europa
Il week-end si sposta a Dublino poi va a Madrid per naturalmente coi lo costo noi viviamo come turismo di questo mondo no che si veda poi il nascere di tutti questi ostelli di nuova generazione c'è quindi c'è tutto questo mondo che poi però ci sono quelli che sono rimasti indietro perché a questo mondo non possono accedere e che sono i giovani che hanno paura dell'Europa
E che in questo momento esprimono come dire la sensazione di essere rimasti indietro e non è una sensazione ci hanno pure ragione
Quindi anche come dire nella percezione dei giovani cui di questa paura
E perché effettivamente c'è una fascia di persone che non ha strumenti formativi perché purtroppo la formazione diventata costosa
Ci sono sono voglio dilungarmi ma da noi non abbiamo neanche una tradizione in cui abbiamo insegnato una tradizione in cui uno investe su se stesse un autore per esempio
Il prestito d'onore ma non abbiamo questa mentalità no forse anche perché è difficile fare un prestito d'onore facendo una facoltà umanistica cioè Antonioli a saper comunicare socio non volevo dirlo
Però invece la faccenda del dado decreta oggi e forse non ci danno al prestito rozzezza
Ecco alla io credo che il tema della disuguaglianza di accesso alla formazione si sia un tema molto presente ai nostri giovani che noi dobbiamo risolvere se vogliamo che ritorni effettivamente l'Europa come un valore positivo soprattutto per loro
Ma c'è stata mai una civiltà in cui il tema principale non fosse il tema della disuguaglianza assessore
No sicuramente però no diciamo che vogliamo dire se guardiamo al SAP rovina la dico
La storia dell'umanità è una storia di redistribuzione di ricchezza no se vogliamo tutti grandi scossoni e l'hanno valorizzazione lo sa no in A B non punto è una storia di ridistribuzione prima parlavate di guerra le guerre innanzitutto erano mercati quindi il fatto
Delle di a vere
Come dire la globalizzazione anche uno strumento di pace nel senso che se no se vai con cominciamo a rimettere i dazi confine cioè cominciamo a mettere il bisogno del conflitto per conquistarsi mercati però io credo che come noi siamo arrivati a quel punto in cui c'è bisogno di riflettere di nuovo sulla ridistribuzione della ricchezza assessore io la ringrazio molto perché non è venuto a dare una testimonianza solo formale ma cubista molto pregressa impegnato l'elaborazione di dare
Risposte a anche a un conduttore provocatore ma la ringrazio molto per essere venuto la seminfermità età e conto quanto prima dire incontrarla finanzieri rilevare che faccio politica compatto scomparso Ivone speriamo anche con risultati però anche sì perché se ne ricorda
Grazie di nuovo assessore la salutiamo allora li avviciniamoci qui non dimentichi della Borsa che ci sarà non ci sarà non dico qualche scheletro però insomma qualche venite qui allora
Prorettore
L'idea in Europa che si era sviluppata e di accrescere il numero dei laureati perché così le sperequazioni sarebbero diminuite
Mi pare da quello che dice l'assessore ma in realtà da quello che sono le analisi sociologiche politiche politologi che anche dell'osservazione della casalinga
Di Voghera che ha il figlio laureato col masserie disoccupato anche non in scienza delle comunicazioni un Sociologia poi lettere moderne che però la sperequazione e rimaste anzi si è le disuguaglianze nonostante il numero dei laureati sia cresciuto
Si è allargato
E allora
Allora bisogna ripensare all'Europa
Chiedersi quali sono stata all'insufficienza di
Implementazione del modello sociale europeo farne oggetto anche di un'adeguata discussione per esempio su di una rivista che si colloca a questo a ridurre il collo che i temi a questo livello e prendere atto delle grandi esperte del fatto che molte promesse della globalizzazione molte promesse
Della diffusione
Non sono state mantenute perché non c'è stata sufficiente diffusione di questa innovazione
Sotto questo aspetto qualche Paese a qualche responsabilità in più come il nostro
Abbiamo disinvestito pesantemente sulla scuola e sull'università per decenni non possiamo stupirci se poi quale non siamo adeguati come numero di laureati o come numero di diplomati vive Aldo abbiamo scusi ancora un'altra cosa chi ha disinvestito non è soltanto lo Stato ma anche Spal sono stati privati nell'economia una parte dei nostri datore di lavoro considerano e lo dicono a volte anche ufficialmente un laureato un problema e nono un'opportunità
è una risorsa
Il risultato che noi abbiamo l'industria culturale deficitaria a paragone con gli altri Paesi ed è per esempio nell'industria culturale che dovrebbero poter lavorare anche i laureati umanisti
E abbiamo anche un tasso di innovazione nell'impresa che tra i più bassi d'Europa quindi come dire noi abbiamo qualche responsabilità in più in questo soffriamo contemporaneamente
Delle promesse mancate della globalizzazione e di non averci creduto abbastanza in questo l'università si trova un po'al centro
Le diseguaglianze fortissime che ci sono tre sedi universitarie tra essere laureati a Torino a Milano a Genova in Emilia piuttosto che essere laureati in Sicilia piuttosto che in Calabria
Non può non sono che altro che è un po'che la conseguenza però allora questi problemi dobbiamo discuterlo in una rivista europea a livello europeo
Ma è lei che forse troviamo anche qualche soluzione in realtà Caroppo professore questa discussione se la riportiamo per iscritto potrebbe anche essere prodotta a valere come il primo numero di una rivista incipiente
Voglio dirle che è anche vero che le università italiane la prima la Bocconi non è tra le prime cento del mondo cioè perché per due motivi primo perché hanno infatti fa paura la competizione la meritocrazia abbiamo una classe politica che piaga a cui piace il il l'equilibrio
Che ha scambiato pere e Guagliani insani invece equilibrio della dell'aura mormone mediocre tasse e poi e poi perché insomma anche le imprese che vogliono entrare insomma iniziati uniti la Boeing ha finanziato
Quanto era senatore Obama
Nello Stato dell'Illinois
Ha finanziato lei le la lava l'Università la Facoltà di Ingegneria detto io sposto le mie aziende bevuto mi devi creare trecento ingegneri all'anno di livello è diventata la principale università facoltà di ingegneria del nord del Nordamerica verrò invece tabù è una impresa ossa entrare però Burberry disse il Rettore così l'M Lemme le ha introdotto anche il tema voi avete tolto
Per esempio i correttori di bozze no le case editrici tanti laureati brillanti Giovanni dei che escono dalle facoltà umanistiche non trovano lavoro
Partiamo da qui per poi allargarci a suo a sua libertà perché vedo che si trova sul bene a navigare nella nelle impostazione dialettica che tu offro io cerco di creare io nei dibattiti sì sì certo lei ha ragione
Quando io sono entrato alla casa editrice Einaudi c'erano trecentosessantacinque dipendenti che sono molti forse erano troppo infatti l'Einaudi andate incontro ad alcune disavventure aziendali negli anni successivi adesso ovviamente
Una buona parte di quelle funzioni non esistono più il problema
Tecnico e che l'avvento di una tecnologia nella fattura del libro a abolito una serie di funzioni i correttori di bozze non ci sono più perché oggi il redattore fa praticamente tutto ciò che sta dietro la preparazione di un libro per la stampa lo legge corregge la traduzione
Lo rilegge con l'autore lo impagina cosa inimmaginabile c'erano schiere di tecnici oggi tutti questi tecnici con i programmi che e ci offrono i mezzi informatici non ci sono più dunque ci sono i mestieri che scompaiono e questi mestieri sono scomparsi
Io però però leggendo i libri compreso Einaudi si notano prima naturalmente che si notano è ovvio che un lavoro artigianale fatto Einaudi era famosissimo per non avere mai un refuso e naturalmente non spetta a me
Fare una difesa d'ufficio dell'azienda perché sarebbe indifendibile
Io leggo con una matita in bocca anche matita rossa e blu no una matita e basta
E segno come una come dire come un gesto meccanico
L'errore che poi comunico nella vana speranza che una futura possibile nuova edizione cancelli questo obbrobrio per la mia sensibilità ma credo per quella di qualunque lettore
Detto questo però sì posso ricollegarmi al tema di cui stavamo parlando prima perché concordo tantissimo con le cose che sono state dette dagli amici dai colleghi dalla assessore dal professor Spini dal mio amico e collega ska Muzzi
Cosa facciamo
Dunque allora io parlo questa volta dato che l'università la rappresenta più che degnamente il professor Camuzzi parlo come editore
Perché non cerchiamo di fare promuovere un'azione comune per cui diciamo ai ragazzi
Tra i sedici e i ventisei anni
Non vengano concessi dei bonus
Ho delle possibilità di defiscalizzazione
Nell'acquisto di libri e riviste io non credo che vadano assistiti gli editori
Io non credo che vadano assistiti i centri di produzione della ricerca la ricerca deve avere nel proprio governo lenti
Te che provvede a sostenerla e qui in Italia avremmo bisogno di governi che ci dice che ci dessero quello che altri governi danno all'università
Ma se devo parlare da editore io non chiederei mai dei soldi pubblici per promuovere cultura con la mia casa editrice
Mi piacerebbe che i libri che noi
In qualche modo proponiamo potessero essere letti da persone che probabilmente non hanno redditi adeguati per leggere dieci quindici venti libri l'anno al prezzo di copertina
Perché questo non può essere coperto in parte in parte da dei bonus lettura
E in altra parte per le famiglie
Da provvedimenti di defiscalizzazione questo provvedimento che io vedrei molto bene allargato all'aria europea non è una questione italiano una questione di tutti poi ci sarà in quelli che leggono di più quelli che leggono di meno ma intanto
Vedrei più favoriti
I Paesi che oggi partono svantaggiati perché questo sarebbe un
Secondo me fra mondanità pugnalò ebbe serie B e io chiedo a Martinetti sequestra idea di Barberis la trova praticabile perché poi i giornalisti siamo anche diciamo così castità mente pragmatici no
Però io poi sono anche dell'idea da presidente che non possiamo distribuire questo bonus lasciando una tuta del liberista ai ragazzi tra sedici e ventisei anni cioè ci sono i classici
E ci sono libri io le devo dire l'ultima cinquina del Premio Campiello non ce n'è uno che non faccio un errore di grammatica
Non ce n'è uno del premio Strega nell'ultima cinquina che rispetti la regola del troncamento di non fare il troncamento davanti a s impura non uno
E ci sono regole da terza da terza media poi alla fine c'è il classico che serve per corroborare la formazione di un giovane e poi ci sarà alla spesso la fuffa che viene trasformata per letteratura opera anche saggistica vale anche per la saggistica qui bisognerà fare Stati generali degli editori perché gli editori fanno passare troppa crusca secondo me forse sono troppo severo ma Martinetti
Che dice realizzabile questa proposta e poi ti faccio anche un'altra domanda e confido nella tua sintesi giornalistica una rivista europea che connotati dovrebbe avvenire per essere anche fruibile da un pubblico e terrò dritto e per cultura e per età
Allora io son d'accordissimo con l'idea di Barberis
Non credo che ci debbano essere degli aiuti agli editori calati dallo Stato perché c'è un cosa che notoriamente non funzionano invece defiscalizzazione
Come aiuto alla lettura eccetera d'accordissimo
Voglio solo fare una battuta tornati indietro prima Spini
A proposito di cultura europea
A proposito di idea dell'Europa Spini diceva le opinioni pubbliche devono essere stimolate devono essere pronte a seguire quegli ideali secondo me in tutta questa questione europea c'è un'enorme responsabilità dei politici
In particolare dei governanti una delle frasi più diffuse in questi ultimi anni è stata ce lo chiede l'Europa lo dobbiamo fare perché ce lo chiede l'Europa come se l'Europa fosse un'altra cosa questa una una un Indro una riunione modo di affrontare le cose ipocrita perché i i capi di governo sono seduti nel Consiglio europeo di uno può parlare
Può dire naturalmente può essere messo in minoranza ma l'Europa la politica europea è fatta da tutti
Da tutti gli Stati e quindi quando il ministri ministri torno dedicano ce lo chiede l'Europa e è una deresponsabilizzazione di cui e la politica attuale a una grave colpa e siccome siamo qui mi fa piacere io ho fatto il corrispondente da Bruxelles all'epoca c'era commissario Emma Bonino e devo dire che uno spirito un impulso europeista non giustificazionista e non opportunista dell'Europa come come aveva Imma Bonino non solo lei naturalmente però sarebbe molto utile non Presidenti del Consiglio di due di vari tipi quindi non non mi sto riferendo uno in particolare che tornano che giustificano l'incapacità a far delle politiche dicendo
Ce lo chiede l'Europa la tua richieste sulla rivista europea io
Sono un giornalista di quotidiano l'ho fatto per tanti anni e lo sono tuttora
Adesso faccio un settimanale o un approccio piuttosto pragmatico
Io credo che i giornali debbano affermare una cultura europea e per quel che riguarda il mio giornale l'ha sempre fatta
E noi lo facciamo non non ci prestiamo
A attualmente raccontiamo qualche dibattito politico questo va da sé però non ci prestiamo quelle furbizie di nascondersi dietro le cose per dar corda rotta prevista europea per carità benvenuta
Però viste di ribatte
Io sono un po'scettico su sull'efficacia
E vediamo se questo tuo scetticismo può essere dissipato da dal presidente del Kreka magari dandoci delle coordinate non dico generiche almeno generali di come potrebbe essere una rivista europee volentieri
Premetto prima Piero Martinetti non so se ci siamo incrociati chi sono stato membro della Convenzione per l'avvenire dell'Europa che l'ha messo insieme anche parlamentari nazionali e lo spirito che aleggiava in questa convenzione era molto positivo cioè ha ragione nel senso che l'avere resterà E-Street ai governanti spesso questi situazione diplomatica rappresentate con ci chiede l'Europa
Invece di puntare dal basso è stata senz'altro qualcosa di mio padre
Vorrei anche spendere una parola per quello che diceva Walter Barberis che se non erro
Vuole precisare un buono scultura in un bonus lettura in un autonomo bonus lettura calato nel Bono scultura prevede precedentemente vigente si parlava di di privati riviste no
Mentre invece l'idea di associare le riviste un bonus lettura mi sembra importante e così anche la proposta del ramo lanciato che le biblioteche degli istituti di istruzione superiore prevedesse un abbonamento almeno un paio di riviste a loro scelte arrivando alla rivista europea io sono assolutamente convinto che si l'Italia e le riviste italiane si facessero promotori di una rivista fatta in termini moderni fate temevo al vuol dire che è scritta in più lingue
Vuol dire che sta anche sulla sul sulla piattaforma on line perché non è affatto io se non credo che la piattaforma sia automaticamente
Qualcosa che elimina l'aspetto cartaceo le riviste se non è cartaceo non è rivista se non è un problema o qualcosa però è anche vero che se io sto in un posto geograficamente lontano posso anche accedere ad una piattaforma che mi consente di assumere un particolare particolare articolo senza trasferire fisicamente il tutto quindi io credo che ci possa essere una muto
Interesse ora muto sostegno fra i due forme di presenza sono assolutamente convinto però che la rivista fissa in un particolare momento un particolare contributo un particolare gruppo di persone sì appunto anche un riferimento cartacea questo aspetto a livello europeo
Io sono come si potrebbe intanto cominciare dal
Coinvolgere con noi quelle organizzazioni che esistono come altre Review in Francia come Arsène Spagna arse l'associazione le riviste culturali spagnole
E cercare di creare una
Redazione collettiva che intanto mette in circolazione i migliori articoli che già escono perché già questo sarebbe un osservatorio sarebbe già importante e poi promuovesse delle delle riflessioni collettive sui temi più controversi brusco stanti
Io mi sono preparato un'altra citazione di questo caso di Orwell
Se la libertà significa qualcosa significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire e questo dovrebbe essere il compito di redazioni europee che prendano incarico i temi e gli argomenti più scottanti sono convinto che sarebbe un rilancio anche perché le riviste che erano gloriose negli anni trenta quaranta stampavano poche copie
Solaria primato va però aveva una forte influenza sull'opinione pubblica
Penso al ponte di Piero Calamandrei la grande funzione che ha avuto anche stampando poche copie ma devono avere una grossa influenza oggi
Non è più così
Se uno riesce a collegare di riviste al mondo della televisione al mondo dei social ma questo è un terreno che dobbiamo esplorare non ha non ha naturalmente il riverbero culturale l'influenza
Che è possibile avere certo credo che almeno in un primo momento una rivista europea che ebbe un'attenzione è un interesse che forse in questo momento le nostre singole riviste nazionali non riescono a allora aperti incominciare a tirare
Io diciamo i punti precisi io direi che ebbene che noi consideriamo questa nostro incontro un incontro importante ma interlocutorio
E credo che dovremmo individuare tre interlocutori Primo
I rettori delle università
Non tutti professore perché per medici sono università e università anche in Italia nonostante insomma a forma di equilibrismo pseudo democratico ci sono università l'università è sita di Torino è nata nel mille quattrocento io mi sono laureato
La prima università statale la Federico secondo insomma qualcun altro Bologna ci sono del la Cattolica ci sono dei punti importanti
Firenze Pisa accerto Valdo Spini a indubbiamente indubbiamente e Firenze e e Pisa ma
La Normale di Pisa giusto per dirne uno ma anche la Università di di Firenze e il secondo interlocutori secondo interlocutori dice sono gli editori
E qui abbiamo Barberis che conosce il mondo della editoria ma ho avuto conferma che ha passione per il quello per quello che fa anche per i libri che ha sul che libri c'ha la buona politica Valdo Spini ama ma invece c'era Walter Veltroni che diceva la bella politica invece ci vuole la buona io no il
Non pretendo di essere bello forse Veltroni lo arruolò e poi c'è invece
Genova il Sessantotto Fratelli Frilli Editori vedete uno il presidente di una grande casa editrice che legge libri di casi apparentemente
Minori o minime e quindi è importante poi gli editori
Barberis e mi paiono operatori terzo Martinetti non ti Gualandi girare dall'altra parte non di nascondere come uno scolaretto terzo io credo i direttori dei grandi giornali e so che il tuo direttore Maurizio Molinari anche perché quanto si cimenta con i libri è uno dei pochi giornalisti che non lo fa per dimostrare che un grafo umane
Quindi e quindi credo che questi interlocutori i rettori delle importanti università possono essere anche quelli piccoli da individuare
Gli editori quelli grandi e quelli piccoli spesso sono altrettanto interessanti quanto i grandi spessissimo e poi e poi i giornali i direttori dei giornali
Credo Valdo io a Valdo Spini gli darò U vorrei un giro di opinioni su questo velocissimo e poi a Valdo Spini la parola finale perché in realtà io devo riconoscere coram populo e lo faccio qui che questa noi ospitiamo come Radio Radicale
Questo primo dibattito e lo abbiamo fatto insomma anche compiacere con l'amore per te lo ritiriamo un servizio civile noi per legge siamo al costo svolgiamo servizio pubblico per la verità
Tutti i giornalisti dovrebbero fare questa questa funzione ma noi per legge
Prendiamo i soldi dal dai cittadini per questo dallo Stato
Però e grazie al al lavoro di e del cricket di Valdo Spini e dei suoi collaboratori siamo riusciti a montare un evento non tanto semplice dal punto di vista logistico
Dico che questo che questo dibattito allora io comincerei giro partendo proprio dal prorettore estorsore Scamozzi
Il mondo dell'università e della ricerca una sua vocazione europea quasi scontata
Non possiamo essere buoni ricercatori se non ragioniamo operiamo a livello almeno europeo quindi
Riteniamo di avere una grossa responsabilità riteniamo tratto la nostra responsabilità ci sia anche la diffusione non solo la produzione del sapere quindi saremmo certamente disponibili anche a questa avventura Martinetti
Disponibili si governi e mi verrebbe da dire in realtà con la stampa e nel suo piccolo cono Vergani lo facciamo lo facciamo da sempre una corretta informazione sull'Europa dentro un'idea di Europa ed entro a maggior ragione Lidia di dialogo tra culture tra e tra Paesi e tra
Tra tra di noi euro per noto bene e naturalmente senza trascurare Francesco Izzo anche i direttori delle riviste alcuni direttori di riviste apprezzo quanto è stato avanzato mi permetto di indicare una cosa che mi sembra fondamentale
Bisogna distinguere tra essere visionari e rischiare di essere velleitari
Ci sono riviste che sappiamo hanno sperimentato l'obiettivo di creare una rivista europea io qui ne ho un esempio concreto perché negli anni Sessanta portato Giancarlo Vigorelli con la Davide Lajolo
A per cinque anni a realizzare questa rivista L'Europa letteraria le ha messe insieme ovviamente uomini di cultura che andavano da Jean Paul Sartre Galilea ere Hamburg a Golding eccetera
Ecco io vorrei ricordare pensiamo un attimo a una cosa che mi sembra proprio il nostromi conduttore provocatore Di Leo ha ricordato al Senato a Roma e cioè la dimensione etica cioè fare una rivista europea
Di credo che ogni rivista io posso dire che la nostra rivista una rivista europea pubblica in più lingue a un comitato multidisciplinare
Lavora sul tema comparatistico ad esempio quindi ha una vocazione che parte da una associazione del terzo settore come questa rivista all'Europa letterari partiva dalla Comitato europeo degli scrittori
In tutta Europa
Ecco allora di meno non dimentichiamo una cosa se facciamo una rivista e del europea deve esistere una dimensione etica che porti a dire ma qual è la ragion d'essere di questa rivista promuovere io direi nelle parole di Bernanos l'antitotalitarismo
Cassano aspetto importante
E in secondo luogo promuovere l'ammirazione di Leo parlava al Senato ricordo del tema dei maestri quelli che la porta definiti Mestre regolari Chiaromonte Orrù allega citato presidente Spini cammei Sciascia Hannah Arendt queste sono le sicure per me attraverso le quali passa l'affermazione anche di un'operazione che ha un senso
Proprio perché noi rendiamo
Appetibile
Una pubblicazione che altrimenti diventa una pubblicazione bella patinate eccetera ma che non verrebbe letta menti G. tale né in cartaceo questa Messa ma la dimensione da mantenere e nel dare il microfono berberi sì ricordo Francesco Izzo che io proprio poc'anzi o
Nella proposta fatta da Barberis interessante ho rilevato che poi il bonus non va dato in maniera incerta ma va anche commisurato ponderato perché ci sono i classici e ci sono le opere diciamo così fuffa
E quindi noi dobbiamo puntare anche col bonus a creare una formazione perché accanto all'economia ci sia l'aspetto come dici tu etico anzi direi a questo punto anche morale
Ed presidente Barberis lei praticamente poi ci sarà la conclusione di Valdo Spini ma
Lei
Il presidente di una casa editrice che obiettivamente ha un'importanza peculiare non solo in Italia
In Europa perché dico questo perché quanto c'è da fare un ragionamento fuori dei confini nazionali su quella che la Weltanschauung editoriale italiana Elena udì una di quelli due-tre case editrici che sono comunque costituiscono ancorché ci siano state delle congiunture particolari ma ancora costituiscono costituiscono dei punti di riferimento
Per questo sono molto incuriosito dalla disponibilità che lei manifesterà come editore anche nel voler mettere appunto questo fatto di radunare gli editori più significativi più intelligenti più appassionati per fare un lavoro del genere
Guardi io ringraziandovi per l'ospitalità vorrei concludere con uno spirito profondamente Einaudi hanno nel senso di ricordare quale il motto di una casa editrice che lo ha ripreso da una grande rivista lo struzzo che ha un chiodo in bocca ed è destinato a inghiottire pollo dice Spiritus durissima Cocco Twitter
Questa cosa vuol dire
Due due idee fondamentali uno non assoggettarsi
Alle retoriche di una cultura conformisti crea e di culture politiche cioè comunitarie conformisti che o peggio peggio totalitarie
La cultura vede sempre essere uno spiraglio verso nuovi traguardi di libertà due non invitare ai nostri interlocutori nel caso nostro che siamo anche universitari ragazzi
Ad essere altrettanto culturalmente conformisti questo lo dico perché il rischio di una discussione pur nobile come la nostra
E di proporre un'idea di Europa che non è quella della troika che non è che non è mai ENI
Quella di Spinelli quella degli Stati Uniti d'Europa quella di Norberto Bobbio mille novecentoquarantacinque nobilissimi punti di riferimento ma ormai superata
Non so se superati ma certamente noi dobbiamo invitare i ragazzi a ragionare per il loro futuro quelle sono le basi su cui costruire l'edificio ma l'edificio oggi ha un'architettura
Una visuale diversa da quella che aveva allora Spiritus durissima coprirlo propongo come diciamo così uno slogan antiretorico per una nuova diverso Europa dove questi ragazzi non quelli
Possano ritrovare una ragione per vivere insieme noi possiamo solo aiutarli e io è dopo invece il Veni creato Spiritus
Di crociana memoria laddove si dovevano cominciare i lavori
Per redigere la nuova carta costituzionale quindi noi qui stiamo parlando siamo un po'una dei padri o se vogliamo dei figli o dei nipoti costituenti
Una un ordine un organo uno strumento come quella può essere una rivisto europea che non punta al profitto non punta alla notorietà punta appunto alla formazione delle coscienze antitotalitaria democratiche della dell'Europa del ventunesimo secolo
Presidente Spini e mi pare che possa dichiararsi diciamo abbastanza soddisfatto di queste disponibilità di questi amici autorevolissimi
E è anti ore anti report Ricci
Ma molto direi molto soddisfatto
Molto soddisfatto
A
Molto soddisfatto lo dico FIAT Box The Box with e aggiungerei se possibile una quarta categoria le tre ce ne sarebbero tante da aggiungere
Ma una quarta categoria quelle evocate da Di Leo ed è forse quella dei librai credo se poi dovrebbero essere la penetrazione sul territorio di queste credo che se mettiamo insieme queste
Questi punti di riferimento lo potremmo fare proprio nella partecipazione che il coordinamento delle riviste di cultura sviluppa organizzato alla fiera più libri più liberi di Roma nel prossimo dicembre tra l'altro è interessante che la nostra iniziativa è stata sostenuta dall'otto per mille della chiesa valdese e dall'anno scorso anche dal Centro per il libro e la lettura
Cioè vuol dire che via via questa nostra iniziativa se avuto a cresciute in autorevolezza
E e le motivazioni della chiesa valdese usate molto belle noi vogliamo difendere un pluralismo culturale cerchiamo di farlo dall'altro lato il Centro per il libro e la lettura rappresentato quell'interlocutore istituzionale che finalmente era necessario
Ma sono convinto che se mettiamo insieme agli interlocutori che giustamente rileva a individuato e che sono qui autorevolmente rappresentati
Dagli amici Sergio ska Muzzi
Walter Barberis da Cesare Martinetti tra l'altro gli origami è nostro socio non molto attivo spero lo sarà di più nacque da questa da quest'incontro che abbiamo e dai invece da Francesco Izzo Todo modo nostro socio attivissimo
Credo che si metterà insieme una Rete di volontariato culturale perché di volontariato si parla tanto
Ma di volontariato culturale un po'poco
E oggi mi dite chi è che sta in una redazione riviste riceve un compenso non esiste chi fa questo lavoro lo fa assolutamente assolutamente gratis
E credo che la società italiana dovrebbe riconoscere questo non per creare momenti di assistenzialismo ma per capire che in un momento in cui ci si lamenta della selezione della classe politica che non è adeguata
Ci si lamenta della scarso investimento in una ricerca in università
O di un numero di lettori italiani che non è pari a quello che sono degli altri paesi beh se c'è qualche strato diciamo che si muove addirittura volontariamente in questo campo dovrebbe trovare comprensione accoglienza e valorizzazione
Essere qui in una città come Torino qualcuno ha detto che il problema dell'Unità d'Italia è stato anche un problema di scrivere le città beh io non non resisto a raccontare un episodio storico quando Firenze diventata capitale la sua possibile concorrente era Napoli
Solo che si disse che Napoli era esposta a un attacco dal mare
Dalle dall'Impero austro-ungarico dell'epoca o così via e che Firenze essendo più lontana dal mare era più sicura oltre ad essere più centrale su questo non c'è dubbio che era più centrale beh insomma il mondo è cambiato
Ma certamente un'alleanza anche delle città sarebbe assolutamente positiva
A a sostegno delle riviste ricordo che Firenze è stata capitale rivista di cultura almeno in due decenni gli anni trenta e poi gli anni quaranta quelli Calamandrei di Montale di questi grandi personaggi credo che anche avere lecita alleate sarebbe importante e su questo avere soprattutto i giovani
Ci sono riviste giovanili che hanno scritto qualcosa di importante ricordo la Zanzara la rivista di liceo
Ci sono riviste giovanili che ha noi associamo anche nel cricket che penso a Pandora per esempio che ha una funzione importante perché programmaticamente per giovani sotto una certa età
Ma se ritroviamo una udienza sono assolutamente convinto che anche i giovani tornano a scrivere si mettono a scrivere nelle riviste e li rilanciano insomma è in qualche modo una Italia nuova che cerchiamo e non la Nuova Italia che una casa editrice un'Italia nuova che vorremmo cercare di rilanciare con queste iniziative delle riviste che si lega Foglia il mio intendimento è un altro cappello che io quello delle associazioni e con lo condivido con Sergio Scamozzi
Delle associazioni
Delle istituzioni culturali italiane
Anche queste abbiamo cercato di mettere insieme perché questo è un po'la conclusione oggi cos'è che premia fare rete e internazionalizzarsi queste sono le due sfide che possono rilanciare le riviste di cultura ma più in generale anche la nostra cultura ed è su questo piano
Che stamani tutti insieme ci siamo messi interlocutori che vengono a diverse esperienze ma mi sembra che possano convergere su una finalità che non finisce qui a Torino ma da Torino prende le mosse
Il tempo fugge quando si parla di cose interessante con interlocutori intelligenti e vi devo dire che il tempo è sfuggito più che fuggire siamo un'ora e mezzo di dibattito circa io i ringrazio moltissimo ringrazio
Il prorettore professore Sergio Scavuzzo il prorettore alla comunicazione dell'università di Torino professore controlli bene la grammatica e la sintassi dei nuovi comunicatori non non litro movente
Rimandate all'istituzione
No il giornalista sono i premi agli occhi viola io al quanto dico questo alloro penso no caro ringrazio ringrazio il collega Cesare Martinetti essa saluta mi mostrò un bravo direttore sensibili direttore Molinari Maurizio Molinari ringrazio anche Francesco Izzo aspetto il nuovo numero di Todo modo è con ansia tu lo sai ringrazio il presidente Barberis grazie per la sua per quello che fa per l'elaborazione poi serie esce a metterci
Di SVIM Vescio un qualche correttore di bozze forse mi mi farà piacere e contribuisce a diminuire la disoccupazione nel minimo l'insufflazione intellettuale
E e grazie a Valdo Spini e a tutto il cric per grazie ai suoi Renato carcere poi naturalmente ringraziamo ma lo consideriamo un dovere abbiamo assolto un dovere civile la l'informazione deve essere questa non fu fatto seguiamo purtroppo a destra e a manca talk show dove c'è Vanna e batte Pagnani era invece abbiamo bisogno di dibattiti io robusti con interlocutori interlocutori seri che hanno contezza di quello che parlano su io ringrazio e tecnici per l'assistenza naturalmente ci saranno anche altri eventi qui nel pomeriggio chiuderemo
Ma intanto do un saluto e ringraziamento insoluto intensamente o Giuseppe di Leo ai video ascoltatori di radio radicale anche ai presenti che sono qui grazie di nuovo