Pescasseroli legge. Presentazione del libro "PD Davvero" di Piero Fassino (La Nave di Teseo)

La sera a tutti e benvenuti alla sesta e penultima serata di Pescasseroli legge
Allora iniziamo con i ringraziamenti quindi ringraziamo prima di tutto il comune di Pescasseroli e oggi è presente il vice sindaco Carmelo giura che forse ci volete dare una parola di benvenuto
Poco
Benvenuto subito vivevano il microfono davanti per rompere il ghiaccio variamente
Sì
Oggi più che oggi più che mai un benvenuto spetta quasi d'ufficio
A me in questo paese
Che ha visto sulla sua scena politica avvicendarsi personaggi di lustro di storici dai segretari di partito da Longo Berlinguer lama sembra un porre freni degli anni negli anni Sessanta appunto
Oggi dare il benvenuto Piero Fassino per me è un onore
Perché ecco nella scia di questi ricordi Pertini come mi ha militato sembra in questo unico partito
Che Pietro si prefigge di rivitalizzare un poggia posso potrei dire con questo suo libro il PD davvero il Pd davvero quando magari subito dice
Ci siamo riusciti a fare un nuovo partito o forse ancora no ma ci dobbiamo impegnare per farlo ancora di più e avere quindi a Pescasseroli un fondatore del Partito Democratico
Non può che
Diciamo avvicinarlo subito ad un altro frequentatore
Di questo posto
Veltroni
Vere Ecopass un Paese con
Due fondatori di questo calibro già far scattare l'adesione quasi d'ufficio ad una ad uno schieramento ma forse oggi il tema vero è proprio questo di di vedere la forma aggregativa migliore la forma partito opporsi già queste domande fondative appunto e quindi oggi non si presenta uno scrittore Pescasseroli non legge non legge lo scrittore soltanto frasi Nova legge anche il politico persino quest'l'abbinamento migliore che si può fare quando si legge un libro di un politico quindi grazie di essere qui Piero mi scuso per il tiro perché mi sono presentato due giorni o titolo forse chiamare così grazie
Grazie
Allora velocemente prosegue con i ringraziamenti dopo il Comune di pesca serviamo l'associazione Pescasseroli arrivare l'Associazione albergatori ma per fare uscire il sole io chiederei ai nostri musicisti che hanno delle voci angeliche allora ascolteremo adesso Alessandro parente all'organetto e la voce italiana tranquilla neri che eseguiranno la Chiarastella
Come
Verrà
Ecco
La Camera a
Sì un costretto a
Lui se più armi sì Siddur allora chi emanasse la tenersi adesso a livello supportati di R
Noi Lattanzio voto ricorda giunse anzi erano
Il
Varia fra a all'università accennava letto inizia classificarle quando
E giocare
Era che
Ma Rutelli di
Voglio essere uno solo la visibilità
Eccessivo rumore di lui
Attivo
Familiari mio Rocca meno scoprire a dei elastico la signora Massimo sei no con poi ciclo
Sì
Il
Grazie ad Alessandro carente Anna tranquilla neri
Che hanno eseguito la chiara stelle hanno effettivamente schiarite un poi serio
E adesso dal libero di Piero Fassino
Pd davvero editore nave di pesi Ortese o che dir si voglia chiederei a chi era di leggere un brano Chiera leggi per Piero per noi
Il decennale del PD un partito nuovo nato per mettere in campo un pensiero nuovo per un secolo nuovo offre l'occasione per una riflessione tanto più necessaria in un momento in cui l'Italia e l'Europa devono affrontare passaggi ineludibili
Il insieme delle forze democratiche e di progresso sono chiamate a una profonda ridefinizione della loro identità e delle loro politiche
Questo è dunque un libero di riflessione politica e cultura
Non è un libero che parla di Berlusconi
Di Grillo o di Salvini e neanche di Renzi che ho sostenuto e sostengo con convinzione ma che non ha bisogno di attivi piaggeria
Non è neanche un libro che ha secondi fini
Ebbene dirlo in tempi nei quali ogni azione di un uomo politico viene scontata chiedendosi cosa c'era dietro
Ho fatto della politica la mia scelta di vita per passione instradato da quell'uomo straordinario che fu mio a per passione ho continuato a vivere la politica in ogni incarico da segretario di partito da parlamentare dal ministro da inviato europeo da sindaco che via via ho avuto la fortuna
Di ricoprire
Compassione ho guidato i Democratici di sinistra
Per sette anni contribuendo in prima persona a ricostruire l'Ulivo prima e poi affondare il Partito Democratico
Ed è la passione che ispira anche questo libro
Mosso dall'unico intento di contribuire alla ricerca delle migliori uscente per il mio Paese li cambia
Ed è lì PD sollecitandolo a usarli
Alcuni cambio di passo a quel grande balzo necessario per essere il PD davvero all'altezza delle aspettative degli italiani
Grazie a piena pretese la sua lettura
Questa sua lettura che ci ha introdotto già nel nelle tematiche del libro ma anche ci ha spiegato chi è Piero Fassino cioè un politico che ha conosciuto la sinistra in tutta la sua evoluzione dal pc a alloggi Partito Democratico
E che ha avuto esperienze nazionali esperienze locali esperienze internazionali perché non dimentichiamo è stato Sottosegretario agli Esteri gli affari europei prima tira citava alcune di queste sue cariche è stato anche appunto sindaco di Torino presidente dell'associazione italiana comuni dei comuni italiani lanci
E si è occupato anche attivamente
Di in maniera saggistica voglio dire Dei delitti e delle tematiche ha scritto ha scritto su sicurezza e giustizia ha scritto sul tema della globalizzazione
E questo libro è un libro molto particolare perché se voi lo lo vedete c'è scritto subito nuova edizione aggiornata dopo lo tsunami elettorale
E questa è molto interessante perché vuol dire leggere le riflessioni di un politico prima e dopo un evento che un discrimine davvero no nella storia del del partito democratico
E quello che è ancora più interessante che questo questo libro voce parla di politica no parla di temi perché la politica che Piero Fassino ha sempre fatto politica reale di temi i temi concreti quindi trovo dentro si trovano grandi ripensino libro di storia
Ma è un libro anche vicino a alle questioni della gente ai temi del lavoro e temi dell'immigrazione
E allora io appunto passerei a Dacia la la parola perché così iniziamo entrare nel vivo di queste tematiche
Io infatti grazie
Consiglierei proprio la lettura di questo libro perché secondo me sfugge dall'appartenenza perché qui siamo in un mondo in cui si deve mettere la bandierina fuori o si appartiene a un partito o una corrente o a un'altra e secondo me questo è divisivo e non è utile per il Paese
Ne siamo molto utile discutere sulle idee questo libro
Discute sulle idee la cosa che a me hai pensato di più e proprio quello che tu cerchi di chiarire per esempio lui diceva
Si può rifiutare la globalizzazione punto interrogativo questo non riguarda i partiti qui ma da tutti noi riguarda la nostro rapporto con la realtà è col futuro allora la domanda che ci poniamo tutti è proprio questa
Non c'è dubbio che c'è la globalizzazione questo
E lui dice che fra l'altro la globalizzazione
E ha comprende il commercio ma anche la mafia il terrorismo
E dell'uno minacce nucleari cioè il gli USA la globalizzazione entrata in tutte le manifestazioni
Della nostra vita comune quindi come affrontare localizzative la globalizzazione si può semplicemente chiuderla fuori dalla porta
Si può far finta che non esiste si può dire non no a me non interessa voglio non non voglio starci
Si può fare questa domanda che a me interessa e questo prescinde secondo me dalle questioni di partito perché a me non interessa tanto che sia di partito mi interessano le idee
E credo che noi ci dobbiamo confrontare sulle idee e su su quello che sono i Progetti quello che la realtà che incalzante che corre come una lepre
E che ci trova alle volte impreparati quindi alcune delle domande che si pone Piero Fassino al proprio sono queste a una di queste su cui vorrei subito discutere questo allora
C'è la globalizzazione
La globalizzazione come dice lui riguarda sia il commercio
Sia le la ricerca sia il movimenti dei popoli sia sia la malattia sia il terrorismo quali sono gli strumenti per affrontare la globalizzazione
Ecco a questi pericoli di globalizzazioni si può reagire solo con una organizzazione internazionale dice Fassino quindi non è chiudendo la porta o credendo di potere rinchiudersi un piccola nazione che fa da sé che c'ha la sua che c'ha il suo esercito la sua lira sua
Nella sua piccola e identità ma affrontarlo insieme ad altri in maniera internazionale almeno per capito questo a me questo interessa molto perché queste il nostro futuro siamo tutti che siano di destra di sinistra
Tutti siamo di fronte a una grande punto interrogativo cosa fare di fronte alla globalizzazione la globalizzazione che si può negare Jack da totalmente bisogna vedere come affrontarla c'è chi pensa che si possa affrontare semplicemente negando la oppure che si possa affrontare e per esempio con le guerre cioè con la con la violenza oppure chi pensa che ci sia un sistema di Rete internazionale che possa affrontare con intelligenza e con raziocinio prima lo stavo dava stavamo dicendo con lui stavamo prendendo tutte alla alla che bar dell'orso e che stavo io stavo dicendo loro che sanno pensi che la politica abbia un elemento di assoluta irrazionali fa evinceva sì e vero da perché quando la quando la gente comincia a non votare per i propri interessi
Perché una volta si pensava che è un che ognuno votava per i propri interessi è giusto che sia così quando a un certo momento si scopre che le persone non votano nemmeno per i propri interessi e allora lì c'è qualche cosa che riguarda l'inconscio
Che riguarda le Paure che riguarda i limiti le proprio il terrori William Rai ci diceva che quando le persone
Hanno paura quando i popoli hanno paura si stringono Dini è bandita e vanno indietro ha una forma arcaica
Che dei presuppone come un po'gli animali che si mettono insieme la scelta di un capo questo capo può essere cattivo o buono prepotente criminale non azione importanza desse un capo di vasta questo è pericolosissimo per la democrazia però ecco è un una tentazione ed è un altro modo di pensare di poter affrontare la globalizzazione adesso
I chiedo a te che cose come in questo libro non lo dico perché l'ho letto ma dei piacerebbe che poi si tua dirlo che cosa si può fare per affrontare la globalizzazione grazie
Bene grazie
Intanto allora intanto grazie
Il Comune di Pescasseroli fece ospita grazie al dice sì cui grazie a Duch perché e l'anima di questa di questa bellissima iniziativa e grazie a tutti voi che fate mi fate l'onore questa sera di essere qui ad ascoltare
Due parole dei di di presentazione sono dell'Ebro per chi avrà la voglia di leggerlo
Il libro è articolato in tre parti
C'è una
Libreria in atto in realtà appunto qualche mese fa in occasione del decimo anniversario di fondazione del Partito Democratico che dal tre ottobre due mila diciassette
Io ho pubblicato il libro in quell'occasione
Il libro era costituito è costituito da una cronologia più che una storia una cronologia di come dal dal novanta tre novantaquattro dallo dalla fondazione dell'Ulivo alla ai dieci anni del partito democratico
Diciamo abbiamo condotto tutto questo percorso ed è secondo me molto utile una cronologia perché dà il senso di un cammino lo ricostruisce di tutti i passaggi che sono stati via via compiuti una parte centrale che la parte più corposa del libro quattro quinti del libro che sono le domande difficili
Le domande difficili che abbiamo di fronte
La globalizzazione l'immigrazione la sicurezza il lavoro no e via di questo passo
E se poi nasce il libro libro che oggi è in distribuzione in vendita e
Una seconda edizione perché a queste due parti poi se n'è aggiunta una terza dopo il voto del quattro marzo
Ed è una riflessione su il voto del quattro marzo e che quali scenari apre anche in termini punto culturali politici e si salda benissimo con le altre due parti perché in realtà il voto del quattro marzo ancora di più
Ci impone la necessità di rispondere alle domande difficili che abbiamo davanti
Se vogliamo uscire dalle difficoltà in cui oggi la sinistra e non solo a sinistra si trova detto questo poi chi lavora avrà la pazienza di leggere volo potrà vedere
Vari passaggi
Una delle domande certo difficile come fare i conti con la globalizzazione
Ma intanto diciamo che la vita del mondo mondo oggi
è la vita di un pianeta che via via ha conosciuto varie fasi di globalizzazione
Le grandi scoperte
Che dalla scoperta dell'America la scoperta dell'Australia allieva a alla scoperta dell'America del Sud no i Paesi
Europei realizzarono con le spedizioni navali di Cristoforo Colombo Magellano Vespucci e quant'altro che cosa fu allora fu
Una grande globalizzazione
Un mondo che credeva che l'Europa forse il mondo scoprì che il mondo non è non solo l'euro no eh si espanse in modo straordinario
Gli imperi coloniali che cosa sono stati poi nel corso dell'ottocento e del novecento se no un'altra forma e globalizzazione no
Quindi
La vita del mondo conosciuto varie fasi di globalizzazione pensate alla Repubblica di Venezia
Repubblica di Venezia
è stato un protagonista straordinario di globalizzazione
è arrivata fino in Cina
Dominava l'Adriatico il Mediterraneo
Era il punto di riferimento di commerci mondiali quindi ed il mondo ha vissuto non è che la globalizzazione è un fenomeno solo di questo tempo il mondo è un mondo che sempre di più ha conosciuto una dinamica di interdipendenza di allargamento degli orizzonti dei confini degli spazi
Noi oggi viviamo forse la fase della globalizzazione più compiuta in cui davvero il mondo è un mondo sempre più interdipendente no
Basta che
Siamo nel mattino accendiamo la televisione la prima cosa che ci dicono e come è andata la borsa di Tokyo no
Perché la prima borsa che apre in termini rispetto ai nostri fusi orari
E se la Borsa di Tokio perde tra Ponte immediatamente quello che si rifletterà sull'andamento delle borse che si apriranno qualche ora dopo Francoforte a Londra Milano e poi a quella New York viene ora ecco le la dimostrazione di un mondo che è interdipendente
No ma poi
E l'agghiacciante la globalizzazione ha
Tanti volti
Quando ci fu l'attacco alle Torri Gemelle
Tutti abbiamo avvertito che quell'attentato non riguardava soltanto newyorkese i cittadini che erano in quelle due grattacieli non riguardava neanche sono gli Stati Uniti era un evento che sconvolgeva il mondo che ci riguardava no quindi da ogni punto scoppia una centrale nucleare a Fukushima in Giappone tutti avvertiamo che no il rischio di di contaminazione di polluzione vi è una di un'esplosione che avviene a venti mila chilometri all'anno e ci riguarda perché nel cielo non ci sono dazi e dogane varie frontiere e la contaminazione attraverso l'aria può arrivare ovunque quindi viviamo in un mondo che sempre più libertà interdipendente che sempre più globale
è ultimi trent'anni questo processo di globalizzazione si è diciamo è enormemente accelerato attraverso un fa fatto c'è l'ingresso nella vita dell'economia mondiale
Di miliardi di persone che prima da quella economia mondiale erano escluse perché ci sono entrati la Cina l'India ma poi a a seguire tutti i cosiddetti Paesi emergenti no dai grandi come il Brasile
A la miseria Paese meno grande come il Vietnam come l'Angola come il Messico le la sequenza no ENI impressionante
Il mondo sia larga
E qui c'è una prima cosa con cui fare i conti
E spiega le paure
Anche noi siamo culturalmente stati abituati a pensare che l'Occidente e l'Europa
Erano prima abbiam pensato che fossero il mondo poi quando abbiamo scoperto che il mondo la più grande che comunque noi fossimo il centro del mondo
Il mondo in cui viviamo ci sta dimostrando che noi siamo un pezzo importante del mondo ma non siamo il centro del mondo
Anche solo dal punto di vista demografico
L'Africa poi magari ne parleremo parlando di immigrazione
A un miliardo e duecentocinquanta mila milioni di persone oggi avrà due miliardi e mezzo di persone nel due mila cinquanta avrà quattro miliardi di persone la fine di questo secolo
Alla fine di questo secolo la Nigeria con seicento milioni di abitanti e sarà il terzo Paese per popolazione del mondo dopo la Cina che dopo l'India che avrà sorpassato Olimpia
Topolinia che va sotto sotto la città
Tutta l'Europa
Tutto il continente europeo non l'Unione Europea soltanto tutto il continente dal Portogallo alla Russia siamo settecento e trenta milioni di abitanti
E siccome siamo in decremento demografico nel due mila cinquanta quando l'Africa avrà raddoppiato la nostra popolazione non nel due mila cinquanta da settecentotrenta saremmo passati a settecento e alla fine del secolo cere dinamica demografica un cambio saremmo seicentosettanta
Però con tutti queste cose che bisogna fare i conti cioè viviamo in un mondo più complicato più largo in cui gli attori sono
Non siamo solo noi i registi non siamo solo noi
Noi siamo importanti certo perché l'Europa continua a essere diciamo
La l'area dove c'è la più alta concentrazione di di risorse finanziarie di tecnologia di capacità produttiva di ricerca no quindi siamo un'area forte no
Però per stare a forza a deve fare i conti con con tanti altri attori
E questo è un primo è una prima riconversione culturale che dobbiamo fare in fondo
Badate che dietro
La paura del fenomeno migratorio che ha molte ragioni ci ritorneremo
C'è anche questo problema no cioè la difficoltà ad accettare che non ci sei più il centro del mondo
Dobbiamo farci i conti questo
E riposizionarsi no riducendo le nostre ambizioni ma devi ricollocare le tue ambizioni dentro un mondo più largo
Dopodiché qual è il principale nodo non risolto della globalizzazione la globalizzazione ha molte facce già stato Tel
Per i cinesi per gli indiani per gli abitanti di quei paese di quel continente la globalizzazione è stato nel gigantesco opportunità
Il tenore di vita il cinese e oggi non è quello del che aveva un cinese trent'anni fa
Enormemente superiore quindi la globalizzazione per tutti queste popolazioni è stata no una grande opportunità fotografa
Per le imprese anche italiane la globalizzazione è un'enorme opportunità
Quante sono le imprese italiane che esportano incinta
Che producono sì o in India o in questi Paesi
Come dice il mio amico Oscar Farinetti la globalizzazione per l'Italia una gigantesco opportunità ci sono miliardi di persone nel mondo che vogliono vestirsi all'italiana mangiare italiano per i mobili italiani andare in vacanza in Italia perché l'Italia è questo
Che acrobati del sole è una grande opportunità parlar la predazione però è anche a rischio
Perché nel momento in cui entrano sul mercato questi produttori producono a condizioni produttive che non sono le nostre no il costo del lavoro in India al costo del lavoro in in Cina
Le condizioni le tutele dei diritti le condizioni ambientali non sono le nostre e noi siamo dentro uno svantaggio competitivo e questo svantaggio competitivo penalizza le nostre imprese no
Quindi
Ogni fenomeno va visto nella sua ambivalenza non ci sono fenomeni può dense
E fenomeni Catti incise lato Omo serve a curare il cancro e come l'atomo si costruisce la bomba atomica
è sempre l'atto dipende da come lo usi no e questo vale anche per la globalizzazione l'orazione ti offre delle opportunità ma ti espone anche dei rischi e allora qui vengo al tema finiscono voglio fare un monologo
Qual è il problema non risolto
E il problema del governo della globalizzazione della sua guida
Perché noi viviamo in un mondo che ovale in tutto
Globale nella produzione negli scambi nella comunicazione e nel trasferimento delle tecnologie e la circolazione delle persone
Non è globale in una cosa o è poco globale in una corsa
La sovranità dove dove dove si è dove risiede la sovranità cioè la guida risiede negli Stati nazionali
No
Ma c'è una contraddizione che scoppia ogni giorno poi vi farò un esempio molto concreto e calzante anche drammatico
I problemi sono globali
E si continua a cercare di guidarli governarle sulla base soltanto delle politiche delle sovranità nazionali ma nessun Paese neanche il più grande come gli Stati Uniti da solo con la sua sovranità in grado di governare fenomeni che sono più larghe stile più grande
Volete un esempio drammatico la Siria
Sono otto anni ormai che tutte le sere non accendiamo il televisore ci arrivano in casa delle immagini drammatiche no
Di distruzione bombardamenti i bambini che vengono massacrato guerra civile l'ira di Dio no
Chiunque di noi
Nell'arco di otto anni una udì uno di noi a un certo punto una sera domanda sia fatta ma non si può fermare questa mattanza
Ciascuno deve essere chiesto saputo quanto per i bambini
Perché non la si ferma domanda semplice giusta
La risposta è chi lo ferma
Dovreste avere una sovranità internazionale che ha l'autorevolezza la forza
Per farlo ma non c'è perché l'ONU che è l'istituzione internazionale
Come si chiamava all'atto della fondazione è una società di nazioni
E l'ONU fa quello che i suoi soci cioè i singoli stati nazionali gli consentono di l'autorizzano a fare
E se nel Consiglio di sicurezza come nel caso siriano gli Stati nazionali non sono d'accordo
L'ONU interviene che la mattanza continua
No
è un esempio semplice concreto drammatico del fatto che il tema grande non risolto che noi abbiamo davanti della globalizzazione e che non c'è guida non c'è una sovranità che la quindi e è chiaro che una globalizzazione non guidata determina logica spontanee nel bene ma nel male l'ora io finisco penso che questo sia un grande tema che la sinistra
Deve prendere le sue mani
Una battaglia per guidare per dare al mondo
Strumenti di governance di guidare l'operazione ci sono anche alcuni esempi in positivo ce n'è uno molto semplice
Gli accordi di Kyoto prima e di Parigi poi sul clima
Che cosa sono
Sono un primo nucleo di governo mondiale su un tema cruciale come l'ambiente no come il cambiamento climatico
Ci rendiamo tutti conto che ne sono stato da solo è in grado di governare un tema come cioè il tema il cambiamento climatico che essendo un tema planetario devi avere una forma di governo planetaria e modo difficile complesso perché ho il mettere d'accordo le volontà di centottantasette Paesi del mondo è complicata però venite quella la strada e sul clima prima con Kyoto poi con gli accordi di Parigi lo hai fatto
Ecco allora deve mettersi su questa strada cioè devi costruire luoghi scelti istituzioni dotati di forza e autorevolezza potere perché se non ha il potere
E gli stati glielo devono dare questo il problema
Perché gli Stati sono gelose invece della loro
Per la loro sovranità
E tendono a non trasferire
No
A un a un istituzioni sovranazionali culture loro sono soci potere
Ed è questa la sfida io penso che la sinistra debba Prada le sue mani questo tema il tema di una guida democratica della globalizzazione
E c'è anche la
Ti ringrazio molto
Perché sono appunto le idee che ci riguardano tutti ti volevo chiedere una cosa dunque ieri abbiamo parlato con Feldmann dei le riforme
E tu spesso in questo libro dici l'unico modo per l'Italia di affrontare questi grandi temi internazionali e sono le riforme
Però tu dici nello stesso tempo che ci sono dei blocchi nel nostro Paese e addirittura tu parli non solo di blocchi di tipo economico corpora lista ma di blocchi addirittura psicologici
Quindici esattamente perché esiste un blocco psicologico che dobbiamo affrontare ecco vorrei che tu approfondissi può questo tema perché per noi è importantissimo se questo Paese riesce a andare avanti facendo le riforme
Chi è che si oppone all'elfo perché le riforme non si riesce a portarla a termini che cos'è che impedisce lo sviluppo di questo Paese che purtroppo rimasta tanto indietro che continua arrancare nella dello sviluppo
Sì dunque questo è un altro parte del libro cioè
L'Italia è un grande Paese
Detto così c'è ovvio
Guardate che se chiedete agli italiani come definiscono l'Italia quasi tutti ti rispondono che un bel paese
Che è una cosa diversa e bellissimo tagli io dico che è un grande Paese che un'altra cosa
Sono grato a Ciampi cioè il presente a Repubblica che su questo ha battuto l'unità introdotto costantemente in tutti i suoi discorsi questa idea che l'Italia non è solo un bel paese è un grande Paese in effetti siamo un grande Paese
L'Italia ha dentro di sé
Tutte le risorse finanziarie culturali intellettuali tecnologiche produttive per affrontare i suoi problemi
No
Apparteniamo alla con tutti i vostri guai apparteniamo alla parte ricca del mondo bisogna saperlo
Dopodiché il tema è però allora mettersi nelle condizioni di ottimizzare passatemi l'espressione tutte le risorse che abbiamo e questo significa affrontare nodi blocchi come il richiamo che da lungo tempo ci portiamo dietro
Certamente un blocco fortissimo
Il peso soffocante che la burocrazia nel nostro paese questo blocco che avevi rimuovere
Di una società rapida veloce mobile come quella di oggi no
Molin bardatura burocratica
E a cui in cui noi viviamo è un ostacolo allo sviluppo non c'è il minimo dubbio
No è un ostacolo sviluppi quindi affrontare che credo sia la riforma più difficile da fare secondo me no semplificazione lo smantellamento di una apparato burocratico che è soffocante per la vita delle persone dell'impresa e della società
Questo è un blocco
I tempi della giustizia quello blocco un Paese moderno non può avere tempi della giustizia no che non sono coerenti con i tempi
Dimenticato di staccare il telefono
Con i tempi della società no
Abbiamo bisogno di una giustizia che ovviamente
Fondata sempre sul riconoscimento fondamentale di tutti i fattori di diritto che regolano un Paese democratico però sia rapida
Perché se è un'impresa è normale per un'impresa avere un contenzioso con un suo cliente normalissimo
C'è un'impresa scopre che per risolvere un contenzioso in Italia si mette
Un anno due anni tre anni e se va in Francia ci mette sei mesi va in Francia esplora fare
Quindi è chiaro quindi avere una giustizia rapida è un fattore di non solo efficienza e di maggiore giustizia e lo dico avendo fatto anche il ministro della giustizia ma è un fattore di economico
Noi siamo un Paese che per troppo tempo ha investito meno di altri non sapere
E la formazione
E guardate che è oggi il principale bene che si può mettere a disposizione di un giovane il suo bagaglio formativo quanto più giovane sa cosa è tanto più vera opportunità di Scelta nella vita tanto meno sa cosa né tanto meno per opportunità e questo vuol dire un investimento fortissimo nella formazione perché noi siamo un Paese che ancora alti tassi di dispersione scolastica c'era di quantità di per giovani che poi non non Terme erano i corsi scolastici e questo è un fattore di diseconomia dal podestà generale e di riduzione delle opportunità per loro
No
Siamo un Paese che investe poco o troppo poco
Da lungo tempo e Dino nella tecnologia nell'innovazione abbiamo tutti in tasca il telefonino no
Vi siete mai chiesti come mai
Abbiamo in tasca un Apple un Samsung un'occhiata un LCD e non c'è un telefonino italiano
Non è una nave spaziale un telefonino però non c'è un telefono in Italia
Lei ha ragione non sono solo una una ve la dico
La notte a nasce in Finlandia perché la Finlandia da trent'anni investe il tre per cento del proprio prodotto interno lordo nella ricerca noi da trent'anni investiamo nella ricerca lo zero virgola cinque per cento
La differenza è lei che investe il tre inventa e vende chi riveste lo zero cinque compra appunto definito allora se vuol essere un Paese forte e competitivo
In una in in un tempo in cui la forza di un'impresa sta nella qualità del suo prodotto nella sapere e nel valore aggiunto tecnologico che incorpora deve essere un Paese che investe molto di più su questo
Siamo un Paese che da troppi anni non investe nella modernizzazione infrastrutturale la vicenda di Genova è significativa di questo
Vi faccio solo una domanda
Ciascuno di noi USA
Molto di più oggi treni anche grazie all'alta velocità di prima
Andiamo da una stazione all'altra
Guardate che il novantacinque per cento delle stazioni ferroviarie in cui noi scendiamo o saliamo sono state costruite prima del mille novecentosessanta
Il settanta per cento del patrimonio scolastico italiano e di prima del mille novecentosettanta
Allora c'è un problema di ammodernamento delle infrastrutture del Paese norme la i blocchi sono questi
Perché rimuovere questi blocchi significa mettere il Paese nella condizione
No dite con la di svilupparsi il muoversi
Di mettere a frutto tutta le sue capacità che sono tantissimi
Però questo e vengo al tema finisco su questo richiede
Tema SEL che io quando leggo burocrazia zero voglio Pietro ogni tanto c'è sempre qualche ministro che si alza di burocrazia zero io dico mi accontenterei burocrazia cinquanta perché vorrebbe già dire
Ridurla della metà che siamo lo troverei più realistico di spazi grazie zero ma a parte questo no qui però c'è un punto che io appunto affronto
Un Paese voglia fare le riforme
Voglia rimuovere questi blocchi deve avere fiducia in sé
Guardate che vale per una comunità
Per una nazione
Quello che vale per la ciascuno di noi
Se tu non hai fiducia in te stesso sulle tue capacità sulle tue risorse sei più debole
Ad affrontare le sfide della vita
Vale anche per una nazione
Io ho fatto per tantissimi anni
Molti incarichi politica internazionale no
Viceministro degli Esteri da ministro del Commercio estero inviato europeo
E mi ha colpito sempre una cosa
Se nel mondo
Una considerazione dell'Italia che è molto più forte di quella che gli italiani hanno disse
Allora questo è un punto questo è un punto io faccio una metafora un libro noi dobbiamo come dire
Uso la metafora del barone di Münchhausen no
Che tirandosi per i capelli lui al cavallo assaltarono la palude no
Chiaro
è una metafora naturalmente però ne aveva bisogno di riconquistare anche una fiducia stessi nel Paese e nella forza del Paese perché appunto l'Italia è un grande Paese non è solo un bel paese
Il tema è come metà frutto tutto quello che e per mettere a punto tutto a quello che non è chiaro che deve avere la forza di mettere in campo tutti i cambiamenti necessari sapendo che ogni cambiamento ovviamente
Mette in discussione
Degli assetti consolidati delle rendite di posizione delle abitudini no
Però non c'è dubbio che il mondo e il mondo è un mondo che è progredito cambiandone
Badate che noi siamo qui perché c'è stato qualcuno prima di noi nei secoli che non si è accontentato di quello che c'era
Il mondo ha progredito grazie al fatto che c'è sempre stato qualcuno che ha pensato che bisognava inventare una cosa che non c'era ancora
Giusto dalla ruota la vela Sestante ai caratteri tipografici alla penicillina alla polvere da sparo fino a internet
Se ci fossimo se le generazioni si fossero accontentati e di quello che c'era considerandolo esaustivo
Ma non saremmo qui e peraltro questo non sarebbe stato neanche possibile perché fa parte della creatività umana
Dell'intelligenza umana sfidare
Il futuro e cercare cosa che non ci sono
E costruirle inventarla e cambiare così la vita propria e e del della società in cui si vive e dobbiamo avere L'Abate io lo dico questa secondo me è un tema importante per la sinistra quando vi racconto questo piccolo aneddoto
Io
Divenne segretario del della federazione torinese al Partito Comunista Italiano
Nel mille novecentottantatré molto giovane
E pochi pochi mesi dopo
Il congresso nazionale del PC dell'ottantatré
Io alcuni altri giovani insieme Animal messi nella direzione del partito comunista
Avevamo trent'anni ramo con cinquanta sessanta giovanissimi per la loro insomma no
Per quei tempi
E io ero il più giovane di tutti
Allora un giornale francese mandò giornalista Torino a incontrarmi da sapere ma chi è questo qui che a trent'anni
Viene messo in una direzione il PC che era fatto di trentasei persone cioè non so se è chiaro in cui sedevano per le in guerra Amendola Napolitano
Bufalini cioè Santa Santoro onde diciamo della politica di quel partito
Anche se in realtà sono esterne dice prima vuol sapere ci sono mese ma scusi lei
Che appartiene alla generazione molto più giovane di tutti questi mostri sacri e c'è perché l'idea della sinistra dai la sua sinistra qua
E io gli risposi una formula che continua a essere la farò a cui mi ispiro
Io voglio una sinistra che non abbia paura
Non abbia paura della globalizzazione e si ponga il problema di guidarla
Non abbia paura della flessibilità del mercato del lavoro e si ponga il problema di affermare che i diritti dei lavoratori dentro un mercato del lavoro flessibile
Non abbia paura di trasformare la natura
Perché semplicemente dicendo dei no il mondo non sarebbe quello che è oggi e la storia del rapporto tra uomo e natura non è la storia di contemplazione è una storia di trasformazione
Una sinistra che non abbia paura di misurarsi con i cambiamenti e abbia l'ambizione di guidarli
Perché i cambiamenti incerto offrono forte del caos pongono a rischi il problema di e chi li guida che valore ispirano
Come sei capace di ma se Mizar e le opportunità a ridurre i rischi
Ecco io penso che quindi
Una sinistra che voglia tornare a vincere
E io spero che torneremo a vincere mi batto per questo dopo una dura sconfitta che abbiamo subito come sappiamo è una sinistra si deve presentare al Paese con un volto non difensivo
Una sinistra che abbia un progetto per cambiarlo questo Paese cambiarlo in meglio per renderlo più forte più moderno più aperto più giusto
No ma tutto questo lo fa in sé ti misuri con col cambiamento della società e non se semplicemente ti difende a me ha sempre colpito questo
In modo semplice con cui
Una persona si definisce di sinistra
Io sono di sinistra perché voglio cambiare il mondo
Questa era una delle definizioni no
Pensate però un attimo che tutte le volte che non siamo di fronte a un cambiamento ne abbiamo paura
E preferiamo mettere le mani avanti piuttosto che misurarsi con
E spesso preferiamo che rimanga le cose come sono piuttosto che rischiare cambiandole ecco io penso che invece è meglio rischiare
Perché la conservazione non ha mai cambiato la vita degli uomini
Siamo nati
Contro la conservazione per cambiare il mondo e meglio naturalmente
E quindi bisogna avere un progetto per cambiarla in meglio
Ma credo che questo sia il nostro compito grazie
E così si diceva che la parte centrale del libro si cala proprio le domande scomode spesso sono domande distruttive paura ho speranza suddito sovrani
Ecco leggendo questa parte poi a confronto con la la prefazione alla nuova dizione effettivamente c'è un come un come volevasi dimostrare mi viene da dire perché l'utilità di questo libri a che le domande alle domande scomode non si danno risposte comode
Allora c'è una parte molto interessante io nelle mie note Lollo segnata così narrazione vissuto parlavamo di riforme e c'è una frase molto bella che lei dice nessuna riforma è il Renica prima cosa magari ce lo spiegherà e poi verso proprio la prefazione dice
Ha influito la percezione dei regolativa con cui i cittadini hanno vissuto le riforme messe in campo in questi anni
E il Jobs Act che ha consentito l'accesso al mercato del lavoro a oltre un milione di persone è stato vissuto in realtà come un provvedimento che ha agevolato la precarietà del lavoro
E così la riforma della scuola nonostante abbia realizzato la più grande stabilizzazione mai conosciuta nel nostro Paese oltre cento mila insegnanti precari da anni
è passata invece la convinzione che si fossero ridotti i diritti di quei lavoratori
Insomma si è determinato un divario crescente tra la narrazione del paese che il governo che e bibite chi governa e PD trasmettevano e vissuto di milioni di persone che in quella narrazione non si sono riconosciuti
Mi pare che il voto giudica tetti
Qual è la ragione una delle ragioni fondamentali del voto del quattro marzo una domanda di tutele insoddisfatta
Una domanda di protezione insoddisfatti
Se tu perde i voti
Chi non ti ha votato chi è che chi pensa che in questa fase
Decennio di crisi
Che abbiamo alle spalle qui non c'è stato solo l'azione del nostro governo ma ne abbiamo governato una parte significativa
Chi ti ha tolto al voto chi penso che in questi cinque anni in questi anni di crisi non lo hai sufficientemente tutelato poi per questo ce l'avevano discutibile arrotolate ma la percezione colori
Ora io penso che questo sia un tema
Ciò che noi dobbiamo vedere nel senso che da un lato il Paese non faccio ragionamento di prima gli faccio le cose che ho detto prima ha bisogno di fare riforme per
Togliersi dalle spalle quei blocchi che bloccano lo sviluppo
Uno classe la giustizia infrastruttura e formazione tutte queste cose richiedono riforme per smuovere
Però ogni riforma come dicevo produce
Un cambiamento dell'assetto esistente
E il cambiamento dell'esistente assetto esistente naturalmente suscita preoccupazione inquietudini paure mette in discussione la vita delle persone
Facciamo l'esempio molto concreto riforma della scuola
O ancora riforma Scola come ricorda nel libro noi abbiamo fatto la più grande stabilizzazione di personale redditi di lavoro precario mai fatta in Italia
Perché quando tu stabilizzi
Oltre cento mila alla fine a regime centosessanta mila
Centosessanta mila insegnanti che fino a prima ogni anno non sapevamo se andavano andavano in cattedra
Ogni anno i doveri e rinnovare
Tu hai fatto un enorme lavoro di stabilità norme stabilizza in un Paese che discute continuamente di precarietà del lavoro quella era una risposta
Anti precarietà stabilizzare i mila emiliani insegna
Dopodiché questa che avrebbe dovuto essere salutato da tutti come una riforma giusta importante sappiamo che ha suscitato invece in Val parte non in tutti per gli insegnanti reazione perché cerchiamo di capire perché
Perché nel momento in cui non abbiamo detto stabilizziamo centosessanta mila insegnanti
Abbiamo detto anche una cosa giusta e cioè nel momento in cui stabilizzò
Ne razionalizzano anche la distribuzione in modo ottimale
No e quindi faccio in modo che in tutte le scuole italiane ci sia un numero insegnanti pare al parametro un insegnante ogni venti venticinque alunni che al parametro medio
Noi abbiamo alcune aree del Paese soprattutto nel Sud e in cui il numero degli insegnanti era superiore a questo parametro
E quindi hai detto io ti stabilizzò però nel momento in cui ti stabilito tutti esposti sola dico senti
No
E per esempio da Palermo vai a Messina piuttosto che o a Napoli o qui o là insomma
Questo ragionamento che da un punto di vista sistemico a una sua logica
Però cozza con un problema che l'insegnante di Messina cui hai detto guarda che ti devi trasferire a Catanzaro dice ma un momento mio marito lavora qui abbiamo comperato la casa a cui i miei figli studiano qui cioè si è prodotta
Quella che obiettivamente è una contraddizione tra un interesse generale e degli interessi specifici
Allora il tema è come gestisce questo perché
Tu potresti derivare più conseguenze da questo schema onore siccome ci sono mille interessi che non possono essere medesima non cambiamo niente ma questo condannerebbe un paese no via via oppure tutti ti devi dire io la riforma la faccio perché penso che sia corrisponda un interesse generale però devo mettere in campo degli strumenti
Che mi consentano di gestire questa riforma di attutirne gli impatti e di palesi che i destinatari
I questa riforma si riconoscano e laccetti
No perché se non l'avete si riconoscono l'accettano la contesteranno è quella riforma anziché essere risolta con beneficio sarà vissuta come un danno
è un problema di gestione politica io penso che ci sia stato un deficit di gestione politica
E lo stesso sul giovarsi
Poi vi segnalo
Che dopo tutte nel criminalizzazione che sono state fatte da Giovanni l'attuale governo non era cambiata neanche una di norma del giovane fino adesso
Chiaro conferma che quella criminalizzazione alla piuttosto propagandistica no
Però ed era quello che io scrivo nel libro
Una riforma del mercato del lavoro che ha consentito
Un incremento di occupazione sia in tempo determinato sia in tempo determinato naturalmente perché viviamo in un tempo in cui il mercato del lavoro non è riconducibile soltanto alla tipologia del contratto a tempo indeterminato
Ha prodotto quella riforma un milione di posti di lavoro in più e tuttavia non è stata percepita Cosima è stata percepita come invece un vettore di precarietà allora anche qui
Io penso che aderì
è mancata come dire una capacità di gestione responsabilità politica e l'abbiamo pagata elettoralmente
No
Quindi io penso che le riforme
Non sarà una passeggiata
Perciò mi sono proprio perché introducono dei fattori di cambiamento in un assetto esistente Sempre quando tu introduce un cambiamento e una setta esistente questo suscita
Legittimi interrogativi inquietudini paura reazioni ti lei mette nella condizione di gestirlo perché se non lo fai Pati
E noi abbiamo pagato io penso che i questo bisogna riflette
Ignazio
Ringrazio e guardate che liberò in questo è straordinario proprio per la sua limpidezza la chiarezza cristallina
Dell'idea ecco non non c'è nessuna interesse nascosto dietro ma la voglia di chiarire le idee che questa credo che sia la cosa più importante di un intellettuale prima che di una persona di partito tuttavia anche della miseria delle nazioni ricche che è un fra l'altro questo è una citazione da Madre Teresa di Calcutta che diceva come possibili sono dei paesi che arricchiscono
Però la sacca della povertà rimane tale anzi si allarga
Più il Paese sia del Sira arricchisce più questa Saccà si allarga con questo come si può affrontare queste sempre una conseguenza della globalizzazione come si può affrontare questo
Questa povertà miseria dei Paesi ricchi
Ma in realtà la relativa alla la citazione ma le cose che il tutto si riferisce a un altro aspetto poi vengo anche alla questione che tu poni cioè ma vedete alle cose tutto diceva la
La solitudine
E la miseria delle nazioni ricche
Volendo dire che ci sono molte forme di povertà
E mentre nelle nazioni povere la povertà e prima di tutto indigenza materiale
Nelle società ricche opulente come
La l'mondo cui noi apparteniamo accanto alla povertà materiale l'indigenza ci sono i poveri lo sappiamo e nella crisi son cresciuti c'è un'altra forma di povertà che la solitudine
C'è una forma di povertà meno visibile
No ma ma non meno dirompente
Non meno dirompente
E questo è un tema è un tema grande perché
Io penso che una forza che si batta per una società giusta deve essere una forza che si batte contro ogni forma di solitudine
Perché nella solitudine matura la povertà nella solitudine matura la frustrazione nella solitudine matura la malattia nella solitudine matura l'egoismo nella solitudine matura il rancore
è evidente
Una persona sola ci sente abbandonata ed è portata quindi a coltivare questi sentimenti
Se ne vogliamo una società che non sia appunto fondata
Sul palco sul rancore sulla invidia sull'egoismo abbia bisogno di ricostruire no le Carmine di ricostruire comunità di fare in modo che
Nessuno sia solo nessuno si sorpasso
Che è una buona definizione di che cosa essere di sinistra battersi perché nessuno si sia solo e nessuno si senta solo e ciascuno si senta parte di una comunità che non lascia solo nessuno quindi questo è un tema
Poi c'è il tema che adesso il posto
Non c'è dubbio che noi veniamo da dieci anni di crisi che stiamo superando
C'è un utile lordo
Da un anno a questa parte come sappiamo ci sono segnali di ripresa che io mi auguro le politiche di questo nuovo governo non compromettano
è chiaro che nel decennio della crisi
La crisi non è mai come dire
Priva di conseguenze in primo luogo proprio sul terreno dei redditi e delle certezze diritta
La crisi produce riduzione di lavoro riduzione di reddito riduzione di tenore di vita e soprattutto nella crisi aumento nove e differenze
Non è vero che la crisi
Colpisce tutti nello stesso modo con lo sappiamo bene colpisce di più quelli che hanno di me
Di quelli che hanno di più sono in grado di più di tutelarsi e quant'se perdono qualcosa non perdono tanto da mettere in discussione la propria vita
Quelli che hanno poco quel poco ce lo perdono vedono messa in discussione la propria vita è chiaro che la crisi non produce i suoi effetti nello stesso modo
E quindi il tema del come tu
Hai una strategia di tutela di protezione
E questo è un grande tema che noi dobbiamo affronta forza a sinistra nei suoi obiettivi fondamentali battersi per l'uguaglianza
Battersi per la giustizia sociale
Battersi perché tutti
A tutti venga data un'opportunità perché nessuno sia abbandonato a se stesso
E tutto questo richiede appunto una strategia di protezioni sociali poi anche qui
Sapendo che le tutele e le protezioni sociali di oggi non sono necessariamente su quelle di trenta o quaranta anni fa perché non viviamo nella società di trenta o quaranta anni fa
Questo è evidente no però a tutela legale faccio un esempio anche Quique
Concreto no
Una tutela fondamentale e fare in modo che una persona che ha lavorato per una vita
E a un certo punto arriva la pensione abbia una pensione dignitosa con quindi
No tutela fondamentale
Per lungo periodo questa tutela era affidata ad un Mac ad una forma dell'organizzazione del lavoro molto semplice
La stragrande maggioranza di quelle che aveva un lavoro lavorava per tutta la vita nello stesso luogo di lavoro
Quasi tutto novanta per cento
Era pochissima la parte che aveva mobilità
E quindi lavorando sempre nello stesso luogo di lavoro o magari cambiando lavoro ma con lo stesso contratto di lavoro
Avevi un percorso previdenziale continuo che ti garantiva e quando arrivai in pensione c'avevi una pensione dignitosa
Oggi noi viviamo in un mercato del lavoro flessibile come sappiamo in cui capita sempre più spesso soprattutto a giovani di fare nell'arco della propria vita lavorativa più lavori magari intermittenti
E tu non ha in questo momento un meccanismo che garantisce la continuità
Di un percorso previdenziale per cui coloro che cambiano spesso lavoro addirittura lo scambiano avendo tra un periodo di lavoro per i non lavoro alla fine rischiano
Di non avere una pensione dignitosa
Giusto
Allora per esempio una riforma che assolutamente essenziale è la costruzione di meccanismi previdenziali che garantiscono la continuità previdenziale di un lavoratore quale che siano i lavori che fai quanti ne fa perché questa è la garanzia che quando uno arriva in pensione c'è una pensione
Faccio un esempio molto concreto che il vero quindi no e e potremo fare altri quindi da questo punto di vista noi abbiamo la necessità di
è un tema che io fronto
Nel libro capitolo di rilievi rivisitare il sistema di welfare cioè sistema la protezione sociale non per ridurlo soluto mentre anzi
Dopo dieci anni di crisi ci sono alcuni e non pochi aspetti di tutela che vanno rafforzate rilanciati ma vanno ridisegnate in rapporto
Al tipo di società in cui viviamo perché non è quell'appunto di trenta o quaranta anni fa ma quindi faccio questo esempio se ne potrebbero fare tanti altri quindi tema che io penso azionista davanti è quello di
Non smarrire
Una sua finalità fondamentale che appunto è la finalità di garantire tutele e diritti naturalmente in un contesto diverso di faccia ancora un esempio
Fino al due mila sei
I diritti che derivavano una donna lavoratrice
Dall'essere in condizione di maternità
Erano riconosciuti soltanto donne che erano lavoratrici con contratto a tempo indeterminato
Una donna che lavorasse con un contratto temporaneo non aveva
Quelle tutte
Nel due mila sette governo di centro sinistra ministro del lavoro Cesare Damiano
Noi abbiamo introdotto il riconoscimento del diritto di maternità a tutte le donne italiane quale che sia
Il tipo di lavoro le forme contrattuali eccetera
Che cosa hai fatto
Hai affermato
La generalità di un diritto pur in un mercato del lavoro flessibile che vede diverse tipologie contrattuali
Non hai detto
Per riconoscere i diritti di maternità l'unica forma contrattuale possibile il contratto a tempo indeterminato perché questo non sarebbe stato possibile perché le donne che non ce l'avrebbero davvero solo perso il lavoro
Hai detto un'altra cosa hai detto opposto eletto io riconosco che ci sono una pluralità di forme contrattuali però affermo la generalità l'universalità di un diritto che deve essere riconosciuto in ogni tipo di modalità di lavoro
No ecco io penso che questa sia per esempio un modo in cui tu
C'è una grande discussione no giustamente in Italia sulla precarietà io da sempre
Mi batto per contro l'equivalenza flessibilità uguale precarietà perché la fissità può essere precarietà può può non esserlo che cos'è che non consente alla flessibilità di non essere perfetta se tu ama che nella flessibilità affermi diritti
E io affermo i diritti a quel punto io garantiti
è meno rilevante
Se lavori in un modo o in un altro sia rilevante ma affermando dei diritti ho ridotto la differenza no se quei diritti non ci sono allora sì presiedeva seduce la precarietà suo Secchia
Signor introdurre
Un altro tema
Sì questo libro a parte bello per la l'onestà intellettuale come diceva Dacia e poi anche comodo per noi giornalisti perché ci sono già le domande
Le domande scomode una di queste Europa conviene o ci perdiamo devo dire che la riflessione
Dell'onorevole Fassino sull'Europa è molto puntuale molto profonda anche molto affascinante parte appunto del Manifesto di Ventotene sì interroga sulla prospettiva federale quindi gli Stati Uniti d'Europa e pone anche una questione che hanno interessa cioè la questione linguistica il fatto che in fondo non è a differenza degli Stati Uniti non abbiamo quest'unità linguistica
Io introdurrei questa tematica dell'Europa ma insieme si sposa così drammaticamente forse oggi alla tematica l'Europa anche quella dell'immigrazione
Ecco essere in Europa oggi
Ci conviene o ci perdiamo e anche rispetto al tema dell'immigrazione questo essere l'Europa come si configura
Va bene allora Europa ma io penso questo io penso che vale tutto ragionamento che ho fatto all'inizio quindi richiamo
Nel mondo globale
Nessun Paese può pretende sale che il suo futuro sia più sicuro se fa da solo
Questa secondo me
E la grande mistificazione illusione velleità usate la parola che mi piace di più
Di come oggi
Il governo di centrodestra che ci guida in particolare nella nei messaggi che Di Maio sardine altri veicolano agli italiani
Che
L'idea che io al suo muri rimetto dogane rimetto dazi mi chiudo
In cosa si traduce chiusa nel senso che io mi sono mi faccio più piccolo in un mondo più grande se ti fai più piccolo si solo più piccolo punto è finito e sarai solo più vulnerabile
Devi fare i conti con la Cina un miliardo trecento milioni di persone una crescerà l'economia di dieci punti all'anno
Devi fare i conti con le invia un miliardo di persone di fare i conti con l'Africa ho detto le cifre prima non c'è nessun Paese europeo neanche la Germania guardate che da solo è in grado di fare i conti con quelle dimensioni nuove del mondo
Mentre un'Europa di
Cinquecento mila abitanti perché questo siamo oggi l'Unione Europea cinquecento e quaranta circa mille abitanti
Che mette a fattor comune il proprio potenziale produttivo tecnologico di ricerca di sapere sociale e politico
E l'area ancora più forte del mondo allora si è in grado di fare i conti col mondo
E quindi tanto questo
Non essere presuntuoso
Pensare che l'Italia può fare da solo
Poi vedere andiamo a vedere ma ma davvero essere parte all'Europa è stato però non è un problema allora non ci siamo
Il quinto o il sesto esportatore su scala mondiale da sempre
Buona quota delle cose che noi produciamo che le nostre imprese producono passi mercati del mondo
Questa nostra caratteristica di grande esportatore è nata completo troppo
E nata con il mercato comune
Alla fine degli anni Cinquanta negli anni Sessanta
In cui l'apertura del mercato ci ha consentito di collocare sul mercato tedesco sul mercato francese che ancora oggi sono i primi due paesi di nostre esportazioni
Gran parte della produzione delle imprese italiane il boom economico è stato trainato dall'apertura del mercato europeo
Che l'Italia non avrebbe riconosciuto senza quella per tutti
Viviamo da settant'anni in un regime di pace no
Diceva ovvio ovvio ovvio niente guardate che esse abbiamo tutti studiato a scuola
Non c'è un solo secolo
Da Adamo ed Eva ad oggi in cui l'Europa abbia avuto settanta anni di pace basta andare al secolo scorso per sapere abbia avuto due guerre mondiali in trent'anni
E la l Unione europea è nata all'indomani della seconda guerra mondiale esattamente sulla base di questa idea
Ispirata dal manifesto di Spinelli di Ventotene cioè
Che il destino dell'Europa avrebbe potuto finalmente essere diverso segue e popoli e nazioni che per secoli si erano combattute provavano a mettersi insieme per costruire un destino comune
Cioè quello che la settanta ne stiamo facendo
E non è vero che non c'è stata in Europa il settanta di una guerra c'è stata nei Balcani fuori dell'Unione Europea
A conferma che laddove non c'era integrazione
E tornato lo spettro del nazionalismo della polizia decade la guerra della devastazione
E la tutela e la garanzia dei diritti in quelle terre è data dal fatto che la prospettiva anche per i Balcani di essere parte dell'Unione Europea
Cioè di un'area di stabilità di pace e di sicurezza
E via via ne potremmo dire tanti quindi anche l'ho già adesso Cialdini va dicendo a noi questi giorni diamo all'Europa un sacco di soldi no valide pigliamo di più di quelli che dia
Se si fanno ad avere tutte le politiche che l'Europa fa la politica agricola poetica dei fondi strutturali a Napoli e le infrastrutture i finanziamenti che dal bilancio europeo arriva all'Italia sono superiore al contributo che l'Italia sulla base del riparto tra gli Stati da al Bilancio europee
Basta fare i conti li Garimberti cane non è che ho le opinioni
Allora
L'Europa non è vero che ha un peso non è vero che è un limite
Anche questa idea no ogni tanto forniamo alla lira si torniamo RAI
Allora bisogna che sia chiaro
Ve lo dico se si torna la leva le le prime ventiquattro ore il valore dei nostri soldi si deprezza del cinquanta per cento immediatamente sotto ce l'ha sabbiatrice l'abbiamo chiaro tutte
E quindi
Attenzione
Allora dopodiché questo vuol dire che l'Europa
Va bene così no certo
Ci sono molte cose che vanno cambiate in Europa ma tu le camicie stai dentro non se stai fuori
Perché l'Europa è un processo di integrazione costante e progressivo in cui tu devi mettere insieme
Le esigenze gli interessi
Le priorità
I ventisette Paesi ventotto saranno ventisette perché la Gran Bretagna sta per uscire i ventisette Paesi
E mettere insieme interresse esigenze prioritarie ventisette Paesi è un esercizio difficile ovvio no
Richiede discussione confronto negoziato individuazione di punti di compromesso di sintesi no
Però lì se ci sei fai valere i tuoi interessi senti tiri fuori i tuoi interessi non saranno tenute in conto tu sarai sacrificato
Guardate quello che succede l'inglese
Da quando si sono imbarcati in questa vicenda di uscire la sterlina ha perso un terzo del suo valore
Il prodotto interno lordo quest'anno è il più basso degli ultimi dieci anni il tasso di crescita
Importanti centri direbbe finanziari produttivi tecnologici che hanno la loro sede in Inghilterra la stanno spostando in Europa perché vogliono stare nel territorio europea e quindi si impoverisce il tessuto tecnologico e produttivo di quel Paese
Prezzi te la buona dimostrazione che si se ci metti un minuto dire me ne vado e poi dopo
Paghe dei prezzi ed è complicato tornare indietro
Dopodiché è chiaro che l'Europa proprio perché è questo aggregato di ventotto Paesi ha bisogno di continuare su questa strada per andare avanti allora facciamo degli esempi anche qui abbiamo al mercato unico bene un vantaggio
Perché i nostri prodotti vanno su tutto il mercato europeo senza dogane senza barriere senza dazi e via di questo passo
Abbiamo una moneta unica che è più forte di quello che sarebbero le singole monete nazionali
Più forte della lira più forte della peseta del franco cosa volete
Però non abbiamo un regime fiscale comune
E questo è un problema
Perché la FIAT porta la sua sede fiscale in Olanda perché in Olanda le tasse non sono le stesse che in Italia quindi questo è un tema che noi dobbiamo porre non arrivare a un regime fiscale comune
Non ci sono le stesse regole negli investimenti per cui l'azienda che si insedia in Francia trova certe condizioni in Italia diverso e questo naturalmente si traduce in un elemento competitivo interno
Non abbiamo le stesse regole del mercato del lavoro
Allora il problema è che queste cosa che non ci sono e ribaltati perché ci siano non trarne motivo per andare via
Anche questa storia di emigrazione volate
Caiano da no no ma la storia sul punto dell'Europa
Si dice tutti i giorni è una cosa che è una
Colossale stupidaggine
Poi c'è il problema dei migranti immigrante arrivano e sbarcano in Italia
Ovviamente se sbarcano in Italia non sbarcano solo per venire in Italia sbarca a comprare e tenere in Europa
Quindi sono un problema urgente quindi è giusto che l'Italia lo ha fatto con lo fa questo governo abbiamo fatto anche noi prima ponga l'Europa il problema che i migranti vanno gestiti insieme e quindi vanno anche redistribuiti va bene ci siamo ogni giorno ancora oggi si dice a l'Unione europea non fa niente ci lascia da soli fermi perché non è vero in che senso l'unione europea cioè le istituzioni dell'Unione
Hanno approvato un anno fa
Un piano di ridistribuzione chi è che non lo applica
Non lo applicano gli Stati nazionali non l'Unione europea
Non lo applica l'auto a nolo apre calo Hungaria non lo applica la Polaria ma no non è l'istituzione europea che sta impedendo la redistribuzione
Sono torniamo alla questione che abbiamo visto prima sulla globalizzazione sono gli Stati nazionali non è stato bloccato e allora Sallemi dovrebbe Dimai dovrò chiedere esattamente il contrario di quello che dà loro dicono
Siccome la redistribuzione non si fa
Noi vediamo via dall'Europa
Dovrebbero per coerenza dire siccome non si fa perché gli Stati nazionali non la vogliono fare noi chiediamo che l'Unione europea abbia più potere per imporre agli stati nazionali di farla esattamente il contrario o no
No quindi si sta facendo una mistificazione perché papà e la cosa assurda è che ciò che lei dice che l'Unione europea dopo l'arresto e non è vero
Chi non la vuole l'Ungheria e lui dice vado a stringere la mano al primo ministro ungherese e spiegargli che verrebbe i migranti per favore
No cioè
Enorme veniamo alla migrazione che l'altro tema allora
Anche qui proviamo a ragionare
La storia dell'umanità e storie di migrazioni
Partiamo dalle
Salvini è un cittadino italiano come me è erede non so di quante generazioni di Hull anziché nelle conche venuto dalla Svizzera
è chiaro ottantotto per capirci cioè la storia dell'umanità è storia di migrazione benissimo
E le migrazioni
Tutte sempre
In ogni tempo
Portano con sé paura
Anche qui bisogna partire da lei
Perché perché quando tu vedi arrivare uno nella tuo condominio nel Tattoo città nel tuo Paese
Che parla un'altra lingua
Prega un altro Dio
Mangia delle altre cose abitudini diverse da te e tutto questo non lo conosci
Il primo istinto umano di fronte a un fenomeno non conosciuto eh la paura è il timore e le mani avanti non è l'accoglienza quindi non c'è da stupirsi
No non saprei essere buoni o cattivi
Siamo tutti figli di Dio ma non è sufficiente questo per determinare immediatamente il superamento dalla paura
Di qui
La conseguenza del fatto che tu deve avere delle politiche migratorie di gestione dell'immigrazione
Che liberino
Il fenomeno migratorio della paura che porta con sé
C'è il fenomeno migratorio non può essere affidato solo le sue dinamiche spontanee perché si è affinato le sue dinamiche spontanee è più facile che produca conflitto piuttosto che integrazione hai bisogno di far delle politiche
No
Quindi
Questo è il punto fa delle politiche però deve avere in testa che per i costi di una società che non respinge
Uno diverso Malo punta integrarlo naturalmente integrato non è facile
Ecco è un'operazione complicata
Perché l'integrazione presuppone due volontari comunque atri Mogno e
Presuppone una volta nostro arrivo di essere disposta integrare e presuppone che chi arriva voglia farsi integrare di Nerone
è un processo anche quello complesso che va costruito giorno per giorno già averlo presente nessuna semplificazione
Che il tema è complicato
In particolare però c'è un punto
Che cos'è che ha prodotto
L'allarme più grande in questi ultimi anni
Ha prodotto l'allarme più grande in questi ultimi anni un afflusso molto intenso no i profughi ed emigranti qui dei barconi che sono sbarcati sulle nostre coste di una quantità significativa
Adesso da un anno e mezzo sono diminuiti ma fino a un anno e mezzo fa per quattro anni sono stati circa mal contati centocinquanta centosessanta mila l'anno che vuol dire
Che in quattro cinque anni sono arrivate sulle nostre coste tra sei settecento mila persone del e questo ha determinato allarme
Anche qui è un dato oggettivo
Allarme in chi
Nate questo è un punto per una forza di sinistra la vista questa questione
Allarme in chi
Allarme soprattutto nella parte più umida della nostra popolazione
Perché adesso
Aceto ignora verbis non so se c'è un farmacista nelle nostra platea ma un farmacista dell'immigrato non ha paura
Perché anzi forse il fatto che arrivano gli immigrati di garantisce al farmacista di avere la colf giusto
Normale
Chi è che ha paura degli immigrati sono la parte più Milano sto colazione che vive l'immigrato come un competitore no
Se arriva l'emigrato porta via lavoro mio figlio c'aveva l'immigrato gli danno la casa popolare allora una da nove c'aveva l'immigrato
No al suo bambino ma l'asilo nido non c'è il posto per il meglio cioè è la parte più no più popolare più umile quella che coltiva il sentimento di maggiore paura no vivente
Ora io penso che questo punto vada visto e non sempre non l'abbiamo visto con lucidità e poi vi farò un esempio
Da qui noi potremmo derivare da questa situazione dal dal prodursi di questo conflitto e competizione tra la parte umida della popolazione italiana e gli immigrati che sono arrivati
Due conseguenze uno è quello che tra i saldi
L'unico modo per evitare questa cosa è che non arrivi nessuno
Cosa molto complicata e difficile come sappiamo
L'altro modo è che comunque per quante politiche di contenimento si possono fare non l'abbiamo fatto e Minniti è riuscito con le politiche ha messo in campo ridurre fortemente i flussi prima che arrivasse servì incentivi sta beneficiando delle politica fatto Minniti
Però anche con contenimento badate che
Certi flussi migratori ci sono e ci saranno anche perché demograficamente se noi siamo un continente è un Paese destinato a scendere di una quota di quelle immigrate abbiamo bisogno come forza lavoro obiettivamente
Il ci sarà
Allora il punto secondo me su cui noi dobbiamo dare maggiore attenzione
E questo è sulle modalità con cui tu realizzi l'integrazione di queste persone in che senso
Sì è vero
Che una parte di popolazione italiana
Scrive la presenza di questi migranti come dei competitori
Tutti di stare in toto quando L'idiota in politica di integrazione la realizzi in ragione tale che gli italiani non pensino che stai togliendo qualcosa allora
Adesso vi faccio un esempio concreto che mi deriva dalla mia esperienza di sindaco
E sono stati
A un certo punto i tiratori non mi trovo
Con la disponibilità di trenta alloggi di case popolare che si erano svuotati per tante ragioni
E che quindi devo assegnare
Si fa il bando depositario della segnala il nostro consorzio delle case popolari comunque l'istituzione del comune
Si fa luogo al bando
Alla graduatoria che si è determinata con il bar
Ora
Tutti i bandi per l'assegnazione di case popolari fino ad oggi hanno avuto come uno dei criteri fondamentali per la formazione del
Il criterio della composizione del nucleo familiare
Non solo per i membri
Della famiglia più questo fa punteggio
Il risultato di questo criterio che ha una sua logica naturalmente perché una famiglia di sei persone no ha più esigenze di una di duri tra cioè non assoluto ma certamente un è un criterio questo criterio però applicato oggi che cosa determina che siccome i nuclei familiari
Stranieri sono tendenzialmente più numerosi dei nuclei familiari italiani perché hanno un tasso di prolificità maggiore
Di natalità maggiore il risultato che le graduatorie rischiano di avere
In testa
Molte più famiglie straniere che famiglie italiane il risultato del mio caso che noi abbiamo segnato ventotto alloggi su trenta famiglie storiche
E per i applicando la legge ma è chiaro che se io assegno ventotto su trenta quelli che erano sommitale che erano in graduatoria non gli spiego che c'è una legge lo vivono come un'ingiustizia è chiaro
Allora questo è il punto Salvini dà una risposta per me inaccettabile sapete che c'è le case le diamo solo gli italiani perché produco la discriminazione sa insomma opposto
Però devo trovare un criterio più equo
Per cui alla fine quale trenta a casa le do il modo più equo e viene accettato da tutti perché se non lo faccio mi scoppia la contraddizione
No
Quindi il tema non è
Recente eretta una capacità d'integrazione sono le modalità con cui tu lo gestisce la realizzi in ragione tale da non produrre conflitto nata a produrre invece diciamo accettazione
è un tema non semplice ma però quadrate ha dimostrato dal fatto che l'esempio che vi ho fatto non è
Privo di senso
Il sindaco di Firenze Nardella PD
Qualche mese fa ha portato in Consiglio comunale una delibera che rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari esattamente sulla base della mia esperienza per evitare che gli si produca quella situazione
Con criteri più equi che tengano conto non solo del nucleo familiare ma anche della quantità di famiglie stranieri sul globale di quelli che chiedono la casareccia tracciato insomma una serie di criteri per cui alla fine non discrimina nessuno ha mai prodotto un criterio più accettabile poi ci possiamo però quello che dice non mi va bene però insomma cioè cerchi di non un criterio razionale questo il punto
C'è tuttavia no e poi ci sono altre questioni
E due vele rivendico perché mi sono battuto
Quando ero presidente dell'ANCI su queste due questioni in parte riuscendoci in parte no convincere i governi di allora c'erano i nostri
Sono arrivate negli ultimi anni questo grande quantità di persone abbiamo accolte poi tutte le procedure va benissimo
Quando ti arriva una quantità di persone di questa dimensione e per un Thule accogliete almeno per un certo periodo li ha in casa
Almeno per il periodo in cui ciascuno deve essere valutato nella sua domanda di asilo eccetera
E ci sono due cose a cui deve essere attento secondo me non siamo stati attenti
La prima la distribuzione
Perché è chiaro che quando tu mandi un gruppo di immigrati in un Comune quello è un fattore
Che può essere accolto o invece può destabilizzare devi avere un criterio e io un criterio lo sempre indicato non specie spesso non ascoltato dal ministero dei prefetti
Deve esserci un criterio di proporzionalità
Tra la quantità di immigrati vi migranti che tu mandi e la dimensione demografica del comune
Perché se io non comune di mille abitanti amando dieci
è gestibile ce l'ho con M. abitante ne mando cento
Diventa dirompente questa vetrina cose no che Physics Pescasseroli in questo senso a reagito benissimo che c'ha un gruppo di persone che abita un salto vicino a casa mia in albergo e c'è un rapporto ottimo neanche hanno trovato lavoro quanti sono cinquanta per Franco appunto e non sono braccia no
Ma io per esempio opere o per esempio
Bagnolo in Piano vicino a Padova
Siccome lì ci sono due caserme vuote
E hanno messo due mila immigrati perché ci stava il Comune a tre mila settecento abitanti cioè se tu fai una cosa così esplode ed i fatti esplodere allora primo problema
La distribuzione sono distribuzione che ha un criterio di è il criterio l'unico criterio che ha una sua qualche obiettività un criterio di proporzionalità demografica no che ha un senso
Per cui quando si scriveva sui giornali io mi arrabbiavo
Presidente dell'ANCI
Ci sono dei sindaci che non vogliono i migranti noi sindaci hanno paura di quanti gliene mandi non che non vuole minare perché se io sono a garanzia che me ne mandi una quantità governabile gestibile perché è proporzionale agli abitanti chiama non mi rifiuto ma si opporrà camere mandi una quantità non gestibile chiaro che faccio resistenza
No quindi primo criterio e queste seconda questione
Queste persone arrivano
Noi raccogliamo le ospitiamo loro fanno domanda di asilo e sono in attesa che la domanda vengano
Esaminando
In quel periodo sono inerti
è un errore
Perché siccome non evoca questa gente tu non puoi tenere la gente a non far nulla perché questa cosa è una cosa che suscita nell'opinione pubblica un atteggiamento negativo e di relazione
Io a Torino avevo due mila
Devo sindaco
Migranti
Sesso una città di umiliarmi tanti due mila non fanno nulla non se ne accorge quasi nessuno
Ma se non comune di sei mila sette mila abitanti cinquanta sessanta o cento migranti tutto il giorno sono sulla piazza del paese non fanno nulla dopo quindici giorni la gente non è più d'accordo è un problema questo qui bisogna vederlo
E quindi bisogna creare le condizioni
Molti sindaci lo fanno ma non basta la volontà dei sindaci che io apprezzo moltissimo ci va un po'in quadro anche normativo nazionale che dica chi viene ospitata eccetera alla possibilità di lavorare può essere assunto accelerazione cioè che
E messo nelle condizioni di avere un'attività che è anche una forma di restituzione verso la comunità che ti ospitano
Di questi sono due temi che vanno vanno affrontate vanno messi a regime perché se no se no noi avremo sempre no le incomprensioni le incomprensioni problema grazie grazie eventualmente coronamento di
A coronamento di questa riflessione sull'immigrazione io chiederei a chi era di leggere un altro brano
E giusto
Che l'Italia accorga così tanti migranti
E se vengono per cercare lavoro non dobbiamo prima occuparci dei nostri disoccupati
E chi difende la nostra sicurezza è la nostra vita
E se ci fosse una linea più dura non saremo più al riparo dal rischio di un'invasione incontrollabile non è meglio aiutarli la piuttosto che lasciarli venire i tutti qui
Sono alcuni dei tanti interrogativi che si pongono molti italiani di fronte al grande afflusso di migranti approdati negli ultimi anni sulle nostre coste
Un fenomeno che suscita paure inquietudini ansie a cui non si può rispondere con un'alzata di spalle o peggio staccando di razzismo tutti quelli che la loro inquietudine la manifesta no
Occorre dare risposte razionali credibili e soprattutto rassicuranti perché
Lui
L'immigrazione non solo voci ma in ogni tempo
Suscita inquietudine e paure
Ma non è incomprensibile
Arrivano uomini e donne che parlano un'altra lingua
Predano un dio diverso hanno consuetudini di vita diverse abitudini alimentari e diverse
Di fronte alla diversità quando sconosciuta l'istinto umano non spingere ad allargare le braccia per raccogliere ma a mettere le mani avanti per difendersi
Non solo ma la presenza di migranti viene vissuta dalla parte più umile dei cittadini italiani come un'insidia competitiva nella ricerca di un lavoro
Nell'associazione di un alloggio popolare nel posto letto in un ospedale o nell'asilo per i figli e sono proprio queste paure a spingere settori popolari ad affidare la loro rappresentanza
A movimenti e partiti populisti e spesso apertamente xenofobi
E più in generale la presenza di stranieri non solo legali ma soprattutto clandestini suscita paura per la sicurezza la questione è proprio questa
Se lasciata alle sue dinamiche spontanee l'immigrazione produce conflitto se governata produce convivenza
E integrazione e dunque la scelta non è cavalcare la paura innalzando pericolosamente il grado ansiogeno della nostra società
Ma attivare politiche che liberano l'immigrazione dalle paure che porta con sé
Inquietudini e ansie che una forza riformista deve vedere e a cui deve dare risposte andando al di là di una pur necessaria gestione dell'emergenza
Cominciamo col ricordare che la storia del mondo e storia di migrazioni i grandi Paesi del pianeta sono cresciuti e diventati potenti grazie alle dichiarazioni Gran Bretagna
Francia Olanda
Hanno conosciuto e continuano a conoscere
Condivido i flussi migratori dai loro antichi domini coloniali gli Stati Uniti sono diventati un grande paese dinanzi alle migrazioni prima interne
Da Est a Ovest noi aprendosi a milioni di immigrati da tutto il mondo inedita America sono eredi di dieci milioni di schiavi deportati dall'Africa
Gli ispanici che vivono negli Stati Uniti sono oggi cinquanta milioni la prima minoranza superando gli afroamericani e non i due mila cinquanta saranno centotrenta milioni
Il dieci per cento della popolazione dei Paesi ricchi ha avuto una storia di immigrazione la storia dell'Europa è segnata da secoli da migrazioni intra europea e dai emigrazioni extra europee
Tra il mille ottocentoquaranta e il mille novecentoquaranta quasi cinquantacinque milioni di europei hanno varcato gli oceani in cerca di fortuna in altri continenti
Se guardiamo alla storia del nostro Paese non possiamo ignorare che ci sono oggi nel mondo circa sessanta milioni di discendenti di emigrati italiani
Qualche anno fa percorrendo ideali del cimitero di Providence Rosaria nell'East Coast degli Stati Uniti mi colpì che ogni cinque tombe
Per il ristampati incisi nomi di italiani
Di Benedetto Esposito Caruso
Dicevo ma anche
A conferma di quanto intensa sia stata le migrazioni tagliata verso gli Stati Uniti
Cosa di cui la società italiana ma oggi Huáscar russa memoria
Grazie a Piera Degli Esposti per questa lettura sempre luminosa e splendente la nostra Piera
Un altro applauso direi
E passo la parola danza per l'ultima domanda ed ultima domanda però perché si collega a questo grande problema delle amiche lezione tu dici una cosa che io condivido dodici è importante sostituire la legge dalle ius soli a quello degli ex sanguini cioè quelle più importanti che quando un bambino nasce qua
ENPA nelle nostre scuole come già succede perché le altre scuole sono pieni di bambini stranieri nati qua o comunque di figli di stranieri che si integrano che imparano nostra lingua che rispetto alla Costituzione perché io credo che giustamente come tu dici ed se l'integrazione la Mormando
L'unico modo di affrontare questo problema però l'integrazione deve essere fatta bene sul serio accendevano impara la lingua devo rispettare la Costituzione
Devono abituarsi mezze stare alle regole nozze però una appunto quei bambini che sono nati qui che stanno le nostre scuole che impara le lingue eccetera
Non possono essere considerati nona vere il diritto alla cittadinanza e questa sarebbe lo ius soli
E ti chiedo di semplicemente di precisare questa cosa che credo che sia importante
Siccome il problema semplice c'è stato avvocato dote in modo molto chiaro cervelli
Essendo un Paese nel quale vivono in questo momento
Circa sei milioni di cittadini stranieri legalmente
Inseriti in mille forme di attività
Che tra l'altro l'alto producono contribuiscono alla produzione del reddito del Paese
Ci non dimentichiamoci che più del cinquanta per cento delle colf italiane delle badanti italiane sono straniere
Che basta andare in qualsiasi cantiere edile per vedere che la manovalanza soprattutto quella il più diciamo di più bassa qualificazione quasi tutta straniera che come si è visto con il drammatico incidente di qualche settimana fa in Puglia
I pomodori che arrivano sulle nostre tavole sono raccolti dai neri nella campagne nel Sud e via di questo passo cioè peccati siamo un Paese già oggi multietnico multiculturale multireligiosa tra l'altro una propri senza proporzionale inferiore a quella di altri Paesi europei perché si riguardi alla Francia alla Germania no all'Olanda no dedicò gli alberelli giovedì che il numero di stranieri molto più alto proporzionalmente alla popolazione ora non solo abbiamo siamo questo
Quasi dieci per cento di popolazione
Cioè che ormai è parte integrante la nostra società ma questa dieci per cento non a riconoscimento del diciamo di cittadinanza
Che dovrebbe nel senso che la legge sulla cittadinanza di cui noi disponiamo è quella che è stata fatta
Prima che l'Italia diventasse un Paese di immigrazione
Perché noi siamo stati come ha ricordato la lettura che ha fatto Piera non siamo stati per cento e più anni soprattutto un paese di e migrazione
E quindi un paese di emigrazione la legge sulla cittadinanza una legge molto restrittiva perché era un caso molto raro che qualcuno volesse acquisire la cittadinanza italiana in un Paese in cui non si veniva dall'estero a vivere
No e quindi era ancorata a tutta una serie di criteri di parametri oggi perché teme i parametri sono assolutamente spiazzati dal fatto che invece siamo un Paese di di immigrazione
E quindi tu devi diciamo rivedere questa legge naturalmente con dei criteri si tratta di dare la cittadinanza il primo che arriva nell'arco di qualche settimana la legge sullo ius soli che poi non siamo riusciti a fare approvare perché non c'era la maggioranza in Parlamento prevedeva che si poteva dare la cittadinanza soltanto dopo un certo numero di anni di stabile residenza con i figli che avessero frequentato un certo numero di anni le scuole eccetto tra sei criteri che attestassero la effettiva
Effettivo radicamento nella vita quotidiana nel Paese e che quindi questo
Legittimasse il riconoscimento nella cittadina ora la cosa appare clamorosa in particolare per i nati perché noi siamo ormai per un numero ampio di nuclei familiari di RAI la maggioranza i nuclei familiari di cui sei milioni di immigrati
La maggioranza di quei sei milioni siamo già alla seconda generazione in qualche caso comincia a esserci la terza
Non abbiamo ottocento mila pagava bene ragazzi di genitori stranieri nati in Italia
Sono nati qui sono andate le scuole qui
Italia parlano italiano come noi
Si innamorano qui penso non risposarsi cui rivivere quello futuro è qui
Non capisco perché noi dobbiamo continuare invece a avere un atteggiamento di non riconoscimento di questa realtà gli ho fatto scendere la città in cui se vai in un asilo nido in una scuola materna tre va bene su dieci hanno genitori strani
E lo stesso a Milano è lo stesso la Reggio Emilia o a modello o a Brescia Verona in tutto il Nord
Se queste quantità Toni è una città che ha in questo momento il diciassette per cento della sua popolazione costituita da migranti illegali
Ed è così in tutto il Nord
Dal quindici al venti per cento
Quindi e da questo deriva una seconda generazione nata qui che cresce via via va be'successione più sono sovente gustoso sono andato dal sindaco
Alla fine della sua scolastico un saggio in una scuola elementare i bambini recitava del Polesine a certo punto arrivato un bambino chiaramente straniero perché Attilio credo di genitori magrebini della pelle eccetera il quale si è messo al alle recita una poesia con l'accento piemontese
Cioè che lo ha imparato qui scuola con dei bambini rende no e quindi noi dobbiamo avere il parlate mi reco troverà questo episodio perché le sue poter significativo
Un mio amico ha un bambino che va alla scuola elementare
E come tutti i bambini
Alla squadra mentale questo bambino ha un altro bambino che l'amico del cuore con cui giocano fanno tutte le cose
Che è un bambino peruviano che si chiama Manuel
Allora il bambino va a casa racconta tutti i giorni ai suoi genitore sottopasso hammam oggi Comano abbia fatto questo che ha fatto quello che ha fatto quell'altro
Un giorno il il Papa va a prendere il bambino scoop e incuriosito da tutti i ragionamenti tutte le prime descrizioni del bambino suo figlio faceva quando esco lo tutti di corsa come escono i bambini da scuola gli dice ma chi Emmanuel
Qual è Manuel
Il bambino si guarda in giro
E dice e quello del col prossimo
Non ha detto è quello della pelle scura
Come un bambino peruviano per il bambino non c'è nessuna differenza siamo noi che facciamo le differenze e sarebbe bene non educare i nostri figli a coltivare della differenza che non esistono
Cominciando a riconoscere quello che normale riconoscere che se un bambino nasce cui nasce cui vive qui
Sì viene allevato Qui studio a cui
E quindi no
E quindi ha diritto di essere riconosciuto come tale naturalmente per fare questo occorre avere in Parlamento una maggioranza noi non abbiamo approvato Valeggio ius soli non perché non abbiamo voluto non c'era una maggioranza
Una legge così delicata non te la fai bocciare perché se la fai bocciare
Poi dopo riprenda la diventa complicatissimo in ogni caso e meglio
Non esporsi a una cosa e la certezza o dice aspetto di avere le condizioni
Adesso che cosa certamente non ci sono con questa maggioranza
è già tanto se non vengono tolti quei pochi diritti che sono riconosciuti figuriamoci darne altri no però io penso che questa battaglia sia una battaglia di civiltà e che quindi noi dobbiamo tener aperto questo fronte poi quando saranno mature le condizioni lo porteremo apporteremo
In porta ecco io di tutto questo ragiona nel mio libro spero che lo vogliate diciamo leggerlo
Non interessa il libro è anche in vendita qui
Chi volesse prenderlo può prendere
è un contributo alla riflessione
Non è niente di più di questo
Però siccome siamo in una fase in cui
Il Pd e non solo il Pd
La sinistra e non solo in Italia è chiamata
A interrogarsi perché badate poi dove siamo stati colpiti poi dicono edicola sinistra il PD in particolare da una sconfitta elettorale molto secca però questa sconfitta si inscrive in uno scenario mondiale
Che alla stessa stesso sì
La vittoria di Trump negli Stati Uniti break siete in Inghilterra
L'affermarsi dei movimenti antisistemici populisti o addirittura xenofobi anti europea in molti paesi europei l'Ungheria la Slovenia la Polonia
La le Pen ha perso in Francia si ma raccogliendo quasi tredici milioni di voti mai dimenticarselo
In Germania
In Olanda in Belgio
E poi in Italia quindi c'è un problema più generale
La sinistra è stata egemone
Nel Novecento novecento è stato il nostro secolo
Pur nelle tragedie nove c'entra anche il secco del fascismo del nazismo dello stalinismo però poi il Novecento è il secco nel quale si sono fermati i nostri valori il suffragio universale
La democrazia dopo la seconda guerra mondiale in particolare diventato il regime del continente
No il welfare
I diritti
Il i nostri valori e i nostri valori sono spesso diventati universali
L'otto marzo
Otto marzo la festa delle donne una volta era una festa della sinistra giusto innata comune a se stesso oggi l'otto marzo lo c'erano tutti anche la testa
C'era un valore che era tipico al semestre
La parità di genere Lem uguaglianza dei diritti è diventato un valore universale che riconoscono tutti anche quelli che prima non lo riconosce
Quindi novecento noi siamo stati egemoni
Sono stati la forza traente
Questo inizio di secolo ci consegna un tema il rischio di essere invece non più egemone
Perché queste sconfitte elettorali che abbiamo accumulato nei vari Paesi non ci espongono a questo rischio al rischio di essere una forza presente ma non più egemone centrale
Se vogliamo tornare al sano egemone abbia bisogno di interrogarci no
Il capire cos'è successo come è cambiato il mondo
Come questi cambiamenti ci sollecitano una ridefinizione delle nostre politiche le nostre strategie del contenuto e della nostra azione
Come ci mettiamo in sintonia
Con una società
In cui i nostri valori sono comunque necessario pergolati valori attraversa del tempo
Di valore non vengono logorati
Ho consunti dal tempo c'era bisogno di giustizia sociale e l'Ottocento nel Novecento in questo secolo ci sarà bisogno anche nel prossimo
Così come c'era bisogno sai nell'Ottocento di libertà nel Novecento in questo secco ci saprà cioè di valorizzare
Attraversano il tempo
Cosa che cambia cambiano le modalità con cui tu sei in grado di far vivere quei valori questo sì
Le modalità sono no evolvono come l'evoluzione di una società tu devi essere in continua Presadiretta con una società per avere le forme e le modalità giuste per affermare quei valori
E noi oggi siamo di fronte a questi le forme con cui nel Novecento ne siamo riusciti ad affermare i nostri valori appaiono spiazzate spuntata rispetto alla società di oggi abbiamo bisogno di ridefinire
Modalità e forme con cui tornare a far vincere i nostri valori grazie
Ecco tra altro momento ascolteremo un brano musicale
ONU per ora però ringraziamo Piero Fassino che è stato qui con noi ha presentato i davvero Martina ha fatto quattro ore di macchine pervenire ma soprattutto ha fatto qui una riflessione pienamente moderata appassionata e anche profonda e ringraziamo chiaramente Piera Degli Esposti per aver letto
Ringraziamo la nostra direttrice artistica Dacia Maraini
Ringraziamo il Comune di Pescasseroli e in particolare stasera e vicesindaco Carmelo giura
Ringraziamo l'Associazione Pescasseroli viva l'Associazione albergatori
Ringraziamo i nostri tecnici ringraziamo
Alessandro parenti andare tranquilla neri che ora
Ci regaleranno ultimo brano musicale vi ricordo che potete trovare il libro di Piero Fassino Pd davvero al banchetto lì alla mia sinistra e ci sarà un film ma libero domani sera saremo qui con troppi diritti di Alessandro Barbano
Sperando che non piova stasera evidentemente è andato molto bene anche grazie diciamo a alle presenze positive
Allora
Serata tradizione Serenata tradizionale ovviamente V cinquanta trenta mila neri Alessandro
Ma
Perché se nerissimi faccio Verbano respinti gli ottimi centri nel caso ma
Ma passo
Imperiese campane gran parte se le elusione
Ben
Papà se vela sospetta allestiva scalini da una nella povertà scorsi sarai contenta salutista quindi quindi
Da cioè
Né
Né
Grazie
Cioè e passo passo armene la casa e sia cambiato umane chiedo scusa
Diventa preambolo
Papà
Netta
Resta
Alimenti poi li abbiamo ottimi signorina lei prima ha detto
Sangue