Intervista a Walter Rizzetto sul Decreto dignità

Walter Rizzetto capogruppo in commissione al lavoro per Fratelli d'Italia parliamo di questo decreto dignità allora intanto partiamo dal dall'espressione che ha adoperato il ministro e vice presidente Dimaio dicendo che questo decreto dignità e la batterlo del precariato
No provente elevate lo di quello che dicono che pensa lui rispetto a ma al al mercato del lavoro nel senso che questo provvedimento non andrà a risolvere nulla anzi pur molto prudente
Creerà dei danni ora che si debba andare a parlare di dignità per quanto riguarda il mercato del lavoro questo è del tutto chiaro e da Paris siano ma con un provvedimento raffazzonato nel giro di qualche giorno di qualche settimana semplicemente per dare una risposta politica
Al all'altro
Voglio dire all'altra persona che in questo in questo momento fa parte del governo che sia Matteo Salvini perché politicamente Patrasso di non lo fermi in questo né mediaticamente né politicamente quindi mise estrema sintesi
Di Maio fa e provvede ad un provvedimento piuttosto raffazzonato che non risolverà i problemi anzi promette di peggiora
Oggi c'è un articolo tra gli altri a commento di questo decreto imita di Luca Ricolfi il quale dice
Meno precari non vuol dire più lavoro ed anche delle cifre dice comunque i lavoratori precari in Italia quelli emersi sono tre milioni fa ce ne sono anche tre milioni in nero di cui però nessuno parla
Sì sono d'accordo io ho sempre pensato d'una cosa in questi anni che il primo provvedimento che serve fare per cercare di creare occupazione e anche occupazione stabile anche se il mercato del lavoro evidentemente cambiato negli ultimi quindici vent'anni anche in in Italia è l'abrogazione della manovra former ovvero mandare in pensione le persone prima significa creare mobilità significa creare un turnover virtuoso in entrata dal mondo del lavoro
Ecco che dunque all'interno di questo di questo passaggio
A prima firma il vivaio io vedo che manca tutto quello che riguarda ad esempio le pensioni quota quarantuno lavoratori precoci il protocollo opzione donna
I sei sette mila esodati che stanno ancora effettivamente in Inès de quindi tutta questa parte qui manca è lo rinnovo soltanto una vetrina pubblicitaria aggiungo all'articolo che giustamente lei ha citato prima di di Ricolfi
Il fatto che Di Maio non capisce il ministro Di Maio non capisce una cosa fondamentale in pancia questo questo provvedimento ovvero lui da una parte va a tagliare dai trentasei ai ventiquattro mesi dei cosiddetti progetti richiami le cosiddette cosette rinnovi rispetto ad un contratto a tempo determinato quello che all'epoca fece fece Poletti tanto per essere chiari
E quindi lui con questo tipo di passaggio pensa e che dopo i ventiquattro mesi questi lavoratori possono essere stabilizzati quindi non più precari ma stabilizzati no ricordando che nello stesso decreto si vanno invece ad aumentare i costi
Per i licenziamenti questa è una contraddizione
All'interno di questo di questo tipo di passaggio perché se attualmente ed è questo che manca al ministro Di Maio ovvero il punto di vista da parte dell'impresa
Se in questo momento io fossi un imprenditore fare in molta fatica a a assumere semplicemente perché il licenziamento mi costa molto di più e semplicemente perché ci saranno senza la anzi con la con la causale dopo i primi dodici mesi ci saranno ci sono ricorso ai tribunali molto molto
Lei condivide all'analisi che s'è comunque ci sono posti di lavoro a tempo determinato
Eccetera
Anch'esso è un inizio di crescita sicuramente lo ricordavo prima al mercato del lavoro è evidentemente cambiato in tutta l'Europa e anche in Italia non esiste più il posto fisso non esiste più non esistono più Aime sotto un certo punto di vista i nostri non i nostri padri che entravano in una società che lavoravano presso questa società per quaranta quarantacinque anni quarantacinque anni ovviamente su come sono troppi per quanto riguarda contributi lavoro
Esiste una mobilità importante nel mercato del lavoro lo vediamo in Europa lo vediamo in Italia manca un qualcosa che ancora questo governo non è riuscito ad esprimere che un una sorta di garanzia ad esempio qualora la persona dovesse perdere il lavoro
In seno a questa mobilità se un giovane o meno giovane perde il lavoro e resta a casa per tre quattro cinque sei mesi all'anno ecco che questa persona
Se lo passati da un sistema retributivo retributivo misto a contributivo si troverà con dei buchi contributivi che non gli permetteranno di avere una pensione fra trenta quaranta anni di più di duecento trecento euro al mese
Questo il vero dramma è qui secondo me lo stato deve intervenire
Quindi un'astensione anche dei diritti
Un'espressione sicuramente di diritti assolutamente per quanto mi riguarda e per come la penso io lo Stato non vede trovarti un lavoro deve metterti nelle condizioni di poterne trovare uno
Questo è uno degli aspetti utili mentre per quanto riguarda le politiche del mercato del lavoro c'è anche il rischio che l'Europa possa vedere come una sorta di inizio di controriforma
Da parte del dell'Italia e quindi a stare più clienti dalla richiesta uno slittamento della o comunque di
Posticipare al pareggio di bilancio cosa che fa sembrerebbe voler continuare a fare l'Italia è una possibilità
L'Europa e possibile che in questo in questo solco veda quanto meno una frantumazione rispetto a qualcosa che la stessa Europa sbagliando per come la vedo io se aveva chiesto negli anni negli anni passati negli anni negli anni scorsi però veramente lo ritengo un provvedimento per ancora troppo debole affinché l'Europa possa prendere giustamente anche paura di quello che ho timore di quello che l'Italia potrà fare in questo senso
Ringraziamo Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia capogruppo la commissione