Presentazione del libro di Massimo Donati "Giochi Cattivi " (Feltrinelli)

Allora buonasera a tutti benvenuti questa presentazione di giochi cattivi di Massimo Donati che insomma ringrazio anche per remi voluto affidare questo diciamo questa sorta di guida all'interno del del suo libro questa conversazione che faremo alternata come vedete qui alla mia destra la mia sinistra da due grandi attori Giorgio Colangeli ed Eva Martucci dall'altra parte che ci porteranno all'interno del libro perché
Giochi cattivi è è un libro che in qualche modo va percorso nella sua interezza una prova narrativa secondo me molto importante quando Feltrinelli mi ha chiesto di di di di presentare questo libro c'è un ovviamente sempre per una sorta di diciamo di conditio sine qua non chiesto prima di diciamo di leggerlo e e l'ho trovato diciamo molto affascinante uso questo termine non a caso perché di solito un libero diciamo è nato per crearci dei sentimenti di sentimenti forti che possono essere dei sentimenti anche contraddittori tra di loro ma è raro almeno per me incontrare un libro che in qualche modo crea fascino crea fascinazione la fascinazione del libro fa sì che quelle parole quelle scorie
Rimangano dentro
Il libro
Di Massimo come sentiremo già da una prima lettura che introdurrà
Almeno così interpretando il volere dell'autore che introdurrà un po'a al a queste pagine
E proprio questo perché spesso cerchiamo delle storie che in qualche modo si hanno nuove spesso cerchiamo né le librerie delle strade che ci raccontino qualcosa che non sappiamo ancora Dinoi spesso ci immergiamo in esperimenti narrativi che alle volte si rivelano fallimentari perché non hanno né capo né coda invece ingenti i cattivi la diciamo prima cosa che salta agli occhi che è un libro
Scritto veramente bene un libro in cui si utilizzano ma diciamo molti vocaboli per raccontare il mondo e anche questo non è scontato di questi tempi
Allora magari lascio Massimo anche salutare il pubblico perché insomma ha più che altro ringrazia tutti di essere qui con noi a chiacchierare di giochi cattivi fa molto piacere fuori di qui
Allora come dicevamo magari possiamo iniziare con la prima letture di Giorgio Colangeli che fossili inizia un po'a guidare all'interno di questo ce lo dica
Forse non serve
La prima cosa che ricorda dell'ultima estate sono gli occhiali neri
Quelli che la donna aveva indossato frettolosamente per nascondere le lacrime prima di salire sulla Citroën color carta da zucchero che Carlo dava l'impressione di guidare come fosse un giocattolo
Nella valletta erbosa dove riposava da sempre l'albergo alle alti c'erano soltanto loro a perdita d'occhio lui sua nonna e suo padre che partivano
La tempesta della notte poteva essere una buona scusa per quella speciale desolazione ma Luís sapeva quale fosse il vero motivo
Si guardava intorno e aveva la sensazione di essere capitato in una puntata di quella serie televisiva dove un'epidemia aveva ucciso quasi tutti
E i pochi rimasti vivi circolavano per città deserte cercando amici e parenti così si sentiva un sopravvissuto
Era normale che ad assistere alla loro partenza non ci fosse nessuno dopo quello che era successo
Tutti preferivano lasciarli andare come una nuvola nera che passa ciascuno aveva già elaborato una spiegazione dei fatti nel breve arco di tempo trascorso fra la notte e la mattina e malgrado le versioni non collimano s'è rotto
Tutte concordavano sull'atteggiamento da tenere in quella circostanza la loro partenza
Nun ve dico non salutare non partecipare in nessun modo rimanerne fuori
E in questo modo senza saperlo lasciare aperta la parentesi quella parentesi che allargandosi gonfiando siccome un'ecchimosi
Nessuno sarebbe più stato in grado di chiudere nemmeno il tempo nemmeno l'incepparsi della memoria nemmeno la dimenticanza obbligata dell'estinzione
Quando le due quando le due valigie di cuoio furono nel bagagliaio
Suo padre raggiunse la portiera del guidatore
E da lontano come se si ricordasse di lui solo ora gli fece un cenno brusco istintivo eppure così inappropriato per lui uno scatto isterico del braccio che voleva dire viene ma che allo stesso tempo mi tradiva per una via inattesa tutta la disperazione e il ripudio involontario
Poi sparì nell'alto e acceso il motore
Roberto rimase ancora per qualche istante a fissare in quella direzione
Come se lo spettacolo in inaudito di quel dettaglio avesse lasciato nell'aria un medico che occorreva ascoltare fino in fondo
Gettò nel fontanile il rametto di Lang di legno che aveva usato per togliere il fango da sotto i sandali e con passo leggero è automatico tutte nello fino alla macchina ma non c'era alcuna traccia di Allegri
E forse non ve ne sarebbe stata più
Ne fu subito consapevole quando girata The full auto per prendere la strada asfaltata si accorse che in alto sulla balconata di legno scuro che abbracciava l'albergo era comparsa una figura
La corporatura Pozza e straziata di Montanara si sporgeva tiepidamente a guardarli andar la vecchiaia ma non aveva resistito alla tentazione di posare sopra di loro come una maledizione
Quello sguardo che aveva lo stesso colore del
Si riserva una vicenda un attimo solo
Fu allora che sette una porta aperta
Che il loro di Beltrami
Non sarebbero stati dei sopravvissuti
No no dei sopravvissuti
Loro sarebbero stati i colpi
Mentre l'auto cominciava a muovere l'aria lungo la riga d'asfalto
Roberto chiuse gli occhi domandandosi se fosse consentito il perdono a un bar di
Se fosse stata l'eventualità di essere risparmiato almeno per via dell'età
E se fosse possibile circoscrivere il ricordo del giorno passato come fosse una falla o un cratere in modo da tenersi a distanza scansato dalla vita propria e le altrui perché potesse smettere di fare male
Addomesticato se non accomodante
Non conosceva la risposta
L'autovettura
Che aveva smesso di essere Buffelli eccetera per tornare definitivamente ferro e gomma
Comincio ascendente ritornare
Grazie a Giorgio Colangeli ecco siamo entrati immediatamente nel libero ci sono Roberto e Mario siamo
In quel territorio strano
Sia temporalmente che da un punto di vista umano che sono temporalmente gli anni Ottanta sono forse l'età di mezzo della nostra storia recente e dall'altra parte Roberto e Mario sono nella loro età di mezzo in qualità in cui non sia né carne né pesce né bambini M. adulti ed è la stagione migliore per provare in qualche modo a a vivere a capire come funziona il mondo intorno che nell'estate ci sono questi elementi e ci sono queste parole che abbiamo appena ascoltato
Allora inizia un po'a raccontarli questi due protagonisti così simili e diversi al tempo stesso
Per allora intanto uno dei propositi del romanzo
Per certi aspetti naturale
Per questa storia era quello di entrare nell'umanità di due
Ragazzini appunto in quell'epoca un po'scura oscura anche a me stesso
Che lo ha raccontato che quell'epoca col della vita che sta fra all'infanzia così come la consideriamo e l'adolescenza quindi quella zona grigia
Che probabilmente diversa da persona persona per ciascuno di noi e che
Per tanti di noi mi metto fra quelli ancora tutta da capire o tanto da capire
E che ha quindi delle componenti che sono quelle dell'adulto e quindi una tensione a diventare grandi un lascito molto forte dell'infanzia che chiaramente
Da tutta la sua sola lista la sua leggerezza ma si mescola a a quello che sarà e e quindi sicuramente una delle come dire dei motori delle necessità che spingevano
Scrivere questo romanzo era proprio entrare in quell'età
Anche mia perché sicuramente in questo romanzo ci sono tante cose che vengono dal mia esperienza personale
Di e qui arrivo
Inizio un attimo a parlare dei due personaggi era un cittadino che durante l'estate andava con la mamma tra il Papa stava a casa e col fratello
A in montagna e quindi viveva un mesetto dalla propria vita annuale
A contatto con la natura e e questa non aspiri Enza abbastanza diffusa in quegli anni
Per chi abitava a Milano che quindi cioè una città calda e qui durante l'estate diventava faticoso stare stare proprio in città e quindi c'era allora questa possibilità di andarsene e nulla non la sfrutta avevamo e e Roberto il protagonista di questo romanzo fa proprio questo ogni estate
Va in montagna in Trentino e da quando è piccolo
Conosce questo ragazzino di montagna che alla sua età che si chiama Mario
Che vive lì sempre tutto l'anno e che quindi è molto diverso da Luini e proprio per questo la commistione fra una ragazzina di città
Che era alta dire da Milano ma poi dopo un trasferimento abbastanza presto abitato sempre sul lago di Como nella villa dei genitori che ha un'estrazione sociale anche abbastanza alta perché è figlio di Vittori
Sta appunto a contatto con questo altro che è totalmente diverso da Luís mamma riesce
A influenzarlo a dargli quella parte di vita e di mondo che non c'è in città che non è né della sua esperienza e quindi proprio questa commistione fra i due diventa esplosiva
Molto arricchente molto potente ma anche
Diciamo a un certo punto deviante
Potremmo dire così dall'altra parte c'è Mario che ha una famiglia di montagna ma particolare con un padre un po'scapestrato che una madre invece molto forte che fa andare avanti l'albergo dove Roberto vai con con la nonna
Durante l'estate e che ha proprio è questo e questa miscela particolare di due ragazzini veramente molto diversi che diciamo mi stimolava mi interessava mi sembrava l'occasione poi per portare avanti la la mia storia che poi vada tutt'altra parte
E così la storia ma abbiamo da diciamo a tutt'altra parte ma all'interno del libro la cosa molto interessante e vedere come diciamo esista i si crei poi per l'occasione una sorta di altro mondo gestito poi dai
Diciamo dai dai due dai due ragazzini
I diciamo che queste pagine mi hanno ricordato in qualche modo quella ispirazione quell'aspirazione poetica anche che avuto una grande scrittrice come come la Morante di meno il fatto di tracciare poi quelli che sono i sentimenti e le Balleri diciamo il valore percepito dai bambini edita in questo caso da da bambini che stanno crescendo
Anche qui assistiamo ad un certo punto ad una sorta di racconto del mondo che è molto interessante perché in qualche modo la tentazione spesso di vedere da parte di un adulto che ovviamente cresciuto il mondo con le sue lenti con il suo diciamo sguardo può diventare una tentazione un po'a buttare quella diciamo quell'innocenza che man mano si perde quello stupore quella meraviglia che in qualche modo in questo libro viene conservata anche la suddivisione del mondo che danno questi due ragazzini cita l'idea un po'anche di quello che poi accadrà all'interno della storia ma ci dà l'idea soprattutto di come tu sei stato
In che modo capace anche di fare un passo indietro cioè di non narrare raccontare
Ma hanno diciamo essere l'adulto che raccontati ragazzini
O o o appunto o i preadolescenti un termine più corretto appunto egli sa che le dico diciamo mettiamola così però ecco in questo diciamo sei stato diciamo bravo secondo me a anni non diciamo far cedere il Massimo Donati adulto rispetto a quelle che potevano essere delle percezioni perché a un certo punto si crea anche una sorta di di di spaesamento interessante tratterà la tua scrittura i loro pensieri
Allora proprio entrando anche un po'su su come è stato scriverlo questo libro
Vorrei sapere come è nato e come poi si sono sviluppati questi filoni narrativi all'interno
Beh allora ricostruire il percorso che ha portato alla definizione della storia dei personaggi
è difficile perché va bene dico una cosa ovvia cioè un romanzo è sempre un percorso di scavo Chairs sei ha voluto se è una necessità è sempre un percorso di scavo dentro di sé dentro la propria memoria dentro la propria storia e sicuramente questo romanzo parte da un tipo di percorso che portava lì portava la scoperta di quegli anni che per me poi fosse solo per me però per me sono stati anche degli anni dolorosi e quindi forse diciamo l'imprinting la matrice originale che preesisteva alla alla storia ecco e proprio quella richiamare quel tipo di sofferenza nella transizione da infanzia d'adolescenza e quindi nelle a riscoprire
Dentro di me adulto ciò che era rimasto ciò che si era fissato e che volevo poi portare sulla pagina
Poi il percorso effettivo effettuale della costruzione della storia è totalmente diversa perché come anche cito la fine nato dall'incontro con due registi per cui era nato come la costruzione di un soggetto per per un film Tiena scevra
Proprio da da alta da una battuta
Di questo mio amico che mi diceva
Così in una chiacchierata a un tavolino mi diceva che andava in montagna
Durante le estati e questa è una cosa che ci accomunava
E
E avevo un amico nemico di lì
L'ho avuto tutte le estati era allora il mio più grande amico e poi dopo non c'è stato più che mi diceva ormai arrivato abbondantemente l'età adulta perché anche più grande di me di un bel po'diceva sa che non riesco ricostruire perché l'ho perso questo amico cioè perché non cioè non so più dire nella memoria non riesco più ad andare a scavare del come mai ci siamo persi di vista che non abbiamo continuato questo rapporto importante questa singola battuta poi veramente questione di pochi minuti non so neanche bene perché accesso in il desiderio di andare a scavare dentro quella storia con cui io avevo una sintonia e quasi una memoria condivisa perché anche andava in montagna perché anch'io che ho degli amici piccolini di quell'età
E da lì sì e poi i sviluppata la storia
Per quanto riguarda la invece l'elemento se vogliamo più rude Diamante nonché che emerge
Allora c'è da dire che io per certi aspetti in tante cose della mia vita della mia adolescenza
Mi sono sentito un deviante o comunque un diverso e il guardare anche intorno a sé con un occhio come dire che non trova il suo giusto abbinamento
Una cosa che io mi porto dietro e che ritorna in tutte più o meno in tutte le cose che faccio c'era sicuramente anche nell'altro romanzo un elemento diciamo di devianza o di deragliamento e e questo torna soprattutto nella prima parte del romanzo ora io penso che delle persone siano molto importanti e interessanti i problemi che loro hanno cioè spesso la la sofferenza il la vera dei problemi concreti
Nella propria in particolare la propria infanzia o preadolescenza e motore di una appunto diversità che poi me li rendeva interessanti questi due personaggi e quindi se c'è una devianza nuovo è legata anche al fatto che le famiglie da cui provengono Roberto in una maniera per certi versi che Mario per un'altra
Erano queste
Erano il portarsi dietro delle difficoltà e dei problemi che poi nel loro mix appunto diventa esplosivo e porta
In un vedere una realtà che a un certo punto comincia di essere parecchio scissa no questa divisione di bambini bambini bambini adulti loro
Rifiutarsi di essere di continuare a essere considerati come dei bambini voler essere proiettati nell'età adulta il loro diciamo rinnegare una un dato storico un dato
Dell'età
Mi sembrava molto importante molto interessante andava a a raccontare un lato nero un lato oscuro di quella preadolescenza
Che io sicuramente non ho vissuto in quella dimensione e anche drammaticità che riporta il libro ma diciamo in qualche modo forse nascosta
Nelle pieghe di tanti adolescenti e preadolescenti che si trovano proprio proprio davanti a un cambiamento e questo cambiamento per tanti è appunto devastante è una rinuncia una sottrazione che
E io questo ho anche cercato di raccontarlo in una non violenta rottura narrativa all'interno della proprio del romanzo
Allora io andrei a sentire un altro pezzo di questo libro questa volta sarà una
Le zero
L'unica cosa che il centro
Il giorno successivo abbastanza presto Roberto aspettava sulle scale dell'ingresso e teneva sott'occhio la strada che portava al meritava in quella relazione dal nostro Santo fuori una piccola macchia nera immobile annusando saltellando da un punto ad un altro lo scoiattolo attraverso Mailer moderna per fermarsi a ispezionare un quotidiano e abbandonata sul selciato alcune avverte anche a rimanere immagino ad arrenderci tempo perché non è ancora lo scoiattolo prima cellulari negli USA Piovaccari cardinali poniamo la non sembrava esperto e chiunque fosse stato pratico avrebbe riconosciuto dai movimenti e dalle dimensioni che era molto giovani
Dalla curva del bosco sbocco il pick-up metallizzato della segheria che precedeva lanciato a tutta velocità sulla strada deserta col suo carico di tagli di legno
Puntava dritto sullo scoiattolo che continuava tranquillo la sua indagine Roberto osservava attento la scena senza alcuna particolare espressione cercava di calcolare se lo scoiattolo sarebbe rimasto schiacciato
Mancava una quarantina di metri pochi secondi e pick-up non freno e non rallentò per schivarlo
Proprio quando la ruota larga del pick-up gli era ormai addosso lo scoiattolo fece un balzo aggraziato spostandosi sul confine d'erba della strada
L'altro di passò accanto a meno di trenta centimetri
Non appena fu lontane il piccolo roditore riprese senza accenno di spavento il suo lavoro di ghiande
Sai che bello centrarlo da qui con la carabina tu e giù secco
Ecco lo pensa Roberto
Gli si era seduto accanto senza farsi sentire
Roberto lo fissò a lungo per imprimere se lo di nuovo bene in testa e questo per lui era come abbracciarlo
Mario Sloan
Non era cambiato molto dall'anno prima un po'più alto di lui i capelli lunghi che gli andavano sugli occhi e sulle spalle l'orecchino ad anello e la corporatura longilinea solida da adulto in miniatura
Con la muscolatura asciutte nervosa di sua madre poteva essere scambiato per uno slavo e aveva un viso d'angelo di un angelo sempre in Cazzato
E quella voce era solo la sua
Rauca e passa da fumatore a dodici anni anche se il fumo non c'entrava qualcuno aveva spiegato Roberto che se l'amico aveva quella voce era perché nel tirarlo fuori dalla pancia di sua madre qualcosa era andato storto
Tra loro non avevano mai parlato Marion aveva così da sempre a dire il vero in pochi ci facevano davvero caso
Tanto che in montagna si parlava poco
Anche Mario sotto la zazzera aveva un sorriso involontario strappato via ma guardava avanti per nascondere la gioia e l'imbarazzo di quella gioia
Sei capace a sparare
Ho passi mai insegnato Leo quando capita di faccio vedere
Mario il padre lo chiamava per nome come Roberto il suo io ho provato solo quello ad aria compressa
è uguale
Roberto annui
Poi stettero in silenzio
Erano di nuovo insieme
Torniamo se nella capanna e tiriamo fuori il quaderno
La prima regola del quaderno è che tutte e due possiamo scrivere
La seconda regola del quaderno e che se c'è una cosa da scriverà c'è una cosa che no decidiamo insieme
La terza regola è che nel quaderno si scrive solo quello che per noi è vero e basta
Ci diciamo le altre regole per segrete per la scrittura e le impariamo a memoria poi decidiamo di non scriverle e chiudiamo di non raccontare
Facciamo l'elenco delle cose da scrivere di oggi
Da adesso in avanti scriveremo subito all'istante così non ci dimentichiamo
Ci viene voglia di giocare alla guerra noi contro tutti per provare la capanna ma non vogliamo raccontare dove ad altri e poi non c'è nessuno che vale la pena quindici
Decidiamo che fare non è che il pavimento così poi non ci fu un gira il sedere quando ci sediamo
Domani faremo una scaletta ricorda
Portiamo rami e sassi su nella capanna
E ci alleniamo a difenderci da un attacco ma senza un nemico non è divertente
Facciamo una lista delle armi indispensabili e una lista dei possibili nemici
Ci spendiamo sulla coperta
E a turno ciascuno racconta una novità eccezionale assoluta che l'altro sa
Stiamo zitti per mezz'ora
Poi uno di noi dice
Sono stato promosso in seconda media
Sono andato in metropolitana sotto terra Milano
Ho guidato da solo la barca a vela
Mio nonno il padre di mia mamma ha iniziato a stare male sul serio e forse muore
L'altro di noi dicendo
Sono andato a caccia e ha sparato
Mio padre mi ha portato in moto a duecentocinquantacinque all'ora
Ho fatto l'esame di quinta elementare perché un anno non sono stato bene
Abbiamo comprato la televisione a colori così vediamo anche la Svizzera ho bevuto da solo un bicchiere di vino
Ho visto come si ammazza il mediali
Il sangue se lo tocchi scotta
Non sono due pagine differenti che però ci raccontano due modi di diciamo di stare in questo libro in questa storia allora in questa sorta di ha diciamo di Diario di di regola d'ingaggio potremmo anche chiamarla così
Cisco legge quello che che poi risulta fortissimamente nel libro ovvero una quotidianità che diventa poi lo strumento per per mettersi alla prova
Per riuscire anche a ad andare oltre i limiti c'è questa idea del limite proprio del libro che è e qui che crea appunto quella fascinazione di cui parlavo all'inizio cioè l'idea che in qualche modo questa età adulta o questo ingresso in una in una fine
Dell'infanzia debba per forza
Diciamo contemplare qualcosa di forte allora e appunto all'Estate dell'ottantuno enne e quell'estate anche del piccolo Alfredino Rampi e dell'estate in qualche modo di una nazione
Attaccata alle alle televisioni attaccata ai giornali e alle radio per per
Per comprendere anche la fine così strana di questo di questo bambino bambino cade in un pozzo
Artesiano è comunque una immagine forse che interiormente rievoca devi Paure antichissime profondissime l'idea di perdere un figlio di non trovarlo più di farlo inghiottire dalla terra
E c'è una nazione intorno a questo a questo episodio
Loro lì iniziano collo sfidare questa diciamo questa cosa che accade questo fatto di cronaca scavando a loro volta però come si comprende soprattutto nel nella lettura che che che ho poc'anzi fatto Giorgio
C'è subito l'idea di andare oltre quel limite cioè toccare il sangue ancora caldo sì significa partecipare in qualche modo all'uccisione di quel maiale loro vogliono in qualche modo andare oltre superarlo questo limite
Allora è un libro che si gioca su questo limite ma è un libro anche che rientra sempre nel limite allora anche qui diciamo è un'operazione narrativa importante
E però perché anche come è stato non travalicare uno mai questo limite
E allora io volevo che tra la narrazione fosse la più naturale possibile cioè che fosse davvero la narrazione di un'esperienza semplice di due ragazzini che si vedono ogni estate
Per un'ultima estate in montagna e
E però questa dimensione del rischio la dimensione della andare oltre il limite come dicevi tu credo che sia una delle esperienze
Adolescenziali per antonomasia si dice che gli adolescenti si sentono immortali ciò che talvolta ci troviamo di fronte anche a scoperte per terribili nel fatto che il sentirsi immortali quest'coprire che non lo siamo davvero dal dodici e venti porta anche talvolta delle vere e proprie tragedie
E però questo ci dà anche un po'la misura del fatto che quando abbiamo qui letali
Incontrare il rischio in qualche modo per la prima volta sono per la prima fase imbattersi nel tema della morte è una delle cose forti delle cose che cominciano produrre la grande trasformazione
Io questa cosa la la sentivo in maniera molto forte per l'anno che era e per come l'ho vissuta io e per il fatto che poi alla morte le incontrata davvero nella mia vita l'anno successivo e quindi collegavo a quell'anno lì che poi era giusto perché è stato un anno di passaggio epocale
Quanto meno nella percezione degli italiani di loro stessi proprio attraverso quello che accadde poco prima di quell'estate
Proprio ad Alfredino io però non volevo raccontare la storia di una relazione da quel punto di vista perché le è stato fatto tante volte
Volevo piuttosto entrare nelle umanità di questi due ragazzini similmente a quello che era capitato a me
Cioè all'imbattermi nella morte televisiva raccontata in maniera anche ossessiva e non controllata perché non c'erano filtri
Perché io immagino che anche i giornalisti che erano lì sul posto che si trovati avanti per ore e ore raccontarlo
Non avessero la percezione di cosa stava cambiando nell'uso della televisione
Che sia in qualche modo scappata la mano e anche i genitori che erano davanti al televisore con i bambini non sapessero bene che cosa stesse accadendo non fossero consapevoli che quella cosa avrebbe turbato
Centinaia di migliaia di ragazzini che avevano la metà o erano poco più grandi ora un poco più piccoli
E che si trovavano di colpo
Buttati in una sofferenza che non era quella di film
Dei western piuttosto che delle Gangster story ma era un ragazzino vero
Che moriva in un buco
A questa cosa io me la ricordo come un un punto di cambiamento mi ricordo una notte insonne da ragazzino un cercare di spegnere la testa
E non riuscirà a farlo e dei genitori che comunque erano agganciati a quella racconto terribile
Per questo io nel romanzo non entro in questa descrizione dall'alto ma ho cercato di ricostruire anche in maniera diciamo artistica come quella singolo episodio potesse entrare nella vita personale nell'umanità
Di questi due ragazzini
Io penso che il particolare tante volte il dettagliato il dettaglio racconti molto di più del generale e che spesso la storia come avviene come si svolge
Crei i degli scenari più ampi che non entrare in maniera saggistica diciamo sul volo d'uccello della della racconto di quell'epoca di quell'anno per questo motivo IMI ragazzini sono due ragazzini
Che come ero io sono stati tanto turbati e con quell'episodio in quell'estate se lo portano dietro e continuano a confrontarsi in un gioco di rimandi fra la loro dimensione di rischio e quella dimensione non di rischio ma di sofferenza vissuta televisivamente
E questo l'aggancio in un una fase di transizione così violenta come la la preadolescenza dove appunto voi diventare adulto ma se il bambino ecco quella quell'estate è stata un'estate in qualche modo che campa cambiato tanto della vita di quegli adolescenti e quindi io volevo darne tracciano la storia di due adolescenti che punto requisite voleva entrare con la con il romanzo
C'è un
C'è poi un uno sfasamento temporale perché qui il quel mondo ad un certo punto finisce e siamo proiettati in un tempo non è poca completamente differente siamo proiettati in quello che
Alla fine accade nelle nostre vite quotidianamente questo è un altro richiamo molto interessante ovvero il ritorno volenti o nolenti su quelle che sono state le nostre pagine iniziali c'è da dire che la lo sforzo anche di ritornare in questo caso avviene per una causa di forza maggiore
Però la la morte
Diciamo c'è in qualche modo anche un po'il paradigma della società attuale cioè l'idea fondamentalmente che viviamo in un eterno presente
Il proprio lista di questo libro cerca di sfondare quel vero dell'eterno presente cerca anche con dolore di andarsi a riprendere
Quelle parti
Del del ragazzino che era per fare i conti con quello che poi è diventato
In questo modo diciamo a livello narrativo e si creano questi due piani questi quei qui queste queste due sovrapposizioni
Che in qualche modo ci portano in una dimensione anche storica del libero allora combattere on questo eterno presente anche in letteratura
è un'impresa abbastanza ardua
Sì infatti ho solo tornato
All'ottantuno
Anche perché
Questo
Ma intanto mio non è un romanzo pop nel senso che non mai nessun punto ma credo che in generale sia una caratteristica delle storie che voglio raccontare che per quanto mi riguarda
Devono sì vivere storicamente ma devono avere una loro forza indipendentemente dalla dall'accadimento dell'anno in cui ci troviamo
Lo sento come una mia esigenza e penso che sia una tensione letteraria molto forte in questo senso
Ecco il io a rompere le le questo eterno presente che è anche legato al fatto che comunque per quanto noi percepiamo ma c'è una un abisso storico fra gli anni ottanta che l'oggi che potrebbe essere il due mila e quindici due mila diciotto senza grosse differenze cioè se non ci spostiamo sul diciamo un piano politico
Della nella nostra evoluzione il cambiamento culturale che io sento che percepisco guardandomi indietro è stato fortissimo ma lo sappiamo tutti sappiamo cos'è caduto in mezzo però al di là appunto del dettaglio
Mi vien da dire storiografico
Il clima l'atmosfera
La l'umanità dell'Italia era una cosa diversa per cui io senza entrare di fatto un romanzo praticamente mai se non con Alfred vino in un dettaglio di tipo storico volevo che
Questa questo scarto questa differenza epocale emergesse
Non dal fatto che non semplicemente dal fatto che a un certo punto magari Mangione TUC
Nell'arte
Ho giocano un gioco in scatola cosa che ora oggi difficile vedere comunque molto meno frequente ma volevo che emergesse dalle atmosfere che dalle relazioni tre personaggi perché io sento che in particolare infatti pensato dalla dimensione della montagna questa sia una una grande differenza c'è il modo di rapportarsi è cambiato il modo di stare in montagna è diverso
E che era anche questa un po'l'intenzione della prima parte recuperare un un modo anche di divertirsi che era sì in effetti c'avevate una dimensione di rischioso
Che poi anche qui apro una parentesi su una cosa che detto prima che mi interessava molto il rischioso un percepito fatto cioè a un certo punto io descrivo una salita Montagna che per loro è una una cosa molto impegnativa
Ecco mi piaceva che tante volte in questo romanzo il rischioso fosse raccontato da loro dall'interno e non fosse narratore sterno a a raccontarlo perché e proprio credo una caratteristica della di quella fase dell'adolescenza vedere de da trovo anche molto terra molto divertente
Vedere dei rischi che sono
Diciamo più apparenti che reali come delle cose gigantesche delle prove enormi che arrivano ecco tante cose che io racconto della prima fase al confronto con l'assetto con la seconda
Sono anche legate a
Se vogliamo
Una sobria Nostalgia
Di qualcosa che c'era negli anni ottanta anche dentro le relazioni anche dentro un certo stare in montagna anche dentro un'Italia che era riversa e che io sento mancare per certi aspetti su delle cose mi piacerebbe che tornasse
Questo questo secondo me e quindi era il principale scarto che ho cercato di delineare perché se ci penso io non faccio quasi mai riferimento a dati storici precisi ma ho cercato invece di andare con la memoria e soprattutto con il mio cuore con le mie emozioni a quella l'ora che così diverso dall'oggi e mettere dentro Roberto adulto quella percezione dell'oggi e anche del fare i conti che comunque gli adulti costantemente fanno
Andiamo avanti con un'altra vettura sempre Giorgio sì passi
La prima tappa sarebbe stata proprio la dica
Una piccola diga in cemento a picco sul lago artificiale blu petrolio creato dall'afflusso delle acque di scioglimento del ghiacciaio alcune centinaia di metri più sopra
Era in testa quindi Lidia poteva stare tranquilla
Attraversarono la piana poi passarono nel camminamento stretto che percorreva la diga da una parte all'altra raggiunsero la balconata che sporgeva sull'acqua
Lo slargo non era gigantesco trattandosi di un lago di montagna
Ma poiché l'invaso non era colmo lo strapiombo era violento
Per qualche motivo incomprensibile sebbene dal prato non ci fossero dei trecento metri
Lì l'aria era diversa
Come fosse più scura più dura
Ma più di tutto a rendere la vita un luogo alieno erano i suoni
Se pochi metri prima la montagna pool Sava differendo IVA
Di scritti soffi si uomini
Ora pareva essersi azzittito
Come se qualcosa fosse Enzo spesso come se trattenesse il fiato
La balconata in tondini di ferro coperti di ruggine
Avvolgeva gli occupanti ma lasciava immutata la vertigine
Guardarlo a lungo in basso stesi sulla doppia fila di stecche metalliche che trascinano il pavimento
Ci vieni mai d'inverno norma
Perché è chiusa non si può passare per via degli accettare adesso non è uguale
L'acqua sotto era immobile
In essa la murata di cemento armato scompariva all'improvviso inghiottita
Roberto simili a frugare in tasca trovato diede un'occhiata fra le dita per essere sicuro che fosse solo un tratto di latte in una moneta
Gettare le monete era reato diceva suo padre
Lo lascio cadere da un punto accanto agli occhi dopo essersi rimesso a festa dice
Uno due tre e quattro o cinque contavano in coro mentre il tappo volava nel vuoto tocco l'acqua qualche secondo gruppo a pochi metri dalla murata e scomparve senza fare rumore
Ma già parecchi metri prima l'avevano perso di vista e avevano smesso di contare
Si stesero sulla schiena e rimasero così
Fino a quando Roberto chiese a cosa pensi
Mario non rispose subito
Anche
Al bambino nel corso anch'io ogni tanto ci penso
Mario si porta un attimo quasi di scatto come se dovesse chiarire
Ma Roberto non lo guardava e allora torno a fissare il centro
Di un blu così intenso da sembrare uno di quei teloni che usavano d'inverno per coprire le piscine
Ma io non penso a quelle cose tipo poverino che sfortunato se c'ero io morivo
Io immagino di esserne espulso al suo posto
Mario chiuse gli occhi
Mentre Roberto si era appoggiato sul gomito per ascoltare
E vedo il buio
E cerco di sentire il corpo nel freddo nell'umidità
Così stretto che non posso muovermi
Che non posso respirare
E cerca di resistere
Inesistente
Maria figlio
Sì per allenarmi a sopportare la paura e il dolore
Perché se mi capita devono sapere che cosa fare
Devo tenere duro e sopravvivere
Anch'io voglio farcela se mi capita
Si allunga di nuovo sulla schiena
E allora bisogna abituarsi essere forti a resistere al dolore
Anche a fare male o a uccidere se serve a sopravvivere
Roberto Cipresso su qualche istante poi hanno
Penso anch'io così
Dovremo allenarci a non avere paura
Mario guardo in giù nel vuoto spiego
E a non fare le moine se more qualcuno
A volte la regola non ti deve fare né caldo né freddo
Così la penso io
Per questo disegno le svastiche
Vuol dire non mi rompere il Carso
Mario con la sua voce roca aveva chiuso magistralmente Cazzola suonava dannatamente bene
Tra le sue parole
Hanno detto quella parola non vedeva bene forse perché non la usava spesso delle poche volte provava imbarazzo nel pronunciare
Altre parolacce divenivano mentre
Adesso ho voglia di fare un tuffo Mario si era già tirato su
Spiritoso ci si ammazza da qui
Scommetto
Ma voi perde scommettitore coltellino nuovo
Ecco cosa significa
Quindi all'appello dei Gallace
Andata
Mario si alzò in piedi
Per Roberto non era una cosa seria voleva solo verità fino a che punto arrivava messa dall'intento altezza perché era il suicidio buttarsi giù Mario non avrebbe potuto ma nessuno avrebbe potuto Montanaro si tolse le scarpe
Queste mi pesa non mi tirano giù e più fa freddo
Le voglio Maglione
Poi si avvicinò alla ringhiera
Via de L'ultima occhiata davanti intorno poi al sola gambe l'appoggio faticando sul corrimano
Cosa fa
Mario si fermò
Come vuole che mi tuffo devo passare di là
Sei scemo
No
Voglio vincere la scommessa e quindi mi tuffo
Ma di rischi di cadere
Per terra ci ha preoccupato
Guardava verso la colonia per capire se la non l'avesse notato qualcosa Maria aveva cambiato posizione forse inavvertitamente mentre leggeva e adesso gli voltava le spalle
Non fare il coyote abbassa la gamba tanto non ce la fa a buttarti
Le scommesse vedi perché ho le pale
Mario Sivieri una spintarella con il piede a terra e Fini a cavalcioni della Barcolana
Adesso si trattava di passare dall'altra parte per salire con i piedi sulle stecche che facevano da protezione
Mario non disse niente mentre si girava per appoggiare un piede dall'altra parte ci tondini
Era la parte più complicata perché non era abbastanza alto e per non rischiare di cadere di schiena doveva lasciarsi scivolare fino a tarda a toccare con i piedi tenendosi aggrappato
Quando il piede tocco il metallo fece perno per far passare l'altra gamba lanugine di graffio la pianta ed emise un verso trattenuto di dolore mentre crollava con la seconda
Allora Roberto lo sta hai vinto la scommessa attiva tortellino torna in cui
Mario si lascia andare piano con tutto il peso sui tondini hai sentito hai vinto dettagliata aiutato a fare dei qui Mario si tirò su una coscia alta tenendosi con le mani alle sbarre della balconata
Si voltò piano perché i tombini sotto i piedi facevano male Elia quanto la Presa dietro la schiena
In modo che ora aveva il lago davanti
E tirandosi su dritto avrebbe potuto tuffarsi
Mario te la faccio io
Roberto comincia a prendere il vagone
Un nodo che stringeva sotto il mento troppo stretto anche per lasciar passare i pensieri Toni
Guardami
Le scommesse si vincono per davvero mica per rinuncia
Mario lascio la balaustra con le mani
Guardò sotto
Poi si tirò dritto
Sei pazzo Mario sai pazzo tutti ammalarsi cancellata la ascolta veloce lo farei troppo fredda anche se non ti fai male non voglio sbattere sul molo grafologo va va aggiunto il coniuge reiterata di ghiacciaio lo si può dammi retta Roberto aveva rotto il suo vero camerata k.o.
Scusa dico una cosa senza stanza emozionante sentire anch'esse Giorgio che legge questo grazie tant'è che è difficile per continuare
Sì coi leggerlo tutto il libro Giorgio grazie
Presidente sei anche la doppia voce di era dall'altra parte si può riposare
Poi diciamo che Feltrinelli ci ammazza tutti e quattro per un'esasperata allora esattamente è nato l'autorità l'audiolibro sostiene Alberto
Allora siamo quasi in conclusione diciamo che questo pezzo cc ci racconta quello che dicevamo prima quel limite quel quel quel confine da da superare da scavalcare
E
Detto prima appunto raccontare i di questa percezione storica più che di questa di biografia all'interno di questo libero e forse qui si arriva veramente all'ultimo tema che che che insomma possiamo sviscerare insieme che è proprio la costruzione di questo immaginario
Perché se c'è una cosa che tiene poi insieme tutte quante le parti di questa storia è proprio l'immaginario anche quando diciamo si si torna in avanti si arriva a trent'anni dopo si ha l'impressione che l'immaginario la il modo di stare all'interno della vita sia in qualche modo lo stesso rispetto a quello diciamo che checché se aveva in quell'età di mezzo questo ovviamente
Non è necessariamente un bene nella vita di una persona a mantenere lo stesso immaginario di quando si apre adolescenti
E e causa anche delle sofferenze e tu hai voluto anche raccontarle queste sofferenze che non sono solamente delle percezioni lo possiamo dire di di di maniera per per raccontare un po'di travaglio interiore in realtà forse sono il filo rosso come dicevamo all'inizio che tiene insieme tutto
Allora anche qui c'è una una vita che che continua assunto alcuni binari c'è un dolore che si affronta però al tempo stesso scene
L'idea che in fin dei conti rimane sempre
Quella volontà di essere in quell'età di mezzo di essere incoscienti di essere diciamo ancora di di giocare una scommessa sul filo del rasoio
Sì allora un'altra delle come giustamente detto una una seconda forte ragione di scrittura terrà
Andare dentro questo questo dolore
Di questo personaggio che è come se avesse un nucleo nero e come dicevi la sua vita che Voltaire
Necessariamente all'età adulta
Anche con un certo successo una dei risultati anche importanti
Ma rimane
Un nodo il nodo di quell'estate
E il nodo di quell'estate
Di fatto e ciò che ha completamente stravolto la vita di questo personaggio
E quindi dicevo parlavo di una secondo necessità importante era quella proprio di entrare in una dimensione diciamo di stallo di una persona che sia una compagna che allora a una vita di una carriera anche importante lontano dall'Italia un cambiamento di paese ma rimane lì questo qualcosa è come se la sua vita lo dice
Quasi subito nella seconda parte del romanzo
Fosse rimasta agganciata a quelle mozioni
E anche a quella diciamo quell'accadimento grave che sarà quello che poi appunto cambierà e che ne andremo a visitare con Luís trent'anni dopo
E e parlo di necessità perché mi interessava molto da un punto di vista letterario entrare in uno stallo
Io credo che sia esperienza comune di una vita lunga o meno lunga il fatto di trovarsi per periodi più brevi più lunghi dentro delle fasi in cui la propria vita eccome se si fermasse
Ecco in questo romanzo è enormemente ampliata che però la cosa interessante è che questo ormai mio amico perché a questo punto lo capisco anche se non esiste da almeno dieci anni questo amico Roberto a un certo punto decide di entrare in questo suo dolore in questo suo stallo per cercare di risolverlo per cercare di trovare le sue ragioni per muoversi da lì per superarlo anche un po'quel che costi costi quel che costi ed è questa necessità appunto quella quella che io ritengo poi quella veramente centrale del romanzo
E dal punto di vista poi anche tecnico della scrittura c'era questa sfida della raccontare una dimensione di stallo però che fosse anche dinamica
Cioè riuscire a prendere per mano il lettore e portarlo attraverso una serie di evidenti anche contingenti ma mantenere questa sorta di nucleo
Che poi anche il motore di ciò che accade
Di ciò che lui vive dal punto di vista emotivo
Ed è anche per questo che il libro è three ripartito diviso in tre libri
Con l'idea che intanto con un'idea di unità di tempo di luogo
Ma anche perché volevo che in ciascuna di queste tre parte ci fosse una sorta di atmosfera ed emozione dominante
E che potessero anche svolgersi quasi come delle storie che si aprono e si chiudono o meglio che rimangono ciascuna incompleta
E che si completano nel quadro complessivo del romanzo composta le tre parti questa era un po'anche un'idea di diciamo di scrittura
Andrei con mi pare l'ultima letto no sì l'ultima saggio tradotto conclude esatto
Si dice no c'è la c'è quello ancora di seicento alloggi vuoti trent'anni dopo
La lettura che fa Giorgio è quella che apre la seconda parte del del romanzo e poi
Vedremo un pezzettino sentire un pezzettino vedremo difficile fra sentiremo un'altra recitare
Una volta tirato si su la tappezzeria di velluto rosso delicatamente ferrata in fantasie ocra riempì per qualche istante il suo campo visivo di un altrove infinito e ripetitivo di arabesco
Seduto sul letto composto Roberto si era ritrovato a fissare gli oggetti e le pareti della Camera
Era rimasta i denti
Era è stupefacente che niente avesse avuto la forza di corromperlo in trent'anni mentre quello che era accaduto tutto dando forma la sua vita come da un Lingotto si fa un gioiello un utensile una catena
Le cose durano senza fatica più di noi penso
L'inanimato vince sul vivo dieci a zero
Per la sua breve permanenza villa Beltrami aveva evitato di proposito la stanza che occupava dal bambino e aveva scelto la più anonima una camera da museo
In quell'anonimato ci si ritrovava
Sebbene ovunque nella villa il ricordo di quella terra favolose terribile chiamata infanzia fosse ferocemente inadeguato con il suo carico di rimpianti e di rancore
Mentre si guardava intorno edito dalla memoria un'altra stanza in montagna
In una notte lontana quando ancora la ditta sembrava scorrere gli accanto senza toccarlo
C'era suo nonno Allia che dormiva nell'angolo della loro camera d'albergo e mi fissava il soffitto immaginando con emozione il giorno successivo
Che allora era carico di promesse e di pericoli che moriva dalla voglia di affrontare come se una vita nuova dove si inizia dell'indomani
E si trova ad ammettere che
Che malgrado il lavoro della già Texan malgrado l'amore della sua compagna Helen malgrado l'eredità che avrebbe segnato l'addio definitivo al padre e alle sue niente sapeva farlo tre fidare come a Lucca
Come si tutto quello che aveva segnato il definito la sua vita
Fosse irrimediabilmente cristallizzato nel passato
In quel passato che nessun evento presente o futuro sembrava capace di rinnovare
Si alzò uscì dalla stanza
Roberto rimase al suo posto senza guardarla
Gli restava da nessuna sensazione di pericolo
La bambina andò a sedersi a gambe incrociate in mezzo al giardino ora spettinata il prato intorno a sé con le mani INCE
Cerchi larghi
Strappo qualche filo d'erba si chinò osservare un minuscolo animaletto che trafficava a bordo di un fiore
Roberto continua ignorarla
Lui fissava le cose fuori oltre lo spiraglio che dava sul pontile
Poi la bambina si alzò
Fece un giro largo fra le piante e intanto teneva d'occhio lo sconosciuto che rimaneva immobile
Ciao
La band agli si era fatta più vicina
Aveva detto ciao ma senza simpatia ed era chiaramente in guardia sebbene non dimostrasse nessuna paura
Forse già sapeva di lui
Il suo viso era serio anche in questo momento e magrolina com'era da vicino faceva l'effetto di un adulto in miniatura un bozzetto sommario di donna
Ciao si fissarono a qualche metro una dall'altra
Cosa ci fai qui
Roberto ci pensò un po'il sub
Aspetto
Alla bambina non interessavano i motivi dell'attesa disse ha il permesso
Roberto fece segno di no un po'dispiaciuto
A chi lo devo chiedere
A mia madre
è la regina del giardino
Roberto la guardò con un'espressione vagamente supponente
Appena vedo tua madre glielo chiedo
Posso dartelo anch'io mi chiamo Alina e se non vinci regina però deve chiederlo voi il permesso
Roberto non sapeva rispondere
Se non lo Chieti dovrei andare via
Puoi darmi il permesso per favore
La bambina fece un giro su se stessa
Solo se mi regali la tua prima magia
Roberto si mise a scuotere la testa la bambina con quella voce sottile le idee così chiare lo metteva a disagio non capisco
Tutti hanno delle magie non lo sapevi
No non lo sapevo e non credo di averne perché non lo sapevi mia madre dice che tutti hanno diritto almeno a una magia se poi uno è molto buono ne ha di più
Tua madre sa più cose di me per forza è una regina sarà per quello
E dice che anche le persone cattive ne hanno e qualcuna di loro neanche molte questo è un grande mistero
Roberto pensò a suo padre
Allora me la regali
Roberto ci pensa un po'su poi annui
Sì ma perché voi proprio la prima
è quella che tiene meglio
è una magia pura
Roberto rifletté Frassi
Non so nemmeno qual è la mia magia forse dovrei pensarci meglio e capire se voglio regalarti la
Magari gli serve
Poi pensarci
Rimase zitta per dieci secondi
Ci ha pensato
Guarda che se le legali poiché ne vengono altri e anche più utili
Le magie sono semi se li tiene per te sono solo segni ma se li sparge fanno gli alberi e gli animali
Roberto le sorrise
Forse il primo vero sorriso di tenerezza da parecchio tempo
Anche la bambina sorrise
Ne è convinto
Allora
Il libro diciamo
Io ve lo consiglio per tutti quanti i motivi di cui io domandato con tornerebbe all'autore
Questa sera e un'ultimissima abbattuta perché
Diciamo che questo libro sembravano in unico libro irreversibile anche nell'attuare carriera di autore
Diciamo sembra essere un punto una diciamo una sorta di tassello che c'è tra un prima e un dopo di una di una carriera letteraria allora una domanda che è più una curiosità prima di di di salutarci eh
Per se se già è rimesso mano alla penna
Alla penna nel calamaio una piuma al calamaio come si diceva un tempo e e stai già affrontando la la fine di questo libero in termini diciamo narrativi insomma stai già andare avanti perché questa è un po'il diciamo l'impressione che io ho avuto finendo di legge insomma
E allora
Dentro di me le storie hanno dei percorsi anche molto lunghi
Questa storia esiste credo dal due mila dieci
Rimangono lì talvolta cerca una strada
Verso il teatro
Oppure cercano diventare un film oppure in altri casi poiché quindi era diventano delle narrazioni lunghe dove la parola diventa predominante e allora
Quando raggiungono un certo grado di complessità anche dentro di me magari ambiscono a diventare di dei romanzi per cui io faccio fatica a distinguere i tre ambiti in cui mi muovo lì confondo un po'fra loro sento che ci sono delle storie più adatte per un ambito e poi di magari tempo dopo prendono una connotazione diversa diventano altro
Sì io ho preso già molte volte
La
La penna in mano su altre storie su altri piani
Ciò non toglie che questo rimarca romanzo è stato in realtà lungamente scritto lasciato poi ripreso
E poi condotto in fondo in maniera molto puntuale molto insistente peraltro larga parte scritto qua a Roma durante tre estati
Quindi anche diciamo la parte conclusiva di questo percorso è stata lunga e densa ma penso che sia abbastanza naturale che delle storie molto sentite abbiano un tempo di gestazione lunga e vadano a sovrapporsi con altre che nascono e magari sono più indietro poi dopo magari le scavalcano anche no nelle tempistiche quindi si devo dire che sì forse sì forse un punto di passaggio
C'è da dire che io sento dentro le cose che faccio una serie di come dire domande irrisolte eternamente risolte che poi si mi si ripropongono a ogni nuovo lavoro
Per cui anche rispetto al romanzo precedente se uno va a vedere ci sono delle dei richiami e delle tematiche che tornano è sicuramente una di queste
Diciamo un'attenzione all'infanzia la protezione dell'infanzia all'infanzia tradita all'infanzia superata Rios sicuramente qualcosa
Che mi ricollega a questa tematica di molto profondo dentro di me quindi
In tante cose che ho fatto anche in altri ambiti o collateralmente o in maniera molto diretta come in questo questa tematica e altre l'attraversano e siccome ne sono molto consapevole lascia delle tracce in ogni cosa che faccio che vanno a richiamare i progetti precedenti nove romanzi precedenti fra queste quello prima Pechino gli eletti le leggi Rao somma riuscirà a metterli insieme si accorgerà che ci sono alcune sottili tracce che fanno da ponte
Che mi fanno dire che sono sempre io anche quando salto da una storia a un'altra che sembra totalmente diverso Summer alta ci sono delle piccole notte di fondo che essi si ripresentano
Grazie grazie
Ho perso il conto e punisce l'ultimo cerchio l'ultimo
C'è la chiusura di tutto il libro rimanente grazie
L'indice
Faceva Gassman
Rosa linee S in lontano
Dimostrava molti più anni di quelli che avreste dovuto avere almeno secondo le aspettative di Roberto
Di impulso pensò di avvisare Davide che si trattava di un equivoco ma si depresse non c'era nessun equivoco era proprio lei
Roberto rimase seduto paralizzato dall'apparizione
Non riusciva a convincersi che quella fosse la donna bellissima e forte che aveva conosciuto da ragazzino
Lei lo fissò per un attimo
E poi se ne dimenticò
Impegnata com'era raggiungere la poltrona e poi sedersi lenta come un ponte levatoio trattenuta da Davide che continuava a sorridere a trattarlo come se fosse di cristallo
Quando ci fu seduta Davide uscì dalla porta a vetri che chiudeva la saletta ha preso una sedia e si sistema davanti all'ingresso con le spalle rivolte di tre quarti a loro nell'intento di controllarli senza invadenza
Roberto si concentrò sul rosa
E si accorse che lei lo stava fissando forse da quando si era seduta
Aveva uno sguardo intenso
All'improvviso si ricorda dei fiori
Ecco questi sono per lei Rosa
La donna non disse niente
Continuo a studiarlo
Poi come se lo sguardo si muovesse in un liquido viscoso volse l'attenzione ai fiori
I fiori
Il secondo sta al Gia
Tese una mano distinto per raggiungerli e il braccio si alzò da senza che il corpo potesse aiutarla nello sforzo rimase così a mezzadria fatti fucina di centimetri più in là
Roberto si è a lungo per avvicinarli e allora lei ritocco e strappa un petalo con due dita della fatica di Tirabassi ma poco dopo il braccio crollò esausto
Sono belli i fiori abbia scelto
Sono per lei cosa
Sono belli
Di chi è vicino al viso ma lei rimase immobile
Allora Roberto nell'imbarazzo di appoggio con cura sul tavolino basso davanti a loro e si preparò qualche parola per iniziare anche si aveva l'impressione di dover scalare una montagna
Non può riconoscerli rosa sono passati troppi anni ma sono Roberto Beltrame
Roberto atteso un segnale ma la donna lo guardava e basta
Era un bambino e veniva in vacanza col dire a mia nonna costa albergo a Madonna della Neve
Rosa si appoggiò allo schienale come si riflettesse ma continuava a tacere
Roberto aspetta un tempo lunghissimo poi si è persa d'animo
Sono il figlio di Carlo Carlo Beltrami
Cara loro
Nel mezzo della pratica della donna era successo qualcosa
L'improvvisa risoluzione di manette
Come se il nome di suo pare avesse rimesso in moto per un attimo un meccanismo molto arrugginito
Lo sguardo della donna sincopi lentamente in un'espressione di pianto
No
Cavallo
è mio padre fece il signor Roberto verso di sedere aiutarsi a spiegare
Sono suo figlio sono era il bambino di Carlo
Un velo di dolore era calato ad ammalare l'espressione di rosa
Portò la mano alla bocca mette gli occhi si bagnavano di lacrime silenziose coccolavano senza vergogna nei solchi che la vecchiaia aveva inciso a forza sul viso
Ogni tanto piange non si preoccupi Rachel infermiere graverà sentire si era avvicinato subito dai né niente non è niente adesso passa intanto la cullava con il braccio che fosse una bambina da consolare
Gli asciugò con cura le lacrime dalle guance con una serpentina unificata astratto taglia né niente adesso passa la donna smise di piangere all'improvviso mentre Davide si risiedeva sembra risvegliarsi
C'era tutto quel silenzio punta il silenzio un silenzio fatto di fiori e poi c'è stato l'incendio e poi sono andati in gita
Vederla in quello stato solo ora Roberto cominciava a rendersene conto era molto più doloroso di quanto avesse immaginato
Rosa ascoltami
Io sono Roberto con la vita dell'estate di Mario
E voglio ritornare Mario
Dove Mario dov'è andato
Là dove si dice a fissarlo sembrano averlo ascoltato
Mario sì ma più di un figlio
E la porta a vetri sbocco Davide
Tra pochi minuti devo riportarlo in camera se non le spiace vado a fumare una sigaretta balconcino di servizi e torno un minuto
Roberto Rossetto allontanarsi e poi si concentrò sul rosa che sembrava preludere attimo tornata insieme
Mi ricordo di Mario
Il sangue da se stessa
Mario Roberto in montagna
L'agilità coperto più
Gorgognolo cos'è successo sì sì Worms
Sì
Allora Roberto sì al sole sedute accanto
Sì rosa
Mario europee
Le bisbiglio
Eravamo inseparabili
Gli amici che non si dimenticano mai l'uno dell'altro
Vaccino separato per questo non sapevo trovare
Il c.t. varie ma
Grazie a Giorgio Colangeli era Martucci grazie a Massimo Donadi giochi cattivi
Feltrinelli
Buona serata buona lettura a tutti