Mostra del Cinema di Venezia: intervista ad Alessio Cremonini, regista del film "Sulla mia pelle" sul caso di Stefano Cucchi

Radio radicale siamo a Venezia con Alessio Cremonini regista del film sulla mia pelle dedicato alla vicenda Di Stefano Cucchi con il quale ieri si è aperta in coccodrillo il concorso della sezione orizzonti ad Alessio Cremonini chiediamo innanzitutto come è nata l'idea di fare un film su una vicenda così scottante e ancora aperta dell'Italia di oggi
Ma io credo che anzi crediamo perché fin lavoro collettivo crediamo che il cinema abbia il dovere di tra le tante cose di raccontare anche storie difficili
E di farlo in maniera con con semplicità anche se sono storie molto complicate
E che sono ancora in essere nelle aule giudiziarie giudici arriveranno spero il più possibile a una sentenza chiaramente poi ognuno di noi ma un suo parere il film non non vuole essere una sentenza non si sostituisce la magistratura tanti lo fanno ultimamente noi assolutamente no abbiamo rispetto e della magistratura e
De delle ARPA alte altre anime dello Stato però
Ci sembrava di dover la raccontare questa storia perché il fatto che un uomo venga restato giustamente perché in possesso
Di hashish ed è al momento un reato e a che andasse giudicato e punito e magari aiutato riabilitato perché questo anche ci prescrive la Costituzione
E che invece è morto in carcere dopo sei giorni quindi diciamo un'agonia lunga in qualche modo fosse un
Una storia da dover raccontare e e il cinema forse rispetto ad altri media la possibilità intanto di incarnare una persona e nel caso di Cucchi è importante questo far vedere disfacimento in qualche modo di un nostro concittadino
E quindi ecco credo che in qualche modo abbiamo presentato al pubblico una storia che il pubblico credo abbia interesse a vedere e su qua sulla quale meditare meditare soprattutto anche per capire e visto che parlo una radio a radio radicale anche forse perché è una battaglia che radicale hanno fatto moltissimo anche di capire che i nostri concittadini che sono giustamente o meno nelle carceri andrebbero trattati un po'meglio sia le persone che lavorano in quel nei carceri ma sia le persone che sono che hanno ricevuto una punizione ecco diciamo tutto quello che riguarda la giustizia e soprattutto i carceri sono indegne di un Paese
Nello stato in cui versano ecco questa battaglia che spero che continuerete a fare che e che dovrebbe avere il sostegno di tutti e che poco ambisce il sostegno purtroppo
Certamente senti ti volevo chiedere se durante la scrittura alla realizzazione del film avete incontrato delle resistenze o delle opposizioni da parte di qualche istituzione che poteva sentirsi in qualche modo
Toccata
Da questo film ma io non credo che le istituzioni si dovrebbero qualsiasi istituzione su Rebbe sentire toccata perché l'istruzione non è messa sotto accusa da nessuno Primaro tutti da questo film poi le istituzioni come sempre hanno degli uomini poi il altre istituzioni e magistratura
Deciderà se quegli uomini ripeto non divise ma uomini perché ci sono tante altre persone all'interno di questo il finto racconta che avevano la divisa e hanno cercato di
Si sono rese conto che qualcosa era andato storto nel processo dell'arresto della detenzione poi del tentativo di cura e hanno cercato di aiutarlo medici
Carabinieri
Agenti della polizia penitenziaria quindi io spero è che sono anzi convinto che che che che questi istituzioni non si sentano toccate correndo in un abbiamo avuto nessun tipo di
Dice sura da questo punto di vista invece la siamo fatta quindi sono fin devo dire anche produttivamente facile
Io io ho portato il soggetto Olivia Mussini
Che mi ha sempre subito detto insieme al socio e padre Luigi Mussini che volevano farlo poi hanno trovato un compleanno Fania di viaggio straordinario come Andrea Occhipinti poi Netflix devo dire che non nessun tipo di censura qualche problema
Senti ieri sera il film è stato accolto da sette minuti di applausi quindi la proiezione ufficiale è andata molto bene
Alla proiezione ufficiale era presente anche Ilaria Cucchi che ha voluto dedicare il film al ministro dell'Interno Salvini
Che cosa ti senti di dire su questo e più in generale sulla funzione del cinema la funzione civile del cinema nell'Italia di oggi
Allora le dediche sono personali ed ecco sono come i mazzi di fiori insomma una li manda di rose e c'è una dedica non vanno contestate diciamo
Ilaria avrà avuto i suoi motivi per fare questa dedica non so che ne pensa il ministro Salvini a questo in qualche modo non mi riguarda questo
Però decimi riguarda l'altra parte della tua domanda e cioè che il cinema anche ripeto il dovere di raccontare delle storie scomode e questa lo è lo deve fare con grande impegno spero che con grande multa con il consenso francescano quasi del
Di questo impegno senza barare senza abbellire cercando di andare all'essenza e questo è stato il nostro unito con Curcio ed forze in qualche modo su quelli
Tre minuti commoventi commoventi perché erano non solo applausi erano anche minuti di commozione almeno per quelle mille cinquecento persone
Che tutti insieme si sono strette in un applauso a sicuramente questa è una piccola vittoria ecco del cinema d'impegno civile poi spero che ce ne siano
Tante piccole altre sia su Netflix quando gli spettatori guarderanno in tante piccole altre nei cinema che vorranno proporre al pubblico
Del grande schermo questo fine
Un'ultima domanda
Avete incontrato state incontrando resistenze da parte del degli esercenti a mettere in programmazione il film
Guarda io so che ci sono polemiche di questo tipo spero che si spengono il più possibile perché mi ricordano se posso dire io ho quarantacinque anni mi ricordo negli anni ottanta quando ci fu il primo mettono alla piazza di Spagna gli un altro tipo di esercenti cioè le osterie le pizzerie e così via gridavano allo scandalo il fatto che avrebbero chiuso
E adesso vent'anni dopo questo fa sorridere questa polemica e adesso ci sono milioni di pizzerie in più milioni di ristoranti più anche decine di McDonald's ci sono cioè voglio dire si può convivere
Senza sono due tipi di spettacoli differenti anche si propongono un unico firma è in credo che tutti possono convivere molto bene e che il cinema la grande schermo non deve avere paura
Del di altri schermi perché ha una forza che è quella di essere grande schermo quindi proprio inviterei i danni se possibile a non allora avevo paura ecco di questa cosa
Grazie grazie a te