Presentazione del libro di Alessandro Barbano "Troppi diritti. L'Italia tradita dalla libertà" (Arnoldo Mondadori)

Alessandro Barbano i CD rincontriamo dopo un po'di tempo
Un po'di tempo in cui sono sono successe un po'di cose nel Paese nella nella tua vita professionale sono successe un po'di cose anche diciamo in ambito europeo questa insomma la nostra madre Europa certamente a parecchi anni e non si ricorda benissimo
Io inizierei proprio da un capitolo che il diciannovesimo che
Proprio ci porta in una sorta di passaggio di testimone ideale rispetto a appunto alla alla alla discussione facevamo con Roberto Sommella il capitolo si fa si si intitola si fa presto a dire Europa
Ed è in qualche modo una una carrellata
Importante di non solo di contraddizioni ma fondamentalmente di occasioni mancate a livello valoriale perché forse diciamo la crisi sistemica del del Vecchio Continente innanzitutto una crisi
Di valori fondanti di energie fondative da un punto di vista religioso filosofico e intellettuale abbiamo parlato della della della costituzione europea molti ricorderanno l'annoso dibattito sulle radici giudaico-cristiane del nostro continente risolto si poi con diciamo un nulla di fatto
Allora si fa presto a dire Europa ma diciamo si fa a molta fatica a costruirla davvero
C'è una c'è una frattura buonasera a tutti anzitutto c'è una frattura che si è aperta dentro
Il processo di costruzione europea nel due mila e cinque come ricordava Roberto Sommella
Allora nel tentativo di disegnare fare approvare quella Costituzione
Europea che poi naufrago insieme con l'intero l'intera impalcatura della prospettiva politica europea federale
Questa frattura si è aperta tra le culture che da sempre rappresentano l'architrave della della civiltà occidentale della scelta europea cioè l'Illuminismo
Il cristianesimo
Quando si tentò di inserire il nel preambolo le radici cristiane dell'Europa anche le radici cristiane evidentemente non solo le radici cristiane come fondative
Del del pensiero e dell'identità e della cittadinanza che da quella costituzione europea si voleva far discendere e si aprì di fatto una spaccatura che fu fu risolta escludendo le radici cristiane il discorso di Ratzinger che il discorso di Ratisbona che poi segna secondo me
Il punto di purtroppo di di di di di fine di questo pontificato che dura molti anni dopo molti anni ancora molti alcuni anni ancora ma chi li incontra evidentemente uno scoglio
Insormontabile
Perché il il discorso diventa l'incidente di un rapporto con l'Islam
Eccole andrebbe riletto oggi a me accade spesso di farlo quel discorso a distanza
Di un più di un decennio
E e c'è da restare sbigottiti stupefatti perché in quello meraviglioso discorso Ratzinger esortava ammoniva non solo la cultura islamica non solo parlava all'Islam moderato parlava alla cultura europea dal rischio evidentemente discendere verso un dice Della un radicalismo che escludesse
Diciamo la migliore razionalità
Europea le migliori razionalità occidentale
Dal pensiero
E che quella moto quell'ammonimento purtroppo oggi suona come una profezia dimenticati ignorata contro la quale si stagliano evidentemente
Tanti fallimenti si staglia poi l'evoluzione che ha avuto il radicalismo nel mondo islamico ma si sta lì anche secondo me l'evoluzione che ha avuto il diritti Isma'il radicalismo nel mondo occidentale nell'Europa stessa
Ecco all'interno del libro ovviamente
Si parla punto dell'ipertrofia dei diritti all'interno
Della nostra società italiana e ovviamente è chiaro che innegabile dire che l'Europa è è una somma di
Didi Stati e soprattutto una somma di società
Il tradimento della libertà è e forse alla base di
Di questa crisi sistemica a mio avviso il e tradimento della libertà è anche l'idea che esistano tante libertà e nessun dovere perché poiché diciamo il il problema strutturale
Beh del nostro Paese e delle istituzioni anche europee è quella che si fa fatica in qualche modo a dire ai cittadini guarda che in una campagna elettorale ad esempio non esistono solamente i diritti
I soldi in più in busta paga non esistono solamente le cose che ti possiamo promettere affinché tu stia meglio ma c'è bisogno anche che che tu fai un pezzo del lavoro fai un pezzo della tua parte con diciamo i doveri i doveri che vanno dal pagare le tasse al reggere eticamente civilmente un paese oggi è tutto fondamentalmente un diciamo un premere l'acceleratore sul a diciamo sul sul sulla pancia dell'elettorato e quindi sul dire
Tu hai pochi diritti sul lavoro ottennero di più ai pochi diritti civili tenere o ancora di più
Però sembra che tutti questi diritti voi non subiscano il risultato di una società più felice più risolta e al tempo stesso di un paese più equo
Ma il tradimento della libertà nel titolo originario del mio libro
Poi trasformato per ragioni di marketing editoriale in troppi diritti troppi diritti funzionava meglio effettivamente ha funzionato molto meglio
In cui in quella scelta nel tradimento della libertà in quel complemento di specificazione della libertà c'era volutamente una
Una lettura volutamente più complesse e forse anche in parte ambigua
Nel in questa titolazione perché comprendeva tanto l'ipotesi che la libertà tradisse quanto l'ipotesi che la libertà fosse tradita
Invece evidentemente la lettura troppi diritti schiaccia il libro verso una poi una sola delle due posizioni anche perché poi
Nel sottotitolo quel tradimento della libertà e diventato L'Italia tradita dalla libertà il completo di specificazione diventa un completo di causa efficiente quindi solo una delle due posizioni
E la libertà ha tradito la libertà che tradisce e lo specchio dei cosiddetti diritti relati cioè dei diritti che sono fuori da una relazione e da una relazione con i doveri perché i diritti
Sono il carburante attraverso cui le democrazie si sono affermate in occidente egli ed in Europa attraverso tre secoli prima sfidando l'autorità del monarchie assolute l'autorità
De delle verità e delle autorità di fede dove non c'erano i cittadini ma c'erano i sudditi evidentemente poi sfidando i totalitarismi del Novecento
E le loro e le loro verità e le loro autorità ideologiche e coma quando i diritti si sono diciamo hanno inverato le democrazie gli hanno le hanno realizzate e gli hanno imposte sulla scena
Del mondo come dato acquisito e le generazioni hanno incominciato a ritenerle come dato acquisito e non come frutto di una conquista di una tensione dialettica continua nel rapporto tra evidentemente i cittadini e il potere
Ed è in quel momento i diritti non avendo più autorità da spread da sfidare perché le autorità sono state gradualmente azzerate ecco da carburante delle democrazie
Hanno rischiato e rischiano di diventare una fonte di delegittimazione di disintegrazione questo questo rischio purtroppo e
Quello che
E di fronte a noi evidentemente perché perché in questo in questa assenza di autorità i diritti
Possono coesistere d'essere ancora un elemento propulsore e attivo e positivo se sono in relazione con i doveri cioè se evidentemente c'è un rapporto per ogni diritto c'è un dovere conseguente e però qui entra un un cambiamento epocale che si è avuto in questo rapporto fra diritti e doveri il un ruolo chiave lo gioca un soggetto terzo che la tecnica
E qui veniamo alle possibilità della tecnica della della medicina e della scienza perché la tecnica cosa fa la tecnica
Dilata le possibilità umane trasforma ciò che ieri era impossibile in qualcosa che diventa possibile e il diritti cosa fanno i diritti occupano questo spazio del possibile se lo legittimano come giusto
E mentre la scelta delle azioni umane si è sempre svolta Danny nei secoli precedenti valutando
Diciamo ciò che era giusto ciò che non era giusto quindi il bene dal male in una prospettiva in qualche modo etica evidentemente morale no improvvisamente la valutazione di ciò che è giusto non lo che giusto
Slitta sulla dimensione estetica sulla sfera del possibile perché tutto ciò che e possibile diventa anche giusto
Adesso qui io rischio di apparire moralista però voglio fare di voglio fare degli esempi che possono in qualche modo
Aiutarci se per esempio la scienza consente attraverso la procreazione assistita
Di separare la propria azione dalla sessualità quindi cambiare i costumi e poi successivamente di consentire evidentemente la alla la genitorialità in assenza di
Possibilità feconda attive no
Ah prende le possibilità all'uomo
Le apre trasforma ciò che ieri era impossibile in qualcosa di possibile e così accade che per esempio l'utero in affitto diventi un diritto
Diventi un diritto nella percezione di
Anche un mondo
A me è accaduto da direttore del mattino di ricevere un giorno a telefonata di una mia valida
Editorialista che viene da una cultura del femminismo
Della sinistra progressista e che mi ha detto ma sa io c'ho pensato in fondo l'utero in affitto è un contratto in quanto contratto una forma di libertà perché una donna non dovrebbe disporre del proprio corpo per per diciamo garantire la genitorialità a a chi non può permettersela in fondo è un è un diritto è una bella cosa
Io vorrei scrivere un pezzo sul sul lutto nel prendere posizione a vantaggio a favore di questo contratto
Io devo dire che il mattino gelo all'aperto posizioni era un giornale aperto lo è ancora ma insomma sotto la mia direzione certamente ho ho cercato che fosse un giornale aperto a posizioni diverso e quindi su soprattutto su questi temi ci fosse un confronto però io devo essere sincero quel giorno io quel pezzo lo pubblicato gli ho detto ma
Tu sei sicura chiede la la condizione di un afro americana che va a partorire in una clinica
Per venti mila euro in condizioni igieniche disastrose e con una Subert subalternità contrattuale da paura sia una forma di emancipazione e di libertà e non sia la forma più grandi di schiavitù
Sì è sicura che non stai dilatando la sfera di diritti seguendo le possibilità a critiche che la tecnica per l'uomo
E quel pezzo io non l'ho pubblicato allora io credo che questo slittamento sì sì ha prodotto nella coscienza dell'Europa perché ha ragione Sommella io sono d'accordo su tutto quello che lui ha detto però dobbiamo anche chiederci perché i sovrani SMI
Sono a che cosa abbiamo sbagliato
Cioè era ineluttabile che
La tecnica internettiana
E che è stata vissuta e raccontata penso a cosa come la la la dimensione del la fiducia che la sinistra americana avuto nello dello sviluppo delle possibilità di internet
No che perché il mercato internettiano che ci raccontava l'utopia di di una democrazia che Diretta partecipativa orizzontale che poi diventasse anche una una giungla dove
Si ruba di contenuti si viola la privacy si condiziona l'esito delle elezioni delle lezioni Sempione il tranche come la cifra
Di qualità del del dibattito culturale e dell'opinione pubblica era ineluttabile che ci fosse questo ribaltamento io penso che non era ineluttabile ecco qui
Ci sono due paradigmi c'è il paradigma di chi considera lo sviluppo dei diritti un fatto naturale come espressione di una superfetazione della tecnica senza limiti pensò a un filosofo contemporaneo che si chiama Emanuele Severino il quale
Dice la
La tecnica è figlia della cultura perché la cultura inventato la tecnica per realizzare i suoi fini
No però
Che cosa accade che la la la tecnica
Figlia ribelle freudiana mente uccide il padre e in che modo ci del Papa il padre una prima volta questo l'apporto e finisce per imporre
I suoi fini stessi cioè i fini della tecnica alla cultura quindi c'è un ribaltamento del rapporto fini mezzi e quali sono dice
Severino i fini i fili i gli scopi i fini della della tecnica ce la tecnica non
Fini l'unico Fini che ha un fine quantitativo cioè quello di imporre la sua dimensione quantitativa alla dimensione qualitativa della cultura
E quindi e e le diciamo nella dimensione internettiana la dimensione quantitativa dei clic si impone alla capacità del Biella diciamo della cultura democratica di legittimare le sue differenze in ragione della qualità e dei valori che si assegnate perché la democrazia non è evidentemente raggiungimento di una uguaglianza formale
La democrazia è giustificazione delle differenze in base ai valori su cui evidentemente la democrazia stessa si fonda se questo ribaltamento si determina dice Severino è un dato ineluttabile
Io non ci credo
Io credo che quello che si è determinato in Occidente dire Europa e figlio di un errore
Perché da liberale vedo il futuro della prospettiva europea con lo stesso spirito con cui giustamente Sommella dice
Lo possiamo la possiamo ancora riprendere questa Europa perché perché il futuro aperto dobbiamo riconoscere che il fondo sia il futura Berto dobbiamo riconoscere che non c'è una direzione della storia Marco marxiana mente orientata ma che è la storia procede sulla base degli errori degli uomini delle liti che li governano e quindi abbiamo commesso degli errori nel valutare il potenziale di rischio delle tecnologie non abbiamo considerato che le opportunità che le tecnologie offrivano all'uomo enormi perché io non sono un passatista però avevano delle condizioni di rischio che andavano valutate
Non abbiamo considerato per esempio quello che
Nel nei primi anni novanta alcuni e tra questi per esempio Giulio Tremonti che mi ha mandato leggendo il libro un suo bellissimo saggio del novantadue
In cui da un punto di vista puramente di diritto tributario considerava il rischio che
Una in in inadeguata leva fiscale e Governo fiscale rispetto ai processi
Tecnocratici che le multinazionali la finanziarizzazione dell'economia prima sul sub su scala sovranazionale una ma un mancato governo fiscale di questi processi avrebbe minato e distrutto le basi della democrazia cosa che poi è accaduto
Cosa che poi caduto perché perché accade che l'Irlanda rifiuti di pretendere le tasse da Apple ed è l'Europa che deve imporre all'Irlanda guarda tu devi avere tu devi chiedere le tasse e pollo le e l'Irlanda dice no pur di avere poi sul suo territorio
Allora e chiaro che poi sei sistemi autocratici come la Cina risolvono questo problema in maniera illiberale
C'è qualcuno che si convince che in fondo i sistemi autocratici funzionano meglio della democrazia non è così però abbiamo sbagliato avremmo sbagliato per esempio a non riconoscere una la titolarità del foro competente a giudicare le questioni fra un cittadino
Facebook
Come la sede dove il cittadino abilità e non dalla sede del paradiso fiscale dove Facebook collocata abbiamo sbagliato perché poi quando il cittadino vuole recuperare le sue foto perdute nel circuito di Facebook non sa a chi rivolgersi
Abbiamo sbagliato quando non abbiamo
Quando non abbiamo debitamente considerato diciamo il PIL potenziale e il il il il le norme potenziali di potere che esiste concentrava in capo a queste centrali tecnocratica
No
E e non abbiamo per esempio
O o o o penso alla realtà internettiana facciamo fatica a individuare una responsabilità dei gestori delle piattaforme rispetto ai contenuti io faccio il direttore di un giornale sul mio giornale far non faccio più il direttore di un giornale di facevo il direttore di un giornale e sul giornale rispondevo di norme deontologiche civili e penali sulla base di quello che perfino penali il mio corrispondente da Avellino poteva scrivere a mia insaputa
Nella realtà internettiana diciamo i detentori della piazza virtuale non rispondono di nulla
E allora oggi sappiamo che se poi si impone la violenza il cattivo gusto
Dentro quella dimensione c'è una crisi di responsabilità perché il diritto di comunicare i diritti Isma'diventato assoluto non ha il contrappeso di un dovere di una responsabilità conseguente chi limiti quel processo
Quindi io credo che questo sia stato l'errore che si è prodotto non ineluttabile ma grave e che dobbiamo correggere
C'è un dossier c'è un'altra cosa che voglio dire però non voglio no no prego prego
C'è un paradigma diverso da quello che
Utilizza Severino ed è il paradigma di un altro pensatore che mi pare più vicino alla mia diciamo alla mia formazione la mia cultura
Si chiama
Mauro Magatti
è stato il preside della facoltà di Sociologia della Cattolica di Milano e ha scritto un libro bellissimo che si chiama libertà immaginaria nel due mila nove
Anche qui cerco di semplificare quello che Magatti spiega e racconta Magatti fa questo ragionamento dice il capitalismo dopo
Il i le grandi passioni grandi turbamenti e i grandi sconquassi dei totalitarismi del Novecento no dopo il il dopo l'il secondo diciamo alla fine della seconda guerra mondiale il capitalismo
Per tornare a produrre ricchezze garantire benessere
Ha bisogno di società molto ordinate
E le istituzioni democratiche concorrono a queste a questo bisogno del capitalismo fondando delle istituzioni molto solide anche con una diciamo una una
Quasi il regime entrando le società pensato alle Società degli anni cinquanta degli anni sessanta con una cultura anche venata di un certo moralismo che serve per costruire delle società ordinate
Dove il capitalismo produce ricchezza e poi attraverso il meccanismo del Welfare questi questo benessere viene Grey distribuito alla ai cittadini questo schema di Cepagatti funziona fino alla fine degli anni settanta alla fine degli anni Settanta
Anzi a metà prima della fino agli anni Settanta questo spesso patto si rompe e perché si rompe si rompe perché dice Magatti
Il capitalismo improvvisamente si accorge che per produrre più ricchezza
Non ha più bisogno di società ordinate ma bisogno di società dei sordi nate perché perché capisce che con la monoporzione
Nel supermercato si guadagnano più soldi di quanto sia la spesa si facciano con la spesa della famiglia e allora a quel punto il capitalismo cosa fa stabilisce dice Magatti
è un pensiero diciamo molto baumaniano un pensiero in qualche modo
Vagamente di sinistra ancorché e e su e suggestivo né in quelle e gli esiti che sto per raccontare il capitalismo
Stabilisce un'alleanza con un soggetto nemico
Che che diciamo istituzionalmente venivo che il movimento libertario del sessantotto cioè dice il Sessantotto nella sua forma raccoglie nella sua forma libertaria
Finisce per fare un matrimonio a perdere col suo nemico col capitalismo e in che modo declinando la libertà in consumo
E il il il cittadino diventa consumatore
E allora
Il cittadino diventa consumatore e Consumatori diritti assoluti
Pensate qui a una a una diciamo una provocazione che voglio lanciare ovviamente non in chiave confessionale
Ma una provocazione il voglio lanciare pensate al diritto al divorzio il divorzio è un gran è un grande diritto della diciamo dell'Occidente è una forma di emancipazione femminile una forma di libertà e tutti ce lo riconosciamo penso come tale
Però il divorzio come ogni diritto come ogni diritto ha un prezzo
Ha un prezzo e anche un potenziali di rischio
E allora se questo potenziale di rischio o se questo prezzo non viene debitamente valutato il rischio che il divorzio assieme alle libertà assieme ai diritti assieme all'emancipazione porti anche a una forma di disintegrazione
Della società e di un di un presidio primario che la famiglia
Oltre la quale non è stato inventato niente di meglio evidentemente nelle società occidentali questo rischio esiste
E chi sia assegnata la cultura
Diciamo la l'onere e la responsabilità di garantire di assicurare una cultura della responsabilità che faccia da contrappeso alla al diritto del divorzio affinché e questo diritto si è esercitato
Insieme a un la difesa è una è una una crescita della responsabilità familiare solo la cultura confessionale della chiesa
La difesa della famiglia è diventata un patrimonio esclusiva del magistero di fede la laicità invece l'ha completamente ignorata in nome di una diciamo
Possibilità
Estetizzante di una libertà individuale chiede passava anche per la frantumazione il superamento della famiglia stessa
Ecco questo ha prodotto evidentemente alcune conseguenze che non erano debitamente valutate
Che cosa voglio dire
Voglio dire che
Anche i fatti di oggi
Sono finiti gli errori
Che purtroppo dentro il pensiero occidentale dentro il pensiero europeo si sono prodotti poi c'è qualcuno che ha iniziato a pensare come il signor Salvini giustamente
Che siccome l'Europa non funzionava bisognava tornare dentro la sovranità degli Stati alzare i muri
E il diritti Isma'dei cittadini europea dei il relatore perché non si relaziona con i doveri e con i diritti degli altri è diventato il dirigismo del tassista che mi ha preso l'altro giorno a Pompei e mi ha detto io gli immigrati li voglio vedere tutti via
Lo dica Toro votato Salvini a Napoli ho votato Salvini
Perché pensare i danno trentacinque euro al giorno valide sono almeno trentacinque euro al giorno allora questi sono i diritti irrilevanti purtroppo e siamo evidentemente i in un momento in cui gli errori nella costruzione e nella e nel nel bilanciamento secondo me fra i diritti e doveri della costruzione europea
Hanno portato a a questo diritti Isma'che si traduce nel sovra Nismo e negli eccessi nell'assurdità la che è sotto gli occhi di tutti di cui ha parlato anche Roberto Sommella
All'interno di questo libro il la cosa che che mi ha affascinato di più è stata appunto l'idea come recita anche la quarta di copertina del viaggio nel pensiero di un paese di un paese che evidentemente non solo per i suoi destini politici ma anche per i suoi destini comportamentali quotidiani a qualche problema profondo con diciamo con il tessuto dei diritti e dei doveri e parlando appunto di tre listini diventerà un un po'lo specchio del Paese visto che diciamo passiamo le nostre giornate chiusi tra redazioni convegni dei quindi diciamo quei momenti diritti entra un po'il come dire l'interrogare la cittadinanza attiva oggi per esempio con un tassista riprendendo mi dà lavoro
Di presente diciamo dico qui c'era dei radicali e porta un sacco di volte Pannella col taxi perché ovviamente Pannella ce ne sono in taxi e fare dice ma dotto mi spiega questa questione delle ONG
Perché io per esempio dice che non mi fido di nessuno
Alla fine ho capito che non è tanto qualche entità oscura che li finanzia ma secondo me sono proprio le navi mercantili che petali se l'impiccio degli immigrati pagano qualcun altro che li raccoglie ecco allora in questa diciamo gli ho fatto che qualche domanda sull'il proprio diciamo sulla propria vita sulla propria idea insomma e e e la cosa che che ho
Diciamo che ho visto che fondamentalmente
Quell'uomo diciamo aveva un paio di bussole nella propria esistenza la prima appunto era la fede e l'altra era la famiglia adesso non perché diciamo se inseriamo sembra il festival dei conservatori tra lei però sostanzialmente c'è in qualche modo un architrave che regge il senso il senso
Di una riflessione in questo caso che che battagliare su un problema di stringente attualità e alla fine lui ha detto una cosa che è contenuta all'interno di questo libro Quirico tutti questi diritti che ci hanno dato alla fine
Hanno detto mo'vediamo un sacco di diritti e noi ce ne laviamo le mani quest'altra sintesi io gli ho detto se vuoi morire stasera con me presentiamo libro insieme ad Alessandro Barbaro
Però in questo senso il la di di di diciamo anche la chiamata una volta c'era la chiamata all'impegno oggi sembra esserci da parte di tutti una chiamata al disimpegno
Ma io per rischio di passare per conservatore me ne rendo conto quando una cosa negativa no no ma io non per io non penso di esserlo ecco però mi rendo conto che l'esempio che tu porti dimostra come evidentemente non esistono più narrazioni condivise perché non esistono diciamo gerarchie del sapere e del potere condivise e la parola brutta la parola gerarchia una parola che liti manda già agli occhi di qualcuno ha
A destra però se noi vogliamo come dire ricostruire
Il tessuto della cittadinanza lo dobbiamo costruire attorno a delle narrazioni condivise e le narrazioni condivise si
Gerarchizzati in base ai valori condivise non evidentemente i in nelle forme di una autorità irresponsabile nella forme di un utero tuttora l'autorità responsabile oggi purtroppo ciascuno si fa le sue narrazioni
Evidentemente sulla
Sulla Rete nelle forme quantitative che le nuove autorità gerarchiche della Rete i nuovi poteri finanziari della Rete occulta mente
Instilla no e impongono è questo il punto però il i il tema di governare i processi
Evidentemente che la modernità e la tecnica pone non è un problema reazionario un problema
Anzi di cambiamento è un problema che io in qualche modo io posso dire di sinistra nella prospettiva diciamo nell'idea del Titti lati che si può attribuire alla sinistra di governare i processi di cambiamento pensando a quello che succederà sul lavoro adesso
Nell'innovazione lo dicevamo prima già il più parlando del giornalismo e della diciamo
Prospettiva terminale del giornalismo cartaceo di come è cambiato il destino dei giornalisti in questo Paese la loro forza contrattuale ora piuttosto la loro debolezza contrattuale pensate che cosa sarà l'automazione dei processi del lavoro
Nei prossimi vent'anni trent'anni lo ha scritto molto lucidamente Calenda l'altro giorno in un articolo di un po'manifesto politico sul foglio
Dove ci saranno una quantità di lavori che in questa economia di guerra e di transizione sa scompariranno e subiranno dei processi di disintegrazione e ci saranno dei lavori che invece avranno uno sviluppo
Il ragionevole sulla base delle nostre cognizioni U attuali e già adesso noi sappiamo che ci sono una quantità di ventenni dotati di abilità internettiana e straordinarie
Che guadagnano un sacco di soldi dentro il mercato il diciamo il mercato delle implementazioni di consenso solo lavori nuovi e ci sono giornalisti disoccupati che hanno studiato fu da Aristotele fino ai giorni nostri e non e non trovano lavoro allora noi questo processo lo vogliamo governare o non la vogliamo governare
E se lo vogliamo governare dobbiamo RIA ancorare i diritti evidentemente ha ha una responsabilità e a un e a onda e a un un obiettivo valoriale
E che ci siamo dati oppure dobbiamo considerare la libri la nostra lo spazio della nostra libertà
Il il confine la nostra libertà nel nello spazio che la tecnica apre di fronte a noi e queste sono le sfide dei prossimi di prossimi anni allora
Dobbiamo anche dentro le prospettive le appartenenze culturali della nostra nascita guardare con maggiore
Capacità di mettere in discussione le nostre certezze acquisite il nostro considerare ciò che desta ciò che sinistra ciò che confessionale e che ciò è ciò che laico ciò che ci porta avanti e c'è chi ci porta indietro perché
è evidente che la modernità riscrive le regole
E noi per poter governare questo processo tecnologico che non può essere demonizzato ma chi va però governato dobbiamo avere una capacità culturale di
Costruire delle cornici delle cornici e di fare in modo che siano siamo noi a guidare la tecnica verso i processi ebbe verso gli obiettivi che vogliamo e non sia la tecnica a guidare evidentemente le nostre scelte ponendoci una serie di domande una una serie di domande
Le più le più le le le e dandoci delle risposte che sono relative però che sono fondamentali Touré posta una rispetto alla possibilità di disporre l'eutanasia di un qui di un tredicenne di un quattordicenne sul presupposto che il Possa assumere una disponibilità della vita volontaria e una grande domanda
E giusto non è giusto io penso che non sia giusto
E ce la dobbiamo porre però perché se non ci opponiamo finiremo per leggi per per considerare quello che ha fatto il Belgio o l'Olanda adesso non ricordo vi pare che fosse il Belgio dobbiamo porci il problema perfino se l'idea di eliminare
E questa è una domanda ancora più
Più di eliminare Ida un dalla vita umana sia una prospettiva diciamo di bene sempre ossia un elemento di eugenetica di determinismo scendere alla dir l'atto di debito il dubbio di diciamo di di materialismo
Scientificità e questo ce lo dobbiamo porre possiamo possiamo rispondere in un modo non alto ma è evidente che la tecnica ci impone di riconsiderare sempre la nostra dimensione valoriale e di adeguarla nonno con una approccio assolutista ma con un approccio relativista che però tiene conto che alcuni varo valori io li chiamo relativi assoluti perché sono i valori che fondano lo sviluppo della nostra civiltà
E hanno una loro rigidità questo non vuol dire che non possono essere in qualche modo modellati manutenuti aggiornati però hanno una loro rigidità perché hanno lo una o densità perché su quella densità si fondano le nostre libertà
E quindi questi valori devono essere sempre presi in considerazione quando la l'avanzamento della tecnica rischia di produrre un insulto a questi valori stessi
Ecco c'è un un capitolo del libro che che si intitola la lunga notte del sud iniziasse l'Europa ancora una speranza il Sud e il suo banco di prova
Dalla campagna elettorale italiana è il tema del Sud fondamentalmente scomparso scomparso anche all'interno del contratto di governo qualcuno dice meno male almeno non ci saranno danni evidenti qualcun'altro dice
Strano che un movimento come momento Cinquestelle che che ha fatto il pieno di voti al Sud ovviamente non abbia compreso alcune emergenze alcune alcuni problemi strutturali
E questo diciamo che in qualche modo in Italia diventa un ragionamento che vale in modo paradigmatico anche per l'Europa
L'assenza della questione meridionale l'assenza della questione del sud e in generale e rischia in qualche modo di determinare la fine di un processo politico così come lo abbiamo conosciuto quello europeo che abbiamo narrato anche prima partendo dalla diciamo dalle lunghe notti di Ventotene ad oggi
E questa notte del Sud fondamentalmente una è una notte che
E molte sempre più buia e soprattutto è una notte in cui quegli elementi di devastazione complessiva e globale del Sud penso a alla mafia la camorra 'ndrangheta la sacra corona unita alle mafie in generale ma penso al caporalato penso a tutti quanti quei mali che poi il Sud ha anche esportato in altre parti d'Italia perché ormai non sono solo più dei fenomeni locali
In qualche modo a mio avviso vivono
Meglio stante anche una fine del dibattito pubblico e una retorica trionfante su quanto sia importante narrare di una bellezza che in verità non esiste più perché questo libro si concentra anche su una certa fine del gusto di una certa fine dell'estetica
La retorica di cui ci diciamo che il Sud è meraviglioso che il puzzo di petrolio del nostro paese eccetera eccetera irrealtà un po'come l'ipertrofia dei diritti ha creato dei mostri Bernardino Popovici domande si esaltano più stimolanti però risponderò un paio cioè prova
Diciamo guerra libero perché io penso che il
Diciamo al sud si è prodotta una sostituzione di potere e il il una pura sostituzione di potere il reddito di cittadinanza
L'offerta redistributiva simile a quel patto scellerato che spende per per per diversi decenni il potere centrale ha fatto con le peggiori classi dirigenti meridionali
Il reddito di cittadinanza è l'esatto contrario di quello che serve al sud
Ed è lo specchio del diritti Isma'cioè di una politica di promesse
Fatta di promesse e senza ambiziosi di diritti senza ambizioni se voi pensate i diritti e le ambizioni sono due cose assunto apposta cioè nel in questo contratto di governo ci sono molti diritti solo diritti non ci sono ambizioni
Perché perché nessuna di questi nessuno di questi diritti e ancorato a una sfida che il Paese si pone
Cioè nessuno ha detto vogliamo crescere
Del tre per vogliamo far risalire il PIL del tre per cento noi facciamo un programma di governo perché in cinque anni l'Italia deve tornare a crescere del tre per cento la stessa Flat Tax
E diciamo si muove in una prospettiva di in di raccogliere un interesse particolare del piccolo imprenditore leghista che a pagare meno tasse ma non è ancorata a un progetto di rilancio dell'economia dello sviluppo del Paese manca completamente questa visione
Manca completamente la visione di una politica che
Assuma alcuni punti di crisi del sistema italiano che sono evidentemente la mancata crescita il debito pubblico
Che pesa dannatamente sulla sul sul destino di questo Paese
L'ascensore sociale che si è bloccato la crisi demografica che è la più grande questione senza la quale non c'è non c'è nessuno sviluppo perché con la fecondità di uno virgola due più delle donne italiane non si va da nessuna parte no e il
Soprattutto lo spostamento dell'asse
Fra le gelate la responsabilità dei tra le generazioni cioè trascurabile trasformare la protezione sociale in cambiamento quindi spostare i due nel fare dai padri figli consentendo ai fini di assumere in nome e per conto di padri la responsabilità del Paese queste la sfida che una politica oggi dovrebbe assumere nei confronti di un Paese che da venticinque anni non cresce più cresce molto di meno del resto del dell'Europa e che ha visto declinare le le con le sue condizioni di benessere ha visto fuggire tutti i fili non so più della classe dirigente
All'estero ha visto depauperare nel Mezzogiorno il suo capitale umano perché l'attrattività di questo Paese e caduta
Sotto terra queste la sfida che si sarebbero dovuti intestare in nuovi padroni del palazzo non un contratto fatto di diritti ismi dove
Contratto senza alleanze che un istituto di diritto privato tra soggetti che di fitte lo sfidano l'uno dell'altro per potersi scusate la parola perché altro non è il contratto senza alleanze
Evidentemente ero un contratto senza alleanze che viene sottoposto
Al voto
Dei ciascuno lo sottopone al voto dei suoi a detti
Uso questa parola non a caso
E la lega lo sottoponeva i suoi gazebo facendo votare però non l'intero contratto nessuno ci ha pensato ma solo le parti che lei ha proposto proprio in nome di questa incapacità assoluta di transige ritrovare sintesi e sapete perché
Perché da ormai quindici anni nella democrazia italiana si è imposta una retorica una demagogia populista che ha smontato pezzo pezzo tutte le forme della democrazia convincendo ci che il il compromesso si chiama inciucio e quindi fa schifo e non si deve fare che la classe dirigente si Cameli Tanzi casta e quindi e da demonizzare
Che diciamo le forme della politica sono un teatrino disprezzo da da disprezzare
E quindi
Siamo giunti in un punto di assoluta Anna Anal Febe etilismo istituzionale e e funzionale che riguarda tanto le classi dirigenti incapaci di transigere ma capaci solo di fare contratti senza alleanze e quindi Dio non intestarsi una responsabilità in nome e per conto dei cittadini tanto da parte di cittadini che giustamente rivendicano i trentacinque euro che il governo vuole dare agli immigrati lo vogliono per se stessi perché dentro questo diritti Isma'di diritti che stanno nello stesso spazio e che sono i relativi cioè non si relazionano fra loro evidentemente ognuno guarda la luna e non vede che gli sta a fianco
Questo è il punto più drammatico della decostruzione democratica di questo Paese e siamo dentro a questo punto
Di fronte ai cambiamenti che la globalizzazione ancora produrrà nei prossimi venti venticinque anni di e di fronte al diluvio di innovazioni tecnologiche che invaderanno l'Europa è che modificheranno alcune condizioni chiave che invece imporrebbero non l'analfabetismo istituzionale ma imporrebbero una coscienza forte e sana della del della della democrazia della sua imperfezione e della luce sua necessità
Di correggerla su scala sopranazionale quindi di investire come dice giustamente Roberto sull'Europa
E allora in questo punto in cui si è imposto un sapere unico conformista che ha demolito le forme della democrazia
Noi dobbiamo tornare a parlare e array intermediare una democrazia disintermediata dobbiamo tornare a come dire fare opera di pedagogia civile nei confronti di cittadini spiegare che cos'è il compromesso il compromesso e l'essenza della relazione democratica perché l'essenza delle delle riconoscimento dell'alterità
E la sintesi in nome di un di un bene comune tra interessi divergenti
E il cuore della democrazia noi dobbiamo tornare a fare un'opera di rieducazione noi chi chiunque cha strumenti ognuno per parte sua qui diciamo
Questo Piccolo libro è stato scritto con questo spirito di una goccia nell'oceano però io sono convinto che quando si impone un pensiero comune
Come quello che si è imposto in questo momento è il momento di parlare controtendenza è il momento di spiegare che perfino l'autoblindo
Talvolta è un privilegio perfino il vitalizio talvolta è un privilegio talaltra è una funzione dall'altra ancora esprit esprimere l'ostile il rango di una democrazia
La forma la sua estetica perché anche l'estetica di una democrazia che la settima potenza industriale a delle sue forme e dobbiamo porci il problema anche in questi giorni in cui discutiamo di vitalizi
E tagliamo lì tutti tagliamuri tutti benissimo dopodiché dobbiamo chiederci com'è possibile che i migliori si siano allontanati dalla politica
Perché
Perché abbiamo rinunciato a ad Assad ha a riconoscere le forme di finanziamento lecito e di regolarne
Abbiamo pensato solo a tagliare i vitalizi e le forme di finanziamento abbiamo pensato tagliare le immunità abbiamo pensato a ignorare quel discorso profetico
Ancorché disperato che Bettino Craxi nel novantatré felice dagli scali del Parlamento prima di essere incriminato e di morire e sulle in i in questo Paese e ancora ignorato e non giustamente riabilitato
Quel discorso quando Bettino Craxi
Disse al Parlamento dobbiamo assumere un po'la responsabilità di un problema cioè col quali sono le fonti di finanziamento della politica perché tutti i partiti beneficiavano di contributi occulti
Dobbiamo per rendere trasparente questo meccanismo perché la politica ha una sua dignità e ha un suo primato che bisogna riconoscere invece adesso noi siamo convinti che la politica la possiamo azzerare il nome di una democrazia perfetta dove non ci sono più bisogno di forme non ci sono più vi sono di rappresentanti si può andare a presiedere la Camera in jeans è senza macchina perché fa bene e fa più moda e dove non ci sono evidentemente costi
Salvo poi scoprire che a Roma cambiano le stagioni i colori
Le le forze politiche ma tutti gli imprenditori continuano a finanziare occultamento e la politica allora queste ipocrisia drammatica in nome di una democrazia perfetta
Che è stata ventilata raccontata all'utopia di questa democrazia perfetta orizzontale dietro la quale c'è sempre il primato di pochi sui molti e lo sappiamo ha indotto i cittadini a questo l'analfabetismo i nostri padri non lo avevano quando Montanelli diceva
Potuta Turato il naso e votate DC non è un'apologia della vecchia Democrazia cristiana però voglio dire che in quella in quel racconto c'era l'idea condivisa che la democrazia le sue imperfezioni perfino di fronte a certi disonorevole compromessi la dimora la democrazia in toto o va difesa
Oggi noi abbiamo smarrito perduto questa consapevolezza la dobbiamo recuperare con un cammino lento dobbiamo trasmettere questa coscienza e questa consapevolezza perché ai nostri figli dobbiamo smetterla di cedere alla tentazione di guardare i diciamo il le le forme dalla politica considerando le tutte negativamente perché questo ci ha fatto ammalare
E gli untori
Di questa malattia vanno isolati vanno sfidati vanno assolutamente emessi di fronte alla Bugie alle menzogne che raccontano come quelle che sono state raccontati in questi giorni rispetto al dramma dell'immigrazione
Bisogna avere il coraggio di attraverso i contenuti attraverso il coraggio civile di sfidare queste menzogne è una sfida possibile ci chiama tutti alle nostre responsabilità
Noi cerchiamo anche di farlo insomma tutti i giorni come come ben sa
Con corre io con radio radicale sicuramente sì e io sono qui per questo perché considero amici e alleati di questa sfida e anche con e anche con questo festival
Io volevo chiudere proprio con
Diciamo con una mia considerazione sull'elefante un po'e che l'elefante è questa
E questa non direzione che che che insomma appunto qui abbiamo accennato all'inizio insomma e che più che altro è un ringraziamento io ho lavorato per molti anni al Messaggero diciamo al Messaggero
C'era Giro c'era il diciamo l'abitudine di vidi passare insomma molti pezzi del nazionale sul diciamo sul Mattino diciamo per per quanto possa valere insomma
La mattina quando andavo a comprare il giornale compravo il mattino pur abitando a Roma perché ero felice che i miei articoli erano su un giornale che ovviamente aveva un un certo stile di direzione aveva una piattaforma intellettuale che insomma che personalmente mi ha reso forse una persona migliore confrontarmi con quello che penso che abbia reso tanti lettori e tanti cittadini
Molto più informati né quindi diciamo vada il mio ringraziamento personale per questi anni
Di direzione ma diciamo che il ringraziamento di un di un fu collaboratore di un diciamo e di un lettore con l'augurio insomma che ci ritroveremo ancora tante tante volte a discutere magari anche a litigare di qualche scelta
Come direttore ma che comunque la fine si erano siano sempre diciamo con le bandiere alte della libertà vera del pluralismo vero perché
Diciamo in quel giornale fatto da da tanti colleghi bravi da una direzione oculata da intellettuali come Aldo Masullo
Come Adinolfi come tanti altri insomma diciamo è stata per tanti anni una una bella metafora bella palestra
Civile di analisi e anche di dissenso quindi il mio ringraziamento personale per quanto insomma può valere però ci tenevo a farlo anche davanti a tutti e non solo per telefono come abbiamo fatto quindi grazie Alessandro Barbano per essere stato nostro ospite
Per aver scritto ero
Troppi e diritti L'Italia tradita dalla libertà edito da Mondadori e per per le parole per e per tutto quanto quello che ha fatto e che continuerà a fare perché insomma
Diciamo di abbiamo bisogno tutte le cose che ha detto prima abbiamo anche bisogno di giornalisti che ci mettano la faccia per
Per animato questo dibattito quindi grazie ancora grazie a te ne ho bisogno e gradito
Un pensiero a tutti alle alle persone che ho citato di cui mi sento evidentemente orfano però adesso guardiamo avanti perché avete abbiamo tante cose da fare penso che
Il nostro contributo possa esprimersi anche in altre forme poi cambiare tutto sommato non fa male
Grazie ancora grazie a voi grazie a Roberto Sommella Marco per l'inazione che hanno animato il festival nei momenti precedenti l'appuntamento è domani avremo su questo palco Giuliano Ferrara
Nadia Terranova e Adriano Sofri che presenterà il suo libro una variazione di Kafka edito da Sellerio grazie a tutti buona serata