Intervista a Mauro Marino sulla politica economica del Governo

Radio radicale abbiamo qui con noi Mauro Marino del Pd attualmente vicepresidente della commissione Bilancio a palazzo Madama allora senatore Marino innanzitutto la Sibilla simili posizioni del governo e la posizione del PD
Ministro sia nei giorni scorsi avvenuto tra l'altro in Commissione nelle Commissioni parlamentari
Per e presentare le linee del suo dicastero lei è convinto non è compito delle posizioni politiche economiche espresso dal ministro
Sono tendenzialmente commenta nel senso che fa parte dell'opposizione io faccio solamente parte l'opposizione ma mi chiedo piuttosto se il ministero stia no non faccia parte della vecchia maggioranza nel senso che ho visto
Elementi di continuità veramente significativi che penso che testimonino la serietà della situazione rispetto a quello che è stato il comportamento del ministro Padoa non solo ha proprio in sede di audizione delle due Commissioni quinte congiunte due affermato una linea di continuità e di apprezzamento rispetto al passato
Che non può che essere anche la mia eravamo seduti di fianco io Padoan l'avevamo commentata positivamente
Mi chiedo quanto questa posizione sia piuttosto condivisa
Da cinque stelle lega perché mi chiedo questo perché penso che il ministro attive seriamente si renda conto di quelli che sono i vincoli europei che ne abbiamo presente
Che possono essere migliorati e fosse devono essere anche superati ma che non sono assolutamente allineati con quelle che sono state le mirabolanti promesse elettorali
Che hanno fatto da una parte cinque stelle parte la lega nord milioni quindi ritiene che il reddito di cittadinanza pronostici queste le sue terzo proposto dalla lega non siano compatibili con quelli
Non solo ma non ritengo io ma mi sembra di capire chiaramente dalla somma delle due edizioni fatti in quinta e in sesta Commissione che queste sì anche li diede in ministro tria perché mi sotto via ieri in sesta Commissione ha detto chiaramente che il reddito di cittadinanza sarà un'evoluzione di tipo nominalistico
Del reddito di inclusione che abbiamo fatto noi perché tutto questo che deve venire a saldo zero quindi significa
Che verranno tolte alcune cose a cui i benefici io penso che tax expenditures le cosiddette spese fiscali
Per essere riqualificati in modo tale da trovare risorse che possano essere utilizzate
Per quello che viene chiamato reddito di cittadinanza che diverso però dal rito cittadinanza
Che è stato venduto in campagna elettorale che non sarà né più né meno credito di inclusione che abbiamo fatto noi sulla Falck anzi cariche attraverso ebbe anche quello se ne parla dal due mila diciannove in avanti
Ti a invarianza di spesa quindi penso però questo non è stato specificato
Che l'unica possibilità di trovare nuove risorse sia quello di operare sempre sulle tazze spenditori ma devo dire che paradossale trovare più sintonia fra il vecchio Governo e l'attuale ministro che penso che nasca da un approccio serio dei conti di Bari rispetto a quelle che sono state le promesse in campagna elettorale
Io penso che in questa fase ne stiamo passando un momento piuttosto complesso sulla formazione dei numeri come elemento di discrimine
Ci sono
Le promesse elettorali e ne dovremmo uscire da questa campagna elettorale continuative permanente a meno che qualcuno intenda andare a votare il due mila diciannove che dovremmo confrontarci con
I numeri i numeri sono chiari e per chi li studia perché li vuole approfondire non ci sono molte opportunità mi sembra di capire come è successo con gli attacchi che sono stati fatti a Boeri
Alcune delle cose qui ha detto anch'io non condivido o comunque gli attacchi che sono stati fatti a Visco o al presidente Patuelli si cerchi di minare la credibilità delle persone per poter minare la credibilità dei numeri
Lo trovo poco corrette pericoloso
E comunque necessario che i numeri diventino nostro punto di riferimento per capire le cose che si possono fare e quelle che non si possono fare per quanto in campagna elettorale quando l'allora segretario del Pd Renzi disse che voleva ad arrivare vicino al tre per cento di deficit
Beh però ha fatto gli occhi no però la flessibilità venne ottenuta ma sul piedistallo utilizzata bene
Beh penso assolutamente dissi nel senso che la flessibilità ottenute fra l'avrà la possibilità di conti
è stato il Zatta per far partire un meccanismo di ripresa perché la qui c'è una visione che per alcuni keynesiana per altri no ma inserita per far partire un meccanismo di ripresa che ha prodotto degli effetti positivi naturalmente adesso siamo una situazione più complessa perché anche ultimi dati ci ha dato all'FMI vedono un aumento del PIL tendenziale che sarà infine a quello previsto quindi lasciare almeno spazi di manovra
Allora trovare dei modi per cercare di fare in modo di riuscire a tenere obiettivi importanti per far partire la crescita ma in maniera continuativa che non è sicuramente il decreto legge
Fatto dal vicepresidente Dimaio genuinità difesa dignità quella dedica suppongo che lei non sia favorevole sull'aspetto del decreto il
La maggior parte degli aspetti no perché comunque creare le condizioni per un decremento
Di otto mila unità lavorative l'anno che portava meno ottantatré mila unità
Lo vedo alla fine come un risultato negativo per come dice giustamente Cottarelli i posti di lavoro di Creta al decreto legge ma facendo degli interventi strutturali su una serie di
Questioni che sono assolutamente importanti per rimettere moto meccanismi di crescita il tema vero è che noi stavamo ricreando
Le prospettive di crescita dei suoi combinato disposto di quello che sta capitando a livello geopolitico mondiale
E quello che sta capitando in Italia rischia di avere un effetto recessivo pericoloso per il nostro Paese io siamo Mauro Marino del Pd vicepresidente della commissione Bilancio a Palazzo Madama buon ascolto da Radio radicale