3ª Festa dell'Onestà - Conversazione sul libro «Don Pino Puglisi. Se ognuno fa qualcosa si può fare molto» di Francesco Deliziosi (Rizzoli)

Buon ultimo mattino Bongiorno siamo qui il primo degli appuntamenti
Sì culturali diciamo un bel della festa dell'onestà di quest'anno la festa dell'onestà
Probabilmente non poteva che essere un appuntamento
Che in qualche modo parla del del tema specifico di quest'anno ovviamente la festa dell'onestà quest'anno a stabile impegno civile
Diciamo la testimonianza il monito
La lo stimolo per l'impegno di ciascuno lo traiamo sicuramente dalla dalla frase di don Pino pugliesi dal Beato don Pino Puglisi se ognuno fa qualcosa si può fare molto vedete anche nel nel simbolo nella rivisitazione del simbolo della festa dell'onestà di quest'anno
In cui i petali della rosa che costituiscono anche così se c'è il simbolo sono composti da i personaggi da una serie di simboli del della cittadinanza attiva per cui tanti fanno uno se
In qualche modo condividono i percorsi condivido soprattutto un atteggiamento di ascolto reciproco di confronto in fondo di comunità quindi questo primo appuntamento è dedicato alla presentazione di questo libro che
Libro di Francesco deliziosi
Appunto così intitolato don Pino Puglisi se ognuno fa qualcosa è che diciamo è un secondo volume sul tema che Francesco a sviluppa danni percorre danni
Per presentare per raccontare la figura di don Pino Puglisi dopo una biografia che era che sottolineava ha sottolineato l'abbiamo qui il l'approccio legato al sorriso di di don Pino nella sua nel suo messaggio nel suo approccio nel suo confronto con i giovani ma con la comunità con la parrocchia sorriso che fino all'ultimo a costo a contesti contraddistinto la la sua figura
E che era piuttosto un libro diciamo bio di biografia a questo si è aggiunto questo questo testo che invece è un raccoglie i i testi
Il pensiero con dei documenti scritti di don Pino Puglisi proprio per ritengo questo sono anche dichiarato nel libro per dare la parola direttamente il più possibile a a lui stesso
Abbiamo qui voglio dirlo nell'ambito di questa iniziativa in questo momento la presenza dei ratti radio radicale che ringraziamo per seguirci e dare anche un una un'amplificazione ulteriore a questo
Incontro Francesco per chi non lo conosce giornalista e caporedattore centrale del Giornale di Sicilia qui a Palermo
Ha seguito per vicende biografiche Lerici la la la la storia di don Pino Puglisi essendo stato allievo al liceo
Poi successivamente che poi appunto è qui il liceo che era il listone Emanuele di cui una delle sedi era qual dittature Jodie Giustino poi successivamente a proseguito nella sua frequentazione con don Pino Puglisi per lunghi anni posso ricordare ha visto e io sono qua anche per questa ragione perché questa essere stato allievo di don Pino Puglisi è stato l'abbiamo condiviso anche io sono stato allievo di don Pino posso testimoniare diciamo direttamente del del suo messaggio della sua personalità avuto diciamo sono stato incaricato di un orario particolare perché sono anche persone tinozze di Maria e Di Francesco
Le nozze officiate appunto da don Pino come avrebbe detto lui stesso
Con don Pino nel senso che è la la la la la comunanza della celebrazione il carico la responsabilità le sue braccia non è soltanto diciamo in questa forma un po'cattedratico a Del Prete con disporsi è la l'assemblea ma invece è una concelebrazione per dire che già anche in questo tipo di manifestazioni rituali l'atteggiamento era appunto quello della condivisione della compartecipazione dell'ognuno fa qualcosa
Allora in questa in questa linea
Mi mi pare interessante opportuno partire dal fatto che appunto essendo stati vicini a don Pino durante questo percorso di formazione conoscendone direttamente
L'insegnamento
Nel che si sintetizza nella frase del titolo
Mi pare opportuno sottolineare due di queste di questi termini in particolare ognuno in questa frase se ognuno fa qualcosa
è fare che secondo me ma questa domanda naturalmente la rivolgo a Francesco sono due domande che cardine di questo pensiero sottolineare ognuno è il fare
Quindi a questo punto vorrei che Francesco C commentasse questa questo titolo a queste parole
Buongiorno a tutti grazie agli organizzatori dalla festa dell'onestà
Grazie poi personalmente algido Pirrotta e grazie anche agli amici di radio radicale che non è la prima volta naturalmente che mantengono altissima l'attenzione sui fatti di mafia esso don Pino Puglisi in particolare
Che credo si possa dire ha già all'inizio un punto di riferimento non solo per il mondo cattolico ma anche per il suo impegno civile per tutto il mondo laico e quindi anche la presenza di radio radicale mi mi sembra veramente un fatto molto importante
Perché doppino qui Jesi e martire della chiesa
La prima vittima della mafia ad essere è stata riconosciuta come martire della Chiesa ma avuto anche la Medaglia d'Oro al Valor civile della Repubblica italiana ecco quindi lo Stato italiano ha riconosciuto
Il doppino un cittadino esemplare quindi un punto di riferimento anche per i valori laici per tutti coloro che lottano per la legalità e quindi all'interno di questa manifestazione
Giunta alla terza edizione
Credo che sia momento importante riconoscere in don Pino un punto di riferimento anche in vista del venticinquesimo dell'omicidio
Che coincide con il suo compleanno ed il quindici settembre e quest'anno questa ricorrenza ha un valore ancora più importante perché Papa Francesco ha deciso di venire qui a onorare la sua memoria
A ricordare quindi suo sacrificio la sua lotta contro la mafia
La prima domanda che può venire spontanea era
C'è diciamo motivo di fare un altro libro su padre pugliesi
Già pronto come Giulio ha ricordato io avevo scritto una biografia qualche anno fa quando è uscito questo libro mi sono resa conto però che bisognava andare oltre il libro fare qualcosa di diverso e allora abbiamo riflettuto questa la battuta ma non si allontana tanto dal vero abbiamo riflettuto che se fosse stato vivo asset gliene avessero dato il tempo don Pino Puglisi oggi avrebbe avuto un profilo Facebook questo perché la soglia di comunicare la sua voglia di stare a fianco dei giovani era tale che davvero si sarebbe messo sui social avrebbe scambiato messaggi con i tre ragazzi e mi piace dirlo qui proprio su questa stradina che lui avrà percorso migliaia di volte in quanto dal mille novecentosettantotto al mille novecentonovantatré è stato insegnante del liceo Vittorio Emanuele secondo in particolare delle classi ginnasiali
E ai miei tempi nel mille novecentosettantotto
Qui in via Colle Giorgio sino c'era la sede principale del Vittorio Emanuele e quindi ecco don Pino ce la possiamo immaginare che passa su questa stradina va verso la cattedrale è uno dei suoi luoghi mi sembra anche importante simbolico oggi ricordarlo qui
Ecco don Pino avrebbe avuto un profilo Facebook allora io ed altri amici glielo abbiamo creato quindi se oggi andate su Facebook cercate don Pino Puglisi c'è un Napa Gina Facebook a nome suo che raccoglie Miozzo testimonianza iniziative tutto quello che si fa per ricordarlo e questa cosa nata un po'così per cercare di aggiungere qualcosa ha avuto invece uno sviluppo incredibile pensate che oggi questa pagina a cinquantaquattro mila mi piace quindi non li abbiamo comprati i mi piace dobbiamo forse neanche cercati però a tantissime persone da tutta Italia hanno cominciato a conoscerla questa pagina e hanno cominciato a criticare e a seguire alle il posto che noi inserivamo
E ci siamo resi conto di una cosa
Quando si mettevano articoli testimonianze ricordi c'era naturalmente un un successo di mi piace di condivisioni
Quando inserivamo invece alcune frasi di don Pino Puglisi cioè il ha con i suoi pensieri alcune sue
Riflessioni sui sui ritenni più vari l'amore l'amicizia il matrimonio il perdono
A quel punto invece le condivisioni mi piace aumentavano di tre quattro cinque volte
Ci siamo resi conto allora attraverso Facebook o che c'era una grande fame di padre Puglisi c'è la gente piuttosto che sentire persone
Che ci richiamavano sopra ponevano proprio attingere al suo pensiero
Ecco l'idea del libro per la prima volta e in questo libro vengono raccolti tutti gli scritti di padre Puglisi ma non solo gli iscritti anche le registrazioni dei suoi interventi
Anche i suoi appunti
Dalla lettera con cui ha quindici anni
Chiese di entrare in seminario fino agli ultimi appunti a pochi giorni dall'omicidio in cui voi parla esplicitamente del martirio del significato del martirio per un cristiano che cosa significa voler donare la vita per non rinnegare il Vangelo
Ecco tutta la parabola della vita di da un policy
La trovata in questo libro raccontata per temi
Se volete sapere cosa diceva appunto sull'amore sull'amicizia ma anche sul suo stile di vita c'è un capitolo per ogni tema
E c'è anche visto che era una persona molto allegra un capitolo che raccoglie le sue barzellette le storielle che lo riguardano gli aneddoti
E particolare però
Vorrei dedicare qualche parola al capitolo sulla povertà
Che è un tema tornato di grande attualità nella chiesa da quando papa Francesco proprio nelle prime parole pronunciate subito dopo l'elezione ha detto che voleva una Chiesa povera e per i poveri
Questa è una frase presa da uno dei documenti più importanti del concilio Vaticano secondo la domanda Gentium anche papa Francesco ha voluto subito porre come un suo punto di riferimento subito dopo l'elezione
Salutiamo acquistino statico Francesco lombarda
Valutiamo Franco la Torre figlio di salutiamo Franco la Torre che qui presente a questa festa dell'onestà a testimoniare il il percorso il messaggio e la presenza anche di suo papà che poi di cui si parlerà più tardi un altro incontro
Sette sette salutiamo naturalmente anche noi
Vi dicevamo il Papa appena letto parla di una Chiesa povera e per i poveri e non a caso sceglie il nome di Francesco possiamo quindi cominciare a vedere qualche motivo del perché papa Francesco viene a Palermo il quindici settembre
E questa visita viene dopo tutta una serie di omaggi e di altre visite che papa Francesco ha fatto ad altri sacerdoti come don Lorenzo Milani dopo Primo Mazzolari Zeno Saltini Tonino Bello ecco
Riflettiamo che poi padre policy aveva sul comodino
Ed è rimasto lì perché poi venne ucciso un libro di don Primo Mazzolari
Possiamo dire proprio Francesca individuato una serie di sacerdoti con il quale c'è una grandissima consonanza
E vediamo consonanza nella scelta di vita nella scelta di una visione di chiesa particolare come scelta di vita doppino sicuramente disse una vita sobria dà vita di grande povertà
Basta pensare che quando è morto morto con le scarpe rotte
Non aveva avuto modo di comprarsi un paio di scarpe nuove ma non solo non aveva avuto modo di ripararsi da solo le scarpe perché lui era figlio di un calzolaio
E quindi magari se avesse avuto quei dieci quindici minuti si poteva risuonare le scarpe in realtà lui dalla dal ho avuto questo tempo perché tutto il suo tempo dedicava agli altri
E così tutte le altre abitudini di vita
Che vengono a combaciare con quello che papa Francesco ha detto in questi anni ecco papà ha parlato di sacerdoti che devono sentire l'odore delle pecore
E don Pino sicuramente non stava chiuso in chiesa ma usciva fuori andava a cercare le sue pecorelle nei vicoli di Brancaccio
Così come papa Francesco ha parlato di una chiesa in uscita e don Pino sicuramente
Era passava più tempo appunto Ford all'ombra del campanile dei tuguri dal quartiere che a spargere incenso sull'altare
Ma è anche una visione di Chiesa che combacia tra papa Francesco e padre poi si è una chiesa che come un ospedale da campo
La chiesa che la chiesa dell'accoglienza anche per gli scarti della società per gli ultimi che apre le porte anche ai divorziati certa di del Papa che ha provocato tante polemiche proprie mente anche quella di questi giorni
è una chiesa che non si permette di giudicare gli omosessuali ma cercansi di accoglierli nella maniera più amorevole possibile ecco era anche questa la chiesa di padre Puglisi
Le porte della chiesa di San Gaetano erano sempre aperte per gli ultimi per i più disperati ma anche per coloro che volevano meditare una scelta che magari la famiglia gli aveva imposto machete di adesione alla famiglia mafiosa
Ecco don Pino aveva le braccia larghe è un sorriso sempre presente sapeva cogliere e proprio questo proprio in mente fece paura la mafia e portò all'omicidio venticinque anni fa
Ti ringrazio Francesco in questa diciamo sono stati toccati vari punti che fanno che sono siamo all'interno del libro nel messaggio del libro io vorrei in qualche modo spingerci un po'nel senso che se il tema è sì almeno fa qualcosa dico cerchiamo di essere concreti ed attuali don Pino il messaggio ce l'ha lasciato
C'ha dato anche l'esempio ha fatto diciamo la sua opera nel corso della sua vita in questo senso è qualche cosa quindi ha sicuramente trasmesso cerchiamo di riportarlo un po'alla nostra realtà
Diciamo quotidiana perché in fondo dico io lo dico anche perché se l'iniziativa in cui inserito questo incontro
è la festa dell'onestà è quest'anno specificamente indirizzata all'impegno civile e perché in qualche modo vuole essere la testimonianza dell'impegno di ciascuno
Intanto se non altro dei commercianti dell'associazione del Cassaro alto che hanno fatto comunità e che pian piano stanno cercando di fare il proprio per costruire questa comunità per farla consolidare rafforzarla e fare progredire in qualche modo tutto il territorio coinvolgendo tra l'altro uno degli appuntamenti
Sarà Ballarò quindici amo il territorio non è soltanto la
Pro domo propria nel senso di Cazzaro corso Vittorio e basta ma stiamo parlando della città allora in questa prospettiva concreta l'opera di ciascuno sintesi si inserisce allora vediamo una preziose possiamo tradurre dico Francesco è giornalista
Sicuramente questo ruolo con nota per tanti punti di vista e tra l'altro un giornalista diciamo di di rilievo essendo il capo redattore centrale quindi con una responsabilità anche di coordinamento di Indirizzo per certi versi mi posso permettere di dire poiché tecnicamente mi correggete se sbaglio
Io rilevo che nel messaggio di don Pino in una delle frasi che nel libro viene riportata evidenziato come termini come famiglia amicizia solidarietà
Onore e dignità sono termini che hanno un valore certamente positivo
Ma anche per la dottrina cristiana ma poi sono anche termini che vengono utilizzati nell'ambito linguaggio della mafia
E parliamo di linguaggio le parole hanno un peso hanno un valore fanno la differenza in un ambito di cultura e chiaramente le parole sono alla base anche del lavoro del giornalista che queste gestisce allora andando al di là al di sopra delle parole cerchiamo di costruire un po'il tessuto Francesco queste parole
O comunque la gestione alle parole nel lavoro di un giornalista nel lavoro attuale di un giornalista
Come posi può collocare diciamo un ultimo indirizzo responsabile le parole perché anche oggi noi viviamo situazioni in cui con i social
L'intera no basta un lancio di notizie con le parole in un senso d'un altro
L'opinione i commenti eccetera si indirizzano da una parte all'altra una grande responsabilità
Un commento da parte tua spero di non mettersi
Intanto a salutare l'amico Sergio Quarta né che è venuto a trovarci e che ci ricordano i un appuntamento importante della festa dell'onestà
Stasera alle ventuno qui sul piano nella cattedrale verrà proiettato il docu-film all'ultimo sorriso di Rosalinda Ferrante Sergio Quarta ma con la parete bene assai come interprete di don Pino Puglisi
è un documentario importante che ha rimesso davvero in luce quelle che erano le caratteristiche originali personale di don Pino
Non non un prete antimafia ma un prete nel senso vero della parola quindi stasera alle ventuno appuntamento qui al Canada cattedrale per poter vedere questo docu-film per la proiezione è una donna importante ha fatto Giulio e perché la mafia ha fatto violenza sulla senso città siciliana non solo imponendo il pizzo non solo imponendo la violenza ma anche approfittando distorcendo
Il significato di certe parole pensiamo al significato cristiano per la parola famiglia
Ha significato anche sociale della parola onore
Vediamo come nel tranne mafiosa invece la famiglia l'uomo d'onore
La colleganza la protezione abbiano assunto attraverso questa violenza che distorce anche le parole
Abbia assunto significati ben diversi ecco il libro riporta un documento importante perché con l'aiuto dell'amica via Cerrito
Donna Lia come la chiamava P. don Pino esponente di punta del della presenza del Vangelo doppino organizzò un corso che si svolse all'Albergheria ma i cui documenti furono diffuse anche a Brancaccio in cui si cercava di sviscerare riportare al valore originale
Il significato di queste parole
Quindi trovate nel libro come don Pino in anticipo con i tempi intuì quello che era la trappola organizzata alla mafia che si fingeva religiosa
Si fingeva parte di una famiglia ma realtà questa famiglia era solo il clan che aveva deciso di obbedire al padrino e non al padre
Ecco significato alle parole è importante la chiesa negli anni successivi a questo avvenimento di Brancaccio a questo corso andata sulla strada di questo profeta che è stato don Pino Puglisi pensate che in questa lezione doppino parla della mafia come struttura di peccato
Che è un'espressione di Papa Giovanni Paolo secondo
Che possiamo dire laicamente l'equivalente del quattrocentosedici bis di cui dobbiamo veramente tanto attivatore che abbiamo appena ricordato e com'è che se si rende conto che esiste un peccato associativo
E lo chiama struttura di peccato c'è alcune persone come i clan mafiosi che si riuniscono organizzano omicidi organizzano il ricatto alla società
Creano una struttura di peccato eccome un'associazione mafiosa che la Chiesa condanna anche con i propri mezzi ci sono persone quindi che si macchiano di un peccato
Perché appartengono a questa struttura ecco in quella lezione tra il novantadue e novantatré in quelle elezioni don Pino parla proprio della mafia come struttura di peccato
Come un gruppo di persone che si fanno forti di una religione alternativa
Don Pino in anticipo con tanti altri documenti che la Chiesa farà dopo il suo omicidio individua nella mafia
Un gruppo di persone che cercano di approfittare della chiesa cercano di inserirsi in tutta una serie di riti della chiesa di farli propri
Ma in realtà no appartengono a una setta potremmo dire a un qualcosa di alternativo alla Chiesa cattolica e da qui discendono tutta una serie di comportamenti profetici di don Pino che poiché la Chiesa siciliana metterà registro soltanto negli ultimi anni e faccio un solo esempio ed è quello dell'inchino delle processioni
Ecco io non posso dimenticare come mai abbiamo frequentato per quei tre anni alla chiesa di Brancaccio la prima via Crucis dei da un pino
Lui apre il percorso con una semplicissima croce di legno arrivati a un certo punto non va dritto per la strada visto che in quegli anni poi la processione si doveva fermare sotto un certo balcone e invece gira porta la processione nel davanti ai tuguri
Nei nei vicoli del di Brancaccio riportando la presenza la croce a quello che il suo significato originale la croce andare a fermarsi sotto i balconi del boss di Brancaccio ma deve andare nei vicoli deve fermarsi davanti alle case dei poveri
Deve portare conforto di Gesù a queste persone deve dire Jason simbolo della nostra vita Gesù è una persona che ti sta accanto e si ferma davanti alla vostra porta
Ecco non ci fu nessun inchina Brancaccio durante gli anni don Pino Puglisi e questi argomenti soltanto venti venticinque anni dopo
La Chiesa via cominciati a mettere a fuoco adesso ci sono dei documenti adesso ci sono delle raccomandazioni dei vescovi di controllare il percorso delle processioni don Pino tutto questo lo faceva già venticinque ventotto anni fa
Quindi siamo in questo il valore delle parole è legato ad una simbologia anche non soltanto le parole in sé ma materialmente diciamo una rappresentazione della realtà un disegno ricordiamo nel libro ha detto ma nelle Branzi Amendola biografia
Che diciamo il tema il titolo degli incontri dei campi scuola questa idea di di don Pino di coinvolgimento ma di attenzione verso la formazione educazione dei ragazzi il nove il Tito era sì ma verso dove
In forma di domanda sottolineiamolo questo quindi sono la domanda era
Sì
Siamo d'accordo conveniamo sul significato alle parole sulla simbologia eccetera ma verso doveroso non ci si può fermare a questo
Da questo libro si trae in qualche modo delle indicazioni rispetto a questa prospettiva possiamo anche un po'attualizzarla rispetta la nostra realtà
Certamente sì ma verso dove era lo slogan di una mostra organizzato dal Centro nazionale vocazione che si svolse proprio qui vicino a Palazzo Arcivescovile
Ed è un po'il simbolo di quello che era lo stile educativo di don Pino Puglisi perché a un certo punto non ci dobbiamo chiedere
Ma perché la mafia uccide don Pino e nonna altri sacerdoti magari più in vista che a quel tempo magari erano già scortati che andavano in televisione
Che facevano conferenze stampa invece uccide don Pino
Che era praticamente uno sconosciuto io ricordo la sera del delitto era un giornale di Sicilia dovetti scrivere un articolo per spiegare alla città chi era don Pino
E mi chiamavano i corrispondenti regionali nazionali perché si era diffusa la voce che ero uno dei pochi a conoscerlo e nel libro trovate anche l'articolo che ho scritto quella sera
Ecco mi chiedevano i colleghi ma chi era questo padre Puglisi proprio perché non lo conosceva nessuno
E allora cosa stava facendo di così pericoloso per la mafia don Pino a Brancaccio e perché appunto la mafia uccide proprio lui
Qui come diceva Giulio dobbiamo spiegare bene questo sì ma verso dove dove c'è il nocciolo del suo metodo educativo che io mia moglie Giulia e tanti altri abbiamo potuto
Vedere dal vivo durante le sue lezioni ecco per i ragazzini di tredici quindici e sedici anni
Che frequenta nel ginnasio liceo doppino era un punto di riferimento attraverso un metodo pedagogico che il libro mette in luce e che era fatto da tre fasi
Una fase di ascolto una fase di vita comunitaria una fase di Scelta della vocazione la prima fase era la più importante probabilmente perché la fase di ascolto significa che don Pino a qualunque ora del giorno o della notte era sempre disponibile ad ascoltare l'avete visto nella foto queste sue enormi orecchie a sventola lo si sapeva anche prendere in giro diceva sono sempre disponibili queste orecchie ad accogliere le vostre parole
E quindi in con coronamento lo diceva pure
La benzina e il mio pane perché poteva anche non avere il pane a casa aveva sempre frigorifero vuoto
Ma il serbatoio della sua auto doveva essere sempre pieno perché a un certo punto si arrivava una chiamata una richiesta di aiuto anche nel cuore della notte doveva poter mettere in moto e con la sua auto raggiungere chi gli aveva chiesto aiuto
E ricordo anche alla fine dell'anno che radunava tutti i tre ragazzi classe per classe ci portava in un bar perché esiste ancora qui a Piazza Indipendenza e offriva un gelato
Che era una maniera per accomiatarsi dall'anno scolastico ma anche la maniera per dire per me voi siete importanti non siete soltanto numeri in un registro siete delle persone
E quindi anche durante l'estate che aveva bisogno certamente bastava una telefonata
Il secondo me punto era la vita comunitaria cioè durante l'estate poi don Pino non andava in ferie organizzava dei campi scuola durante i quali i suoi ragazzi
Potevano in qualche modo condividere una vita comunitaria condividere i servizi ma soprattutto togliersi la maschera
Sappiamo che per un ragazzo di quindici sedici diciotto anni anche oggi è così
La cosa più importante essere accettati da un gruppo s quel gruppo magari fa uso di droghe un ragazzo pur di uscire con quella comitiva pur di non rimanere solo a casa
Si adegua comincia a consumare allucinogeni anche droghe più pesanti
Oppure se in quel gruppo alla fine sabato sera sedere con concludere con una ubriacatura quel ragazzo purtroppo è probabile che sia costretto anche lui a ubriacarsi e così via allora don Pino insegnava invece a fare delle scelte con la propria testa
A non andare dietro a un gruppo per essere riconosciuto come persona in questi campi scuola in questo libro trovate tutte le registrazioni dei campi scuola di don Pino don Pino ci insegnava a non avere più una maschera che poi quello che diceva Pirandello no incontrerete tante maschere poche persone ecco
La maschera bisognava togliersela e qui andiamo al terzo punto della sua del suo insegnamento passetto aveva vocazione ora vocazione come parola per noi può sembrare
Portatrice di un una parola portatrice anzi ritirato molto limitata cioè la vocazione sacerdotale
Quel ragazzo avuto allocazione entrato in seminario del diventato prete in realtà è questo il Concilio Vaticano secondo ce l'ha insegnato ogni uomo ha una vocazione io ho avuto una vocazione di fare il giornalista cioè che ha avuto evocazione di fare l'insegnante
C'è chi ha avuto la vocazione di Insiel di organizzare manifestazioni no quindi anche questo è il motivo dello slogan della sua frase più famosa se ognuno fa qualcosa ma ognuno fa qualcosa la deve fare secondo la sua vocazione
E ci faceva un esempio ben concreto pensate di un ragazzo figlio di un medico che il padre vuoi che faccia pure il medico magari quello invece vuole fare il musicista se sarà costretto a fare il medico avrà una vita piena di traumi non riuscirà mai a liberarsi da questa accerta che non ha condiviso ora la scelta la vocazione può sembrare un percorso esistenziale provate però tra trasportare tutto ciò
Dalla vita di on liceale del Vittorio Emanuele secondo
Alla vita di un ragazzo di Brancaccio ecco don Pino arriva a Brancaccio e andiamo alla risposta che ci siamo fatti all'inizio perché proprio lui
Doppia Brancaccio si limita adottare e ha mettere in atto il suo metodo riunisce ragazzi di Brancaccio gli apre gli occhi i fa capire che non sono destinati a diventare mafiosi come i loro padri
Gli fa capire che c'è un percorso alternativo gli fa capire che possono togliersi questa maschera
Quindi inizia un cammino di liberazione dei cuori che davvero il miracolo di Padre Puglisi a Brancaccio
Nel libro si racconta per esempio la storia di Giuseppe Carini
Figlio di una famiglia vicino ad ambienti mafiosi che poi dopo l'omicidio di padre poi si riesce a trovare il coraggio di testimoniare di svelare
I coloro che hanno commesso un omicidio diventa test testimone di giustizia lascia il quartiere cambia identità e come lui tanti ragazzi erano cominciato questo percorso
Perché don Pino agisce nei cuori con il suo metodo pedagogico con questo taglio esistenziale
E riesce quindi a cambiare davvero una mentalità a portare un'alternativa Brancaccio
Quindi la mafia che non si spaventa dei cortei che non ci spaventa delle fiaccolate che non ci spaventa dei convegni
Si spaventa e don Pino perché davvero stava cambiando i cuori dei ragazzi di Brancaccio ma anche in generale di tutti i parrocchiani di tutti coloro che frequentavano la chiesa e Centro Padre Nostro
Il Corriere della Sera ha fatto una recensione di questo libro e ha messo in evidenza proprio come oggi davanti a tante antimafia di facciata a tante antimafia che sono servite per fare carriera don Pino ci ricorda che l'antimafia si fa con i fatti andando a cercare i ragazzi nei vicoli coinvolgendoli in attività con la passione per il riscatto sociale degli emarginati
Questo è l'insegnamento di don Pino la sua attualità oggi venticinque anni dopo ci richiama a un'antimafia dei fatti
E se davvero oggi siamo qui e ringrazio anche tante persone che si sono fermate Mammana
Credo che sia proprio questa la lezione che se ognuno fa qualcosa un richiamo davvero alla concretezza alla concretezza dei fatti e di un impegno civile
L'impegno laico a trecentosessanta gradi
Da ci apprestiamo a concludere voglio cogliere questo ultimo spunto simili note aiuto al cogliere quest'ultimo spunto per testimoniare che queste parole che ho appena che Francesco appena riportato che sono sicuramente parole di don Puglisi
Qualche giorno fa le ho ascoltate dal magistrato le Guarnotta il quale in occasione di un evento ventinove agosto in memoria ricordo del di Libero Grassi
Raccontava proprio questo dal punto di vista di un magistrato la l'occasione in cui la mafia vince e l'occasione delle promesse mancate
Nella società e nella politica spesso sì
Proclamano Obiettivi si farà faremo stiamo facendo eccetera eccetera si avviano percorsi e Progetti ecco però poi questi progetti si arena non non si concludono sono iniziative interrotte
Questa sottolineava il magistrato e nel pensiero di don Pino Puglisi sia il non fare
La sconfitta della società nel fatto che le istituzioni e i cittadini
Programmino intenzioni ma non realizzino completamente i percorsi non siano costanti e progressivi nel realizzare gli obiettivi nel realizzare le promesse allora il non fare diventa una vittoria anche del sistema dell'anti sistema
Mafioso
L'impegno costante di ciascuno di noi che ribadiamo ci viene ricordato da questa frase ognuno può fare qualcosa
Come diceva Francesco nell'ambito ovviamente della propria vocazione è questo di farlo con la serietà l'impegno che portino a un risultato concreto ai fatti non soltanto alle dichiarazioni detto questo diciamo una una un po'di consigli per l'uso anche per l'aviazione niente ormai
Evidentemente quel libro tende verso qualcuno che deve prenderlo e ancora non lo ha preso questa
Dicevo quindi qualche consiglio per l'uso Francesco inserisce nel percorso del libro due parti una alla fine della prima parte tutto in quindici semplici righe
è un'altra la fine riunisce trenta frasi da meditare porre chiederà Francesco siamo qual è l'intenzione se l'ha fatto perché da giornalista ci vuole sintesi ci vuole in qualche modo concretezza e quant'altro oppure c'è un secondo fine
Sì sicuramente poco fa mi chiedevi ma da giornalista come ti sei avvicinato a questa figura avendolo conosciuto per quindici anni è chiaro che c'è una testimonianza personale in questo libro ma c'è stata anche un'esigenza di concretezza motivata
Con un obiettivo ben preciso l'errore che potremmo fare cercare di trasformare don Pino e non Santino metterlo così in una nicchia sull'altare delegare al due l'attività antimafia avere in qualche modo la coscienza a posto quindi nel libro ho cercato di fare una lezione di concretezza
Scorrendo le pagine trovate naturalmente questi scritti ma trovate anche delle boe dove ogni tanto ci si può fermare per capire concretamente don Pino che faceva e qual è la sfida per la chiesa perché è facile oggi commemorarlo acclamare il Papa che viene ma alla fine la Chiesa deve anche chiedersi male eredità e don Pino quale cosa possiamo fare noi sacerdoti per essere degni del sacrificio di questa persona e cosa possiamo fare anche noi cattolici
Che facciamo parte della stessa chiesa per essere in qualche modo degni della sua eredità quindi ecco queste boria trovate all'interno del libro ce n'è una Punto e si chiama tutto in quindici righe
Quindi magari uno il resto di proprio leggera paga poco ma se si legge quelle quindici righe ha già capisce bene qual è l'obiettivo che si era dato don Pino l'abbiamo parlato della suo carisma di evangelizzatore
Del suo carisma di educatore dei giovani ma ci sono anche degli atti concreti che lui fa a Brancaccio
E a questa attività sono dedicate le prime due parti del libro e che ci danno veramente il segno del carisma di un profeta e vi dico alcune cose rapidamente intanto abbiamo parlato inizia la povertà personale per essere credibile e non sono credente ed è la povertà di chi non teme di portare ai piedi le scarpe bucata
E continuiamo ac all'interno della chiesa chi è che vive come faceva da un pino in affitto in una casa popolare e chi magari c'ha l'obiettivo di comprarsi un attico
Questo oltre accetta anche nella società civile però a maggior ragione la Chiesa dovrebbe dare un esempio di sobrietà ecco la chiesa povera e per i poveri non è semplicemente una intenzione di modestia neanche un'intenzione di non frequentazione del potere
Perché tu scegli una Chiesa povera che non frequenta i palazzi del potere che non ha bisogno di finanziamenti che non ha bisogno di soldi don Pino e tre anni non accettò una lira da
Persone che non fossero trasparenti
Nel libro si racconta per esempio come un costruttore gli offrì dei soldi
In cambio di un a te non entro delle sue posizioni sulla mafia e lui si alzò e se ne andò senza accettare assolutamente nulla quel costruttore dopo qualche anno fu poi arrestato si scoprì che era un prestanome dei boss del quartiere
Ecco quindi la povertà come scelta di vita ma anche come scelta di non frequentazione di certi poteri
Poi la preghiera ed emissione popolari
Per la gente tante volte la rimproverava la Chiesa è tutt'oggi è così
Di fare le messe alla messa come unica soluzione pastorale delle attività della chiesa non Pina organizza delle missioni popolari che per la prima volta in questo libro vengono ricostruite non se n'era mai parlato
In occasioni diresse una volta all'anno coppie di volontari andavano nelle case portavano il Vangelo nelle case organizzano degli incontri
Anche nelle zone più calde del quartiere eccome di don Pino che portava chiesta fuori la chiesa in uscita come dice il Papa non è una chiesa che sta dentro la parrocchia
Ma barba nelle case
Potremmo dire anche la formazione dei volontari li organizza dei corsi per spiegare che il volontariato non è una forma di autocertificazione ma è una formazione al servizio è una donazione di se stessi agli altri
Così come anche l'utilizzo di metodi scientifici appena arrivata a Brancaccio con l'aiuto di sociologi della Facoltà teologica
Ah per arriva da Brancaccio lui attraverso dei questionari fa un'analisi del territorio e il libro riporta quella che era la sua relazione al cardinale Pappalardo dopo i primi mesi in cui era Brancaccio in cui i mali del quartiere vengono individuati proprio attraverso un'analisi sociologica quindi ecco l'utilizzo di metodi scientifici
è assolutamente consigliabile anche per la Chiesa stessa
Parliamo anche della trasparenza dei conti della parrocchia qui apriamo un capitolo
Potrebbe portarci lontanissimo chissà quante sono le parrocchie che hanno un bilancio trasparente quanti sono i parroci in grado di presentare un bilancio ai propri parrocchiani e dire abbiamo incassato tanto abbiamo fatto queste non so se voi mi conoscete non saranno probabilmente tantissimi don Pino lo faceva
Il controllore confraternite
Spesso infiltrate il controllo dei percorsi delle processioni ne avrà appena parlato don Pino faceva ora da pochi anni i vescovi siciliani stanno cominciando a interrogarsi sui componenti di certe confraternite
E l'ultima cosa può sembrare più banale ma invece ci permette una conclusione che ci fa capire quale chiesa aveva in testa don Pino e quale chiesa in testa il Papa Francesco e parliamo del coinvolgimento dei laici
Prima del Concilio ed è un'immagine che don Pino condivideva c'era una visione di Chiesa piramidale
In cima c'era il papà sotto i cardinali sotto i vescovi sotto i parroci i laici erano la base di questa piramide schiacciati senza nessuna autonomia
Una visione naturalmente piramidale che porta dei rischi enormi perché magari qualche sacerdote può pensare che il suo compito sia scalare la piramide cioè partire dal basso
Avere l'ambizione di diventare Vescovo cardinale quindi clericalismo al carrierismo si nascondono in questa visione piramidale della chiesa
Col Concilio Vaticano seconda se arriva una visione Ecclesia logica completamente diverso da ed è la visione di don Pino di una chiesa circolare
La chiesa come un grande cerchio in cui al centro c'è Gesù
E sulla circonferenza ci siamo tutti
C'è il Papa ci sono i cardinali ci sono i vescovi ci sono i laici che quindi vanno valorizzato all'Impero Rizzati all'interno alla parrocchia come faceva don Pino devono avere incarichi devono continuare settori devono essere collaboratori pari grado del parroco
E questa visione della Chiesa circolare ci fa capire ci dà la risposta alla domanda fondamentale
Perché don Pino non se la dà a gambe a Brancaccio appena arrivano le minacce di morte
Perché non scappa
Questa è la domanda fondamentale
Perché diventa martire proprio perché per l'anno in no non rinnegare D'Angelo rimane lì ma qual è il motivo il motivo che nella sua testa non c'è una chiesa piramidale c'è una chiesa circolare
Allora lei pensa Brancaccio è la più sconosciuta periferia del mondo mi hanno mandato qui ma io ci sono venuto perché Gesù mi ha dato questo incarico
E Gesù non è in cima alla pediatra piramide eh equidistante da me anzi direi di più don Pino se lo sentiva accanto ha avuto il suo coraggio dalla presenza di Gesù Cristo che si sentiva nel cuore ecco don Pino non scappa perché che sa che la sua missione sacerdotale che gli è stata affidata e di restare a Brancaccio
è come per usare un'immagine evangelica
Come il buon pastore ecco leggiamo il Buon Pastore non fugge
Deve difendere le sue pecore per questo don Pino è rimasto per questo don Pino è diventato un martire e credo che oggi per questo sia ancora per noi un esempio tutti noi dobbiamo avere in testa
Questa visione di Chiesa circolare come papa Francesco cerca di farcela capire una chiesa accogliente misericordioso e disponibile al dialogo con tutti
Una Chiesa che non perda rivisto
Gesù che è al centro di questa cerchio ma anche al centro della nostra vita e questo alla fine e l'insegnamento di don Pino grazie a tutti
Grazie a Francesco grazie per questo racconto questo il libro la Liberia Zacco qui è la giuria disponibili per chi volesse acquistarlo
Sì sottolineammo dico a conclusione di questo che i diritti d'autore come segno anche del della vendita del libro sono destinati a delle iniziative legate al sociale alla Chiesa e quindi non diciamo vengono devolute a questo tipo di finalità
Abbiamo avviato il percorso adesso ci sono una serie di altri appuntamenti vi ricordo che anche legata alla venticinquesimo
Di della dell'omicidio di don Pino Puglisi oggi alle diciassette verrà svelato una lapide a villa Bonanno in qualche modo si collega al percorso che abbiamo già assegnato nel due mila sedici con la festa dell'onestà
Collocando una lapide dedicata al generale Dalla Chiesa quindi i segni di simboli dell'impegno civile che il tema di quest'oggi buona giornata presto