Presentazione del 3º Convegno Nazionale dei Cappellani e degli operatori della Pastorale Penitenziaria

Ecco quel giorno dopo mio benvenuto di amici che oggi sono stati invitati
Soprattutto anche perché noi come ispettorato vogliamo dare notizia ufficiale appunto di questo convegno che tra qualche giorno inizierà a Montesilvano
è un lavoro che abbiamo sua tutto fatti insieme ad altri cappellani alla Consulta al consiglio pastorale nazionale
E riflettendo un po'su diverse tematiche abbiamo scelto chissà riconciliati in carcere proprio per comprendere ancora di più che all'interno del carcere c'è una chiesa che noi vogliamo riconciliare di conciliare con Dio riconciliare con gli uomini
E il programma che abbiamo messo su insomma grazie anche alla disponibilità di diverse persone
è stato un programma molto intenso
Perché prima di tutto perché abbiamo abbracciato diverse realtà prima di tutto la parte spirituale perché anche lui operatori cattolici che operiamo delle carceri
Dobbiamo essere sostenuti soprattutto in modo particolare dalla grazia dalla preghiera dall'ascolto della Parola di Dio e quindi verrà in mezzo a noi un un un padre della comunità di Bose di Ostuni che ci aiuterà a riflettere a meditare sulla politica poi il primo giorno abbiamo invitato don Fortunato Di Noto
E pare che il presidente l'associazione Meter
E lui ci aiuterà soprattutto ad affrontare il problema della pedofilia
Perché anche lui cappellani e volontari religiosi nelle carceri troviamo tante di queste realtà e quindi lui certamente ci aiuterà anche ad affrontare questo questo aspetto particolare
Di tanti di diversi detenuti che sono che sono presenti un po'nelle nostre carceri quindi deciderà un'indicazione ci aiuterà a riflettere sul problema
E quindi noi operatori all'interno delle carceri a tutti tentiamo una mano senza giudicare nessuno anche perché c'è una giustizia
Umana che già ha deciso la pena da da da stabilire alle persone quindi noi siamo lì per tendere sempre una mano a tutti e per essere vicino ad ogni forma di emarginazione
Poi ogni giorno abbiamo la presenza di alcuni pastori particolare di Chiese particolari come per esempio la prima il primo giorno abbiamo immergendo i suoi Celenza monsignor Giovanni D'Ercole
Vescovo di Ascoli Piceno quindi ci aiuterà sua tutte e cinque raggirando il nostro servizio nel nostro ministero
Poi il martedì
Abbiamo in modo particolare invitato il professor Luciano ingenui che ci parlerà del percorso difficile della giustizia riparativa perché proprio questo convegno tende soprattutto in modo particolare
A a a riflettere su sulla realtà della giustizia riparativa cioè una cultura che pian piano si sta dilagando e quindi vedo che in tante parti si parla spesso della giustizia riparativa
Vedo che in tante in tante realtà si riflette proprio su questo tema
E e quindi possiamo dire la chiesa il volontariato i cappellani noi tutti siamo orientati proprio in modo particolare a a a facilitare questo discorso nelle carceri è fuori le carceri
Poi la cosa importante che il il secondo giorno del nostro convegno noi avremo dei lavoratori di lavoratori che abbracceranno tanto diverse tematiche e saranno proprio queste tematiche che dove noi tutti rifletteremo a delineare poi il futuro della nostra pastorale penitenziari nelle carceri infatti da queste da da questi lavoratori speriamo che possano nascere il cosiddetto Progetto pastorali unitario in tutt'Italia
Quindi infatti si parla dell'annuncio del Vangelo si parla delle relazioni all'interno delle carceri
Si parla della Pastorale penitenziale della Chiesa locale ecco come i vescovi in modo particolare vivono l'esperienza nelle carceri
Si parla dei giovani in carcere che poi in Italia abbiamo abbiamo in modo particolare
Circa
Diciotto
Carceri per minorili quindi c'è una buona presenza di tanti giovani le cacce e quindi anche il tema delle giovani dei giovani in carcere è fondamentale perché come impostare il discorso e poi abbiamo una realtà molto importante le carceri soprattutto da da da Roma in su abbiamo tanti immigrati tante persone di altre fedi
E quindi un un laboratorio e sarà proprio destinato all'ecumenismo ai rapporti con le altre religioni anche perché noi cappellani all'interno delle carceri
Siamo soprattutto la nostra pastorali in questi ultimi anni è un po'cambiata quindi non ci sono la maggior parte dei detenuti non sono cattolici nelle carceri
Ma abbiamo una buona presenza di immigrati di altre fedi di altre religioni e allora noi cappellani siamo chiamati a creare questa comunione questa relazione un po'con tutti
Quindi
Non curiamo soltanto coloro che fanno parte del nostro stesso cammino di fede della nostra Chiesa ma siamo aperti ad accogliere tutti e penso che questo sia soprattutto il servizio più grande che le possiamo rendere nelle nostre carceri e poi un altro laboratorio che è fondamentale l'accoglienza l'accompagnamento e l'inserimento in esecuzione penale esterna oggi si sta parlando poco di tutto questo però sappiamo che che dare possibilità ai detenuti di uscire
Di di di di di di donare i loro e delle possibilità anche lavorative
Ed inseriti in certi percorsi di inclusione tutto questo aiuta certamente il detenuto a non ritornare a commettere gli stessi errori quindi questo può essere certamente un'occasione grande per poter aiutare tanti detenuti a sua tutto ad inserisse nella società e penso che il tutto ciò che fanno i cappellani i volontari
Le persone che opera all'interno delle carceri un obiettivo fondamentale proprio questo aiutare i detenuti sì ad uscire ma anche a creare percorsi di inclusione soprattutto quando escono fuori perché tante volte non hanno famiglie che non hanno abitazione
Sono persone povere quindi più delle volte queste persone che esco dal carcere ritroviamo sull'estate sulle strade sbandati
E poi abbiamo la gioia di avere anche il nuovo segretario della Cei che martedì sera alle diciannove celebrerà la l'Eucarestia e quindi è un momento anche molto bello per noi perché perché questo convegno soprattutto è legato anche alla pastorale
Passo italiano e quindi siamo ci rapportiamo alla Conferenza Episcopale i nostri vescovi e quindi ed è giusto che venga anche un rappresentante della Cei nella veste del del del di sua Eccellenza Nunzio Stefano Russo
Che appunto il il nuovo sua tutto
Il segretario generale della CEI
Poi abbiamo l'ultimo giorno dove in mezzo a noi ci sarà monsignor Donadel Dario Edoardo Viganò che assessor della segreteria per la comunicazione della Santa Sede che ci parlerà soprattutto la chiesa al tempo di papa Francesco quindi come papa Francesco
Vive questa relazione soprattutto con le carceri con con le persone disadattato e con persone povere emarginate
E quindi don Dario ci aiuterà a riflettere su questo aspetto particolare della pastorale di Papa Francesco e poi si concluderà soprattutto con delle sintesi che e questa sintesi dovrebbe essere un po'il il il cammino prossimo della chiesa
Che vive nelle carceri
E poi il il
Il convegno si concluderà con la presenza e con la celebrazione presieduta da sua Eminenza cardinal Francesco Montenegro vescovo di Agrigento e a e anche presidente della Caritas nazionale quindi questo il che il convegno che stiamo dunque preparando dei già da diversi mesi anch'ha ha trovato impegnate tante persone quindi cappellani volontari
Persone che che e ci sono stati vicini anche nella sensibilizzare e nel promuovere questo questo convegno e quindi io veramente ringrazio tutti sia i giornali si è giornalisti sia soprattutto tante persone che ci hanno aiutato nel nel promo promuovere questo convegno che per noi è fondamentale per far sì che la nostra pastorale non sia ne debole né nascosta lei rinchiusa all'interno delle mura di un carcere
Sì
Che cosa
Interrogo
Che lo vuole la presenza dei cappellani delle carceri in in rapporto con con con il territorio cioè che significa ed è per per il tè per creare una appunto quello che accennava prima percorsi di reinserimento soprattutto
Senza dei cappellani
Soprattutto anche per la nostra esperienza
Che diciamo nelle carceri siamo siamo quasi un ponte no tra il carcere e la comunità Esterna anche perché una buona parte anche dei cappellani
Sono anche sono anche parroci
E quindi possono soprattutto coinvolge le loro comunità
Quindi porre attenzione alla realtà del carcere che tante volte questa realtà è un po'emarginato un po'esclusa quindi noi abbiamo veramente
Un un possiamo dire una grande possibilità di far sì che questo che questo messaggio
Di soldi suoi targa verso i carcerati Possa uscite fuori dalle mura delle carceri e toccare i cuori di tante persone quindi le istituzioni
Lele
La scuola la famiglia le comunità
Senta guardi l'appunto di certezza della pena un approccio molto securitaria or non è molto di moda
Avere un approccio solidaristico con con chi ha sbagliato perché ha infranto la legge
è un momento culturale forse nel Paese un po'scomodo per per il lavoro dei cappellani
Ma come sappiamo che il nostro lavoro a volte non è facile prima di tutto perché perché fuori le nostre carceri nella nostra società c'è ci sono persone che che sono più propensi a puntare il dito e a condannare che a usare misericordia
Quindi io penso che penso che il nostro ruolo è quello di aiutare anche la comunità civile addentrarmi il carcere perché soprattutto quando sia lontano dal carcere sia uno sguardo un po'diverso e sia è una una possiamo dire una una visione diversa dei carcerati e del carcere sesso quante volte ci sentiamo sentiamo di tante tante persone dopo che sono scoppiate le tragedie dopo che si sono verificate delle cose soprattutto Assur della Società di violenza
Quante volte le per le persone che incontriamo lì la prima cosa che dicono devo saune carceri devono morire
Ma il compito soprattutto degli operatori che nel carcere e di sanare delle ferite di riportare quella persona che ha sbagliato a riprendere il proprio cammino si hanno sbagliato non siamo qui a vivere un un rapporto di bullismo perché anche lui cappellani entriamo nelle carceri ma non quell'atteggiamento di buonismo ma cerchiamo soprattutto di aiutare i detenuti a prendere coscienza dei loro male
Sì sì
Sì della recidiva chiaramente sappiamo bene che che quando escono se non sono accompagnati se non sono di grande se non non hanno dei supporti fuori e ritorno a delinquere certamente e quindi e questo è il grosso problema che che che che che abbiamo ed è per questo che noi cerchiamo di chiedere alla società
Allo stato
Agli imprenditori di veramente di di a vere
Di avere un'attenzione particolare verso verso questa fascia debole della nostra società perché poi tanti detenuti che indù nelle carceri sono persone ferite dalla vita
Non hanno avuto soprattutto loro vita facile fuori e quindi questo certamente permette a tante persone di uscire di entrare facilmente dal carcere
Fate anche voi
Grazie
Va bene con piacere
E sembra
Basta
Sta o Massimo
Cosa diciamo mai di saranno affrontati anche la detenzione cosa quale pensato potrebbe arrivare
Ma con con un progetto liberi l'arte che stiamo attuando Giata da un po'di tempo e questo messaggio
E arrivato al Sinodo
Non a caso
Il sei ottobre scorso papa Francesco in questa aula sinodale avuto l'occasione di ascoltare delle testimonianze dei due giovani detenuti di Casal del Marmo
E un altro di Milano quindi quindi questo rapporto con il sino dal carcere siamo riusciti ad averlo attraverso diversi interventi
E questi interventi per il momento termineranno per il venticinque di di ottobre
Per nel carcere di Paliano con un'altra manifestazione domani infatti avremo nel carcere di di Regina Coeli un altrimenti un altro incontro e ci saranno ci sarà la presenza di alcuni padri sinodali
Quindi il messaggio che certamente vogliamo lanciare al Sinodo è un messaggio soprattutto di di porre attenzione verso i giovani che si trova nelle carceri
Perché anche loro sono figli di questa società che tante volte si sentono smarriti proprio perché non hanno dei punti di riferimento le loro famiglie sono possiamo dire sono malate in un certo modo
Famiglie divise disgregate quindi noi abbiamo dei giovani proprio nelle carceri che vivono questa esperienza di disagio
Quindi allora io mi auguro che che che il lavoro che si sta facendo delle lecito anche questo questo documento finale che ci sarà questa lettera finale che ci sarà
Io mi auguro che ci sia uno uno sguardo particolare verso i giovani che se ciò nelle carceri
E che tante volte dicono un grande disagio
E ci sarà anche il patriarca
Sacconi che è uno dei tre presidenti entra persino se lei sarà presente porterebbe l'indirizzo di saluto per conto del sindaco esami presente cinquanta detenuti
Insieme autorità quindi sarà un momento incontrerà carte e si e scendendo tutte in anche di ascolto perché c'è un concerto più utilizzato un linguaggio dell'arte mettere insieme seria
Cena tecnica
E la realtà istituzionale
Coscienza serve tutti voglio dire l'apertura del reinserimento tutti quanti che a partire adesso non certo che appena potenziato e premiazione seguito ambizione citare ritirando dall'infezione degli albanesi
Qui sorge siamo davanti urge alla perché entro il carcere ci siamo chiesti
Fattivamente che cosa potevamo fare anche per per i per i alcuni di loro chiaramente il problema è un segno un segnale queste un un segno di di di questo questo nostro incontro nelle carceri il piano proposto alcune borse di lavoro e di studio per i ragazzi e per le persone che sta nelle carceri e quindi sono dei piccoli segni però sono dei segni che che penso siano di grandi aiuto anche possiamo dire anche di di disco uno no verso gli altri perché sappiamo bene che che il problema più grande per coloro che escono e il proprio lavoro quindi e vero viviamo in un ambiente dove il lavoro ma anche questo lo sappiamo già
Ci sono tante situazioni di precarietà anche in tante persone in tante famiglie questo lo sappiamo bene
Però dobbiamo curare ancora di più a mio avviso le fasce più deboli
Quindi perché c'è povertà e povertà quindi allora sì siamo attenti Ada ad aiutare le fasce deboli penso che questo
Di grandi aiuta anche anche evangelica mente parlando penso che questo sia sia il percorso più giusto
Sul sulla vicenda sul caso chi ci sono state le prime ammissioni da parte di questi carabinieri poi c'è stata un po'ieri frizione tra i familiari il comandante generale insomma ha ha ha visto repubblichini comunque diciamo che che idea si è fatto di tutta questa vicenda soprattutto diciamo laddove ci sono state queste ammissioni che consentono se si è squarciato il velo io
Ho fatto ciò che mia dichiarazione dicendo che che quando viene preso una persona anche in fragrante
Cenno dobbiamo sempre
Sua tutto rispettare l'altro la dignità dell'altro anche sbagliato è stato preso in fragrante però questo non significa che deve essere trattato
Deve essere soprattutto o oggetto di di offese
Verbali e anche e anche fisiche quindi questo è chiaro questo questo ruolo lo con tutti gli sbadigli uno ha potuto commettere poi la fine c'era la giustizia che provvedeva soprattutto a dare la sua risposta
E come ho detto anche in altre occasioni adesso in questo periodo
Le forze dell'ordine sono un po'accusate per questo però dobbiamo anche dire questo voglia siamo anche vogliamo creare anche un equilibrio su questo perché è anche vero quante volte anche le forze dell'ordine che si trovano sulle strade
Soprattutto alla salvaguardia della della della della legalità della vengono anche loro in modo particolare
Cioè come dire
Vengono al trattati vengono violentati anche loro anche loro rischiano la vita sulle strade
Questo e questo lo dobbiamo anche a mettermi in da un lato c'è l'attenzione e la vigilanza che dobbiamo dire noi tutti affinché queste persone che poi alla fine io dico sempre queste persone che vengono un po'arrestati anche picchiate sono per le persone che non hanno voce e sono persone che chiedono alle spalle un anno famiglie che li posso difendere sono gli ultimi e questo ci fa capire che che che che tante volte queste persone è scattata la società sulle più calpestate
E infatti non hanno potuto dare questo consiglio di denunciare le cose
Segna maggiore sullo sfondamento
Come sovraffollamento non proprio anche se i dati dati fisici parlano soprattutto di di certi numeri no quindi
Attualmente
Ad oggi ideativa proprio ad oggi detenuto in carcere sono cinquantanove mila settecentotrentadue
Stranieri
In questi cinquantanove
Come
Attualmente attualmente complessivamente tra questi trentanove mila cinquecentotrentanove sugli italiani e venti mila centonovantatré su uno gli stranieri
Quindi abbiamo un terzo della popolazione nel carcere di appunto sono stranieri
Subiamo
Certamente certamente il carcere
Consiste quasi sessanta mila detenuti è sempre e certamente in affanno diciamolo francamente per tanti motivi perduto per gli spazi poi anche tante volte le calci non riescono a gestire anche per mancanza di personale all'Inter delle carceri attualmente si parla di tanti aggressioni che ci sono nelle carceri quindi questo ci fa capire che comunque
All'interno c'è anche in questo mantici o delle tensioni
Delle tensioni e quindi questo anche per qualche per questo motivo qui proprio anche per i un po'il sovraffollamento che cioè
E basta intorno nel merito questo convegno ma certamente certamente certamente voci dei molti messaggi messaggi forti e quindi anche perché
Probabilmente probabilmente ci sarà anche la presenza del del del ministro della giustizia l'onorevole buona fede quindi c'ha assicurato la sua presenza però ecco sappiamo bene che che questi nostri grandi personaggi da un po'ma intonate possono dire
Delle difficoltà di e i loro programmi cambiano facilmente british però probabilmente ci sarà anche la sua presenza prende in questo convegno
Se viene tra il Mart tra martedì e mercoledì quindi questo dovrebbe essere i giorni
Quinto il ventitré quel ventiquattro
La
Signora ci sono su internet a monte anzi Luini venivano
Avendo fatto un incontro ultimamente quindi l'ho visto molto propositivo sto molto attento
Che incoraggia molto tante realtà che permettono anche detenuti all'interno delle carceri di di di formarsi culturalmente
Anche a livello lavorativo
Grazie
Padre Beppino giustificato secondo lei eccessivo parlare gli azzurri diritti qualcosa si fa eccessivo parlare anzi Willy all'interno del mondo carcerario è una visione troppo pessimistica lavoro diciamo molto lontano dalla realtà certamente
Certamente
Serbo difficile parlare anche perché perché ci sono dei diritti che comunque bisogna rispettarli
Ma tante volte non è facile non è facile per tanti motivi quinti penso che questo anche questo argomento si potrebbe allargare molto di più perché ANCI forse dovrebbe fare un convegno proprio su questo quindi chiaramente i diritti che anni detenuta ride delle carceri sogna rispettare questo sì
Come anche il dovere da parte loro
Ma io penso che c'è sempre molto da fare lì all'interno delle Cassio sono stato cappellano di Secondigliano per ventitré anni quindi conosco a Bastico non dico bene ma abbastanza bene il mondo del carcere attualmente girando un po'tutta l'Italia cercando di di rientrano in diverse carceri vedo tante realtà diverso l'uno dall'altro quindi le difficoltà ci sono e ci sono
Il
Caso prima di essere un percorso verso fino a sera potessero essere
Consigliere definizione
Sia si acquista consapevolezza concludendo manto color rosso contemporaneamente in progettualità con concessione di color grigio europee e un percorso duro no
Quello di chi ha commesso il reato e quelli che ha subito e quindi soprattutto penso è un un percorso culturale soprattutto una crescita culturale perché per esempio a volte quando c'è una tragedia che alla fine a caldo di qualcuno può dire ma lei è disposto a perdonare io penso che lì è una domanda che in quel contesto non bisognerebbe farla no
Però il discorso della giustizia riparativa se ne sta parlando già da diversi anni quindi questo messaggio sta veramente entrando nel cuore di tante persone
E e ci sono anche tanti esempi di di persone riconciliate di persone che comunque hanno subito dei danni e si è incontrato con con colui che lo acqua ha causato questi danni quindi sì anche all'interno del carcere ma sì anche all'esterno
Ci sono delle organizzazioni anche nazionali che ci permettono soprattutto di facilitare questi rapporti quindi possiamo dire che stiamo camminando bene
Il chiaramente il percorso è lungo anche perché c'è bisogno di una vera e propria conversione della della persone quindi sia di colui che ha commesso il reato e che deve veramente sentirsi
Un una persona cioè devi anche campi comprendere che ciò che ha fatto il male e tante volte non è facile non è facile
E quindi perché anche loro hanno hanno un modo
Diritti qualificare la loro giustizia e e quindi allora anche in questo lui cappellani all'interno delle carceri volontario e tante altre associazioni
E che perché promuovono questo discorso sono chiamati soprattutto anche ad un cammino soprattutto lento
Paziente per far sì che questa cultura possa veramente stendersi sempre di più perché questa è anche l'obiettivo anche di nostro convegno ne parleremo prove della giustizia riparativa
C'è sì io io detenuto che mi pento di quello che ho fatto voglio incontrare
La vittima se l'altro non è disposta discorso non se non si fa ecco quel discorso quindi c'è bisogno da ambedue le parti di un di di un cammino di conversione e di un cammino di conversione
Detti in semplice parole chiaramente anche qui il discorso è molto più ampio è molto più ampio
Hanno scritto libri relazioni tesi su questi argomenti quindi quindi non vorrei banalizzare un po'questo questa questo aspetto che è molto importante quando si parla della giustizia riparativa