Derrick - Una giusta transizione alle nuove fonti di energia

Benvenuti a Derrick tre minuti di energia ambiente economia tutti i martedì mattina alle sette e trenta su radio radicale e nel blog Derrick Energia
Si è svolto a Roma presso il CNEL l'otto giugno a un convegno organizzato dalla Fondazione Pietro Nenni presieduta dal Giorgio Benvenuto e dal Center for European progressi Studies
A questo convegno nella tavola rotonda pomeridiana su questioni di geopolitica dell'energia ha partecipato anche chi vi parla
L'intero convegno rivedibile egli ascoltabile su radio radicale con una ricerca sul sito o attraverso i link sul blog diari che la regia vediamo alcuni dei punti emersi nella tavola rotonda del pomeriggio
Il direttore generale del ministero dell'Ambiente svedese Robert Andrea ha raccontato come la Svezia si sia trasformata a partire dall'inizio degli anni Settanta da un Paese con forte dipendenza nell'importazione di combustibili a uno più autonomo e molto di fossi Rizzato
Fu una reazione la crisi petrolifera lezione poi consolidata con un sistema di tassazione disincentivante nell'utilizzo dei combustibili fossili
In particolare nella produzione elettrica tanto che oggi la Svezia si basa solo su rinnovabili e nucleare e di quest'ultimo andrà in prevede nel giro di alcuni decenni il progressivo abbandono per motivi di costi
Nel novantuno ha raccontato la tassazione di disincentivo alle fonti fossili è stata sistematizzata con una carbon tax sui prodotti energetici
Incuriosito sono andato a vedervi una pagina informativa dello stesso governo svedese
Inizialmente la carbon tax era fissata circa ventisei euro a tonnellata di emissioni condizionalmente attribuiti a ogni singolo prodotto tassato
Poi è stata progressivamente aumentata fino raggiungere recentemente il valore notevolissimo di centoventi euro a tonnellata pur con esenzione dei settori già coperti dal meccanismo europeo dell'emission trading system
Richard disincentiva le emissioni dannose al clima e con aliquote ridotte per l'industria
Ora e sostenibile con l'Unione europea abbia un mercato unico dell'energia o che almeno dovrebbe essere tale per molti aspetti ma poi abbia politiche energetiche di cui la tassazione è sicuramente un aspetto così diverse
Perfino sistema di emission trading europeo nel suo complesso e sulla base di un limite alle emissioni impone un prezzo stabilito dal mercato per disincentivare le è stato finora di fatto indebolito dalle pressioni delle aziende europee che mi hanno vista ridotta la propria competitività rispetto a concorrenti fuori dal sistema
Ancora più problemi causano politiche parafiscali sulla bolletta elettrica diverse tra singoli stati membri piano condotte conducono escalation di aiuti di Stato in particolare tra Paesi manifatturieri
Dove i mercati sono unici se non sono anche uniche le politica almeno fiscali energetica nel discorso che stiamo facendo si ingenerano fenomeni come questi
Che sinteticamente Valeria Termini membro del collegio dell'Autorità per l'Energia e anche lei partecipanti al convegno ha definito di Freeride indire con lamentazione
Per Freeride in in questo caso si intende il comportamento di un Paese che approfitta dei vantaggi di eludere una norma che i suoi concorrenti adottano comportamento che tipicamente induce immolazione
Anche nell'energia è facile accorgersi che o l'integrazione diventa più forte coinvolgendo le politiche cogente da troppi effetti indesiderati e non tutti i vantaggi che ci si potrebbe ragionevolmente attendere
Tra l'Europa politicamente unita da un lato ho tanti Paesi che si impoveriscono in guerre commerciali e barriere personalmente non vedo terze vie fattibili
Testi e link di Derrick sono sul blog Derrick energia un saluto da Michele Governatori