Il "Rapporto 1992 sull'economia del Mezzogiorno"

La presentazione
Nel rapporto Svimez novantuno
è la prima volta
Che un evento così importante e significativo per il battito sul Mezzogiorno
Si svolge nella sede di Palazzo Partanna
Liceo siamo grazie alla Svimez
Al suo presidente Massimo Nesi
Al suo direttore Salvatore Cafiero
Che salutiamo cordialmente
E ringraziamento va anche alla Federazione campane che in un con la SIM immerse hanno promosso tale incontro
Ray salutare anche il penso che ancora non è arrivato però dovrebbe arrivare a momenti direttore generale della Confindustria
Innocenzo Cipolletta illustri ospiti che interverranno al dibattito che vede voi tutti
Io non vorrei togliere
Molto tempo
A questa
Junior
Però vorrei fare alcune considerazioni
Il rapporto Svimez rappresenta un punto di riferimento fondamentale
Dai dati forniti puntualmente dall'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno
E dalle preziose analisi che li li accompagnano
Emergono utilissime indicazione di rotta sia per l'individuare il tipo di interventi entri da adottare a sostegno del sud
Sia per definire misurate ad attribuire i gravi ritardi che ancora le distanze gran parte del Paese dal centro Norditalia
Il rapporto Svimez in questa direzione avuto anzi e ha tuttora la funzione di contribuire a realizzare provvedimenti
Per il decollo dello sviluppo economico e sociale del Sud
Anche in questi tempi di crisi l'opera dello Svimez della Svimez non perde di significato Tanzi diretto al contrario che mai come in questo periodo il rapporto ha una funzione decisiva
Contrapporre la nuda verità delle cifre e dei fatti alle superficialità con la quale spesso si affronta la questione meridionale
In epoca di leghismi in un momento in cui spesso si tende a rimuovere i problemi invece di risolverli
Di risolverli il rapporto Svimez può anche dare fastidio a qualcuno
Come quando il rapporto afferma
Dati alla mano che impensabile
Annullare completamente
Le politiche regionali di sviluppo o come quando si sottolinea che a fine novantuno l'agenzia per il Mezzogiorno presentava arretrati vi circa mille seicento miliardi per mandati rimasti inevasi per mancanza di liquidità
Il Sud insomma non riusciva neppure a quelle degli spettri
O se volete lo riceve il ritardo ma il danno resta comunque visto che l'intervento di tempo è tale da ridurre se non azzerare i benefici in teoria assicurati dal sessantaquattro del resto la Corte dei conti ha messo in risalto una volta per tutte
Come l'entità delle risorse pubbliche destinate al Mezzogiorno sia nettamente inferiore a quella del resto del Paese
Fa un chiarimento ordinario su certi fronti quasi inesistenti
è uno straordinario di anni danni zoppicante è ridotto quasi alla paralisi c'è materia di che essere preoccupati si tratta di una preoccupazione che esprimiamo come imprenditori e come cittadino
Vissute afflitto la carenze di infrastrutture tra istituzioni inefficiente
Inefficienti da scarsa diffusione di cultura d'impresa
Un operatore che localizza nelle nostre adesso investimenti e costretto a scontare troppe difficoltà aggiuntive troppe di situano mila in questo scenario con il clima che si respira nel Paese e già molto che la crescita percentuale del prodotto interno lordo extra agricolo del mezzogiorno non si discosti granché da quella media nazionale e che il prodotto interno lordo complessivo meridionale come rileva il rapporto Svimez sia addirittura superiore a quello del Centro Nord
Questa seduzione potrà comunque soltanto peggiorare se passerà la linea di quanti ritengono di risolvere
Questione come risanamento della spesa pubblica e l'abbassamento del tasso di inflazione limitandosi a liquidare il problema meridionale
La qualità della spesa pubblica e ripristino delle leggi di mercato a tutti i livelli possono solo fare del bene a mezzogiorno
Non ci si può illudere di far rientrare in un colpo solo la spesa per il sud dell'intervento ordinario fingendo di dimenticare che questo dalle nostre parti non funziona affatto
L'augurio che vorrei rivolgere al Napoli la Campania che al Mezzogiorno e che opere importanti come il rapporto Svimez
Possono servire a evitare errori clamorosi in una fase che vede il nostro Paese atteso da prove difficili come l'ingresso in Europa
Prove che non è consentito sbagliare
Auspico quindi con questi che questo rapporto e gli interventi che seguiranno la sua presentazione possano influenzare positivamente i comportamenti del nuovo governo
Gli ampi enti politici e quell'imprenditoria grazie
Passo la parola al presidente Banderas
Grazie dottor colleghi razzie anche al dottor Giustina nel cortesemente sessions più desidero anche ringraziare gli autorevoli esponenti della cultura e delle istituzioni che hanno aderito all'invito s'immerse di intervenire alla presentazione del dell'annuale rapporto
è un ringraziamento tanto più caloroso il sentito in quanto l'adesione al nostro invito è intervenuta in un momento in cui il meridionalismo sembra frastornato investita da un senso di impotenza
Quasi mancanze mancasse ogni capacità di reazione e si dovesse assistere inerti al progressivo sgretolamento di quella concezione che sia pure tra molte resistenze negli ultimi quarant'anni aveva portato a individuare il Mezzogiorno non già con uno dei problemi regionali del Paese
Ma come problema d'interesse generale per tutta la nazione
In effetti questo nostro tradizionale incontro annuale che Pasquale Saraceno alla cui memoria rivolgo un grato e affettuoso pensiero
Vol
Volle come un'occasione di riflessione congiunta sulla situazione del Mezzogiorno e sulle prospettive di avanzamento e di unificazione economica del paese
Avviene oggi in un contesto che sino a poco tempo fa poteva ritenersi impensabili molti sono gli eventi e i comportamenti dell'ultimo anno
Che pur nella diversità del peso specifico e della rilevanza assoluta correlativa possono spiegare il senso di impotenza di quanti ritengono che il mezzogiorno non possa e non debba essere immaginato
Sono eventi e comportamenti che in taluni casi possono indurre non possiamo nascondercelo a un severo giudizio sull'acquiescenza della classe dirigente regionale e sul ceto politico che ne espressione c'è in primo luogo il sistematico rifiuto di allocare le indispensabili risorse per il finanziamento degli ulteriori sviluppi dell'azione di intervento straordinario
E ciò pure in presenza di sicure prospettive di rilevanti investimenti nel settore industriale
Adesso si accompagna poi la sistematica distrazione dei pochi fondi nominalmente stanziati dalla legge sessantaquattro
Per destinazioni che attengono in modo incontestabile ai compiti amministrazione ordinaria dello Stato
C'è in secondo luogo la prospettiva Brehme del venir meno di qualsiasi possibilità di intervento diversificato per il Mezzogiorno nel settore delle grandi infrastrutture e delle incentivazioni alle attività produttive
E ciò in una situazione in cui un intervento diversificato nel Mezzogiorno
Come dimostra alla relazione dell'amico Salvatore Cafiero appare ancora essenziale sia pure in termini e con meccanismi del tutto diverso da quelli disegnati da vecchie Santa qua
E infatti impensabile c'è non solo alla luce delle esperienze passate
Che la modernizzazione delle regioni meridionali resti demandato il alle amministrazioni ordinarie che agiscono per il quotidiano aldiquà di ogni logica e mezzo di programmazione
C'è ancora nella vicenda assume un significato emblematico l'intendimento passato pressoché inosservato di espellere articolo centodiciannove della Costituzione l'obiettivo specifico dell'autorizzazione del Mezzogiorno
Ciò sulla base delle proposte di modifica della Carta costituzionale approvate sul finire della legislatura dalla prima Commissione della Camera leggiadri presentate al nuovo Parlamento
Verrebbe meno pertanto quel nesso che si coglie da una lettura sistematica del testo costituzionale tra il principio sancito dall'articolo tre relativo alla progressiva rimozione da parte della Repubblica
Degli ostacoli di ordine economico e sociale
Che impediscono il pieno sviluppo della persona umana
E l'effettiva partecipazione all'organizzazione politica economica e sociale del Paese il principio della valorizzazione del Mezzogiorno e dello yen Salvetti con insufficiente sviluppo è pur sempre un ostacolo al conseguimento dell'uguaglianza e della pari dignità sociale da parte di una cospicua parte della popolazione nazionale
C'è inoltre a mancare con il sedazione mezzogiorno nel contesto del principio della coesione economica e sociale dibattito dal Trattato di Maastricht Chiurchiù istituisce l'Unione economica europea
Ma destro ma soprattutto preoccupazione le indicazioni che emergono dai risultati della recente consultazione elettorale
Al di là di una lettura troppo semplicistica di tali risultati
Indici di fenomeni più gravi di mere manifestazioni di populismo di estremismo di destra di Poggi al TG due facilmente contenibile come Stato affrettatamente ritenuto e certo che da essi emergono due paesi diversi non solo dal punto di vista della struttura produttiva ma anche da quello della concezione dell'unità nazionale
è legittima anzi domandarsi alla luce di questi risultati se per caso l'Italia non sia cessando di essere una nazione ne sono conferma l'improvviso esplodere di un improbabile questione settentrionale
La prospettazione di riforme costituzionali imperativi nere ha un'articolazione federale dello Stato
Il disegno della macroregione di Padania configurata come una sorta di sub federazione
Che ha ricevuto dignità e plausibilità dalle iniziative di fondazioni culturali pur promosse da gruppi che mostrano ancora di credere alla necessità di azione sviluppo delle regioni meridionali
Le esplicite dichiarazioni di qualificati esponenti della classe politica in ordine alla necessità che il nuovo Parlamento CD a carico di una politica per il Nord
Certo nessuno ignora che anche uno Stato federale al di là dei portieri riconosciute ai singoli Stati nel quadro di un obiettivo di armonia equilibrio può darsi carico assumendolo come precipuo comporre relazione dello sviluppo delle regioni più arretrate dannazione
Lo confermo a tacer d'altro lei poi il sit-in esperienze degli USA della Germania federale
Certo nessuno ignora che le autonomie territoriali riconosciute consacrate da un vero patto per radio
Non possono non trovare un limite nella interdipendenza degli interessi delle singole collettività
E nella istituzionalizzazione del principio di solidarietà che vale non solo per le persone ma anche per le formazioni territoriali
Ma l'articolazione federale che ci viene prospettata proprio perché motivata con un Gretto calcolo del dare e dell'avere
Sembra chiusa a tali principi e quindi negare in radice il criterio che cementa tutte le intese federali cioè quello della solidarietà istituzionalizzate
E sa sembra voler rinnegare attraverso l'esaltazione dietro democrazia localistiche e con la prospettazione di macroregioni i principi base dell'idea di nazione
E di solidarietà civile
E sembra anche dimenticare che è una società libera non sopravvive se le condizioni di vaste comunità di cittadini sono fortemente divaricati
Se cioè essa non presente requisito essenziale della omogeneità
A queste concezioni non può non opporsi è meridionalista riformista
Quel me io rifuggo riformista per cui Pasquale Saraceno ha lottato sino alla sua scomparsa è un riformismo che non si sostanzia è appena il caso di richiamare qui la costante linea di pensiero della Svimez di assistenzialismo e di vecchie e logore forme di aiuti caritatevoli
In esso al contrario ha per obiettivo esclusivo lo sviluppo e la modernizzazione del regime meridionali e la creazione dei presupposti affinché le genti meridionali possono essere protagoniste del loro avvenire
E è un riformismo che non solo intende tener conto de las disastrata situazione la finanza pubblica ma che ha un diretto interessa al suo risanamento come metterà in evidenza Salvatore brevi cioè Piero nella illustrazione del rapporto ma nello stesso tempo un riformismo che opponendosi recisamente al disegno di caricatore di un federalismo che tale non è viene ancora una volta e identificarsi ed col principio dell'unità nazionale
Una Costituzione da strada Mintz costantemente ci richiama ero come effettiva attuazione dell'idea di città in udienza Addis indissolubilmente connessa
Mi sia per ciò consentito formulare l'auspicio che nostro tradizionale incontro assuma quest'anno anche il particolare significato di una ripulsa di ipotesi che a tacer d'altro contraddicono la nostra storia
Mario a
Io sono particolarmente diretto questa mattina di introdurre i lavori dopo il saluto del presidente dell'Unione degli industriali
La l'insediamento di questi di questo convegno da parte del presidente al missile in cui la cui breve relazione
Si rivela molto interessante credo che nel dibattito che seguirà questi temi saranno tutti di crisi io sono molto lieto almeno per due ragioni innanzitutto perché il rapporto Svimez ritorno a Napoli per molti anni il rapporto Svimez c'era una consolidata tradizione che fosse presentato qui a Napoli e poi si è allontanato adesso ritorna io spero che questo sia la l'inizio di una nuova non una serie di
Di una nuova permanenza della rapporto Svimez a Napoli
E lo sono anche questo è un riferimento SEL misi consente tutto personale perché io sono stato tra i presentatori dell'asporto Svimez per molti anni ebit privilegi e di essere scelto dal professor Saracino
Per diversi anni come presentatore di questo rapporto e quindi anche per mica presente anche sul piano personale rappresenta rappresenta un rito
Io quelli in questa introduzione Nozza titolo specificamente i temi molto brevemente naturalmente una breve interruzione
Lo tratterò specificamente i temi del rapporto Birkin ascolteremo la relazione di che fiere seguita subito dopo il
Il dibattito ma indubbiamente per due avvenimenti chi si sono verificati in questi ultimi tempi e il quale rappresentante degli imprenditori
Qualche considerazione sul tema attivo necessariamente fratture e i due avvenimenti sono uno interno nostro l'avvicendamento al vertice della Confindustria c'è una nuova una nuova dirigenza confederale peraltro guidato da un giovane
E di l'altra è quella la costituzione del nuovo governo e il programma che il governo ha presentato alle Camere
Con particolare riferimento Accio che concerne il Mezzogiorno
Ecco io credo che questa queste Edward vini metteva questa nuova situazione che si è venuta a creare impongono alla Confindustria
Di immettere appunto le proprie posizioni mi dispiace che non ci è ancora qui
Cipolletta perché la Confindustria da un po'di tempo non ha una sua posizione ben chiara su i problemi del Mezzogiorno è necessario che questa posizione venga venga ricostruita in qualche modo in relazione anche ai fatti che si sono verificati a lei cose che abbiamo ascoltato ecco io credo equity
Perché la riflessione degli imprenditori comunque debba partire da alcuni convincimenti ed è su questo che vorrei Izzo attivisti molto brevemente perché credo che sia interesse degli imprenditori
Ma interessa importi mezzogiorno partite dal questi convincimenti
I più loro che vorrei dire che il Governo ha posto al centro del proprio programma anche in relazione a ciò che è emerso dalla campagna elettorale
Alcuni problemi che alcune questioni fondamentali che sono che vanno dal risanamento economiche finanziarie come sappiamo ormai è una è una una giaculatoria che ripetiamo da tempo speriamo che essi trasformi in un programma operativo come il il governo si propone quindi diciannove ed economiche finanziarie con riguardo agli impegni comunitari la criminalità organizzata la moralizzazione della vita pubblica le riforme istituzionali
Ecco questi sono tutti argomenti che a mio giudizio a nostro giudizio sono sono particolarmente particolarmente interessante il Mezzogiorno io credo che non che nessuna politica per il Sud ordinaria speciale chi fosse e potrebbe avere successo senza significativi passi avanti
Nella soluzione di queste questioni fondamentali
Non avrebbe senso ripristinare una quasi si politica speciale per il Sud se la questione morale dice la mente economico finanziario la questione criminale
Non fossero affrontati con decisivo per cui di quindi abbiamo coniato uno slogan vedi assumere il senso di una politica dalla questione meridionale alle questioni nazionali
Per questo è un primo punto ok va sottolineata soprattutto perché una maggiore efficienza della pubblica ai amministrazione perché le questioni sono tante di solito si aggiunge alle questioni anche le riforme istituzionali la verità è che la riforma siti
Istituzionale
E ma questioni perché tutto probabile si riconduce alle hanno alle riforme istituzionale poi soprattutto per il Mezzogiorno
Sappiamo da tutte le analisi anche nel rapporto Svimez negli anni che abbiamo fatto quando incide questo discorso della pubblica amministrazione il modo di sentire lo Stato la presenza dello stato anch'nel Mezzogiorno d Italia possa dire e quanto importante sia la funzionalità soprattutto delle istituzioni per i rapporti tra queste e i cittadini tra queste l'economia io credo che se questi problemi fossero affrontati con decisioni nel Mezzogiorno il dipendentemente dalle politiche speciali mi permetto di affermare potremmo avere dei risultati incredibili
Basti vedere come sono gestiti gli enti locali per rendersi conto di che cosa
Io voglio notizie
Quindi al di là e al di sopra FVG confermate tutto quanto si può dire in materia di di di di di interventi speciali interventi speciali certamente non c'è dubbio che la la qui la le riforme istituzionali ma soprattutto la questione della presenza dello Stato e l'efficienza della pubblica amministrazione rappresenta un presupposto fondamentale e irrinunciabile
Per il Mezzogiorno ecco perché il Mezzogiorno è particolarmente interessata a quelle questioni che sono questioni nazionali ed esterno nazionali
Bossi e Emilio lo riconoscono meno il problema
Poi in questi giorni è stata dimostrata iniziative anche no
Ecco questo congresso di questo consesso istituzionale fa parte anche quell'armamentario di istituzioni di Licci speciale che va sotto il nome di riforma di di intervento straordinario
E non vi è dubbio che questo discorso va sistemato vari pensato anche in funzione delle esperienze che sono state che sono state fatte e che indubbiamente ha trovato
Attuato ma alla alla
Ecco l'attenzione della pubblica opinione e non solo quella settentrionale anche quella meridionale particolarmente particolarmente sensibili a a questi corsi ecco io vorrei per la parte che ci concerne soffermarmi un momento su sulle sugli incentivi finanziari perché su questo fatto degli incentivi finanziari a mio giudizio bisogna pervenire ad una posizione chiare e questo su uno degli argomenti fondamentale su cui deve esprimersi la Confindustria
Ecco il bimbo poco non si capisce perché gli incentivi finanziari Matthew tema su cui ritorno spesso debbano che rientrano per loro natura nella politica industriale debbano essere la di integrante di un intervento speciale
Per sull'opportunità o meno delle incentivazioni finanziarie
è sorta in questi ultimi tempi una sorta di contrapposizione tra banca e industria e come da qualche parte si è voluto interpretare ha diritto fra i fautori del mercato e quelli dell'assistenza
è una contrapposizione questa che non ha ragione di essere e soprattutto e un falso problema
Perché
In primo luogo io vorrei il rilevare che appare abbastanza singolare che l'industria propenda verso l'assistenza e la banca invece verso il mercato secondo alcuni alcuni interpreti di questa contrapposizione
Mentre poi mentre invece la storia di questi anni ha dimostrato esattamente che S uno sci la storia di questi hanno dato indicazioni molto diverse
Ma non è che
Soltanto per ricordare che una compatta contrapposizione falso ma non per istaurare una polemica invece ciò che va a chiarire che dice divide il Sud sono sostanzialmente incentivi all'insediamento
Tutto ciò che gira intorno ad incentivi serve per definire invogliare come si suddivide per stimolare di azienda insediarsi nel Sud ho atteso che vissuto questo sulla genesi dell'incentivo
Atteso che nessun disturbo condizioni non equiparabili a quelli di altri reati cammino
Almeno in via civiltà ora naturalmente e questi incentivi oggi vanno armonizzati con lady
La politica comunitaria con le direttive comunitarie su questo non c'è dubbio e va però anche ricordate che in tutti i Paesi europei
E qui non faccio la difesa degli incentivi col però non mi piace nemmeno sinti parlare di assistenza e dell'industria vissuto quando in tutti i Paesi open tutti indistintamente ci sono incentivi in conto capitale
E il conto contributi in conto capitale contributi in conto interessi
Più o meno Co percentuale piumino analoga alle nostre Ugo percentuale vino meno meno ma ci sono dappertutto quindi quando parliamo di armonizzazione in sede comunitaria degli incentivi mi pare che abbiano abbastanza abbiamo abbastanza
Ieri chiarito che non c'è e nessuna ragione per aprire qualche cosa in più rispetto agli atti quello che invece è molto importante e che
Il tutta la parte incentive rientri a pieno titolo nella politica industriale così come vi rientrano al sedici incentivanti tentiamo una per tutto quello dell'innovazione tecnologica
La trecentodiciassette ultima pretese
Oppi ecco poi è sorto su questa sorta su questa contrapposizione tra banche in tutto il problema delle merchant bank
E questo si dice che questi strumenti non ho trovato nessuno Dufour mercato a livello di impresa minore ecco io voterà poteva supporre permette di affermare che questo problema della mancanza di mercato di una mancanza di sensibilità nei confronti di questi strumenti finanziari non è un problema esclusivo del Mezzogiorno
Probabilmente più accentuati Pisanu in ma il problema della partecipazioni finanziarie su questa mancanza di cultura nei confronti di questo nuovo modo di essere delle aziende nei confronti del sistema finanziario è un problema che interessa tutti i Paesi io non credo che si faccia Sensi mentre qualcuno ha fatto sia sia semplice trovare molte piccole aziende nessuno partecipate da merchant bank al nord come al sud
Quindi su questo punto dobbiamo essere chiari questo il problema del cultura finanza della cultura dei del imprenditoria minore nei confronti di nuovi strumenti finanziari è un problema che interessa tutto il territorio nazionale con particolare riferimento del Sasso de certamente ma non non è un fatto esclusivo del Mezzogiorno
Ho questo naturalmente non significhi bisogna vestisse libri anzi allora vi è un problema strategico ha risolto che investe la struttura e la dimensione la struttura la convinzione e la specializzazione delle nascenti
L'attività di questi strumenti dovrebbe essere più orientata alla promozione e meno a alla funzione dello sportello cioè si attende che qualcuno vada a chiedere di essere partecipato questo è una è una una visione abbastanza visto ecco allora per poter ottenere questo risultato dovrebbero essere individuati
Obiettivi più ambiziosi promozione industriale
Anche mediante la ricerche la definizione di alleanze con gruppi internazionali detentori di nuove tecnologie
Questo richiede inoltre che strutture specializzazione adeguate richieda anche dimensioni adeguate
E anche in questa chiave che nacque e Meridiana su cui spesso si fanno dell'epoca che si ipotizza infatti un rapporto sinergico tra con la cosiddetta superfici me che avrebbe dovuto nascere tra la fine e la FIBA questo progetto non ha mai visto la Buscè non si è capito ma il deficit
Vi è da augurarsi quindi che il nuovo governo il nuovo ministro del tesoro il nuovo ministro per il Mezzogiorno affrontino questo problema la rapisce e questo discorso della sub fine venga finalmente portato a termine
Perché cash solo in attraverso questa strada che è possibile per rinvia quelle dimensioni dicono gli noi stiamo parlando e certamente si risolverà anche il problema dei rapporti tra indiana e il e la e la super fine così come nel protocollo d'intesa e di istituti mi permetto di fare questa affermazione
Che non è mai stata fatta come il protocollo d'intesa dirvi che gli istituti che hanno dato vita a Meridiana sottoscrisse
Quando c'è stato pronto alcuni imprenditori molti imprenditori ventinove sette Zona va una verità Avigliana lo hanno fatto perché erano consapevoli che non vi era conflitto tra ridisegno della super fine e la nascita di media
Quel conflitto quando nasceva proprio in funzione di questo progetto che va sotto il nome prefigura ci auguriamo che il nuovo ministro del tesoro in un ministro del del del Mezzogiorno risolvano questi problemi se vogliamo parlare di nuovi strumenti finanziari sono presenti anche il problema Davis venne
Ecco ma mentre si impone me in mano
Alla creazione alla al riordino degli incentivi alla creazione delle condizioni necessarie non nuova finanza
Bisogna anche che il nuovo governo il nuovo Parlamento affronta e risolve no al più presti Nuto che impropriamente una sottile nome
Di di finanziamento della sessantaquattro ne ha già parlato il presidente collare io non voglio soffermarmi a lungo su questo non voglio dire però vorrei sottolineare che c'è un equivoco
L'equivoco sta nel fatto che quando noi parliamo di di mantenere gli impegni negativamente h al cosiddetto differenziamento della sessantaquattro data all'uno viene interpretata o in buona fede o in mala fede come una volontà di perpetuare l'attuale interventi straordinari non è di questo che si tratta si tratta di dovere distratta inveisce che lo stato di fare un'ora ai suoi impegni per intenditori che hanno investito nel Sud
è che ha investiti in funzione
A fidando su una legge dello Stato
La conseguenza di questo mancato rispetto degli impegni significa mettere in crisi queste aziende
E significa anche allontanare per sempre la possibilità di poter di poter stimolare invece nuovi investimenti in funzione di leggi che sono state che sono in essere che sono invalidi dal punto di vista ecco questo questo equivoco va assolutamente chiedeva solo chiarito adesso soprattutto in questo momento in cui si sta parlando di come riformare gli interventi straordinari
Facciamo tutti i discorsi di questo mondo ma manteniamo gli impegni relativamente ad un finanziamento per quelle pratiche io qui un elenco di quanti bravi sono sono presente allo strabismo ceceni CDC mille settecento pratiche Pezzeda mila miliardi messi venti dei quali cinque mila e settecento hanno già
Superato
Lo scoglio del del del del della istruttoria bancaria
Vi è poi il problema dei contratti di programma anche qui una parole chiare questi due contratti di programma sono stati definiti
Parliamo di nomi come FIAT Bur Barilla Biaggi Ital grandi potesse Slesia e ci sono poi altri il doppi stranieri che hanno firmato i contratti di programma e che ci sia che fanno e faranno investimenti nel Sud particolarmente interessanti non tanto per la dimensione e per il dato occupazionale ma per l'aspetto qualitativo
Questi contratti di programma non si possono mettere in discussione tutti i giorni sono stati firmati ma portati avanti così come bisognerà dire una parola chiara su quello che i si dovrà fare per il futuro anche queste uno dei dei problemi ed ingiusto può rimanere aperta
Io vorrei dire che questi contratti di programma su questo punto vorrei soltanto di trovare un momento di contratti di programma soprattutto questi investimenti che sono programmati per il Sud dimostrano
Che l'industria ormai da ha preso sul serio il discorso della industrializzazione del Mezzogiorno ecco da qualche parte viene sostenuto che certe decisioni d'investimento
Noi siamo quasi tutti i giorni sui giornali sono prevalentemente stimolato dalle provvidenze finanziarie
Io mi permetto affermare che anche se ci Fuchs
Questo significa darebbe una prova della validità di una scelta politica
Perché non se lo sono inventati industria
La Ricci
Ciò che invece va sotto i binari che in questo deciso orientamento dell'industria italiana verso sud il blocco di altri giorni Europa è un fatto importante
Anche se ciò per una certa parte regole essi stessi giorni deve sulla Piaggio si dissolverà Ulivo una redistribuzione tenuti territoriale delle strutture produttive del nostro Paese
Non si giustificano comunque assolutamente atteggiamenti ostili la redistribuzione territoriale la base produttiva insieme all'ampliamento della stessa
E comunque un obiettivo da perseguire se si considerano congiuntamente il tasso di disoccupazione
E le proiezioni demografiche e poi adesso il rapporto Svimez ecco tutto quest'ultimo profilo va solo ricordarvi che la crescita zeri osserva sul margine risultato positivo l'altro negativo dal positivo
Se la sua su
Questo sul sito lo lo lo si dimenticasse
Ecco
Io
Devo concludere vorrei soltanto richiamare un ultimo punto non posso farlo
Relativo alla realizzazione degli obiettivi concernente le inflessibile cosiddette infrastrutture puntuali e le infrastrutture arredi di cui ha parlato il Presidente del Consiglio nel suo discorso al Parlamento
Ecco su queste le idee non sono ancora chiare neanche quelle degli imprenditori tuttavia va sottolineato che l'accorpamento del ministero del Mezzogiorno
Con quello del Bilancio e della Programmazione
Può aprire un senza avrà senso solo se riuscirà a fare chiarezza in materia di flussi di Spencer Investimenti in primo luogo ripristinando il necessario equilibrio sa al nord e sud e dicendo soprattutto avvilita
Poi realizzato una reale aggiuntività ma soprattutto adottando strumenti e tegole idonea a che gli obiettivi siano realmente raggiunti si riparla di nuovo di una Authority tra l'altro l'autodichia viene viene reintrodotta di nuovo da coloro i quali uno demolito va prima
Va combattuto va sempre vanno sempre bene i ragionamenti l'importante è che che sia obiettivo che siano realmente raggiunti io ne conclude su questo punto dicendo il Mezzogiorno non è interessata al di opere pubbliche come intervento per sostenere il laico uno miliardo
Il Mezzogiorno interessata a queste opere pubbliche esiti avessimo le infrastrutture di base
E questo è un concetto che venditori devono assolutamente
Ribadire perché noi vogliamo che i se qua qua sì sì strumento sia sia adottato sia fatto nella chiarezza di propositi e nella trasparenza delle procedure grazie
Perché c'è qui il direttore del Dis venne
Se viene chiesto urgentemente dalla presidenza di difendere scegliere dottor Plotino questa qua
Cioè
Allora la parola
Appreso che la figlia
Prima di dare inizio alla lettura dell'introduzione del rapporto consentitemi
Di ringraziare la signora Saraceno che ha accettato di buon grado di essere ancora una volta con voi qui in questa occasione
Per me la sua presenza importante perché al suo fianco vedo ancora il processo questo ci conforta nell'impegno
Restare sì chi la durezza dei tempi ce lo consentirà su questo cammino che insieme di servizio di autonomia
Che io per tanti anni ho percorso con lui
Fine di chiedo asilo politico versa oggi in una crisi gravissime sulle cui più recenti manifestazioni sono state richiamate prima dal presidente annessi
La crisi è crisi della politica
Incapaci di decidere le necessarie riforme e crisi della società nazionale che vada prendo il senso della sua unità
Come dimostra la rozzezza sia dalla polemica nordista sia delle reazioni sudiste
In questo quadro si scrive la consunzione degli ordinamenti dell'intervento ordinario e straordinario
Che dovrebbero presiedere all'azione pubblica nell'aria
Eppure
I progressi economici e sociali del Mezzogiorno nel corso degli oltre quarant'anni trascorsi dall'avvio dell'azione del giornalista nel dopoguerra
Sono stati d'intensità senza precedenti gli antimeridionalisti dell'obiezione fiscale così come i falsi meridionalisti delle recriminazioni e delle questure hanno troppo spesso il torto di ignorarlo
Ma non è membri ero che il rapporto tra i costi e risultati di tali azione si è fatto sempre più insoddisfacente
Su di esso hanno pesato molto negativamente non solo i generali condizionamenti divenuti col tempo sempre più gravi derivanti dalla degenerazione in tutto il Paese della politica in partitocrazia
Ma anche l'illusione di cui furono vittime degli esattori
Che nel Mezzogiorno fossero maturate risorse progettuali capacità amministrative e virtù civili tali da giustificare il pressoché totale affidamento dell'iniziativa programmatica e delle responsabilità attuative dell'azione di sviluppo ai governi regionali e locali
Questa illusione ha provocato al Mezzogiorno e non solo a mezzogiorno danni che sono sotto gli occhi di tutti
Ma a quanto pare ciò non basta ad evitare che essa continui ad essere pervicacemente coltivando
In questa situazione divenuta particolarmente difficile ed ostile e doveroso richiamare i principi del del giornalismo unitario che ispirò i fondatori della Svimez
La politica meridionalistica avrebbe dovuto assolvere al compito di completare sul piano economico e sociale l'unità politica del Paese
Avrebbe dovuto consolidare in tal modo le fondamenta morali di uno Stato nato nel secolo scorso dall'impegno di una minoranza animata dai valori di nazione i di libertà propri della moderna cultura europea
Oggi invece di fronte alla indubbia responsabilità di quanti hanno anziché consolidato in rosso quelle fondamenta
Una minoranza berci ante abita la minaccia di un'inversione del processo storico
Secondo costoro fallito l'obiettivo dell'unità economica e sociale del Paese e smarrite le ragioni morali dell'agire delle istituzioni dello Stato unitario
Questo avrebbe definitivamente perso la sua storica legittimazione di qui la proposta di ritornare ammesso che siano mai esistite alle patrie regionali o di inventarsi nuove patrie interregionali le repubblica del Nord del Centro e del Sud
Nella loro eccitazione eversiva le forze anti unitarie sono solite utilizzare i accreditare luoghi comuni come quello che nessun progresso avrebbe conseguito il Mezzogiorno negli ultimi quarant'anni
Ho Chi attraverso il bilancio dello Stato e specificamente con l'intervento straordinario si sarebbe operato per tutto l'arco di questi quarant'anni null'altro che una sistematica rapina del nord da parte del sud
Più volte dalla Svimez sono stati ricordati e qui di seguito saranno ancora richiamati i dati e i motivi per i quali questi luoghi comuni sono infondati
Ma non si possono nemmeno dimenticare i fatti e i motivi profondamente diversi da quelli addotti dagli apologeti del separatismo
In base ai quali con largo anticipo sull'esplodere delle loro proteste la Svimez ha formulato critiche impietose sedere
Al cammino imboccato dalla politica meridionalistica a partire dagli anni Settanta e ha richiesto un radicale mutamento dei suoi indirizzi e dei suoi strumenti più avanti si daranno alcune indicazioni sugli indirizzi possibili di tale mutamento con la speranza che si possano essere oggetto di attenzione non minore di quella riscossa dalla sbrigativa proposta di abolizione di ogni politica per il Mezzogiorno
è facile prevedere che ancora una volta non mancherà chi per non essere distolto dal comodo esercizio dalla protesta generica della demagogica predicazione e per sottrarsi all'impegno di discutere nel merito di specifiche argomentazioni proposte
Continuerà a dire che la Svimez se il difensore d'ufficio dell'intervento straordinario
La Simest invece non solo non è non è stata finora il difensore di ufficio ma rivendica il merito di aver formulato le critiche più tempestive e sedere ad un intervento straordinario che profondamente difforme da come i suoi fondatori l'avevano concepito
E non è nemmeno il difensore d'ufficio del Mezzogiorno
Ciò che le sta a cuore l'unità del Paese
Come già oltre un secolo fa per i suoi artista artefici così anche oggi l'unità del Paese e la premessa necessaria per il suo sviluppo economico e civile e per il suo destino europeo
Per riconoscere il progressivo degrado dell'intervento straordinario dei per motivare le critiche alle norme che attualmente per attualmente lo regolano e la qualità della loro applicazione
Non occorre negare la profondità dei mutamenti strutturali e dei processi di modernizzazione intervenuti nell'economia nella società meridionale nell'intero periodo dell'intervento straordinario e segnatamente dei suoi primi venticinque anni tali mutamenti possono sfuggire solo a chi ignori quale fosse la realtà del Mezzogiorno ancora nel mille novecentocinquanta in termini reali il prodotto per abitante sia da allora quadruplicato il valore aggiunto dell'industria in senso stretto è aumentato di nove volte e la sua produttività per occupato di sette volte
Il valore aggiunto agricolo si è raddoppiato malgrado gli occupati nel settore siano passate da cinquantasei a quindici per cento del totale
Lo sviluppo della rete stradale più che raddoppiato in pratica non ci sono più abitazioni sfornite di servizi igienici e sfornite di elettricità che invece del mille novecentocinquantuno erano rispettivamente il quaranta e il trenta per cento del totale
La disponibilità media giornaliera di acqua è passata da ottanta a trecentoquaranta litri per abitante la mortalità infantile è scesa dall'ottanta al dieci per mille
La percentuale degli alunni della scuola secondaria superiore sul totale dei coetanei è passata da nove a sessanta
Certo nonostante tali progressi il divario con il Nord in termini di prodotto pro-capite e ancora oggi del quarantatré per cento e in termini di sviluppo civile forse ancora maggiore
La disoccupazione del venti per cento tripla che nel Nord i posti di lavoro manifatturieri per mille abitanti sono trentaquattro meno di un terzo che nel Nord
Ai progressi del Mezzogiorno Annan larga misura contribuito l'immigrazione il generale sviluppo economico del Paese
Ma è certo che non sarebbero stati così intensi e profondi se l'azione pubblica di sviluppo fosse stata affidata esclusivamente alle burocrazie ministeriali agli enti locali del Mezzogiorno
Né può dirsi come invece da molti si dice che l'intervento straordinario abbia pesato in modo intollerabile sulle risorse del Paese
Per il ripianamento del deficit delle Ferrovie dello Stato si è speso mediamente molto di più che per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno
La spesa per l'intervento straordinario è stata oltre che di modesta entità del tutto insufficiente a compensare i minori impegno dell'intervento ordinario
Che l'intervento straordinario sia molto meno che sostitutivo dell'intervento ordinario
è stato ampiamente dimostrato sia dal referto dalla Corte dei Conti sulla spesa ordinaria nel Mezzogiorno del dicembre novanta sia dal rapporto io spesso i trasferimenti pubblici la loro distribuzione di qualche mese dopo
Da questi documenti risulta che nella distribuzione territoriale della spesa pubblica il Mezzogiorno non è favorito
E vero tuttavia che se si considera contestualmente alla spesa anche il prelievo risulta operante attraverso il bilancio dello Stato un trasferimento netto di risorse dal nord al sud
Secondo il calcolo operato dall'ISPES sui dati di bilancio del mille novecento ottantasette in quell'anno un avanzo primario del Centro Nord pari a cinquantacinque mila miliardi
Avrebbe corrisposto un disavanzo primario del mezzogiorno pari a ottantatré mila miliardi oh scusi per la parte rimanente riporta signorine che sono finanziate da altre voci di unico Takuto ipotetica bilancia regionale dei pagamenti quali
L'ascesa politica di riequilibrio regionale a sua volta dovrà essere riportata per quanto riguarda l'entità delle risorse ad essa destinate entro i limiti di compatibilità con gli obiettivi di riduzione del debito pubblico e dell'inflazione
Ma sia pure il questi limiti essa resta necessaria
In assenza di tale politica a cogliere le opportunità dell'unione economica e monetaria
Sarebbero sia pure al costo di un'accentuazione delle immigrazione della sopra utilizzazione del territorio
Le regioni industrializzate dove le imprese possono fruire di rilevanti economie esterne e al loro interno hanno potuto accumulare il potenziale innovativo richiesto per affrontare la competizione in campo aperto
Per le regioni in ritardo invece in cui la maggior parte delle imprese opere all'intera opera all'interno di mercati locali naturalmente o le o legalmente o purtroppo anche illegalmente protetti
La completa unificazione del mercato europeo potrebbe determinare un ulteriore impoverimento e quindi un più acuto bisogno di assistenza
Per lo sviluppo delle regioni in ritardo non bastano dunque l'unificazione dei mercati e delle monete
Occorre anche una forte politica regionale
Che sia in grado di determinare la convenienza a localizzare in tali regioni produzioni competitive in misura più che sufficiente a compensare l'inevitabile scomparsa di quelle attività locali
Che non sa non m'sono in grado di reggere ai colpi della concorrenza
Il Mezzogiorno nella competizione tra aree per la localizzazione di produzioni competitive rischia di essere favorito rispetto ad altre aree in ritardo interne ed esterne alla comunità
In proposito vorrei osservare che per molte produzioni l'alternativa di localizzazione non è come potrebbero far pensare alle agitazioni in corso a Chivasso a Pontedera tra mezzogiorno e nord d'Italia ma tra mezzogiorno e altre regioni
Fuori dei confini nazionali nelle nelle quali l'offerta di spazi di lavoro e di incentivi sia paragonabile a quella del Mezzogiorno
Dentro la comunità Spagna Irlanda e per topi di aspetti anche il Portogallo grazie ai minori Salaria politiche macro economiche industriali più efficaci
Ad un'amministrazione pubblica almeno inefficiente hanno già dimostrato rispetto al Mezzogiorno una maggiore capacità di attrarre investimenti
La Germania orientale grazie al rilevante sostegno finanziario pari del mille novecentonovantuno a circa il quaranta per cento del suo prodotto interno e all'efficiente con testo istituzionali amministrativo federale
Supererà presto il suo attuale difficoltà di transizione al mercato e grazie alla sua collocazione geografica lungo l'asse di rapporti sempre più intensi che verranno istituirsi fa Ovest ed Est appare destinata a divenire aria preferenziale delocalizzazione per le imprese di tutto il mondo sviluppato
Fuori della comunità ma associati ad essa Polonia Ungheria Cecoslovacchia offrono ad investitori bassi salari franchigie doganali esenzioni fiscali libertà di rimpatrio dei profitti
Prossimità e facilità di accesso alla riscoperta atto comunitario
I governi occidentali sono impegnati a favorire gli investimenti anche negli altri Paesi dell'Europa orientale e in quelli del terzo punto che rivestono per essi grande importanza strategica
O dai quali provengono o potrebbero provenire le più poi massicce correnti di immigrazione
Alle opportunità tradizionalmente offerto agli investitori un circo occidentali del Giappone dai paesi del Sud-Est asiatico si aggiungono oggi
Quelle che offrono i Paesi dell'America latina che stanno conseguendo rilevanti successi nella riduzione dell'inflazione interna e del debito estero
In questo complesso quadro internazionale in presenza di un evidente disimpegno delle istituzioni e dell'opinione pubblica nazionale il problema meridionale non trova più a Bisceglie
L'attenzione che riscosse dopo la firma del Trattato di Roma e continua a riscuotere fino agli anni Settanta fin quando cioè il Mezzogiorno è stata l'unica grande sotto sviluppo aree sottosviluppate dalla comunità
Ed oggetto da parte del Governo nazionale di un serio impegno di politica regionale
Una volta che avendo dimostrato nei fatti la serietà dell'impegno a ridurre il debito pubblico infrazione
Si fosse acquisita
Sufficiente autorità negoziale occorrerebbe che fossero prospettate con forza a Brussel le ragioni per la quali per le quali la gravità del problema meridionale
Non è adeguatamente rappresentata dallo scarto dalla media comunitaria di indicatori statistici come il prodotto pro capite
Ciò non per chiedere maggiori apporti finanziari ma perché in sede di politica comunitaria di tutela della concorrenza
Si definiscano i criteri watt cui attenersi per decidere sull'ammissibilità delle politiche nazionali di sviluppo regionale
Si è detto che la politica nazionale per lo sviluppo del Mezzogiorno
Non solo per ragioni di compatibilità con i vincoli comunitari ma per ragioni di efficacia e di efficienza dovrà essere al più presto profondamente rivista e segnare una netta discontinuità con quella tuttora vigente
è importante tuttavia che la fine della vecchia politica sia oggetto di esplicita decisione e non è affetto di semplice interruzione del flusso delle disponibilità
E che nel passaggio dalla vecchia alla nuova politica non si creino vuoti legislativi
Il primo requisito della nuova politica per il mezzogiorno e che essa sia esclusivamente finalizzata alla creazione della convenienza alla localizzazione meridionale di iniziative competitive sui mercati aperti
La massima efficacia rispetto a tale obiettivo dovrà essere conseguita non aumentando ma riducendo l'onere a carico della finanza pubblica
Il campo d'azione della nuova politica per il Mezzogiorno dovrà essere rigorosamente definito che esso non potrà non essere in primo luogo quello della realizzazione delle condizioni ambientali richieste nell'esercizio di impresa e competitive
In particolare essa dovrà perseguire l'incremento della dotazione il miglioramento delle gestioni delle grandi reti infrastrutturali interregionali
La promozione di articolate liquidi Brati assetti territoriali urbani il potenziamento della formazione e della ricerca di interesse industriale l'offerta di aree specificamente attrezzate di servizi per le imprese
In tutti questi campi andrà ricercate favorito l'apporto di capitali privati del finanziamento pubblico si limiterà a integrare solo se l'investimento complessivo non risultasse integralmente ammortizzabile con i ricavi della gestione di mercato delle opere e dei servizi
La parificazione tra le Regioni gente realizzate le regioni in ritardo delle possibilità di fruire di economie esterne non può però essere assicurata esclusivamente dall'intervento infrastrutturale
I cui risultati peraltro sono conseguibili solo in tempi lunghi
Lo svantaggio ambientale del Mezzogiorno non è imputabile soltanto la mancanza di quell'economia est ai Sterne che attengono alle dotazioni fisiche del territorio
Mancava insufficiente diffusione delle opportunità e della cultura di mercato
Diffusione che invece prerogativa delle regioni in cui l'economia la società e le istituzioni sono un partecipi di una consolidata tradizione industriale
Per il Mezzogiorno dunque per compensare questo fattore di svantaggio ambientale incentivi saranno ancora necessari che esso e si debbono tuttavia esso essere tali da non causare distorsioni al normale funzionamento del mercato
Il quadro degli incentivi vigenti va innanzitutto semplificato potrebbe essere soppressa la riserva di forniture lavorazioni che appare incompatibile con le norme dell'atto unico comportano costoso duplicazione di procedure ed è infine largamente eludibile e di fatto delusa gli sgravi degli oneri sociali divenuti particolarmente onerosi per la finanza pubblica sono anche esposti in quanto aiuti che agiscono sui costi di gestione al rischio di una valutazione di incompatibilità con le regole comunitarie
Occorre dunque chiedersi se quali incentivi al lavoro gli sgravi speciali per le imprese del Mezzogiorno non vadano sostituiti da contributi per la formazione della manodopera
Nell'ambito di una regolazione della contrattazione sindacale che consenta di tener conto nella determinazione delle retribuzioni
Comprese quelle del settore pubblico delle differenze regionali esistenti dei livelli di disoccupazione di produttività e di costo della vita
Generali esigenze di funzionalità del sistema delle d'intermediazione creditizia di trasparenza della concessione degli aiuti di separazione tra la gestione del credito a quella della spesa pubblica
Impongono infine di considerare anche l'eventualità Dio abolizione o almeno di forte ridimensionamento del credito agevolato
Il luogo degli incentivi finanziari da più parti invocato il ricorso esclusivo agli incentivi fiscali
Nei limiti consentiti dalla revisione del regime vigente delle esenzioni e dall'esigenza di lotta all'evasione non v'è dubbio che sia auspicabile la conferma è se possibile all'ampliamento degli incentivi fiscali attualmente in vigore
In questo quadro potrebbe in particolare risultare efficace il ripristino della detrazione dell'Iva per acquisto di beni strumentali
Occorre però aver presente che l'incertezza sugli imponibili futuri rende inefficace l'esenzione dall'imposta sui redditi d'impresa quali incentiva la nascita di nuove iniziative
Per questo dunque gli incentivi di natura finanziaria anche se ne va ridotta densità restano tuttora necessari
La riduzione del valore nominale degli incentivi d'altra parte non significa che desse sarà ridotto anche l'efficacia se lo snellimento delle procedure potrà contenere l'erosione del trascorrere del tempo opera sul loro valore reale
Quale che sia il ventaglio delle agevolazioni offerte perché esso risulti adeguato alle caratteristiche alle esigenze dei diversi tipi di impresa
Occorrerà che sia riconosciuta dei libici dei massimali fissati la possibilità per ciascuna impresa di scegliere l'interno di tale ventaglio la combinazione più adatta
Non va dimenticato però che agli incentivi disposti dalla legislazione per il Mezzogiorno si affiancano oggi incentivi disposti da norme valide per l'intero territorio nazionale e da norme regionali
L'esigenza di revisione entro il andrebbe soddisfatta per l'insieme di queste norme e si dovranno garantire incentivi maggiori per la localizzazioni nelle regioni meridionali
Per la liquidazione delle agevolazioni analogamente a quanto stabilito dalla legge trecentodiciassette l'impresa dovrà poter optare tra la forma dello erogazione monetaria e quello del credito di imposta
Nel caso del credito d'imposta la cui efficacia è per le imprese potrà essere notevolmente favorita dall'istituzione del conto corrente fiscale
Che esso dovrà essere fruibile nell'ambito del gruppo e non soltanto della singola impresa che realizza la nuova iniziativa
Nel caso di eroga
Simone monetaria dell'agevolazione deve essere previsto il riconoscimento di interessi per il ritardato pagamento a volere dal momento a valere dal momento in cui l'impresa ha maturato il diritto alla liquidazione dell'agevolazione il diritto alla liquidazione dell'agevolazione deve poter costituire oggetto di operazioni di sconto presso i mercati finanziari
Ma le innovazioni più radicali vanno introdotte nell'assetto istituzionale e operativo dell'intervento è impensabile che le amministrazioni statali e gli enti locali del Mezzogiorno sia per il loro ordinamento da loro struttura organizzativa
Sia per il condizionamenti del contesto sociale in cui operano possono assumersi la responsabilità integrale della trasformazione delle condizioni ambientali del Mezzogiorno
D'altra parte l'apparato di amministrazioni enti procedure dell'intervento straordinario definiti dalla legge sessantaquattro
Come si è ripetutamente documentato in precedenti edizioni del nostro rapporto non ha funzionato o ha funzionato malissimo ci dovrà dunque procedere a radicali innovazioni
L'organismo preposto ad interventi dovrà essere in grado di dotarsi di adeguate competenze tecniche e di operare con la massima autonomia
Rispetto al cioè l'indebita interferenza del governo piadine ammissibili condizionamenti dei partiti
La partecipazione privata al finanziamento degli investimenti infrastrutturali e la gestione privata dei relativi servizi
Non attenua ma accentua l'esigenza che l'interesse collettivo sia presidiato da un soggetto pubblico del quale per quanto possibile sia garantita l'impermeabilità ad interessi di parte economici che politici
Per quanto riguarda gli incentivi i meccanismi di autocertificazione di autoliquidazione pura auspicabili non annullano ma centonove circense di un controllo del diritto all'agevolazione della varietà dell'iniziativa la circolare dell'effettiva destinazione degli aiuti
Dovrà essere garantita la responsabilità unitaria
Sia della programmazione dell'attuazione tecnica degli interventi di natura infrastrutturale
Sia dell'istruttoria del collaudo le iniziative destinatarie di incentivi
Fermo restando
Fermo restando che il potere di indirizzo generale di controllo dei risultati sono poteri inalienabili del Governo e del Parlamento l'organismo l'intervento potrebbe secondo una tendenza che si va consolidando nel nostro ordinamento aviere i caratteri di un'autorità amministrativa indipendente alla quale l'indipendenza fosse garantita dalla composizione autorevole
Dal mandato temporalmente ampio dai rigorosi meccanismi di nomina dei suoi vertici e da regole severe di incompatibilità
Occorrerebbe poiché le disponibilità finanziarie dell'organismo di intervento che dovrebbe essere anche il soggetto referente per gli interventi della comunità
Fossero sottratte alle incerte vicende delle leggi finanziarie annuali a tal fine è sepolto che esse potrebbero configurarsi come un credito nei confronti dello Stato passibile di cessioni lo sconto presso istituzioni finanziarie
L'azione del nuovo organismo dovrebbe nei casi possibili e nelle forme previste dalle legge integrarsi con l'azione delle amministrazioni ordinarie settorialmente competenti tv territorialmente interessate
In questa prospettiva i auspicabile che si provveda al rafforzamento delle amministrazioni statali decentrate e delle regioni e degli enti locali del Mezzogiorno
Sia prestando servizi di assistenza tecnica sia accelerando i tempi di attuazione di leggi generali come la legge centoquarantadue e la legge duecentoquarantuno del novanta e auspicabile anche che con l'autonomia impositiva si incrementi la responsabilità delle regioni e degli enti locali come soggetti dispensa e si riduca l'onerosità dei trasferimenti erariali ad essi destinati e peraltro incerto che sono soprattutto alle più ordinarie delle amministrazioni in particolare quella della Giustizia e dell'Interno
Che devono garantire quelle condizioni minime di sicurezza la cui carenza costituisce problema gravissimo del Mezzogiorno e gravissimo ostacolo alla sua integrazione dell'Europa
Si può ben dire in questo senso che una grande opera meridionalistica e quello che hanno compiuto e compiono alcuni servitori dello Stato nell'assolvimento dei loro doveri professionali ormai non pochi di essi e in ultimo in ultimo Giovanni Falcone sua moglie la sua scorta con sacrificio della vita
E sia ben il diritto di attendersi che non solo la professionalità i mezzi tecnici le regole procedurale immetti di tutti i metodi di lavoro
Ma il coraggio di civile lo spirito di concordia non manchino a chi a livelli diversi di responsabilità
Di quell'opera è chiamato ad assicurare la continuità
Grazie dottor Cafiero la parola Reger Baratta presidente c'è il problema del giudice
Il rapporto della Svimez compio diciott'anni
Che entra meritatamente
Nella maggiore età beh questa è l'occasione per ricordare come ai suoi inizi
Pensiamo che tutti gli anni
Seguenti
Professoressa del genere sempre piuttosto preoccupato di questo documento
Ed essendo la preoccupazione che questo rapporto finisse con l'essere una sorta di summa
Dei numerosi pregevoli rapporti congiunturali che si fanno sulle regioni meridionali da più parti
Perché quindi in qualche misura
Presentarsi il rischio di annegarono annebbiare nel caleidoscopio degli innumerevoli problemi che la congiuntura pone il problema centrale
Che rendeva il Mezzogiorno meritevole di particolare attenzione destinatario di una politica di sviluppo e chi era all'origine della costituzione di un organismo come la Svimez
Posso dire che questi diciott'anni
Questa preoccupazione è stata tenuta presente
Di questo rapporto come dicono come ripeto beh meritatamente entra nella maggiore età come specifico individuare prezioso documento d'informazione di documentazione
Sulla realtà del Mezzogiorno come problema di sviluppo
E a questo su questo vorrei
Aggiunge dati che sono raccogliendo alcuni dati del sono presenti sul rapporto una prede considerazione iniziale
Nel Mezzogiorno si produce il trentotto virgola cinque per cento della produzione agricola nazionale
Il trentotto per cento del prodotto del settore energia
Il trentadue per cento del settore costruzioni
Il ventiquattro per cento dei servizi destinati alla vendita ed il trentasei per cento dei servizi non destinati alle venti
Ma si localizza nel sud non più del dieci per cento dell'apparato industriale italiano che produce per il mercato aperto
A riguardo la situazione non è sostanzialmente mutata nell'ultimo decennio
Questa a mio avviso è la più precisa misura del divario ed è il più chiaro indicatore del problema del Mezzogiorno come problema di sviluppo
L'azione a favore dello sviluppo del Mezzogiorno va oggi considerata alla luce uno dei nuovi vincoli europei due
Dei vincoli che derivano dalla necessità di risanamento della finanza pubblica
Tre dei vincoli che derivano dalle nuove attenzioni sovente contestazioni ai trasferimenti di risorse operati dalla finanza pubblica da una regione all'altra del Paese
Che sono certamente elevati in un Paese così fortemente due liste
Vediamo i vincoli europei l'Europa con Maastricht accelerato la sua marcia verso l'unione delle monete
Una moneta unica crea uno spazio di più intensa competizione di sollecitazione al cambiamento e di conflitti
E sottrae agli Stati nazionali
Un importante strumento di ammortamento e adattamento
Lo sviluppo delle aree arretrate può diventare assai più difficile
Come è stato ricordato per le attività decentrata e gli si offrono le aree dell'Estremo Oriente dove il costo del lavoro è un decimo di quello cresciuto
Per le aree sulle quali si fonderà l'auspicata ripresa dello sviluppo in Europa si potrà disporre di manodopera a basso costo e soprattutto con alta propensione disponibilità all'emigrazione proveniente dai Paesi dell'Est
Per le aree arretrate è alto il rischio di veder prolungata una relativa stagnazione
Nell'insufficiente sviluppo caratterizzata sia da rigidità nei movimenti di mano d'opera e di forza lavoro sia da scarse flussi di investimenti
Senza forti azioni correttive l'Europa rischia di cristallizzare la sua geografia economica in vasti campi fertili frammisti e circondate da piccole o grandi ristagni da piccole o grandi paludi
Ma occorre prendere atto che al momento attuale il compito di far fronte ai diversi gravi problemi dell'integrazione sono affidati essenzialmente agli Stati nazionali
L'Europa della Commissione di Bruxelles non dispone che di pochi strumenti per il governo degli sviluppi industriali regionali e di troppe esigue risorse per gestire una politica di difesa e sostegno di equilibri economici e sociali
Ricordiamo che all'approvazione del documento di Maastricht che dalla fine del mille novecentonovantuno
Eseguita poche settimane dopo la bocciatura del piano Delors
Che prevedeva un aumento da effettuare in cinque anni delle risorse gestite dalla comunità dall'attuale uno virgola quindici alcuno virgola trentaquattro per cento del prodotto nazionale lordo della stessa comunità
L'Europa procede accentuando la di simmetria del suo avanza
All'accelerazione dell'unione monetaria non corrisponde un adeguato movimento verso una sovranità politica centrale
Dotata del legittimo potere necessario per gestire una finanza pubblica unitaria e di trasferimenti di risorse che alla finanza pubblica sono affidati
Si compiono su questo cammino se mai dei passi indietro
La Commissione in quanto organismo burocratico è sospettata di scarsa legittimazione nella gestione di finanze pubbliche di eccessive ingerenze di eccessivo potere
Con il rinvio del piano dello le risorse restano così quello di oggi
Le risorse disponibili da parte della comunità per tutti gli interventi cosiddetti strutturali e che racchiudono sia gli interventi nelle regioni arretrate ovvero la politica regionale sia la reindustrializzazione avviare in declino
Sia il fondo sociale sia al fondo per la pesca sia il fondo per le strutture agricole
Ammonta oggi a non più di diciotto virgola sei miliardi di ECU pari a circa ventinove mila miliardi di lire annue cifra che va commisurata alla immensa vastità delle aree dell'economia interessate a quelle azioni
Tanto alle periferia che all'interno delle aree più sviluppate
In questa fase
E fintanto che non si sarà dato vita ad un governo europeo della finanza pubblica ed una sovranità centrale che la gestisca l'Europa delle Regioni rischia di apparire un pericoloso abbaglio
Le politiche di aggiustamento sono infatti asset sono di fatto affidate agli Stati nazionali
Un eccesso di sollecitazioni regionalistica rischia di creare illusioni per le regioni povere
Ed essere per contro un indiretto invito alla diserzione per le regioni ricche
Il problema lo ripeto va affrontato e lo sarà ancora per un lungo periodo nelle mani della comunità nazionale
E paiono in coerenza con questa considerazione anche alcuni sviluppi recenti comunità
La stessa comunità nell'attivare il nuovo fondo di coesione
Il rifinanziamento di reti infrastrutturali nelle aree più povere fa riferimento non alle regioni ma gli Stati più poveri
L'Italia così considerato unitariamente ne è stata esclusa
L'Italia è passata la metto da Paese netto beneficiario al Paese netto contribuente della finanza della comunità così come oggi concepita
Tocca quindi ancora lo alla comunità nazionale allo Stato nazionale procedere al duplice compito di redistribuire risorse al suo interno verso le regioni meno sviluppate ed attivare rendere efficaci
Coerenti azioni promozionali incentivanti per gli sviluppi industriali regionali
La finanza pubblica la finanza pubblica italiana si caratterizza per una forte azione di redistribuzione di risorse ciò discende essenzialmente dalla natura fortemente progressiva delle imposte rispetto al reddito unitario e per contro all'egualitarismo su base procapite delle spesi
Ma essa si caratterizza per un grave deficit ancora difficilmente governabile
Tale deficit e in buona parte dovuto alle caratteristiche sopra richiamati
è facile prevedere che il risanamento della finanza pubblica comporterà correzioni non soltanto nelle aree di spreco ma anche parziale correzione nelle due caratteristiche di progressività ed egualitarismo
E quindi anche nell'entità relativa dei trasferimenti interregionali che da essi derivano
E perciò che in prospettiva trasferimenti ordinari alle regioni meridionali e di intervento straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno devono essere considerati unitariamente nell'ambito del problema del risanamento della nostra finanza pubblica
Dovremo rintuzzare con forza le retrograda e richieste di drastico Rini periti ridimensionamento degli effetti di redistribuzione regionale
Ma per poterlo fare efficacemente dovremmo darci seri argomenti per dimostrare l'efficacia delle spese dei trasferimenti per dimostrare che con essi si persegue un interesse collettivo
Non una vaga e troppo spesso sospetta solidarietà
Ma un'efficace politica di sviluppo di interesse generale
Tale cioè da alimentare le capacità complessive di crescita del sistema italiano in questo difficile suo confronto con il resto dell'Europa
Si dovrà necessariamente far ricorso ad una maggior capacità di prelievo fiscale da parte delle autonomie locali per il sostegno di spesi per servizi di interesse esclusivo delle comunità locali stessa
Ma ciò sarà necessario anche per creare gli spazi per mantenere importanti flussi di risorse destinate agli investimenti e a promuovere gli investimenti
Si dovrà rinunciare a buona parte delle sovvenzioni al consumo di servizi punta sui servizi pubblici
Ma per il Mezzogiorno non è gran vantaggio avere basse tariffe e costi dei servizi bassi e infrastrutture servizi inadeguati e inefficienti
Al contrario elevata efficienza dell'amministrazione l'amministrazione dei servizi è condizione oggi indispensabile per attrarre e stimolare nuovi investimenti
Sono poi convinto che la diffusione di imprese di pubblica utilità e di servizi gestiti secondo criteri di economicità e di imprenditorialità può dare un importantissimo contributo alla formazione di personale e di una cultura amministrativa moderna
L'intervento straordinario stavolta difficilmente potrà essere concepito con un generico medicamento per tutti gli acciacchi del Mezzogiorno
Che di acciacchi purtroppo ve ne saranno ovunque in Italia e in Europa nel prossimo futuro
Esso dovrà concentrarsi del perseguimento dell'obiettivo di rendere Mezzogiorno capace di attirare capitale dall'estero
Sia per infrastrutture intenti capitale industriale
In parziale sostituzione dei trasferimenti correnti
Ancora oggi generati dalla finanza pubblica
Mezzogiorno ha bisogno di risorse e interventi risanamento e rilancio dell'iniziativa di sviluppo nel Mezzogiorno
Richiedono un nuovo consenso
Un rigenerato patto costituzionale nell'ambito della comunità nazionale e tra le diverse parti del Paese
Nel quale lo Stato sia garante dell'efficacia e dell'utilità dei fini a cui i trasferimenti di risorse sono destinati
In un paese a forte dualismo dove al desiderio di autonomia
Si accompagna per molte regioni un assai basso tasso di autosufficienza economica
Lo sviluppo delle Autonomie locali più che altrove
Presuppone un forte impegno centrale che sia d'un tempo di promozione e di garanzia
Le azioni fondamentali su cui occorre concentrarsi sono l'attrazione di investimenti industriali dall'esterno ancora componente indispensabile se si vuole innalzare il dieci per cento di cui ho detto all'inizio
E la promozione dello sviluppo delle industrie già esistenti verso livelli dimensionali e di efficienza superiori b sostegno alla realizzazione di infrastrutture e servizi che anche se a pagamento non possono trovare nelle dimensioni dell'economia locale immediati elevati gradi di utilizzo
Tali da generare ritorni per gli investimenti paragonabili a quelli delle altre
Forse insidie alla grande rilievo del problema delle aree urbane
Non inserito la ristrutturazione la riconversione delle aree urbane
Tra
Gli argomenti prioritari perché ritengo che i valori fondiari gli incrementi dei valori fondiari che dalle ristrutturazioni deriva ne possono derivare possono fornire risorse sufficienti
Per il loro sostegno e la loro promozione in questo caso i problemi pare essenzialmente politico
Nella ripresa delle azioni di sviluppo del Mezzogiorno si chiede un ritorno alle origini
Alla semplicità di impostazione che caratterizza l'intervento nei suoi momenti più felici
Per quanto riguarda la promozione di industria occorra difendere un più elevato livello di incentivi rispetto ad altre aree d'Europa
Perché è vero tutte le aree d'Europa
Penale d'Europa classificabili sviluppate
Attraverso lo strumento degli incentivi sì organizza si riorganizza e si ridisegna la geografia industriale
E i movimenti di unità industriali sono un fenomeno continua all'interno del continente europeo anche nella bassa congiuntura anche nel periodo di Passoscuro
Ma a proposito di incentivi
Ancorché non abbia mai condiviso fino in fondo le critiche al credito agevolato
E abbia viva la preoccupazione dell'amministrazione di un diverso sistema
Da tempo anch'io sostengo con convinzione l'opportunità di sperimentare una sostituzione del binomio contributo in conto capitale agevolazioni sul credito
In un binomio composto da due contributi
Uno in corso di realizzazione il secondo i primi anni di gestione il cui ammontare complessivo si equivalente sul piano economico a quello degli incentivi sostituiti
Anch'io condivido l'interesse per forme di incentivi automatici da otto liquida anche se nella forma di crediti d'imposta
Ancorché però non riesco a considerarle interamente sostitutivi di quelli attualmente in vigore
Per cui la migliore soluzione proprio quelle contenute nel rapporto di prevedere la possibilità due possibilità diverse quindi un'opzione
Da parte delle imprese
Ed una grande maggiore attenzione dovrà essere rivolta alla fiscalità di gruppo
Laddove si potesse introdurre una innovazione di questo genere
Trarrebbe grande vantaggio certamente soprattutto la grande impresa che potrebbe usufruire di incentivo al suo interno e non soltanto in correlazione alla realizzazione di un impianto nessuno
Sarebbe anche un come dire una mossa da sulla trasparenza perché eviterebbe la il concluso il crearsi di contorte forme societarie che posti finalizzate a produrre poi in realtà lo stesso
Una completamente rinnovata azione si richiede per quanto attiene la predisposizione di aree attrezzate
Per gli investimenti
Necessarie per attirare investimenti dall'esterno e per promuovere la crescita e la qualificazione dell'industria locale
Ma per poter competere con le offerte provenienti da tante altre parti d'Europa il Mezzogiorno dovrà compiere su questo piano un colossale salto di qualità del quale egli è davvero estreme urgenza
Si deve passare da una gestione burocratica decisamente fuori mercato decisamente fuori mercato
Ad una gestione imprenditoriale e commerciale di queste attrezzature
Paragonabile a quelle svolte da e più efficienti sviluppatori operanti in Europa
Operanti in Europa nelle aree limitrofe le nostre aree industriale operanti in Savoia quindi non operanti nel in discorsi operanti nel nell'accento nelle aree di le indiscrezioni inglesi operanti intorno al Piemonte
L'affidamento a impresa di questi compiti
Può essere anzi forse la sola via possibile per rapidamente superare gli il divario tra capacità di offerte provenienti da molte are anche limitrofe a quelle sviluppate da quelle a quelle provenienti dal Belgio
Concludo con un breve cenno ha necessità della creazione di un quadro complessivo per così dire macroeconomico favorevole
Un elevato stabile tasso di cambio della lira
In presenza di una dinamica elevata dei costi
Un più elevato in tasso d'interesse nominale rispetto a quello dei Paesi europei
Determinano da tempo una situazione complessiva che confligge con l'obiettivo dalla promozione dello sviluppo industriale del Mezzogiorno
Fintanto che il costo del lavoro espresso in marchi continuerà a crescere a ritmo più elevato di quello che si riscontra in Germania
Finché tanti intanto che il tasso di interesse nominale sempre espresso in marchi resterà tanto più elevato di quello prevalente nelle aree più forte d'Europa
Non solo risulterà più difficile rendere conveniente l'investimento industriale nel Sud
Ma risulteranno vanificati in larga misura gli effetti degli incentivi
Tanto l'altro un mutamento del tasso di cambio scaricherebbe ulteriori stimoli alla già più elevata dinamica dei costi ed ancor più complesso il raccordo con l'Europa
Per cui mi pare urgente affrontare la questione della politica dei redditi
Attraverso di essa la stabilità del cambio potrà finalmente cessare di essere il forte ma costoso strumento di politica economica miranti a forzare aggiustamenti nell'apparato produttivo esistente
Al costo di veder ridotte le sue possibilità di espansione
E potrà semmai finalmente diventare il risultato
Di una situazione interna più equilibrata e di una dinamica dei costi monetari più contenuti
Delle quali si potrà avvantaggiare tutto l'economia anche quella della sua parte più arretrato
Risanamento e la finanza pubblica maggiore efficienza dell'impiego delle risorse pubbliche politica dei redditi una minore inflazione minori sprechi
Maggiore attenzione all'obiettivo della capacità concorrenziale dalla capacità di accumulazione del sistema industriale maggiore efficienza nei servizi nell'amministrazione
Ho potuto rivendicare le misure invocate solo per ricordare ancora tutti noi che sempre in passato mai come oggi l'autentico meridionalismo lungi dall'essere battaglia di retroguardia e in perfetta coerenza
Con l'esigenza di rinnovamento di risanamento di rigenerazione progresso dell'intera nostra economia
Grazie Baratta parola sorge la scienza Cipolletta direttore generale confini
Io vorrei ringraziare Sven mazze
Darci l'opportunità annualmente di fare una riflessione sopra il Mezzogiorno ringraziamento non di pragmatica perché questo è l'ambito e l'ambiente
L'unico credo ormai in Italia ma dove si parli anche di politica industriale
Non si parla soltanto di politica del mezzogiorno di politica del territorio ma dove si parla anche e soprattutto di politica industriale perché politica industriale
E nel nostro Paese e sarà sempre più nell'ambito della Comunità europea
Una politica di riequilibrio e come è stato detto una politica di ricostituzione di quelli che sono le condizioni per lo sviluppo della crescita economica e queste sono i problemi questi sono gli obiettivi queste sono le condizioni per quanto riguarda il Mezzogiorno
Questo rapporto capita in un momento in particolare capita nel momento in cui il nostro Paese si sta formando si è formato dovrà essere dovrà avere la fiducia al nuovo governo
Il momento delicato per questo nuovo governo deve affrontare un'emergenza economica drammatica
Quella di una finanza pubblica in squilibrio e di un Paese che ha perso di competitività in maniera così forte
Da veder trasformato in tutte le regioni italiane in regioni del Mezzogiorno nel senso che come è stato detto da molte persone qui presenti
Ormai il problema non è tanto se sceglie di investire al Sud o in Portogallo in tavola Annemasse scegliere di investire in Italia
La Francia la Germania la Spagna e il Portogallo un governo quindi che si trova ad affrontare
Delle emergenze importanti
Fra l'altro anche con emergenze di brevissimo periodo quello che sta succedendo in questi in questi giorni in queste ore sulla lira mostrano che è necessario un intervento rapido e immediato da parte di questo governo
Si può conciliare con intervento di riequilibrio di finanza pubblica con la politica del Mezzogiorno
Credo di sì e credo che comunque non si potrebbe fare altrimenti
La scommessa alla quale noi siamo chiamati in questi giorni nei prossimi giorni sarà proprio questa qui quella g di cercare di conciliare non riequilibrio di finanza pubblica
Che è necessario che va fatto con immediatezza con una politica di rilancio del Mezzogiorno
E allora io vorrei fare alcune brevi considerazioni sulla politica del Mezzogiorno
E penso che saranno brevi perché credo che mano mano che aumentano gli interventi si finisce per essere abbastanza
Il in accordo su quelle che sono Colle invece a me prima considerazione
Che vorrei fare riguarda in moto di approccio della politica del Mezzogiorno
Escono invece vorrei partire da una riflessione sul passato per il Mezzogiorno
Ne possiamo dire che abbiamo fatto tutti gli approcci possibili e immaginabili
Gli anni cinquanta abbiamo avuto lo sviluppo delle infrastrutture
Gli anni sessanta è stata all'epoca dei poli di sviluppo che ce li ricordiamo
La politica e le infrastrutture è stata
Cancellata con l'appellativo della cementificazione dell'Italia del Sud
I pori dello sviluppo sono stati lanciati come l'alternativa le infrastrutture e poi sono stati cancellati
Nel deserto
è stato degli anni settanta abbiamo fatta la politica delle partecipazioni statali e quindi grande sforzo delle partecipazioni statali e Mezzogiorno poi cancellati
Con i grandi squilibri di queste partecipazioni statali le inefficienze e si è andati agli anni ottanta con lo sviluppo autocensurato e quindi col tentativo di Farnace lo sviluppo all'interno oggi siamo qui
A fare i funerali dello sviluppo auto centrato e parliamo di qualche altra cosa
Forse dell'approccio al mercato per gli anni Novanta poi nel due mila staremo qui di nuovo
A dire che anche questo approccio sbagliato
Per io vorrei dire una cosa credo che ci voglia umiltà e pragmatismo
Non esiste una formula magica per risolvere i problemi di un'area sotto sviluppata
Tutti gli approcci sono necessari
La prassi che abbiamo seguito del nostro Paese
Di negare la validità di un approccio passato cercare di distruggerlo dialetticamente per crearne un nuovo slogan è un nuovo uno strumento
è un elemento che finisce per far perdere quel poco o tanto di vantaggio che l'approccio precedente ha dato perché aree forti contrapposizioni
Per determinare un vuoto
Né ci ricordiamo ultimati il vuoto fra gli anni settanta e gli anni ottanta e ci rischiamo di andare avanti diverso a un altro vuoto che quello che si rischia di determinare fra le giuste critiche sulla sessantaquattro la costruzione di un nuovo strumento di intervento quarantadue centoventitré o quant'altro si chiamerà a sé qualora si debba chiamare la nuova legge per il Mezzogiorno
E allora la politica del Mezzogiorno a mio avviso deve innanzitutto in primo luogo collegarsi con il passato recente e quindi questo del rifinanziamento della legge sessantaquattro come ha detto Giustino
è un atto dovuto non nel senso che significa una mantenimento della della filosofia sottostante alla sessantaquattro ma significa semplicemente essendo in un rifinanziamento sessantaquattro è come se
Votassimo amare tutti i soldi che abbiamo spesso nel corso degli anni passati e quindi questo qui va fatto con immediatezza e con rapidità
La seconda considerazione che vorrei fare e mi ricollego a quanto ha detto
Cafiero e quanto detto anche Baratta che quella di valorizzare l'esistente
Il Mezzogiorno ha avuto uno sviluppo non è vero che non ha anche le politiche non sono servite a nulla
E lo sviluppo c'è stato non è stato sufficiente
è un'economia ritarde come economia ritardo quindi affronta la soluzione di vecchi problemi che deve ancora risolvere deve affrontare anche i nuovi e quindi ritorni in ritardo avrà sempre dei grossi dei grossi problemi
Buttare a mare quello che c'è o quello che c'è stato è sbagliato valorizzare l'esistente significa cercare di rafforzare quella che è la struttura produttiva che esiste
Piuttosto che ho soltanto che cercare di far nascere nuove iniziative
L'industria del Mezzogiorno è un'industria piccola di dimensioni
Ed è quindi un'industria che deve crescere e quindi bisogna favorire la crescita di queste dimensioni favorirà cresce di queste dimensioni
Si fa con una politica che banalmente ho definito politica delle tre F
Con la finanza alle con le banche che sappiano entrare nel sistema produttivo e qui mi riferisco a quanto detto Giustino per quanto riguarda le banche d'affari
Con il fisco cioè con una politica fiscale che favorisca le le fusioni e le acquisizioni e nonché le penalizzi tassando le plusvalenze la tassazione delle plusvalenze va fatta quando la plusvalenza si trasforma in reddito personale che viene distribuito non va fatta la tassazione la plusvalenza
Quando essa rappresenta patrimonio di un'impresa che cresce questo è talmente banale che molti Paesi lo fanno e lo hanno fatto proprio in visione
Di una crescita delle dimensioni delle imprese
Per l'Europa danno invece siamo alle prese in questi giorni con quella che viene chiamata la rivalutazione obbligatoria dei cespiti aziendali c'è con il pagamento da parte delle imprese di una tassa patrimoniale che rappresenta un anticipo qualora le imprese facessero fusioni operazioni di allargamento siamo all'estremo opposto so
Che è un problema di finanza pubblica so che il fisco ormai anticipato tutto qualcheduno mi ha detto che tra poco anche che avrà ottant'anni dovrà pagare in anticipo la tassa di successione in maniera e così quando poi
Passerà a miglior vita
L'erede non avrà che pagare il saldo quello che gli resta e spero che questa qui non avvenga hanno alcolici uno potrebbe anche morire prima la terza F e la formazione la formazione importante perché fa crescere le imprese
Non basta la finanza non basta il fisco non basta neanche la volontà delle imprese le imprese devono avere all'interno una capacità culturale di crescere e quando sono piccole imprese la vita e c'è una grossa diffidenza crescere c'è una grossa sfiducia perdere la capacità di controllo
C'è una grossa incapacità delegare gestione anche al management e quindi occorre un processo di formazione che riguardi le imprese in maniera tale che esse
Rifuggono da questa resistenza
Sì fungano invece a forme piuttosto di valorizzazione del patrimonio invece che di far crescere il patrimonio
La terza considerazione riguarda il nuovo intervento
Anche qui sarò breve la prima considerazione da fare sul nuovo intervento che ci vuole un pacchetto di interventi infrastrutturali importanti nel quale coinvolgere anche il risparmio privato per tutti i problemi che abbiamo detto e di finanza pubblica
E di efficienza di progetti infrastrutturali
Che sono importanti e anche magari possibilmente sperabile per ridurre la commistione tra politica e affari che in progetti di questo genere rischia sempre di essere presente la secondo approccio politiche di attrazione negli investimenti anche in questo caso sono d'accordo con quanto ha detto Baratta io penso che le politiche di incentivazione che sono necessarie vanno effettivamente messe all'interno di una strategia complessiva di attrazione degli investimenti banalmente come viene fatto in quasi tutti i Paesi come direttore generale Confindustria io ricevo continuamente delegazioni di Paesi in via di sviluppo di Paesi già sviluppati e dei paesi di vecchio sviluppo i quali mi chiedono
Se posso organizzare delegazioni di imprenditori per cercare di andare a investire nelle loro are e mi offrono conoscenza e possibilità e incentivazioni sono ben rari casi in cui poi regioni del Mezzogiorno aree del Mezzogiorno
Fanno politiche dirette di attrazione
Prodotti restasse chiuso lì dentro aspettasse che clienti vengano ad acquistarli cerchiamo
E questo credo che debba tradursi nei nei nei numeri abbiamo cercato di tradurre questo nei numeri attraversa la fiscalizzazione
Il che è una via ma è una via che si esaurisce sia perché non si fosse scalzare più degli oneri sociali che esistono sia perché lo Stato ormai si trova in una situazione di imbarazzo sia perché scarica l'onere dell'aggiustamento sul terzo e quindi non da un incentivo al datore di lavoro al lavoratore di migliorare questo rapporto attraverso il miglioramento della produttività allora io penso che bisogna cominciare a incidere anche sulla retribuzione magari sulla retribuzione differita
Per questi potrebbe pensare che gli oneri sociali non pagati corrispondano a prestazioni non dovute
Oggi in Italia abbiamo un problema di un sistema pensionistico che spende troppo una via per arginare il bisogno del sistema pensionistico e quello di contenere le prestazioni una via per contenere le prestazioni e che alcune
Parti delle remunerazioni non diano luogo né a contributi né a prestazioni
Che si ponga un tetto quindi questo potrebbe essere una via anche per il Mezzogiorno proprio per individuare una strada attraverso la quale si abbia una minore costo del lavoro
Infine occorre rivedere gli organi dell'intervento su questi si è discusso tanto alla legge sessantaquattro aveva al suo interno l'obbligatorietà di una revisione qui tutti gli organismi d'intervento per il Mezzogiorno
C'è stato una commissione la Commissione Manzella di cui ho fatto parte che ha avanzato alcune proposte alcune vanno sicuramente riviste dati le modifiche che si possano immaginare nel processo di intervento ma penso che un principio vantano larga mantenuto
Quello di arrivare a avere organi che non hanno né sovrapposizioni né condizionamenti l'uno con l'altro chiunque ha avuto a che fare con programmi di investimento per il Mezzogiorno
Sa che passa molto più tempo
Nei corridoi dei ministeri e degli organi locali che nei cantieri per vedere se il proprio investimento è cresciuto io stesso che come Confindustria ha avuto l'ardire di favorire l'azione organica due e di entrare in un processo di formazione
Non ho speso un minuto per la formazione ho speso ore giornate interi dentro i ministeri all'agenzia al Dipartimento al Four mazze e quant'altro a questi Hoare quello che mi era dovuto con il risultato che la formazione non ci sta
Che io vengo ritenuto essere un questuanti e quindi probabilmente qualche d'uno che chiede dei soldi per se stesso e non per gli altri
Con il terzo e ultimo rischio che io non ho corso che non voglio correre che qualcuno per darmi quello che oggi che ha dovuto mi chieda anche se gli do indietro qualche altra cosa
Io penso che noi dobbiamo arrivare alla soluzione di eliminare sovrapposizioni
Di competenze perché nell'ambito delle sovrapposizioni delle competenze che non si capisce di chi è la responsabilità e dove si inseriscono i tanti amici che sono quelli che poi fanno quelle malversazioni di cui il nostro Paese oggi sta soffrendo
Signor Presidente io credo di aver abusato già parecchio del tempo che mi è stato concesso ribadisco l'importanza di questo rapporto ribadisco anche siede alla mia conclusione il forte interesse della Confindustria per una politica di rilancio per il Mezzogiorno grazie
Grazie professor Cipolletta dalla professor Mariano D'Antonio ordinari economia politica statale
Non so dell'economia del Mezzogiorno si ma in condizioni molto difficili molto più difficili oggi che nel passato
Come si dice la coperta si è stata stretta per il Nord comperi sunto di tattica
I tempi che viviamo sono tempi di deflazione
Delle quantità e dell'occupazione tetti inflazione dei prezzi
La ripresa quindi dello sviluppo delle Mezzogiorno mio avviso passa per un risanamento e una ripresa dello sviluppo economico di tutto il nostro Paese e su questo vorrei fare una piccola riflessione prima di passare qualche argomento
Specifico di politica per il Mezzogiorno
Per riprendere lo sviluppo dobbiamo liberarci o dobbiamo correggere
La politica macroeconomica che abbiamo fin qui seguito
A mio avviso è stato una politica dissennata perché ha caricato sulla munite sul tasso di Campiglio
Compiti che erano impropri
Il bilancio pubblico intanto faceva redistribuzione non sostegno all'occupazione e riprese
La moneta era amministrata severamente con la severità che le circostanze richiedevano il tasso di cambio Dalmine c'è un settantanove era fisso anche se aggiustabile
Negli ultimi quattro anni è diventato fisso e poco aggiustabile può per nulla giusto atto
In questa condizione non ci approssimiamo alle scadenze del mercato unico e della costruzione della moneta europea
Dobbiamo stare ai patti dobbiamo rispettare le obbligazioni che abbiamo liberamente contratto
Dobbiamo rispettare le linee del Trattato di Maastricht di questo trattato si possono prenotare mi ha visto due versioni una è quella che più mi preoccupa mi pare corrente ma altre quella possibile
Che però richiederebbe di cambiare notevolmente
La politica macroeconomica che abbiamo fin qui seguito la versione di Maastricht che fa paura e quella rigorista e conformista
Allineare l'Italia
Agli altri Paesi eliminare le nostre anomalie
Cioè dissesto finanziario la finanza pubblica il tasso d'inflazione e anche disavanzo esterno
E quindi per fare ciò tagli indiscriminati alla spesa pubblica e ulteriori incremento delle entrate
Secondo me su questa strada noi ci impicchiamo con le nostre mani e il Mezzogiorno diventerà sempre più un problema periferico marginale
Di cui la pubblica opinione nazionale parlerà quando parlerà come in questa occasione con fastidio con insofferenza
L'altra versione possibile di Maastricht e degli accordi europei del percorso per la moneta unica mia visse
Quella sì risanare
E ti risanare rapidamente
La finanza pubblica di attenuare l'inflazione
Ma soprattutto è simultaneamente riprendere il cammino dello sviluppo economico e che cosa significa questo in termini di controllo macroeconomico
Significa sì politica monetaria severa
Significa sì fissità del cambio e quindi non c'è però la suggestione che pure apparsa nei giorni scorsi ho sentito nei giorni scorsi Cocchini commento
Nel vuoto di politica economica e di politica in generale di chi diceva
Ho togliamoci valutiamo no valutiamo no
Non si può sbattuto
La credibilità del nostro Paese sarebbe irrimediabilmente compromessa e non è tra verremmo alcun beneficio alcun vantaggio a mio avviso se non di brevissimo brevissimo termine
Politica monetaria severa e politica del cambio fisso dunque come puntini dei fichi Binde china Pd
Mai incidere sulla componente redistributiva del bilancio pubblico e subito
Ma al tempo stesso accompagnare queste tre grandi strumentazioni questi tre grandi linee di intervento con altre due grandi linee di cui si è parlato anche poco fa ho detto Enzo Cipolletta la prego detto prima Paolo Baratta
Di una di queste si è già parlato il controllo diretto i tempi un'autentica politica dei redditi
Seconda componente un'autentica politica della concorrenza nel nostro Paese
Se non c'è controllo dei redditi noi non riusciamo a spegnere l'inflazione dal lato dei costi quando si forma da un altro dei costi se non c'è controllo le reti di non riusciremo ad alzare
Il livello delle risorse ingestibili al nord come al sud del Paese ma se non c'è anche che politica della concorrenza
Se non riusciamo a rianimare la concorrenza nelle attività che oggi sono al riparo dalla concorrenza esterna ed interna e sono soprattutto le attività di servizio ma anche l'industria delle costruzioni delle opere pubbliche
Se noi non riusciamo a fare ciò io credo che noi rischiamo di far pagare di imprenditori e ai lavoratori dei settori esposti alla concorrenza cioè il settore manifatture
E il peso delle rendite che si vengono a costituire nei settori protetti dell'economia nazionale e quindi torniamo al punto di prima torniamo alla forbice tra aumento dei prezzi alla produzione nei settori esposti aumento dei prezzi in generale in tutto l'economia una forbice che si è aperto in questi anni e che rischia di aprirsi sempre di più negli anni prossimi
E quindi rischia di lasciarci con uno zoccolo duro di inflazione dovuto alle attività protette che
Nessun cambio fisso
Nessuna politica dei redditi nell'industria manifatturiera sarebbe in grado di abbattere a mio avviso allora in questo orizzonte io credo che si possa parlare di ripresa dello sviluppo del Mezzogiorno cioè nel mio orizzonte di una ripresa dello sviluppo di tutta l'economia italiana che si affidi finalmente ad una politica macroeconomica
La quale non sia monocorde mente centrata sulla controllo degli aggregati monetari e sulla fissità del cambio
Come riprendere il discorso sul Mezzogiorno molte cose sono state già dette la Svimez nel suo rapporto parla di una riforma e non di sopprimere
La politica speciale per i mezzucci e su questo possiamo essere tacco
Però a questa politica bisogna fissare degli obiettivi
E su questo mi permetta di dissentire dall'amico Enzo Cipolletta cioè io non credo che noi possiamo riesumare tutti gli obiettivi passati la politica ecco meridionalista passata e riproporli simultaneamente anche se sono d'accordo con lui che spesso si fanno battaglie tra rane sui nomi da assegnare alle politiche specifiche per il Mezzogiorno
Però abbiamo individuati capirci molto precisi oggi proprio perché sappiamo che il momento è grave in molti è molto difficile per l'Italia come nazione come nazione
Avanzate economicamente avanza
Allora io credo che il primo obiettivo oggi a cui ordinare tutti gli strumenti dell'intervento pubblico nel Mezzogiorno sia il primo obiettivo quello di favorire l'insediamento una crescita lo sviluppo l'articolazione nel Mezzogiorno d'impresa e che operino sul mercato
Cioè di un Paese che operino senza protezione
Le protezioni di carattere geografico né Pro Vercelli Caratti amministrativa né profezie di carattere legale né protezioni dovuto al bilancio pubblico
E l'impresa che operi sul mercato essenzialmente l'impresa industriale manifatturiera
Quindi il primo obiettivo è quello di sostenere
Fortemente l'accumulazione industriale manifatturiera nel Mezzogiorno in questi anni novanta
A questo obiettivo si lega strettamente quello della internazionalizzazione dell'economia meridionale tutti con le mie meridionale deve uscire dalla sua condizione di periferia
Non solo
Deve accrescere il flusso di esportazioni verso l'estero ma deve anche e le imprese meridionali devo neanche entrare in collegamenti Accordino intese
In fusioni nel corporazioni possibilmente attive cioè promosso da imprenditori meridionali con in prende impressi gli altri Paesi
Internazionalizzare l'economia del Mezzogiorno e al tempo stesso consolidare il settore chi mercato dell'economia del Mezzogiorno sono due obiettivi che vanno di pari passo i settori protetti dell'economia meridionale sono molto estesi molto più estesi che nel resto del Paese i servizi impartiva ai servizi commerciali
In russo delle costruzioni
E poi grande settore provetto per sua natura che la pubblica amministrazione contano molto di più nell'area meridionale che nel resto del Paese
Questo crea molti inconvenienti
Alcuni dei quali sono strettamente economici Azzi sono inconvenienti politico sociali
Quelli strettamente economici si possono già intuire immaginare i settori protetti sono settori a bassa produttività inefficienti ma che assorbono molte risorse
E li ha sorpresi attraverso il gioco dei prezzi relativi sia attraverso la finanza pubblica
Quindi contribuiscono ad impoverire non ad arricchire il Paese
Ma ci sono altri risvolti inquietanti che derivano dall'estensione abnorme del settore protetto dell'economia del Mezzogiorno
Si volta inquietante che a mio avviso questo settore per la sua estensione da una parte
è più permeabile alle pressioni della delinquenza organizzata
Perché ha la capacità di trasferire sui prezzi
I cosiddetti costi indebiti
Cioè reti il taglieggiamento a cui è sottoposto oppure alla possibilità di trasferirsi patteggiamento
Sul bilancio pubblico
Attraverso tutti gli espedienti che soprattutto il settore delle costruzioni riesce a
Praticare
Ma non solo la delinquenza organizzata si può alimentare dell'estensione del settore protetto ma anche la cattiva politica si alimenta di Rest estensione settore provetto perché che attività protette ti prendono dalla politica dipendono da concessioni dipendano da finanziamenti dipende andar regolamenti amministrativi i che assegna al ceto politico nel Mezzogiorno
Un peso abnorme nella struttura della società cioè il ceto politico nel Mezzogiorno ha una forza generalmente parlando o può avere la tentazione che esercita una forza
Chi ti viene assegnata dalla sua potere di disposizione
Sulle risorse e sulle fonti direttive di lavoro il cui beneficiano molti cittadini
Se non fa questo alla tentazione di fare questo e questa tentazione fu inquinare l'ambiente sociale di riferimento degli imprenditori
Dunque espandere il settore di mercato contrarre lei relativamente settore protetto
E un'operazione che serve non soltanto a ridare slancio all'economia del Mezzogiorno ma serve anche a bonificare la società meridionale esservi apportare la politica nel suo corretto ampio
Che è quello di amministrare le risorse collettive
In funzione degli interessi della collettività sulla base una volta forse di grandi ideologiche oggi molto più laicamente sulla Bassetti programmi competitivi con cui le forze politiche si confrontano
Riprendere l'accumulazione industriale su tutto il significato è stato detto da Barak è stato anche detto da Enzo Cipolletta significa sostanzialmente due cose
Favorire il decentramento della grande impresa industriale
E al tempo stesso sostenere la crescita dell'impresa locale
Oggi fra l'altro questi due movimenti
Cioè il decentramento industriale va espansione dell'impresa locale non sono più come in passato due movimenti divergenti ma sono convergenti
Perché lo diceva Giustino
Ciò che conta dei programmi di investimento annunciati in atto dei grandi gruppi industriali nel sud e certamente il volume degli investimenti è certamente il volume L'occupazione salvaguardata o ha cresciuto ma è soprattutto la qualità
Dell'investimento industriale c'è la grande impresa che oggi si insedia nel Mezzogiorno non ripete le operazioni del passato
Grande impresa bisogno oggi di una forte integrazione
Col territorio meridionale quindi ha bisogno di subfornitori qualificati quindi ha bisogno di indotto serio che cresca al suo contorno e quindi non deserti non desertificata come ha fatto la grande impresa per ricordava Cipolletta negli anni Sessanta il territorio produttivo al suo contorno malloppi intensificando potenziato rafforzo
E quindi questa è un'opportunità grande che noi non possiamo per mettere in questo orizzonte di un decentramento industriale qualificato
Chi si appoggi sostenga e non quindi eviti
L'impresa locale
Sì discuta pure liberamente ma anche qui senza mitologie della flessibilità salariale
Io ho una preoccupazione ma debbo esprimere
La tesi la flessibilità salariale una tesi che si pone motivare gli in vario modo
Una è quella dei differenziali di produttività che richiedono differenziali di retribuzioni perché il costo del lavoro per unità di prodotto non sia troppo difforme Daria Tarja e è in questo senso è vero
L'espediente della fiscalizzazione degli oneri sociali ormai c'è quasi precluso gli otto mila nove mila miliardi all'anno per l'industria meridionale assorbito incolto fiscalizzazione degli oneri sociali non ci sono più
Non ci sono più
E quindi bisogna trovare altre vie d'uscita per evitare che l'impresa meridionale più che veri più che l'impresa del centro sia schiacciata
Dalla doppiate tanta la tenaglia costituita dal tasso di cambio fisso che sta in alto e dal costo del lavoro per unità di prodotto che sta in vaste che e che sale
Però io non vorrei che la flessibilità salariale fosse intesa come è stata intesa
Anche i volumi pubblicati
Tutti i ceti Dean Saatchi propagandato
Come un modo per che il Mezzogiorno
Sotto il proprio vantaggio comparato così è stato detto in attività industriali ad alta intensità di lavoro perché secondo me questa è una sciocchezza
L'impresa industriale che fidarsi il suo vantaggio comparato sull'elevata intensità di lavoro e che perciò per questo si affida a un salario contrattualmente
Inferiore nel Mezzogiorno rispetto a quello definito contrattualmente nel Nord secondo me con imprese ad usare questo gene imprese che non ha futuro perché il gioco competitivo sui varchi mercati non ci affida vantaggi comparati di natura statica come quelli che la dottrina tradizionale della divisione del lavoro tra i Paesi individuava nella disponibilità di risorse più o meno abbondanti
Da paese a paese
Vantaggio comparato va inteso in senso dinamico ma questo io no è inutile che lo dica qui in una sede in cui gli imprenditori per loro natura giorno dopo giorno si crei hanno il vantaggio comparato in maniera appunto dinamica essenza
Investirlo per così dire in una condizione esterna quella di un mercato del lavoro con sovrabbondante offerta di mandato
E allora e vado a concludere se questo è l'ordine dei problemi seri dobbiamo organizzare il sistema degli incentivi come si è detto
Rendendolo più snello più agile più efficace se lo dobbiamo guardare nell'ottica della internazionalizzazione e quindi la crescita del settore di mercato dell'economia del Mezzogiorno
Se dobbiamo guardare al futuro e si è parlato di una nuova autorità dei fa bene discutiamone ma intanto non bisogna saltare
Per il gusto di una discussione appunto accademica le scadenze del presente tre scadenze dell'immediato
E allora tra queste scadenze c'è quella che è stata già rievocata del rifinanziamento della legge sessantaquattro è possibile realistico immaginare oggi questo rifinanziamento
Io mi auguro che essi nuovo Parlamento della Repubblica approvi il rifinanziamento della legge per il Mezzogiorno ci sono tutte le ragioni che sono state dette da presidente Coco che sono state dette sta presente Giustino
Ci sono tutte le ragioni perché
Sì li finanzi per ventiquattro mila miliardi di lire
La legge per il Mezzogiorno Lori il corto quattordici mila miliardi da destinare alle imprese e dieci mila da destinare ai progetti strategici
Però bisogna fare chiarezza su questo punto perché
Con le agitazioni su Chivasso e Pontedera spinatura non più soltanto sindacale ma anche politica io temo molto
Che nel Parlamento della Repubblica
All'agitazione scomposta
Dei parlamentari della lega nord si sommino le incertezze le timidezze le reticenze dei partiti che hanno basi nazionali
E che avrebbero tutto l'interesse ove però per loro natura la disponibilità rifinanziare la legge per il Mezzogiorno ma che oggi sono anche loro lacerati hanno al proprio al al al proprio interno e quindi e quindi la pressione di una minoranza vociante come si è detto puffo sulla aprile barche brecce anche nei partiti a base nazionale
Anche nei partiti che ancora non hanno ammainato almeno verbalmente la bandiera del meridionalismo
Bisogna fare chiarezza sul rifinanziamento se ragioni non di carattere
Politico-elettorale
E volitive geografico regionale
Ma a ragioni di carattere superiore come il dissesto della finanza pubblica impediscono civili finanziaria carezze per il Mezzogiorno allora si vada ha qualche operazione seria
Chi recuperi risorse
Dello stesso ammontare se non di ammontare superiore per corrispondere soprattutto alla domanda degli imprenditori alla domanda alle legittime aspettativa di di imprese che cos'ho in mente
Fossi poco forse pochi di nomi sappiamo che
I quattrini della legge per il Mezzogiorno
Attualmente appare sono tutti impegnati e quindi si dice non possono essere destinati a finanziare le nuove opere né nuove iniziative industriali
Questo è vero fino a un certo punto
Dei centoventi mila mirati furono stanziati dalla legge sessantaquattro i trenta mila
Destinati alla fiscalizzazione degli oneri sociali si sono esauriti ormai ma dei novanta mila miliardi residui che dovevano essere impegnati e spesi per opere e per incentivi a tutt'oggi meno della metà è stata spesa
Anche se sono stati tutti impegnati si badi bene attraverso procedure formali molto regolari che sono state seguite le delibere del CIPE
E poi i piani che approvano i piani annuali di attuazione e così via
Allora io mi chiedo
Se non c'era spazio finanziario non dico non c'è la volontà politica o non c'è per così dire la disponibilità a scontrarsi con la lega ma non c'è obiettivamente lo spazio finanziario
Per dei finanziari appunto la legge sessantaquattro ma tutti gli impegni che sono stati assunti dal CIPE dagli organi ministeriali sono veramente impegni intangibili sono veramente impegni intoccabili
Cioè i quarantacinque mila e più miliardi di lire che attendono ancora di essere spesi
Sono tutti su progetti i quali sono stati definiti da approvati sono tutti interessanti progetti regionali di sviluppo che hanno ricevuto quindici mila miliardi di lire e mi dispiace che il presidente Clemente si di Stracca
Sono a tutti quanti progetti quali attendono all'ultimo timbro per partire
E quindi sono tutti progetti che sono mamma per tanti luogo afflussi di spesa pubblica qualificata seria organizzata mirata produttiva efficaci ecco io su questa domanda chiudo
Questo intervento vorrei dire una cosa che il problema il rifinanziamento voi dell'eventuale il rilancio riforma della politica meridionalista è un problema molto serio che andrebbe affrontato con molta chiarezza onestà e decisioni
Io non sono perché venga affrontato attraverso espedienti e di espedienti o della citazione dei questuanti come diceva Salvatore Cafiero
Che non ha ecco oggi non ha credibilità nel Paese
Né con altri espedienti come per esempio quello di accendere delle polizie di sopravvivenza dell'intervento straordinario
Una volta siglando un contratto di programma con la grande impresa XE un'altra volta si grand'uomo con un'altra impresa minore ma appartenente allo stesso gruppo della grande impresa di X
Grazie altrove la parola al dottor Antonio Fazio vicedirettore generale della Banca d'Italia
Grazie
I fissi o creatività avevano che la ricchezza potesse essere prodotta attraverso l'agricoltura per più di un secolo si è creduto e in effetti così è stato
Che la crescita della ricchezza ciò che ora chiamiamo valore aggiunto e dell'occupazione
Dovesse derivare soprattutto dalle attività manifatturiere
Colin Clarke nel suo condition Sovico nomi che progresso pubblicato per la prima volta nel mille novecentoquaranta
Già rilevava che esiste una sorta di limite superiore al contributo che l'industria manifatturiera può dare alla crescita della reddito e dell'occupazione
Tale limite di sviluppo veniva identificato attraverso un'analisi class action a livello internazionale
Colin Clark che escludeva dal settore industriale le costruzioni e relativi servizi
Riteneva che oltre quel limite la crescita del reddito nelle società che hanno superato la fase iniziale dello sviluppo
Fosse legata essenzialmente al settore terziario
Inteso come comparto produttore di servizi sia per le industrie manifatturiere
Sia per i consumatori e le FARC
Nel settore terziario arduo discriminare tra i due termini dell'equazione Marco economica produzione da un lato reddito dall'altro inoltre è difficile determinare il prodotto spesso si misura
Talora soltanto principalmente attraverso il reddito del produttore
è un dato di fatto che anche in Italia a partire dalla fine degli anni Settanta dopo la prima crisi petrolifera l'aumento dell'occupazione si è concentrato nel terziario
Tale incremento e in parte riconducibile nei primi anni Ottanta un fatto di classificazione statistica
Il settore industriale espelle Eva attività di produzione di servizi queste venivano poi organizzate ed esplicate da in paese indipendente
Il fenomeno rivelava anche un'evoluzione nella composizione oltre che nel nell'organizzazione dell'offerta di beni e servizi in questi ultimi tendevano ad acquisire una nuova rilevanza quantitativa e qualitativa
Che ne giustificava la produzione attraverso impresse in Tibet
Negli anni ottanta si è accentuata la terziarizzazione di tutte le economie sviluppate compresa quella italiana
L'analisi a livello teorico si era già da tempo rivolta all'esame delle diseconomie esterne che uno sviluppo industriale intenso tendeva a generare in misura crescente
L'attenzione si spostava progressivamente sull'ecologia sulla necessità di risolvere alcuni problemi concettualmente limitati ma importanti e gravi
Quali quelli relative rifiuti industriali e Urbani e alle varie forme di inquinamento
Più in generale si spostava l'accento sulla qualità dello sviluppo
E di modo di discutere con il professor Saraceno sia pur brevemente alcuni anni addietro delle tematiche relative all'occupazione e allo sviluppo del settore terziario nel Mezzogiorno
E della mobilità di chiedermi privatamente un commento sul rapporto annuale dell'ASPI in mezzo parlai di nuovo con lui degli stessi argomenti quando il servizio studi della Banca d'Italia
Volle dedicare nuove analisi al problema del Mezzogiorno
Apparso in quell'occasione naturale iniziare la consultazione informale degli e Sperti con il professor sarei cenno egli non condivise pienamente la mia tesi comunque giusti il discorso non può conclusivo
Mi preme di sottolineare però come già in quell'occasione siamo vari anni addietro prima di altri
Puntasse l'attenzione su un fenomeno che avrebbe purtroppo assunto grande rilevanza negli anni seguenti quello della malavita organizzata e delle relative nefaste conseguenze sulle attività e quant'
Nei colloqui che ho ricordato rimase incerto il peso da dare all'industria nello sviluppo del Mezzogiorno e a ulteriori investimenti in infrastrutture
Ciò trovava fondamento nel fatto che da un lato gli investimenti erano stati intensi nei decenni precedenti di intervento straordinario dall'altro che il volume di attività industriale
Nel Mezzogiorno emerga ed è tuttora bello un danno da quel punto virgolette di sazietà da limite superiore che può essere individuato attraverso le analisi teoriche ed empiriche che ho ricordato all'inizio
La domanda concreta e se sia possibile per un sistema economico passare direttamente a una fase di terziarizzazione anche in assenza di una solida struttura industriale
L'analisi è complessa
è noto che nel Sud sono presenti da un lato iniziative di grandi gruppi industriali i cui centri decisionali sono localizzati nel Nord o all'estero
Dall'altro ancora un gran numero di piccole imprese di dimensioni di poco superiori a quelle artigianale
Le grandi iniziative industriali sono essenziali per i verdetti riequilibrio della bilancia dei pagamenti nel Mezzogiorno
Dove i consumi sono pari alla credito prodotto e i grandi investimenti sono finanziati contra sperimenti e movimenti di capitale dall'esterno dell'altra
In un'economia vitale il circuito risparmio investimento deve svolgersi in misura sostanziale all'interno dell'arte
I dati che ove ricordato sul reddito e consumi nel Mezzogiorno sono da leggere anche nel senso che una parte dei trasferimenti sostiene direttamente i consumi mentre una quota rilevante del risparmio è comunque investita nella
Le grandi imprese hanno bisogno di una rete infrastrutturale di servizi soprattutto di comunicazione che rendano conveniente l'allocazione di impianti produttivi in quest'area del Paese ma anche le piccole e medie imprese per poter sì sì sì
Potersi sviluppare necessitano di infrastrutture e servizi
Che ne permettano l'apertura verso mercati più ampi
Hanno anche necessità del supporto finanziario indispensabile per il passaggio dalla forma individuale a quella societaria e di capitale
Nel Mezzogiorno quaranta anni di intervento pubblico di nativa straordinario hanno certamente ha cresciuto i servizi pubblici essenziali per la vita civile base di ogni sana economia
Tuttavia non è stato possibile in questo arco di tempo chiudere se non parzialmente il divario rispetto alle regioni più ricche del Centro-Nord ma è anche vero che l'economia di queste ultime è cresciuta moltissimo nel corso degli ultimi decenni e l'economia meridionale le ha seguite nel tasso di spicco
Restano i problemi di fondo costituiti dall'elevato livello di disoccupazione dalla precarietà di alcune forme di occupazione dal basso tasso di partecipazione delle forze di lavoro rispetto alla popolazione
La disoccupazione e l'occupazione precaria riguardano soprattutto le fasce giovanili nei giovani fino a ventinove anni relativi ticket relativi tassi raggiungono livelli elevatissime
è molto probabile che un giorno che un giovane in quest'area del Paese raggiunga un'età più che adulta senza aver mai lavorato over lavorato solo info per precarie
Tutto ciò agraria importanti implicazioni di natura economica e sociale
C'è uno spreco enorme di risorse il capitale umano le attività criminose organizzate diffuse non sono certo causate dalla disoccupazione ma in essa trovano un humus favorevole
Non è possibile pensare alla ripresa dell'emigrazione di massa il nostro Paese continuerà certamente a crescere la riserva di forze di lavoro meridionali può giocare nel medio periodo un ruolo strategico
Le condizioni per un aumento della produzione e dell'occupazione nel Mezzogiorno sono costituite in primo luogo dalla rimozione delle diseconomie ambientali che caratterizzano molte di queste regioni
L'obiettivo è costituito dalla rimozione dello squilibrio non soltanto dalla gestione dal finanziamento dello stesso
Esistano dati convincenti sulla carenza di infrastrutture a partire da quelle più elementari quali le strade trasporti le comunicazioni le dotazioni idriche la disponibilità di energia
Un caso a sé è costituito dai grandi complessi urbani nei quali l'attività privata in assenza di insufficienti in assenza di sufficiente dotazione di capitale sociale è cresciuta disordinatamente
In quest'ultimo caso la produttività economica a livello diffuso di investimenti pubblici mirati sarebbe immediata in altri casi di investimento in infrastrutture costituisce una condizione necessaria non sufficiente per lo spirito
Un concetto sul quale paiono delinearsi significativi consensi è costituito dalla ricerca di una migliore correlazione a livello regionale tra che monetazioni da un lato può duttilità e costo della vita dall'alto
La flessibilità nell'impiego di manodopera nelle remunerazioni mi sembra possibile e auspicabile oltre che nell'industria anche nel terziario
Ogni economia ogni regione dovrebbe concentrare il proprio sforzo produttivo nei settori dove i vantaggi ai costi comparati sono più favorevoli
Mi sembra che le considerazioni esposte ancorché in termini generali non siano in contrasto con l'impostazione del Sempre eccellente puntuale e documentato rapporto della Speedy mensa
Ritengo che si tratti di don tematiche importanti per lo sviluppo del Paese possono essere riprese appuntite con migliore conoscenza di situazioni e specificità regionali grazie
Grazie dottor Fazio la parola al senatore Maccanico
Sì
Forse la iattura peggiore della politica meridionalistica
è stata negli ultimi anni la disinformazione progressiva
Sui dati reali che sulle cause vere della crisi dell'intervento pubblico nelle aree arretrato del Mezzogiorno
Ho rilevato altre volte alla presentazione del rapporto a Cosenza io a Milano
Che il cattivo uso dei mass media che hanno accettato a criticamente
Tutti i luoghi comuni delle opposizioni tanti meridionalistiche di destra e di sinistra
Ha finito per accreditare presso l'opinione pubblica nazionale
Una immagine distorta della realtà socio economica del Sud considerato nel suo complesso
Tale immagine ha condizionato negativamente le scelte politiche a partire dagli anni settanta
La disinformazione dei giornali con il progressivo distacco delle élite culturali che fanno opinione dalle problematiche meridionalistiche
Si è presto convertito in disaffezione dei partiti e dei governanti
Ed anche delle organizzazioni di categoria avessi problemi che sopravvivono alla mancato unificazione economica dell'Italia
In verità verismo oggi versa in una crisi gravissima
Chi evoca il rapporto chiude novecentonovantadue sull'economia del Mezzogiorno
Ma non è da chiedersi quanto ne è responsabile una Pucci pubblicistica che giudica il mandato e luoghi comuni
Che di fenomeni complessi della vita socio economica e politica di un'area grande quasi come uno Stato coglie solo gli aspetti e le manifestazioni superficiali
I fatti sensazionali e mai ciò che fermenta nel profondo che cresce al di sotto delle afferenze e che non è riducibile all'immagine distorta che si vuole accreditare ma vi è anche da chiedersi quanti sono i politici gli elementi di classe dirigente poco corrivi a questo atteggiamento sempre più diffuso
Che continua ad informarsi sui problemi attingendo agli agli studi seri alle navi si severi e alle statistiche e non dalle semplificazioni deformanti dei mass media
Da chi e come vengono suggerite propaga andate esplicative ricorrenti proposte di abolizione essiccate semplice semplicità di ogni politica per il Mezzogiorno
E perciò ad apprezzare la scelta del rapporto mille novecentonovantadue di fornire notizie sullo stato attuale della realtà socio economica del Mezzogiorno
E dati precisi sull'intervento straordinario che sugli effetti della politica meridionalistica a quarant'anni dal suo primo avvio è una scelta che cade in un momento particolarmente significativo
Nel quale divenuto di moda condannare in blocco l'intervento degli stessi orientamenti generali della politica meridionalistica come manifestazione di malgoverno e di clientelismo
E si vogliono ignorare le motivazioni che sono all'origine dell'intervento e le ragioni che ispirarono Ivano uniti la Malfa il Menichelli Saraceno che tutti coloro che promossero ma legislazione degli anni Cinquanta
Ricordare con forza quei principi in tempi di liriche di aberrazioni anti unitaria e dovere di quanti credono ancora nel destino europeo del Mezzogiorno d'Italia
La politica meridionalistica ricorda la Svimez nacque unitaria
Il suo cemento politico si sarebbe completato con l'unificazione socio economica
L'unità dello Stato come garanzia di liberazione di affrancamento anche morale dei ceti saggia del Mezzogiorno
Il motivo che corre lungo tutta la storia del pensiero meridionalistica da Giustino Fortunato che per primo parlò dell'esistenza di due Italie da Giovanni Amendola la Malfa Saracino accompagna ma è stato e sensato merito non secondario della Svimez Tahrir dimostrato anche con l'eloquenza delle cifre che le unità e anche premessa necessaria per lo sviluppo economico
Ciò che la Svimez a firma nel rapporto novantadue e la motivo del risultato delle sue ricerche lungo quasi mezzo secolo senso un Paese unito ed unificato
Non ve progresso e neppure avvenire europea per la Repubblica italiana per la Sura Repubblica possibili
Dopo la lettura dei dati essenziali ma illuminante del rapporto novantadue non si potrà giocare sull'equivoco
Sono dati con i quali non si intendono assolvere assolvere gli errori e le degenerazioni della politica meridionalistica dell'ultimo decennio che la Svimez under Uggiate spesso ha previsto ma che intendono riportare il discorso sul Mezzogiorno dalle democratici USA all'impegno concreto dalla protesta alla critica costruttiva dalle fantasie ai fatti
E i fatti documentano il grande progresso del Mezzogiorno dei quarant'anni dell'intervento straordinario
E la capacità operativa degli strumenti dell'intervento almeno dei primi venticinque anni come documentano altresì la crisi il degrado e le gravi degenerazioni della politica meridionalistica degli ultimi lustri
E soprattutto a partire dagli anni Settanta
Per cui fermi restando i principi ispiratori etico politici ed economici dell'intervento dello Stato nelle aree meridionali bisogna ripensare in termini nuovi e prospettando soluzioni nuove tutta la politica meridionalistica per gli anni futuri
Il fallimento della legge sessantaquattro chiude un'epoca e dobbiamo augurarci che se ne posso capire un'altra anche questa positiva
Come è stato a per i primi due decenni l'epoca dell'intervento centrato sulla Cassa del Mezzogiorno con urla ducale mutamento di interisti e di strumenti ma con l'obiettivo di sempre l'unificazione delle due Italie
Una riformulazione della politica di intervento dello Stato per il Mezzogiorno vista con sempre maggiore interesse sia in sede tecnica che in sede politica
E mia impressione che il punto più alto della curva della impopolarità della politica per il Mezzogiorno anzi della semplicità Enzo di una politica per il Mezzogiorno sia superato
A risvegliare l'interesse per il meridionalismo concorrono paradossalmente fattori diversi e contrastanti
Anzitutto la rozzezza intellettuale della protestanti unitaria conti europea quanta altra macchina
E poi la riqualificazione anche culturale e scientifica delle dottrine di intervento in Europa e negli Stati Uniti
La consapevolezza che il passaporto dell'Italia per l'Europa e rappresentato dal successo tre poli della politica di riequilibrio regionale
L'Europa chiama il Mezzogiorno
L'egoismo paesane separatista Regal che legherebbe ai margini del processo di integrazione europea l'intero Paese
E poi ho fiducia che i dati della Svimez servano a far giustizia dei luoghi comuni e dei falsi sul Mezzogiorno che circa nove del dibattito politiche sui giornali
Chi potrà sostenere lo in poi che l'intervento straordinario sia stato una rapina a danno del Nord che nulla sia cambiato in meglio nel Mezzogiorno che sia stato un trasferimento eccessivo di risorse a favore dell'area meridionale del paese
Chi potrà ignorare che la politica meridionalistica favorito l'espansione del mercato dell'industria delle regioni settentrionali e con quali ragioni si potrà Circosta colare una politica che non può essere solo nazionale di equilibrio regionale
Ad accelerare il processo di revisione della politica velistica può contribuire all'avvicinarsi delle scadenze del Trattato di Maastricht
Il rapporto ha messo in rilievo topi date di progresso della società meridionale nell'ultimo quarantennio la complessità del quadro in cui l'Italia integrata nell'Europa dovrà operare
Ed ha formulato una serie di proposte per una nuova politica per il Mezzogiorno
Dopo aver rivendicato l'esigenza di una politica di equilibrio territoriale anche per il futuro insieme delle proposte disegna un quadro coerente di politica meridionalistica
Ma una politica rinnovata l'intervento pubblico nel Mezzogiorno postura l'esigenza di una riforma radicale degli istituti di intervento prima della scadenza del novantatré e della celebrazione eventuale dire solamente dei regolamenti referendum abrogativi
Si possono esprimere tutte le riserve possibili sull'efficienza e sulla capacità tecnica delle regioni a condurre con successo una politica finalizzata allo sviluppo del territorio meridionale ma delle Regioni delle loro competenze bisogna tener conto
E quindi sarebbe bene che la politica nazionale di riequilibrio territoriale
Una sostanza la forma giornata della politica meridionalistica sia posta in sintonia con la politica di coesione economica e sociale della comunità europea
In sostanza esso segnò l'abbandono di ogni criterio di razionalità e di coordinamento dell'azione pubblica per lo sviluppo del Mezzogiorno
Nelle nuove politica di intervento va prevista una situazione radicalmente diverso
In questa prospettiva la riforma dell'ordinamento regionale assume un rilievo particolare per il Mezzogiorno
Io sto deve essere attuata con ottica meridionalistica
Nel senso che ad una maggiore autonomia finanziaria via maggiori poteri dei governi regionali devono corrispondere una maggiore possibilità di assistenza tecnica e progettuale e controlli e poteri sostitutivi dello Stato più forte
Il rapporto esamina con molta attenzione il problema della interdipendenza tra finanza pubblica Sviluppo del Mezzogiorno
Senza entrare nel dettaglio dell'analisi la quale tra l'altro dimostra con argomentazioni analoghe a quelle della Corte dei conti sulla spesa ordinaria del Mezzogiorno che l'intervento straordinario sia stato molto Mino che sostitutivo dell'intervento ordinario
Non si può non convenire sul fatto che ve un interesse primario del Mezzogiorno ad una politica di risanamento della finanza pubblica
Il risanamento e la condizione perché le risorse ora indirizzate attraverso titoli di Stato le spese correnti siano convogliate verso attività produttive dell'impresa
Come è noto gli interventi infrastrutturali segnarono i primi tempi
E il successo dell'azione meridionalistica dello Stato negli anni cinquanta e sessanta e furono interventi coordinati secondo i criteri parziali di programmazione possibili entro il quadro istituzionale e politico del tempo
Con la crescita della società e delle sue strutture che c'è bisogno dello largamente Dell'armo del momento della rete infrastrutturale
La nuova politica delle infrastrutture strade trasporti telecomunicazioni reti idriche eccetera per il Mezzogiorno deve essere considerata come un capitolo del programma di ammodernamento delle infrastrutture di tutto e dell'intero Paese
E la strumentazione per attuare tale programma che deve prevedere un mix di pubblico e privato veri intese con le riserve per allo stato delle scelte di indirizzo e deve essere unica per tutto il Paese
Come si vede parlando di infrastrutture site intorno al problema degli indirizzi generali
E cioè la necessità di recuperare nel governo dell'economia una logica di medio periodo la progettazione degli interventi la quale individui nella politica di riequilibrio territoriale anche la principale opportunità
Per lo sviluppo delle imprese Long localizzate nelle aree congestionate di attività produttive della Padania ormai in via di profondo degrado ambientale
Chi va su che chiude e Melfi che apre hanno un significato emblematico sotto questo aspetto
Sono la riprova che l'ambiente di sviluppo di tutto il sistema industriale italiano coincide mai con tutto il territorio nazionale
E non per protesta delle leghe che possa contestare un processo irreversibile e stabilire confini interni rifiutati dalla logica dello sviluppo economico
Su altri si espressioni di una realtà di in rapido mutamento unite i termini e delle condizioni nuove per a nuova politica meridionalistica
Termine condizione lucidamente individuati dal rapporto nei capitoli dedicati alle proposte tra le quali mi sembrano in particolare importanza quelle relative all'assetto istituzionale
Ed operativo del nuovo intervento
Qui non si entra nel dettaglio ma si accenda i criteri generali con cui modellare gli strumenti e guida nell'attività la Svimez se insiste giustamente
Sulla necessità di disporre
Per la realizzazione di grandi interventi infrastrutturali per l'amministrazione degli incentivi di strutture pubbliche dotate di competenza tecniche adeguate ingrato di operare con la massima autonomia
Intervento collettivo deve essere preceduto da un soggetto pubblico unitario
E deve essere garantita la responsabilità unitaria sia della programmazione che delle iniziative destinatari degli incentivi la mia politica la politica degli incentivi profondamente riconsiderate aggiornato dovrebbe essere affidata venti creditizi
La collocazione nella struttura del nuovo governo del Dipartimento per il Mezzogiorno nel ministero del Bilancio e della Programmazione
Può essere un segno di sensibilità verso queste esigenze
Il cui accoglimento comporta che tutta la politica economica di medio periodo abbia una ispirazione unitaria non contraddittoria con l'obiettivo degli equilibri economica e sociale del Paese
Si tratta come si vede di proposte che la Svimez avanzato e in controtendenza rispetto ai criteri ispiratori della legge sessantaquattro
Quattro e sarà che se rievocano l'ombra delle grandi assente nella politica economica degli anni del degrado della politica meridionalistica cioè il principio della programmazione e degli strumenti per renderlo peraltro
Il primo intervento fu un intervento programmato sia pure nei limiti in cui si poteva allora programmare ma fu lasciato cadere suggerimento di Ugo la Malfa di utilizzare criterio strumenti che avevano attuato il primo intervento straordinario per creare gli organi da programmazione nazionale
Esperienza acquisita doveva servire per impostare la politica economica generale con finalità meridionalistica
Non si può tornare indietro non vale lamentarsi del tempo delle opportunità per tutte che tuttavia non si può dire che l'esigenza facciata negli anni Cinquanta
Dal ministero del Bilancio dell'epoca la concessione meridionalistica dello sviluppo come criterio ispiratore degli indirizzi generali abbia perso la sua virtù non posso concludere questo mio intervento senza richiamarmi ed associarmi all'appello della Svimez perché siano assicurate condizioni di sicurezza che si è garantito nelle regioni meridionali il libero svolgersi della vita civile
è necessario che lo Stato impegni tutte le sue forze sul fronte della lotta alla criminalità organizzata
Che rappresenta l'ostacolo più forte Allo sviluppo altro propulsivo di aree che corrispondono a circa un terzo dell'intero territorio nazionale e questa l'assoluta priorità meridionale ed è il primo compito dello Stato repubblicano
Ogni proposito di impegno a favorire a favore delle regioni meridionali sarebbero vanificate se l'obiettivo delle affermazione della legalità lo venisse conseguito con assoluta determinazione e in tempi rapidi grazie
Grazie ancora Maccanico e la parola al professor Michele Salvati ordinario di economia politica all'Università Statale di Milano
L'introduzione al Rapporto Svimez di quest'anno ha un tono insolitamente appassionato duro
Appassionato nel rievocare gli ideali di unità nazionale del meridionalismo classico e del meridionalismo Svimez Di Pasquale Saraceno
Duro nel denunciare la crisi politica di questi ideali le sue preoccupanti manifestazioni che il presidente Massimo Annesi ha ricordato e ha ricordato di nuovo anche Salvatore Cafiero
Duro soprattutto nel condannare la fiammata antinazionale e anti unitaria che sta alla base di queste manifestazioni
E che ha il suo epicentro nel nord più ricco travolto dal successo delle leghe
Ora in questa passione durezza
Io mi ritrovo totalmente ma proprio perché in esse mi ritrovo e proprio perché sono d'accordo con gran parte delle analisi dei suggerimenti del rapporto vorrei scavare un po'più a fondo sulla crisi del meridionalismo
Io vivo in una città Milano
In cui se si andasse a nuove elezioni comunali come probabilmente sciaguratamente si andrà presto le leghe Bal sarebbe al trenta per cento dei suffragi
Per me e per tanti come me è stato allora essenziale riflettere a che cosa tiene insieme questo Paese
E quando invece il tessuto della solidarietà nazionale si logora
E come mestiere io faccio l'economista per me per i miei colleghi è stato essenziale allora riflettere
Suo perché le politiche meridionalistiche nel dopoguerra
Sono fallite nel loro scopo vero
Che non era quello di aumentare il benessere dei residenti nel Mezzogiorno e in questo sono riuscite come sa documentato Salvatore
Cafiero
Ma non sono fallite nello scopo unitario e produttivistica dei padri fondatori cioè quello di creare nel Sud insieme
Una SIS Società civile autonoma e un'industria non dipendente dallo Stato
Insomma una situazione economicamente e socialmente più omogenea quello del le distanze si sono mantenuti quasi intatti
In crisi questa è la mia convinzione non è soltanto il meridionalismo politico come sottolinea il rapporto
In crisi è in crisi profonda e anche il meridionalismo economico che ha sorretto e giustificato gran parte dell'intervento straordinario
Più a fondo in crisi la stessa economia e politica economica del sottosviluppo a livello mondiale
Ricette puramente economiche non ci sono o meglio esse danno risultati diversi a seconda dei paesi in cui sono applicati a seconda delle loro classi dirigenti della loro struttura sociale della competenza delle loro amministrazioni pubbliche
Oggi sociologi politologi storici gli studiosi delle istituzioni si stanno prendendo le loro rivincite nei confronti degli economisti
Oggi
Chi guarda gli ostacoli interni allora si sviluppo si prende una bella rivincita nei confronti di chi in passato ha denunciato soprattutto gli ostacoli Esterni la dipendenza imperialistica le industrie del Nord e chi altro
Se leggete il libro di Carlo Trigilia questa appena pubblicato dal Mulino che ormai è diventata la casa editrice che pubblica i migliori contributi sul Mezzogiorno
Appena pubblicato dal Mulino potete farvi un'idea molto netta di questo mutamento di opinione fortissimo che c'è negli studi sul Mezzogiorno e sul sotto sviluppo
Un mutamento d'opinione ripeto che non riguarda solo le spiegazioni del dualismo territoriale all'interno di un Paese non riguarda solo il Mezzogiorno nei confronti dell'Italia
Come già ricordato riguarda l'intera analisi del sottosviluppo perché la Corea e Taiwan si sviluppano le Filippine no
Le occasioni vincoli esterni sono esattamente gli stessi
Non sarà per caso dovuto al fatto che i primi Paesi sono di etnia cinese il terzo no
Che i primi sono di cultura confuciana il terzo cattolica che i primi hanno un'amministrazione pubblica capace onesta il terzo corrotta incompetente
Voi date cito taijiquan tregua né c'è stato uno studio recente di un economista
Che ha mostrato l'origine diciamo dello sviluppo economico vite umane l'ha paragonato Coco del Mezzogiorno i Paesi euro confronta abilissimi negli anni Cinquanta nei primi anni Cinquanta popolazione percentuale dedite all'agricoltura identici
Dopodiché Taiwan il Mezzogiorno è finito con trentaquattro operai manifatturieri su mille persone della popolazione come ci ha ricordato adesso Salvatore Cafiero il Norditalia e centoventiquattro centoventicinque su mille di popolazione Taiwan è a duecento
Erano partiti uguali
No lì è partito uno sviluppo manifatturiero straordinari leader fatti non sono paragonabili naturalmente ma guardate
Sento che non sono paragonabili però questo è uno stimolo che io voglio indicare per dire sul per sottolineare l'importanza di fattori extra economici
Dello sviluppo
Ora ho ricordato questo confronto internazionale perché esso dà un'idea immediata immediata dei rischi politici di questo mutamento di opinione
Di un'interpretazione del sottosviluppo come causata da fattori interni a una società e non di origine economica
Il passo verso interpretazioni colpevolizzati colpevolizzati se non razzisti è un passo che può essere breve e che Bossi ha già fatto
Le filippino il Mezzogiorno non si sviluppano perché le loro classi politiche locali sono corrotte perché le loro amministrazioni pubbliche sono incompetenti serto
Ma perché la loro storia e la loro culto
Ora non riesce a creare una società civile adatto allo sviluppo
E il passo dalla storia alla cultura al razzismo è molto preso
Il confronto internazionale dà anche un'idea immediata delle conseguenze operative di questo mutamento di opinione
Le conseguenze operative di un'interpretazione economica e dipendenti sta in sostanza le cause Sterne la giusta del nord eccetera
Del sottosviluppo quindi sotto sviluppo come causato da rapporti esterni e ora in fondo semplici c'è un'ingegneria facile per uscire dal sottosviluppo che consisteva non tanto nel buttare quattrini sulle zone sottosviluppate
No ma informativi incentivo all'industria o di trapianto di segmenti di industrie investite investite si potrebbe ripetere con Napoleone e l'intendenza seguirà
Seguirà cioè una società civile capace di investire produrre stare in piedi da sola in sostanza che la primazia dell'industria sulla società create prima l'industria è una società data lo sviluppo si forma a seguito dell'ingiusta qui non c'è il mio mito
Augusto Graziani
Ma questo Graziani è sostenitore duro di questo tipo di te industrializzati di riffa o di Raffa in qualche modo buttate giù industria la società civile segue l'altra tesi dice se non c'è una società civile già predisposte con certe caratteristiche non nasce l'industria sono i due ovviamente voglio dire nessuna delle due affermazioni sono è un circolo questo nessuno è strettamente vera ma
Però se voi attribuite primazia o privilegiate la Società la competenza amministrativa e politica
Voi avete che le strategie di sviluppo che seguono avvisi all'interno e sociale del sottosviluppo non sono affatto facile quelle economiche erano falsi queste altre non sono falsi
Buttare quattrini sollecitare trapianti industriali assistiti può essere inutile o addirittura controproducente questo dice Bossi dicono tante
Poveri il solo effetto di rafforzare la dipendenza della porta alla politica e dal centro ostacolando la formazione di atteggiamenti imprenditoriali di assunzioni di rischi e di responsabilità da parte della popolazione
Può addirittura rinchiudono Società nel circolo vizioso in una politica rivendicativa e questuanti
Dunque rischi politici
E conseguenze operative assai gravi discendono dalla crisi delle teorie economiche del sottosviluppo e sarebbe un grosso guaio sottovalutarli
Il pericolo evidente è Bossi ovviamente il rifiuto di solidarietà che sta venendo dal Nord
Ma Bossi sta anche in piedi
Perché è una strategia economica di crescita è in quel senso limitato ma importante fallito
Perché non le sono stati cotta colti gli effetti perversi sulla Società Meridionale
Più in generale se sta in piedi perché c'è stato un vasto mutamento di opinione scientifica perché a livello di studiosi l'attenzione verso fenomeni sociali politici e culturali istituzionali interni e molto aumentata
E ben pochi oggi credono che le Filippine o l'argentino lo Zaire lo si sviluppano perché sono stati sfruttati dall'esterno
Perché basti trasferire risorse per farle sviluppare queste cala teoria predominante nel corso degli anni settanta metri dalla dipendenza oggetti screditata completamente a livello internazionale non c'è nessuno studioso di prove di sottosviluppo
Che creda questo questo un vasto i mutamenti di opinione
La verità poi menti io credo stia abbastanza il mezzo che contenuto tutti e due ma in ogni caso teniamo conto che viviamo in questa temperie intellettuale e culturale
Forse Bossi non lo sa anzi spero che non lo sappia
Ma dietro le sue spalle esiste un'ampia elaborazione culturale che può essere usata per giustificare il suo rifiuto di solidarietà
Il rigetto della stessa idea di unità nazionale
Noi però e per noi intendo coloro che hanno a cuore lo sviluppo economico ma soprattutto civile e sociale del Mezzogiorno
Sappiamo che le teorie economiche del sottosviluppo sono in crisi e dunque sono in crisi anche le terapie le teorie economiche del dualismo e non possiamo far finta di non saperlo
Se vogliamo difendere una strategia di solidarietà
Nazionale una strategia di unità nazionale non possiamo far finta di non sapere che un'industria competitiva ed esportatrice nel Mezzogiorno non si è formata e che troppa parte dell'imprenditoria meridionale
è un'imprenditoria politica legata all'intermediazione di risorse che provengono dal centro dalla politica
In senso lato dobbiamo prendere sul serio le critiche che sociologi politologi istituzionali visti rivolgono le teorie economiche tradizionali alle politiche di sviluppo che ne sono conseguite
E dobbiamo correre ai ripari
Dobbiamo elaborare risposte credibili al vasto mutamento d'opinione politico scientifico che si è diffuso semmai per contrattaccare uno per dire che la verità non è tutta da quella parte e che sia aspetti economici che aspetti socioculturali sono importanti
Dobbiamo elaborare modelli di intervento i quali riconoscano che gran parte degli ostacoli allo sviluppo sono ostacoli interni alla società e alla politica meridionale per il modo con cui si è inserita
Nella politica nazionale
Da qui occorre partire e qui mi fermo voglio dire ho fatto un discorso che prevalentemente culturale
Ma implicazioni molto forti su un tema la voglio soltanto accennare una perché
L'odio nei confronti della legge sessantaquattro chiede la regionalizzazione dalla politica
Meridionalistica di questa svolta come l'ha chiamata Velia tragica svolta in ogni caso è fin troppo evidente naturalmente l'improvvisazione
Ma vedete cosa c'era sotto anche o come può essere interpretato una politica regionale
Se è vero che la società conta se è vero che contano le assunzioni di responsabilità a livello locale allora è vero che si deve creare una politica di cui almeno una parte sia questo
Anche se c'è qualcosa che non funziona a livello regionale su una competenza regionali fate conto un ospedale che non funzioni
Una USL a cui sono stati dati altrettanti quattrini una cultura che se in un paese meridionale di quanto sono stati dati alla USL di Trento ma Trento agli ospedali funzionano e in questa usura meridionale non funzionano
L'atteggiamento non sia di prendersela col centro
Non sia Piove governo ladro ma sia di prendersela con gli amministratori locali cioè si è ricreare una politica locale vitale c'è chiarezza di competenze
Ma anche chiarezza di recriminazioni ci sono dei compiti nazionali eccessi di tre e uno può prendersela col centro seicento non li assolve ma se si danno compiti regionali e risorse regionali
No
è responsabile la classe politica Regione e contro di questa bisogna prendersi se non parte una società politica vitale con sanzioni pesante nei confronti dei politici locali
Allora anche impensabile che parte una cultura favorevole allo sviluppo perché sviluppò e assunzione di responsabilità
E come si comincia dalla politica quindi vedete se voi applicato alcuni di questi ragionamenti le conseguenze anche diciamo a livello di strumentazione politica economica non sono così possiamo benissimo continua a criticare la sessantaquattro per l'improvvisazione la feci non Eriha
Di fatto che poi per i compiti regionali non sono stati dati competenze quattrini e tutto quel che vogliamo ma una componente di vitale democrazia locale
è una componente essenziale per la costruzione di una società civile non possiamo mai dimenticare
Mi devo però afferma
Con un consiglio per la Svimez che non è un consiglio vivamente di assumere oltre agli ottimi economisti che ha sociologi e politologi o altro
Consiglio che sia più sensibile anche più coraggiosa le sue analisi
No ad analisi a modi di valutare i fenomeni in cui l'economia sia strettamente integrata la storia la società la politica
Perché le politiche che hanno successo nascono da una considerazioni integrata di tutti gli aspetti non soltanto da uno solo
E come è sempre stato e questo è sempre stato nel pensiero dei grandi meridionalisti del passato
Da Giustino Fortunato a Francesco Saverio Nitti a Manlio Rossi Doria a Pasquale Saraceno grazie
Ringrazio il professor Salvati quale gli interventi più programmazione aggiunge do la parola al onorevole Clemente si allunga resident Regione ricorda che un saluto cordiale
Mi tocca flauto inaspettato onore
Di concludere
Questa
Manifestazione
Che io considero
Tra le più significative forse la più significativa la più importante
Che ancora sopravvive
In ordine ai problemi del Mezzogiorno
Mi tocca anche scoprire che sono passati diciotto anni
Da quando con Novacco con Mollino con Cafiero impiegando molti mesi molti mesi per convincere Pasquale Saraceno a dar vita a questa iniziativa
Volle riflette volle guardarla sotto tutti gli aspetti poi avemmo mistero nella disperato l'atteso sì
E nacque il rapporto sul Mezzogiorno ricordo ancora anche l'emozione
Con la quale non noi ma Saraceno
Visse la prima edizione nel rapporto sul Mezzogiorno
Che è e rimane a mio parere una cosa
Di grande importanza e il più grande utilità
Anche se personalmente sono convinto che la situazione è completamente cambiata
E che
Il discorso da tentare da esplorare da scoprire
Non può che essere completamente diverso
Non per quanto riguarda la relazione Svimez
Larghissimamente condivisa e come sempre apprezzata nell'analisi
Ma io nella parte
Che riguarda le
Prospettive
Di ulteriori azioni per il Mezzogiorno
Perché
La condizione nazionale
Internazionali
E così profondamente radicalmente mutata
Da non poterci consentire
Di pensare ancora
Ha un modo di essere del meridionalismo
Che in qualche modo oso dire ancora si qualifichi tale
L'Europa è una speranza
Ma probabilmente anche un serio pericolo
Il Mezzogiorno d'Italia
E credo
Che questo possibile aspetto
Della politica europea
Debba essere ben presenti anzitutto in coloro ancora campano e si occupano del Mezzogiorno
Ma in coloro che costruiscono e guidano le politica nazionale del nostro Paese
Quando il presidente della Toscana
Ha fatto una dura dichiarazione sugli investimenti della Piaggio in Campania
A ventiquattro ore che mi interpellava ho risposto che mi chiedeva quali iniziative avrei preso risposto nessuno
La decisione la Presa mi sembra utilmente
E cosa dice al suo collega dalla Toscana ma dico semplicemente che protesta senza molte ragioni perché se va a cercare la mano d'opera nella sua regione che serve alla Piaggio non la trova
Però è possibile che la Piaggio perdendo la pazienza ma trovi in altri Paesi sia dell'Europa orientale anche in qualche zona dell'Europa occidentale
A minor costo è forse anche la migliore formazione
In questo scenario certo si prospetta nella prospettiva della unificazione europea una competizione per sistemi
E in questa competizione per sistemi il sistema mezzogiorno appare quanto mai debole quanto mai gracile
In una condizione che deve indurre poco all'ottimismo
E forse un po'di più al pessimismo
In questo in questo quadro
Ecco parlare del sistema mezzogiorno analizzare il sistema Mezzogiorno incontrarci annualmente per capire il sistema mezzogiorno in questo più Hans più vasto compresso come si articola come si muove mi sembra ancora una cosa utile e necessaria e positiva
Non mi sembra altrettanto utile necessario e positivo continuare a parlare di una politica di intervento straordinario per il Mezzogiorno
Anzitutto perché
Come l'Europa si costruirà
Costringerà di Stati nazionali
A perdere attribuzioni e competenze su un doppio versante se la prospettiva europea a una ragione
E quella di consumare assottigliare sempre più le competenze degli Stati nazionali
Nel senso che alcune grandi funzioni dovranno essere cedute al governo della Comunità europea
E molte altre andranno inevitabilmente magari saltando
Questo stato centralista e scarsamente concludente
In un rapporto diretto fra le regioni e la comunità che è già cominciata
Perché quelli della CEE vengono direttamente da Nuria discutere con noi e rimproverarci specialmente a noi del Mezzogiorno per costruire la le politiche collegate direttamente con la CEI
Ma una politica nazionale sta statale almeno c'è rimane
E allora come collocarci noi nel quadro delle analisi che il rapporto che non ho letto ma con intuito
Ci ha presentato
Per collocare il Mezzogiorno in questa nuova prospettiva certo gli obiettivi rimangono quelli che ci ha spiegati Pasquale Saraceno tanti anni fa l'obiettivo fondamentale eh l'industria
Ma parlare di industria oggi non credo che significhi la stessa cosa che
Parlare di industria ai primi del Novecento o alla fine dell'Ottocento
Perché nascendo un'industria in quelle comunità nasceva la classe operaia nasceva un conflitto sociale
E sul quel conflitto sociale si sono modellate le nelle consuetudini civili comuni che hanno portato alle condizioni di oggi per cui come diceva poco fa
Il professore di economia di cui mi scuso di non aver colto il cognome
Alle stesse condizioni alle stesse risorse con le stesse regole un ospedale a nell'alto mila a Trento funziona molto meglio per non un ospedale nel Mezzogiorno
Oggi che fare industrie già un po'più i Stifani nasce l'industria già un problema
Ma far nascere industria non significa però il produrre classe operaia ma significa produrre lavoratori dell'industria che una cosa molto diversa
Cioè un pezzo di ceto medio che va evolvendosi ma senza lo scontro sociale il contributo dell'industria è certamente importante al progresso civile ma non lo è nei termini in cui lo fu quando nacque la con l'industria
Kennedy che sorgeva la Leroy industrializzazione del nord del nostro Paese
Oggi o l'impressione per un'esperienza che faccio
Nella Conferenza dei presidenti delle Regioni nel Parlamento italiano io credo che non ci siano i termini per pronunciare la parola mezzogiorno
Basta vivere l'ambiente parlamentare
Alla prima ed me della parola mezzogiorno vi è una chiusura a riccio totale radicale se Mannino ci raccontasse l'esperienza che è stata l'ultima l'ultimo decreto di tentativo di fare la legge che poi si trasformò in decreto legge per l'ultimo rifinanziamento della sessantaquattro ci farebbe toccare con mano qual è l'ambiente politico parlamentare col quale abbiamo dobbiamo noi fare i conti
La verità è che dobbiamo convincerci che nulla più eh come prima
Che tutto è profondamente cambiato e che anche alla condizione nazionale è messa in discussione
Ed è in questo contesto che dobbiamo cercare di inserire la politica per il nostro sistema meridionale in un quadro che non può essere che un quadro di politica nazionale ma questo si è detto sì
Mezzogiorno politica nazionale
Deve essere un obiettivo primario compresi e compreso nelle Poggi fini generali dalla politica nazionale
Ah patriota non è stato questo
In realtà è stato un modo per dare una qualche manciata progressi distinguo accetto la distinzione di cattive tutto il primo periodo glorioso e positivo ma nel
Una sorta di neo Giolitti Isma'che ha deresponsabilizzato perfino la classe parlamentare meridionale
Creando degli equilibri fittizi
Che al posto della croce di cavaliere davano non un'industria ma una piccola strada o un piccolo intervento in qualche paese ad una qualche Regione e qui permettetemi di dire una cosa certo
Le regioni meridionali sono regioni deboli così come il sistema degli enti locali nel Mezzogiorno è un sistema debole
Però bisognerebbe smetterla col dire
Che la legge sessantaquattro è stata fatta dalle Regioni
Io sono stato vicepresidente del Comitato delle Regioni
L'ultimo l'ultima annualità l'ho fatta in una notte insieme al ministro competente
Ma le Regioni non centravano del niente
Tutti gli interventi venivano organizzati in funzione di telefonate con grandi esponenti politici nazionali che cancellavano tranquillamente qualsiasi proposta regionale buona o cattiva che forse questa è la verità
Della legge sessantaquattro
La quale rappresenta la seconda parte dell'intervento straordinario che c'è che è stato certamente non completamente positivo ma che sia un prodotto delle regioni è questo no perché le Regioni non erano in grado di produrre
è un avevano la forza per le condizioni in cui siamo nel nostro Paese
Di potersi sostituire al ministro tale al ministro tra l'altro o all'altro ministro autentici campi della regione nella quale poiché anche un consiglio regionale questa è la verità
Sulla legge sessantaquattro questa non per giustificare le regioni che sono deboli che sono disorganizzate ma per porre un interrogativo
E l'interrogativo è ho letto stamattina sul Mattino con le regioni
Si sono ridotte a fare soltanto Sanità non mi ricordo bene chi è
Ma per porre un interrogativo al quale dobbiamo dare una risposta perché questa sarà la battaglia reale dei prossimi mesi dei prossimi degli anni vicini
Se e in qualche in che modo si è operato permettere le regioni alla prova non per far non per nel non è la certezza del risultato perché certamente nelle regioni meridionali
Questo risultato sarebbe stato largamente forse insufficiente
Noi abbiamo mandato un documento ad Amato
Chiedendo la riduzione dei ministeri
Ed è riuscito a farla mi pare venticinque ce ne sono almeno tre in più
Dicendo tra l'altro che ogni ministro in meno era un incursore in meno in quelle che sono le competenze delle Regioni che non ne hanno più
Hanno soltanto la sanità come scrive il mattino di stamattina
è un autentico disastro perché è stato un modo del governo di scaricare sulle regioni il deficit di bilancio che non può portare nel proprio bilancio nazionale allora come prendere
Inserire la questione meridionale oggi
Nel nuovo contesto che si è creato
Mettendo alla prova i partiti le grandi forze politiche che si dichiarano a parole forse nazionali
Spostando completamente il conflitto
Spostando il confronto son la distribuzione delle risorse non più
Non più parlando di mezzogiorno
Perché non passerà un provvedimento il nome denominato a favore del Mezzogiorno forse se riusciranno in qualche modo è secondo me è una esigenza ineliminabile
Potremmo riuscire a fare approvare rifinanziamento che ci serve come il pane per un periodo di transizione e sono d'accordo anch'io soprattutto le incentivazioni industriali che possono cose più serie e che danno il segno di una vitalità del Mezzogiorno
Il discorso a nostro parere ne abbiamo discusso a lungo
Le regioni meridionali bus postato sul terreno della definizione delle politiche nazionale e va spostato sul terreno della ripartizione dei redditi delle risorse
Per cui noi chiediamo crediamo l'ha detto Maccanico che non a caso è stato il nostro ministro
Anzitutto che
Venga realizzata la riforma della finanza regionale
Perché con la riforma della finanza regionale
Attraverso il prelievo di una quota di imposta sul territorio
Si apre il conflitto il discorso sul meccanismo di riequilibrio che deve accompagnare ed è questo meccanismo di riequilibrio che può consentire alle regioni con tutti i controlli ha ragione Maccanico
Con tutti i controlli sostitutivi secondo i tempi perché è una necessità
Di guadagnare quel poco di risorse che possono nei loro esangui bilanci consentire di avviare interventi per infrastrutture locali e servizi
E l'altra via e quella di dire no all'intervento straordinario signori referendum Giannini non è lontano
Per il Paese il risultato del nove giugno fu doppiamente una sorpresa
Prima perché autorevoli personaggi avevano invitato la gente ad andare al mare la gente non ci andò
Secondo perché il Mezzogiorno ha votato a favore del referendum molte volte in percentuale ancora maggiore di alcune regioni del Nord
Badate che se non arriviamo al referendum Giannini non sarà soltanto il Nord a chiedere l'abolizione dell'intervento straordinario
Sarà largamente il Mezzogiorno di tali perché i certe avvisi di abrogare
Sì
Già poi perché quando non si abroga formalmente le femmine il discorso colma
Della situazione degli enti locali nel Mezzogiorno noi siamo abbiamo una larga corruzione
Una la corruzione ex figlia del moltiplicarsi degli apparati pubblici
I quali a loro volta creano molti spazi di discrezionalità
Lì sono le radici della corruzione
E bisogna dire
Che tutte le sovrastrutture create sulle strutture che già non funzionano bene sono stanze una un ulteriore occasione per un indebolimento delle istituzioni locali e per un indebolimento della tenuta
Della del democratica del Mezzogiorno
Quindi
A nostro pare lire
Noi dovremmo puntare sulla riforma della finanza regionale
Sulla istituzione con tutti gli strumenti da studiare di un fondo nazionale per le zone svantaggiate
Che riguardi la Valtellina eventualmente e il sud della Calabria è un terreno sul quale si può forse trovare una forma di maggiore solidarietà perché poi paradossalmente se ci riflettete o forse lo vogliono lui ieri nel momento in cui chiedono l'abolizione dell'intervento straordinario pongono concretamente il problema di un modo di essere nel Mezzogiorno nell'unità nazionale
Cioè noi diventiamo forza che sostiene l'unità nazionale e non più a parole attraverso l'intervento compensativo dei pochi soldi dall'intervento straordinario ma come co-protagonisti della divisione della fetta della torta della della delle delle risorse nazionali disponibili
Con quali forze tutto questo
Sollecitando le grandi forze politiche nazionali a tornare tali
E la politica dell'intervento straordinario
Per loro è al tempo stesso un modo di non esserlo e un modo di trovare difficoltà
Guardate che la riunione dei Presidenti delle Regioni italiane che sono una spia
Si rivela sempre più un ambito all'interno del quale
La il dualismo italiano si manifesta fisicamente con le rotture dei miei colleghi che ancora oggi non so domani appartengono tutti si tutti a grandi forze politiche nazionali inseguono le vecchie su pur sul loro terreno e noi dobbiamo invece costringere questi esponenti politici a misurarsi su un terreno di politica nazionale
C'è il problema
Degli strumenti
Il rapporto parla di un'agenzia
Non lo so pensiamoci e discutiamone certo è che la maggior parte delle cose esistenti
Opportuno che cessino di esistere
Ma concordando su un disegno istituzionale nel quadro che ho tentato di delineare probabilmente possiamo anche discutere di un'agenzia rimane l'ultima considerazione sul periodo di transizione
Perché poi se questa è una occasione di grande riflessione
Culturale non può non essere anche una piccola occasione di verifica di possibilità politiche
Noi siamo vicini al collasso
Siamo vicini al collasso perché non ma è stato utilizzato il decreto legge che ha
Stanziato i nuovi finanziamenti siamo al collasso per la politica di tesoreria
E per la situazione in cui è l'agenzia che non è in grado nemmeno di effettuare normali erogazione
Tutto questo nel giro di pochi mesi crescerà in maniera tale da creare fortissime tensioni nelle regioni meridionali e di ieri
La bocciatura alla Camera del decreto legge che doveva ripianare i deficit dei trasporti
La motivazione è stata perché serve fondatamente ed è vero ed è un aspetto della nostra cattiva amministrazione d'organizzazione
A favore delle aziende di trasporto del Mezzogiorno ho visto sull'Ansa i partiti che hanno votato in prima fila c'è il PDS
Col quale poi
Negli assemblee elettive bisogna fare i conti fra un paio di mesi Napoli Roma saranno paralizzate perché i fondi destinati ai trasporti sono finiti e
Le regioni non hanno le risorse integrative
Questo è
Il modo tempo l'ambiente la cultura l'habitat parlamentare in questo momento ecco perché
è necessario costringere quelli che sono i grandi partiti nazionali a fare i conti con se stessi
E ad affrontare il tema di una politica unitaria la quale comprenda e abbia al centro il mezzogiorno non abbia più l'alibi dell'intervento straordinario
è l'opinione che non mia soltanto Martino porto qui da parte a nome della del di tutti i presidenti delle regioni meridionali con il quale abbiamo a lungo discusso con i quali siamo tutti i giorni ha problemi gravissimi e con i quali soprattutto abbiamo continuamente
Un una doppia difficoltà
La prima di vivere in un contesto istituzionale estremamente complesso ed aggravato dalla presenza dei ministeri e di tutto sta complessità della intervento straordinario vi faccio un esempio e chiudo nei rapporti con la CEI
C'è un contributo statale
Per la determinazione della quota di capitale nazionale
Che poi consente di attingere alla finanziamento cioè le altre regioni sono libere beate loro in virtù di una legge statale di trattare direttamente mi pare col ministero dell'industria noi abbiamo una legge testi ci costringe a passare l'agenzia per il dipartimento Petrea un altro impaccio poi non ha risorse nel rapporto fra le regioni meridionali e era cioè dicevo della doppia difficoltà che incontriamo questo groviglio istituzionale
Nel quale compreso il complesso gli strumenti dell'intervento straordinario la necessità di misurarci con i nostri colleghi delle altre regioni su un terreno complessivo di politica nazionale la necessità di agire
E Intini governare
Un territorio un ambiente che sono quelli che sono cioè difficili
Socialmente degradati specialmente i garanti centri cioè realtà meridionale io concludo proprio con questa parola perché il rapporto sul Mezzogiorno come ha detto il professore e pieno di passione
Una passione che personalmente io e gli altri presidenti delle Regioni del Mezzogiorno condividiamo in pieno credo che dobbiamo affinare di più i modi di vedere le politiche e gli strumenti per continuare la battaglia per il Mezzogiorno
E una volta si diceva è una battaglia che riguarda il futuro dell'Italia complessivamente adesso abbiamo il rischio che possano essere una battaglia che si concluda con il Mezzogiorno che se ne va da una parte e col resto dell'Italia te vai in Europa grazie
Insomma