Dove va l'economia italiana e una proposta per l'eurozona

Allora buongiorno direi di iniziare vedo qual Michel Sava grazie per essere venuti
Oggi presentiamo le nostre nuove previsioni per il due mila diciotto due mila diciannove dell'economia italiana
è una proposta di riforma dell'euro zona ringrazio veramente presenti di relatori che interverrà insieme a me in questa in questa presentazione il rapporto un rapporto ricco come al solito come sempre rapporti e Centro Studi Confindustria
Guardiamo all'economia italiana ma guardiamo anche all'eurozona mettendo sul tavolo una proposta per l'eurozona le due cose sono strettamente collegate perché l'andamento dell'economia italiana che diciamo è meno roseo di quello che ci potremmo aspettare strettamente collegato a quello che succederà nel dibattito europeo voi sapete che anzi il cancelliere Merkel e il presente ma con hanno fatto una dichiarazione comune
Cercando di dare una linea per allo sviluppo dell'euro zona dopo molta discussione con interventi a parte la Commissione europea e di altri leader è un fatto che l'Italia in questo dibattito è stata la finestra non esiste una proposta italiana non esiste ad oggi una posizione italiana sulla riforma all'eurozona in cui ci siamo magari alleati ad altri e quindi il nostro contributo vuole modestamente come dire mettere sul tavolo una idea un po'strutturale compiuta e in qualche modo offrirla
Alla governo italiano che domani affronterà un Consiglio europeo
Che dovrà trattare anche questi temi vedremo poi magari nella discussione faremo dopo rosse dei datori cosa ci possiamo aspettare da questo Consiglio naturalmente non sarà la fine del mondo già alla fine di tutto provento sarà all'inizio di un processo iniziano dalle dalle previsioni per l'economia italiana fare previsioni oggi è molto vicina lo dico per mettere le mani avanti perché così qualunque numero io dico poi verrà smentito dai fatti e nessuno mi potrà accusare di non averlo detto
In questa slide vedete una foto di due personaggi molto noti il il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde che il presidente dell'Argentina Macrì che si stringono la mano perché si stringono la mano perché pochi giorni fa hanno raggiunto un accordo per fare un programma di aiuti all'Argentina da cinquanta miliardi di dollari e credo il più grande programma del Fondo monetario dopo dopo quello greco
Soltanto due mesi fa il Fondo monetario stesso nel ruolo di Canonica Outlook prevedeva per l'Argentina
Una crescita solida una Grecia sarebbe andata al tre virgola due per cento nel due mila diciannove un tono comunque positivo sull'economia due settimane dopo residente all'Argentina Bavo scelto e va a chiedere un programma di aiuti le stime previste dopo due due mesi prevedono un pupillo per l'argentino ha più che dimezzato
Questo per dire che a me piacerebbe che dalla discussione di oggi si guardasse alle tendenze che noi osserviamo come centro studi ma i numeri non vengano presi come un oracolo che fa delle pensioni e dice qual è il pilota su cui azione perché vogliamo mostrare una tendenza a fare previsioni è molto complesso e sbaglia anche il Fondo monetario
Che bene attrezzato per fare queste cose
Perché è difficile fare previsioni oggi perché c'è molta incertezza
C'è molta incertezza a livello internazionale è in qualche modo anche a livello nazionale
Le economie sono globalizzate le scelte di un paese si ripercuotono sugli altri Paesi e quindi Effetti fenomeni che avvengono da una parte del mondo sanno influenzare il resto del mondo
Quali sono gli elementi principali di incertezza che vediamo innanzitutto la guerra commerciale dazi americani questo grafico che non non non vi invito a leggere ma soltanto a vedere in termini caos che mostra è una timeline di tutte le iniziative delle misure in vigore le misure proposte nel misurato in studio partite dal governo americano all'inizio di quest'anno con controproposte contromisure da parte dei cinesi e anche e da parte dell'unione europea
Che inizia ad inizio gennaio con i dazi USA sulle lavatrici il fotovoltaico e poi a tutta una serie di altre cose è chiaro che in un mondo così diciamo l'incertezza e molto elevata perché non si sa come dire come continuerà questa linea
Abbiamo provata stimare qual è l'impatto sugli scambi globale dei dazi vedete che sono ancora impatti abbastanza limitato il peso delle nuove misure già in vigore è limitato allo zero sei per cento degli scambi mondiali
Ma potrebbe aumentare all'un per cento con il prossimo round i dazi contro dazi tra USA e Cina e potrebbe andare anche oltre il due per cento di riduzione scanditi intatto sugli scambi globale se va a impattare sugli autoveicoli
L'Italia non viene mai citata qua dentro ma ovviamente l'Italia è strettamente coinvolta da quello che succede
Con questa con questi meccanismi dato che siamo un'economia aperta che esporta e che esporta molto quindi questo è il primo elemento di incertezza che volevo evidenziare
C'è poi l'instabilità geopolitica rimanendo all'incertezza internazionali
Lo l'uscita degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare con l'Iran chiaramente arriva aumentato tensioni in quell'area che sembravano indirizzate invece verso una maggiore normalizzazione
Ci sono le turbolenze nei mercati finanziari dei Paesi emergenti e l'Argentina punto un esempio che c'è un rischio che queste turbolenze si aggravino
Sulla scia del percorso di rialzo dei tassi di interesse americani molti Paesi emergenti sono influenzati maniera molto diretta dall'andamento dei tassi americani perché spesso ottengono prestiti in dollari
E poi c'è l'avvio della legislatura italiana che è stato oggettivamente un elemento di incertezza l'incertezza legata a un fatto
Direi che quell'occhio di fronte a un governo nuovo una coalizione diciamo nuova inedita nel panorama europeo
E che quindi andava in qualche modo è stata verificata
E e sono diciamo iniziative politiche su cui quindi non c'è una storia passata su cui si può diciamo io vorrei fare una valutazione
Quindi questi sono gli elementi di incertezza internazionale e nazionale che in qualche modo ci fanno dire che un esercizio di previsione nel due mila diciotto due mila diciannove
Potrebbe incorporare e diciamo effetti negativi o positivi sorprese al ribasso o al rialzo che oggi non possiamo prevedere cosa osserviamo però osserviamo innanzitutto rallentamento globale in qualche modo questo rispecchia una sorta di norma nella crescita globale
In cui ci sono diversi fattori che sono strettamente ancorché interconnessi che frenano però in modo persistente la dinamica degli scambi con lesso gli scambi con l'estero sono la Lindh la la barra blu nel grafico vedete due mila diciassette mila diciotto due mila diciannove
Un un leggero rallentamento quali sono questi fattori beh intanto lo stop all'espansione delle catene globali del valore anche a causa una di una regionalizzazione degli scambi asiatici intorno al Polo cinese che stiamo iniziando a vedere
C'è la normalizzazione della crescita in Cina che poi meno trainata diciamo dagli scambi dal contributo del settore estero cioè il crescente ricorso alle misure protezionistiche di cui abbiamo appena detto
Soprattutto quelle non tariffarie che sono meno visibili ma non meno importante delle barriere tariffaria
Questo rallentamento
Che comunque diciamo per presenta ancora dati positivi sia sugli scambi che
Che diciamo sull'andamento del PIL mondiale comunque si ripercuote su un secondo rallentamento che stiamo osservando che è quello dell'export italiano
Abbiamo avuto un inizio due mila diciotto deludente per per l'export
è vero che le esportazioni italiane
Crescono sono cresciute molto negli ultimi anni sono cresciuti più rapidamente della domanda mondiale mi hanno acquisito quote nei mercati di destinazione
Peraltro hanno acquisito quote vincendo sulla qualità segnano guardare degli indicatori di qualità dell'export la qualità e l'export italiano
E quello che è cresciuto più di tutti rispetto ai nostri principali competitor europei quindi guadagnano quote di mercato perché esportiamo beni di migliore qualità
Dopo però una crescita sostenuta vediamo una un rallentamento pesa in questo rallentamento che vediamo nel primo trimestre due mila diciotto i diciamo un un rafforzamento dell'euro che c'è stato tra il due mila diciassette premesso del due mila diciotto si indeboliscono gli scambi esseri in tutti i Paesi europei e quindi questo rallentamento degli altri Paesi europei all'ente all'Italia all'export italiano vista la specializzazione che noi abbiamo in beni semilavorati e strumentali che corrispondono più rapidamente alle variazioni fico
Quindi rallenta l'export rallentano gli scambi globali rallenta l'export italiano un terzo elemento
Che osserviamo e rallentamento degli investimenti privati
Gli investimenti fissi lordi sono previsti aumentare del due sette per cento al due mila diciotto il due virgola tre per cento nel due mila diciannove da un più quattro virgola tre per cento
Nella domina diciassette questo gli investimenti fissi lordi
Questo nel grafico sono Investimenti i macchinari e mezzi di trasporto che sono cresciuti molto anche qui diciamo nella nel biennio precedente ed è probabile che ritieni cresce elevati al due mila diciassette un più sette per cento complessivo
Di investimenti macchine mezzo di trasporto sarà difficilmente replicabile negli negli anni negli anni successivi anzi è prevista diciamo ma è ragionevole attendersi in qualche modo una frenata degli acquisti di beni sul strumentali dopo forti progressi che abbiamo avuto e anche perché vediamo che il ciclo degli investimenti polenta raggiunto il suo picco e sa esaurendosi
Qui c'è il tema degli incentivi industria quattro punto zero incentivi che come sapete sono stati prorogati alla legge di bilancio per il due mila diciotto con alcune modifiche si andranno progressivamente a esaurire
E quindi come dire poi questo avrà delle conseguenze direi che
Serve una riflessione e va valutato attentamente in maniera molto approfondito come il piano industria quattro punto zero ha lavorato in questi anni se ci sono altri ambiti su cui intervenire penso alla formazione
Milan Bindi in termini diciamo di industria quattro zero quattro punto zero sale digitali zia un'impresa dobbiamo anche avere le persone
Che sanno lavorarci è anche come continuare con gli strumenti di supporto perché a fronte di questi investimenti che vediamo in macchina e i mezzi di trasporto e chiaro che ci sono aziende che ancora non hanno fatto quel passaggio e che però andrebbe fatto per portarle diciamo nel gruppo di testa
Delle aziende italiane
Il quarto elemento che osserviamo qui lo metto con un punto interrogativo sono ombre sul mercato dell'auto
Qui dobbiamo diciamo dire molto chiaramente che i miglioramenti registrati nel mercato del lavoro partì dal due mila quattordici ci sono rimangono solidi l'occupazione ha recuperato
Il rigetto che si era creato durante la crisi le persone o occupati sono tornate sopra i ventitré milioni quindi così com'era diciamo ha inizio due mila otto mentre come sapete il PdL invece ancora sotto i livelli pre-crisi quindi come dire c'è stata una crescita trainata anche che ha trainato l'occupazione però iniziamo a vedere degli elementi diciamo che ci pongono delle ombre
Innanzitutto gli orari di lavoro che si crescono ma sono ancora corti ancora oggi ogni occupato lavora in media due ore in meno a settimana rispetto all'inizio due mila due mila otto
Nell'industria in senso stretto che grafico vi mostro l'occupazione cresce ma non cresce diciamo in maniera così fortemente fissare cooperando sulle ore lavorate anche se comunque sono anche qui parte ancora sotto diciamo a livello pre-crisi
L'occupazione dipendente torna ad essere trainata da lavoro temporaneo dopo impennare abbiamo avuto nell'indeterminato nel due mila quindici e in parte nel due mila sedici quella domanda se stiamo vedendo una precarizzazione del mercato del lavoro ecco la risposta e che non lo sappiamo troppo presto per dirlo e e dobbiamo aspettare sicuramente come dire tutto l'anno e i dati di fine anno cioè l'aumento del temporaneo può essere legato a fattori di fico può essere legato all'incertezza di cui ho parlato prima che quindi spinge come dire ad attendere prima di fare scelte più definitive
Ci può essere una ricomposizione settoriale i servizi che crescono di più hanno una componente lavoro temporaneo
Maggiore e c'è poi anche un parziale travaso dalle va dai voucher e le collaborazioni verso il lavoro dipendente a termine
Quindi direi che metà del lavoro e da monitorare i numeri risultati sono positivi finora ma ci sono degli elementi che ci pongono ci pongono dei punti di attenzione Quinto quinta elemento tra i tanti che sono contenuti nel rapporto che poi vi invito come dire a sfogliare perché elevamento rapporto ricco di informazioni è l'aumento del costo del finanziamento diciamo che fino ad aprile più o meno il corso il finanziamento
Italiano questo dato lo spread sovrano rispetto alla Germania
Era era stabile avevano scadente per l'uno e l'uno e mezzo per cento e poi cessata diciamo questa questa impennata questo momento con questo grafico voglio dire due cose il primo è che il costo del finanziamento eh
Aumentato negli ultimi diciamo le ultime settimane si è stabilizzato circa cento punti base più rispetto a quello che avevamo all'inizio dell'anno
Questo ha un impatto direi non tanto e non solo per i conti pubblici oggi ma è una zavorra ulteriore che si aggiunge alle imprese italiane
Cioè un corso il finanziamento cosa finanziamento è un fattore di competitività chiaro che se abbiamo un costo più elevato rispetto ai competitor tedeschi abbiamo un elemento di competitività che ci penalizza quindi va monitorato con molta attenzione perché non sono i mercati brutti e cattivi ma sono le imprese che la mattina vanno in banca
E chiedono finanziamento non sono le banche brutte e cattive ma le banche a loro volta si devono finanziare e quindi come dire tutto questo aumenta il costo l'altro elemento importante di questo grafico e che quello che succede in Italia
Ha un impatto sul resto d'Europa cioè l'aumento degli spread italiani che abbiamo visto diciamo da maggio più o meno
E ha portato su anche il costo il finanziamento dalla Grecia dal Portogallo e della Spagna quindi noi siamo come Italia come dire un elemento di RAI obiettivo di importante che può essere fonte di instabilità ma può anche essere fonte disabilità dipende come quali direzione prenderanno prenderanno le cose ma è chiaro che un Paese come l'Italia che è un Paese G7 è una delle prime dieci economie del mondo come dire quello che succede qua
Non è irrilevante nel resto del mondo e in particolare per i Paesi hanno voi più difficili
Visti questi fattori che noi osserviamo quali sono le nostre previsioni per il due mila diciotto due mila diciannove
Questa tabella sintetizza i principali risultati e li confronta con le previsioni che avevamo fatto a dicembre due mila diciassette
Primo evento la crescita del PIL prevista il rallentamento dall'uno al cinque del due mila diciassette all'uno e tre nel due mila diciotto e poi all'una e uno vedete in rosso in onore segnato in rosso accanto perché rispetto alle nostre previsioni abbiamo dovuto rivedere al ribasso
La crescita tutti gli elementi che ho descritto vanno in quella direzione
Ripeto settori sarà l'uno tre l'una quattro lune sei insomma dipenderà molto paga le scelte di politica economica verranno fatte da come quei fattori internazionali incideranno ma questa è la tendenza che noi adesso adesso vediamo
A fine due mila diciannove il PIL raggiungerà un livello superiore ai valori di inizio due mila undici e questo è un fattore positivo avrà ancora un gap rispetto al picco pre-crisi
Vedete la frenata dell'export legata agli elementi dicevo prima ma anche se poi l'export ha visto su un periodo pluriennale quindi come dire non è un numero positivo ma veniamo da Pupi da da anni e da numeri molto molto positivi le prove cresce a quelli forse non sarebbe possibile ogni tanto ci vuole anche una un rallentamento l'altro elemento l'indebitamento la pubblica amministrazione il deficit pubblico
Anche qui vediamo nel due mila diciotto uno scenario peggiorativo rispetto a quello che avevamo previsto un rapporto deficit PIL che ruba l'uno e nove per cento
Quindi peggiorativo di zero due rispetto alle nostre con previsioni precedenti il due mila diciannove
Invece mettiamo uno e quattro perché questo dato incorpora
Che cosa incorpora la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia quindi non scatta l'IVA così come previsto nella risoluzione al destro di maggioranza ma questo viene compensato interamente da maggiori entrate dirette questo è nel nostro esercizio su un'azione quindi come dire la manovra cioè è incorporato la manovra non è fatta sull'IVA fatta sulle altre entrate naturalmente come dire poi si vedrà quello che verrà
Che verrà fatto però questo spiega come dire questo forte miglioramento rispetto alle previsioni precedenti naturalmente sono rischi al ribasso al ribasso o rialzo al ribasso l'export con ulteriormente peggiorare se aumenta
Quindi la guerra commerciale il costo del finanziamento potrebbe ulteriormente peggiorare oppure rientrare ai livelli di inizio anno
I prezzi potrebbero essere più dinamici e magari portare un pochino più giù il rapporto debito PIL che vedete in due anni cala sostanzialmente di un punto a di un punto soltanto
La considerazione che viene fuori da tutto ciò e che ci sono limitati spazi bilancio per l'Italia ci sono almeno tre elementi che io voglio
Foglio
Evidenziare
A innanzitutto come premessa le regole europee che cosa ci direbbero ci direbbero che dovremmo avere un rapporto deficit-PIL all'uno e quattro per cento nel due mila diciotto e allo zero otto per cento nel due mila diciannove quindi sulla base dei nostri numeri questo significherebbe una manovra correttiva di zero cinque punti di PIL nel due mila diciotto nove miliardi che peraltro già incorpora uno sconto come dirò che era stato concesso alla Conca la Commissione europea il precedente governo e ulteriori zero sei punti nella due mila quindi questo che cosa vuol dire
Non che si farà questa manovra questo sarà ovviamente oggetto
DDT devozione discussione tra la Commissione e Governo ma questo ci direbbero come dire le regole e gli accordi già presi questo significa c'è poco spazio mi ha aggiunto diciamo c'è poco spazio per ulteriore flessibilità questa tabella ricostruisce la flessibilità concessa dall'Unione europea l'Italia negli ultimi tre anni e vedete che ci sono mille motivi di concessione di flessibilità al ciclo economico le riforme strutturali Investimenti flussi migratori la sicurezza gli eventi sismici e una cosa che abbiamo chiamato discrezionalità commissione perché non sapevamo come chiamarla
Che sono gli ultimi spalmato ci spiegherà che cos'è
Sono l'ultima l'ultima concessione peraltro probabilmente fare una tabellina simile si potrebbe fare per tutti i paesi europei maggiore o non è che stiamo parlando solo come dire dell'Italia però ci sono circa trenta miliardi di flessibilità
Dati francamente come dire l'impatto sulla crescita
Forse è stato abbastanza modesto continuava a crescere strutturalmente meno del resto dell'Europa pensare a ulteriore flessibilità a fronte
Del Biondi andamento il debito pubblico sul PIL una un calo lento e a questa storia passata a me sembra difficile però chiaramente non spetta a me coi negoziare queste cose secondo elemento per cui dico c'è poca flessibilità questa tabella ricostruisce come sono state coperte le clausole di salvaguardia dal due mila dodici a oggi le cause sono pare una cosa che si sussegue da ormai molti anni tutti i governi dal due mila dodici oggi le hanno inserite
Di ammontare i diversi quello che noi abbiamo evidenziato e l'ultima colonna vedete quella chiamiamo clausola scolastico e quindi si trovano in dodici miliardi e mezzo di cui tutti parlano per il due mila diciannove
Quello che evidenzia questa tabella e che soprattutto negli ultimi tre anni la copertura delle clausole di salvaguardia è stata fatta in buona parte romanziere in parte prevalente in deficit cioè si inserivano le clausole poi si faceva deficit e e si trascinava com'era l'anno successivo il problema
Quindi oggi ci troviamo ad affrontare questa questione
Che in qualche modo è stata poco risolta nel passato
Tra l'altro nella nella nel nel rapporto troverete una tabella molto più articolata che va a guardare anche norma per norma come sono nate queste clausole di salvaguardia che appunto come sono state tratta
Sì avessimo avuto
Da subito come dire
Lo scatto delle clausole di salvaguardia possiamo stimare sarebbero stati circa centottanta miliardi di euro di maggiori entrate poi con effetti recessivi che ovviamente andrà andrebbero calcolate ma comunque sono un ammontare molto importa
Terzo elemento per cui diciamo che non c'è molto spazio dalla report dei conti pubblici e che cosa un cesso al debito pubblico
In questi anni quei facciamo vedere come è calato il rapporto debito PIL dei paesi dell'eurozona
In tra il due mila quattordici e il due mila diciassette
Le bare blu sono i Paesi che hanno ridotto il rapporto debito PIL le barre rosse sono quelle che la novanta vedete che l'Italia e leggermente rossa sostanzialmente il rapporto debito PIL in questi tre anni non è sceso mentre la gran parte dell'Europa è sceso peggio di noi hanno fatto Lussemburgo Finlandia Francia
Lussemburgo Finlandia dire non mi preoccuperei la Francia a per qualche motivo una credibilità diversa dalla nostra oltre a un rapporto Yupik
Più basso e quindi forse se lo può permettere ma insomma nel Complesso dell'eurozona netto dell'Italia il rapporto debito PIL è calato di sei virgola due punti quello che noi ci aspettiamo di fare nel prossimo triennio sulla nel prossimo biennio sulla base delle delle previsioni che abbiamo noi è di fare diciamo peggio
Per quattro volte cioè loro sono cresciute hanno ridotto il debito del quadruplo di quanto pensiamo di farlo noi quindi questo campo il quadro e allora che cosa che cosa diciamo scusate questa slide la commento brevemente perché sulla clausola di salvaguardia che ovviamente un tema un tema importante non diamo un giudizio di valore ma abbiamo provato a a fare degli esercizi e delle simulazioni di come diciamo quali sarebbero gli effetti su spilla De Filippi il debito PIL di trattamenti diversi delle clausole di salvaguardia mi ripeto non è una un giudizio e non diamo un'indicazione
Ma diciamo ad esempio che cosa succederebbe se ad esempio nel caso uno non ci fosse l'aumento dell'Iva fosse tutto finanziato al Benfica
Ok in questo caso vedete per esempio rapporto debito PIL crescerebbe consistentemente in quattro anni abbiamo preso un periodo più lungo del biennio nostro di previsione
Se ad esempio caso quattro l'aumento dell'Iva fosse compensato cioè utilizzato per fare più investimenti avremmo un tasso di crescita del PIL migliore rispetto allo scenario base nel rapporto debito PIL che andrebbe a a ridursi naturalmente qui non è che sto dicendo che l'ha fatto così poi una cosa e aumentare Ivana cosa fare gli investimenti sia poi farli e farli
Contemporaneamente quindi le cose sono complesse ma questo per darvi l'idea che visto che come dire c'è una discussione di che cosa fare con le clausole salvaguardi abbiamo provato a fare un esercizio di varie opzioni se ne possono costruire molte allora noi diciamo occorre fare di più la situazione economica in Italia non è soddisfacente il recupero del PIL e quindi viene si procede lentamente
L'Italia continua per fortuna d'avere un avanzo primario da più di vent'anni non siamo l'unico Paese al mondo che si trova in questa situazione
Ci sono due soli casi che sono Singapore la Norvegia che hanno una situazione simile alla nostra ed in paesi è stato sempre un avanzo primario c'è un unico hanno che nel due mila nove di questione successi ma insomma per il resto abbiamo avanzo primario ma il nostro debito PIL sempre al centotrenta per cento
Quindi diciamo non cala
Allora diciamo che serve un'Europa del sud meglio supporti la crescita la stabilità vantaggio di tutti ecco perché parliamo dell'Europa e di una proposta dell'eurozona in questo rapporto perché non ci soddisfa l'andamento della crescita in Italia
Serve un'Europa diversa diciamo più Europa ma non questa Europa
Questi sono un paio di indicazioni il grafico con le bandierine l'andamento diciamo
Dei come dire de de de de de dei voti che hanno preso i partiti chiamiamo gli euroscettici dare dare delle etichette sempre molto difficile ma sono abbiamo preso
In Italia Germania Francia e Spagna
Quei partiti che aveva diciamo inclinazione verso l'Europa
Almeno positiva per lo meno per questa Europa e vedete che sta crescendo molto il consenso
Per questi partiti grafico con le linee fa vedere invece da eurobarometro quali è la fiducia
Che i cittadini hanno sul Parlamento europeo sulla Commissione europea che sono linee russe zero idee e vedete che nel tempo dagli anni novanta ad oggi è scesa questa fiducia c'è un rialzo leggero
All'inizio diciamo nell'ultimo anno forse dovuta al fatto che sua Brezzi degli europei si sono un po'ricompattati vediamo se ressa
è interessante invece vedere che c'è sempre comunque la fiducia
Diciamo più gravido nasce una volontà egli gli europei vedono a favore politiche economiche e monetarie comunque questo ci fa dire che serve più Europa un'Europa diversa anche per rispondere a come dire alle esigenze che i cittadini fanno emergere con il loro voto abbiamo evidenziato nel rapporto quattro principali limiti di quello che l'impianto della delle del la governance economica dell'eurozona ad oggi
Il primo e che abbiamo avuto politiche anticicliche recessive
Durante lo choc simmetrico del due mila otto due mila nove
I paesi hanno fatto diciamo stimoli fiscali nazionali ma con diciamo del Freeride invece da chi non lo faceva perché poteva permetterselo e quindi abbiamo avuto complessivamente un uno stimolo fiscale e sub ottimale rispetto all'eurozona non sono stati uniformi a ci sono stati vicentine lauro ad esempio in alcuni alcuni Paesi che distorsione del mercato
E e poi hanno aumentato asimmetricamente il debito pubblico e vidi pubblici nazionali
Durante la crisi invece asimmetrica che ha riguardato alcuni paesi dei debiti sovrani quello che abbiamo visto e ce lo stabile correzione di bilancio in alcuni casi massicce e simultanee che hanno abbattuto un gruppo di Paesi diciamo i paesi alla al bordo della del ciò che del sud Europa
E trascinato anche giù la crescita di alcuni Paesi come in preparazione per gestire crisi ampie e complesse su questo ovviamente si è lavorato nato Meccanismo europeo di stabilità ma ricordiamoci all'inizio quando partì il piano Greco non sapeva che fare tante che si fecero prestiti bilaterali non c'era un'Europa che era in grado di intervenire
Sullo scarso rispetto delle regole di Maastricht sul gatto infrastrutturale vi faccio vedere due due due informazioni quella tabella molto lunga anche qui non legge dei numeri poi Summer rapporto
Ma abbiamo provato a contare il numero di anni che ogni paese ha avuto un rapporto deficit-PIL sopra al tre per cento
è un indicatore molto imperfetto sappiamo che ci possono essere vari motivi per cui si sta sopra il tre per cento ma insomma da quello che vede la tabella e che ci sono alcuni Paesi che sono praticamente sta sempre sopra il tre per cento
Altri ad esempio la Germania anche comunque un anno su tre aveva un rapporto deficit PIL sopra il tre per cento quindi è chiaro che c'è un'inadeguatezza nel sistema di regole contando gli anni complessivi sono cento settantun anni per tutti i paesi europei in quel rapporto sopra al deficit PIL da quando ha iniziato
Diciamo è iniziato
Il patto di stabilità cresce quindi dalla novantotto il grafico di destra invece riguarda Mimbelli vendere agli investimenti abbiamo stimato che rapporto un gap di Investimenti questo è un grafico lungo dalla metà degli anni Settanta
E fa vedere come rispetta una situazione ottimale l'Europa sta accumulando un ghetto di Investimenti importantissimi hanno sempre lordo nel rapporto diciamo cento miliardi di euro di Cap
Quindi è evidente che serve a livello europeo degli strumenti che ci facciano recuperare recuperare questo gap allora una è una zona diciamo efficiente ma come in questo in questa slide diamo i principali messaggi primo tre funzioni da creare e rafforzare la prima funzione è una funzione stabilizzazione del ciclo economico
Che va fatto sia migliorando come dire il funzionamento del mercato unico quindi assorbire
Differenze attraverso maggiore mobilità del lavoro e quindi ha giustamente prezzi salari ma anche con il completamento dell'unione bancaria e del mercato
Apple uno strumento europeo per la stabilizzazione che sia complementare a quelli nazionali che possano finanziario cofinanziare
Ad esempio sussidi disoccupazione Investimenti in chiave anticicliche sia perciò simmetrici che anti
Che asimmetrici
Seconda funzione quella degli investimenti per la crescita
Qui come poi abbiamo detto già nelle assise di Verona
Riteniamo che sia necessario fare un salto di qualità sugli strumenti che l'Europa già si è dotata per finanziare la crescita in particolare gli investimenti e suggeriamo che il punto due
Di creare un bilancio l'eurozona ampio basato su eurobond cioè immissione di debito europeo che non è mutualizzazione del debito nazionale ma un'emissione aggiuntiva sovranazionale
La parte in agenzia europea del debito che poi si potrà chiamare
Ministro definanzia europee potrà essere gli SM o quello che volete ma comunque un'emissione ad esempio pari al tre per cento del PIL dell'eurozona quindi spetta al al al debito pubblico federale americano vi rendete conto che una cosa minima
Che però potrebbero essere risorse importanti per andare a a finanziare investimenti in infrastrutture
Ricerca e sviluppo e formazione e poi uno strumento di gestione delle crisi quindi il breve termine stabilizzazioni il fascicolo il medio lungo termine le gli investimenti illa i paesi non ce la fanno la gestione delle crisi quindi la trasformazione del CSM in un Fondo monetario europeo che sia integrato però nella legislazione
Europea e che faccia anche da ben sotto per il fondo di risoluzione bancario qui la grave la governance è molto importante se vogliamo fare una roba che in qualche modo riprende il Fondo monetario internazionale bisogna avere un team
Lo staff forte competente e direi dipendente chiunque conosca come funziona il fondo monetario è internazionale deroga di proprietà degli stati membri ma poi alla fine come lo staff del management hanno un potere molto forte di negoziazione decisione quindi c'è un controllo degli Stati ma c'è una libertà di azione della struttura questo progetto però deve essere bilanciato tra carota e bastone io però ha parlato solo della carota cioè mettiamo nuovi strumenti qual è il bastone riteniamo che se abbiamo ora a livello europeo
Maggiore maggiori strumenti per la stabilizzazione del ciclo e maggiori strumenti per gli investimenti
Possiamo avere più rigore sui conti pubblici nazionali c'abbiamo meno bisogno dei conti nazioni Blix nazionali per stabilizzare uscito per fare investimenti qui il ministro e finanze europeo potrebbe avere un potere ben maggiore rispetto alle risoluzioni alle raccomandazioni del Consiglio attuali che abbiamo visto funzionano poco
Per intervenire sui disegni di legge i bilanci nazionali altri termini se vogliamo più strumenti in Europa qualcosa dobbiamo dare e quel qualcosa e rigore sui conti pubblici nazionale a questo punto concludo e questa è la mia ultima slide con come dire uno slogan che ho ripreso dalla relazione del presidente boccia
Nella nell'Assemblea di di fine maggio di Confindustria in cui presenta la clava di un'Italia forte in un'Europa forte poiché abbiamo una crescita dell'Italia che si delinea più lenta del previsto e poco spazio sul bilancio pubblico anche a seguito diciamo di politiche forse poco prudenti nel passato e la flessibilità con chiesta e concessa è chiaro che dobbiamo fare dobbiamo giocare sullo scacchiere internazionale sono politiche a livello nazionale su cui non entrano in questo rapporto lo faremo a ottobre quando presenteremo nostro rapporto di previsione subito prima della legge di bilancio ma bisogna agire sullo scacchiere europeo e quindi serve una proposta italiana servono italianizzata in Europa con una proposta organica e che sia in grado di aiutare l'Europa avvince una sfida che è una sfida di competizione globale
Che non è più una sfida una competizione tra Italia Francia Italia Germania ma tra Europa Cina e e Stati Uniti e solo così si potrà aumentare strutturalmente il tasso di crescita dell'economia italiana e dell'economia europea di ringrazio spero di non aver parlato troppo
A questo punto come forse già sapere sono state lo dico io il ministro Savona eh in Parlamento perché c'è il dibattito sul Consiglio europeo
Quindi non è potuto venire però affatto una cosa a mandato una nota scritta che penso sia stata circolata perché si è letto tutte le sessanta pagine della nostro rapporto sull'Europa e a voluto darci un contributo scritto su cui magari dopo dirò qualcosa a il sottosegretario Barra Caracciolo e però qui con un sottosegretario al ministero agli affari europei del governo Conte inviterei succedere magari a raggiungermi per per per per qualche parola su quello magari che ha sentito e su come si stanno muovendo magari alla vigilia del consiglio sottosegretario Barra Caracciolo è un avvocato al magistrato ordinario componente il consiglio di presidenza la giustizia amministrativa e dal due mila dieci presidente di sezione del Consiglio sa succederà si può mettere qui accanto a me
E le do la parola per dire quello che ritiene
Allora un saluto a tutti il mio l'intervento sarà aeree
Il tema invece avrei dovuto che avrebbe dovuto svolgere il ministro Savona quel punto di vista del governo su
Sul sullo studio sul corposo studio che ho letto
Che però a sua volta riguarda temi di estremo interesse né di crescente attualità
Sul quale però il punto di vista del governo e in questo momento in un confronto in Parlamento in cui saranno gli interventi del Governo
Gli interventi dei gruppi parlamentari e le repliche del Governo quindi a titolo diciamo diciamo personale il ministro Savona inviato lo scritto di cui si prima si parlava
A quello rinvierei diciamo in questa sede personalmente non posso altro che diciamo ribadire il saluto del Governo a questa iniziativa
E anche il mio personale apprezzamento sono temi interessantissimi il lo stesso studio
In realtà
Qualcosa di cui c'è bisogno no perché noi abbiamo una grande necessità di approfondire gli impatti
Delle varie proposte istituzionali che vengono fatte in sede delle diciamo degli euro zona
Chi ha letto il il lo studio delle subito che c'è una premessa che voi stessi svolgete
Sulla ipotetici da delle ipotesi che Desio delle le analisi che vengono fatte no delle della dell'esame delle varie soluzioni proprio perché indipendentemente questo va sottolineato dalla posizione italiana
Si tratterà di vedere sì diciamo qual è i nuovi equilibri che possono raggiungerci nelle convenienze
O nel o nelle diciamo posizioni delle varie dei vari Paesi dell'Eurozona non nascondendo Silvio qui on una tabella aggiornata su i dati giudici penali
Indicatori macro economici e di competitività fatta dal Fondo monetario internazionale sui vari Paesi dell'eurozona evidente che ci sono delle divergenze delle divergenze grosse che diciamo dove noi siamo
Nonostante quello che spesso si dice ne siamo fra i protagonisti più equilibrati nel senso che se si va a vedere vittima si diceva del dato del del disavanzo pubblico noi siamo stati il più virtuosi se uno fa una media di F. Nale ed eccettua
Alcuni Paesi che hanno deposizioni peculiari diciamo facciamo l'esempio di Germania e Olanda somma esoso minava sono com'è noto se poi si va a vedere il miglioramento delle partite correnti noi diamo lei abbiamo una posizione insomma è perché talvolta al picco negativo del due mila undici ad oggi abbastanza ragguardevole no come miglioramento alla stessa maniera
Sì è da sottolineare anche uno che è un dato che spesso si trascura che forse a mio parere modesto è uno degli indicatori maggiori della divergenza di interessi che ci può essere all'interno dell'eurozona e la
La posizione netta sull'estero
Indago celeberrimo netta sull'estero e noi anche lì siamo fra i più equilibrati abbiamo avuto un miglioramento notevolissimo
Quindi vero che cresciamo meno però noi abbiamo avuto una virtuosità nonostante diciamo esistano o i vari criteri di riferimento nel fiscal compact che sono
Molto rigorosi ma in sostanza per quanto sia tra i grandi Paesi dell'eurozona siamo gli unici che li abbiamo usati come punto di riferimento a questi criteri del fiscal compact basti basti vedere due dati fondamentali prendiamo la Francia la Spagna Paesi comparabili dell'eurozona
Il deficit disavanzo pubblico medio degli ultimi anni è stato del quattro e cinque circa per la Francia e del sette zero nove per la Spagna
Parlo di quello medio non parlo dei chicchi l'Italia tre diciannove praticamente è stata sostanzialmente la la più perfezionista da questo punto di vista pure essendo un Paese che stava correggendo i conti con l'estero
Detto questo io non non non aggiungere altro perché non non mi sentirei di dire su questo corposo è chiaro che ci vorrà un confronto e l'abolizione che può esprimere un diciamo un player importante della scena
Politico economiche lariana come Confindustria è un interlocutore naturale no nel confronto anzi
Al di là di questa che è la sede convegnistica che più diciamo più tenda da un discorso io invito a un confronto costante anche diciamo informale no per cui c'è c'è una totale totale c'è una normale direi fisiologica disponibilità al confronto sui dettagli perché in questa sede di fronte specialmente di fronte a un sessantatré pagine a carattere otto io non credo che tutti abbiano presente bene tutte le implicazioni tutte le cose che gli ho problemi che sono affrontati poi dall'altro sono tra loro in gran parte problemi aperti no perché vogliamo fare
Un'area valutaria come negli Stati Uniti
è ben altra cosa da fare un'area valutaria con una contribuzione a carico dei mesi dello zero trentacinque sul PIL evidente si tratta e dargli dei compiti esclusivamente di intervento ben Serna anticiclico
Ma questo è veramente gli faccio dentro che Dini astratti è di tipo accademico non non non non di posizione del governo questo è veramente compatibile con la simultanea irrigidimento del pareggio di bilancio con procedure sostanzialmente automatiche egli l'intervento repressivo sullo sopra l'uno per cento e bisogna vedere insomma qual è il costo perché insomma se non si fa un calcolo a seconda del livello di contribuzione che può aggiungersi aggiungersi all'attuale quadro finanziario fiscale italiano io dovrò raggiungere il pareggio di bilancio scontando pure questa quindi vedo di contribuzione ci sono delle proposte di portarlo al due tre per cento del PIL quindi il mio il mio avanzo primario dovrebbe andare dai quattro punti ipotetici del tredici perché non sappiamo poi come andrà la situazione alla fine del Credit come si provvederà su sul problema della diciamo degli spread Berlino detto in una parola ma insomma comunque quattro punti di PIL facciamo un'ipotesi dopodiché io avrò una contribuzione che aggiuntiva che dovrà deviare una parte dell'ENI entrate
O o o dei miei tagli strutturali distesa verso la contribuzione al fondo europeo quindi dovrei avere costantemente per tenerne in questa situazione
Un un avanzo c'è un'ipotesi è un avanzo del sei per cento con un deficit all'incirca tollerato dell'uno e quindi tra il cinque il sei per cento
Si può ipotizzare questo si può ipotizzare bisogna sapere quello che diciamo e l'impatto sull'economia e sulla domanda interna
Sulla prevenzione di Investimenti su un livello d'occupazione se questo nella storia abbiamo segnalato prima che diciamo il nostro dato di cumulo di Avanzi
Primari una sosta una sorta di record no nell'ambito delle per per le grosse economie qui insomma ecco sono problemi aperti e sono molto interessanti da dibattere
Ho detto mi sono lasciato trascinare a dire fin troppo
Vi ringrazio che corro in Parlamento così magari alla prossima occasione potremmo dibattere conoscendo meglio diciamo quello che è il punto di vista del governo che verrà elaborato Yuria evindenzia di polizia grazie a voi tutti
Sottosegretario grazie per essersi fatto il viaggio fino all'europea Heinrich Schiff
A questo punto io inviterei sul palco i nostri tre come dire relatori di Scala Santa Marco Buti Carlo Cottarelli e Fabrizio Saccomanni
Introduco brevemente Marco Buti è il direttore generale per gli affari economici e finanziari la Commissione europea
Dal due mila otto quindi luglio è diventato direttore ed è iniziata la crisi o ci dovrà spiegare
Se le due cose sono coincidenti senza lavorare la Commissione europea nel mille centottantasette quindi è uno dei funzionari italiani con una con una lunga carriera esperienza
Avuto molte posizioni dentro ecco scena prima di diventare direttore generale è stato anche consigliere economico del presidente della Commissione Prodi ha insegnato in diverse università quel bene a Brussel istituto universitario di europeo di Firenze di Fiesole amici Fabrizio Saccomanni alla mia sinistra e il presidente del consiglio d'amministrazione di UniCredit Sado direttore già Banca d'Italia vari incarichi legati al suo ruolo in Banca d'Italia e ministro delle finanze ministro d'economia e delle finanze del Governo letta
Carlo Cottarelli
è il direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici italiani visiting professor alla Bocconi ha lavorato molti anni alla fondo monetario internazionale
Ed è stato commissario per la revisione della spesa pubblica allora io una serie di domande per i nostri dischi Cassandra quindi non chiederò di fare una relazione
Quindi non son dovuti preparare andiamo un po'senza le quello che però farò coi magari prenderemo anche qualche domanda dal pubblico diciamo avete tempo quindi se avete qualche curiosità potete potete chiederla prima di fare le domande virgola voglio solo leggere alcuni dei passaggi della nota che ci ha mandato il ministro
Che credo qualche modo esprimono un po'il suo pensiero
Ve li leggo senza nessun commento poi se vogliamo possiamo discuterne ministro dice nonostante tutti concordino soprattutto all'estero sull'incompletezza dell'architettura dell'unione tutti però si fermano sulla soglia della risposta da da dare nel caso in cui le soluzioni si dimostrassero non praticabile
Poi aggiungere la mia tesi è che lo Statuto della BCE debba essere adeguato negli obiettivi e gli strumenti assegnati a quelli di cui dispongono le principali banche centrali
Un terzo passaggio che vi sono disegnano la politica dell'Offerta le riforme che viene costantemente invocata eh l'essenza della politica europea corrente
E non può produrre gli effetti sperati senza una politica della domanda centrata su investimenti atte a colmare i divari di crescita reale interni e verso all'esterno
Direi che dire che mi fermo qui ma poi la nota verrà per letta inizierei con qualche domanda
Che forse come dire la prima domanda la la vorrei Marco Buti fisso che viene a da da dall'Europa è una visione diciamo più completa di come sta andando l'economia europea la nostra sensazione ci siano una serie di segnali di rallentamento nei principali paesi europei legati all'export che cala una minore
Sì Duchamp delle imprese
Ora lo vedi un rallentamento momentaneo e persistente e legata soltanto al rafforzamento dell'euro che abbiamo visto
Ci sono dei fattori diciamo strutturali per cui possiamo dire che l'Europa è alla fine del suo ha raggiunto il picco della diciamo che il suo ciclo di espansione
Oppure no
Grazie davvero ha fatto un il rapporto eccellente anche da una bella presentazione una di una sintesi su parecchie problematiche a che aiuta a chiarire il dibattito quindi complimenti a a tutto il centro studi di Confindustria sulla l'Outlook la prima slide è essenziale noi noi revisori siamo diamo destinati a sbagliarsi sistematicamente e di solito quando scendo veniamo spesso per motivi sbagliate
No è molto semplice la noi siamo in una situazione in cui l'incertezza prevale e in questo caso qui quello che è fondamentale la differenza fra incertezze il rischio il rischio si riesce in qualche modo a quantificare sui tu hai una distribuzione e a attribuisci delle dei gradi di rischio ai diversi diversi fattori in questo caso qui è veramente una incertezza in cui la quantificazione non è non è possibile
La slide sull'Argentina e e chiara noi a livello internazionale quello che vediamo come peccato di origine e il policy mix americana
Noi abbiamo sostanzialmente negli Stati Uniti un ciclo che a alto quindi con un'espansione forte Summers dice che asciugare fai quindi che ci sia una così come impulso un po'drogato e sì super impone questo un una politica fiscale molto espansiva
Molto più espansiva del nel due mila otto due mila nove al momento del del della crisi quindi è una politica fiscale prociclica molto forte
C'è un nuovo col presidente della Francia i poco c'è stato per un momento un dubbio su sella chiamiamolo così la funzione di reazione della Sand fosse di tipo tradizionale oppure più diciamo assoggettata al a alle Paul alla politica ed è chiaro che J Power e la Feld continueranno a bere una politica monetaria di tipo classico questo significa che a fronte di un ciclo un'espansione ciclica forte
Una politica fiscale espansiva prociclica forte anche questa sia dal lato delle entrate quindi la riduzione delle delle tasse che dal lato delle spese per il by partisan agreement per evitare lo shutdown del
Del Governo
Reagirà con tassi d'interesse e stare cento atti senza essere più elevati quindi sia ci ha un po'lì in policy mix molto sbilanciato
Questo qui a un effetto immediato su a livello internazionale cioè noi abbiamo i Paesi e l'Argentina non è come dire l'una un caso i paesi soprattutto i Paesi emergenti
Che hanno un una elevata quota di debito denominata in moneta estera in dollari in particolare che soffrono uno sciocco molto molto forte
Dice si fa un un grafico molto semplice glielo suggerisco per la prossima volta tu metti sullo i Paesi emergenti e mettila a il disavanzo delle partite correnti
E il la quota di debito denominata in dollari suo nei quadri tu vedi quelli che sono nei guai adesso
Sono quelli che in che cadono nel quadrante auto dedito debito denominato in valuta estera
E in dollari in particolare e un disavanzo delle partite correnti
Quindi c'è Argentina ce la Turchia diversi Paesi dell'America latina quindi questo è uno shock diciamo che e particolarmente importante quello che ancora più importante è che purtroppo questo shock macro economico interagisce con le pulsioni protezionistiche americana
Qual è il punto qui è che noi sappiamo che il disavanzo esterno di un Paese dipende poco dalle tariffe dalle dipende dalla dal fissi rapporto fra investimenti e risparmio
Quindi negli Stati Uniti noi diamo un buco commerciale perché come di Rhys Ifans meno molto meno di quello che investono e e consuma ma l'interpretazione dell'amministrazione americana attuale è che vede questo disavanzo Esterno come causato da Police police altrove nel mondo
Quindi il rischio con le e che si entri in una spirale perversa per cui a una politica fiscale prociclica molto forte
Quorum che va di pari passo con un restringimento della della politica monetaria si reagisca con un un sopra più di politiche protezionistiche quindi con una spirale negativa molto forte un altro grafico che vi suggerisco per la prossima volta e cerca di visualizzarlo ad occhi chiusi
Prendete cento nel due mila otto e cento nel mille novecentoventinove la variabile essendo il commercio mondiale in rapporto al PIL
La differenza fra
La grande recessione due mila otto due mila tredici quattordici e la grande depressione degli anni trenta sta tutto in quel grafico qui quello che vedete lì e che negli studi in Europa
E e nel e nel mondo nella crisi per attuale
Abbiamo una caduta del del trade
Però con un rimbalzo nei negli anni trenta se c'è una caduta e poi si entra in un periodo autarchico che sappiamo
L'integrale fra le due curve quindi questo spazio qui è la differenza fra la grande recessione e la grande depressione quindi i rischi di entrare in una spirale perversa queste molto son molto forti venendo qui lì a noi io credo che
I rischi al al rialzo in termini di crescita che ancora sottolineavamo fino a qualche mese fa sono finiti quindi noi avremo una revisione che alla fine probabilmente a largamente in linea per la zona euro quello che tubo sottolinearli
Con però un un grosso punto sull'incertezza che abbiamo quello che abbiamo e che chiudo chiudo su questo punto qua noi abbiamo una composizione della crescita che buona per certi aspetti e questo vale sia per l'Europa che in parte anche per l'Italia ed è una crescita che ha che ha che avrà avuto sorprese positive in termini di esportazioni da un lato fino a fino ad ora
E e investimenti
Queste potenzialmente favorevole
Perché come dire aggiunge competitività e aggiunge anche alla compie produttività alla funzione di produzione del Paese e delle dell'euro zona però e anche una crescita che è molto come dire nel dipende molto dalla fiducia
E quindi è chiaro che se si entra o si rischia di entrare in una spirale negativa il rischio di ribasso è forte quindi e la conclusione che quella che tu tirarle che cioè dipende molto dal tipo di reazione di policy che abbiamo e anche di Governance mondiale questo non sono messaggi credo molto molto improbabili importanti e da seguire grazie
Grazie ancora
Facciamo una pausa dopo l'intervento c'accodiamo troppo nel rispetto delle domande diciamo dei ruoli istituzionali la le le domande più cattive le porrò a Carlo Cottarelli che non può dire quello Merkel ritiene liberamente
Carlo
Signor L'Italia deve affrontare adesso una legge di bilancio notturno che deve tenere insieme una serie di cose
Le prospettive di crescita più bassi che evidenziavano nel nostro rapporto
Rispetto a quelle contenute nel verso del precedente governo il disinnesco delle clausole di salvaguardia un debito pubblico che non è calato negli ultimi tre anni molta flessibilità concessa all'Europa
Con dubbie risultati sulla crescita del passato il contratto di governo il costo di finanziamento di cento punti base più alto rispetto al primo trimestre
Come si conciliano tutti questi vincoli che ho elencato
Non si conosce
Scusi consigliere ha chiaramente c'è un problema
Però prima di tutto volevo anch'io sottolineare come tu hai alla fine autopresentazione J. scusato per sarebbe stato troppo lungo se è stato un po'lungo ma me la sono goduta completamente mi è piaciuta molto la la documentazione mi sono detto anche il rapporto è un rapporto davvero eccellente sulla sulla situazione
Attuale il suo verbale come si concilia io vorrei fare un punto del quadro di come vede la situazione italiana e dei rischi per l'economia italiana
Partendo in realtà dall'ultima crisi che abbiamo avuto a quella del due mila undici e quella del due mila dodici la cosa era dovuta
La crisi è costato dovuto alla crisi del due mila undici del due mila dodici non ai folletti che si sono svegliati a Juan con forte o al mondo insomma cattivi e non circolare il conto conto contro l'Italia era dovuto al fatto che noi per un insieme di motivi avevamo accumulato due problemi uno è stato quella perdita di competitività di prezzo che dopo l'entrata del ora se presi non si così produzioni sono aumentati i costi del lavoro per unità di prodotto in particolare sono mutati
Molto più che in Germania soprattutto nei primi dieci anni del in quel periodo l'economia comunque cresceva e questo aveva portato anche un deficit delle partite correnti piuttosto sostanziale lo stesso successo per altri Paesi che sono andati sotto pressione secondo problema che noi non abbiamo colto l'opportunità al contrario di quanto hanno fatto altri Paesi come il Belgio non l'abbiamo otto l'opportunità della discesa dei tassi d'interesse per sistemare una volta per tutte il problema del dolce nostro debito pubblico tanto per fare in confronto il Belgio fa novantatré e il due mila e sette ha ridotto il proprio rapporto tra debito pubblico e PIL di cinquanta punti percentuali noi venti punti percentuali
Dal novantanove due mila otto il Belgio non ridotto trenta punti percentuali no il dieci accentua quindi ci siamo ritrovati nel due mila e dieci corrono un rapporto tra debito pubblico e PIL che era comunque il secondo più alto dell'euro zona dopo la Grecia
è vero avevamo avanzi primari accomunati negli ultimi anni ma quegli avanzi primari non erano stati non erano sufficienti non erano stati sufficienti per portare a una riduzione dei quattro nel rapporto tra debito pubblico in quella situazione
Debito pubblico elevato perdita di competitività non era irrazionale per gli investitori pensare che un Paese con queste situazioni avesse la tentazione o fosse comunque spinto a uscire all'Euro perché come ho scritto più volte dopo un periodo molto difficile dopo una tradizione molto difficile in teoria un'uscita dal voi sorda con una bella su valutazioni una bella ondata inflazionistica risolve il problema del debito pubblico che risolve il problema del recupero della competitività quelli quando nel due mila undici gli investitori investivano
Scommettevano sul conto l'uscita dell'Italia sull'uscita dell'Italia dall'euro facevano ancora in qualche modo Lazio
Che cosa è successo da allora abbiamo avuto per qualche misura regia riguardo a questi problemi competitività che debito pubblico competitività lì bisogna quindi ci sono diversi indicatori l'indicatore che io utilizzo più di frequente il costo del lavoro per unità di prodotto per l'intera economia ci dice che c'è stato un miglioramento
Il cui il gatto che sia il divario che si è creato in termini di costo del lavoro per unità di prodotto nel due mila otto era di trenta punti percentuali rispetto alla sua ma è scesa intorno ai clienti punti percentuali stiamo andando nella direzione giusta
Le partite correnti sono il surplus e questa è una buona notizia e quindi questi indicatori sono favorevole
Ce ne sono altri indicatori meno favorevoli stato fa pubblicato di recente un articolo sul Financial Times un attimo che riprendeva uno studio fatto dal Fondo monetario
In cui si faceva vedere cosa peraltro che è presente anche nel capo indusse la figura
Il grafico uno tredici dal rapporto riporta il costo del lavoro per unità di prodotto per l'industria in senso stretto manifatturiero il gargoyle potrà del Financial Times e qui si vede che negli apparati di compatibilità con la Germania non si è ridotto non è aumentato ma non si è neanche Guido
Data in considerazione che è vero siamo soprusi patiti corrente però diciamo a caccia a me la disoccupazione ancora elevate e il nostro livello di reddito pro-capite è più o meno quello di vent'anni fa
Quindi io credo che ci sia ancora un po'conveniva rimango convinto che stiamo andando nella direzione giusta in termini di recupero della conferita però bisogna fare qualcosa di più per ridurre i costi di produzione delle dell'impresa debito pubblico il problema che non siamo in un periodo di quatto quatto anni perché non siamo riusciti a ridurre il rapporto tra debito pubblico e PD
E in maniera significativa
Più o meno costante quest'anno non dovrebbe esserci una piccola discesa siamo siamo intorno ancora centotrentuno centotrentadue per cento del PIL abbiamo un avanzo primario
Quest'anno dello dovrebbe sta nell'ordine del due per cento
Molti dicono al due per cento è sufficiente io non credo che sia sufficiente se andiamo a vedere i paesi che negli ultimi decenni Paesi avanzati che hanno ridotto il rapporto tra debito pubblico e PIL
A velocità
Dell'ordine del tre per cento all'anno
Sono paesi che hanno mantenuto avanzi primari li leggo
Paesi sono ridicole Elenco dei dei paesi quesito paesi che hanno ridotto il rapporto debito pubblico PIL negli ultimi centri dell'ordine di trenta quaranta cinquanta punti percentuali
Irlanda Svezia Finlandia Danimarca Belgio Canada Olanda Nuova Zelanda Spagna
In diversi periodi dell'anno fatto con avanzi primari uniti del quattro per cento medi tra questi Paesi ma con punte anche del cinque per cento cinque e mezzo per cento lo stesso Belgio quattro e nove per cento e hanno mantenuto questo per dieci anni quattordici anni così quindi non è vero che non si possono non ci sono esempi i Paesi che hanno mantenuti avanzi primari consistenti il due per cento non è sufficiente
Purtroppo per aveva una discesa del rapporto tra debito pubblico e PIL
Che sia a una velocità adeguata e che ci metta al riparo da cosa ci mettere tarda uno shock
Che causi un aumento del rapporto tra debito pubblico e PIL perché le crisi avvengono soltanto quando il debito è alto ma quando l'alto e crescente
Una politica in cui il debito non aumenti noi continuiamo cresce modestamente ingressi direbbero Madonia per una politica di continuazione vivacchiare
Questa non porterebbe necessariamente una crisi ma nel momento in cui c'è uno sciocco
Un rallentamento dell'economia europea che si riflette sull'economia italiana il rapporto tra debito più pubblico e più ricomincia a crescere ereditati meccanismo dello Spice che va cinquecento questa la mia paura che noi non mettiamo sì Padre imparo la casa Italia da un possibile shock poi realmente un possiamo anche avevano ciò che auto inflitto se facciamo cose competenti e sensate ma se anche se manteniamo così lo status quo più o meno rimaniamo esposti uno shock allora per concludere che cos'è che bisognerebbe fare secondo me
Dal punto di vista dei conti pubblici credo sia necessario andare verso la direzione anzi prima di qualche cosa dal punto di vista della crescita essenziale aumentare la crescita come facciamo
Facciamo le famose riforme strutturali e poi non voglio fare un voglio essere concreto io partirei da quella che da quelle cose che riducono i costi di produzione
Per le imprese primo posto la burocrazia costerà poco conoscete i dati costo della burocrazia per le piccole e medie imprese soltanto riempire in modo i trentun miliardi l'anno stima ufficiale del dal Dipartimento alla funzione pubblica la Presidente Consiglio soltanto per le piccole e medie imprese tempi di attese lunghissime problema qual è la tua le la riforma della burocrazia non lo possono fare i burocratiche bisogna chiedere
E come fare la riforma quali alle in Paesi si prendono cinquanta imprenditori dice quali sono le cose che giorno per giorno mi danno più fastidio e si parte da quarant'prima cosa da fare ridurre la burocrazia secondo cosa lentezza della giustizia ancora un problema e poi ci sono tutte quelle cose di cui negli anni passati ha sempre parlato la Confindustria la lotta alla corruzione
Queste sono le riforme strutturali e quasi introverso Rocco riforme che sono a costo zero per i conti pubblici sono queste che secondo me questo governo
Dovrebbe fare
Se invece l'intenzione è di conciliare tutte quelle cose che sono inconciliabili
Dunque citato prima beato un docente a fare i conti non tornano
Non si può a vedere la flat tax il reddito di cittadinanza già la riforma controriforma Fornero magari aumentiamo anche gli investimenti pubblici al tempo stesso vogliamo mantenere il rapporto tra debito pubblico e PIL in discesa non torna un'ultima cosa voglio considerare è una una delle più grosse bufale che ha circolato in Italia negli ultimi anni è stato il fatto che l'aumento del rapporto tra debito pubblico e PIL degli ultimi anni è stato dovuto all'austerità fiscale
Eppure molti lo dico
Sì perché ecco l'austerità fiscale del due mila e dodici si è dato una botta al piede il pile asceso il rapporto tra debito pubblico e PIL è aumentato allora
Nei prossimi giorni due-tre giorni noi pubblicheremo come osservatorio una piccola segnalazione che fa vedere una cosa molto semplice che se non ci fosse stata la stretta fiscale del due mila e dodici il debito sarebbe aumentato più rapidamente come è ovvio perché il deficit sarebbe stato attuato avremmo adesso un debito pubblico da centoquaranta duecentoquarantacinque per cento del PIL invece del trentuno e naturalmente non ci saremmo mai arrivati peccano spezzerebbe andato a ottocento l'economia sarebbe colata il Pd sarebbe colpa l'unica cosa da fare per mettere a posto i conti pubblici non è spendere di più
Mai fare le formichine come fare una famiglia normale scusate il riferimento alla famiglia molto retorico
Quello che farebbe una famiglia molto indebitata cerca di contenere l'aumento delle spese e risparmi a lei interna già elencati che derivano dal uno crescita che comunque stiamo grazie
Grazie grazie
Niente applausi va bene allora anche presidente Saccomanni ha diritto a una sola o solo che fa infetto
Visti a prescindere Fabrizio
Ma ovviamente interessa come una una villa con valutazione un po'del dell'analisi che abbiamo fatto e come la vedi ma in particolare vorrei capire dal tuo osservatorio diciamo di una grande banca italiana europea
Quali sono diciamo gli elementi che voi valutate in questo momento importanti sul costo del finanziamento per le imprese e anche per le banche legate all'aumento diciamo dello spread
A sta cambiando potrebbe cambiare la volontà la capacità di fare credito da parte delle banche ci sono dei segnali
Cosa succederà con la fine del cimici procure hanno non ci dobbiamo preoccupare quindi con come vedi diciamo questa questo questo fatto che è avvenuto nel a partire da aprile quindi è un merito diciamo del costo del finanziamento a di circa cento punti base abbiamo visto
Bene grazie anch'io volevo prima di tutto esprimere un apprezzamento per questo rapporto che veramente fatto molto bene anche la sua presentazione è stata è stata ottima in particolare mi è piaciuto molto quella tabella in cui ha fatto vedere quando i insomma i paesi sono usciti dalla procedura di disavanzo eccessivo perché serve a ricordare che l'Italia è uscita dalla procedura disavanzo eccessivo quando io un po'di auto pubblici e anche la tabella in cui si vede commessa giallo come è stata gestita la clausola di salvaguardia durante il nostro governo anche quella diciamo non è una cattiva per forma detto questo prima di rispondere alla tua domanda io volevo
Fare un commento un pochettino sulla sulla congiuntura
Ripeto insomma non non abbiamo un un centro studi alternativo a me alla Confindustria né alla alla Commissione europea però diciamo abbiamo il vantaggio di parlare e con i nostri clienti con i nostri
E soprattutto ai clienti che lavorano diciamo nel settore industriale dell'Amref Carriero che esportano le cose di questo genere quindi il quadro che noi abbiamo da questo con loro per mesi colloqui
è leggermente più positivo del quadro diciamo chiamiamolo macro insomma
Io ricordo sempre che i colleghi della Banca d'Italia dicevano giudice le imprese italiane ce ne sono venticinque che sono competitive profittevoli facendo il totale cento poi ce ne sono venticinque che sono probabilmente irrecuperabili ce ne sono
Scusate
Cinquanta in mezzo che stanno inquilini in equilibrio ma precario quindi si tratta di fare gli sforzi per fare sì che questo gruppo raggiunga il settore il settore di punta
E e credo che le riforme di cui parlava poco fa Carlo Cottarelli sono in effetti quelle essenziali per per rafforzare la capacità dell'impresa di di investire di creare lavoro di internazionalizzarsi dim di modernizzarsi quindi da questo punto di vista noi vediamo ancora una situazione diciamo in cui certamente i fattori di rallentamento soprattutto di carattere internazionale cominciano ad apparire ma
Abbiamo anche indicazioni nel fatto che ancora nel primo trimestre di di quest'anno l'impresa con cui abbiamo abbiamo parlato che che noi finanziamo non soltanto in Italia e quindi c'è anche l'aspetto di essere una banca che opera contemporaneamente anche in Germania e in Austria in Paesi dell'Europa
Centro-orientale oltre a alla Russia la Turchia diciamo ci danno segnali diciamo molto positivi cioè dicono a questo primo trimestre è stato tra i migliori della nostra della nostra alle nostre timida allora quei viene fuori se non è un punto chiamiamolo così strutturale cioè il raffronto tra il due mila undici è oggi a parte come dire la
Estrema volatilità dello spread però deve anche tenere conto che la situazione diciamo in realtà di fondo strutturale molto riversa
Cioè
Il il sistema economico secondo me si è rafforzato ci sono stati gli interventi strutturali nel corso nel corso di questi anni e l'indicatore del del surplus della bilancia dei pagamenti secondo me è un indicatore appunto di non solo di di maggior lirico segna il ritorno alla competitività sia pure di una parte
Limitata ancora del del sistema manifatturiero però anche un un indicatore di rafforzamento di rafforzamento strutturale il sistema finanziario si è rafforzato
Sono insomma il requisito di capitale di tutte le banche italiane sono aumentati i non performing loans sono diminuiti naturalmente siamo ancora a livelli superiori alla alla media europea e questo giustifica la preoccupazione forse Oltralpe come si diceva una volta
Però diciamo resta il fatto che questi questi sono dati sono dati significativi quindi diciamo è vero che siamo in una situazione di come degli di incertezza sullo sulla direzione l'intensità delle politiche economiche che non ha precedenti io credo che non so se avete mai visto c'è un grafico che viene pubblicato periodicamente dalla dalla fede serve di San Luis misura la Global oli Cyanus tenuti adesso la metodologia non so nemmeno bene quali Sonia però si mostra che questa fare sta salendo ad un livello veramente senza precedenti
Perfetto delle incertezze della politica americana ma dei break Citadel della parte venne dibattito europeo sulla riforma della governance eccetera ma tutti i fattori l'Argentina di cui si parlava insomma
Detenzione in Turchia e Russia giunto ai fattori geopolitici insomma e e però questo indice che denota come dire febbre alta quasi compare con l'indice dei mercati finanziari che attivamente stabile anzi le borse crescono e cose di questo genere
E secondo me c'è una fondamentale come dire incoerenza tra questi due indici cioè o si riduce la Colli si aziona tanti
Allora diciamo forse le cose al cedro oppure diciamo insostenibile questa situazione come dire di bonaccia se non di euforia sui mercati finanziari tutte e due insieme non
Non possono o non possono coesistere
Veniamo adesso lo spread ma sorprende io vorrei sottolineare come credo del resto hanno fa anche il rapporto che diciamo lo spread o non è un fattore come dire sorge il nuovo di cui uno può interessarsi se un uno studioso dei mercati finanziari internazionali oppure ignorare perché c'ha altre cose più importanti no il tuo nome un indicatore molto importante sia così della del grado di fiducia da parte di credibilità da parte del dei mercati internazionali ma per l'impatto che ha sul sull'economia sull'economia italiana ora diciamo noi abbiamo fatto qualche simulazione interna
UniCredit per quanto riguarda noi stessi e insomma noi abbiamo una situazione di capitale
Un capital ratios molto confortevole oltre il tredici per cento eccetera abbiamo ha rafforzato i presìdi di liquidità in maniera sebbene al di là di quello che sono i minimi richiesti
Detto questo fraterno la simulazione di uno spread che rimane per un periodo lungo altre cento però punti oppure va cinquecento punti beh c'è una significativa erosione
Della base di capitale perché perfetto del fatto che diciamo i titoli di Stato nel nostro portafoglio che sono scesi e gradualmente ma che diciamo in assenza
Di alternative restano naturalmente il il il sei Farsetti per per eccellenza a cui a cui rivolgersi nei momenti di incertezza ed è questo diciamo comporta
Una una riduzione del del margine di che che che poi serve per come dire erogare credito all'economia
E e l'altro il dato è quello sul costo del funding cioè noi evidentemente
Dolby i simuliamo un un aumento del costo del funding connesso con
Con l'aumento dello spread perché poi si riflette su nel corso dei prestiti che noi facciamo è quella quindi ci sono ripeto due due due fattori il fattore diciamo via capitale delle banche che si Erode il fattore di trasmissione del maggior costo che certamente non è non è irrilevanti e quindi diciamo io credo che il il modo per uscire da da queste cose appunto voglio ripetere quello che è stato detto da da Marco era caro però diciamo ritrovare una coerenza che guardi a questo indicatore un non come un obiettivo ma insomma come un fattore che non di cui non si opporrà in cui non si può fare a meno di ieri in genere conto
In nel nel nella formulazione nella formulazione delle politiche è chiaro che diciamo
La l'oscillazione che c'è stata è stata molto brusca per certi versi è stata peggiore questa volta del due mila undici nel due mila undici c'è stato un deterioramento costante diciamo che poi è arrivato a livelli di guardia e qui diciamo nel giro di un giorno c'è stato un momento in quasi cento punti base ed è una cosa diciamo francamente molto molto seria molto molto grave quindi diciamo concentrare gli sforzi per evitare
Che questi che questi come dire fattori di incertezza possono fare cioè non si in in in una elementi elementi di di tensione finanziaria secondo me
La priorità assoluta
Grazie proprio
Tempo tempo è sempre tiranno autonomo discutere per ore vorrei portarvi dovessimo Nardi sul tema a questo punto europeo e della riforma della dell'eurozona
Ne ho parlato di incertezza di ridurre i rischi è chiaro che un'Europa che funzionasse
Quindi meglio rispetto ad oggi dovrebbe essere l'Europa e si presenta meglio affronta meglio anche questi rischi nella proposta che mettiamo nel rapporto parliamo di bastone e carota la carota sono diciamo gli eurobond per finanziare la crescita
La alla stabilizzazione decido gli strumenti per la gestione della crisi ma il bastone è un maggiore rigore sui conti pubblici nazionali alla mia domanda per tutti e tre
Diciamo come valutate un'ipotesi di questo genere sia in termini diciamo di fattibilità bassissima probabilmente se può essere un modo per progredire verso maggiore integrazione e se potrebbe essere un modo anche per mediare tra diverse posizioni che in Europa
Ci sono quindi come dire ragionare di bastone e carota può essere un modo per mettere sono i rigoristi e quelli più flessibili insieme come dire una una una battuta a tutti e tre ribattere Marco assunto
Sì Andrea
Un po'un peccato che non riusciamo a discutere questa cosa perché sono particolarmente importante in la nasce nel sintetizzare Marco Ring primo abbiamo dato una notizia austerità non c'è più e dal due mila quattordici abbiamo un aumento diciamo in Italia del deficit strutturale di un conto sostanzialmente due mila quindici quindi questo della la abbiamo gestito le regole comunitarie credo in maniera intelligente a uno può discutere se ha si poteva fare
In maniera un po'diversa in maniera più rigorosa credo abbiamo dato delle flessibilità all'interno delle regole sugli investimenti
Sulle riforme strutturali più su altri diciamo eventi eccezionali rifugiati terremoto e così via che credo abbiano alla fine anche aiutato la ripresa però c'è un elemento fondamentale adesso
Ed è che mentre nel passato diciamo due mila undici due mila dodici e io son d'accordo completamente con quello che diceva Carlo prima la storia dovrà poi essere vista in maniera più diciamo più oggettiva al di là delle dell'emotività attuale ma mentre nel passato con un osso diciamo recessivo uno poteva vedere diciamo una tensione fra quello che chiedevano le regole europee
E quella che era diciamo le prescrizioni di della della dell'analisi economica quindi uno ti chiede di tenere sotto controllo l'altro dice utilizza le politiche keynesiani affini estasi
In questa fase qui
Questa contraddizione non c'è più per cui se tu applichi una politica keynesiana con una crescita che rimane diciamo più forte della crescita potenziale queste e deve essere presa come l'occasione di mettere il debito pubblico su un sentiero discendente in maniera più o che il più deciso quindi questo è il poche in un punto importante le riforme da fare Eckhart Cannone citava alcune se se tu prendi e le raccomandazioni all'Italia della Commissione europea e del Consiglio di quest'anno che sono state approvate dal dall'Ecofin e saranno diciamo vidimati dal consiglio europeo giustizia lotta alla corruzione riforma pubblica messa ci son tutte e ci son tutte ci sonanti
Anch'ora l'altro punto fondamentale l'importanza dello dello spread nella questo questo è il via alle banche lo abbiamo l'abbiamo detto
Ma c'è anche quello che abbiamo visto è un un come un risultato dell'analisi che ha analisi abbiamo fatto anche noi molto forte è che c'è una forte correlazione nei Paesi vulnerabili
Ho percepiti dai mercati come vulnerabili non nei paesi del cuore dell'Europa fra funding delle banche dell'impresa e della e dello Stato quindi se c'è uno stretto che aumenta per i titoli sovrani questo senso ce lo ritroviamo nelle nel costo di approvvigionamento delle banche e anche e anche delle delle imprese
L'impatto diretto del di cento punti sul al pagamento di interessi sono quasi due miliardi forse mi sembra mettete anche nel rapporto il rapporto vostro
Due miliardi il primo anno come dire non sono cifre grandissima
Zero uno per cento del PIL ma quando abbiamo con le clausole di salvaguardia questa come di questo dramma su che cosa su come sostituirle che cosa fare con misure quando tu hai su dodici miliardi due
Te li mangia già il l'aumento dello spread delle ultime settimane e se va su continuando a su questo come dire a un mese aumenti Rudge ancora di più il le le tensioni si vede che con quel sentiero
Nettissimo che abbiamo è chiaro che come dire si pongono delle questioni penso a fare estrema attenzione e è cogliere l'occasione per mettere il debito pubblico sulla traiettoria discendente quello che credo sia alla base della fiducia che che bisogna riconquistare nei confronti dei mercati nei confronti degli agli altri partner
Europei sulle proposte che ci sono
Di nel rapporto credo questo guardano nella nella buona direzione son proposte come dire
Di frontiera ciò massimali è chiaro che di anticipo subito con senza darvi grandissime notizie che quello che uscirà domani dal sa ammette dell'Europa dell'eurozona
Mettiamola così resta all'interno della frontiera quindi non ci sta non ci saranno delle grandissime delle grandissime noi credo che si codifica era come è stato discusso all'Eurogruppo che si fa un altro passo nella nel completamento dell'unione bancaria con gli sms fra da Bazzo per il Fondo di risoluzione unico alla si certificherà anche che ha che il non ci sarà un rafforzamento del ruolo delle sia del degli SM nella gestione e della crisi e poi per quanto riguarda altri elementi che sono quelli ripresi nella dichiarazione franco-tedesca di mese Merkel soprattutto sul bilancio della zona euro queste qui saranno come dire rinviati a una un dibattito ulteriore avendo come orizzonte temporale il consiglio europeo di dicembre
Di dicembre prossimo noi abbiamo messo sul tavolo una serie di proposte che sono in in parte anche coerenti con quello che tu tra nella nel rapporto tenendo presente in qualche modo la questura la il vincolo della fattibilità della fattibilità politica si fa credo nella nella buona direzione bisogna anche dal punto di vista italiano e questo come dire con giungo le due le due questioni
Non nel proposta franco-tedesca ci sono degli elementi credo molto positivi quorum in parte quel l'unione sull'unione bancaria anche se c'è una titubanza sul chiaramente sul
La la se l'assicurazione unica dei depositi sul bilancio dell'eurozona nell'ipotesi o riassicurazione dei sistemi di enti disoccupazione nazionale undici sostegno al agli investimenti la prima è di origine tedesca la seconda è di origine francese che in qualche modo è coerente con quello che avete nei capoluoghi di entrambe entrambe le cose ci sono però anche altri elementi che dal punto di vista italiano e io penso col cappello comunitario dal punto di vista della del stabilità dei mercati
Cose potenzialmente problematiche cioè si dà nella proposta anche forse franco tedesca dei interi al fondi paralleli e sembra quindi al a fondo di stabilizzazione di Faubourg di diciamo per favorire il dialogo fra creditori è sovrano nella gestione diceva nella distruzione del debito
La riforma di quelli delle collettiva c'è un Klose sicché comincia una tecnicalità ma in realtà significa si rende più facile
La ristrutturazione del debito stoppando coloro che non lo vogliono perché non la voglio fare più aggiunge a questo Poteri del del DSM di sorveglianza che in qualche modo
Naturalmente indebolire però la commissione che secondo me le globalmente non rischia di creare delle instabilità sui sui mercati quindi credo che da questo punto di vista bisogna essere molto molto prudenti adesso siamo con lo spread e finisco siamo solo diciamo in in termini matematici a muso è un po'un po'un punto di sella per cui è un equilibrio instabile o
Va su va giù quindi si
Le
I messaggi che vengono e dall'Europa e soprattutto dall'Italia vanno nella direzione giusta ci sarà un progressivo riassorbimento il rischio altrimenti è che come dire sì
Se messaggi sono invece nella direzione nella direzione sbagliata o percepiti come tali si vada nella direzione opposta a quel punto conviene il rischio di entrare in un circolo vizioso e difficilmente gestibile ci sono
Ma Arcole grazie perché alla fine diciamo spiegato bene tutto e mi permette scusandomi con Fabrizio De Carlo a siamo sui tempi molto stretti che abbiamo un aereo quindi vi ringrazio per esserci
Per essere venuti alla presentazione questo la corsa al mio primo rapporto veniva fatto piacere condividerlo con voi deve un applauso adesso lo possiamo fare per i nostri a casa inviterei il presidente di Confindustria boccia per le sue conclusioni grazie
Grazie Andrea grazie gli ostaggi aggiuntivo per essere qui mio ripercorre un po'diciamo alcune considerazioni espresse da Andrea Vardaro scio la prima
L'invito che parte da voi ad avere una posizione italiana e aggiungiamo non solo confrontarsi e definire un'idea di Europa che un po'l'assente
In questa fase di dibattito politico e non vorremmo che diventi l'alibi per non affrontare le questioni nazionali e diventa la grande questione in termini di criticità
Occorre una proposta per l'Europa
Occorre una proposta per l'Europa nell'interesse dell'Italia e dell'Europa perché la questione che pongono negli Stati Uniti d'America che relativa la bilancia commerciale degli Stati Uniti d'America il rapporto alla Germania e non solo riguarda anche l'Italia
Quando il Presidente tra parla di voler vedere meno auto tedesche negli Stati Uniti d'America pone una questione non solo all'industria tedesca ma anche a quell'Italia un'auto tedesca
Arriviamo ad avere fino al settanta per cento dita
In un Paese come il nostro che quota un export pari a cinquecentoquaranta miliardi all'anno di cui quattrocentocinquanta vengono dalla manifattura
Lo dico perché sono numeri importanti e di tornare a dibattere dei fondamentali dell'economia determina
Una Cina dall'altro lato del mondo che punta un'industria ad alto valore aggiunto ad alta intensità di investimenti e vorrebbe usare le rotte della SITA
Per arrivare nel cuore dell'Europa che al mercato più ricco del mondo quindi Stati Uniti d'America protezionismo decisioni diverse Cina quel tutti e due paesi in due chiavi diverse ma in un'unica questione la questione industriale
Rallentamento del quantitative easing rallentamento globale in questo scenario di contesto complessiva ormai dobbiamo fare i conti con l'idea di politica economica italiana ed europea
Partendo da una dote
Che è quella del due mila diciassette rispetto al due mila sedici di un export che citava poco bene Andrea che ha avuto un più sette per cento incremento e investimenti privati che hanno avuto un più trenta per cento le ha già qui c'è una questione etimologico sostanziale
Non parliamo di incentivi
Perché industria quattro punto zero è un percorso di responsabilità a partire da voi
E cioè in un paese con un alto debito pubblico non avendo risorse elevato e lo abbiamo visto anche in merito alle risorse del futuro andare ad usare queste risorse in una logica premiante per chi investe nell'impresa riducendo il Global tax eletti per chi investe nel Paese è un elemento che non riguarda l'idea di incentivo ma che riguarda la leva della politica fiscale in termini di risorse limitate per avere effetti alti sulla crescita del paese
In un paese in cui il Russo quattro punto zero significava per noi anche un altro aspetto non scambi con la politica perché non ha scelto i settori del futuro ma interveniva sui fattori
E in un Paese ha ragione Saccomanni quando ci ricorda un dato che più o meno uguale anche a quelle che sono le riflessioni al nostro centro studi di qualche percentuale differenzia
Mi chiamo in venti sessanta venti un venti per cento di aziende che sono eccellenti un sessanta che sono nella fase di transizione identico ormai sono marginali e quindi aiutare tra virgolette quell'impresa che sono in quella fase di transizione a fare il salto di qualità è un elemento importa questo significa però evitare ansietà
Nella politica e nel mondo dell'economia del Paese
Non avere una visione categoriale
Ieri abbiamo ascoltato l'intervento del dice il ministro il ministro Salini a Confartigianato ha detto che ora bisogna fare per i piccoli e piccolissimi vuole ricordare Confindustria a centosessanta mila associati il novanta per cento sono imprese con meno di cento dipendenti
Le grandi industrie italiane in rapporto a noi sono le piccole del MOSE
Questo mese non ha bisogno di divisioni tra le categorie ha bisogno di unità senso di comunità ha bisogno che le grandi aziende diventino multinazionale piccole-medie le medie e grandi le micro piccole se cominciamo ad avere una visione categoriale del mondo
Cominciamo ad arretrare altro che da questo messaggio positivo alla politica vogliamo quello che in politica riprenda il suo primato ma che abbia chiaro il contesto di riferimento e abbia chiara anche un'idea di medio termine
Perché se l'idea di breve termine evidente che tutto quello che diciamo è relativo perché la politica tende ad andare a fare deficit per aumentare il debito pubblico se io ho un orizzonte temporale di sei mesi e penso che tra sei mesi devo riaprire una campagna elettorale
Per recuperare consenso il mio non è un contratto di governo è un contratto elettorale
Possiamo noi sostenere otto mesi di campagna elettorale ancora nel Paese lo dico perché domenica sono finiti i ballottaggi e ci auguriamo che nel linguaggio
E nel merito si comincia a entrare in una dimensione che per quanto riguarda noi si chiama intervento organico di politica economica non si può parlare solo di grande dimensione di parlare dei giovani di occupazione di infrastrutture e di tanti altri elementi che sono la questione nazionale da cui ne deriva la questione europea in termini di proposta che abbiamo Espresso molto come dire egregiamente secondo me
Dal nostro centro studi permettetemi ringraziamento all'asciutto del centro-sud ed Andrea Montanini allora grande sia del Paese che vuole
Secondo me più occupazione
Più crescita inclusione a partire dai giovani infrastrutture meno debito pubblico
Questo significa però valutare i provvedimenti del governo
Dagli effetti sull'economia reale
Non dagli obiettivi o dalle promesse cioè cambiare proprio il paradigma di pausa
Io dico una cosa
Quali effetti sull'economia reale voglio realizzare più occupazione più giovani più inclusione eccetera eccetera
E poi quindi individuo provvedimenti risorse intervengo sui saldi di bilancio proprio perché ho limitati spazi di bilancio non a caso noi a Verona in occasione delle assise di qualcuno sia poniamo la questione lavoro crescita debito la cui missione Paese lavoro inclusione e le precondizioni sono crescita più crescita e meno debito pubblico
Però su questo evidentemente a vere una visione di medio termine significa uscire appunto da questa dimensione di campagna elettorale perenne
Avere una visione di medio termine per avere una chiave idea di intervento organico di politica economica aggiungo i tempi della giustizia anche i tempi delle infrastrutture in quanto tempo realizziamo le cose
Che diciamo il che significa attenzione
Richiamare la politica di appropriarsi del suo primato questa è la nostra visione d Italia son periferica si aggirò economicamente che politicamente prioritarie centrale tra Europa e Mediterraneo aperta ad est e ad ovest non è la periferia di nulla
Questo però significa conquistare anche un ruolo della politica europea non vorremmo che per qualche decimo di Decima di di qualche decimale di deficit come dire
Ci distrae gli amori non dibattiamo per esempio in occasione delle prossime elezioni europee quali ruoli di primo livello deve avere l'Italia in politica per difendere gli interessi nazionali ma spingere per una riforma era può essere come dire la base di partenza la nostra ma chiaramente nostro come dire non è un ruolo di governo e quindi con uno solo di però quali sono i ruoli per esempio dei primi dirigenti in Europa come pensiamo di costi una stagione di riforme senza pulita dire una presenza quindi questo significa
Il ruolo dell'Italia in Europa non alibi non usare l'Europa quale alibi per non affrontare le questioni nazionali
E questo significa anche quale Europa immaginiamo per noi è un'Europa che deve essere coerente con le missioni dell'Italia e cioè un luogo ideale per il lavoro per i giovani per il l'impresa che significa patto di crescita e stabilità perché la crescita che determina la stabilità non l'inverso significa speranza futuro sfida tra Europa e mondo esterno
Due documenti ci sono significativi uno che abbiamo sottoscritto con la Confindustria tedesca una con la Confindustria francese in sintesi
Se volessi in una frase sintetizzare quei documenti c'è scritto ai rispettivi governi italiano francese tedesco che la sfida tra Europa e mondo esterno e non solo sei sicuro guardate
Se pensiamo di essere come gli Stati Uniti d'America ed contestualizziamo
E a fronte dei dazi del Festival sei del presidente tra ci alziamo la mattina parliamo di First Italy
Questi rimane solo il mercato domestico
E che quattrocentocinquanta miliardi della manifattura che esporta che risolviamo Capello chiamata abbiamo controbattere al sesso è assai Consales Europe che il mercato più ricco del mondo che interessa anche agli americani ed avere una visione larga del mondo nell'interesse dell'Italia che ha una bilancia commerciale attiva
E non può subire le politiche di chi avendo la negativa ha interesse a fare il contrario
Se non ci mettiamo a fare a far seconda anche a quelli che hanno la bilancia commerciale negativa per fare gli interessi degli archi e non i nostri non abbiamo capito nemmeno in quale Paese viviamo
E centro sui contenuti e ci aiuta a ritornare ai fondamentali elementari dell'economia del Paese aprendo un dibattito forte un confronto serrato col Governo
Speriamo che accada quanto prima perché abbiamo letto per esempio
Sulla questione delle causali dei contratti a tempo determinato sulla questione delle do localizzazione che balla combattuto in quelle selvaggia però forse con un confronto per capire l'idea degli altri e poi decidere nel privato della polizia penso che sia un elemento di democrazia diretta di democrazia diretta perché lo dico io io sono uno che sono per la democrazia diretta e mi spiego abbiamo centosessanta mila soci
Abbiamo realizzate delle assise a Verona ne abbiamo incontrate dieci ne abbiamo ascoltate mille abbiamo portato a sintesi un documento a Verona questa è democrazia diretta che si confronta con altrettanta democrazia diretta perché porta a sintesi proposte per il Paese dopodiché il privato la politica quella di dire non solo le nostre proposte non sono le nostre la prima domanda da farci tutti come cittadini del Paese qual è l'idea di società che ha non corre il pensiero economico
Per Confindustria è chiaro
Che dietro quel pensiero economico della nostra forza c'è un'idea di società una società inclusiva pesca e per realizzarla il bisogno secondo me di fare gol
Se qualcuno ci spiega l'inverso mettiamo d'accordo cambiamo anche idea ma non perché domani dobbiamo essere tattici perché se abbiamo fatto degli errori siamo i primi a capire che nell'interesse di tutti i farmaci diamo un premio a chi ci fa capire che abbiamo sbagliato così Montanino corregge c'è un prossimo Centro Studi eccidi posizioniamo non abbiamo problemi purché si faccia sui contenuti e sui bus del nei contenuti e quella strategia che abbiamo voluto per coerenza
Realizzare nel patto per la fabbrica dopo Verona
Volendo fortemente che tre sindacati fermassero insieme perché abbiamo bisogno degli interlocutori forti e non decolla perché non volevamo tattica dividere i sindacati per indebolirli diventarne forti ma strategia sui contenuti
E da quel patto ne è derivato un secondo messaggio il primo che in un momento delicato della vita del Paese con questi rallentamenti le parti sociali si compatta che non si dica
Recuperare un senso di comunità individuano nella centralità del lavoro la mission del Paese a partire dall'intrusione giovani
Se noi ne passassimo ed contribuì stimo il lavoro dei giovani altro che il reddito di cittadinanza
Daremo reddito
A chi viene al lavoro daremo una pedagogia formativa diciamo ai cittadini del paese e se riducessimo il cuneo fiscale dei lavoratori italiani aumenterebbe il netto in busta è un ventennio anche la domanda interna al Paese questo si chiama circolo virtuoso dell'economia
Se parti dalla domanda e non potenzia l'offerta de potenze si quell'export che abbiamo e alla fine altro che come dire qualche decina di miliardi che servono per fare le promesse di governo andiamo in una situazione non di depressione non di recessione ma di inizio del declino
Quel declino che vorremmo come deve leggere sommessamente con umiltà e modestia
Che in alcune parti del paese è passato dall'ansia dall'assuefazione perché il fatto che al ballottaggio non aveva votato il cinquanta per cento degli italiani
è un messaggio che ci dice che c'è una parte del Paese che ritiene di non votare tanto non cambia niente
E questo non è un elemento di responsabilità dei ceti responsabile paese
Perché bisogna reggere anche quel voto Jack hanno vinto tutti premesso che chi ha vinto ci si toglie il cappello rispettiamo chiaramente ci confrontiamo quando siamo d'accordo
Sono d'accordo quando produciamolo diciamo sperando di non urtare diciamo Tim quando non è d'accordo il fiuto perché notiamo una certa sensibilità diciamo sul confronto ma ci interessa poco la questione di stile ognuno come io il suo su questo aspetto è un elemento importante quindi evitare assuefazione significa dare soluzioni per esempio
Sulla questione regole
In termini bancari l'idea di elevare l'importo previsto per il fondo di garanzia aiutare questo santo per cento d'impresa
Superata la fase di criticità sui flussi di credito date le rigidità dei regolatori che fanno politica procicliche non anticicliche al pari della politica monetaria della BCE è un elemento di questione nazionale che dissolvere i beni non poche cose dimensione macro quindi
Sono i quattro punti che ha citato montani perché non ripeto
A un certo punto Montanino ci ricorda con l'aspetto dell'Italia forse in un'Europa forte significò l'Italia non divisi Italia non categoriale
Un'Italia non corporativo
Unitaria non consociativa unitaria nell'interesse di tutti unitaria che metta al centro delle sue attenzioni lavoro occupazione a giovani un'Italia che incrementi salariali partire dal cuneo fiscale unitaria che attiri circolo virtuoso delle dell'economia in Italia che appunto
Sappiamo costruire un percorso di recupero di comunità nel primato della politica
Della confronto che l'anima della democrazia se vogliamo porci grandi obiettivi pensare alla grande contestualizzare dobbiamo imparare a confrontarci
Poi è chiaro che le decisioni sono della politica che non significa attenzione concertazione significa mettere in moto competenza
Ascoltare per deliberare
Studiare per capire perché se non si sente nemmeno la sintesi dei corpi intermedi fare la democrazia diretta non ho capito la macchina chi ascolti per approvare una decisione quel problema che governi vorremmo chiarire
Non si misurano dagli obiettivi si misurano dagli effetti e dei risultati
E i risultati sono più occupazione più incluso nel giovane più infrastrutture meno tempi della giustizia questi sono i grandi asse di importanti per il nostro Paese un Paese che la seconda manifattura d'Europa e siamo orgogliosi
Che può ambire a posizioni rilevanti che deve costruire più export per attirare più del Cancer ridurre quei divari grazie alla ricchezza che diventa non un fine ma una precondizione
Costruendo questo percorso
E allora Carlo Cottarelli ci ha richiamato alla sfida della produttività in quel patto per la fabbrica ha perfettamente ragione la Germania lo ha capito prima di noi ha dimostrato che si possono avere salari alti purché la produttività aumenti più desolato questo significa rifare riprendere diciamo
Alcune decisioni importanti nelle fabbriche a partire dagli investimenti questo significa però attivare relazioni industriali anche nel metodo che nel patto della fabbrica passare dal conflitto alla collaborazione per la competitività
Per il recupero di competitività nell'interesse di tutti e questo significa anche provvedimenti però della politica economica che può accelerare una detassazione dei premi di produzione acceleri accelererebbe lo scambio salario produttività risolverebbe un pezzo importante della questione competitività al Paese c'è una questione temporale in quanto tempo facciamo le cose che diciamo
Questa è un'altra questione perché gli altri vanno avanti dobbiamo dire cose poi farle anche in un certo tempo a definire dei tre e l'altra questione
Che emerge con chiarezza delle parole di Cottarelli che non possiamo non condividere attenzione a non tassare i fattori di produzione
Promesse generaliste che potrebbero portare a un incremento di tassazione dei fattori di produzione
Quando in un Paese tassi fattori di produzione stai tassando il futuro c'è una regola elementare che insegnavano a noi studenti di economia
Quando si parlava di economia delle finanze che era la pecora Watteau saltello Stella
Perché se la Tosi l'anno successivo PG prende Lara se la stelle è finita qui cerchiamo di evitare diciamo un eccesso di attenzione ai fattori di produzione e lavoro e impresa sordo cose semplici da fare
Con una idea di persone al centro delle società della società inglese al centro dell'economia con un messaggio importante che possiamo come dire chiudere con le parole di Saccomanni quando ci ha ricordato che lo spread non è un fattore e sorge
E vedo due messaggi
Il primo è che fare i conti con le nostre potenzialità non appiattirci sul presente
Avendo chiaro la complessità che abbiamo di fronte
E la seconda a proposito dello stupendo non causa sorge non mi sono ricordato di una bellissima frase libero
Di organizzazione aziendale di risorse umane che sta ho letto qualche anno fa che ha una frase diciamo che è un po'la sintesi dove cerchiamo di quindi fa la nostra in Confindustria ogni giorno la frase quando hai un problema davanti a te
Quando hai un problema guardati allo specchio e la causa e davanti a tutti se cominciamo a guardare
Nello specchio e capire che la causa davanti a noi capiamo che lo spread aumenta non per cause esogene come lo dice molto meglio di me Saccomanni ma perché la causa ce l'hai di fronte a te
Detto in maniera più volgare dal presidente di Confindustria che si mette più basso di livello per arrivare a un messaggio totale diciamo all'intera comunità italiana grazie