Dibattito sui progetti di distribuzione controllata della droga

Anche in campo cattolico sembra farsi strada l'ipotesi di sperimentare qualche forma di distribuzione controllata di stupefacenti di utilizzo di farmaci sostitutivi seppure circoscritti a chi assistito dai servizi pubblici per le tossicodipendenze e ne parliamo con il professor Pierpaolo vescovi docente universitario il responsabile del Centro di ecologia della facoltà di medicina dell'Università di Parma nonché consigliere dell'Associazione Italiana Medici cattolici
A proposito di un convegno che l'associazione organizzato lo scorso mese di maggio proprio impostato sui la questione delle tossicodipendenze tra etica e ragione
E ora in questo convegno dal titolo del dipendente in pratica la ragione allargato in pratica un po'tutto il discorso della di tendenza in genere
Tratto queste conclusioni senatore Bompiani troppo la giornata vale a dire c'è stato una predisposizione netta
Della scienza in questo senso si è detto la gente deve riappropriarsi di alcuni spalti e deve dare ben preciso indicazioni anche sul comportamento ed anche sulle
E sui malesseri legati alle dipendenti e quindi i medici devono dire quali sono i limiti e quali sono i fatti positivi in cui si può in qualche modo intervenire eventualmente anche con i farmaci allora si è detto invece di lasciare a casaccio alcuni discorsi no metadone si metta Loreno erano i massimi rovinando sarebbe opportuno incominciare a trovarci a discutere su questi problemi in maniera approfondita
Ecco il referendum ma proprio toccato uno di questi argomenti proprio quello che riguarda la possibilità per i medici di famiglia i medici di base di intervenire nella cura dei possibili per cosa ne pensa di in quello che è stato l'esito verrà approvato il secondo me
Ha detto innanzitutto che il discorso è fondamentale rimettere al centro l'uomo soprattutto con la prevenzione e io credo che questo sia importante quindi il discorso fondamentale nascosto era questo il discorso penso che tutto questo che è opportuno che le persone ritengo aiutata risolvere autonomamente le loro problematiche vale a dire che non può esserci una legge e che all'improvviso modifichi il comportamento di qualcuno
Di solito la prima persona che si incontra il medico di famiglia che ascolti i problemi che cerca di capire quali sono le problematiche quindi il medico deve riappropriarsi di questo aspetto però attenzione molte volte i medici demandano la problematiche io faccio professore universitario vedo che gli studenti stessi quando incominciamo ad insegnare e negli ultimi anni grazie a Dio ti ha paghiamo l'insegnamento proprio di di questa materia
Sono estremamente interessati perché sono di regioni
Sono a digiuno del del problema allora è giusto dare un incarico al medico di famiglia e di programmare anche un intervento ma è opportuno che ci sia un'adeguata preparazione io sono convinto che la risoluzione poi del problema droga bah ritrovato
Con l'aiuto delle varie componenti tra cui soprattutto il medico allentano la propria famiglia Noè in questi anni dello sbandierato le comunità terapeutiche io credo che la comunità la pertica di un'indicazione per un motivo un numero minimo di persone malata perché la famiglia devono essere altri interventi perché il cambiamento se ci deve le lettere di tutti allora il cambiamento qualche volta lo si riduce anche con un intervento serio di tipo medico sanitari viola di ieri mitizzare alcune cose di delitti darne altro ognuno deve fare proprio il proprio compito e credo che la medicina in questi anni sia sottratta E ora qualcosa Occhetto che dà fastidio ho lasciato
A qualcun altro meccanismo dalla delega ai sacerdoti alle alle brave persone invece bisogna replicarsi di questo aspetto
Ecco lei parlava prima della prevenzione a Palermo fra pochi giorni ci sarà la Conferenza nazionale sulla droga e la prevenzione sarà al cioè
Entrambe il dibattito non è che cosa si aspetta da questa conferenza vado io innanzitutto mi aspetto che finalmente si prenda coscienza che il problema della droga un problema di tutti non è soltanto di chi altro può va be'allora da dipendente dall'eroina e la cocaina da alcol Daccico farlo subito per dirla con la parola unica credo molto la moltitudine sanità dalla sua parente dell'uomo che ha tante sfaccettature allora
Per la prevenzione dobbiamo metterci in gioco tutti ognuno con i nostri Problemi e ognuno col proprio cambiamento è ovvio poi che ci devono essere del cambiamento e radicali voglio più approfonditi in questa cultura non quindi deve passare la cultura della solidarietà perché molte volte il il bisogno di droga nasce
No una cultura di solitudine ed emarginazione
Quindi ci deve essere una presa di posizione forte nel senso che tutti assieme dobbiamo dire ecco seguiamo le strade il narcotraffico per esempio
L'Offerta e poi anche per cercare di bloccare la cosiddetta domanda
Ma per la domanda ci devono essere degli interventi molto sfaccettati chi deve essere molti di disciplinari età dell'intervento allora
Anche le comunità terapeutiche ovviamente per un piccolo gruppo di persone sono assolutamente importanti però per altri le strade devono essere e variegate molteplici e io credo con l'intervento della famiglia del gruppo sociale e e soprattutto non soprattutto ma anche con la presa di posizione
E il medico perché giustamente come diceva lei prima il medico delle ritornare quello ribadito anch'io attore parte poi pensare problematiche droga correlate l'AIDS l'epatite virale noi pensiamo sempre la droga come comportamento deviante ma non dimentichiamoci che la droga oggi sono a posto tutta quel disastro fisico che ha soprattutto nome ai DS ma tutta un'altra patologia nascosto vediamo statistiche niente dell'aumento dalla tubercolosi aumento della City quindi davvero va affrontato come una problematica di primaria importanza per tutta la nazione non per dei gruppi singoli ne e la prevenzione poi alla fine dai risultati perché io avevo visto per esempio nel gruppo degli omosessuali e diminuire notevolmente
L'infettività della Ibs quindi vuol dire che se il gruppo acceca o meglio se non riusciamo a parlare ad un gruppo con un linguaggio accettabile il gruppo mette in atto la prevenzione