Festa Nazionale dell'Unità - Agenda 2030: scegliere la sostenibilità

Buona sera a tutti grazie di essere intervenuti a questo incontro
In cui affronteremo una serie di tematiche particolarmente ampia coinvolgendo delle competenze
Altrettanto ampie nel senso che abbiamo più persone in grado di coprire tutte le tematiche che sono coinvolte nella formulazione in aula realizzazione di un diverso modello di sviluppo
Perché sia necessario un diverso modello di sviluppo credo
Non sia così necessario a spiegarlo però sicuramente qualcosa di più ci può raccontare Maria Grazia mi dura responsabile clima ed energia di WWF Italia che si è sobbarcata diverse Coop in via seguito questo processo infinito di negoziazione sul clima quindi inizierei proprio da te Maria Grazia chiedendo chi appunto di raccontarci lo stato delle cose sul sul
Sui negoziati sulla sull'implementazione dell'accordo di Parigi da questo poi discenderanno tutte le altre tematiche ma questa dei gabbiani che è quella il tema che li racchiude tutti
Cercherò di essere il più brevi possibile comunque siamo d'accordo con Marco che mi interrompe perché o la tendenza a parlare molto
Che lo Stato del clima sia molto preoccupante ormai non è qualche cosa che dicono gli ambientalisti
E così è cosa che le le persone percepiscono in modo sempre più pressante
E probabilmente molti di voi pensano anche che non c'è abbastanza e fu anzi non c'è nessuna informazione su quello che si può fare
E quello che si sta facendo
Questo è un meccanismo è uno di quei classici meccanismi in cui si crea una frustrazione di proporzioni gigantesche
E e si crea anche sfiducia tra l'altro sfiducia nella possibilità
Che
Fenomeni tanto grandi che pochi decenni centinaia di anni fa noi a scrivevamo alle divinità
Possano le in un qualche modo essere contrastati
Proprio quest'estate uscito uno studio di alcuni grandi scienziati del PPE cioè scusate di un grosso centro
Sul clima tedesco
Nel quale si dice e siamo al limite della possibilità di intervenire
Ma il fatto che stiamo al limite dovrebbe indurci al a intervenire
Purtroppo questo non è quello che in tenne i termini in cui si deve intervenire sta succedendo
Ma speriamo che che di di convincere tutti a a operare
Mi spiego
Quando è stata approvata all'agenda per lo sviluppo sostenibile
è stata approvata sull'onda di un documento che si chiamava il mondo che vogliamo
Perché noi oggi dobbiamo ripensare complessivamente al nostro modo di vivere
E dobbiamo far sì che questo pensiero sia molto accelerato
Questo implica naturalmente delle correzioni ma implica anche delle opportunità
Più ritardiamo l'azione per esempio sul clima
Più rischiamo che le opportunità non le vogliamo e abbiamo tutti i lati negativi del dovere agire in tempi stringenti
Quindi questi scienziati ci hanno detto noi dobbiamo puntare a un grado e mezzo voi sapete che nell'accordo di Parigi ci sono due
Grandi obiettivi quello di rimanere ben al di sotto dell'aumento medio della temperatura globale di due gradi
è quello comunque di cercare di stare su un grado e mezzo
Per un paese come l'Italia così come per le piccole isole del Pacifico
Stare entro un grado e mezzo è fondamentale perché perché noi sappiamo che il Mediterraneo e una delle aree a maggior rischio
E che è un grado e mezzo di degli aumento medio della temperatura globale per il Mediterraneo vorrebbe dire molto di più già così
Allora è chiaro che già assolutamente in questo dovrebbe indurci non solo a una grande azione a casa nostra ma dovrebbe indurci a una grandissima azione nei confronti degli altri per convincerli
A operare perché purtroppo il cambiamento climatico è un fenomeno globale e si può affrontare soltanto globalmente
Ma forse nell'affrontare soltanto globalmente e qui vorrei sottolineare un aspetto morale che forse non c'entra con la gente a venti trenta ma non vuol dire che io mi devo sentire scusato dal fatto che gli altri non agiscono e come per uccidere
Cioè il fatto che non bisogna uccidere se qualcun altro uccide non è che io mi devo eh sentire scusato sentenze anche io commette un crimine
Efferato come questo
E allora l'Agenda venti trenta
Diciamo qualche cosa che inserisce la sfida di climatica nel contesto più ampio dello sviluppo ma io vorrei qui dire ai miei interlocutori approfittare DS la prima la prima che è anche l'occasione per mettere insieme le cose
No io oggi siamo né all'assurdo che agiamo molto spesso per compartimenti stagni
C'è il problema degli immigrati che non poco naturalmente e allora vediamo lesse singolo problema e non vediamo le cause del fenomeno tra cui ci sono i cambiamenti cioè il cambiamento climatico
Voi sapete che ci sono molte analisi proprio che partono dalla Siria per spiegare la siccità e poi gli altri su movimenti sociali che hanno portato poi alle grandi
Tra i grandi conflitti e alle grandi migrazioni
In riesce l'agenda per lo sviluppo sostenibile ci dice affrontiamo insieme le impose e vediamo di risolvere più problemi insieme
Quindi integrazione degli obiettivi e sinergia io mi ricordo quando era in discussione vennero delle diciamo così del di diplomatici e ci dissero va be'scegliete quali di questi obiettivi perché sono troppi scegliete quando i quali voi volete veramente e noi come società civile gli abbia abbiamo risposto ma come scegliamo
Se uno deve avere una visione complessiva e intere agire per la risoluzione dei problemi non doppi dobbiamo fare in modo che invece ci sia una sinergia ci sia un modo diverso di affrontare siccome vedo
Il collega
E che si occupa di agricoltura io vorrei dire anche che il cambiamento climatico è una grande sfida di cooperazione perché
I problemi saranno pronti noi dovremmo cambiare il modo di lavorare
Dobbiamo comperare anche con chi probabilmente ha avuto un suo ruolo nel nel provocare il fenomeno del cambiamento climatico ma dobbiamo tendere a quella che viene chiamata con un qualche cosa che
Fino a poco tempo fa non si vede non veniva conosciuta non era conosciuta per niente ma ne sentirete molto parlare per esempio dalla Polonia la giusta transizione
Giusta transizione che all'inizio riguardava
Chi lavora nel carbone chi lavora indenni settori che verranno più immediatamente colpiti ma ormai si è capito che la rivoluzione diciamo così che il
Affrontare i problemi ambientali il cambiamento climatico e non solo il cambiamento climatico
Necessità la rivoluzione che comunque già in atto dal punto di vista tecnologico tutte queste cose faranno sì che molti lavori
E tenderanno a essere messi in discussione radicalmente molte attività economiche per tenderanno ad essere messa in discussione radicalmente
Se noi non abbiamo Remo una grande capacità di prevedere il futuro di programmare
E di capire come attenuare il disagio sociale perché questo è il punto fondamentale diciamo Trump a in un qualche modo usato il disagio sociale per cercare di fermare il
E l'azione sul cambiamento climatico ma se non riusciremo a fare su vasta scala riprendendo una parola che da tempo vista come una parolaccia tranne il fatto che
Le aziende sono le prime che lo fanno e cioè la programmazione
E cioè le le aziende programmano ma per lei lo Stato italiano è una parolaccia dire programmare se lo riprenderemo a fare questo ci troveremmo in grossi guai
Non c'entra nulla do l'esempio di quello che è successo perché mi brucia moltissimo
Che sta succedendo per esempio sui medici noi abbiamo fatto per tantissimo tempo
Messo delle barriere all'accesso all'università Medicina eccetera eccetera e oggi noi ci stiamo ritrovando con i concorsi svedesi Meter medici negli ospedali deserti
Questo vuol dire che qualcuno non si è messa a tavolino non ha visto qual è l'esigenza che il Paese avrà eccetera mi chi è il miglior modo per affrontare il problema quello di mettere i blocchi è
Non abbiamo fatto su una cosa specifica dobbiamo farlo su molto di più e in tempi molto più brevi
Grazie grazie male grazie tu hai già a fornito un paio di input con queste due termini programmazione cooperazione due due elementi che valgono sia a livello globale per affrontare fai merce in chat per quello che è qualcosa che si affronta a livello globale ma valgono entrambi anche a livello micro a livello locale valgono rispetto ai settori economici e valgono ovviamente come input per le politiche
Quando si parla di ITT creme Cengio effettivamente se si va su sugli scenari
Ci sono effettivamente degli elementi che mettono paura è ovvio è ovvio che noi stessi come con Edizioni Ambiente la casa editrice che dirigo quando pubblichiamo un libro sul cambiamento climatico ci poniamo il problema di che il titolo dargli se dargli un titolo che rispecchi il contenuto che di solito è terrorizzante o come etere qualcosa che come dire non allontani le persone dal libro
Però tu hai parlato anche di opportunità
Ovviamente questo è un un tema che ci porta ad essere un po'più ottimisti e qui chiamerei in causa Simona Bonafé parlamentare europeo tu hai seguito in particolare
Questi ultimi anni lo sviluppo del pacchetto economia circolare questo pacchetto di direttive
Europee che rappresentano qualcosa di estremamente promettente in termini di opportunità
Ti lascio la parola grazie ma intanto buonasera a tutti
Sì è verissimo la l'economia circolare fa parte di diciamo un tema di di quei temi che tendenzialmente vengono affrontati quando si parla di sviluppo sostenibile
Ed è uno dei temi mentre la parola cambiamento climatico soprattutto se si guardano gli studi della crisi si che è l'agenzia delle Nazioni Unite che lo sta studiando ebbe insomma viene da Smart sono scenari preoccupanti quelli che che delinea e io penso che non ci sia ancora fino in fondo la consapevolezza comune su quanto sia devastante il cambiamento climatico e quanto il sia già in atto di fatto beh devo dire che sulla parola economia circolare invece vero generalmente la prole con una circolare
Così delinea prospettive un po'più ottimistiche anche se deve essere chiaro che economia circolare per carità ci sono tanti esempi virtuosi particulare tanti esempi virtuosi in Italia
Però è evidente che l'economia circolare oggi non è un nuovo sistema di produzione e quindi anche in questo caso c'è una transizione da gestire da una transizione che noi dobbiamo gestire nel più breve tempo possibile
Ora abbiamo il quadro normativo come sapete su queste tematiche l'Europa a a la competenza e io ho avuto l'onore oltre che il piacere di lavorare sul pacchetto di direttive che hanno delineato un nuovo quadro delle politiche dei rifiuti e dell'economia circolare
Ma è evidente che beh non è sufficiente il quadro normativo
E in particolare sull'economia circolare giusto essere ottimisti ma bisogna cambiare il prima possibile proprio il paradigma di riferimento
E qui più che mai si parla veramente di un nuovo modello di sviluppo anche perché l'attuale modello di sviluppo quello che abbiamo sott'occhio tutti i giorni
è un modello di sviluppo che ha segnato i propri limiti c'è un modello di sviluppo che utilizzano a quantità tale di risorse di materie prime che il pianeta non è più in grado di rigenerare
Se continuiamo utilizzarle con questi a questi ritmi per cui è evidente che dobbiamo fare qualcosa che dobbiamo interrompere questo circolo dizione solo l'economia circolare cerca di dare una risposta ce l'economia circolare impedisce guarda che una parte delle materie prime tu le puoi recuperare se hanno una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti
E se parolina magica file fino in fondo una politica di innovazione che ti permette di trovare chiusi per quelli che ho per quelle che sono le materie prime che derivano da rifiuti cioè faccio un esempio classico
La plastica
Tra altro domandato noi produciamo venticinque milioni di tonnellate di plastica bene di questa produzione qui noi oggi ne ricicliamo il venti trenta per cento quindi no capite bene quale quale la qual è anche la la la la sfida futura che che ci aspetta è perché l'innovazione quando si parla del cognac circolare fondamentale
Ecco eppure l'economia circolare è è veramente un'opportunità Insieme cambiamo il modello di produzioni che non è più quello lineare che non dovrà essere più quello lineare per cui estraiamo materie prime produciamo consumiamo e gettiamo ma impostiamo un sistema di economia circolare non possiamo veramente mettere in poi in moto nuove in prese nuovi industria nuovi posti di lavoro
E fatemelo dire anche un PIL che sia un po'più sano perché a me piace parla di economia circolare non come di una politica dei rifiuti o questa cosa la la dico sempre non è una politica ambientale con una circolare la l'economia circolare è una politica industriale sostenibile e secondo me è l'unica politica industriale che possiamo mettere in campo e in particolare siamo alla festa del partito democratico siamo il partito democratico io penso che fra le nuove parole su cui costruire una nuova narrazione del Partito Democratico CIPE banche mettere economia circolare sostenibilità perché veramente
Sono sempre più convinta che sia l'unico modello di produzione che abbiamo a disposizione e il motivo è semplice lo dicevo prima
Con l'attuale modello di sviluppo noi andiamo all'auto consunzione fatemela dire così lo ha spiegato molto bene anche Maria Grazia ed è tutto molto legato perché con la mia circolare significa anche risparmio di CO due da immettere in atmosfera e significa anche lotta al cambiamento climatico
E però torno al punto di partenza cioè non basta fare una legge l'abbiamo visto in me anche in altre in altri questioni cioè le leggi sono importanti ma non attivano di per sé è un processo
E oggi per attivare quel processo bisogna agire a per centosessanta gradi cioè bisogna essere tutti coinvolti dal consumatore quindi da quando andiamo a fare la spesa
A come differenziamo una raccolta dai certe anche la legge poi è importante perché da il nuovo quadro di riferimento
E però appunto dicevo che è una transizione
In questa transizione io penso che che c'è ci vedo indubbiamente delle delle potenzialità non vi nego che a oggi appunto mi dicevo prima ci sono delle esperienze virtuose ma vero sistema di economia circolare quando tutta tutta l'economia Erriu orientata per raggiungere quello scopo lì non solo quando ci sono degli esempi virtuosi perché cioè sarebbe direi una bugia se vi dicessi che oggi economia circolare non c'è non esiste ci sono delle belle esperienze virtuose
Che non insomma non so quale elencare ma ce ne sono tante tra l'altro io devo dire che quando prese in mano questo pacchetto in Europa
Avevo quasi un po'la tarda relatore del Parlamento devo dire che avevo quasi un po'la sindrome da Cenerentola perché generalmente sono sempre i Paesi del Nord o no che ti insegnano come si deve fare sulle politiche della sostenibilità
In realtà mi sono resa conto che invece sull'economia circolare non era così e che l'Italia aveva davvero tante esperienze virtuose
Però ripeto noi dobbiamo creare proprio un sistema di questo tipo e per creare un sistema di questo tipo dobbiamo fare investimenti importanti per cambiare modelli di produzione
Dobbiamo
Ma io dico anche cambiare modelli di business per esempio la così detta sharing economy per carità non è tutta buona ma l'idea che noi passiamo dall'utilizzo di un dal comprare un prodotto e utilizzarlo alla condivisione di un servizio ed è insomma anche lì apre nuove opportunità
E va nella direzione di sull'edificare l'economia circolare per cui insomma capite bene che sono processi molto complessi
E però al tempo stesso io penso che siano l'unica carta da giocare per continuare la vita su questo pianeta perché diversamente nove avremmo se continuiamo questo modello di sviluppo non abbiamo più lei diciamo la materia prima con la quale portare avanti il nostro sistema economico quindi penso che sia un'opportunità ed ha fatto bene a richiamarla fra le opportunità dello sviluppo sostenibile però ecco non è un'opportunità che possiamo dare per scontata e anzi il lavoro da fare è ancora molto molto lungo
Ecco tra l'altro vedo nel concetto di economia circolare un passo avanti molto importante secondo me rispetto a altre formulazioni
Di come l'economia possa diventare o meno sostenibile perché è molto più preciso e molto più preciso per esempio di di green economy che è stato un mantra che per qualche anno dato molto di moda ma che era in realtà un concetto molto più vago assolutamente più vago
Qui con una con economie circolare Siva su un rapporto tra attività economiche uso delle risorse in un modo molto preciso
Rigenerativa redistributiva e l'economia circolare quindi porta con sé due valori estremamente importanti un uso efficiente delle risorse
E una redistribuzione della ricchezza creazione di posti di lavoro che questo magari un tema su cui poi torneremo
Un altro dei settori come dire
Più in vista quando ha si parla di di messa in atto di un nuovo modello di sviluppo e sicuramente l'agricoltura
Quest'anno è uscita Lara questo questo studio di cui Vido
Vi do il titolo completo lo leggo l'economia degli ecosistemi della biodiversità per l'agricoltura e il cibo è il seguito di uno studio già uscito
Inizialmente che era una valutazione del gol il valore economico della biodiversità quest'anno si è andati sullo specifico dell'agricoltura e del cibo perché nello studiolo si individua come il settore cardine l'agricoltura quello a che si è orientato verso obiettivi di sostenibilità riesce a incidere positivamente su tutti e diciassette gli obiettivi di sviluppo sostenibile e in particolare parliamo di settore Agrifondo agricoltura in particolare orientata verso il food ed è l'unico settore che ha questa capacità
Di
Essere
Un potenziale motore su tutti e diciassette gli obiettivi
Antenore tu sei vicepresidente
Di tra Confederazione italiana agricoltori per l'Emilia Romagna raccontaci quello che vedi tu
Nel ruolo per la gente l'agricoltura rispetto a queste tematiche buonasera a tutti
Ma detto bene l'agricoltura forse l'unico settore che
Di fatto interagisce su tutti i diciassette punti dell'azienda
Due mila e trenta giustamente quando si diceva prima dobbiamo vedere non un'azione buono settoriale ma che riguarda centosessanta gradi bene l'agricoltura penso che sia la prima a aveva reagì dover gestire l'impatto con il cambiamento climatico e la prima che ha il compito di giudicare qual è l'impatto della sua modo di produrre e qua dobbiamo dire che dal punto di vista del deleghe cultura italiana
Come diceva soggiungere buona fede forse dobbiamo qualcosa e segnare dopo Schopp non a caso è venuto qua
Perché quando parliamo di agricoltura mondiale puri segnavo ed era invece l'agricoltura italiana è un'altra cosa
Forse per territorio per storia però qua abbiamo l'agricoltura spesso e volentieri familiare quindi non latifondista come possiamo pensare nel Sudamerica piuttosto che quello che sta succedendo in Africa piuttosto che quello che avviene la produzione
Ad esempio il Canada qui da paesi sviluppati a all'Ucraina solo sui cereali
Ecco abbiamo una produzione in cui spesso e volentieri una difesa del territorio e quindi i cambiamenti climatici e la primo effetto con cui dobbiamo fare io porto un'esperienza molto personale del del mio territorio Reggio Emilia Vittorio negli ultimi anni abbiamo avuto alcuni fenomeni che sono uno il fatto che il avanzamento del Bosco incolto
è maggiore della cementificazione che non è stata poco anzi è stata assolutamente inopportune eccessiva però cresce poco posto in conto non non è quello che salvaguarda territorio
Dall'altro abbiamo la fortuna che su quel territorio invece rimane un agricoltore importante perché abbiamo riprodotto come Parmigiano Reggiano in cui dando reddito permette all'agricoltore di stare su quel territorio
Poi nell'ultimo bando vediamo che il la stragrande maggioranza del terreno coltivato nell'Appennino ha chiesto essa convertito biologico
Quindi sono fenomeni
Che
Gli stessi agricoltori che molto probabilmente dieci anni fa a quindici anni fa non l'avevo mai pensato di Rabat
Vado sull'agricoltura biologica sull'Appennino reggiano ma questo lo porto come esempio perché un esempio virtuoso come quello Magna ne abbiamo e ne abbiamo diversi
Quindi vedete che l'evoluzione da parte del nostro tipo di agricoltura
Che è fatta appunto ad un livello poco più che familiare in cui gli insediamenti sul territorio fondamentale ma pensiamo tutto il gettito dell'Appennino che è quello che caratterizza maggiormente
La nostra la nostra agricoltura
Ha queste caratteristiche
Dall'altro abbiamo l'esigenza o comunque il compito di essere quelli che devono produrre cibo perché nei punti ci sono sostenibilità
Ma c'è anche lo sostituì impatto di dar da mangiare al più persone possibili che possono uscire anche da quella situazione di
Di
Non capacità di avere sufficientemente cibo per trasformarsi quotidianamente
Così come noi siamo per i primi a vedere che l'eccessivo produzione con lo spreco alimentare che è un altro dei punti fondamentali di cui siamo uno dei degli strumenti per recuperare insegnare che lo spreco e la prima cosa da combattere secondo è il recupero portavoce qua voglio portare un esempio forse nella nella economia circolare che si diceva
Ad esempio delle produzioni di mais che facciamo non tutti gli anni dovuto ai cambiamenti climatici possono esserci difficoltà per cui la coltivazione a dei problemi di micotossine
Bene un tempo queste non potendo dare per l'alimentazione per naturalmente sono cancerogene andavano sprecate oggi con i biogas si possono recuperare questo non vuol dire che dobbiamo fare biogas con il con esclusivamente le produzioni alimentari perché
Sale processo ma è un esempio virtuoso
E infine portavo l'esempio rispetto a quello che è l'utilizzo dell'acqua
Noi sempre di più ormai abbiamo
Consorzi di bonifica
Che monitorano e analisi delle proprie contatore sull'utilizzo dell'acqua per cui andiamo a per sempre di più verso irrigazione UISP che risparmia acqua l'utilizzo dell'acqua
Dal dalle casse una goccia definiti nei frutteti a altri metodi per cui
Queste esigenze grinta sia da un punto di vista economico e da un punto di vista dell'impatto
Diciamo che la nostra agricoltura è virtuoso voi non dimentichiamoci che comunque non possiamo non essere quelli che daranno e devono pensare di dare l'abitazione per nove miliardi
Dieci poi così davanti alla vetrata colpiti vorrei solo dare un un'alimentazione mandare un'alimentazione nutriente un'alimentazione sana assolutamente
Perché poi non può essere che quella sana solo per pochi
Grazie grazie Antenore Vinci
Effettivamente l'agricoltura tra l'altro è uno di quei settori che va guardato in questo continuo passaggio tra livello locale nazionale quel quello più vicino a voi e livello globale perché può essere protagonista in positivo cioè proporre già oggi delle modalità di produzione che tendono la sostenibilità e dall'altro
Non è che può essere e
Uno dei
Settori più problematici dal punto di vista dell'impatto sui parametri che definiscono l'equilibrio dette dell'ecosistema globale
Stella Bianchi
Adesso arte la parte più difficile
Come si lavora di di di di sintesi
Per un possibile inserimento di questa gita due mila trenta in un programma in un programma di azione in una proposta per il Paese sì grazie no non velleitaria visto perché perché nessuna per l'Italia ce l'abbiamo da qualche parte in un programma di governo suo scritto delle cose mirabolanti dal punto di vista ambientale
Programma contratto non so nemmeno come chiamarlo
Sì grazie a Marco tra l'altro la domanda più giusta perché
L'Agenda due mila trenta il proprio scegliere una prospettiva diversa proprio darci l'orizzonte
Per arrivare al mondo come vorremmo che fosse sapete son diciassette obiettivi da la porta stremata sicurezza alimentare la parità di genere l'accesso all'istruzione all'acqua pulita Energia contrasta i cambiamenti climatici
Città sostenibili tutto
L'Agenda due mila trenta abbraccia tutto ciò che è giusto fare perché tutti noi possiamo vivere nel mondo nel miglior modo possibile ed è qualcosa che si applica a tutti i Paesi quindi ai Paesi avanzati così come ai paesi in via di sviluppo la prima cosa da tener ben presente quando ragioniamo di Agenda due mila trenta e tornare all'idea fondamentale di sostenibilità
Noi abbiamo poi conosciuto e applicato e ragionato Sempre il solo di sostenibilità ambientale
Che è un elemento importantissimo ce lo ricordava mare grazie all'inizio ma qua in tutti gli interventi è venuto fuori quanto il il vincolo ambientale
L'appropriatezza nell'uso delle risorse ambientali il rispetto e il contrasto ai cambiamenti climatici è ora la priorità assoluta che ne abbiamo di fronte anche se
Non ce ne accorgiamo troppo molto nel nostro Paese non è non non ce ne accorgiamo eppure gli impatti li subiamo noi gli incendi
La bomba d'acqua sul Racanello o qualche giorno fa sono fenomeni che per carità vanno in impattano su una situazione non controllata non ben gestita ma certamente c'è un fenomeno naturale
Che stadi che non è così naturale nel senso è indotto dall'attività dell'uomo che brucia combustibili fossili e quindi produce il riscaldamento globale
Però dicevo tornare al concetto base di sostenibilità che è su quattro pilastri la sostenibilità ambientale quella economica la sostenibilità sociale
E la sostenibilità istituzionale così era nel rapporto Brundtland che vi ricordate nella base della prima conferenza sulla terra quella
Di Rio de Janeiro del novantadue
è come se noi dovessimo ragionare di due diciamo vincoli da una parte le risorse naturali che vanno assolutamente rispettati Ivan fermato il riscaldamento globale dall'altro però la diseguaglianza sociale anche come se non dovessimo
Non come se dovessimo dobbiamo vere come priorità il fatto che ci sia un livello di base in cui le disuguaglianze sociali sono molto molto attenuate rispetto alla situazione che viviamo adesso
Che cosa dobbiamo fare è un lavoro impegnativo però molto bello che ci deve coinvolgere tutti e ce ne dobbiamo riflettere su un nuovo modello di sviluppo
Diceva Simona prima un nuovo modello di sviluppo l'urgenza e in queste due elementi che accennava cambiamenti climatici soprattutto e poi le disuguaglianze sociali e la possibilità di creare continuare a creare benessere
Modello di sviluppo che a una prima caratteristica fondamentale cioè quella che riesce a guardi riuscirà a guardare oltre il PIL no perché il PIL non sia importante la crescita è importante anche misurata nei termini quantitativi che si usano nelle statistiche
Dell'Istat del dell'Eurostat e quelle che utilizziamo per i confronti internazionali però bisogna andare oltre il PIL un po'nel nostro Paese lo abbiamo fatto introducendo con lo scorso Governo i nostri governi
Quegli indicatori di benessere equo e sostenibile
Sulla base dei quali si misurava la validità delle scelte di politica economica che si facevano quindi andare oltre il PIL non solo il PIL ma considerare anche tutto ciò che crea valore nella nostra vita è ora nella vita delle generazioni future
Per dirla proprio in modo molto semplificato e perdonate la semplificazione un nuovo modello di sviluppo ce lo potremmo potremmo ragionare un po'così è come se non avessimo una macchina
E grazie al professor Giovannini perché questo esempio così chiaro lo trovate nel suo libro l'utopia sostenibile
Come se non avessimo una macchina che è alimentata da quattro tipi di capitale capitale umano e cioè le competenze di ognuno di noi capitale sociale e cioè le relazioni di ognuno di noi nella comunità quanto noi siamo in grado di lavorare insieme agli altri
Capitale economico naturalmente
E e capitale naturale quindi questi quattro capitali insieme tutti insieme fanno muovere una macchina
Che produce non solo Pinilla ma produce anche benessere nel senso che rispetta la natura crea opportunità di occupazione riduce le disuguaglianze produce tutti elementi positivi che alimentano i quattro e quattro forme di capitale essenziali umana sociale economico naturale e quindi in questo modo fanno continuare ad andare avanti la macchina se vedete è un meccanismo virtuoso che si alimenta mentre si mentre è in azione ed esattamente il meccanismo della sostenibilità
Definita come ciò che fare in modo che quello che sonori soddisfacimento dei bisogni della generazione attuale
Possa continuare per le generazioni future quindi meccanismo sostenibile qualcosa che dura nel tempo che si mantiene nel tempo che continua a produrre benefici nel tempo
E come vedete non è no molto bene è esattamente quello che noi dobbiamo fare come sinistra però è naturalmente molto molto impegnativo perché riguarda tutto
E proprio il fatto che riguarda tutto è il suo elemento di forza perché ci sono politiche che si rafforzano l'una con l'altra ovviamente
Se dovessi indicare tre aree sulle quali penso si dovrebbe agire subito la prima è certamente quella dei cambiamenti climatici che significa ridurre le emissioni quindi cambiare il modo con il quale noi produciamo energia il più rapidamente possibile
A favore delle energie pulite togliendo subito il carbone noi nella Strategia energetica nazionale abbiamo messo l'impegno a chiudere le quattro centrali a carbone attivo in Italia due mila e venticinque naturalmente
Farlo da noi è un'ottima cosa non basta che lo facciamo soltanto noi
Deve essere una scelta che viene fatta in tutti i Paesi del mondo
Quindi cambiare soprattutto l'energia per ridurre le emissioni
E fare quelle politiche di adattamento che sono necessari per rendere i nostri territori le nostre città resi clienti in grado di reggere l'impatto degli sciocchi e purtroppo accadono come vediamo
E tornare al al punto di chi precedente
Questa la prima cosa contrasta cambiamenti climatici la seconda cosa che direi lavoro il lavoro perché non abbiamo un problema che veniva ricordato prima da Maria Grazia di transizione di alcuni settori
Perché naturalmente le produzioni più tradizionali centrali a carbone che citavo prima hanno delle linee occupi degli occupati in misura molto minore rispetto a quelli che sono già occupati nel settore delle rinnovabili ma certamente ci sono e così in tutti i settori quindi va definito un metodo per accompagnare le persone che devono cambiare il proprio lavoro ma soprattutto c'è un'altra questione credo l'evoluzione tecnologica
Che io non penso che possiamo confermare
Il fatto che si affermino
Metodi di produzione che usano l'Internet delle cose che usano il digitale
Che usano processi di automazione più spinta qualcosa sotto i meno non possiamo cambiare però quello che dobbiamo fare
E chiederci che cosa succede al lavoro quando vengono in atto processi di questo tipo e costruire quei meccanismi quelle poi adottare quelle politiche che consentono di creare lavoro
Se dovessi pensare a che cosa consente più di ogni altra cosa di creare lavoro è la trasformazione in chiave ecologica dell'economia perché è una trasformazione che ha intensiva di lavoro e che genera opportunità nuove quindi la seconda cosa il lavoro
La terza cosa che direi sono le nostre città
Che devono diventare molto più sostenibili
C'è stato credo che l'abbiamo visto tutti un errore è particolarmente grave da parte del governo nel decreto mille proroghe
Ai primi di agosto in Senato
Perché il governo lega Cinque Stelle ha bloccato i fondi per le periferie e quindi ha sostanzialmente bloccato centoventi progetti che erano stati già autorizzati che erano gli accordi di programma già firmati dai sindaci
Con il Presidente del Consiglio allora Gentiloni
Ora noi faremo naturalmente di tutto perché questa norma non diventi effettivamente legge quindi si è affermata nel passaggio alla Camera che ci sarà da settembre e sono sicura che i sindaci di ogni colore saranno assolutamente in questa partita
Però anche qui dobbiamo fare un passo in più difendere quelle o quelle opere sulle periferie sui quali c'era già un accordo di programma centoventi città mai fare un passo in più cioè darci un'agenda urbana per la sostenibilità fare un piano per le città
Mettere al centro l'interesse dei cittadini nelle periferie della migliore qualità della vita delle città e farne un'ossatura nella nostra proposta di sviluppo sostenibile
è con il vasto programma direbbe qualcuno perché effettivamente riguarda qualunque cosa riguarda qualunque aspetto della nostra vita come è giusto che sia e riguarda ognuno di noi e l'ultima considerazione che faccio e su questo non voi
Perché è qualcosa che riguarda noi che siamo qui noi Ravenna noi italiani ma che riguarda noi in ogni angolo della terra
Perché a che fare con il destino del pianeta con la nostra possibilità di continuare a vivere nel Pianeta Terra nelle condizioni che ne abbiamo conosciuto
E di garantirle a noi e nostri figli e le generazioni future
Grazie grazie
Io credo che se va rispettata un'agenda il nostro tempo sia scaduto ai miei mio secondo giro di domande chissà che che non ci sta
Voglio solamente per chiudere a prendere una parola che è usato che connettere
Le penso che la maggiore novità
Anche proprio in termini di modelli di pensiero a cui ci porta la l'intenzione di realizzare uno sviluppo sostenibile sia la capacità di connettere cioè di pensare in modo sistemico i di mettere assieme le cose
Questa sicuramente è una novità importante per la politica è è un'evoluzione non da poco
Perché oggi non è così lo vediamo sia nella formulazione delle politiche e lo vediamo nella struttura stessa delle istituzioni che non rispecchia con questa modalità di approccio ai problemi
Quindi mi vien da dire che c'è un bel po'da fare ma
So sappiamo che cosa fa sì solo una cosa su questo che esattamente così è infatti in modo che viene suggerito per rendere attuale cioè attiva pratica praticata nelle nei paesi è quello di dare un coordinamento centrale se guardate nel governo di Sanchez in Spagna
Che sta facendo delle cose straordinarie nata a cominciare da o l'ultima questa cosa simbolica della a del mausoleo di Franco nonché mi ha colpito moltissimo
E mi sembra veramente una scelta giusta e coraggiosa Sanchez Alma Segretario di Stato che risponde direttamente al primo ministro che di questo si occupa quindi certamente il coordinamento centrale nell'attuazione di queste politiche fondamenta
Grazie ancora Stella io ripeto
Non so se il nostro tempo scaduto non ho ricevuto dalla regia se no vado col secondo giro di domande
In teoria è scaduto
Allora salutiamo
Grazie a tutti