Festival InQuiete 2018 - L'arte di perdere... a partire da Elizabeth Bishop

Allora buonasera tutte buonasera tutte queste la seconda giornata della seconda edizione di inquinate al Festival di scrittrice
Stiamo facendo di tutto per combattere la pioggia grazie per la pazienza degli ombra alle e iniziamo subito abbondano perché iniziamo con una una cosa particolare che abbiamo introdotto quest'anno perché l'anno scorso non non non non non erano presenti le può mettere grazie all'idea la collaborazione con sarà testimone è nata l'idea di dare uno spazio particolare inquinate alla polizia
è per questo che oggi cominciamo con una sorta di Ritratto di signora un po'speciale perché la signora in questione Elizabeth Bishop a parlarne
Già Cristina Comencini Gianni Valle modererà l'incontro sarà De Simone elettore sono di avrà Ghezzi grazie a tutti ad essere qui a voi di essere sul palco
Diciamo che notoriamente Giove Plummer maschilista quindi partiamo da questo presupposto e cerchiamo di arrivare bene alla fine
Dunque l'arte di perdere ho scelto questa questa traccia questo verso della Bishop perché mi sembrava quanto mai necessario e attuale parlarne
Allora brevissimi cenni su Bishop perché magari non è nota a tu
Nasce nel mille novecentoundici e lo stesso anno suo padre muovere a causa di questa di questo lutto la madre purtroppo sta molto male e viene poi internata in una clinica per cui mo'dove morirà senza che la figlia l'abbia più rivista morirà quando Elisabetta ventitré anni
Questa bambina e poi ragazza passa di parente in parente prima i nonni materni poi i parenti del padre pare una sorella della madre che dato positivo ama molto la poesia
Però la vera maestra per Bishop il bell'incontro importante per la formazione sarà quello con un'altra poeta
La più grande poeta americana del momento di quel momento Marianne Murr
Una donna originale sicuramente bizzarra girava sempre in coppia con sua madre erano indivisibili la madre li correggeva gli aspetti grammaticali delle polizie perché era una maestra
Ebbene una donna bizzarra ma senz'altro la più grande poeta del tempo e a tutt'oggi una delle più grandi può été americane molto riconosciuta a suo tempo forse adesso
Un po'dimenticata ma sicuramente una grandissima poeta metafisica
Questo incontro con Maria Moore fondamentale Elisabetta prende spunto prende esempio però vuole anche viaggiare
Lei diceva delle poesie migliori le scriveva quando non le scriveva quindi viaggia molto e scrive poco
Finché in uno di questi viaggi di questi viaggi intorno al mondo arriva in Brasile ed è un viaggio che doveva durare poco invece dura tanto perché qui incontra la donna della sua vita che lotta de massetto Soirée scelte una grande architetta e Designer brasiliana con cui inizia una storia d'amore che durerà
Per molti anni quindi la Bishop rivivrà in Brasile per oltre quindici anni poi questa storia finirà per una serie di motivi e purtroppo non nel migliore dei modi perché lotta che ha diversi Problemi ha vissuto insomma una depressione molto dura per questioni lavorative non solo poi si suicida
Quindi una vita sicuramente molto difficile una vita inquieta però una poeta estremamente ironica anche e quindi sentiamo subito gli ho dato un po'questi cenni per capire meglio questa poesia che poi è la sua poesia più famosa
Su tutte queste costellazioni di perdite eccome però lei reagisce e li mette insieme dentro la sua arte sentiamo aura di sì
L'arte è sempre quella
L'arte di perdere si impara presto
Tante le cose con il segreto intento di andare perse che non è un disastro per di una cosa al giorno comma l'estro accetta chiavi perse un'ora al vento l'arte di perdere si impara presto
Per i divi più più in fretta al peggio prestati luoghi e nomi e dov'è che avevi in mente dire Caretti non sarà mai un disastro
L'orologio di Mamma ho perso e questa che l'ultima di tre case nel niente
L'arte di perdere si impara presto ho perso due città belle e più vasti altri regni due fiumi un continente mi mancano ma non è poi un disastro
Anche perderete la voce il gesto mando non mi smentire a è evidente l'arte di perdere fin troppo presto si impara e sembra scrivilo un disastro
Sono molto felice di essere qui colme Cristina Comencini agendi Valle Cristina Comencini scrittrice e regista Genni Valle neuropsichiatra infantile e psicoanalista didatta dell'Associazione italiana di psicoanalisi
Allora io partirei subito con una domanda a Cristina questa poesia ti piace che cosa ti trasmette ne abbiamo parlato un po'insieme
Ma trasmette tanto
Buona sera a tutti gli ombrelli colorati Gibelli sigle
Mi trasmette do cose la la cosa l'abitudine a perdere e a farlo con una forma di ginnastica leggera
C'è qualcosa nella la per reggere insomma comunque associata a un grande travaglio e qui sembra una poesia
Diciamo scritta all'uscita del travaglio quasi a dare un'indicazione a chi segue e che ancora sta dentro a dire
E così si può fare e cioè stare fuori e
E sapere che succede e perdere e dunque da una sensazione quasi di allegria nella nel fatto che
E non si può evitare di perdere e dunque tutta la cosa sta nel come reagisci nel come
Fai questa ginnastica che Napoli sia secondo me detta molto bene
I geni l'arte di perdere oggi un'arte necessaria e molto attuale ne abbiamo particolarmente bisogno
Ma Sico analista e anche fomenta perché poi sentiremo anche le sue poesie e dunque l'arte di perde
Ha un doppio significato la parola perde come sappiamo perché
Tutta la vita è una dialettica fra acquisizioni e perdite quindi è sempre stata necessaria un'arte che si apprende proprio parallelamente alla maturazione alla crescita il pane quotidiano di ogni psicanalista ma diciamo che è il progetto di vita di ogni persona imparare l'arte di perdere
Anche perché a differenza di altre arti pensavo
E lì non si basa su un'attitudine
Cecchi ha un orecchio musicale particolari o chissà scrivere bene certo poiché tutte le arti richiedono lavoro richiedono pensiero esercizio però ci sono delle attitudini l'essere umano non ha l'attitudine a perdere perché la perdita è il cambiamento che affrontiamo quotidianamente no perdiamo sempre e e abbiamo paura dei cambiamenti perché si lascia quello che conosciamo anche il dolore per quello che non conosciamo quindi resistiamo strenuamente diciamo che la sviluppare l'arte di pelle di perdere vuol dire
Mollare un po'la Presa
E quindi
Lottare quest'anno contro questa nostra tendenza invece a mantenere le posizioni per tutta la vita perdere poi anche un altro significato nel linguaggio comune perché perdere si riferisce anche al al conflitto
La sconfitta e anche lì ci vuole un'arte
Che l'arte di accettare la frustrazione della perdita ma anche l'arte non del perdono perché io su quello sono un pochino perplessa
Sull'esistenza del perdono ma sulla conciliazione con gli altri ma anche dentro di sì
Non so se questa poesia permette bellissima e l'ho amata molto anche perché
Per me è un po'un filo conduttore anche di tutte le le cose che io ho tentato di scrivere io volevo anche aggiungere che questa questa poetessa e una creatura di non solo di eccezionali penna secondo me
Ma di eccezionali risorse umane perché ha avuto come ridurre ingorghi da di una vita terribile e perché perdere quando non si hanno radici radici affettive e quindi si è delle dei delle creature a Politeia
Affettivamente parlando ancora più difficile
Allora a proposito del perdere
Vorrei sentire una sua poesia a questo punto che ha il titolo svuotare una cantina fa parte dell'ultima tua raccolta aranciata amara che è una raccolta
Diciamo in cui tu scrivi della perdita di tua madre
Anche con anche tu con una ironia e una leggerezza e una levità direi una profondità al contempo veramente rare quindi ascoltiamo
Svuotare una cantina
Sono discesa nella tua cantina non lo facevo da un'infinità
Bauli gonfi ed una carrozzina ammuffita con grande dignità
Tutti i miei giochi sono sigillati grazie di averli bene conservati incartati imbustati impacchettati persino infiocchettata i nulla di rotto sono poco usati come volevi tu non li ho sciupato i
Un giorno se voterò la tua cantina
E non ci metterò un'infinità niente e non si sa mai né può servire parole chiave del tuo gran soffrire
Io prenderò soltanto l'essenziale butterò quanto possa farmi male
Nel passato congelato disperato impacchettato persino infiocchettato troverò cose ormai dimenticate e terrò quelle belle poco usate
Le cose belle poco usate
Mi sembra che in questa cui sia quello che viene molto fuori eh e quello che poi anche un filo conduttore della tua raccolta è la differenza diciamo nella postura nei confronti della vita di tua madre che teneva molto a conservare a non far Supa aree e tu che invece hai una apertura diciamo diversa allora che cosa significa la metafora diciamo di svuotare una cantina no selezionare cosa è da perdere cose da temere
E ieri dunque rientra nel discorso che facevamo prima
Sviluppare l'arte di perdere chiama grande fatica intendiamoci bene
E cercare appunto di buttare
Tutto quello che intanto ruba tempo ed energie
Anche concretamente perché riempire la nostra casa di oggetti significa anche questo
E poi soprattutto buttati quello che fa male
Tentare di conservare dentro di sé vivo un rapporto riuscendo piano piano a
A tornare soltanto ai momenti buoni ricchi e tenere viva
Che non significa però la negazione o l'idealizzazione di chi perdiamo come spesso succede che invece in genere all'insegna del senso di colpa ed è più il segno di un lutto non elaborato e io credo che per me significa questo quindi che per esempio io di mia madre piano piano ma comunque molto lavoro e ci vuole molto tempo ci vogliono anni
Ho cercato proprio di fare questa operazione
Di buttare anche tutto quello che è appartenuto al rapporto e che forse forse non forse non proprio buttato perché non erano cose buone
E questo ti fa fa della cernita mia madre conservava tutto soprattutto consacrava impaurita impacchettata non rovinava niente neanche i dolori
A questo punto farei un salto se sei d'accordo a lingua madre e a quella successiva a proposito del conservare invece dentro
Un applauso a la coraggiosa e guardò in casa che si sotto l'abbiamo
Parlando toscano
Noi due ogni tanto maliziosamente quando ero pronta a farti controcanto noi si intonava il nostro antico canto
In lingua madre mi sentivo a casa in lingua madre ti sentivi a casa lo sapevamo maliziosamente la lingua madre solo una cadenza parlando sento meno la tua assenza
Poetica domenicale
Si chiama prevenzione delle lagne dicevo nella giusta intonazione è tempo di castagne e tu attaccavi lesta la canzone
E m'è venuta voglia di fare il castagnaccio laterizia lo chiamava Migliaccio ma non c'è differenza tra cince straccio
A te non ti garbava conti garbava nulla nemmeno le frittelle di Merope nulla col nulla un si fa nulla diceva tocca fondelli poveretto per i pareri secca come un uccelletto veniva col su Cartoceto diventino una volta apportato alle Cascine a comprarti il gelato gli dispiaceva avvertiti Morato
Che tradire frutterà brutto faceva l'arrotino aggiusta tutto Matteucci avrei paura di tutto e ti faceva il verso dell'orco ma per gioco
Anch'io coi dolci ci facevo poco meglio il salato T Car banca te mi sa che in questo sia come me
Erano intimità domenicali la poetica al posto dei tuoi mali
Come ritrovarsi nel in una lingua comune in un dialetto quello del toscano e anche mi mi ha molto commosso questa immagine che tu ci riporti di tua maledice mi sa che il salato piace in questo Sei come me sì sei come mezzi dunque questo è un territorio in cui ci incontriamo sì sì
Sì forse ce ne sono stati anche altri ma devo dire che alcuni si scoprono dopo poi nell'elaborazione del lutto
Quando punto certe cose li scoprì per grazie all'assenza
E questa questa questa composizione si riferisce a mia madre molto anziana
Diciamo poco prima della della sua morte
Quando faceva quelle che a volte si chiamano un po'insalate di parole no
Ma erano insalate di parole perché quello che ho scritto è tutto vero non sono non sono parole di fantasia niente
Insalate di parole che però sempre riportavano un tempo che nel tempo della mia infanzia e della sua vita in Toscana
E della sua affiliazione alla Toscana che era la terra in cui si era sentita colta
Quindi e certamente la cadenza che naturalmente si accentuava quando eravamo insieme così come si accentua quando io torno nella mia terra o quando incontro qualcuno toscano come me
Era un punto di non solo di unione era un momento di grande intimità e quella per me è la lingua madre uno dei rari momenti di intimità che io ho avuto nell'esperienza nella relazione con mia madre
A questo punto mi fa venire in mente a proposito diciamo delle cose che vengono in mente con l'assenza è che si capiscono con l'assenza una poesia che si chiama ingiustizia
In cui tu
Esprimi molto brevemente ma molto precisamente che cosa significa quello che una
Un grandissimo poeta diceva assenza più acuta presenza Bertolucci no
Ecco questa è in questi due versi è molto chiaro che cosa significa trovarsi con dentro la mente l'assenza presente di una persona perduta
Vado siamo sulla rotta Ciampino via
Ingiustizia
Guarda che questa è proprio un'ingiustizia uno scontro truccato una lotta fittizia
Quando eravamo a darmi quasi pari c'era anzi Lenzi lunghi incontri rari non ti pensavo e tu non mi pensavi
Adesso che ci fai nella mia mente se non mi pensi se non pensi a niente
E sentiamo anche quella dopo a questo punto considerato chiudiamo un po'questa prima parte diciamo sul sul lutto
Quella non si fanno in cui perché c'è una citazione di Wislawa Szymborska di cui parleremo domenica e che ha una Napo Ethan mica una poeta io amo tantissimo tanto e quindi sentiamo
Non si fa
Morire
Questo ha un gatto non si fa scriveva la poetessa tempo fa
E mi sai dire tu perché l'hai fatto solo perché non sarà manco un gatto e allora le Plumb ago e le tue rose gli aranci gelsomini le mimose
Non girano per casa come un gatto ma ci parlavi come parla un matto che capisce il linguaggio del giardino e gli dice Buongiorno ogni mattino
Adesso che facciamo me lo dici come scadiamo i fusti e le radici dal giallo che è arrivato fino al cuore da questa neve che non ha colore
Sei fuggita da questo inverno iroso in un letargo troppo doloroso lo so che non ti svegli in primavera
E quindi la mamma che parlava con il giardino ecco le rose sì sì
Certo questo non lo faceva soltanto nell'ultimo periodo della vita
Mia madre aveva questa qualità eccolo è un altro punto in comune sì
Amava moltissimo il suo giardino sui fiori e questo e chi chiama i fiori e le piante e giardini sa che bisogna parlarci lo faccio anch'io e ancora non sono arrivata a certi ponti
E quindi questo è un altro punto di grande intimità
Però e tu sei ritornata attraverso queste letture al tema della assenza presenza
Cioè quello che volevo aggiungere forse anche a quello che tu hai detto che effettivamente è vero che l'assenza
Rende molto più presenti le persone che non la presenza concreta certo però ci sono diversi tipi di presenza e di assenza
E allora ad esempio se parliamo del lutto del processo del lutto in generale e e ci sono dei lutti molto difficili qua quindi che noi chiamiamo in gergo il i lutti patologici dove l'assenza può diventare persecutoria
E combinarsi con dei sensi di colpa poi molto molto molto difficili da da elaborare
E io invece parlo proprio della assenza ma senza questa qualità perché per fortuna e invece mio il rapporto con mia madre che è stato abbastanza complicato come si può forse anche un po'intuire
è stato anche un rapporto molto lavorato qui ritorna il tema della perdita la perdita non è soltanto quella relativa al lutto
Ma la perdita viene prima no tutto il processo di crescita come dicevo ma ad esempio nel rapporto con i genitori io in questo caso parlo di mia madre
E la perdita attraverso la maturazione anche delle aspettative e delle idealizzazione di quello che deve essere tua madre il rapporto con lei
E piano piano l'accettazione della realtà
La nostra realtà è stata una realtà difficile ma con una qualità
Una grande sincerità
Che
Che si è dovuta anche un po'a costruire conquistare parlo della sincerità dei propri sentimenti cioè del poter pensare che ci si vuole bene ma solo fino a un certo punto
E e va bene così
O forse non subito va bene così ma è qualche cosa che che poi alla fine si può mettere in conto
E allora ecco che si svuota la cantina e si tiene quello che c'è di buono
E non più l'aspettativa di quello che non c'è stato che non ha potuto essere per i limiti di ciascuno di noi e di quello che non sarà più
E questo vale per tutte le relazioni diciamo così con i genitori in primis si seno accettare diciamo di non avere dalla su quei genitori parliamo anche di una perdita originare del della ferita originaria di quello che non abbiamo potuto avvenire
Sì diciamo magari nell'infanzia però in generale in tutte le relazioni accettare che l'altro non corrispondano esatto
A alle nostre ideale o quello che avremo bisogno estremamente difficile un lavoro quotidiano è un lavoro quotidiano quello de la pratica è un lavoro quotidiano d'arte di perde è un'arte che si sviluppa
Prima un lavoro artigianale può può diventare un'arte ma certo il lavoro che dura tutta la vita perché poi e noi passiamo di fase in fase quindi perdiamo qualcosa Dinoi i nostri cambiamenti e poi ci avviciniamo alla morte e quindi si apre un tema molto
Molto grosso a proposito delle relazioni l'ultimo libro di Cristina Comencini da soli affronta proprio questo affronta la perdita
Di un altro Amato
E affronta diciamo il tema della presenza assenza perché l'altro è vivo ma non è più insieme a Noemi non fa parte più della nostra quotidianità allora vorrei sentire un po'adatti su da soli su questo libro
Sulla perdita dell'altro della relazione amorosa in questo caso
Ben da soli sono due copie per cui ci sono due modi di diciamo di perdersi no sono caratteri diversi
Bah la differenza tra quello che avete detto adesso che nella il lutto nel senso della scomparsa dell'altro non volontaria che la separazione la fine di un sentimento
Procurato da uno dei due in questo caso appunto nelle in queste due copie del romanzo una donna e un uomo
Ecco una piccola morte invita cioè e messa volontariamente una fine
E dunque
Cioè sono molte fasi che si attraversa la presenza versa una fase di sensazione di perdita di sì cioè che questa fine procurata dall'altro dall'altra ti minaccia perché mette fine a te stessa per cui il primo problema
Ricostruire il rapporto con te indipendentemente dalla perdita dell'altro dell'altra e questo è una durissima durissima prova prima
Io ho subito una prova del genere ospita in realtà la separazione o costa due volte una volta procurata da me una volta subita e dunque avevo modo di conoscere le due situazione due situazioni
Credo che il lavoro più grande sia la ricostruzione disse e anche la sensazione della
Perché la la perdita diciamo sul lato sentimentale
Tende ad essere un'ossessione c'è questo ne hanno scritto i poeti diciamo tutte di tutti i poeti tutti gli scrittori qualcosa che da qui tutti insieme ci sembra di non potere proseguire nella tua vita
E non ritrovi quasi la il conciliazione colto essere precedente a quella storiaccia proporrà cosa che mette
Allora il primo viaggio dentro di te io prima di scrivere questo libro
Non l'ho mai detto
Ho scritto un altro libro che non ho pubblicato
Che era una ginnastica dell'arte di perdere ero andata a dire con una casa da sola
Tra l'altro io ho vissuto in una casa piena di figli è sempre coniugale per cui dico che invece di colpo in una casa piccola da sola
E non che avevo perso tutto promessa in quella condizione estrema anche quasi volendo perché sentivo che sono nel vuoto
Con le amiche e gli amici che ovviamente tante cose che ho i figli però in realtà questo contava fino a un certo punto perché c'era questa situazione di ricongiungermi col mio essere precedente
Alla rottura
E che viveva e che provava felicità e che era precedente a tutto questo c'è che c'era una ditta
Anche prima e dunque ci sarà sarebbe stata dopo e questo libro era un libro diaristico inquilino praticamente con una serie di attività che facevo anche fisiche perché una delle cose importantissime nelle rotture d'amore
La sofferenza quasi fisica cioè una sensazione di privazione perché poi in realtà è così è chiaro che c'è la privazione anche per lutto
Enormemente enormemente che ho perso mica mamma da poco cioè enormemente poi corsi per d'un marito o una moglie un figlio se ne parliamo proprio però e io ho detto non c'è più la persona non c'è più Berchet l'altro l'altra perduta in amore esistere dunque questo è il punto cioè come fai a a conciliare il fatto che esiste ma non è più per temi e questo è un lavoro
Che direi e terribile però anche bellissima
Bellissimo perché ricostruisce il rapporto tra test tetti infatti in questa in questo libro poi aveva avuto un'idea che non vi dirò e non ve la dirò soltanto perché in loco messa nel finché Defoe fastrack dunque la scopre vede vedendo il film che mi ha risolto il libro che paiono pubblicato ma delle volte bisogna anche scegliere di non pubblicare perché era troppo personale
Però mi ha rimesso in in in contatto con quella che io ero prima
E mi ha ridato la sensazione di una continuità e da quel momento io ho potuto vedere tutta la storia
Come qualcosa che era esistita e non c'era e Oribe su disco anche come in un tempo circolare infatti il pezzo che io vi sembra che quello cioè la sensazione nel libro lei la che è stata lasciata incontra un'altra persona che invece ha perso il lavoro la moglie
E e lui è un fisico e li fa questa teoria appunto che il tempo circolare cioè non è un definitivo c'è c'è questa presenza assenza anche nel caso
Di che tu hai perduto e che Amati che esiste Starlight tu hai la sensazione che i tempi si incrociano io questa operazione qui appunto tra il primo libro creano pubblicato è questo
è l'ho fatta vivere per cui realtà è stata molto salvifico a questa cosa
Quindi un libro che hai avuto l'arte di perdere è un altro organismo esatta esattamente iniziamo proprio questo pezzo da da soli questo incontro di una delle protagoniste con una nuova persona
In un ospedale quindi anche inaspettato come succede spesso poi di incontrare per fortuna la vita molte affatto SIOS
Nel frastuono del bar tra camici bianchi e pazienti ci scambiamo informazioni insegna Fisica all'università sua moglie era una collega
Due fisici in casa per i bambini al contrario i fisici sono ottimi genitori sì e perché hanno forte il senso della relatività rido non ci avevo mai pensato
Lei cosa fa insegno anch'io ma liceo francese
Perché avvenuta a Milano a curarsi
Una mia amica mi ha consigliato di venire qui
E poi avevo voglia di andarmene da Roma non volevo restare lì il corteo di amici e parenti mio marito
Per via della separazione a Rossi Sco come lo sa sorride gli si formano sotto gli occhiali rughe allegre me lo ha detto lei subito quando ci siamo incontrati è una cosa molto fresca
Freschi stima ci ha sofferto
è molto diretto per essere un uomo all'inizio moltissimo anche se forse avrei dovuto aspettare Melo
Ora sento la perdita della nostra vita insieme sorride so di cosa parla mi scusi avevo dimenticato per un attimo da quanto tempo è un anno sono avanti a lei di sei mesi zucchero bianco di canna
Canna grazie apro la bustina come al solito né verso la metà sul piattino
Mio fratello sia separato qualche anno fa e proprio l'altra sera ne parlavamo in fondo si tratta sempre di una perdita
Ma contro la morte non puoi fare nulla lo so io che l'ho combattuta strenuamente per dieci anni lo guardo dieci anni era un grandissimo amore
Fa la stessa smorfia di quando ci siamo incontrati la prima volta sì ma è tutto più complicato di così comunque nel suo caso forse difficile abituarsi a non condividere più nulla colui che magari abita qualche strada di distanza i ricorrenti
Lei come fa con i ricordi
Mi ritengo e lei
Applico la legge del tempo in fisica cioè nello spazio il tempo fluttua passato futuro presente cambiano posizione a seconda degli eventi sono dati contingenti certe volte penso che io e mia moglie dobbiamo ancora incontrarci o che tutto è già successo accade adesso
Come quando ci siamo scontrati la io io casualmente e ora le sto parlando di Valeria bevendo il caffè tutto di nuovo presente
Le sue parole dilatano le pareti del bar mi pare di essere in uno spazio vuoto le tazzine e cucchiaini sono sospesi in aria privi di gravità e Lutz Succher ho versato sul piattino ci cade in testa come polvere di neve
Bello liberatorio sorride raccogliendo lo zucchero rimasto nel fondo della tazzina
Il dolore non è prodotto dall'assenza almeno non per la mia testa di fisico
è l'amore che ci siamo scambiati che mi manca perché quello è unico
Legge molto bene questa ragazza
Lei come fa con i ricordi va be'chi Militello a Roma va be'li tengo bella risposta e volevo chiedere a geni Valle
Come si fa con i ricordi con il lavoro quotidiano ospitare dentro di sé le memorie di qualcuno che non c'è più perché non c'è più o che si è separato da noi che cosa vuol dire da un punto di vista
Si può analitico
Dovessi specificare meglio laddove da attacca specificata od altro punto di vista dal mio punto di vista in termini molto molto più molto semplificati i cento
Allora diciamo che facciamo così la memoria è una specie di osservatorio dove si depositano tutte le nostre esperienze di tutti i generi
Naturalmente stiamo parlando soprattutto di quelle emotive di un certo tipo poiché tutte le memorie sono emotive tutte le esperienze hanno un contenuto affettivo
Ricordare vuol dire andare a ripescare
Più o meno attivamente dalla memoria
Allora che cosa si fa con i ricordi io mia teoria l'ho espressa prima
Cioè in questo lavoro di svuotare le cantine insomma in questo lavoro di dice unità però questo dipende da tante cose insomma il discorso si andrebbe allargando
Quando
Quando certi Problemi certi dolori
Certe mancanze della nostra vita sono state elaborati e finalmente ti sei conciliato con la tua storia allora possono rimanere nella memoria
Possono rimanere nella memoria e puoi effettivamente tracciare sempre di più quella linea di demarcazione fra il passato il presente
Che noi non ci accorgiamo avvolte di tracciare e che spesso è così sfumata che il nostro passato non elaborato si presentino ficca continuamente anche senza ricordi
Perché possiamo trovare nelle situazioni nelle persone con cui siamo neri e Lazio in relazione mille occasioni per ripetere il moto circolare infinito tutto quello da cui non siamo riusciti a staccarci
Io tento ma forse queste anche un po'l'idea della psicoanalisi
Tento punto di distinguere il passato dal presente però al Santo c'è il passato cioè non è qualcosa che si butta via si butta via nozze buttano via i cattivi ricordi semplicemente non si richiamando alla memoria
Io cerco di fare questa operazione non sempre mi riesce non sempre mi riesce
Quello che succede in molte volte che è un problema delle persone no quello di rimanere incatenati a ai brutti ricordi
E questo rimanere incatenati molte volte a che fare con l'aspettativa di riparazioni impossibili che poi tu vai a cercare nei luoghi e nelle persone che non c'entrano niente con quello che ti è successo
E un'altra cosa che qualche volta si incontra è una specie di di voluttà e di piacere in questo no rotolarsi appunto nelle proprie passati infelicità perdendo di vista il presente
Ma insomma e un lavoro onere serrato per quello che dicevi tu per la difficoltà di separarsi dal dolore no
Sì non voglio che tu vada dolore ultima forma da mare diceva un altro poeta Pedro Salinas un po'inflazionato però secondo me si è letto in lingua anzi
Meglio sia e quindi la perdita diciamo del sì la la perdita del dolore è la chiusura definitiva con con un rapporto ma avevo sentito un'altra parola importante riparazione che non sempre è possibile appunto però la riparazione è un'operazione estremamente creativa no sì estremamente selettiva e quindi la creatività e qui leggiamo
L'ultimo
Pezzo di Cristina la creatività come arte di perdere arte di perdere arte di togliere e di levare ma anche arte di perdere cioè di rinunciare a una perfezione e quindi di provare a fare una riparazione parziale e una creazione di qualcosa di nuovo ma diciamo che forse
Se mai gli ho detto è che l'arte viene dall'atletica
Cioè il quando tu mi hai detto parliamo di questo argomento che mente da soli né parlare in quel modo previsto resa conto che questo pezzo che viene da una incontro che ho avuto in Francia parlava di in un altro modo cioè che gli l'artista nel
Anche quando il bambino perché secondo me chi si forma la capacità
Il l'artista nasce da una perdita che il bambino ha continuamente disse il bambino che l'abbia avuto tutti quanti e dunque la creatività la la l'arte
Si fonda su una perdita in questo senso quello che per la psicanalisi insomma che abbiamo sempre andare d'accordo nel senso che la quello che per la psicanalisi giustamente è un atto di salute e cioè dare al presente il suo valore al passato il sole distinguere per l'arte invece confonderli e anche sentire che il passato orribili ritiri si ritira fuori come fosse appunto un archeologo che tira fuori dei resti
è l'atto creativo e dunque non puoi lo devi abbandonare in parte per vivere la vita ma lo di rivisitare fuori quando scrivi
Però i Terranova poi c'è l'atto creativo
Molto bella questa immagine dell'ancora dell'archeologo che anche adesso sentiremo che tra l'altro è l'immagine di Emily Dickinson non so se lei fatto inconsciamente no laureata in conseguente però qualcuno come me l'ha detto e allora ho detto va bene siamo a Fasano finendo
Anzi in anche
In futuro lettore offre un amoroso archeologo ritroverà i suoi versi che è un po'quello che è successo visto che lei metteva nella cassapanca sentiamo il tuo pezzo sulla creatività
L'ispirazione o più semplicemente il talento che consiste nell'invenzione letteraria nasce secondo me nell'infanzia immaginiamo
All'inizio il bambino potenti sensazione piegate ai luoghi queste sensazioni non sono né buone né cattive infanzia più terribile quella più protetta sono miniere immagini personali
In seguito queste visioni potenti simili a Camere senza porte di un palazzo in costruzione si popolano di persone conosciute solo dal bambino
Un uomo che somiglia al padre perché gli stessi baffi ma parla con la voce del maestro di scuola una donna con le calze sbagliate i capelli grigi incontrata una volta per strada una bambina pallida che gli ha fatto ciao da una finestra
Per giorni tra gomito lato nell'atto Cuccia della sua stanza o in qualsiasi luogo proprio che gli adulti ti concedono il bambino sognerà di loro gli farà muovere in altrettanti universi fantastici come fa ogni giorno quando gioca con la bambola o con il mostro preferito
Attinto dal mondo reale
Attinti dal mondo reale questi luoghi e questa gente senza nome frutto di collages di contrasti di forme che si mutano una nell'altra diventano i primi nuovi inventati i primi personaggi del romanzo di ognuno
Ma sono anche gli stessi invisibili eterni abitanti dei romanzi scritti ogni scrittore i propri figure spazi che tornano in ogni romanzo che lo firmano
Qualche volta come amuleti sono nascosti nel testo e riusciamo a scovarli solo se amiamo conosciamo quel particolare scrittore più dei nostri amici dei nostri familiari
Ho sempre pensato che se un bambino potesse scrivere un romanzo nel momento dell'accumulo di questo materiale incandescente scriverebbe forse il romanzo più straordinario che sia mai stato scritto e sarebbe poi incenerito dalle sue stesse frasi accade qualcosa di simile ai bambini prodigio e agli artisti che realizzano le loro opere prima dei vent'anni
Queste visioni come dicevamo prima non hanno nome non vengono nominate dal bambino che le fabbriche e le evoca senza l'intermediazione delle parole esistono solo nella sua mente solo lui non si toccano non si possono mostrare non potrà condividere questo gioco con nessuno dovrebbe raccontare troppo descrivere sensazioni luoghi colori odori volti si vergogna anche di parlarne con altri chi potrebbe mai credergli
Crescendo il bambino sente per la prima volta il bisogno di raccontare qualcosa di questo mondo personale nascosto ma di nuovo non trova le parole
Non riesce a comporre neanche un termino smilzo sugli esangui Soggetti che gli propongono a scuola
E sente che quei tesori senza nome lo stanno lasciando curano giù a picco lentamente ma inesorabilmente non c'è rete né pescatore che sappiano tirarli di nuovo alla superficie
Devono e il loro destino essere sepolti ruderi della civiltà più ricca perfetta che sia mai esistita
Devono essere dimenticati perché un fortunato Possa forse un giorno ritrovarli mutati dal tempo in frammenti steccati senza più i colori originari incrostati di salsedine di conchiglie di escrementi solidificata i alcuni tesori si polverizza no appena vengono alla luce e nessuno sarà più in grado di raccontare nella forma e l'uso che se ne faceva
Ma altri pazientemente assemblati e puliti dall'archeologo pallido esecutore della creatività del piccolo artista antico
Ci suggeriscono l'età dell'Oro da cui provengono i fasti del loro passato
Lo scrittore è per me l'archeologo e questo processo di accumulo non volontario diluito nel tempo e l'origine della letteratura
Chiunque scrive attratti orrore del suo talento perché sente che è un mestiere che si fonda sulla morte di qualcuno del piccolo artista di un tempo vero tessitore di storie mirabolanti di cui i nostri romanzi non sono che un pallido reperto
Bene abbiamo tempo per le battute finali una ciascuno sulla creatività e la perdita Cristina
Questa
Sensazione che dalla perdita nasce la creazione sia lì in senso letterario che nella vita
E dunque che bisogna attraversarla non si può andare indietro bisogna tra versarla e sapere che appunto dato che l'origine dell'arte cioè nella forma più creativa più vitale che l'essere gli esseri umani hanno e dunque si concilia con la vita non va tenuta da parte bisogna tenerla davanti e sapere che dopo c'è la possibilità della creazione attraverso la perdita
Geni
Lei ha già detto quasi tutto anche molto bene sì perché siamo presso siamo parlando certo della creazione artistica
Io direi che però la creatività
La creatività riguarda anche la vita di tutti i giorni
E che anzi forse la nostra vera creatività e quella che riusciamo a utilizzare per rendere qualche volta un po'più felici qualche volto più più piacevoli qualche volta un po'meno dolorose le nostre giornate
Sono d'accordo tutto nasce dalla perdita così come il pensiero una cioè dalla terza
E i bambini no acquisiscono la capacità di pensare e di singoli Zachary piano piano proprio attraverso la perdita il processo di separazione dalla madre
E tutta la vita funziona così quindi non c'è un'altra radice non c'è un'altra radice se noi la sappiamo utilizzare questa perdita di ingerendo le nostre risorse perché la creatività potenzialmente in ciascuno di noi
Dobbiamo essere così fortunati da essere in grado di di farne un bonus certa le artiste gli artisti ci hanno insegnato che
Per aprire la perdita dalla propria parte Massimo per forza visite tumultuose inquina il Pdci domicili no
è qualcosa avere un vuoto da qualche parte lasciare spazio al voto che quello che dice anche tu è quello che permette la creazione artistica e la creazione di tutti i giorni il vuoto e il limite sì
Il vuoto cioè non necessariamente le sofferenze e il dolore è no si scrive anche perché si è felici cioè perché si è gioiosi
Anche se sarà Ventroni che domani sentiremo dice se sono felice vado a mangiare un gelato non scrivono poi per però appunto siamo tutti un po'diversi o qualche volta se sono felice scrivo viva allora grazie Cristina Comencini grazie geniale grazie alla