Trasmissione dell'Associazione Non c'è Pace Senza Giustizia

Buona sera o buongiorno agli ascoltatori di radio radicale a seconda di quando si ascoltate sono Matilde lombardi e questo è il consueto appuntamento settimanale con le Organizzazioni Non c'è pace senza giustizia
A cura di Nicola Giovannini che va in onda ogni mercoledì alle ventitré e trenta oppure in ripresa il venerdì alle sei del mattino
Scopo di questa trasmissione di approfondimento e come sempre aggiornabile sulle nostre iniziative e attività in corso il future
Non che fornire commenti analisi su notizie di rilievo rispetto alle nostre campagne politiche quest'oggi la puntata è dedicata ad un dibattito sulla crisi umanitaria in Yemen
Nello specifico si focalizzerà sulla risoluzione che il Parlamento europeo approverà questa settimana ospiti speciali che contribuiranno a questa puntata e forniranno un commento direttamente da Strasburgo sono l'onorevole Pier Antonio Panzeri
Eurodeputato e presidente della sottocommissione per i diritti umani nonché membro della Commissione per gli affari esteri e l'onorevole e vicepresidente del Parlamento europeo nonché membro tra le altre e la Commissione per gli affari esteri Fabio Massimo Castaldo
A seguire un'intervista condotta da Enrica gli anni a Gianfranco Dell'Alba presidente di non c'è pace senza giustizia come di consueto però di leggero prima le notizie della settimana
Malesia il tennis senza vergogna non possiamo accettare l'omosessualità
Martino ammette primo ministro della Malaysia dal maggio due mila diciotto affermato che il suo Paese non potrà mai accettare l'omosessualità
Frasi choccanti che Mohammad riferito nel corso di un incontro con la Commissione per i diritti umani della Malesia
Il suo paese esterno a maggioranza musulmana avrebbe a suo dire valori diversi rispetto ai Paesi occidentali
Mohammad ha affermato che la famiglia è tale solo e soltanto se è composta da una coppia eterosessuale con figli le associazioni LGBT della Malesia ovviamente sono sul piede di guerra
Negli ultimi due mesi sono cresciuti gli episodi di omofobia di fatto appoggiata dal primo ministro
Secondo la legge della Malesia il sesso tra due uomini contronatura con i trasgressori che rischiano fino a venti anni di galera ai sensi della sezione trecentosettantasette
Denunciato il regime di Maduro davanti alla Corte penale internazionale Argentina Cile Colombia Paraguay Perù e Canada
Hanno firmato una petizione affinché la Corte penale internazionale indaghi sui crimini contro l'umanità commessi in Venezuela dal regime di Nicolas Maduro
La lettera presentata dei ministri degli esteri a margine dell'assemblea generale delle Nazioni Unite che ha avuto inizio il venticinque settembre
Parla di crimini contro l'umanità commessi in Venezuela dal dodici febbraio due mila quattordici quando iniziò la prima ondata di proteste contro ma duro
Fino ad oggi
Il documento si riferisce ad un rapporto dell'alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite ad un rapporto della Commissione interamericana dei diritti umani e dalle indagini condotte da un gruppo di giuristi internazionali incaricati dal segretario generale dell'OCSE Louis Almagro
Quest'ultimo oltre a denunciare esecuzioni extragiudiziali strutture assicura che in Venezuela c'è stato un attacco generalizzato il sistematico con intenti politici
La denuncia ufficialmente non è diretta contro ma duro manichini l'inizio di un processo che si progredita potrà portare l'identificare i responsabili di crimini contro l'umanità commessi in Venezuela
Dove secondo il tema del Canavese introdotte la situazione è catastrofica
Iraq Baganza le eletto nuovo presidente il due ottobre il Parlamento iracheno ha nominato il curdo moderato Barham Saleh nuovo presidente dell'Iraq Salerno è stato eletto a maggioranza assoluta il secondo turno di votazioni ottenendo duecentodiciannove voti contro i ventidue del suo avversario quadro segno del Kurdistan Democratic Party
Elezione del Presidente dell'Iraq era stata più volte rimandata a causa di dissidi interni al Parlamento iracheno il dodici maggio due mila diciotto infatti si sono svolte le elezioni politiche nel Paese le urne avevano decretato il successo della coalizione sciita estremista dei manifestanti assalirono guidata dal leader religioso Moqtada Al Sadr
In un primo momento il risultato delle elezioni era stato contestato tanto che il Parlamento aveva ordinato il riconteggio manuale dei voti conclusosi il venti agosto due mila diciotto con la riconferma della vittoria della coalizione incinta la Corte internazionale di giustizia dovrebbe pronunciarsi sulla legalità delle sanzioni statunitensi contro l'Iran
Oggi la Corte internazionale di giustizia deciderà sulla richiesta iraniana che contesta la decisione degli Stati Uniti dire imporre sanzioni determinati prodotti alimentari e di bloccare le importazioni dall'Iran i tappeti dei generi alimentari
Per anni sostiene che le sanzioni hanno violato il diritto internazionale perché hanno violato un accordo dell'epoca della rivoluzione preislamica firmato nel mille novecentocinquantacinque tra lo Scià dell'Iran e l'amministrazione di Eisenhower
Washington sostiene che la Corte non ha giurisdizione il trattato invalido che le sanzioni non violano il diritto internazionale
Le decisioni della Corte sono vincolanti e non possono essere impugnate tuttavia non c'è il modo di far valere alcun giudizio pertanto anche se la Corte dovesse ritenere di essere competente il Milan azzarda probabilmente pochi benefici pratici dell'azione legale poiché gli Stati Uniti hanno in passato ignorato le decisioni che non sono a loro favore
Indipendentemente da ciò la decisione della Corte potrebbe essere di notevole importanza per quello che dirà aproposito della guerra economica non riconosciute attualmente come l'uso della forza ai sensi della Carta delle Nazioni Unite se la Corte dovesse stabilire che le sanzioni economiche possono essere considerati uso della forza so potrebbe portare ad un aumento delle tensioni globali ad esempio in relazione alle sanzioni statunitensi e dell'Unione Europea sulla Russia
Passiamo ora all'argomento principale nella puntata odierna come anticipato in apertura ascoltiamo i commenti dei nostri tre ospiti sulla risoluzione che il Parlamento europeo approverà questa settimana iniziamo dall'onorevole Panzeri che ci parla da Strasburgo
E il gravissimo conflitto i neri and ormai si trascina da da da anni
Nell'indifferenza dell'ordine opinione pubblica
Sembra che in realtà non interessa nessuno eppure la situazione sul campo sostanzialmente ben diverso in quella zona dello stretto che separa lo yemenita Gibuti passare il dieci per cento del commercio mondiale
Il sessanta per cento di quello di andare inoltre queste la via da cui transita il cinque per cento del commercio del petrolio
Per adesso basta leggere la cartina geografica rendersi conto dell'importanza strategica dello Yemen e per capire come questa sporca guerra sia manovrata da interessi lontani
Da quei territori che contrappongono agli Stati Uniti il loro alleato saudita all'Iran che arricchiscono i produttori di armi sparsi per il mondo
Sono proprio questi interessi a condannare la popolazione a vivere ben al di sotto degli standard accettabili di vita
In uno stato di oltre ventiquattro milioni di abitanti infatti il settantacinque per cento degli elementi dipende dall'aiuto umanitario
Fame ed epidemie sono utilizzate come armi di assedio azioni che si possono identificare credo come crimini di guerra per questo è importante che il Parlamento europeo squarci il velo di indifferenza che nasconde tutto questo
E abbiamo lavorato in questa direzione non solo
Coinvolge l'insieme del Parlamento ma creare le condizioni anche perché l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione Europea
Posso svolge un ruolo da protagonista in questo conflitto
Pensiamo che sia indispensabile giudizio politico netto denunciare ad alta voce le responsabilità della coalizione saudita è il suo ruolo nel tirare i fili di questo corso
Perché tutto questo reiterate sulla base di tutto questo abbiamo lavorato per predisporre risoluzione comune terra
A norma dell'articolo centoventitré del Regolamento
Abbiamo indicato una serie di punti che considero essenziali innanzitutto non sono più una condanna delle violenze degli attacchi c'è un sostegno all'inviato speciale dell'ordinamento e Cristina e al gruppo di esperti dell'ovvio chiediamo agli stati membri di aiutare
A trovare i responsabili dei crimini a perseguire ovviamente questi responsabili
Invitiamo e chiediamo l'Unione Europea di rimettere in discussione la partecipazione seguirono
Dei Paesi della regione tipo l'Arabia Saudita dal Consiglio dei diritti umani dell'ONU
Abbiamo invitato anche la commissione tua
Monitorare la situazione e a fare un report sulla situazione sul campo
E infine un monito agli stati membri di nomina favorire di non coinvolgersi del conflitto e soprattutto di interrompere questa vendita di armi che in realtà alimenta
Questo conflitto creando una situazione umanitaria davvero molto ma molto difficile
Per questa ragione io penso sostanzialmente che la risoluzione del parlamento europeo sia un atto dovuto in una fase come questa
Il nostro compito è quello di spingere sull'acceleratore perché
Proprio sul su pur al più presto ringraziamo l'onorevole serie e ascoltiamo adesso l'onorevole Castaldo da Strasburgo
Auspico che finalmente il Parlamento europeo
Forse è una professione che ciascuna forza per dopo con grande rigore e che a tutt'oggi potrà anche allo Stato laico di Quimper il quarto al confino
Io han paura oggi vengono violati i criteri dell'export tra poi delle armi poco più per indire una posizione comune europea purtroppo pur prevedendo molto una gare di paletti al forte non aveva alcun alcuna produzione prevista qualora costi questione sono arrivati a nostro avviso ad accoppiarsi confronti da certo PETA dove vivono attualmente almeno due ieri purtroppo vari membri via Flavia va
E incollate ora per poco colpivano no e invece il parere di certa
Ecco proprio paese Agrippa utilizzando ampiamente teme l'ha Lapo partecipazione antenne conflittuali MM riteniamo tutto questo foriero veramente tv intenzioni e agli innovativo un attimo no perché quando abbiamo seguito per la popolazione civile seppur con la via non è la più grande catena proprio paritaria polmoni
Esistente sul pianeta quindi riteniamo che proprio perché sono assolutamente battere o complici in quanto sta accadendo e prima istruzione praticamente del futuro per la popolazione di vomito
Ringraziamo l'onorevole Castaldo passiamo adesso all'intervista condotta da italiani al presidente di non c'è pace senza giustizia Gianfranco Dell'Alba siamo qui ora con Gianfranco Dell'Alba al presidente di non c'è pace senza giustizia a ecco Gianfranco Cenci potesse fornire un commento sulla risoluzione che il Parlamento europeo approverà questa settimana già ieri imperatrici stato c'è stato un dibattito e Stigliani ad essa Christos al commissario europeo per gli aiuti umanitari la gestione delle crisi a fornito qualche dato e la situazione in Yemen effettivamente allarmante il conflitto stava continuando Domine quindici una soluzione politica non sembra vicina e ci sono diciotto milioni di persone che rischiano di morire di fame quindi ecco qual è un uovo un documento la commissione sulla risoluzione che però approvata questa settimana
Innanzitutto consentirmi una un un pensiero lo Yemen paese con sul quale con del quale non c'è pace senza giustizia organizzò molti anni fa quattordici anni fa forse la sua più importante conferenza
Intergovernativa i dichiara associazioni non governative
Emma Bonino
In testa Guido questa questa conferenza con il governo dello Yemen sulla democratizzazione di quella regione purtroppo erano altri anni ed è un altro Yemen ma non ricordo vivissimo e di quella di quell'occasione in cui oltre quaranta ministri centinaia di rappresentanti di associazioni
Non governativa regionale di tutto il Medio Oriente appunto convennero cassanata proprio su invito di non c'è pace quindi è un Paese fatto di vederlo così
Martoriato con tantissime persone a rischio di sopravvivenza è davvero una una tristezza diciamo che si aggiunge al-Azhar difficilissima situazione
Che vive il Paese ieri c'è stato appunto questo dibattito dove il rappresentante della commissione ha detto quello che quel poco che in realtà riunione europea le sue istituzioni hanno sinora fatto per cercare di di contrastare anche le forze che il mondo così massiccio stanno Martoni andò dilaniando il Paese penso una coalizione certamente guida saudita no non voglio dare tutte le colpe e da una parte ma certamente anche gli ultimi eccidi di popolazione civile di bambini eccetera sono ai minimi frutto della Demme intensificazione delle azioni belliche e indiscriminate nel Paese ieri quindi il Parlamento ha inteso reagire a questa inerzia che si è manifestata anche durante tutta l'estate quando
In alcuni Paesi sono immerse anche minimi movimenti spontanei per ad esempio per impedire la vendita di armi
L'Arabia Saudita belligeranti ci sono stati anche ritorsioni
Addirittura statua è stato cacciato l'ambasciatore canadese per aver usato criticare il governo saudita eccetera quindi sono state anche diverse manifestazioni di dell'intolleranza e che mostrano a che punto quel conflitto sia un po'lo specchio anche degli equilibri della regione sappiamo quanto invece Trump ad esempio l'Assemblea generale dell'ONU abbia
Coperto di a di Lodi il governo di di Richard eccetera
E ieri insisto c'è stato questo dibattito e domani il testo che abbiamo potuto vedere della risoluzione che tiene conto degli equilibri
Tra due visioni un po'contrapposto in Parlamento europeo una visione sostenuto da diversi gruppi politici
Piuttosto tendente a diciamo a vedere tra i responsabili maggiori ripeto questo campo invece un'altra
Ha un'altra visione diciamo soprattutto nel gruppo popolare e del gruppo dei conservatori che invece tendeva più a buttare la palla sul fronte avversario diciamo
La risoluzione che ne è uscito il compromesso che ne è uscito è a nostro giudizio un buon compromesso perché intanto condanna in ogni modo questo quello che sta accadendo in in Yemen
Questa tragedia silenziosa questi milioni milioni di persone che rischiano la vita
Il senza che ci siano i riflettori come ce ne sono in altri teatri no certamente altri altrettanto tragici ma quindi il numero delle persone coinvolte ancora superiore
La bomba che poco rappresentare la la tragedia umanitaria in atto in Yemen e addirittura superiore dimensioni è quella che è stata aveva torna tragedia siriana
E insisto il Parlamento con una serie di paragrafi a
Metterà in luce in qualche modo responsabilità che chiedendo azioni anche per fare fare luce su su diciamo i colpevoli di quanto sta accadendo quindi diciamo fiduciosi se se domani il voto confermerà con le attese della vigilia se non ci saranno sorprese in aula sul siamo convinti che questo popolo costituire certamente un un avvertimento ecco perché finalmente si intervenga e si si assuma propria responsabilità di fronte a una crisi che stiamo lasciando da troppo tempo trascinarsi se nell'indifferenza un po'della comunità internazionale
Ecco come come giustamente notabili ed è una situazione non facile perché i membri dell'Unione europea non sono d'accordo non c'è un fronte unitario e però si tratta di un'altra strofe veramente umanitaria c'è Antonio buttare al segretario delle Nazioni Unite a definito la situazione in Yemen come la catastrofe umanitaria peggiore al mondo quindi parliamo di veramente incornata passo se enorme e non è facile la soluzione per esempio una delle due parti gli unici non si sono presentati al al tavolo negoziale era stato istituito dalle Nazioni Unite a Ginevra
E quindi appunto non è facile non trovando una cordone anche a livello regionale intervenuti tornare sempre più difficile quindi si tratta di una guerra apparsi diciamo conflitto internazionale tra degli Stati che non sono di fatto con la popolazione e il governo yemenita seppur parti nel conflitto ma una guerra indiretta tra Iran e Arabia Saudita quindi ancora è una una rivalità antica che viene dal passato input diversi elementi culturali storici religiosi e cosa cosa ci può dire a riguardo
Sì è la verità stiamo assistendo alla a a una guerra per procura in qualche modo nel più ampio scenario
Della i rapporti di forza nel Medio Oriente dove come sappiamo Faranda dall'avvento dell'amministrazione Trump
Vi è stato una una contestazione di quel
Di quell'accordo sul nucleare iraniano che in qualche modo doganale aveva e dava fiducia al regime degli Ayatollah sperando che l'accordo sullo creare potesse anche essere
Il detonatore per un processo
Di maggiore democratizzazione di quel Paese e di stabilizzazione dell'intera aree il ci troviamo invece di fronte a a un'amministrazione americana che ha preso decisamente e nei indice
Il campo opposto sta tornando a ridere monitorizzare
Ivan in genere il mondo uscita che ruota attorno all'Iran di rimettendo al cuore del suo dispositivo proprio l'Arabia Saudita e i valori che sarebbe salito in casa dimentichiamo sono anche se ne di di un di un fondamentalismo che adesso il nuovo principe diciamo nuovo astro nascente della politica saudita sta cercando con qualche operazione di far crede di essere
DTT volere rivedere la i fondamenti dello Stato saudite ma che certamente e pesa no nella nella scena internazionale che prevede tra l'altro in campo assunta qui apriremo una una lunga discussione diviso poi tra le varie fazioni
Fondamentalisti del Golfo o monarchia diciamo del Golfo
Fratellanza Musulmana e quel resto di Stati laici che resistono a questa nuova ondata diciamo di islamismo nelle sue varie forme nel mondo nel mondo civiltà quindi una situazione certamente complessa chi ne sta facendo le spese certamente il popolo yemenita
E certamente la sua popolazione civile che già era naturalmente tra i più poveri e dell'intera area nello Yemen Paese straordinariamente bello ma anche privo di quelle risorse che invece hanno consentito a tutti gli altri Paesi
Di essere largamente autosufficienti e di essere oltre otto sia tu sufficienti ad essere anche diciamo ricchi per
Risorse loro sottosuolo purtroppo noi avendo lei in questa situazione e quindi paga un po'per tutti e si sta realizzato proprio sullo Yemen è quello scontro che il altrimenti ok per ora c'è ancora realizzato ma che
Un po'in Siria è un po'in Iraq un po'in altri fronti magari in Giordania fronti diciamo in falde del sistema può potrebbe a termine diciamo assumere contorni ancora più pericolosi su scala regionale oggi ci concentriamo sullo Yemen è oggi dobbiamo però ecco insisto sì è vero ci sono dei tempi due campi contrapposti però c'è una nel campo quello della coalizione saudita che con calma con maggiore determinazione con maggiore impatto sul territorio sta davvero creando una situazione di di di straordinario disagio e quelle condizioni difficili ma in Italia che appena ricordato e che sono ahimè drammaticamente vere e che per ora lo stanno avendo quella risposta internazionale che merita
Ecco ora ricollegandoci io faccio credito sulla coalizione saudita abbiamo visto che anche per quanto riguarda la vendita di armi non c'è stato un fronte unitario da parte degli stati europei che hanno imposto si imbarcò per esempio verso diranno sulle armi venduti dall'Iran mentre per quanto riguarda l'Arabia Saudita continuiamo a vedere una delle vendite di armi che continuano addormentare ci sono degli Stati che hanno tentato di sospenderle ma poi di fronte alle intimidazioni saudite hanno dovuto ritrattare il parliamo in questo caso l'ultimo uno degli ultimi esempi è la Spagna che hanno sospeso la vendita di quattrocento bombe all'Arabia Saudita temendo potessero essere usati nel conflitto in Yemen ma poi di fronte alle intimidazioni summit ha dovuto tornare sui propri passi quindi ci sono ostaggi vorrei dichiaratamente il Regno Unito per esempio la Francia che la Germania tra gli altri continuano a vendere armi
Che contribuiscono a un conflitto che il gruppo di starti delazioni del sullo Yemen a ha dichiarato violazioni che potrebbero costituire crimini di guerra per la loro entità di tutti coloro che stanno contribuendo stanno potrebbero essere processati dovrà rispondere di crimini di guerra
Questo in un'accezione molto molto diciamo evolutiva della della della situazione certamente una fotografia
Che tu realistica che tu fai mi nel mondo diciamo ideale che noi abbiamo in mente dove effettivamente in questa situazione la prima cosa da fare sarebbe impedire quanto meno di aggravare la situazione di una delle parti in causa cosa così così non è sull'Iraq sappiamo che l'embargo nasce da lontano non è stato imposto per questo sulla specifica ragioni ma nasce dall'alta dalla dalla data dal generale embargo diciamo Ayatollah Colavero saudita si è troppo indulgenti e si è si ritiene invece che questo in questo Stato posso possa benissimo essere ricevere le armi poi naturalmente e tutti hanno interesse a vendere purtroppo interesse a far salirono proprio bilancio commerciale ma è chiaro che questo è uno dei uno degli elementi centrali in questa situazione non a caso è la risposta europea
Dovrebbe essere uniti univoca ed è invece a macchia di leopardo abbiamo Paesi che sia nella prima che poi dopo nell'acuirsi della crisi hanno preso delle o comunque hanno l'intenzione di di muoversi in questo fra in questo in questo in questo senso e altri che invece sappiamo che anche in Italia mi sono difesa a inviato una lettera proprio su basta caso analogo anche lì una vendita di di bombe
Da parte di una di una nella nostra società basata in Sardegna su all'Arabia Saudita quindi vedremo anche questo nostro nuovo governo come come reagirà di fronte a questa problematica il nostro auspicio è che anche al partito della risoluzione del Parlamento europeo che sappiamo non essere vincolante ma che politicamente avrà un suo impatto specie se come senta sembra dalle premesse raccordo dei dei gruppi che ha apportato al testo che sarà votato domani
Che è più depotenziato rispetto alcuni testi presentati dai gruppi ci tengo a ricordare i Socialisti democratici gruppo dell'ALDE i Verdi e altri hanno presentato dei testi il gruppo di cui fanno parte il Movimento cinque stelle avevano presentato dei testi più importanti più più sciolto più forti su questo di fronte il testo di compromesso che uscito in un po'più annacquato proprio per tenere dentro tutti
Se domani il Parlamento a larghissima maggioranza voterà questo testo su questo è un fatto politico non posso non si potrà ignorare e son convinto che non sarà ignorato nella regione nelle capitali nelle quali arriverà forte e chiaro un messaggio che nel nostro piccolo anche come non c'è pace abbiamo contribuito certamente a a favorire fra meno quindici giorni da un'azione che abbiamo fatto di contatti di scambi con e i vari deputati che poi si sono ci sono hanno preso l'impegno di portare avanti questi queste queste la volontà ecco che il parlamento si esprima in modo forte sulla questione in assenza di una analoga presa di posizione da parte ad esempio dal Consiglio dell'Unione europea cosa che potrebbe dopo a presente Coppola l'adozione di questo testo
Siamo raggiunti alla fine di questa trasmissione e non mi resta quindi che ringraziare Erika gli anni che oggi ha condotto la consueta intervista settimanale
Un ringraziamento speciale da poi ai nostri tre ospiti di oggi onorevole Panzeri l'onorevole Castaldo e Gianfranco Dell'Alba presidente di non c'è pace senza giustizia
Vi ricordo che le attività di non c'è pace senza giustizia possono essere seguite anche attraverso il nostro sito internet che N P W. J. punto org oppure non c'è pace senza giustizia punto org
Nella sezione donazioni del nostro sito troverete anche le modalità sostenere le nostre campagne per la difesa e di riconoscimento dei diritti umani fondamentali
Vi ringrazio molto per l'ascolto e vi do appuntamento a mercoledì prossimo sempre alle ventitré e trenta oppure in ripresa il venerdì alle sei del mattino intanto vi auguro un buon proseguimento su Radio Radicale