6inEstate 2018 - La grande confusione. Le parole per orientarsi nella crisi attuale

Allora
E ve li presento velocemente a così alto e stare adesso detti alloggio di salirci sopra
E faccia s'è fatto la legge il microfono faccio io
Sette
Grazie al plauso a Benedetto Cesarini grazie socievole seria del barbiere rosso che è stato sui facciamo anche un polo valvola
Delibera sento velocemente e io sono molto contento di di averli qui ospiti li ho a tanto corteggiati tanto pregati perché hanno veramente tantissimi impegni
Massimiliano Coccia è giornalista di radio radicale tra le altre cose anche e scrittore ed è scrittori in particolare del una cosa che ci interessa dello spettacolo gli occhi di Piero che vedremo in scena domani domani sera interpretato da Fabrizio Giannini
E mentre alla alla nostra sinistra c'è ormai un ospite fisso di questa manifestazione uno dei più grandi scrittori
E italiani uno molto letto finalista Premio Strega tantissime e soddisfazioni che Paolo Di Paolo un applauso a loro
E io vi lascio la parola e mi siedo ad ascoltarli perché c'è solo da imparare
Grazie a Benedetto che è molto generoso con gli aggettivi lei Bergodi insomma Noemi in verità insomma ci siamo poi interrogati sul sul tema di questa di questa nostra piccola di questo nostro piccolo intervento poi all'interno di tutta quanta questa grande manifestazione così bella così diversificata
E diciamo ci siamo posti un po'l'idea di raccontare quello che facciamo con le parole insomma io a radio radicale Paolo con i libri con le varie rubriche intrattiene su rechi quotidiani settimanali
Per descrivere forse quello che ci sta un po'più a cuore in questo momento come persone che fanno cultura
Ovvero la confusione che un po'viviamo che un po'registriamo all'interno
Della della società una confusione che ovviamente non nasce adesso che figlia un po'di un percorso storico sociale culturale noi diciamo siamo Dina generazione ovviamente che alcune cose le ha viste solamente passare dalla dalla finestra altre ha avuto la possibilità di viverle un po'un po'di strisce quindi diciamo
Ci siamo reciprocamente interrogati su cosa poteva insomma
Diciamo aiutare un po'a comprendere la confusione che vediamo nel panorama politico la confusione
Che vediamo nel panorama culturale ma la confusione che poi c'è anche all'interno delle nostre case insomma perché poi diciamo in realtà il Paese Specchia di ogni microcosmo ogni piccola famiglia
E quindi diciamo questo sarà un po'l'oggetto di questa chiacchierata chiacchierata che magari potrà vedere anche un po'l'interazione se qualcuno ha delle domande se vuole diciamo interagire insieme a noi ci piacerebbe avere diciamo non solo un dibattito due come ci ha presentato Benedetto ma anche insomma
Un parere un po'sulle cose che diremo
Sì tanto non temete perché sarà una cosa abbastanza a breve anche per lasciare cinque sei ore lasciare Falco a cose più fresche però c'è stato chiesto effettivamente di fare un tentativo quindi lo faremo volentieri
Quello di partire intanto da dalla parola che ha evocato Massimiliano Luís come diceva Benedetto lavora per Radio Radicale quindi una radio che ha uno storico notevole diciamo così a una radio che è stata molto spesso
Membra neanche molto sottile con le voci delle persone
Una delle cose da cui vorremmo partire anche per per scherzare per ironizzare un po'rispetto alla confusione dei tempi rispetto alla volontà di esprimere anche quella confusione
è un'esperienza che non so quanti di voi ricordano ma data appunto agli anni Ottanta quando un'intuizione di Marco Pannella di cui adesso magari Massimiano si racconta
Decise di precisi che i microfoni di Radio Radicale fossero aperti senza filtro e questo è stato utile anche agli storici addirittura gli storiografi perché è uscito qualche tempo fa un libro di Paolo Morando che si chiama ottanta ed è un libro sugli anni Ottanta appunto che utilizza le registrazioni di quella che poi fu ribattezzata radio parolaccia
Per cercare di capire che cos'era quel decennio che cosa succedeva sostanzialmente adesso Massimiliano entra più nel vivo e partiamo da lì che si chiedeva al cosiddetto Paese reale di intervenire praticamente sulle questioni del giorno questioni politiche ma non solo dando diciamo così libero sfogo
Alle proprie ai propri stati d'animo alle proprie intemperanze quello che ti chiedo per cercare di vedere se quella confusione che così veniva rappresentata è utile anche per capire la nostra confusione
E se si può dire che radio parolaccia una specie di antesignano dei social network è una specie di Facebook dal vero epocale verbale
Beh sì diciamo che l'Italia era ovviamente un po'diversa perché si usciva dalle stagioni del terrorismo della lotta armata dei movimenti
E quindi diciamo c'era una dimensione della rabbia che andava a mano mano decantando nelle piazze diciamo se arrivavano normalizzazione PRA invece rimaneva viva una sensazione di rabbia di scoramento nei confronti della classe politica dell'establishment come lo chiameremo oggi e allora diciamo intuizione di Marco Pannella fu in una fase in cui Radio Radicale rischiava di chiudere fu quella diciamo di trasformarsi da Vittore della politica istituzionale della diciamo trasversalità perché radio radicale insomma ha sempre avuto diciamo non un'ambiguità ma fondamentalmente una idea di fondo di essere quello che il servizio pubblico non è mai stato cioè aree dal più piccolo partito al più grande partito una pariteticità di spazzini di vedute di opinioni così come accade anche in chiave culturale rispetto diciamo a quello che cerchiamo poi di fare insomma dalla più piccola manifestazione al grande evento
Restituire la stessa dignità e permettere di conoscere per deliberare
Allora l'idea di Pannella fu quella a un certo punto di dire fin qua avete ascoltato il Paese quello diciamo istituzionale avete ascoltato i convegni congressi comitati eccetera eccetera adesso vi facciamo ascoltare
La pancia del Paese i filetti a radio radicale ci son sempre stati cioè c'è sempre stata la possibilità di interagire in quaranta secondi
All'epoca con Pannella con la Bonino insomma non tutti quanti quelli che facevano parte storicamente del partito su questioni di attualità però a Marco Pannella inventa delle segreterie telefoniche h ventiquattro
Che registrano e riscontrano sostanzialmente gli umori del Paese dalla bestemmia più colossale gente che discute di cose che magari avvengono all'interno dell'assemblea del condominio
Gente che si oppone ai trattati di non proliferazione delle armi
Persone che magari se la prendono con la moglie che ha appena lasciato col marito che gli ha messo le corna insomma diventa un grande sfogatoio complessivo
Allora lì esiste una differenza però tra cui lo sfogatoio e i i social network perché diciamo c'era innanzitutto un anonimato più forte
C'era un anonimato che non significava la mistificazione dell'identità oggi per esempio su Facebook vediamo esistono i trolley esistono dei profili artatamente falsi che magari diffondono arrivano ad irritare delle conversazioni
Buttando in caciara come diciamo a Roma invece lì c'erano delle persone reali quindi in carne e ossa e voce
Che magari se la prendevano con tutto lo scibile umano senza censura
Cioè ad esempio oggi su Facebook se scriviamo una bestemmia la parolaccia o qualsiasi cosa arriva qualcuno che ti segnalare figlio dal profilo eccetera eccetera è invece all'epoca tutto andava senza filtri
Questo aveva un significato insomma a mio avviso per come l'ho vista diciamo da da persone che arrivata dopo a lavorare in quella radio per il ricordo anche che riscontro quando prendo i taxi quando vado in giro Padova Roy conferenze
Aveva diciamo una sorta di potere liberatorio c'è l'idea che fondamentalmente tu ritornati a casa dopo una giornata di lavoro quindi dovrei alzare il telefono di casa perché non c'erano i cellulari
E digitare il numero delle aggiuntive di radio radicale
Far partire la segreteria telefonica e magari si sfoga Artide aggiorna lei non era andata come diciamo dicevi tu
Era qualcosa di estremamente liberatorio tanto che noi abbiamo ancora diciamo centinaia di migliaia di canzonette con il ritratto di quel Paese ne stiamo digitalizzando buonissima parte
Però questo secondo me aveva un effetto a mio avviso salvifico e sulle sulle giornate delle persone
Oggi non so se sia la stessa cosa perché chiaramente c'era differenza che l'esposizione voi che crea appunto la confusione e continua cioè noi accediamo sui social network almeno cento centoventi volte al giorno
Per controllare le notifiche per controllare se quello che abbiamo scritto è piaciuto per commentare veri fare
E quindi si crea questo circolo vizioso per non avere mai un momento del conferimento della propria rabbia perché poi questa è la cosa un po'che debutto qua dall'altra parte
La rabbia un sentimento pienamente umano e pienamente letterario insomma la rabbia è è qualcosa che diciamo è stata iscritta mirabilmente anche nel recente passato però è una cosa che dovrebbe avere la giusta dignità insomma invece forse nel dibattito che vediamo è spesso confusa con il rancore sociale e con altre cose quindi
La la domanda che rimbalza un po'questa rabbia come possiamo anche raccontarla non avendo le segreterie telefoniche di radio parolaccia
Beh credo che questo tema diciamo di come raccontare la rabbia ci porta dentro di nuovo la confusione perché ci sono stati i sociologi negli ultimi anni che hanno addirittura identificato la nostra epoca come l'età della rabbia confondendo dentro la rabbia il rancore di cui parlavi anche linking sofferenza per certi schemi politici ci sono tante cose l'insoddisfazione per una condizione personale collettiva è evidente che di quella rabbia che usciva fuori da da Radio rate da radio radicale negli anni ottanta
Probabilmente un buon settanta per cento e la stessa rabbia che potremmo trovare anche nel due mila diciotto perché siamo umani allo stesso modo probabilmente quelli che una volta hanno chiamato radio parolaccia possono essere ancora i nostri si nostri nonni o chissà magari anche fratelli maggiori ecco e e un elemento di sfogo è necessario nella vita di chiunque quello che mi interessa capire
E se quella rabbia dice qualcosa di questo tempo e come posso io non farmene come dire risucchiare in qualche modo allora un esperimento che avevo fatto su Repubblica
L'anno scorso era quello di andare a pescare da alcuni profili socia al di persone che sembravano particolarmente aggressive la possibilità di un'interazione cioè l'esperimento giornalistico era quello di vedere persone che avevano avuto lo chiamo ovviamente giocando ironizzando il coraggio di esporre anche una rabbia feroce sì ma contro un bersaglio di natura politica mettiamo adesso nomino una figura per tutte
Che è stata la quinto essenziale a questo meccanismo purtroppo anche un po'vittima mettiamola Rapp la Boldrini Laura Boldrini
Lei stessa in fondo poteva come dire suscitare antipatie perché spesso sottolineava questo suo essere bersaglio ma non voglio entrare nella valutazione mettiamo prendevo un profilo di una persona che augurava le peggiori cosa la Boldrini
E da persona sconosciuta con uno sconosciuto cercavo di interagire così come magari uno potrebbe interagire su un autobus e volevo vedere che cosa succedeva
è ovvio che i dico sinceramente che nove volte su dieci quelle persone si chiudevano immediatamente al contatto perché mi reati io non è che mi presentavo come non so giornalista o quello che mi sembrava ridicolo facevo semplicemente notare che quella cosa mi sembrava un po'sopra le righe che forse si poteva dire quella stessa cosa è un altro modo ma non per ragioni moralistiche ma per cercare di capire perché arrivi esprimerti in quel modo che cosa c'è dietro appunto rispetto a quello che dicevi anche di componente brutalmente umana
Nove volte su dieci mi dicevano ma detto come si debba radio parolaccia ma che Cazzola voi e giustamente anche da un certo punto di vista una volta su dieci quel contatto invece si apriva e devo dire che è stata una delle esperienze più interessanti fatte negli ultimi mesi
Perché quando quel contatto si apriva io scoprì una persona e non lo dico per nobilitare lo dico per constatare una persona che era incredibilmente più sfumata e più complessa di quello che risaltava da quelle quattro righe davvero offensive
Vi faccio solo un esempio e non voglio nemmeno diciamo così con notarlo politicamente voglio semplicemente constatarlo
Avevo trovato abbastanza sorprendente se non addirittura sconcertante
Che una donna più o meno di mezza età diciamo così il cui profilo riportava il suo far parte del mondo dell'istruzione suppongo non avendo elementi ulteriori che fosse parte del personale scolastico probabilmente non insegnante
Però una persona che in molte fotografie sociale era circondata da bambini da ragazzi
E quindi forse sta in un ambiente tutto sommato complesso ma stimolante
Questa persona schiva delle cose che io non posso ripetervi perché veramente sarebbe oltre radio parolaccia
A proposito dell'annoso tema dei migranti delle migrazioni togliamo il giudizio e togliamo il nostro parere personale era davvero eccessivo quello che diceva non era soltanto razzista era pesantemente violento
Ho provato a fare questo azzardo di parlare con questa persona dicendo signora io non la conosco mi sembra che sia forse un po'troppo forse con le stesse cose che le producono paura o fastidio disprezzo si possono dire anche con altre parole
Dopo una prima chiusura io ho cercato di insistere un po'perché l'ha detto ma le che cosa vuole da me
Niente voglio semplicemente capire perché sono capitato per caso sulla sua pagina ma io mi sono trovato davanti una persona che non solo ha detto che quelle cose effettivamente non le pensa o non le pensa così dice Massa qui si dicono delle cose ma si dicono con toni anche un po'eccessivi
Ma una persona che era viceversa rispetto alla sorpresa negativa sorprendente sorprendente in positivo
Questo non significa che fosse né una santa né un'assassina era una persona umana come quelli che chiamavano radio radicale negli anni ottanta quello che a me come persona che scrive come persona che cerca un minimo di capire
La confusione di entrare in toga confusione interessa molto con una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hyde per cui tu hai delle opinioni anche leggermente più complesse di quelle che Sperini
Anche con minime come dire specifiche rispetto alla sparata che riesce a fare
Però quella sparata la fai comunque e che di che cosa è sintomatico quella sparata e finisco deve devo chiamarla banalmente sfogo devo chiamarla intemperanza oppure dietro quella quel quella esplosione di rabbia c'è qualcosa che non riesco a capire che non riesco a cogliere finisco davvero dicendo la devo solo censurare moralistica mente dire perché a volte mi disturba ovviamente quell'eccesso di violenza verbale
Oppure devo cercare di smontarla devo cercare di ricostruirla equity rilancio in questo breve ping pong sempre per non allarmare di la palla perché credo che una delle cose più difficili per chi in questi giorni in questi mesi fa i giornali fa la radio quotidianamente
Sì a provare a non dividere il mondo nei giusti e negli ingiusti
Nei sani e negli insani mi in quelli che c'hanno la ragione per sempre e quelli che hanno torto altrettanto per sempre cioè provare non ha a un arrivare a un ecumenismo un po'di facciata un po'ipocrita ma provare a capire la complessità di posizioni che spesso vengono espresse anche appunto con la famosa pancia e credo che che facendo radio
Tutti i giorni oltre ad avere ospiti chiaramente che hanno posizioni politiche differenti vedute diverse ai anche comunque il contatto con i così detti ascoltatori che poi sono persone che magari nottetempo con le cuffie ascoltano Radio Radicale
Ho che nelle pause la loro giornata cercano attraverso quella radio di capire qualcosa in più di sentirsi rappresentati
Sì diciamo che le il tema esattamente queste io dico solamente una cosa che ci sono due profili almeno questo è quello che io cerco di fare coi
Diciamo adesso senza fare i nomi però generalmente da me appunto passano un po'tutti io la la cosa che che cerco poi sempre di fare è quello di mettere al centro l'umano cioè la persona fondamentalmente
E incredibilmente
Di diciamo il risultato che ottengo
è la normalizzazione e l'entrare a parlare nel merito delle questioni perché secondo me l'elemento complessivo coi tutta quanta questa storia è uno e che in verità con la rabbia
E c'è si risolvono veramente poche cose cioè il punto di decostruzione e che spesso quando per esempio che io scrivo delle cose ci sta qualcuno sotto che che mi contesta su Facebook c'è no perché allora a questo punto allora e se ne esce fuori un altra questione no ellenico insomma poi ogni tanto leggi interagisce anche dico polacca il diamoci un attimo cioè non è che con l'arrabbiatura no si è mai risolto qualcosa nella storia dell'umanità
Cioè anche se vediamo le rivoluzioni fondamentalmente le evoluzioni hanno avuto diciamo delle fasi aggressive ma poi generalmente che cosa le ha tenuti su nel bene e nel male le ha tenute su una normalizzazione c'è una razionalità rispetto al motivo iniziale
Allora è chiaro che io vedo per esempio
Nel lavoro giornalistico quotidiano una una sorta di grande incoerenza
In coerenza di chi sostanzialmente pubblicamente esaspera i toni però poi da livello legislativo
In realtà procede con continuità rispetto alle cose che ci sono state allora e ricche entra dentro un altro elemento cioè a Cliff fa comodo la confusione
Perché questo un po'ai un po'il il punto centrale
Io penso che il la diciamo che che la destrutturazione della rabbia passi proprio nel dire se tutti siamo più razionali se tutti siamo più ponderati effettivamente riusciamo a mettere in discussione un regime un sistema che riteniamo ingiusto
Un percorso che riteniamo poco congruo rispetto alle nostre aspettative e questo capita nella nostra vita quotidiana quelle piccole cose che c'è che abitano
Capitano con con le cose diciamo più grandi od uso sempre questo metro qui per rimanere sempre molto della realtà insomma cioè io quando giro che va a fare la spesa piuttosto elevato esoneri fa carta d'identità vedo proprio questi due approcci no
L'altro giorno ero in ufficio pubblico c'era uno che era arrivato arrabbiatissimo che ha sbattuto i pugni eccetera eccetera Io non ho compreso quello che chiedeva quella che sta dietro lo sportello neanche a compreso questa cosa mi si era andata a casa
Molto arrabbiato la persona che stava dietro di lui era molto mite ha risolto una cosa enorme una cartella esattoriale di migliaia di euro e ha ottenuto quello che voleva quindi almeno io generalmente quando incontro dal parlamentare o al leader di partito fino al a tutto diciamo un ecosistema di persone la cosa che secondo me riuscì riesce a far destrutturare tutto questo
E proprio la calma la razionalità perché io ritengo sempre
Che
Diciamo la rabbia sempre voluta da qualcun altro c'è la rabbia secondo me è un elemento alle volte instillato per far sì che nulla cambi
Perché e e chiaramente va in questo modo
Perché ovviamente un popolo arrabbiato è un popolo che lì per lì ottiene dei risultati di corto respiro ma poi sarà nuovamente sommerso
Da un'onda lunga perché poi realtà in questo Paese l'unica rivoluzione che c'è stata
è stata la rivoluzione fascista che fu diciamo concordata a tavolino insomma la marcia su Roma non fu un'esplosione di violenza nelle strade della città insomma una parata
E e tutto avvenne prima
Che divenne tutto eccessivamente cruento poi vivente di stagioni terribili abbiamo attraversato i però l'unica esperienza fondante e e e queste insomma quindi diciamo anche il nostro DNA ci dovrebbe far comprendere che poi diciamo la la stabilità e la prosperità in questo Paese generalmente c'è stato con un po'più di di calma di riflessività ma di controllo ecco
Sì credo che il l'altra e ultima forse parola che potremmo mettere in gioco e vedere se se riusciamo nei pochi minuti che prenderemo ancora a smontare è una parola che sta dietro dentro quella quella rabbia o quel rancore che la parola
Diffidenza cioè sfiducia se puoi anche però sono due facce visto che lavoriamo con le parole due facce della stessa medaglia
Da un lato la diffidenza se volete è una sorta di sfiducia preventiva nel senso che io se diffido di qualcuno significa che in qualche misura metto in conto
Che non sarò contento del rapporto con lui che non otterrò felicemente quello che penso di poter ottenere dallo scambio con questa persona con questa istituzione
Se sono sfiduciato è perché ho alle spalle qualcosa che mi ha scottato ferito anche in un rapporto personale amichevole di coppia si dice che uno è sfiduciato dopo che è successo qualcosa no se sfiduciato da da un risultato da qualcosa che ha già visto
Nella diffidenza invece opera un pregiudizio sostanzialmente allora dico che sono due facce della stessa medaglia perché una delle cose che sento più decisiva in questo momento e cercare ulteriormente
Di rompere e visto che l'abbiamo già usata quest'altra prova destrutturare quella diffidenza che non è sempre sfiducia cioè non è una sfiducia approvata da qualcosa circostanziata è una diffidenza appunto preventiva per cui io non mi fido preventivamente dei della categoria D.
Non mi fido preventivamente dell'altro non mi fido e qua arriviamo anche al punto che ci riguarda più da vicino
Di chi fa mettiamo il giornalista non mi fido di Kitano mi fido e la carta stampata non mi fido di quello che leggo sui giornali non mi fido dei medici non mi fido di nessuno sostanzialmente e dove la diffidenza diventa praticamente la munita di scambio corrente
Sì annullarne infatti la possibilità di quello scambio
Voglio dire che ancora una volta il punto e cercare di essere lucidi per quanto possibile la sfiducia che una persona mi racconta rispetto a qualcosa che obiettivamente la ostacolata nelle sue possibilità di miglioramento delle condizioni è una sfiducia di cui io se fossi parte della rappresentanza politica devo sono tenuto a farmi carico ma come fa un rappresentante politico invece a farsi carico della diffidenza non so se troppo sofisticata la cosa ma voglio come dire avviandosi così a tirare un po'il filo
Provare a a ragionare con voi no perché nel momento in cui tu di fidi preventivamente di me io non riesco neanche a dimostranti che forse posso farmi carico della tua giusta legittima sfiducia
E questo per aggiungersi un tassello e e poi rilanciate lo vale anche per chi racconta perché una delle domande che ci eravamo fatti mentre con Benedetto ragionavamo sull'ipotesi di fare questi intermezzo complicato come vi rendete conto anche perché chiaramente c'è un passato un bellissimo spettacolo prima probabilmente dopo c'è qua e e e usare solo le parole è sempre molto complicato però le domande che insieme a Benedetto condividevamo centravano anche col fatto che molto spesso in queste settimane in questi mesi sui giornali si è detto ma di fronte a quello che succede non si sente la voce degli intellettuali
Ed è una cosa che se volete c'è da sempre cioè è un po'l'ansia di sentire intellettuali e nello stesso tempo però poi grave ma gli intellettuali
Ma che cosa capiscono c'è una parte di verità anche in questo che cosa capiscono perché non ho mai amato nemmeno io la presunzione dell'ideologo che sale appunto su un palco per contrabbandare delle certezze
Però nel momento in cui si chiede all'intellettuale o la persona di cultura anche un parere un contributo a poi se ne diffida sostanzialmente per i che diventa quasi impossibile come se il campo fosse desertificato e in questo senso rilancio l'ultima provocazione
Sono andato in una scuola come ricapita praticamente una volta o due o tre al mese non facendo l'insegnante Van capitando diciamo così di di di fare dei progetti all'interno le scuole o di incontrare gli studenti perché magari hanno letto dei libri eccetera
E ho fatto un esperimento proprio sul finire l'anno scolastico quando mi trovo davanti una classe che fa la maturità
Mi interessa moltissimo passa e non fare altro che quello sostanzialmente perché mi ricordo sempre questa foto che tutti avete nella testa almeno se non addirittura nello smartphone i più giovani dell'ultimo anno dell'ultimo giorno dell'ultimo anno di scuola
E mi sembra una delle foto più felici della vita perché in qualche modo comprende tutte le possibilità che ancora ignoriamo cioè in quel momento ne potremmo essere tutto e tutti e tra diventeremo qualcosa nella vita adesso dico per l'ultimo giorni scuola qualunque cosa rappresenti quell'ultimo giorno di scuola o distruzione diciamo così
Allora vado nel nelle scuole quando mi capita sul fine l'anno in conto una classe che l'ultima ne faccio un esperimento intanto chiedo loro beh ma che cosa volete fare ma non mi rispondete dicendomi l'università
O o o la facoltà che volete fare ma che cosa vorreste davvero fare la vita e dico anche so anche che io non sa non forse non avrei saputo rispondere
Ma magari avrei detto c'è una cosa di cui sono appassionato vorrei questa risposta da voi pure che ciascuno di voi mi dicesse a che cosa è appassionato
Dopo un po'di silenzio e di imbarazzo cali qualche risposta e la cosa che ti commuove se questa cosa funziona e che non è vero
E chi ha vent'anni oggi ne parla oppure al telefono e macchina di sono poi uno dice gli sdraiati bamboccioni su tutte categorie sciocche perché che come dire una generazione può essere ricondotta un'etichetta ci sono differenze tra generazione generazione a volte anche differenze
Strutturali diciamo così addirittura di pensiero di visione del mondo però non è vero che non ci siano delle passioni quando uno riesce a scoprire
Poi faccio il passo successivo finisco
E dico ma
Che cosa vi aspettate uscendo dalla scuola
La risposta vi assicuro all'ottanta per cento niente poco o forse addirittura dobbiamo andare via da questo Paese perché tanto non otterremo granché
Questa cosa mi delude profondamente e non posso fare una colpa dei diciassette neo diciottenni
Perché in qualche modo si un diciassettenne disincantato nel due mila diciotto non può essere colpa sua non so come dire quel disincanto deve averlo assorbito da una situazione ma se tu hai dei diciassettenni disincantati e molto pericoloso perché ne parlavamo un attimo fa Massimiliano è uscito l'ultimo libro di Andrea Camilleri che non è un Montalbano
è una lettera io vi invito a comprarla e che per fortuna cento pagine Camilleri vale sempre la pena e comunque costa credo dodici o tredici euro si chiama ora dimmi ditemi lettera a matita
Ed è una lettera che questo signore il più famoso scrittore italiano direi scrive a novantadue anni alla sua bisnipote di quattro anni raccontandogli la sua vita
E riuscendo a novantadue anni a non essere mai pessimista pur avendo visto il fascismo avendo visto diciamo anche le stagioni più buie del paese ed essendo a unità così a Gualdo guarda e vuole che effettivamente questo lo dico augurando di di arrivare a centoquarantacinque anni è evidente che tu veda che la tua vita sta per finire comunque statisticamente sta per finire riesce a dire a matita
Dimmi dite adesso io io io penso che il Bondo che tu vivrai non sarà comunque peggiore di quello che ho che ho vissuto io allora al voleva Rivara questo paradosso sulla diffidenza se un diciassettenne assume come visione del mondo la diffidenza e il disincanto e il novantenne sembra addirittura più ottimista del diciassettenne c'è qualcosa che non va ma non perché non voglia il novantenne allegro e ottimista magari fossero tutti come Camilleri
Ma perché quello che mi pare dell'Italia di questi anni e che noi abbiamo persone avanti negli anni soprattutto di con la generazione nata quella di dei nonni diciamo così nata tra gli anni trenta e gli anni quaranta una generazione ancora battagliera
E invece una generazione de diciassettenni dei ventenni forse ci mettiamo pure la nostra vagamente arresa
Ma io penso che quello che ha detto di tutto vero è sottoscrivibile penso che le le generazioni le nostre la nostra generazione quelle che son venute dopo anche la generazione dei nostri padri dei nostri genitori ci metto dentro
Hanno un serio problema con un con un accadimento della vita che il fallimento
Cioè noi di siamo cresciuti come una generazione o delle generazioni di prestazioni
Cioè siamo sostanzialmente arrivati ad un certo punto delle nostre esistenze che
E questo magari lo riscontriamo soprattutto noi svolgiamo un tipo di lavoro in cui chiaramente
Ci si espone tanto ci si sta tanto insomma è un po'il nostro lavoro lavoro farci vedere e iscrivere parlare fare insomma
Però ad un certo punto diciamo
Non dire a un ragazzino a un bambino a un adolescente chiederà ride esiste il fallimento significa condannarlo eternamente alla diffidenza
Cioè secondo me è questo il punto centrale c'è il fatto che uno diventa diffidente è il fatto che e tu gli racconti una realtà una verità che non esiste
Cioè i nostri nonni hanno diciamo sperimentato sulla loro pelle il fallimento il fallimento di un paese intero che ha perso la guerra sperimentato leggi razziali ha vissuto la fame ha vissuto un'aspettativa disattesa
Da ha diciamo da da un capo del governo ha continuato a vivere nell'idea di una prosperità che però mai pienamente arrivata il boom economico
E poi una stabilità politica cercata e allora arriva l'assassinio di Aldo Moro
Insomma la generazione dei nostri nonni ha fatto i conti con il fallimento reale e quindi chiaramente quando fallisce quando perdi perché tutti perdiamo nella vita
E non è un dramma anzi una ricchezza perdere secondo me ricchezza fallire
è chiaro che a un certo punto non è che sei disincantato ai piedi de Denna piantati per terra e lo sguardo bene alto nel cielo c'è vividi realtà ma di prospettiva
Allora se non riusciamo a raccontare che nella vita si fallisce
Che è probabile che magari vai a fare il lavoro che è segnato per tutta la vita ma ti licenziano perché non è sei capace perché magari quella vocazione che pensai essere la tua di tutta la vita non corrisponda reale Erika Harrison incapace
No allora tutto quanto questo secondo me
è parte del di questa etica del non fallimento e in chiusura
C'è una figura che io amo molto su cui sono sono anche cercando di scrivere qualcosa che Winston Churchill e Winston Churchill è una figura secondo me enorme
Perché è in qualche modo lo sconfitto di successo cioè Churchill passa tutta quanta la sua esistenza a fallire
Cioè inizia praticamente provenendo da una grande casata nobiliare
E ed è un un ciuccio a scuola non va bene ribelle non gli vanno bene istituzioni allora viene viene bocciato pensano che abbia dei problemi di apprendimento mentre gli altri studiano fisica all'utenza scrive il grande libro sulla sua Dinastia
Cerca di intraprendere la carriera del padre però non va poi così bene pensano tutti che sia un fanfarone eccetera eccetera però a quest'uomo denigrato denigrato dall'opinione pubblica anglosassone che non era tenera
Neanche all'epoca è l'uomo che sostanzialmente ha costituito l'unico baluardo europeo ed ha sconfitto Adolf Hitler
E sostanzialmente il grande colpo di scena nella vita di Winston Churchill avviene quando dopo aver vinto dopo aver battuto il nazismo si presenta alle elezioni e perde c'è il suo popolo che il chiaramente ha contribuito a salvare lo sconfigge alle urne allora voi l'immagine veste oggi una cosa del genere
Trovereste qualsiasi leader di qualsiasi partito di oggi che va in televisione scrive su Facebook
Vi odio tutti perché ho fatto tanto per voi e invece lui che cosa fa scrive DC media sulla seconda guerra mondiale
Aspetta che passi l'ondata laburista si ricandida evince ridiventa presidente diedi diventa Primo Ministro nella storia di questa un Churchill secondo me c'è tanto di questo che abbiamo parlato questa sera cioè assi
Diciamo sparigliato la confusione
Con anche la propria goffaggine con i propri fallimenti
Credo appunto che per concludere forse funzioni proprio bene quest'idea di non fare della rabbia una specie di prigione e di non fare della diffidenza una visione del mondo no
E Camilleri queste cinque righe che voglio leggervi dice così alla fine di questa lettera sua alla sua bisnipote
Parla della cecità che gli è toccata a novanta anni look come forse sapete adesso non può più scrivere quindi detta i suoi i suoi libri io lo trovo ancora più straordinario perché dettare il Piquet attese restare di Montalbano solo la grandissima Valentino al Ferri che lo sostiene a poter tradurre su carta Camilleri che detta insomma veramente notevole e comunque dice a me toccata la cecità novant'anni
Non è stato per niente facile potevo decidere di lasciare andare tutto compreso me stesso invece proprio per questa fiducia nell'uomo e quindi me ho saputo trovare un modo di reagire la stessa posizione ce l'ho perso la morte non ho paura di morire mi dispiace solo enormemente di dover lasciare le persone che più amo che cosa posso aggiungere ho imparato pochissime cose te le dico la prima e che il lupo non è come ti hanno detto nelle favole cattivo
Il lupo non è né cattivo né buono sono aggettivi che non gli applichiamo addosso mentre lui ne è totalmente ignaro il lupo azzanna solo quando affanni
Altra cosa che ho imparato e che sicuramente due più due non fa quattro esperienza mi ha insegnato che due più due può fare tre o addirittura cinque
Grazie d'essere stati qua con noi grazie Massimiliano grazie Paolo Di Paolo di razze abbiamo ideato da Grazia Cesarini che c'era pure la pazienza buon proseguimento
Grazie a un applauso grandissimo a voi
S'ero sicuro che che ne valeva davvero la pena fare questa questa riflessione e spero che ci siano altre occasioni magari in una giornata in cui non gioca la Roma in modo che così possiamo che ha pure perso quindi quindi in modo che così siamo più io più rilassati più più tranquilli
Grazie a voi il tempo di fare un cambio palco e rilasciamo uno spettacolo meraviglioso sul tema del bullismo o proseguimento