Tra gli argomenti discussi: Libro, Mussolini, Psichiatria, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 17 minuti.
Rubrica
Dibattito
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traduttore, scrittore
Radio radicale nuovo appuntamento delle parole e le cose siamo in compagnia di Alessandro gallesi benvenuto a Radio Radicale
Sandra l'occasione di questa nostra conversazione l'uscita del sul tipo libero il figlio perduto edito da Rizzoli una epigrafe piccola all'interno di questa copertina recita nessuno gli credeva ma lui era il figlio del Duce lo raccontiamo un po'chi era il figlio perduto
Si è perduto era Benito Albino Mussolini figlio del del Duce
Figlio che aveva avuto con Ida Dalser
Nato nel mille nel novembre del mille novecentoquindici
Noi seguiamo nel mio romanzo la sua storia da quando entra nel manicomio di Mombello attraverso gli occhi di un di una persona che anche anche lui ricoverato a Mombello diventa col suo amico
E anche vediamo come diventa vittima del del manicomio ma anche vittima di origine come rimanere lì e infine viene quasi dimenticato dalla storia viene cancellato dalla storia e queste e il dramma che si chiama nel romanzo
Ecco questa negazione della storia in qualche modo ci racconta due cose la prima è che
Non c'era posto ovviamente per i figli illegittimi nella nella narrazione non solo del tempo ma per un lunghissimo periodo ricordiamo che nel nostro Paese diciamo fino a tre anni fa c'era ancora un problema nel grafico rispetto a questo ma soprattutto c'è ideato mentalmente che una distopia fisica possa qualche modo creare un ulteriore allontanamento Albino non era un malato psichiatrico era una persona semplicissima aveva solamente insomma diciamo un problema di alpinismo
E vive segregato all'interno di un manicomio questa penso che sia forse anche la metafora più stringente della storia della sua storia e penso che sia anche un po'la metafora perché abilitati di quel periodo seri infatti il diciamo che
Il figlio perduto del titolo non è soltanto Benito Benito Albino Mussolini mai tutta la generazione che è stata inviata a morire in Grecia al fronte
Da Mussolini sostanze era metafore dell'Italia in manicomio e microcosmo che è è una metafora giudizi dell'Italia di quel tempo di qui vent'anni di una generazione perduta
Quindi sono non soltanto Benito Albino ma anche
Quel suo amico tutta la generazione sono figli perduti se vogliamo
Ecco Fini Veltroni che ci raccontano però anche un pezzo non solo della storia contemporanea del Paese ma un pezzo anche dei genitori perché interessante vedere come poi in altre storie
Sempre se pensiamo a Palmiro Togliatti se pensiamo ad altri film di tra virgolette negati o perduti
Ne esce fuori veramente un'altra biografia del nostro Paese Albino ha una caratteristica ovvero atteso il dei tratti del padre fondamentalmente la grande capacità critica e analitica e lo si vede anche all'interno del libro questo è in qualche modo crea anche un unico ma perché poi
Anche perché Area altre vicende
I fini legittimi poi Mussolini realtà si sono trovati nella vita ad occuparsi di altro comunque rimanere sempre una capacità diciamo limitate di esposizioni invece quello che emerge da queste pagine che forse il figlio perduto e quello più simile al diciamo al al padre e questo è interessante e diciamo che
Il dramma che occupò comune il figlio voi accumulerà anche la madre
Se infatti diciamo che il dramma di Benito Albino che forse assomigliava troppo a fare quindi per quello che è diventato diventato scomodo assomigliava dal punto di vista fisico era in crisi ne erano due gocce d'acqua
E quindi questo creava problemi alla persona ambiziosa come Benito Mussolini
Nel momento in cui il ragazzo durante l'adolescenza
Quando è arrivato anche diciotto anni andare in giro vantandosi di essere il figlio del capo del governo quindi procreare un grossissimo problema diritto Mussolini e prima Mussolini si è occupato della madre Ida Dalser che si era rivolta personaggi di rilievo lo scriveva tante persone andava ai comizi dove appariva Mussolini
Per rivendicare il fatto che era la moglie di Benito Mussolini
E e poiché appunto quindi è stato il primo a se stesso si prese cura della della libertà al server della moglie internato la in un altro manicomio poi si è occupato di questo di questo figlio
E che è stato in sostanza costretto prima di diventare maggiorenne entrare i manicomi da qui non c'è più vivo
E così dell'interno di questo libro c'è anche una storia nella storia ovviamente perché
Diciamo partiamo con un altro protagonista che Giuseppe che diciamo entra nelle mille novecentotrentatré all'interno di questa struttura Mombello e le sue giornate sono le giornate
Tipiche dei di chi trascorre la propria vita all'interno di un di un di un posto del genere sono giornate vuote scandite il rituali dettati dalla dalla psicologa la psichiatria clinica e sono diciamo delle giornate che hanno poco a che vedere con la con la vita vera
Però ad un certo punto arriva Benito Albino Checchi cambia un po'tutto
Allora e sembra quasi che tu in questo libro hai voluto in qualche modo ricreare quella sensazioni e qui l'idea fondamentalmente che
Le persone lì dove si trovino si trovino riescono poi a costruire un altro mondo costruire un altro emisfero di libertà paradossalmente perché poi ad un certo punto
Un po'l'intelligenza sopra la norma di Benito Albino può la capacità di permeare anche rispetto a giugno Giuseppe IBA i vari aspetti della vita
Chiaramente porta una ventata di diversità all'interno di questa storia e allora perché come è stato anche farla vivere questa storia nella storia perché in punto che
La la verità di un determinato periodo storico forse lo si comprende più dalle storie collaterali che deve essere di vincitori
Sì certo bisognava un po'fare come Dante Alighieri con il suo inferno spiegare mondo completamente sufficiente con tutte le sue regole
Con il Bari gironi con i vari personaggi perché poi quello che succede a
A chiunque capi di vivere sulla terra si trova a vivere in un certo ambiente e cerca di di trovare un senso alla propria vita all'interno di quel di quell'ambiente la venuta dall'esterno di Benito Albino chiaramente mette tutto in discussione perché in quel momento
Il narratore Giuseppe si accorge che c'è anche una vita al di fuori anche perché ci sono rumori di guerra sta per scoppiare la guerra centrata Abissinia eccetera
Quindi quello momento in cui diciamo il mondo esterno e tra all'interno di questo microcosmo così protetto
Così sospetto
Però in sostanza
Diciamo i due mondi siano si assomigliano molto perché quello che può sembrare
La normalità al di fuori diventa invece è chiaro che soltanto follia la scopi della guerra
La violenza del fascismo che c'era all'esterno della del manicomio e qui che viene in sostanza riflesso dalla dal microcosmo del di Mombello di questo di questo grande Maicon quasi una città
Ecco ad un certo punto però la storia cambia il suo corso perché ovviamente Giuseppe non è un diciamo un un cliente chiamarlo così che eccessivamente scomodo Giuseppe uno come tanti nel personaggio
Diciamo appunto che fa parte di questa grande schiera di anonimato all'interno
Dei di di questa storia collaterale il problema e Benito Albino
Per Benito Albino così come tanti altri ragazzi uomini e donne di quel periodo
Viene in qualche modo ciclicamente sottoposto delle terapie
Che poi diciamo altri altri commenti di Pistorio e della medicina ci hanno raccontato che poi non erano altro che degli esperimenti alle volte venivano fatti sui corpi di questi che appunto erano diciamo tratta di come di rifiuti della società senza mezzi termini invece nel capitolo ventinove questa descrizione
La stanza asettica ma abbastanza forte dice Benito rimase in terapia fino alla metà di luglio di fecero trenta invenzione domandare vincolo nove volte lo sta mi assicurò che tutto questo gli ha fatto per il suo bene con cognizione di causa mere difficile richiede dividendo i risultati alla fine della cura non c'era stato alcun miglioramento anzi Benito era diventato un vegetale
Ecco questo è un aspetto ancora una volta interessante perché ad un certo punto
Ma onde evitare la scomodità si preferisce spegnere lentamente una vita in questo caso la vita di Benito Albino
E e questo ovviamente è uno dei tanti crimini silenti all'interno di quel mondo ecco come Stato questi e anche incontrare la figura di Benito Albino
Sicuramente qualcosa che
La prima cosa che ho visto che non ci sono stati i documenti che sono disponibili alcuni sono abbastanza scarni tipo la la cartella clinica
Però cartella clinica ci dice molte cose già che tipo di terapia che tipo di di terapie stato sottoposto le sue lettere
Quello che emerge quello ci dobbiamo sempre ricordare anche quando si della cartella clinica qualsiasi documento genetici sempre una persona dietro senza persone
Come noi in carne ed ossa ecco io cercavo di scoprire grande
La normalità la l'umanità di questa persona che sicuramente come detto precedentemente
Era una persona normale forse avrà avuto delle turbe comportamentali come tanti altri conoscenti nel crescere soprattutto quando sia magari come pare una persona così grande come come il capo del governo come il futuro Duce
Però ecco e io mi ci sono avvicinato con
Con quel sentimento con cui si ripensa a quegli amici d'infanzia quegli amici un po'strani che si incontrano quando cresciamo e mi sono immedesimato
Del personaggio principale del narratore e ho cercato di immaginare questo giovane come
Un mio amico strano
Cercando di capirlo cercano di vedere tutta l'umanità e cercando di seguire il processo attraverso il quale dalla sua umanità è stato portato
Essere disumani Zanzotto anzi
Lentamente
Togliere
Prima i sentimenti poi ottimi le passioni poi i sentimenti infine l'intelligenza
Soprattutto in questo libro si cerca di restituire anche una dignità a Benito Albino Mussolini perché
Chiaramente la dignità ieri per tutta una delle prime cose che si perde quando si entra anche in un posto come come Mombello allora
Che idea s'è fatto anche delle panorama storico intorno cioè di come poi tutto quanto questo era in qualche modo
Se voi anche facilitato dalla concezione culturale della disabilità della concezione culturale della diversità L'Unità chiaramente ha la sfortuna di essere il figlio di Mussolini figlio segreto
Sì dunque Mombello era era un luogo rispetto ad altri manicomi era comunque un luogo illuminato perché in sostanza si favoriva leggo terapia si favoriva
Cioè c'era la filosofia di cercare di guarda far guarire i ricoverati attraverso il lavoro attraverso lavoro fisico così staccati attraverso quello di concerto
Il concetto alla base di di questo tipo di manicomi era seria
Era sicuramente molto buona purtroppo quello che è successo
Soprattutto durante il mio impegno del fascismo che il tipo di controllo che veniva esercitato sulla massa dello che per propagandistico arrivava
Anche sul campo dell'istruzione arrivava nel capo del governo e arrivava anche addirittura nei manicomi molti dei delle persone che venivano incaricati di dirigere oppure
Alcuni gerarchiche diventavano posizioni di rilievo all'interno di di questi manicomi in realtà pallidi mi dettavano anche l'operato ed ecco quindi che ci sono stati numerosi casi di persone che hanno subito
Cure che non dovevano essere fatte
Oppure appunto in persone sono state internate all'interno di di manicomi son fax sono state fatte sparire
è una tragedia troppo comune in quelle in quel periodo ma non è tanto il il problema del del del manicomio persiste il manicomio anzi cercava di incoraggiare
Di di di trovare no umano delle persone incoraggiarli a in sostanza
Far diventare normalizzarsi lavoro tra purtroppo in questo caso il il regime
E interferito l'operato dei dei medici
Ecco in conclusione senta metafora stringente che
Che poi
Siamo in tutto il libro
Il peccato di Albino di Benito Albino fu quello di essere il figlio di Benito Mussolini peccato della madre di al virus quello di amarlo allora forse
Diciamo anche il fatto che
La dittatura la privazione di libertà non lasciano veramente spazio all'umanità questo poi è un po'il filo rosso
Sì certo è difficile una una delle delle frasi del del mio libro che appunto non apparteniamo a al tempo in cui ci troviamo a vivere periodo storico nella diciamo nell'ambiente
E i purtroppo possiamo fino a un certo punto cambiare nel tempo in cui in cui noi viviamo possiamo osservarlo siamo cambiati dal tempo ma ci risulta molto insomma molto difficile a volte impossibile cambiarlo
Il il problema di di Benito Albino essere nato
Momento sbagliato famiglia sbagliata e ed è stato così è una delle vittime delle storie uno dei figli perduti una come tutta quella generazione che è stata trascinata in una guerra
Che che magari non era necessario il
Io traccio anche poneva verso la fine dell'IVA un parallelo
Con ultimi vent'anni della nostra del nostro Paese perché io credo che gli ultimi vent'anni la mia generazione Cricelli sento il consiglio per l'unità
Quella di astrazione le persone che sono costrette ad andare a vivere al all'estero sento che anche in questo periodo diciamo l'individuo trovi molte difficoltà ad esprimere se stesso poter cambiare i tempi in cui in cui vive
E quindi
Diciamo non è soltanto uno sguardo storico a quello che è successo ma anche uno sguardo al nostro passato recente forse anche al presente
Bene allora noi ringraziamo Alessandro gallesi ricordiamo il figlio perduto edito da Rizzoli grazie per essere stato con noi grazie grazie all'UDC avere ascoltato è seguito fino a questo momento rimanete con noi perché continuano le trasmissioni radio radicale
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