Presentazione del reportage dedicato all'Adriatico "Mare corto" realizzato dal fotografo Ignacio Maria Coccia e dal giornalista Matteo Tacconi

Dobbiamo usare
Questo
E questa si diciamo questo
Allora grazie grazie alla presentazione arenata Montalto grazie a tutti voi di essere qui questa sera
A me fa molto piacere di fa particolarmente piacere essere qui questa sera in qualche modo aprire incontri di letteratura di quest'anno con nazionali accovacciati Mazzotta alcuni perché periodo perché sono bravi
E l'avete potremmo già capito guardando le foto lo capirete leggendo il libro dove lo sentirete anche lo capite anche questa sera
E poiché che credo che che che il progetto il lavoro di mare corto si inserisca perfettamente nel tema di quest'anno di letteratura che che l'acqua varie declinazioni in questa casa e l'acqua di mare
Però è anche un mare che non ha mai aperto un mare chiuso male stretto un mare corto al mare particolare non è un mare tende a cui si può vedere anche l'altra sponda ed è un po'in qualche modo assomiglia anche al largo largo che abbiamo abbiamo che le nostre spalle
Quando Mazzotta alcuni mi parlò di questo di questo progetto che avevano in mente
Io mi piacque molto infatti ospitavano anche a radio radicale
Facendo ascoltare
Molte tappe di più di questo viaggio attraverso l'Adriatico
Piacque molto
Quindi fui subito d'accordo nel nel nel nel ospitano a Radio Radicale primo perché conosco il loro lavoro ci conoscevamo
E quindi sapevo che potevo contare su un sul lavoro di alta qualità e poi perché mi sono reso conto che io l'Adriatico non lo conoscevo c'è un mare che io non ho non ho mai considerato lo sapevo se è previsto un po'con un mare per me il mare era un mar Mediterraneo uno dei dei delle gran delle esplorazioni dei greci e dei romani dei documentale di Folco Quilici oppure l'oceano gli oceani delle
Dei pirati piuttosto che dei documentari di costo
E ogni sono invece ha reso conto che in realtà l'Adriatico e il primo marchio visto in vita mia a undici anni raffinati
La prima volta che visto il mare son nato a Rimini citate quindi non è un granché per la prima volta che vedevo mi sentivo l'acqua salata secondo mare che ho visto nel tredici quattordici anni ha di nuovo l'Adriatico
Zona distretti Trieste e mi sono accorto che nel corso degli anni tante volte sono stato sull'Adriatico
Da dalla Puglia a Venezia
E e che in realtà questo questo mare in qualche modo c'era nella nella mia vita come credo anche nella vita di altri mi ricordo che quando ero bambino che i miei compagni di scuola andavano in colonia
Si usavano ancora nel piccolo ma negli anni Sessanta e andavano sulla riviera romagnola non andavano in Liguria un in Toscana
E quindi la cosa neanche un esito molto e appunto dicevo sapendo la qualità del lavoro DTT Mattia Ignazio ho capito che sarebbe stata una cosa molto interessante perché Matteo Ignazio sono due reporter
Nel vero senso della parola nel senso che sono due persone che vanno vedono l'ascoltano raccontano uno con con la parola all'altro con le immagini e e questo aiuta a capire poi e male corto è questo
E un lavoro è un è un progetto e un viaggio che aiuta a capire questo strano lunare questo strano mare che è un po'diverso dagli altri ma che abbiamo intorno intorno all'Italia ed è un mare molto ricco di di di storie di storia e di acque anche di anche diverse perché poi in realtà i confini dell'Adriatico
Sono stati un po'evanescente in una volta si chiama Adriatico perché arrivava fino ad Adria
Trieste lo considera si considera però attaccato su a quella parte di il Sud non si cambia confine con lo Ionio è strano no perché per certi per le ma per le le carte nautiche finisce a Capo d'Otranto nello stretto d'Otranto per permette umana centra quarantesimo parallelo
Per altre carte invece scende addirittura tranne un che la Grecia quindi anche i confini sud una volta nella nell'Adriatico era considerato una propaggine dello Ionio ogni o il Golfo di Venezia o addirittura il Canal nostro lo chiamavano i veneziani quasi fosse una prolungamento del Canal Grande una quindi
è un mare un po'strano io partirei allora perché adesso faccio parlare loro fatta anche un po'troppo lunga partirei con Matteo credo per capire intanto il titolo perché manco morto e poi perché l'Adriatico perché avete scelto di di parlare questo mare non di altri ma
Si sente no
Ok
E grazie all'introduzione ha detto quasi tutto
E no allora il partiamo prima del perché poi arriviamo al titolo perché ma un po'perché l'Adriatico e il mio mare del nostro mare io sono originario dell'Umbria di Perugia e
Dalla DC negli anni dell'amore mi sono spostato nella regione Marche
Quindi stanno nelle Marche lo vedo sempre ci vado a fare il bagno ma quando ero perugino nella mia vita precedente per nome di Perugia il mare era l'Adriatico perché in linea d'aria
E il mare più vicino interrogazione Appennino umbro-marchigiano
E arriviamo a Fano dove ci tutti ci prendono in giro perché noi non abbiamo il mare siamo bianchi di carnagione e quindi grosso come un perugino è un detto famoso dalle parti
Però io da bimba andavo in quel mare al mare ho imparato a conoscere il primo mare anche per me come lo è stato per te
E quindi c'è anche un discorso affettivo
è un mare che vedo tutti i giorni per lavoro ho raccontato molti balcaniche io quando da Ancona al porto di Ancona nel Conero vedo il mare
Penso ai Balcani io lo penso orizzontalmente questo mare etico i Balcani sono in fila però non li vedo ma pur non vivendo lì li sento vicini
Quindi questa è una cosa che mi ha portato ha creato in me questa voglia di esplorare questo mare che capirne un po'di più incrociando quello che avevo dentro portavo dentro memore di ragazzo di bambino e quello che o si è sviluppato nel corso della mia carriera giornalistica quindi io il mare non lo immagino quasi come un ponte pur sapendo che spesso non lo è perché e questa è una cosa che secondo me è un po'la cifra dell'Adriatico di oggi non abbiamo avuto la guerra fredda
Questo gara nel mare di Venezia un mare di fittissimo intrecci interscambi
è diventato quasi un mare di cemento un muro d'acqua per dire che ha interrotto un sacco di rapporti e quindi la mia Randi andare a scoprire un po'le tracce rimaste ma anche quello che si ha perso perché poi e questa è una cosa che quando diciamo pensavamo al progetto ce la siamo sempre detti il modo in cui è raccontato l'Adriatico
Per esempio o di una sindrome mediterranea il Mediterraneo guardiamo i documentare leggiamo i libri viene sempre visto come il mare che unisce il mare ponte il mare cosa il mare mastice cambiamolo come ci pare però normale che unisce la riva sud alla riva nord però cioè oggi vediamo drammaticamente attraverso il filtro delle delle migrazioni rettangolare che
Sancisce una differenza economica profondissima dall'Africa all'Europa quindi non è il mare che unisce cioè è un mare che divide l'Adriatico sotto certi aspetti risente
Di un racconto molto romantico che lo fa
Vedere ancora per un po'il mare di Venezia no questo retaggio forse Venezia e con la nel mille settecentonovantasette
E da lì in poi c'è stato di tutto compresi battaglie e guerre calde e fredde
Però al tempo stesso
è un mare c'è quindi diciamo
C'era la volontà di smontare questo racconto retorico vedi provare a raccontare l'Adriatico semplicemente per quello che come andando a vedere come è fatto parlando con le persone visitando importi cantieri navali i fari le spiace
D'estate d'inverno
Quindi diciamo abbiamo fatto un po'un'indagine dal vivo e pur non avendo dei contatti supponiamo che abbiamo percorso circa dieci dodici tredici mila chilometri
In in varietà in vari tempi però insomma abbiamo visto tutto per quanto riguarda l'aspetto costiero le isole è impossibile vederle tutte perché solo una speranza ne ha centinaia però insomma ci siamo visti al gruppo di isole
Scritti titolo Mare corto
Non è legato se non in minima parte alla caratteristica fisica di questo mare calmare stretto che appunto corto tante come diceva Roberto in alcuni tratti si può vedere l'altra sponda nel Golfo il teste tutti i giorni a meno che non ci sarà nebbia da Otranto abbiano aperto di tanto in tanto si vedono i monti dell'Albania quando soffia il vento giusto
Anche l'Ancona quelle due-tre volte a all'anno si scorge la costa croata
Io ma capita solo una volta ma è stata un'invenzione ho visto i Balcani se guidavo sulla tangenziale che sovrasta ancora all'alba la mattina stava andando fuori per un lavoro vede un accostamento mai lo si è avvicinata l'appostamento pensato questo
E allora tornando al discorso di corto non dipende da questo perché tra l'altro anche un mare molto lungo cioè dal golfo di Trieste Val Canale d'Otranto ci sono sette ottocento chilometri da militare corto lo diciamo è una specie di auspicio una specie di sentimento perché è un mare di vicinanza e di lontananze
E lontananze possono essere accorciata e per cui questo aggettivo corto nel nostro intento trasmette il proprio questa volontà di capire Adriatico per come oggi in maniera anche retorica cercando di cogliere le caratteristiche che possono comportare l'agente dell'Adriatico a riconoscersi pur diciamo se immerse nelle rispettive culture in questo mare una parola chiave poi magari vediamo questo è l'intimità consolidando anche voi Ignazio anzi no infatti volevo
Perché questo come siccome Tognazzo come lei tradotto in con immagini e so che parlavamo prima iniziare c'è un'immagine tra tutte è la chiave
Di questo lavoro va dato sì ispirazione sarda non oneri qui capito come impostare questo questo lavoro che è l'immagine dei due
Le due ragazze che si baciano
Allora tutti essere mi grazie sul retro vocazione
Già appuntato ben oltre il cinquanta per cento di quello
Intanto volevo fare una precisazione
Il nostro giornalismo indipendente perché va bene
è giusto ricordarlo che nonostante io sia un fotografo dell'agenzia Matteo giornalista freelance
Oggi come oggi diventa molto difficile come dire avere voce nei giornali certo lavoro fa sempre più fatica ad essere pubblicato sui giornali ed è da tanto tempo da anni ormai che io e Matteo abbiamo deciso di intraprendere un po'la strada dei progetti ma ricordo uno di questi
Di vi faccio vedere l'immagine che diceva Roberto
Senz'altro
A questa immagine
Scartata Pirano in Slovenia
Diciamo che era forse il primo giorno che c'eravamo coi cimentati nove per cominciare questo lavoro non avevamo bene il teste Vecchiarelli vedi come come raccontarlo credo dal punto di vista giornalistico né dal punto di vista fotografico almeno per me è stato così
Poiché i
Siamo saliti su questa rocca
E a un certo punto e ho visto il mare ma l'ho visto con questi due persone con due soggetti con il cagnolino che riguarda la mente si baciavano
E ho capito che forse quella la chiave giusta per raccontarla cioè mentre rimane sì in primo piano ma cercare sempre dei soggetti che potessero come dire un certo qual modo raccontarci la storia in ogni dove dei luoghi dove stavamo
Riprendo un'altra immagine
Intanto che nel cerca di maggio faccio notare che lei
Vedi foto
Non hanno un lavoro di come dire di di di post produzione sono quello come
Un gruppo e di di taglio dell'immagine eccome eccome il fotografo le ha viste le ha viste la scattate tra l'altro mi diceva che non è nemmeno un fotografie note che scatta a raffica anche piuttosto parco nel il riscatto
Abbiamo scritto sotto l'IMI questa casa Roberto perché tra le altre cose
In questo progetto come in altri che ho già fatto veramente autografi è un po'la fotografia pensata non l'unico reddito nessuno quindi io passo
Come come di rado chiare
Il soggetto che mi interessa la situazione che mi interessa il paesaggio che mi interessa e viene manifestare anche lì non so tinti trenta quaranta minuti aspettando che comunque succeda quel qualcosa che vende quella fotografia magica non uso questa immagine perché stamattina con Matteo facendosi un giro intorno alla alla lago
Abbiamo visto un po'in un certo qual senso penso di Adriatico e ci ha ricordato molto lo la Croazia le Bocche di Cattaro questa fotografia scattata proprio di
E un'immagine appunto dove l'Adriatico e circondato da da queste montagne
Quindici abbiamo visto insomma nel lago Maggiore qualcosa di Adriatico folle volo però volevo raccontare così per
Poi magari
Immagini di questo tipo che sono un po'metafisiche no ma anche cioè la mia ricerca
Soprattutto di immagini che
Lascino un po'il la libera interpretazione non ci deve immagini giocate tutte settori molto chiare come diceva Roberto non sono assolutamente post prodotte
Poi c'era la mia solita malinconie io mi porto sempre con me in tutti i lavori che che faccio esce un po'fuori perché in ogni viaggio c'è un polo della mia infanzia V piano piano sto scoprendo di questa malinconia perché esce fuori l'esotico viaggio molto tra Spagna Italia italospagnolo
E veniva in Italia a fare le vacanze né a trovare mio padre che vive in Italia poi all'inizio della scuola ripartivo e andava in Spagna c'era sempre quella melanconia no di ritorno mi piacevano
Lasciati
Il posto insomma trascorre l'estate
Quindi questa non è un'immagine che scattato in grazie presenta pagina omogenea Montenegro e anche qui siamo arrivati lungo la strada
Ci si è aperto questo mare con stracci tempo surreale con queste persone che stavano dei Comuni giganteschi che andavano a largo poi farsi ecco qui aspettare il momento giusto nove la persona che si tuffa in verticale sembrava come qualcuno lo prendo per un filo no degli indicatori RAI fermati qui con quella un puntino assoluto no quasi che egli si rifà la pancetta
Del salto
C'è una cosa a differenza per esempio del
Loro hanno fatto un altro qualche anno fa prenderà il le quattordici e le quattordici sì che era il venticinquesimo della crollo del il muro di Berlino quindi alla fine la cortina di ferro Ceronda sono molto bello anche quello seguimmo da da Radio radicale
Attraverso la la cortina di ferro dal Baltico al golfo di Trieste per capire venticinque anni dopo come si erano trasformate quelle quelle terre avevano vissuto quella divisione quello era un Piaggio
Ma son partiti in un certo giorno e sono arrivate certo invece questo di agende diverso qui avete scelto un altro mettono Matteo cioè
è stata a tratti un po'
Non avete seguito né una road map ne è un ordine cronologico allora che che logico avete seguito
Hanno lo so no siamo andati che abbiamo fatto questa strada trasferte quando le potevamo fare compatibilmente con gli impegni
E senza seguire una logica precisa per dire le prime tappe sono state Trieste il golfo di Trieste Pirano Capodistria tutta quella zona dell'Alto Adriatico
L'abbiamo fatta perché stavamo presentando quel libro sulla cortina di ferro a Pordenone nel due mila e quindici dagli decidemmo di iniziare questo progetto per cui trascorre motore quattro giorni
La seconda tappa se non sbaglio è stata l'Abruzzo che ci rimane a portata di ruota perché io sto in provincia di Ancona di Ascoli
La terza tappa è stata l'Albania perché andammo a seguire
Cancian balinese per la prima volta l'Albania si era qualificata europea di calcio facemmo un lavoro su questo e poi rimanemmo tre-quattro giorni per fare la costa albanese quindi è nato così un po'per situazioni lì un po'Otter un come dire un allungamento rispetto agli impegni di lavoro
Così non non c'è stata una vagabonda Francesco Massi un vagabondaggio risposte isole dell'Adriatico io volevo fare una piccola precisazione su su Ignazio
è proprio vero che lui scatta molto poco e ve lo posso dire
Non per piaggeria ma per un'esperienza personale la prima volta che lavoravano insieme nel due mila undici andammo in Croazia vedere i luoghi dove iniziò la guerra in Jugoslavia quindi il processo di dissoluzione violenta della dell'ex Jugoslavia
Insomma era un giorno intero che stavamo girando per questi volti distrutti per questa città che ancora portano i segni della guerra e insomma io come giornalista
Avevo adrenalina no c'è perché poi mi piace quando il racconto giornalistico interseca come dire la storia
Più o meno recente
E vedevo che Ignazio in una giornata avrà fatto quattro foto per cui era la prima volta che lavoravamo insieme entrambi emittenza una
Che il fotografo mi son preso cioè questo questo le fonti cioè servizio non esce questo non fa foto
Poi in realtà ho capito che le sue scelte fotografiche sono molto con grave e devo dire che anche io nel racconto giornalistico sono passato dalla modalità mitraglia a una ha un po'più di pacatezza insomma quindi è stata fruttuosa altra caratteristica di questo libro
è che noi continuiamo a credere nel lavoro congiunto fotografo giornalista che è un po'come i dinosauri è sulla via dell'estinzione
Per tutta una serie di motivi di mercato di sparsi di di risorse eccetera eccetera
Però noi crediamo che quando dietro la foto c'è un racconto giornalistica o viceversa giornalistico o viceversa quando dietro un racconto giornalistico una sola foto riesce a comunicare qualcosa in più
Ecco l'esito ci conforta e ci consola perché ecco ripeto senza voler tirare acqua al nostro mulino è pure vero insomma che che venga fuori in queste perfetto ma ad esempio metteva foto
L'Emilia Romagna
Mi spiego anche proprio del tipo una situazione che abbiamo colto fotograficamente giornalisticamente qui eravamo sull'isola di terzo è un'isola che sta tra la penisola istriana il fiume
L'isola bellissima selvaggia poco turistica pure
E siamo saliti su un'altura di queste di questa isola dove c'è un borgo di pietra cinque seicento completamente diroccato dove vivono tre signore ultraottantenni e basta
E c'erano un po'di mucchi di legna accatastati
Secche secche in un paese piccolissimo muretti a secco bel paesaggio ma non c'era anima viva a un certo punto da un casolare esce fuori questo ragazzo
E lì è nata una storia non è perché questo ragazzo di solito dalle isole
Si va via perché le risorse scarseggiano apposta più opportunità lui ha fatto il percorso inverso un ragazzo di Fiume faceva lo psicologo per cani al fiume si è stufato della vita in città e si è rifugiato in questo borgo di fatto disabitato
E lì si è messo a fare un lavoro che nessuno sull'isola ovvero fare lavorare e lavoro per cui l'isola diverso
è stato è diventata famosa nel corso della storia
Però appunto proprio per un discorso di andar via dalle isole nessuno quasi più nessuno lo fa più Luís partendo da zero come autodidatta sia messo a fare questo lavoro vive nel casolare
Di pietra dove un tempo c'era la scuola chiusa nel mille novecentottantaquattro e nella vecchia casa dei prende che non serve più messa o meglio la messa si tiene ma il prete viene data nel capoluogo insomma non riceve più sul borgo ha creato un piccolo museo della lana
E quindi ecco questa è una situazione in cui dietro una fotografia c'è anche un racconto giornalistico che probabilmente da da da un po'più di profondità e noi crediamo molto in questo lavoro
Che va un po'scomparendo insomma però diciamo un po'come gli Highlander porsi il problema prose problema del lavoro giornalistico anche in via d'estinzione o che qualcuno vorrebbe fare fare stime ma questa porterebbe
Tutt'altro argomento no mi interessava molto mentre guardava questa foto capire
Grazie il come ti avvicina le persone cioè il fondo significa metterli davanti a una una un obiettivo insomma si è sempre una cosa invasiva se vogliamo no e quindi agricoli la sapere tu come come
Allora dicevo mio vengono una fotografia dire puntare su puro
Ma ricordo diciamo che è un lavoro più maturo o meglio
Cambiato un proprio stile no deciso che la fotografia che mi piace di più questa un po'documentaristica
Quindi diciamo che il fatto di riceverne le persone lo porto da dalla vecchia scuola che avevano del reportage
Allora io credo che ma le persone non è che ti puoi nascondere
Tutte le obiettivo non farti ridere avere timore toccasse migliore guadagnarsi la fiducia del soggetto
In qualche qualche volta lo faceva un po'più irruente a qualche volta in maniera un po'più delicata
Però alla filtrano sempre consenso da parte del soggetto a fotografarlo questo un ritratto posato
L'avevo già fotografato dovevo fare l'ho fatto quattro cinque scatti prima di questi di questo dove lui appunto stava sopra parolaccia camminavano
Treccani nominali e alla fine gli ho detto di prendere insomma Emanuele il più piccolo sedi potevo fare un ritratto sullo sfondo mare
Quindi l'approccio che ora sempre molto
Delicato però Romano di fiducia cioè quando una persona capisce che tu non stai lì per rubare niente ma comunque buone invece raccontare qualcosa con il con il suo nuovo ritratto non c'è nessun problema
A proposito delle storie del del libro ce ne sono due che a me il calcio non particolarmente che mi hanno colpito una quella dei del pescatore di San Benedetto del Tronto che credo che che pochi in Italia sappiano che sono stati i primi pescatori dell'Adriatico ad andare in Atlantico
Cioè quindi quando ne pensiamo all'epopea dei balenieri di Nantucket o dei marinai Bretton Ivan tutte tutte cose intendiamoci verissime però le epopee ce l'abbiamo anche e e loro hanno raccolto anche queste testimonianze
E l'altra quella del ed è un tema ed è un tema attuale attualissimo fa piacere anche che letteratura quest'anno ce l'hanno in mente parlando di acque la questione delle degli migrazioni perché il l'Adriatico il canale dotato in particolare è stato il teatro della primo arrivo massiccio di immigrazione
E vengono in mente due immagini quella sconvolgente della flora che Arrigo con venti mila persone a bordo
E poi quella un po'più dimenticata della strage del Venerdì Santo della Kater I Rades
La motovedetta quel quel quel rottame e che fu speronato da una corvetta dalla nostra Marina leggetevi libro il naufragio di Alessandro Leogrande che ha raccontato la storia e le storie che stanno dietro e e si è andati a Otranto scendete al porto e dice il il relitto è stato trasformato in un monumento che è stato anche dimenticato in un monumento alla all'umanità migrante ma la se lo sono dimenticato infatti sull'erba c'è un po'otto
E però lì dentro ci sono morte centoventi mila centoventi persone
Queste son questore che man mano colpito molto insomma cioè che trattare tante belle che ci sono nel libro e mi e ne e nel rapidamente senza scoprire troppo questa dei pescatori di San Benedetto del Tronto una storia leggendaria
Che non conoscevamo io l'ho scoperta per caso mi invitarono a un convegno sul mare Adriatico a San Benedetto del Tronto
Io con con uno studioso dell'università con uno storico locale di San Benedetto parlammo nell'Adriatico e una signora del Pubblico alza la mano e ci disse
Bellissime le vostre analisi grazie però state troppo sul macro e troppo poco sul micro per esempio noi qui abbiamo l'epopea Santità io l'ho guardata
Poi sono andato a parlare con questa signora la fine della conferenza e mi ha raccontato che i pescatori di San Benedetto che è una città che è nata e vissuta per la pesca
Negli anni Cinquanta
Per sentito dire avevano sentito dire che c'erano gli spagnoli che pescavano
Facevano delle bordate mirabolanti nell'Atlantico no ma proviamo anche anche noi quindi andarono in latino antico con delle barche di legno completamente inadatte
Non tanto a livello di navigazione e di struttura ma di conservazione andarono senza frigoriferi quindi pescano un sacco di pesce ma andò tutto a male perché non abbiano impianti refrigeranti
Poi provvede otticamente
I primi fallimenti li portarono a migliorare tecnica e e preparazione in atto una grandissima stagione di pesca che ed è anche delle ripercussioni nella struttura della città a livello demografico passarono le dieci mila quaranta mila abitanti nacquero industria conserviera e nacque il turismo con i soldi della pesca quindi nel libro ci sono anche delle interviste a questi vecchi lupi di mare che raccontavano quell'epopea
L'altra storia e qui secondo me è un tema molto importante del libro
Come dicevi tu sono le migrazioni degli albanesi degli anni novanta ma prima di arrivarci faccio un piccolo passaggio torna Pirano dove è iniziato il nostro viaggio perché anche io li come Ignazio avuto illuminazione
C'erano dei ragazzini sloveni che facevano il bagno
L'ultimo bagno formalmente la stagione perché eravamo a metà settembre e uno di loro parlando del più e del meno a un certo punto indica Trieste che si vede benissimo all'orizzonte mi dice sai lì noi abbiamo un nostro teatro
è il Teatro Stabile sloveno che è un'istituzione di lungo corso della minoranza
Slovena di Trieste
E io li ho capito
Che
Un obiettivo che mi sono posto giornalisticamente nel libro è quello di andare oltre la nostra italiana visione dell'Adriatico da una visione per cui l'altra sponda è come un'appendice dell'Italia
Perché c'è patrimonio di Venezia perché ci sono i campanili Venditti Nista in Dalmazia
Perché Venezia dominato questo mare permettendo si di chiamarlo con il suo perché l'Albania è sempre stata sotto l'influenza italiana perché
Zahra fu nostra Fiume fu nostra cioè è una missione molto Italo centri Cano e quindi secondo me invece noi dobbiamo pensare che
Eppure i popoli dell'altra costa hanno riempito di senso quell'atto del mare e addirittura anche il nostro
Perché c'è un teatro storico sloveno sulle rive di Trieste perché per gli albanesi l'Adriatico e il mare hanno attraversato per ci sono comunità arbëreshë delle alle comunità arbëreshë che fuggirono degli ottomani gli albanesi di oggi che fuggirono dal paese dittatoriale poverissimo e vedevano nell'italiano americana libertà
E quindi diciamo in mare corto ci sono anche queste storie
E per esempio mette a frutto di cantieri
Un'altra storia
Di Adriatico orientale nell'Adriatico occidentale l'abbiamo trovata a Spalato perché ha sparato in questo cantiere proprio spinte si chiama che il cantiere più grande della Croazia ed è bellissimo per un altro
Hanno costruito le paratoie per il MOSE di Venezia
Se Venezia sarà salvata dalle mosse il merito sarà delle manovalanza dei cantieri di Spalato le paratoie sono le dighe mobili che riempiendosi d'acqua scendono e svuotando si dà passare con oblò toccando il flusso di marea e quindi proteggendo Venezia che hanno fatto in tutte
E noi un giorno intero così l'abbiamo abbassato tra Monica e capannoni del cantiere di Spalato per vedere appunto il processo di lavorazione delle delle paratoie per cui ha un libro che
Anche in questo caso forte testo si coniugano per raccontare una situazione
C'era qualche altra foto
Vorrei far vedere imparagonabili mezzi cresceva a raccontare queste immagini qua perché vero che più delle volte
Immagina scatto così come come arriva ma nel caso di questi mangime qua io me la sono andata a cercare io qui eravamo in macchina stavamo andando via no da tiene in Albania
Stava per arrivare temporale qui non c'è le parte ignoti
C'hanno attraversato la strada io avevo chiesto Matteo di farlo scendere dalla macchina e Leo spinte piano piano piano piano piano piano verso il mare perché le volevo come soggetto no erano stupende
Finché insomma non ci son messi praticamente un'entità ritrovata con la prima con la zampa alzata che sembra quasi che detti passano
E quindi un fatto questa foto
Parole adibiti alla fine insomma importanti un'idea di quello che tu vuoi per raccontare no in questo caso era in mare Adriatico avevo bisogno di un soggetto quindi non è che lo prese una multa e l'aveva accompagnata e ho scattato questi mangimi poi ho avuto anche la fortuna di avere quelle chiedere nuovi che mi fanno un po'da la linea di fuga quasi da da da Passarella
Neanche lancia questo per dire che
In questa foto non c'è verso cioè io noto un testo che che corrisponde a quella situazione perché la foto parlava da sola e allo stesso modo morto nella foto di copertina non c'è adesso perché la foto parlava da sola
Ecco queste Rimini no uno Rimini se la immagina piena di ombrelloni di giochi acquatici vigente infatua Gimma sulla battigia dei ragazzi che vanno nelle discoteche
E noi le abbiamo visitate d'inverno questa Rimini nel libro c'è la bella copertine poi anche la foto all'interno con una diffida didascalia Rimini d'inverno che secondo me giornalisticamente non c'era l'aggiungere nulla perché è una foto
Che che parla da sé insomma
Io per quanto riguarda le la scelta de delle foto volevo sottolineare una cosa serie
Non abbiamo fotografato volutamente credo che guardandola non si capisce il perché spiagge piene di persone quindi non non l'abbiamo fatto ora Rimini estiva volare via Roma ignoravo San Benedetto del Tronto Porto d'Ascoli eccetera arrestate perché comunque quelle un qualcosa che nella memoria dei nomi c'è no
La Riviera questo abbiamo scavato un po'sui luoghi andavamo a a fotografare Rimini l'abbiamo vista così insomma le già Matteo quel male sottile infondono quasi che non si vede cielo e terra che si baciano questa passerella che quasi
Bobby sembra sparire da un momento all'altro no potrebbe essere ovunque riceve Rimini tornare
Sembra raggiungibile non potrà però potrebbe essere non aggiunge di più ma però non abbiamo detto che cosa fondamentale e questa foto è stata scattata dietro le mie spalle c'erano sale
Il più famoso di Rimini c'è quello che è entrato nella storia di Rimini no quindi anche lì magari
E la movida romagnola no voi
Alla fine di tutto questo viaggio no ce lo siamo chiesti ma cos'è la Colella dell'Adriatico no
La cosa che po'al di là del fatto che cioè a prescindere dai differenze profonde non solo tra sponde sponda ma anche da nord a sud
Perché l'Adriatica anche una cartina di tornasole del divario Nord Sud italiano
Cioè il Nordest Trieste sono più ricche del Salento ma anche e la Slovenia e la Croazia analogamente sono più ricche di Montenegro Albania quindi cioè raccontare la realtà come un qualcosa che diciamo è collegato da flussi profondi di storia che
Che che perdura non moriranno mai secondo noi con a capo un po'troppo retorica
Alla fine tutto questo viaggio forse ci siamo accorti che in modo in cui l'Adriatico può tornare a unire a creare un idem sentire un sentire comune
E qui non abbiamo inventato nulla è il discorso dell'intimità che faceva pure per Matvejević grandissimo scrittore balcanico europeo mediterranea direi
E lo diceva gli oceani sono i mari della lontananza ladri Mediterraneo e il mare della vicinanza l'Adriatico e il mare dell'intimità questa parola intimità questa sensazione ritornata in maniera ricorrente a ogni tappa del viaggio
Quando ci siamo accorti che a est del nell'Adriatico del resto dell'Ovest del nord e il sud il modo in cui la gente fissa il mare passeggia va a fare il bagno nella sua baia pensa alla proposta un non ci pensa
C'è questo sottile coordinati di malinconia e di intimità che che non l'abbiamo trovata ricorrente forse può essere questa una una chiave di lettura
Che veramente è presente in tutto il bacino che come dicevo è molto largo a prescindere alla distanza stretta tra le scuole perché Treccani Balcani non è che ci parliamo molto
E molto lungo però questo senso della nostra regia dell'intimità
è una cosa che forse provate anche qui nel lato
Beh forse sì forse si parla Semeraro non lo so io prima guarda allora qua guardavo il lago l'altra sponda del lago con la luna che saliva
L'ombra che iniziava a coprire tutto il monte questi battelli lenti lenti che proseguono a me è venuta una Nostalgia ma positiva e non non negativa e mi sono rivisto un po'di posti dell'Adriatico che abbiamo visitato con illuminazione
Io tra l'altro visto che in in piena di citazioni letterarie l'ho trovata una questa mattina mentre sul treno insomma leggere un po'di cose mentre venivo qui che invece di Fernando Roberto altro grande storico del del Mediterraneo
Che diciamo ci sono questi due libri meravigliosi quella di Brothers del Mediterraneo quello è il Breviario Mediterraneo in materia di Lecce
Che
Che raccontano appunto questo questo mare come come come territorio come quindi anche solcata da divisioni ma anche non come a un'acqua che divide ma con acqua che in qualche modo unisce anche quando ci sono i conflitti perché in fondo anche il conflitto è una forma di unione che porta inevitabilmente a un a un incontro che scontro ma che comunque un incontro con qualcun altro Brother diceva scritto l'Adriatico e forse la Regione Marittima più coerente da solo o per analogia pone tutti i problemi del Mediterraneo
Il che mi fa venire in mente anche un'altra una cosa che invece ha scritto
Per il Riccio è successo a me la sono persa sul fatto che l'Europa
Non l'ho l'Unione europea non l'Europa nella sua costruzione
Non ha mai considerato il Mediterraneo
Cioè si è sempre il mondo continuità ad esempio è stata sempre muto continentale e non c'è i non ama invece considerato cosa c'era al alla suo caso ai confini meridionali e questa mi sembra anche un ulteriore riflessione che ci potrebbe anche dare dei delle chiavi d'interpretazione per capire che cosa succede oggi quanto meno per farci delle domande non perché a firma farci domande sicuramente sì
Tanto il tempo corre io non so se c'è qualcuno magari che a questo punto vuole fare perché ne potremo parlare
Per ore tra
No perché allora
Io avrei avrei due due va bene grazie no perché
Perché ci sono due città che abbiamo e che abbiamo nominato sta per abbiamo Questione di tempo quindi non ci possiamo allargare troppo però due città importanti per l'Adriatico visto dalla dalla dall'Italia ma non solo sono Venezia e Trieste
Che sono due città adriatiche però sono due città di un diverso Adriatico e soprattutto una una città di mare
L'altra notte una città d'acqua perché perché
Perché Venezia sta assumendo una lacuna dove le acque dolci Sixties minestrone si incrociano allora io racconto Venezia Ignazio Trieste facciamo così allora Venezia
è chiaro non basterebbe un libro quindi Venezia presente continua nel nostro libro io vi racconto come situazioni che giornalisticamente ma hanno colpito la prima questa Isola del Lido
Bocca di porto di Malamocco le bocche di porto sono i tre canali tra Adriatico da una
C'è un faro andiamo lì troviamo il fa resta ci porta dentro il farci racconta la vita l'affarista
Il fascino che non c'è più nella vita affarista perché è diventato un lavoro molto tecnologico succede qualcosa arriva sul telefonino un allarme insomma non devi fare
Sali scendi dal basamento alla lanterna di continuo va be
E poi ci porta sulla torre dei piloti che è più alta del faro
C'è il bandierone italiano questa lacuna e da lì ci ha fatto una lezione fantastica di storia veneziana tutte le fortificazioni mi ci ha fatto vedere dall'alto le fortificazioni militari della laguna
Io ottagoni militari e le fortificazioni sull'isola di Pellestrina il golf club del Lido proprio lì sotto la torre di piloti che sorge sulla struttura delle scuderie Austria per me è stato eccezionale
Quindi cioè da da una torre dei piloti abbiamo armi a si è aperta la visuale sulla laguna sulla storia veneziana data situazione che io racconto nel libro è quella di un Rehmer
Il Rehmer
L'artigiano che costruisce i remi e le formule le formule sono gli attrezzi su cui Oggioni remi delle gondole e delle altre imbarcazioni della lamiera e sono completamente diverse da tutte le altre non vi è una avvocata veneta si rema in piedi
Si ferma sulla punta della barca e quindi si rema nei campi nei nei canali della città che sono stretti e quindi il remo deve trovare spazio e questi questi
Scaroni che sono le formule servono a questo cinque artigiani sono rimasti a Venezia a fare questa cosa perché ormai non ci sono più barche a remi c'è il vaporetto taxi dato il motoscafo
Lui classe mille novecentottanta smesso di studiare astronomia Padova e si è messa a fare questo lavoro di una volta perché vuol riportare un po'nella vecchia eminenza nell'evenienza di oggi che nella Venezia
Dell'overtime durissima no cioè la Venezia
E anche un po'strozzato all'organismo e che perde popolazione negli anni Cinquanta centosessanta mila abitanti oggi cinquantaquattro mila elusa messo a fare questo lavoro una volta non per tornare a Venezia un tempo perché è impossibile
Ma per resistere un po'insomma questo di questo io parlo nel libro proposta di Venezia su Trieste avevo raccontano anche Venezia assistenza
Stress Reviglio qualcos'altro no di anzi Venezia per allacciarmi imporrà la storia di Matteo anche per farvi capire come nasce una fotografia no
Abbiamo visitato la scuola nullo Siniscola navale Morosini
Questi giovani ragazzi che frequentano l'Accademia liceo più che altro perché un dicevo vero e proprio
Non è che l'abbiamo trovati con l'Accademia ce li ho parlato lui ha fatto le sue interviste poi io ho chiesto se era possibile magari portare un po'di ragazzi fuori all'aperto
Farli camminare insomma su questo ponte di legno per poter di fotografare non è posata nel senso che alla fine lo si sono messi così come potevano l'unica cosa che io ho fatto e chiedere che il loro venissero come fuori riuscito insomma foto che mi ricorda un po'come la pubblicità
Anni e anni quaranta cinquanta o no con con il tipo che si mette berrettino opposto lo sguardo di una ragazza che mi guarda incuriosito ed alcuna dietro
Sulle aste vi dico una cosa mano nessuna foto di Trieste questa Corfù vista dall'Albania siamo in fondo all'Adriatico
La rinviamo lì ritroviamo
Corfù quindi la Grecia davanti
Un fiume canale attraversarle solo con una zattera meccanizzata
E una rovina veneziana che siamo totalmente sopraffatti da un senso di limite di fine no quando arrivi come se arrivassimo alla fine del mondo no
Questo è il suo dell'Adriatico Trieste un po'così
Perché schiacciata tra il Carso e il mare
Alla frontiera vicina che è un'apertura ma anche un timore per via no delle memorie della guerra fredda
è collegata
Ma lo è abbastanza male arresto dell'Italia
Per cui pur se contesti sono completamente diversi passi il senso di fine c'è venuto sia in cima all'Adriatico a Trieste sia in fondo per cui c'è stata questa strana sensazione di cime fondo dell'Adriatico che si toccano
Queste queste in qualche modo però utile a caccia ci sono dei figli delle no no no è un animale Roland riceve ma qualche abbiamo cercato di trovare queste funi per rimanere no in ambito marinaro che che lega non poi i vari sentimenti
Dell'Adriatico però ecco il legame che abbiamo cercato di dare a raccontarlo dal tentativo per come è fatto per attraverso le persone che ci abitano i porti le città di mare i fari
Ed è nato il libro io volevo solo dire l'ultima cosa che ha avuto la sensazione metta che
Diciamo gli abitanti dell'altra dell'altro dell'altra sponda quindi albanesi montenegrini
Croati eccetera guardino di più la nostra costanti noi la loro mi sbaglio
è stato così una sensazione presentando la gente ogni volta che comperava Mollica italianisti noi riconosciamo va proprio Suma c'hanno
Ma c'è questo questo moto no cioè non sempre c'è perché spesso non ci si parla
Però anche questo è un po'una costante Nola voi riscoprire l'Adriatico degli altri mi ricordo quando andavo a scuola vedevo la mappa dell'Italia c'avevo la Trio attico e più che Alitalia pensavo a quello che c'era di là
E quindi in un modo o nell'altro ciascuno di noi e voi rilascia guardare all'altra sponda sicura loro guardano all'Italia perché l'Italia è ancora sconosciuta perché c'è stata la guerra fredda secondo me
E quindi L'Italia vista ancora come no come una prova importante
Noi dovremmo oppio imparare a guardare il mondo in cui loro vivono il loro mare non attraverso le nostre memorie di Venezia che è giusto ricordarne assicurarsi però ecco dare un po'più di attenzione al loro modo di vivere il mare
Forse avremmo anche cominciare a pensare che dall'altra parte non c'è un tutto indistinto che stiamo come stiamo perché di là ci sono gli slavi degli slavi sono un'entità indistinta che vanno dall'Adriatico fino a istituti del convertendo a a bordo non si sa il per cui il Paese invece non è così insomma perché sono soluzione dei mondi molto diversi anche o comunque molto molto differenti tra di loro anche secondo i tratti dei tratti in comune
Io direi che ci dobbiamo finanziaria chiudere allora vuol fare un'ultimissima domanda
In qualche modo c'è già la renna risposta l'avete data ma alla fine di questo caso chiedo ha chiesto a chi ha fatto ha curato la parole curato l'immagine si può parlare di una avviati in città certo c'è un una deviati città
Uno ma per come l'ho vista io ne una serie di fili risentimenti che si incastrano e ritornano però per ricostruire una intrecci adriatici Taverna ma c'è ancora bisogno di molto tempo perché molto per molto tempo siamo stati divisi io
L'ho visto così insomma
Convive sì d'accordo pienamente insomma fine quello detto no che comunque c'è anche questa casa del dell'all'altra dalla sponda opposta che ci guarda un po'c'è c'è questa non è non esce fuori
Professor bisogna ristrutturare io volevo ringraziare Roberto arenate tutto lo stato e magari invitarmi se volete lì oltre la parete
C'è il nostro libro e se volete scoprire un po'di più uno del nostro lavoro di Fotografia Giornalismo indipendenti siamo pieni degli enti di dimostrartelo insomma di firmarmi la copia
Io volevo volevo chiudere mi associo ovviamente a questo a questo invito arrivato io volevo chiedere con una con la citazione di un libro perché
Questo libro appunto di di questo lavoro di di questo viaggio di di Di Matteo Ignazio questo lavoro questo libro questi questi racconti è una ricerca di storie
Il primo trovato un libro che ho letto questa è stato molto bello che il porto dei sogni incrociati di Bjorn Larsson che è un non è uno scrittore di consiglio di leggere
E da un certo Grippi protagonista che è un che il comandante di una nave che stiamo al Marsella dice che
Incitando ovviamente un'altra persona un altro personaggio che citando credo stupro ma nel suo padre dice che la fantasia che ci rende diversi perché ci rende umani nessuno sto citando le parole ma soprattutto parla della capacità di ascoltare le storie degli altri e che i tiranni
E coloro che li sostengono non hanno non hanno la capacità di ascoltare in piazza ascoltare le storie degli altri ecco io credo che noi stiamo vivendo in un periodo stiamo pericolosamente scivolando in un periodo del genere abbiamo parlato di Adriatico al di là
A poche centinaia di chilometri da noi venticinque anni fa c'è stata una delle guerre sanguinose
Dei massacri terribili che si sono svolti che vedevamo la sera a cena senza magari prestarci nemmeno poi molta attenzione che sono stati creati da chi non voleva che la gente ascoltasse le storie degli altri
Quando si parla di memoria condivisa non si possono condividere le memorie
Di chi ha vissuto dei drammi per colpa magari d'un altro però
Si può riconoscere il fatto che tutti hanno una memoria che ci sono delle memorie magari diverse ma che ci sono ecco questo capacità di ascoltare gli altri
è la cosa che differenzia che ci differenzia dei tiranni è in un momento come questo io credo che sia molto molto importante ricordarci che dobbiamo sempre imparare ad ascoltare gli altri grazie a tutelare
Fosse