Rassegna di Geopolìtica. Tornano le sanzioni americane contro l'Iran

Bentrovati all'ascolto di radio radicale la rassegna di geopolitica di mercoledì otto agosto due mila diciotto oggi alla luce dell'attualità internazionale ci abbiamo scelto di tornare a occuparci di Iran alla luce delle notizie appunto della cessione da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump la prima segnalazione è una analisi a cura del ISPI l'Istituto di studi politica internazionale di Milano
Iran tornano in vigore le prime sanzioni americane
Partiamo da qui lo scorso otto maggio il Presidente americano Donald Trump annunciato ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare iraniano come conseguenza della missione di Taranto rientrano in vigore in due momenti separati ad agosto che a novembre
Le sanzioni secondarie statunitensi che erano state sospese con la firma dell'accordo
In particolare dal sei agosto due mila diciotto rientro in vigore le seguenti sanzioni
Sull'acquisto di dollari da parte del governo Damiano sul commercio in oro o metalli preziosi sulla vendita diretta o indiretta la fornitura il trasferimento verso o dall'Iran di grafite metalli grezzi o semilavorati quale Lumen acciaio Carbone
E software per integrazione dei processi industriali
Sulle transazioni significative riguardanti acquisto-vendita di real iraniani o il mantenimento di conti denominati in rialzo al di fuori del territorio iraniano
Sull'acquisto sottoscrizione o facilitazione di emissione di debito sovrano iraniano e sul settore dell'automotive iraniano
Le sanzioni secondari colpiscono i soggetti non statunitensi che intrattengono relazioni economiche e commerciali con un Paese con un elenco di soggetti designati
Nei confronti di questi soggetti gli Stati Uniti possono decidere di limitare le relazioni economiche un Paese sanzionato o di proibire tout court
Anche le misure punitive vario dall'imposizione di multe all'esclusione dal mercato statunitense con l'entrata in vigore dell'accordo sul nucleare iraniano il sedici gennaio due mila sedici gli Stati Uniti erano sospese le sanzioni secondari
Attiva il programma nucleare iraniano entrano rimasti in vigore quelle primarie e quelle secondarie non relativa al nucleare
Per i soggetti sono intensi dunque non è mai cambiato nulla qualsiasi transazione collera rimane proibite ad eccezione di alcune transazioni specificatamente autorizzate tramite licenze speciali
Per i soggetti non Statunitensi invece la sospensione delle sanzioni secondarie ha significato la possibilità di riprendere transazioni economiche e commerciali con l'Iran cioè per gli Stati Uniti dunque la reintroduzione delle sanzioni non sembra destinata a causare grossi mutamenti
Per i paesi europei le conseguenze potrebbero essere notevoli
Questa l'analisi è quella dell'ISPESL Istituto di studi di politica internazionale di Milano che potete ritrovare on line sul sito internet ISPI on line punto it la seconda segnalazione dedicata lena antica e l'ultimo numero della rivista di geopolitica Limes attacco all'impero persiano
Washington stringe la morsa sull'Iran si avvicina la resa dei conti che cambierà il Medio Oriente
Partiamo come spesso facciamo dall'editoriale di Lucio Caracciolo che ci introduce quest'ultimo numero di Limes che cosa vogliono gli Stati Uniti in Iran
Spargere il sale sotterranee come Roma sopra Cartagine cancellando dal planisfero un soggetto geopolitico il tradizione più che bimillenaria
Ridurre la Repubblica islamica protettorato a stelle e strisce installarvi un governo amico via colpo di Stato replica al grado superiore rovesciamento rimossa de Eccher carismatico premier reo di nazionalismo petrolifero o forse la pressione scatenata con lo denuncio unilaterale dell'accordo sul nucleare iraniano e conseguente inasprimento delle sanzioni
Come di cosa accompagnamento di propaganda contro il regime terrorista il mafioso è solo l'ennesima brutta riapertura di negoziato alla Trump
Nell'ultima strategia sull'Iran messa a punto dall'amministrazione Trump si parla di neutralizza era l'influenza destabilizzante di Teheran
Limitare la sua aggressione rivitalizzare il nostro alleanze tradizionale partnership tra i giornali come barriere contro la sovversione Ragnar per ristabilire un più stabile equilibrio della potenza nella regione
Sostituiamo Iran come Unione Sovietica il regione il gol fosse malgrado in Medioriente con Mondo
Avremo la perfetta replica della retorica anti-sovietica a conferma che la cosiddetta fine della guerra fredda non mi ha cancellato a Washington riflessi categorie Eggert di strategici
Versione geopolitica della sindrome dell'arto fantasma che noi oggi esprime l'allucinazione di possedere un braccio una gamma amputati che di percepirli dolore
A sollecitare la percezione dell'indefinita aggressione e convergere di due potenti rappresentazioni una Geo psicologica l'altra geopolitica entrambe essenziali viste la prima e la profonda convinzione americana che i Persiani siano falsi l'imbroglio ENEL Diener Aniano la sentenza di Wendy Sherman sottosegretario fare i politici al Dipartimento di Stato con Obama
Tesi poi scolpite nella pietra degli apparati americani dopo la traumatica occupazione dell'ambasciata sentenze a Teheran poiché tale diffidenza reciproca tra con interessi nelle gerarchie e in misura minore nell'opinione pubblica della Repubblica islamica
Ne deriva che la sfiducia pregiudiziale che l'unica certezza nell'educazione tra i due Paesi
La seconda rappresentazione più fine in oculata a Washington dei sauditi e accolta con entusiasmo dall'attuale amministrazione
Consiste nell'equazione Repubblica islamica uguale impero persiano con il corollario che l'Iran Comi ogni impero che si rispetti e intrinsecamente espansionista
Dato il suo carattere e maligno né però pesano due punto zero non può essere contenuto solo distrutto no al contenimento sì a Robecchetto
Persero le categorie del antisovietico tagliate la testa al serpente esortava nell'aprile due mila otto l'allora re saudita Abdullah secondo imperativo del suo successore di fatto il giovane e alquanto avventuroso principe ereditario Mohammed Bin Salman
Che insieme l'ambizioso Doucet degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Bin Zayed e all'interesse di anno Benjamin Netanyahu incita Trump hai seguito alla sentenza di decapitazione
è nell'interesse gli Stati Uniti vestire i panni del boia
Alcune ne dubitano il congresso non lo stesso esecutivo a cominciare dal capo del Pentagono di Metis eppure la domanda su quali siano le tre principali minacce alla sicurezza nazionale ripete Iraq Iran Iran
In questione secondo il generale dei marines metti se appunto non è il giudizio sul regime di Teheran
Sui costi umani finanziarie giù politici dimore di guerra operazione colossale che includerebbe il grosso delle forze operative nazionali nel teatro mediorientale per un tempo indeterminato
In violazione della così detta legge di Gates allora segretario a difesa di Barack Obama
Secondo il quale qualsiasi presidente nuovi esso massiccio corpo di spedizione verso quelle infide sponde meriterebbe cure psichiatriche visti gli esiti delle avventure in Afghanistan e in Iraq tuttora in corso
E se anche la bandiera a stelle e strisce sventola sette Rana sarebbe l'inizio non la fine del conflitto
Combattuto dei resistenti Ranieri secondo le regolari regole della guerriglia attingendo alla sperimentata panoplia delle tattiche non convenzionali obiezioni tecnico militari che si innestano su una lettura giù politica alternativa dell'Iran nettamente minoritarie
Il cui padre nobile Zbigniew Brzezinski in passato Consigliere per la Sicurezza nazionale
Codifica Damiano centonovantacinque la tesi tuttora coltivata della mia eretici dell'Intelligence dalla politologi e realista e dai battitori liberi dell'artista operazione strategica Washington Liana
Tale interpretazione poggia su una narrazione storica opposta alla prevalente ricorda che fino all'operazione Ajax contro l'allora premier iraniano Mossadeq gli americani erano ben visti dagli iraniani fosse solo perché non russi né inglesi infatti Lizza i leggendari ultimato un di Truman che almeno centoquarantasei costrinse Stanica ritirarsi dei titoli occupati del Nord zero della Persia
Di cui alterarsi serba grata alquanto molta memoria senza dimenticare che ad avviare il programma atomico iraniano che oggi vorrebbero annientare per sempre furono proprio gli Stati Uniti italiani cinquanta fin quasi alla fuga dell'ultimo Scià
Sulle contingenze politiche ovvero sul carattere dei regimi prevalgono le permanenze geopolitiche i dieci al riguardo Brzezinski
Americhe Iran condividono fondamentali interessi geopolitici l'attuale fase antagonistica e per me non solo transitoria è sbagliato cercare di schiacciare l'Iran non penso che tale politica sia giustificata chiuse virgolette dal dichiarazione di Brzezinski
Alla fine il miglior Medioriente possibile resta secondo tale scuola di pensiero quello fondato sull'equilibrio della potenza tra i primi attori regionali tira Israele Turchia Arabia Saudita come Sosa appendice egiziana
A garanzia delle lotte commerciali della CIA di globali oltre che della sicurezza dello Stato ebraico sottodominante supervisione americana eliminato Lina il pare lo gramma delle forze ne risulterebbe sbilanciato
Salterebbe l'antimurale che se fare Levante in fiamme dall'Afghanistan perennemente instabile dalle regioni centro asiatiche strette tra Russia e Cina
Dal Mediterraneo orientale alle frontiere occidentali della Cina io oltre considerando il precario controllo di Pechino Sussi incerti
E Tibet incontreremo una collana ininterrotta di conflitti e caos certamente voto geo politico iraniano da qualcuno dovrebbe essere impedito sarebbero gli americani è disponibile a farlo e se sì come se non lo fossero potrebbero tollerare che in loro vece subentrasse o altre potenze non proprio affidabili come la Turchia o schiettamente avverse quali Russia e Cina
Soprattutto un'interrogazione mondiale non può farsi dettare aggio politica regionale da interessi attori locali anche se oggi paiono coincidere con i propri sulla carta anche la nuova strategia di Taranto mira al balance of power non esplicita regime change
Ne l'attuale presidente pare sensibile la natura dei regimi altrui da trattare un maltrattare in base al paradigma America offerta sufficientemente vasto per consentire interpretazione rapsodica financo contraddittori
Allo stesso tempo può cento pretende da Teheran la capitolazione non altrimenti può leggersi il catalogo proposto dal segretario è stato mai Pompeo alla controparte quale base di un molto futuribile trattato di pace
Anche se destinato a prevenire anziché chiudere una guerra ma tale trattato internazionale richiederebbe per costituzione il concorso di almeno due terzi del senatore americani
Ciò che esso tenderebbe condizioni essere ordinamento e cogenti vista l'ostilità bipartisan della classe politica americana verso la Repubblica islamica
Peggiorata dalla fama di incurabile doppiezza sì che i dodici punti enunciati da mai Pompeo il ventun maggio e le successive specificazioni corroborate da potente sanzioni
Pretendono da Teheran non solo la rinuncia definitiva e verificabile al programma atomico militare che secondo Washington iraniani contro le botte inseguire ma anche l'eliminazione dei missili balistici l'abbandono dei progetti spaziali il ritiro dalla Siria la cessazione di ogni supporto a di utili elementi e talebani in Afghanistan
Rottura dei rapporti con i clienti regionali da Hezbollah a Hamas e dalla Jihad islamica palestinese e le milizie sciite in Iraq Cotrone
La fine delle minacce a Israele e altro ancora una resa incondizionata
Del genere imposto alla Germania guglielmina o al Giappone imperiale ma fu dopo guerre mondiali impensabili chi qualsiasi governo iraniano meno firmi un trattato simile prima che il suo Paese sia debellato
Torniamo al punto di partenza devono gli Stati Uniti rischiare la guerra all'Impero persiano dipende in buona misura da come lo si valuta forza insieme dannazione dell'Iran consistono nella profondità storica delle sue radici statuali culturali e territoriali
In un mare di recenti ma già fatiscenti architetture arabe a base cranica
Proprietà privata in forma pubblica stati vetrina nel cui retrobottega si smercio Petroli operarmi mediamente ricchi retti con polso di ferro da beduini iper miliardari protetti da mercenari trenta Debussy
Costruzioni senza fondamenta dove l'incertezza del dopo domani non è più ciclabile dalla rendita energetica strutturalmente decrescente
In questa costellazione arabica gigante il giorno quattro stelle Regione di cui tre non arabe Israele Turchia e Iran
Arabia Saudita quarto protagonista il patrimonio di risorse a famiglie permanente crisi d'identità destinata ad acuirsi nel futuro prossimo malgrado o forse anche per gli sforzi profusi dal suo leader
Le terre nel regime son tutte esplicite ho appena mascherate limite dell'Iran insieme
Alleate del Grande Satana che ogni buon conto mantiene nell'aria un preponderante deterrente militare
E i sauditi addirittura l'ostilità traligna in appare a noi a complicare l'equazione il ritorno della Russia oggi ingombrante partner dell'Iran in Siria ma indimenticato nemico della Persia
E l'ingresso della Cina dal profilo sempre meno basso che trae dalla Regione piattaforma delle nuove vie della seta quote decisive del suo bocche energetico quanto agli europei su quindi Ranieri incredibilmente puntano per mitigare il bellicismo americana
Quali attardati bambini che giocano con gli aquiloni francesi che britannici si slancio una inseguire miraggi para coloniali nell'ex dipendenze levantina mediorientale batte non intanto i cospicui mercati delle armi ed energie
I tedeschi si fissano come prescritto sui commerci noi italiani ci auto segnaliamo per le sparsi missioni militari dal confine essere un libanese all'Iraq e l'Afghanistan tutta attorno al dichiaranti ai suoi clienti risibili gettoni di fedeltà atlantica
Il famigerato impero persiano se esiste e dunque solo il solo si sente in un mare di guai
Quando nel due mila tredici Foletto presidente Cassaro Aniene era già perfettamente consapevole avvertì che se gli americani avessero bloccato l'esportazione di petrolio l'economia nazionale non avrebbe retto la Repubblica islamica sarebbe implosa
Buoni padre dell'accordo con Obama che oggi costretto ad avvicinarsi agli ultraconservatori pietra sarà i guardiani della rivoluzione se non spessi con scetticismo sull'intesa con Obama restando le sanzioni deputate a minarne la rendita economica e l'irradiamento politico oggi si sentono più che confermati in tale opinione dall'offensiva di Washington
Conte puramente il presidente l'intero establishment affrontano la rabbia dei manifestanti che si scagliano contro le costose campagne di passare anni milizie affiliate a protezione della sfera d'influenza cito persiana
Fino alle idee contro il nulla Khamenei talvolta incluso dalla politica ragion politica il vero indicatore della posta in gioco iraniani si schierano pro o contro la costosa manutenzione della sfera di influenza ovvero dell'impero persiano denunciato Danish paradosso nel paradosso la proiezione occidentale della Repubblica islamica è anche figlia di due involontari
Quanto avvelenati regali americani la liquidazione di Saddam Hussein del due mila tre seguita dalla precipitosa ritirata che aperto all'Iran le piene Mesopotamia che con annesse dotazioni energetiche
E la rinuncia di Obama nel due mila undici reiterata lungo tutto il mandato ad appoggiare fino in fondo ribelli anti-Assad
Interpretata da i Pasdaran con invito a spingersi in Siria assieme all'Hezbollah libanese salvo poi scoprire che a intestarsi con ragione il merito principale di aver preservato il regime di Damasco era Russia ancestrale Nemesi
Di ogni patriota persiano assieme all'Inghilterra la simmetria decisiva tra Stati Uniti e Iran sta nella scala delle rispettive geopolitiche Washington si considera unica potenza globale intende restarlo Teran si sente potenza regionale accerchiata da nemici e vuole sopravvivere
Gli strateghi del Pentagono concedono al Golfo priorità alta certo non determinante quanto la sfida alla Cina nell'indo Pacifico la stessa ostilità a un'intesa russo tedesca ereditata dal Novecento che oggi inquadrata a Washington nella partita anticinese per scongiurare un eccessivo allineamento Pechino Mosca Berlino
Nel quale a Teheran verrebbe forse offerto uno strapuntino valeva per Obama che continua a valere per Trump
L'editoriale che apre l'ultimo numero della rivista di geopolitica Lines diretta da Lucio Caracciolo
Intitolata attacco l'impero persiano Washington stringe la morsa sull'Iraq si avvicina la resa dei conti che cambierà il Medioriente
Si chiude qui la puntata di oggi della rassegna di geopolitica dico diamo che questa puntate tutte le precedenti sono on line sul nostro sito internet radio radicale punto ET slash rubriche la rassegna di geopolitica
Un assoluto ringraziamento per l'ascolto da Lorenzo Renzi